Montagne360. Luglio 2017, € 3,90. Rivista mensile del Club alpino italiano n. 58/2017. Poste Italiane Spa, sped. in abb. Post. - 45% art. 2 comma 20/b - legge 662/96 Filiale di Milano. Prima immissione il 27 giugno 2017 Montagne360 La rivistaLa del Club alpino i taliano Gli ottomila amodo nostro BENET ROMANO NIVES MEROI E luglio 2017 € 3,90 Offerta riservata solo ai Soci EDITORIALE CLUB ALPINO ITALIANO orizzonti e orientamenti “Assicurarsi” in attività personale: P Abbonati molto più che un’opportunità con lo sconto di oltre il di Vincenzo Torti*

Socie e Soci carissimi, con l’arrivo dell’estate riprendono a pieno ritmo le nostre attività in montagna, alle quali dedicarci con entusiasmo e passione, ma anche con preparazione e prudenza, con la consa- pevolezza dei rischi oggettivi che si possono incontrare. Proprio per questo, un alpinista come Hervé Barnasse, nel suo La montagna dentro, ri- corda di essersi appuntato queste tre regole che, all’evidenza, possono considerarsi valide anche per ciascuno di noi: 1. Non sopravvalutare mai le tue capacità. 2. Non sottovalutare i pericoli. 3. Se decidi di infrangere volontariamente queste due regole, sei responsabile delle Tue azio- ni e ne pagherai le conseguenze. E, anche se, rispetto ai grandi numeri dei frequentatori della montagna nelle molteplici 6 numeri di specialità, gli incidenti rappresentano, da un punto di vista statistico, un dato estremamen- P te contenuto, è altrettanto vero che le relative conseguenze determinano, specie nei casi più Meridiani Montagne gravi, rilevanti criticità per chi vi è coinvolto, direttamente o in quanto familiare. Proprio per questo, in occasione dell’Assemblea dei Delegati di Napoli ho voluto sottolinea- a soli re il tema che desidero trattare, in questo editoriale, con ciascuno di Voi, con la certezza che le riflessioni che ne potranno derivare consentiranno una ulteriore valorizzazione di quanto euro IN REGALO IN OGNI il Sodalizio mette a disposizione dei propri Soci. 26,00 NUMERO Già sapete che, per effetto della sola iscrizione, ogni Socio beneficia, nelle attività istituzio- (più € 1,90 contributo spese di spedizione) LA CARTINA nali, vale a dire tutte quelle organizzate sia dalle Strutture centrali che da quelle Territoriali, ESCLUSIVA di coperture assicurative in caso di infortunio, per la responsabilità civile, il soccorso alpino anziché euro 45,00 endoeuropeo e la tutela legale. Quel che, invece, va ricordato è che, proprio e solo perché Soci, possiamo accedere, a ri- In più, potrai vincere uno splendido viaggio in Uzbekistan chiesta e a condizioni estremamente favorevoli, alle coperture in caso di infortunio e per la P responsabilità civile, anche nell’attività personale, vale a dire tutta quella che svolgiamo au- sulla via della seta fino a Samarcanda. tonomamente. In tal modo, o in quanto istituzionali o in quanto personali, tutte le nostre attività risulterebbero assicurate in ogni giorno dell’anno. 10 giorni con l’archeologo tra yurte, deserti e montagne Vi chiederete perché io abbia voluto dedicare un editoriale a questo tema e la ragione è molto semplice: occupandomi da anni degli aspetti assicurativi del Sodalizio, mi sono do- Dalle città mitiche come Samarcanda e Bukhara, ricche di monumenti storici, vuto confrontare, più volte, con incidenti avvenuti e le loro conseguenze, constatando il fino alla riserva naturale di Nuratau ben diverso quadro che, a fronte di situazioni analoghe, si andava delineando nelle famiglie dove, tra aspre montagne, si trovano nelle quali queste polizze erano state sottoscritte, rispetto a quelle in cui tale opportunità valli e canyon di selvaggia bellezza. non era stata utilizzata. Un itinerario inedito ed esclusivo, per un’esperienza unica. Mi ha colpito in particolare, in un caso di assenza di copertura assicurativa, la domanda di chi da un momento all’altro si era trovato privo di risorse: «Cosa può fare il Cai per noi?» Il viaggio di 10 giorni, organizzato da Kailas, comprende: · Volo internazionale A/R ed è stato veramente triste dover rispondere che il Cai aveva già messo a disposizione una · Escursioni forma di tutela ma che, purtroppo, non era stata utilizzata. Regolamento completo su · Vitto e alloggio con pernottamento in hotel e nelle tipiche yurta, http://www.shoped.it/it/regolamento.cfm le tende dei nomadi nel deserto E proprio perché altri non debbano trovarsi in analoghe condizioni, ritengo doveroso ricor- Montepremi, IVA compresa, 3.600,00 e Il primo Tour Operator Italiano fondato da Geologi Accompagnamento di un archeologo del team “Le Guide di Kailas”, che ti fa scoprire il mondo come nessun altro. ·esperto conoscitore della regione, e da una guida locale che parla italiano dare a tutti che, con un costo contenuto (€ 92,57 per la combinazione A) ci si può assicurare sugli infortuni in attività personale, senza limiti territoriali, di difficoltà e, anche se con Abbonati e potrai vincere un viaggio indimenticabile! qualche franchigia in più oltre i 75 anni, anche di età. Con la certezza che questo “assicurarsi”, al pari dell’altro che ci viene insegnato in tutti i no- Numero Verde stri corsi sulle “tecniche di assicurazione”, potrà costituire ben più di una mera opportunità ON LINE! offerta a tutti i Soci e trasformarsi, invece, in una forma di attenzione verso se stessi e, nel 800-001199 www.shoped.it contempo, di profondo rispetto per chi ci è caro. ✆ * Presidente Generale Lunedì-venerdì dalle 8,45 alle 20,00 Servizio attivo tutti i giorni, 24 h su 24 h. Sabato dalle 8,45 alle 13,00 Da Pc, Tablet e Smarthphone luglio 2017 / Montagne360 / 1 Tutti i prezzi sono IVA inclusa. Lo sconto è computato sul prezzo di copertina al lordo di offerte promozionali edicola. La presente offerta, in conformità con l’art.45 e ss. del codice del consumo, è formulata da Editoriale Domus Spa. Puoi recedere entro 14 giorni dalla ricezione del primo numero. Per maggiori informazioni visita http://www.shoped.it/it/cga

Abbonamento MRD MONT X SCARPONE GIUGNO 2017.indd 1 26/05/17 16:45 LUGLIO 2017 01. Editorial; 05. PEAK&TIP; 06. News 360; 10. #destinazione ; 12. Trento Film Festival: The borderland; 18. CimolArt: when art meets Montagne360 42 nature; 20. THE GIANT’S HEIGHT; La rivista del Club alpino italiano luglio 2017 € 3,90 22. The eight-thousanders – in their own way; 26. The expedition VALLE TANARO: UNA TERRA that reaffirmed the Everest’s NIVES MEROI E DALLE SUGGESTIONI NASCOSTE ROMANO BENET supremacy; 28. Rhododendrons Gli Ottomila a modo nostro Foto ricordo per Nives OGNI GIORNO LE NOTIZIE CAI Meroi al campo base, and blue poppies; 36. Cycling the WWW.LOSCARPONE.CAI.IT Una zona incantevole, che offre grandi Dolomites; 42. Tanaro Valley: a sull', con del Club alpino italiano n. 58/2017. Poste Italiane Spa, sped. in abb. Post. - 45% art. 2 comma 20/b - legge 662/96 Filiale di Milano. Prima immissione il 27 giugno 2017 giugno 2017 il 27 immissione Prima 662/96 Filiale di Milano. - legge 20/b 2 comma - 45% art. Post. in abb. sped. Spa, Italiane Poste 58/2017. n. del Club alpino italiano place with a hidden charm; 50. una copia della nostra FACEBOOK  spunti per escursioni, trekking, esplo- Emotions round the corner; 56.

3,90. Rivista mensile Rivista € 3,90. Luglio 2017, Montagne360. TWITTER  FLICKR  rivista razioni ipogee, tour in mountain bike Discovering the environmental resources; PORTFOLIO 62. Labels: narrative images; COLUMS 70. News International; 72. New Ascents; 74. Books.

SOMMARIO IN EVIDENZA ANTEPRIMA PORTFOLIO 01. Editorial; 05. PEAK&TIP; 06. 01 EDITORIALE News 360; 10. #destinazione LE ETICHETTE, IMMAGINI 62 Pezzi di carta che ci invitano a un viaggio nella storia K2; 12. Trento Film Festival: terre 05 PEAK&TIP CHE RACCONTANO degli oggetti. Ecco un estratto della mostra de frontière; 18. CimolArt: l’art Luca Calzolari rencontre la nature; 20. LA TAILLE “Etichette delle montagne. Immagini di commercio” 06 News 360 DES GÉANTS; 22. Sur les sommets (a Torino fino al 3 dicembre) del Museo Nazionale de plus de 8 000 mètres – à leur 10 #destinazioneK2 della Montagna manière; 26. L’expédition qui a rendu la suprématie à l’Everest; 28. Gianluca Gasca Rhododendrons et pavots bleus; 36. 12 Trento Film Festival, terra di confine Les Dolomites à bicyclette; 42. Vallée Chiara Borghesi Tanaro: une terre au charme caché; 50. Emotions au coin de la rue; 56. 18 CimolArt, quando l’arte À la découverte des ressources incontra la natura de l’environnement; PORTFOLIO Alleris Pizzut 62. Étiquettes images parlants; RUBRIQUES 70. International; 72. 20 L’ALTEZZA DEI GIGANTI Nouvelles ascensions; 74. Livres. Storie giganti Luca Calzolari 01. Editorial; 05. PEAK&TIP; 06. News 360; 10. #destinazione K2; 22 Gli ottomila a modo loro 12. Trento Film Festival: Grenzland; Roberto Mantovani 18. CimolArt: Wenn die Kunst trifft 26 La spedizione che restituì die Natur; 22. Die Achttausender – nach ihrer Art; 26. Die Expedition, il primato all’Everest die dem seine Gianluca Testa Überlegenheit wiedergab; 28. 28 Rododendri e papaveri blu Rhododendren und baue Mohne; 36. Dolomiten mit dem Fahrrad; Mario Vianelli ALL'ALTEZZA DEI GIGANTI 20 I giganti della montagna di cui leg- 42. Tanaro Tal: ein Land mit verborgenem Charme; 50. Gefühle 36 Le Dolomiti a pedali gerete in questo numero hanno una um die Ecke; 56. Auf Entdeckung Claudio Coppola cosa in comune: intrecciano o hanno der natürlichen Ressourcen; 42 Valle Tanaro: una terra dalle intrecciato la propria vita con le mon- PORTFOLIO 62. Etiketten: Erzählende Bilder; KOLUMNEN suggestioni nascoste tagne giganti, in un rapporto intimo e 70. Internationales; 72. Neue Irene Borgna e Gabriele Gallo costante Besteigungen; 74. Bücher. 50 Emozioni dietro l’angolo Stefano Mandelli 56 Alla scoperta delle risorse dell’ambiente Andrea Formagnana 10 , PORTFOLIO CAI line - OTTO PAGINE IN DIRETTA DALL’ASSOCIAZIONE #DESTINAZIONEK2 approfondimenti sul mondo dell’associazione • luglio 2017 62 Le etichette, immagini che LoreLLa Franceschini Vicepresidente generaLe deL cai in questo numero Per la prima volta una donna nel direttivo centrale raccontano Museo della Montagna di Torino Un lungo viaggio sostenibile, promos- [ p.1 ] [ p.2 ] [ p.4 ] [ p.7 ] RUBRICHE so dal Cai Centrale, verso la seconda Assemblea dei Delegati 2017 di Napoli è entrata nel- un Cai dove la dirigenza lavora per dare risposte concrete al Lorella Franceschini, Medaglia d'oro alla Armando Lanoce, Il Cai la storia del Club alpino italiano con l’elezione per la territorio». Il primo a congratularsi con la neo eletta è stato L’ prima volta di una donna a Vicepresidente generale. naturalmente il Presidente generale Vincenzo Torti, secondo Lorella Franceschini, 54 anni, reggiana, Socia da trent’anni, il quale «quella di oggi è certamente una giornata storica per il iscritta alla Sezione di Bologna, ha preso il posto di Paolo Bor- Cai, che, con l’elezione di Lorella Franceschini, ha finalmente ciani e si è affiancata nella Vicepresidenza generale a Erminio portato ai vertici del Sodalizio, idealmente e non solo, tutte Quartiani e Antonio Montani. le nostre Socie. Socie che già nei nostri ambiti sezionali e re- 70 Cronaca extraeuropea «Dopo 154 anni finalmente anche le Socie del Cai, che sono il gionali, così come nel mondo dell’alpinismo, da molto tempo montagna della terra. Un'esperienza 35% del totale, hanno una loro rappresentante al tavolo della esprimono le loro capacità e qualità». una donna alla memoria dei soccorritori Presidente CEE per il e il post terremoto presidenza: un’alpinista, un istruttore, che farà del suo meglio «Io credo nel lavoro di squadra, e qualsiasi obiettivo possa per far crescere ancora la nostra associazione». Sono queste avere non ha alcun valore se non condiviso con gli altri com- le prime parole della Franceschini subito dopo l’elezione, tra ponenti del Comitato Direttivo Centrale», conclude Lorella complimenti e strette di mano. «Quello con il quale auspico Franceschini. «Intendo dunque mettermi al servizio dei Soci di collaborare è un Cai attivo e vigile, che si rimbocca le ma- con umiltà e spirito di collaborazione, mettendo a disposizio- niche e che si dà da fare, un Cai fatto di donne e di uomini ne le competenze e le esperienze umane e professionali di 72 Nuove ascensioni antica da vivere negli anni del 2.0 e da che portano avanti e concludono gli impegni che assumono, una madre di famiglia, di un’imprenditrice, di un’alpinista». • Vicepresidenza del Cai di Campo Felice triennio 2017/2019 in Centro Italia luglio 2017 • 01 74 Libri di montagna seguire su Lo Scarpone e sui Social Cai

2 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 3 Peak&Tip di Luca Calzolari

La medicina che non vieta la montagna

E’ BENE SAPERE DOVE TI TROVI. a montagna è bellezza. Un fatto, questo, Franco Perlotto, alpinista e scrittore, ha messo in che trova tutti d’accordo. luce il grande disagio che può provare una guida L Ma non è il solo valore intrinseco che alpina a fine carriera. Perlotto, che su questo ANCORA MEGLIO SE LO PUOI le appartiene. Infatti, ben oltre le consuetudini tema ha scritto un racconto che pubblichere- e i luoghi comuni, la montagna è fortemente mo presto su Montagne360, ha evidenziato la inclusiva. Anche in questo caso è cerniera e non necessità che le guide si confrontino con questo barriera. Crea nuovi legami e rafforza quelli aspetto e anche che la loro associazione potrebbe COMUNICARE SEMPRE. esistenti; ma soprattutto permette di superare i istituire strumenti di supporto su questo tema. grandi e piccoli steccati che altrove si costruisco- Ecco i punti chiave: per certificare l'utilità della no. Quelli fisici, certo. E anche quelle psicologici montagna come terapia occorrono i riscontri e dell’anima. La montagna è dunque una terapia della scienza (ma i numeri sono ancora troppo per chi soffre di patologie di vario genere. E la esigui per trial clinici e conseguenti raccomanda- medicina di montagna studia come affrontare zioni), e la medicina deve essere sufficientemente le patologie per poter continuare (o iniziare) ad preparata e riconosciuta per assistere e consiglia- andare in montagna. re chi vuole andare in montagna. «Ci sono per- A partire da questo Non a caso abbiamo dedicato uno speciale a sone con problemi cronici, ma non invalidanti, numero Montagne360 questo tema, che è stato pubblicato sul numero che potenzialmente potrebbero rappresentare un inaugura una nuova di febbraio di Montagne360. In quell’occasione fattore di rischio per qualche patologia a esordio rubrica: Peak&Tip. presentammo esempi di diverse buone pratiche. acuto» ha ricordato Guido Giardini, presidente Ovvero peak, Abbiamo raccontato (e ricordato) la genesi della della Società italiana di medicina di montagna. comunemente inteso montagnaterapia, i primi convegni nazionali, il La medicina di montagna è davvero uno come cima della ruolo centrale assunto dal Cai (che ha sempre strumento per permettere (e non proibire) la montagna. E tip, che creduto in questo percorso, tanto da inserirlo frequentazione della montagna. È una medicina letteralmente significa nel proprio statuto). Eppure, a distanza di anni, consapevole dei fattori di rischio dell’ambiente suggerimento o dritta, come ho sottolineato nel convegno “La montagna alpino (dal freddo alla carenza di ossigeno), spe- ma che qua assume senza barriere” al Trento Film Festival – organiz- cializzata ma non eccessivamente medicalizzata anche altri significati. zato da Luigi Festi, presidente della Commissio- e vincolata ai protocolli, capace di adeguarsi con Un’allitterazione ne centrale medica del Cai – ci troviamo ancora buonsenso alle reali possibilità dell’escursionista sonora che alimenta qua a discuterne. D’accordo, non siamo a un e dell’alpinista. Al convegno è emersa inoltre affascinanti punto fermo. Tutt’altro. Ma nonostante un certo la conferma che sono molte le patologie che suggestioni. Perché tip radicamento sul fatto che la montagnaterapia trovano giovamento dalla frequentazione della è utilizzato anche per sia terapia e portatrice di benessere – anche oltre montagna. Una piccola rivoluzione culturale (e descrivere un modo l’ambiente degli appassionati di montagna (com- scientifica) che passa anche dal decentramento di camminare: quello presi medici, psicologi, operatori sociosanitari, dei medici di montagna. Per raggiungerli non sulle punte dei piedi. educatori) – ancora oggi si continua a parlare dovrebbe essere necessaria una caccia al tesoro. Una metafora della dei princìpi. Verrebbe da pensare che manchi la La medicina di montagna dovrebbe scendere in scrittura. E così, con concretezza. Ma anche questo non è vero. Come città, perché è lì che vive la maggior parte dei fre- umiltà e leggerezza, ha ricordato Sandro Carpineta (ex componente quentatori. E forse dovremmo anche far sapere ai ogni mese il direttore della Commissione centrale medica del Cai) in- medici di base che lavorano in città dell’esistenza della rivista Luca tervenendo nello stesso incontro, al Trento Film di questa specialità. Quello che possiamo – e ® INREACH Hervè Barmasse Calzolari condividerà Festival, le esperienze già esistono. E sono molte. dobbiamo – fare noi è essere motore propulsivo Alpinista pensieri e opinioni. Vanno solo messe a sistema. Un esempio? In della medicina di montagna, il cui obiettivo – lo Con inReach puoi navigare, lanciare SOS, mandare e ricevere messaggi Poggiando a terra solo quell’occasione Hubert Messner, di professione ripeto – non è vietare la montagna, ma permet- e condividere la tua posizione GPS con gli amici e la famiglia ovunque le punte, senza fare pediatra, ha parlato dell’efficacia terapeutica di tere di frequentarla in relativa sicurezza. Proprio tu sia, anche quando non c’è copertura cellulare. troppo rumore. portare i bambini diabetici in montagna. Mentre come il Cai. ▲

©2017 Garmin Ltd o sue controllate luglio 2017 / Montagne360 / 5

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SPELEOLOGIA Un sogno (condiviso) Echi sotterranei che supera i seimila metri a cura di Massimo (Max) Goldoni Miriam, Eduardo, David. Tre ragazzi, tre nazionalità diverse, INTERESSANTI NOVITÀ logico Piemontese invita a festeggiare la DAL CONCIALVAS (CLAUT, PN) ricorrenza. Dal 14 al 16 luglio la conca di un obiettivo comune: promuovere la montagna come luogo Da alcuni anni i gruppi della provincia di Piaggiabella, indissolubilmente legata alla inclusivo, accogliente, che crea benessere. Per combattere Pordenone (in particolar modo il Gruppo storica grotta che ne porta il nome, ospite- Speleologico Sacile e l’Unione Speleologica rà uno splendido incontro. Ci saranno pro- le barriere della disabilità scaleranno le alte vette boliviane Pordenonese Cai) operano in questa area, iezioni, visite in grotta, un’escursione tra gli inserita nel Parco delle Dolomiti Friulane e ingressi degli abissi con guide d’eccezione, poco esplorata. Nei primi mesi del 2017 al- un concerto. Tutto questo avverrà il terzo cuni speleologi, seguendo il flusso d’aria pre- weekend di luglio sul Marguareis. Visitate il sente in un pozzo sito a 1800 metri di quota sito www.gsptorino.it o la pagina Facebook (Abisso dell’Ottavo Nano), sono entrati in un del Gruppo Speleologico Piemontese. vasto reticolo di meandri fossili che si spinge, al momento, sino a circa 200 metri di pro- Una precisazione Cà di Ratt, Campo dei Fiori (VA). Foto di Luana Aimar fondità, con oltre 400 metri di sviluppo già Speleopaleo, progetto di ricerca paleonto- rilevati. logica, è inserito nel Database del catasto estremamente interessanti. L’Esa (Agen- delle grotte della Lombardia, gestito dalla FotoEl Andinista SICILIA: ESPLORARE CON UN DRONE zia Spaziale Europea) sta sperimentando Federazione Speleologica Lombarda. Info: Nel mese di maggio, un team composto questo tipo di strumenti, strategici in vista speleolombardia.wordpress.com da membri de La Venta, della Commissio- di possibili future esplorazioni anche di ca-

Foto Hugo Santa Cruz Santa Hugo Foto ne Grotte Eugenio Boegan di Trieste, dai vità extraterrestri. Ma i droni, perfezionati, Errata Corrige tecnici di Flyability e con la partecipazio- possono essere un utile supporto anche Nel numero di maggio 2017 della rivista, a on è forte chi non cade mai, ma cima della montagna boliviana Huayna Potosì ne dell’astronauta dell’Esa, l’italiano Luca nell’esplorazione speleologica. Così come pag. 58, nell’ambito del servizio “Gruppo colui che cadendo ha la forza (6088 m), David incontra Miriam e Eduardo. O Parmitano, ha acquisito nuovi dati nella lo sono i Rov (Remote Oriented Vehicle) Grotte Milano, 120 anni di vita speleologi- «N di rialzarsi». Parole del filosofo forse sono loro a incontrare lui. Chiunque ab- Grotta della Cucchiara a Sciacca (AG). nelle ricerche a grandi profondità in cavità ca” è stato scritto che l’Alpina della Giulie è e scrittore tedesco Goethe che David Mauricio bia fatto il primo passo, poco importa. Quel che In questa e altre grotte del Monte Kronio sommerse. stata fondata nel 1893. L’anno era il 1883 e Ramirez Duarte, para-alpinista colombiano poco conta davvero è il progetto Breathing New Life (o San Calogero), l’ambiente è ostile, con la prima denominazione era Società Alpini- più che trentenne, sembra aver preso alla lettera. che stanno realizzando insieme grazie anche al temperature particolarmente elevate. Per UN COMPLEANNO STORICO sti Triestini. L’autrice non ha responsabilità Reali o metaforiche che siano, sugli effetti delle crowfunding: una spedizione per questa “nuova la ricognizione di una parte della cavità, NELLE ALPI MARITTIME per l’errore, grazie per la segnalazione e cadute si sono cimentati poeti, sportivi e mae- vita” che a luglio li porterà di nuovo in Bolivia, già visitata in passato con molti rischi, si è La “capanna” Saracco-Volante, nata nel per questo link: www.boegan.it/chi-siamo/ stri della retorica. Da Muhammad Ali a Nelson sulle vette del monte Illimani (6438 m) e sullo utilizzato un drone, che ha trasmesso dati 1967, compie 50 anni. Il Gruppo Speleo- la-nostra-storia/primi-passi-1883-1900 Mandela, da Paulo Coelho a Luis Sepúlveda. Ma stratovulcano Sajama (6542 m, per altezza l’ot- in pochi sanno davvero quale grande miracolo tavo al mondo). Lei, Miriam Campoleoni, è una possa compiersi con la forza di volontà e l’amore giovane studentessa italiana. Fa parte dell’asso- per la montagna. Un sentimento vero, incondi- ciazione Lambda. Ad averle trasmesso la passione Osservatorio ambiente a cura di CCTAM zionato, empatico. Un amore che diventa cura, per la montagna è stato il padre, socio Cai (come una passione che si trasforma in un nuovo obiet- del resto lo è tutta la famiglia). Eduardo Unzueta, UNA NUOVA VITA PER I PARCHI? tivo. E così sollevarsi di nuovo significa già essere invece, dirige un’agenzia di viaggi specializzata un metro più vicini alla vetta. «Sono caduto du- in alta montagna (Go Bolivia). Ma di turismo, Una nuova legge per i Parchi, voluta anche da chi i parchi li gestisce (Feder- rante un’arrampicata frantumandomi la seconda conservazione e salvaguardia dell’ambiente mon- parchi) e a cui il Cai ha dato un contributo importante con osservazioni e pro- vertebra» racconta David. Un’incoscienza lunga tano si occupa anche David, che ha fondato El poste, durante il suo Iter parlamentare. Una buona legge? Molte critiche sono quaranta minuti, undici ore di operazione, venti Andinista. Insieme, forti di una nuova amicizia e state sollevate, forse non considerando il fatto che comunque le modifiche giorni di terapia intensiva, mesi di ospedale, di- di un’antica passione comune, questi tre giovani erano necessarie per una migliore funzionalità delle strutture e per un neces- ciassette chili in meno. Le gambe non risponde- di origini e culture differenti saranno uniti dal- sario adeguamento alla normativa europea. I rischi paventati da una svendita vano più ai comandi. «Dopo cinque mesi in se- lo scopo (condiviso) di promuovere la montagna dei principi di conservazione a interessi economici locali sono, in realtà, gli dia a rotelle, ecco la sorpresa: iniziai a muovere come reale forma di benessere e inclusione so- stessi già visti (e vissuti) anche nel passato e non dipendono dalle leggi ma le dita del piede destro. La voglia di tornare in ciale. «Crediamo nell’importanza di vivere i so- dallo spirito con cui il Parco viene visto e percepito. Questo rimane il punto montagna aveva ribaltato e distrutto qualsiasi gni, anche se grandi» dicono. Un piccolo grande fondamentale: per il Cai, ora come nel 1991, le aree protette sono l’Asset pri- prognosi medica». Ed è qua che ricomincia il so- sogno che racconteranno sul numero di settem- PER APPROFONDIRE mario della gestione del territorio e indietro non si torna. L’impegno dell’asso- gno. Quello capace di superare le barriere della bre di Montagne360. ▲ thefundingsport.com/it/ ciazione è e sarà di far sì che, superando ogni conflittualità, questo concetto disabilità. Nell’agosto dello scorso anno, sulla lc/gt breathing-new-life diventi sempre più patrimonio condiviso di tutti gli stakeholders interessati.

