ISTITUTO COMPRENSIVO

di Santa Teresa di Riva

Scuole dell'infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado dei Comuni di Santa Teresa di Riva e Sant'Alessio Siculo ( )

ANNI SCOLASTICI 2016/2017 2017/2018 2018/2019

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA TRIENNALE

Funzione Strumentale Area 1 Dirigente Scolastico

Ins. Elisa TRIOLO Prof.ssa Enza INTERDONATO

Sede Direzione e Uffici Amministrativi: Via delle Colline 15, 98028 Santa Teresa di Riva (ME) Tel. 0942793140 - Fax. 0942795093

Presidenza 0942 79529

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INDICE

Premessa Pag. 3

Atto di Indirizzo Pag. 5

Rapporto di Autovalutazione Pag. 11

Le finalità del Piano dell’Offerta Formativa Triennale Pag. 13

La verticalità del curricolo Pag. 15

I laboratori Pag. 16

I progetti Pag. 20

Iniziative di Formazione per gli studenti (Legge 107\15 Comma 10) Pag. 21

Piano delle Attività di Formazione e Aggiornamento Docenti e Pag. 22 Personale ATA

Il Piano della Scuola Digitale Pag. 25

Piano annuale di inclusione Pag. 30

Protocollo di Accoglienza per l’inserimento degli alunni stranieri Pag. 41

Rapporti con il territorio Pag. 46

Rendicontazione sociale Pag. 47

Fabbisogno Organico posti comuni e Potenziato Pag. 47

Quantificazione delle Risorse e Determinazione del Fabbisogno Pag. 52 personale Ata e infrastrutture

Regolamento d’Istituto Pag. 54

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Istituto Comprensivo di Santa Teresa di Riva

Scuola dell'Infanzia Primaria Secondaria di I grado

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA TRIENNALE AA. SS. 2015-2018

PREMESSA

Uno dei più importanti cambiamenti introdotti dalla Legge 107 del 2015 è l’elaborazione del nuovo POF, detto anche POFT per via della sua durata triennale. A partire dall’anno scolastico 2015/16 il documento che esplicita il Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto viene presentato in tempi e modi differenziati; si indicano a tal proposito le due articolazioni del POF:

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

PIANO ANNUALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

Il Piano Pluriennale raccoglie e illustra gli elementi fondamentali dell’offerta formativa ed è aggiornato ogni qualvolta si renda necessario. Il Piano Annuale esplicita gli aspetti organizzativi e progettuali dell’offerta formativa ed è elaborato all’inizio di ogni anno scolastico.

Il comma 14 della legge 107 che ha novellato l’art.3 del DPR 275 del 1999 dedicato interamente al POF , stabilisce adesso che spetta al Dirigente Scolastico la definizione degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione .

LEGGE DI RIFORMA DELLA SCUOLA NR. 107/2015

L'art. 3 del D.P.R. 275/99, Regolamento dell'Autonomia Scolastica, è stato così modificato dalla Legge 107/2015:

14. L'articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, è sostituito dal seguente: «Art. 3 (Piano triennale dell'offerta formativa). - 1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le 3 sue componenti, il piano triennale dell'offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. 2. Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi, determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8, e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, valorizza le corrispondenti professionalità e indica gli insegnamenti e le discipline tali da coprire: a) il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente; b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa. 3. Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 119, tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 1, comma 334, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (2), il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani di miglioramento dell'istituzione scolastica previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80. 4. Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal consiglio d'istituto. 5. Ai fini della predisposizione del piano, il dirigente scolastico promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene altresì conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti».

Alla luce dell'art. 3 D.P.R. 275/99 così come novellato dal comma 14 della Legge 107/2015, il Dirigente Scolastico definisce il seguente Atto di Indirizzo al Collegio dei Docenti per l'elaborazione del POF 201516 e P.T.O.F. triennio 20162019.

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ATTO D'INDIRIZZO AL COLLEGIO DEI DOCENTI PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DELL'OFFFRTA FORMATIVA TRIENNALE (L 107/20l5 Co. 14)

Il DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTI

• il D.P.R. T.U. n.297/94; • il D.P.R. n. 275/99; • il D.P.R. 20 Marzo 2009. N.89, recante Revisione dell' assetto ordina mentale, organizzativo e didattico della Scuola dell'infanzia e del Primo Ciclo di Istruzione ai sensi dell’ art. 64, comma 4 del decreto Legge 25 Giugno 2008 n. 112 convertito, con modificazioni, dalla Legge 4 Agosto 2009 N. 133 ; • gli artt. 26 27 28 29 del CCNL Comparto Scuola; • l'art. 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n.165 commi 12.3: • la Legge n. 10712015:

• TENUTO CONTO

• delle disposizioni in merito all'attuazione degli Indirizzi Nazionali per il Curricolo (art. 1 Comma 4 DPR 20 03 2009 n.89, secondo i criteri indicati dal DM 254 del 16.11.2012): • delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012: • della predisposizione del Piano Annuale d'Inclusione per l'A.S. 201516 (Direttiva Miur 27/12/12) • delle indicazioni fornite dal Consiglio d'Istituto; • delle risultanze del processo di autovalutazione dell'istituto esplicitate nel Rapporto di Autovalutazione (RAV). • PREMESSO

• che lo scopo del documento è quello di fornire dettagliate indicazioni finalizzate all'elaborazione del POFT aa. ss.2016/17 2017/18 e 2018/19, con attenzione particolare ai contenuti indispensabili, agli obiettivi strategici e alle priorità specifiche relative all'identità dell’ Istituzione scolastica ; • che il collegio dei docenti a seguito di precisi dispositivi normativi ha delle funzioni inerenti :

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• all’ elaborazione dcl Piano dell'offerta formativa ai sensi dell'art. 3 dcl D.P.R. 275/99 e della Legge di Riforma n. 107/2015 che introduce il PTOF : elaborato dal Collegio sulla base delle linee di indirizzo fornite dal Dirigente Scolastico; • alla collaborazione e al supporto alle funzioni strumentali al P.O.F. (art. 28 del CCNL 26.05.1999 art. 37 dcl CCNI 31.08.1999); • all'adattamento funzionale dei programmi d'insegnamento alle particolari esigenze degli stakeholders e dell’attività disciplinare e formativa (art. 7 comma 2 lett. a T.U. 297/94 e D.P.R.275/99): • alla realizzazione di iniziative inerenti:  le Linee Guida del 2009 sull’ integrazione degli alunni con disabilità;  la Legge n.170/2010;  la Direttiva MIUR del 27.12.2012 sui BES;  le Linee Guida del 2014 per l’accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri; • All’esame dei casi di scarso rendimento , di disaffezione scolastica o di devianza degli alunni, e alla realizzazione di iniziative mirate ad opera di consigli di classe/interclasse e intersezioni , consultati , eventualmente, gli esperti e gli interessati (art. 7 comma 2 lett. o T.U.); • Alla realizzazione attività mirate e specifiche per il sostegno di alunni diversamente abili e degli alunni stranieri (art. 7 comma 2 lett. m e n T.U.); All’ espletamento di attività aggiuntive di insegnamento e attività funzionali all’ insegnamento nel rispetto delle compatibilità finanziarie;

EMANA

II seguente Atto Di Indirizzo al Collegio dei Docenti:

II Piano triennale dell'Offerta Formativa risulta essere, chiaramente ,il documento tramite il quale l’ Istituzione Scolastica presenta al Territorio e all’Utenza la propria identità pedagogica , culturale, organizzativa, e, 6 contestualmente, è il documento che pianifica ed esplicita il curricolo in tutte le specifiche articolazioni, concernenti la cultura organizzativa, le strategie metodologico didattiche, l’utilizzo, la promozione e la valorizzazione delle risorse umane, strumentali e strutturali. In altri termini, il Poft identifica obiettivi che , per un verso sono comuni a tutte le istituzioni scolastiche del territorio nazionale, per un altro verso , la distinguono nell’unicità della dimensione socioculturale . La partecipazione attiva , costante e motivata delle risorse umane di cui dispone l’ istituzione , il senso di appartenenza all' istituzione, la leale collaborazione ,il clima relazionale ed il benessere organizzativo finalizzato a Tutte le componenti, la consapevolezza delle scelte operate, la trasparenza, l’ assunzione di un modello organizzativo vocato al “learning by doing “ e al miglioramento continuo di tutti i processi di cui si compone l’attività della scuola non possono , ovviamente non essere la risultante dell’azione di Tutti e Ciascuno, quali espressione della professionalità, che va oltre la mera esecuzione di compiti ordinari , ancorché fondamentali; Gli elementi sopra citati si presentano come fattori fondamentali per l’ implementazione di un Piano che superi la dimensione del mero adempimento burocratico e ne faccia reale strumento di lavoro, in grado di canalizzare l’uso e la valorizzazione delle risorse umane e strutturali, in grado di dare un senso esauriente ed una direzione chiara all’attività formativa e scolastica nel suo complesso.

Per quanto sopra espresso, condensato di pedagogia, competenza disciplinare e dispositivi normativi, il Collegio Docenti è chiamato ad elaborare il Piano per il triennio che decorre dall’ anno scolastico 20162017.

Si ritiene , pertanto , ai fini dell’elaborazione del documento, ineludibile, che si seguano le presenti indicazioni: • L ‘elaborazione del POFT deve tenere conto delle priorità dei traguardi e degli obiettivi individuati nel RAV ; • L'Offerta Formativa deve articolarsi, tenendo conto, non solo della normativa e delle presenti indicazioni ma, facendo anche riferimento a vision e mission condivise e dichiarate nei piani precedenti, nonché del patrimonio di esperienza e professionalità che caratterizzano l’ immagine della scuola.

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In tale prospettiva e necessario: • rafforzare i processi di costruzione del curricolo verticale d'Istituto; • strutturare i processi di insegnamentoapprendimento in modo che essi rispondano esattamente alle Indicazioni Nazionali ed ai Profili di competenza, tenendo presente che con esse il MIUR esplicita i livelli essenziali delle prestazioni , dunque, non il punto di arrivo per gli studenti migliori, bensì i livelli che obbligatoriamente devono essere conseguiti da ciascuno alunno nell'esercizio del diritto all' istruzione. • superare la logica trasmissiva dell'insegnamento e modificare l’impianto metodologico in modo da contribuire fattivamente, mediante l'azione didattica, allo sviluppo delle competenze di cittadinanza europea, che sono riconducibili a specifici' ambiti disciplinari (comunicazione in lingua madre, comunicazione in lingue straniere, competenze logico matematiche, competenze digitali )ed a dimensioni trasversali (Imparare ad imparare, consapevolezza culturale, competenze sociali e civiche): • migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione dei percorsi di studio (curricolo del singolo studente, curricolo per classi parallele, curricolo per ordine di scuola, curricolo di Istituto): • operare per la reale personalizzazione dei curricoli, sia in termini di supporto agli alunni in difficoltà sia nella direzione dello sviluppo delle potenzialità. delle attitudini e della valorizzazione delle eccellenze; • monitorare ed intervenire tempestivamente sugli alunni a rischio (a partire da una segnalazione precoce di casi potenziali casi di dispersione): • abbassare le percentuali di frequenze irregolari e ritardi sistematici al fine di contrastare dispersione e abbandono scolastico; • implementare la verifica dei risultati a distanza come strumento correttivo dell'offerta formativa e del curricolo; • rendere funzionali attività e compiti dei diversi organi collegiali': • potenziare l'integrazione tra aree dipartimentali, figure di coordinamento e funzioni Strumentali al POFT; • migliorare il sistema di comunicazione, socializzazione e condivisione delle informazioni e delle conoscenze relative agli obiettivi perseguiti, alle modalità di gestione , ai risultati conseguiti; 8

• promuovere la condivisione delle regole di convivenza e di esercizio dei rispettivi ruoli all'interno dell'istituzione; • generalizzare l'uso delle tecnologie tra il personale e migliorarne la competenza; • migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche; • migliorare l’ ambiente di apprendimento (dotazioni, logistica); • sostenere formazione ed autoaggiornamento per la diffusione dell' innovazione metodologico didattica; • implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa; • accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il territorio; • operare per il miglioramento del china relazionale e del benessere organizzativo. Quanto sopra è mirato : • alla sinergia tra servizi offerti, esigenze dell'utenza, disposizioni normative; • alla creazione di un'offerta formativa sempre più verificabile e flessibile per il miglioramento continuo ; • alla valorizzazione dell’ identità specifica della comunità e l'integrazione con il patrimonio storico, artistico, culturale fruibili in una dimensione globale II Piano conterrà : • l'offerta formativa; • il curricolo verticale; • le attività progettuali; • i regolamenti; • quanto previsto dalla Legge n.107/2015 al comma 7 dalla lettera “a” alla lettera “s” ad esclusione della lettera “o”; • iniziative di formazione per gli studenti compresa la conoscenza delle procedure di primo soccorso (legge n. 107/15 comma 1 6 ). • attività formative obbligatorie per ii personale docente ed ATA (Legge n.107/15 comma 12); • la quantificazione delle risorse occorrenti per l'attuazione di principi di pari opportunità e di legalità nonché di lotta varie forme di violenza e di discriminazioni (con specifico impegno alla realizzazione di attività di

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sensibilizzazione); • i percorsi formativi e iniziative diretti all'orientamento ed alla valorizzazione del merito scolastico e del talenti (Legge n. 107/15 comma 29). • Le azioni per difficoltà e problematiche relative all'integrazione degli alunni stranieri e con italiano come L2: • Le azioni per sviluppare e migliorare le competenze digitali di alunni e personale attraverso Piano Nazionale per la Scuola Digitate (obiettivi specifici al comma 58); • La descrizione dei rapporti con il territorio.

Il Piano dovrà inoltre includere ed esplicitare: • gli indirizzi del DS e le priorità del RAV; • la determinazione del fabbisogno di posti comuni, di sostegno, per il potenziamento dell'offerta formativa riferibile ad ambiti disciplinari (materie letterarie, scientifiche, linguistiche) docenti per funzioni di coordinamento e funzioni organizzative (comma2): • la determinazione del fabbisogno di personale ATA (comma3); • la determinazione del fabbisogno di strutture, infrastrutture. attrezzature materiali; • il piano di miglioramento (riferito al RAV) • le metodiche per potenziamento, sviluppo e introduzione delle competenze dei settori tecnico e amministrativo ai fini della dematerializzazione, sburocratizzazione, semplificazione di tutta l'attività della scuola in supporto all'azione didattica (co. 57 59 L.107/2015); • la rendicontazione sociale e la pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti.

Si precisa che il presente atto indirizzo potrà essere oggetto di revisione, modifica o integrazione.

