MAT2020 - cinquantuno - 0619 BANCO ilnuovo album LIVE GLI ALLUMINOGENI CIRO PERRINO LUCA OLIVIERI JOHN MAYALL GIUGNO 2019

Cambiano le stagioni, tutto è in evoluzione, ma ciò che non muta è la nostra voglia di argomentare di musica e di incuriosire i lettori di MAT2020, scrivendo di nuovi album, concerti e fenomeni musicali di qualità. Nel numero di giugno affrontiamo, come al solito, molti argomenti. MAT 2020 - MusicArTeam racconta... Iniziamo dalla descrizione dei live, non molti, ma significativi. [email protected] Antonio Pellegrini ci racconta i dettagli del concerto genovese di John Mayall, mentre Athos Enrile descrive l’emozionante live di Steve Hackett a cui ha assistito a Torino. Angelo De Negri Menzione a parte per il ritorno alle origini degli Acqua Fragile, che al secondo episodio della loro General Manager and Web Designer rinascita tornano nei luoghi di origine: Andrea Pintelli commenta il concerto e intervista due dei protagonisti, Bernardo Lanzetti e Franz Dondi. Athos Enrile Le rubriche storiche vedono Mauro Selis occuparsi del prog australiano e, del connubio tra musica 1st Vice General Manager and Chief Editor e aspetti psicologici. Riccardo Storti ci rimembra un vecchio disco dell’1982 dei Dire Straits mentre Carlo Bisio prosegue Massimo ‘Max’ Pacini il suo parallelismo tra musica e sicurezza lavorativa. 2nd Vice General Manager, Chief Editor and Webmaster In questa occasione vengono presentati un paio di libri appena usciti, quello diMax Rock Polis (“Sto- rie di Prog Rinascimento”) e quello di Antonio Pellegrini dedicato ai Queen (“Italian Rhapsody”). Marta Benedetti, Paolo ‘Revo’ Revello Sono due le interviste proposte da Max Rock Polis, una al miticoPino Tuccimei - l’archetipo del ma- Administration nager musicale -, e una realizzata con Paolo Sentinelli e Antonella Caspoli (moglie di Francesco Di Giacomo), in cui si parla dell’album di inediti dell’ex cantante del BANCO. Web Journalists: Franco Vassia rispolvera una band storica italiana, Gli Alluminogeni, e intervista il fondatore della band. Carlo Bisio E veniamo al folto numero di recensioni di nuovi album che elenchiamo in ordine sparso: Antonello Giovannelli - Phoenix Again-Friends of Spirit (Athos Enrile) Claudio Milano - SAGA- “So Good Far – Live At Rocks Of Ages” (Luca Nappo) Luca Nappo - Sezione Frenante-“Nuove Dimensioni” (Luca Nappo) Antonio Pellegrini -Celeste- “Il risveglio del Principe”-Intervista a Ciro Perrino (Andrea Pintelli) Evandro Piantelli -ONIOROSHI-“Beyond These Mountains” (Andrea Zappaterra) Andrea Pintelli - Sir Joe Project - “Letze Baum” (Andrea Pintelli) Max Rock Polis - Luca Olivieri-“La Saggezza Delle Nuvole” (Claudio Milano) Gianni Sapia - ERIS PLUVIA & ANCIENT VEIL - “1991/1995 Rings of earthly light and other songs” (Evandro Pian- Mauro Selis telli) Riccardo Storti - BARO PROG-JETS - “Lucillo e Giada” & “Topic Wűrlenio” (Evandro Piantelli) Franco Vassia - Banco- “Transiberiana” (Antonello Giovannelli) Andrea Zappaterra - Silver Key -“Third”(Athos Enrile) -QUANAH PARKER “A Big Francesco” Live at Festival Rock Progressive 2016-2018”- intervista (Athos Enrile) - The Samurai Of Prog- “Toki No Kaze” (Athos Enrile) - La Janara – “Tenebra” (Max Rock Polis) - The High Jackers- “Da Bomb”(Gianni Sapia) MAT2020 is a trademark of MusicArTeam. Tutto questo per un buon inizio di estate. E… ci sarà una sorpresa! Un numero speciale che uscirà nel mese di luglio dedicato a un grande even- to di 50 anni fa, sempre nei cuori degli amanti della musica… difficile da indovinare?

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Le Rubriche di MAT2020 (click sul titolo per andare alla pagina)

Careful With That Axe, Eugene L’immagine di copertina: a cura di Carlo Bisio La copertina di “TRANSIBERIANA” il nuovo attesissimo album del Il piacere del rischio e le sue BANCO 52 trappole New Millennium Prog In questo numero: a cura di Mauro Selis (click sul titolo per andare alla pagina) AUSTRALIA - terza parte STEVE HACKETT LIVE 6 68 PHOENIX AGAIN 12 Psycomusicology GLI ALLUMINOGENI 14 a cura di Mauro Selis SILVER KEY 18 Ricordando gli anni bucati LUCA OLIVIERI 20 74 SAGA 23 Gioielli Nascosti a cura di Riccardo Storti BANCO 24 DIRE STRAITS SEZIONE FRENANTE 28 80 “Love Over Gold” ITALIAN RHAPSODY IL LIBRO 29 JOHN MAYALL LIVE 30 BARO PRO-JETS 32 ERIS PLUVIA & ANCIANT VEIL 34 ACQUA FRAGILE 36 CIRO PERRINO 42 SIR JOE PROJECT 50 FRANCESCO DI GIACOMO 56 PINO TUCCIMEI 62 ONIOROSHI 72 STORIE DI PROG RIMASCIMENTO 82 QUANAH PARKER 84 THE HIGH JACKERS 90 THE SAMURAI OF PROG 92 LA JANARA 96 4 5 STEVE HACKETT GENESIS REVISITED TOUR 2019 Teatro Colosseo, Torino 2 Maggio di Athos Enrile

Il “Genesis Revisited Tour” di Steve Hackett approda a Torino il 2 mag- gio, con un programma nutrito e variegato, fatto di tracce presenti nel nuovo album - “At The Edge of Light”-, ma soprattutto di celebrazioni: il quarantennale di “Spectral Mornings”, album solista dell’ex Genesis, e, soprattutto, i 45 anni di “Selling England By The Pound”, uscito in realtà a fine ’73, ma portato in tour in Italia nel ’74.

6 7 In questi ultimi anni ho avuto l’opportunità di munica che l’intero “Selling…” sarà eseguito nella tando di tessere gli ovvi elogi di una super band, viene spesso scambiata per maniacalità: l’assolo vedere Hackett dal vivo svariate volte, di - inter seconda parte di spettacolo mentre ci sarà spazio composta da musicisti straordinari, con un voca- di Hackett su “Firth of Fifth” fu realizzato nell’arco vistarlo su di un palco e di tessere un rapporto per il nuovo e l’antico Steve Hackett “solo”. list che non fa il verso a Gabriel ma appare molto di sei mesi che servirono per la messa a punto… di conoscenza personale, ma il concerto a cui ho Hackettè accompagnato da Roger King - tastiere efficacie, anche dal punto di vista scenico. esagerazione? assistito nell’occasione ha avuto per me una va- -, Rob Townsend - sax, flauto e percussioni -, Jo- lenza speciale che supera gli elementi musicali, nas Reingold - basso e chitarra -, Craig Blundell Io sono rimasto… stordito e non mi sono ancora Questa sera l’ho risentito per l’ennesima volta, o meglio, li congloba. Provo a spiegarmi meglio. alla batteria, e alla voce Nad Sylvan. scrollato di dosso le emozioni, e finché posso me ma dal vivo tramortisce. le tengo! Vidi i Genesis nel loro momento migliore, nel Ecco la scaletta che propongono: https://www.youtube.com/watch?time_ 1974, proprio a Torino, e ieri come oggi la “mate- Every Day Un’ultima cosa prima della visione, una riflessio- continue=1104&v=HGGn1CyN3Yk ria primaria” ha uno nome ben preciso: “Selling Under The Eye Of The Sun ne sulla cura dei dettagli, sulla professionalità che England By The Pound”: avevo 18 anni... nel 974! Fallen Walls and Pedestals Steve mi sembrava un musicista irraggiungibile, Beast in Our Time su di un palco lontanissimo, sempre seduto e Tigermoth concentrato, mentre Gabriel e soci presentavano Spectral Mornings maggior dinamicità. The Red Flower of Tachai Blooms Everywhere Di quel pomeriggio ho ricordi vaghi, ma il solo Clocks – The Angel of Mons pensiero di riascoltare la musica dei Genesis, nel- Dancing With the Moonlight Knight (Genesis lo stesso luogo, con lo stesso album proposto per song) intero, come appunto quarantacinque anni fa, mi I Know What I Like (In Your Wardrobe) (Genesis ha fatto vacillare. song) Uno spazio temporale enorme colmato in un Firth of Fifth (Genesis) istante, e in questo lungo periodo “Selling...” mi More Fool Me (Genesis) ha sempre accompagnato, non perché io sia un The Battle of Epping Forest (Genesis) incallito nostalgico, ma perché lo considero l’al- After the Ordeal (Genesis) bum perfetto, e ogni volta che lo ascolto - e suc- The Cinema Show (Genesis) cede spesso - arrivano brividi a raffica, sparsi in Aisle of Plenty (Genesis) punti ben precisi del corpo: cosa si può volere di Déjà vu più dalla musica!? Dance on a Volcano (Genesis) Myopia/Los Endos (Genesis) E’ successo anche questa volta, scosse elettriche che partono dal collo e arrivano al bacino, e dal Difficile raccontare in sintesi cosa si possa prova- vivo è certamente un’altra cosa! Certamente Ste- re nell’assistere ad un concerto del genere, dove ve Hackett e compagni non sono i Genesis, ma è la memoria si fonde con la storia e con gli eventi quanto di più ci si possa avvicinare, se pensiamo di una vita, con brani che hanno puntellato mo- alla presenza di un membro così autorevole. menti indelebili del passato e che appaiono oggi Dopo il sold out di Bologna anche il Teatro Colos- freschi come appena “sfornati”. seo si presenta strabordante di anime. Come si nota nella scaletta compare “Déjà vu”, Grande Hackett, campione di umiltà e musicista straordinario. Il pre-concerto mi dà la possibilità, assieme ad presente sul tributo di Hackett ai Genesis - “Gene- Non perdetevi le prossime date… se potete! uno sparuto numero di “fortunati”, di incontrare sis Revisited” -, canzone che Gabriel aveva inizia- Steve e consorte per un fugace saluto e qualche to a comporre nel ’73 (all’epoca di “Selling…” ma Questo il tour… foto di rito. mai completata, e ultimata in occasione dell’usci- Estrema gentilezza da parte di tutti, staff e prota- ta dell’album, nel 1996, con la versione finale che Martedì 30 aprile – Bologna, Teatro Europauditorium gonisti, e spero che i pochi secondi di video a se- porta la firma di entrambi gli ex Genesis. Giovedì 2 maggio – Torino, Teatro Colosseo guire possano regalare il profumo del momento Venerdì 3 maggio – Bergamo, Teatro Creberg di attesa, tra tensione e relax… Esiste la concreta possibilità che la mia ricerca Domenica 14 luglio – Genova, Arena del Mare, Porto Antico dell’obiettività possa essere intaccata seriamen- Martedì 16 luglio – Pordenone, Parco San Valentino https://www.youtube.com/watch?v=DMLy- te in un caso come questo, per cui opto per la Mercoledì 17 luglio – Mantova, Piazza Sordello fZuqm4 soluzione: “… fatevi la vostra idea…”, regalando- Giovedì 18 luglio – Firenze, Piazza Santissima Annunziata Quando la band si presenta sul palco Hackett co- vi una quarantina di minuti di concerto, ed evi- 8 9 il contesto derivante, potrebbero davvero ricon- che raramente ho trovato, e che giudico sia frui- durre a musica per pochi eletti… e invece no. bile da un ampio pubblico. “Friends of Spirit” è un album strumentale costi- Nell’intervista emerge il concetto di “coraggio”, tuito da brani nuovi e altri antichi e riarrangiati, necessario per investire su di un progetto inusua- PHOENIX AGAIN e appare come fresco e assolutamente sganciato le, ma non si fa fatica nel capire la genuinità della da ogni collocazione specifica, se non quella del proposta e, personalmente, mi risulta facile l’im- pieno esercizio acustico basato su sapienti trame medesimazione, il “mettermi nei panni altrui” chitarristiche. per comprendere l’essenza di un lavoro davvero Ed è un disco che raccoglie una richiesta, quella pregevole. “Friends of Spirit” di un pubblico che, magari casualmente, assiste Un album che consiglio senza condizioni, la buo- Di Athos Enrile ad uno dei rari concerti unplugged dei P.A. e ri- na musica non ha confini e barricate, e con un vendica brani che ascolta nell’occasione e che piccolo sforzo di comprensione - essenzialmen- non ritrova nella discografia ufficiale. Impossibile te le storie di vita che hanno portato alla realiz- non soddisfare l’audience, soprattutto quando zazione di “Friends of Spirit”-, al godimento da l’insistenza va a toccare la memoria e il cuore, ascolto si aggiungerà la bellezza del fluire delle elementi che unirono i tre fratelli Lorandi nei se- cose, e questo è, a mio giudizio, un forte valore venties, quando ogni occasione era buona per aggiunto. imbracciare lo strumento e proporre la musica Ecco un esempio di quanto accade dal vivo… dei miti del momento: tre chitarre acustiche, che incontrano oggi nuove generazioni - di pubblico https://www.youtube.com/watch?v=X7-kphp_ e di musicisti - e disegnano un quadretto sonoro Ook emozionante. Nei nove brani che contengono l’album emergo- Tracklist: 1. Friends of Spirit 2. On the Melody 3. no skills di primordine ma, soprattutto, si delinea Pasión 4. Habanera 5. Mediterranea 6. Free Ire- un viaggio, quello che coinvolge culture e tradi- land 7. Alma Española 8. Eppur Si Muore 9. Vici- zioni variegate, suscitando un piacere d’ascolto no a Te

L’album che propongo, “Friends of Spirit”, rappre- in collante di ogni tipo di situazione musicale e senta per il nucleo originale dei Phoenix Again affettiva. un episodio apparentemente sganciato dalla loro La chiacchierata che propongo a seguire svela nei proposta musicale più conosciuta - quella legata dettagli questo progetto acustico che parte da un alla musica progressiva -, ma in realtà è il vero mondo molto lontano almeno dal punto di vista punto di partenza che nel tempo si è trasformato temporale, ma l’evoluzione culturale avvenuta e 10 11 questi due live ha sostituito alle percussioni mio ta: registriamo dischi perché questo ci diverte e Line up PHOENIX AGAIN: La chiacchierata… figlio Giorgio Lorandi. non perché è il lavoro da cui cerchiamo di trarre Antonio Lorandi: basso acustico risorse economiche e di sostentamento. A noi Sergio Lorandi: chitarra acustica L’album “Friends of Spirit” appare come una no- I brani che proponente sono nuove creazioni o interessa molto creare musica che appaghi chi ci Marco Lorandi: chitarra acustica vità, per chi vi avesse conosciuto ultimamente, rivisitazione di tracce antiche? ascolta, ma ci intessa anche che il prodotto fina- Andrea Piccinelli: tastiere ma è in realtà un ritorno alle origini: come è nata Alcuni brani nuovi, altri di vecchia composizio- le soddisfi noi stessiin primis, e questo “Friends Silvano Silva: batteria e percussioni l’idea? ne, tolti dal nostro cassetto storico. Due brani, of Spirit” è un disco che abbiamo tutti voluto Giorgio Lorandi: percussioni e voce Questo album (il quarto in studio), distribuito in particolare, sono vecchie conoscenze: Eppur fortemente. da Ma.Ra.Cash Records, rimarrà un album unico si muore e Free Ireland erano presenti già sul per i Phoenix Again, poiché il prossimo rimar- nostro primo album “Threefour” e sono stati ri- Avete pensato a momenti di incontro (concerti, cherà le nostre sonorità più Prog-rock ( ci stia- arrangiati in acustico. presentazioni) per pubblicizzare l’album? mo già lavorando). Come dici tu, è un ritorno Certamente, oltre ai due sopra citati live, siamo alle origini. Io e i miei due fratelli, Sergio e Clau- Come vive questo percorso alternativo la parte in attesa di confermare alcune date che saranno dio, negli anni Settanta ci divertivamo a suonare “nuova” della band? pubblicate sul nostro sito e sui vari social net- brani di CSN&Y, Amazing Blondel, Mike Oldfield, I ragazzi si sono lasciati coinvolgere attivamente work. Al di Meola, Paco de Lucia, John McLaughlin, da questa avventura, collaborando negli arran- Inti Illimani, con tre chitarre acustiche. “Friends giamenti e divertendosi a suonare i nuovi pezzi, of Spirit” è nato per soddisfare una richiesta fat- mettendoci carica e passione. taci da un pubblico che, partecipando ai nostri live in acustico (in tutto una decina negli ultimi Avete vissuto in prima persona un passaggio mu- anni, durante i quali abbiamo collaborato prima sicale epocale: esiste un fil rouge che lega quegli con lo scrittore Giorgio Mazzolari e poi l’artista anni ’70 al periodo attuale? giapponese Mitsuyasu Hatakheda), ci richie- Abbiamo amato tutti la fase musicale straordi- deva il CD contenente i brani eseguiti durante naria degli anni Settanta e un òp tutti si ispira- lo spettacolo; tra il pubblico, erano parecchi i no ai grandi del passato. Credo però che anche giovani e le persone distanti musicalmente dal attualmente ci siano ottimi gruppi che fanno Prog, pertanto da qui è nata l’idea di pubblica- buona musica; il problema deriva anche dagli re un album “semi-acustico” (qualche inserto di ascoltatori, spesso troppo nostalgici o restii ad chitarra elettrica ce lo siamo pur concessi!). accettare novità. Uno «sport» che piace a tutti è quello di paragonare ciò che nasce nell›attualità E’ cosa usuale per le band creare spazi per il set con quello che è stato fatto nel passato e, così acustico, affascinante, ma anche pratico e meno facendo, si perde sovente il gusto per l›ascolto, impegnativo dal punto di vista organizzativo; nel per l›emozione. vostro caso c’è molto di più, perché le elabora- zioni alla chitarra rappresentano le vostre origini: Mi ha colpito una frase della vostra presentazio- che cosa significa per voi l’esibizione unplugged? ne, “…abbiamo avuto tutti il coraggio di lanciarci Si può stabilire una vostra preferenza rispetto al nella produzione di un album che, forse, non tutti concerto elettrico? capiranno…”: vi siete posti il problema di non es- Non abbiamo preferenze tra le due opzioni: sere compresi, di deludere chi vi segue? per noi l’importante è divertirci e divertire suo- Sapevamo che con questo album avremmo po- nando. Durante i due concerti di presentazio- tuto destare sorpresa nei nostri sostenitori, ma, ne dell’album (alla Casa di Alex a Milano ed al come sempre, siamo partiti convinti di presen- Parkvilla Theatre nei Paesi Bassi) abbiamo divi- tare qualcosa di diverso. Noi crediamo sempre so lo spettacolo in due set - prima parte in acu- nei nostri progetti e per noi è importante avere stico con presentazione nuovo album e seconda diffuso, anche se secondo le nostre limitatissi- parte in elettrico -, eseguendo una selezione me possibilità commerciali, il di brani dei nostri tre album precedenti. L’idea (in forma pur diversa) rivolgendoci ad ascolta- è stata apprezzata dal pubblico; era come se i tori che non hanno mai sentito o apprezzato Phoenix Again acustici aprissero il concerto ai questo genere musicale. Inoltre, resta da dire Phoenix Again elettrici: faticoso ma divertente. che noi, attualmente e probabilmente anche in Devo doverosamente ringraziare mio nipote Al- futuro, ci troviamo in una posizione privilegia- fonso Di Vincenzo, new entry nella band, che in 12 13 NellaNella nottenotte deidei sognisogni comecome ilil granograno protesoproteso nelnel ventovento di Franco Vassia gligli Tra i primi nel cercare di coniugare la for- mini armarono la clava e... con le donne fe- mula canzone con il beat, con il pop, con la cero din don di Bruno Corbucci, si piazzano psichedelia e il nascente progressive, gli al terzo posto in un referendum sui migliori Alluminogeni realizzano Scolopendra, un gruppi italiani dell'anno, concorso patro- lluummiinnoo eennii album destinato nel tempo a diventare un cinato dal settimanale Ciao 2001 preceduti ll piccolo monolite del nostro patrimonio mu- dalla Formula 3 e dai New Trolls ma davanti gg sicale. E' il 1972, un periodo radioso tanto a Le Orme. che, nel corso dell'anno, vedranno la luce i Nel 1973 il gruppo opta per una lunghissima primi album del Banco del Mutuo Soccorso e pausa di rilessione per poi tornare in pista, AA della Premiata Forneria Marconi. subito dopo la ristampa su cd di Scolopedra, Coordinati da Patrizio Alluminio, gli Allumi- nei primissimi anni Novanta. Geni mutanti e nogeni - formatisi, dopo numerosi cambi di Green Grapes (che riprende una vecchia de- denominazione, nel 1966 - possono vantare, nominazione del gruppo) incisi all'Electro- dopo la pubblicazione di alcuni 45 giri, un mantic Synergy Studio di Beppe Crovella per carniere di tutto rispetto come le parteci- Vinyl Magic, sono i semi che, innestati in un pazioni al Cantagiro e al Festivalbar del passato tutto sommato remoto, germoglia- 1970, al Disco per l'Estate del 1971 e, so- no in Metaisico, un lavoro che vuole essere prattutto, al Festival di Musica d'Avanguar- un'immagine della vita, una rilessione sul dia e di Nuove Tendenze a Viareggio. Dopo modo di vivere e una ribellione nei confronti Da sinistra: Guido Maccario, Daniele Ostorero e Patrizio Alluminio aver partecipato al B-movie Quando gli uo- del vivere quotidiano.

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Nel corso di questi 50 anni abbiamo avuto luminogeni sono riusciti a modellare un rin- l'esistenza generale e con Metaisico, inine, diverse fermate, molte evoluzioni e altret- novamento sostanziale non soltanto nell'or- sublimare la visione della realtà nella sua L’Intervista tanti mutamenti. Dopo Guido Maccario sono ganico ma soprattutto nella musica e nella forma più evoluta e meno apparente. arrivati Aldo Alessio, Piero Tonello ed Enri- qualità dei testi. Tre album - Scolopendra, co Cagliero, il chitarrista di Scolopendra, un Geni Mutanti e Metaisico - che, pur caval- Un percorso musicale che ha attraversato Patrizio Alluminio, stimato chirurgo e fonda- compagno di viaggio che ci ha accompa- cando territori contaminati quali il beat, il cinquant'anni di storia… tore degli Alluminogeni. Parliamo un po' di gnato nei momenti più rilevanti della nostra pop, la psichedelia e il progressive, hanno Oggi possiamo dire che il nostro è stato un Preistoria… prima stagione. Dopo la prima, signiicativa delle caratteristiche tutte particolari… viaggio musicale ed esistenziale, iniziato Patrizio Alluminio: Anche se il gruppo già fermata nel 1972, sempre con Enrico Caglie- Con altri due giovani musicisti di talento, nella metà degli anni '60 a Spotorno con esisteva come Alluminium Sound, il nome ro e con Beppe Tarasio, ci siamo riproposti Alberto Rondano alla chitarra e Ludovico Ernesto 'Bibi' Pincherli Vicini e Sandro Farri Alluminogeni nasce grazie al suggerimento agli inizi degli anni '90. In Geni Mutanti, Bragante al basso, ci siamo presentati all'E- e proseguito, a ine decade, con Guido Mac- della iglia del discograico Zanoletti della prodotto per la Vynil Magic e inciso all'Elec- lectromantic Music dell'amico Beppe Cro- cario. Un viaggio del quale siamo grati a Fonit Cetra. E' il 1969 e la formazione è com- tromantic Synergy Studio con Massimo Ca- vella per il mixaggio e la produzione di coloro che hanno fatto parte del gruppo e a posta da me alla voce solista, all’organo brini, abbiamo completato un nuovo trio per quest'opera che completa così un tris di al- chi ci ha afiancato contribuendo a realiz- Hammond e al pianoforte; da Daniele Osto- poi tornare alla formazione originaria col bum, ciascuno col suo preciso carattere. zare i nostri sogni. rero, batteria e percussioni e da Guido Mac- ritorno di Guido Maccario per la realizza- Con Scolopendra abbiamo approfondito la Un viaggio vissuto e cantato nella magia e cario alla chitarra basso. zione di Metaisico. ricerca interiore, gli spazi più scuri e recon- nel ricordo di Piero Tonello, di Enrico Ca- diti e auspicato un cambiamento della con- gliero e di Beppe Tarasio, compagni di cor- Cinquant'anni vissuti intensamente in prima “Nella notte dei sogni come il grano proteso dizione umana; con Geni Mutanti abbiamo data che, prematuramente, ci hanno prece- linea e poi successivamente intervallati da nel vento” è un passo meraviglioso del brano voluto testimoniare in negativo l'osserva- duti nel cammino verso l'Alchimia e l'Azi- tutta una serie di problematiche… Sogno alabardato di un'estate verde. Gli Al- zione del mutamento di molti aspetti del- mut.

