Il Cardinale Neri Corsini Mecenate E Committente Guglielmi, Parrocel, Conca E Meucci Nella Biblioteca Corsiniana 49

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Il Cardinale Neri Corsini Mecenate E Committente Guglielmi, Parrocel, Conca E Meucci Nella Biblioteca Corsiniana 49 ©Ministero per beni e le attività culturali-BollettinoENZO BORSELLINO d'Arte IL CARDINALE NERI CORSINI MECENATE E COMMITTENTE GUGLIELMI, PARROCEL, CONCA E MEUCCI NELLA BIBLIOTECA CORSINIANA EBBENE il panorama della pittura del Settecento Sia dal carteggio citato in nota che da altre fonti, 9) S romano sia già stato ampiamente esplorato, sorprende si evince il carattere del cardinale Neri Corsini, prin­ l'incontrare un complesso decorativo di notevole inte­ cipale artefice della ristrutturazione del palazzo. resse ancora quasi totalmente sconosciuto alla critica. Ai suoi contemporanei non sembrò uomo di talento e Le sale affrescate della Biblioteca di Palazzo Corsini di cultura nonostante fosse stato nominato Prefetto della alla Lungara, che qui presentiamo, non possono nem­ Segnatura di Giustizia e poi Segretario del Sant'Uffizio; meno considerarsi inaccessibili: esse furono aperte rego­ basti per tutti citare il giudizio di Charles de Brosses, larmente al pubblico sin dal lontano 1754. il quale definisce Neri Corsini "uomo di capacità men L'insieme di questi affreschi, come vedremo, costitui­ che mediocri,; Io) un giudizio questo forse troppo aspro, sce uno spaccato dell'attività pittorica a Roma intorno che andrebbe in qualche modo riveduto, dato il vivo alla metà del XVIII secolo, attività di cui rivela le molte­ interesse dimostrato dal Corsini, almeno in quegli anni, plici componenti. per le arti, le lettere e l'erudizione. Un suo contempora­ La storia degli affreschi della Biblioteca Corsini si neo, il Cardella, ne mette in risalto tanto la " prudenza inserisce nelle più complesse e ancora non del tutto chia­ e maturità de' consigli , quanto la generosità nel restauro rite vicende del palazzo: I) i nipoti di Clemente XII e nell'abbellimento di alcune chiese e palazzi. Corsini (1730-1740), Neri Maria Junior (1685-1770) e Riprendendo il Cardella così il Moroni commenta la Bartolomeo (1683-1752), nel 1736 acquistarono il palazzo nomina del Corsini a Soprintendente Generale degli affari Riario alla Lungara (che costituì l'ala sinistra del nuovo della Curia: " ... egli ottimamente vi corrispose; massime palazzo) e lo ampliarono su progetto dell'architetto fio­ negli ultimi otto anni del pontificato di Clemente XII, rentino Ferdinando Fuga. Questi, già assai attivo a i quali furono passati dal Papa in un'assoluta cecità,. 11> Roma per il papa Corsini, ideò un'ala destra, approssi­ Date le precarie condizioni di salute del Pontefice, fu mativamente simmetrica all'altra esistente e, successi­ il cardinale nipote Neri Corsini il vero e proprio " pa­ vamente, le collegò al centro con uno scalone monumen­ drone , della Curia pontificia, per quanto concerneva tale, eseguendo una facciata uniforme sulla via della l'attività politica, culturale ed artistica, mentre il cugino, Lungara a raccordo delle due fabbriche, ed una verso il cardinal Giovanni Antonio Guadagni si occupava del­ giardino retrostante il palazzo e prospiciente il Gianicolo. l'azione pastorale a Roma. Il cardinal Neri Corsini si Nonostante la ricca bibliografia al riguardo, uno stu­ attorniò di intellettuali di prim'ordine e di valenti artisti, dio esauriente sulle fasi di costruzione del palazzo non molti dei quali fiorentini: basti citare tra questi mons. esiste ancora. 2 > Giovanni Gaetano Bottari e Pier Francesco Foggini, che La successione degli avvenimenti relativi alla fabbrica furono suoi fidatissimi consiglieri. I2) è assai lunga e complessa: dopo laboriose trattative Tra gli artisti vanno ricordati gli architetti Nicola Salvi, per l'acquisto di Palazzo Riario, 3Y i lavori iniziarono nel Alessandro Galilei e Ferdinando Fuga: di questi gli ultimi 1736: 4) tra il 1738 e il 1740 la parte sinistra era stata due divennero gli architetti " ufficiali, dei Corsini a riattata ed era abitata dalla famiglia Corsini. s> Nel 1741 Roma. Tra gli scultori vanno menzionati Giovanni Bat­ era in corso di sistemazione anche il giardino. 6> La nuova tista Maini, Agostino Cornacchini, Filippo Della Valle, fabbrica, in parte destinata a biblioteca, iniziò nel 1745 Giuseppe Lironi (tutti fiorentini), che con Pietro Bracci e solo nell'ottobre del 1747 i libri poterono essere tra­ ed altri, tra cui i francesi Lambert Sigisbert Adam e sportati dal pianoterra alle sale della biblioteca poste al Pierre Dell'Estache, eseguirono la complessa decorazione piano nobile. 7) I lavori dovettero certo continuare ancora della cappella Corsin.i al Laterano (1732-1737). I3) Un dopo il 1747 e si conclusero entro il 1754 quando, nelle altro francese, Michelangelo Slodtz, assai operoso a Roma Magnificenze di Roma del Vasi, il palazzo risulta finito negli anni intorno al 1730, realizzò il busto del cardinale e la Biblioteca Corsiniana, come già detto, fu aperta Neri Maria Junior (firmato e datato: "MICH.ANG./ al pubblico. 