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Rapporto di Autovalutazione Dallo scorso mese di settembre è online il Rapporto di Autovalutazione, che lungi dall'essere un mero adempimento burocratico, indirizza l’intera comunità educante verso un sistema di collegialità oggi più che mai diffuso e condiviso. La compilazione del RAV ha rappresentato una grande occasione di interlocuzione tra i diversi attori che si muovono a vario titolo all’interno della comunità scolastica con intento partecipativo e condiviso. Il percorso operativo, che ha consentito di inserire ed elaborare le informazioni riguardanti il nostro istituto, è articolato in cinque sezioni “CONTESTO”, “ESITI”, “PROCESSI – pratiche educative e didattiche”, “PROCESSI – pratiche gestionali e educative” e “PRIORITA’” ognuna delle quali contiene più aree. In ciascuna area di ciascuna sezione ogni Istituzione scolastica assegna il voto attribuito alla propria scuola in una scala da 1 a 7 (da molto critica a eccellente). L’ultima sezione, PRIORITA’, rappresenta il cuore del RAV, poiché chiede di individuare le priorità̀ su cui si intende agire al fine di migliorare gli esiti degli studenti (ci sono due campi: priorità e traguardi, cioè obiettivi generali per migliorare gli esiti degli studenti; obiettivi di processo, cioè definizione operativa delle attività per migliorare).

Di seguito è riportato un estratto della sezione PRIORITA’ relativo alla nostra scuola. Individuazione delle priorità Priorità e Traguardi ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLA DESCRIZIONE DEL PRIORITA' TRAGUARDO

Risultati scolastici Risultati nelle prove Ridurre la variabilità nei Migliorare i risultati nelle prove standardizzate standardizzate nazionali risultati delle prove standardizzate nazionali nelle diverse classi e nelle diverse sedi dell'Istituto .

Ridurre l'effetto cheating Ridurre l'effetto cheating entro il 10% .

Competenze chiave e di Sviluppare e potenziare le Definire, descrivere e valutare organicamente e cittadinanza competenze sociali degli periodicamente le competenze sociali degli studenti alunni.

Risultati a distanza

Motivare la scelta delle priorità sulla base dei risultati dell'autovalutazione La motivazione della scelta delle priorità si esprime nel bisogno di condividere la progettazione didattico - educativa fattivamente ed operativamente. Lo sviluppo e l'analisi di competenze di cittadinanza sono pregiudiziali e fondamentali per il successo formativo. E' indispensabile che le buone pratiche siano condivise e replicate al fine di migliorare i risultati formativi degli allievi e ridurre le variabilità tra le diverse classi

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Obiettivi di processo

AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO DI PROCESSO

Curricolo, progettazione e Definizione del curricolo verticale con competenze disciplinari e

valutazione trasversali.

Stesura di griglie valutative per le competenze disciplinari e trasversali

Condivisione per classi parallele di progettazioni e valutazioni suddivise per fasce di livello

Ambiente di apprendimento Migliorare la dotazione tecnologica nelle sedi carenti al fine di potenziare l'attività di laboratorio e l'uso di metodologie innovative.

Inclusione e differenziazione Attivazione di laboratori inclusivi

Miglioramento dei percorsi educativo - didattici nell’ambito della personalizzazione ed individualizzazione

Continuità e orientamento

Orientamento strategico e organizzazione della scuola

Sviluppo e valorizzazione delle Attivazione di corsi di formazione sulle metodologie innovative risorse umane Attivazione di corsi di formazione a cascata sulle buone pratiche

Integrazione con il territorio e Promuovere la formazione di gruppi di genitori che interagiscano rapporti con le famiglie fattivamente e sistematicamente nella realizzazione delle attività didattiche Promuovere la conoscenza dell'offerta Formativa dalla Scuola con incontri sistematici con gli stakeholders Promuovere i rapporti di collaborazione con le Associazioni e gli Enti del Territorio Promuovere l'organizzazione di reti di scuole per la progettazione di percorsi formativi e per la condivisione di risorse e buone pratiche

Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità

La definizione condivisa del curricolo verticale con competenze disciplinari e trasversali , unitamente a processi valutativi mirati e dettagliati tramite la progettazione e la realizzazione dei " compiti in situazione" sicuramente avranno effetto positivo sui risultati formativi degli allievi che potranno fruire di una valutazione più equa e predittiva. Il miglioramento degli ambienti di apprendimento e l'intervento attivo del territorio in attività sinergiche saranno di notevole supporto per il raggiungimento delle finalità formative e l'impatto positivo sul territorio e sul contesto.

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LE FINALITA' DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA TRIENNALE

La finalità formativa del nostro Istituto è quella di promuovere una scuola aperta alle molteplicità delle culture e dei valori dell’ambiente, partecipata dalle famiglie e dalle agenzie socioeducative presenti sul territorio, progettata e gestita collegialmente dai docenti e da tutti gli operatori scolastici, disponibile all’integrazione delle diversità e flessibile nella pianificazione di percorsi formativi disciplinari e multi/interdisciplinari.

Principale responsabilità della scuola è quella di dare ampio spazio alla progettazione del Piano dell’Offerta Formativa orientando le proprie scelte verso un sistema formativo pubblico, unitario e integrato, tenendo conto degli ambienti di apprendimento e progettando attività che pongano gli alunni davanti a situazioni problematiche e li stimolino a fare ipotesi, produrre idee, cogliere relazioni vedendo le cose da diversi punti di vista, trovare soluzioni.

La progettualità aiuta gli alunni ad aprire i loro orizzonti promuovendo il pensiero flessibile e creativo, essenziale per orientarsi nella società attuale e, nello stesso tempo, definisce la scuola come agenzia promozionale aperta al territorio. Secondo questa prospettiva, i progetti elaborati dal nostro Istituto, non rappresentano un corollario separato dal curricolo, anzi ne sono parte integrante assicurando il superamento della frammentarietà dei saperi.

I percorsi progettuali, inclusi nelle Unità di Lavoro disciplinari, favoriscono uno stile di apprendimento innovativo che tiene conto dell’approfondimento, della ricerca, della problematizzazione, del confronto con situazioni reali significative e motivanti e, permettono l’acquisizione di competenze spendibili nel corso della vita. In tal senso i P.O.N. (Programmi Operativi Nazionali), i progetti ministeriali e regionali costituiscono occasioni uniche di formazione di alta qualità, gli alunni si misurano direttamente con il territorio, con gli EELL, con esperti di settore, e sono chiamati a riutilizzare le loro conoscenzecompetenze curriculari in maniera più critica, diretta e produttiva.