16 17 RECENSIONI MAT2020 Alla discografia deiSilver Key si aggiunge “Third”, tutti i poveri diavoli che non riescono a tenere in fase di racconto dei contenuti, faciliterebbe l’a- terzo episodio di un percorso che col passare del sotto controllo la loro volontà. Certo, ognuno ha zione didattico/didascalica che mi pare il valore tempo ha visto la modifica della formazione ori- una Volontà, ma noi possiamo dominarla. « aggiunto di questo progetto. ginale, e che presenta attualmente una line up formata da: Roberto Buchicchio alla chitarra, La ricetta arriva dalla miscela tra idee e musica? Voto alto per “Third”. Davide Manara alle tastiere, Dino Procopio alla L’album, anche dal punto di vista musicale appa- voce e Ivano Tognetti al basso. re coinvolgente, un progressive rock molto aper- SILVER KEY to, con passaggi melodici tipici dei seventies uniti Tracklist: Milanesi, i S.K. nascono nel 1992 come tributo ufficiale ai Marillion e solo nel 2012 rilasciano il a momenti metallici e atmosfere sognanti. A Common Soldier (7:16) primo album di inediti - “In the land of dreams”- Le skills della band permettono ampia scelta V.R. (7:00) a cui fa seguito nel 2016 “The screams empire”, espressiva, con conseguente gradevolezza d’a- già recensito su queste pagine. scolto che nasce all’impatto. Ulysses (7:37) Il concept album da poco rilasciato trova argo- “Third” è un album la cui fruizione appare per- I Wish (5:15) mentazioni serie e quanto mai attuali, mettendo fetta avendo conoscenza del messaggio, anche in primo piano gli aspetti relazionali, quelli che se i meri aspetti musicali regalano, da soli, forti Last Love (6:09) regolano ogni tipo di rapporto quotidiano e che emozioni. “Third” non trovano sviluppo adeguato, perchè spesso A Rude Awakening (4:13) appare superfluo l’impegno specifico, sicura- Per chi non conoscesse la band occorre dire che Back To The Present (3:28) mente non facile e faticoso, ma basilare se si è il cantato è in lingua inglese, così come tutte le alla ricerca minima della serenità. note di pubblicizzazione delle varie attività; que- Murder (4:07) Ma.Ra.Cash. Records sto fornisce un tono internazionale e globale ai Il punto di partenza dichiarato è un assioma del S.K. (e poi la lingua di Albione è quella che più si Endless War (3:06) filosofo Schopenhauer, che chiosava: “La vita presta in fase di creazione), anche se, l’estrema The Door Shuts (2:54) oscilla come un pendolo avanti e indietro tra do- chiarezza derivante dalla nostra lingua, almeno lore e noia”, concetto sufficientemente “scuro”, tanto da condurre a serie riflessioni, in questo caso favorite dal connubio tra musica e raccon- di Athos Enrile to, sino alla sintesi finale che non deve essere necessariamente uguale per ciascuno di noi… si reagisce diversamente, e dopo la riflessione ar- riva la potenziale critica/accettazione e, si spera, l’azione. Diventa quasi didattica l’operazione dei Silver Key, che ci spingono a perlustrare le nostre abi- tudini, i condizionamenti che pensiamo di non avere ma che in realtà guidano la nostra vita, l’il- lusione che la volontà abbia il potere supremo e che non esista un sistema capace di tirare le fila delle nostre esistenze. Tutto ciò ci viene raccontato attraverso cinque storie legate tra loro, cinque capitoli, cinque per- sonaggi dalla progressione più o meno dramma- tica, che alla fine si ritroveranno intersecando le loro vite, sino alla possibile illusione, quella che la volontà “deviata” possa avere una cura. I Silver Key annunciano al mondo: “… è con immenso piacere che possiamo finalmente dire di avere il trattamento per i nostri pazienti, per 18 19 Line-up: E’ evidente come la ricerca della melodia per Olivieri sia percorso interiore prima ancora che Luca Olivieri: tastiere, wurlitzer, korg ms 20, altro. Una ricerca che raggiunge in tutto l’album LUCA OLIVIERI programmazioni, glockenspiel, melodica, in questione, sempre un acme “naturale”, come celesta, toy piano, percussioni; se questi suoni si rivelassero a sé stessi, più che Caroline Lavelle: violoncello (3, 6); esser cercati da qualche parte. “La Saggezza delle Nuvole” Andrea Chimenti: voce recitante (2, 7); Sono anche e soprattutto profondamente di Claudio Milano Saro Cosentino: chitarra elettrica (5); evocativi (“Orizzonte Verticale”, che si avvale Cesare Malfatti: chitarra elettrica, chitarra pure di un magnifico recitativo propriamente acustica (1); attoriale, è creazione crsitallina, come pure Nicola Alesini: sassofono soprano (5); “Substance”). Giorgio Li Calzi: tromba, tromba con harmonizer E’ questa musica capace di cantare, anche senza (9); presentare linee melodiche definite e senza Romina Salvadori: voce (3); affidarsi ad alcuna voce, il che ha davvero del Fabrizio Barale: chitarra elettrica (2), chitarra raro. reverse (3); Rarità dovuta al fatto che quel canto non giunge Luca Serrapiglio: clarinetto basso (2, 6), mai alle orecchie come risaputo, eppure sembra sassofono baritono (2), sassofono tenore (4), appartenerci da sempre. sassofono soprano (7); Marcello Crocco: flauto traverso (1, 8), flauto Suggestioni che si rivelano da subito, col magnifico basso (1); incipit di “Endless Life”, anticipato da un flauto Andrea Cavalieri: basso elettrico (1, 2, 4); (Marcello Crocco) suonato a manifestarne Diego Pangolino: percussioni (1, 3, 4, 6, 7, 9); dinamiche e suoni di meccanica possibili. Federica Baldizzone: violino elettrico (5); Dolente, la melodia si dipana dal suono di un Roberto Lazzarino: chitarra elettrica (4, 7, 9) incantevole glockenspiel, elettronica di ritmo e suono. Torna ancora il flauto ad accarezzare con Web: http://www.lucaolivieri.eu/ maggiore dolcezza lo scenario. Le armonizzazioni sono mutevoli e generano un senso di “ampiezza Videoclip “Varuna”: https://www.youtube. spaziale”, pur ben sostenuta dai suoni della com/watch?v=kvz5tDb15rI chitarra di Cesare Malfatti (La Crus/Afterhours/ Dining Rooms). Ascolti consigliati: “Orizzonte Verticale”: https://www.youtube. “Orizzonte verticale” si apre con un suono di com/watch?v=x9l9UwGj1Fg&list=PLGdWzh73e mellotron ed una drum machine dal suono W8w95MXF5qKUKmMVvzKe_HlV&index=2 dichiaratamente ‘80, ma la stratificazione che segue è qualcosa di ultra-moderno, ben Anno: 2015 “Substance”: https://www.youtube.com/watch? sostenuta da un sax tenore sanguigno ad Genere: Contemporanea v=qjC3o7mVHxc&list=PLGdWzh73eW8w95MXF emergere progressivamente. Un theremin Label: AG Productions 5qKUKmMVvzKe_HlV&index=9 disegna trame ultraterrene e poi un recitativo d’incanto (Andrea Chimenti, ex Moda), ficcante. Il Tracklist: La musica strumentale di Luca Olivieri si è sempre sax di Luca Serrapiglio, a cui va un grande plauso, 1.Endless Life distinta per tratti assai cinematici, ricchi di grande esplode in un urlo free davvero straziante e tutto 2.Orizzonte Verticale suggestione. Un percorso musicale d’abile si fa meraviglia. La potenza di questo brano è 3.Varuna cesello, dalle evoluzioni armoniche complesse e deragliante davvero. 4.Apprendista Funambolo dalle melodie tonali immediatamente a fuoco e 5.Playing with Colours qualche screziatura jazz. “Varuna” si appoggia al alle corde del violoncello 6.Oracle Con questo parto dal bellissimo titolo “La Saggezza di Caroline Lavelle, ispirato e passionale. E’ 7.Philophobia delle Nuvole”, l’autore giunge ad una definizione davvero rimarchevole la cura della ripresa 8.Cerchio Di Vento chiara, lucida, perfettamente compiuta. dei suoni, del mixing e del mastering che 9.Substance 20 21 restituiscono un’integrità notevole del tutto, jazz di grande pregnanza, accompagnate ad un RECENSIONI MAT2020 Nel 2017 l’annuncio dell’addio alle scene dei policroma e di puro cesello. Qui le trame si fanno incedere imponente. Un transito in un mare canadesi Saga si tradusse in un tour che coincise romantiche e riconfermano la spiritualità della nostrum emotivo che si chiude con un laconico anche con il loro 40° anniversario di carriera. In proposta del compositore e strumentista. La voce accordo di pianoforte, sospeso nel vuoto. realtà, la band ha poi continuato l’attività live, inconfondibile di Romina Salvadori, regala “suoni se pur saltuariamente, ed è tuttora in azione di voce” di grande fascino evocativo e bellezza Olivieri con questo disco porta a perfetto in questi mesi, dimostrando quanto sia spesso timbrica. compimento il percorso avviato con “Trigenta” difficile lasciare le scene. Il concerto in questione del 1996 e “La Quarta Dimensione” del 2008, SAGA cattura Michael Sadler e soci nella loro seconda “Apprendista Funambolo”, è un valzer tra il complice anche la presenza di comprimari che patria artistica, la Germania, e, in particolare, con contrito e l’ironico che come di consueto fa uso con grande partecipazione emotiva, al disco lo show svoltosi presso il Rock Of Ages Festival. La di “suoni puri sintetici” (e dunque non elaborati si prestano in una dimensione che supera “So good so far scaletta si basa su brani estratti quasi totalmente se non nelle dinamiche e nell’equalizzazione), nettamente quella del semplice “contributo”. dai primi cinque album, quelli che permisero caratteristica di Olivieri, che si avvale qui pure e Un lavoro corale dunque, che accoglie l’intera Live at Rock of ai Saga di farsi conoscere al grande pubblico, a ancora di un sax, di percussioni vere associate ad scena delle musiche “altre” italiche e non (la partire dal debutto omonimo del 1978 con i vari altre di sintesi e del glockenspiel, strumento del Lavelle è stata, tra gli altri, al fianco di Peter inni Pomp Rock, Prog e AOR come ‘Don’t Be Late’, quale è autentico maestro di poesia vera. Gabriel, Radiohead, Muse, Massive Attack, Ages” ‘You’re Not Alone’, ‘The Flyer’, ‘On The Loose’ o Loreena McKennitt, Hector Zazou), certo ben ‘Wind Him Up’. “Playing with Colours”, torna ad avere aperture condotto dal pianista e compositore, che ha Nulla da eccepire sull’ottima produzione, con assai dilatate, ad appoggiare fiati (il grande riscosso meritatamente un buon successo di suoni nitidi e potenti, e sulla performance del Nicola Alesini), archi campionati e un violino pubblico e critica. quintetto che conferma le sue doti anche in sede elettronico (Federica Baldizzone). Compaiono Un riscontro che ha permesso un’attività live che live (in gran forma, ad esempio, il mai troppo EarMusic soundscapes da registrazioni radio. Un brano che tuttora continua a brillare di luce propria e che citato chitarrista Ian Crichton). fa della sospensione pura grazia e che vede pure merita di essere avvicinata. Il pubblico tedesco conferma l’affetto verso una la collaborazione di Saro Cosentino (Battiato/ band che definire di culto è riduttivo, dato che Alice/Peter Hammill) alla chitarra elettrica. la propria attività si è concentrata praticamente solo in terra teutonica, unico mercato che li ha “Oracle” trova nel suono inframmezzato da premiati nel tempo. Peccato, però, per il relativo pause centellinate con un fare alchemico, in una di Luca Nappo supporto video di questo evento, caratterizzato ritmica dall’andamento “strozzato” (non meno da una regia poco professionale e presentato in che sorprendente) e nel suono di un violoncello un formato abbastanza spartano. (ancora Caroline Lavelle) e di un clarinetto il Per un commiato, se pur parziale, dal proprio canto. pubblico si poteva fare sicuramente qualcosa di più ed è un dettaglio che al fan devoto dei Saga “Philophobia”, trova in Chimenti assoluto lascia l’amaro in bocca. protagonista, nella declamazione iniziale di versi preziosi, Luca Lezziero ne è autore. Una ritmica d’impatto (Diego Pangolino), sostenuta da suoni di chitarra. Pieghe del brano e ad emergere tornano trame euro-colte del sax soprano di Serrapiglio.

“Cerchio di Vento”, torna ad accarezzare con il soffio del flauto traverso.

“Substance” si apre con la tromba del M° Giorgio Li Calzi, prodiga di struggimento autentico e ben sostenuta dalla pulsazione ritmica solida ed elaborata di Pangolino. Bel momento davvero, che pure si presta ad evoluzioni armoniche 22 23 alimentare la caldaia e il capotreno Paolo Logli costruzione. Perché un disco è un progetto, com- a bordo. Autore di successo, geniale ed ecletti- plesso come quello di un palazzo, in cui nulla può co, impegnato in TV, cinema e letteratura, storico essere lasciato al caso, in cui piccoli dettagli pos- collaboratore del Banco, Paolo Logli si è fatto ca- sono produrre grandi differenze. rico del compito importante di creare i testi per il E’ opportuno chiarire il rapporto di questo di- nuovo disco. Un gruppo di musicisti straordinari sco con il “Progressive”. Questo termine è stato BANCO cono loro: Filippo Marcheggiani, chitarra storica coniato in un periodo successivo a quello della del Banco, Nicola di Già, alla chitarra ritmica, or- musica cui si riferisce, che è all’incirca la prima mai veterano anche lui, e i nuovi Marco Capozi metà degli anni ’70. Di fatto, raggruppa una gran- al basso elettrico, Fabio Moresco alla batteria e de quantità di stili diversi, anche piuttosto distan- Tony d’Alessio, cantante. Un’impresa non facile, ti tra loro. Si possono, forse, individuare alcuni “Transiberiana”Di Antonello Giovannelli la loro: utilizzare un viaggio immaginario, il più elementi più ricorrenti, ma anche questo sforzo Fotografia di Andrea Guerzoni lungo del mondo che si possa fare in treno, per porta a risultati incerti. Il “concept album”? Mus- parlare del viaggio nel tempo, nelle vite, nelle sorwsky ne aveva già fatto uno bellissimo, mol- esperienze di ciascuno di noi. Il viaggio geografi- to tempo prima, ma tutta la storia della musica co è metaforico, e il suo significato prende corpo operistica ne è piena; la “suite”? Roba antica, sei- all’interno di ciascuno di noi, nel tempo più che centesca; tempi dispari? Vedi Bartok…; racconta- nello spazio. Ci possiamo ritrovare lo scorrere re una storia in musica? Franz Liszt la sapeva già delle nostre storie, la crisi del mondo contempo- molto lunga, nella seconda metà dell’800 con la raneo con i suoi improvvisi mutamenti e le sue “musica a programma”. Che cosa, allora, ha por- cattiverie, le paure, le aspirazioni, la sorpresa da- tato, di veramente innovativo, il cosiddetto “Pro- vanti a bellezze inaspettate. gressive”? Probabilmente, una contaminazione La musica è per sua natura evocativa, nel sen- tra generi diversi che, con l’innesto della cultura so che è in grado di mettere in risonanza delle classica e della disponibilità di strumenti elet- consapevolezze racchiuse nella mente, nelle trici e quindi di nuove sonorità, ha consentito a esperienze, nei ricordi dell’ascoltatore, e quan- musicisti di spessore di esprimersi in modo asso- to più le affinità culturali ed emotive sono- for lutamente personale svincolandosi da condizio- ti, tanto più questa risonanza cresce di intensità namenti di ogni tipo: di forma musicale, di spet- fino a portare l’ascoltatore ad amare un brano, tacolo, di comunicazione, di logiche commerciali. un gruppo musicale, un genere musicale in cui E’ stato un periodo di sperimentazione vera du- finisce per riconoscere sé stesso. Ecco, credo sia rato alcuni anni, con esiti a volte modesti, a vol- questo il meccanismo che fa si che un gruppo te straordinari. Il Banco è ancora in piena speri- come il Banco, con una storia di quasi 50 anni di mentazione, se proprio vogliamo leggere questo palco e di dischi, riesca a farci ancora emozionare lavoro attraverso una lente “Progressive”, ben e trepidare nell’attesa dell’uscita del disco, come consapevoli del fatto che le etichette seguono succedeva negli anni ’70. Il pubblico aveva voglia, sempre la realtà e non la potranno mai precede- necessità, di tornare a risuonare con le emozioni re, e che ai musicisti del Banco hanno raccontato Si può dire tutto, su Transiberiana, tranne che perdere”. che sempre il Banco ha saputo trasmettere, in- anni dopo che la loro musica era “Progressive”. non sia originale. Una delle caratteristiche della Il Banco non muore, l’idea non si può fermare, dipendentemente dal momento storico, indipen- A 25 anni dall’ultimo lavoro in studio, quindi, si musica del Banco, da sempre, è la mancanza del- avanti tutta. La miccia l’ha accesa Michelangelo, dentemente dalle mode e dagli accadimenti del- riparte con la sperimentazione, con la ricerca la possibilità di dire “rassomiglia a…”. “Post fata uno dei figli di Vittorio, altro grande musicista la vita. E Vittorio Nocenzi questa atmosfera l’ha del modo migliore per tornare ad eccitare quel- resurgo” potrebbe essere il sottotitolo di Transi- della grande famiglia di musicisti Nocenzi. Le pol- colta, ha sentito il richiamo e lo ha rilanciato alle le risonanze dentro ciascuno di noi, dopo tutto beriana, tanto questo lavoro è una risposta or- veri si sono accese in fretta, in famiglia Nocenzi proprie truppe. Probabilmente anche inauguran- quello che è successo, al Banco, a noi, al mondo. gogliosa agli eventi avversi, anche luttuosi, che è come girare con la fiamma libera in una polve- do un modo innovativo di creare musica: condi- Vittorio Nocenzi ed il Banco tornano a raccontar- hanno investito il nucleo storico della band: Fran- riera. videndo quell’atmosfera, quel richiamo, quella ci una storia, la loro e la nostra, con il linguag- cesco di Giacomo prima e Rodolfo Maltese poi, “Sorprendente”. Mi ritrovai a dare questa impres- sfida con una truppa più ampia, allargata ad un gio di oggi. Questo è l’atteggiamento giusto con scomparsi prematuramente; Vittorio (ma anche sione a Vittorio, nel novembre del 2017, quando consistente gruppo di amici, appassionati del cui metterci all’ascolto. Come ci siamo stupiti, 47 Gianni) che oggi, dopo essere usciti alla grande la chiese a ciascuno dei suoi ospiti in occasione di Banco, amanti della cultura e della musica, che anni fa, ascoltando “Il salvadanaio”, predisponia- da improvvisi e gravi problemi di salute, possono una presentazione di alcuni frammenti del nuovo nel corso dei decenni hanno seguito più da vicino moci oggi ad ascoltare “Transiberiana”. Vittorio festeggiare una sorta di “secondo compleanno”. lavoro. Il treno della Transiberiana stava appena la storia della band. Per vedere se le risonanze Nocenzi è più “Progressive” che mai, tanto da es- Vittorio è stato chiaro: “…abbiamo ancora molto partendo dalla stazione, con Maestro Vittorio in si attivano, per raccontare, spiegare, mettere sul sere andato oltre… E noi? da dare al nostro pubblico, e non c’è tempo da piedi sul locomotore, il figlio Michelangelo ad tavolo le idee, mostrare il lavoro, il materiale da 24 25 dalla monotonia del viaggio, appena accennata 11) Oceano: strade di sale nell’incipit, e ci inquietano. Il testo, anche in que- 06) Lo sciamano Atmosfera di festa per l’arrivo al mare, rassicu- sto caso, non è casuale, anzi declama in una sin- Ritmi sostenuti e chitarre a briglie sciolte per “Lo rante, eterno, con i suoi cicli rassicuranti della tesi perfetta tutte le motivazioni ed i sentimenti sciamano”, altra denuncia contro l’alienazione marea. Libertà, nel prendere il mare, sotto gli uc- che hanno costituito le fondamenta di questo dell’uomo, l’incapacità di interpretare i segni che celli che, arabescando, stridono in aria dai tempi lavoro. E’ una esortazione per l’ascoltatore, ma la civiltà contemporanea ci mostra, l’incapacità di “L’evoluzione”. nel contempo l’indicazione della strada scelta dal di incidere in modo positivo su quanto ci ruota Transiberiana è un disco che spiazza, che arriva Banco. Bellissimo brano, originale, di quelli che intorno. Con anatema: “Pagherai, tutto sai, credi subito al dunque, senza preamboli o lungaggini. entra in testa già al primo giro, e non esce più. a me, pagherai. Siamo dei fantasmi senza voce Anche quando la tentazione porta verso la “su- ormai, chi ci ha fatto questo prima o poi paghe- ite” (nell’accezione progressive) in più tempi, il 03) La discesa dal treno rà”. Banco si limita ad enunciare il tema, ed a passa- E’ il momento dello smarrimento, della man- re al movimento successivo. Sei minuti in tutto canza di idee, dell’impotenza dell’agire, del do- 07) Eterna transiberiana invece di venti. Non è cambiato il Banco, siamo lore sopraffattore della volontà. Abbandonati ad Riparte il treno, con la sua cadenza regolare, cambiati tutti. Ci siamo abituati, o ci hanno fatto eventi, a sogni, forse incubi, che ci pervadono mista ad un sentimento interiore di anelito al abituare, alle frasi corte, ai messaggini, ai con- mentre siamo inermi. Una riflessione cupa sul mare. Ritorna il motivo dolce di “Stelle sulla ter- cetti espressi in fretta, alle abbreviazioni. Quasi dolore eterno, sulla dissoluzione dei corpi e dei ra”. Semplice, incisivo, evocativo, portatore di il nostro tempo avesse, all’improvviso, acquisi- pensieri, sulle assenze senza ritorni… Qualche re- pensieri intimi di ricerca della primavera come to un valore enorme, impagabile. Tempo che è Ascolto del disco… miniscenza di “Canto nomade”, nel pianoforte e uscita dal mondo, o dal momento, di ghiaccio e sempre meno il nostro, dissolto in mille rivoli nelle chitarre nella parte centrale del brano. nebbia cui non arrendersi. “Accompagnami alla inutili che alimenta la società contemporanea. Transiberiana è disponibile sia in CD che in vinile, riva, eterna transiberiana, fino al mare, mentre Transiberiana si appropria del buono che c’è in nel classico formato LP (doppio). Posto che la mia 04) L’assalto dei lupi spunta il sole”. questa urgenza comunicativa, e ci spara undi- personale preferenza sarebbe quella di un CD Una contrapposizione di paure, quella dell’uo- ci brani densi, centrati, dritti al cuore. Concetti grande come un LP, tra le due opzioni ho scelto mo nei confronti del lupo e del lupo nei confron- 08) I ruderi del Gulag pesanti per gente pensante. Testi chiari, diretti, la comodità e la qualità digitale del CD. L’esecu- ti dell’uomo. Lupo che si rifugia nel branco per Echi mai spenti di Canto nomade per un prigio- efficaci che bene si combinano con le frasi melo- zione dei musicisti è perfetta, maniacale, impec- fronteggiare la paura dell’uomo. “Occhi vili, musi niero politico: principi sempre attuali, rabbia mai diche sintetiche, dirette, di presa immediata. Un cabile anche nei passaggi più ostici, in perfetto falsi, forti quando sono in tanti!!”. Una invettiva sopita e che mai deve attenuarsi contro la prigio- lavoro perfettamente in linea con lo spirito di chi stile Banco. contro la falsità, contro la viltà, che assurgono a ne delle idee. La novità è che la cella la scegliamo è abituato a marciare avanti a tutti, da pioniere logica di potere quando praticate in branco. Ed il noi, con i comfort che vogliamo. Per passarci la senza età. 01) Stelle sulla terra: La partenza / Cavalli sull’al- rapporto tra uomo e lupo si ribalta: il vile lupo, in vita in silenzio, le mura, le pietre, le sbarre sono topiano / Perché, perché, perché queste condizioni di forza, ritiene di possedere ormai inutili, superate. Non servono più. Si parte in’un’atmosfera ovattata, assorta, che dignità di uomo. dura appena 50 secondi prima di avvertire la cor- 09) Lasciando alle spalle sa dei cavalli. Forse sono i nostri pensieri a volare 05) Campi di fragole Unico pezzo solo strumentale. Una sorta di “Pro- nell’altopiano sotto il cielo immobile, trasportati “E non scordarti mai che c’era il vento e la musi- menade”. Cambia il paesaggio, ai ricordi si sosti- dal vento. Il ritmo degli zoccoli si confonde con ca! Non ci provare ad arrenderti, non farlo mai. tuisce l’aspettativa di ciò che verrà. quello del treno. “Voglio parole per ribellarmi, Non sarà un attimo, ma prima o poi si ripartirà”. versi feroci per inchiodarvi! Scrivo canzoni per Anche la visione di un campo di fragole, coperto 10) Il grande bianco accusarvi, voglio ideali per liberarmi” è la dichia- dal bianco della neve, offre lo spunto per richia- La paura improvvisa che la neve ed il ghiaccio, razione di intenti contenuta nel terzo tempo, ad mare emozioni forti, di quelle che soffiano -sem candidi come le menzogne, prevalgano su tutto. esplicitare quale è, ed è sempre stato, il ruolo pre vento in poppa per una nuova ripartenza. Più Smarrimento, mancanza di una meta vera, con il del musicista per Vittorio Nocenzi ed il Banco. Il criptica la parte che segue, in cui le parole descri- cuore che cerca dove andare a posarsi. “Devo an- brano è relativamente corto pur sviluppandosi in vono immagini, esperienze ed aspirazioni che, dare via da qui: via da questo Grande Nulla! Pre- tre tempi, racchiudendo in 6 minuti una piccola per quanto personali e difficilmente trasferibili, tendo sogni enormi… Come vele in alto mare!”. storia completa. danno comunque la suggestione di un sommovi- La chitarra elettrica traccia volute sonore precise mento interiore, di un conflitto tra un desiderio e taglienti, in competizione con la voce perento- 02) L’imprevisto di abbandono a nuovi orizzonti e la volontà di ri- ria del sintetizzatore elettronico. Finché il brano “L’imprevisto è solo un’occasione per cambiare! marcare un territorio, un percorso, di cui andare non ripiega verso le sonorità tranquille del piano- Non aver paura, è una strada nuova che si apre”. fieri. Dolce e nostalgica la melodia composta per forte, con ci conduce all’ultimo tratto di percorso Ed in simbiosi con il testo, il ritmo del brano ci “Campi di fragole”, che sotto la neve germoglia- verso il mare. spiazza con dei repentini cambi, che ci scuotono no. 26 27 RECENSIONI MAT2020 Nel 2006 la band riprende il materiale di quel “FINALMENTE UN PROGETTO DAVVERO NUOVO periodo e ritrova il suo percorso artistico con tre membri originali, pubblicando nel 2014 per DEDICATO AI QUEEN!” la Ma.Ra.Cash Records, ‘Metafora Di Un Viaggio’ (ristampato poi nel 2017 in una nuova versione QueenItalia SEZIONE arricchita da tre brani), un concept ispirato al viaggio poetico di Dante Alighieri, usato come metafora per dare un giudizio obiettivo sulla ANTONIO Italian Rhapsody racconta la storia dei Queen dagli figura e le possibilità dell’uomo. Un lavoro PELLEGRINI esordi, approfondendo lo straordinario rapporto di amore FRENANTE piacevole e di spessore che non avrebbe sfigurato reciproco tra la band e l’Italia, che nel 1984 regala ai fan se pubblicato nella decade ‘70, accanto ad altri iTALIAN RHAPSODY nostrani due esibizioni di “Radio Ga Ga” al Festival di illustri titoli. Sanremo e i meravigliosi concerti milanesi del 14 e 15 “Nuove Anche il nuovo album, ‘Nuove Dimensioni’, settembre. sempre edito dalla stessa etichetta, si presenta Il volume riporta aneddoti, curiosità, interviste, Dimensioni” in formato concept, incentrato sulle origini testimonianze inedite, foto rare o mai pubblicate, e una dell’universo, sulle profondità dello spazio, preziosa raccolta di articoli tratti da riviste italiane che - a (Ma.Ra.Cash Records) sulla natura del tempo, sul fato dei buchi neri partire dagli anni ’70 e fino all’uscita del disco postumo e toccando, nei testi, temi legati alla fisica “Made In Heaven” del 1995 - recensiscono gli album e quantistica, all’astronomia, alla storia antica e raccontano gli straordinari show che il gruppo tiene in di Luca Nappo mitologica. Temi affascinanti e misteriosi per un giro per il mondo. viaggio lungo otto tracce dal sicuro impatto per E poi... una sezione dedicata ai vari progetti portati avanti l’ascoltatore. negli anni da Brian May e Roger Taylor, i nuovi concerti La band oggi formata da Alessandro Casagrande a nome “Queen +” - prima con lo storico cantante rock Quella dei Sezione Frenante è una storia (batteria), Sandro Bellemo (basso), Mirco De blues Paul Rodgers e poi con il giovane Adam Lambert - comune a molte band della nostra scena Marchi (tastiere, voci), Luciano Degli Alimari fino all’uscita del pluripremiato “Bohemian Rhapsody”, progressiva che, costituite negli anni ‘70, non (voce), Antonio Zullo alias Master Anthony film dedicato alla memoria di Freddie Mercury. sono riuscite ad arrivare alla pubblicazione di (chitarre) e coadiuvata da Federico Berto ai In appendice, tre testi dedicati ai Queen firmati dagli un album perchè, per le più svariate ragioni, lo testi, oltre agli ospiti Deborah Barbiero (voci), L’AVVENTURA scrittori Fabio Rossi e Athos Enrile, e da Alessandro Mauro Martello (flauto) e Francesca Rismondo scioglimento è sopraggiunto prima. DEI Queen Cannarozzo, della community QueenItalia che ha fornito (violoncello), dimostra ottima preparazione IN ITALIA Nati a Venezia nel 1974, come quartetto, prezioso materiale. abbandonarono, infatti, le scene quattro anni tecnica, sostenuta anche da una produzione più tardi, nonostante avessero un buona attività dall’approccio moderno che si traduce in un live a supporto di gruppi importanti come Le suono cristallino e fresco. Una maturità presente Orme, Perigeo, Ibis o Biglietto per l’Inferno. nel precedente disco ma che già l’iniziale ‘Kosmos’ riconferma la bontà della proposta e INSERTO FOTOGRAFICO CON IMMAGINI INEDITE quando il lirismo mistico sostenuto dalla voce del bravo Degli Alimari ne ‘L’Era Di Plank’ ci introduce alle tematiche del disco, il legame col Antonio Pellegrini, nato a Genova nel 1976, dopo il liceo classico si laurea in sociologia. Lavora presso l’Ufficio passato si fa labile, proiettandoci tra i maestri Comunicazione e Marketing del Comune di Genova. Nel 2016 ha pubblicato, per Chinaski Edizioni, il volume del genere e, in particolare, riportandoci alla “The Who e Roger Daltrey in Italia”, che racconta tutti i concerti italiani della storica band inglese dal ’67 ad oggi. nostra gloriosia stagione progressiva. Brani come Musicista e autore, dal 2012 al 2016 ha suonato nella band genovese Biosound. Nel 2017 ha scritto con Stefano ‘E’ Nata Una Stella’, ‘Venere’ o ‘Orizzonte Degli Pastorino, e portato in scena in teatro a Genova, lo spettacolo musicale “L’albero delle emozioni”. Dal gennaio Eventi’ sono ricchi di passaggi intensi e cambi 2018 suona nel gruppo musicale genovese Nextera. Ama il rock inglese anni ’70, ed in particolare i concerti, che di tempo repetini, apprezzabili tanto quanto racconta sul suo blog www.antoniopellegrini.blog e sulla webzine Mat2020. i passaggi più soffusi e bucolici come nella conclusiva ‘Nomadi Velieri’, dimostrando come i veneti non avrebbero sfigurato accanto a band come Alphataurus, Metamorfosi o Procession. Titolo: Italian Rhapsody Formato: 14.8x21 Non aver disperso queste qualità, riuscendo a recuperare il tempo perduto, è stato importante, L’avventura dei Queen in Italia Pagine: 256 permettendo a tutti gli amanti dell’italian prog Autore: Antonio Pellegrini Isbn: 9788899759612 d’apprezzare questa nuova delizia. Collana: Voices Prezzo: euro 18,00 Disponibile nei formati e-book e audio book 28 29 Arrivo al Teatro Politeama Genovese, entro, e tutto potrebbe risultare un po’ noioso alla lunga, vedo una fila di persone. Penso che quello sia ma è qualcosa di dannatamente coerente e il punto dove cambiano il biglietto online con credibile. quello per entrare nella sala. Mi metto in coda. Il pezzo che più mi colpisce è la cover di Sonny Vado un po’ più avanti, e intravedo un vecchietto Boy Williamson II “Checkin’ Up On My Baby”, su seduto dietro un tavolino, posizionato in un di lui recentemente ho letto un bel libro (“Sonny angolo della biglietteria. Sembra proprio essere Boy Williamson II L’ultimo poeta del Blues” di il classico banchetto del merchandising ma... Bertrando Goio). Sentire suonare dal vivo un suo BLUES A dietro il tavolo c’è lui, John Mayall! che “smazza” brano, rappresenta per me un nuovo passo verso i suoi cd e li autografa. Mai vista una cosa del questo fondamentale - anche se un po’ ambiguo genere da parte di un nome di tale calibro in 25 e minaccioso - armonicista e cantante blues, anni che assisto a concerti. ormai sconosciuto ai più. Nove meno un quarto, John si alza e sparisce. Anche per Mayall, eroe di un passato lontano, Riappare dopo soli quindici minuti – giusto il tanti mi chiedevano: “Ma chi è questo vecchio tempo di fare pipì – direttamente sul palco. Ha John con il cognome dalla buffa assonanza in TEATRO 85 anni e si vede, sta dietro un organo Hammond italiano?” E’ uno dei mostri sacri della musica. ed una tastiera, con la sua pelle rugosa e il corpo Forse se nascesse oggi la sua rilevanza sarebbe John Mayall a Genova magro un po’ ingobbito, ma è perfettamente minima o nulla, ma negli anni ’60 è stato una lucido. Qualcuno dice: “Cavolo, arrivarci alla sua delle figure più importanti che ha portato il blues età così!” dei neri in Inghilterra. È stato colui che ha fornito Mayall canta, suona una piccola chitarra elettrica, il terreno fertile in cui crescere ad Eric Clapton, 27/3/2019 e soffia nell’armonica a bocca con il fiato di chiamandolo a suonare nei suoi Bluesbreakers, Di Antonio Pellegrini un ventenne. Non voglio mancare di rispetto, dopo la prima esperienza negli Yardbirds, e a ma non eccelle in nessuno strumento, però ha tanti altri. carisma. I suoi musicisti - una fantastica chitarrista Ma a lui questo non importa, non ha niente da e cantante in gonnella che potrebbe sembrare dimostrare, sa chi è, sa da dove viene e forse la famosa casalinga di Voghera, un batterista di anche dove andrà. Finisce il concerto e torna al colore grassottello con un viso un po’ sconvolto, e suo tavolino all’entrata del Politeama, questa un bassista virtuoso, magro e burlone - suonano volta accompagnato dai suoi musicisti, per tutti alla grande, fanno assoli e botta e risposta salutare i fan. strumentali degni del miglior jazzista, ma senza Chi conosce sé stesso non ha bisogno di di lui questo ensemble non avrebbe senso. presentazioni. L’anima, la voce e il cuore del progetto sono rappresentati senz’altro da John. Parla col pubblico, è felice, pienamente realizzato, non può che vivere - e probabilmente un domani morire - sul palco, è la sua dimensione naturale. Trascorrono i minuti - alla fine saranno circa 100 quelli effettivi di musica - e le note di questo quartetto blues risuonano nella sala, spesso si tratta di tempi medi, forse il 30 31 RECENSIONI MAT2020 Baro è il nome d’arte del musicista veneto Al- “Lucillo e Giada” è un disco molto piacevole all’a- gli anni ‘80 del secolo scorso costituisce sicura- berto Molesini, un personaggio sulla scena da scolto. I brani acustici si alternano a composizioni mente un azzardo, perché se per l’autore hanno quarant’anni e che fino al 2017 ha fatto parte più elettriche, con il basso sempre in evidenza (e un’importanza rilevante (riguardano l’inizio della dei Marygold, una band di cui vi ho già parlato in non potrebbe essere diversamente), mente i te- sua storia musicale), c’è il rischio che siano meno occasione dell’uscita del loro ultimo lavoro “One sti (quasi tutti in italiano) sono interessanti (forse interessanti per l’esigente pubblico del rock pro- light year” (2017). un pò ingenui, ma teniamo conto che all’epoca gressivo di oggi, che potrebbe considerare le della loro composizione Baro era poco più che composizioni come datate. In realtà credo che BARO Alla fine degli anni ‘70 Baro ha fondato il gruppo un adolescente). Uno dei brani più interessanti l’azzardo sia in gran parte riuscito. Questi due di- “La Sintesi”, una band di rock progressivo forte- (come musica e testo) è sicuramente “Se vorrai”, schi (soprattutto il primo) si ascoltano volentieri mente ispirata ai grandi nomi del genere, ma at- un pezzo dove i cori sono utilizzati veramente e posso affermare che il lavoro di Alberto Molesi- PROG-JETS tenta anche alle nuove sonorità incombenti, che molto bene, che inizia prevalentemente acustico ni ha portato davvero buoni frutti. all’epoca ha avuto un’intensa attività live, Nel e un po’ in sordina, ma vede un gran crescendo 1980 Baro ha scritto “Lucillo e Giada”, un con- nel finale. Bella anche “Il libro della vita” brano Consiglio questo doppio lavoro a tutti gli amanti cept che, pur essendo stato eseguito dal vivo dal strumentale con un interessante uso di tastiere del neo prog (Aton’s, Sithonia, ecc.): dopo qual- “Lucillo e Giada” gruppo, non è mai stato pubblicato come disco. nella fase iniziale, dove si inserisce poi la chitarra che ascolto non rimarranno delusi. Lo stesso destino ha avuto nel 1983 un altro po- elettrica costruendo atmosfere frippiane. tenziale album dal titolo “Topic Wűrlenio” (in un & momento di scarso interesse commerciale per il prog). “TOPIC WŰRLENIO” “Topic Wűrlenio” Tuttavia, in questi anni, Baro ha sempre avuto il sogno nel cassetto di pubblicare questi due lavo- Nel 1983 la scena musicale era dominata da ri, perché potessero essere maggiormente co- gruppi come Ultravox e Talking Heads. Qualche nosciuti ed apprezzati. E quindi, dopo un lungo traccia di quelle sonorità è presente in questo lavoro di rielaborazione e registrazione, Alberto secondo CD, dove il basso è spesso usato in mo- 2019 Andromeda Relics Molesini (voce, basso, chitarre e tastiere) con la dalità funky e dove si fa notare la batteria elet- collaborazione di un gruppo di validi musicisti, tronica. Si tratta di influenze importanti, ma non quali Gigi Murari (batteria), Massimo Basaglia decisive, in quanto il lavoro si muove ancora in di Evandro Piantelli (chitarre), Titta Donato (chitarre), Nicola Rotta area progressiva. Nel disco ci sono molte cose in- (chitarre) e Elena Cipriani (voce), all’inizio del teressanti e qualcosa non perfettamente riuscita. 2019 ha pubblicato per la Andromeda Relix il Tra gli aspetti positivi vorrei sottolineare la mag- doppio CD contenente entrambe le opere. giore varietà di suoni rispetto al lavoro preceden- te e l’utilizzo di testi più vicini alla quotidianità. Ma andiamo con ordine. In questa direzione si muove “Dialogo”, che rac- conta di due amici che si incontrano dopo anni e fanno un bilancio del tempo passato, facendo “LUCILLO E GIADA” emergere la nostalgia per un’età dove tutto era possibile. Sono accattivanti anche la (quasi) inte- Dei due lavori presenti nella confezione, que- ramente strumentale “Topic Wűrlenio” e la suc- sto è sicuramente il più prog, nel senso stretto cessiva “Variazioni”, con numerosi cambi di tem- del termine. In primo luogo è un concept album po ed un uso delle tastiere mai scontato. Quello (formula tipica di questo genere) di argomento che mi ha convinto di meno di questo secondo fantapolitico, diviso in quattro scene. Inoltre, le CD è l’aspetto vocale, perché qui Baro cantante sonorità presenti sono quelle di alcuni gruppi sa- appare meno convincente e l’uso dei cori è a vol- cri dell’epoca d’oro (King Crimson e Genesis, in te debordante. primis), ma risente anche delle atmosfere neo prog tipiche del periodo in cui l’opera fu compo- sta. Infine, vorrei sottolineare il validissimo uso CONCLUSIONE dei cori, che avvicina questo lavoro alle opere dei New Trolls e dei Delirium. Riproporre nel 2019 pezzi scritti all’inizio de-

