GIUGNO 2012 2012 GIUGNO C o m u n e d i S a m a t z a i P r o v i n c i a d i C a g l i a r i

STUDIO DI PROGETTAZIONE E TOPOGRAFIA TOPOGRAFIA E PROGETTAZIONEDI STUDIO Via dei LillàVia n.16 ~Capoterra –Loc. Frutti d’Oro Dott. Ing. Antonio Antonello ContuAntonio Antonello Ing. Dott. Via Irlanda n.2 ~ QuartuSant’Elena (CA) Via SanBasilio n.16 ~ Quartucciu (CA) Via Funtanasusu n.6 ~ Soleminis (CA)

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” “CRABILI” CAVADENOMINATA DELLA

IN TERRITORIO DI SAMATZAI DI TERRITORIO IN

(CA) Studio di Impatto AmbientaleS.I.A. di Studio

______I NON I TECNICA 9

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI ______

NUMERI PROGETTUALI

AREA DI INTERESSE MINERARIO DI PERTINENZA DELLA DITTA MELONI ANGELA MARIA HA 25

CAVA “CRABILI” in comune di Samatzai (CA) Ettari Quantità (mc)

1 AREA DI COLTIVAZIONE 25 5.500.000

1a COMPARTO DI CAVA CC1 15 3.700.000

1b COMPARTO DI CAVA CC2 10 1.800.000

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La cava per la produzione di Sabbie per Usi Civili e per lavori stradali,

denominata “CRABILI”, ubicata nel Comune di Samatzai, è stata

significativamente interessata da attività estrattiva a partire dai primi anni

1980. Ciò in seguito ai crescenti bisogni di disporre di misti stabilizzati

necessari per la costruzione e manutenzione di strade dell’hinterland.

I primi operatori erano artigiani locali che, anche con ricorso a mezzi

operativi di terzi, attivarono uno sfruttamento a volte intensivo del

giacimento.

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LE RISORSE DEL TERRITORIO

Il territorio comunale si estende tra il sistema collinare della Trexenta e le

pianure del Campidano, occupando una superficie di circa 3100 ha, con

una caratteristica forma a stivaletto. Trattasi di un territorio collinare con

rilievi che raramente superano i 300 m slm.

L’abitato sorge in una concavità posta a quota 168 m slm. Buona parte

della superficie territoriale presenta pendenze di lieve entità, che tuttavia

conferiscono al paesaggio un aspetto meno piatto rispetto alle altre aree

campidanesi.

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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

LE RISORSE FORESTALI

Il territorio di Samatzai ricade per intero nel Distretto 21 del Piano

Forestale Ambientale Regionale (PFAR), denominato della Trexenta.

Esso è caratterizzato per gran parte da una superficie sub collinare,

interessata da sempre da colture agrarie prevalentemente cerealicole,

quali: grano, orzo, avena, e correlate per parte alle attività zootecniche

presenti nel territorio.

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Gran parte delle colline mioceniche del distretto, hanno morfologia

tipicamente arrotondata e sono caratterizzate da garighe mediterranee

calcicole ad ampelodesma, riferibili al Cisto incani-Ampelodesmetum

mauritanici.

STRALCIO DELLA CARTA DELLA VEGETAZIONE DELLA PROVIN CIA DI CAGLIARI(MOSSA-ABATE SCOPPOLA)

LE RISORSE IDRICHE

La cava è individuata alla Unità Idrografica Omogenea (UIO) del Piano di

Tutela delle Acque della Sardegna (PTA), denominata Flumini Mannu

Cagliari-Cixerri. L’ U.I.O. del Flumini Mannu – Cixerri è la più estesa

(3.566 kmq).Comprende, oltre i bacini principali del Flumini Mannu e del

Cixerri, aventi un’estensione rispettivamente di circa 1779,46 e 618,14

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kmq, una serie di bacini minori costieri della costa meridionale della

Sardegna, che si sviluppano lungo il Golfo di Cagliari, da Capo

Spartivento a ovest, a Capo Carbonara, a est.

È delimitata a Nord dall’altopiano del Sarcidano, a Est dal massiccio del

Sarrabus – Gerrei, a ovest dai massicci dell’Iglesiente e del Sulcis e a sud

dal Golfo di Cagliari. L’altimetria varia con quote che vanno dai 0 m

(s.l.m.) nelle aree costiere ai 1154 m (s.l.m.) in corrispondenza del Monte

Linas, la quota più elevata della provincia di Cagliari.

Piano di Tutela delle Acque

Unità Idrografica Omogenea Flumini Mannu Cagliari-Cixerri

Stralcio della tavola 5/1A

Il Flumini Mannu è il quarto fiume della Sardegna per ampiezza di bacino

e con una lunghezza dell'asta principale di circa 96 km, rappresenta il più

importante fiume della Sardegna Meridionale. Il suo corso, che si svolge ------SINTESI NON TECNICA PAG. 7

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in direzione NE-SO, ha origine da molti rami sorgentiferi dall’altipiano

calcareo del Sarcidano, si sviluppa attraverso la Marmilla e, costituitosi in

un unico corso, sbocca nella piana del Campidano sfociando in prossimità

di Cagliari nelle acque dello Stagno di S. Gilla. Il Flumini Mannu di

Cagliari si differenzia notevolmente dagli altri corsi d’acqua dell’Isola

per i caratteri topografici del suo bacino imbrifero.

Il territorio comunale di Samatzai è interessato dall’ Acquifero Detritico-

Alluvionale Plio-Quaternario del Campidano.

Il prelievo da tali acquiferi per quanto riguarda l’uso acquedottistico

pubblico è, con alcune lacune conoscitive, documentato, mentre il

prelievo privato d’uso agricolo, zootecnico, civile e industriale si possono

fare solo delle stime approssimative.

I corpi idrici significativi di cui al D.Lgs 152/99, sono individuati nella

tabella 2-1, dell’ unità UIO del Flumini Mannu-Cixerri, riportata in

appresso, relativamente a quelli dell’ordine superiore al primo, e riferibili

a quelli non recapitanti in mare:

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AREE CRITICHE E SENSIBILI

La pianificazione individua i differenti ambiti di paesaggio. Il territorio di

Samatzai è esterno agli ambiti di paesaggio individuati nel PPR.

Il Piano Urbanistico Provinciale (PUP) suddivide il territorio in ecologie.

Il territorio in esame ricade all’interno della “ Ecologia insediativa e

dell’organizzazione agricola nella piana alluvionale di Samatzai e nel

sistema Collinare Miocenico di Pimentel ”.

Il Piano Urbanistico Provinciale ( PUP) pone i seguenti tre obiettivi:

OBIETIIVO 1: TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLE AREE AGRICOLE

OBIETIIVO 2: TUTELA E FRUIZIONE DEL PATRIMONIO AMBIENTALE

OBIETTIVO 3: TUTELA IDROGEOLOGICA

Il Piano d’Asseto Idrogeologico (PAI) individua le zone a rischio

idraulico e frane. Il territorio di cava non ricade all’interno delle zone a

rischio idrogeologico e non è soggetto agli obblighi sovrastanti del PAI.

SAMATZAI

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IL PATRIMONIO AMBIENTALE TUTELATO

Il territorio provinciale è caratterizzato dalla presenza di tre parchi

montani istituiti dalla legge regionale L.R.31/89: il Parco Regionale

Linas-Marganai, Parco regionale del Sulcis ed il Parco Regionale dei Sette

Fratelli-Monte Genis, classificati come siti di interesse comunitario ai

sensi della direttiva Habitat (92/93 CE). Più prossima al territorio è il

sito naturale Monte Mannu-Monte Ladu, (Bioitaly ITB002234), nel

territorio di e il sito Monte San Mauro, ( Bioitaly ITB042237)

ricadente tra , ,, rivolti alla tutela di habitat e

specie degli arbusteti e dei pascoli annuali, individuati tra i sistemi

agricoli che dominano il paesaggio della regione.

L’area oggetto di intervento non ricade all’interno dei SIC compresi tra i

114 siti individuati dalla Regione Sardegna nel progetto Bioitaly, e non

risulta censita tra le aree protette per la presenza di monumenti naturali;

ne ricade tra le aree di tutela paesistica ai sensi del D.Lgs 490/99

(L.1497/39). Non vi sono attualmente ZPS che interessano il distretto

della Trexenta, ne tantomeno facenti parte della Rete Natura 2000.

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STRALCIO DELLA TAVOLA 18 DEL SITR: L.R. 31/89 - PAR CHI, RISERVE E MONUMENTI NATURALI

STRALCIO DELLA TAVOLA 19 DEL SITR: L.R. 31/89 AREE DI CUI ALLA DIRETTIVA COMUNITARIA 92/43 – AREE SIC ------SINTESI NON TECNICA PAG. 11

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I BENI CULTURALI

Inventario dei principali siti di interesse archeologico nel territorio di

Samatzai suddivisi secondo le denominazioni locali: Sartu de Susu e Sartu

de Basciu.

Le carte seguenti identificano numericamente e geograficamente i

monumenti ed i siti di interesse storico artistico sparsi nel territori (Carta

Archeologica del Territorio di Samatzai).

I beni archeologici sopra elencati sono defilati dall’area di cava.

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Villaggi medioevali

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Villaggi medioevali

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CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA MINERARIA E DI CAVA

La cava di cui trattasi è innestata all’interno di un area a evidente

compromissione territoriale dovuta alla compresenza di cave di cui alcune

attive e altre evidentemente dismesse e ricadenti in un area geografica

intercomunale, tra il confine di Samatzai e quello di . Tale

compromissione dal punto di vista ambientale è interna al sistema

agricolo della Trexenta, che nella fattispecie è costituito da praterie

naturali adibite a pascolo ovino.

