©Ministero per beni e le attività culturali-BollettinoENZO BORSELLINO d'Arte

IL CARDINALE NERI CORSINI MECENATE E COMMITTENTE GUGLIELMI, PARROCEL, CONCA E MEUCCI NELLA BIBLIOTECA CORSINIANA

EBBENE il panorama della pittura del Settecento Sia dal carteggio citato in nota che da altre fonti, 9) S romano sia già stato ampiamente esplorato, sorprende si evince il carattere del cardinale Neri Corsini, prin­ l'incontrare un complesso decorativo di notevole inte­ cipale artefice della ristrutturazione del palazzo. resse ancora quasi totalmente sconosciuto alla critica. Ai suoi contemporanei non sembrò uomo di talento e Le sale affrescate della Biblioteca di Palazzo Corsini di cultura nonostante fosse stato nominato Prefetto della alla Lungara, che qui presentiamo, non possono nem­ Segnatura di Giustizia e poi Segretario del Sant'Uffizio; meno considerarsi inaccessibili: esse furono aperte rego­ basti per tutti citare il giudizio di Charles de Brosses, larmente al pubblico sin dal lontano 1754. il quale definisce Neri Corsini "uomo di capacità men L'insieme di questi affreschi, come vedremo, costitui­ che mediocri,; Io) un giudizio questo forse troppo aspro, sce uno spaccato dell'attività pittorica a Roma intorno che andrebbe in qualche modo riveduto, dato il vivo alla metà del XVIII secolo, attività di cui rivela le molte­ interesse dimostrato dal Corsini, almeno in quegli anni, plici componenti. per le arti, le lettere e l'erudizione. Un suo contempora­ La storia degli affreschi della Biblioteca Corsini si neo, il Cardella, ne mette in risalto tanto la " prudenza inserisce nelle più complesse e ancora non del tutto chia­ e maturità de' consigli , quanto la generosità nel restauro rite vicende del palazzo: I) i nipoti di Clemente XII e nell'abbellimento di alcune chiese e palazzi. Corsini (1730-1740), Neri Maria Junior (1685-1770) e Riprendendo il Cardella così il Moroni commenta la Bartolomeo (1683-1752), nel 1736 acquistarono il palazzo nomina del Corsini a Soprintendente Generale degli affari Riario alla Lungara (che costituì l'ala sinistra del nuovo della Curia: " ... egli ottimamente vi corrispose; massime palazzo) e lo ampliarono su progetto dell'architetto fio­ negli ultimi otto anni del pontificato di Clemente XII, rentino . Questi, già assai attivo a i quali furono passati dal Papa in un'assoluta cecità,. 11> Roma per il papa Corsini, ideò un'ala destra, approssi­ Date le precarie condizioni di salute del Pontefice, fu mativamente simmetrica all'altra esistente e, successi­ il cardinale nipote Neri Corsini il vero e proprio " pa­ vamente, le collegò al centro con uno scalone monumen­ drone , della Curia pontificia, per quanto concerneva tale, eseguendo una facciata uniforme sulla via della l'attività politica, culturale ed artistica, mentre il cugino, Lungara a raccordo delle due fabbriche, ed una verso il cardinal Giovanni Antonio Guadagni si occupava del­ giardino retrostante il palazzo e prospiciente il Gianicolo. l'azione pastorale a Roma. Il cardinal Neri Corsini si Nonostante la ricca bibliografia al riguardo, uno stu­ attorniò di intellettuali di prim'ordine e di valenti artisti, dio esauriente sulle fasi di costruzione del palazzo non molti dei quali fiorentini: basti citare tra questi mons. esiste ancora. 2 > Giovanni Gaetano Bottari e Pier Francesco Foggini, che La successione degli avvenimenti relativi alla fabbrica furono suoi fidatissimi consiglieri. I2) è assai lunga e complessa: dopo laboriose trattative Tra gli artisti vanno ricordati gli architetti Nicola Salvi, per l'acquisto di Palazzo Riario, 3Y i lavori iniziarono nel e Ferdinando Fuga: di questi gli ultimi 1736: 4) tra il 1738 e il 1740 la parte sinistra era stata due divennero gli architetti " ufficiali, dei Corsini a riattata ed era abitata dalla famiglia Corsini. s> Nel 1741 Roma. Tra gli scultori vanno menzionati Giovanni Bat­ era in corso di sistemazione anche il giardino. 6> La nuova tista Maini, Agostino Cornacchini, , fabbrica, in parte destinata a biblioteca, iniziò nel 1745 Giuseppe Lironi (tutti fiorentini), che con Pietro Bracci e solo nell'ottobre del 1747 i libri poterono essere tra­ ed altri, tra cui i francesi Lambert Sigisbert Adam e sportati dal pianoterra alle sale della biblioteca poste al Pierre Dell'Estache, eseguirono la complessa decorazione piano nobile. 7) I lavori dovettero certo continuare ancora della cappella Corsin.i al Laterano (1732-1737). I3) Un dopo il 1747 e si conclusero entro il 1754 quando, nelle altro francese, Michelangelo Slodtz, assai operoso a Roma Magnificenze di Roma del Vasi, il palazzo risulta finito negli anni intorno al 1730, realizzò il busto del cardinale e la Biblioteca Corsiniana, come già detto, fu aperta Neri Maria Junior (firmato e datato: "MICH.ANG./ al pubblico. 8) SLODTZ PARijSINUS. F. ROMAE/1737 ,) che ancora cam­ Facilmente immaginabili sono le rag.loni che mossero peggia nella nicchia del vestibolo della biblioteca (fig. 1). i Corsini, e in particolare il cardinale Neri Maria Junior Fu ancora un francese, il pittore Hyacinthe Rigaud, che e il fratello Bartolomeo, ad intraprendere l'onerosa im­ ritrasse in una tela ad olio Neri Corsini prima che questi presa della ristrutturazione dell'ex palazzo Riario: la rivestisse la carica di cardinale. I4) fama e la potenza che i Corsini avevano assunto dopo la Il Corsini può aver avuto modo di apprezzare gli elezione dello zio Lorenzo al soglio pontificio, quasi artisti francesi in occasione della sua permanenza a Parigi, imponevano la costruzione di una dimora romana non dal 1716 al 1720, come rappresentante del Granduca di solo più grande e più funzionale di quella di piazza Toscana presso la corte di Francia. N avona, ma che evidenziasse l'opulenza, il fasto e il Per quanto riguarda l'attività pittorica favorita o gusto della prestigiosa famiglia fiorentina. commissionata dai Corsini a Roma, sappiamo che il Come era consuetudine comune a tutti i palazzi gen­ pittore Giuseppe Berti eseguì i ritratti di Clemente XII tilizi, anche palazzo Corsini ospitò al piano nobile una e del cardinale Neri Maria Junior per la sacrestia della ricca collezione di dipinti e di sculture antiche ed una cappella Corsini al Laterano e, per la stessa cappella, importante biblioteca. preparò il disegno per la copia a mo-