6 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 7 NEWS 360 NEWS 360 “In cammino nei Parchi” in tutte le regioni italiane Primo 8000 per Hervé Barmasse Turismo sostenibile: firmata intesa tra Parco Le 88 escursioni in programma in una cinquantina di aree protette, con il coinvolgi- «Il momento più bello è stato quando nei pressi della vetta, guardando Val Grande e Cai mento di 130 tra sezioni Cai e altri enti, hanno toccato per la prima volta tutte le re- l’orologio, abbiamo capito in quanto poco tempo eravamo saliti». Queste le La notizia dal mondo gioni italiane. È sicuramente questo il dato più importante della quinta edizione di “In prime parole dell’alpinista valdostano Hervè Barmasse dopo essere arrivato a cura di Mario Vianelli La promozione della conoscenza delle ri- cammino nei Parchi”, organizzata da Club alpino italiano e Federparchi il 21 maggio sulla vetta dello Shisha Pangma (8027 m), in Tibet, lo scorso 21 maggio, sorse naturali e della fruizione sostenibile scorso. Soci e appassionati hanno camminato a centinaia e centinaia lungo i sentieri insieme al tedesco David Goettler. Per Barmasse si è trattato del primo UN VICINO SCOMODO del territorio compreso dentro i confini del delle aree protette, conoscendo luoghi, culture e realizzando interventi di manutenzio- Ottomila, la cui cima è stata raggiunta dopo aver scalato i 2200 metri della PER IL LEOPARDO DELLE NEVI Parco Nazionale della Val Grande. Questo è ne della rete sentieristica. Dal Gran Paradiso, con decine di soci del Cai Vercelli a oltre difficile Parete Sud in stile alpino (senza corde fisse e campi pre-allestiti) in il contenuto del protocollo di collaborazione 2000 metri sul Colle Sià, al Centro Italia, con 200 appassionati marchigiani sul Monte sole 13 ore. Partiti alle 4.45 del mattino da quota 5850 m, i due sono arrivati tra il Club alpino italiano e l’Area protetta, Careschio, nei Sibillini. Senza dimenticare gli appuntamenti abruzzesi (coinvolte tutte in cima alle 17 e 45, sfruttando una finestra di bel tempo limitata a meno di firmato lo scorso 19 maggio in occasione le Aree Protette) e la zona di Amatrice, dove 160 escursionisti hanno percorso il sen- 24 ore. «Parlare di stile alpino in Himalaya è facile, ma avere il coraggio di dell’incontro Greenways ed escursionismo tiero 300 fino alla Cascata delle Scalette, sui Monti della Laga. Tra loro tanti bambini praticarlo su una montagna cosi grande, è un’altra cosa. Aver iniziato la mia a Vogogna (VB). Un convegno e un accordo e ragazzi arrivati da tutto il Lazio per il Raduno regionale di alpinismo giovanile 2017. esperienza a quota 8000 in questo modo è per me molto significativo». che ha lasciato estremamente soddisfatte Da segnalare, inoltre, il doppio appuntamento in Sardegna, con il convegno “Verso la Foto Shan Shui/Panthera/SLT/SEEF/GZC le due parti. Il Presidente del Parco Mas- rete Escursionistica della Sardegna - RES” (presente il Vicepresidente generale Anto- Immagini riprese da fototrappole nel Ti- simo Bocci ha ricordato la collaborazio- nio Montani) e le sei ore di escursione nel Parco Tepilora il giorno seguente, sotto la bet nord orientale hanno confermato che ne, che dura ormai da diversi anni, con le guida degli Accompagnatori del Cai Nuoro. Un cenno lo merita infine la Calabria, con LETTERE ai margini del suo areale il leopardo delle Sezioni Cai Valle Vigezzo, Verbano Intra e i quattro giorni di lavori che si sono svolti a Castrovillari con Cai e Parco del Pollino, nevi (Panthera uncia) si trova a condivi- Pallanza per la manutenzione dei sentieri, nell’ambito del progetto Medimont Parks e i 180 soci sulla Sila guidati dalla sezione di LA SPEDIZIONE NEL MUSTANG dere territorio e risorse alimentari con e ha posto l’accento sulla mobilità soste- Cosenza. Soddisfatto il Presidente della Commissione centrale tutela ambiente mon- Di norma evitiamo di inserire i nomi dei partecipanti alle spedizioni, tuttavia il suo più diffuso e adattabile parente, il nibile per la promozione del territorio. Il tano Cai, Filippo Di Donato: «Cresce la consapevolezza dell’eccezionale valore della riceviamo e volentieri pubblichiamo i nomi dei componenti dell’avventura in leopardo comune (Panthera pardus); di Presidente generale del Cai, Vincenzo Torti, natura, tutelata dalle aree protette, che le nostre regioni offrono agli escursionisti. Il Nepal (numero di maggio 2017 di Montagne360): Mauro Fardellini, Cai Sa- quest’ultimo è stata anche ripresa una ha ricordato come l’obiettivo dell’intesa sia nostro Paese ospita circa la metà delle specie vegetali e circa un terzo di tutte le specie vona, direttore di gita; Giuseppe Pischedda, Cai Savona; Fabio Cavallo, Cai femmina con un cucciolo di alcuni mesi, venire incontro alle esigenze e alle aspetta- animali presenti in Europa, oltre ai paesaggi meravigliosi di Alpi e Appennini». Savona; Mauro Diodà, Cai Bolzano; Alberto Monzali, Cai Bologna; Giovanna il che lascia supporre una stabile occupa- tive di un settore di visitatori sempre più Sarti, Cai Bressanone. zione, e non una vista occasionale, della vasto, che intende frequentare il territorio zona ai margini superiori della vegeta- dell’Area Protetta in maniera lenta e mo- zione arborea. Studi svolti da ricercatori tivata alla conoscenza delle sue ricchezze dell’università di Siena in Nepal avevano naturalistiche, paesaggistiche e culturali. confermato la competizione alimentare A Vogogna sono intervenuti anche il Presi- fra le due specie, ma questo è il primo dente dell’Ente Aree Protette dell’Ossola, caso documentato di una vera sovrappo- Paolo Crosa Lenz, il Presidente di Federpar- sizione delle due specie, che usualmente chi, Giampiero Sammuri, il Vicepresidente prediligono ambienti differenti: aperto, generale Cai, Antonio Montani, il Rettore roccioso e con vegetazione rada e bassa dell’Università Piemonte Orientale, Cesare – al di sopra dei 3000 metri di altitudine Emanuel, e il Deputato della Commissione – quello del leopardo delle nevi; prevalen- Ambiente della Camera, on. Enrico Borghi temente forestale e a quote inferiori quel- (Presidente dell’Intergruppo Parlamentare lo del leopardo, che comunque non teme per lo Sviluppo della Montagna). i climi freddi, com’è il caso del leopardo UNA PRECISAZIONE SU CASTIGLIONI dell’Amur e del Caucaso. Caro Direttore, una precisazione circa il profilo di Ettore Castiglioni a firma Anche se è possibile che tale “coabitazio- Web & Blog di Tito De Luca comparso sul numero di maggio della rivista. Vi si dice che ne” si verificasse pure in passato e fosse Castiglioni alla fine del ’44 venne a Milano «a contattare i vertici del Cai per ignota a causa della scarsità di conoscen- PARCHI-NATURALI.PROVINCIA.BZ.IT avere un appoggio» per il suo secondo espatrio… ma non ebbe successo. A ze dirette, sicuramente l’innalzamento in onore del Cai va detto che al Cai Milano trovò in Carlo Negri, direttore della atto delle temperature e del limite della Navigare tra la bellezza delle montagne altoatesine, sco- nota Scuola Nazionale d’alta montagna “Parravicini”, un aiuto determinante. vegetazione arborea favoriscono il leopar- prendo attività e consigli utili. Questo l’obiettivo del portale Lo stesso Negri ne parla da testimone oculare sulla Rivista di settembre/ do comune, più adattabile e con un mag- web della Provincia autonoma di Bolzano, on line da pochi ottobre 1994; il racconto è riprodotto a pag. 193 del suo libro Frammenti di gior numero di specie da predare rispetto mesi, il cui “cuore” sono i sette parchi naturali, più la parte vita alpina a cura di Marco Dalla Torre. In breve, Negri fece sì che Castiglioni al leopardo delle nevi, che in un futuro altoatesina del Parco Nazionale dello Stelvio. Oltre a una si confondesse nel folto gruppo di allievi del corso invernale di scialpinismo prossimo rischia – almeno ai margini del scheda generale su ogni singolo parco e alle informazioni della Scuola, da lui diretto, con base in Val Malenco. Così potè raggiungere suo areale – di vedere ridotto il proprio si possono scoprire flora, fauna, sentieri ed escursioni gui- con la Scuola il confine al passo Vazzeda, e da lì scendere in sci su territorio habitat, “schiacciato” fra le foreste in date, senza dimenticare la possibilità di programmare gite elvetico. Era munito di un passaporto prestatogli da un allievo svizzero, avanzata e il deserto delle quote maggio- e passeggiate studiando i singoli percorsi grazie all’aiuto di Oscar Braendli, mediante il quale sul ghiacciaio del Forno superò il controllo ri, con il suo clima estremo e la scarsità di mappe digitali. Presente una sezione dedicata alle Dolomiti delle guardie svizzere di frontiera. specie da predare. Unesco e una dedicata a eventi e iniziative. Lorenzo Revojera - CAI Milano - GISM

8 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 9 SPEDIZIONI 2.0 #destinazioneK2 Un lungo viaggio sostenibile, promosso dai Cai Centrale, verso la seconda montagna della terra. Un’esperienza antica da vivere negli anni 2.0 e da seguire in diretta su Lo Scarpone e sui social Cai

di Gianluca Gasca

artire da Torino, culla del Club delle montagne del Karakorum, per conto alpino italiano, per raggiungere il della Royal Geographical Society. P K2, la montagna che ha spronato Erano viaggi moderatamente tranquilli, il nostro Paese alla rinascita post bellica quelli degli esploratori alpinisti interessa- grazie alla sua prima ascensione, utiliz- ti al K2 o, meglio, erano viaggi tranquilli zando il più possibile i mezzi pubblici. Il finché non si sbarcava in India. Si tratta- picco più bello del Karakorum scelto come va di lunghe traversata in mare che par- destinazione di un lungo viaggio promos- tivano da Trieste, come per la spedizione so e finanziato dal Cai centrale. Un’idea del 1902, una delle prime ad avere come che prende piede nell’anno internazionale obiettivo la vetta della montagna; oppure del turismo responsabile sostenuto dall’O- Marsiglia, per il Duca degli Abruzzi; e an- nu e che si sviluppa in un percorso con au- cora il porto di New York, per gli ameri- tobus, treni e percorsi dal sapore antico, cani che toccarono quote record nel 1938. quando forse viaggiare era più facile. Una volta sbarcati ci si muoveva invece Non sono di certo il primo, infatti, a tenta- con i più svariati mezzi: a piedi, a cavallo, re di raggiungere il K2 con mezzi “alterna- fino alle traversate in carrozza o sulle spal- Sopra, l'autore del reportage e protagonista tivi” al volo aereo. Tornando indietro nel le dei portatori. della spedizione, Gianluca Gasca tempo, la storia dell’esplorazione è ricca di Per trovare, invece, traccia di un viaggio viaggi avventurosi che ti svelano un uni- più simile al mio “destinazioneK2” dob- Nell’altra pagina, Mario Fantin, spedizione verso sconosciuto già prima di entrare in biamo andare avanti fino al 1970 e spo- Italia-Karakorum. Compagnoni e Rey all’inizio contatto con la destinazione, sempre che stare la meta di poco a sud-ovest rispetto della marcia di ritorno al campo base, 1954 (foto Centro Documentazione Museo si conoscesse la meta finale del proprio alla seconda montagna della terra. Sia- Nazionale della Montagna, Cai, Torino) vagabondare. Erano tempi in cui viag- mo sul e la spedizione del giare era un privilegio per pochi e in cui dott. Herrligkoffer si sta preparando alla chi viaggiava partiva lasciando tutto in un partenza. Il gruppo viene diviso in due: limbo sospeso d’incertezza. Viaggi senza una parte viaggia in camion con le cas- tralasciare nella progettazione del viaggio comunicazioni che si trasformavano, al se di materiali, l’altra in aereo. Günther il percorso più logico, scegliendo un ben rientro, in avventure odisseiche con cui Messner viene inserito nel primo raggrup- più complicato itinerario che attraversa riempire pagine di libri che continuano pamento e parte settimane prima del fra- Europa, Bielorussia, Russia, Kazakistan, ad affascinare e a stimolare generazio- tello Reinhold, a cui scrive e spedisce let- Cina e Pakistan. Un percorso più lungo, ni di viaggiatori moderni. È il caso, ad tere durante la marcia di avvicinamento al più sicuro, più burocratico, più sfaccettato esempio, di Godfrey Vigne, partito nel Pakistan. culturalmente e, spesso, semi sconosciu- 1832 per un viaggio di piacere e capitato Percorrono l’est-Europa, la Turchia e l’I- to a noi occidentali con la testa rivolta a nel Kashmir, con la speranza di fuggire ran per poi entrare nel Paese attraverso ovest. Un lungo viaggio verso una mon- all’asfissiante caldo di Bombay. Il deside- la regione del Belucistan e iniziare la ri- tagna di 8000 metri. Un’esperienza or- rio di quote fresche e la voglia esplorativa salita verso la nona montagna della terra. mai inusuale, ma affascinante, che sarà lo portano all’allora sconosciuta Skardu, Compiono un percorso oggi a me precluso raccontata in diretta dal primo agosto ultimo avamposto da cui poi partiranno dall’instabile situazione politica, che ren- attraverso Lo Scarpone e i social del Club i trekking diretti al K2, nome che gli ver- derebbe troppo pericoloso e quasi folle alpino italiano, affinché gli amanti dell’av- rà affibbiato da William Henry Johnson pensare di accedere al Pakistan attraver- ventura e della montagna possano vivere durante i lavori di minuziosa mappatura so questa regione. Per questo ho dovuto con me questo viaggio sostenibile 2.0. ▲

10 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 11 CINEMA

Trento Film Festival, terra di confine La kermesse trentina si apre al mondo e racconta il nostro tempo: non solo alpinismo e avventura, ma anche legami indissolubili, conflitti, donne guerriere e il drammatico effetto dei cambiamenti climatici

di Chiara Borghesi l Trentino è una terra di confine al centro della Galizia) fino al film per ragazzi (Sasha e il Polo Nelle pagine precedenti, cacciatrice di aquile donna in un luogo – i monti Al- dell’arco alpino, luogo di transito, incontro e Nord di Rémi Chayé), ai grandi documentari ecolo- The Eagle Huntress tai, nel nord della Mongolia – in cui le donne sono Iconfronto tra etnie, lingue e culture diverse; e gici (Les Saisons, La Vallée des loups) e al kolossal (archivio Tff) state sempre considerate troppo fragili per praticare da multisala (il giapponese questa antica arte, che si tramanda di padre in figlio pertanto terra di progetti, di occasioni, di possibili- Everest: The Summit of In questa pagina, sopra, tà. D’altronde le Alpi, come ci ricorda Annibale Sal- the Gods, tratto dai manga di Jirō Tanaguchi). A li- Life in four elements da generazioni. La sua storia è raccontata nel bel sa, «comunicano da sempre, a chi le sa interpretare vello tematico poi, il concetto di confine geografico (archivio Tff) documentario di Otto Bell La principessa e l’aqui- correttamente senza pregiudizi, l’immagine di una innesca la dimensione e la consapevolezza interna- A destra, in alto e al la, che sarà distribuito nelle sale italiane il prossimo cerniera aperta, osmotica e porosa» piuttosto che di zionale del festival: impossibile ignorare conflitti, centro, Becoming autunno. who I was (archivio tensioni, esodi e ritorni lungo i confini che sono al una barriera. Tff); in basso, Diving a E il Trento Film Festival, giunto quest’anno alla 65 centro dell’attualità mondiale, dal Medio Oriente into the Unknown CONFINI FLUIDI edizione, continua con successo a far sue le prero- al Tibet fino alle due Coree. Resta negli occhi, tra i (Janne-Suhonen- Dicevamo che il Trento Film Festival ha chiara- gative di questo territorio, proponendo un racconto diversi titoli che si muovono lungo queste direttrici, ©MonamiAgency2015) mente scelto di mantenere i suoi confini fluidi, di complesso, aperto, stratificato, suggestivo, di con- il potente documentario della regista turca Zaynê muoversi in direzione di un’apertura al mondo: sot- fronto e ricerca. Con la montagna, come sempre, al Akyol, Gûlistan, Land of Roses, cui è stato assegna- to questo punto di vista l’edizione 2017 tocca forse centro; ma con orizzonti sempre nuovi. to il Premio Speciale della Giuria. Akyol segue sulle la sua vetta più alta con l’intimo e poetico Samuel montagne del Kurdistan un gruppo di guerrigliere in the clouds, il documentario del belga Pieter Van LINGUAGGI IN CUI RITROVARSI del Pkk che combatte contro lo Stato Islamico; la Eecke, premiato con la Genziana d’oro per il Miglior Proiezioni cinematografiche, convegni, mostre, ap- sua telecamera segue le donne da vicino senza mai film – Gran Premio “Città di Trento”. Il Samuel del puntamenti letterari e iniziative per le scuole e per abbandonarle, e ci restituisce la straordinarietà del- titolo è il boliviano Samuel Mendoza, gestore della le famiglie: una manifestazione eterogenea e diffusa la loro situazione e la loro più profonda femminili- funivia più alta del mondo, sul monte Chacaltaya. che offre al pubblico – appassionato di montagna o tà e umanità. Non sono le uniche donne “ribelli” di Van Eecke mostra come, negli ultimi quindici anni, meno – proposte e linguaggi diversi in cui ritrovarsi. questo festival: citiamo ad esempio Mira Rai, che da la vita sulla montagna sia lentamente ma drastica- Centodiciotto i film in selezione, provenienti da 32 bambina-soldato è diventata una delle più forti trail mente cambiata con l’inesorabile scioglimento del paesi diversi: e l’idea di confine “aperto”, di transito, runner del circuito internazionale e si impegna per ghiacciaio millenario. Anche di fronte all’evidenza, si fa subito evidente osservando come il festival si garantire un futuro alle ragazze nepalesi; o la tredi- il solitario Samuel si rifiuta di abbandonare il suo muova dentro e intorno ai generi cinematografici, cenne Aisholpan, determinata a diventare la prima posto, convinto che il “suo” ghiacciaio tornerà e con spaziando dal film d’avventura, di alpinismo e di esso la possibilità di far rivivere l’economia della esplorazione al cinema d’autore (il ritorno del regi- zona. Samuel in the clouds colpisce per come riesce, sta cinese Zhang Yang con Soul on a String, ambien- Il Trento Film Festival ha scelto pur senza impartire lezioni, a raccontare l’impatto tato in Tibet tra spiritualità e western), dal film mu- di mantenere i suoi confini fluidi, profondo dei cambiamenti climatici, che agiscono sicale all’horror (Attack of the Lederhosen Zombies), in maniera disastrosa sulle comunità: la storia di dal documentario sociale in tutte le sue declinazioni ma soprattutto si è aperto sempre Samuel, raccontata con uno stile impressionistico, al thriller (Santoalla, ambientato sulle montagne di più al mondo diventa una potente allegoria che serve a uno scopo

14 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 15 più ampio e universale, un campanello d’allarme trattati con grande lucidità e senza facili patetismi: Sopra, un fotogramma di Dostoevskij che aprono un altro dei film in con- per tutti noi. l’amicizia e l’elaborazione del lutto. , di di Samuel in the Clouds, corso, premiato con la Genziana d’argento per il Dalle montagne boliviane il viaggio del Trento Film Christian Harbaruk e Guillermo Glass, nasce dall’i- intimo e poetico, il miglior contributo tecnico-artistico. Si tratta di Life documentario del Festival continua: c’è ovviamente l’Himalaya (l’An- dea di quattro amici argentini di tentare l’ascesa in four elements, coproduzione austro-finlandese belga Pieter Van Eecke napurna III con David Lama, il alla ‘montagna bianca’ (8167 m), documentando premiato quest'anno con diretta dalla regista austriaca Natalie Halla. Terra, con Adam Bielecki, Denis Urubko e Alex Txikon), l’impresa in video. «L’alpinismo si basa sul fare in la Genziana d’oro per il Aria, Acqua e Fuoco: Life in four elements ci riporta ci sono le Alpi Retiche, le Gole del Verdon; c’è modo che il nostro corpo porti, con i propri mezzi, Miglior film – Gran Premio all’essenziale, alla vita vissuta secondo i quattro ele- Reinhold Messner, che ha portato a Trento in an- la nostra anima ovunque essa voglia andare», chio- “Città di Trento” (archivio menti, che da sempre hanno affascinato l’umanità Tff) teprima il suo esordio da regista – realizzato con il sa Darío Bracali, anima del gruppo. La videocame- e determinato il destino dell’uomo. Quattro sono le sodale Hans-Peter Stauber – Still Alive: Dramma ra cattura l’entusiasmo degli amici per l’opportuni- A destra, in alto, La Vallées storie che si dipanano nel film: sono quelle di un sul Monte Kenya, storia di amicizia e di sopravvi- tà di realizzare un sogno, la fratellanza che li lega, la des loups; al centro base jumper austriaco, di una free diver finlandese, venza ai limiti dell’impossibile. Gli appassionati di comunione spirituale con la montagna, prima che Dhaulagiri, di Christian di un vigile del fuoco spagnolo e di uno speleologo montagna e di alpinismo hanno senz’altro trovato un concatenarsi di eventi reclami proprio la vita di Harbaruk e Guillermo austriaco. L’impatto degli elementi in cui i quattro Glass (archivio Tff) pane per i loro denti al festival. Vogliamo citare al- Darío. Anni dopo, Guillermo (co-regista e protago- protagonisti sono immersi è talmente potente da meno due titoli italiani che ci portano sulle tracce di nista) riunirà gli amici per terminare il film incom- far sembrare insignificante tutto il resto; e altret- personaggi della nostra storia dell’alpinismo: Oltre piuto, con un tributo al compagno e una riflessione Norvegia, si interrompe però con la tragica morte tanto potente è lo stile visivo del documentario, in il confine, di Federico Massa e Andrea Azzetti, rie- sui rischi corsi e le decisioni prese in quelle dram- di due dei sub. Le autorità norvegesi stabiliscono grado di trasportare lo spettatore di volta in volta voca l’epopea di Ettore Castiglioni; mentre Il senso matiche ore. Diving into the unknown di Juan Rei- l’impossibilità di riportare in superficie i corpi, ma sulle ali del vento, sott’acqua, tra la furia delle fiam- della libertà, quarto lavoro di Paola Nessi, racconta na è, invece, un documentario claustrofobico che i superstiti decidono di tornare sul posto per tenta- me e nelle cavità terrestri. Come speriamo che que- di Gigi Alippi, il Ragno dei Piani Resinelli che par- ci porta nel mondo della speleologia marina: per il re autonomamente il recupero dei loro amici, con sta carrellata di immagini cinematografiche sugge- tecipò alle storiche imprese del McKinley (1961) e gruppo di speleosub finlandesi protagonisti, le grot- l’evidente pressione fisico-psicologica che comporta risca, la montagna è, per il Trento Film Festival, il del Cerro Torre (1974). A conquistare però – con te e le acque sotterranee sono oggi l’unico elemento l’affrontare un’impresa simile. Anche qui, come in ponte che al contempo permette – usando le parole pieno merito – la Giuria sono stati due titoli, di sicu- a restituire il vero senso dell’esplorazione, perchè Dhaulagiri, l’intento è chiaro: si va oltre la spet- del Presidente generale del Cai Vincenzo Torti – sia ra presa anche per un pubblico non esperto, data la la tecnologia non è ancora in grado di mostrarce- tacolarità delle immagini e l’aspetto tragico della di educare ognuno di noi «alla fatica, all’impegno profonda introspezione sui personaggi e gli eventi le completamente. Il loro tentativo di attraversare storia per scavare nel profondo dei rapporti e della personale, al raggiungimento degli obiettivi facen- narrati, che prevale sugli aspetti più spettacolari ti- una grotta sottomarina nella valle di Plurdalen, in psiche umana, per esplorare il trauma. E andare do i conti con le proprie capacità e i propri limiti» pici del classico film d’alpinismo. Si tratta di Dhau- avanti. che di esprimere valori fondamentali e aprirsi verso lagiri, ascenso a la Montaña blanca e Diving into il mondo, oltre i confini, verso quello che il Presi- the unknown, premiati rispettivamente con la Gen- Il mistero dell'esistenza umana QUALCOSA PER CUI dente del festival Roberto De Martin ha definito ziana d’oro Miglior film di Alpinismo – Premio del risiede non solo nel restare vivi ma VALGA LA PENA VIVERE «un vero e proprio laboratorio di idee, tendenze, Club alpino italiano e con la Genziana d’oro Miglior D’altra parte, «Il mistero dell’esistenza umana ri- prospettive». La continua crescita della manifesta- film di Esplorazione o Avventura – Premio “Città di nel trovare qualcosa per cui valga siede non solo nel restare vivi ma nel trovare qual- zione, sotto tutti i profili, dimostra che questa è la Bolzano”. Due film che hanno in comune temi forti la pena vivere (F. Dostoevskij) cosa per cui valga la pena vivere». Sono le parole strada giusta da percorrere. ▲

