L'architettura Degli Anni Settanta Nel Ticino
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L'architettura degli anni Settanta nel Ticino Autor(en): Fumagalli, Paolo Objekttyp: Article Zeitschrift: Kunst + Architektur in der Schweiz = Art + architecture en Suisse = Arte + architettura in Svizzera Band (Jahr): 46 (1995) Heft 1: Die siebziger Jahre = Les années 70 = Gli anni '70 PDF erstellt am: 07.10.2021 Persistenter Link: http://doi.org/10.5169/seals-394008 Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. 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Ein Dienst der ETH-Bibliothek ETH Zürich, Rämistrasse 101, 8092 Zürich, Schweiz, www.library.ethz.ch http://www.e-periodica.ch Paolo Fumagalli L'architettura degli anni Settanta nel Ticino I temi progettuali che caratterizzeranno to del resto che aveva origine nella vicina Italia, l'architettura del decennio del Cantone Ticino soprattutto nell'area tra Milano e Venezia, sono anticipati e riassunti da una costruzione e che aveva quali attori, ognuno su posizioni particolare, per certi versi singolare, realizzata proprie ma precise, architetti come Aldo Rossi alla fine degli anni Sessanta: il Bagno pubblico e Vittorio Gregotti, e storici come Manfredo di Bellinzona, degli architetti Aurelio Galfetti, Tafuri. Componente comune della loro Flora Ruchat e Ivo Triimpy. Questo edificio posizione era una profonda critica all'architettura costituisce un'opera cardine perché per la prima allora imperante: quell'architettura che si era volta il tema del rapporto tra l'architettura diffusa a macchia d'olio in tutta Europa, e il luogo è tradotto nei termini concreti del caratterizzata dal più sfrenato eclettismo, dall'anarchia costruito con assoluto tigore concettuale e delle forme e delle immagini, dove ciò compositivo. Quasi scolastico. La lunga passerella che interessava e veniva premiato era ^originalità» alta sopra il terreno si sviluppa dalle ultime a tutti i costi, l'invenzione e la trovata frange dell'abitato fino alla sponda del fiume, formale. È contro tale diffusa indisciplina e costituisce la coerente e innovativa risposta progettuale che progressivamente si fa strada, proprio al tema del rapporto con il paesaggio, dove al alla fine degli anni Sessanta, una profonda tradizionale concetto di forma architettonica revisione critica dei metodi progettuali, compiuta viene sostituito quello di struttura, alla ricerca di una disciplina di progetto che cioè di elemento capace di modificarsi nel tempo allora sembrava scomparsa. pur all'interno di un linguaggio compositivo Questa ricerca poggiava sulla volontà di coerente. Il Bagno pubblico è una struttura ritrovare una base razionale al progetto, le cui che marca il territorio, segna l'espandersi della origini non si basassero sulle incerte capacità città e ne detta l'edificazione futura, fino a intuitive del singolo, ma su dei solidi principi proporsi quale possibile matrice per altri insediamenti teorici, e che questi fossero riconoscibili da tutti. nell'incerta periferia della città. Un processo di revisione che troverà le sue radici su un terreno preciso: la storicizzazione del Moderno. Vale a dire nel riconoscere che II Moderno entra nella storia l'architettura moderna, quella che si era sviluppata Questo edificio a Bellinzona non nasce in Europa tra le due guerre, dal Neues / Aurelio Galfetti, Flora dal nulla, ma traduce il dibattito e le Bauen tedesco al razionalismo francese e italiano, Rachat, Ivo Triimpy, Bagno comunque addietro, pubblico, Bellinzona 1970. Piano ricerche che si erano svolte negli anni era oramai un'esperienza non più contemporanea, di situazione. grosso modo dal 1965 in poi. Un dibatti¬ ma che appartiene al passato. È stori- r..,i -B - |. — — — B _ n • H i • ' ' • • • • ¦ IH Kunst + Architektur 46, 1995 -LS. 28-35 2 Aurelio Galfetti, Flora Ru- chat, Ivo Trümpy, Bagno pubblico, Bellinzona 1970. Foto aerea. - Il tema del rapporto tra l'architettura e il luogo è tradotto nel costruito. >«: »^ i* "* X % 4H -^^^Ç r *• ; 4HV* ^^ ';,^^ìbé«Cj» ^ 3 a u^r —,,\^MÊm 3 Aurelio Galfetti, Flora Ru- chat. Ivo Trümpy. Bagno pubblico, Bellinzona 1970. - L'opera vive sul rapporto dialettico i»A. "A tra la forma geometrica della passerella e il movimento organico del teneno. — E. I Ê *8*j n n Paolo Fumagalli ¦ Farchitettura degli anni