49 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte A distanza di pochi anni dalla fine dei lavori del pa­ lazzo e della biblioteca, Neri Corsini decise di mettere a disposizione di tutti la sua ricca collezione bibliografica e nel 1754 l'aprì regolarmente al pubblico. Secondo quanto stabilito dallo stesso Neri Corsini, essa doveva essere a disposizione degli abitanti della zona di Traste­ vere, decentrata rispetto alla città antica e priva di altre biblioteche; si preoccupò che fosse aperta soprattutto nelle ore in cui erano chiuse le altre biblioteche cittadine, istituì un fidecommisso, così da mantenere indiviso il patrimonio bibliografico anche dopo la sua morte e infine le assegnò una rendita. 2o) Tutti questi elementi dimostrano come il cardinale Corsini fosse una persona molto aperta e avanzata cultu­ ralmente e dotata di una visione " moderna , e " demo­ cratica, dell' uso delle attrezzature culturali, avendo vo ­ luto trasformare la Corsiniana in una sorta di biblioteca di quartiere. Grande conoscitore dei suoi fondi biblio­ grafici, i cui acquisti erano suggeriti e vagliati da monsi­ gnor Bottari (che fu suo bibliotecario dal 1735 al 1754), il cardinal Corsini previde per le sale della biblioteca una decorazione con un programma iconografico ben preciso: nelle volte delle quattro sale e nel fregio posto al di sopra delle scaffalature, si doveva alludere stretta­ mente al contenuto dei testi raccolti in ciascuna sala e ai loro autori. A questo proposito si può ricordare quanto scriveva il Querci, nuovo conservatore della Corsiniana I - ROMA, PALAZZO CORSINI, BIBLIOTECA dopo il Bottari, nella lettera del 5 febbraio 1755 a Gio­ MICHELANGELO SLODTZ: vanni Lami: " ... Un largo fregio, che va sopra in giro BUSTO DEL CARDINALE NERI MARIA CORSINI JUNIOR a tutte le stanze, ed occupa il vano della muraglia, che resta fra gli scaffali, e le volte, serve di ornamento insieme e di instruzione, portando come in tanti scudi dipinti a saico, eseguita da Pier Paolo Cristofari della tela di Guido chiaro scuro i busti di que' Letterati, de' quali si veggono Reni raffigurante Sant'Andrea Corsini. Al Masucci si disposte sotto per ordine le opere: al che pure alludono deve anche un ritratto di Clemente XII. 15) le pitture a fresco, le quali adornano e nobilitano le vol­ Va infine ricordato che Neri Corsini raccolse nel suo te ... " (fig. 2). 21) palazzo alla Lungara una tra le più importanti collezioni di Dunque nel 1754 vengono ricordati per la prima ed pittura italiana e straniera del XVII e XVIII secolo, unica volta gli affreschi della Corsiniana, senza che ne e di sculture antiche. Questa è arrivata fino a noi fortu­ fossero citati gli autori : bisogna infatti aspettare il nostro natamente quasi intatta, e anzi accresciuta di altri nuclei secolo per trovarne qualche menzione, del resto assai di collezioni acquistate successivamente fino alla fine del vaga e approssimativa. L'unico a citare il complesso degli XIX secolo dai Corsini; i dipinti costituiscono oggi una affreschi di palazzo Corsini è il Golzio, nel 1971: " ... Nella sezione della Galleria N azionale d'Arte Antica, in attesa Biblioteca è una serie di stanze con volte affrescate di di un nuovo e più idoneo allestimento museografico. l6) cui non si conoscono gli autori, forse rintracciabili nelle Per quanto concerne la Biblioteca Corsiniana, essa è carte dell'Archivio Corsini a Firenze ,. 22) una delle più importanti biblioteche romane del Sette­ Una traccia documentaria a Firenze era certo rimasta, cento: nacque dallo sviluppo di un fondo iniziale donato se il Lastri, nel 1795, 2 3> già ricorda come opera di Vin­ al cardinale Neri Corsini dal papa Clemente XII nel 1733. cenzo Meucci: " .. . la volta della sua [del cardinale La storia della Corsiniana è stata oggetto di studio da Corsini] Biblioteca in Roma ... , , senza specificare meglio parte di vari autori: 17l al pro f. Armando Petrucci si deve di quale dei soffitti si trattasse. Questa indicazione fu la paziente e preziosa opera di riordinamento dell'archivio ripresa vagamente nel 1912 dal Marangoni nel saggio sui storico della stessa, in particolare dei carteggi di Neri pittori fiorentini del 1700 24l e, più tardi (1930}, dalla Corsini, già citati, la cui conoscenza è indispensabile per voce "Vincenzo Meucci, del Thieme-Becker, 2 5l ma poter ricostruire, oltre la storia del palazzo, quella della ad essa non è seguita alcuna verifica da parte degli stu­ biblioteca IB) che ospitava persino libri eterodossi, eretici diosi. L'unico soffitto pubblicato e correttamente attri­ o comunque posti all'indice, in base ad un breve ponti­ buito è quello raffigurante ' La Verità scoperta dal Tem­ ficio del 2 r agosto 1730: ciò permetteva di avere una po , ; Erich Schleier, nel 1970, citando per confronto visione più ampia della cultura del tempo. Ammirevole con opere di Taddeo Kuntz 26> le opere di Gregorio anche la preoccupazione dei Corsini per evitarne la disper­ Guglielmi, attribuisce a quest'ultimo: " ... anche un sione : era prevista addirittura la scomunica per gli aspor­ inedito affresco di palazzo Corsini raffigurante ' La Verità tatori di libri (breve pontificio del 27 agosto 1733). scoperta dal Tempo',. Indipendentemente dallo Schleier, La biblioteca conservava inoltre una collezione di di­ nel medesimo anno, Antony M. Clark ascrive al Guglielmi segni e stampe che il cardinale Neri Maria Corsini Junior lo stesso affresco citandolo come inedito. 27) era andato accrescendo fin da quando, nel primo nucleo Clark, alcuni anni prima (1967) nel noto saggio su della libreria dello zio Lorenzo (proveniente dall'acquisto Sebastiano Conca, aveva individuato una fonte che asse­ del fondo librario del cardinale Gualtieri}, era presente gnava al famoso pittore d'origine napoletana una sala un discreto numero di incisioni. rç) affrescata nella biblioteca di Palazzo Corsini, ma egli ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte ritenne che : " .. . the frescoed room in the library is al T empo di scoprire la Verità' è riconducibile allo stile destroied , . 28l del romano Gregorio Guglielmi (Roma 1714-Pietroburgo Ancora una volta è stata la lettura attenta del carteg­ 1773), che fu " scolaro del Trevisani , , stando alle gio del cardinale Corsini che ha permesso l'identificazione affermazioni sia dei contemporanei del pittore (tra cui degli autori degli affreschi nonché l'esatta cronologia il card. Corsini), 35) che lo avevano conosciuto diretta­ dell'esecuzione. In particolare tre notizie, ancora inedite, mente sia dei vari autori di biografie dell'artista. 36l sono state determinanti: la prima contenuta nella lettera Questo alunnato, in effetti, è forse più un punto di del 3 ottobre 1747, 2 9) lettera di cui è stato pubblicato partenza " biografico , , una tappa obbligata per il dal Petrucci, 3o) soltanto il passo contenente notizie rela­ pittore agli inizi della carriera (Francesco Trevisani era tive alla biblioteca; ma è nel passo successivo che vengono al culmine della sua attività e la sua fama si era diffusa menzionati gli autori degli affreschi delle volte. Si ritiene ovunque), che non una chiara adesione ai modi del mae­ pertanto opportuno riportarli entrambi: " ... Io mi di­ stro; infatti, almeno per il periodo precedente la sua verto nel trasporto della Libreria, che già in quanto [?] maturità, 37l si riscontrano soprattutto influenze del al Continente nuovo suppongo ne sia ragguagliata, ed è Conca. pieno il Camerone delle materie Ecclesiastiche, e due La " cultura di via Condotti , 38) che anche nel Gu­ delle tre Camerine che contengon la raccolta delle stampe glielmi della Corsini traspare in tutta la sua evidenza, con libri di Pittura, scultura e Architettura, le stampe rare, ed antiche, i disegni, i manoscritti, e le miscellanee. La terza stanza piccola conterrà i legali e le altre tre grandi la !storia Profana, l'Erudizione, o Belle Lettere, e i Filosofi e Mattematici. [fin qui il Petrucci] Le Porte sono in mezzo coll'ornato di quelle Colonne di Giallo antico che erano nella Camera terrena dipinta, con cinque altre che è bisognato farne perché cinque appunto ne avevo già impiegate nella mia Galleria. Quattro sfondi sono dipinti uno da uno scolaro di Trevisani, uno da maestro Parosel Avignonese, il terzo da Conca, e il Grande dal Meucci Fiorentino ... , . Si deduce pertanto che il 3 ottobre 1747 gli affreschi erano stati già eseguiti da un allievo del Trevisani, da Stefano Parrocel detto l'Avignonese, da Sebastiano Conca e da Vincenzo Meucci. Cercando altre notizie tra le lettere dello stesso pe­ riodo ne abbiamo trovata una seconda datata 15 febbraio 1746: in questa data il cardinale, aggiornando il fratello Bartolomeo sull'andamento dei lavori del palazzo, afferma che mancavano ancora gli intonaci e i pavimenti della Biblioteca: " ... Desidero che dopo la sua [villeggiatura] che sento si preparava, in altro luogo diverso dalla passata, possa andare a godere la Casa presa in Napoli, e più che Ella venga a vedere questa di Roma col suo aumento [l'ala della biblioteca], che ormai si passeggia per tutto, non gli restano se non da intonacarsi, e mattonarsi ... ,. 3' l Alcuni mesi dopo (1 3 settembre 1746) il Corsini scri­ verà ancora al fratello annunciandogli di essere ormai alla fine dei lavori: " ... Io sono ormai al fine della mia fabbrica, non mancando che due sfondi delle Camere della Libreria, ove uno deve dipingere Conca, e l'altro il Meucci di Firenze .. . , . 32l In conclusione si può desumere che i soffitti del Par­ rocel e dello " scolaro del Trevisani , , furono dipinti tra il 15 febbraio e il 13 settembre 1746; gli altri due, del Conca e del Meucci tra il 13 settembre 1746 e il 3 ottobre 1747. Nella prima sala, dopo il vestibolo, troviamo raffi­ gurata sul soffitto ' La Verità scoperta dal Tempo ' o, più precisamente, ' La Storia ordina al Tempo di scoprire la Verità, (fig. 3 e TAv. IV) : in alto, al centro, la figura di donna con la corona d'alloro sul capo, che indica con gesto calmo, ma imperioso, al Tempo di alzare il manto per scoprire la Verità, è la Storia; e di contenuto storico sono i testi conservati negli scaffali di questa sala. 33) Tenendo presenti i quattro autori menzionati da Neri Corsini e sulla base delle analogie stilistiche con altre opere romane, si conferma quanto sostenuto già da 2 - ROMA, PALAZZO CORSINI Schleier e Clark: 34l l'allegori a della ' Storia che ordina BIBLIOTECA : SCORCIO DEL VESTIBOLO E DELLA PRIMA SALA ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