32 33 RECENSIONI MAT2020 Quelli come me che sono nati all’inizio degli anni Nel 2019 è uscito a nome congiunto delle “You’ll become rain (part two)”, invece, è una ‘60 del secolo scorso sono venuti in contatto con due band (che, dopo tanti anni, hanno forse struggente ripresa per soli archi del brano il progressive rock nella fase declinante di questo accantonato le vecchie ruggini) un lavoro omonimo interamente eseguita dal già citato genere musicale, minacciato e presto scalzato decisamente interessante dal titolo Rings of Willow Quartet. . Si cambia totalmente con da altri suoni (il punk, la new wave e, nel nostro earthly light and other songs, il CD di cui vorrei “Walking around”, che vede la presenza di ERIS PLUVIA Paese, dai cantautori). Tuttavia come il fuoco che parlarvi oggi, distinguendo le due parti che lo un coro orchestrale di 17 elementi. Il disco si dorme sotto la cenere, verso la metà degli anni compongono. conclude con “Landscape and two”, un brano & ‘80 in Gran Bretagna c’è stata una rinascita del dal forte timbro etnico realizzato da Edmondo genere, grazie a gruppi quali Marillion, IQ, Pallas, Romano mediante la sovrapposizione del suono Pendragon, ecc., pur raggiungendo un successo RINGS OF EARTHLY LIGHT di sei flauti di tipomohozeno (si tratta di un flauto ANCIENT VEIL numericamente inferiore rispetto alle band della boliviano di grandi dimensioni tipico della zona decade precedente. Anche in Italia il new prog La prima parte del CD ripropone integralmente del lago Titicaca). ha visto il formarsi di molti gruppi che, a cavallo il contenuto del disco uscito nel 1992 per la tra gli ‘80 e i ‘90, hanno pubblicato dei lavori francese Musea Records, un’opera che conteneva Devo dire che per me, che acquistai l’album al interessanti, destinati ad un pubblico di carbonari la lunga suite omonima (che si sviluppava in momento della sua uscita e che l’ho apprezzato “1991/1995 Rings che si faceva in quattro per trovare i cd e vedere cinque movimenti) ed altri sei brani. Questi pezzi, fin dall’inizio, questa ripubblicazione con brani i concerti (in un’epoca in cui non c’era internet) riascoltati a quasi 40 anni di distanza dalla loro inediti ha costituito una piacevole sorpresa. of earthly light prima pubblicazione, risultano ancora freschi e Nonostante si tratti di composizioni con qualche E’ proprio in quel periodo che a Genova si godibili a dimostrazione (parere personale) che anno sulle spalle, come ho già detto, il loro costituisce un gruppo di giovanissimi che vogliono il gruppo era più avanti rispetto alle band dello ascolto risulta sempre gradevole e coinvolgente. and other songs” dire la loro dal punto di vista musicale, dando vita stesso periodo. Infatti molti lavori dei primi Consiglio a tutti gli amanti della buona musica, al progetto Eris Pluvia: Alessandro Serri (voce e anni ‘90 abbondavano di tastiere e batterie al di là delle etichette stereotipate, di riscoprire chitarre), Edmondo Romano (sassofoni e voce), elettroniche, mente in “Rings” erano in grande questo piccolo capolavoro che il tempo non ha Paolo Raciti (piano e tastiere), Marco Forella evidenza gli strumenti acustici ed in particolare offuscato. (basso), Martino Murtas (batteria), con Valeria i fiati di Edmondo Romano, che conferivano 2019 Lizard Records Caucino (voce). I ragazzi nel 1992 pubblicano all’album un sapore folk che è rimasto intatto nel per l’etichetta francese Musea “Rings of earthly tempo. light”, una proposta molto originale, nella quale si incontrano prog, folk e musica contemporanea, di Evandro Piantelli dove flauto e sax prevalgono sulle più consuete chitarre e tastiere. Ma lo stesso anno della OTHER SONGS pubblicazione del disco, per divergenze tra i Ma veniamo ai pezzi che costituiscono le “altre componenti del gruppo, la band si spacca; una canzoni” presenti su questo CD. parte dei musicisti continua a portare avanti il progetto Eris Pluvia, mentre Alessandro Serri e Si inizia con “Through the sky”, un brano acustico Edmondo Romano danno vita, insieme a Paolo dolcissimo ricamato dal sax soprano di Edmondo. Serri, fratello di Alessandro, al progetto Ancient Si prosegue con “And when the train has left”, Veil, che sfocia nella realizzazione dell’album una gradevole ballad dal sapore celtico. Si tratta “The Ancient Veil” nel 1995. di due brani degli Ancient Veil composti nel 1994 (all’epoca dell’album d’esordio della band), ma Nel corso di più di 30 anni le strade delle due band registrati da Serri e Romano all’inizio del 2019. non si sono più incrociate e i loro componenti hanno intrapreso le proprie carriere personali, I brani successivi sono stati tutti composti nel spesso lontane dal mondo musicale. Stranamente periodo 1991-94 e registrati nell’inverno del negli ultimi tempi l’attività discografica delle 1995. “Flying” è un pezzo totalmente strumentale band, solitamente molto parche di uscite, si è dove il flauto la fa da padrone e ad Alessandro intensificata; gli Eris Pluvia hanno pubblicato ed Edmondo si affianca un gruppo di talentuosi “Different earths” (2016) e “Tales from another musicisti (Fabio Serri, Marco Fadda, Gianni time” (2019), mentre gli Ancient veil hanno Serino, Massimo Tarozzi, Sergio Grazia, Antonella rilasciato “I am changing” (2017), “New” e “Rings Trovato, Alice Nappi e Tommaso Olivari), oltre of earthly … live” (entrambi del 2018). gli archi del Willow Quartet (Roberto Mazzola, Sara Diano, Alessandro Sacco e Stefano Cabrera). 34 35 IL (TANTO ATTESO) RITORNO DELL’ACQUA FRAGILE Di Andrea Pintelli