La porzione territoriale occupata dalle attività di cava si manifesta

attraverso la presenza di territori con suolo a volta ghiaioso e/o sabbioso

affiorante su tutta l’estensione del territorio di circa 25 Ha di dominio

della cava. Nei tratti sommitali del territorio la serie è costituita da una

formazione arenaceo sabbiosa appartenente alla “Formazione di ”,

studiata da G.Pecorini nel 1969.

L’attuale attività si svolge a carico di particelle catastali che

sottintendono un rilievo collinare, con quote comprese nell’intervallo

altimetrico di 25 metri (quote 160-180 slm). Lo stato attuale del progetto

approvato può considerarsi in una fase intermedia della coltivazione ed è

svolto a carico di due distinti siti di produzione, che per semplicità si

indicano in Comparto di Cava CC1 e CC2, rispettivamente ubicati a S-O,

(circa 15 ha) e ad N-E il secondo (circa 10 ha).

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Altro esercente

Comparto CC2

Comparto CC1

Tale attività ha comportato lo svuotamento cospicuo della collina

d’origine con la creazione di gradonatura ad anfiteatro e splateamento

basale di ampio respiro.

Sul comparto CC2 si procede alla produzione di quantitativi di sabbia per

gli approvvigionamenti dell’hinterland che raggiungono quantitativi

modesti (max 100 mc/giorno).

I due comparti di cava, distanti tra loro qualche decina di metri, sono

collegati, in primis dalla viabilità campestre, e quindi dalle piste di

servizio che ne garantiscono l’agibilità funzionale dei mezzi d’opera e di

trasporto.

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UBICAZIONE DELLA CAVA “CRABILI” DI CUI AL COMUNE DI SAMATZAI

RAPPORTI TRA LE INFRASTRUTTURE E L’OPERA IN PROGETTO

L’ubicazione è quanto mai felice, essendo al centro di un anello viario di

rango primario costituito da una strada provinciale, tre strade statali

secondarie ed una strada statale di importanza strategica a livello

regionale, posto al servizio dell’ hinterland operoso che fa capo agli

agglomerati urbani di Senorbì, Barrali, Monastir, Nuraminis, Serrenti,

Furtei, , Guasila, , Samatzai e Pimentel. Attualmente in

prossimità del territorio di cui trattasi, sono attivi i cantieri della nuova

strada statale 131. Il sistema viario locale è costituito da un insieme di vie

di penetrazione agraria comunali, anche in parte asfaltate, che negli anni

hanno indotto il potenziamento del territorio, sia in termini di migliore

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sfruttamento agrario da parte delle aziende operanti nel settore

d’interesse, sia da parte della conurbazione. Il sito di cava si collega alla

provinciale n. 33 che dalla SS 131 conduce a Pimentel, lambendo il centro

di Samatzai, tramite una strada di penetrazione agraria. Il percorso

ordinario attuale degli autocarri provenienti dalla cava è subordinato al

diniego da parte del comune adiacente (Nuraminis), del transito dei mezzi

pesanti provenienti dalla cava e diretti verso sud. Pertanto è ipotizzabile

che, stante il permanere di tale vincolo, il percorso attuale sia anche

quello futuro, che si svolge interamente a carico delle strade ricadenti nel

territorio di Samatzai. Il tratto maggiormente sollecitato, circa 5 km, è

quello compreso tra la statale 131 ed il bivio per Samatzai e per la cava,

ubicato sulla provinciale n.33.

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QUADRO PROGETTUALE

Il presente Quadro di Riferimento Progettuale del SIA fornisce la

descrizione degli elementi progettuali e le soluzioni adottate con

particolare riferimento alle migliori tecniche disponibili a costi non

eccessivi, nonché i rilasci e le interazioni del progetto con l’ambiente e il

territorio. Inoltre riporta una descrizione delle principali alternative

considerate e le motivazioni che hanno condotto al loro abbandono e/o

alla loro scelta; infine, descrive le misure previste per il monitoraggio.

L’area, ubicata in territorio del Comune di Samatzai, si raggiunge con

innesto al km 29 della S.S. 131 Carlo Felice (E25), percorrendo poi la

strada provinciale n.33 per Samatzai per circa 5 km, dalla quale diparte

una strada comunale che raggiunge il sito denominato CC2 ( Pranu

Mannu ), dopo un percorso di circa 2500 m. Con un ulteriore percorso di

circa 1 km, a carico della viabilità campestre, si raggiunge l’ingresso del

sito CC1 ( Crabili ), costeggiando il lato sud.

La cava di cui trattasi ricade nella Tavoletta alla scala 1:25.000 “

Foglio 548-Sez III della Carta d’Italia IGMi. Nella Carta Tecnica

regionale alla scala 1:10.000 è individuabile alla Tavola “Samatzai” ,

Foglio n.548090.

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CC2

CC1

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INQUADRAMENTO URBANISTICO

Dal punto di vista urbanistico la cava ricade in zona D3 destinata ad

attività estrattiva, e in minima parte in zona agricola E2 (terreni con

minori capacità agricole). Tutto il territorio di Crabili è da qualche

decennio interessato dall’attività di cava per l’estrazione di inerti

sabbiosi, esercitata da diversi soggetti operativi. Si riporta l’estratto

cartografico dell’areale urbanistico interessato:

Cava “Crabili” Samatzai (CA)

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ART. 101 - SOTTOZONA D3 – CAVE. Comprende le parti del territorio

interessate alla coltivazione di cave.

Sono state individuate le zone di scavo e quelle di rispetto. Sarà seguita la

Legge Regionale 30/89.

ART. 103.2.3 – SUBZONA “E2c” . Terreni con minori capacità agricole.

Destinazione preferenziale alle attività di trasformazione dei prodotti

agro-pastorali, all’agriturismo, ai punti di ristoro, alle attività sportive,

alle colture previste nelle tabelle della zonizzazione agricola, al

consolidamento dei terreni,al pascolo, al rimboschimento. Possibilità di

accorpamento con terreni delle altre zone E.

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NATURA DEI BENI OFFERTI

Il progetto riguarda l’estrazione dei volumi residuali costituiti da misti

sabbia-terra per stabilizzati e sabbie silicee per usi civili. I materiali

appartengono alla II a categoria dei beni minerali. A seguito

dell’estrazione sono immessi per buona parte tal quali nel mercato come

misti sabbia-terra per stabilizzati, e dopo lavorazione mineralurgica, per

usi civili, con le caratteristiche merceologiche richieste dalle norme.

Materiale medio da processare mineralurgicamente

Il materiale oggetto di commercializzazione si suddivide in stabilizzato

per lavori stradali e in sabbie per conglomerati cementizi.

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Una parte del materiale di estrazione viene utilizzato tal quale per lavori

di riempimento, costruzione di rilevati stradali e per lavori di

manutenzione della rete poderale e rurale.

La composizione mineralogica del materiale estratto, relativa a due

campioni prelevati nel 1991, è la seguente:

Silice costituita da quarzo opaco e salino 60 % 50 %

Microclino 20 % 25 %

Albite calcica 10 % 15 %

Muscovite 10 % 10 %

Si riportano i dati analitici relativi a due campioni medi del materiale,

confermata anche da plurime campionature successive:

Camp 1 Camp 2

Si02 82,4 79,4 % Al 203 9,1 11,4 “ Fe 203 1,7 0,92 “ Ca0 0,16 0,18 “ Mg0 0, 43 0,33 “ Na20 1,7 2,6 “ K20 3, 0 3,5 “ Ti02 0,11 0,14 “ Mn0 <0,01 <0,01 “ P205 0,040 0,12 “ L.O.I 1,2 1,3 “

------SINTESI NON TECNICA PAG. 24

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CRITERI CHE HANNO GUIDATO LE SCELTE PROGETTUALI

Le scelte progettuali adottate sono mirate al completamento dei lavori di

coltivazione approvati con determinazione regionale e alla coltivazione

ulteriore, in un arco temporale di 12 anni, del giacimento compreso le

platee finali di coltivazione di cui al progetto suddetto e quelle ottenibili

per approfondimento. In contemporanea verranno attivati dei cantieri di

riqualificazione dei siti dismessi con ricorso all’utilizzazione dei siti

recuperati a servizi vari, anche di carattere sociale (discarica di RSU,

riciclaggio di inerti, centro di compostaggio etc..). Parte dei siti dismessi,

compatibilmente con la disponibilità di materiale di riempimento verranno

rimodellati, resi morfologicamente compatibili con il contesto territoriale

di appartenenza, e laddove possibile ripiantumati con ricorso ad essenze

autoctone. Con l’esecuzione dei lavori minerari e nell’ipotesi più

impattante, verrà creato un vuoto morfologico difficilmente ricolmabile

per il raggiungimento della morfologia anticoltivazione data la mancanza in

sito di quantità necessarie per un ritombamento totale. Ciò ad evitare la

creazione di cave di prestito che creerebbero una compromissione

territoriale accessoria non motivabile per la sanatoria di situazioni di

compromissione già esistenti (il caso dei vuoti di Crabili). La

movimentazione del materiale stoccato e da stoccare con i lavori avvenire,

considerabile come MPS (materia prima secondaria) servirà a ritombare

parzialmente i vuoti di coltivazione.

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Le scelte progettuali sono pertanto mirate all’estrazione nell’arco di 12

anni delle volumetrie domandate dal mercato e ammontanti a circa

5.500.000 mc. Le ulteriori scelte progettuali sono legate agli scenari

ipotizzabili in cui la richiesta di forniture di inerti subisca o non subisca

forti contrazioni nell’arco temporale di riferimento (12 anni).