3 -ROMA, PALAZZO CORSINI, BIBLIOTECA GREGORIO GUGLIELMI: ALLEGORIA DELLA STORIA CHE ORDINA AL TEMPO DI SCOPRIRE LA VERITA'

dimostra da un lato l'allontanamento dal marattismo del (per citare i luoghi più importanti dove operò). Fu pro­ Conca, che sicuramente lo aveva entusiasmato nell'attivi­ prio la brevità del suo soggiorno romano a determinare tà giovanile, e denuncia dall'altro una adesione " mo­ l'oblio quasi totale che è sceso sulla sua attività in patria. 42) derna , al protoclassicismo del Benefial e del Subleyras. Ad ulteriore conferma della stretta affinità stilistica Non a caso il Longhi, per primo, vide proprio nelle tra gli affreschi romani citati, si confrontino i volti della realizzazioni di Guglielmi degli anni '40 (gli affreschi Verità e della Storia con quelli analoghi, dalle guance dell'Ospedale di Santo Spirito in Sassia, del r742, ora gonfie e porcellanose, delle figure nella volta del coretto distrutti, 39) dell'ex convento di Sant'Agostino del I750- della chiesa dei Trinitari Spagnoli (fig. 4). I75I 4ol e della chiesa dei Trinitari Spagnoli, del r746- Così il putto alle spalle della Verità con gli occhi I748), 4•l una possibile fonte di ispirazione per il giovane marcati ed allungati, trova un riscontro puntuale nel­ Goya, presente a Roma in quegli anni. Un maggior senso l'angelo accanto alla donna bendata (la Fede) nella ' Gloria plastico delle figure, quasi scultoreo, pur realizzato con di San Giovanni de Matha ' (sempre nella stessa chiesa). sottigliezza pittorica, è presente anche qui, nell'affre­ ~n'altra a?al.ogia stilistica. è in quella sorta di " punti­ sco della Corsiniana del r746, a conferma della matura­ msmo, s1m1le alle gradmature dell'arte scultorea, 43) zione stilistica avvenuta appunto in quegli anni e che lo riscontrabile così su alcune parti degli affreschi della porterà a dare il meglio di sé più tardi, a Dresda, a Trinità degli Spagnoli, dell'ospedale di Santo Spirito Schonbrunn, a Vienna, a Torino, a Berlino, ad Augsburg ('Sacra Famiglia', ' Gesù guarisce gli storpi', in parti-

52 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte Tra i quattro autori ricordati dal cardinale Corsini compare anche il: " ... maestro Parosel Avignonese ... , ; si tratta certamente di Stefano I Parrocel (Avignone 16g6- Roma 1776), detto "il Romano, per la sua lunga e operosa presenza come incisore e pittore a Roma dal 1717, quando vi giunse al seguito del suo maestro e zio, Pierre. 45) I contatti tra i pittori Parrocel e l'entourage dei Corsini sono comprovati, tra l'altro, dall'esistenza di un ritratto del cardinale Lorenzo Corsini (il futuro papa Clemente XII), conservato nel Museo Municipale di Carpentras, dubitativamente attribuito a Pierre Parrocel. 46) Neri Corsini, dunque, doveva conoscere Stefano Parrocel e i suoi lavori romani e non gli fu difficile contattarlo per affidargli la decorazione di uno dei soffitti della Biblio­ teca Corsiniana. L'attribuzione a Stefano Parrocel di questo "sfondo, è motivata dalle analogie stilistiche con altre opere del pittore avignonese (in particolare di Roma e dell'Umbria) vicine all'anno di esecuzione del soffitto Corsini, 1746, 4 - ROMA, CHIESA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ DEGLI SPAGNOLI dove si rilevano la stessa politezza del tessuto pittorico GREGORIO GUGLIELMI: e una simile ariosità delle scene: si confrontino ad esempio LA VERGINE E I SANTI DELL'ORDINE la cupola e i pennacchi della chiesa di Santa Maria Mad­ dalena (fig . 8), 47) la tela eseguita a Roma nel 1739, ma conservata a Marsiglia e raffigurante 1 San Francesco colare), dell'ex convento di Sant'Agostino come in quello di palazzo Corsini (figg . 5 e 6) . Il soffitto della seconda sala raffigura una sorta di ' Parnaso' (fig. 7): al centro Apollo, nell'atto di suonare la lira, circondato dalle Muse, è seduto sul monte Parna­ so da cui sgorga la Fonte Ippocrene. Di fronte a lui, in piedi, è Mercurio; a destra un gruppo di tre poeti, uno dei quali si sta dissetando. A sinistra, in alto, sono raffi­ gurati due letterati; in basso una figura muliebre distesa su di un fianco ha accanto a sé alcune monete, un busto marmoreo e una lapide con iscrizione; accanto a lei un altro letterato. Si tratta dell' 1 Allegoria delle scienze umanistiche ' : infatti nella sala sono raccolti testi relativi alle 11 belle lettere , e alla filologia. 44)

5 - ROMA, OSPEDALE DI SANTO SPIRITO IN SASSIA, 6 - ROMA, CHIESA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ DEGLI SPAGNOLI EX BRACCIO NUOVO - GREGORIO GUGLIELMI: GREGORIO GUGLIELMI : GESU' GUARISCE GLI STORPI (DISTRUTTO) GLORIA DI SAN GIOVANNI DE MATHA 53 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

7- ROMA, PALAZZO CORSINI, BIBLIOTECA- STEFANO PARROCEL: ALLEGORIA DELLA FILOLOGIA E DELLE LETTERE UMANE

Regis' 48) e l'altra con ' San Gregorio alla mensa dei secco), nell'opera della Biblioteca Corsiniana, Parrocel poveri ' (fig. g); 49) rispetto alle altre opere romane, già dimostra una buona pratica dell'affresco. in queste si nota un progressivo alleggerimento degli Il soffitto della terza stanza, contigua alla sala di effetti luministici, presenti, ad esempio, nella tela della lettura, raffigura l' ' Allegoria delle Scienze ' (fig. I I chiesa romana di , raffigurante ' San Carlo e T Av. I) ed in essa sono conservati libri che trattano Borromeo in preghiera' (fig. 10). sol di filosofia, medicina, matematica, storia naturale e Anche nei dipinti di Bevagna (' Sacra Famiglia ' del geografia. 52 > I738), di Narni (' Cristo appare alla Beata Lucia ' firmato In primo piano, su di una sorta di basamento con e datato I750) e di Spoleto (' Incredulità di San Tomma­ doppio gradino, sono raffigurati due vecchi seduti, uno so ' firmato e datato I758), sr> si ritrovano spiccati ele­ in atto di scrivere su di una pergamena e l'altro di leg­ menti classicisti, analoghi a quelli presenti nel nostro gere un libro: figure che rappresentano i filosofi e i tratta­ affresco, la cui levigatezza delle forme, così affinate e tisti antichi e moderni. Essi volgono lo sguardo al centro, alleggerite, denuncia un'aura di rinnovato classicismo verso una figura muliebre in piedi dietro a loro, che ha d'eco ancora raffaellesca, che sembra presagire il nella destra un compasso (la Geografia); con la sinistra ' Parnaso ' di Mengs, di soli quindici anni più ~tardo essa indica un puttino volante che sostiene sulle spalle (I76I). il globo terrestre. Nonostante alcune crepe e cadute di colore che lasciano A sinistra è un'altra figura muliebre, alata, con in ma­ supporre l'uso di una tecnica mista (affresco e tempera a no ed intorno a sé vari strumenti scientifici: il compasso,

