Coppie Di Fatto. I Linguaggi
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COPPIE DI FATTO. I LINGUAGGI AVANGUARDIE UN CHIEN ANDALOU (Francia 1929) RELAZIONI TRA I FILM DELLA STORIA DEL CINEMA ENTR’ACTE (Francia 1924) BALLET MÉCANIQUE (Francia 1924) Ogni ambito di operazione creativa si distanzia e nel contempo si identifica con qualunque LA VERIFICA INCERTA (Italia 1965) altro. Sappiamo tutti quanto il cinema si differenzi dalla letteratura a causa del diverso mezzo d’espressione che presiede all’uno e all’altra. Ma dovremmo anche sapere che lo sviluppo, le tendenze, le fughe, i miti in progress di una cultura sono gli stessi nell’una e HOLLYWOOD nell’altra area. Ad esempio, esiste un’avanguardia (anzi, più d’una) di carattere letterario che, almeno a partire dall’inizio del Novecento, si è posta come fondamento di non poca SANGUE E ARENA (Blood and Sand, Usa 1922) produzione letteraria a venire; ed esiste un’avanguardia cinematografica (anche qui, in re- LE IENE (Reservoir Dogs, Usa 1992) altà, parecchie) che ha tentato di spezzare la linea tradizionale del racconto per immagini. Ovviamente, come si diceva, ambedue lo hanno fatto nei termini, nei modi e negli ambiti di loro competenza: rispettivamente, la parola e l’immagine. LA ROTTURA DELLA LINEARITÀ Compito della critica così come della storia del mezzo espressivo, ma anche dello spettato- L’ANNO SCORSO A MARIENBAD ( Francia/Italia 1961 re colto, informato, culturalmente interessato e vigile, è discernere qual è il minimo comun L’année dernière à Marienbad, ) denominatore delle due, che cosa, cioè, esse hanno in comune indipendentemente dalla GOMORRA (Italia 2008) diversità dei modi d’espressione. Talché, ad esempio, è possibile leggere nel fenomeno stesso del montaggio una sorta di figura della frammentazione per come essa si era venuta formando e imponendo nella pratica letteraria protonovecentesca, sino a svilupparsi in ANIMAZIONE modi clamorosi con l’avvento del postmodernismo. IL CONCERTO DELLA BANDA (Band Concert, Usa 1935) Certo, parlare di luce in letteratura è infinitamente più arduo, se non impossibile, che farlo in ambito cinematografico (per non dire dell’animazione, che ovviamente in letteratura non TOPOLINO E I FANTASMI (Lonesome Ghosts, Usa 1937) esiste). Si tratta infatti di qualcosa che fa parte del mezzo specifico e non di un altro, e PIPPO E WILBUR (Goofy and Wilbur, Usa 1939) dunque non vi è in questo caso spazio per comparazioni e confronti. PAPERINO E L’ALBERO DI NATALE (Toy Tinkers, Usa 1949) Ma comparazioni e confronti possono essere fatti anche all’interno di un singolo ambito PAPERINO E PIPPO NEL DESERTO DEI MIRAGGI (Crazy with the Heat, Usa 1947) operativo. Ad esempio, esiste un concetto di remake (molto controverso) che coinvolge sia letteratura che cinema, e ne esiste un altro (anche più controverso) che appartiene a uno CUCKOOS IN THE NEST (Usa 1950) solo di questi ambiti. PRINCIPI E PRINCIPESSE (Princes et princesses, Francia 1999) Spetta alla critica fare ordine all’interno di un campo così intricato nel quale si intersecano linguaggi e mezzi e forme adeguati a dar loro corpo e senso. E spetta alla critica un ulte- riore compito: quello di rintracciare – appunto attraverso la comparazione – l’evoluzione LA LUCE non solo dello stato dell’arte per quel che riguarda quella particolare area d’operazione, JULES E JIM (Jules et Jim, Francia 1962) ma anche per quel che riguarda il senso che bisogna