Nel caso infatti ove la richiesta di mercato possa diminuire fortemente

nell’arco temporale 2012-2024, le scelte progettuali sono mirate alla

conservazione delle scorte per i decenni successivi e ove possibile alla

riduzione ai minimi dei parametri di impatto ambientale negli areali già in

stato di compromissione, attivandosi al recupero.

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CARATTERISTICHE DIMENSIONALI DELL’OPERA

La compromissione territoriale effettiva è stimabile in circa 12 ha a carico

del comparto CC1, mentre in CC2 di circa 7 ha, completamente interna

ai limiti autorizzativi e senza incremento di superficie coltivabile.

Si mostra nell’immagine seguente l’andamento planimetrico della

coltivazione relativamente al decennio 2001-2011, rimandando alle tavole

grafiche allegate per quel che attiene il progetto di nuova coltivazione.

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STATO ATTUALE DELLE AREE DI CONCESSIONE

Ai siti si accede dalla strada denominata “Vicinale di Mitza Orpina” che

scende dalla località Pranu Mannu, attraverso tre ingressi di cui il primo

inerente al comparto CC2 e costituito da un cancello scorrevole di

altezza circa due metri, i restanti due muniti di sbarra metallica.

Entrambi i siti sono dotati di recinzione metallica a rete a maglie

trapezoidali e paletti in ferro, per tutta l’estensione del perimetro

autorizzato, quest’ultimo identificato da paletti in pvc da 120 mm riempiti in

cls e alti 60 cm. Sulla rete metallica, corre una tubazione in pvc, che

alimenta i nebulizzatori per l’abbattimento delle polveri.

------SINTESI NON TECNICA PAG. 29

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Il sito CC2 occupa una porzione territoriale la cui forma è assimilabile

ad una “clessidra” di dimensioni secondo la direzione N-S pari a 530

metri e in direzione E-O pari a 280 metri. All’interno del sito di cava

CC2, attraversando la cancellata, ci si immette nel piazzale degli

impianti posto a quota 182 m slm. Il piazzale presenta una forma

semicircolare ed è delimitato a Nord da un gradone di circa 5 metri

ricavato per abbassamento del piano originario di campagna, a costituire

una delimitazione funzionale dell’area impiantistica. Tale area, avente

dimensioni di circa 200x40 m, è sede dell’impianto di lavaggio, e dei

cumuli di materiale commerciale e permette la movimentazione dei

mezzi interni di cava e di terzi.

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______A valle di detto piazzale sono stati ricavati dei bacini di sedimentazione

delle torbide di lavaggio ed un ulteriore bacino, di limitate estensioni, di

accumulo per l’approvvigionamento dell’acqua necessaria al lavaggio

delle sabbie. L’acqua di accumulo viene garantita con adduzione da un

pozzo trivellato a cura della ditta Meloni Angela Maria, che pesca nella

falda profonda ed insiste ad est dell’area di cui trattasi.

Dal piazzale impiantistico si accede, attraverso una percorso pedonale ed

una pista carrabile, a una piazzola superiore (quota 186 m slm). Su tale

piazzola, sono ubicati due piccoli fabbricati di servizio; in uno è

------SINTESI NON TECNICA PAG. 31

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______installata l’impiantistica necessaria al cantiere e alla sorveglianza a

lunga distanza. Il secondo fabbricato è invece utilizzato come deposito

per piccola attrezzatura di cantiere.

Dal piazzale principale, si diparte una pista larga circa 5 metri che

costeggia il lato est del mappale 53, di lunghezza pari a 50 metri e

pendenza anche del 50%, e conduce al cantiere di coltivazione.

La platea di fondo attuale è situata ad una quota media di 155 m slm, ed

è completamente delimitata sui tre lati (Nord-Ovest-Est) da pareti

perimetrali ben definite aventi inclinazione zenitale intorno ai 30°,

strutturalmente stabili e coerenti, anche in dipendenza della componente

litologica costituita principalmente da arenarie a cemento siliceo (sabbia

“ghiacciata”).

Il lato Sud è parzialmente interessato dalla attività di coltivazione e in

parte occupato dallo “stock” delle terre MPS accantonate in attesa della

loro utilizzazione nei processi di recupero ambientale.

Il comparto CC1 presenta una conformazione territoriale ad “Elle”.

Il braccio di direzione N-S ha una fuga di 380 metri ed larghezza

200metri, mentre il braccio O-E ha una fuga di 350 metri e larghezza 370

metri. Complessivamente le due fughe periferiche principali hanno

dimensione 380 e 580 metri. Tale sito CC1, si raggiunge percorrendo, a

partire dall’ingresso del sito CC2, un tratto ulteriore di circa 250 metri

con direzione Sud della strada vicinale di Mitza Orpina. Qui è situato il

secondo ingresso di servizio dotato di sbarra posto a quota 175 m slm,

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______dal quale si diparte la pista principale interna di servizio di percorrenza

dei mezzi di trasporto dei materiali di cava, diretti ai centri di consumo.

Tale pista costeggia e delimita di fatto la perimetrazione Sud del sito

CC1 ed ha uno sviluppo in piano di circa 650 metri, fino ad arrivare

all’ingresso principale della cava ubicato ai confini tra il comunale di

Samatzai e quello di Nuraminis, posto anch’esso a quota 175 metri slm.

Affiancato a detto ingresso, si diparte una stradella che corre

parallelamente e immediatamente al confine Ovest della cava

(materializzato dalla rete e da un filare di Eucaliptus) per circa 350

metri, passando da quota iniziale di 175 metri slm, per un breve tratto di

circa 20 metri con pendenza accentuata, alla quota di imposta di 180

metri slm (quota attuale della platea sommitale Nord). Detta platea

sommitale è di forma semicircolare (dimensioni 180x140 m) ed è

confinata ad Ovest da una piccola scarpata di circa 3 m sottostante il

filare di Eucaliptus, a Nord ed Est da una scarpata di altezza di circa 10

metri, formata da gradoni regolari. Detta platea sommitale compendia

una riserva strategica di sabbia di ottima qualità merceologica.

Attraverso la sbarra dell’ingresso principale ci si immette in un primo

piazzale (170 slm) di limitate dimensioni (80x60 m) sede di ricovero

notturno dei mezzi e della guardiania. Il piazzale immediatamente

sottostante, rappresenta la platea di fondo dell’attuale coltivazione del

misto terra-sabbia stabilizzato. Tale platea di fondo impegna una

consistente porzione areale di tutto il comparto CC2 per circa il 60%

dell’intera estensione (circa 9 ha su 15 totali), ed ha una forma ad “elle”,

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______similare alla forma del comparto. In generale è confinata da scarpate

gradonate, alte in alcuni punti anche 20 metri, e mantiene per quasi tutta

l’area di fondo la quota di 160 metri slm con estensione di 190x410

metri secondo le due direzioni Nord-Sud ed Ovest-Est.

La parte estremale Est della cava, ricadente per parte nel mappale 11 del

Foglio 22, dove la quota di fondo è posta a quota 170 m slm, ha un

estensione di 90x120 metri (circa 1 ha). Nel seguito si riportano delle

immagini significative del contesto descritto, riferite al giugno 2012.

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SUDDIVISIONE E DESCRIZIONE DEI LAVORI DI COLTIVAZIONE

La durata complessiva dell’intervento è valutata in 12 anni. La

suddivisione temporale della coltivazione, degli interventi di recupero,

mitigazione e investimenti strutturali, è descritta nei seguenti grafici:

COMPARTO CC 1

VOLUMI 350.000

300.000

250.000

200.000

150.000

COLTIVAZIONE 100.000

50.000

ANNO I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000 IPOTESI DI COLTIVAZIONE E RESTITUZIONE RESTITUZIONE 300.000 PRIMA MINIMA SECONDA MASSIMA EURO TERZA

------SINTESI NON TECNICA PAG. 38

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COMPARTO CC 2

VOLUMI 350.000

300.000

250.000

200.000

150.000

COLTIVAZIONE 100.000

50.000

ANNO I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII

25.000

50.000

75.000

100.000

125.000 IPOTESI DI COLTIVAZIONE E RESTITUZIONE RESTITUZIONE 150.000 PRIMA MINIMA SECONDA MASSIMA EURO TERZA

La suddivisione temporale è relativa ai due comparti operativi ed è

suddivisa nelle ipotesi assunte a base dello studio di impatto ambientale.

------SINTESI NON TECNICA PAG. 39

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LAVORI A BREVE TERMINE (0-2 ANNI)

Consistono nei lavori di coltivazione fino al completamento della

fornitura legata ai cantieri della Strada Statale SS 131 Carlo Felice ed

interessano prevalentemente il sito CC1 integrabile per parte e in

presenza di forniture aggiuntive anche dal comparto CC2. I lavori di

estrazione nel sito CC1 avverranno nell’attuale platea di fondo ed alla

platea del cantiere CC2. Consistono nell’approvvigionamento del

materiale necessario per la fornitura stradale ricorrendo all’escavazione

del medesimo nelle quote residue di giacimento computate con la

determinazione RAS. Stante che la quantità di materiale necessario al

completamento della fornitura temporaneamente concordata è di 600.000

mc, ne consegue che l’approfondimento dell’intera platea di fondo

esistente nel comparto, subisca un incremento a scendere, fino alla quota

di 155, quota finale del progetto Settembre 2001, più volte citato. Il

settore appartenente al comparto CC1 ove son presenti le sabbie pregiate,

posto a quota 180 m slm, nell’arco di questo biennio, saranno mantenute

in riserva, cosi pure il settore estremale del mappale 11.

Nel sito CC2, la coltivazione prevede nei due anni iniziali, un’attività di

routine legata alle forniture locali giornaliere. Pertanto l’attività di cava

nel settore avverrà con avanzamento della platea di fondo attuale (155 m

slm), verso Sud. Pertanto la morfologia non subirà modificazioni

significative.