8) SLODTZ PARijSINUS. F. ROMAE/1737 ,) che ancora cam­ Facilmente immaginabili sono le rag.loni che mossero peggia nella nicchia del vestibolo della biblioteca (fig. 1). i Corsini, e in particolare il cardinale Neri Maria Junior Fu ancora un francese, il pittore Hyacinthe Rigaud, che e il fratello Bartolomeo, ad intraprendere l'onerosa im­ ritrasse in una tela ad olio Neri Corsini prima che questi presa della ristrutturazione dell'ex palazzo Riario: la rivestisse la carica di cardinale. I4) fama e la potenza che i Corsini avevano assunto dopo la Il Corsini può aver avuto modo di apprezzare gli elezione dello zio Lorenzo al soglio pontificio, quasi artisti francesi in occasione della sua permanenza a Parigi, imponevano la costruzione di una dimora romana non dal 1716 al 1720, come rappresentante del Granduca di solo più grande e più funzionale di quella di piazza Toscana presso la corte di Francia. N avona, ma che evidenziasse l'opulenza, il fasto e il Per quanto riguarda l'attività pittorica favorita o gusto della prestigiosa famiglia fiorentina. commissionata dai Corsini a Roma, sappiamo che il Come era consuetudine comune a tutti i palazzi gen­ pittore Giuseppe Berti eseguì i ritratti di Clemente XII tilizi, anche palazzo Corsini ospitò al piano nobile una e del cardinale Neri Maria Junior per la sacrestia della ricca collezione di dipinti e di sculture antiche ed una cappella Corsini al Laterano e, per la stessa cappella, importante biblioteca. Agostino Masucci preparò il disegno per la copia a mo- 49 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte A distanza di pochi anni dalla fine dei lavori del pa­ lazzo e della biblioteca, Neri Corsini decise di mettere a disposizione di tutti la sua ricca collezione bibliografica e nel 1754 l'aprì regolarmente al pubblico. Secondo quanto stabilito dallo stesso Neri Corsini, essa doveva essere a disposizione degli abitanti della zona di Traste­ vere, decentrata rispetto alla città antica e priva di altre biblioteche; si preoccupò che fosse aperta soprattutto nelle ore in cui erano chiuse le altre biblioteche cittadine, istituì un fidecommisso, così da mantenere indiviso il patrimonio bibliografico anche dopo la sua morte e infine le assegnò una rendita. 2o) Tutti questi elementi dimostrano come il cardinale Corsini fosse una persona molto aperta e avanzata cultu­ ralmente e dotata di una visione " moderna , e " demo­ cratica, dell' uso delle attrezzature culturali, avendo vo ­ luto trasformare la Corsiniana in una sorta di biblioteca di quartiere. Grande conoscitore dei suoi fondi biblio­ grafici, i cui acquisti erano suggeriti e vagliati da monsi­ gnor Bottari (che fu suo bibliotecario dal 1735 al 1754), il cardinal Corsini previde per le sale della biblioteca una decorazione con un programma iconografico ben preciso: nelle volte delle quattro sale e nel fregio posto al di sopra delle scaffalature, si doveva alludere stretta­ mente al contenuto dei testi raccolti in ciascuna sala e ai loro autori. A questo proposito si può ricordare quanto scriveva il Querci, nuovo conservatore della Corsiniana I - ROMA, PALAZZO CORSINI, BIBLIOTECA dopo il Bottari, nella lettera del 5 febbraio 1755 a Gio­ MICHELANGELO SLODTZ: vanni Lami: " ... Un largo fregio, che va sopra in giro BUSTO DEL CARDINALE NERI MARIA CORSINI JUNIOR a tutte le stanze, ed occupa il vano della muraglia, che resta fra gli scaffali, e le volte, serve di ornamento insieme e di instruzione, portando come in tanti scudi dipinti a saico, eseguita da Pier Paolo Cristofari della tela di Guido chiaro scuro i busti di que' Letterati, de' quali si veggono Reni raffigurante Sant'Andrea Corsini. Al Masucci si disposte sotto per ordine le opere: al che pure alludono deve anche un ritratto di Clemente XII. 15) le pitture a fresco, le quali adornano e nobilitano le vol­ Va infine ricordato che Neri Corsini raccolse nel suo te ... " (fig. 2). 21) palazzo alla Lungara una tra le più importanti collezioni di Dunque nel 1754 vengono ricordati per la prima ed pittura italiana e straniera del XVII e XVIII secolo, unica volta gli affreschi della Corsiniana, senza che ne e di sculture antiche. Questa è arrivata fino a noi fortu­ fossero citati gli autori : bisogna infatti aspettare il nostro natamente quasi intatta, e anzi accresciuta di altri nuclei secolo per trovarne qualche menzione, del resto assai di collezioni acquistate successivamente fino alla fine del vaga e approssimativa. L'unico a citare il complesso degli XIX secolo dai Corsini; i dipinti costituiscono oggi una affreschi di palazzo Corsini è il Golzio, nel 1971: " ... Nella sezione della Galleria N azionale d'Arte Antica, in attesa Biblioteca è una serie di stanze con volte affrescate di di un nuovo e più idoneo allestimento museografico. l6) cui non si conoscono gli autori, forse rintracciabili nelle Per quanto concerne la Biblioteca Corsiniana, essa è carte dell'Archivio Corsini a Firenze ,. 22) una delle più importanti biblioteche romane del Sette­ Una traccia documentaria a Firenze era certo rimasta, cento: nacque dallo sviluppo di un fondo iniziale donato se il Lastri, nel 1795, 2 3> già ricorda come opera di Vin­ al cardinale Neri Corsini dal papa Clemente XII nel 1733. cenzo Meucci: " .
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