attribuire a quella evoluzione. In altre parole, il linguaggio non si limita mai a essere un fatto relativo a modi d’espressione, ma è BARRY LYNDON (GB 1975) sempre un fatto culturale, un marker che segna l’evoluzione (o la nascita) di modi diversi di percepire e rendere immaginativamente il mondo. Franco La Polla LO SPAZIO TEMPI MODERNI (Modern Times, Usa 1936) DOGVILLE (Danimarca/Svezia/Francia/Norvegia/Olanda/Finlandia/Usa/Germania/Giappone/ Coppie di fatto – I linguaggi. Relazioni tra i film della storia del cinema è una rassegna promossa da Fronte del GB/Italia 2003) Pubblico – Comitato Regionale di Coordinamento per le attività cinematografiche in Emilia-Romagna con il sostegno della Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura e con la collaborazione di: Assessorato alla Cultura del Comune di Piacenza, Assessorato alla Cultura del Comune di Rottofreno – Cinema Jolly Due, Solares Fondazione delle Arti di Parma – Cinema Edison d’essai, Ufficio Cinema del Comune di Reggio INFLUENZA O REMAKE? Emilia – Cinema Rosebud, Assessorato alla Cultura del Comune di Modena – Associazione Circuito Cinema – Sala Truffaut, Cineteca del Comune di Bologna – Cinema Lumière, Assessorato Progetto Giovani del Comune FUNNY GAMES (Austria 1997) di Imola – Centro La Palazzina, Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara – Circolo Louise Brooks – Sala FUNNY GAMES (Usa/GB/Francia 2007) Boldini e Cinema Apollo Multisala, Assessorato alla Cultura del Comune di Forlì – Unione Cooperativa Cine- ma Saffi d’essai Multisala, Assessorato alla Cultura del Comune di Cesena – Centro Cinema Città di Cesena – Cinema San Biagio, Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna, U.O. Spettacolo della Provincia di Ravenna, Assessorato alla Cultura del Comune di Alfonsine – Cinema Gulliver, Assessorato alla Cultura del RIVOLTE Comune di Rimini – Fondazione Federico Fellini e Cineteca di Rimini, Assessorato alla Cultura del Comune di Cattolica – Salone Snaporaz. ROMA CITTÀ APERTA (Italia 1945) I testi sono a cura di: Franco La Polla, Alberto Boschi, Rinaldo Censi, Michele Fadda, Giacomo Manzoli. MORGAN MATTO DA LEGARE (Morgan, a Suitable Case for Treatment, GB 1966) E il film? Un occhio tagliato. Il palmo di AVANGUARDIE una mano coperta di formiche. Un uomo che trascina un pianoforte su cui sono po- UN CHIEN ANDALOU (Francia 1929) sati due asini in putrefazione e due preti, Regia: Luis Buñuel. Soggetto e sceneggiatura: Luis Buñuel e Salvador Dalí. Fotografia: un campanello-shaker. Ecco alcune delle Albert Duverger. Scenografia: Pierre Schildknecht. Montaggio: Luis Buñuel. Interpreti: immagini che scorrono sullo schermo. Pierre Batcheff, Simone Mareuil, Jaime Miravitlles, Luis Buñuel. Produzione: Luis Buñuel. Scorrendo i progetti, i soggetti cinemato- Durata: 16’. grafici scritti dai componenti del gruppo surrealista, è possibile notare questa osses- ENTR’ACTE (Francia 1924) sione: un vero e proprio demone dell’ana- Regia: René Clair. Soggetto: Francis Picabia. Fotografia: Jimmy Berliet. Scenografia: logia. Come avvicinare, fare scontrare le Francis Picabia. Musica: Erik Satie. Interpreti: Jean Borlin, Francis Picabia, Man Ray, immagini? Come rendere al cinema questi Marcel Duchamp, Erik Satie, Georges Auric. Produzione: Rolf de Maré. Durata: 22’. sonni artificiali, questi stati di scrittura au- tomatica? La complessa struttura produtti- BALLET MÉCANIQUE (Francia 1924) va del cinema ha spesso