------SINTESI NON TECNICA PAG. 40

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE S.I.A.

DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______

Solo nel caso del comparto CC1, si avrà un incremento in profondità

delle scarpate perimetrali esistenti che manterranno l’inclinazione

discendente di 30° zenitali. Le piste interne di movimentazione dei

mezzi manterranno, per quanto possibile, l’attuale assetto topografico ed

interesseranno il solo fondo cava.

-SITO CC1-

MANTENIMENTO DELLA VIABILITÀ INTERNA

La viabilità interna esistente è costituita da piste di servizio in terra

battuta, di larghezza media 5m correnti in piano sul fondo cava ad

esclusione dei brevi raccordi altimetrici tra le platee, aventi pendenze

non superiori a 14%. Dette piste si adattano continuamente

all’incremento delle quote di fondo platea. Mediamente tale

mantenimento con ricorso ad operazioni di mantenimento del fondo di

usura dovuta al passaggio dei mezzi d’opera.

ABBASSAMENTO DELLE QUOTE DEI PIAZZALI

Al termine del biennio, verrà raggiunta la quota di fondo scavo pari a

155 m abbassando l’attuale platea di fondo per 7 metri e comunque

secondo le modalità di cui agli elaborati grafici.

------SINTESI NON TECNICA PAG. 41

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______RAZIONALIZZAZIONE DEI FRONTI DI CAVA

Nel cantiere CC1, le scarpate perimetrali hanno complessivamente una

fuga basale di metri 300+150+180+180+100+120+410=1170 metri, che

racchiude una superficie di fondo pari a circa 9 ha. L’altezza massima

risultante alla fine dell’attività biennale è compresa tra un minimo di 15

metri sulla fuga Sud, e di 27 metri massimi nelle restanti direzioni,

conservandone la morfologia e l’inclinazione originaria consistente in un

angolo zenitale di circa 30°.

-SITO CC2-

MANTENIMENTO DELLA VIABILITÀ INTERNA

Si opererà conformemente a quanto affermato per il sito CC1.

AVANZAMENTO DEL FRONTE DI CAVA

Conservando la quota attuale della platea di fondo, l’incremento dei

lavori di coltivazione a carico del biennio, avvengono con l’avanzamento

del fronte di cava verso Sud. Il terreno originario è posto a quota 182 m

slm. Agendo dall’alto verso il basso, la coltivazione avverrà per fette

sub verticali (inclinazione di 30° zenitali) di giacimento aventi almeno 5

metri di pedata. L’abbassamento della coltivazione avverrà attraverso il

metodo dello splateamento discendente con ricorso alla creazione di

------SINTESI NON TECNICA PAG. 42

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE S.I.A.

DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______gradonature di esercizio di 5 metri di alzata e di pedata cadauna, fino a

raggiungimento della quota di fondo 155 m slm.

FINE LAVORI (DA 2 A 12 ANNI)

Riguarda i lavori di completamento della coltivazione di cui al progetto

approvato nel Settembre 2001 e gli ulteriori lavori correlati all’esercizio

dell’attività di cui al progetto di rinnovo, ove si prevede l’estrazione di

ulteriori 4.800.000 mc di materiale producibili a carico dei due siti

operativi. Poiché come detto, i lavori risentono fortemente dalla richiesta

del mercato, sono ipotizzabili due scenari:

1) per l’arco temporale successivo è attendibile la fornitura per altri

importanti lavori stradali quale quella inerente alla costruzione della

strada SS 128 Centrale Sarda e il prolungamento della nuova SS 554,

etc.;

2) per il medesimo arco temporale e in alternativa al punto precedente, nel

caso di mancanza di grosse forniture, vi sarebbe la sola prosecuzione

dell’attività estrattiva da parte della ditta titolare per la fornitura di

quantitativi di misti stabilizzati per la manutenzione del sistema viario

locale, vicinale e campestre, il riempimento di cavidotti idraulici ed

elettrici, etc.; nonché il mantenimento (nel sito CC2) della produzione

di sabbia per gli usi dell’hinterland. Nella stessa ipotesi ma al comparto

CC1, in mancanza di attività mineraria significativa, la ditta titolare

intende operare a carico del territorio con lavori di recupero così come

------SINTESI NON TECNICA PAG. 43

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______3) stabilito nel progetto approvato con determinazione “Settembre 2001” e

cioè ritombamento parziale o totale dei vuoti con ricevimento,

stendimento e compattazione di materiale RSU ed MPS da riciclaggio.

SCENARIO N° 1

In questo scenario, come detto si può ipotizzare che vi siano ulteriori

grosse forniture correlate alla costruzione di importanti tratte stradali.

Per cui si rende necessario disporre di una adeguata riserva

giacimentologica tale da sopperire alle richieste. La disponibilità

strategica di giacimento da destinarsi per tali usi è calcolata pari a

4.800.000 mc (misti stabilizzati+sabbia).

SCENARIO N° 2

In mancanza di grosse forniture si opererebbe utilizzando le riserve

disponibili per il completamento del progetto di cui alla determina

settembre 2001.

------SINTESI NON TECNICA PAG. 44

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RISULTATI DELL’ANALISI COSTI/BENEFICI

L’analisi è condotta in funzione della differenziazione produttiva nei due

comparti CC1 (misto per stabilizzati in prevalenza) e CC2 (sabbie per usi

civili), e in funzione dei quantitativi residui facenti parte

dell’autorizzazione citata e di quelli autorizzabili in sede di proroga e

rinnovo.

COMPARTI COLTIVABILI DA COLTIVATI RESIDUO DA NUOVA DISPONIBILITÀ

D I C A V A DETERMINAZIONE NEL COLTIVARE AUTORIZZAZIONE 2 0 1 2 - 2 0 2 4

SETTEMBRE 2001 DECENNIO

2 0 0 1 - 2 0 1 1

CC1 2.700.000 1.000.000 1.700.000 2.000.000 3.700.000

CC2 1.000.000 200.000 800.000 1.000.000 1.800.000

Totale 3.700.000 1.200.000 2.500.000 3.000.000 5.500.000

COMPARTO CC1

A fronte della disponibilità iniziale di giacimento da coltivare pari a

2.700.000 mc, l’esercizio minerario svolto nel decennio 2001-2011 ha

consentito la fornitura di 200.000 mc di misti stabilizzati a vari utilizzatori

(aereoporto Elmas e di Decimomannu, lavori stradali, utilizzatori vari) e

800.000 mc alla ditta appaltatrice delle opere stradali inerenti la SS 131.

------SINTESI NON TECNICA PAG. 45

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Al fine di analizzare i costi e i benefici correlati a tale comparto è utile

riferirsi, in senso operativo, alle possibilità che si possono prospettare:

4) per i prossimi due anni, vi è certezza che si giunga al completamento

della fornitura inerente la costruzione della tratta stradale Monastir-

Villasanta di della SS 131;

5) per l’arco temporale successivo (2÷12 anni) è attendibile la fornitura

per altri importanti lavori stradali quale quella inerente alla costruzione

della strada SS 128 Centrale Sarda e il prolungamento della nuova SS

554, etc.;

6) per l’ arco temporale di cui al punto precedente nessuna ipotesi di

grosse forniture, ma la sola prosecuzione dell’attività estrattiva da

parte della ditta titolare per la fornitura di quantitativi di misti

stabilizzati per la manutenzione del sistema viario locale, vicinale e

campestre, il riempimento di cavidotti idraulici ed elettrici, etc.;

Prima Ipotesi ( 0-2 anni) – (consumo 600.000 mc)

L’ esercizio dell’attività ha già comportato il prelievo dalla cava di Crabili

di un quantitativo di misti stabilizzati pari a 800.000 di mc a fronte di una

disponibilità iniziale di comparto pari a circa 2.700.000 mc. Detti lavori

hanno comportato una compromissione territoriale pari a circa 12 ha e in

dipendenza della costruzione di scarpate inclinate di 30° zenitali una

compromissione a fondo cava di 9 ha.

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Ulteriori 600.000 mc saranno prelevati al fine del completamento della

fornitura concordata con una ditta esterna (1.400.000 mc). Con il

completamento della fornitura di 600.000 mc, saranno ancora disponibili

1.100.000 mc quale residuo dei volumi di coltivazione autorizzati a carico

del foglio 22.

Il processo produttivo del comparto sabbia-terra per stabilizzati concerne il

ricorso all’utilizzo di almeno tre escavatori di cui due dotati di ripper per

la demolizione di strati di arenaria “ghiacciata”, laddove presenti. Infatti

ogni tanto sono presenti degli strati di arenaria molto tenace dovuta al

cemento siliceo di coesione.

Mezzi d’opera di cui al cantiere CC1

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Seconda Ipotesi ( 2-12 anni)- (consumo 2.200.000 mc)

Nell’arco temporale 0-2 anni di cui alla predente ipotesi, il residuo

disponibile è pari a 3.100.000 mc (vecchio+nuovo), da coltivare con nel

decennio 2014-2024, con una produzione annua media pari a 310.000 mc,

necessari per la costruzione di lavori stradali attualmente in sede di appalto

(strada statale SS128, nuova SS 554, etc..).

Terza Ipotesi ( 2-12 anni)- (consumo 400.000 mc)

Nell’arco temporale 0-2 anni di cui alla predente ipotesi 1, il residuo

disponibile con riferimento alla determinazione 06/09/2001, è pari a

1.100.000 mc. Pertanto, attesa una produzione totale di 400.000 mc, ne

deriva che la disponibilità è riferibile al vecchio progetto e quindi in tale

ipotesi non sarebbe necessario procedere all’approfondimento del cantiere

rispetto alle platee di fondo di quota 155 e 160 metri, con il

raggiungimento di un piano finale intermedio attestabile sui 162 metri slm,

riguardante l’intera superficie di comparto già compromessa (12 ha).