16 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 17 APPUNTAMENTI CREATIVITÀ PER I PIÙ GIOVANI gadget-ricordo dell’iniziativa. Rispetto a quelle Per la cronaca, CimolArt è nata nel 2014 da una degli anni precedenti, l’ultima edizione è stata idea scaturita dalla sezione del Club Alpino di ancora più ricca, unica e partecipata, grazie anche Cimolais e dall’alpinismo giovanile della sezio- al sostegno di enti, associazioni e imprenditori CimolArt, quando ne di Pordenone, con l’intenzione, sempre vali- del territorio; stretta è stata, ad esempio, la siner- da, di fare avvicinare i più giovani alla creatività. gia con l’Ente Parco Naturale Dolomiti Friulane, Nell’edizione 2016 tutto si è svolto nell’area del che ha organizzato le visite guidate nell’area del Parco Acquatico, in località “Pre de Cecio”, luogo Recinto Faunistico e la presenza del Presidente l’arte incontra la natura ottimale per questo genere d’iniziative. Alla pro- regionale del Club alpino italiano, Antonio Zam- posta ha subito aderito un gruppo di quaranta bon, sempre attento alle vicende che investono il ragazzi e un’attiva presenza di studenti univer- pianeta montagna. sitari di diverse Facoltà di Architettura italiane che, attraverso un bando di selezione, hanno avu- APPUNTAMENTO AD AGOSTO to la possibilità di partecipare al workshop sulla Per gli ospiti è stata un’esperienza davvero irripe- sperimentazione e la ricerca diretta sul campo. tibile: riuscire a osservare – stando a pochi passi Hanno fatto da coordinatori due landartisti di da loro – animali selvatici come cervi, caprioli e fama internazionale come Gabriele Meneguzzi e camosci, e imparare a conoscerne le singole par- Vincenzo Sponga. ticolari peculiarità non è cosa consueta, soprat- tutto per chi vive in città. LABORATORI ED ESCURSIONI Così ha dichiarato Marisa Clerici, Presidente del- Il workshop, denominato Architettura e Landart, la locale sezione, al termine della scorsa edizione: ha visto partecipi alcuni architetti che, con espe- «Sono molto fiera della riuscita positiva che ha rienza e professionalità, hanno contribuito a gui- riscosso la manifestazione. La soddisfazione di dare e incoraggiare i giovani artisti, consentendo bambini e ragazzi nel vedere compiuta la creazio- loro di liberare la più fantasiosa creatività. Per i ne della loro opera è gratificante. Al contempo è più piccoli si sono organizzati alcuni laboratori di- stata un’opportunità per mostrare il nostro picco- dattici, da cui hanno preso forma simpatici lavori lo ma splendido paese a tutti quelli che ci hanno eseguiti con sassi e cortecce, realizzando coccinelle voluto far visita». porta fortuna, centri tavola e splendide ghirlande Nel 2017 la manifestazione si terrà l’11, il 12 e il profumate di essenze del bosco. L’iniziativa si è 13 agosto e sarà arricchita con nuove proposte e arricchita con serate informative a tema, aperte molte sorprese. Lo slogan sarà: venite a Cimolais, al paese e ai suoi ospiti; questi ultimi, familiari il Cai vi accoglierà a braccia aperte. ▲ dei ragazzi impegnati nei laboratori e nelle atti- vità, si sono potuti dedicare alla scoperta dello straordinario e sorprendente territorio della Val Nascono opere e strutture Cimoliana, partecipando a escursioni guidate dal artistiche che si integrano Cai di Cimolais. Al termine della manifestazione 2016 a tutti i partecipanti, ragazzi, architetti e appieno nell'ambiente circostante, La manifestazione è giunta alla quarta edizione: quest’anno designers, sono stati assegnati attestati e piccoli vi si confondono e partecipano si tiene dall’11 al 13 agosto a Cimolais, sede (e cuore) del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane di Alleris Pizzut

imolais (in provincia di Pordenone) è sede svolge, da tre anni, nel mese di agosto, CimolArt, Nelle foto di queste e cuore del Parco Naturale Regionale delle manifestazione che vede come protagonisti ragazzi pagine, tre momenti Dolomiti Friulane, un territorio protetto dai sei ai quattordici anni che si mettono alla prova della creazione di C opere d'arte en plein di 36.950 ettari, nominato patrimonio mondiale realizzando opere d’arte en plein air, impiegando il air, da parte dei ragazzi dell’Unesco nell’estate 2009. materiale che la natura mette generosamente a di- protagonisti di CimolArt Dall’abitato di Cimolais si snoda per 13 km la Val sposizione in questo vasto e meraviglioso ambien- Cimoliana, e il torrente omonimo che l’accompa- te montano: foglie, cortecce, fiori, sassi e piante; gna, attraversando un territorio per molti tratti Land Art insomma, espressione d’arte contem- selvaggio e affascinante, che culmina nel famoso e poranea, creatività in mezzo alla natura. Nascono caratteristico Campanile di Val Montanaia, ormai così opere e strutture artistiche che si integrano noto a tanti visitatori, escursionisti e alpinisti. appieno nell’ambiente circostante, vi si confondo- Ed è proprio qui, nel paese di Cimolais, che si no e partecipano alla bellezza del territorio.

18 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 19 L’ALTEZZA DEI GIGANTI Storie giganti Uomini e donne che intrecciano le loro vite con le montagne e danno vita a racconti straordinari

i sono montagne giganti e gigan- ti della montagna. Non stiamo C parlando del dramma pirandel- liano che indaga sul rapporto strettissimo tra vita e arte. I giganti della montagna di cui leggerete nelle prossime pagine hanno una cosa in comune: intrecciano o hanno intrecciato la propria vita con le montagne giganti, in un rapporto intimo e costante. Ciascuno a modo suo. E forse in questo assomigliano agli attori giro- vaghi di Pirandello. Non sono le quote o le cime raggiunte a fare di una persona un gigante della montagna, ma l’azione delicata e rispettosa, spinta da quella ne- cessità assoluta di immergersi nella mon- tagna, quasi fino a essere montagna. Dal loro incontro con le montagne nascono storie straordinarie, fatte di piedi, mani, occhi, naso, orecchie, fatica, emozioni e intelligenza. Guidati, i nostri gigan- ti – alcuni più noti, altri meno – da quel motore nascosto che è la curiosità, che si fa esplorazione, scienza, alpinismo e che poi si trasforma sempre in narrazione. È attraverso l’ordito delle loro imprese che scorgiamo la materia dell’intreccio con la vita. Quella trama narrativa che ce li fa scoprire e avvicinare sino a farci sentire parte della loro stessa esistenza. ▲ Luca Calzolari

Ice-fall, cascata di ghiaccio che si trova a fianco del monte Everest (Nepal). La foto è stata scatta nel 1992 da Alessandro Bianchini, cui è dedicato l’articolo a pagina 26

20 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 21 L’ALTEZZA DEI GIGANTI Gli ottomila a modo loro Nives Meroi e Romano Benet hanno concluso la loro lunga cavalcata sulle montagne più alte della Terra. Dimostrando che si può vivere il sogno dell’alta quota anche lontano dai riflettori di Roberto Mantovani

A sinistra, foto ricordo per Nives Meroi al campo base con una copia della nostra rivista. A destra, i due himalaysti di Tarvisio sulla vetta dell'Annapurna

ives Meroi e Romano Benet, il giorno è montato la testa. Gli ho chiesto: come ti senti, dopo il rientro dall’Annapurna. Come dopo il tuo quattordicesimo ottomila? E lui: esat- N tutte le altre volte, i due himalaysti di tamente come prima!». «Stavolta la montagna Tarvisio sono tornati a casa in sordina, senza fan- E così avete finalmente salito anche l’Anna- è stata molto fara al seguito. Anzi, è persino difficile trovarli. purna: non siete contenti? generosa. Quest’ultima Nives, di buon mattino, è stata a far compere con «L’avevamo già tentata due volte, nel 2006 da ascensione per noi è la mamma e riaccende il cellulare solo nel pome- nord, e nel 2009 da sud, ma non eravamo riusci- stata come una pietra riggio. Assoluta normalità, insomma, come se ti a salire. Tra l’altro, dopo il tentativo del 2009 preziosa. La pietra non fosse successo nulla. Ma è nel loro stile, ed ci eravamo spostati al Kangchenjiunga, e lassù preziosa che viene è difficile non apprezzare il loro comportamen- Romano aveva avvertito pesantemente i sintomi utilizzata per chiudere to. Dal loro buen retiro a due passi dai Laghi di della malattia che lo ha poi tenuto a lungo lonta- una bella collana: nel Fusine, il can-can mediatico e le chiacchiere dei no dalla montagna. Stavolta invece è andato tutto nostro caso la collana social sembrano appartenere a un’altra dimen- benissimo. A parte il tempo. Nevicava quasi ogni di tutti gli ottomila sione. «Che vuoi – scherza Nives – noi siamo giorno, bisognava ribattere continuamente la che avevamo salito in gente dell’altro millennio… Ma è andato tutto traccia, ci si muoveva a volte nella nebbia. L’itine- precedenza». (Nives e bene, siamo contenti. Romano era molto in for- rario di salita del versante settentrionale è perico- Romano) ma, e adesso sembra ringiovanito. Di certo non si loso. Non è una novità. Da anni tutti preferiscono

22 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 23 seguire la via tedesca, che si sviluppa più a sinistra in amicizia e collaborando continuamente gli uni Sopra, il gruppo di dell’originale, ma quest’anno l’itinerario non era in con gli altri. Sì, è stato un gran regalo». alpinisti che hanno buone condizioni. Così abbiamo scelto il percorso A proposito: qualche anno fa, quando eravate scalato l'Annapurna: due italiani, due spagnoli e stati all’Everest, dopo aver incrociato il gran- originale dei francesi, quello del 1950». due cileni. «Come nelle E alla fine tutto è filato liscio… de circo bianco dell’himalaysmo, gli elicotteri, barzellette», scherza «Stavolta la montagna è stata molto generosa. le spedizioni commerciali, la competizione ad Nives Meroi Quest’ultima ascensione per noi è stata come una alta quota, avevi parlato di una vostra “perdita pietra preziosa. La pietra preziosa che viene utiliz- d’innocenza”. zata per chiudere una bella collana: nel nostro caso «Infatti. Fino a quel momento avevamo sempre la collana di tutti gli ottomila che avevamo salito in vissuto la montagna alla nostra maniera, come un precedenza. Al campo base ci siamo ritrovati in sei, bellissimo gioco, e a quel punto ci siamo ritrova- di tre nazionalità diverse. Più o meno come in una ti su un palcoscenico che non riconoscevamo per barzelletta: due italiani, due spagnoli e due cile- nulla. E non avevamo nessuna intenzione di reci- ni… Una bella differenza rispetto alla folla dell’an- tare una parte che non ci apparteneva. I record, no precedente. Tra i ragazzi presenti quest’anno ai la competizione? Ma figurarsi… La malattia di piedi della montagna conoscevamo solo il basco Romano, la scelta di fermarci e la sua successiva Alberto Zerain. Lo avevamo incontrato nel 2009 guarigione ci hanno liberato da tutti gli obblighi, al Kangchenjunga. Ma ci siamo ritrovati subito compreso quello di dover comunicare ai media le tutti d’accordo. In un’epoca in cui l’himalaysmo nostre ascensioni. Ci siamo davvero riappropria- rispecchia a volte il peggio della nostra società, è ti della nostra vita. E Romano è rinato, letteral- stato un po’ come sperimentare un’utopia. È stato mente. Gli ultimi tre ottomila sono davvero stati bellissimo salire tutti e sei assieme, in stile alpino, i “suoi” ottomila». E adesso? «Adesso si torna al lavoro. In ogni caso, la voglia Dal loro “buen ritiro” a due passi dai di scalare e le idee non ci mancano. Siamo aperti laghi di Fusine, il can-can mediatico a tutte le possibilità che ci offre la montagna. E ci sono ancora interi mondi verticali da esplorare. e le chiacchiere dei social sembrano Continueremo a fare alpinismo fino quando l’età ce appartenere a un'altra dimensione lo consentirà. Ma siamo ancora giovani, dai!». ▲

24 / Montagne360 / luglio 2017 L’ALTEZZA DEI GIGANTI

strada» dice Bianchini attraversando l’atrio anti- e dal Cnr del geologo Ardito Desio. La rassegna co. Non abbiamo bisogno di suonare il campanel- stampa di quell’impresa e di quei due mesi tra- La spedizione che restituì lo. Lui è già lì ad attenderci. Ci racconta dell’o- scorsi in Nepal (di cui 17 al campo base) è ben rigine di quella casa, che da secoli appartiene nutrita. Bianchini ne conserva ancora due copie. alla sua famiglia. Ci parla delle antiche abitudini Sfogliandole scopriamo il titolo di apertura pa- contadine, degli interventi di ristrutturazione, di gina del Corriere della Sera del 15 ottobre 1992: il primato all’Everest cosa significa vivere oggi a Castelnuovo. E così, “Quanto misura l’Everest? Un giallo risolto da prima di raggiungere il suo studio, ecco che sui Desio”. Già, un giallo risolto. Ma sono temi già La prima volta che il gigante himalayano è stato misurato muri passano in rassegna i frammenti di un pas- consegnati alla storia, proprio come le analisi ef- sato mai dimenticato. Dalla coppa del mondo di fettuate nel corso della spedizione sul livello d’in- con il Gps, Alessandro Bianchini era il responsabile medico sci alpino femminile del 1979 a Limone Piemonte quinamento della neve e dell’acqua dei laghetti. fino ai manifesti delle spedizioni al Garhwal, al «Volevamo verificare l’effetto degli incendi dei della spedizione. Questo è il suo ricordo di “Everest ’92”. Tra Satopanth (sì, in quel 1990 lui c’era) e al certifi- pozzi petroliferi in Kuwait. Ebbene sì, trovammo vecchi ramponi, emozioni mai perse e migliaia di fotografie cato rilasciatogli dal ministero dell’immigrazione tracce di agenti inquinanti» ricorda Bianchini. nepalese nel 1992. Anche se il suo racconto è puntuale, dettagliato di Gianluca Testa È incorniciato e appeso a una delle pareti di casa. e quasi analitico, ogni volta che tocca un oggetto Ecco, quello è l’anno che ci interessa. Perché è risalente alla spedizione, ecco che riaffiorano le proprio nel 1992 che Alessandro Bianchini ha emozioni. «Questa è una delle due macchine fo- raggiunto l’Everest. «La nostra è nata come una tografiche che ho portato sull’Everest» dice mo- spedizione scientifica» ci racconta. «Inizialmente strandoci una Nikon Fm2. «L’altra era una Leica avevamo un duplice scopo: valutare l’opportuni- R5. Eccola qua». E la indica. Nella vetrinetta del tà di realizzare un inceneritore per i rifiuti pro- suo studio, di macchine fotografiche, ce ne sono a dotti al campo base, nei pressi della Piramide, decine. «Di notte la temperatura scendeva anche ed esportare il nostro modello di soccorso alpino a meno trentacinque gradi. Per non farle conge- all’interno del sistema himalayano». Purtroppo lare le tenevo con me nel sacco a pelo». Ci rac- questi obiettivi non sono stati raggiunti. Ma la conta che partì con uno zaino carico di rullini. Ha spedizione è entrata di diritto nella storia e sarà ancora migliaia di diapositive e centinaia di foto- ricordata ancora a lungo. «È più alto l’Everest o grafie inedite e mai pubblicate. Ci ha raccontato il K2? In quegli anni ci fu un’accesa discussione anche del giovane Simone Moro che «non riuscì a sul primato. Noi sciogliemmo i dubbi» confessa raggiungere la vetta perché colto dal mal di mon- Bianchini. Sì, perché nel corso di quella spedizio- tagna», di come era difficile radersi, del corpo ri- ne è stata effettuata per la prima volta la misura- trovato tra i ghiacciai («Vedemmo spuntare una zione con il Gps. In vetta, quel giorno, c’era l’al- tibia dalla neve...»), del soccorso prestato agli pinista francese Benoît Chamoux. «Effettuammo alpinisti di una spedizione basca, del portatore una doppia misurazione utilizzando sia il Gps morto mentre riportava l’attrezzatura medicale sia il metodo tradizionale. La strumentazione fu a Lukla. I rimpianti? «Me la sono goduta poco. realizzata appositamente dalla Leica. Si trattava Ho faticato tanto, fisicamente e psicologicamen- di un’apparecchiatura leggera, facile da traspor- te». Era il peso della responsabilità. Alessandro La spedizione “Everest tare e da montare anche con i guanti indosso. Era Bianchini era coordinatore della parte scientifi- ‘92”, oltre che da molto simile al teodolite utilizzato dai geometri. ca, ma anche responsabile medico ed economi- Alessandro Bianchini, Prima di portarla in Nepal la presentammo a Ca- co. «La spedizione costò cinquecento milioni. E a storia si tocca con mano. Fotografie, riservatezza spunta a tratti un orgoglio che nasce A sinistra, Agostino Da era formata da Abele stelnuovo e la sperimentammo a Courmayeur». anche quello non fu uno scherzo...». Alla fine ciò manifesti, piccozze. Ogni oggetto sembra da una passione profonda. Quegli oggetti li ama, Polenza e un giovane Blanc, Marco Barmasse, Quella misurazione (8.848,65 m) tolse ogni dub- che Bianchini ricorda con più commozione sono Simone Moro nella tenda essere stato proiettato da chissà quale proprio come ama le sue montagne. Lui, Ales- Benoît Chamoux, Marco bio sul primato. L’Everest – la cui altezza, a se- le relazioni umane. «Vivere così a lungo fian- L di Alessandro Bianchini passato. Eppure è tutto qui, tra le nostre mani. sandro Bianchini, oggi ha poco più di ottant’anni. al campo base della Dalla Longa, Agostino guito del terribile terremoto del 2015, è oggetto co a fianco crea legami indissolubili». E mentre Una tridimensionalità che ha corpo e anima. I Primario all’ospedale di Castelnuovo Garfagnana spedizione “Everest Da Polenza, Massimo di una nuova misurazione da parte del Survey of lo dice, tra le mani gira e rigira una cartolina di ramponi sono appesi come capi d’aglio all’in- (Lucca), un trascorso da sindaco e un quarto di ’92” (foto Alessandro Datrillo, Franco Garda, India (vedi pag. 9 di Montagne360 - giugno 2017, ringraziamento indirizzata e lui e scritta dalla gresso di casa insieme a ciaspole, corde e altre secolo vissuto come medico del Soccorso alpino BIanchini) Maurizio Gallo, Bruno ndr) – si confermava essere la più grande mon- moglie di Benoît Chamoux dopo la sua morte. attrezzature da montagna che non nascondono e speleologico. Ora è presidente della Fondazio- Giovannetti, Edmond tagna del mondo. L’idea della spedizione nacque «Certe cose non si possono descrivere a parole». il trascorrere del tempo. «Questi ramponi sono ne volontariato e partecipazione. Ma se abbiamo Joyeusaz, Lorenzo insieme a Franco Garda (allora presidente del Per questo ringraziamo e salutiamo. Nel farlo, degli anni Sessanta. Come vedi, li ho saldati. Si imboccato quella strada stretta e ripida che scen- Mazzoleni, Simone Soccorso alpino) e Bruno Giovannetti (vicepre- raccogliamo il suo invito: «Dovete tornare, ma la sono rotti lo stesso giorno. Prima uno, poi l’altro. de da Piazza Umberto per raggiungere il suo por- Moro, Mario Panzeri, sidente). Inizialmente ci fu il coinvolgimento del prossima volta faremo insieme un’escursione in Li uso ancora. Quest’altro paio, invece, risale ai tone, il motivo non è da cercare in quella raccolta Giorgio Poretti, Ministero dell’ambiente, attraverso il sottosegre- montagna». E così, dopo il gigante himalayano, primi del Novecento». Li maneggia con cura e di preziosi oggetti. No, la ragione che ci ha spin- Giuseppe Petigax e tario lucchese Piero Angelini. Poi la situazione fu ci ritroveremo a passeggiare sulle Alpi Apuane ce li mostra garbatamente. Dietro quell’elegante to fin qui è un’altra: l’Everest. «Venite, vi faccio Oswald Santin. presa in mano dall’alpinista Agostino Da Polenza con un gigante della montagna. Promesso. ▲

26 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 27 L’ALTEZZA DEI GIGANTI

Sulle tracce di Francis Kingdon Ward, l’ultimo dei grandi “cacciatori Rododendri di piante”. Mezzo secolo di esplorazioni che hanno lasciato il segno sulla carta geografica e nei giardini di tutto il mondo e papaveri blu di Mario Vianelli

lla sua estremità orientale, l’Himalaya si allarga in un inestricabile groviglio di A montagne ricoperte di ghiacci e di giun- gle, di vallate profonde e di vere e proprie gigante- sche gole. Uno straordinario scrigno di biodiver- sità che si estende fra lo stato indiano dell’Assam, il Tibet sud orientale, la Birmania settentrionale e le province cinesi del Sichuan e dello Yunnan. Questa enorme distesa di terre impervie e quasi disabitate era ancora in gran parte sconosciuta quando, nel 1909, vi giunse per la prima volta un giovane botanico inglese, Francis Kingdon Ward, che vi trovò la terra promessa dei “cacciatori di piante”. Nei decenni seguenti ritornò in quella che, con affetto, chiamava “la mia terra” altre 22 volte – spesso spingendosi dove nessun occiden- tale era mai stato prima –, ritornandone sempre con un ricco bottino di nuove specie e di semen- ti che hanno contribuito a ridisegnare i giardini europei, per la gioia delle istituzioni e degli ap- passionati (e ricchi) floricoltori che finanziavano le sue spedizioni. In breve, Kingdon Ward riuscì a coniugare due delle grandi passioni dell’Inghil- terra coloniale: le esplorazioni geografiche e il giardinaggio.

UNA VITA DI RICERCHE Figlio di un noto botanico, Francis (Frank) King- don Ward nacque nel 1885 a Manchester e, dopo gli studi in scienze naturali a Cambridge, nel 1907 partì per l’Oriente per insegnare alla Shanghai Public School. La sosta a Singapore fu il suo pri- mo incontro con i tropici e una vera e propria ri- velazione per il giovane, cresciuto fra libri di viag- gio, erbari e testi di botanica, tanto che negli anni seguenti passò le ferie a Sumatra e nel Borneo, iniziando una lunghissima e proficua carriera di “cacciatore di piante” e raccoglitore di semi. A sinistra, attraversando un fiume su un M. Delavay, ma fu Ward a portarne in precario ponte di tronchi (foto di Francis Europa i primi semi e a diffonderlo come Nel 1909 riuscì ad aggregarsi a una spedizione Kingdon Ward, © RGS-IBG) pianta da giardino. Il libro The Land of zoologica americana nella Cina occidentale, ma è Sopra, il papavero blu himalayano the Blue Poppy – Travels of a Naturalist due anni dopo che guidò la sua prima spedizione (Meconopsis betonicifolia) e il in Eastern Tibet si riferisce però a una autonoma nello Yunnan, su incarico di una dit- rododendro di Ward (Rhododendron specie diversa (Meconopsis speciosa), ta di sementi per giardini: Kingdon Ward scoprì wardii var puralbum), due delle e una terza (M. gakyidiana) è il fiore numerose specie di piante legate al nazionale del Bhutan (foto di Tanaka così la sua principale fonte di finanziamento, che nome di Kingdon Ward. Il primo fu Juuyoh e Jesse Hickman - Wikimedia nei decenni successivi gli permise di viaggiare, as- scoperto nel 1886 dal gesuita Pierre J. Commons) sieme ai contributi delle associazioni geografiche