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8- ROMA, CHIESA DI SANTA MARIA MADDALENA- STEFANO PARROCEL: DECORAZIONE DELLA CUPOLA E DEI PENNACCHI

la squadra, l'astrolabio; ai suoi piedi l'aquila: st tratta a quanto ha affermato il Sestieri nel noto saggio sul dell'allegoria dell'Astronomia. pittore. 53) Egli aveva eseguito le tele di Macerata (nella In alto, invece, è l'allegoria dei!e scienze mediche Basilica della Misericordia, 1741) e quelle coeve della teoriche e pratiche, antiche e moderne (Esculapio e la chiesa della Manna d'Oro a Spoleto, 54) assai vicine al Medicina). Sulla destra è una architettura con un peri­ nostro affresco: in tutte queste opere prevale l'abilità stilio ad emiciclo al cui centro campeggia una statua di e il mestiere nel riutilizzo di moduli compositivi collaudati, Apollo; davanti al colonnato due donne con le offerte, piuttosto che la freschezza dell'invenzione e la ricerca sono in atto di sacrificare (simboli della magia e della su­ di forme nuove. perstizione?). L'affresco, di grande qualità, dichiara Anche il soffitto Corsini risente, ma solo in parte, apertamente come suo autore Sebastiano Conca (Gaeta di questa fase di stasi: si nobilita e si risolleva per un 1680-1764), tanto da far sembrare superfluo un con­ uso sapiente di tenui soluzioni cromatiche e per certe fronto stilisti co con altre opere del maestro; tuttavia non intonazioni compositive di sapore classicista (evident~ è fuor di luogo citarne alcune, soprattutto degli anni '40, nelle architetture), proprie della tendenza affermatast per dimostrare l'attendibilità dell'attribuzione. Siamo nel durante il pontificato di Benedetto XIV (1740-1758), momento del " ripiegamento sul suo passato , , stando quando cominciava a tramontare l'esuberanza della de- 55 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte Potremmo citare ancora le tele della Holkam Hall Collection (Norfolk, Inghilterra): ' San Gregorio davanti alla Madonna ', il ' Genio del!' Arte ' e la ' Madonna col Bambino e Santi ', ad ulteriore conferma dell'affinità stilistica con l'affresco della Corsini, dove l'equilibrio compositivo, nonostante le numerose figure presenti, conferma un impegno maggiore ed una libertà di in­ ventiva (quasi che fosse una pittura da cavalletto), che non si trovano in altre sue opere di questo stesso pe­ riodo. Come ultime si possono ricordare: la pala dell' ' As­ sunta e San Sebastiano' nella chiesa dei Santi Luca e Martina a Roma, del 1740, 56l dove l'angelo in basso a destra ricompare nella figura allegorica della Geografia e la tela della Galleria dell'Accademia di San Luca di Roma, raffigurante ' Le Nozze mistiche di Santa Ca­ terina' (fig. 13), dove l'angelo a sinistra e il San Giuseppe sono assai simili alle due figure della Medicina e di Esculapio. 57)

9 - ROMA, CHIESA DI SAN GREGORIO AI QUATTRO CAPI STEFANO PARROCEL: SAN GREGORIO ALLA MENSA DEI POVERI

corazione barocca in favore di una maggiore compostezza. Non bisogna dimenticare che c'è nel soffitto della biblio­ teca Corsiniana il ricordo della ' Adorazione dei Magi' di Tours e delle due ' Allegorie ' della di Roma, opere eseguite nei primi anni romani (1707 ca.), ma che si differenziano dalle opere del Conca di quel periodo ancora solimeniane: vi riscontriamo un analogo colorito più chiaro, con intonazioni a volte fredde e trasparenti; addolcite qualità plastiche e chiaroscurali; leziosità espositive maggiormente vivaci e di gusto deci­ samente settecentesco. Altri riscontri stilistici si possono stabilire con la tela della Pinacoteca Comunale di Spoleto (' La Madonna col Bambino ', firmata e datata 1746) e con la volta, all'incirca coeva, del transetto destro della chiesa della Maddalena a Roma, 55) raffigurante la ' Gloria di San Camillo de Lellis ' (fig. 12); in particolare, la seconda opera caratterizzata da una composizione simmetrica e da una atmosfera serena, presenta un analogo sfondamento cro­ matico del cielo azzurro, prodotto qui dai raggi dorati della croce e nella ' Allegoria delle Scienze ' dai raggi gri­ IO- ROMA, CHIESA DI SANTA PRASSEDE gi e freddi dell'irreale sole, dietro Esculapio e la Medicina. STEFANO PARROCEL: SAN CARLO BORROMEO IN PREGHIERA ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte TAv. IV

ROMA, PALAZZO CORSINI, BIBLIOTECA GREGORIO GUGLIELMI! ALLEGORIA DELLA STORIA CHE ORDINA AL TEMPO'DI SCOPRIRE LA VERITÀ ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

.. - ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

I I - ROMA, PALAZZO CORSINI, BIBLIOTECA - SEBASTIANO CONCA: ALLEGORIA DELLE SCIENZE

Già vi dovevano essere stati contatti tra Neri Maria menti di carattere religioso trattati nei testi. 6') Al centro Corsini e il Conca, se il cardinale possedeva nella sua dell'affresco, contornato da una cornice dorata mistilinea, quadreria almeno due tele del pittore: una ' Adorazione campeggia la Religione, vestita di bianco: con la sinistra dei Magi ' (vicina a quelle di Tours e di Gaeta), databile sostiene la croce e con la destra un calice eucaristico; intorno al 1720 e una ' Scena di sacrificio '. 58) Inoltre al di sopra di essa un cherubino sostiene il triregno e le sappiamo che nel 1735 Gottlieb Heiss incise per conto di chiavi. Alla sua sinistra è Mosé con le tavole della legge; Neri Corsini una copia della tela el Conca raffigurante ai suoi piedi, al centro verso destra, sono raffigurati i quat­ ' La Madonna con il Bambino e San Giovanni Nepo­ tro Evangelisti. Sul fondo, Teologi e Padri della Chiesa. muceno ', ora nella , 59) testimonianza La zona sinistra dell'affresco è occupata dalla scena dell'interesse del cardinale per il pittore d'origine napo­ dell'annientamento degli eretici, sospinti da un angelo letana. addirittura fuori della cornice. Infine dal carteggio Corsini risulta che nel 1739 il Dei quattro "sfondi,, questo " Grande , è l'unico cardinale si interessò ad una perizia del Conca riguardo di cui il cardinale Corsini ci indichi con certezza l'au­ ad un quadro dei "P.P. Filippini,, non ancora iden­ tore 62): " Meucci fiorentino , . La notizia ci permette tificato. 6ol di fare luce sull'attività romana, peraltro poco conosciuta, Nella sala di lettura, la più importante del complesso, di Vincenzo Meucci (Firenze 1694-1766). 63l . è 'Il Trionfo della Religione sull'Eresia' (figg. 14 e 15), La presenza sul soglio pontificio di un fiorentl.n<;> , tema iconografico in analogia con le materie e gli argo- Clemente XII Corsini, favorì come già si è visto l'att1v1- 57 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

12 -ROMA, CHIESA DI SANTA MARIA MADDALENA- SEBASTIANO CONCA: GLORIA DI SAN CAMILLO DE LELLIS

tà di artisti fiorentini o toscani a Roma: basti ricordare quegli anni a Firenze: nel 1742 aveva ricevuto da Anna i già citati Alessandro Galilei e Ferdinando Fuga e le Maria Luisa di Borbone, Granduchessa di Toscana, numerose commissioni loro affidate per l'intervento deter­ l'ambita commissione per la decorazione della cupola di minante dei Corsini tra il 1730 e il 1740, e anche dopo. San Lorenzo, chiesa e sepoltura della dinastia medicea: Il cardinale Corsini inoltre, collezionista e mece­ un'opera assai importante realizzata in breve tempo nate, fu probabilmente influenzato nella scelta del Meucci con rara perizia. dalla grande fama che il pittore andava riscuotendo in Così, famoso e pieno di impegni in patria, non amava molto lavorare fuori; rifiutò persino un invito fattogli dal Corsini, su richiesta del re di Spagna, per lavorare a Madrid. L'ingaggio da parte del cardinale Corsini, al contrario, lo trovò disponibile verosimilmente per la relativa vicinanza tra Firenze e Roma e per l'esiguità dell'i m presa. Il Meucci, tra il '30 e il '40 andava affinando il suo stile, liberato ormai dalla tradizione seicentesca che invece incombeva ancora sul suo collega e coetaneo Gian Domenico Ferretti, " il più grande pittore fiorenti­ no del Settecento , , 641 cui il Meucci guardava con interesse. Secondo il Lastri, 6sl Meucci " ... si formò uno stile che non ebbe i difetti dei contemporanei , ; più serio e corretto di un Bonechi e nello stesso tempo più disinvolto ed elegante di un Ferretti. La sua grade­ volezza derivò proprio da questa via di mezzo piuttosto fredda e monotona, che decise di percorrere. 66l È superfluo sottolineare quanto di movimento '' ba­ rocco , intenda il suo classicismo: basti pensare che il Lanzi, dal suo osservatorio già " neoclassico, , vi ri­ scontra non pochi difetti. 67l L'affresco della Corsiniana mostra quanto il pittore fiorentino sia stato colpito dalla pittura romana di que­ gli anni: sono percepibili echi bacicceschi, non foss' altro che per il gruppo degli eretici che escono dalla cornice, anche se la citazione non è intesa dal Meucci nel senso pittorico del maestro barocco. Si direbbe anzi che la levigatezza del ' Trionfo della Religione ' lascia supporre la mediazione dell'Odazzi: la ' Caduta degli Eretici ' nella chiesa dei Santi Apostoli è del 1709 e probabilmente l'arti­ sta fiorentino la vide quando venne a Roma ad eseguire un tema quasi analogo. La citazione " barocca , della cor­ nice non riesce a una vera e propria rottura dell'equilibrio compositivo; l'affresco è costruito con grande misura e compattezza. 13- ROMA, GALLERIA DELL'ACCADEMIA DI SAN LUCA Nell'osservare l'affresco Corsini, inevitabilmente il pen­ SEBASTIANO CONCA: NOZZE MISTICHE DI SANTA CATERINA siero corre all'altra più importante realizzazione fiorentina ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