reso impossibile Regia: Fernand Léger e Dudley Murphy. Soggetto e sceneggiatura: Fernand Léger. Interpreti: la realizzazione di questi soggetti. Artisti, Fernand Léger, Dudley Murphy, Katherine Murphy, Katrin Murphy. Durata: 19’. poeti, musicisti e pittori scrivono soggetti, ingaggiano una lotta per liberare l’immagi- La verifica incerta LA VERIFICA INCERTA (Italia 1965) ne dalla narrazione, dal significato: cercano Regia: Alberto Grifi e Gianfranco Baruchello.Durata : 35’. il suo punto più incandescente. È di Fran- ne esalta la dimensione macchinica, fatta cis Picabia l’idea e il soggetto di Entr’acte di dettagli esplosi, di corpi fatti a pezzi. Per (René Clair, 1924). Come ricorda lo stesso Léger, le immagini mobili rappresentano la Prima di girare Un chien andalou (1929), sul ritratto di mia madre”, non aveva ancora René Clair: “Era compito di Picabia che chance sperimentale di introdurre il movi- Luis Buñuel fa in tempo ad insultare Abel incontrato Gala Eluard, ma aveva rifiutato di tanto aveva fatto per la ‘liberazione’ della mento e il tempo nei suoi quadri. Resta un Gance e a farsi licenziare da Jean Epstein, essere giudicato dalla commissione d’esa- parola, di liberare l’immagine. In Entr’ac- omaggio a Charlot, e l’idea di uno schermo di cui era secondo aiuto regista sul set di La me, presso la Residencia de Estudiantes, a te, l’immagine, ‘esentata dal suo dovere di senza profondità, di pura superficie, dove Chute de la maison Usher. Epstein lo avver- Madrid. Giunge a Parigi sprovveduto. Non significare qualcosa’, acquista un’esistenza gli oggetti si muovono, debordano, entrano te: “Attento, sento in lei delle tendenze sur- sa attraversare la strada. Si abituerà presto concreta”. Quel funerale che osserviamo in collisione. realiste. Stia lontano da quella gente”. Es- all’ambiente (Avida Dollars è l’anagramma nel film, quel carro trainato da un dro- Nessuna sceneggiatura, o messa in scena sere all’avanguardia è forse anche questo: coniato per lui da Breton). medario, è perciò l’atto che insegue ogni teatrale. Al limite nessun set. Leggiamo tra il gusto di farsi fischiare (Marinetti), oppu- Ritrovato Dalí, Buñuel recluta l’attore Pierre avanguardista: fare il funerale al significato le note preparatorie del suo Ballet méca- re, di farsi cacciare. In ogni caso, prima di Batcheff, incontrato sul set di un film sca- delle immagini? Una tabula rasa, per farne nique: “Utilizzare scarti di qualunque film sperperare al caffè i denari che la madre gli dente interpretato da Josephine Baker: i due emergere il ritmo, la plasticità, lo scorri- – senza sceglierli – a caso”. Alberto Grifi e ha spedito dalla Spagna, Buñuel riprende realizzano Un chien andalou. Alla prima del mento disorientante dei fotogrammi? Gianfranco Baruchello prenderanno alla let- tra le mani un canovaccio (una collana di film, il gruppo surrealista è schierato al gran Dimensione sperimentale di ogni avanguar- tera questa ipotesi di lavoro. Il loro La verifi- sogni incastonati su carta – quelli suoi e completo. Buñuel si aggira dietro allo scher- dia; nato come termine bellico, implica nel ca incerta data 1964-65. Ecco un film fatto quelli del suo amico Dalí). mo, armeggiando alcuni vinili e un giradischi, suo vocabolario una dimensione di perico- con scarti di pellicola salvata dal macero. All’epoca, Salvador Dalí non era ancora sta- tenendo nelle tasche una buona quantità di lo, di confronto con ciò che è sconosciuto.