28 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 29 A sinistra, Kingdon Ward sconosciute. E se veramente era lo Tsangpo a ori- con la moglie Jean Macklin e il botanico ginare il Brahamaputra, il fiume avrebbe dovuto birmano Chit Ko Ko (foto perdere quasi tremila metri di dislivello in poco di Francis Kingdon Ward; più di duecento chilometri: una pendenza che si © RGS-IBG) riteneva giustificata soltanto da una o più gigan- tesche cascate. David Livingstone aveva scoperto A destra in alto, dettaglio della mappa di Morshead nel 1855 la cascate dedicate all’imperatrice Vitto- e Bailey, Northeastern ria lungo il corso dello Zambesi, traendone fama Frontier and Tibet, The e onori. La sfida successiva era scoprite “The lost Geographical Journal, falls of Brahamaputra”. 1914. Si noti il corso dello Oggi noi sappiamo che grandi cascate non esi- Tsangpo tratteggiato, perché sconosciuto, nella stono, che lo Tsangpo scende con una pendenza regione della “Grande quasi costante, anche se elevata, con una serie curva” pressoché continua di rapide, circostanza proba- A destra in basso, bilmente dovuta alla lentezza del sollevamento “Cacciatore Lisu con un orogenetico combinata con la straordinaria po- takin ucciso nella valle Di Chu, sopra Rima, Assam” tenza erosiva del fiume. Quello che oggi è cono- (didascalia originale sciuto come il canyon dello Yarlung Tsangpo ri- dell'autore; foto di Francis mane uno dei luoghi più remoti del pianeta: nella Kingdon Ward, 1928; © parte conosciuta come “la grande curva” – dove il RGS-IBG) corso d’acqua cambia direzione dirigendosi a sud, curvando attorno al Namcha Barwa (7782 m) – il dislivello fra il greto e le cime supera i cinque- e naturalistiche (fra le altre, fu fellow della Royal spedizioni seguirono negli anni del dopoguerra; mila metri. In anni recenti, con la riapertura dei Geographical Society, della Royal Scottish Ge- una vasta produzione pubblicistica ed editoriale confini, il fiume è diventato terreno di sfida per i ographical Society, della Royal Horticultural e la bellezza esotica di alcune delle piante raccol- più spericolati kayakers, che l’hanno un po’ enfa- Society e della Linnean Society). La spedizione te consolidarono la fama di Kingdon Ward. ticamente battezzato “l’Everest dei fiumi”; anche del 1911 fu determinante anche perché Kingdon se nel 2002 una spedizione internazionale riuscì Ward vi scoprì tutti gli elementi che avrebbe in- IL MISTERO DELLO TSANGPO a percorrere la sezione superiore della gola, fino seguito nei quattro decenni successivi: entrando All’estremità nord orientale dei possedimenti in- alla confluenza dello Po Tsangpo, la parte inferio- nello Yunnan dalla Birmania, incontrò una bio- glesi in India un fiume enorme usciva dalle stret- re rimane ancora sostanzialmente inesplorata. diversità che lo lasciò sconcertato, frutto della toie himalayane per scorrere attraverso l’Assam e Alla fine dell’Ottocento il mistero dell’origine del variabilità altitudinale, climatica e ambientale; formare, insieme al Gange, il più vasto e intricato Brahmaputra finì inevitabilmente con l’intrec- ed erano fattori che ovviamente influivano anche delta del pianeta. Anche se si supponeva che il ciarsi alla memorabile epopea del Survey of In- sul paesaggio e il popolamento umano. Kingdon Brahamaputra fosse in realtà lo Tsangpo – il fiu- dia, che proprio in quegli anni stava spingendo il Ward – pur sempre con un occhio a terra alla ri- me che nasce non lontano dal monte Kailash e rilevamento trigonometrico fino alle più remote cerca di nuove piante – fu attento a tutti questi che drena i versanti settentrionali di gran parte vallate himalayane, suscitando grandi timori nei elementi, scrivendo nei suoi libri non soltanto di dell’Himalaya – negli ultimi decenni dell’Ot- paesi confinanti che vi vedevano, non a torto, botanica ma anche di geologia, antropologia e di tocento il percorso fluviale rimaneva in parte uno strumento di penetrazione coloniale. Stretto geografia nel significato più ampio della parola. ignoto, alimentando uno degli ultimi enigmi fra l’impero cinese e quello vittoriano, il Tibet si Inoltre in questa spedizione maturò definitiva- geografici che appassionavano l’Inghilterra vit- chiuse ermeticamente agli stranieri, minacciando mente il suo amore per i rododendri, genere di toriana dopo la scoperta delle sorgenti del Nilo. di morte chiunque fosse sorpreso entro i suoi con- piante dalla magnifica fioritura che nelle regioni A complicare le cose, le scarsissime conoscenze fini. Entrarono allora in scena i pundit, veri e pro- himalayane orientali ha la sua vera roccaforte, della geografia del Tibet orientale e l’ostilità dei pri “agenti segreti” scelti fra le popolazioni locali, con centinaia di specie (anche arboree) che King- suoi governanti, ma anche la presenza di altri che si inoltravano in luoghi inesplorati e pericolo- don Ward contribuì più di ogni altro a classificare grandi fiumi di cui si ignorava il corso; diversi si travestiti da pellegrini, mercanti o mendicanti. e a importare come splendide piante da giardino. studiosi vedevano nello Tsangpo la parte supe- Fra gli altri, nel 1880, un piccolo uomo di etnia Trovata la strada, le spedizioni si susseguirono: riore dell’Irrawaddi, altri addirittura del Salwe- lepcha, proveniente dal Sikkim e chiamato Kin- nel 1913 ancora nello Yunnan e nel Tibet orienta- en, entrambi fiumi che fuoriuscivano da gole thup, seguì il corso tibetano dello Tsangpo in un le, nel 1914 nella Birmania settentrionale, allora incredibile viaggio durato quattro anni durante il angolo remoto e semisconosciuto del Raj britan- quale fu fatto schiavo (riuscendo a scappare sol- nico. Ma quando tornò alla civiltà Kingdon Ward Kingdon Ward riuscì a coniugare tanto dopo nove mesi di prigionia) e gli accadde scoprì che era scoppiata la Prima guerra mondia- due grandi passioni dell’Inghilterra ogni altra peripezia possibile. Ciononostante riu- le. Richiamato in India, lavorò al dipartimento scì a spingersi oltre ogni limite conosciuto, rag- della censura e poi fu mandato in Mesopotamia, coloniale: le esplorazioni giungendo il monastero di Pemaköchung, nella congedandosi con il grado di capitano. Altre geografiche e il giardinaggio parte settentrionale della gola inesplorata, non

30 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 31 A sinistra, “Attraverso una catena innevata nel Tibet orientale, con i portatori addetti all'equipaggiamento. Una sosta lungo il cammino, dominante un ghiacciaio. Foresta di abeti bianchi più in basso” (didascalia originale dell'autore; foto di Francis Kingdon Ward, 1933; © RGS-IBG) A destra, stampe tratte da The rhododendrons of Sikkim-Himalaya di J. D. Hooker (1849)

lontano dalla confluenza con il Po Tsangpo; non botanico. Non fanno altro che fermarsi per guar- riuscì a svelare in modo incontrovertibile il mi- dare stupiti le erbacce.» I risultati botanici furo- stero del corso fluviale, ma grazie alla sua memo- no notevolissimi, confermando la biodiversità di ria fotografica riuscì a riportare un preciso reso- questa regione che in poche decine di chilometri conto della sua incredibile avventura. va dal clima arido e gelido dell’altopiano alle più Nel 1913 fu la volta di Eric Bailey, ufficiale dei umide vallate tropicali, mentre quelli geografici Lanceri del Bengala e veterano del “Grande Gio- furono faticosamente conquistati e non del tutto co” nell’Asia centrale, ad affrontare una spedizio- appaganti. «La gola è ostruita da falesie e massi ne nel Pemako, la regione della “Grande curva”, giganteschi e densa foresta senza alcuna traccia, Un romantico divulgatore A sinistra, la copertina in compagnia di Henry Morshead, funzionario attraverso cui il fiume urlante si precipita con dell'ultimo libro del Survey of India. Nonostante non avessero un rombo fragoroso. (…) Pareti torreggiano su Oltre che botanico ed esploratore Francis Kingdon Ward fu uno scrittore prolifico e pubblicato in vita da Kingdon Ward, nel 1956. avuto l’autorizzazione delle autorità tibetane (fu- entrambi i versanti, così vicine che sembrerebbe un infaticabile divulgatore. In centinaia di articoli e di conferenze rivelò al mondo i ri- Sotto, Francis Kingdon rono anche arrestati, ma rilasciati pochi giorni possibile saltare da una rupe all’altra…». Spin- sultati delle sue ricerche, trasmettendo al pubblico la passione per l’ignoto incontra- Ward (foto di Elliott & dopo), i due riuscirono a spingersi per una doz- gendosi oltre il massimo punto raggiunto dieci to durante il lavoro sul campo e facendo sognare due generazioni di giovani inglesi. Fry, 1952, © National zina di miglia a valle di Pemaköchung, trovando anni prima da Bailey e Morsehead, i due trova- Molti dei suoi venticinque libri (spesso firmati Kingdon-Ward) furono scritti anche Portrait Gallery) però, con grande disappunto, soltanto cascate rono un’unica cascata, battezzata Rainbow falls, per finanziare le sue spedizioni, ma tutti sono molto di più di un impersonale reso- alte una decina di metri. Riuscirono comunque alta una ventina di metri, e poi tornarono sui conto o un arido elenco di piante di luoghi. Per sua stessa ammissione fu un inguari- a riportare la prima cartografia della regione, con propri passi a causa dell’allucinante difficoltà del bile romantico, cosa che è facile dedurre anche dai titoli di alcuni dei suoi libri. Land lo Tsangpo che diveniva il Brahamaputra dopo terreno, dove ogni curva del fiume costringeva of the Blue Poppy (1913), Mystery Rivers of Tibet (1923), Plant Hunting on the Edge of un tratto ignoto e soltanto ipotizzato di un’ottan- a salire pendii altissimi e impervi per poi dover the World (1930), The Romance of Plant Hunting (1924), The Romance of Gardening tina di chilometri. ridiscendere dalla parte opposta. Soltanto dopo (1935), sono alcuni dei titoli più significativi di una produzione iniziata nel 1910 con E qui entra in scena il nostro Francis Kingdon più di settant’anni fu scoperta ancora più a valle On the Road to Tibet e terminata nel 1960 con l’opera postuma Pilgrimage for Plants. Ward. Nel 1924 fu lo stesso Bailey, ufficiale poli- la Hidden falls, alta poco più di trenta metri. Alcuni manuali furono veri e propri best-seller nel vasto e appassionato mondo del- tico in Sikkim, a procurare un permesso speciale la floricoltura anglo-sassone: Rhododendrons for Everyone (1926) e Commonsense di accedere al Pemako per compiervi ricerche bo- I rischi della botanica Rock Gardening (1948) gli valsero un’ampia notorietà fra i patiti di giardinaggio. Altri, ▲ taniche. Gli fu compagno John D. V. Campbell, Gli anni seguenti furono densi di scoperte e di come il famosissimo Riddle of the Tsangpo Gorges (1926) e Burma’s Icy Mountains conte Cawdor, giovane attratto dall’etnologia – fu (1949) sono entrati a buon diritto nella storia delle esplorazioni del secolo scorso. E lui a scrivere gli ultimi due capitoli di The Riddle nella sua infaticabile ed enciclopedica attività Kingdon Ward affrontò anche temi di of Tsangpo Gorges, il più famoso e avventuroso «Se ritornerò a viaggiare, è sicuro grande complessità, come in About This Earth (1946), un’introduzione alla geogra- dei libri di Kingdon Ward – anche se piuttosto che non sarà con un botanico. fia, e in Footsteps in Civilization (1950), una storia degli albori della civiltà, entrambi insofferente dei ritmi della ricerca botanica; al nel filone della grande divulgazione inglese. Purtroppo l’opera editoriale di Kingdon ritorno ebbe a scrivere: «... se ritornerò a viaggia- Non fanno altro che fermarsi per Ward non è stata tradotta in italiano; diversi titoli in inglese, ormai privi di copyright, re, è dannatamente sicuro che non sarà con un guardare stupiti le erbacce». sono invece disponibili liberamente in rete.

32 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 33 ▲ spedizioni in Assam, in Birmania e in Tibet; nel 1933, finanziato dalla Royal Horticultural So- ciety, viaggiò per oltre mille chilometri nel Tibet orientale, facendo ritorno con centinaia di nuove specie e anche con informazioni non strettamen- te botaniche. Da qualche anno, infatti, Kingdon Ward lavorava anche segretamente per il British India Office, sempre attento a quello che accade- va al di là dei confini del Raj, non bene definiti in diversi settori. Così nel 1935 Kingdon Ward fu nuovamente arrestato dalle autorità tibeta- ne dopo avere attraversato il passo di Sela, fra l’odierno Arunachal Pradesh e il distretto di Ta- wang, in una zona contesa dove nel 1962 si ve- rificarono gli incidenti che portarono alla breve guerra sino-indiana. Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu reintegrato nel suo grado di capitano e la sua espe- rienza sul campo divenne preziosa nello stabilire corridoi sicuri per l’evacuazione della Birmania; rifugiatosi in India fu impiegato nell’addestra- mento dei piloti militari alla sopravvivenza nella giungla e in seguito, su richiesta dell’aviazione americana, organizzò la ricerca di aerei caduti nella selvaggia regione fra l’Assam, la Birmania e la Cina. Durante una di queste ricognizioni ebbe tre giorni), non riuscendo più a trovare il campo la fortuna di scoprire il giglio Shirui, o giglio del nell’intrico della foresta; nel 1914 un albero cadde Manipur (Lilium mackliniae), bellissima pianta sulla tenda dove dormiva durante una tempesta; e molto apprezzata dai floricoltori e pluripremiata rischiò anche di rimanere infilzato da una punta di nei concorsi inglesi. bambù cadendo in una trappola per animali selva- E qui si apre una parentesi sulla vita privata di tici. E, nella sua lunga carriera, gli capitò pure di Kingdon Ward. Il giglio è dedicato a Jean Mac- sposarsi per caso: ospite di una famiglia tibetana, klin, sposata nel 1947 dopo il divorzio dalla prima al termine di una strana cerimonia gli fu comuni- moglie Florinda Norman-Thompson, da cui ebbe cato che aveva appena sposato la figlia del padrone due figlie, che non condivideva la sua passione di casa, e fu necessaria tutta la sua diplomazia per per le piante e per i viaggi prolungati e scomodi togliersi dall’impaccio. Chi pensa che collezionare (comunque una bella primula, Primula florindae, piante nell’era edoardiana fosse un tranquillo pas- è dedicata a lei). Jean fu, invece, un’infaticabile satempo, forse dovrebbe ricredersi. compagna di avventure: dopo la prima spedizio- La rivoluzione cinese e l’invasione del Tibet chiu- ne nel Manipur, altre ne seguirono nelle colline sero le frontiere che Kingdon Ward aveva attraver- di Mishmi, Khasi e del Nagaland, luoghi remoti sato per quattro decenni senza troppi problemi. avvolti nella foresta pluviale e abitati da tribù non in circostanze avventurose, oltre ad aver soppor- Sopra, “La gola dello Così i suoi viaggi si rivolsero verso la Birmania, sempre amichevoli. tato il flagello delle sanguisughe e della malaria e Tsang Po vista da inesauribile terreno di nuove scoperte (soltanto Il 15 agosto 1950 la coppia si trovava a Rima, nel il rischio dei serpenti in gran parte delle sue spe- Pemaköchung e la cresta nel 1953 scoprirono 37 nuove specie di rododendri fra il Namcha Barwa e Tibet sud orientale, l’abitato più vicino all’epi- dizioni. In una corrispondenza alla Royal Scottish Sanglung”(didascalia e un centinaio di altre piante) dove il botanico e centro di quello che è passato alla storia come “il Geographical Society del 1913 scriveva: «Abbiamo originale dell'autore; foto sua moglie si avvalsero della preziosa collaborazio- terremoto dell’Assam”, uno dei più violenti mai scalato grandi precipizi alla ricerca di piante, le di Francis Kingdon Ward, ne di Chit Ko Ko, giovane ed entusiasta curatore registrati (8.6 della scala Richter). E fu solo una più belle delle quali sceglievano sempre le più abo- 1924; © RGS-IBG) dell’erbario di Rangoon, che li accompagnò anche

delle tante volte che Kingdon Ward rischiò la vita minevoli situazioni per crescere, e un giorno sono In alto a destra, durante l’ultima spedizione, nel 1956. Sulla via del Vigneaux Klaus Dell’Orto Gorges de la Durance, Les Cavalli, Ferrata Cavalli, F. G. stampa tratta da The stato inseguito da uno yak inferocito, e in un’altra rhododendrons of ritorno, un lungo soggiorno nello Sri Lanka fruttò occasione nella foresta mi sono trovato faccia a Sikkim-Himalaya di J. D. una ricca collezione di orchidee, l’ultima raccolta Chi pensa che collezionare piante faccia con un orso nero». Si salvò anche dal cadere Hooker, 1849 esotica della coppia. nell’era edoardiana fosse un in un precipizio rimanendo aggrappato a un ramo Francis Kingdon Ward morì a Londra l’8 aprile sospeso nel vuoto, cosa ancor più terrificante se si 1958, all’età di 73 anni, colpito da un infarto, men- tranquillo passantempo, forse considera che Kingdon Ward soffriva di vertigi- tre stava progettando la sua ventiquattresima spe- dovrebbe ricredersi ni. In più di un’occasione si perse (una volta per dizione. ▲ EXPLORER VENUS+ TOP SHELL SPRING

34 / Montagne360 / luglio 2017 www.climbingtechnology.com CICLOESCURSIONISMO Le Dolomiti a pedali Sei tappe, per un totale di 8348 metri di dislivello (quasi come scalare il K2): è un’impresa che ci porta in mountain bike da Dobbiaco a Feltre, sulle Alte Vie 1 e 2, toccando tutti i gruppi dolomitici più famosi

testo e foto di Claudio Coppola

A sinistra, le biciclette al a proposta, lo diciamo subito, è dedicata cospetto della Civetta a chi ama le imprese impegnative: si trat- L ta di una grande traversata in mountain bike nelle Dolomiti, da Dobbiaco a Feltre, sulle tracce delle Alte Vie 1 e 2. Era un po’ di tempo che mi stuzzicava l’idea di un’Alta Via delle Dolomiti in versione cicloescur- sionistica e, finalmente, a fine agosto dell’anno scorso arriva la possibilità per farlo: il mio com- pagno di viaggio (Luca Vergani) e io sfidiamo la sorte nonostante un meteo avverso e ci becchia- mo un sacco d’acqua per arrivare all’ostello di Dobbiaco. Poco male, alla sera arriva la madre di tutte le schiarite e così il giorno seguente pe- daliamo baldanzosi lungo la meravigliosa pista “del trenino”, che da Dobbiaco porta a Cortina. L’euforia scema presto quando affrontiamo le tre salite di questa prima tappa: arrivare alla forcella Lerosa è veramente penoso, ancor peggio avvie- ne sulle micidiali pendenze che rimontano al ri- fugio Sennes, ma l’apice viene toccato salendo la stradella sabbiosa che dal rifugio Pederù arriva al Fànes, perché sono le due del pomeriggio, il cielo è terso come una tavola blu e il sole scotta come in Africa: e noi decidiamo di salire a piedi. Una bella dormita ci rimette in sesto e il giorno dopo filiamo veloci nel bellissimo piano di Tadega, per poi scendere dagli alti scalini del col della Loccia, rigorosamente con bici a mano: seguono le rampe del passo di Valparola, uno strudel e la seggiovia che porta al rifugio Scoiattoli, dove la vista del- le Cinque Torri ci esalta così come la discesa se- guente, ma la risalita al rifugio Palmieri sotto la Croda da Lago ci toglie di nuovo il sorriso.

36 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 37 L'itinerario in sintesi, tappa per tappa

TAPPA 1 Dobbiaco Nuova – pista ciclabile per Cor- tina – Cimabanche – dopo 1 km casa can- toniera, a dx per segn. 8 – forcella Lerosa – rifugio Ra Stua – rifugio Sennes – rifugio Fodara Vedla – insidiosa calata su cemento con brecciolino – rifugio Pederù – rifugio Fànes (indispensabile prenotare) – Salite m 1940, discese m 900

TAPPA 2 Rifugio Fànes – passo Limo – malga Fànes grande – piano di Tadega (segn. 11–AV1) – Col de La Loccia, a piedi in discesa (gradini giganti) – Capanna Alpina – camping Sass Dlacia m 1663 – passi Valparola e Falzare- go m 2108 – verso Cortina – rifugio Bain de Dones m 1889, su con seggiovia 5 Torri dina (segn. 564) – casera di Pioda e forc. (trasporto bici), rifugio Scoiattoli – rifugio d’Alleghe – Alleghe – verso Agordo su pista Cinque Torri – giù per asfalto ripido fino a ciclabile lungolago, camping Alleghe, curvo- slargo m 1750: a dx per pista forestale (ta- ne, frazione Riete, qui a sx per stradina – lo- bella Cai per passo Giau–Cortina) – gran calità Pale e Forchiade – qui si attraversa la frana – strada del Giau, a sx in discesa – ri- statale e si continua sulla sponda destra del UN AMBIENTE GRANDIOSO all’ospitale edificio della sezione di Venezia pres- Sopra, Lastoni di Formin fugetto Peziè de Parù – a dx (indicazioni per Cordèvole – sottopasso della statale – dirit- Se le salite sono durissime, l’ambiente è grandio- soché disfatti. e Gruppo di Mezdì M. Federa e rifugio Palmieri) – subito a sx ti fino a Cencenighe – posto tappa all’Alber- so: davanti a noi sono sfilate le vette del Cristallo, Ci ristorano un’ottima cena a base di pastìn, fa- dal rifugio Scoiattoli dopo un ponticello – lungo traverso (diritti go Dolomiti – Salite m 968, discese m 2176 del Fànes, del Lagazuoi, delle Tofane e ora, nella mosa ricetta del bellunese, e la visione della gran- ai due bivi successivi) – stradella Cortina – terza tappa, mentre saliamo faticosamente verso de parete del Pelmo, con la famosa cengia di Ball: Palmieri – malga Federa – rifugio Palmieri TAPPA 5 la forcella d’Ambrizzola, ci sovrasta il Becco de alle 19 e 30 c’è ancora gente che sta scendendo. (indispensabile prenotare) – Salite m 1170, Verso Falcade – a sx sul vecchio tracciato Mezdì e, dopo lo scollinamento appare in tutta Almeno stasera non rischiano, il tempo è buono. discese m 1460 della strada – ponticello a sx – forestale in la sua imponenza il Pelmo, detto in Veneto “el ca- Invece la mattina seguente nebbie e nuvole si destra idrogr. del torrente Biois – Canale regon del Padreterno”, cioè il “seggiolone di Dio”. diradano a fatica al sorgere del sole, ed è chia- TAPPA 3 d’Agordo – Falcade – passo Valles (anche È uno spettacolo davvero fantastico. Caliamo ro che stasera verrà a piovere: via veloci, quindi, Dal rifugio segn. 434 – forc. Ambrizzola – a con seggiovie Molino–Buse–Laresei) – giù In alto, idilliaco paesaggio prima della piedi segn. 466 (SW) lungo il rio omonimo verso Predazzo – a sx per la val Venegia – dalla forcella ancora a piedi per una parte della attraverso il fangoso passo di Rutorto e sempre terribile salita al rifugio Venezia-De Luca. discesa, poi in sella: proprio sopra di noi incombe più giù sino al suggestivo paesino di Zoppé, dove sino a quota 2160 – a sx per traccia orizzon- capanna Segantini – Passo Rolle – San Sopra, giù dagli alti scalini del col della la grande parete nord-ovest del Pelmo e l’unico sopravvivono ancora molte costruzioni tipiche in tale (non segnalata) – casera Prendera – Martino di Castrozza – alle prime case a sx Loccia, con la bici a mano modo per proseguire è aggirarlo sul suo versan- legno, con i balconi predisposti per la stesa del segnavia 436 – forc. Roan – segn. 458 – giù segn. 702 – poi segnavia 22/724 – la pista te orientale, cosa più facile a dirsi che a farsi. Al fieno, che può così asciugare al riparo da even- per la Val Busela – Toulà di val Sandolera – confluisce dopo parecchi chilometri su di (loc. Valtegnarich) – diritti sino a imboc- ponte della Madonna ci colleghiamo alla stradina tuali piogge. ponte Intrà les Aghes – a dx bella forestale – un’altra che proviene dal basso: si va a dx in care sulla dx il segn. 743 – località Stadel che risale da Borca e ci issiamo sino al rifugio Ve- ponte della Madonna – a dx segnavia 470 e discesa – serie di tornanti – prati Sora Ronz – strada forestale – a piedi per sentiero a nezia-de Luca, ma questa salita è terrificante, in LE DISCESE ARDITE AV3 – pendenze impossibili (vi è un tratto al – a sx per segn. 724 (stradina), dopo 250 sx (indicazioni rifugio Caltena) in viva sa- un tratto arriva addirittura a 40 gradi di inclina- Prima sorpresa di questa quarta giornata: il pon- 40%) – rifugio Venezia – de Luca (il gestore metri bivio a dx per sentiero poco visibile lita – altra forestale – ripetitore tv – risto- zione, pari a una pendenza dell’80%: proprio in te sul torrente Rutorto è in ricostruzione (ora il può aiutare con il suo pick–up) – Salite m con il medesimo segnavia in mezzo a folta rante Vale – a dx per vietta – in fondo a sx quel mentre passa il gestore del rifugio con il suo ponte è stato ripristinato, ndr), quindi di qui non 990, discese m 980 vegetazione – tratto esposto, procedere a – rifugio Fonteghi – forestale verso le case pick-up, prima ridotta e 5 chilometri all’ora, ci of- si passa. Dobbiamo scendere sino a Forno di Zol- piedi – altra pista forestale in loc. Dagnoli Valpiana – quadrivio con piccolo rustico: fre un passaggio sino all’arrivo, ma noi orgoglio- do e, da lì, rimontare con fatica lungo la statale TAPPA 4 – si passa sotto lo chalet Piereni – al qua- qui si va a dx – tornante, poi diritti al bivio samente gli diamo solo i bagagli, così giungiamo prima sino a Dont, dove Luca mi saluta perché Dal rifugio segn. 471 – passo di Rutorto – drivio seguente diritti e poi a dx – giù a sx – seguente lungo forestale (segn. 733) Pian deve rientrare a casa anzitempo. Da questa fra- verso Zoppè di Cadore – stradella (segn. rifugio Cant del Gal – Salite m 1870, discese Signor – Pian delle Vederne – rifugio Veder- zione procedo lentamente sino a Palafavèra, dove 493) – Zoppè – cimitero – a dx risalita per m 1455 ne – malga Agnerola dura ascesa segn. 736 La visione del Cimon della Pala da conto di aiutarmi con la seggiovia del Col dei forestale – passo Tabai – Brusadaz – Coi – passo Pavione – ampia mulattiera (segn. questo versante è superbo, con la Baldi, ma anche qui altra sorpresa: l’impianto a – Maresòn – segn. 473 – casera quotata TAPPA 6 817) – malga Monsampiano – stradella fune non carica le biciclette e così devo scirop- 1618 – poi stradella segn. 498 – bivio a T, Strada verso Fiera – a sx verso Passo Cere- segn. 810 – rifugio Dal Piaz – passo Croce cuspide sommitale del Becco che parmi altri quattrocento metri di dislivello, senza a sx (segn. 474) – Palafàvera – verso Zoldo da – ex–ristorante Baita del Vecio – qui a dx d’Aune – Pedavena – Feltre – Salite m 1410, ▲ svetta nel cielo sereno aver mangiato nulla per guadagnare tempo e per poche centinaia di metri – a dx per stra- verso loc. Domadoi (segn. 744) – crocifisso discese m 2380