Il nostro percorso educativo intende: • promuovere l'uguaglianza delle opportunità, mettendo al centro dell'attività educativa la soggettività degli allievi • diffondere i valori del senso civico e della responsabilità per la formazione di cittadini di oggi e di domani • puntare alla maturazione cognitiva ed alla promozione degli equilibri affettivi di ciascuno 13

• definire e offrire un curricolo adeguato alla formazione degli alunni con interventi di orientamento per le loro scelte scolastiche future • ottimizzare le risorse umane e professionali di cui la scuola dispone, attuando attività diversificate nel rispetto delle aspettative e dei ritmi di apprendimento degli alunni • promuovere interventi specifici per il recupero, il consolidamento e l’approfondimento delle conoscenze e delle abilità di base • diffondere la cultura della sicurezza a livello strutturale, civico e preventivo, la cultura della solidarietà e della cooperazione e sviluppare le capacità di autoprotezione e protezione verso gli altri per sentirsi membri responsabili della propria comunità • sviluppare la disponibilità alla tutela dell’ambiente e alla conservazione dei beni culturali del territorio attraverso scelte di fondo quali: • l’accoglienza degli alunni • l’attenzione per i problemi di tutti e di ciascuno • la sensibilità alle esigenze degli alunni • la trasparenza nei comportamenti • la corresponsabilità delle azioni • la flessibilità • la funzionalità dell’orario del personale docente e non docente • la continuità • l’integrazione • la maturazione dell’identità personale e relazionale • la valorizzazione delle competenze extrascolastiche degli alunni • la valorizzazione dell’intelligenza multipla • la diversificazione e l’arricchimento dell’offerta formativa • la predisposizione di percorsi formativi atti a diffondere la cultura della sicurezza e della Protezione Civile negli alunni e in tutti i soggetti che operano nella scuola. Il documento rappresenta la base per la stipula di un Contratto Formativo, che vede coinvolta la scuola e la sua utenza, rappresentata dagli studenti e dalle proprie famiglie. Esso si propone come strumento di negoziazione tra i diversi soggetti coinvolti nell’erogazione del servizio di formazione, indicando gli obiettivi, i contenuti, gli strumenti, le strategie e le modalità per dare risposta alle molte domande che gli stessi soggetti esprimono nelle più diverse sedi.

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La verticalità del curricolo

Il Curricolo d’Istituto è espressione della libertà di insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al tempo stesso, è quella parte del POF che esplicita le scelte didattiche della Comunità scolastica che qualificano e caratterizzano l’identità dell’istituto. Il curricolo d’istituto ha senso se parte dalla costruzione delle esperienze che il bambino comincia a rielaborare in modo organizzato e sotto la conduzione dell’adulto nella scuola dell’infanzia (Manganaro, 2010) per arrivare a comprendere i diversi codici e le diverse rappresentazioni formali a cui il ragazzo deve giungere nella scuola secondaria. La prospettiva chiara della verticalità nelle Indicazioni è data proprio dall’impianto curricolare che si declina in progressione dai 3 ai 14 anni. Nella prospettiva degli Istituti comprensivi il curricolo d’istituto verticale è inteso non come semplice SOMMATORIA dei tre curricoli (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) ma come “RISULTANTE” delle scelte culturali, pedagogiche, metodologiche e disciplinari caratterizzanti il percorso formativo di ciascun allievo. Il curricolo verticale per competenze si inserisce nel contesto dell’autonomia scolastica che presuppone: • la centralità del processo di insegnamentoapprendimento • il passaggio da una prevalenza dell’aspetto trasmissivo a quello di mediazione culturale • l’emergere di nuove responsabilità, funzioni, compiti • il bisogno di conciliare l’autonomia culturale professionale di ogni singolo insegnante con la collegialità e la cooperazione ( autonomia “funzionale” delle scuole di Giancarlo Cerini ) Spetta, comunque, al collegio dei docenti stabilire e fissare le competenze che intende far acquisire con il curricolo d’istituto.

La cultura del curricolo scolastico, adottata nel nostro Istituto, prevede percorsi di apprendimento diversificati in base alle potenzialità e alle capacità dei soggetti che pongono al centro l’allievo con le sue abilità, conoscenze, motivazioni e pertanto gli sforzi degli insegnanti sono indirizzati non solo alla conoscenza dei contenuti disciplinari ma anche all’adozione di tutte le soluzioni che possono guidare gli alunni al successo scolastico.

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In quest’ottica, la verticalità del curricolo garantisce il diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico, coordinato e completo anche se diversificato nei tre ordini di scuola e ponderato dall’individuazione preventiva di obiettivi di apprendimento e traguardi per lo sviluppo delle competenze definiti nelle Nuove Indicazioni Ministeriali misurabili, osservabili, e trasferibili. Come riportato nel DM del 22 agosto 2007, n. 139, bisogna finalizzare il sapere disciplinare al raggiungimento di apposite competenze, di cui occorre testare anche la certificabilità. L’Istituto Comprensivo di Santa Teresa di Riva, sulla scorta dell’esperienza maturata nella sperimentazione del curricolo verticale e dei contributi provenienti dalla partecipazione al Progetto “Misure di accompagnamento alle Indicazioni Nazionali 2012 per la Scuola dell’Infanzia e Primo Ciclo di Istruzione, ha deliberato già per l’anno scolastico 20142015 l’adozione del modello di Certificazione delle Competenze al termine del Primo Ciclo di Istruzione. (C.M. n.3 del 13 febbraio 2015)

LABORATORI

Al fine di realizzare l’attività laboratoriale più specifica ed attinente alle esigenze di recupero, consolidamento e potenziamento dei singoli alunni secondo le diverse attitudini e per favorire l’acquisizione di competenze trasversali, nel nostro istituto si effettua una unità oraria di 56 minuti e con il recupero di max. 2 ore a settimana si procede alla realizzazione dei seguenti laboratori:

PLESSO LABORATORIO ORARIO

PRIMARIA RINA A SCUOLA CON CREATIVITA’ Martedì dalle ore 14,55 alle ore (CERAMICADISEGNO) 16,34

A SCUOLA DI LETTURA Martedì dalle ore 14,55 alle ore 16,34

E.C.D.L. (II Quadrimestre) Martedì dalle ore 14,55 alle ore 16,34

GIOCHIAMO CON LA LINGUA E CON I Martedì dalle ore 14,55 alle ore NUMERI (Recupero) 16,34

INGLESE (II Quadrimestre) Martedì dalle ore 14,55 alle ore 16,34

TEATRO A SCUOLA Martedì dalle ore 14,55 alle ore 16,34

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PRIMARIA S. ALESSIO S. COLORI CHE PASSIONE Martedì dalle ore 14,55 alle ore 16,34

E.C.D.L. Martedì dalle ore 14,55 alle ore 16,34

INGLESE Martedì dalle ore 14,55 alle ore 16,34

LAB. ARTISTICOMUSICALE Martedì dalle ore 14,55 alle ore 16,34

LAB. LINGUISTICOESPRESSIVO Martedì dalle ore 14,55 alle ore E DI SCRITTURA CREATIVA 16,34

LAB. RECUPER, APPROFONDIMENTO, Martedì dalle ore 14,55 alle ore RINFORZO 16,34

SECONDARIA “L. ALLA RISCOPERTA DEL TERRITORIO Martedì dalle ore 15,36 alle ore PETRI” 17,18

CERAMICA Martedì dalle ore 15,36 alle ore 17,18

CORO Martedì dalle ore 15,36 alle ore 17,18

DELF Martedì dalle ore 15,36 alle ore 17,18

E.C.D.L. Martedì dalle ore 15,36 alle ore 17,18

FLAUTO DOLCE Martedì dalle ore 15,36 alle ore 17,18

GIOCHI SPORTIVI Martedì dalle ore 15,36 alle ore 17,18

INGLESE (Potenziamento e/o Martedì dalle ore 15,36 alle ore Recupero) 17,18

ITALIANO (RECUPERO CL. I e II) Martedì dalle ore 15,36 alle ore 17,18

ITALIANO (RECUPERO CL. III) Martedì dalle ore 15,36 alle ore 17,18

MADRELINGUA INGLESE Martedì dalle ore 15,36 alle ore 17,18

MATEMATICA (CL. III) Martedì dalle ore 15,36 alle ore 17,18

SCIENZE/MATEMATICA (CL. I e II) Martedì dalle ore 15,36 alle ore 17,18

TEATRO Martedì dalle ore 15,36 alle ore 17,18 17

LEGGE 107 COMMA 7

Il comma 7 della legge 107 del 13 luglio 2015 recita:

“Le Istituzioni scolastiche …individuano il fabbisogno di posti dell'organico dell'autonomia, in relazione all'offerta formativa che intendono realizzare …in riferimento a iniziative di potenziamento dell'offerta formativa e delle attività progettuali, per il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati come prioritari tra i seguenti: a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché' alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content Language integrate Learning; b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori; d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché' della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all’autoimprenditorialità; e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali; f) alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini; g) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica;

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h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché' alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro; i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio; l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell’università e della ricerca il 18 dicembre 2014; m) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese; n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89; o) incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione; p) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti; q) individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti; r) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali; s) definizione di un sistema di orientamento. “

Di seguito è riportato quanto programmato dal nostro Istituto a tal proposito attraverso l’attuazione dei seguenti progetti:

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PROGETTI

Integrazione, Solidarietà e Cittadinanza • Progetto “Accoglienza e Integrazione Alunni Stranieri” • Progetto “Integrazione fatta di fatti” • Progetto “Baby Consiglio Comunale” (Primaria e Secondaria) • Progetto “Accoglienza” (Infanzia) • Progetto “Continuità” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado) • Progetto “Dispersione scolasticaBullismoRischio” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado) • Progetto “Dislessia” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado) • Progetto “Orientamento” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado) • Progetto “Pace e Solidarietà” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado) • Progetto “Educazione ambientale salute” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado) • Progetto “Legalità” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado) • Progetto “Educazione Stradale” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado)

La Scuola, l’Europa e il Mondo • Progetto Erasmus + “Let’s save the life on our planet” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado) • Progetto “Lingue Straniere” – DELF (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado) • Progetto “Spettacolo Lingua Francese” (Classe 1ª Scuola Secondaria) • Progetto alfabetizzazione lingua francese (Classi 3ª, 4ª, e 5ª Scuola Primaria) • Progetto “Potenziamento Lingua Francese” (Classi 2ª e 3ª scuola Secondaria) • Progetto “Viaggi d’istruzione e uscite sul Territorio” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado)

Noi nel mondo digitale • Progetto “In viaggio con il PC” (Infanzia) • Progetto ”ECDL START”

Scuola ed Espressività • Progetto “Coro” (Primaria e Secondaria) • Progetto “Orchestra Giovanile” (Scuola Secondaria)

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• Progetto “Musica e drammatizzazione” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado) • Progetto “Musicoterapia” con esperto esterno • Progetto “Aspettando il Natale” • Progetto “Riciclo Creativo” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado) • Progetto “SportOlimpiadi della Val d’Agrò” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado) • Progetto "Alfabetizzazione motoria" con esperto esterno • Progetto Giornale Scolastico • “Bimbi alla riscossa” (Giornalino Infanzia) • “Pierino” (Giornalino Primaria) • “Il Pungolo” (Giornalino Secondaria) • Progetto “Lettura ” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado)

INIZIATIVE DI FORMAZIONE PER GLI STUDENTI (LEGGE 107\15 COMMA 10)

Comma 10 “Nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado sono realizzate, nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, nel rispetto dell'autonomia scolastica, anche in collaborazione con il servizio di emergenza territoriale «118» del Servizio sanitario nazionale e con il contributo delle realtà del territorio.”

Così come previsto dal succitato comma il nostro istituto ha aderito alla campagna di sensibilizzazione sulle manovre di rianimazione cardiaca e primo soccorso – progetto “Rianimando – impariamo a salvare una vita” ed è stato realizzato un corso di formazione destinato agli alunni della classi quinte della scuola primaria e della classi terze della scuola secondaria di 1° grado che hanno ottenuto l’attestazione ”Junior First Responder” validata dalla Centrale Operativa 118.

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Piano delle Attività di Formazione e Aggiornamento

Docenti e Personale ATA

Così come previsto della Legge 107, la formazione dei docenti ha un carattere obbligatorio, permanente e strutturale, rientrando all’interno degli adempimenti della funzione docente; a stabilirlo è infatti il comma 124 dell’art.1 che definisce una condizione di perentorietà e di continuità sul tema della formazione in servizio. Il comma 124 descrive la “formazione in servizio” strettamente correlata, come già detto, agli adempimenti connessi alla funzione docente e recita che “le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il piano triennale dell'offerta formativa e con i risultati emersi dai piani di miglioramento delle istituzioni scolastiche previsti dal regolamento di cui al DPR n. 80 /2013 . Al comma 12 dell’art.1 della Legge 107 si specifica che il Piano dell’offerta formativa triennale conterrà anche la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliare.

A seguito di quanto specificato in premessa si precisa che la formazione è un diritto del docente in quanto egli ha diritto alla formazione gratuita da parte della istituzione, ed è parte integrante della sua funzione:gli utenti del servizio pubblico, nel nostro caso alunni e genitori, infatti, hanno diritto ad un servizio di qualità che dipende in maniera decisiva dal miglioramento della qualità degli insegnanti. Essi devono, in fatti, saper progettare l’azione formativa gestendo le nuove condizioni di flessibilità, di modularità e di discrezionalità metodologica, ma nello stesso tempo garantire il raggiungimento degli standard prefissati, valutare i risultati e promuovere azioni di miglioramento.

Non a caso la direttiva n. 210/99 sull’aggiornamento riconosce alle scuole il diritto di porsi come veri e propri laboratori per lo sviluppo professionale, potenziando così la loro centralità nell’azione formativa.

La formazione, però, in quanto risorsa strategica per il miglioramento della scuola, è un diritto di tutto il personale scolastico. Pertanto il nostro Istituto prevede attività di aggiornamento e formazione anche per il personale A.T.A. , in quanto funzionali all’attuazione dell’autonomia e alla crescita professionale nell’ambito della riorganizzazione dei servizi amministrativi, tecnici e generali, soprattutto in relazione ai processi d’informatizzazione.

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E’ compito della Funzione Strumentale preposta organizzare i corsi di formazione, tenuto conto: dei bisogni formativi di tutte le componenti, anche mediante appositi questionari ; dei bisogni formativi degli alunni anche in relazione alle opportunità ed alle peculiarità del territorio; delle esigenze dell’Istituzione scolastica stessa; delle risorse eventualmente disponibili nell’Istituto. Nel nostro istituto la formazione, quindi, sarà legata sia alla ricerca di formatori esterni qualificati anche centri permanenti di documentazione (scuole, IRRE, università, associazioni professionali ) che alla valorizzazione delle risorse interne, sia a livello di competenza didattica, che di competenza organizzativa e relazionale. Altrettanto valore assumerà, infine, l'autoaggiornamento individuale o di gruppo prospettiva privilegiata anche al fine di evitare modelli professionali uniformi e fare emergere identità, tendenze vocazionali e abilità “sommerse “ .

E’ compito dei docenti non disperdere quanto fornito dai corsi organizzati.