36 37 Il tempo porta e riporta, toglie e dà. Il tempo non Floyd in “The Wall”, come spiegata dallo stesso greti ne abbiamo tutti…). Certo, Rossella ha ben do l’ultima della serata. Un turbinio di emozioni è necessariamente dentro una clessidra fatta di Bernardo, dove le tastiere hanno regalato mo- supportato il nostro, centrando una prestazione mi ha travolto, mentre volavo, fuori dal mio cor- paure che la sabbia possa finire, ma mischia le menti di alta musicalità, quindi “Bar gazing” anch’essa da manuale. Non c’erano dubbi sulla po, sopra la gente, sorretto dalla nostra musica, attese con i desideri, le armonie con le tante stra- (MMS) in cui le stupende voci di sono intrecciate qualità dei protagonisti, ma arrivare ad un tale mi sentivo completamente pervaso dalla gioia, de, il novello che sorride con l’anziano che rac- per poi fondersi in un unico canto sublime, ben risultato è ammirevole. “All rise” (ANC), nove quasi un’esperienza extracorporea. Ora, tutti sa- conta. Il tempo non è malinconia e nostalgia in supportato da un tappeto sonoro di prim’ordine. minuti di potenza e idee mirabolanti, dove Ber- pranno che Acqua Fragile è tornata a calpestare una dimensione di futuro, dove si guarda lontano In “Professor” (MMS) i nostri si sono esibiti in un nardo introduce la band per i nostri giusti tributi, la polvere del perduto e poi ritrovato palcosceni- per continuare a respirare. Ma a volte quel tem- brano tiratissimo, dove l’estensione rispetto alla in cui fa volare il suo inseparabile foulard fino ai co cantando ancora la sua colpa: liriche in lingua po resta sospeso, fra due cardini che lo tengono versione originale ha trovato nuovi nidi d’idee, nostri palchi. “Coffee song” ci accompagna ver- inglese, ma anche in italiano. Spero che la vita in volo, fra due applausi mai primi e mai ultimi. La assolutamente mirabile prestazione. Indi è stata so l’uscita di questo momento che rimarrà per ci possa ridare quello che in gioventù si è presa meraviglia è quando esso si lascia andare, cullato la volta di “Wear your car proudly” (ANC) in cui sempre impresso nelle nostre menti, tatuato nei ingiustamente: il nostro posto al Sole. da chi non lo attende, ma ne fa tesoro. Il tempo è parso chiaro e lampante la prosecuzione stili- cuori di chi ha voluto fortissimamente esserci per è un elastico, che va teso al massimo, fino ad -ar stica del gruppo, come detto nell’introduzione, non andarsene mai più (come il sottoscritto). Noi Com’è stato possibile raggiungere un livello di rivare appena prima del punto di rottura, ossia il senza interruzioni con un passato che non può tutti attendiamo di nuovo l’Acqua Fragile, che sia affiatamento simile fra vecchi e nuovi compo- massimo della sfida. Quindi può capitare di ritro- e non deve essere chiamato e pensato come in giro per l’Italia, ovunque, per un’altra ovazione nenti del gruppo? varsi in una non ben definita epoca dove il tutto si tale. Potenza al servizio del nostro amato Prog! come quella fatta il 3 di Maggio. Provando e riprovando, con la passione nel cuore china per raccogliere un fiore dai colori e profumi “The drowing” (ANC) offre spunti per una dolce per il progetto e le capacità musicali che ognuno fusi e soffusi, dove si richiamano i crismi della ri- e sensibile prestazione delle ugole dei cantanti, Ad esibizione terminata, a caldo, diamo la parola di noi mette a disposizione della band. nascita senz’essere mai stati interrotti, dentro un principali e non, siccome anche Piero, come da a due dei protagonisti di questo miracolo, inizian- turbine che ti posa dove avresti sempre voluto sempre fa, canta oltre a suonare splendidamen- do con Franz Dondi, grande musicista e persona I suoni sono stati meravigliosamente calibrati e essere: in un sogno ad occhi aperti. Uno di questi te la sua notevole batteria. A chiusura della pri- squisita: dosati e il vostro livello esecutivo è stato da ma- rarissimi momenti è accaduto venerdì 3 maggio ma parte del live act arriva un trittico in versione nuale. Dacci il tuo commento in merito ai mo- al Teatro Comunale di Casalmaggiore (CR): Ac- acustica con “How come” (ANC) – “Going out” Teatro pieno, applausi tantissimi, membri del menti salienti della vostra esibizione. qua Fragile in concerto. Durata dell’istante tanto (AF) – “Rain drops” (ANC) dove Bernardo imbrac- gruppo acclamati a gran voce, concerto memo- Per i suoni e le luci dobbiamo assolutamente rin- atteso: due ore. Quando si annunciò l’uscita del cia la chitarra acustica per offrire momenti di rara rabile. Quali sono le tue sensazioni del vostro graziare l’equipe dei fonici che si sono prodigati nuovo disco nel 2017, lo stupore fu tanto, ripaga- intensità emotiva e sonora. Dopo la pausa, si ri- ritorno live dopo tanti anni? senza sosta per ottenere quello che tu hai sen- to dalla sensazione di meraviglia dopo un ascol- prende con il primo brano del primo disco, quella Antefatto. Io sono stato un martello instancabile tito e giudicato. Bernardo è un assoluto animale to fatto d’un fiato. Il “vedremo” che Franz Dondi meravigliosa “Morning comes” (AF) che fa alzare nel battere l’idea della reunion, purtroppo non da palco, oltre alle sue ben note capacità vocali, (anima e motore di questa reunion) in fatto di il livello di commozione fra i presenti, talmente completa. Maurizio Mori, il tastierista origina- è un comunicatore eccezionale, intelligente, ar- esibizioni live, mi fece pensare. Ma poi sapen- è sentita, talmente è voluta. Il basso del grandis- le, completamente preso dalla sua passione per guto, capace di dire la cosa giusta al momento do della data zero, come prova al limite, fatta lo simo Franz deve essere arrivato lontano, viste le la musica Classica, non ha ritenuto opportuno giusto e nel modo giusto. Coinvolge il pubblico scorso dicembre al club “Il Giardino”, allora smisi braccia issate al cielo, alla fine del pezzo, di suo reimmergersi nel progetto Acqua Fragile; Gino e fino alla fine del concerto resta agganciato alle di farlo, perché significava altri concerti. Da qui, figlio e suo nipote presenti fra il pubblico. Mo- Campanini, il chitarrista originale, vive da anni in sue mani. Piero è l’amalgama della band, nulla gli la data uno, praticamente giocata in casa, vista mento magico. Si riprende col manifesto sonoro Thailandia, interessandosi di musica solo a livello sfugge, dalle voci alle parti strumentali di ognuno la provenienza di alcuni dei nostri. Del gruppo dei nostri, una versione al cardiopalma di “Mass di passione. La rimpatriata con Bernardo e Pie- di noi. Punto di riferimento e di sicurezza inegua- originale lo stesso Dondi (al basso), Piero Cana- media stars” (MMS) che ha portato il pubblico ro ha avuto il suo divenire dall’esperienza collet- gliabile. La Ross mi fa restare a bocca aperta per vera (batteria), Bernardo Lanzetti (infinita voce), in sala a spellarsi le mani alla fine dell’esecuzio- tiva del Vox40, festival tenutosi nel 2013 peril l’incredibile facilità con cui apprende le cose, non in compagnia dei nuovi elementi Stefano Pan- ne. Degna di nota la prestazione del chitarrista, 40° anniversario di carriera proprio di Bernardo certamente semplici, una bella immagine e una taleoni (chitarra), Michelangelo Ferilli (tastiere), prodigo di assoli ben calibrati, mai sopra le righe, Lanzetti. Da quel momento l’obbiettivo primo si è forza della natura. Michelangelo Ferilli non ha Rossella Volta (seconda voce). Grande emozione dosati nei volumi. Bernardo, poi, vero anima- chiamato “A New Chant”, album uscito come tut- paura di niente, con lo strumento sa fare tutto e in sala quando al calare delle luci, la band, un ele- le da palcoscenico, ci spiega la simpatica storia ti sanno a metà Ottobre del 2017. Dopo le vicis- tutto fa, grandissimo musicista ed ora anche co- mento dopo l’altro, è salita sul palco per condur- legata alla sua terra natia che è all’origine della situdini attraverso le quali siamo passati per for- rista preciso e intonato come Piero vuole. Stefa- ci in un emozionante viaggio attraverso la storia composizione di “Three hands man” (AF), qui mare la nuova band, ossia: Io, Bernardo, Piero, no Pantaleoni, probabilmente, è il più preparato che fu e la storia che si sta facendo. ripianificata e innalzata rispetto all’antico splen- Rossella Volta “Ross”, vocalist d’eccezione, Mi- musicalmente grazie al suo passato che l’ha visto La scaletta (legenda: Acqua Fragile del 1973 – AF / dore che già aveva nel disco, in cui l’amalgama chelangelo Ferilli, chitarrista e corista, che ave- diplomarsi al Conservatorio di Parma; insegna Mass Media Stars del 1974 – MMS / A New Chant tecnica dei 6 musicisti ha toccato vette altissi- va messo a disposizione le sue note nell’album armonia e il suo cuore pulsa spesso in tem- appunto del 2017 – ANC) è iniziata con una ro- me. Come bis si parte con “A new chant” (ANC), nuovo e Stefano Pantaleoni, tastierista poliedri- pi dispari, tant’è il suo amore per il Progres- boante versione di “Cosmic mind affair” (MMS), giustamente posta in quasi chiusura di concerto, co, padrone assoluto delle armonie, ora, dicevo, sive Rock e l’Acqua Fragile. Questi per me i dove fin da subito si è capito il livello della serata, per colpire al cuore i presenti in teatro. Bernardo ci apprestiamo a vivere le sacre emozioni delle momenti salienti del concerto; la vita che con i musicisti tutti in palla e al massimo dell’ec- ha dei segreti dentro di lui, per avere una voce esibizioni live. Il concerto n°1, al teatro Comuna- pulsava potente tra di noi mentre la musi- citazione, seguita da “Education story”(AF), an- ancora così calda, multiespressiva, profonda (lui le di Casalmaggiore, l’ho assaporato dalla prima ca scorreva, come in un fiume, libera e felice. tesignana del discorso fatto anni dopo dai Pink nell’intervista che segue dirà il contrario, ma se- nota fino all’ultima, fatta con dispiacere essen- 38 39 Altri concerti verranno a questo punto? Sai, noi rivisto i miei compagni di scuola e i miei vecchi censioni positive su tutte le testate internazio- guardandolo si può prendere parte della sua arte vi abbiamo aspettati tanti anni, ora che i giochi amici; aggiungici il fatto che la band è ancora nali musicali più importanti, e non solo legate e della sua tecnica. Sono rimasto molto colpito hanno preso il via… “giovane” e abbiamo bisogno di tenere a bada necessariamente al Prog. quando un virtuoso del violoncello, il quale fa fla- Lo sai, non siamo stati partoriti da quei pro- proprio queste emozioni…siamo stati davvero Infatti io ho fatto vedere ai miei amici più esperti, menco proprio con quello strumento oltre a can- grammi televisivi dei quali mi sfugge il nome contenti, e sarà un buon augurio per continuare. letterati, inglesi e americani, lo stile con cui questi tare, , venuto in Spagna per una tournèe, dopo con somma gioia, ma arriviamo dalla terra nuda giornalisti-recensori, soprattutto britannici, han- avere assistito a un mio concerto, alla fine mi ha e cruda, per cui non sarà facile per noi, e per la Appunto Bernardo, il proseguo di questo cam- no trattato il nostro ultimo disco. Si sono quasi detto: “…grazie, se bravissimo, ma soprattutto nostra sublime ma maltrattata musica fuori dai mino quale sarà? inventati uno stile molto acculturato, denso di sono molto contento di me stesso perché final- canoni imperanti, esibirci, ma ci proveremo, ec- Ecco, ci siamo concentrati su questo concerto, rispetto, usando parole italiane, parole francesi, mente sono riuscito a capire che tu, oltre che con come se ci proveremo. Stiamo trattando due anche perché dovevamo montare un pezzo nuo- come a voler dare una dimensione veramente la voce, canti anche con l’anima, e quindi cerche- cose molto belle e importanti, sperando vadano vo, e io, come sai, non abitando più in zona, in- più ampia a tutto quanto. rò anch’io di mettere a punto tutto ciò”. in porto. Una è sicura, l’altra quasi. il 31 Agosto fatti abito in Umbria oppure in Spagna, eravamo in un luogo pieno di storia, “le cave di Carrara”, già d’accordo che dopo questa serata avremmo Parliamo ora della tua splendida voce. Non è Un grandissimo complimento, direi. Ti faccio una manifestazione culturale a livello europeo, cominciato a lavorare a un nuovo disco, che ov- mai calata o sparita, anzi col tempo è migliora- anche i miei, tantissimi. Grazie di tutto e arrive- coinvolgente le varie discipline artistiche, -pit viamente non so quando uscirà. A tal proposito ta. Quali segreti custodisce? derci al prossimo sogno. tura, scultura, musica, ecc., dovrebbe ingloba- abbiamo già molte idee, non solo musicali, ma su Non ci sono segreti, sono stati fortunato (e saggio, re anche l’Acqua Fragile. Location da paura! Il come assemblare e inserire i nuovi elementi, an- aggiungo io, n.d.r.) ad averla curata, sia a livello Nulla inizia, nulla finisce. L’arte non tacerà mai. 7 settembre parteciperemo al festival Prog di che nei prossimi live che andremo a fare. Saremo fisico, che a livello di rispetto per essa. Quando Abbracci diffusi. Veruno, diventato nel tempo il più importan- al Veruno Prog festival, insieme ad altri gruppi io canto qualcosa dei miei maestri o di qualcuno te d’Italia. Con noi ci saranno star internazionali. italiani e stranieri, poi sul resto non mi pronuncio che scopro, io mi avvicino a loro con grande pas- siccome al momento non c’è nulla di sicuro. sione e rispetto (ripeto le parole ma sono quelle) Cosa ti senti di dire ai vostri estimatori e ai -let e questo mi dà la forza per migliorare. Ho sco- tori di MAT2020? Quindi: rinati o avete soltanto tolto il pulsante perto anche che guardando un cantante bravo, Ragazzi non mollateci perché come dicono quasi dello stand-by? si può imparare ancora. Sembra strano, soltanto tutti (ma è vero) senza di voi noi non ce la pos- (Bernardo sorride…) Non abbiamo ancora esami- siamo fare. Voglio ringraziare tutto il pubblico nato la cosa sotto il profilo filosofico-biologico, accorso a Casalmaggiore per il nostro concer- non sappiamo bene; diciamo che quando faccia- to n°1, tutte le persone che hanno acquistato mo le prove, ci dimentichiamo, a volte e vicende- i nostri dischi, tutte le mani che ci scrivono sui volmente, di fare la nostra parte, perché siamo social e altrove…poi che dire ancora…conti- rapiti dal suono che fanno gli altri elementi, ed è nuate così e “peace and love”. MAT2020 gior- una bella esperienza perché significa che ammi- nale fatto da dei veri pionieri, davanti ai quali riamo la nostra stessa musica, che abbiamo crea- bisognerebbe togliersi il cappello, per l’origina- to e non per superbia, ma perché siamo persone lità e la forza con cui lottano contro l’ignoranza sensibili. dilagante, cercando di elargire cultura scrivendo di artisti e musica di una potenza enorme, ingiu- Superbi senz’altro no, però devo ammettere che stamente relegati a dibattersi in piccoli circuiti di nel vostro ultimo disco ci sono molte idee, nuo- amanti del genere o finemente culturali. Così va ve idee, c’è molta freschezza, rispetto anche ad il vero reality… artisti attuali. Sembra che il tempo per voi non sia passato… Raggiungo Bernardo, gentilissimo, e ci sediamo Parlando con altri musicisti che ho incontrato in platea; gli chiedo quali siano le sue impressioni poco fa dopo il concerto, concordavamo sul fat- di questa splendida serata, e non solo… to che il panorama mondiale attualmente è così sotto zero, sotto dimensionato, che sembra fin Dopo un’esibizione di questo spessore, riscon- troppo facile fare le cose di un certo spessore e trato dall’entusiasmo del pubblico, cosa senti di di una certa “nobiltà”, musicalmente parlando. In dire ai lettori di MAT2020, così, di getto? realtà ci vuole amore per ciò che si fa, rispetto Le emozioni erano tante, perché in questo teatro per gli artisti del passato e per coloro che verran- avevo fatto l’ultimo concerto nel 1991 o 1992, no. uno spettacolo teatrale; poi Casalmaggiore è il mio paese, e questa sera sapevo già che avrei Infatti “A New Chant” ha avuto tantissime re- 40 41 Parlare di Ciro Perrino è un onore. Parlare con to sublime, nel risentire le melodie che tanto ab- Ciro Perrino è un piacere. Persona lieve, pacata, biamo amato, nell’intesa con la Natura che dopo gentile. Genio creativo, oggettivamente. Ciò è essersi scatenata, riporta tutto alla calma, alla rappresentato dalla sua lunga e corposa carriera, Pace. Eleganza innata. “Bianca Vestale” è il primo densa di lavori mai uguali a sé stessi, ma proiet- brano a cui Ciro ha messo mano pensando al tati ogni volta verso lidi differenti e in grado di ritorno di Celeste. Il suo mellotron ci prende per affrontare con notevole gusto diverse cifre stili- mano, letteralmente, e ci introduce nel mondo stiche. Mai fermo, mai domo, non si è mai seduto dell’amalgama sonora che i vari componenti del sugli allori (a differenza di qualcun altro), ma ha gruppo sono riusciti ad interpretare, essendo sempre portato la sua arte ad affrontare nuove maestri dello strumento suonato da ognuno di sfide, nel tempo e attraverso il tempo. Musicista essi. Spazio per tutti, sensibilità d’altri tempi. polistrumentista, cantante, produttore, arrangia- “Statue di Sale” è aperta da una lussuosa chi- tore, e tanto altro, ha sempre riportato la sua in- tarra acustica, in linea col messaggio d’emozio- dole nelle sue opere, mostrando agli ascoltatori, ne. Musica evocativa al suo massimo splendore, che di volta in volta di sono accostati a lui, un’in- il consentito non attraversa solo i nostri lidi, ma nata carica d’umanità; basta leggerne i testi per si tuffa nella Spagna moresca. Questo continuo carpire le sue molteplici sfumature. Il Sistema, intersecarsi fra flauti, violini, violoncelli e mel- Celeste, la Compagnia Digitale, i suoi tanti album lotron ha un sapore ancestrale, profondamente solisti, St. Tropez, lo descrivono come un polie- riuscito. “Principessa Oscura”, ovvero colei che si drico artista, capace di scavare a fondo nella sua affaccia dal balconcino nella copertina del disco, anima per portarcene le luci, i misteri, i suoni. Per è una non volutamente palese sensazione che at- tanti è il Principe del Prog italiano, siccome il suo traversa il Principe; felicità o pericolo? La traccia lavoro più famoso e osannato in ogni guida che si scorre tuttavia in una dimensione di sicura presa, rispetti è “Principe di un giorno”, dei suoi Celeste, che riporta alle atmosfere care al primo lavoro creatura sublime e oltre il sensoriale. Disco del di Celeste. “Fonte perenne” prosegue nella ma- 1976, ha trovato il suo vero successore proprio estosità del messaggio sonoro, in cui strumenti a quest’anno, a ben 47 anni dalla formazione del corde e dolcissima sezione ritmica trovano qui il complesso, titolo già sulla bocca di tanti e già pre- loro suggello. Incedere da grande arrangiamen- so ad esempio come uno dei migliori lavori del to, classe innata. Efficace sax nel finale. - “Giar 2019: “Il Risveglio del Principe”. Magniloquenza dini di Pietra” è una composizione che è tratta d’altri tempi, non collocabile (come il predeces- dalle sessions del primo lavoro. Rimasto intatto sore, d’altronde) in un’era ben definita, esercizio come idea, è stato riportato a nuovo splendore, di stile che avevamo spesso avuto la speranza di riarrangiato in chiave più attuale. Fa piacere che poter rivivere, inizia con questo messaggio: “La un gioiello simile possa essere arrivato fin qui, notte volgeva al termine. Le prime luci del nuo- dopo anni di custodia nel cuore di chi lo creò. vo giorno filtravano attraverso le nuvole, ancora Ammaliante. “Falsi Piani Lontani” si apre con cariche di pioggia. Il minuscolo lago mostrava de- un pianoforte sincero che lascia spazio via via licate increspature sulla sua superficie e piccoli agli altri strumenti, per un intercedere perfetto gorghi formavano spirali proprio nel centro, dove che trova nel violino e nel flauto i protagonisti l’acqua è più profonda. Tutta la Natura si stava ri- della canzone. Il tutto pervaso da questo sincero CIRO PERRINO svegliando e le creature viventi stavano in silenzio stupore che ha la forma e il viso della serenità. come nell’attesa di un evento troppo aspettato. I “Porpora e Giacinto”, ultimo capitolo di questo profumi nell’aria erano dolci e sull’albero di man- fenomenale disco, per resa, idee ed interpreta- dorlo, cresciuto vicino alle rive del lago, il primo zione, ha al proprio interno parti di improvvisa- Il Principe del bianco fiore era ormai sbocciato”. Quindi oniri- zione quasi jazzistiche che lo elevano a percor- co, leggiadro, pregno di profumi e colori, anche so del domani del Principe, che ora vorremmo dopo pochi ascolti si insinua nell’indole di chi lo poterci rivelare il proprio futuro. Quale miglior ascolta, per poter essere vissuto in prima perso- occasione se non quella di parlarne col suo cre- Progressive Italiano na. Quasi un ritorno a “casa”. “Qual Fior di Loto” atore o, se ce lo permette, colui che si nasconde Di Andrea Pintelli ci riporta in fondo al lago alpino dove avevamo dietro questo alter ego? A voi il nostro Principe, lasciato il Principe. La sensazione si fa fin da subi- Ciro Perrino. 42 43 posto prove in uno splendido paese dell’entro- mi riguardava desideravo affrancarmi dallo ste- monianza nel quadruplo box prodotto nel 2010 Eccoci, finalmente. Mi sento di chiederti, in pri- terra ligure di ponente e tante, tante idee. Però reotipo del batterista “tout court”, cioè ritmo e da AMS. La sua voce era perfetta per le atmosfe- mis, come ti senti in questo periodo. Converrai appunto avvenimenti non dipendenti dalla no- basta – anche se con IL SISTEMA ricoprivo già ed re delle composizioni di Mariano. In inglese poi con me che è importante, prima di tutto, partire stra volontà ci portarono dopo soli due anni dalla interpretavo un ruolo più vicino al percussionista il fascino aumentava. Era riuscita ad adattare le dalla persona. costituzione della band ad abbandonare i nostri sinfonico che non a quello del Rock – per andare mie liriche originali in italiano lasciando intatto Grazie della delicatezza Andrea. Di questi tempi, propositi. Non giungemmo mai in sala di regi- a scoprire nuove frontiere con colori ed interven- il significato dell’allora ancora embrionale storia non so se lo avrai notato, si è sempre meno incli- strazione per un album ufficiale. Solo molti con- ti atipici e magari sperimentali. Per cui presi una del Principe Triste. Ma poco tempo passò che ni a chiedere a chi ci sta di fronte, sia fisicamente certi e serate e Festival Pop. Ricordo che fummo decisione coraggiosa per quei tempi: via la cassa, l’organico subì dei drastici ridimensionamenti. che durante una qualsiasi chat, appunto con un i vincitori, di fronte al gotha delle band italiane via i toms e spazio solo a rullante, un timpano a CELESTE rimase un quartetto. Prima Nikki rientrò semplice “come stai?” o “come ti senti oggi?”, di quel periodo, dell’ormai dimenticato ed unico terra, molti piatti ed una miriade di piccole -per in Gran Bretagna per proseguire la sua carriera quale sia lo stato emotivo più che le condizioni di “Primo Festival Pop Ligure” che mai si tenne in cussioni che all’epoca ancora non si chiamavano solista laggiù avviata, prima il violinista e poi il buona salute del nostro interlocutore. Ed io ti ri- Liguria ai Pozzi di Loano il 26 luglio del 1971. Le etniche. Lagorio si sarebbe occupato dei sasso- violoncellista per motivi personali e professionali spondo che mi “sento” bene, in quanto la soddi- sole testimonianze che ancora oggi sono in circo- foni, del flauto del pianoforte acustico ed elettri- diedero forfait ed anche il piccolo Marco andò a sfazione che mi deriva dal vedere così apprezzata lazione su CD e Vinile sono frutto del meticoloso co. Io, nei momenti ipotetici nei quali non sarei cercar fortuna altrove. Serrammo i denti. Io mi quest’ultima dolce fatica di CELESTE mi riempie lavoro di registrazione ed archiviazione che effet- stato impegnato con le percussioni avrei dovuto ritrovai a dover cantare mio malgrado. Nel SI- di gioia e di nuova energia per continuare su que- tuavo ogni giorno in sala prove. Peccato perché dare un sostegno alle parti con un secondo flau- STEMA sì mi alternavo a volte a concedere una sto percorso. Per contro mi auguro che anche tu avevamo in serbo tante nuove composizioni da to. Sono arrivato ad un passo dal diplomarmi, pausa a Luciano Cavanna, che oltre che bassista ti senta bene in questo momento della tua vita. adattare in chiave rock. Oltre ad essere stati sen- ma poi mi innamorai dell’oboe che studiai per era anche il lead singer della band, ma cantavo za dubbio i primi nel 1970 a proporre “Una Notte due anni. Ma quella è un’altra storia. Mancavano tutt’altro genere. Ricordo che, opportunamente Tracciare un percorso non è mai scelta facile, ma sul Monte Calvo” di M. Musorgskji, stavamo pre- però ancora diverse voci per costituire il nuovo abbassate di tono, mi cimentavo in alcune canzo- l’interesse è tanto. Per cui, il Ciro Perrino mu- parando anche “Nelle Steppe dell’Asia Centrale” organico. Nella nostra idea e nelle nostre visioni ni dei Deep Purple. Qui dovevo anche adattarmi sicista da dove ha iniziato a formarsi artistica- di Borodin. Ma andò così per cui chi può dirlo e vi era un chitarrista acustico e poi, quale unica alle tonalità che erano state scritte apposta per mente? chi lo saprà mai. Fortuna? Sfortuna? Senza dub- concessione alla vecchia maniera del Rock, un una voce femminile. Gli impianti delle composi- Possiamo partire da oltre mezzo secolo? Eh bio nuove opportunità. basso elettrico, ed ancora un violino ed un vio- zioni erano stabiliti e vi non vi era più né tempo sì perché oramai sono costretto a pensare in loncello. Mi misi subito alla ricerca di musicisti né spazio per effettuare cambiamenti e le date termini di decadi “pesanti”. Quando iniziai Celeste: meravigliosa creazione, geniale intu- e non tardai molto a trovare Mariano Schiavoli- delle registrazioni erano ormai stabilite. Dovetti eravamo nei meravigliosi anni ’60 dove il beat la izione (voluta o non?) di ciò che mancava nel ni che oltre a suonare in maniera eccellente la far buon viso a cattivo gioco e usare la mia voce faceva da padrone e tutti coltivavano il sogno di grande circo della musica dei seventies italiani. chitarra acustica era pure uno studente di vio- al meglio. Il resto è storia. suonare in un complesso – come si chiamavano Raccontaci la genesi di quest’idea che portò alla lino presso la Scuola di Musica di Sanremo e si allora – e magari di avere successo. Io ero senza realizzazione di “Principe di un Giorno”, consi- dilettava nel suonare il clarinetto. Ma la cosa più Quel lago di cui hai parlato nelle liner notes, dubbio fra quelli. Un volenteroso ed appassio- derato unanimemente uno dei migliori dischi di importante era che aveva già abbozzato un buon lungo il confine tra Italia e Francia, dov’è? Vi hai nato batterista. Creai diverse formazioni con il Prog di sempre. numero di composizioni che, magicamente sem- magicamente trovato ciò che ti stava attenden- preciso intento di suonare nei night clubs, nei CELESTE è stato ed è tuttora un progetto mol- bravano essere state scritte apposta per quell’or- do da tempo, ma nelle sue dolci onde c’era (c’è) “dancing”, nelle sale da ballo o locali secondo le to pensato. E’ nato da lunghe conversazioni fra ganico che ancora non si chiamava CELESTE. Via il te stesso più profondo? terminologie in voga in quegli anni. Il repertorio Leonardo Lagorio e me all’indomani dello scio- via come per magia si affiancarono al piccolo trio Sono certo che quella notte di 55 anni fa, sulle era costituito da covers. Artisti privilegiati i Bee glimento di CELESTE. Noi due unici superstiti di il bassista Giorgio Battaglia che militava in una rive di quel minuscolo e cristallino laghetto alpi- Gees, i Camaleonti, i Dik Dik, Tommy James and quella formazione sentivamo forte l’esigenza di formazione di rock puro e di lì a poco due col- no, iniziò la storia del Principe. Quel punto delle the Shondells, 1910 Fruitgum Company, Ohio rinnovarci e di percorrere nuove strade sempre leghi di studio alla scuola di musica di Mariano Alpi Marittime si trova giusto al di sopra di una Express, Cream, , Aphrodite’s Child all’interno di quel movimento che ancora non Schiavolini. Un violoncellista ed il di lui fratello profonda vallata che si sviluppa alle spalle di con brani equamente suddivisi fra lenti e shake, veniva definito Prog Rock. L’idea primigenia era violinista. Non ometto di ricordare la fugace col- Nizza e del dipartimento delle Alpes Maritimes. come si definivano allora i brani ballabili. quella di fondere in maniera uniforme e fluida le laborazione di Marco Tudini, allora quattordicen- Sono certo di avere vissuto quell’esperienza vi- varie esperienze vissute nel recente passato di ne, che lasciò un’impronta indelebile in alcuni sionaria ma così carica di significati. Io il Principe “Il Sistema” fu più un tentativo oppure vero entrambi. Si sarebbe trattato di proporre mate- camei che gli sopravvissero quando registrammo sono sicuro di averlo incontrato e di avergli par- gruppo la cui personalità non fu espressa appie- riale completamente nuovo. Occorreva scriverlo. “Principe di un Giorno”. Il suo ruolo avrebbe spa- lato… o meglio: lui ha parlato a me comunican- no? Quindi non più covers ma composizioni originali. ziato da un secondo sassofono, al flauto traverso, domi sensazioni e immagini di un altro Mondo. Direi la seconda opzione. La finalità per noi de E poi il dilemma della formazione dell’organico alla cura di alcune piccole percussioni e ad alcuni Penso che quanto affermi sia molto vicino se non IL SISTEMA era ben chiara sin dall’inizio. Accanto che nelle nostre intenzioni avrebbe dovuto avere interventi vocali di grande suggestione. Che dire addirittura conforme ad un mio atteggiamento alle ancora immancabili covers avevamo pianifi- più la connotazione di un ensemble classico che ancora. Beh sì. Che mancava ancora quella che nei confronti dell’esistenza. Da sempre. Il Mondo cato di attuare un recupero della musica classi- non di una vera e pura Rock band. Il Jazz avreb- avrebbe dovuto essere la voce al femminile della materiale e lo Spirito si compenetrano continua- ca in chiave rock. Molto ambiziose le mete ma be dovuto far sentire il suo profumo. Quindi la band. Nikki Berenice Barton che iniziò con noi e mente e noi ne siamo l’espressione più comple- avevamo tempo, buona volontà, un bellissimo miscela si allargava nei suoi sapori. Per quanto registrò i primi demo tapes, dei quali resta testi- ta. Una parte di me è rimasta lassù sulle rive di 44 45 quello specchio d’acqua a preservare e protegge- corpose e sanguigne. Più ritmo ma non a scapito tunità di sperimentare i miei synths. L’ EMS/AKS, acustiche, melodie per flauti, maestose entrate re e forse conservare quella Magia. della melodia che restava sempre e comunque la il MINI MOOG in particolare. Lì stavo già creando di Mellotron. Ma si trattava solo di idee per lo più caratteristica di CELESTE. Quindi canti e contro- una parte del mio linguaggio personale che poi esili ed inconcludenti. Ma mi armai di pazienza Cosa portò all’interruzione del progetto Cele- canti che si intersecavano secondo il nostro stile sfocierà in SOLARE, mio primo album solista nel e sorretto dalla buona volontà e dall’entusiasmo ste? classico. Io potevo finalmente dedicarmi solo alle 1980. Ma anche l’esperienza con ST. TROPEZ era misi mano a composizioni completamente nuove Come al solito in tutte le formazioni in crescita tastiere ed ai sintetizzatori. Rispondendo al cuore destinata ad avere vita breve. Un tour organiz- e come per magia in meno di anno avevo tutto giunge un momento nel quale occorre fare del- della tua domanda direi che no, non farei uscire zato malamente che doveva portarci prevalen- il materiale pronto. Si trattava solo di renderlo le scelte. Ed anche CELESTE non si sottraeva nel quelle composizioni a nome di un altro gruppo. temente in Francia fallì per incompetenze a noi molto più “CELESTE” di quanto già non fosse. 1977 a questa regola. Molto semplicemente ci Sono state pur sempre una promanazione del estranee ma la delusione fu profonda al punto Ho lavorato di fino ricreando l’organico originale fu offerta una grande opportunità. Si trattava di nostro spirito compositivo. Direi che fu una di- tale che emersero incomprensioni all’interno con i virtual instruments, ripescando nella scrit- fare un considerevole salto di qualità accettando gressione. Infatti tengo a precisare, e non solo a della band che ci portò a ridimensionare per l’en- tura anche quel violoncello e quel violino che il quale avremmo guadagnato una visibilità enor- detta mia, che “Il Risveglio del Principe” costitui- nesima volta la formazione che di lì a poco si tra- avevamo perso per strada ai tempi di “Principe me. Avremmo dovuto aprire i concerti di un arti- sce il secondo vero album di CELESTE discenden- mutò in LA COMPAGNIA DIGITALE. Con l’aggiunta di un Giorno”. Volevo restare fedele al massimo sta italiano molto importante e questo ci avreb- te in linea diretta da “Principe di un Giorno”. E la di un nuovo bassista e un batterista e l’arrivo nel allo Spirito di CELESTE, non tradirlo ma cercan- be fatto conoscere in brevissimo tempo su tutto strada che proseguirà con altri capitoli di CELESTE mio parco sintetizzatori di un ARP 2600 con tre do di offrire, a me in primis, quelle atmosfere e il territorio nazionale. Il tour era molto lungo e seguirà questo solco magari concedendo alcune ARP Sequencers ripartimmo alla grande con nuo- magie che avevano reso famoso “Principe di un questo avrebbe obbligato alcuni dei componen- piccole novità che spero saranno apprezzate dai ve composizioni e tanto entusiasmo. Ma dopo un Giorno”. Ma soprattutto non volevo, una volta ti a lasciare il proprio lavoro fisso ed affrontare sostenitori del Principe. unico e favoloso concerto (di cui resta la testimo- dato alle stampe e pubblicato un nuovo episodio quella avventura. Chiaro i rischi c’erano. Ci sono nianza della registrazione in un cd pubblicato da della saga del Principe, che provassero una delu- sempre quando si intraprende una nuova strada. La tua carriera è densa di episodi, lavori, fati- Mellow Records e che presto verrà ristampato sione tutti coloro che avevamo tanto amato ed Ma se non si rischia... Non se la sentirono di la- che, soddisfazioni ed eventuali delusioni, cam- con una nuova masterizzazione) anche LA COM- apprezzato il primo CELESTE. Una volta ultimata sciare il sicuro per l’insicuro e così io decisi che mini sotto vari pseudonimi. Hai fatto parte de PAGNIA DIGITALE chiuse i battenti e, era l’agosto la scrittura restavano da trovare gli esecutori. A CELESTE era giunto al capolinea. Che senso aveva “La Compagnia Digitale”, “St. Tropez”, “SNC” e del 1979, io mi preparavo ad entrare in studio parte alcuni miei amici musicisti con i quali nel restare in sala prove a scrivere e non affrontare il da solista hai rilasciato dischi stracolmi di idee per iniziare a registrare SOLARE, che sarebbe sta- tempo avevo già collaborato non mi fu difficile pubblico? Fu doloroso ma inevitabile. (alcune avanti per i tempi in cui uscirono). Sa- to pubblicato l’anno successivo. raggiungerne altri dei quali conoscevo la fama rebbe interessante se tu potessi spiegare e rac- e l’affidabilità umana e tecnica. Feci davvero in Molti anni dopo uscirono “Celeste II” nel 1991 contare ai lettori di MAT2020 questo te stesso Dopo tanti anni tornano i “Celeste”, e lo fanno fretta a coagulare un organico che seppur nume- e “I Suoni in una Sfera” (1992) per la gloriosa oltre i “Celeste”. in maniera mirabile con uno stupendo disco roso si sarebbe dimostrato preparato, entusiasta e fondamentale etichetta Mellow Records, fon- Certo oltre CELESTE, per quanto riguarda me, vi dal titolo (azzeccatissimo, tra l’altro) “Il Risve- e cosciente dell’importanza del progetto. Stesso data da te e Mauro Moroni, che diede un’im- sono varie anime ma tutte riconducibili ad una glio del Principe”, che ha rapidamente riportato discorso per lo studio di registrazione che sapevo mensa spinta al ritorno del Prog durante gli anni stessa matrice. Dopo lo scioglimento di CELESTE questo nome nel vivo panorama Prog. E’ il vero in mano ad un professionista di talento. Per non 90. Essendo registrazioni che si discostano dallo mi diedi subito da fare. La mia grande passione prosecutore di “Principe di un Giorno”, sia nei parlare del Sound Designer, Marco Canepa, con stile Celeste, ad oggi le faresti uscire ancora per per i sintetizzatori maturata già ai tempi de IL SI- suoni, sia nei testi. Raccontacene genesi e rea- il quale lavoro ininterrottamente dal 1994. Uno lo stesso gruppo o useresti una denominazione STEMA adesso era più forte. Liberato dal ruolo lizzazione. staff veramente poderoso costituito da profes- diversa? che ricoprivo in CELESTE potevo esprimermi mol- Erano anni che da più parti mi giungevano inviti sionisti e amici fidati. Seguirono quindi le prime La raccolta di provini (io li chiamo ancora così) to più liberamente. Potevo creare nuovi schemi, a rimettere mano alla ricostituzione di CELESTE. sessioni di prove per appurare che quanto scritto che andarono a costituire il CD che fu definito più aperti, più spazio allo strumentale che è sem- A più riprese ho tentato di ricostituire l’organico e arrangiato avesse un senso nel momento in cui CELESTE II erano la testimonianza di un cambio pre stato il mio dominio preferito. SNC è stato un originale ma ho sempre ricevuto tiepidi consensi, le parti sarebbero state suonate da musicisti in per quella che sino ad allora era stata la guida divertente esperimento durato lo “spazio di un indifferenza e scarsa o nulla volontà a riprendere “carne ed ossa”. Ma tutto filò liscio sin dal pri- musicale della band. Infatti mentre in “Principe mattino” ma fu indispensabile per stigmatizzare e il discorso interrotto 40 anni fa. Per molto tempo, mo incontro. Poi giorno dopo giorno nell’arco di di un Giorno” era stato Mariano Schiavolini il Ma- creare un linguaggio che poi sarebbe sfociato nel anche perché molto occupato con i miei progetti una Primavera, un’Estate ed un Autunno le regi- estro Concertatore con le sue atmosfere serene, lavoro di band tipo appunto ST.TROPEZ e succes- solisti, anche io non sentivo così impellente il de- strazioni ed i missaggi posero fine a questo pri- aperte, medioevaleggianti e sognanti, adesso le sivamente LA COMPAGNIA DIGITALE. ST. TROPEZ siderio di rituffarmi nell’esperienza CELESTE. Solo mo ritorno del Principe. Il resto è storia di questi redini musicali erano passate nelle mani di Leo- ad esempio aveva un nucleo base al quale via via che tre anni fa, dopo l’ennesima richiesta, decisi giorni. “Il Risveglio del Principe” quindi a ragione nardo Lagorio che notoriamente aveva più voca- dovevano aggiungersi ogni volta musicisti nuovi. di dare un’occhiata nei miei archivi di composi- deve essere considerato il vero secondo album di zione, formazione, inclinazione e tradizione jazzi- Infatti la raccolta di provini dell’album, non uffi- zioni che non avevano trovato spazio nei miei CELESTE perché riprende l’eredità e sviluppa le stica alle sue spalle. Per cui, anche grazie al fatto ciale “Icarus”, vede ogni formazione spesso po- progetti solisti, perché giudicate da me inadatte trame lasciate aperte e non concluse da “Princi- che nella formazione stabilmente era entrato a polata di differenti artisti e tutto ciò, nonostante allo spirito o non conformi allo stile che perse- pe di un Giorno”. Da adesso il Futuro è in pieno far parte un batterista a tutti gli effetti, Francesco le differenti estrazioni di ognuno di loro, confe- guivo in quel momento. Erano però spunti, con divenire. “Bat” Dimasi, le strutture dei nuovi brani erano risce alle composizioni un senso di unità di stile mia grande sorpresa, adattissimi per CELESTE. Si molto meno evanescenti e sognanti e molto più che ancora oggi mi stupisce. Io avevo lì l’oppor- trattava di incipit o arpeggi pensati per chitarre Siccome non sopporto la sigla “pastorale” che 46 47 da più parti vi hanno appiccicato addosso per troppo tempo, preferirei definirvi onirici, fiabe- Infine vorrei che tu ci parlassi proprio della cre- schi, lievi. Sei d’accordo? atura Mellow Records e del vostro percorso, che Anche io Andrea ho una sorta di avversione per indubbiamente vi ha portato ad essere cono- le sigle, le definizioni che altro non fanno che cre- sciuti ovunque nel mondo e riconosciuti come are steccati. Peraltro spesso sono utili per fornire una delle fondamentali e importanti etichette indicazioni ed aiutare a comprendere prima an- discografiche in campo Prog e non solo. cora di lasciarsi andare ad un ascolto di che cosa Mellow Records! E’ stata un’esperienza galeotta. si stia parlando. Quindi direi che, riferendosi a A raccontarla tutta occorrerebbe non dico un li- CELESTE sì, fiabeschi, onirici, lievi e morbidi sono bro ma un pamphlet dove raccogliere notizie, ar- appellativi che possono andare veramente bene. gomenti, curiosità, interviste e aneddoti sicura- Non sono fuorvianti e prendono per mano con mente interessanti e particolari. So che da anni in delicatezza chi si prepara a porre un vinile sul molti fanno pressioni su Mauro Moroni affinchè piatto o a far scivolare un CD nell’oscuro antro vi metta mano. Sarebbe la persona adatta. Io in del lettore. fondo manco da Mellow ormai da venti anni. Po- trei dire molto degli inizi che furono pionieristici Ci sarà un nuovo capitolo legato al “Principe”? e ricchi di pathos e di splendidi incontri. Con MR Quale futuro ci state preparando? credo di essermi arricchito e riavvicinato al Pro- Ebbene sì. Sull’onda dei consensi che CELESTE sta gressive ripercorrendo quegli anni che indubbia- raccogliendo ho subito messo mano al capitolo mente furono formativi e mi permisero di creare seguente di questo “Il Risveglio del Principe”. Ho un linguaggio personale che è poi quello che è già diverse idee, soprattutto per quanto riguarda presente nei miei progetti solisti. Mi sento figlio le atmosfere. Vi saranno delle piccole sorprese di CELESTE così come de IL SISTEMA. Anche nei che comunque non deluderanno gli affezionati miei lavori di pianoforte solo si sentono gli echi estimatori. Resteremo fedeli alla linea musicale di quegli anni e di quelle esperienze. del Principe con qualche concessione a soluzioni più rock. Vorrei dare più spazio a chitarra elettri- Lasciamoci così, sulle sue parole, per non lasciar- ca, basso e batteria. Impercettibili mutamenti di ci. Vorrei soltanto aggiungere che persone così, rotta senza scossoni. La navigazione sarà sempre come artisti così, sono una rarità assoluta. Im- all’insegna delle delicatezze e della ricerca della prescindibile. Amabile. Elegante. Pace d’ognuno Bellezza. L’organico sarà probabilmente ridimen- di noi. Abbracci diffusi. sionato nel senso che sarà ridotto ad un sestetto però sempre con ospiti di tutto rispetto invitati a partecipare. Tutto già mi “frulla” in petto.