38 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 39 ,

approfondimenti sul mondo dell’associazione • luglio 2017 LORELLA FRANCESCHINI VICEPRESIDENTE GENERALE DEL CAI Per la prima volta una donna nel direttivo centrale ▲ venendo punito per questa idea antisportiva. Quando vedo la tabella della forcella d’Alleghe, sono veramente felice e già pregusto la bella disce- sa lungo le piste che calano verso il lago omonimo e, invece, terza sorpresa: la calata è veramente ri- pida e io ho i freni mezzi consumati, faccio pure una tombola (per fortuna su un prato). Tutto è bene quel che finisce bene e la tensione si stem- pera davanti a un bel gelato sulla riva del lago di Alleghe: il cielo si è fatto scuro, iniziano a cadere le prime gocce di pioggia e io mi affretto a raggiun- gere Cencenighe e ad archiviare la quarta tappa. Nella notte è piovuto parecchio, ma ora il cielo promette bene e così mi avvio costeggiando il tor- rente Biois sino a raggiungere Falcade: da qui devo rimontare con dura salita il passo Valles, buttarmi Assemblea dei Delegati 2017 di Napoli è entrata nel- un Cai dove la dirigenza lavora per dare risposte concrete al giù sull’altro versante e poi di nuovo su per l’incan- mantenendosi a una quota tra i 1600 e i 1300 In alto, le Cinque Torri dal la storia del Club alpino italiano con l’elezione per la territorio». Il primo a congratularsi con la neo eletta è stato tevole val Venegia, sino alla Capanna Segantini. La metri, per giungere al Cant del Gal, dove il rifu- rifugio Scoiattoli. Sopra, prima volta di una donna a Vicepresidente generale. naturalmente il Presidente generale Vincenzo Torti, secondo in discesa dalla forcella L’ visione del Cimon della Pala da questo versante è gio omonimo mi accoglie per la notte. Nell’ultima Lorella Franceschini, 54 anni, reggiana, Socia da trent’anni, il quale «quella di oggi è certamente una giornata storica per il Lerosa superba, con la cuspide sommitale del Becco che frazione i luoghi attraversati sono più solitari, ma iscritta alla Sezione di Bologna, ha preso il posto di Paolo Bor- Cai, che, con l’elezione di Lorella Franceschini, ha finalmente svetta nel cielo sereno; per fortuna che per oggi le non per questo meno suggestivi: i prati Caltene, il ciani e si è affiancata nella Vicepresidenza generale a Erminio portato ai vertici del Sodalizio, idealmente e non solo, tutte salite sono pressoché terminate. Mi scaracollo giù torrente Noana, il rifugio Fonteghi e sempre più Quartiani e Antonio Montani. le nostre Socie. Socie che già nei nostri ambiti sezionali e re- sino a passo Rolle per la sterrata e poi ancora più su sino al rifugio Vederne, la malga Agnerola e, «Dopo 154 anni finalmente anche le Socie del Cai, che sono il gionali, così come nel mondo dell’alpinismo, da molto tempo giù a San Martino di Castrozza, lungo la famosa con un ultimo durissimo sforzo, spingendo la bi- NOTE TECNICHE 35% del totale, hanno una loro rappresentante al tavolo della esprimono le loro capacità e qualità». statale 47 delle Dolomiti. cicletta a mano, il Passo Pavione. Tutto fila liscio • Cartografia: ed. presidenza: un’alpinista, un istruttore, che farà del suo meglio «Io credo nel lavoro di squadra, e qualsiasi obiettivo possa e ora mi aspetta solo il trionfale traverso lungo la Tabacco scala 1:25000, per far crescere ancora la nostra associazione». Sono queste avere non ha alcun valore se non condiviso con gli altri com- LA META, TRA OMBROSI BOSCHI stradella sino al rifugio Dal Piaz, splendido nido fogli 03, 025, 022, 023 le prime parole della Franceschini subito dopo l’elezione, tra ponenti del Comitato Direttivo Centrale», conclude Lorella E SPLENDIDI PRATI d’aquila della sezione di Feltre: per festeggiare ci • Nella pagina Facebook complimenti e strette di mano. «Quello con il quale auspico Franceschini. «Intendo dunque mettermi al servizio dei Soci “MTB grandi viaggi” Questa grandiosa traversata volge al termine vuole una birra, poi resta solo la lunga discesa che sono a disposizione le di collaborare è un Cai attivo e vigile, che si rimbocca le ma- con umiltà e spirito di collaborazione, mettendo a disposizio- passando sotto tutto il versante ovest delle Pale di in due ore mi riporta al passo Croce d’Aune e alla mappe e le tracce Gps niche e che si dà da fare, un Cai fatto di donne e di uomini ne le competenze e le esperienze umane e professionali di San Martino, tra ombrosi boschi e splendidi prati, pianura di Feltre. ▲ del percorso che portano avanti e concludono gli impegni che assumono, una madre di famiglia, di un’imprenditrice, di un’alpinista». •

40 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 • 01 ASSEMBLEA DEI DELEGATI Nuovo Premio Paolo Consiglio ex aequo a due spedizioni alpinistiche MEDAGLIA D'ORO ALLA MEMORIA DEI SOCCORRITORI DI CAMPO FELICE

Avere premiato due cordate conferma il carattere non Nicola Binelli e Luca Cornella, per la spedizione “Kishtwar agonistico dell’attività del Cai, che non ha voluto confrontare Shivling 2016” (Kashmir Indiano). I due Ragni hanno esplo- il risultato alpinistico delle due spedizioni “punto a punto”, rato alpinisticamente la valle del Rio Turbio, situata a circa ma ha preferito riconoscerle entrambe, considerandole di 150 km a Sud di Bariloche: un’avventura completa e totale pari valore etico. Questo concetto, espresso dagli alpinisti in un angolo sperduto dell’America Meridionale. I quattro premiati all’Assemblea dei Delegati del Sodalizio a Napoli, trentini hanno raggiunto la cima del Pilastro est del Kishtwar sintetizza alla perfezione lo spirito del Premio Paolo Con- Shivling, dopo sette giorni di avvicinamento e 22 ore effettive siglio, tornato dopo un anno di assenza con delle novità nel di scalata, senza l’utilizzo di spit, lungo una via di quasi 1000 regolamento. Da quest’anno infatti il Club alpino accademico metri di sviluppo e 800 di dislivello. «Questi giovani alpinisti, italiano (Sezione nazionale del Club alpino italiano) lo con- con l’esempio di queste spedizioni, possono ispirare altri ferisce a una spedizione alpinistica extraeuropea dell’ulti- giovani a vivere l’avventura senza compromessi, valorizzando mo anno, di carattere esplorativo o di elevato contenuto i valori etici e morali del Club alpino accademico. Valori nei tecnico, organizzata da piccoli gruppi di alpinisti a composi- quali l’uomo, con la sua volontà, preparazione, tenacia e de- zione prevalentemente giovanile. Vincitori di questa prima terminazione, si spinge ai propri limiti, affrontando la natura edizione rinnovata sono stati Luca Schiera e Paolo Marazzi selvaggia e accettando i rischi in modo consapevole ma senza dei Ragni di Lecco, per la spedizione alpinistica “Rio Turbio compromessi», ha scritto il Presidente del Club accademico 2017” (Patagonia), e i trentini Silvestro e Tomas Franchini, Alberto Rampini nelle motivazioni. •

n momento intenso, anche commovente, quello ri- figli di Mario Matrella, una ragazzina e due bambini (la quar- servato, durante l’Assemblea dei Delegati a Napo- ta, di pochissimi anni, era in braccio alla nonna): «Guardate Uli, al conferimento della Medaglia d’oro del Cai alla la medaglia com’è bella, ditemi che vi piace», ha detto ai due Il riconoscimento Memoria di Valter Bucci, Davide Nunzio De Carolis, Mario maschietti. a Giuliano Bressan Matrella e Andrea Pietrolungo, i volontari del Corpo Nazio- E poi, a tutti e tre: «Questa è il simbolo che porterete a casa nale Soccorso Alpino e Speleologico deceduti, i primi tre, lo per ricordare l’esempio del vostro papà, sarete tutti bravi Diciasette anni trascorsi alla presidenza del scorso gennaio a Campo Felice nell’incidente all’elicottero quanto lui, ognuno in quello che farà da grande». Ma, oltre Centro studi materiali e tecniche con impe- del 118 avvenuto durante un’operazione di soccorso. Pietro- alle parole, sono stati carichi di emozione gli applausi e i gno e professionalità, che hanno contribuito lungo è invece morto a causa di un infarto dopo essere sta- silenzi, i gesti e le espressioni dei visi di un momento dav- a renderlo un’eccellenza dentro e fuori l’Italia, to impegnato per giorni nell’emergenza neve in Abruzzo. A vero toccante. Ricordiamo che la tragedia di Campo Felice con oltre settecento persone che annualmente Napoli c’erano tanti parenti dei quattro soccorritori, genitori, è avvenuta lo scorso 24 gennaio, con l’elicottero che, dopo partecipano ai vari momenti formativi organizza- mogli, fratelli, sorelle e figli, piccoli e piccolissimi. aver recuperato uno sciatore infortunatosi sulle piste, è pre- ti. Questo il principale motivo del conferimento Il Presidente generale del Cai Vincenzo Torti, nel consegna- cipitato in una zona fortemente innevata e montuosa a circa della Medaglia d’oro del Cai a Giuliano Bressan, re le medaglie insieme al Presidente del Cnsas Maurizio Del- 1.600 metri di quota. Non c’è stato nulla da fare per tutti gli all’Assemblea nazionale dei Delegati del Cai a lantonio, ha affermato: «Il nome di questi quattro soccorrito- occupanti. Andrea Pietrolungo è invece deceduto il primo Napoli. La motivazione sottolinea il volontariato ri deve restare nella storia del Club alpino italiano a titolo di febbraio, i giorni successivi al rientro a casa dopo aver coor- altamente specialistico e di qualità che Bressan esempio di quanto di meglio l’uomo possa fare: soccorrere il dinato diverse squadre di soccorritori impegnati nell’emer- ha espresso sia nel campo della formazione, prossimo con generosità, fino al sacrificio della propria stes- genza neve abruzzese. Pochi giorni prima di morire aveva come Istruttore, sia in quello della ricerca della sa vita». Torti ha dedicato particolare attenzione e affetto ai partecipato ai funerali di Davide Nunzio De Carolis. • sicurezza nell’uso dei materiali alpinistici. •

02 • luglio 2017 luglio 2017 • 03 ORGANI TECNICI CENTRALI E STRUTTURE OPERATIVE far valere la tua opinione. Con la prece- dente CCE si è iniziato a dare maggior importanza al colloquio con gli organi territoriali ed è mia intenzione prosegui- RACCONTARE IL TERRITORIO, re e rafforzare questa collaborazione. Se proprio vogliamo dare una scaletta alle motivazioni sicuramente la principale è L'AMBIENTE, LE PERSONE la volontà di riportare l’AE al suo ruolo principale, ovvero l’uomo del territorio e Armando Lanoce, spoletano, è il Presidente della Commissione centrale testimone dei valori fondanti del Cai». escursionismo (CEE) per il triennio 2017-2019. Tra i suoi scopi, mettere al L’escursionismo è l’attività maggior- primo posto il dialogo e la sicurezza mente praticata dai Soci Cai. Quali azioni ha in programma la Commis- sione per accrescere ancora di più il rmando Lanoce è il Presidente numero di chi intende frequentare la della Commissione centrale montagna camminando sui sentieri? A escursionismo (CCE) per il «Questa CCE, recependo e condi- CCE ha tenuto diversi incontri su dei sentieri da parte degli escursionisti triennio 2017-2019. Nato a Spoleto nel videndo in pieno il messaggio del come cambiare e su cosa cambiare, e e dei cicloescursionisti? Che contribu- 1962, ha svolto studi tecnici e lavora Presidente generale, intende miglio- molte ipotesi sono state formulate. Ora to può dare il Cai? come responsabile tecnico di un’azien- rare l’aspetto culturale dell’accompa- coinvolgeremo gli organi territoriali per «La promozione e soprattutto la valo- da di impiantistica di sicurezza, che gnamento: l’AE non è solo un compo- conoscere il loro pensiero a riguardo». rizzazione dei nostri territori montani lo porta a viaggiare in continuazione nente di una Scuola, ma è soprattutto e pedemontani così duramente colpiti sul territorio nazionale. Sposato con l’accompagnatore che partecipa alle Come valuti la situazione del cicloe- passa anche dalla frequentazione dei Marina, appassionata di montagna alla escursioni sezionali e che trasmette al scursionismo all’interno del Cai? sentieri, che compongono percorsi stregua del marito, ha una figlia, Elisa (18 Socio le tecniche che gli consentono «La presenza all’interno della neo no- anche di grande rilevanza storico-cultu- anni), con cui condivide la passione per di frequentare l’ambiente montano in minata CCE di un referente nazionale rale. Siamo convinti di questo e stiamo le Terre alte e per la fotografia. Socio sicurezza. Ha inoltre il compito di rac- per il Cicloescursionismo, la presenza collaborando con altre Commissioni e ordinario della Sezione di Spoleto dal contare il territorio, l’ambiente e le per- di un referente tecnico della CCE per Strutture operative, allo scopo di poter 1986, ha conseguito nel 1994 la nomina sone che lo hanno vissuto e il dovere di il Cicloescursionismo nella Scuola cen- individuare un elenco di itinerari per ad Accompagnatore di Escursionismo, indicare lo stile di comportamento nei trale escursionismo e la presenza, in organizzare escursioni e cicloescursioni è stato componente del direttivo della confronti della montagna e delle perso- seno alla scuola stessa, di un titolato in sociali da proporre per i programmi Sezione per due mandati, cosi come ne per stimolare una crescita interiore. Cicloescursionismo dimostrano quanto delle diverse Sezioni italiane nel 2018. per due mandati ha ricoperto la carica Altro punto cruciale è l’organizzazione questa attività sia considerata alla pari Speriamo davvero di poter riportare di presidente dell’OTTO Escursionismo della Settimana Nazione dell’Escur- delle altre del Cai, nella consapevo- in quei luoghi una presenza fattiva che del Cai Umbria. Referente della Sosec sionismo, indubbiamente un’attività di lezza che esistono ancora alcuni passi sia di aiuto concreto ma soprattutto di sempre per l’Umbria, ha collaborato primaria importanza soprattutto per da compiere. Questa Commissione è vicinanza, principalmente attraverso la alla realizzazione di molti progetti sulla far conoscere il territorio al Cai e il Cai aperta al dialogo con tutte le specificità frequentazione di itinerari di collina e sentieristica in collaborazione con enti e al territorio. Intendiamo ampliarla e del nostro Sodalizio, nella convinzione media montagna dove insistono le atti- associazioni della regione. A lui abbiamo trasformarla in un momento di incontro che l’escursionismo, in tutte le sue vità ancora attive e dove sono presenti posto qualche domanda sul mandato da per tutto il mondo che gravita intorno forme, rappresenti una realtà di fonda- le persone che sono rimaste o che cer- poco iniziato. all’escursionismo. Sono in corso collo- mentale importanza per la diffusione cano di tornare dove vivevano. Alla fine qui con altri Otco e Strutture operative della cultura della frequentazione con- dello scorso aprile a Trento il Cai si è Quali motivazioni ti hanno spinto alla proprio in un’ottica di collaborazione e sapevole della montagna e dell’ambien- posto degli obiettivi a riguardo: ci stiamo candidatura per la presidenza della rilancio culturale dei titolati». te. Il recente riconoscimento ufficiale lavorando, abbiamo da poco formato, CCE? del titolo del Cicloescursionismo e del- con la SOSEC, i primi quaranta rilevatori «In realtà non c’è una motivazione Ci sono in cantiere delle novità nella la sua specificità tecnica hanno portato che andranno a valutare la percorribilità specifica, essere Accompagnatore di formazione dei titolati? a un naturale ritardo nell’equiparazione dei sentieri da inserire nel calendario Escursionismo fin dall’inizio mi ha per- «Come detto, la valorizzazione del dei piani didattici e delle linee guida escursionistico 2018 delle Sezioni». • messo di vivere in prima persona tutti i bagaglio di conoscenza culturale dei rispetto all’Escursionismo, ma la passio- lc/la cambiamenti avvenuti in seno a questa titolati sposta necessariamente l’asse ne e la concretezza del componenti del attività nel Cai. L’esperienza escursioni- formativo a oggi rivolto principalmente Cicloescursionismo permetterà a breve stica, il bagaglio culturale e di esperien- agli aspetti tecnici di sicurezza. Il basso di colmare tale gap». ze vissute, oltre a quelle ereditate dai numero di escursionisti Cai coinvolti nostri predecessori, ma soprattutto in incidenti di montagna ci convince Sei originario di una delle regioni coin- la passione, ti portano piano piano a contemporaneamente a mantenere volte dal terremoto. Quanto può con- essere sempre più protagonista e voler primario il tema sicurezza. A oggi la tribuire alla ripresa la frequentazione

04 • luglio 2017 luglio 2017 • 05 NEWS DALLE SEZIONI SENTIERI RIFUGI

Un concorso fotografico Comelico: inaugurato il nuovo anello a Monte Zovo Cammina Cai sui percorsi storici Sobrietà, cultura sull’Alta Valle Isarco e funzione sociale Perché il Cai si occupa dei percorsi storico-devozionali? Le risposte sono diverse e tutte ben valide: perché un notevole numero di Soci da tempo si muove in questo settore, che unisce trekking, cultura, turismo e ambiente. Perché i cammini coinvolgono territori, come i centri urbani, dove vive la maggior parte di essi. E infine perchè l'esperienza del Sodalizio nella conoscenza e tutela dell’ambiente e nelle attività riguardanti segnaletica e mobilità lenta può essere molto utile per enti e associazioni che già si occu- pano di cammini. Per questi e altri motivi il Comitato direttivo centrale del

Cai ha voluto confermare quest’anno il gruppo di lavoro Cammini Storici e Cai Lombardia Foto Religiosi, affidandogli il compito di predisporre entro il prossimo autunno un documento per conoscere lo stato dell’arte dei cammini storici del Centro Sobrietà, cultura e funzione sociale Sud ed eventualmente dare indicazioni per un progetto in questi ambiti ter- le parole chiave nella gestione dei ritoriali. Una seconda azione è un programma di iniziative locali su itinerari rifugi del Cai: sono questi i concetti Oltre 100 Soci del Cai Val Comelico, tra cui molti bambini, hanno partecipa- di interesse storico, che si terranno il 7 e 8 ottobre prossimi, denominato principali usciti dal convegno “Rifugi to all'escursione inaugurale dell'Anello di Monte Zovo da Costalta lo scorso Cammina Cai 2017 (sulla falsariga del Cammina Cai 150 del 2013). In alpini tra tradizione e innovazione”, 4 giugno. Grazie all'installazione delle nuove tabelle segnavia n.166 e n.165b, programma cammini di più giorni, escursioni e conferenze, organizzate dalle organizzato dalla Sezione di Milano Il Cai Vipiteno organizza un è stato creato un nuovo anello lungo gli itinerari esistenti. La sezione rende Sezioni di tutta Italia (aggiornamenti su questa rivista e su loscarpone.cai.it).• a Barzio (LC) lo scorso 11 maggio. concorso fotografico aperto a noto che l’area di Monte Zovo con gli accessi da Costa, Costalissoio, Costal- Tradizione e innovazione sono due tutti i fotografi, professionisti ta, forcella Zovo e il collegamento tra rifugi, è la prima zona del Comelico concetti che, come ha ricordato e amatoriali, su paesaggi, completamente rinnovata, con oltre 90 nuove tabelle segnavia. • il Presidente generale Vincenzo alpinismo estivo e invernale, flora Torti, «non sono contrapposti, ma e fauna dell’Alta Valle Isarco. La indicano la nostra intenzione di partecipazione a “Photo Wipptal Sabina, i bambini realizzano un sentiero per i bambini non abbandonare quanto effet- Alpin” è gratuita e aperta ai soli tuato e tramandato in decenni di maggiorenni, che possono inviare storia e, contemporaneamente, di da una a tre foto. Scadenza per guardare al futuro, tenendo bene iscrizione e invio foto fine luglio presente il concetto di sobrietà. 2017. Premi per le prime tre Guardiamo dunque con favore a classificate e per quella votata dal nuove progettualità, non per creare pubblico in occasione della mostra hotel a quattro stelle in alta quota, prevista in autunno. Per info: Il Cai e i sentieri protagonisti del dopo terremoto ma per valorizzare il ruolo dei rifugi [email protected] • «Il Club alpino italiano non intende lasciare soli i territori e le popolazioni come presidio del territorio e come coinvolti dal terremoto. Per questo invitiamo le nostre Sezioni e i nostri Soci promotore della cultura di monta- a recarsi nel Centro Italia per vivere momenti di montagna sui sentieri. C’è gna». Sulla stessa lunghezza d'onda il Anche il Cai Cava de’ bisogno di una presenza che deve essere testimonianza di attenzione e presidente del Cai Milano Massimo vicinanza e che contrasti lo spopolamento rilanciando un turismo consape- Minotti e gli altri intervenuti, che Tirreni nella Scuola Il primo sentiero nel Centro Italia progettato dai bambini per i bambini è stato vole e sostenibile. Ricominciamo dunque a camminare e camminiamo per hanno approfondito il ruolo di alpinismo Bel Sud inaugurato a Belmonte in Sabina (RI) lo scorso 24 maggio. La bella iniziativa è ricominciare». Questo l’appello lanciato il 28 aprile scorso dal Presidente presidio sociale che le strutture di stata portata avanti con la collaborazione delle maestre della scuola elementa- generale Vincenzo Torti al Trento Film Festival, in occasione del convegno “Il alta quota devono ricoprire: luoghi Anche la Sezione Cai di Cava re del paese e del Cai Rieti. Il tracciato parte dall'istituto, arriva all’imbocco del Cai e i sentieri protagonisti del dopo terremoto”. aperti, nei quali insegnare ai giovani de’ Tirreni è entrata nella Scuola bosco e ritorna alla scuola: si tratta una facile passeggiata con leggere salite e E alle parole sono seguiti i fatti: sabato 20 maggio presso la sede del Parco il rispetto dell'ambiente, promuove- Alpinismo Bel Sud, aggiungen- discese accessibili a tutti, della durata di un’ora circa. I bimbi hanno tracciato il Regionale di Colfiorito, in Umbria, la Struttura operativa sentieri e cartogra- re l'enogastronomia locale e organiz- dosi dunque a quelle di Napoli, percorso e realizzato manualmente la segnaletica con bandierine e ometti di fia e la Commissione centrale escursionismo hanno organizzato un incontro zare eventi dosando attentamente Piedimonte Matese, Isernia e Bari pietra, rispettando lo standard nazionale Cai. • tecnico, aperto a titolati e non, disponibili al rilievo della sentieristica nelle l'elemento mondanità. L'incontro, come promotrice di una scuola zone dell’Italia centrale colpite dall’evento sismico. Obiettivo ottenere al quale hanno partecipato oltre che vuole essere un riferimento informazioni necessarie per il Catasto Nazionale Sentieri (su cui il Cai sta cento persone, si è concluso con per gli aspiranti alpinisti e climber lavorando) entro settembre, in modo da consentire di formare, come ha ri- un dibattito in sala a tratti acceso dell’Italia meridionale. La pratica AMATRICE, VERSO LA CASA DELLA MONTAGNA cordato il Vicepresidente Antonio Montani a Trento, un catalogo di minitrek- (legato soprattutto alla gestione del dell’arrampicata libera ha visto In tema di ripresa post-sisma, lo scorso 7 giugno Cai, Anpas ed Edison hanno king nel Centro Italia da proporre alle Sezioni per i calendari escursionistici Rifugio Rosalba) e con la premiazio- proprio a Cava de’ Tirreni uno dei effettuato il primo sopralluogo nell’area dove dovrebbe sorgere la Casa della 2018. I temi trattati a Colfiorito hanno spaziato dall’acquisizione di tracce ne delle tre strutture vincitrici del primissimi avamposti in Campania Montagna di Amatrice. Un segnale importante, che dimostra l’interesse e la GPS con lo smart phone alla loro visualizzazione e condivisione tramite la concorso “Il rifugio del cuore” 2016: con l’apertura dei primi itinerari vicinanza del Sodalizio nei confronti delle popolazioni colpite. Tra i presenti, piattaforma GeoResQ, fino ad arrivare all’inserimento dei dati nella piatta- V Alpini, Brioschi e Elisabetta, tutti sul Monte San Liberatore. • anche la neo Vicepresidente generale del Cai, Lorella Franceschini. • forma OpenStreetMap. • di proprietà del Cai Milano.. •

06 • luglio 2017 luglio 2017 • 07 IL CONSIGLIO INFORMA

CAMBIAMENTI NEL COMITATO CENTRALE DI INDIRIZZO E CONTROLLO

opo l’Assemblea Generale dei De- molto adoperato per la nascita del Coordi- legati tenutasi a Napoli si devono namento degli Organi Tecnici Centrali in al- D annotare alcuni cambiamenti all’in- ternativa ad UNICAI e per la organizzazione terno del Comitato Centrale di Indirizzo e del 100° Congresso di Firenze. Controllo. Sono stati riconfermati per il secondo man- Ha concluso il suo secondo mandato e non dato, Eugenio Di Marzio, area CMI, già refe- può essere più rieletto Giorgio Brotto della rente della Commissione Centrale Escursio- Sezione Cai di Cittadella, area VFG, che per nismo, Walter Brambilla della Lombardia e lungo tempo è stato referente del Centro Luca Frezzini, sempre della Lombardia. Studi Materiali e Tecniche, per poi assumere Entrano a far parte del Comitato Centrale: l’incarico di Vice Coordinatore del Comita- Fabrizio Russo dell’area TER, Sezione di Par- to Centrale e successivamente la referen- ma, Accompagnatore di escursionismo; ha za del Coordinamento degli Organi Tecnici ricoperto la carica di Presidente della Sezio- Centrali. ne di Parma A Giorgio dobbiamo essere grati per l’impe- Angelo Soravia dell’area VFG, Sezione di Pa- gno profuso, per la competenza prestata a dova di cui è stato Presidente, istruttore di favore del Sodalizio, per la sua carica umana sci alpinismo e sci escursionismo e per la qualità e intensità del lavoro svolto. Completano la composizione del Comitato Lascia il Comitato Centrale Lorella Fran- Centrale gli attuali consiglieri in carica: Emi- ceschini in quanto eletta Vice Presidente lio Bertan (VFG), Piero Bresaola (VFG), Al- Generale al posto di Paolo Borciani; Lorella leris Pizzut (VFG), Mario Vaccarella (CMI), aveva concluso il suo primo mandato di Con- Gabriella Ceccherelli (TER), Renata Vivia- sigliere Centrale e ha ricoperto l’incarico ni (LOM), Renato Veronesi (LOM), Franca di referente della Commissione Nazionale Guerra (LPV), Giancarlo Berchi (LPV), Mau- Scuole Alpinismo, Scialpinismo e Arrampi- rizio Cattani (LPV), Alessandro Ferrero Ver- cata Libera; da referente della Commissio- sino (LPV), Riccardo Giuliani (TAA) e Alber- ne Scuole, durante il suo mandato è stato to Ghedina (TAA). approfondito e circostanziato il tema dell’ar- Il curriculum associativo dei nuovi entrati rampicata sportiva, verificando altresì ipo- contribuirà senza dubbio ad arricchire la tesi per la posizione del Sodalizio in merito qualità del lavoro da svolgere in seno al Co- alle attività agonistiche; a Lorella un augurio mitato, a portare nuove idee e nuove espe- di buon lavoro nella nuova importante carica rienze e a svolgere nel migliore dei modi le che, si è convinti, svolgerà con l’entusiasmo, funzioni di indirizzo e controllo del Comita- l’impegno e la competenza già dimostrata to, soprattutto in questa delicata fase in cui nel ruolo di Consigliere Centrale. sono in atto i cambiamenti e i miglioramenti Lascia il Comitato Centrale Paolo Valoti, in per un Cai che sappia rispondere ai bisogni quanto eletto Presidente della Sezione di della società civile, essere sempre all’altezza Bergamo del Cai, che ha ricoperto l’incarico dei compiti che gli sono stati attribuiti e che di referente del Comitato Scientifico e del- sappia sempre dare risposte alla sua base le Sezioni nazionali; quale consigliere si era sociale. •