Proposte di attività di aggiornamento e formazione per il triennio 2016/2017 2017/20182018/2019

Attività proposte per il triennio:

1) Corsi per salvaguardare la sicurezza a scuola (D. Lg 81/2008 , mod. e integr.) e tutelare la privacy; 2) Iniziative di Formazione docenti sulle competenze digitali base e avanzate (alfabetizzazione informatica, impiego del registro digitale e di altri software per la gestione informatizzata dell’attività didattica e delle attività funzionali all'insegnamento); 3) percorsi di formazione ed aggiornamento in ambito disciplinare (programmazione per competenze, approcci didattici innovativi, metodologie laboratoriali etc ..) ; 4) Prevenzione, negli alunni, di comportamenti a rischio (abuso di alcol o sostanze psicotrope, disordini alimentari etc ...) 5) Formazione personale ATA su competenze informatiche avanzate; 6) Corso di inglese base e avanzato riservato al personale docente; 7) Corso di inglese per l’informatica ( ATA) 8) gruppi di miglioramento per l'implementazione di buone pratiche come previsto dal Rav

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9) formazione per i docenti neoassunti come da normative vigenti 10) coinvolgimento di consigli di classe e specifici team docenti per l'attivazione di formazione e sperimentazioni relative all'inclusione. Altre iniziative e proposte che perverranno da varie istituzioni (Ministero, Università, Enti locali etc ...), idonee ad un arricchimento professionale, saranno oggetto di attenta valutazione. Il Dirigente Scolastico potrà, altresì, curare incontri di sviluppo professionale in tema di innovazioni emergenti, mentre ciascun docente, individualmente o in gruppo, potrà intraprendere iniziative di autoaggiornamento, in coerenza con la mission dell'Istituto. Finalità:

• Garantire attività di formazione ed aggiornamento quale diritto del personale docente e ATA; • Migliorare la scuola, garantendo un servizio di qualità; • Migliorare la qualità degli insegnanti; • Favorire l'autoaggiornamento ; • Garantire la crescita professionale di tutto il personale; • Attuare le direttive MIUR in merito ad aggiornamento e formazione; Obiettivi: • formare tutte le componenti a individuare possibili fonti di rischio e a fronteggiare situazioni di pericolo • sviluppare e potenziare in tutte le componenti la padronanza degli strumenti informatici e di specifici software per la didattica e/o per l’organizzazione dei servizi amministrativi; • formare e aggiornare i docenti su aree tematiche di maggiore interesse per una maggiore efficacia dell’azione educativa: DSA, metodologie dei linguaggi espressivi, cinematografia etc ...; Il piano di formazione e aggiornamento dell’Istituto prevede, inoltre previa autorizzazione la libera adesione dei docenti, del personale amministrativo, dei collaboratori scolastici a corsi ed iniziative di formazione organizzati da altre istituzioni scolastiche, enti ed associazioni accreditati La realizzazione di qualsiasi iniziativa di formazione ed aggiornamento docenti e personale ATA è comunque subordinata: • alla disponibilità di risorse finanziarie dell’Istituzione scolastica; • alla disponibilità del personale alla partecipazione • al rispetto delle ore dedite alla formazione di cui alla legge 107/2015. 24

Il Piano della Scuola Digitale (PNSD)

Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) è il documento di indirizzo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per il lancio di una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale. È un pilastro fondamentale de La Buona Scuola (legge 107/2015) che sancisce la necessità di riportare al centro la didattica laboratoriale, come punto d’incontro essenziale tra sapere e saper fare, tra lo studente e il suo territorio di riferimento. I laboratori devono essere ripensati come luoghi di innovazione e di creatività, invece che meri contenitori di tecnologia, rendendo ordinamentali quelle pratiche laboratoriali innovative che ancora oggi, troppo spesso, sono relegate all’ambito extracurricolare.

Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) nasce con l'obiettivo di modificare gli ambienti di apprendimento per rendere l’offerta educativa e formativa coerente con i cambiamenti della società, della conoscenza e con le esigenze e con i ritmi del mondo contemporaneo. Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) si basa e si sviluppa su indirizzi di grande consapevolezza sulla trasformazione digitale, fino all’affermazione che non di “scuola digitale” bisogna parlare, ma solo di innovazione nella scuola. Una didattica innovativa che sia trasversale a ogni materia, in modo che ogni insegnante, di qualsiasi disciplina possa ‘trasformare’ l’insegnamento classico, tradizionale, rendendolo attuale e al passo con i tempi.

E quindi la geografia, la storia, l’italiano ma anche la matematica e le scienze vengono insegnante in modo nuovo, innovativo appunto, per adeguare la scuola alla diffusione delle tecnologie di rete. Questo però non significa solo fare didattica con strumenti digitali, significa soprattutto trasmettere le competenze che l’avvento delle nuove tecnologie ormai richiedono a tutti.

Le azioni previste si articolano nei quattro ambiti fondamentali: strumenti, competenze, contenuti, formazione e accompagnamento

1. STRUMENTI : sono le condizioni che abilitano le opportunità della società dell'informazione e mettono le scuole nelle condizioni di praticarle (accesso, qualità degli spazi e degli ambienti di apprendimento, identità digitale e amministrazione digitale)

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• ACCESSO: favorire l'accesso e la connessione attraverso fibra ottica, connettività e cablaggio interno delle scuole. • SPAZI E AMBIENTI PER L'APPRENDIMENTO: coniugare la crescente disponibilità di tecnologie a competenze abilitanti. Creare ambienti di apprendimento che facilitino apprendimenti attivi e laboratoriali. Sviluppare nuovi modelli di interazione didattica che utilizzino la tecnologia. • AMMINISTRAZIONE DIGITALE: gestione dell'organizzazione scolastica e rafforzamento di servizi digitali innovativi sul territorio • IDENTITA' DIGITALE: dare un profilo digitale ad ogni persona della scuola.

2. COMPETENZE DEGLI STUDENTI : rafforzare le competenze relative alla comprensione e alla produzione di contenuti complessi e articolati, anche all'interno dell'universo comunicativo digitale; lavorare sull'alfabetizzazione informativa e digitale; mettere al centro il ruolo dell'informazione e dei dati nello sviluppo di una società interconnessa basata sulle conoscenze e sull'informazione; costruire rapporti tra creatività digitale e artigianato, tra imprenditorialità digitale, manifattura e lavoro; introdurre al pensiero logico e computazionale e familiarizzare con gli aspetti operativi delle tecnologie informatiche; portare ad essere utenti consapevoli di ambienti e strumenti digitali, ma anche produttori, creatori, progettisti. Le competenze digitali diventano quindi una parte fondamentale del curriculum dello studente, in chiave non solo di utilizzo delle tecnologie ma anche di creazione e padronanza, a partire dall’introduzione del coding o pensiero computazionale fin dalla scuola primaria. I docenti in questo processo sono facilitatori di percorsi didattici innovativi. 3. CONTENUTI DIGITALI: creare le giuste condizioni, sia tecniche che di accesso, per cui i contenuti digitali passino da eccezione a regola nella scuola 4. FORMAZIONE DEL PERSONALE : centrata sull'innovazione didattica, tenendo conto delle tecnologie digitali come sostegno per la realizzazione di nuovi paradigmi educativi e la progettazione operativa delle attività. L'obiettivo è quello di passare da una scuola della trasmissione a quella dell'apprendimento. Il personale della scuola deve essere equipaggiato per tutti i cambiamenti richiesti dalla modernità, e deve essere messo nelle condizioni di vivere e non subire l’innovazione. La formazione dei docenti deve essere centrata sull’innovazione didattica, tenendo conto delle tecnologie digitali come sostegno

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per la realizzazione dei nuovi paradigmi educativi e la progettazione operativa di attività 5. ACCOMPAGNAMENTO : si attua attraverso la nomina di un ANIMATORE DIGITALE in ogni Istituto, la formazione interna,il coinvolgimento della comunità scolastica, la creazione di soluzioni innovative.