------SINTESI NON TECNICA PAG. 48

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COMPARTO CC2 – (0-12 anni)

Ipotesi di grandi forniture:

I quantitativi di sabbia nel cantiere CC2 da coltivare sono di 800.000 mc

relativi alla coltivazione residuale con riferimento al progetto approvato

nel 2001, e 1.000.000 mc con riferimento all’attuazione del progetto in

sede di VIA, per un totale complessivo di 1.800.000 mc a cui

corrispondono correlati quantitativi commerciali di 1.350.000 mc e 450.000

mc di MPS. Dalle precedenti lavorazioni sono disponibili ulteriori 100.000

mc circa di MPS già stoccati (terre, ciottolame over-size, fanghi secchi).

Ipotesi di minima fornitura:

Nell’ ipotesi di crisi del settore edilizio e delle opere pubbliche si ritiene

che lo scenario più plausibile, tale da consentire la sopravvivenza

dell’impresa, sia da attestare su una produzione di 100 mc/giorno pari a

22.000 mc/anno e quindi pari a 22.000x12=264.000 mc.

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CONDIZIONAMENTI INDOTTI DALLA NATURA E VOCAZIONE DEI LUOGHI

Il principale condizionamento è legato al fatto che si è operato su una

porzione territoriale già compromessa. L’attività mineraria, infatti, è

iniziata a fine anni 80. Tale attività ha indotto nel territorio un impatto

significativo, per quanto abbia permesso di sopperire alle necessità di

inerti (ghiaie-sabbie-stabilizzati) necessari per i lavori di costruzione e

manutenzione della viabilità rurale in prevalenza e degli usi civili per la

costruzione di manufatti in calcestruzzo e cemento armato. Il territorio di

Samatzai e quelli contermini fanno parte di un sistema di basse colline

(200 metri slm) prevalentemente spoglie suscettibili di sola valorizzazione

agropastorale (grano-cereali a uso zootecnico-pastorizia). Nel rispetto

della vocazione del luogo e non necessitando di ampliare l’area di cava, le

attività a breve e lungo termine sono state programmate solo sui suoli già

compromessi ed internamente al perimetro autorizzato. Nell’intorno

immediato le naturalità sono costituite dalla presenza di praterie che

interessano suoli di modesta valenza agraria e parzialmente abbandonati;

qui si sono insediati macchioni sparsi e di limitata estensione di macchia

mediterranea. Trattasi quindi di territorio a vocazione prevalentemente

pastorale. Questo aspetto non ha rappresentato un condizionamento

durante la programmazione dei lavori in quanto l’attività di cava, non

interferisce con le attività agro-pastorali, oltremodo esercitate

sporadicamente e in termini discontinui nel tempo.

L’attività mineraria è, tra quelle territoriali, quella che ha valenza

superiore in termini di utilizzazione economica se comparata con le altre

------SINTESI NON TECNICA PAG. 50

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presenti nel territorio. Negli ultimi decenni, con l’incremento dell’attività

mineraria dovuta alla presenza di altri esercenti, si è registrata la

trasformazione da quella che era la vocazione originaria ad una

vocazione prettamente mineraria.

Di fatto la coltivazione della cava, come programmato, evita di

compromettere ulteriori settori del territorio, nel rispetto della normativa

ambientale, che condiziona l’utilizzazione mineraria del territorio a

salvaguardia dell’interesse diffuso.

SCELTE Dl PROCESSO PER GLI IMPIANTI INDUSTRIALI, LA PRODUZIONE Dl ENERGIA E LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

Gli impianti, ampiamente descritti nel quadro ambientale, soddisfano

ampiamente le necessità aziendali; non si è pertanto ritenuto necessario

incrementare le dotazioni impiantistiche. Il processo industriale di cui

trattasi (estrazione di sabbie e processamento mineralurgico) è

consumatore di energia nella sola fase di trasformazione del materiale da

grezzo al commerciale; gli impianti di vagliatura e classificazione, sono

alimentati mediante allaccio alla rete di distribuzione energetica

dell’Enel, la potenza impegnata è di 40 kW, all’attualità non sono previsti

ulteriori incrementi di potenza in tal senso, ne emissioni dovute a

generatori elettrici.

Nel mansionario di servizio sarà previsto l’obbligo per gli operatori di

provvedere alla raccolta dei rifiuti prodotti (stracci vecchi e carta da

rotoli per pulizie varie) che verranno poi adeguatamente smaltiti, dopo

------SINTESI NON TECNICA PAG. 51

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE S.I.A.

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averli posizionati in idonei contenitori. I residui di lavorazione (over size,

terre, filler e argille) saranno riutilizzati nelle fasi di ripristino

ambientale e di ciò sarà trattato nei capitoli di descrizione del recupero

ambientale.

CONDIZIONI D1 UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI IN OGNI FASE DEL PROGETTO

Le risorse naturali interessate dalla coltivazione della cava sono in

generale: il suolo, l’atmosfera, le risorse idriche, agricole e forestali.

In riferimento alla risorsa agricola e a quella forestale, l’uso è pressoché

limitato. In particolare la risorsa forestale non è mai esistita sul contesto

territoriale interessato. Trattasi infatti di una cava già esistente in cui

non si prevedono ampliamenti superficiali.

Gli aspetti inerenti il rispetto delle risorse atmosferiche e gli impatti

conseguenti, sono trattati nella relazione ambientale. Le due rimanenti

risorse attualmente disponibili ed interessate nel progetto, sono il suolo

(matrice del giacimento di ghiaia-sabbia e misti stabilizzati) e la risorsa

idrica (acqua di falda) impiegata per il processo di lavaggio delle sabbie.

Per tali risorse il progetto è stato dimensionato in tale da ridurne al

minimo il consumo, con un conseguente uso razionale e ottimale. Le

quantità di sfrido derivante dalle lavorazioni della matrice suolo,

saranno accantonate e riservate per i lavori di recupero territoriale.

Sono stati ipotizzati due scenari differenti che tengono conto delle

quantità produttive. In caso di grosse forniture si ha un consumo

------SINTESI NON TECNICA PAG. 52

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE S.I.A.

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significativo delle due matrici mentre in caso di produzioni limitate o

nulle (legate alle richieste di mercato), si ha un correlato consumo di

dette risorse. In tutti i casi, a fine ripristino, il progetto prevede la

restituzione delle componenti ambientali simili a quelle esistenti prima

dell’ esercizio minerario; in particolare, si è prevista la restituzione del

suolo all’ uso funzionale agricolo e forestale (macchia mediterranea e

pratili), mentre l’uso della risorsa idrica riguarderà il quantitativo

necessario al mantenimento di tali essenze arboree, in modo tale che

l’emungimento di acqua dalla falda non comporti alcun disequilibrio

dinamico del sistema.

CARATTERISTICHE E QUANTITA DEGLI SCARICHI, DELLE EMISSIONI E DEI RIFIUTI PRODOTTI IN OGNI FASE DEL PROGETTO

Il processo industriale comporta l’emissione di gas di scarico prodotti

dai motori diesel dei mezzi di cantiere (escavatore per l’estrazione della

sabbia, pala meccanica per la movimentazione dei grezzi e camion,

fondamentalmente di terzi, per il trasporto del prodotto commerciale).

Con riferimento al processo mineralurgico si producono degli scarti da

lavorazione consistenti negli “over size” (pietrame sopra misura) e dallo

scarico della torbida fangosa che confluisce nella vasca di decantazione;

le due componenti solide (pietrame e fango essiccato) sono circa il 25%

in volume del prodotto iniziale.

Il pietrame viene momentaneamente accantonato e reso disponibile per i

lavori di riempimento da effettuarsi anche con l’utilizzo dei fanghi

------SINTESI NON TECNICA PAG. 53

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______essiccati. Detti prodotti finali sono esenti da sostanze inquinanti in

quanto provenienti da un processo mineralurgico consistente nella

vagliatura e lavaggio con acqua di falda della sabbia.

MISURE NON STRETTAMENTE RIFERIBILI AL PROGETTO

L’ operatore dovrà curare la perfetta tenuta del cantiere evitando

l’accumulo permanente di sostanze estranee al processo produttivo quali

ad esempio rottami ferrosi, cartucce filtranti vecchie, stracci vecchi,

ecc). Un abbellimento con ricorso a sistemi plurimi quali la collocazione

di vasi di fiori e/o la piantumazione di essenze ornamentali, nelle zone

di servizio concorrerà a un appagamento visivo del contesto di

riferimento.

INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE DELL’INSIEME

Gli interventi di coltivazione come detto sono mirati alla

razionalizzazione delle risorse minerarie. Il progetto prevede infatti nei

primi due anni di esercizio, anche in virtù delle dinamiche di mercato ed

in attesa di una ripresa del settore edilizio in generale, l’utilizzo delle

quantità di materiale necessarie a sopperire ai fabbisogni dell’hinterland

e alle forniture stradali. La limitazione fisica della cava è rappresentata

dalle scarpate laterali e dalle gradonature. Le lavorazioni, già

ottimizzate dalla ditta titolare negli anni precedenti, sono tese alla

conservazione delle scarpatelle e delle gradonature e alla sola

coltivazione sui banchi di materiale interni al fossato di cava. Dalle

------SINTESI NON TECNICA PAG. 54

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______ipotesi assunte in precedenza, l’ottimizzazione delle lavorazioni è

raggiungibile suddividendo lo sfruttamento della risorsa mineraria

nell’arco temporale previsto, evitando ulteriori compromissioni

territoriali. Nel progetto di restituzione ambientale, si prevede anche in

tale sito, la profilatura delle gradonature e la messa a dimora di arbusti

della macchia mediterranea, sia lungo il perimetro che nei piazzali

dell’impiantistica. Il titolare, al fine di riportare la curva granulometrica

del prodotto finito all’interno dei parametri inerenti la composizione dei

calcestruzzi, stabilizzati e inerti civili in generale, opera in modo tale da

ottimizzare la miscela prodotta in impianto, stoccando parte delle

materie prime che verranno reimpiegate successivamente in impianto.