Settanta nel Ticino 2') 4 Livio Vacchini, Schermo smontabile del Festival del Film, Locamo, 1971. " T u y % m&f *• X<ä % v. *Œï ¦m » ,;- *> • " •M1ZF r m \ß >>ml cizzabile. E come tale, analogamente a quanto zione precedente, ma sottolineato il valore viene fatto per l'architettura greca o per quella autonomo della forma stessa. Si ritorna a parlare del Rinascimento, è possibile studiarla, classificarla, di stile. Si ritorna a parlare dell'importanza della e coglierne i presupposti teorici. facciata quale elemento compositivo dello Anche il Moderno, si afferma alle soglie degli spazio della città. Si ritorna a parlare del luogo anni Settanta, è storia: e l'architetto, come quale tema del progetto. Si ritorna a parlare sempre nei secoli, è alla storia che deve riferirsi. del «monumento» quale momento significativo Non solo, ma il fatto che l'architetto della città e della sua storia. Sia del monumento contemporaneo riconosca un proprio passato antico che motivò l'espandersi del significa anche porre l'accento sull'architettura tessuto urbano, sia del monumento nuovo, creato stessa, significa sottolineare il valore disciplinare per determinare, influenzare e qualificare dell'architettura, riconoscerne le origini, e l'espansione della città d'oggi. affermarne l'indipendenza rispetto ad altre discipline. La parola d'ordine diventa: autonomia La «Tendenza» in Italia dell'architettuta. Ciò che poi si traduce in un altro concetto parallelo: quello dell'autonomia Lo stretto rapporto con la storia, la priorità degli della forma, del valore della forma studi urbani, il rapporto tra tipologia edilizia architettonica manifestazione e urbana, il 5 Mario Botta, Casa uni- quale indipendente motfologia monumentale, familiare, Riva S. Vitale, 1973, artistica. Viene negata insomma la dipendenza l'importanza della forma: su questi concetti prende sezione. della forma dalla funzione, cara alla genera¬ definitivamente forma in Italia quella che ÌNAiArJAI/NAra "V i A <-\ -.-,46 *. e :. ::¦ 7,J_8 Mai i r sùx* 8.M JD LnJ^-M Jtt^BC:M40tOWtfi™.W^ 30 Paolo Fumagalli ¦ L'architettura degli anni Settanta nel Tic f n Jk- k E i i Wamm <&* §3r*..**¦ -^fc' .<*. \ •**f s-» verrà chiamata col nome di «Tendenza», che di architettura a proiettarsi su un certo tipo di 6 Mario Botta, Casa unifami- trova la sua definitiva consacrazione nella XV società Per la Tendenza l'architettura è un uare< Riva s- Vitale- 1973- Triennale di Milano del 1973. Nel libro che processo conoscitivo che di per sé, nel raccoglie le immagini e i testi della manifestazione riconoscimento della sua autonomia, impone oggi milanese ' Massimo Scolari scrive: «Questo una rifondazione disciplinare.» tipo di atteggiamento critico, quello che cioè costruisce nella sua analisi la nuova Architettura e storia architettura, non sceglie l'invenzione o la trovata ma si muove pazientemente e forse più sicuramente Nel Ticino l'eco di tale dibattito trova un terreno lungo un processo di chiarificazione. straordinariamente fertile non tanto nella Come ogni vero atteggiamento scientifico sua continuazione teorica, quanto nella sua questa posizione, che per brevità chiameremo traduzione nel costruito. Un processo del Tendenza, non scopre nuove verità ma tende resto facilitato dalla presenza di architetti attenti alla eliminazione degli errori in un divenire e per un certo senso fedeli ad alcuni principi della conoscenza incentrato sull'analisi storica compositivi ancorati alla tradizione e alla storia e formale, sullo studio della città come manufatto del Moderno, poco inclini alle mode. Non e sui caratteri che portano un certo tipo solo, ma che in anticipo hanno percepito, pro- Paolo Fumagalli ¦ L'architettura degli anni Settanta nel Ticino 31 7 Luigi Snozzi, Casa Kal- mann, Brione, 1976. - Il tema del rapporto tra architettura e paesaggio è interpretato nel percorso che attraversa la casa per concludersi nel belvedere. •*¦¦• *» — - >• .'Ì! £ ¦ '•*&pJi i"i ufi*; s~=J Rlr-r" : \ prio nell'osservare i macroscopici errori del (1974) di Cartoni, Denti, Moretti a Balerna, boom edilizio degli anni Sessanta, in particolare come la casa unifamiliare di Riva S. Vitale lo stravolgimento urbano dei centri storici e (1973) e la scuola media di Morbio (1976) di l'inizio di un'espansione selvaggia nella periferia, Mario Botta, come le scuole materne