14 - ROMA, PALAZZO CORSINI, BIBLIOTECA VINCENZO MEUCCI: ALLEGORIA DEL TRIONFO DELLA RELIGIONE SULL'ERESIA

15- ROMA, PALAZZO CORSINI, BIBLIOTECA VINCENZO MEUCCI: ALLEGORIA DEL TRIONFO DELLA RELIGIONE SULL'ERESIA (PARTICOLARE)

59 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

16- FIRENZE, CHIESA DI SAN LORENZO VINCENZO MEUCCI: DECORAZIONE DELLA CUPOLA E DEI PENNACCHI

nella chiesa di San Lorenzo, che è di pochi anni antece­ miana, dove ancora si trova, raffigurante ' San Giuseppe dente e che presenta delle analogie stilistiche abbastanza da Copertino' (cm. 302 x 192): " ... il Beato Giuseppe strette (figg. 16- 18); in particolare si rilevano in entrambe da Copertino è del Sig. Vincenzo Meucci mandato da alcune premesse che preludono al nuovo gusto tendente Firenze ... , (fig. 19). 68) verso una freddezza neoclassica, come nel modo di È possibile che la vicinanza della chiesa col palazzo schiarire la tavolozza e nel rigore del disegno. Se però Corsini favorisse la conoscenza del pittore con i frati di nella Biblioteca Corsiniana tutto è ancora più addolcito, con soluzioni tonali di stemperati gialli e lilla, in un'altra Santa Dorotea nel 1746-1747 (epoca di esecuzione del­ opera romana del Meucci, completamente dimenticata l' affresco Corsini); essi in quegli anni erano occupati nei dalla critica e che qui si presenta per la prima volta, lavori di ristrutturazione della chiesa, sia per la parte una forse minore preoccupazione della commissione fa architettonica che per la pittorica. 69l sortire degli effetti più " avanzati , . È verosimile quindi che l'occasione della beatificazione Il Titi ricorda un quadro del Meucci nel primo altare di San Giuseppe da Copertino, frate dello stesso ordine a sinistra nella chiesa di Santa Dorotea a Porta Setti- (minori conventuali) avvenuta_nel 1753, abbia favorito e

6o determinato©Ministero la commiSSIOneper beni e ledi attivitàun quadro culturali-Bollettino raffigurante erigere d'Arte presso il convento della Grottella (vicino a Coperti­ proprio questo santo, ad ornamento di uno degli altari no), ove egli risiedette per alcuni anni. 7 1l ancora privi di tela. Il dipinto dunque dovrebbe essere La scena, che dovrebbe essere movimentata, a causa stato eseguito intorno al I753· 7o) dell'episodio miracoloso narrato, è trattata in modo assai La presenza di una seconda croce sullo sfondo, costi­ gelido;_ è ferma, anche per l'uso di colori freddi e poco tuisce una particolarità iconografica: si tratta della rap­ corpos1. presentazione di una levitazione del Santo, avvenuta da­ Esaminando la composizione si nota che ad un gruppo vanti al Calvario posto al termine della Via Crucis, fatta di fedeli raccolti in basso, a destra della tela, si contrap-

17- FIRENZE, CHIESA DI SAN LORENZO VINCENZO MEUCCI: DECORAZIONE DELLA CUPOLA (PARTICOLARE)

6r ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte pone la croce e il Santo in volo in alto a Sinistra, co­ Un ringraziamento particolare alla dott.ssa Amelia Cosatti, diret­ ~icché_ r~sta un notevole SJ?azio centrale libero da figure trice della Biblioteca Corsiniana, che mi segnalò i documenti Corsini, m cui si apre un paesaggio sommario, ma non inerte· quando, alcuni anni orsono, iniziai a studiare le pitture e la storia del palazzo Corsini, in occasione di un lavoro di schedatura per conto i panneggi delle vesti sono morbidi, larghi e dal disegn~ del Gabinetto Fotografico Nazionale. Voglio inoltre ringraziare per ben definito, con colori freddi che sembrano preludere ad le utili notizie e suggerimenti Vittorio Casale, Olivier Michel, Stella opere di impronta neoclassica. Rudolph e A. Ripert. Le fotografie che illustrano il testo sono dovute rispettivamente a: foto Roma, ottobre 1980 Giandean (1, 2); Gabinetto Fotografico Naz ionale (3, 5, 7, 8, 9, 10,