Un mio, e credo di tanti altri, desiderio sarebbe quello di rivedervi live: ci sono già un dove e un quando? Su questo versante stiamo lavorando già da quando iniziammo le prove per consolidare la coesione del trio classico costituito da batteria, basso e chitarra acustica ed elettrica. E’ una stra- da impervia. I musicisti che mi accompagnano in questa avventura sono tutti di grande caratura ed esperienza. Tutti hanno una notevole espe- rienza “live”, padroni dei loro strumenti e dotati di una tecnica ineccepibile, il che li rende sicuri ed affidabili in situazioni di esibizioni in concerto. A tempo debito sarò più preciso. Sono già giunte, prevalentemente dall’estero, delle richieste che stiamo vagliando. 48 49 RECENSIONI MAT2020 SIR JOE PROJECT è il nome, lo pseudonimo, sotto di quel che Casamassima, da solo, è riuscito a co- convince meno, complessivamente. “Raimbow al quale si celano Sergio Casamassima, chitarri- struire. Mai banale, ben calibrato, ottimamente warriors” porta elettronica e sonorità massicce sta dei Presence (per i neofiti formazione di hard suonato. “Binary codes” è la canzone di Granato, ad incontrarsi, in un luogo dove si potrebbe an- prog dal suono oscuro e accattivante), qui poli- dove può far esplodere la sua potente ugola. Il che convivere. Gli abbellimenti permettono al strumentista, e il cantante Alessandro Granato. tappeto sonoro heavy ne aiuta di certo la direzio- pezzo di aprirsi verso una mirabile ricerca di se- Il disco in questione, rilasciato da poco tempo, ne, ma ora è lui il protagonista. “The king of all”, renità. Riuscendoci. “Maybe today”, altra ballad abbraccia una gamma più ampia di sonorità, ri- dalle tinte forti ma eleganti, ci riporta a dimensio- di sicuro gusto, ne amplifica la bellezza. Sembra spetto a quelle di cui sopra, portando il risultato ni più simili alla quarta traccia, ma senza imitarla. però presa da lidi lontani rispetto alle altre com- SIR JOE finale ad accontentare, si spera, un numero mag- Si potrebbe parlare di un elegante prova d’insie- posizioni. Un ponte, direi, che porta a “Self de- giore di ascoltatori. me, dove la chitarra si eleva verso gusti perso- struction”, ultimo pezzo del tragitto di questo la- nalissimi. “I need time”, sezione ritmica circolare, voro. Questa è la vera identità di questo combo. Totalmente in lingua inglese, inizia con “Forgive via via entrano gli altri strumenti, compresa la Dove tutto e tutti sono un unico percorso, che PROJECT us”, dove una flebile voce si fa strada fra echi di voce qui più pacata. Veloce e volutamente piena diventa il loro, tutto qui e ora. Suoni ben dosati, rumori, e si aprono le danze con un lieve inter- di groove. Grande feeling. Ma è la traccia che mi risultato ottenuto. cedere dei vari strumenti che sostengono il già potente canto di Granato; l’atmosfera è sospesa, cambia su tonalità più decise, dando lustro alle “Letze Baum” intenzioni di questa nuova creatura. “Thielves in the temple” viene aperta da un pianoforte india- volato, doppiato fin da subito da una chitarra ge- mella nelle trame, sopra i cui suoni Granato por- ta la sua voce di metallo. Tempi e controtempi si fanno strada per aprila ad un inaspettato coro che ci avvolge portandoci in una dimensione oni- rica; poi un elegante ed etereo solo di chitarra davvero ben svolto. “Coltan grave” porta il basso e le percussioni in primo piano, per poi lasciare spazio all’insieme dei nostri, che ci spingono in un campo più heavy rispetto alle precedenti trac- di Andrea Pintelli ce, pur se gradevole. Derivazioni tribali per un risultato assolutamente non banale. Sembra di galleggiare nel messaggio che vogliono lanciar- ci. “I pray the rain” ha l’impronta stilistica del- la classica power song, con tutti i crismi che ne fanno parte. Un potenziale singolo. All’estero lo passerebbero in radio ogni giorno, ma purtroppo in Italia preferiscono il trap (che Dio ce ne liberi e scampi). “The power of the sea” rilassa il ritmo in maniera elegante, essendo una ballad. Noto sospiri che avrei levigato in fase di mixing, come un pattern di batteria che anticipa di un pelo la battuta (forse voluto?). Comunque piacevole, scivola via. Con “Deadly waltz” si torna a correre. Chitarre sovrapposte che volano in un’ambienta- zione sanamente Prog, un muro di suono che va a braccetto con multi-vocalità quasi a sottoline- arne l’intento. Certo, poi ci sono aperture verso il sereno, ma resta ed è il miglior pezzo dell’album (per chi scrive, ovviamente), siccome variegato, coloratissimo. Ci siamo proprio. “Anyway” sono 9 minuti di maestria. In un’ottica di side-project c’è da lustrarsi gli occhi e aprire bene le orecchie 50 51 vale per il personaggio narrante. Le tre strofe ri- riginale. CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENE portano le seguenti situazioni: a cura di CARLO BISIO La ricerca del rischio “I get no kick from champagne http://www.carlobisio.com/ Mere alcohol, it doesn’t move me at all” Nella canzone non se ne parla, ma spesso le per- sone hanno una piacevole scarica di adrenalina “Some like the bop-type refrain da situazioni rischiose; si pensi a situazioni ricer- I’m sure that if I heard even one riff cate da molte persone, come il bungee jumping o T’would bore me terrifically too” percorsi di montagne russe o altre attività estre- me. “I get no kick in a plane La ricerca del rischio ha un valore biologico di Flying too high with some gal in the sky adattamento all’ambiente: correre rischi è tanto Is my idea of nothing to do” naturale quanto necessario. Chi non vuole corre- Il piacere del rischio e le sue trappole re alcun rischio normalmente si priva di oppor- Quindi né alcol né musica né viaggi in aereo in tunità. buona compagnia riescono a fornire adeguati sti- Ma quando si parla di altre attività la ricerca del moli al narratore. rischio più realisticamente è una cosa immatura. La ricerca dell’adrenalina La seconda strofa ha subìto diverse modifiche nel Se il bungee jumping e altre attività ricreative -for tempo. Nella versione originale la strofa parlava niscono una percezione di rischio molto alta, ma del piacere della cocaina: in realtà contengono un rischio molto ben con- trollato, la situazione è diversa quando si parla di “Some get a kick from cocaine attività a rischio come la guida o attività di lavoro; I’m sure that if l’esposizione volontaria al rischio in quei casi non I took even one sniff porta vantaggi. That would bore me terrifically, too” La differenza fra un’assunzione di rischio “buona” e una “cattiva” è basata su alcune caratteristiche, Ma dopo il Hollywood’s Production Code del fra cui: 1934 il riferimento alla cocaina venne modifica- • il rischio deve poter avere un esito sia po- to, ad esempio nella versione di Bing Crosby, in sitivo che negativo; un investimento di denaro può avere un esito positivo (un “Some like the perfume from Spain” guadagno) o negativo (una perdita); men- tre lavorare senza imbragatura a 20 mt dal Il riferimento alla cocaina è tornato poi in mol- terra non porta ad alcun beneficio reale, te versioni, fra cui quella di Rod Stewart o quella o in ogni caso i piaceri effimeri che ne de- dell’australiano Gary Sheartson, il quale nel 1974 rivano non sono assolutamente contro- ha realizzato una versione molto melodica che ha bilanciati dalla gravità del danno che può guadagnato una grande notorietà (settimo posto derivare; in classifica nel UK); ma anche nelle versioni di • il rischio deve essere corso in maniera eti- Ella Fitzgerald e di Luis Armstrong. ca; se corriamo un rischio il cui possibile Mentre il riferimento in tale strofa alla musica danno è a carico di altri che non hanno (Bop-type refrain) sembra risalire alla versione di deciso di correre il rischio, la parte etica Frank Sinatra, e viene ripreso da molte versioni non c’è; andare a velocità eccessiva in au- La canzone “I Get a Kick Out of You” è stata scritta cenni la canzone ha avuto innumerevoli e auto- fra cui quella disco di Lora Munro. “Bop-type re- tomobile con l’aumento di rischio per gli nel 1934 da Cole Porter per il musical Anything revolissime interpretazioni, fra cui quelle di Ella frain” fa riferimento al Bop, un tipo di jazz molto altri passeggeri o gli altri automobilisti, Goes. Fitzgerald, Luis Armstrong, Frank Sinatra, Rod popolare negli anni ’50 quando Sinatra registrò non è assolutamente accettabile. Anche La canzone è una dichiarazione d’amore; in Stewart. Molte sono le versioni jazz, ma è stata quella versione. Pare anche che in seguito molti se ci si espone a un rischio da soli, un dan- estrema sintesi il protagonista dichiara che sono interpretata in molti stili fra cui bluegrass e disco iniziarono a chiamare in gergo la cocaina Bop- no alla nostra salute ricade sulla nostra poche le cose che lo scuotono, che gli forniscono music. Insomma, si tratta di un classico. type. famiglia, e in generale sulla società; non è forti stimoli; fa eccezione la presenza della per- Nel testo vengono citate diverse esperienze che Il testo subì anche altre variazioni rispetto all’o- quindi etico. sona desiderata, che lo emoziona molto. Nei de- normalmente eccitano le persone, ma ciò non 52 53 I get a kick out of you

I get no kick from champagne Mere alcohol it doesn’t move me at all So tell me why should it be true? That I get a... Kick, out of you!

Some like the bop-type refrain I’m sure that if, I heard even one riff To would it bore me terrifically too Yet, I get a kick out of you

I get a kick, every time I see you standing there before me I get a kick though it’s clear to me, you obviously Don’t adore me

I get no kick in a plane Flying too high with some gal in the sky Is my idea of nothing to do Yet, I get a kick out of you

I get a kick every time I see you standing there before me I get a kick though it’s clear to me, you obviously Do not adore me

I get no kick in a plane Flying too high with some gal in the sky Is my idea of nothing to do Yet, I get a... kick, yes I get a... kick, yes I get a kick... out of you!!!

54 55 Francesco Di Giacomo, La parte mancante. Sotto gli occhi di Antonella, visto che Paolo non Quindi spazziamo via queste voci di chi pensa: era ancora arrivato, ho scartato la mia copia del “è il solito disco postumo di un grande artista vinile di “La parte mancante”. amato da tutti”, “hanno voluto ritrovare della IL DI GIACOMO CHE A: È vero, l’ho visto io [ride, ndr].” canzoni sue”. Non è così. P: “Se fosse stato così l’avremmo fatto dopo 5 Spieghiamo un pò questo progetto, che non è mesi.” NON C’ERA TORNA il solito di inediti tirati fuori dal cassetto chissà A: “Questa cosa, se posso dire, di sentire un’af- dove. Non è un’operazione commerciale: è sta- fermazione del genere è sinceramente non tene- ta pensata e realizzata in più di 10 anni. Che sia re conto del dolore di questi 5 anni. Io e Paolo TRA NOI postumo alla scomparsa di Francesco è una cosa eravamo, posso dirlo, con le ali sgonfie, comple- che non si poteva prevedere purtroppo. tamente a terra. Quindi quando ascoltavamo le Trascrizione intervista radiofonica (aprile 2019) P: “Sì è un disco postumo, è uscito dopo 5 anni tracce registrate di Francesco per noi era un do- perché io e Antonella Caspoli qui con me, la mo- lore. E non è stato facilissimo poi prendere tut- Di Max Rock Polis glie di Francesco, abbiamo dovuto elaborare, te queste cose e dire: “dai, adesso lo possiamo prenderci il tempo perché non era semplice su- fare”. Lo abbiamo detto più volta, ma ci siamo perare una cosa del genere, un’emozione così. Il sempre fermati, perché era veramente tanta l’e- disco era già tutto pronto, doveva uscire 4-5 mesi mozione, e quindi era un po’ difficile fare que- dopo, era tutto fatto, dovevamo solo metterlo sta cosa. Operazione commerciale, proprio no. È in bella copia. Però non eravamo in grado, non proprio sincera, lo dico da produttrice [ride. ndr], ce la siamo sentiti. Per rispetto di tutto, di que- perché mi ritrovo produttrice, però è stata vera- sta storia bellissima, di questo disco scritto in 10 mente una cosa sincera. Noi non siamo di questo anni, scritto in un modo anomalo, molto roman- mestiere.” tico e poetico, nel senso che io andavo sempre a casa di Francesco a pranzo, poi nei nostri dopo Intanto diciamolo, Paolo è stato un tastierista pranzo facevamo le nostre belle chiacchierate su collaboratore del Banco, tutto: sulla vita, sull’amore, sulla politica. Riden- P: “Sì ho collaborato. Ero un loro fan, ho cono- do, scherzando, cose serie. Io prendevo appun- sciuto Francesco ai concerti del Banco. Ho suo- ti di quello che veniva fuori. Tornavo a casa con nato nel disco “Il 13” insieme a Vittorio Nocenzi questi miei foglietti, mi mettevo al pianoforte e e ho prodotto anche “No palco”. Devo dire che scrivevo delle melodie. Poi tornavo da Francesco la scuola del Banco è stata importante, ha inse- e gliele facevo sentire. Comunque noi eravamo gnato molto a me come a tante persone. Così è felicissimi, c’era una grande intesa nello scrivere stato l’incontro con Francesco: da fan del Banco. insieme, nel senso che non ci raccontavamo nul- Ci siamo conosciuti, quando nel 2003 è stato pro- la: “metti quello, metti quell’altro”, ma quello che dotto “No palco” abbiamo cominciato anche a era, tutto così spontaneo tra noi. Antonella quan- frequentarci, andavamo in giro per qualche radio do tornava ci trovava felici perché noi avevamo per fare promozione. Ripeto, era un’abitudine: scritto una cosa, e c’era proprio l’esigenza di ve- “vieni su a pranzo, ci vediamo domani”, che era dersi per scrivere. Senza pensare: “adesso faccia- sempre a pranzo, non era: “ci vediamo domani” Accade non di rado che di un grande artista visto l’avvenimento Paolo e Antonella Caspoli, mo un disco, adesso facciamo quello”. E la stessa dove, a che ora. Sempre a casa sua.” scomparso prematuramente venga pubblicato sua moglie, hanno deciso di ritardarne l’uscita d esigenza l’abbiamo rispettata dopo che è succes- qualche lavoro postumo, tirando fuori quello che diversi anni. Oggi sono da noi per spiegarci tutto so… Diciamo che nel 2013 noi avevamo davvero Il Banco è veramente un gruppo amatissimo, tra di lui era rimasto in qualche cassetto e riarran- quello che ci sta dietro. deciso di pubblicare, proprio alla fine del 2013, i più amati, anche uno che non ha tutte e cin- giandolo. Quello che è stato fatto per Francesco avevamo detto: “ok usciamo con questo lavoro”, que le dita di una mano, il Banco ci sta lo stes- Di Giacomo, storica voce del Banco del Mutuo Eccoci qui con i ragazzi, Antonella Caspoli e Pa- e poi è successo quello che è successo. Abbiamo so nel conto dei gruppi italiani più amati. E poi Soccorso, invece è ben differente. Lui stava già olo Sentinelli. aspettato, ci siamo presi il tempo per elaborare, Francesco è un personaggio straordinario, l’ho lavorando con Paolo Sentinelli da 10 anni a que- A: “Ciao. Grazie per i ragazzi [ride, ndr].” e adesso è una gioia, è una rinascita, perché il conosciuto di persona a Festambiente, lui par- sto album, sarebbe dovuto uscire da lì a poco, ma P: “Ciao, buonasera a tutti.” tempo necessario serve.” lava tutto il tempo con la gente e gli piaceva il 56 57 contatto. cosa particolare, sinceramente è la prima volta A: “Uno potrebbe [ride, ndr] anche ordinarlo con la sua grandezza artistica e non solo. Ma per A: “Poi Festambiente era una festa bellissima, era in anni che la vedo fare. online a Sprea direttamente, oppure aspettare voi c’è una canzone a cui siete legati in partico- uno di quegli appuntamenti dove Francesco an- P: “Perché è una cosa bella, e quando senti che ad aprile che uscirà il CD, che avrà anche quat- lare? dava veramente volentieri.” una storia è giusta, è bella, la segui, perché chia- tro tracce bonus. Quindi c’è qualcosa in più, e i A: “Per me è “Il senso giusto” che ogni volta è P: “Francesco era così, si presentava non in an- ramente abbiamo avuto contatti con quelle che CD saranno venduti nei posti dove si vendono come se mi prendesse un po’ lo stonaco e mi tor- ticipo, di più. Mi ricordo una volta, noi abbiamo vengono definite le major, però a noi interessa- i dischi, detto per rassicurare tutti [ride, ndr]. E cesse dentro. È una cosa molto fisica quello che fatto diversi concerti assieme pianoforte e voce va come veniva lavorato il prodotto, il gatefold, comunque diciamolo chiaramente, non è un’o- sento. Però anche “Emullà” che è così diversa, presentando questa canzoni, che andammo a la copertina, il contenuto. E poi è arrivato Guido perazione commerciale, perché nessuna major con la parte tutta elettronica che Paolo ha pro- Salerno, al teatro di Salerno. Io dico: “vabbè dai, Bellachioma, che è una persona che ha sempre avrebbe stampato così tanti vinili, come invece gettato, ha vestito, è stata una cosa meravigliosa, il concerto c’è alle 8 e mezzo, siamo pianoforte creduto in questo progetto, c’è sempre stato an- ha fatto Prog Italia con Bellachioma.” con la batteria di Maurizio Masi. Quello è un reci- e voce, non è che serve che dobbiamo stare lì a che negli incontri con le major, conosceva bene tato, Francesco su queste cose, dal momento che fare...”. E lui: “va bene, passami a prendere alle Francesco, e ci ha fatto questa proposta: “ma Intanto so che a Roma è stato redistribuito. tutti lo conoscono con questa splendida voce, a 10 di mattina a casa mia” [ride, ndr]. Io ho rispo- perché non usciamo con la rivista Prog Italia?”. P: “Si, sono state stampate altre tremila copie, 67 anni forse ha goduto nel fare il recitato, ci ha sto “ma come scusa alle 10 di mattina, noi andia- Tra l’altro sono state stampate un numero im- è in distribuzione, perché abbiamo veramente voluto sorprendere. Lui amava anche il teatro, il mo a Salerno, da Roma a Salerno, in 2 ore stia- portante di copie di vinile, e quindi tutto questo sentito un affetto profondo, e soprattutto come cinema.” mo giù. Partiamo alle...”. Lui: “No, no, andiamo devo dire che è bello. Guido ci ha messo l’amo- diceva Antonella commenti positivi proprio sul giù, ci mangiamo uno spaghetto con le vongole, re, la professionalità, con Francesco Coniglio. contenuto artistico, che come dicevi tu all’inizio Ma come è venuto fuori il testo dissacrante del- ci mettiamo in riva al mare, ci vediamo il teatro, Noi cercavamo soprattutto, più che i punti sulle non voleva essere un disco postumo, tirato fuori la scimmietta Emullà? stiamo lì, portiamo la roba in albergo, e poi ci ri- royalties, il nome della major, la griffe da met- da un cassetto quasi come le ruote di scorta di A: “Andrea Satta faceva un festival molto bello lassiamo...”.” tere, qualcuno che mettesse lo stesso amore, la una carriera artistica. Invece no, questa non è di che si chiamava Ferrovia dell’allume, e chiese A: “Troviamo qualche bottega...” [ride, ndr].” stessa passione che abbiamo messo io e Anto- scorta, è proprio una parte mancante artistica di a Francesco di scrivere qualcosa sull’allume. Se P: “Lui era così [ride, ndr]. Io sono partito alle nella nel fare le cose.” Francesco. Lo abbiamo chiamato così, “La parte ci fate caso Emullà è il contrario di allume, allo 10 del mattino per andare a fare un concerto A: “Assolutamente sì. In Guido e Francesco devo mancante”, perché chiudiamo un cerchio della specchio. Quindi aveva scritto questa cosa, per- alle 9 di sera al teatro di Salerno, pianoforte e dire che abbiamo trovato queste due figure che sua storia artistica. Devo dire che tutti quelli che ché lui era così visionario, era uscita fuori que- voce, quindi di solito per i musicisti significa che hanno abbracciato questo progetto come noi, sì. hanno lavorato a questo disco, musicisti bravissi- sta cosa meravigliosa forse intorno al 2000-2002. il check è velocissimo “lo senti il pianoforte? La Posso dire una cosa a proposito delle edicole? mi, come Maurizio Masi che ha fatto la produzio- E poi è arrivato Paolo a casa e ha detto: “senti, senti la voce?”, è semplicissimo, non è che dob- Esse sul territorio italiano sono circa trentamila, ne artistica e la batteria, Adriano Viterbini tutte le questo testo lo puoi leggere per favore?” Paolo biamo fare chissà che suono. Francesco amava il disco è stato stampato in seimila copie, quindi chitarre, Toni Armetta e Danilo Fiorucci il basso, continua.” molto questo.” quando leggiamo in rete, oltre a tutti i commenti Tiziano Ricci ha fatto un brano solo di violoncello, P: “Sì, e tutte le voci sono state registrate a casa bellissimi: “non si trova”, “è un’operazione com- Max Dedo tutti i fiati. Io amo molto l’elettronica, sua, o nella nella sala da pranzo, nel soggiorno...” Bello, veramente interessante. Tra l’altro, visto merciale”, “sembra un’operazione di marketing”, ma tutti gli strumenti erano veri: gli archi sono A: “Sempre di cucina si parla [ride, ndr].” che voi uscivate assieme a giro per i vari posti questa cosa un po’ mi ferisce, perché appunto tutti veri come il pianoforte, tranne in un pezzo P: “Sì, soprattutto in cucina [ride, ndr], France- tra la gente, non credo che fosse raro che qual- non è un giornale per fare i cruciverba: è un pro- volutamente digitale. Abbiamo voluto registrare sco aveva una piccola stanzetta, nellabonus track cuno lo riconoscesse e gli volesse anche solo dotto importante che ha un costo, e che quindi tutto con strumenti acustici. E poi Alessandro Ca- che è “Puntualizzazioni sulla vita” lui ha proprio stringere la mano, fare qualche parola con lui. non poteva essere stampato in trentamila copie potto al clarinetto, Alex Di Nunzio che ha fatto il cantato seduto su una poltrona, una classica P: “Lui era disponibilissimo. Infatti io amo dire e dato uno per edicola. Si capisce che forse biso- mix, Leonardo Sentinelli che ha suonato in due dopo pranzo, lui sdraiato lì e io che gli tenevo che Francesco era un artista a trecentosessanta gna rivolgersi alle edicole centrali.” brani la batteria, Andrea Di Nunzio ha messo la il microfono. Per “Emullà” la stessa cosa, gli ho gradi, anche quando andava a fare la spesa al su- chitarra in un pezzo, insomma tutte persone che fatto: “figa ‘sta cosa, leggila senza musica, leg- permercato, perché magari faceva dei monolo- Anche perché poi il primo che lo prende, il se- si sono messe a disposizione con una passione, gila come la senti. Interpretala senza schemi”. ghi per il pecorino sardo... [ride, ndr].” condo arriva e dice “non c’è!”. con un’anima proprio bella, vera. Noi l’abbiamo E io sempre dandogli il microfono ho registrato A: “Davanti al banco di gastronomia, dicendo alle A: “Esatto, qui possiamo dirlo finalmente.” fatto con questo approccio, quindi cercavamo questa cosa. Sono tornato a casa e ci ho costruito signore: “perché compra quel prodotto lì, deve P: “Magari arriveremo a stamparne altre, visto il questo tipo di musicisti. E anche per Guido Bella- sotto tutto quello che senti, mentre lui parlae comprare quest’altro” [ride, ndr].” successo che sta avendo.” chioma, fuori dai semplici schemi commerciali. “ recita a suo modo la storia meravigliosa di que- sto primate, che vuol dire che c’era prima di noi, Torniamo dal ricordo di Francesco all’album “La Per averlo deve scattare una scintilla di intelli- Questo album si trova anche su Spotify. Ascol- di tutte le altre cose [ride, ndr]. Per cui segue la parte mancante”. Com’è che è venuta l’idea di genza, e cosa si fa se si arriva e non lo si trova? tatelo e poi compratelo, perché è tutto un altro strada delle stelle, è di una magia, di una poesia farlo uscire solo in vinile e solo nelle edicole? Come si dice in Toscana, si mangia pane e volpe mondo, dall’mp3 in cuffiette al vinile in stereo a incredibile.” C’è dietro Bellachioma, Prog Italia, ma è una e lo si chiede all’edicolante che ce lo ordini. casa. L’ultimo regalo che ci ha fatto Francesco, 58 59 Io non voglio dire che per forza quando registra- nato con Adriano Viterbini a casa da me, France- P: “Lotte con loro proprio mai, devo dire, e anzi musica di qualità e che abbiano il riscontro che vate così fosse buona la prima, però poteva an- sco legge questa piccola storia su un ragazzo a cui grazie per quello che hanno fatto, anche per il bel si meritano. che succedere. Non è che ci stavate ore, giorni a sono state amputate le braccia a seguito del se- rapporto insomma. L’ultima cosa la vorrei dire sul P: “Io penso che aldilà del genere, se le cose sono registrare un pezzo. condo bombardamento di Baghdad. Con Adria- video, che abbiamo con la regia di Fabio Massi- fatte per bene, poi alla fine arrivano. Il pubblico, P: “No no, perché comunque sia pensavo sem- no ho suonato delle tastiere giocattolo, abbiamo mo Iaquone e prodotto da Antonella. È un video gli ascoltatori e gli amanti della musica li recepi- pre di fare degli appunti e basta, ripeto, abbia- fatto questa versione pensando a un bambino, secondo me meraviglioso, Fabio ha fatto tutto scono sempre. mo sempre pensato così: “bene adesso appun- quindi i suoni sono dei giocattoli. Poi c’è “Pun- quanto. Siamo molto contenti e stiamo lavoran- tiamoci questa voce, la melodia”. Chiaramente si tualizzazioni sulla vita” che facevamo sempre dal do a un nuovo video. Anche Fabio si è messo con E che queste opere si diffondano tra i giovani impegnava, non è che lo facesse così, era molto vivo, pianoforte e voce, quella che ti dicevo re- la sua arte e la sua genialità a disposizione del che iniziano ad ascoltare musica adesso. contento e convinto, però i mezzi tecnici, la voce gistrata con la voce di Francesco sulla poltrona progetto con tanto amore, devo dire.” P: “I testi sono molto profondi, sono delle poe- è stata registrata in questo modo. Senza un pre- appena sveglio. Il testo è di Boris Vian, ma lui la sie, che magari sono un po’ fuori dal tempo sto- amplificatore, con solo un computer portatile, sentiva molto. E poi per ultima abbiamo “Bomba Questo è il secondo singolo che possiamo dire rico che stiamo vivendo in questo momento. Ma e poi devo dire che Alex Di Nunzio ha fatto un intelligente” che è un brano che abbiamo scritto verrà estratto dall’album. Francesco era così, noi siamo così, e quindi siamo lavoro incredibile, perché è bravissimo, ha mixa- nel 2005, e nel 2016 siamo stati premiati con la P: “Sì, sarà “Insolito”.” ben felici di quello che abbiamo fatto. to tutto il disco e devo dire che anche Tommaso targa Tenco per il miglior brano del 2016, che è Bianchi in fase di masterizzazione. Il disco suona stato messo nel disco di Elio e le storie tese “Fig- Ma siamo ai saluti finali. Ringraziamo Francesco Ma questa è musica senza tempo, non passerà molto bene.” gatta de blanc”. E la bonus track questa volta è al che ci ha messo la voce e la genialità, ringrazia- mai di moda. Grazie ancora. Dovunque tu sia contrario: è Elio che canta “Bomba intelligente” mo voi che ci avete messo l’anima e non solo. Francesco ti ringraziamo per questo regalo. Vero, vero, è stato davvero un bel lavoro. Quan- sul disco di Francesco, e quindi abbiamo una ver- Ci avete regalato una cosa mancante. Spero che A: “Grazie a te e a tutti” do metterò il disco sul piatto, alzerò il volume e sione acustica pensata pianoforte e voce, suona- continuino a emergere certi progetti che fanno P: “Grazie, grazie a tutti quanti.” vediamo come regge. ta da Rocco Tanica e cantata da Elio.” P: “Regge bene, abbiamo fatto dei test, e siamo A: “E lo diciamo per la prima volta perché proprio molto soddisfatti sia dal punto di vista tecnico oggi abbiamo l’ufficialità che questa cosa è stata che della confezione, grazie a Guido, perché è fatta. È proprio un’anteprima che stiamo dicen- un vinile 180 grammi con dodici pagine di libret- do.” to dentro 30x30, bello, fatto veramente molto bene.” Per fortuna il mondo della musica di qualità non finisce mai di stupire e di portare cose nuove, Ripetiamo, per avere il vinile basta andare in cose belle, veramente da ascoltare. edicola e chiedere la prima uscita dei vinili di P: “Tra l’altro la partecipazione di Elio, Elio e le Prog Italia, Francesco di Giacomo “La parte storie tese, è anche qui legata a un rapporto mancante” e l’edicolante sarà contento di ordi- molto affettivo, perché loro hanno preso questo narlo. Ha anche un costo contenuto. brano lasciando la voce di Francesco, mettendola P: “Sì, anche quello. Costa 19 euro e 90 al pub- nel loro disco, con un rispetto e una professio- blico, quindi anche lì è stata fatta una scelta per nalità unici. Sono sempre stati rispettosissimi e consentire a tutti di poterlo prendere, se pensi molto carini, si è creato un feeling tra me e Rocco che un CD minimo costa 15 euro. Siamo conten- Tanica, e anche con Antonella. Sono state perso- ti di come sono andati e come stanno andando, ne, che tu definisci proprio musicisti preparatis- siamo contentissimi di questo CD che uscirà il simi: erano nel pieno dei concerti e invece abbia- 19 aprile, in cui ci sono quattro bonus track, c’è mo trovato disponibilità. E proprio sulla base di Francesco che legge “Cenerentola”, la sua versio- questo si è creato un feeling, loro con ancora più ne, senza musica perché con Antonella abbiamo umanità e professionalità hanno fatto la versione detto: “lasciamo solo la voce di Francesco”. Io po- pianoforte e voce, cantata da Elio. Abbiamo que- tevo suonarci il pianoforte sotto, potevo mettere sta piccola chicca dentro l CD.” suoni. No, invece è stata fatta solo con la voce di Francesco per lasciare una versione di lui che a Sono grandi personalità, che una volta tanto casa recita leggendo “Cenerentola”. Poi ci sta un invece di farsi la guerra tra loro si uniscono in brano che è “Alì” scritto nel 2004, abbiamo suo- nome della musica. 60 61 differente dal Beat e dal Pop, e ad avere a che Roma, passavano da un gruppo all’altro pur rima- Intervista radiofonica di maggio fare con moltissimi artisti ormai rimasti stori- nendo amici, perché era un continuo di sensazio- ci nella mente di tutti gli appassionati italiani di ni, di scritto, di musica. Adesso, so che a qualcu- Progressive rock. Ricordando il bellissimo Festi- no può dare fastidio sentirlo, ma di musica io ne val di Villa Pamphili di fine maggio 1972, lo ab- sento poca. Ma non perché non esista chi ne fa. Pino Tuccimei, ricordi biamo raggiunto per chiacchierare di quei tempi, Tu sai che io sono diventato un po’ un gentiluo- e non solo, visto che lui è un vero fiume in piena. mo di campagna, io vivo da molti anni sulle rive del lago di Bracciano a Trevignano romano, per Eccoci qua. Non c’è modo migliore di presentare cui mi sposto non più molto. Io per molti anni da Villa Pamphili 1972 il grandissimo personaggio che abbiamo qui con ho seguito grandi artisti, grandi gruppi interna- noi che parlare dei suoi artisti. Ciao Pino. zionali, poi piano piano bisogna lasciare lo spa- “Ciao, ciao a tutti. Buona serata.” zio a chi è giusto che vada avanti e che migliori. ai giorni nostri Il mondo funziona in questo modo qui, almeno Ti ringrazio per il gran regalo che ci hai fatto a per me. Però mi risulta che ci siano oggi gruppi Di Max Rock Polis essere qui con noi per ricordare il Festival di Vil- emergenti, ragazzi giovani, che suonano e lo fan- la Pamphili del 25, 26 e 27 maggio 1972 che tu no anche molto bene. Purtroppo non c’è più la organizzasti. possibilità e gli spazi che io ho avuto negli anni “Sono 47 anni fa, o sbaglio?” ‘70 fino alla metà degli anni ‘80, quando c’erano 30, 32 etichette discografiche, e cercava ognuna Essendo nato 2 mesi dopo lo so, ma ti dirò: è so- di produrre, di fare. Adesso se Puzo fosse vissuto lamente una briciola di tempo, per la bellezza, qualche anno dopo non avrebbe scritto “Il padri- la grandezza di questa musica, che non passerà no”, ma “Il padrino 1, 2, 3, 4” [ride, ndr], perché mai di moda. di case discografiche ormai esistono solo il grup- “Sì, per chi ne ha qualcuno di meno, voglio dire po Universal e il gruppo Sony, e tu o partecipi lì [ride, ndr]. Io faccio parte della categoria di Ju- o arrivederci e grazie. Oppure fai parte di quei rassic park praticamente, eh.” coraggiosi e assolutamente invidiabili personaggi come Pino Pintabona con la Black widow, come Non direi proprio. Matthias Scheller a Milano, che investono del “Beh sai, comunque fa piacere rendersi conto tempo e del danaro per promozionare gruppi che a distanza di tempo ancora piace e c’è un ancora Progressive rock. Sennò sei nelle mani di gradimento per artisti che ancora oggi sono in -at quelli, fai quello che ti dicono loro, e ti dicono tività. Tu parlavi degli RRR, della Raccomandata, pure dove ti devi mettere l’orecchino, ma la mu- sono dei miei figlietti, e ci siamo visti con Luciano sica è poca eh, è molto poca direi. Insomma, ho [Regoli, ndr] qualche mese fa. Ma voglio dire che fatto una criticaccia del vecchietto [ride, ndr].” quando le cose hanno un valore, probabilmente rimangono nel tempo, segnano qualcosa. Non lo No, tu ne hai tutta l’autorità perché le hai viste potrò fare di persona, ma mi piacerebbe vedere, veramente le cose, le hai vissute 50 anni, hai se il buon Dio mi concederà di stare in alto e non portato i tuoi artisti a Sanremo quasi per 30 in basso, a proposito di personaggi come Sfera anni, e poi hai organizzato questi grandissimi fe- Ebbasta, quelli tutti dipinti dalla testa ai piedi, tra stival. Uno che ti organizza un festival nei primi 47 anni chi dirà: “sì ma io questi me li ricordo” anni ‘70 vuol dire che di musica se ne intende, [ride, ndr]. Come loro gli Osanna, i The trip, il ma già da parecchio prima. Banco, Procession e tantissimi altri, io mi ricor- “Mah sai, lì è stato tutto un insieme di fattori. do quasi tutti gruppi miei ma anche New trolls, Probabilmente c’è una componente di fortuna, Camaleonti, la Premiata. Veramente c’è stato un di aver preso, aver creduto più che preso al volo Giuseppe Tuccimei, per tutti Pino, è un personag- prattutto per essere stato forse il primo manager periodo in cui c’era un fremito, i gruppi si aggiu- una corrente che si faceva sempre più forte, per- gio che si fa ricordare non solo per la schietta ro- italiano agli inizi degli anni ‘70 a credere che si stavano, si rimettevano insieme, si scambiavano ché io quando ho smesso di suonare, quando manità che lo contraddistingue, ma anche e so- potesse creare un nuovo movimento musicale, uno con l’altro, a volte moltissimi, specialmente a è nata la mia prima figlia nel ‘66, per cui sono 62 63 tornato dalla Svezia, mi è piaciuto rimanere in to. Giovanni Cipriani è un personaggio carinissi- tate. Io ho fatto una trentina di Sanremo con i ciano, io sono riuscito a fare quattro, cinque con- questo ambiente di musica. Il primo gruppo che mo, simpaticissimo, che adesso ha più o meno miei artisti, cioè vuol dire che la metà della mia certi. Ci sono pochissimi locali in Italia, nel resto contattai per fargli da impresariuccio, perché tut- l’età mia ma sembra un eterno bambino, perché vita l’ho passata a Sanremo. Lì c’erano delle cose ti dicono: “quanta gente mi porti?” e sulla base di to sommato ero un ragazzo anche io, non ero un è sempre uguale, secondo me ha fatto un patto pessime, musica pessima, ma c’era anche gente quello pagano. È assurdo, questo è il motivo per vecchiardo, era il gruppo di Gino Campoli che poi con il diavolo [ride, ndr]. Lui era il classico topo di che si chiamava Modugno. Noi abbiamo fatto e il quale purtroppo molti musicisti, se non voglio- è diventato da una parte il batterista dei Rovescio biblioteca, era uno serio, tutto in ordine, contra- presentato anche della musica, ma oggi c’è della no morire di fame, cambiano indirizzo alla loro [Della Medaglia, ndr], si chiamavano I lombrichi. riamente a me, ed era la persona che è riuscita gente veramente vergognosa. vita.” Poi ho conosciuto Carmine De Benedictis, che ad avere sempre tutti i permessi. Guardavo la lo- E non dipende da loro, ma da chi li abitua, abitua era un pugliese trapiantato a Roma alla CDB, e candina che ho alle mie spalle, dietro la mia scri- i nostri ragazzi fruitori di musica a qualcosa che Purtroppo sì. Saluto anche io Athos, e ti dico che io da lui presi i Jaguars e i Rokketti, ma era an- vania dove lavoricchio ancora, e leggevo “festival non è musica, ma è un rumore tribale. La musica se avessi avvisato un certo David Jackson che ci cora Beat. I Rokketti erano un gruppo fantastico, Pop”. Ma era tutto meno che Pop, secondo come dovrebbe avere una linea armonica, una melo- saremmo sentiti stasera, ti avrebbe sicuramen- loro avevano lavorato per molti anni in Germania lo intendiamo noi. Ma all’epoca ancora non era dica e la ritmica. Questi cosa hanno? Si tatuano, te salutato. Lui ti ricorda qualcosa di quei tempi. come tante band italiane, però contrariamente uscita la distinzione tra Progressive, Metal e tutte si mettono i piercing da tutte le parti, beati loro “David Jackson l’ho rivisto dopo, forse, una qua- al classico gruppo italiano che andava e cantava le varie derivazioni. Poi sai, a proposito del Prog, [ride, ndr], i campanelli, ma di musica ne fanno rantina di anni. Un paio di anni fa mi ha telefo- “Come prima” o “Roma nun fa’ la stupida stase- purtroppo ci ha lasciati qualche tempo fa un mio poca. Questo è lo sfogo, abbiate la pazienza di nato Lino, che aveva uno spettacolo da fare qui a ra” loro facevano brani americani, si rifacevano carissimo amico e musicista che era Joe Vescovi, sopportare i reclami di un vecchietto appassiona- Roma, e il maledetto [ride, ndr] non mi ha detto più a Otis Redding; e i Jaguars erano un gruppo uno dei più grandi organisti che l’Italia abbia avu- to di musica. Io sono un appassionato e mi piace- che c’era pure David. “Vado al Crossroads con gli formidabile, quattro voci, fecero “Barbarella” to. Lui aveva tutta una sua teoria proprio sull’e- rebbe ascoltare della buona musica. Ma qualun- Osanna, vengo a mangiare a Trevignano che mi però anche lì è stato limitato a pochi passaggi te- timologia di Progressive, e tu sai che all’inizio il que tipo, perché non c’è la serie A e la serie B. Se hanno detto che è bello, dimmi dove possiamo levisivi perché non c’erano possibilità finanziarie primo chitarrista che hanno avuto i The Trip era la musica è fatta bene, è bella. Poi può piacere o andare”. Gli ho risposto: “vai lì a nome mio” e da parte della casa discografica. E poi piano pia- Blackmore, tanto per capire, poi ha detto: “no, non piacere. No?” lui: “ma dai vieni a prendere un caffè, a bere una no abbiamo iniziato ad allargare la scuderia, che con i Trip guadagno troppo, e allora vado a suo- cosa”. Sono andato, l’ho trovato, un signore mat- più che scuderia era un grande gruppo di amici, nare con altri bambini inglesi” [ride, ndr], che poi Sì infatti, non è mica detto che tutta la musica to come un cavallo arabo [ride, ndr], perché non che ancora sono in ottimi rapporti tra loro. Mi sono diventati un pochino più famosi [devo pro- bella piaccia. Poi si può dire: “quell’artista è bra- è cambiato in niente. È cambiato come il buon pare che tu mi abbia detto che vi siete sentiti con prio dirvi di chi sta parlando? ndr]. Hai capito. vo, lo riconosco, però a me non piace”, fare que- Dio ci sta trasformando: i capelli non sono più Lino Vairetti degli Osanna.” Però vedi che queste storie si riallacciano tutte, sta distinzione. biondi ma bianchi, la barba è bianca e gli anni e ti ripeto: da qualunque parte tu la giri, tu vedi “Infatti, infatti. Dovremmo organizzare un incon- passano per tutti. Ci siamo ritrovati, dopo la pri- Sì, ti saluta e ti abbraccia. Con lui Marcello Capra certe cose. Io guardavo ieri Facebook e c’era un tro di musicisti da queste parti. Tu conosci anche ma volta che lo incontrai, che mi pare loro chiu- dei Procession ora Glaad tree, Pericle Sponzilli mio vecchissimo amico, il personaggio addetto un mio carissimo amico giornalista, Athos Enrile. sero il 27 il festival di Villa Pamphili. Poi facemmo dei Fholks, diventati Reale Accademia di Musi- al ricevimento di tutti i grandi artisti della RCA, Athos è una delle persone più perbene che io ab- un tour subito dopo. Io ne ho incontrata tanta di ca, Luciano e Maurizio dei RRR, Paolo Faenza che è stata una potenza pazzesca, pazzesca. Lui, bia conosciuto tra chi fa il suo lavoro, veramen- gente, una volta mi hanno trascinato al Crossro- dei Semiramis. Carlo Basile, era l’uomo che andava a Fiumicino te una persona squisita, e lui sta raccogliendo ads [ride, ndr], perché sto diventando un po’ pi- “Con Lino sto in ottimi rapporti, con Luciano Re- e accoglieva i grandi artisti americani e inglesi le mie memorie, faccio gli scongiuri [ride, ndr]. gro devo dire, non lo sapevo e c’era Carl Palmer goli, con Nanni Civitenga. Nanni, che era il chi- dell’etichetta, e li spupazzava durante il loro pe- Mi chiede degli aneddoti, e ce ne sono centina- con il suo trio. Io avevo fatto il primo concerto tarrista dei RRR, è diventato uno dei più grandi riodo che stavano qui a fare promozione, tele- ia, tu capisci, con tutto questo tempo trascorso degli ELP al Flaminio, quando sono arrivato lì lui bassisti, lui suona da non so quanti anni con Mor- visione o altro. Ho visto foto con gente che mi tra matti e meno matti [ride, ndr]. Se mivuoi è stato simpaticissimo, chiaramente non sapeva ricone. Da rocchettaro spaventoso [ride, ndr] a hanno fatto dire: “Dio mio, tu sei generoso con chiedere cose per cui ti posso dare una risposta, nemmeno lontanamente che io esistessi perché maestro di musica. Vedi la vita come fa di questi me” perché ci sono dei personaggi che sembrano sono a disposizione. Il discorso è uno soltanto, tutto le cose le facevo col loro manager - epar scherzetti [ride, ndr]?” mummificati [ride, ndr]. Ma anche Mick Jagger ne parlavo con Pino Pintabona qualche mese fa: lavo quasi sempre con Keith e non con Carl. La [uno a caso, ndr] ultimamente, non so se hai vi- una volta c’erano le cantine, c’era la possibilità cosa bellissima è che quando sono entrato nel Io trovo che ci sia proprio questo ritorno, questo sto le ultime fotografie, è vero che hanno fatto anche per i ragazzi che andavano o da Nanni o camerino e gli hanno detto: “ma tu te lo ricordi rinascimento dei Prog, che al tempo si chiamava una vita tra virgoletteleggermente poco ordinata da Cherubini a comprare la Stratocaster e l’am- Pino Tuccimei, l’organizzatore che vi ha fatto fare Pop. [ride, ndr], tanto per essere carini. Però la loro plificatore nuovo, di andare poi a suonare. Ma- il Flaminio la prima volta?” ha risposto: “sì sì, mi “Questa riflessione la facevo oggi, sapendo che ci musica rimane, perché loro hanno fatto e fanno gari prendevano trentamila lire, diecimila lire, ricordo. Mi sa che mi devi dare cinquemila lire” saremmo sentiti. Andando in studio leggevo, ho ancora della musica, ed è quello che vorrebbe- una sciocchezza. Adesso non ci sono proprio più i [ride, ndr]. Sono sbottato a ridere perché dopo riguardato il manifesto, perché io quei tre festi- ro tutti, tutti quelli che amano questa cosa. È in- posti, non c’è più la possibilità. Questo è il dram- 40 anni tu non ti aspetti una cosa del genere. È val lì: Caracalla ‘70, ‘71 e Villa Pamphili ‘72 li ho concepibile sentire gente assurda, i talent, è una ma. Quando Joe Vescovi mi disse: “dai proviamo un tipo terribile, ancora ha un’energia pazzesca. fatti assieme a Giovanni Cipriani, onore al meri- delle cose più vergognose che si siano mai inven- a fare delle cose” abbiamo parlato anche con Lu- Io non so se tu l’hai sentito suonare ultimamente 64 65 di birbaccioni [ride, ndr]: New trolls, Camaleonti, me, non io che sto diventando qualcuno perché Pooh, The trip, Quella vecchia locanda, Semira- lavoro con te”. È il contrario. Hai capito? Lì è co- mis, te ne potrei dire seimila. Fiori di Campo, che minciato a esserci un pochino di screzio, e poi il poi è diventato il Banco, anche se per un perio- resto te lo dirò la prossima puntata, perché lui do breve, poi hanno preso la loro strada, aveva- aveva una ragazza a Bergamo, che aveva una so- mo altre idee su come sviluppare le cose. Però i rella brutta, e pur di arrivare a levarmi i Pooh c’è Pooh piano piano avevano sfondato, io li stavo stato un certo personaggio che si fidanzò con lei. spingendo forte, li avevo portati via dalla Vedet- Poi piano piano io sono uscito in buona armonia te, eravamo andati alla CGD con Caterina Caselli. dalla vita dei Pooh, con i quali sono ancora in ot- Loro fecero “Tanta voglia di lei” che mi era stata timi rapporti, ci siamo rivisti. Ma è differente il rifiutata da un mio carissimo amico, Riccardo Mi- rapporto che avevo con Valerio e quello che ho chelini direttore artistico della RCA, che mi guar- con Stefano, che è come mio figlio piccolo. Tutto dò e mi disse: “sì è carino il pezzo, ma non serve” qui.” e io poi l’ho preso in giro per 40 anni [ride, ndr] perché perse un’occasione pazzesca. Loro la fe- Fantastico, ti ringrazio molto di essere stati con cero, io stavo in crociera con la mia prima moglie, noi, non ho parole. scendemmo ad Ancona e andammo a festeggia- “È stato un piacere, un onore, ti ringrazio della re questa cosa. pazienza, a te e soprattutto ai tuoi ascoltatori. Dopo qualche giorno a Roma loro avevano finito Ogni tanto vi dovete sopportare anche qualche un concerto, non c’erano i tour, il tour era tutto dinosauro [ride, ndr].” l’anno, io prendevo tutte le date possibili e imma- ginabili, salvo che i ragazzi non dicessero: “dieci No no, ma di cose da dire ne hai e spero di po- giorni ce li vogliamo prendere di vacanza”. Sennò tertene far dire altre. Saluti dispari a te. era un calendario sempre aperto. Vennero nel “Un abbraccione carissimo a te e a tutti quanti, mio ufficio, c’era Roby e Riccardo mi pare, perché soprattutto ai tuoi ascoltatori che sono certo non Valerio [Negrini, ndr], che era il mio figlioccio e vanno a comprare o ascoltare i dischi di quelli col quale hanno perso gran parte della lingua ita- con tutte le spille infilate nelle palpebre [ride, liana e un colto, un poeta vero, simpatico. A un ndr]. Ciao, buona serata.” certo punto fecero una scenatina quasi di gelosia dicendo: “è l’ora che tu la faccia finita, perché tu con noi non vieni mai, ci mandi Massimo” che era uno dei miei tour manager, che mandavo con gli ma è spaventoso, fa paura. E Lino ha fatto delle perché ti dico il trio di Carl Palmer, ragazzi, ha un artisti. “Sarebbe opportuno che tu stessi con noi, date con lui.” chitarrista che avrà 18 anni ma è spaventoso. Ti perché tu sei diventato il più forte perché sei il dico spaventoso, fantastico.” nostro manager”. E allora siccome io non ho mai Con Lino e con Claudio Simonetti, qui a Roma avuto una grande e duratura pazienza, a un certo al teatro Parioli all’inizio di febbraio. Abbiamo Eh certo che non sceglie uno a caso per rifare punto mi è seccata questa cosa qui e dissi: “guar- parlato con loro, è stato veramente un grande la roba del trio. Visto che siamo in chiusura, ti da Roby, è solo un errore”. “No perché tu vai die- spettacolo. chiedo solo un’altra cosa di cui abbiamo parla- tro ai napoletani, dietro ai capelloni, a quelli che “Ma sai, anche se lì poi divergono sia i gusti sia l’i- to. Tu sei stato il manager dei Pooh tra fine anni si tingono la faccia” con un senso quasi dispre- dolatria del personaggio, molti, moltissimi sono ‘60 e inizio anni ‘70. Questa storia tra loro e gli giativo. Non era mai successo, perché tra i miei venuti poi negli anni a fare la marchetta, a pren- Osanna, ce la vuoi raccontare? gruppi c’è sempre stato un grande affiatamen- dere i cinquemila, seimila euro da soli. È venuto “Sì, ma sai, non c’è niente di particolarmente se- to, una grande considerazione. Gli dissi: “non mi Steve Hackett, è venuto Ian Paice, sono venuti greto. Io a un certo punto, a parte Premiata for- sembra carino quello che stai dicendo, che vuol tutti singoli, e chiaramente se io parlo di Phil Col- neria e Formula 3 che lavorava con Franco Mam- dire napoletani? Quella è gente che suona, non lins o Peter Hammill, Steve Hackett, immagina il mone, Nomadi e Orme che lavoravano con un capisco perché”. “No perché tu adesso devi la...”. gruppo da dove loro sono venuti. Vederlo così, professore, una persona perbenissimo, veneta Dico: “No, adesso c’è un errore di base. Sei TU con la chitarrina, anche con gente fortissima, mi sembra, avevo il resto di tutta quella masnada che stai diventando qualcuno perché lavori con 66 67 RUBRICHE MAT2020 New Millennium Prog il Progressive del terzo millennio I Dead Letter Circus sono stati fondati nel 2004 a Brisbane, la capitale del Queensland, nonché la a cura di MAURO SELIS terza città più popolosa d’Australia con i suoi due [email protected] milioni di abitanti. Dopo due E.P.: l’omonimo nel 2007 e Next in line nel 2008, la band rilascia il primo album comple- to “This is the warning” nel 2010 ottenendo un discreto successo di pubblico e vendite, a questo disco ne seguono altri tre: “The catalyst fire nel 2013 Aesthesis nel 2015 e il 21 Settembre dello 3a Parte scorso anno “Dead letter circus”. AUSTRALIA Lo stile è un con qualche virata L’Australia è una nazione che ha prodotto, in questi ultimi vent’anni, una serie neo progressive, nulla di originalissimo ma il tut- di proposte rock-progressive o similari di ottimo lignaggio artistico seppur poco to suona con dignità artistica con l’ottima vocali- tà di Benzie in possente evidenza. note a noi europei, proseguiamo -dunque-il nostro percorso conoscitivo musica- Il prossimo 22 Settembre suoneranno per la pri- le con altre sei band. ma volta in Italia al Legend di Milano. Attuale line up: Kim Benzie: voce. Clint Vincent e Luca Palmer: chitarre. Stewart Hill: basso. Luca Alithia Williams: batteria. L’ensemble degli Alithia si è formato a Melbourne nel 2004. La loro proposta musicale è orientata Link utile: SITO UFFICIALE verso l’Astral Space Core, con un particolare mix Album consigliato: This is the warning (2010) di afflati prog-psichedelici e art rock. I membri del nucleo permanente della band sono John Rousvanis (chitarra, voce), Danny Constantino Grill (tastiere, voce) e Mark Vella (batteria). I Grill sono un quartetto formatosi a Sydney nel A questo valente trio si sono, negli anni, affiancati 2016. Unica uscita discografica - per adesso- nel altri musicisti per creare sempre prodotti di 2018 con l’autoprodotto “Eternal Presence“, cin- qualità, sfociati nella realizzazione di tre E.P. que tracce per quaranta minuti di musica in cui “The rising” (2008), “ A Realm Of O’Null’” (2010) emerge una raffinata e sofisticata miscela di jazz/ e “Thirteen revelations” (2013) nonchè due full fusion e art rock progressivo che fa fluttuare il lenght “To the edge of time del 2014 e “The fruitore tra complesse ritmiche, rigogliose trame moon has fallen” il 26 Ottobre dello scorso anno armoniche e melodie più accessibili. per la label “Wild Thing Records” http://www. Line up: Andres Rothsey-Rodriguez: chitarra, wildthing-records.com. voce. Jarrah Dhyan: chitarra. Robert Mouat: bas- Da rilevare che i loro live act possiedono un so, voce. Kalon Captain: batteria, percussioni. notevole impatto scenico e ipnotico. Una rivista australiana ha così sintetizzato un loro concerto: “Alithia non propone solo uno spettacolo ma forniscono un’esperienza.”