08 • luglio 2017 ESCURSIONISMO Valle Tanaro: una terra dalle suggestioni nascoste

Una valle che parla piemontese e ligure, francese e brigasco e che offre ottimi spunti per escursioni, trekking, esplorazioni ipogee, tour in mountain bike

di Irene Borgna e Gabriele Gallo - foto di Gabriele Cristiani Dall’incontro tra uomini e montagne nascono grandi storie

n corridoio verdeggiante che solletica le Italia e ben tre Siti di Importanza Comunitaria Nelle pagine precedenti, Alpi di Cuneo circumnavigandole par- racchiusi in appena cinquanta chilometri. Tra escursionisti nella Valle U zialmente, dal quale si dipartono pro- questi il Bosco di Bagnasco (che si contraddistin- Tanaro si riserva delle uscite. Servizio il numero la facoltà di variare clienti 0263797510. del quotidiano. Collana composta da 25 uscite, l’editore il prezzo *Oltre paggini vallive dirette al mare, per un abbraccio gue soprattutto per la presenza di faggete eutro- Sopra, un'alba dal paesaggistico che disorienta. La Valle Tanaro, in fiche), il Monte Antoroto (con sette endemismi vallone di Carnino, effetti, respira in silenzio da secoli, pur parlan- tipici delle Alpi Occidentali) e il sito delle Alte salendo al Rifugio Don do piemontese e ligure, francese e brigasco. Un Valli Pesio e Tanaro, esteso per 11.278 ha intorno Barbera amalgama culturale sospeso tra Alpi e Mediterra- al massiccio del Marguareis, oggi amministra- A destra, dall'alto, neo, talvolta svilito a semplice varco di passaggio to dall’Ente di gestione delle Aree protette del- terrazzamenti sopra tra pianura e riviera, in realtà custode eteroge- le Alpi Marittime e capace di ospitare quaranta Quarzina, con vista neo di vedute mozzafiato, emozionanti cicatri- endemismi esclusivi delle Alpi Occidentali. Non sull'Alta Valle Tanaro ci artistiche e sapori irresistibili. Resti di torri e solo piante, però, ma anche animali autoctoni verso il confine francese; STORIE castelli medievali come a Nucetto, Bagnasco e come l’aquila, l’ermellino, il camoscio e il lupo, un panorama dai sentieri della Balconata di Priola, centri storici impregnati di fascino e mi- che ha naturalmente ricolonizzato queste zone a Ormea; il sorgere del sole DI MONTAGNA stero come a Garessio (inserito, non a caso, nei partire dagli anni Novanta. dal Rifugio Valcaira, sulla Borghi più Belli d’Italia) e a Ormea, dalla pian- Valle Armella a cura di Marco Albino Ferrari ta cuoriforme che profuma di Liguria. Prodotti IL PARADISO DEGLI ESCURSIONISTI Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport d’eccellenza come la rapa di Caprauna (Presidio Quo vadis, escursionista? Se dalla Via Alpina presentano una nuova collezione di 25 volumi Slow Food) e la castagna Garessina oppure piat- Blu si rotola frettolosamente verso il mare attra- dedicata a tutti gli appassionati ti sorprendenti come la polenta Saracena e gli verso la Val Roya, oppure se dalla riviera ligure di montagna e di avventura. sciancùi, una distorsione locale dei maltagliati. si tira dritto per i Tremila delle Alpi Marittime Racconti e imprese di uomini coraggiosi Un areale geograficamente ristretto che stupisce e Cozie, si rischia di perdere alcuni gioielli lo- che hanno sfi dato i propri sogni, con nuove giorno dopo giorno, insomma, ideale per respi- cali: la Balconata di Ormea, l'Alto Tanaro Tour introduzioni fi rmate da un curatore d’eccezione, rare a pieni polmoni l’atmosfera unica delle Alpi e il Giro del Marguareis. Per i locali e gli amici

▲ lo scrittore e alpinista Marco Albino Ferrari. del Mare. è semplicemente la Balconata: un itinerario

IL REGNO DELLA BIODIVERSITÀ La particolare posizione geografica e l’altrettanto La particolare posizione geografica e inusuale intreccio climatico che qui si riscontra- l’inusuale intreccio climatico che qui si no, hanno trasformato la Valle Tanaro in un calei- riscontrano, hanno trasformato la valle In terre lontane di Walter Bonatti doscopico scrigno di biodiversità, capace di con- * tenere quasi un quarto dell’intera flora censita in in un caleidoscopio di biodiversità è in edicola dal 19 giugno a € 7,90

44 / Montagne360 / luglio 2017

RCS_CAI_Storie montagna_66x270_MM 2.indd 1 25/05/17 09:53 quando ci sono pochi turisti “mordi e fuggi”, la fioritura è all’apice e i prati sono un trionfo di specie e di colori.

IL REGNO DEGLI ESPLORATORI IPOGEI L’alta Val Tanaro è il regno del calcare: sono le pic- cole e selvatiche dolomiti bonsai della provincia di Cuneo: superano i 2600 m e si chiamano Mon- gioie, Cima delle Saline, Pian Ballaur, Marguareis (2651 m, il “tetto delle Alpi Liguri”). Sono monti pallidi, nati sotto le onde di un antico mare caldo, sul cui fondale, nel corso dei millenni, si sono de- positati un numero incalcolabile di microorgani- smi marini, che hanno formato le pareti e le rocce di grigio calcare su cui oggi si cammina, si scala, si corre. Una volta esposto all’aria e alla luce, l’antico altipiano è stato modellato dall’acqua e dal tempo. Le fessure sono così diventate gallerie, pozzi, salo- ni enormi: si sono formate le grotte - le radici del cielo. Per questa sua natura di montagna “cava”, il Massiccio del Marguareis è una montagna che vive e respira: sbuffa, soffia, aspira dagli innume- revoli imbocchi del suo labirinto segreto. Poiché l’acqua e il tempo sono instancabili, il dedalo si trasforma senza sosta. Dal punto di vista speleolo- gico, si tratta della zona carsica più importante del Piemonte, che nasconde ancora segreti e soddisfa- zioni per le pittoresche tribù di esploratori prove- nienti da tutto il mondo che nella stagione estiva animano le doline dell’altipiano. Il complesso di Piaggia Bella, con oltre 40 km di sviluppo, circa 1 ▲ escursionistico lungo circa 40 km, che con- ricalca il percorso della Balconata; il versante Sopra, escursionisti km di profondità e 16 ingressi è la principale ca- giunge le due frazioni ormeasche di Eca e Vio- destro, affacciato sul mare, rivela piuttosto uno al Lago del Lao, sopra vità del sistema. ▲ zene. Le quote comprese fra gli 850 e i 1500 m, spirito saraceno, affascinante e mediterraneo. Quarzina

i dislivelli abbordabili, le tappe personalizzabili, In buona parte (ma non interamente!) ciclabile A destra, panorama la confortante presenza di due rifugi accoglienti in MTB, l’Alto Tanaro Tour è molto impegna- sopra Viozene e, sotto, lungo il percorso e le salite mai estreme rendo- tivo se percorso d’un fiato, ma si presta molto uno scorcio sulle Alpi no la Balconata un percorso adatto a tutti gli bene a brevi e ripetuti assaggi lunghi un fine francesi dalla strada escursionisti – a piedi, in MTB e a cavallo – settimana o poco più. Ma il “grande classico” militare Monesi-Limone particolarmente indicato in primavera e in au- dal punto di vista escursionistico, è il bellissi- tunno. Borgate abbandonate, eroici avamposti mo itinerario che si snoda ad anello intorno alle montanari abitati tutto l’anno, castagni secola- vette del Marguareis e del Mongioie è percorri- ri, edicole votive, pascoli alpini e laghi nascosti: bile a piedi in 4-5 giorni, facendo tappa negli la Balconata è prima di tutto un modo per sco- ottimi rifugi sul percorso e attraversando le alte prire, passo dopo passo, le trasformazioni della valli Tanaro, Roya, Pesio ed Ellero. Il percorso, cultura e della natura alpine in un contesto di sempre ben segnalato, non presenta particolari eccezionale bellezza. difficoltà tecniche e può essere “complicato” a piacere inserendo l’ascesa alle vette principali. L'ALTO TANARO Un’immersione nella natura delle Alpi Liguri E IL GIRO DEL MARGUAREIS che si apprezza appieno all’inizio dell’estate, Un altro candidato a diventare un must escur- sionistico è il neonato Alto Tanaro Tour: il più lungo, duro e spettacolare fra i trekking di val- Un’immersione nella natura delle Alpi le delle Alpi del Sud. Se ne viene a capo dopo Liguri che si apprezza appieno all’inizio circa 135 km, 8000 m di dislivello e 9 tappe. Il versante orografico sinistro del tour ha un’a- dell’estate, quando ci sono pochi nima alpina e nella parte bassa dell’itinerario turisti “mordi e fuggi”

46 / Montagne360 / luglio 2017 informazione pubblicitaria A sinistra, colpo d'occhio dal Rifugio Mongioie (Viozene)

Sotto, a sinistra, prati intorno a Upega - Alta Valle; sotto a destra, panorama da Quarzina Storie di Montagna verso il mare della costa ligure (in fondo si scorgono Albenga, Al via una nuova iniziativa editoriale di Corriere della Sera Alassio, Imperia) e Gazzetta dello Sport patrocinata dal Club alpino italiano

UN MONDO DA PEDALARE: (a seconda delle opzioni scelte), il tour richiede IL TOUR DEI FORTI un buon allenamento e può essere affrontato in Se dopo averla percorsa a piedi ed esplorata autonomia oppure con una guida cicloturistica e strisciando sotto terra, si vuole assaporare la il supporto di un mezzo per il trasporto bagagli. Val Tanaro anche sui pedali, un’opzione inte- ressante è il Tour dei Forti, un giro ad anello LA FERROVIA TURISTICA in MTB di quattro giorni con partenza e arrivo Per gli amanti dei trasporti lenti, infine, merita a Upega, frazione di Briga Alta (per chi teme i di essere qui ricordata anche la linea ferroviaria grandi affollamenti: si tratta dell’unico comune Ceva-Ormea, ultimata nel 1893 e pensata in pri- italiano con una densità abitativa inferiore a 1 ma battuta come collegamento diretto con la cit- abitante/km2). L’itinerario si svolge su strade tà di Imperia. Trentacinque chilometri tra ponti, È partita lo scorso 19 giugno, con il patrocinio di Club a quelli di autori contemporanei come Paolo Rumiz, Wu militari e sentieri sterrati in un ambiente alpi- viadotti e anse fluviali sotto lo sguardo severo alpino italiano, la nuova collana di libri di Corriere della Ming 2, Erri De Luca con Nives Meroi. no dai panorami generosi, con salite impegna- delle prime asperità delle Alpi Liguri. Un viag- Sera e La Gazzetta dello Sport, “Storie di Montagna”. tive (anche più di 10 km di lunghezza per 1300 gio che conquista, interrottosi temporaneamen- 25 volumi, in uscita ogni lunedì a € 7,90 più il prezzo del I primi 10 titoli previsti dal piano dell’opera, dopo In terre m di dislivello positivo) e discese divertenti su te nel 2012 con la sospensione della circolazione quotidiano, dedicati a tutti gli appassionati di montagna lontane di Walter Bonatti, in edicola lo scorso 19 giugno, single-track. Lungo il percorso si incontrano i ferroviaria ordinaria, ma rinato nel 2016 sotto e di avventura. e Quando il rischio è vita di Carlo Mauri in uscita il 26 resti ancora imponenti delle fortificazioni otto- le vesti di treno turistico. Grazie all’impegno La collana è stata ideata e curata da Marco Albino Ferrari, giugno sono: centesche e novecentesche che danno il nome al della Regione Piemonte e della Fondazione Fer- direttore della rivista Meridiani Montagne, che firma nuo- 3 luglio, Reinhold Messner, Orizzonti di viaggio. Dal Tibet giro. Compreso fra i 150 e i 170 km di lunghezza rovie dello Stato, infatti, la Ceva-Ormea ospita ve introduzioni per ciascun libro. all’Everest oggi convogli storici con carrozze Centoporte ed Si tratta di un viaggio emozionante tra le cime più belle e 10 luglio, Erri De Luca, Sulla traccia di Nives eventuali locomotive a vapore, quasi sempre con i luoghi più evocativi del mondo, dove solo grandi uomini 17 luglio, Peter Boardman, Montagne sacre Per gli amanti dei trasporti lenti, partenza da Torino Porta Nuova. sono arrivati. Storie e narrazioni, spesso autobiografiche, 24 luglio, Paolo Rumiz, La leggenda dei monti naviganti merita di essere ricordata anche la Un modo nuovo per assaporare gli scorci di un di grandi personaggi della montagna e dell’avventura, tra 31 luglio, Marco Albino Ferrari, La via del lupo territorio introverso, che proprio in questi anni sfide ai limiti dell’impossibile ed esplorazioni nei luoghi 7 agosto, Casimiro Ferrari, La torre del vento linea ferroviaria Ceva-Ormea, si sta lentamente risvegliando da un lungo tor- più remoti del pianeta. I racconti di grandi maestri dell’al- 14 agosto, Robert Peroni, I colori del ghiaccio ultimata nel 1893 pore. ▲ pinismo come Bonatti, Messner, Boardman, si alternano 21 agosto, Roger Frison-Roche, Il richiamo dell’Hoggar

48 / Montagne360 / luglio 2017 ESCURSIONISMO DI PROSSIMITÀ

Emozioni dietro l’angolo

Esplorazione in alta Valle di Susa: non è vero che le montagne vicino a casa sono buone solo per i ritagli di tempo. Non ascoltate la chimera delle località alla moda e predisponetevi all’incontro con un mondo alpino capace di regalare sorprese inattese, a due passi dal fondovalle

testo di Stefano Mandelli - foto di Anna Balbiano

Giochi di luce, al tramonto, sulla cresta che sale verso la sommità della Guglia del Mezzodì, sopra Bardonecchia Qualche suggerimento

In un’epoca in cui il proliferare di guide di maltempo, dedicatevi alla ricerca delle Rho (2562 m; 800 m di dislivello, E, 2.30 itinerari e di proposte escursionistiche che antiche fontane in pietra dell’alta valle. A ore); il Monte Jafferau (2801 m) dai Baci- tempestano i siti web è una realtà assoda- Chiomonte ne trovate due lungo la strada ni di Fregiusia (880 m di dislivello, E, 2.30 ta, ha ormai poco senso descrivere in det- principale e una nei pressi della chiesa. A ore). E ancora, in Valle Stretta, la panora- taglio sentieri e traversate sulle pagine di Exilles, di fianco alla parrocchiale. E poi a micissima Guglia Rossa 2548, 780 m di una rivista, ancorché specializzata. Ha più Oulx, a Savoulx, a Beaulard, a Château Be- dislivello; E/EE, 2-30 ore, e il Monte Tabor senso proporre suggerimenti, che potran- aulard e a San Colombano. (3178 m; 1450 m di dislivello, E, 4 ore). E poi no poi venire approfonditi attraverso pub- I sentieri. Cominciamo dalle passeggiate. Il l’interessante via ferrata del Rouas, all’im- blicazioni specifiche relative al territorio in primo assaggio, magari assieme ai bambi- bocco della Valle Stretta, sulla destra della questione. ni, può essere una camminatina tra le vie strada e a breve distanza da Pian del Colle Se possedete una natura contemplativa e del Borgo Vecchio di Bardonecchia. Poi non (750 m, con difficoltà medie, 2 ore, con una avete interessi storico-artistici, il consiglio bisogna mancare la Vie du Viò (150 m di di- variante più difficile). Chi arrampica ha a di chi scrive è quello di visitare, a breve di- slivello, 1.30 ore, 2.30 a/r). La si imbocca disposizione le pareti e le cime della Valle stanza da Bardonecchia, sui pendii della nei pressi della Fontana Giolitti. Poi tocca Stretta e le vette che stanno oltre il rifugio montagna di Millaures, l’antica cappella due cappelle e termina a Les Arnauds (pos- Scarfiotti, nel vallone di Rochemolles. Non dedicata a Sant’Andrea e San Giacomo, sibilità di prendere il bus al ritorno). Lungo vanno infine dimenticati i percorsi per la che regala un bell’incontro con l’arte alpina il percorso, una deviazione permette di mountain bike e la possibilità di pedalare del Cinquecento. Vi si giunge in pochi mi- giungere all’ottocentesco Forte del Bra- sulle vecchie strade e mulattiere militari. nuti dalle baite Les Horres, oppure con una mafam, che domina da sud est l’abitato di Se vi piace stare in sella, le possibilità sono passeggiata panoramica che inizia a sini- Bardonecchia. davvero numerose. E ricordatevi di fare una stra della carrozzabile per i Bacini, presso Per quanto riguarda le escursioni, le possi- puntata al Colle del Sommeiller, salendo da il bivio per Rochas. Ci sono affreschi all’in- bilità sono moltissime. Si può cominciare Rochemolles. Ma attenzione: la lista costi- terno (le storie di S. Giacomo) e sulla fac- con le classiche: la Cima Tre Croci (2114 tuisce solo un assaggio delle infinite pos- ciata. Poco distante, lungo il Sentiero delle m; 850 m di dislivello, E, 2.45 ore); la Pun- sibilità della zona. C’è ancora moltissimo li amici dicono che sono uno che va sem- Gli antropologi, riferendosi a quella realtà, oggi Un tratto dolce Borgate c’è la cappella di Maria Ausiliatri- ta Melmise (2310 m; 1000 m di dislivello, altro da scoprire. pre controcorrente. Anche in montagna. usano il termine “paradosso alpino”, che vuol dire e panoramico della ce. A Rochemolles, l’antica parrocchiale, E, 3 ore); la Punta Quattro Sorelle (2698 Forse perché non seguo le mode e odio in realtà una cosa molto semplice. E cioè che da costiera della Sueur, riedificata nel XV secolo, risaliva almeno al m; 1450 m di dislivello, ma solo 600 dalla A sinistra, lungo la costiera della Sueur, G a sbalzo sulla conca quelle parti, il livello medio di istruzione della 1296. Ci sono cappelle interessanti anche Cima Tre Croci, E, 4.30 ore complessive e salendo in direzione della Guglia del i dépliant turistici. Ma è perché non mi fido dei di Bardonecchia messaggi pubblicitari, e preferisco che i miei in- popolazione aumentava in proporzione all’altitu- al Melezet (nella chiesetta di San Sisto) a 1.30 da Tre Croci); il Colle del Fréjus (2538 Mezzodì. In basso, l’interno e l’esterno di un bunker Les Arnauds (la cappella Cognet) e persino m, 700 m di dislivello, E, 2 ore) e la Punta teressi nascano dalla frequentazione dei luoghi. I dine del territorio. Curioso, no? Soprattutto per che risale al tempo della guerra con la paesaggi che mi attirano di più non sono quelli quanti sono convinti che le comunità alpine fos- sulla cima del Monte Tabor (3178 m). omonima (2936 m, altri 750 m aggiuntivi Francia del 1940, nella zona della Cima Tre dei grandi poster o degli screen saver: voglio gua- sero chiuse, sonnolente, impermeabili al mondo Se volete invece riempire una giornata di dal colle, 2.15 dal colle, EE); il Colle della Croci dagnarmeli a piedi, in maniera esclusiva, sco- esterno. prendoli da un colle magari un po’ fuori mano, lungo un sentiero poco frequentato, dalla radura BARDONECCHIA, UN PICCOLO di un bosco di conifere, magari nella luce radente MONDO DA RISCOPRIRE del primo mattino. Ovviamente stiamo parlando del passato remo- Da qualche stagione, nei miei giri di viandanza to. In tempi più recenti, con l’arrivo della ferro- alpina, ho riscoperto le montagne che circonda- via, nell’ottobre 1871, e la possibilità di arrivare no la conca di Bardonecchia, in alta Valle di Susa. nell’alta valle con comodità, Bardonecchia si tra- Scrivo “Valle di Susa” ma bisognerebbe davvero sformò in fretta in un vasto e interessante terreno cambiarle nome, perché l’alta valle della Dora di gioco per i pionieri dell’alpinismo e per quanti ha ben poco in comune con il tratto vallivo di cui erano attratti dalla montagna. Anche perché le Susa è capoluogo. Da Chiomonte (Chaumont) in possibilità erano pressoché infinite. La nascita poi, è tutta un’altra storia. In senso letterale. In- dello sci fece poi decollare il turismo invernale, torno all’attuale comune di Oulx, tra la metà del ben prima della costruzione degli impianti di ri- Trecento e il 1713 si estendeva uno dei cantoni salita. La possibilità di arrivare sul posto in treno ▲ della Repubblica degli Escartons (gli altri erano garantiva a tutti un trasporto sicuro anche in quelli di Briançon, di Chateau-Queyras, di Pra- gelato e di Casteldelfino), uno stato intra-alpino di cui si è quasi smarrita la memoria. Una realtà Bardonecchia si è trasformata in fretta politico-amministrativa federata, che occupava in un vasto e interessante terreno di un tratto dei due versanti delle Alpi. Una regione economicamente fiorente, colta, i cui abitanti sa- gioco per i pionieri dell’alpinismo e per pevano quasi tutti leggere, scrivere e far di conto. chi è attratto dalla montagna