18- FIRENZE, CHIESA DI SAN LORENZO VINCENZO MEUCCI: DECORAZIONE DI UN PENNACCHIO

6~ ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

19 - ROMA, CHIESA DI SANTA DOROTEA VINCENZO MEUCCI: SAN GIUSEPPE DA COPERTINO 20)©Ministero Cfr. gli atti perdi d .o~ beniaz ione e della le attivitàbiblioteca culturali-Bollettinodi Cler:nente . XII dipingevano d'Arte in Roma nel pontificato di Benedetto XIV , . Cfr.: al Cardinale Neri Corsm1 (28 agosto 1733) e da questi al mpote A. GRISERI, Gregorio Guglie/mi a Torino, in Paragone, n. 6g, I955, Filippo Corsini (9 aprile 1754), in P. ORZI SMERIGLIO, op. cit., pp. 29-38. pp. 312-314 e in A. PETRUCCI, I Bibliotecari ... cit., p. 404, e Ap­ 43) Realizzazione tecnica non esclusiva del Guglielrni ma che pendice, pp. 422-424. risale alla pittura classica. 21) È in realtà una lunga e minuziosa relazione sulla biblioteca, 44) Su due cartelle dorate poste sui due ingressi alla sala è scritto un docum~nto prezioso, perché vengono descritti i testi e i locali, PHILOLOGIA E LITTERAE HUMANAE. rimasti praticamente intatti sino ad oggi, in cui erano conservati. 45) Accademico di San Luca dal I734 al 1762, si formò presso Solo i disegni, le stampe, i manoscritti, le miscellanee e i testi di Carlo Maratta " mostrando poi legami con l'ambiente romano­ giurisprudenza civile e canonica, contenuti nelle tre piccole camere, napoletano e talora più incline alle più moderne soluzioni del Mu­ hanno mutato collocazione: le stampe e i disegni sono conservati ratori, (Griseri). Su Parrocel cfr.: THIEME-BECKER, op. cit., vol. nel Gabinetto Nazionale delle Stampe, e gli altri libri redistribuiti XXVI, Leipzig 1932, p. 257; E. BÉNÉZIT, Dictionnaire des Peintres, nei vari locali della stessa biblioteca. La lettera fu pubblicata la Scu/pteurs, Dessignateurs et graveurs ... , nuova ed. 1976, vol. VIII, prima volta su Novelle Letterarie, tomo XVI, coli. I45-153; I67- p. I38; Il Settecento a Roma (catalogo della mostra), Roma I959, 172; 179-184, rispettivamente il 7, il 14 e il 21 marzo del 1755; scheda a cura di A. Griseri, p. I7o, n. 431. fu edita poi da A. ZACCARIA, in Storia Letteraria d'Italia, vol. XIV Uno studio monografico sull'artista non esiste ancora, né, in (Modena 1759), L. I, cap. II, pp. 49-59· Sul fregio con i ritratti particolare, sulla sua attività romana; cfr. inoltre: F . TITI, Descri­ degli autori dei testi cfr.: A. WANDRUSZKA, Un fregio enciclopedico ZIOne delle pitture, sculture e architetture esposte al pubblico in Roma, di ispirazione muratoriana nella biblioteca di Palazzo Corsini a Roma, Roma 1763, rist. anast. della II ediz. a cura di F . Prinzi, Roma Firenze 1975, in Atti del Convegno Inter. di Studi Muratoriani, 1978, pp. 99, 146, 205, 248, 249 e 45I; G . BonARI- S. Trcozzi, Modena 1972, pp. 221-228. Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura, scritte da' 22) V. GOLZIO, op. cit., p. IOI. più celebri personaggi dei secoli XV, XVI e XVII, Milano 1822; 23) Cfr. : M. LASTRI, L'Etruria Pittrice, Firenze 1795, vol. II, t. II, p. I 72, rist. anast. Bologna 1979; Bulletin de la Societé de CXIX. I'Histoire de l'Art français, Igro, p. I24· 24) M . MARANGONI, La pittura fiorentina nel 'Settecento', in 46) Cfr.: G . L., Cata/ogue des Musée de la Ville de Carpentras, Rivista d'Arte, VIII, 1912, p. ror. avec notices historiques, Carpentras 1900, p. 40, n. I 55; il ritratto, 25) THIEME-BECKER, Kiinstler-Lexikon, vol. XXIV, Leipzig 1930, con altri tre raffiguranti i cardinali Melchior del Polignac, Alessandro p. 450. Aldobrandini (e non Aldobrandi) e Giorgio Spinola (citato quest'ul­ 26) E. ScHLEIER, L'ultimo pittore del Rococò a Roma. Opere timo nel catalogo del museo ma, per il momento, non rintracciabile), sconosciute di Thaddiius Kuntz, in Arte Illustrata, III, nn. 27-29, sono attribuiti invece dal Thieme-Becker a Stefano Parrocel. 1970, p. 97· 47) L. MoRTARI, Santa Maria Maddalena, Roma I969, n. I04, 27) A. M . CLARK, voce Gregorio Guglie/mi,. in Painting in ("Le Chiese di Roma Illustrate,), p. 34· in the eighteenth century : Rococo to Romanttctsm (catalogo della 48) THIEME-BECKER, op . cit., vol. XXVI, Leipzig 1932, p. 257 mostra), Chicago 1970, p. 196. . 49) La tela è databile verso il I727-29, epoca dei lavori di siste­ 28) A. M . CLARK, Sebastiano Conca and the roman Rococo, m mazione e consacrazione della chiesa; cfr. : A. BARIGIONI, Notizie Apollo, 85 (1967), n. 63, p. 334· /storiche della Sacra Immagine di Maria Santissima, ms. 1730, ed. 29) Biblioteca Corsiniana, Cors. 2487 ter, 3 ottobre I747• ff. 2•-3'· Roma I863, pp. I6, I7 e 33· Cardinale protettore della chiesa era 30) A. PETRUCCI, I Bibliotecari ... , cit., pp. 406 e 407. Lorem:o Corsini, il futuro papa Clemente XII. 31) Biblioteca Corsiniana, Cors. 2487 ter, 15 febbra1o 1746, f. r •. so) Il quadro di Santa Prassede è firmato e datato 1739, cfr.: L. BARROERO, Guide Rionali di Roma, Rione I - Monti, parte II, Ro­ 32) Biblioteca Corsiniana, ibidem, I3 settembre I746, f. I •. ma 1979, p. 70. 33) Due cartelle dorate, p9st~ come nelle. altre sale sui due in­ 51) C. PIETRANGELI, Guida di Bevagna, Bevagna 1959, p. 30; gressi, portano queste due d1stmte ISCriZIOni : HISTORIA PROFANA e V. CASALE- G . FALCIDIA- F . PANSECCHl- B. TOSCANO, Pittura de/ HISTORIA LETTERARIA. Seicento e Settecento - Ricerche in Umbria, r, Treviso 1976, p. 45 34) Cfr. note nn. 26 e 27. e nota So; catalogo nn. 82, 236. 35) Biblioteca Corsiniana, Cors. 2487 ter, 3 ottobre I747, f. 2'. 52) Due cartelle dorate sui timpani delle porte d'accesso alla 36) E . FALCONET (Oeuvres, Lausanne 1781, vol. V, pp. IIo-II6) sala portano scritto: PHILOSOPHIA / MEDICINA / MATHEMATICA e lo conobbe nel 1772; J. P. MARlETTE (Abe.cedario et autres notes HISTORIA NATURALIS / GEOGRAPHlA. inédites de ce Amateur sur /es arts et /es artzstes, a cura d1 Ph. de 53) G. SESTIERI, Contributi a Sebastiano Conca, in Commentari, XX Chennevièrs et A. de Montaiglon, t. II, Paris 1853-54, Archives (1969), n. 4, pp. 317-34I; XXI (1970) nn. I-2, pp. I22-138; in de l'Art Français, IV, p. 339), lo incontrò a Parigi nel I770 pre­ partic. I22-I26. sentatogli dal suo arruco Vernet. L. PASCOLI, nella seconda verswne 54) V. CASALE- G . FALCIDIA- F. P AN SECCHI- B. TOSCANO, op .cit., della Vita di Francesco Trevisani, ms. conservato presso la Blblto­ teca Augusta di Perugia, n. r 383, ff. 88-95, include tra gli allievi pp. 44 e 45 e note nn. 77 e 78; catalogo nn. 207, 210. del Trevisani anche Gregorio Guglielrni. 55) V. CASALE - G. FALCIDIA- F . PANSECCHI- B. TOSCANO, op.cit., catalogo n. 260; L. MoRTARI, op. cit., pp. 44-46. 37) Per una bibliografia su G . Guglielmi cfr.: P. E ..M~SINGER, in THlEME-BECKER, Kiinstler-Lexikon, vol. XV, Le!pZlg I922, 56) K. NoEHLES, La chiesa dei SS. Luca e Martina nell'opera di coli. 254-256; A. GRISERI, in Mostra del Barocco Piemontese (ca­ Pietro da Cortona, Roma rg6g, p. II4· talogo della mostra), Torino 1963, vol. II, pp. 99 e roo; K . GARAS, 57) Cfr.: foto del Gabinetto Fotografico Nazionale, Serie E, Gregorio Guglie/mi, in Acta historiae Artium, IX, 1963, pp. 269-29'1-; n. 35955· A. M . CLARK, Painting in Italy ... , cit. p . .rg6; C . .CAR~ME!-LINO, m 58) G. SESTIERI, op. cit., (I970), p. I36. Dizionario Enciclopedico Bo/affi det Pztton1 e degh Inmon Italzam, 59) P. DELLA PERGOLA, Galleria Borghese. l dipinti, Roma I955, ad vocem, vol. VI, Torino I974• pp. 224 e 225. vol. I, pp. 87 e 88. 38) R. LONGHI, Il Goya romano. e la :cultura di via Condotti', 6o) Biblioteca Corsiniana, Cors. 2487 bis, 26 gennaio 1739, f. 3'· in Paragone, 53, I954, pp. 28-39, m part1c. pp. 37 e 38. 6r) Nelle due cartelle dorate, una sulla porta di accesso, l'altra su/ timpano prospiciente, si trova scritto rispettivamente: THEOLOGIA . 