Link utili: BANDCAMP HYPERURL Link utile: BANDCAMP Album consigliato: The moon has fallen (2018) Album consigliato: Eternal Presence (2018) 68 69 RUBRICHE MAT2020

Fat Sparrow Krakatau La band Fat Sparrow si è formata nel 2013 ed è I Krakatau, nome in indonesiano del tristemen- originaria di Perth, la città principale dell’Australia te famoso vulcano Krakatoa situato nello stretto della Sonda tra le isole di Giava e Sumatra, sono Occidentale. un ensemble che si è formato a Melbourne all’i- Hanno pubblicato il loro album di debutto nizio di questo decennio. omonimo nel novembre 2015, seguito nel Il loro unico full lenght, composto da soli tre lun- Maggio 2017 dal secondo lavoro Fat Sparrow II°, ghi brani, “Water Near A Bridge” risale al 2014, un mini album di cinque tracce per venticinque anche se le tracce sono state registrate nel 2012. minuti di durata e un live nel Novembre 2018 La particolarità è che il disco è uscito solo in vinile registrato presso una stazione radio di Perth per l’etichetta Trouble In Mind: l’anno precedente. http://www.troubleinmindrecs.com/artists?fbc La loro suadente proposta musicale, meramente lid=IwAR1x9yTk9qbHCBjaf7JqZzLw0A1qEikfYVl strumentale, si orienta verso paesaggi sonori 8MlXr39FQtN1ElZo1zBiPx2Y. A questo lavoro è jazz/fusion progressivi. seguito un E.P. uscito nel 2016 dal titolo “Thar- Line up: Luke Minness: sax tenore. Ricki Malet: sisMontes/Apogean Tide” per la label teutonica tromba. Harry Winton: chitarra. Karl Florrison: “Growin Bin Records” https://www.growingbin- basso elettrico. Greg Brenton: batteria. records.com/growing-bin-releases/. La loro proposta musicale ricalca con determi- nazione e buon gusto alcuni canoni di derivazione seventies con propensioni psichede- liche, space rock e incursioni jazzistiche. Link utile: BANDCAMP Line up dell’album: Charlie Sexton: basso. Dylan Album consigliato: Fat Sparrow (2015) Lieberman: batteria. James Tom: organo e Joshua Bach al moog.

Facemeat I Facemeat, il cui leader è il compositore/ chitarrista Dave Sattaout, sono un gruppo di Album consigliato: “Water Near A Bridge” (2014) Sydney più orientato all’avant jazz progressivo con un unico album all’attivo uscito il 1 Settembre 2015 dal titolo “Questions for men” per la label australiana Art As Catharsis ( https://www. artascatharsis.com ). Line up dell’album: Adam Moses: voce. Dave Sattout: chitarre. Ruth Wells / sax tenore e soprano, voce. Byron Mark: tastiere. Ellen Kirkwood: tromba, cori. Josh Ahearn: basso. Miles Thomas: batteria. Guest star: Ian Pieterse: sax baritono. Damian De Boos-Smith: violoncello.

Link utile: BANDCAMP Album consigliato: Questions for men (2015) 70 71 RECENSIONI MAT2020 un respiro sintetico che crea un certo pathos, con vari effetti speciali che richiamano appunto certe Membri del gruppo: rappresentazioni orientali. Manuel Fabbri - Bass, Vocals Infine un viaggio interstellare nell’ultimo brano, Enrico Piraccini - Drums, Vocals Anche se il nome della band può evocare origini ETERNAL SNAKE (Mantra), allontana il panorama Matteo Sama - Guitar orientali ONIOROSHI (traducibile in inglese con al di sopra del mondo alle soglie dell’universo, ONIOROSHI “Devilgrater”) è una nuova prog-band dalla Ro- come il viaggio di un’astronave verso l’ignoto. magna, un trio ben affiatato che unisce sonorità noise e psichedeliche all’utilizzo dei tempi dispa- ri. Il disco di debutto, Beyond These Mountains, “Beyond these è coinvolgente e intriso di quel fascino misterio- so che abbiamo imparato a conoscere dalle band blasonate degli anni ’70, che hanno fatto di tale Mountains” genere un cavallo di battaglia.

Gli attualiOnioroshi iniziarono a suonare insieme nel 2014 nell’ambito del progetto Kimono Lights, una band dream pop/shoegaze che ha pubblica- to tre dischi tra il 2015 e il 2017. All’inizio dello scorso anno nasce Beyond These Mountains, un insieme di sonorità che richiama- no comunque una certa spiritualità orientale, o per lo meno quello che nel nostro archetipo rap- presenta un accostamento trascendentale.

Ben strutturato su 4 tracce per un totale di 58 minuti, l’album inizia con il brano DEVILGRATER, di Andrea Zappaterra un ritmato arpeggio che introduce il concetto del maestoso, ampliandosi lentamente, come la visione di una montagna che si innalza verso il cielo può dare, mentre il ritmo si fa incalzante e concitato sino a lasciare lo spazio a chitarre di- storte e rarefatte che danno l’ampiezza sonora. Poi una serie di tempi dispari mozzafiato ripor- ta a bassa quota per affrontare il secondo bra- no, LOCUSTA, un incessante martello pulsante sottolineato da un vorticoso giro di basso in con- trotempo, addolcito dall’ingresso da voci sinteti- che, quasi una preghiera, o un’invocazione, una processione mistica che incede nella spazialità dell’universo in un dialogo serrato tra chitarre di- storte. Poi tutto si placa e finisce nel preludio del terzo brano, SOCRATE, un incalzante rock satani- co ruvido e acido cantato da una voce artefatta e supportata da un’ottima struttura armonica, specie nei toni bassi. La seconda parte invece è 72 73 RUBRICHE MAT2020 Invece era tutto vero! Jo non c’era più. Mamma spesso non sanno dove andranno a dormire/sono pianse. Mio padre tuonò che se l’era cercata, disposti a fare qualunque cosa pur di trovare impietoso come sempre, sferzante e tagliente poche lire” nei suoi giudizi da ragioniere frustrato. Ne uscii (Eugenio Finardi: L’albero delle spade https:// Psycomusicology turbato e così, quasi per logica perversa, mi youtu.be/9cw7vMPRBxo ). protesi verso Jo, iniziando a seguire le sue orme a cura di MAURO SELIS devianti. All’inizio fu bellissimo, non sapevo ancora che sarebbe stata la mia amata - odiata compagna per [email protected] IL BATTESIMO una quindicina d’anni! Maledetto il giorno che ti Seconda metà degli anni Ottanta: estate. Avevo ho incontrata! Sembrava un destino ineluttabile. compiuto da poco vent’anni, mi trovavo sulla Mi sentivo un leone, tutto mi appariva facile, passeggiata a mare del paese ponentino ove non avvertivo nessun malessere o fatica sia RICORDANDO GLI vivevo - da solo - giacchè per allontanarmi fisica, sia psicologica. Stavo da Dio, entrai da dalle grinfie dei miei mi ero trovato un lavoro un fruttivendolo e comprai una intera cassa di come magazziniere. Due miei amici: V. e M. si ananas che cominciai a tagliare in macchina avvicinarono a bordo della Fiat Ritmo rossa di gustandoli avidamente, ne regalai parti anche a ANNI BUCATI: uno di loro. “Ivano, cosa fai di bello? Vieni con due passanti, mi sentivo proprio bene: potente noi?”. Chiesi: “Ma dove?”. M. prontamente come non mai! Credevo che fosse l’inizio di una rispose: “Andiamo a Genova a prendere un po’ di nuova stravolgente vita, sulle orme di Jo ma la tossicodipendenza di Ivano fumo”. Non tentennai e salii in macchina. Giunti con riscatto finale, invece quel giorno cominciò a Genova, più precisamente nella zona adiacente la mia discesa agli inferi.” E all’angolo di un bar Il mio nome è Ivano e nell’altro secolo sono stato comprendevo appieno ma avvertivo nell’aria. al porto, V. si recò da un pusher per comprare /venditori di sogni contavano soldi/ridendo un tossicodipendente. Da tempo non mi drogo. Un giorno arrivò la notizia che Giovanna - ormai alcune stecche da 10,000 lire di hashish. Con contavano soldi” Mi preme però raccontare qualcosa della mia vagabonda da tempo - era stata trovata morta il fumo ci dirigemmo verso un posto tranquillo (Jumbo:Gil https://youtu.be/OyYf-l7aihs). vita, come monito per non ripetere gli stessi con la siringa piantata nel braccio, sembrava che sulle alture genovesi. Non sapevo minimamente errori e per ricordarmi ciò che sono stato e non avesse fatto tutto da sola, ma non poteva essere cosa sarebbe accaduto… EROINA DOVE SEI? sarò mai più. vero. “Sul giornale di oggi c’è una foto, sembra Arrivati a destinazione, V. tirò fuori l’hashish per Inverno 1992: quel giorno era “dura” per i Avevo una sorella, si chiamava Giovanna, per lei/Paradisi artificiali scritti su tutti quei giornali/ preparare una canna mentre M. appoggiandogli tossicodipendenti rintracciare la sostanza a causa tutti era Jo, aveva quasi dieci anni più di me. Una no voi non sapete Jo non sbagliava mai/Jo era la mano sul braccio disse: “Questo qua ce lo di una grande retata delle forze dell’ordine, non ribelle fin da piccola. A quante liti ho assistito sempre lei/Sotto parlano di lei scarto della società fumiamo dopo…” , dal suo zaino come da un si riusciva a trovare una sola “briciola” di droga. da bambino, con l’innocenza del pensiero già ora pagherà/Lei amava tutti ma mai nessuno cilindro di prestigiatore vennero fuori: laccetto, Quel giorno ero in compagnia di V. e di suo cugino turbata e i miei genitori a imprecare contro una capirà/no di certo non è Jo.” cucchiaino, fiala, limone e un strano sacchettino S., con loro c’era anche un ragazzo romano - di figlia “degenerata”, così la chiamava mio padre. (Equipe 84: Jo https://youtu.be/tvMq4t6Y13k ). con una polverina grigiastra. Facevo finta di non nome e di fatto - soprannominato “Er burino”. Una mestizia familiare rabbiosa che non capire ma sapevo bene di cosa si trattasse. M. La prima tappa fu Savona nei pressi della piazza infine tirò fuori la siringa e si bucò, chiedendomi dell’ex stazione, lì trovammo una marea di se volessi provare anch’io. Quando lo vidi bucare, tossici, tutti accampati nel giardino pubblico con ero realmente impaurito, il cotone emostatico le volanti della polizia pronte a intervenire in con il sangue un po’ impressione mi faceva, lui caso di rissa. Saremmo stati circa un centinaio di vedendomi in quello stato replicò: “Guarda che persone, venivamo da tutta la provincia poiché si questa polvere si può anche sniffare!”. V. non era sparsa la voce che in zona ci potesse essere voleva, sentenziò seccamente: “Se provi poi qualcuno che aveva la roba. I pusher non volevano sono cazzi tuoi!”, ma M. mi rassicurò dicendomi “esporsi” in quanto la polizia era praticamente che per una volta non sarebbe accaduto nulla, sotto casa e quindi era molto rischioso smerciare così - pensando a Jo - decisi di provare, il mio sostanze stupefacenti. Ricordo che c’era un primo buco… Entrai nel mirabile mondo di quelli poliziotto, ormai defunto, di nome P. che venne che “Passano la vita consumati da una sola aggredito da alcuni esagitati con calci e pugni. A ossessione/quella di trovare sempre più veleno un certo punto gli sbirri chiesero a molti di noi i per credere di stare bene/non fanno più l’amore, documenti, facendoci poi salire su un torpedone 74 75 RUBRICHE MAT2020 della “pula” e portandoci in questura ove vidi cose avere una dose di eroina. Mentre camminavamo Conoscevo T. solo perché vendeva eroina, non della polizia in giro. inquietanti: gente che urlava, che stava male per verso il porto antico, “Er burino” e Sandro per altri risvolti! Anche lei era terrorizzata per Così ci facemmo in quella stanza… finalmente l’astinenza, che si proclamava prigioniero politico decisero di andare per conto proprio, mentre V. tutto quello che stava accadendo. T. aveva la per qualche ora trovammo la pace… Fu una in un delirio senza fine. Dopo qualche ora, ed Io continuammo il pellegrinaggio per i vicoli. roba ma il prezzo per due dosi era 90-100 mila giornata realmente tremenda per trovare eravamo di nuovo “liberi”. Decidemmo di andare A un certo punto ebbi l’idea di andare a trovare lire e noi li avevamo proprio giusti. V. non si l’eroina. Ricordatevi: il tossico quando deve farsi a Genova nel centro storico tra Via del Campo e una mia amica di nome T. che era una prostituta fidava, aveva paura di “prendere” un pacco. supera ogni ostacolo! Peccato che non lo faccia Via Prè, “Nei quartieri dove il sole del buon Dio e lavorava dalle parti di Piazza Caricamento. “E Entrammo ambedue in casa, perché T. non voleva per le cose realmente importanti. “Com’è grande non dà i suoi raggi /ha già troppi impegni per adesso se ti penso io muoio un pò / se penso a te che uscissimo con la roba dalla sua abitazione, e profondo l’inferno/solo un buco al centro scaldar la gente/d’altri paraggi” un pò mi arrendo / alle voci disfatte dei quartieri dovevamo bucare lì, perchè aveva la paranoia del mondo “. Nomadi: Marta https://youtu. (Fabrizio De Andrè: La città vecchia https://youtu. indolenti / alle ragazze dai lunghi fianchi /ea che ci potessero fermare per tutta la baraonda be/62DTG2q1Gfw be/NXT_pg_RiJI ). te che un po’ mi manchi / ed è la vita intera che grida dentro / o forse il fumo di Caricamento / Sembrava un girone infernale con una processione c’erano bocche per bere tutto / per poi sputare di tossici che andavano avanti e indietro per tutti tutto al cielo / erano notti alla deriva / notti di i carruggi. Persino nei pressi della casa natale di Genova che non ricordo e non ci credo / Genova Cristoforo Colombo c’era un nugolo di disperati, rossa, rosa ventilata / di gerani ti facevi strada / tutti alla spasmodica ricerca della sostanza. Genova di arenaria e pietra / anima naufragata / L’astinenza cominciava a farsi sempre più dura. Ti vedrò affondare in un mare nero / proprio dove Ero abituato a farmi appena alzato dal letto al va a finire l’occidente / ti vedrò rinascere incolore mattino, prima del caffè ed erano già le 21 e di / e chiederai ancora amore / senza sapere quello eroina neanche l’ombra, ero stremato, senza che dai” forze… ogni 10 minuti avevo l’impulso di vomitare, (Cristiano De Andrè: Notti di Genova https:// mi sembrava di morire. Tutti e quattro eravamo youtu.be/RKU__4U6nok ). conciati male, avremmo fatto qualsiasi cosa per