INTERVENTI TESI A RIEQUILIBRARE EVENTUALI SCOMPENSI INDOTTI SULL’AMBIENTE

Gli interventi diretti a riequilibrare gli scompensi indotti sull’ambiente,

che nel caso in specie sono di natura morfologica in dipendenza

dell’attivazione di scavi e dell’accumulo di materiali di sfrido che hanno

concorso alla costruzione di rilevati da accumulo, non possono che essere

di riprofilatura e di riempimento anche parziale dei vuoti prodotti.

In ogni caso gli interventi tesi alla rinaturalizzazione del contesto sono

compresi nel progetto di ricupero ambientale, in cui si prevede oltre alla

rinaturalizzazione in parte spontanea delle scarpate, la piantumazione

lungo strade, ed il mantenimento delle specie arboree piantate negli anni

seguenti alla cessazione delle lavorazioni di recupero.

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______PROGETTO DI SISTEMAZIONE E RIPRISTINO AMBIENTALE

1. SCELTE E CRITERI PROGETTUALI

Di norma le scelte progettuali degli interventi di recupero ambientale sono

condizionate da una serie di situazioni quali:

1. L’inesistenza di indicazioni e direttive da parte della Pubblica

Amministrazione in merito alle possibili destinazione d’uso future delle

aree a fine coltivazione;

2. Lo scarso interesse che in generale l’impresa di estrazione attribuisce

al sito residuo ed alle sue opportunità di riuso. Ciò è confermato dal fatto

che il valore finale della superficie di cava non entra per lo più nelle

valutazioni economiche dell’attività di estrazione;

3. Il lungo lasso di tempo che intercorre tra il momento in cui si

progettano gli interventi di recupero (all’inizio o in corso di coltivazione)

ed il momento in cui la prevalenza di tali opere si realizzeranno al termine

della coltivazione, intervallo di tempo che spesso impone profonde

modificazioni alle scelte progettuali iniziali.

Pertanto le scelte che verranno di seguito esposte si fondano su

considerazioni ed analisi che trovano fondamento nella situazione attuale.

Qualora le condizioni dovessero evolversi, le scelte di ripristino si

modificheranno con la redazione di un nuovo progetto di riutilizzo

dell’area in esame.

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______

Tra le destinazioni d’uso teoricamente possibili per i siti in oggetto, e

quindi i tipi di recupero conseguenti sono: naturalistico, produttivo

agricolo, forestale, usi ecocompatibili.

L’ area estrattiva in esame si trova inserita in un contesto di incolto

seminativo e rada macchia mediterranea.

Sulla base delle predette osservazioni ed in particolare:

-dell’estensione del sito;

-della conformazione che esso verrà ad assumere a fine coltivazione;

-della presumibile disponibilità idrica;

-della vocazione agricola di gran parte del comprensorio circostante;

Si ritiene che a fine coltivazione l’intera area, opportunamente

predisposta possa essere destinata in parte ad uso agricolo, attraverso

l’impianto di seminativi, ed in parte recuperata a verde (macchia

mediterranea).

La progettazione dell’intervento di recupero si basa essenzialmente su

alcuni criteri fondamentali di carattere tecnico ed economico volti ad

ottimizzarne l’azione, sia creando condizioni di buon inserimento

ambientale delle opere, sia riducendo i tempi di manifestazione degli

impatti: il tutto a costi ragionevoli.

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______

In particolare, la coltivazione e le opere di mitigazione e recupero

dovranno osservare alcune regole generali:

1. gli interventi di sbancamento e coltivazione dell’area dovranno essere

fatti in modo tale che, pur non compromettendo la loro funzionalità, si

addicano e favoriscono le opere di mitigazione e recupero;

2. durante le opere di sbancamento si dovrà recuperare e stoccare la terra

agraria proveniente dallo strato attivo superficiale, ove esiste ancora, da

utilizzarsi nelle successive opere di rinverdimento; così pure dovranno

separatamente, essere stoccate le altre frazioni di risulta dell’attività di

estrazione;

3. al fine di ottenere un elevato grado di compatibilità ambientale sotto

l’aspetto paesaggistico, nelle opere di recupero dovranno essere impiegate

specie sia agrarie che naturali autoctone, messe a dimora in modo tale da

ricreare il paesaggio agrario circostante e le fitocenosi preesistenti e

tipiche dell’habitat. Tra le specie spontanee dovranno essere privilegiate

quelle a rapido accrescimento;

4. gli impianti arborei dovranno rispettare le specie esistenti e le forme di

allevamento in atto nella zona;

5. sempre al fine di non modificare gli aspetti paesaggistici del sito, le

superfici che risulteranno dal rimodellamento dell’area, dovranno

raccordarsi il più possibile con il territorio circostante;

6. la regimazione delle acque meteoriche dovrà avvenire soprattutto

attraverso un idoneo reticolo idrico analogo a quello esistente sul

territorio circostante;

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STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE S.I.A.

DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______7. la progettazione delle opere di mitigazione dovrà avvenire tenendo sempre

presenti i punti di osservazione privilegiati rispetto ai quali si dovranno

soprattutto schermare gli elementi impattanti.

La cava è un opera che ha durata limitata, ma non lo sono i suoi effetti,

pertanto è indispensabile considerare le cause di impatto nelle due fasi: di

esercizio e dopo la chiusura.

Poiché gli effetti della cava sull’ambiente non sono costanti nel tempo ma

possono modificarsi ed in alcuni casi anche invertirsi (si pensi all’effetto

paesaggistico sicuramente negativo durante l’attività, che può diventare

gradito dopo il recupero), è indispensabile analizzare anche l’evoluzione

nel tempo.

Il cantiere di cava è costituito essenzialmente dalle seguenti componenti:

le piattaforme di splateamento, i fronti che risultano dal progressivo

affossamento delle platee che determina la formazione di gradoni, la

viabilità interna, le aree attualmente non direttamente oggetto di

coltivazione e le aree di servizio. Ognuno di questi elementi può essere

causa di impatto su specifiche componenti ambientali in tempi diversi.

Le componenti ambientali che verranno prese in esame nel presente

progetto sono quelle su cui risultano più evidenti gli impatti nella fase di

esercizio della cava o dopo la cessazione dell’attività estrattiva. Verranno

proposti interventi di mitigazione e/o recupero nei confronti degli impatti

residui successivi all’adozione delle norme di coltivazione obbligatorie o

dettate dalla corretta tecnica operativa che si suppongono in atto e nel

rispetto del piano di coltivazione proposto. ------SINTESI NON TECNICA PAG. 59

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In particolare, si ritiene che la forma della cava e l’ubicazione del sito,

siano tali da escludere apprezzabili ricadute negative dirette a carico del

comprensorio, tali da modificare e compromettere l’ecosistema, limitare e

condizionare l’uso del territorio circostante, creare condizioni di

particolare degrado e compromissione ambientale, se verranno adottate le

misure proposte.

Analisi degli interventi di mitigazione e recupero

Gli interventi proposti si suddividono, in base all’epoca di realizzazione,

in:

 interventi immediatamente realizzabili

 interventi contestuali alla coltivazione

 interventi realizzabili a fine coltivazione

ed in base alla tipologia sono: di ritombamento, di rinaturalizzazione e di

recupero del suolo ad uso agricolo.

Gli interventi immediatamente realizzabili sono mirati al recupero a

verde delle parti sommitali non più interessate ad alcuna attività di tipo

operativo e identificabili nelle fasce perimetrali di contorno della cava.

Nella fattispecie si tratta di favorire la formazione di cespuglietti di

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macchia mediterranea tipica della zona, ossia arbusti quali lentisco,

fillirea, corbezzolo, e siepi di Opuntia Ficus Indica.

Gli interventi contestuali alla coltivazione sono quelli riguardanti il

recupero delle aree di retro coltivazione e quella situata nella parte

estremale nord del mappale 53 foglio 23, identificabile in una figura

triangolare avente per lati parte del confine ovest, tutto il confine nord,

per una dimensione pari a 25.000 mq e che è economicamente non

vantaggiosa dal punto di vista minerario. In tale area è intenzione della

ditta installare un impianto di riciclaggio di inerti da demolizioni civili e

un impianto di compostaggio, nonché tutte le impiantistiche necessarie

alla gestione dell’impianto di compostaggio e di accettazione dell’ RSU.

Nei primi due anni, fintanto che non intervengono le necessarie

autorizzazioni esecutive inerenti all’approvazione di progetti specifici ed

esecutivi, si può ipotizzare un intervento propedeutico atto a attivare le

misure di schermatura tanto per il settore di cava interessato che per

l’impianto di riciclaggio e compostaggio.

In entrambi i due comparti di cava la ditta prevede il conferimento di RSU

(rifiuti solidi urbani) ed MPS (materie prime secondarie). Il conferimento

dei due prodotti assieme o in alternativa avverrebbe per moduli

ipotizzabili a carico di superfici di 20.000 mq e altezza tale da ottenere la

ricostruzione ab origine del sistema collinare compromesso.

L’avanzamento dei moduli di RSU avverrebbe a “seguire”. Infatti le due

attività possono coesistere solo mantenendo un intervallo franco di

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almeno 100 metri tra il fronte di avanzamento (Est-Ovest) della

coltivazione e il fronte di deposito del RSU e dell’ MPS.