39) K. GARAS, op. czt., p. 269; di essi ci restano alcune buone HISTORIA ECCLESIASTICA e BIBLIA ET EXPOSITORES / SS. PATRES CONCILIA riproduzioni fotografiche presso il Gabinetto Fotografico Naz10nale. Da notare che in questa sala il fregio con i ritratti degli autori 40) ARCHIVIO DI STATO DI ROMA, Agostiniani in S. Agostino, dei testi, dipinti a chiaroscuro, che nelle altre sale sovrasta le scaf­ 303 (S 12), tomo I, f. 215. F. FASOLO, Aqgiunta di notizie circa falature, è stato coperto, probabilmente nel XIX secolo, con un l'attività Vanvitelliana nella fabbrica di S. Agostino, in Atti dell'VIII altro tratto di libreria contenente tutte le opere di argomento gian- Convegno Nazionale di Storia dell'Architettura, Caserta 1953, pp. ros­ senista (cfr.: A. WANDRUSZKA, op. cit, pp. 224 e 225). . I 14 nota 7, 30); Tutela e valorizzazione del patrimonio artistico di Forse, ma è solo una ipotesi non suffragata da prove documentane, Roma e del Lazio, Catalogo della mostra, Roma 1964, p. I03; ciò avvenne tra il 1843 e il r846, quando furono create le due nuove A. SCHIAVO, Il Convento degli Agostiniani sede dell'Avvocatura sale della Biblioteca, confinanti con la sala di lettura: nella prima Generale dello Stato, in L'Avvocatura dello Stato, Roma I976, furono conservate le edizioni classiche e i periodici letterari; nella pp. 597 e 598. . seconda le opere di pregio, tra cui i manoscritti, gli incunaboli, i 41) P. C. BLANco, La SS.ma Trznità dei Domenicani Spagnolt, libri d'arte, le incisioni e i disegni (cfr.: A. PETRUCCI, I Bibliote­ Roma s. d. (circa 1931), n. 28 (" Le Chiese di Roma Illustrate,), cari ... cit., p. 416). pp. 27 e 39· 62) Biblioteca Corsiniana, Cors. 2487 ter, 3 ottobre 1747, f .. 2v. 42) Già L. LANZI (Storia pittorica della Italia ecc., Bassano 63) Questo fecondo ed instancabile pittore fiorentino. fu. allievo I795- g6, ediz. a cura di M. CAPucci, Firenze I968, vol. I, p. 41 r), di Sebastiano Galeotti a Firenze e più tardi di Giovanm Gmseppe afferma che: "Gregorio Guglielmi non è molto noto alla p~tna Del Sole a Bologna, dove fu mandato dal suo protettore Giovanni quantunque le sue pitture a fresco nello sp.eda!e d1 ~anto SJ?mto Battista Bartolini Salimbeni. Eseguì soprattutto pitt.ure a fr~sco, in Sassia lo fa cessero computare fra 1 g10vam pm cons1derevoh che arte nella quale era molto versato: nelle sue opere SI nota chiara- ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte 11 , 12, 13, 14, 19);foto Rigamon ti (4, 6); foto . Bibli~t heca Hert ziC!na 8) G . VAS I, Delle M agnificenze di Roma antica e moderna, Rom ~ (1 5) · Gabinetto Fotografico Soprintendenza Bem Artzstzcz e Stoncz dz I754, vol. Il, L . IV, pp. XXXI-XXXII e tav. 72; a proposito dt Fire~ ze (16, 17, 18); foto Guidotti (Tav. I e IV). palaz:~:o Corsini, l'autore ricorda una sua precedente incisione del pala:~:zo raffigurante : " ... un gran prospetto, che da me fu dato già in stampa alcuni anni or sono, . Si tratta della nota incisione I) Cfr. per la storia del pala:~::~:o, i seguenti testi con relativa biblio­ del I75I conservata presso il Gabinetto Nazionale delle Stampe, grafia : G . MATTHIAE, Ferdinando Fuga e la sua opera romana, Roma, n. 5904, che fa pensare, per alcuni particolari presenti, che i lavori s. d. (ca. I95I-52), pp. 73 e 74; L. BIANCHI, Disegni del Vanvitelli fossero ancora in corso (cfr.: L. BIANCHI, op. cit., Roma I955, e del Fuga al Gabinetto Nazionale delle Stampe, in Atti dell'VIII pp. 44-46). Ora, alla luce delle lettere inedite del cardinale Corsini Convegno Nazionale di Storia dell'Architettura, I953 (1956), pp. II5- si può confermare questa ipotesi; si possono altresì datare quasi I25; IDEM, Disegni di Ferdinando Fuga ed altri architetti del Sette­ ad annum i progetti del Fuga pubblicati nelle opere citate alla nota I) cento, (catalogo della mostra), Roma I955, pp. 42-50, nn. 24-32; come " Seconda Idea , delle piante del piano terreno e del piano R . PANE, Ferdinando Fuga, Napoh I956, pp. 58-66; V. GoL~Io , nobile; infatti il colore "Rosso forte, indica la fabbrica nuova Palazzi Romani dalla Rinascita al Neoclassico, vol. XVI, Bologna già fatta (cioè la Biblioteca), mentre il " Rosso leggieri,, la parte I97I, pp. gg-Io2; F. RosATI, Palazzo Corsil}i .l!ia_rio. in c;api­ centrale ancora da fare (l'ingresso e la scala di accesso); dun­ tolium, L (I975), nn. 7-8, pp. 32-48. Per 1 nhevt e le plamme­ que siamo dopo l'ottobre I747, quando era in corso il trasporto trie dell'edificio, cfr.: P. M . LETAROULLY, Edifices de mo ­ dei libri nei nuovi locali destinati a biblioteca, ma prima del 23 lu­ derne, Paris I868-I874, ried. a cura di A. BROADBENT, London glio I 75 I, epoca in cui il cardinale Corsini riceve il progetto quasi I930, vol. Il, pp. 405-409 e tavv. I47 e I48. definitivo per la scala, che già prevedeva lo sviluppo longitudinale Nello stesso periodo (non sappiamo se vi sta una qualche rela­ raccordato a due cortili (Cors. 2847 ter, 23 luglio I75I, ff. 2'-2"). :done tra di essi), altri rilievi furono eseguiti da Paolo Pollastri Purtroppo le lettere di questo periodo (I75D-5I) sono sporadiche, (I872) e conservati nell' ~rchivio Storico Capitolin.o, ~ià citati ?a e c'è addirittura un " buco, dal 24 agosto 1750 al I6 luglio I75I L. PIROTTA, Nuovo contnbuto alla stona del R . Gzardmo Botamco fino a che il 22 aprile I752 il carteggio si interrompe definitivamente. di Roma, in Capitolium, I2, I94I, a. xyi! pp. 377:-384; dalla P. OR~I SMERIGLIO, I Corsim a Roma e le ongzm della Bzblwteca Corsmzana, g) L. CARDELLA, Memorie storiche de ' Cardinali della Santa Roma 1794, tomo VIII, pp. 244-246; G. Mo­ in Memorie dell'Accademia Nazionale dei Lincei, Classe di Scien:~:e Romana Chiesa, morali, storiche e filologiche, s. VIII, VIII, fase. 4, anno CCCLV RONI, Dizionario di Erudizione storico-ecclesiastica, Venezia 1842, tomo XVII, p. 286; L. PASSERINI, Genealogia e storia della famiglia (I958), pp. 2gi-33I; da R. MoR.GHEN, .L'Accadem.ia . IJa~ionale dei Lincei ... Roma 1972, p. 47; eststono moltre altn nhevt, pro­ Corsini, Fireme I858, pp. I73-I8I; L. VON PASTOR, Storia dei babilmente desunti da questi, eseguiti nel I938 dall'Ufficio Tecnico Papi, vol. XV, Roma I933, pp. 668 e 66g; E. DAMMING, Il movi­ della Reale Accademia d'Italia e altri aggiornati al 5 luglio I945• mento giansenista a Roma, Città del Vaticano I945, p. 228; Enci­ nell'Ufficio Tecnico dell'Accademia dei Lincei presso Palazzo Corsini. clopedia cattolica, tomo IV, Città del Vaticano Ig)o, coli. 65g-66o. Fondamentale per la ~toria del palazzo, come si vedr~ appresso, 10) Ch. DE BROSSES, Viaggio in Italia (I739-40), Lettere familiari, è anche il contenuto dt numerose lettere medtte che ti cardmale ed. ital. Bari I973, p. 357· Neri Corsini inviò al fratello Bartolomeo, conservate presso la II) L. GARDELLA, op. cit., p. 245; G . MoRONI, op. cit., p. 282; Biblioteca Corsiniana, in particolare quelle relative agli anni I735- L. VON PASTOR, op. cit., pp. 666 e 667. I75I (Cors. 2487 bis; Cors. 2487 ter). I2) Sul mecenatismo dei Corsini, in particolare di Clemente XII, 2) Si ha intenzione, da parte di chi s,criye •. di pubblicare succes~i­ cfr.: L. VON PASTOR, op. cit., pp. 784-795. Su P. F. FOGGINI, cfr. : vamente uno studio monografico sull edtfic10; a questo propostto B. MATTEUCCI, ad vocem, in Enciclopedia Cattolica, tomo V, Città si deve però ricordare che altro materia!~ document.ario sulpalazw del Vaticano 1950, coli. I464-I466. Su G . G . BOTTARI, cfr. : G . Corsini dovrebbe essere conservato nell archtvto dt famtglta a Ft­ PIGNATELLI- A. PETRUCCI, ad vocem, in Dizionario biografico degli renze. Gli inventari della Galleria sono stati pubblicati per la prima italiani, vol. XIII, Roma I97I, pp. 409-4I8; S. PROSPERI VALENTI volta da Pina Magnanimi (cfr.: Gli inventari della Collezione romana RoDINÒ, Le lettere del Mariette a Giovanni Gaetano Bottari nella dei principi Corsini in Bollettino d '~ rte, Ig8o, n. 7, P·. 91 .e ss., n . 