Arrendersi O Combattere

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Arrendersi O Combattere CARLO PALUMBO ARRENDERSI O COMBATTERE VOLUME 1 La scelta della Divisione Acqui a Cefalonia e Corfù 1943 IN OCCASIONE DEL SETTANTESIMO ANNIVERSARIO Copyright © 2013 Carlo Palumbo Tutti i diritti riservati / All rights reserved Versione pdf stampabile ISBN 978-88-906456-2-4 Impaginazione e copertina: [email protected] Immagine di copertina: Archivio Renzo Apollonio Cartografia: Paola e Carlo Palumbo con la collaborazione di Alessandro Demaria, Clara Russo e Fabio Zaza dell’Istituto Albe Steiner di Torino. Disegni: Camilla Baralis, Simone Boccuni, Sabrina Casu, Priscilla Choszcz Grippa e Clarissa Moretto del Primo Liceo Artistico di Torino CARLO PALUMBO Arrendersi o combattere. VOLUME 1 La scelta della Divisione Acqui a Cefalonia e Corfù. 1943 CARLO PALUMBO ARRENDERSI O COMBATTERE VOLUME 1 La scelta della Divisione Acqui a Cefalonia e Corfù 1943 In occasione del settantesimo anniversario SOMMARIO PRESENTAZIONE di Giuseppe Bagni, Presidente nazionale CIDI . pag. 9 INTRODUZIONE di Carlo Palumbo . pag. 15 1 LASTRAGEDICEFALONIA E CORFÙ . pag. 23 L’eccezionalità di un evento, p. 23 – Che cos’è avvenuto nelle Isole Ionie nel settembre 1943?, p. 24 – La sorte dei sopravvissuti, p. 28. 2 MUSSOLINI E LA GUERRA PARALLELA: L’ATTACCO ALLA GRECIA E L’OCCUPAZIONE DI CEFALONIA E CORFÙ . pag. 29 Le ragioni dell’ingresso in guerra dell’Italia, p. 29 – Una guerra italiana che finisce male, p. 31 – L’attacco alla Grecia: una scelta avventata, p. 34 – La resistenza greca e lo sbandamento italiano, p. 36 – La Germania evita il disastro, p. 37 – Una vittoria umiliante per l’Italia, p. 38 – L’occupazione italo-tedesca, p. 41 – Dopo Stalingrado, p. 42 – Il cedimento italiano, p. 44. 3 LA DIVISIONE ACQUI A CEFALONIA E CORFÙ . pag. 47 Dall’attacco alla Francia allo sbarco nelle Isole Ionie, p. 47 – Quali forze costituivano la divisione Acqui ?, p. 48 – L’Italia e le Isole Ioniche, p. 49 – Due anni di occupazione: 1941-1942, p. 51 – Tabella 1. Diario storico. Situazione della forza al 15 novembre 1942. Divisione Acqui, p. 54 –La divisione si concentra a Cefalonia, p. 55 – Soldati e ufficiali della divisione Acqui, p. 58. 4 LACADUTADIMUSSOLINI E IL GOVERNO BADOGLIO . pag. 64 Il Gran Consiglio del Fascismo del 24 luglio 1943, p. 64 – Il 25 luglio e l’arresto di Mussolini, p. 68 – I primi provvedimenti, p. 70 – La costituzione del nuovo governo, p. 74 – I partiti antifascisti si riorganizzano, p. 76 – La discussione sull’armistizio, p. 78. 5 L’ARMISTIZIO DI CASSIBILE E L’8 SETTEMBRE . pag. 80 L’incontro di Tarvisio, p. 80 – Tedeschi e alleati di fronte al problema «Italia», p. 81 – Le trattative per l’armistizio, p. 83 – L’annuncio dell’armistizio, p. 86 – Gli alleati e la campagna d’Italia, p. 87 –Lo sbarco alleato nell’Italia continentale, p. 91 – Inglesi e americani di fronte crollo italiano, p. 93 – I tedeschi e l’operazione Alarico, p. 95. 6 LAFUGADELREEILREGNO DEL SUD . pag. 101 Il governo e il re tra due fuochi, p. 101 – La decisione del re di fuggire, p. 103 – I rapporti tra gli alleati e il Regno del Sud: l’«armistizio lungo», p. 107 – La sorte dei militari italiani prigionieri degli alleati, p. 113 – La costituzione del Comitato di liberazione nazionale, p. 116. 