RSU +MPS

CAVA

Gli interventi realizzabili a fine coltivazione sono legati alle ipotesi

assunte in fase progettuale, e dovute alla richiesta di grosse forniture e

all’attivazione del riempimento dei vuoti di coltivazione con ricorso a

stesura e compattazione di materiali provenienti dall’accettazione di RSU e

produzione di MPS da riciclaggio di inerti. Nel caso siano disattese

entrambe le forniture di grossi quantitativi di materiale (minerario e/o

RSU+MPS) il regime estrattivo e la correlata restituzione ambientale

seguirebbero le linee del progetto datato 1996 e approvato con determina del

settembre 2001. Si riporta nel seguito la tavola grafica.

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______

Gli interventi realizzabili in tal caso sono inerenti al recupero del fondo

cava e delle scarpate a fini agricoli (preferenzialmente a funzione

cerealicola e pastorale).

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______Per quanto concerne la tipologia di interventi essi saranno:

DI TIPO NATURALISTICO , realizzati secondo le tipologie già descritte,

su tutte le aree perimetrali del sito, a media ed elevata declività;

DI TIPO AGRICOLO , sui versanti realizzati.

Anche se gli interventi dovranno seguire l’ordine indicato in precedenza,

essi dovranno essere impostati in modo tale che a completamento dell’opera

di recupero, siano tra di loro funzionali.

OPERE DI REGIMAZIONE DELLE ACQUE

Si prendono in esame le due principali situazioni inerenti alle aree oggetto

di attività mineraria di escavazione, sito CC1 e sito CC2 di cui alla località

“Crabili” (Samatzai).

Trattasi di aree con coltivazione mineraria a platee discendenti le cui platee

di fondo sono al momento situate a quota superiore rispetto al terreno

contermine posto a valle delle medesime. Con l’attuazione del programma

inerente all’esecuzione dei lavori di coltivazione avvenire le platee di fondo

dei due siti risulteranno a quota inferiore rispetto ai terreni posti a valle.

Detto fatto comporterà la ritenzione delle acque meteoriche che si

concentreranno quindi nella zona più bassa degli scavi, imponendone quindi

una loro rimozione con ricorso a pompaggio con elettropompa pescante in

apposito bacino di raccolta.

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STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE S.I.A.

DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______Area CC1 - A valle sarà scavato un bacino di raccolta delle acque

meteoriche capace di contenere almeno 2.000 mc d’acqua (mq 2.000 x 1 m =

2.000 mc). Nelle situazioni normali il bacino è quindi tale di consentire un

normale accumulo dinamico delle acque meteoriche di bacino anche e in

quanto l’impianto di pompaggio che verrà installato consentirà un

drenaggio di 5 litri/sec per un totale di pompaggio a monte di 18.000 litri

ora.

Area CC2 - Anche in quest’area sarà costruito un bacino di accumulo

della dimensione di circa 1000 mq di superficie e tale da consentire un

accumulo temporaneo delle acque meteoriche correlate a quel bacino. Esso

sarà collegato al precedente sito, posto a valle, con condotta in PVC ø 50

mm. Il deflusso totale delle acque dei due bacini avverrà con ricorso a

pompaggio su tubo di adduzione flessibile, costituito da tubo PVC ø 50

mm, che immetterà nel canale a valle così come riportato nello stralcio

cartografico da carta IGMi 548 sezione III Donori:

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______

Il percorso idraulico del Riu Tradori, che nasce nella zona di Crabili e muore

immettendosi nel Riu Mannu di S.Sperate, si sviluppa con direzione verso SE per

una lunghezza di appena 4 Kilometri. Il suo alveo è appena accennato a monte

mentre diventa appena significativo a fine percorso.

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______

QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE

STIMA QUALITATIVA E QUANTITATIVA DEGLI IMPATTI INDOTTI DALL’OPERA SUI SISTEMI AMBIENTALI

Per determinare il valore dell’impatto si sono definite preventivamente le

funzioni delle caratteristiche ambientali delle cave secondo i concetti

appresso riportati.

Gli elementi che caratterizzano l’ambiente, sono costituiti dai fattori o

risorse che attengono alla morfologia, alla vegetazione, alla fauna, etc.

Questi elementi, che possiamo definire “naturali” od originarie, sono

anche i costituenti essenziali del paesaggio, cioè di quella porzione del

territorio che può essere descritta in termini estetici, prospettici e

geografici.

A questi fattori principali o fondamentali, si aggiungono le strutture e

tutte le modificazioni operate dall’uomo sia come effetto dell’attività

primaria ivi esercitata, sia come effetto che si estrinsecano in strutture

civili più o meno rilevanti.

A ciascuno degli elementi naturali può essere attribuito un valore o peso,

non solo in funzione della qualità, intensità, etc., ma altresì in funzione

dell’azione prevalente che essi esercitano in quella porzione di territorio.

Per quanto riguarda la morfologia, è evidente che , in funzione dell’uso

che si intende fare del territorio, si possono attribuire le valenze più

disparate, in base alle sue varie forme; per gli usi agricoli (coltivazione,

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STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE S.I.A.

DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______irrigazione, allevamenti, etc.) le pianure e le zone planiziali assumono il

massimo valore.

Per contro, ai fini estetico-culturali, è senza dubbio di maggior interesse

un territorio ”mosso” o articolato, con forme naturali originali, “strane”

o inconsuete come le creste, le pareti rupestri, le guglie, le serre, etc., che

quasi ne stabiliscono la inconfondibile fisionomia.

La vegetazione, a sua volta, si presenta in molteplici effetti derivanti

dalla presenza prevalente di una o di un’altra forma biologica; abbiamo

così la foresta o il bosco, dove prevale la forma biologica dell’albero; la

macchia, dove prevale la suffrutice e l’arbusto; la gariga, in cui si ha il

dominio del cespuglio, in forme più o meno discontinue ed infine la

prateria, in cui è dominante la forma biologica dell’erba.

A sua volta il bosco assume diverso aspetto in funzione delle specie che

lo compongono, della varia struttura, nonché dell’azione di modellamento

impressa dall’uomo nell’arco del tempo.

Ma il bosco, oltre all’aspetto estetico-culturale, assume nel territorio una

funzione che può essere:

- protettiva

- igienico-ricreativa

- naturalistica-ecologica, quale luogo ideale per la sopravvivenza dei

grossi e piccoli mammiferi, di molti rettili ed anfibi, nonché di una parte

rilevante di uccelli ed insetti.

La valenza ambientale del bosco, prescindendo dal valore economico

produttivo, può essere quindi massima in ambiente difficile, a morfologia

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______aspra, con forti pendenze, con regime udometrico predisponente, con

fattori geo-litologico e pedologico fragile, all’erosione ed al dissesto

idrogeologico.

Il patrimonio naturalistico, espresso come “valore di specificità” del

territorio (rapporto fra il numero delle specie del luogo ed i totale delle

specie censite in una regione), completa il quadro dei valori ambientali.

La somma dei vari indici attribuiti ai vari elementi dell’ambiente,

espresso con un numero o con un grafico, ne indica la valenza

complessiva.

Il cerchio dei valori può essere assunto come indicatore dell’ambiente.

Ora, se nel territorio entrano in gioco azioni di alterazione, modificazione

o di disturbo, la loro incidenza può essere espressa come valore angolare

da riportare nel cerchio esprimente la valenza reale del territorio.

E’ evidente che la somma degli indici esprimenti l’intensità dell’azione di

impatto o di influenza negativa, dovrà avere un valore angolare inferiore a

quello dell’ambiente reale, che assumiamo pari a 360°.

Nel caso delle cave si considerano come negativamente influenti

nell’ambiente i seguenti caratteri:

- la dimensione o grandezza, che a sua volta dipende dalla vastità o

potenza del giacimento;

- la sia giacitura, considerando il fattore pendenza l’elemento che

maggiormente concorre ad esaltare gli effetti negativi nel regime

idrogeologico (stabilità, erosione, trasporto solido, etc.);

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______- la sua visibilità da una normale o frequentabile punto di vista (che può

essere l’abitato, le strade di traffico, la zona costiera, etc.);

- la distanza dai centri abitati dai parchi, dalle strade di grande traffico,

etc.

Tutto ciò, tenendo presente la uniformità delle cause di alterazione

dell’ambiente che le cave producono e di cui si è già detto.

Ovviamente la valutazione dell’impatto ambientale prescinde dai benefici

socio-economici, diretti ed indotti, che l’attività estrattiva innegabilmente

contiene ed altresì, in genere della sicura possibilità di recupero

dell’ambiente della cava con gli opportuni lavori di sistemazione.

A questo riguardo occorre sottolineare che l’azione riparatrice non potrà

riprodurre l’ambiente preesistente (rupi, guglie, tafoni, etc.), ma, con il

tempo, concorrerà a creare un piccolo ambiente consimile a quello del

contorno; potrà sicuramente riformare un prato, un arbusteto, o una

superficie boscata sufficientemente accettabile.