8, Biblioteca Corsiniana, in Paragone, 339, maggio I978, pp. 35-62 p. 73 e ss.). Si attende inoltre con mteresse la pubbltca:~:tone dt uno (in particolare pp. 52 e 53, nota I). studio, da parte di A. Costamagna, che farà luce sulla complessa I3) F . CARAFFA, La cappella Corsini nella Basilica Lateranense e poco studiata storia del " collezionista ,1 Neri .Co!sini. . (I73I-I799), in Carmelus, vol. 2I, I974• pp. 28I-338. Si coglie l'occasione per ausptcare un. nsolutono mterven~o dt I4) Cfr.: F. SoUCHAL, Les Slodtz, scu/pteurs et décorateurs du roi, restauro dell'edificio che versa in precano stato dt conservaziOne: Paris I967, pp. 66I e 662, n. I5I; la tela è conservata in palazzo a parte l'annoso problema dell'umidità al piano terra, mai risolto, Corsini a Fireme, cfr. foto del Gabinetto Fotografico Nazionale, non è stato ancora completato l'intervento al soffitto del grande Serie E, n. 26I56. vestibolo del piano nobile. I5) F. CARAFFA, op. cit., pp. 322-323 e note nn. 4 e 5; p. 332, 3) Cfr. : Biblioteca Corsiniana, Cors. 2487 bis: anno I735 (I0 no­ nota n. 28. vembre ff. I "-2'; 8 novembre f. 3'i I5 novembre f. r '; 18 novem­ I6) Attualmente i locali della Galleria sono in corso di restauro bre f. 2'; 2 dicembre f. I "; 13 dicembre f. I'; 23 dicembre ff. I "-2'); a cura della Soprintendenza ai Beni Architettonici del La:~:io . Sulla anno I736 (I8 gennaio f. 2'; 6 luglio ff. I "-2'; 7 agosto ff. I '- rv; quadreria, cfr.: A. VENTURI in Le Gallerie Nazionali italiane, Ro­ 17 settembre f. r •). ma I8g6, pp. 76-78; F . HERMANIN, Catalogo della R . Galleria 4) P. RoMANo (Roma nelle sue strade e nelle sue piazze, Roma, d'Arte antica nel palazzo Corsini -Roma, Bologna I924; A. DE Rr ­ s. d., vol. G-L, p. 27I) cita il diarista Bagnari (manoscritto presso NALDIS, La Galleria Nazionale d'Arte Antica in Roma, Roma 1932. l'Archivio di Stato di Roma), il quale al 20 agosto 1736 scnve: Sulla colle:~:ione di sculture antiche: G. DE LucA, I monumenti antichi " .. . il 6 corrente [agosto] si diede prif!cipio alla detta nuova ~ab­ di Palazzo Corsini in Roma, Roma I976, voli. 2. brica o rimodernazione del palazzo gta detto_, [palazzo Corsmt]. 17) Cfr.: A. ALESSANDRINI, Centenario della Corsiniana, in Ac­ Anche F. VALESIO, Diario di Roma, a cura dt G. SCANO, Mtlano cademie e Biblioteche d'Italia, I954, pp. 225-239; O. PINTO, Storia I979, vol. V, p. go6 e n. 6g, ricorda: " [f. 218] 22 . otto~re 1736, della biblioteca Corsiniana e della biblioteca dell'Accademia dei Lincei, lunedì. Gli Corsini hanno posta la mano a racCO';!Ctare. ti palaz:~:~ Firenze I956 (collana di monografie delle biblioteche d 'Italia, III); Riarii alla Lungara, che già fu abitato dalla regma dt Sve:~:ta e ~a esst P. ORZI-SMERIGLIO, op. cit., pp. 29I-33r. comprato, e verrà quasi tutto rinnovato, ; al vol. VI, p. 34, ncorda I8) A. PETRUCCI, Fondi documentari ignoti della Biblioteca del­ al venerdì 5 aprile I737: ".[f. I4] Gli çorsin! nipoti del Papa, ~ann~ l'Accademia Nazionale dei Lincei, in Rendiconti dell'Accademia presa a cambio della eredttà Gabnelh scudt 3o.ooo e 6.ooo Vttahzt Nazionale dei Lincei - Classe di scienze morali, storiche e filologiche, da monsignor Perinelli per terminare la fabbrica del loro pala:~:zo s. VIII, XIII (I958), pp. 243-247; IDEM, I B ibliotecari Corsiniani alla Lungara. , fra Settecento e Ottocento, in Studi offerti a G. Incisa della Rocchetta, 5) Nel I738 la biblioteca del Papa, proveniente dal pal~zzo Cor­ 1973, Miscellanea della Società Romana di Storia Patria, XIII, sini di pia:~;:~;a Navona, fu sistemata provvisoriamente al ptano terra I973· pp. 401-424· del Pa la:~::~:o Riario. Ig) Per la stona della collezione Corsini di disegni e stampe e Cfr.: F. VALESJO, op. cit., vol. VI, p. I52, 187, 3I8; Biblioteca sulla nascita del Gabinetto Nazionale delle Stampe, cfr.: P. KRISTEL­ Corsiniana, Cors. I877 (44 D 34), lettera di mons. Bottari, biblio­ LER, in Le Gallerie Nazionali Italiane, Roma I8g6, pp. I39-144; tecario corsiniano, del 29 aprile I738 (n. 39, ff. 7I"-'72'); ibidem, F. HERMANIN, Relazione sul Gabinetto Nazionale delle Stampe, in Cors. 2487 bis, lettere di Neri Corsini al fratello Bartolomeo: I3 mag­ Rendiconti della R. Accademia dei Lincei, Roma Igo6, p. 357 e ss. ; gio 1738, f. 3": " •.. verso i 20 crederei fosse abitab~e il pala:~:zo della L. BIANCHI, Il Gabinetto Nazionale delle Stampe, in Musei e Gal­ Longara ... ,; anno I739 (27 gennaiO f. 3"; I9 maggto f. I"; 22 mag­ lerie d'Italia, rg68, pp. 29-44; S. PROSPERI VALENTI RODIN Ò, Note gio f. 2"). CRACHAS, Diario Ordinario, I9 luglio I738. storiche sulle collezioni Corsini e Pio del Gabinetto Nazionale delle 6) Biblioteca Corsiniana, Cors. 2487 ter: anno 174I (I7 gennaio Stampe, in Immagini da Tiziano . Stampe dal sec. XVI al sec. XIX ff. r'-rv; 31 gennaio f. r'; 2I febbraio f. I "; 4 marzo f. 2"). dalle collezioni del Gabinetto Nazionale delle Stampe (catalogo 7) Biblioteca Corsin.iana, Cors. 2487 ter: anno I745 (30 gen­ della mostra), Roma 1977, pp. II-I3, con ricca bibliografia; nonché naio f. 2•; II maggio f. I •); anno I746 (I3 settembre f. r •); anno i saggi già citati nelle precedenti note relativi alla storia della bi­ 1747 (3 ottobre ff. 2"-3'). blioteca inscindibilmente legata a quella delle stampe e dei disegni. mente©Ministero l'influsso del perGher ardinibeni e dellole attività stesso Ferretti culturali-Bollettino, col quale Trastevere d'Arte - Parte l, Roma 1977, p. g8, ci forniscono la stessa collaborerà poi nella realizzazione di alcune decorazioni di chiese, notizia. affidate dai committenti a gruppi di artisti; è il caso della chiesa di 6g) I lavori iniziarono nel 1738, sotto la direzione del Nolli (che San Domenico al Maglio e del Salvatore al Vescovo, ambedue a fu sepolto nel 1750 nella stessa chiesa) e terminarono intorno al Firenze, dove lavorò appunto con Gian Domenico Ferretti e con 1756: cfr.: A. CocCIA, Santa Dorotea Vergine e Martire, Roma Mauro Soderini tra il 1737 e il 1738. Le fonti più importanti sul 1965, p. 79 e ss.; L. GIGLI, op . cit., p. g6. Meucci restano il manoscritto di F. M . N . GABURRI, Vite di Artisti, 70) In occasione della beatificazione di San Giuseppe da Co· presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, Pal. E. B. g. 5., (che però pertino, i Minori dovettero commissionare diversi quadri raffigu· mori nel 1742, quindi non poté riportare notizie sulle opere romane ranti il santo francescano: nel convento di Assisi, per esempio, è del pittore fiorentino); M. LASTRI, op. ci t., CXIX. Nonostante gli conservata una tela firmata da G. A. Fornioni da Imola e datata spunti offerti dal già citato saggio del Marangoni del 1912 e dalle 1753, eseguita per un altare della Basilica Inferiore (cfr. : L. BAR· indicazioni bibliografiche del THIEME- BECKER (cfr. nota 25) uno ROERO- V. CASALE - G. FALCIDIA - F . PANSECCHI - B. ToSCANO, studio completo sull'artista non esiste ancora. Una succinta ma ricca Pittura del Seicento e Settecento- Ricerche in Umbria, 2, Treviso rg8o, scheda è quella di G. EwALD in Gli Ultimi Medici. Il tardo barocco catalogo n. g6, p. 395· a Firenze 1670-1743 (catalogo della mostra), Firenze 1974, p. 288. Sul problema della diffusione dei quadri in occasione della ca­ Il Lastri, per primo, ricorda che il Meucci eseguì: " ... ad istanza nonizzazione dei santi cfr.: V. CASALE, L a canonizzazione di San ; del Cardinal Neri Corsini la volta della sua Biblioteca in Roma ... 11 Filippo Benizi e l'opera di Baldi, Berrettoni, Garzi, Rioli, Maratti, cfr. nota 23. in Antologia di B elle Arti, g-12, 1979, pp. II3-13I. Su San Giu­ 64) G. EWALD, op. cit. , p. 220. seppe da Copertino cfr. : N. DEL RE, in Bibliotheca Sanctorum, ad 65) M. LASTRI, op. cit., CXIX. vocem, vol. VI, Grottaferrata 1965, col!. 1299-1303. 66) M. MARANGONI, op. cit., p. 91. 71) Cfr.: P. G. PARISCIANI, San Giuseppe da Copertino, Osimo 67) L . LANZI, op. cit., 1968, l, pp. 199 e 200. 1963, p. 25- 68) F. TITI, op. cit., p. 453· Sulla scia del Tiri altri autori, da Quando l'articolo era già in bozze, nella 11 edizione delle Guide Rionali A. NIBBY, Roma l'anno MDCCCXXXVJII, Roma 1839, Parte l di Roma (L. GIGLI, Rione XIII - Trastevere, Parte I, Roma 1g8o, Moderna, p. 211 a L. GIGLI, Guide Rionali di Roma, Rione Xlii - p. 102) vedo riportata la corretta attribuzione degli affreschi Corsiniani.

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