52 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 53 ▲ caso di forti precipitazioni nevose. Il seguito è antica e recente. Propongono incontri con cap- In questa pagina, resti di storia abbastanza recente. Con una progressione pelle medievali che conservano affreschi pluri- una casermetta militare che va dalle villeggiature estive all’inaugurazione secolari (che risalgono proprio all’epoca glorio- costruita poco prima della guerra contro la della ragnatela delle piste da sci, alla costruzione sa degli Escartons), frutto del lavoro di pittori Francia. Di fronte si professionisti per .. natura di skilift e seggiovie, e infine al boom delle va- itineranti (i compagnons) che si spostavano di vedono i tracciati delle canze invernali. Con una continuità significativa, villaggio in villaggio risalendo le vallate alpine, piste per lo sci alpino. viaggi in piccoli gruppi interrotta solo dagli eventi bellici degli anni ’40 fermandosi quando qualche committente com- A fianco, un cippo di accompagnati da guide professioniste del secolo scorso, dimenticati in fretta dopo la Li- missionava una pittura sulle pareti di un edifi- confine risalente al 1942. Oggi, nella nuova Europa, viaggi trekking berazione, con l’urgenza di rimettere in piedi l’al- cio religioso. Con il risultato di consegnare alla fortunatamente la sua bum dell’immaginario alpino con vacanze fatte di montagna le immagini dei Misteri che secoli fa simbologia è pressoché escursioni e campeggi, di settimane estive nelle venivano recitati sui sagrati delle chiese, arricchi- nulla locande e negli alberghi (a metà degli anni ’50 da te con storie di santi, cortei di angeli, dame e ca- queste parti imperversò anche il giovane Walter valieri, miracoli e flagellazioni, demoni, inferni e turismo responsabile viaggi natura Bonatti, che faceva il maestro di sci e la guida al- cavalcate dei vizi. In uno stile che è stato definito pina e che avviò molti giovani all’alpinismo sulle dagli storici Gotico piemontese, derivazione del montagne della valle). Ma anche con i treni del- Gotico internazionale. A u t u n n o 2 0 1 7 la neve, che garantivano a studenti e famiglie un Ma ci sono anche altre importanti reliquie del viaggio tranquillo e lo sconto sui biglietti giorna- passato, e altre testimonianze che sfidano i secoli, diverse. Sommità erbose e punte rocciose, vette PATAGONIA ARGENTINA E CILENA lieri al botteghino degli skilift. Certo, Bardonec- nella conca di Bardonecchia e sulle montagne cir- aguzze, pareti verticali e impressionanti, di rocce Partenze da Ottobre a Dicembre chia ha vissuto anche la stagione delle seconde costanti. Antiche fontane e interessanti architet- differenti, a seconda degli scherzi della geologia, Durata 15 e 18 giorni case, opulenta ed eccessiva, ma dietro la facciata ture in pietra e legno. Forti e costruzioni militari, e versanti ricoperti di ghiaioni, incisi da canalo- di salotto alla moda (oggi per fortuna le cose sono alcuni carichi di storia, altri risalenti alla guerra ni, oppure interrotti da sequenze di risalti. In un cambiate) della borghesia torinese ancora non si del 1940 con la vicina Francia, e poi bunker e for- paesaggio in cui i tagli di luce riescono a regalare NUOVA ZELANDA ISOLA DEL SUD è smarrita del tutto l’antica identità valligiana. tini. Ma anche i retaggi materiali dell’agricoltura momenti di profonda emozione. Specialmente in Partenza: 18 Novembre del tempo andato, i muretti a secco, i pascoli (in primavera e in autunno, ma anche d’estate, nel INCONTRI CON LA STORIA luglio le fioriture sono una meraviglia), le mal- primo mattino (l’aria nella conca di Bardonecchia Durata 20 e 23 giorni Alcuni angoli del Borgo vecchio e delle frazioni ghe, la viabilità pedonale minore e i percorsi di è spesso secca, quasi priva di umidità, e i pano- sparse sui pendii circostanti la cittadina (Mele- valico, quelli che permettevano di spostarsi al di rami hanno una nitidezza rara) e nelle ore del zet, Les Arnauds, Millaures, Rochemolles) mo- là del crinale alpino, le vie militari di arrocca- tramonto. TREKKING IN MUSTANG strano ancora i segni di un tempo. E i sentieri mento, i boschi, i valloni secondari. E natural- Partenza 2 Settembre sono in grado di regalare incontri con la storia mente i colli e le cime. Tutti con caratteristiche I REGALI DEL TURISMO DI PROSSIMITÀ Durata 20 giorni Insomma, non date retta a quelli che sono solo e sempre alla ricerca dell’esotico e sostengono che POLONIA CRACOVIA E le montagne vicine siano fuori moda e poco me- MONTI TATRA ritevoli di una visita approfondita. Esiste anche un turismo di prossimità che talvolta può riser- Partenza 2 Settembre varci regali inaspettati. Sì, è vero, io sono proprio Durata 8 giorni uno che va controcorrente, ma non mi sono mai pentito delle mie scelte. Mi piace avvicinare la PORTOGALLO montagna in silenzio, lontano dal chiasso e dalla TREKKING IN ALGARVE folla, entrare in relazione con i luoghi in maniera profonda, provando a sintonizzarmi su un’altra, Partenza 23 Settembre ulteriore dimensione (che esiste, eccome se esi- Durata 8 giorni ste) della realtà. Mettermi in ascolto delle voci del passato di cui si odono ancora i sussurri tra le antiche pietre, osservare i segni del lavoro della VIETNAM DEL NORD lunga catena di generazioni che ha letteralmente Partenza 15 Ottobre costruito, un frammento dopo l’altro, il paesag- gio della montagna, dal fondovalle al piede delle Durata 17 giorni rocce. E immaginarmi un mondo che non c’è più, fatto di allevatori, mulattieri, contadini, mura- tori, mercanti, pellegrini, viandanti, predicatori itineranti. In salita dal fondovalle verso il crina- ...viaggi fuori dall’ordinario .... le alpino o provenienti da oltralpe, in discesa dai Natura da Vivere T.O. di ARDEA colli che segnavano la linea di un confine rimasto Via Del Vigna 199 57122 LIVORNO aperto per secoli e diventato frontiera solo dopo il 1713, l’anno del Trattato di Utrecht. ▲ T. 0586 444407 www.naturadavivere.it / [email protected] 54 / Montagne360 / luglio 2017 facebook: Gli amici di Natura da Vivere INIZIATIVE Nelle foto di queste pagine, alcuni momenti dell'edizione 2016 di Alla scoperta delle Amare la montagna risorse dell’ambiente Amare la montagna è un progetto del Cai Biella che, grazie al supporto e al coinvolgimento delle scuole, propone un’alternanza scuola-lavoro e accompagna i giovani a conoscere il territorio e a comprenderne le risorse di Andrea Formagnana - foto Archivio Cai Biella

re edizioni (con quella di quest’anno del nostro sodalizio), agli albori del 1800, diventò saranno quattro), più di 150 studenti uno dei principali centri lanieri al mondo. La ric- T interessati, diciotto sentieri puliti e ripri- chezza della città industriale, con i suoi numerosi stinati, quasi 20 mila metri di dislivello positivo opifici, per lo più oggi trasformati in prestigiose scalati, una ventina di soci volontari coinvolti. sedi espositive di fondazioni culturali o centri per Questi sono i numeri di Amare la montagna, il lo sviluppo di start-up, la si comprende solo leg- progetto della sezione Cai di Biella, sviluppato gendo la geografia economica di un territorio che con l’Istituto di Istruzione Superiore Quintino altro non aveva che le acque dei torrenti e, all’ini- Sella, la più frequentata scuola biellese, e con il zio, le lane delle greggi dei pascoli montani. Que- Panathlon cittadino. Il successo dell’iniziativa è sto legame tra Biella e le montagne che le fanno stato consacrato con l’edizione 2016 e viene ri- da quinta è evidente ancora oggi a chi arrivi in confermato con quella attualmente in corso (nei questa città piemontese per la prima volta. La mesi di giugno e luglio). La crescita di interes- pianura si interrompe bruscamente e, immediati, se negli studenti è stata esponenziale: da 15 ra- si alzano i contrafforti del Monte Rosa, che sono gazzi nel 2014 si è arrivati a oltre 70. Con Ama- il naturale confine tra Piemonte e la valle del Lys. re la montagna il Cai Biella è stato pioniere nel Le acque, tra le più leggere in natura, oltre a esse- proporre al mondo della scuola un progetto di re ancora essenziali nei processi produttivi tessili alternanza scuola-lavoro per portare i giovani a e fonte di energia pulita per le fabbriche, ora ali- conoscere il territorio, e permettere loro di com- mentano anche produzioni alimentari di grande prendere quante risorse, anche in termini eco- qualità. E la montagna, per lo più conservata in nomici e di prospettive lavorative, la montagna uno stato wilderness, può essere una risorsa sia possa offrire.

LE RISORSE DELLA MONTAGNA: Questi i numeri: tre edizioni (quattro UNA LUNGA TRADIZIONE con quella di quest’anno), 150 Montagna, Biella, Sella, Cai: c’è un filo che si di- pana dalle montagne e le unisce alla città che, pro- studenti interessati, 18 sentieri puliti, prio grazie a un avo di Quintino Sella (fondatore una ventina di volontari coinvolti

56 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 57 A sinistra, il ripristino dei sentieri da parte degli studenti coinvolti nel progetto Amare la montagna, del Cai Biella

in chiave turistica che agropastorale in prospetti- (Quintino Sella) dai mille interessi a cui si deve va 2.0, anzi 4.0. L’attenzione verso queste risorse la fondazione del Club. Nel 2016 i ragazzi coin- naturali è quello che docenti e volontari del Cai, volti nell’alternanza hanno avuto quali docenti insieme a professionisti dei diversi settori spiega- d’eccezione il cartografo Lorenzo Pozzo, il geolo- no e trasmettono agli studenti che per sei uscite, go Mattia Sella e la botanica Elena Accati. Quelli tra giugno e luglio, si mettono a percorrere i sen- attualmente impegnati in queste settimane (lu- tieri delle Valli Elvo, Oropa e Cervo, che conflui- glio 2017) approfondiranno i temi della zootec- scono a raggiera a Biella. nia di montagna. Prossimamente si cercherà di sviluppare lezioni ad hoc anche sull’impiantistica NEL SEGNO DI QUINTINO SELLA e l’economia. «Con questo progetto di alternanza scuola-lavoro la sezione del Cai Biella non fa altro che dare at- SCARPONI, CESOIE, VERNICE E PENNELLO

tuazione a quello che è scritto nell’articolo 1 del Oltre al quaderno e alla biro, per prendere ap- nostro Statuto. Il Cai, tra i suoi scopi, ha la cono- punti durante le lezioni sul campo da parte dei scenza e lo studio delle montagne, specialmente docenti accompagnatori, i ferri del mestiere per «Con questo progetto di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente na- gli studenti di Amare la montagna sono guanti di alternanza scuola- turale», afferma il presidente Eugenio Zampero- da lavoro, cesoie per pulire i tracciati invasi da lavoro, la sezione del ne. Il progetto è multidisciplinare, eclettico. Non piante infestanti, vernice bianca e rossa e pennel- Cai Biella non fa altro è un caso che l’abbia accolto, con entusiasmo, l’I- lo per ravvivare la segnaletica che le intemperie che dare attuazione stituto Tecnico Sella, retto dal dirigente Gianluca ha sbiadito. A scegliere i percorsi sono i responsa- a quello che è scritto Spagnolo, e intitolato proprio a quell’intellettuale bili della sentieristica. Nelle sei uscite program- nell’articolo 1 del mate da metà giugno a fine luglio gli studenti con nostro Statuto. Il Cai, i loro professori percorrono ripristinando alcuni tra i suoi scopi, ha la A scegliere i percorsi sono tra i più bei tracciati escursionisti del territorio conoscenza e lo studio i responsabili della sentieristica: nelle biellese. A volte, quando c’è l’allenamento, si pos- delle montagne, e la sono superare anche i mille metri di dislivello difesa del loro ambiente sei uscite, gli studenti ripristinano giornaliero. «Si cercano quasi sempre percorsi naturale». (Eugenio ▲ alcuni tra i più bei tracciati del Biellese ad anello, così i ragazzi vengono divisi in due Zamperone)

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PG_MONTAGNE360_NO_BOLLI.indd 2 25/05/17 11:58 Quanto appreso nelle giornate in montagna diviene parte integrante Dal Monviso al Mare del percorso formativo e si trasforma in una tesina. Gli studenti che partecipano all'iniziativa La grande traversata da Pian del Re a Mentone vengono premiati con l'iscrizione al Cai nell’appassionante reportage di Enrico Brizzi ▲ gruppi che si ritrovano alla meta» spiega Da- quinta è dispiaciuto per non potersi infilare scar- niela Tomati, fino al 2016 presidente della sezione poni e guanti e salire a dare una mano ai compa- e tra i più entusiasti organizzatori. Quanto appre- gni. «Tra i ragazzi – raccontano i volontari della so nelle giornate in montagna diviene poi parte sezione – si sviluppa una competizione positiva integrante del percorso formativo e si trasforma in tra chi a fine giornata ha fatto di più». una tesina. A novembre i protagonisti del primo anno di alternanza scuola-lavoro hanno presen- UN MODELLO REPLICABILE tato i loro lavori, tra cui un bellissimo erbario, in L’esperienza della sezione del Cai di Biella, che una serata speciale che la sezione ha voluto loro negli anni ha trovato anche il sostegno di partner dedicare e nella quale sono stati premiati con l’i- privati – chi ha fornito le vernici e il materiale, scrizione al Club. chi ha sponsorizzato gite di chiusura al mare in Liguria – ha riscosso molto interesse, tanto che MONTAGNA, UN’ATTRAZIONE FATALE anche altri istituti scolastici hanno chiesto che Il successo di Amare la montagna è stato deter- si possa replicare. La sezione sta ora lavoran- IN ALLEGATO minato da una sorta di passaparola tra i ragazzi. Il do per poter predisporre nuovi progetti. «In un LA CARTINA 1:50000 primo anno, quando di “alternanza” ancora non si contesto economico non favorevole come quello parlava, a iscriversi erano stati in quindici. A cre- che stiamo vivendo, è importante riscoprire e far Dal Monviso dere sin da subito alla bontà dell’iniziativa è stata riscoprire ai nostri giovani quanto la montagna, una docente di educazione fisica, grande cammi- se rispettata nella sua fruizione, possa essere una al mare Carta 1:50 000 natrice e sciatrice, Daniela Azario. Socia del Cai risorsa in grado anche di offrire opportunità di e del Panathlon, ha coinvolto le due associazioni lavoro. Con questo progetto, nato dall’idea sem- e alcuni colleghi professori, che si son presi l’im- plice di far conoscere il territorio ai ragazzi e farli pegno di portare i propri studenti in montagna. partecipare attivamente alla sua conservazione, ▲ Da Pian del Re a Mentone: la Grande Traversata delle Alpi Tra questi c’è chi già i sentieri li frequentava con vorremo mettere nelle loro mani degli strumenti, (con varianti) in 26 tappe i propri genitori, o ci andava quando era bambi- delle “chiavi”, che siano utili alla loro formazione, ▲ Tutti i rifugi e i numeri utili no con i nonni, e chi nella montagna ha trovato al loro futuro professionale e che al contempo si- una piacevole sorpresa e dei nuovi amici per or- ano un investimento per la società», conclude il ganizzare belle camminate, al di fuori delle gite presidente del Cai Biella Eugenio Zamperone. ▲ programmate. Alcuni di loro si sono anche iscritti Allegato a Meridiani Montagne N° 87 - Direttore Responsabile Marco Albino Ferrari - Errestampa (Orio al Serio - BG) al corso di arrampicata della Scuola Nazionale di Alpinismo Guido Machetto, della sezione di Biel- la. Chi ha frequentato la prima edizione di Amare È importante far riscoprire ai giovani la montagna non ha voluto perdersi le altre e la quanto la montagna, se rispettata, positività dell’esperienza è stata contagiosa, tanto Tutti i sentieri storici, le varianti della Gta, i rifugi, i parchi che ha interessato le diverse sezioni del corso di possa essere una risorsa in grado e gli incontri inattesi… dove ululano i lupi Scienze Applicate e non solo. Chi quest’anno è in anche di offrire opportunità di lavoro 60 / Montagne360 / luglio 2017 IN EDICOLA

PAG MONT MONVISO X RIVISTA CAI LUGLIO 2017 FF-03.indd 1 01/06/17 14:51 PORTFOLIO Le etichette, immagini che raccontano La nuova mostra del Museo della Montagna, a Torino fino al 3 dicembre, dalle raccolte del Centro Documentazione a cura di Aldo Audisio e Laura Gallo, collezioni Museomontagna - Torino

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1. Ceresole Reale Acqua (1900), etichetta per bottiglia d’acqua 2. Bière De La Meuse (1900), etichetta per bottiglia di birra 3. Menta (1905), etichetta per bottiglia di liquore

n foglietto appiccicato su un Documentazione del Museo Nazionale alberghi e località turistiche. Filo rosso che qualunque prodotto commer- della Montagna di Torino. accomuna questi oggetti, non concepiti U ciale. È tutto lì, e sulle prime L’esposizione è il frutto di una selezione in origine per essere collezionati, di cui è può sembrare insignificante. Eppure è dai circa 3000 pezzi della collezione ap- complesso conoscere i dati di produzione, capace di parlare, di raccontare. Quel mi- partenente al Museo, un percorso ideale o sapere quanti ne siano stati realizzati, nuscolo ritaglio di tipografia – l’etichetta che si sviluppa in oltre 150 anni, dalla se- sono quindi le immagini che raffigurano: – è una soglia che invita l’osservatore a un conda metà dell’Ottocento fino ai giorni scenari montani, attrezzature alpinistiche viaggio nell’immaginario delle meraviglie nostri, tra prodotti commerciali di diverse e sportive, regioni polari ed esplorazioni. e, insieme, nel mondo reale degli oggetti. epoche e Paesi. Immagini di montagne, La mostra è l’occasione per seguire l’e- Con la mostra Etichette delle montagne. alpinismo, sci, esplorazioni, regioni polari voluzione dell’etichetta commerciale, at- Immagini di commercio prosegue la va- spiccano sulle etichette e sui contenitori traverso le sue tre principali componenti lorizzazione di un lungo lavoro di raccolta cartacei, le terre alte diventano simbolo grafiche – il testo, l’ornato e l’illustrazione e di studio dell’iconografia dedicata alle di qualità per vendere bevande, alimenta- – che concorrono, secondo le mode che ne terre alte che negli ultimi trent’anni ha ri, frutta e ortaggi, tessili, tabacchi e pro- definiscono lo stile, alla sua potenzialità incrementato il patrimonio del Centro dotti per uso personale, per promuovere espressiva. ▲ 3

62 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 63 8

4 5 8. Pasta Universo, 1956, etichetta per confezione di pasta 4. Caffè al rhum (1905), etichetta per 6. Punch caffè degli esploratori polari 9. Toblerone, (1925), cartonato bottiglia di liquore (1900), etichetta per bottiglia di liquore pubblicitario per il cioccolato 5. Elixir alpino (1900), etichetta per 7. Punch Polo Nord concentrato (1900), bottiglia di liquore etichetta per bottiglia di liquore

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10. Javelin (1980), etichetta per 12. Grimsel (1865), etichetta per filati cassetta di asparagi 13. Tip Top (1910), etichetta per scatola 11. El Globo Pomona Amarillo (1916), di sigari etichetta per confezione di mele. Ricordo della traversata delle Ande di Eduardo Bradley e Angel María Zuloaga

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14. Marca Skiatore, 1924, scatola in 16. Hotel Beau Sejour, Crans (1904), cartone per fazzoletti etichetta per valigia 15. Calza Sport Alpe La Furlana, 1940, scatola per calze

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L’evoluzione del gusto 17. Amaro Monte dei Cappuccini (1905), Etichette delle montagne. Immagini di com- etichetta per bottiglia di liquore mercio, a cura di Aldo Audisio e Laura Gallo, è il decimo dei volumi dedicati al Centro Documenta- zione Museomontagna – editi da Priuli & Verlucca con il Museo stesso – con i quali si vuole valoriz- zare un patrimonio che negli ultimi trent’anni ha avuto un enorme incremento. Un ricco apparato iconografico di circa 750 pezzi è accompagnato da una serie di saggi che illustrano l’evoluzione dell’etichetta commerciale. Il progetto di valoriz- zazione, la mostra e il libro sono stati realizzati dal Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” – Cai-Torino con la Camera di Commer- cio di Trento, la Regione Piemonte, la Fondazione Crt e la collaborazione della Città di Torino e del 16 Club alpino italiano.

68 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 69 CRONACA EXTRAEUROPEA Nell’altra pagina, David Lama in scalata a cura di Antonella Cicogna e Mario Manica - [email protected] sull’imponente nord-ovest del Lunag Ri (foto S. Voitl, archivio Mammut)

A sinistra, panoramica delle grandi pareti della valle del Rio Turbio (foto Luca Schiera). Al fin del mundo, parte prima Sotto, Tomas e Silvano Franchini in vetta alla Cumbre Noroeste-Cerro Penitentes. Alle spalle la parete est del San Lorenzo (foto T. In una stagione patagonica segnata dal maltempo, l’attività esplorativa Franchini) dei nostri italiani ha regalato nuove linee in zone remote

Cerro Penitentes – spiegano loro . Guadiamo più volte il fiume, poco proteggibili su roccia, ghiaccio, neve, Cumbre Noroeste (2771 m) la corrente è fortissima. E, giunti a una stu- con una minacciosa sezione superiore (Hell’s Nella remota zona di San Lorenzo, i fratelli penda laguna, scorgiamo la parete che ave- kitchen) esposta alle scariche di ghiaccio. Tomas e Silvano hanno aperto a fine genna- vamo in mente di salire. La muraglia si innalza Realizzate 12 lunghezze, avevano raggiunto io in stile alpino la linea El Mariano: 750 m, verticale per tutta la sua lunghezza. La roccia la cresta nord-ovest. Il giorno successivo, la- 85° M4, lungo la parete est del Cerro Peni- non pare buona, ma è solcata da varie linee sciato tutto il materiale da bivacco alle spalle, tentes, fino alla Cumbre Noroeste (2771 m). di ghiaccio che potrebbero aiutarci a raggiun- i due si erano lanciati lungo la cresta sapendo Parete est e Cumbre Noroeste non erano gere la cima», spiega Tomas. Le informazioni di avere solo un giorno di bello per realizzare mai state salite. «L’ascensione è stata mol- sulla parete sono praticamente inesistenti. l’obiettivo. Ma la cresta si era rivelata com- to divertente, su ghiaccio e sezioni di misto, Attacco della Est alle due e trenta di notte del plessa, costringendo il duo alla rinuncia a e ci ha permesso di arrampicare veloci come 26/1. Veloci, su ghiaccio, i due si porteranno 400 metri dalla cima. Quest’anno, la cordata volevamo», ha raccontato Tomas. «Si è trat- sotto la linea della colata principale. «La linea ha nuovamente ripercorso il terreno del 2015, tato di una linea fuori programma. Le pessi- del cascatone ci attira molto, ma il ghiaccio è ma a 6000 metri Anker ha accusato proble- PATAGONIA to vedere tutta la zona, dal cerro Mariposa linea di salita, siamo arrivati sotto la parte me condizioni nella zona del Fitz e del Torre troppo bianco per i nostri gusti. Ci spostere- mi di cuore. I due sono ritornati quindi con ur- Cerro Mariposa fino ai fiordi dell’oceano Pacifico», ha rac- finale della parete. Quando è diventato buio ci hanno fatto virare e cogliere un’occasione mo a destra seguendo una sessione di gou- genza alla base. Accertato che non si trattava Luca Schiera e Paolo Marazzi hanno aperto contato Luca Schiera. eravamo sicuri di essere sulla fessura giusta al volo. Ci siamo aggregati a Mariano Spisso, lotte più appoggiate, che ci porteranno con di male d’alta quota, e ospedalizzato Anker a il 15 e il 16 marzo scorsi la linea Produci, con- Poi, finalmente, quattro giorni di bello. «Sia- per arrivare in cima, quindi abbiamo conti- ranger del Parco Nazionale del Perito More- maggior sicurezza e velocità in cima», spiega Kathmandu per poi sottoporlo con urgenza suma, crepa: 900 metri fino al 6c A2, sulla mo andati sotto la parete appena il vento ci nuato ad arrampicare di notte fino a uscire no, che partiva per il parco in quei giorni, e via! Tomas. Scartata la possibilità di attraversare a intervento cardiaco, David Lama ha invece parete nord-est del Cerro Mariposa, nella ha permesso di attraversare il lago e abbia- dalla parete. Da qui abbiamo continuato a In esplorazione di una Patagonia che non co- alla cumbre principale (2801 m) per il pessi- tentato la linea in solitaria. Attacco veloce, in remota e poco frequentata valle del Rio Tur- mo guardato da vicino le condizioni della salire su terreno misto, cercando un posto noscevamo». Da El Chalten a El Rincón, zona mo stato della cresta marcia, Tomas e Silva- piena notte, per evitare le scariche di ghiac- bio (regione di Bariloche), dopo un avvicina- montagna dopo le nevicate: cascate d’ac- per bivaccare». di accesso da sud al Cerro San Lorenzo. Poi, no discenderanno per la via di salita. Molti i cio; lungo una linea diversa, per ripidi di neve mento a cavallo e trasportando poi il mate- qua ovunque», spiega ancora Luca. La discesa avverrà in doppia dalla via. Poi, dopo «una via facile e divertente di 360 metri pericoli oggettivi della parete, che a metà e ghiaccio, fino a 6200 metri. Il secondo gior- riale in spalla attraverso la foresta pluviale. Prima dell’alba i due saranno già alle prese riattraversato il lago, alla sera raggiungeran- fino al VI», che apriranno con Spisso il 24/1 discesa inizierà a scaricare. «Abbiamo attrez- no, in piena cresta, la progressione sarà più La linea in stile alpino è stata vinta proprio con la verticalità della nord-est. In matti- no il campo. Il giorno successivo riporteran- all’inviolata Ovest del Cerro Colorado 2301 zato le soste sotto strapiombi e speroni, in lenta, con l’autoassicurazione che richiederà quando i due alpinisti erano rimasti a secco nata supereranno i tiri più delicati e incer- no tutta l’attrezzatura all’inizio della valle. m (La ruta del chinchillone), i due partiranno modo da essere protetti dai pericoli oggettivi, di ripercorrere le sezioni di scalata due volte. di giorni a disposizione, dopo tre settimane ti sui tetti dei primi tiri. Ma a metà parete All’alba del quinto giorno, caricati 100 kg di a esplorare la zona verso il Cerro Penitentes, ma la tensione è stata tanta per tutte le sei Ma ben oltre i precedenti tentativi. Purtroppo, di attese in condizioni a dir poco instabi- inizieranno a scalare sotto il fuoco di fila materiale sui canotti, ridiscenderanno per accompagnati dai guardia parchi Mariano ed ore di discesa». «Arrivato a 200 metri dalla cima, sapevo di li del tempo. Piogge sempre forti a sfidare delle scariche di sassi portati dall’acqua di 40 km il fiume Rio Turbio fino al lago Puelo, Emiliano. non avere più l’energia per andare avanti. Se la pazienza dei due “ragni”. «In un paio di fusione, che gronda senza tregua dall’alto. nei pressi del centro di El Bolsón, nell’estre- «Anche loro sono interessati a esplorare que- NEPAL volevo sopravvivere dovevo scendere». Lama momenti “buoni” abbiamo tentato di salire Si sposteranno quindi velocemente al ripa- mo sud-est della provincia del Rio Negro. sta zona. Dicono che nessun essere umano Lunag Ri (6895 m) rinuncerà quindi alla vetta al suo terzo incon- una parete di 800 metri. Ma, rallentati dalle ro sotto la headwall strapiombante. E alla La via Produci consuma e crepa (nome ispi- sia mai entrato in quella valle che dà l’accesso David Lama e Conrad Anker avevano già in- tro con il Lunag Ri. Il progetto rimane ancora fessure intasate di erba e fango, a pochi tiri ricerca della linea migliore, continueranno rato a una canzone dei CCCP) sale a sinistra alla parete del Penitentes», racconta Tomas. vestito in questo progetto. L’obiettivo era il in agenda. ▲ dalla cima siamo stati costretti a fermarci. completamente fradici lungo il sistema di della prima linea sul Cerro Mariposa, La Zaini in totale autonomia per tre giorni e Lunag Ri, in stile alpino, per aprire alla nord- In un altro spiraglio di bello, abbiamo salito fessure che condurranno i due alla cima, vuelta de los condores, 700 m 5.11 A2, aper- qualche materiale per scalare. «L’emozione ovest una linea su questa inviolata e ardua Per le relazioni e la personale collaborazione slegati una parete non difficile ma bella di alla luce delle frontali. Così racconta ancora ta nel 2014 da Marc André Leclerc, Matt Van è unica, passiamo in posti desolati. Niente montagna nepalese. Una salita tecnica, im- ringraziamo: Tomas Franchini, David Lama, circa mille metri. Dalla cima abbiamo potu- Luca: «Alla sera, dopo un paio di cambi di Biene, Will Stanhope, Paul Mc Sorley. tracce di passaggio, né di uomini né di animali pegnativa, in condizioni di terreno difficili e Luca Schiera.