7 LA LIBERAZIONE DI MUSSOLINI ELAREPUBBLICA SOCIALE ITALIANA . pag. 122 La prigionia e la liberazione di Mussolini, p. 122 – La nascita della Repubblica sociale italiana e i rapporti con la Germania, p. 126 –Il «Manifesto» di Verona, p. 131 – L’Italia centro-settentrionale sotto il dominio germanico, p. 134. 8 L’8 SETTEMBRE E LA RESISTENZA DELLE FORZE ARMATE . pag. 139 Le forze italiane e tedesche alla data dell’armistizio, p. 139 – L’esercito italiano dopo l’armistizio, p. 140 – Per i tedeschi i soldati italiani sono «franchi tiratori», p. 144 – La reazione delle forze italiane all’estero all’annuncio dell’armistizio, p. 146 – La situazione delle truppe italiane all’estero, p. 148 – Settori Venezia Giulia, Croazia e Dalmazia, p. 152 – Settori Albania, Montenegro, Kossovo-Scutari, p. 153 – Settore greco: ordini contraddittori e collaborazionismo del Comando italiano, p. 158 – Comando superiore forze armate Egeo, p. 163 – Un bilancio della resistenza italiana nei Balcani, p. 167. 9 GLI INTERNATI MILITARI ITALIANI CATTURATI DAI TEDESCHI DOPO L’8 SETTEMBRE . pag. 168 Quanti sono i militari italiani internati dai tedeschi?, p. 168 –Perché «internati militari» e non «prigionieri di guerra»?, p. 169 –Il trattamento subìto da ufficiali e soldati, p. 174. 10 LA NOTIZIA DELL’ARMISTIZIO A CEFALONIA E CORFÙ . pag. 175 Cartografia, p. 175 – L’atteggiamento dei greci, uno sguardo d’insieme, p. 195 – La dislocazione delle forze al momento dell’armistizio, p. 197 – Tabella 2. Dipendenze della divisione Acqui all’8 settembre 1943, p. 201 – Tabella 3. Dipendenze tedesche a Cefalonia e Corfù settembre 1943, p. 202 – Tabella 4. 33a divisione di fanteria Acqui e reparti collegati. Cefalonia (8° corpo d’armata) e Corfù (26° corpo d’armata), settembre 1943, p. 203 – 8 settembre. L’annuncio dell’armistizio, p. 208 – 9 settembre. L’abbandono del nodo stradale di Kardakata, p. 212 – 9 settembre. Il Comando di Atene impone la cessione delle armi pesanti ai tedeschi, p. 216. 11 L’ULTIMATUM DEI TEDESCHI, LA RISPOSTA ITALIANA E LE TRATTATIVE . pag. 220 Il 10 settembre arriva la richiesta tedesca di resa, p. 220 – Il ruolo degli Alleati, p. 223 – 11 settembre. Il nuovo incontro con la missione inglese e la trattativa Barge-Gandin, p. 227 – 11-12 settembre. Le comunicazioni col Comando Supremo italiano. «Considerate le truppe tedesche come nemiche», p. 240 – 12 settembre. Di fronte agli ordini di Gandin, gli uomini della Acqui non vogliono cedere le armi, p. 245 – 13 settembre. Cresce la tensione tra italiani e tedeschi, p. 253 –13 settembre. Le trattative continuano, p. 258 – 13 settembre. Per i tedeschi Gandin non controlla più la sua divisione, p. 266 – 14 settembre. La «consultazione» della divisione: la Acqui respinge l’ultimatum tedesco, p. 268 – 14 settembre. La «notifica» di Gandin a Barge: per il Comando Supremo tedesco, p. 271 – «Ribelli» o soldati?, p. 273 – 14 e 15 dicembre. Le trattative tra Barge e Gandin continuano, p. 275. 12 LA BATTAGLIA DI CEFALONIA . pag. 279 Gli ultimi preparativi per la battaglia, p. 279 – 15 settembre. Baia di Argostoli, p. 282 – 16 settembre. La momentanea supremazia italiana, p. 275 – 16-17-18 settembre. Le battaglie di Kardakata e di ponte Kimonico-Divarata, p. 288 – 18-19 settembre. La battaglia di capo Munta, p. 295 – 19 settembre. Gli Alleati e la situazione nelle Isole Ionie, p. 298 – 21-22 settembre. La battaglia di Dilinata, p. 300 – Tabella 5. Gli episodi censiti in Giraudi, La resistenza degli italiani all’estero, in base ai luoghi dove sono stati rinvenuti resti di militari italiani uccisi nei giorni 21-22 settembre, p. 306 – Il comportamento dei militari italiani, p. 307. 