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______

Tabelle A - CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE E VALENZE DEI SUOI ECOSISTEMI

Foresta (o bosco) 5 Macchia 4 Gariga 3

COLTURE

Legnose permanenti 4 Seminativi alberati 3 Pascoli alberati 2 Seminativi semplici 1

FAUNA

Rara 5 Grossi mammiferi 4 Di interesse scientifico 4 Di interesse venatico 2

MORFOLOGIA

Tafoni 5 Pareti rupestri 4 Creste o guglie 3

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______

Tabelle B - CARATTERISTICHE DELLE CAVE E LORO FATTORI DI INCIDENZA

DIMENSIONI

Grandi > 10 ha 1 Medie da 9 a 5 ha 0.8 Piccole < 4ha 0.5

GIACITURA

Forte pendio > 30° 1 Medio pendio da 29° a 20° 0.8 Dolce pendio da 19° a 10° 0.5 Planiziale 9° 0.2

VISIBILITA’

Visibile 1 Poco Visibile 0.5 Defilata 0.1

DISTANZA DAI CENTRI ABITATI, COSTE E STRADE

Vicine o nei pressi 1Km 1 Distanti da 1 Km a 3 Km 0.5 Molto distanti 3Km 0.1

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______

TABELLE DI VALENZA TERRITORIALE

CARATTERISTICHE CARATTERISTICHE DELLA CAVA E DELL’AMBIENTE E VALENZA DEI DEI SUOI FATTORI DI INCIDENZA SUOI ECOSITEMI

VEGETAZIONE VALENZA DIMENSIONI VALENZA

5 BOSCO 1 Grandi > 10 ha 1

4 MACCHIA - FORESTA 4 0.8 Medie da 9 a 5 ha

3 GARIGA 0.5 Piccole < 4ha

COLTURE GIACITURA

4 LEGNOSE PERMANENTI 1 FORTE PENDIO

3 SEMINATIVI ALBERATI 0.8 MEDIO PENDIO

2 PASCOLI ALBERATI 0.5 DOLCE PENDIO 0,5

1 SEMINATIVI SEMPLICI 1 0.2 PLANIZIALE

FAUNA VISIBILITA’

5 RARA 1 VISIBILE

4 GROSSI MAMMIFERI 0.5 POCO VISIBILE

4 DI INTERES. SCIENTIF. 0.1 DEFILATA 0,1

2 DI INTERES. VENATICO 2 DISTANZA DA ABITATI, COSTE, STRADE MORFOLOGIA

5 TAFONI 1 VICINE O NEI PRESSI

4 PARETI RUPESTRI 0.5 DISTANTI

3 CRESTE O GUGLIE 0.1 MOLTO DISTANTI 0,1

L’indice d’impatto totale riferito alla zona in cui è ubicata la cava di “Crabili” è

8,70 < 15 in cui 15 è l’impatto max.

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______

TABELLE FASI OPERATIVE

Ricorso ad escavatore con benna coadiuvato - Produzione scarichi da motore Diesel; ESCAVAZIONE da martello demolitore - Produzione polveri Rimozione e caricamento con benna - Produzione scarichi da motori Diesel; escavatore e/o con pala meccanica su Dumper - Produzione polveri da movimentazione

Percorso viario su piste di servizio dal cantiere Produzione Polveri per traffico veicolare Trasporto estrattivo al sistema viario principale e gas di scarico veicolare.

Caricamento granulati vari classe Produzione polveri su vettori vari grandezze

Commercializzazione Trasporto su piste sterrate Produzione polveri Produzione gas di scarico Trasporto su carreggiata bitumata da traffico veicolare

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DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______RISCHIO DI INCIDENTI

Limitato ad evenienze legate a qualsiasi tipo di attività di carattere

industriale produttivo che, come nel caso in specie, richiede l’uso di

macchine operatrici.

Le disposizioni inerenti al corretto uso dei mezzi d’opera da parte degli

addetti sono contenute nel documento sicurezza salute di cui è dotato il

cantiere.

SUOLO E SOTTOSUOLO

I suoli, e cioè la parte più superficiale del terreno interessata ai processi

biologici, sono più o meno profondi secondo le zone.

Essi, infatti, a causa dei processi erosivi delle acque meteoriche e del

vento, sono più profondi nelle depressioni di varia origine ed a volte

presentano tracce di ristagno idrico.

Sono tendenzialmente argillosi e, se non più coltivati o bruciati riducono i

processi d’umidificazione diventando crostosi, impedendo l’attecchimento

della vegetazione più esigente.

Se sono abbandonati, i tempi della ricostruzione della protezione

vegetazionale naturale diventano lunghissimi. Dove le pendenze sono

elevate e l’erosione meteorica ha agito costantemente, i suoli sono poco

profondi o quasi inesistenti.

Il loro equilibrio è molto delicato ed il processo di degrado facile.

Incendi, pascoli, eccessiva insolazione, scarsità di piogge favoriscono,

infatti, la rapida mineralizzazione della sostanza organica, riducendo i

processi d’umidificazione.

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STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE S.I.A.

DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______MISURE PRECAUZIONALI PER PREVENIRE, ELIMINARE, RIDURRE E, DOVE POSSIBILE, COMPENSARE LE CONSEGUENZE DANNOSE.

In generale la conservazione dei pendii e dei costoni ricoperti da

vegetazione naturale fino al momento in cui verranno effettivamente

interessati dalla coltivazione, unitamente ad un programma di

sistemazione e recupero ambientale (compreso il rinverdimento coi biotipi

della flora locale) che segua dappresso i lavori di coltivazione eviteranno

una compromissione ambientale.

Si rammenta che non vi sarà formazione di discarica, in quanto tutti i

materiali estratti verranno utilizzati, con la sola esclusione del terreno

vegetale – peraltro presente in modeste quantità - che verrà accumulato e

poi riutilizzato, con altro terreno proveniente dall’esterno, per la

sistemazione dei versanti.

Per quanto concerne, invece, la protezione della flora si osserva che le

zone interessate dalla coltivazione sono quelle che subiscono gli effetti di

maggiore impatto, per cui è necessario che gli stessi siano limitati al

tempo strettamente necessario all’escavazione delle varie zone del

giacimento.

Non esistendo specie protette e di particolare pregio, sarà sufficiente

intervenire con il ripristino in tempi abbastanza brevi.

Per la protezione della fauna non è necessario che vengano prese

precauzioni particolari sia per la scarsissima fauna stanziale sia per quella

migratoria; infatti è ampiamente dimostrato che dopo il primo periodo di

sconvolgimento ambientale, la fauna ritorna nei luoghi d’origine senza

risentire della presenza di attività diverse da quelle naturali.

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STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE S.I.A.

DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______Circa la protezione del paesaggio si fa presente che il sito di cava è

defilato ed è visibile solo da alcuni punti in prossimità della medesima

(500 metri) e mai da centri di grande frequantazione.

Al fine della protezione delle acque non esistono problemi di

inquinamento dovuto all’attività di cava in quanto non esiste l’immissione

di effluenti nel corso dell’esercizio dell’attività di cava.

Per le polveri sollevate dalle macchine di escavazione di carico e di

trasporto, è consigliato procedere, almeno nelle stagioni più secche e

nelle giornate più ventose, all’innaffiamento del piazzale di cava e delle

altre aree a rischio, in modo da limitarne fortemente gli effetti.

Circa l’immissione dei fumi nell’atmosfera non esistono sostanzialmente

problemi, dato il tipo di macchinario utilizzato. Sarà preferibile, in ogni

caso, utilizzare macchine con motori diesel dotati di filtri, soprattutto nel

caso di funzionamento continuo durante l’intero turno di lavoro. Con

riferimento alle sorgenti di rumore, si è analizzato che i rumori

provenienti dalle lavorazioni di cava rientrano generalmente entro i limiti

di accettabilità dettati dalle Norme Italiane per le zone essenzialmente

industriali. Verranno, certamente, messe in atto tutte le precauzioni

necessarie a salvaguardare l’integrità fisico-psichica del personale addetto

alle macchine particolarmente rumorose, così come prescritto dalle norme

antinfortunistiche.

Sarà comunque sufficiente attenersi alle norme di sicurezza previste dal

Decreto Legislativo 81/2008.

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STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE S.I.A.

DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______Misure di attenuazione

POLVERI Per l’abbattimento delle polveri: irrorazione a pioggia con ricorso a manichette munite di docciatore fisse e mobili. Irrorazione periodica delle piste di servizio e delle bretelle stradali sterrate con ricorso a autobotte munita di docciatori.

RUMORI Gli operatori saranno dotati di cuffie fonoassorbenti.

GAS DI SCARICO Nelle fasi di attesa preliminare al carico i motori saranno spenti. Sarà curata la messa a punto periodica dei motori diesel fissi e mobili.

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STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE S.I.A.

DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” COMUNE DI SAMATZAI PROVINCIA DI CAGLIARI ______EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLE COMPONENTI AMBIENTALI

L’ipotesi riguarda il completamento dell’attività estrattiva. Gli stadi

transitori prevedono cronologicamente uno stadio iniziale di durata

biennale per le grosse forniture (600.000+300.00) e rispettivamente per il

sito CC1 2.200.000 mc nei successivi dieci anni, e nel sito CC2 1.500.000

mc. Nelle ipotesi di minima produzione, per il sito CC1, dopo il primo

stadio biennale, 440.000 mc nell’arco successivo dei dieci anni e per il sito

CC2 un quantitativo di 264.000 mc. In entrambi i siti si prevede la

prosecuzione fino ad esaurimento delle riserve di materiale per circa

5.500.000 di mc, Già in stadio iniziale, in parte contestuale alle lavorazioni

di coltivazione, si prevede la relativa profilatura dei fronti di cava, la

piantumazione con ricorso ad essenze autoctone tipiche della macchia

mediterranea lungo i perimetri stradali e minerari, il mantenimento e la

manutenzione delle piste di servizio e della viabilità esterna. Nello stadio

finale, è intenzione della proprietà, la conversione dell’attività d’impresa,

in attività ecocompatibili, nel settore della ricezione di RSU, MPS da

riciclaggio di inerti e compost da sfalci del verde urbano. I materiali

ricevuti andrebbero a ricolmare con procedure che verranno fissate dai

provvedimenti autorizzativi di comparto nelle aree precedentemente

coltivate. Parte della rinaturalizzazione avverrebbe spontaneamente e parte

con interventi di ingegneria ambientale. Nelle tavole di progetto si dà

dimostrazione della restituzione territoriale negli stadi intermedi e nelle

varie ipotesi d’intervento.

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