LA ROBA SOTTO LA NEVE da loro. Non appena comprammo le dosi ci Primi anni 90: Io e V. partimmo alle ore 19 dal recammo presso la “mitica” farmacia Pescetto, Ponente Ligure alla volta di Genova in una serata l’unica aperta dopo le ore 20, per acquistare freddissima con le strade innevate. Ricordo che l’occorrente per bucarci. Nella frenesia di doverci era il mese di dicembre perché i vicoli erano fare in fretta, dimenticammo di prendere le addobbati per il Natale imminente. Il tragitto fialette con l’acqua per sciogliere la roba. Per non fu abbastanza impegnativo per le condizioni tornare indietro, giacchè era molto pericoloso: climatiche, eravamo entrambi in crisi di astinenza. meno giri con l’eroina meglio è! ci venne l’idea di V. riusciva sempre a stare calmo mentre io sciogliere la neve, ne presi un pò al bordo della ero “un razzo in volo”. Arrivammo in tempo strada e la misi in un paio di scarpe che avevo nel per comprarci l’eroina. In quegli anni l’eroina portabagagli, una volta sciolta tirammo l’acqua costava 50.000 lire a dose ma anche con 40.000 con la siringa che in gergo chiamiamo “spada”. l’acquistavi, la quantità media era di 1,5 grammi, Ricordo che solitamente riuscivo a farmi subito, l’appuntamento solitamente davanti alla casa mentre il mio amico si “dannava” sempre e di Cristoforo Colombo, di fronte ai giardini di aveva difficoltà a trovarsi la vena in quanto era plastica. La pusher N. era una bellissima ragazza più abituato a “pipparla”. Toccò a me bucarlo napoletana, all’epoca il mercato era gestito poiché V. non riusciva. Erano questi i frangenti 76 77 RUBRICHE MAT2020 in cui spesso scoppiavano diverbi tra noi. V. mi nuvole mi portano più in alto,/Ritornerò fuori dal diceva: “…fai piano, cazzo!... non mi hai preso fuoco. porca puttana! ...minchia sto troppo male!...” ma (Iron Maiden: Remember Tomorrow https:// poi alla fine si riusciva sempre, l’ago nelle vene youtu.be/0fx_SuGJ0Ag ). e calore improvviso con senso di beatitudine. Tornando a casa voleva guidare lui perché da Della serie una ballata a notte fonda…Il problema “fatto” guidava meglio, che percezione distorta si poneva l’indomani, quando ti ritrovavi con la mente! Quella notte mi fermai da V. a dormire, un’altra arcigna astinenza addosso, magari senza lui era un ragazzo molto generoso, spesso mi disponibilità di denaro. Se la coscienza fornisce un invitava a passare serate e nottate ad ascoltare contesto e un significato alle nostre azioni,ancor la sua musica preferita metallara, amava da oggi mi domando: come ho potuto vivere questa impazzire gli Iron Maiden “Unchain the colours vita di merda!!! Con il senno di poi sono sazie le before my eyes,/Yesterday’s sorrows,tomorrow’s menti e sono tristi le sorti… “You’re throwing it white lies./Scan the horizon,the clouds take me all away at the end of the day…. Stiamo buttando higher,/I shall return from out of fire….. Libera tutto via alla fine del giorno” (Oasis: Sad song i colori davanti ai miei occhi,/I dolori di ieri, le https://youtu.be/84MlCMahlWY ). innocenti bugie di domani. Scruto l’orizzonte, le

78 79 Era dai tempi di Hank Marvin degli Shadows che manda: ma Love Over Gold è un album prog? No. non si sentiva una Fender Stratocaster così puli- È però un album che fa drizzare le orecchie a chi, ta. Questa fu l’impressione che si propagò dal si- nel decennio precedente, ascoltava soprattutto lenzio di un vinile, appena lambito dalla testina: il Pink Floyd, Genesis e Camel. Nessuna filiazione o GIOIELLI NASCOSTI chitarrista dei Dire Straits Mark Knopfler sfiora le riferimento citazionale. Lo abbiamo scritto: Love a cura di RICCARDO STORTI corde del suo strumento e, dal nulla, emergono Over Gold non è un album prog. Ma è un gran bel le prime note dell’opener Down to the Waterline. disco, il più rifinito dei Dire Straits. [email protected] Era l’autunno del 1978 e quell’album omonimo segnava l’esordio discografico di una band che La chitarra è centrale, ma le tastiere (soprattutto farà parlare di sé per oltre un decennio. Certo, il pianoforte) vengono subito dopo a colorare af- il grosso del traino lo fece Sultans of Swing, bal- freschi di storie cantate, magari con il contributo lata dalla ruvida traccia canora, ma dalle limpide di timbri orchestrali inaspettati (almeno in un al- sonorità strumentali: questo contrasto diventa bum dei Dire Straits) come la marimba. ricetta irripetibile e definitiva. I Dire Straits sa- Cinque cortometraggi in musica o cinque colonne ranno per sempre quello: un distillato del meglio sonore in forma di canzone: il disegno si espan- che si può trovare nella tradizione del rock’n roll de, si va oltre la chitarra che trova altri sodali. Ci- fusa a testi che raccontano la quotidianità urba- nematografia sonora non casuale, visto che nel na. Una voce e una chitarra inconfondibili e un 1983 proprio Knopfler comporrà il soundtrack combo alle spalle sempre complice con la tenuta di Local Hero e il belloccio Hal Lindes si produr- espressiva e interpretativa necessaria. rà come profilico autore di colonne sonore dalla Poi arriveranno Communiqué e il plauso commer- fine degli anni Ottanta a oggi. ciale di Making Movies (con il fantastico dittico Sarà un successo planetario senza precedenti Tunnel of Love e Romeo and Juliet), ma è tra l’81 per la carriera dei Dire Straits: 10 milioni di copie e l’82 che Knopfler decide di tentare altre strade, vendute, certificazioni d’oro e di platino in oltre o meglio, di rendere più vasto il suo disegno cre- 7 Paesi (tra cui USA, Regno Unito e Germania) ativo. Intanto, alcune formalità di line-up: entra e permanenza in classifica ai piani alti delle più ufficialmente in squadra un tastierista, Alan Clark ambite chart mondiali per mesi. Se vogliamo, un (già con i Lindisfarne) e questa è una grossa no- successo anomalo, tenendo conto di un album vità. Non solo: spalla di Knopfler è un chitarrista dalla struttura controtendenza. Tanto per capirci ritmico californiano di origine russa, tal Hal Lin- in Italia, tra i singoli, spopolavano gli Imagination, des che verrà notato più dal pubblico femminile, Falco, Richard Sanderson, il “paradiso” di Phoebe che non da quello maschile, per l’avvenenza fisi- Cates e i “bravi ragazzi” di Miguel Bosè, mentre ca. Entrambi avevano già accompagnato dal vivo tra gli album si annovera l’onda lunga de La voce nell’ultimo tour la band, dall’inossidabile sezione del padrone di Battiato insieme ad altri lavori ritmica originaria formata dal bassista John Illsley cantautorali (Zero, Cocciante, Venditti e il nuovo e dal batterista Pick Withers (in Italia con i Primi- Battisti), fusi a discutibili distrazioni di massa (ap- tives di Mal e nel mondo prog con gli Spring). punto, Il tempo delle mele...). Si va in sala: siamo all’inizio di marzo del 1982; Per capire il fascino - addirittura quasi classico le sessioni di registrazione finiranno l’11 giugno, - di Love Over Gold bisogna entrare nel disco e lo stesso giorno in cui uscirà nelle sale E.T. l’Ex- analizzare i brani, scopo che raggiungeremo con traterrestre, a meno di una settimana dall’inizio il prossimo numero di “Mat2020”. dei Mondiali di Spagna. Questa volta i contribu- ti giungeranno anche dai due nuovi arrivi: Kno- (fine prima parte) plfer è per un album “cinematografica”, cinque storie raccontate in poco più di quaranta minuti. La canzone più breve supera i 5 minuti, il resto veleggia tra i 6 e i 14. Sta per nascere la nuova DIRE STRAITS - Love Over Gold creatura: Love Over Gold. Sembra di essere ri- (Vertigo, 1982) tornati agli anni Settanta. Ma, sì, dai, vogliamo prima parte scomodare l’etichetta? Anzi, poniamoci una do- 80 81 l’occasione di avere in mano così tanto materiale “Ske” Botta, Marcello Capra nei Glad tree, Fabio vivo, fresco e valido si è rivelata troppo ghiotta Bizzarri negli Acqua libera, Giacomo Caruso nei Max Rock Polis per lasciarsela sfuggire, e da lì a decidere di scol- Karmablue, accanto a tanti giovani come Dario pire su carta tutto quello che era stato raccol- Vignale, Enrico Filippi, Riccardo Romano, Annie to fino a quel momento, il passo è stato breve. Barbazza, Gianluca D’Alessio, Elisa Montaldo, Lo- Dopo aver trovato grazie ad amici progester un renzo Cellupica. I più di cento partecipanti hanno Storie di Prog Rinascimento editore - Progetto Cultura di Roma - che, anche in testa qualcuno che in Italia ha trovato la sua se non specializzato in musica, ha creduto subito patria d’adozione musicale: David Jackson. nel progetto e lo ha reso possibile. Il volume è disponibile su ordinazione nei principali circuiti Le interviste, o meglio le chiacchierate amichevo- librari o anche online su ibs.it e contattando di- li condotte dalla toscanità di Max, fatte in diretta rettamente l’autore. ogni giovedì dalle 17 alle 19 su Radio Godot di Roma negli studi o al telefono, non seguono uno Come accennato, tra i protagonisti troviamo mol- schema tradizionale e prestabilito, ma spaziano te nuove giovani proposte, assieme a chi dagli su varie tematiche, con al centro sempre l’arti- anni ’70 ha ripreso appieno l’attività, a chi non ha sta e la promozione del proprio lavoro. Ne risul- mai smesso di vivere con la propria musica, pas- ta uno stile fresco, spontaneo, divertente e mai sando per chi dagli anni ‘80-’90 ha sempre suo- scontato, i racconti si allineano e associano fino nato il genere, spesso senza approdare a un’u- a dipingere un quadro complessivo dello scena- scita discografica, molto più fattibile oggi che in rio Rock Prog italiano, che in questi anni ’10 sta passato. Così si incrociano le testimonianze di vivendo un vero e proprio (Prog) Rinascimento. grandi come Lino Vairetti, Vittorio Nocenzi, Aldo Parola dei protagonisti stessi! Tagliapietra, Bernardo Lanzetti, con Paolo Faen- za, Jenny Sorrenti, Jerry Cutillo negli OAK, Paolo

Questo libro - che si avvale della prefazione di Tutto è partito in realtà senza una vera intenzio- Athos Enrile, noto giornalista del settore - con- ne fin da principio di fare ciò, ma si è concretiz- tiene le libere trascrizioni di sessantadue intervi- zato quando l’autore si è trovato ad aver raccolto ste a oltre cento personaggi italiani (con una sola un bel numero di interviste, di testimonianze di notabile eccezione), artisti o discografici stretta- artisti di ogni età, su una recente e potente ri- mente legati alla musica Rock Progressive e affini nascita di interesse nella musica Progressiva ita- (Jazz Rock, Fusion...) che di recente hanno fatto liana. Vista la passione con cui egli si approccia uscire un loro lavoro o ne hanno avuto a che fare. alla promozione del genere e dei suoi praticanti, 82 83 come “musica di estrema qualità”, quella che re- I Quanah Parker, in collaborazione con Ma. Fra. sta per sempre, quella da lasciare ai posteri, nella Cash Records, rilasciano una chicca, il doppio speranza che possa mettere salde radici, impos- QUANAH PARKER DVD+CD “A Big Francesco”, che riassume ver- sibili da sradicare. sioni, audio e video, di brani presentati nel corso Ma leggiamo il pensiero di Scivales - uno con le delle prime tre edizioni del Festival Rock Progres- idee chiare - che rilascia una delle interviste più sive, tutte organizzate daGiovanni Pirrotta e Ric- dettagliate che abbia mai realizzato… cardo Scivales al Teatro Metropolitano ASTRA di L’intervista a Riccardo Scivales “A Big Francesco” San Donà di Piave (Venezia). Immaginando che ci sia qualche giovane lettore Un solo inedito - “Intrada-Per le scale, inseguen- che si affaccia solo ora al mondo del prog e non do le Fate!”, che verrà proposto nel prossimo al- conosca i QUANAH PARKER, ti chiedo una sintesi Live at Festival Rock Progressive bum in studio della band -, a cui si aggiungono i della vostra storia, dalle origini sino all’attualità… brani più rappresentativi del passato, compreso Inizialmente, i Quanah Parker sono stati attivi l’omaggio a Francesco Di Giacomo - “A Big Fran- nel 1981-1985, e in tal senso penso che vada- 2016-2018 cesco” -, sgorgato spontaneo nel momento in cui no considerati come una delle prime band Neo- (Ma.Ra.Cash Records) la notizia della prematura dipartita è diventata di Progressive. Questa prima lineup si sciolse per dominio pubblico. motivi legati soprattutto al servizio militare- (al Nell’intervista a seguire Riccardo Scivales, lea- lora obbligatorio). Ho poi rifondato la band nel Di Athos Enrile der dei Q.P., racconta nei dettagli motivazioni e 2005 insieme al chitarrista Giovanni Pirrotta, il aspetti tecnico organizzativi che hanno portato batterista Paolo Ongaro, il cantante Andrea Cuz- alla nascita di un pregevole cofanetto musica- zolin e a un componente della formazione origi- le, dove gli aspetti sonori si mischiano al visual, naria, il bassista Giorgio Salvadego. Nel tempo, dando la possibilità di una doppia fruizione del- hanno poi fatto parte della band alcuni altri ele- lo stesso materiale: l’audio derivante dal CD e lo menti, in particolare Elisabetta Montino (nostra splendido DVD che permette di vivere in toto la cantante dal 2010 al 2018), i bassisti Alberto sinossi dei concerti. Palù e Alessandro Simeoni, e il nostro “alternate Gli aspetti musicali si intersecano con quelli pro- drummer” Massimiliano Conti nei mesi estivi, venienti da arti differenti e la qualità della regi- quando Paolo Ongaro è impegnato col lavoro. strazione porta a vivere appieno l’esperienza live, Riguardo al repertorio, è sempre stato formato permettendo di gustare i dettagli e di captare le da nostre composizioni originali, eccetto nel pe- qualità di musicisti straordinari. riodo 2005-2013, in cui abbiamo spesso suonato Ho particolarmente gradito i “filmati speciali”, anche in live varie cover di Yes, Rick Wakeman, ovvero il focus su tre strumenti - le tastiere di Ric- Jethro Tull e Genesis. Abbiamo partecipato a va- cardo Scivales, la chitarra di Giovanni Pirrotta e la rie rassegne e festival, come MusicaContinua, Il batteria di Paolo Ongaro -, con riprese ravvicina- Giardino, AltroQuando Fest, Woodstock Village, te che catapultano direttamente sul palco, cosa Verona Prog Fest, ecc. Siamo gli ideatori e orga- abbastanza inusuale nei lavori similari. nizzatori del Festival Rock Progressive (iniziato Gli album che propongono concerti sono progetti nel 2016 e giunto ormai alla sua quarta edizio- particolari, che permettono di dispensare emo- ne), in cui abbiamo ospitato le band Antilabé, zioni che un lavoro in studio normalmente non Uneven Mood, Tony Pagliuca Trio, Sezione Fre- riesce a dare, ma questo “live” con dedica a Big nante, Donella del Monaco & Opus Avantra En- Francesco è qualcosa di più, un contenitore che semble, The Watch, Kerygmatic Project e Syn- regala l’idea di completo abbattimento di limiti done. Abbiamo realizzato un “Demovideo DVD” spesso imposti dall’ortodossia musicale, quella nel 2007, e abbiamo inciso gli album in studio che favorisce il prolificare di rigidi schemi, magari “Quanah!” (co-prodotto con Diplodisc, 2012) e comodi per una superficiale identificazione, ma “Suite degli Animali Fantastici” (co-prodotto con non rappresentativi della realtà. La danza, la mu- M.P. & Records, 2015), accolti molto favorevol- sica, le parole, le immagini, i comportamenti at- mente dalla critica specializzata, con eccellenti torali… tutto è presente in questo superbo lavo- riscontri di vendite e una frequente program- ro che, per facilità di espressione, inseriamo nel mazione radiofonica in Italia, Stati Uniti, Brasi- catalogo del Prog, ma che preferirei inquadrare le e UK, incluse delle trasmissioni interamente 84 85 dedicate a noi. Il nostro album “Suite…” è sta- viene sempre nella musica dei Quanah, anche “Suite degli Animali Fantastici”, con l’aggiunta immerga lo spettatore in un’esperienza mul- to anche eletto 4° miglior album Prog del 2015 nella stesura definitiva di questo brano è stato di un bellissimo momento chitarristico “india- timediale, e questo ovviamente è realizzabile dagli ascoltatori dell’importante programma importante l’apporto di tutta la band in fase di no” di Giovanni e di un suggestivo episodio/ soprattutto in un contesto teatrale. Per quanto radiofonico statunitense “Somewhere Between arrangiamento: in particolare Giovanni Pirrotta, citazione basato sull’ipnotico riff centrale della riguarda le arti visive, i fondali video abbiamo Sunrise & Sunset” (http://somewherebetween- col suo splendido assolo e il tema conclusivo di gloriosa “Awaken” degli Yes. cominciato a usarli a partire dal 2007, ad esem- sunriseandsunset.blogspot.com/), ora purtroppo chitarra, il drumming potente e fantasioso di Mi parli degli altri aspetti artistici, quelli che coin- pio nell’importante rassegna “MusicaContinua” non più attivo. A questi due album si è ora ag- Paolo Ongaro, le meravigliose coreografie di Va- volgono la danza e le arti visive in genere? organizzata da Alessandro Pizzin all’Hotel Bolo- giunto questo live CD&DVD “A Big Francesco”, lentina Papa, e più recentemente un bellissimo Ti ringrazio per questa domanda, perché si lega gna di Mestre (Venezia). Nel primo dei Festival co-prodotto con Ma.ra.Cash Records e uscito il tema vocalizzato di Andrea Cuzzolin. al DVD, che ritengo una parte importantissima Rock Progressive documentati da questo DVD, i 22 marzo 2019. Qual è il repertorio espresso nei restanti otto bra- di questa produzione. Nel 2016, mentre stava- fondali video in movimento sono stati scelti dal Ho tra le mani un cofanetto di pregio, CD e DVD ni? mo preparando la prima edizione del Festival nostro bassista Alberto Palù, che è riuscito bril- che riporta parte di quanto accaduto nelle prime L’album inizia col pezzo “Intrada-Per le Scale, Rock Progressive per il Teatro Metropolitano lantemente nel difficile compito di creare una tre edizioni del Festival Rock Progressive da te or- Inseguendo le Fate!”, che considero una delle Astra di San Donà di Piave, pensammo di inseri- bellissima sequenza per il brano “Suite…”, che ganizzato con Giovanni Pirrotta: da dove è nata nostre cose migliori, e che farà parte del nostro re qualcosa di particolare nel nostro show, così è lungo circa mezzora. Nel secondo Festival, in- l’idea? prossimo disco, un concept album sul potere da creare uno spettacolo che fosse veramente vece, i fondali scenografici sono stati curati da Organizzare i Festival ha richiesto moltissimo guaritore della musica, ambientato in un castel- “teatrale”. Come è noto, elementi coreografici me e Maurizio Sant. Siccome la nostra musica lavoro, ma ci ha dato molta soddisfazione arti- lo abitato da varie creature che forniscono al erano già stati usati da band come Pink Floyd, tratta spesso temi naturalistici, ho scelto soprat- stica e abbiamo ottenuto un grande successo di protagonista le risposte alle sue domande. Que- Banco, Hawkwind, ecc. E qualche anno fa, cer- tutto dei suggestivi quadri di grandi paesaggisti pubblico, con oltre trecento persone ad ognuno sto brano ti dà appunto un’idea dell’impronta cando “cose Prog” su YouTube rimasi affascina- americani e li ho passati a Maurizio, che come dei primi tre festival. Noi Quanah volevamo do- generale dell’album, per il quale ho già compo- to da un video del mio grande ”keyboard hero” documentato dal DVD ha fatto un lavoro sem- cumentare tutto questo. Avevamo dei bei video sto le musiche ormai da molto tempo. I cambi Rick Wakeman, che nei suoi tre famosi concer- plicemente magistrale di editing, montaggio e fatti dal nostro bravissimo videomaker Maurizio di lineup e l’organizzazione dei Festival ci hanno ti di presentazione di “The Myths And Legends proiezione. Nel terzo Festival purtroppo nonè ci Sant (LS Production), e da questi era possibile assorbito molto tempo ed energie, e pubbliche- Of King Arthur…” nel 1975 a Wembley utilizzò stato possibile usare fondali video scenografici, ricavare delle buone registrazioni audio. Massi- remo questo nuovo lavoro non appena trovere- appunto una ballerina sul ghiaccio, con risulta- ma in quell’edizione Maurizio aveva numerose mo Orlandini e Valter Boati, della Ma.Ra.Cash mo finalmente il tempo di completare gli arran- ti a mio avviso meravigliosi (vedi www.youtu- videocamere a disposizione, e ha realizzato lo Records, ci hanno contattati per co-produrre e giamenti e inciderli. Gli altri brani del CD&DVD be.com/watch?v=CL9NJh_0oy4 da min. 1:08). splendido lavoro di montaggio e regia che puoi pubblicare questo materiale, e li ringraziamo provengono tutti dal repertorio dei nostri primi Sulla base di questo esempio, noi Quanah ab- vedere nel DVD (ad esempio qui www.youtube. molto per l’entusiasmo e il bellissimo spirito di due album in studio “Quanah!” e “Suite degli biamo chiamato la danzatrice Valentina Papa com/watch?v=Cyj6lw-Qhac). Sempre restando collaborazione dimostrati nella realizzazione di Animali Fantastici”. Alcuni sono brani risalgo- e inserito le sue coreografie in alcuni brani (o all’aspetto visivo, negli spettacoli documentati questo lavoro. Recentemente è stata fortuno- no al periodo “1981-1985” (e in vari casi sono in parti di essi). Penso che questa combinazio- nel DVD sono stati fondamentali anche i costu- samente ritrovata un’ottima registrazione del stati rielaborati dalla formazione attuale), altri ne di musica e danza ci abbia dato una parti- mi di scena realizzati da Elisabetta e Valentina. brano “Suite degli Animali Fantastici” - che cre- appartengono al nostro periodo più recente. In colare identità, e chiarisco subito che la danza E un ulteriore elemento, nel secondo Festival, devamo ormai persa -, e verrà inserita nella ri- una prospettiva per così dire “storica” riguardo nei Quanah non è ovviamente intesa come un sono state le narrazioni introduttive ai brani, stampa. al New Prog, reputo particolarmente importanti semplice “ballare a tempo” e secondo schemi magnificamente interpretate da Elisabetta. Salta subito all’occhio il tributo a Francesco Di “Quanah Parker” e “Death Of A Deer”, in quan- consueti, ma come un elemento integrato, non Come è nata la grafica? Giacomo: puoi entrare nel dettaglio musicale e to composti nel 1981-1982, e pertanto agli albo- secondario, che vuole per così dire “imperso- E’ nata da una mia idea e dalla passione che motivazionale? ri del Neo-Progressive. In questo nuovo album nificare” determinati momenti della nostra ho sempre avuto per i cavalli bianchi, e più in L’album prende il nome dal mio brano “A Big live, “Quanah Parker” è praticamente identica musica. Stando alle recensioni finora ricevute, particolare per le creature mitologiche - efan Francesco”, scritto praticamente di getto quan- alla sua versione originale (datata 1981), men- questa cosa è stata molto apprezzata, e c’è chi tastiche come i cavalli alati e/o marini. Non a do appresi la tragica notizia della morte del tre “Death Of A Deer” è molto simile alla pri- ha parlato di coreografie “emozionanti e grazio- caso, il nostro primo album “Quanah!” si apre grande e indimenticato Di Giacomo. Sono cre- ma versione (1982, intitolata “The Death Of se”, come “una farfalla che disegna geometrie col mio brano pianistico “Chant Of The Sea- sciuto ascoltando molto la grande musica del The Ball Turret Gunner”), ma è stata sviluppata nell’aria” (Massimo Salari). Valentina è sempre Horse”, che nel 1995 è stato pubblicato anche Banco e i suoi testi così pieni di poesia, e non in anni recenti con l’aggiunta di vari elementi alla ricerca di nuove soluzioni che “esprimano” a stampa nell’importante rivista musicale sta- mi era mai successo di rimanere così colpito importanti e ormai definitivi: una doppia Intro al meglio determinati momenti dei nostri brani, tunitense “Keyboard Classics & Piano Stylist”, dalla morte di un musicista. Dal punto di vista strumentale, un nuovo testo, una “azione sceni- e nel secondo Festival si è inventata anche uno e per il quale ho avuto l’immenso onore di ri- musicale, il brano è costruito su un pattern rit- ca” narrata, due temi strumentali inframmezza- spettacolare gioco con dei lunghi nastri, come cevere una generosa lettera di congratulazioni mico latinoamericano in “6/16+3/8”. L’Intro e ti agli assolo di tastiere e chitarra, e la toccante si può vedere nel DVD e anche in questo video dal pianista jazz Dick Hyman, grandissimo mu- il finale sono basati su particolari accordi “so- coreografia di Valentina, “vestita” da cervo, che (www.youtube.com/watch?v=sJRoYD1lnjY) ripre- sicista che tra le sue tante realizzazioni nel 1969 spesi”, e al centro ho inserito una breve citazio- si può apprezzare nel DVD. Sempre in questo so da una persona del pubblico. L’idea di base, ha inciso anche uno dei primissimi LP di “solo ne strumentale “nascosta” del grandioso tema nuovo album, si può ascoltare/vedere anche insomma, è cercare di creare un insieme inte- Moog”, il pioneristico Moog - The Electric Eclec- cantato di “Metamorfosi” del Banco. Come av- una versione “allungata” della nostra fortunata grato di musica, coreografie e scenografie che tics Of Dick Hyman, contenente lo straordina- 86 87 rio brano “The Minotaur” (www.youtube.com/ vi, e non solo artistici. Ad esempio, per motivi di nostro terzo album in studio. C’è però una cosa 4)Asleep (Scivales) watch?v=1uuv5gNRVbQ), che all’epoca diventò lavoro e studio, inclusi momentanei o definitivi molto incoraggiante e che ci dà molta forza e 5)Quanah Parker (Scivales-Noè) subito una hit e fu senz’altro molto influente su trasferimenti all’estero, hanno dovuto lasciarci i fiducia: come è già avvenuto con i nostri primi 6)Sailor Song (Scivales-Noè) tanti tastieristi. Nel mio “Chant Of The Sea-Hor- due bravissimi bassisti Alberto Palù ed Alessan- due album, anche per “A Big Francesco” stiamo 7)After The Rain (Scivales) se”, il cavallo in questione può essere inteso sia dro Simeoni. Ora è con noi un altro ottimo bas- ricevendo delle splendide recensioni un po’ da 8)Silly Fairy Tale (Scivales) come un cavalluccio marino che come una cre- sista, Mariano Duca, e anche con lui è una vera tutto il mondo. E in questi giorni sono uscite 9)Suite degli Animali Fantastici (Scivales-Monti): atura fantastica tipica della mitologia celtica (e gioia lavorare insieme! Da settembre 2018, alla anche delle nuove bellissime recensioni per i Risveglio Onirico; Danza di un Mattino; Inter- anche di altre culture), cioè un cavallo alato che voce c’è Andrea Cuzzolin (già nostro splendido nostri due album precedenti. Siamo molto ono- ludio Notturno; Déjà Vu Fantastico; Luci dagli nuota nelle acque di mare, fiumi e laghi. Parten- cantante e chitarrista ritmico nel 2005-2009), rati della stima espressa nei nostri confronti da Abissi; Cantico Marino; Animale Multiforme; Ri- do da questa idea, io e Maurizio Sant abbiamo che nonostante i suoi molti impegni resterà con tanti fan ed esperti di Progressive. E qui voglio torno alla Mente impostato insieme la grafica appunto sulla figu- noi fino a quando non troveremo una nuova menzionare in particolare il grande Gianmaria DVD Tracks: ra di un meraviglioso cavallo bianco e alato, che voce femminile. Andrea ha una notevolissima Zanier, infaticabile animatore del gruppo Face- le stesse 9 tracks del CD (nello stesso ordine) più vuole simboleggiare la Bellezza e la dimensione estensione vocale, ma ovviamente non può co- book Prog 2.0 insieme ad Anna Biscari e Pao- questi tre “From The Stage” Special Videoclips, magica e fantastica insita nella musica, e che per prire tutti i registri femminili usati ad esempio lo Sampietro. Gianmaria ha anche presentato ognuno di essi dedicato a tastiere, chitarra, e così dire “abbraccia” e “protegge” dall’alto tutta nella “Suite…”. Pertanto, in questo periodo ab- splendidamente la quarta edizione del nostro batteria: la nostra band. Maurizio ha quindi completato il biamo sperimentato in alcuni brani dei nuovi Festival, e dopo che ha trasmesso tante volte e 10)Riccardo Scivales “KeysSpecial” lavoro in modo splendido. Lo ringraziamo molto cantati a “doppia voce maschile e femminile”, con tanto entusiasmo la nostra musica nella sua 11)Giovanni Pirrotta “GuitarSpecial” per questo, perché la grafica di questo album ci realizzati da Andrea e Valentina. Questa “li- favolosa trasmissione webradio “PROG & Din- 12)Paolo Ongaro “DrumsSpecial” sembra davvero un gioiellino. neup 2019” dei Quanah con Mariano, Andrea e torni”, è stato meraviglioso e molto emozionan- All’interno del DVD esiste una sezione apposita la doppia voce ha già dato ottima prova di sé te conoscerlo di persona. Line-up: che riprende alcuni di voi molto da vicino, dando al quarto Festival Rock Progressive, svoltosi in Come e dove si può acquistare “A Big Francesco”- Riccardo Scivales - tastiere l’idea del contatto diretto con l’artista: come -ave marzo allo Spazio Zenit di San Donà di Piave. Live at Festival Rock Progressive, 2016-2018? Giovanni Pirrotta - chitarra elettrica te progettato questa sezione? Infine, sempre riguardo all’evoluzione della no- Come ti dicevo, questo CD+DVD è distribuito in Elisabetta Montino – voce, narrazioni, costumi Nelle edizioni 2017 e 2018 del Festival, Maurizio stra lineup, ci tengo a sottolineare che anche nei Italia da Self, che lo metterà nei più importanti di scena Sant aveva a disposizione varie videocamere, rari casi in cui nella “famiglia Quanah” si sono negozi italiani e soprattutto nei negozi delle ca- Valentina Papa - danza e coreografie e alcune di queste riprendevano alcuni di noi verificate eventuali incomprensioni o divergen- tene Feltrinelli e Mondadori. Oltre a questo, tra- Paolo Ongaro – batteria molto da vicino e da fondo palco. Mi sembrava ze artistiche, non rinnego nulla del passato, e mite la nostra etichetta Ma.Ra.Cash sarà anche Alessandro Simeoni - bass (tracks 1-8) carino inserire questi From the Musicians “Spe- ringrazio comunque tutte le persone che negli disponibile in Amazon, Ibis e Bandcamp oltre Alberto Palù - bass (track 9), e selezione ed edi- cial VideoClips” (vedi ad esempio www.youtu- anni hanno cercato di dare il meglio di sé nella che negli store di Ma.Ra.Cash (http://store.ma- ting dei fondali scenografici video della track 9 be.com/watch?v=B5d4W5-N5V0), per dare agli band. racash.com) e del Camelot Club Store (http:// spettatori del DVD l’emozione di “vivere” in Avete programmato momenti di pubblicizzazio- camelotstore.maracash.com/). Ovviamente qualche modo il concerto dal palco, guardando ne, concerti o presentazioni? siamo disponibili anche sugli store digitali per il pubblico, come fossero essi stessi dei musici- Naturalmente stiamo programmando una se- download e streaming. Lo siamo su oltre 75 sti. Ancora una volta, ringraziamo Maurizio per rie di concerti per presentare il nostro Live. Ma piattaforme del mondo, comprese ovviamente aver concretizzato così bene questa idea. come certamente saprai, non è facile suonare le più importanti: YouTube, Spotify, Apple Store, Chi ha curato la produzione e come avverrà la di- oggi in Italia. I locali preferiscono far suonare ecc. Tutto questo spero permetta, insieme alle stribuzione? cover band rispetto alle band che presentano recensioni di giornali e web magazine (che mi Questo CD+DVD è stato co-prodotto da noi e musica propria. Comunque stiamo puntando ai auguro continuino ad essere sempre positive!), la Ma.ra.Cash Records. In Italia è distribuito da festival. Sicuramente saremo in quello di- Pia di far conoscere la nostra musica e i nostri pro- Self, che lo metterà nei più importanti negozi cenza, poi abbiamo altri contatti. Attualmente getti. italiani, e soprattutto in quelli delle catene Fel- siamo in attesa di conferma per alcuni concerti Da parte mia e di tutti noi Quanah, un grazie trinelli e Mondadori. E siamo orgogliosi di dirti estivi ed autunnali in Lombardia, con uno spet- speciale per questa intervista, Athos, e grazie che a breve distanza dalla sua uscita è già stato tacolo che vedrà l’inserimento di narrati regi- sempre per tutto il lavoro assolutamente pre- acquistato un po’ in tutto il mondo. strati da un mio vecchio amico, il grande dop- zioso che svolgi da tanto tempo per la Musica Rispetto alla formazione presentata nei concerti piatore e speaker Andrea Piovan. Posso inoltre che amiamo. Prog on! qualcosa è cambiato: puoi raccontarmi l’evolu- dirti che cercheremo di proseguire il Festival zione della lineup? Rock Progressive, anche se questa è una cosa CD Tracks: Come sai, i Quanah sono attivi ormai da molti molto impegnativa a livello organizzativo, che 1)Intrada - Per le scale, inseguendo le Fate! (Sci- anni, e come accade in molte band, è purtroppo richiede una gran mole di lavoro di preparazio- vales) inevitabile che prima o poi ci siano dei cambia- ne e ha inevitabilmente rallentato altre attivi- 2)A Big Francesco (Scivales) menti di formazione dovuti ai più svariati moti- tà della band, ad esempio la realizzazione del 3)Death Of A Deer (Scivales) 88 89 RECENSIONI MAT2020 Mmmhhh... caldo e dolce, sensuale, lisergico, and Dizzy, canzone figa un bel po’. è quella che incalzante, stimolante e rilassante nello stesso Credits: ti prende per un braccio e ti butta in mezzo alla tempo. Conciliante. E poi appagante, divertente, Artista: The High Jackers pista, che tu non volevi, ma poi quando ci sei in coinvolgente. Biologico e industriale. Universale. Autore dei brani: Stefano Taboga mezzo ti piace e non vedi l›ora di rifarlo. Hush Senza tempo perché d’ogni tempo. è quello che Editore: Music Force / Toks Now è il momento riflessivo, il lato romantico, in- mi piace, un tuffo nel cuore che batte. Qualcosa Etichetta: Music Force / Toks tenso, psichedelico in certi momenti. E si torna a di pericoloso, che se lo assaggi una volta poi ti Catalogo: MF 072 / Toks 001 scoppiettare con Live It, il pezzo più fumettistico THE HIGH resta lì, incollato al palato per tutta la vita e co- dell’album. My New Paradise è un altro brano on pre gli altri gusti, quelli che sanno di meno. Na- Reso il giusto plauso si torna all’emozione. Rico- the road, ma stavolta in città, di notte, tra vie -af sce tutto dalbrodo primorbluesdiale, nasce tutto mincio, perché ‘sto disco l’avrò già sentito tre vol- follate di vita notturna e strade desolate che fa JACKERS da lì e tra gli anni ‘60 e ‘70 si trasforma, muta, si te di seguito, mentre studiavo i ragazzi di Udine da apripista a The Wrong Side Of the Street, pez- traveste e rende viva e tangibile la meraviglia... e ogni volta che ricomincio la magia si rinnova zo intenso dall’interiorità evidente. Collo e pie- Ma non è finita, c’è ancora speranza. Il tempo è e il tempo è annientato. Il disco parte con una di tornano a tenere il tempo con l’inizio di You stato dirottato, portato fuori dai binari e nel di- canzone da viaggio, on the road e non poteva es- Make Me Mad, un funky-rap e chissà quant’altro, sco dei The High Jackers viene fuori ancora quel sere diversamente. Burgers and Beers mette in che ribadisce l’incollocabilità temporale dell’al- tempo magico, “quella volta che”. E niente sa di moto la decappottabile e il viaggio comincia. Il bum, pur essendone chiara la radice, che gode “Da bomb” passato, ma nemmeno di presente, né di futuro, vento porta via i pensieri che le immagini d’in- di un assolo di chitarra succoso. Un ultimo pezzo, perché è musica dell’anima, senza tempo, musica torno dettano alla fantasia. E si continua con If ancora uno, perché di buona musica non si è mai che conquista il cervello e indebolisce la raziona- I Don’t Have You e nello specchietto retrovisore sazi. Allora This Is The Sound (Da Bomb) per chiu- lità, senza spazio. C’è rock e tutta la black mu- il sorriso di James Brown, seduto sul sedile po- dere con gusto e godimento. Quindi ci siamo. è sic in Da Bomb dei The High Jackers. C’è odore steriore, con le braccia larghe. Going Crazy è una proprio finito. Da Bomb dei The High Jackers fa d’ottone e valvole elettriche. Due righe “rubate” canzone che mi fotte. Si porta dentro quegli spi- parte senza dubbio di quei dischi che non ti stan- direttamente a loro per presentarli formalmente: goli che uso per grattarmi la mente e quelle ro- cano mai, come la musica che ripropone, immor- “The High Jackers, i dirottatori, è un - mar tondità che mi eccitano l’altra mente che poi non tale, senza tempo, anzi, di più, che fa il tempo, chio creato da Mr. Steve (Stefano Taboga) posso più farne a meno. La sensualità di Sunshine lo caratterizza. Questi super musicisti di Udine cantante e bassista dei The Mad Scramble. si respira fin da subito. Libera i sensi e cerchi un ci riportano a spasso tra New Orleans, Chicago, Nasce come band che raduna un compendio corpo da toccare o un vecchio whisky da assag- San Francisco, Memphis in quegli anni di cuori in Di Gianni Sapia di vari musicisti di diverse estrazioni e percorsi giare o mare da annusare e sogni da guardare. La fermento e lo fanno con l’anima dipinta di blues. musicali, uniti da una passione comune: FARE gioiosa Everybody’s Burning gode di crescendo Thank you so much! OTTIMA MUSICA proponendo un prodotto che succulenti e apre la porta all’incalzare diStunned spazia tra vari generi tra cui rock, blues, soul e R&B. Data la flessibilità del gruppo, si propone in diverse formazioni, dal duo alla big band, riarran- giando ogni volta i pezzi dei vari set. Il 2019 è l’anno del loro primo album “Da bomb” pubblicato per Toks Records e Music Force.”