13 LA RAPPRESAGLIA TEDESCA . pag. 309 23 settembre. Dopo la resa, p. 309 – Le testimonianze della strage. Troianata, p. 311 – 24 settembre. La strage di San Teodoro, nei pressi della casetta rossa, p. 313 – Tavola di Priscilla Choszcz Grippa, p. 314 – Le ragioni della strage, p. 322. 14 LALOTTAACORFÙ . pag. 326 La situazione sull’isola all’8 settembre, p. 326 – 13-22 settembre. La prima fase dello scontro, p. 333 – 23-26 settembre 1943. I combattimenti sull’isola di Corfù, p. 341. 15 LA VICENDA DEI SOPRAVVISSUTI . pag. 353 Deportazione e internamento, p. 353 – Il Raggruppamento banditi Acqui, p. 358 – La liberazione di Cefalonia, p. 363 – Il Servizio informazioni militare e l’Ufficio storico dello Stato maggiore dell’Esercito sui fatti di Cefalonia, p. 366 – Il recupero dei resti dei caduti di Cefalonia, p. 378. 16 L’OCCASIONE PERDUTA DEI PROCESSI . pag. 382 Processare i criminali di guerra, p. 382 – Il Processo di Norimberga, p. 387 – La Procura militare indaga, p. 390 – La giustizia tedesca e quella italiana, p. 393 – L’armadio della vergogna, p. 397. 17 IL DIBATTITO STORIOGRAFICO . pag. 399 Dall’immediato dopoguerra agli anni Novanta, p. 399 – Intorno al Sessantesimo anniversario della strage, tra celebrazioni e spettacolarizzazione della memoria, p. 403 – Le nuove fonti documentarie e il dibattito attuale: interpretazioni a confronto, p. 407 – Conservazione della memoria e sviluppo della ricerca, p. 421. 18 CONCLUSIONI. DALLA CRISI DEL FASCISMO ALLA REPUBBLICA DEMOCRATICA . pag. 428 BIBLIOGRAFIA . pag. 433 I LAVORI DEGLI STUDENTI DEL PRIMO LICEO ARTISTICO DI TORINO . pag. 437 PRESENTAZIONE DI GIUSEPPE BAGNI Presidente nazionale CIDI Nella memoria pubblica la Seconda guerra mondiale resta impressa soprattutto a partire dall’8 settembre 1943, con i mesi di occupazione, i bombardamenti, le rappresaglie tede- sche. Una memoria che predilige l’immagine di italiani, sia civili sia soldati, vittime della guerra e dei tedeschi. Facciamo finire il conflitto con l’insurrezione dei partigiani, con la Li- berazione, con l’entrata degli alleati nelle città del nord. Noi siamo dalla parte giusta, dalla parte del vincitore… noi siamo con gli inglesi e con gli americani. Ma questa ricostruzione della nostra storia recente, seppur vera, è solo una parte della verità. Dalla nostra memoria col- lettiva è stato cancellato tutto ciò che contrasta con questa lettura autoconsolatoria, quella degli italiani «brava gente», vittime della storia e della cattiva sorte. La scuola non ha fatto nulla o quasi per colmare questa amnesia. Diversamente da quello che è accaduto in altri paesi, si pensi alla cultura e al cinema americano che hanno saputo rielaborare criticamente la tragedia del Vietnam, l’Italia non ha mai voluto far luce sulla parte oscura e terribile della sua storia, non lo ha fatto con la sua politica coloniale in Africa, dalla Libia all’Etiopia, non lo ha fatto con la sua partecipazione alla guerra mondiale. 9 Tra gli stati europei che hanno partecipato alla Seconda guerra mondiale, l’Italia è il paese che più ha assunto ruoli opposti: è stato il principale alleato della Germania nazista, ha partecipato quindi all’occupazione di territori e alla re- pressione in essi esercitata, e poi, dopo l’armistizio, ha subìto l’occupazione e la violenza tedesca.
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