70 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 71 a cura di Carlo Caccia Carlo di a cura ASCENSIONI NUOVE 72 /Montagne360 P firmato altre due salite, in condizioni invernali, sulla “sua” montagna Appennini, non ha perso la voglia di avventura econ Lorenzo Trento ha L’alpinista di Frascati, anni da 40 protagonista sulle pareti del gigante degli Gran Sasso: unastoria infinita Massimo Marcheggiani eil progetti, di cui sono giustamente soddisfatti,progetti, sonogiustamente di cui ma Hannopre menodalla loro parte. realizzato molti d'identitàèsem- prio difermarsi,ancheselacarta bile: essi sono quello che fanno e non pensano pro- fiamma dentro, è qualcosa di totalmente inspiega- vorra dell'appagamento.Per glialtri,quelli conla dallaza- con l'ambizioneormaispentae sostituita arenati: qualcherisultato gran estop, partenza, che bruciasempreuguale,primaopoisifinirebbe così. Perché senzapassione,quellafiamma o necessità – ci vuole una passione grande o necessità–civuoleunapassionegrande cose,senzanessunobbligo re afarecerte cose–omeglio:percontinua- er farecerte / luglio 2017 Così, il7dicembre 2015, nonancora ininverno natura profonda. impossibile cambiareilproprio essere,lapropria eallora“è” unalpinista sicapisce tutto, cheè visto Massimo èstato detto ma chenon“fa”l'alpinista la delCornoPiccolo,nelregno delGran Sasso.Di la famosa – quando con Pierluigi Bini e Vito Plumari tracciò vogliadiquelmeseluglio–erala stessa il1977 inestate eininverno, con per montagneepareti, giani daFrascati, che a 65 anni continua adandare nuovi obiettivi. Un esempio? Massimo Marcheg- non smettono diguardareavanti, allaricercadi Via delVecchiaccio sulla Seconda Spal - Paretone delGran Sasso sotto, ilcolossale Massimo Marcheggiani); rosso lavianuova (foto di concatenamento ein con, ingiallo, lalinea del sopra, ilCorno Piccolo Nella pagina accanto, Lorenzo Trento). del Corno Piccolo (foto di invernale delletre Spalle concatenamento azione durante il Marcheggiani in Qui sopra, Massimo l’unica corda cheavevamo fluttuava libera nell’aria: impossibile linea diarrampicata faceva unarco ecominciava asalire, mentre dalla vetta, dallasosta traversammo inleggera discesa. Poi la ticalissima ecomplessa, era tutta daesplorare. A un tiro dicorda no eFabio Delisi, del1981, ndr)el’enorme sezione centrale, ver Mario edEmilio Caruso, del1958, elaPaola Banissoni diCristia- parete c’erano soltanto duevie(quella diFranco Alletto, Luigi poteva vederci osentirci –racconta Marcheggiani –. Sututtala una muraglia selvaggia edifficileda raggiungere, dove nessuno 2011). «Èunaviaspettacolare, apertanelcuore delParetone: sime salite, tra cuilasolitaria diLorenzo Angelozzi (27 agosto Cantalamessa eRoberto Bessio, Orient Express conta pochis- Ripetuta perlaprimavolta da Tiziano Cantalamessa, Roberto cisione sullaparete est dell’Anticima Nord della Vetta Orientale). insieme aFabio Delisi sulParetone delCorno Grande (perlapre- di 650metri, con difficoltà di VI e A1, risolto il 14 maggio1983 pareti, tagna, quellacheamadipiù. Etra letante vieaperte sullesue tagonia all’Himalaya. Mailre degli Appennini resta la “sua” mon- tanto sulGran Sasso enelle Alpi maanchepiùlontano, dallaPa- Massimo Marcheggiani hascalato unpo’ dappertutto: nonsol- RICORDANDO “ORIENT EXPRESS” (1983), NEL CUORE DEL PARETONE Orient Express occupa unposto speciale: uncapolavoro le delle tre Spalle non è tecnicamente estrema ma ma le delletreSpallenonètecnicamenteestrema traversata grado. La o puntareauncerto inverna- una primaono,nonmiinteressa“tapparebuchi” qualcosa diinteressantenonbadoalfatto chesia smo. Salitecosìle“sento”istintivamente: sescopro semplice ragione genere cheamo questo di alpini- «Cisonoandatoze comequesta: –spiegaperla premesottolinearecheggiani ilsensodiesperien- nel localeinvernale delrifugioFranchetti –,aMar- (sud) delMonolito eunasecondanotte inquota in salita,ladiscesaeffettuata perilcanaleasinistra complessivo–edialtridettagli –unbivacco TD- 2655. Al di là delle difficoltà tecniche – V+ e M3, la Prima (2585m),perconcludersiinvetta aquota per laTerza Spalla(2110m),laSeconda(2385m)e arrampicata), chedaPrati diTivo(1450 m)passa (700di di1200metri verticale Piccolo: unviaggio cavalcata delCorno ovest) delletreSpalle(cresta Trento incontrastro l'amicoLorenzo ecominciala bada alcalendario:guardalecondizioni–ilno- ma con le montagne ben innevate – Massimo non - di 80metri». La matematica dice cheincaso dicaduta sarebbe stato unvolo metri di sesto grado improteggibili, l’intera lunghezza dicorda... stro categorico rifiuto deglispitpesava unpo’. Insomma: metrie mettere ancheunsolo misero chiodo... einquelmomento ilno- nua adarmigrandi soddisfazioni».▲ fatto così, sonouno scalatore, el'alpinismoconti- ma nonhopropriointenzionedifermarmi:sono Ho arrangiare, unginocchiomalandato, midevo il miopercorso.Ho cominciato lìefinirò lì,punto. mi habattezzato, dovehotracciato lamiaparabola, sima gioia,facendoglidireche«èlamontagna Il Gran SassohacosìconcessoaMassimo l'enne- rata Danesi). sonoscesiseguendolafer- doppie sulversanteest, sé unasolacordaenonpotendoquindieffettuare Marcheggianivetta eTrento, (dacui avendo con rola...) e prosegue per altre 10 lunghezze fino alla passato 14 oreneisacchiapelosenzadirsiunapa- to Ventricini (bivacco deiprimisalitori,chehanno sinistra diuncouloir, incontra ilsentieroattrezza- speronea nuova viasegueunevidente pagno. La all'Accademico diFrascati ealsuogiovane com- un'avventura dafreezer(anche seconpocaneve) ma lamontagnapensadiversamente,regalando volta il calendario non dice ancoraquesta inverno che glifabattere parecchioidenti.Perché anche (IV+), autonomadi550metri e completamente unalineainedita alla lorodestra, dovecompleta ovest Piccolo: nonpiùsulleSpallemasullaparete Trento,Lorenzo Massimo èdinuovosulCorno Tanto cheil18e19dicembre2016, semprecon modoliberolamiapassione». do... inquesto boccata d'ossigeno. Scalo,facciofatica, sentofred- montagna così,perunocomeme,sonounagran risponde allamiaideadialpinismo:duegiorniin luglio 2017 / Montagne360 / 73 Foto Lucio De Marcellis (wikimedia commons) LIBRI a cura di Linda Cottino, con la collaborazione di Anna Girardi rispettivamente di Daniele Dazzi e Da- da Capo Noli al Monviso. Un territorio Sulla stessa linea Dallo Stelvio al mare, vide Battistella, mentre tra le novità ricco di biodiversità e che in base alle di Giacomo Bornancini e Nicola Cozzio spicca la guida dei fratelli Alessandro e stagioni ci fa trovare specie rare, ende- per Curcu&Genovese editore; un cam- Franco Tedesco Mountain Bike in Sici- mismi, relitti glaciali, essenze mediter- mino della memoria, questa volta solo a Estate, la grande lia. Un’isola che vale un continente e che ranee e specie alpine, tutti illustrati nel piedi, lungo tutto il fronte della Grande qui prende forma ben oltre i 53 itinerari libro che si rivela così un prezioso ma- Guerra. 54 tappe da Bormio a Trieste su proposti, svelandoci geografia e cultura, nuale. La seconda novità è un’esplora- due itinerari: uno a carattere alpinisti- stagione delle guide archeologia e peculiarità gastronomi- zione affascinante in un mondo scono- co, lungo l’intera linea del fronte, l’altro che. La mountain bike è di casa anche a sciuto ai più: Le Libellule delle Alpi, di escursionistico sulla linea degli altipia- Escursioni, arrampicate, mountain bike: l’editoria dà spazio alla montagna e IdeaMontagna, tra le cui novità segna- Matteo Elio Siesa, ci svela l’origine di 89 ni. Un’immersione totale nella storia e liamo i titoli dedicati ai Colli Euganei specie alpine, gli adattamenti all’altitu- nella maestosità delle Alpi. Per la stessa noi vi proponiamo una selezione delle novità di Laura Belpiano e Franco Renier e dine, la distribuzione, il comportamento Curcu&Genovese ritroviamo il prolifico all’Appennino Meridionale di Giovanni e la conservazione nel delicato ambiente autore bellunese Giuliano Dal Mas con Peruzzini. d’alta quota. Con schede, disegni e tan- Dolomiti. Una vera “avventura sospesa Il binomio Guide Iter-Stefano Ardito tissime fotografie. tra sogni e realtà”, dove dalla Schiara alle manda in libreria I 50 sentieri più belli MonteRosa edizioni esce con una nuova Alpi Carniche lo strumento guida unisce della Toscana, di ausilio a chi voglia visi- guida firmata Alberto Paleari. Una vera all’accuratezza descrittiva una narrazio- tare la nostra regione più ricca d’arte e di e propria griffe per un racconto di viag- ne emozionale. bellezze naturali anche attraverso la sua gio a piedi compiuto tra il Sacro Mon- Non mancano infine proposte dedicate rete di sentieri, uno per tutti la Via Fran- te di Orta e quello di Varallo, due delle ai più piccoli: con il terzo volume edi- cigena che la attraversa da nord a sud. più importanti località d’arte dell’Italia to da Lyasis edizioni continua la col- Per chi, invece, fosse interessato alle del nord che, raggiunte a piedi tra col- lana “Quarantaquattro passi, itinerari montagne piemontesi, irrinunciabile line e laghi prealpini, sotto le cime del per famiglie”. Dopo la Valtellina e la è la collana “Sentieri e rifugi” edita da Monte Rosa, vi daranno grandissima Valchiavenna, la Brianza e il Lario Oc- Parodi editore, di cui è appena uscito il soddisfazione. cidentale, il terzo volume si concentra quarto volume dedicato alle valli Maira, Non mancano spunti neanche per chi si sulle zone della Valsassina, le Grigne e dell’Ubaye e Varaita. La collana comple- vuole avventurare in cammini e traver- il Lario Orientale, con escursioni che ta si presenta come una sorta di enciclo- sate di carattere storico. Dario Favarin, spaziano dalle mete più classiche a quel- pedia delle escursioni dalla Val Tanaro al socio Cai dal 1965, propone per Dario le più sconosciute. L’intento è sempre Monviso, con la descrizione di itinerari, De Bastiani editore una ricchissima quello di essere un punto di partenza, rifugi, bivacchi e centinaia di vette. Rare, guida che spazia dal Monte Pasubio al uno spunto, per tutti coloro che decido- al giorno d’oggi, collane del genere. Monte Grappa, Tra i monti della grande no di muoversi con famiglia al seguito e Due proposte fuori dall’ordinario ven- guerra, in cui sono presentati itinerari difatti grande è l’attenzione alle esigenze gono da Blu Edizioni. Con la prima, adatti a varie attività sportive, per dare dei più piccoli, con tempi di percorren- un pool di quattro autori presenta In la possibilità a tutti di avere accesso e za, suggerimenti e “trucchi” pensati per cerca dei fiori. 28 escursioni floristiche conoscere le zone della Grande Guerra. loro. ▲

TOP 3 I TITOLI PIÙ VENDUTI NELLE LIBRERIE SPECIALIZZATE IN MONTAGNA E ALPINISMO a montagna è finalmente acces- due volumi di Andrea Greci sul Levante di Franco Nicolini. Scendendo di quota, sibile a 360 gradi e gli editori ligure (silenziosi viaggi a piedi sono pos- ArrampicaRoma Sud di Riccardo Inno- L non lesinano proposte per tut- sibili anche nel turisticissimo tratto tra centi completa il panorama falesistico LIBRERIA BUONA STAMPA, AOSTA LIBRERIA MONTI IN CITTÀ, MILANO LIBRERIA SOVILLA, CORTINA ti i gusti su una gran varietà di luoghi. Nervi e Moneglia) e la Lunigiana (sul attorno alla capitale e la classica Arco è 1. 1. S. Moro, Nanga, Rizzoli 1. A. Bregani, La montagna in chiaroscuro, 1. A. Bregani, La montagna in chiaroscuro, A farla da padrone sono le escursioni, crinale tosco-emiliano di storia mille- interpretata in veste plaisir da Florian 2. R. Desmaison, 342 ore sulle Grandes Ediciclo Ediciclo ma anche l’arrampicata non sfigura e la naria e con le grandi pareti apuane), ma Kluckner. Alle falesie del bellunese e Jorasses 2. L. Corte Rappis, Radio in vetta, Caosfera 2. E. Camanni, Alpi ribelli, Laterza mountain bike si può dire che segua a con Gianni Bertellini e Denis Perilli co- della Valle del Piave è dedicata invece la 3. S. Piotti, Le vette per tutti, Equa 3. L. Terray, I conquistatori dell’inutile, 3. M. A. Ferrari, Il sentiero degli eroi, Rizzoli ruota. Il panorama è talmente vasto che pre anche la Val Badia e la Val di Zoldo, guida del blogger fondatore di abcDO- Hoepli nel poco spazio a disposizione è impos- nonché le trincee della Linea Cadorna LOMITI.com Luca Bridda (reperibile LIBRERIA LA MONTAGNA, TORINO LIBRERIA GULLIVER, VERONA sibile essere esaurienti, perciò quella con Guido Caironi. La stessa casa edi- su Lulu.com e Amazon.it; 165 pp., 17,50 1. B. Amy, La scala di Giacobbe, MonteRosa LIBRERIA TRANSALPINA, TRIESTE 1. F. Benuzzi, Fuga sul Kenya, Corbaccio che vi proponiamo è una selezione delle trice sale di quota con Vie normali nelle €). edizioni 1. G. Capra, Il Grande Det, Corbaccio 2. D. Pedrotti, Confessioni di un runner novità. Dolomiti di Brenta e i 3000 delle Dolo- Ancora in tema di arrampicata, per Ver- 2. P. Castellino, C’è un tempo per sognare. La 2. L. Gianotti, Rapporto a Kazantzakis. La d’alta quota, Ediciclo La veneta IdeaMontagna, che ha le gui- miti, firmati entrambi da Roberto Ciri sante Sud escono le riedizioni di Valli storia di Gianni Comino, IdeaMontagna traversata di Creta a piedi, Edizioni dei 3. R. Steele, Il cuore e l’abisso, Alpine Studio de nel proprio dna, pubblica nell’ormai e Alberto Bernardi, il primo con Milo Bresciane (con nuovi itinerari) e Muz- 3. E. Camanni, Il desiderio di infinito. Vita di Cammini collaudata collana “Sentieri d’autore” Muffato e il secondo con una prefazione zerone (con nuove splendide immagini), Giusto Gervasutti, Laterza 3. P. Cognetti, Le otto montagne, Einaudi

74 / Montagne360 / luglio 2017 luglio 2017 / Montagne360 / 75 DA CERCARE IN LIBRERIA ENRICO CAMANNI SANDY ALLAN BERNARD AMY STEFANO MOROSINI IL COLLEZIONISTA In collaborazione con la libreria IL DESIDERIO DI INFINITO LA CRESTA INFINITA LA SCALA DI GIACOBBE IL MERAVIGLIOSO a cura di Leonardo Bizzaro e Riccardo Decarli, La Montagna di Torino (librerialamontagna.it) LATERZA, 177 PP., 19,00 € ALPINE STUDIO, 180 PP., 19,00 € MONTEROSA EDIZIONI, 168 PP., PATRIMONIO Biblioteca della Montagna-Sat 13,50 € i rifugi alpini in Alto Adige ALPINISMO FONDAZIONE MUSEO STORICO Montagna UP 2017. Annuario di alpinismo euro- DEL TRENTINO, 302 PP., 20,00 € e bambini. peo. Versante Sud, 183 pp., 9,90 € Abbiamo già scritto il mese ESCURSIONISMO passato di Paolo Cervigni, CARTE E GUIDE de Il quella che è Sentiero del Passatore da Firenze a considerata la Faenza e Il Cammino Preistorico da prima opera Faenza a Bologna. Il Sentiero, 176 pp. e I montanari di lungo corso ricor- “alpina” per carte 1:25.000 allegate, 18,00 € deranno l’antologia Il migliore bambini, Il mito di Gervasutti è ben con- Dieci chilometri sul filo dei set- arrampicatore del mondo, (Cda, almeno in Maurizio Gallo, VAL SANGONE solidato grazie all’autobiografia temila. E poi su, agli 8126 metri 1987) o il manuale L’alpinismo La prima tiratura è già esaurita. lingua inglese, Itinerari nella Valle di Mezzo. Scalate nelle Alpi, al documenta- del Nanga Parbat. Quando Sandy (Dall’Oglio, 1983); mentre Passa- Con questo lavoro, documentato l’anonimo A tour to Great St.Bernard’s and Neos edizioni, 207 pp., 18,00 € rio Giusto Gervasutti il solitario Allan e Rick Allen hanno percor- ge, rivista che lo scrittore-alpini- e originale, Morosini propone la round Mont Blanc del 1827 – ma ci rimane signore delle pareti realizzato in so l’intera Mazeno Ridge e sono sta francese fondò per parlare di questione dei rifugi alpini e, di con- qualche dubbio in proposito – e soprattutto Oswald Stimpfl, Renato Botte,ESCUR - occasione del centenario della na- ridiscesi al campo base, il mondo montagna “in un altro modo”, non seguenza, quella del confine con dell’edizione originale di Heidi, Heidis Lehr - SIONI IN VALLE MAIRA scita e, soprattutto, alle linee trac- dell’aria sottile ha vacillato. Perfino vide mai una versione italiana. l’Alto Adige e della nuova frontiera und Wanderjahre, uscita in Svizzera nel 1880. Alla scoperta di una magica valle ciate sulle palestre di arrampicata Messner ha ammesso che i due Ora finalmente, grazie a Monte- dopo la prima guerra mondiale. Che però curiosamente conoscerà il suo piemontese. intorno a Torino e nel massiccio «hanno appena scritto un impres- Rosa edizioni, possiamo leggere «Trattando dei rifugi si racconta la successo planetario solo molto più tardi. La Morellini editore, 192 pp., 14,90 € del Monte Bianco, su cui i giovani sionante pezzo di storia dell’al- sei imperdibili gioiellini, in cui la storia del territorio e di come le as- traduzione italiana viene pubblicata da Hoepli scalatori continuano a confron- pinismo himalaiano». Forse con scalata, i personaggi e la scrittura sociazioni alpinistiche hanno avuto nel 1889, con il titolo Dalle montagne della Luca e Sabrina Zavatta, GUIDA ESCUR- tarsi. Ma la dimensione dell’uomo un pizzico di invidia, perché Allan stessa si liberano della consueta un ruolo nazionale e politico», spie- Svizzera - Tre storie per fanciulli e per chi ama SIONISTICA ISOLA D’ELBA rimaneva relegata alle imprese in e Allen nel 2012, quando l’hanno autoreferenzialità per farsi crea- ga l’autore. A testimonianza dello i fanciulli, il nome della bambina cui sorridono 20 gite a tema. montagna, ai segni impressi sulla fatto, avevano l’uno 57 e l’altro tori di storie e visioni. sguardo estremamente equilibrato i monti e le caprette fanno ciao non compare L’escursionista editore, 119 pp., 13,00 € roccia da un ragazzo di Cervigna- 59 anni. Vero che l’avevano già è il triplice patrocinio di Cai, Sat e nemmeno in copertina. Andrea Donati, della no del Friuli, approdato per caso tentata, vero pure che sono stati LUCA CORTE RAPPIS Alpenverein Südtirol. Interessante. libreria antiquaria “Il piacere e il dovere” di NARRATIVA a Torino, la cui attività alpinistica accompagnati nella prima parte da RADIO IN VETTA Vercelli, al quale dobbiamo la cortesia di Alberto Bregani, era tanto frenetica da oscurarne tre sherpa e dalla capospedizione, CAOSFERA EDIZIONI, 101 PP., RINALDO RINALDI questa ricerca, esclude che l’opera abbia LA MONTAGNA IN CHIAROSCURO completamente la vita privata, la sudafricana Cathy O’Dowd. Ma 10,00 € LA MONTAGNA SCRITTA avuto un grande successo, visto che il volume Piccolo saggio sul fotografare tra anche agli amici più intimi. Solo rimane un’impresa straordinaria EDIZIONI UNICOPLI, 128 PP., 13,00 € non è stato ristampato, né sono mai entrati in cime e sentieri. Ediciclo, 91 pp., 8,50 € un lungo e inconsapevole lavoro di sopravvivenza e cocciutaggine catalogo altri titoli della Spyri. Heidi: romanzo di squadra iniziato da chi, negli (scozzese). Ora esce finalmente svizzero esce per l’editore Carabba di Lanciano Paolo Castellino, anni passati, aveva sollevato per- in traduzione italiana il racconto nel 1922 e l’anno seguente la palla passa, C’È UN TEMPO PER SOGNARE tinenti quesiti e proseguito con d’ascensione firmato da Allan. con Heidi: storia di una bambina svizzera, La storia di Gianni Comino. ricerche d’archivio e interviste ai Non ci si aspetti il classico libro di al fiorentino Salani. Poi altri quindici anni di Idea Montagna, 173 pp., 19,00 € testimoni ha fornito a Camanni i montagna britannico, tutto humor silenzio, ma nel frattempo, nel 1937, arriva sugli tasselli per comporre un mosaico e understatement. C’è il secondo, il schermi la prima interpretazione di Shirley Cristina Noacco, aderente alla realtà, anche se a primo è mitigato dall’asprezza del- Non è un libro di fattura sopraffi- Dal ’700 a oggi il paesaggio Temple. Stravolge il personaggio tratteggiato LA FORZA DEL SILENZIO tratti ancora incompleto, e una la salita. Ma le pagine sono godibili na: il carattere non è dei migliori, montano è stato narrato in tanti da Johanna Spyri, ma sbanca al botteghino. Piccole note sul fruscio del mondo. riflessione critica sull’eredità fino in fondo e ci ricompensano di ci si imbatte in qualche refuso e modi. Rinaldi analizza alcuni testi, Salani non si lascia sfuggire l’occasione e nel Ediciclo, 91 pp., 8,50 € spesso controversa dell’alpinista. una stagione himalaiana, questa, anche la scelta dell’impaginato già editi ma in periodi diversi 1938 riprende il suo titolo, ristampandolo Il desiderio di infinito è un libro che è stata l’esatto contrario del si- lascia a desiderare. Eppure, una (fatta eccezione per la prima delle nel 1939 assieme a Heidi a casa sua. La RAGAZZI che varca gli angusti confini della lenzioso arrancare di Sandy e Rick volta immersi nella lettura, passa Premesse e il primo capitolo) e passione per la fanciulla prosegue con alterne Henry David Thoreau, cosiddetta letteratura di monta- sulla “montagna mangiauomini”. tutto in secondo piano. Radio in confronta in modo critico questioni fortune, finché non viene definitivamente WALDEN. UN ANNO NEI BOSCHI gna per ordire un tessuto ricco La fotografia dei due “vecchietti”, vetta narra di Stefano, giovane sempreverdi legate alle altezze, rilanciata dagli anime giapponesi, che portano Con disegni di Giovanni Manna. di sfumature in cui l’alpinismo si con una tazza di tè al campo base speaker che in una notte di bufe- come alpinismo e ideologia o con sé un merchandising imponente e albi Gallucci, 32 pp., 16,00 € intreccia con la ricerca storica e della Kinshofer dopo l’immane ra capta una richiesta d’aiuto. La alpinismo e letteratura. Perché, tratti dai cartoni animati, ma spingono pure l’introspezione nell’animo com- fatica, rimane tra le immagini più storia è ben scritta, avvincente come si legge in prima pagina, «La edizioni rivedute. Talvolta deliziose come STORIA plesso di un uomo la cui memoria significative di un’epoca che forse e ricca di suspense, funziona in montagna scritta sottolinea il fatto quella illustrata da Tomi Ungerer (dal 1978 è Paolo Paci, non sarà più graniticamente è perduta per sempre. E La cresta ogni dettaglio, dalla scelta dei che questa realtà fatta di pietra e di uscita nelle principali lingue europee), che ci CAPORETTO ANDATA E RITORNO relegata alle fessure e agli appigli infinitarischia di esserne l’orazio- protagonisti alla descrizione dei ghiaccio, alberi, animali e uomi- costringe a rifare i conti con la nostra eroina Un viaggio sentimentale dall’Isonzo di pareti rocciose. ne funebre. paesaggi. E regge anche nel fina- ni, è interpellata ogni volta dalla di cui le principali bibliografie di letteratura di al Piave. Corbaccio, 283 pp., 19,60 € S. Bobbio L. Bizzaro le, non scontato. scrittura». montagna non fanno cenno.

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Aree Protette della Calabria, Sezione dell’Etna - Catania Redazione: Lorenzo Arduini, Stefano Mandelli, C.A.M.P. in cordata con i Ragni di Lecco Www.mivalsport.it 3468077337 Full Etna, 5 gg sul vulcano / Basilicata, Campania, Puglia, Gianluca Testa L’azienda di Premana nuovo sponsor tecnico del prestigioso [email protected] Trek Marettimo-Egadi 8 gg. / Sardegna, Sicilia, in Albania, www.naturaviaggi.org Segreteria di redazione: Carla Falato Tel. 051/8490100 - [email protected] gruppo alpinistico pagine Facebook : ALPINISMO - giugno/ Isole Eolie MareMonti 7 gg. / isole della Grecia e nel Sud del Dal 1989 direttamente Hanno collaborato a questo numero: Leonardo settembre. Salita alla Capanna Sicilia di Montalbano 8 gg. / Portogallo. progettiamo e guidiamo Bizzaro, Chiara Borghesi, Irene Borgna, Carlo Quella dell’alpinismo è una storia di cor- Fabio Danzi Margherita. 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