BAND: Steve Taboga (voce, basso, chitarra, autore), Marzio “scoot” Tomada (basso e voci), Alberto Pezzetta (organi e sintetizzatori), Emanuele Filippi (pianoforti), Fabio “ Fabulous” Veronese (pianoforti), Jeremy Serravalle (organi e sintetizzatori), Alan Malusa’ Magno (chitarra e voce), Andrea “Cisa” Faidutti (chitarra e voce), Johnny Paper (chitarre), Filippo Orefice (Sax), Mirko Cisilino (tromba), Pablo de Biasi (batteria), Marco “magic” D’ Orlando (batteria) 90 91 genere) to”… occorre prendersi il tempo necessario, sicu- -massimo coinvolgimento di artisti, in azione in ri che nessuno nei dintorni sarà portatore della ogni parte del globo (e qui gli aspetti tecnologici minima distrazione! The Samurai Of Prog si fanno sentire…) -accurata scelta della grafica e della confezione, Apre l’album “A Tear in the Sunset”, lungo pezzo riuscendo a fornire il piacere tipico dell’antico vi- strumentale che nell’idea originale propone l’av- nile (come sempre, il geniale e fido Ed Unitsky ventura di due ragazzi sulle tracce di una miste- lascia il segno!) riosa e magica isola fluttuante nel cielo… (Castle -una prolificità fuori dal comune, tanto che all’u- in the sky”). La musica è di Octavio Stampalia, scita di ogni album esista già il materiale per che realizza un copione magico su cui iniziano le quello successivo. prove di orchestra dei Samurai in toto e dei primi “Toki No kaze” collaboratori (oltre a Stampalia alle tastiere, tro- Di Athos Enrile Ciò che è appena stato rilasciato si intitola Toki viamo Marc Papeghin alla tromba e corno fran- No kaze. cese, Kari Riikimaki e Pablo Robotti alle chitarre). Perché utilizzare la lingua giapponese? Bernard svela il segreto: “Sono composizioni ori- Segue la breve ma fascinosa “Fair Play”, scritta - ginali ispirate dai film di Hayao Miyazaki…” e suonata al piano - da David Myers, coadiuvato dal flauto e dal violino di Unruh. Un minimo di descrizione di Miyazaki: regista, sceneggiatore, animatore, fumettista e produtto- “Zero” (The wind rises) si rifà alla storia di Jirō re cinematografico giapponese. Con una carriera Horikoshi, l’ingegnere aeronautico che progettò durata cinquant’anni, Miyazaki è col tempo di- molti degli aerei da caccia e bombardamento uti- venuto l’esponente dell’animazione giapponese lizzati dai giapponesi durante la Seconda Guerra più conosciuto all’estero. È considerato uno dei Mondiale nel teatro del Pacifico, tra cui il celebre più influenti animatori della storia del cinema e Mitsubishi A6M, utilizzato nell’attacco di Pearl secondo molti il più grande regista d’animazione Harbor. vivente: la sua figura è stata paragonata più volte E’ un altro consistente brano strumentale che a quella di Walt Disney per l’importanza dei suoi accompagna e delinea perfettamente la storia contributi nel settore dell’animazione e ad Akira raccontata da Miyazaki. La musica e le tastiere Kurosawa per la centralità nella storia del cinema sono di Alessandro di Benedetti, e vede all’opera giapponese. la band al completo con l’ausilio delle chitarre di Massimo Sposaro e Kari Riikimaki. Nei fatti va in scena un vero e proprio paralleli- smo tra l’evoluzione dell’opera di uno dei più fa- “The Never-Ending Line” (Impressions on Miya- mosi registi al mondo e la trasposizione musicale zaki) propone la prima voce dell’album, quella dei TSOP. incredibile di Daniel Fäldt, per un brano scritto da Alessandro di Benedetti (musica) e Federico Il nuovo album consta di dodici tracce, circa set- Tetti (liriche), che introduce il sax di Marek- Ar Ritornano i The Samurai Of Prog e in sede di che, in origine, erano caratterizzanti. Nonostante tacinque minuti di musica che sempre Bernard nold: una favola sonora che colpisce e coinvolge. commento non posso far altro che ripescare nel- la “mutilazione” voluta, la bellezza delle trame è descrive così: “Dal pastorale all’epico, questo è la memoria giudizi già espressi, e la convinzione tale che la mutazione verso la classicità produce rock progressivo sinfonico con un respiro cine- “Au contraire” (Porco Rosso) vede salire in cat- che, almeno dal punto di vista dei lavori in “stu- uno stato di immortalità. matografico. Ricche orchestrazioni (compresi tedra l’ex Latte & Miele Oliviero Lacagnina, dio”, la multinazionale finlandese rappresenti Ecco cosa accade alla musica dei Samurai (Kimmo violino, sassofono, fiati, trombe e una miriade di che firma un altro strumentale che fluttua tra l’essenza della musica progressiva e tenda a con- Pörsti alle percussioni, Marco Bernard al basso e tonalità di chitarre e tastiere), con il suono di un fiati, tastiere e sezione ritmica; ancora una parte servare i valori che furono dei primi seventies, Steve Unruh al violino/flauto e voce), un donare basso Rickenbacker e una batteria dinamica che orchestrale atta al racconto liberamente basato con un logico ammodernamento atto a colmare estrema dignità ad una musica nata piò o meno forniscono la spina dorsale del tutto…”. sul manga Hikōtei jidai, creato da Miyazaki. Porco il grande spazio temporale… ma il profumo di al- cinquant’anni fa, dando risalto a tutte le compo- Rosso è ambientato nella nostra penisola, e rac- lora resta intatto. nenti essenziali (tranne i live, per motivi ovvi…). Ho ascoltato con attenzione e in religiosa- con conta la storia di un aviatore diventato maiale, Mi è capitato recentemente di ascoltare un al- Vediamo quali: centrazione la progressione dei brani, e la mia che si rifiuta di venire a patti con il regime fasci- bum cult di rock progressivo, depurato total- estrema sensibilità verso questo modo di fare sta. mente della vocalità e di ogni tipo di “durezza” -trame tipiche del genere (complessità, tempi e proporre musica mi ha positivamente “stordi- - a favore di trame classiche -, ovvero elementi composti, estrema libertà espressiva, varietà di 92 93 “Reality” (Impressions on Miyazaki) presenta ste creature… come massima protagonista un’artista a me sino Una favola che prende corpo, un racconto mu- ad oggi sconosciuta, Yuko Tomiyama, autrice del sicale condotto dalla particolare timbrica voca- pezzo (musica e liriche): canta e si propone alle le della tastierista genovese, arrivata al cantato tastiere, un grande lavoro di squadra che vede, mano a mano che la sua carriera si è evoluta. oltre ai Samurai, Alan Shikoh alla chitarra, Ro- berto Vitelli al Taurus pedal e Jose Medina (or- “Think Green” (Ponyo) è una favola sull’amore, chestration). sulle promesse, sul rispetto degli altri.

A seguire “The Bicycle Ride” (“Kiki’s delivery ser- I tre Samurai si superano, una sezione ritmica vice”), altra perla strumentale, struggente e me- precisa, incalzante e regolata dal tappeto tastieri- lanconica, con trame che giocano sull’alternanza stico di Miche Mutti (autore della musica), molto di sax, violino e flauto, con il tocco chitarristico emersoniano, e dalle fughe del violino di Unruh, femminile della bravissima Marcella Arganese, mentre il vocalist è anche autore dei testi, Miche- a mia memoria nuova all’interno dell’universo le Marinini. TSOP. A chiudere l’album “La Magia è la Realtà” (Spiri- Una nuova alchimia nasce con “Castle Blue Dre- ted Away), il cui racconto è paragonabile ad Alice am” (Howl’s Moving Castle), dove ritorna “la nel Paese delle Meraviglie, anche se più selvag- voce”, questa volta di Unruh, che oltre agli stru- gio e surreale, ma allo stesso tempo più credibile menti abituali imbraccia la chitarra classica. Le e coerente. tastiere sono di Sergio Chierici. Altro episodio Una chicca che vede protagonista ancora Elisa toccante, per melodia e progressione orchestrale Montaldo, che oltre a suonare le “sue” tastiere Songs / Tracks Listing - Kenrou Tanaka / guitars per raccontare immagini e sentimenti che fanno e a scrivere il brano, lo propone cantato in giap- 1. A Tear in the Sunset (8:07) - Oliviero Lacagnina / keyboards riferimento a “Il Castello Errante di Howl“. ponese, favorita dalla traduzione di Yoshiko Kase, 2. Fair Play (2:34) - Luca Scherani / keyboards fan del genere e abitué nel mondo prog. 3. Zero (7:40) - Marcella Arganese / guitars Il nono step si intitola “The Spirits Around Us” 4. The Never-Ending Line (4:55) - Alice Scherani / vocalization (Princess Mononoke), che Miyazaki propone con E’ la ovvia conclusione di una favola, di un viag- 5. Au Contraire (5:07) 6. Reality (9:24) - Yuko Tomiyama / vocals, keyboards varie sfaccettature: messaggi animalisti e femmi- gio, di un percorso che va goduto attimo dopo 7. The Bicycle Ride (4:36) - Alan Kamran Shikoh / guitars nisti, ma anche il concetto di conflitto in tutte le attimo. 8. Castle Blue Dream (7:38) - Roberto Vitelli / Taurus pedal sue possibilità, che si tratti di uomini contro uo- Il perfetto binario su cui, in questa occasione, 9. The Spirits Around Us (5:59) - Alessandro di Benedetti / keyboards mini, uomini contro natura o animali contro ani- scorrono musica e racconto, permette a questo 10. Nausicaa e i Custodi della Vita (5:48) - Federico Tetti / guitars mali. manipolo di artisti di spaziare con la fantasia am- 11. Think Green (6:30) - Daniel Fäldt / vocals La varietà di artisti questa volta propone l’ausilio pliando la fase creativa. 12. La Magia è la Realtà (6:20) Magia tra giappo- - Antony Kalugin / keyboards di Danilo Sesti alle tastiere (è sua la musica men- Il risultato è davvero di primordine, perfetto dal nese e prog - Marek Arnold / sax tre i testi sono di Unruh), Fran Turner alla chitarra punto estetico, inappuntabile da quello del ricer- Total Time 74:46 - Sergio Chierici / keyboards e Kenrou Tanaka anch’esso alla chitarra. Un altro cato contesto prog, ma tutta questa “perfezione” - David Myers / piano punto di eccellenza. sarebbe sterile se fosse fine a sé stessa, se non Line-up / Musicians - Massimo Sposaro / guitars provocasse, come invece accade, il piacere d’a- - Marco Bernard / Rickenbacker bass - Michele Mutti / keyboards Con “Nausicaä e i Custodi della Vita” (Nausicaä scolto che, in questo caso, conduce al sogno, al - Kimmo Pörsti / drums and percussion - Michele Marinini / vocals of the valley of the wind) entra in gioco il team mondo della magia, all’invenzione che porta be- - Steve Unruh / vocals, violin, flute, guitars “genovese”, che firma la canzone (Luca Scherani nessere fisico prolungato. with: Releases information musica ed Elisa Montaldo le liriche) e si unisce ai Musicisti straordinari che, utilizzando il collante - Octavio Stampalìa / keyboards Artwork: Ed Unitsky TSOP assieme a Marcella Arganese alla chitarra e dell’obiettivo comune, regalano al pubblico mu- - Marc Papeghin / French horn, trumpet Illustrations: Alessandra Bernard Alice Scherani (vocalizzazioni). sica di pregio, e più di questo non credo si possa - Kari Riihimäki / guitars CD Seacrest Oy ‎- SCR-1022 (2019, Finland) Nausicaä, giovane principessa della Valle del ven- chiedere… - Pablo Robotti / guitars Mixato con una qualità adatta agli audiofili da to, rimane coinvolta in uno scontro con Tolme- - Elisa Montaldo / keyboards, vocals Kimmo Pörsti dei The Samurai, con una splendi- chia, un regno che cerca di riportare in funzione L’album è appena stato rilasciato ma i TSOP sono - Ruben Alvarez / guitars da confezione creata dal già citato Ed Unitsky. un’antica arma per spazzare via una giungla tos- nuovamente in fermento. E già si parla di altri - José Medina / orchestration www.seacrestoy.com sica popolata da insetti giganti. Nausicaä dovrà brani “fenomenali”! - Danilo Sesti / keyboards https://www.youtube.com/watch?v=0a9z- cercare di evitare che i tolmechiani irritino que- - Fran Turner / guitars iHKtbU 94 95 RECENSIONI MAT2020 Nell’accezione comune, janara è il nome che ve- cui seppure con tempi più calmi, si ritorna alla niva dato a una donna considerata strega nella distorsione e all’impatto, rendendo il senso di Il racconto di questo mondo medievale femmini- provincia di Benevento. È rimasto famoso l’albe- una ballad cupa e significativa. Dopo “Mephis”, le è tormentato e oscuro, si procede per immagi- ro di noce delle janare, perché nel medioevo esse facilmente mefisto, alterna momenti di rabbia a ni, e i ragazzi accompagnano l’incisività del canto da lì partivano di notte con le loro scope a piaga- pause silenti, della Cangero nel suo percorso da janara, molto re la popolazione locale. Come bastava spargere Altro cambio di tempo per “Cera” e la distorsione uniti e rappresentativi, atmosferici e senza ecce- sale davanti alla porta per non farle entrare, così si calma ancora (anche se per poco), il che ci dà dere in ritmo. LA JANARA basterebbe metterlo sopra il primo lungo CD de modo di ascoltare bene la lirica, molto evocativa Forse non è il genere di CD adatto a essere ascol- La Janara, ma ve lo sconsigliamo decisamente, e carica. Su questi pezzi si intuisce bene il lavoro tato di notte in una strada di campagna, a meno non solo per non danneggiare il vostro impianto. paziente che il gruppo ha fatto per creare e fon- di non voler vedere ombre oscure dietro a ogni Il fatto è che questo lavoro, edito dalla Black dere assieme le liriche con le musiche, per otte- albero. Widow Records di Gasperini e Pintabona, meri- nere questo risultato. Qui non c’è davvero biso- Un ottimo approdo alfull-lenght per questi musi- ta una certa attenzione, mescolando atmosfere gno di spingere sull’acceleratore, il senso da dare cisti avellinesi, che si sono presi la briga di esplo- cupe con un deciso piglio Metal e Rock. I compo- alle cose per raggiungere lo scopo di “Tenebra” è rare tematiche dei loro luoghi di origine, con un nenti sono Raffaella Cangero ovvero la janara alla un altro. Rock Metal potente e pittorico, adatto allo scopo. voce, Nicola Vitale ovvero Il boia alle chitarre, Abbiamo quindi ormai capito quello che trove- “Tenebra” Cantelmo ovvero L’Inquisitore al basso e Antonio remo nelle restanti canzoni: testi forti, scuri, co- La Janara - Tenebra Laurano ovvero Il mercenario alla batteria. ronati da una tensione musicale sempre concen- 01 - Malevento trata nell’effetto di crepuscolarismo e sofferenza, 02 - Mater Tenebrarum Nella carrellata dei titoli si vede la piena corri- in maniera anche quieta ma sempre evocativa di 03 - Violante Aveva Un Osso di Capra spondenza con quello dell’intero album, quasi a scenari molto inquietanti. Il modo di suonare e di 04 - Tenebra far intuire una continuità di argomenti in chiave cantare le altre, come “Volano i corvi”, “Or pose- 05 - Mephis stregonesca, anche se non un vero e proprio con- rai per sempre” con il suo altalenarsi di ritmi, voci 06 - Cera cept Prog style. Infatti le canzoni parlano proprio e armonie a contrasto, finché chiude l’opera “Ver 07 - Il Canto dei Morti delle credenze e superstizioni legate alle streghe, sacrum”, ovvero la primavera sacra, rito popo- 08 - Volano i Corvi anche se purtroppo è stata una triste realtà la lare contro le carestie, che ritorna ad aggredire 09 - Or Poserai Per Sempre persecuzione della chiesa cattolica contro cer- tempi e sonorità Metal. 10 - Ver Sacrum Di Max Rock Polis te donne, ritenute a torto colpevoli di malefici e quindi bruciate vive. La musica li accompagna con stile adeguato, dipingendo scenari scuri, ca- richi di tensione, vibranti di emozioni di “Tene- bra” appunto, senza eccedere mai in velocità o tecnicismi, ma conservando il pathos consono all’argomento.

Il primo brano, “Malevento”, si apre con una voce di donna che con accento e dialetto campa- no dice qualcosa terminante con janara, e parte la musica. La quale non mostra incertezze nello sprigionare energia e potenza. La voce di Raffael- la è adeguatamente forte e senza né fronzoli né concessioni agli acuti. “Mater tenebrarum” fa da conferma allo stile del gruppo, un Rock Metal senza troppi compromes- si, diretto e sparato a tutto volume. La canzone dopo è una ballata (ce ne son molte) che riempie l’atmosfera di note acustiche e senti- te, con un testo sognante, una storia tutta da se- guire. Notate che in realtà questi testi in italiano sono tutti quanti da ascoltare e capire. Subito dopo arriva la sferzata della title track, in 96 97