Con il PNSD

 vengono incentivate le nuove tecnologie  le tecnologie entrano in classe e supportano la didattica  studenti e i docenti interagiscono con modalità didattiche costruttive e cooperative attraverso app da sfruttare come ambienti o strumenti di apprendimento superando didattica meno trasmissiva e più operativa

Le nuove tecnologie presuppongono un cambiamento di prospettiva

Cambiamento del ruolo del docente da.. a..

Trasmettitore di conoscenza, fonte di Facilitatore dell’apprendimento, informazioni, fonte di risposte collaboratore, guida

Colui che controlla e dirige tutti gli aspetti Colui che offre maggiori opzioni e dell’apprendimento responsabilità nel processo di apprendimento

Cambiamento del ruolo dello studente da.. a..

Destinatario passivo di informazioni Partecipante attivo nel processo di apprendimento

Colui che riporta le conoscenze Colui che produce e condivide conoscenze

Colui che apprende mediante una attività Colui che apprende in collaborazione solitaria con altri

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Azioni intraprese dall’Istituto

Per far familiarizzare i docenti con le metodologie informatiche innovative, per portarli gradatamente, ad un utilizzo più mirato di esse sono stati effettuati corsi di formazione sull’uso delle LIM e del Registro elettronico, già in uso nel nostro istituto da tre anni.

Il registro elettronico è uno strumento che semplifica e velocizza profondamente i processi interni alla scuola; è strumento di comunicazione immediata per le famiglie, grazie alla messa a disposizione di tutte le informazioni utili per raggiungere la piena consapevolezza della vita scolastica dei propri figli

Essendo, inoltre, il nostro istituto sede Test Center per il conseguimento della patente ECDL sono state organizzate delle iniziative rivolte agli alunni interni dell’istituto e agli adulti del territorio al fine di far acquisire/migliorare le competenze digitali nell’uso del PC e per il conseguimento della certificazione internazionale ECDL Core START o FULL e della Nuova ECDL.

Il PNSD del nostro Istituto trova la giusta collocazione nel Piano di Miglioramento (PdM) e quindi nel Piano triennale dell’Offerta formativa, in quanto il PdM pone come punto di partenza i seguenti obiettivi prioritari emersi dal RAV: 1) Migliorare i risultati delle prove nazionali degli studenti 2) Potenziare la competenza digitale per alunni e docenti . Nel Piano di miglioramento si intende favorire l’innovazione didattico – metodologica, incrementare il numero dei docenti per la formazione, utilizzare piattaforme elearning per la formazione; condividere le buone pratiche utilizzando strumenti digitali. Anche per quanto attiene gli obiettivi di processo, in relazione all’area Ambienti di apprendimento, il PdM si sposa con le seguenti azioni previste dal PNSD : 1) Promuovere un uso continuativo e diffuso, nei diversi plessi, delle nuove tecnologie, non solo fra gli studenti ma anche per il personale scolastico.

2) Istituire una figura di tutoraggio per i docenti nelle nuove tecnologie.

Progetti presentati per il PNSD (a partire dal corrente as 201516)

• partecipazione al bando PON n.9035 del 13/07/2015 FESR Realizzazione/ampliamento LAN/WLAN per il rafforzamento della rete WiFi, bando finanziato 28

• partecipazione al bando PON per la realizzazione di ambienti aumentati dalla tecnologia in attesa di valutazione • nomina nel ruolo di Animatore Digitale: docente Domenica Sturiale

AZIONI

 Digitalizzazione amministrativa della scuola  Registro elettronico DIGITALE

LA FORMAZIONE

OBIETTIVI

1. Rafforzare la preparazione del personale in materia di competenze digitali, raggiungendo tutti gli attori della comunità scolastica 2. Promuovere il legame tra innovazione didattica e tecnologie digitali 3. Sviluppare standard efficaci, sostenibili e continui nel tempo per la formazione all’innovazione didattica 4. Rafforzare la formazione all’innovazione didattica a tutti i livelli (iniziale, in ingresso, in servizio) Azione

 Formazione in servizio per l’innovazione didattica e organizzativa  Rafforzare la formazione iniziale sull’innovazione didattica

A livello di singola Istituzione scolastica, la realizzazione di politiche per l’attuazione di questo Piano, condivise con i docenti e indirizzate a tutta la comunità scolastica, sarà prima di tutto legata all’inserimento e alla programmazione di azioni all’interno del piano triennale per l’offerta formativa (legge 107/2015, art. 1, comma 57). Questo richiederà la formazione e l’accompagnamento di differenti profili in grado di collaborare efficacemente all’interno e relazionarsi all’esterno come team per l’innovazione: Dirigenti scolastici ; Direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA)

Il Piano Triennale dell’offerta formativa rappresenta quindi uno strumento importante per mettere a sistema le finalità, i principi e gli strumenti previsti nel PNSD.

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PIANO ANNUALE D’INCLUSIONE

A seguito della Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013 la nostra Scuola ha elaborato per l’Anno Scolastico 2014/15, il “Piano Annuale per l’Inclusività” alla stesura del quale hanno collaborato le F.S., i coordinatori di classe, intersezione, interclasse e referente al Progetto.

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’ Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013 Nei punti che seguono sono riportate le opzioni programmatiche e le variabili significative che orientano le azioni volte a dare attuazione e migliorare il livello di inclusività dell’istituzione scolastica.

1) LA NOZIONE DI INCLUSIONE La nozione di inclusione, oggetto della nuova normativa d’indirizzo per la programmazione didattica delle scuole, apporta una significativa precisazione rispetto alla precedente nozione di integrazione. Il nostro istituto, per altro, ha da tempo adottato questo termine , come si rileva dal POF nel quale è previsto il progetto “Dislessia” che prevede screening per gli alunni con sospetto disturbo e stesura del piano didattico personalizzato. Il concetto di inclusione attribuisce importanza all’operatività che agisce sul contesto, mentre col concetto di integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit o limiti di vario genere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico e strumentale per il superamento o il mitigamento degli stessi e per essere integrato nel sistema . Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova impostazione e , quindi, importanti modifiche e messe a punto: • esse debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria , quindi dall’interno; • il nuovo punto di vista deve essere eletto a linea guida dell’attività educativo didattica quotidiana, ovvero della “normalità” ( non della “straordinarietà”) del funzionamento scolastico. Ne consegue che: • l’adozione di questa ottica impone la personalizzazione dei percorsi educativi e di apprendimento per i soggetti individuati come BES, ma anche , immediatamente, per tutti gli studenti della scuola. 30

2) IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE

La scuola italiana si è mossa in direzione dell’accoglienza e delle pari opportunità di studio con una normativa, la legge 104 /1992 e norme susseguenti o collegate , indirizzata all’ “handicap” , oggi “disabilità”. L’introduzione di studenti diversamente abili nella scuola è stata per molto tempo il segno di apertura di una scuola capace d’innovare, di accogliere e di operare adeguatamente rispetto a nuove esigenze. Successivamente sono state affiancate altre categorie di bisogno, definito impropriamente “svantaggio’’, con un termine generalizzante che elude la necessaria disamina fra categorie totalmente diverse fra loro : DSA, immigrati, stranieri. In ultimo , prima l’INVALSI poi la direttiva del 27/12/2012 (e la CM 8/2013) hanno introdotto la nozione di BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (BES), aggiungendo ulteriori profili quale, ad es., lo svantaggio socioculturale. L’Istituto Comprensivo di S. Teresa di Riva • riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in materia e ritiene doveroso procedere alla redazione ed all’applicazione di un piano di inclusività generale da ripresentare annualmente in relazione alla verifica della sua ricaduta e alla modifica dei bisogni presenti; • ritiene che, nella programmazione e nell’effettuazione del percorso ,l’indicazione didattica verso la personalizzazione e/o individualizzazione dei percorsi educativi debba rispettare la peculiarità di approccio, metodo /stile e livello di apprendimento afferente a tutti i discenti e, in particolare, ai BES; • precisa che, proprio nel rispetto dell’individualità e delle sue caratteristiche, si deve operare nella programmazione e nell’effettuazione del percorso , con piena consapevolezza dello specifico delle diverse categorie di bisogno educativo, evitando quanto più possibile la generalizzazione e la genericità e riconoscendone, al contrario, le matrici tutt’affatto diverse; • ritiene , di conseguenza, di dover far riferimento alle prassi,alle modalità ed agli strumenti che la scuola ha già elaborato, posto in essere e validato nella ricaduta ,in relazione a individuate categorie di BES e, più specificamente a quanto attiene a studenti stranieri, oltre che a studenti DSA e DA.

Propone, quindi, che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a: 1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni); 2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati); 3) strumenti compensativi; 31

4) misure dispensative; 5) stesura del PDP utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa nazionale e/o alle direttive del POF

Propone altresì • un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne ( ministero, enti locali ecc. es. facilitatore linguistico, psicologo );

• ritiene infine necessario operare per abbattere i limiti di accesso al reale diritto allo studio che possono qualificarsi come ostacoli strutturali (v. barriere architettoniche per quanto riguarda i DA ) o funzionali (mancanza della dotazione della strumentazione individuale: libri di testo, ecc., per quanto riguarda lo svantaggio socioeconomico e culturale).

3) LA rilevazione degli alunni BES e la loro formalizzazione

Nella scuola che lavora per l’inclusività è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d’inclusione nella scuola ,inoltre, può avvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto .

In presenza di studenti con BES, dunque , è necessario , in primo luogo avere conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare. Occorre ,poi, formalizzare compiti e procedure , in modo che tutti cooperino al raggiungimento di esito positivo. Il riconoscimento formale da parte del consiglio di classe è il primo momento della “storia inclusiva” dell’alunno con BES diverso dalla disabilità o da un DSA o assimilabile (in quanto per questi ultimi la formalizzazione consegue a disposizione di legge: 104/1992 e 170/2010 come integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del27/12/2012).

4) LA SITUAZIONE ATTUALE Il quadro generale della distribuzione degli alunni con BES nella scuola è sintetizzato nella tabella che segue:

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Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità 1. Rilevazione dei BES presenti: n°51 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 13 • Psicofisici 8 con gravità+5 2. disturbi evolutivi specifici • DSA 13 • ADHD/DOP • Borderline cognitivo • Altro 3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) • Socio-economico • Linguistico-culturale • Disagio comportamentale/relazionale 25 • Altro Totali 51 8% su popolazione scolastica N° PEI redatti dai GLHO 13 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 13 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 25

1. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo Sì Attività laboratoriali integrate (classi Sì aperte, laboratori protetti, ecc.) Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo NO Attività laboratoriali integrate (classi NO aperte, laboratori protetti, ecc.) Funzioni strumentali / coordinamento Sì Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Sì Psicopedagogisti e affini esterni/interni NO Docenti tutor NO Altro:

1. Coinvolgimento docenti Attraverso… Sì / No curricolari Partecipazione a GLI Sì Rapporti con famiglie Sì Coordinatori di classe e Tutoraggio alunni Sì simili Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Sì Altro: Partecipazione a GLI NO Rapporti con famiglie NO Docenti con specifica Tutoraggio alunni NO formazione Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva NO Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Sì Tutoraggio alunni Sì

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Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Sì Altro:

Assistenza alunni disabili NO 1. Coinvolgimento Progetti di inclusione / laboratori integrati Sì personale ATA Altro: Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia Sì dell’età evolutiva 2. Coinvolgimento Coinvolgimento in progetti di inclusione Sì famiglie Coinvolgimento in attività di promozione della comunità NO educante Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla 3. Rapporti con Sì servizi disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su sociosanitari Sì territoriali e disagio e simili istituzioni Procedure condivise di intervento sulla disabilità NO deputate alla Procedure condivise di intervento su disagio e simili NO sicurezza. Progetti territoriali integrati Sì Rapporti con Progetti integrati a livello di singola scuola Sì CTS / CTI Rapporti con CTS / CTI NO 4. Rapporti con Progetti territoriali integrati NO privato sociale e Progetti integrati a livello di singola scuola Sì volontariato Progetti a livello di reti di scuole NO Strategie e metodologie educativo - didattiche / gestione della SI classe Didattica speciale e progetti educativo - didattici a prevalente NO tematica inclusiva 5. Formazione Didattica interculturale / italiano L2 NO docenti Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, SI ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Sì Dis. Intellettive, sensoriali…) 5) PUNTI DI CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Per l’attuazione di una concreta politica di inclusione è necessario riscontrare i punti di criticità e i punti di forza attuali della scuola. Ad oggi si ritiene di dover segnalare , per ovviare, laddove sia nella possibilità, i seguenti punti di criticità: • ridotto numero delle risorse di sostegno a favore degli alunni con disabilità; • tardiva disponibilità delle risorse finanziarie annuali attraverso le quali attivare opportuni interventi di sostegno/integrativi; • assenza di comunicazione fra i consigli di classe e docenti ed operatori responsabili degli interventi integrativi con conseguente scarsa ricaduta nella valutazione curricolare; • assenza di psicologo e/o psicopedagogista; • inesistenti/ridotte forme di sussidio da parte dei servizi sociali dei comuni a favore delle famiglie con gravi problemi socioeconomici; • difficoltà nel desumere, per gli alunni neoiscritti, dalla documentazione presentata, informazioni sufficienti utili a prevedere eventuali BES per l’anno scolastico successivo

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Punti di forza: • presenza di funzioni strumentali , • presenza di n.1 referente per DSA • proposta di laboratori e di progetti specifici per studenti DA. • Acquisto di software e CDROM per DSA • Costituzione di uno sportello per consulenza

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

LA SCUOLA - Elabora, inserendola nel POF, una politica di promozione dell’integrazione e dell’inclusione condivisa tra il personale (Piano annuale per l’Inclusione). - Definisce al proprio interno una struttura di organizzazione e coordinamento degli interventi rivolti alla disabilità e al disagio scolastico (gruppo di lavoro per l’inclusione), definendo ruoli di referenza interna ed esterna. - Sensibilizza la famiglia a farsi carico del problema , elaborando un progetto educativo condiviso e invitandola a farsi aiutare, attraverso l’accesso ai servizi (ASL e/o servizi sociali)

IL Dirigente - Convoca e presiede il GLI - Viene informato dal Coordinatore di Classe e/o Coordinatore BES rispetto agli sviluppi del caso considerato Convoca e presiede il Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione.

LA FUNZIONE STRUMENTALE Collabora con il Dirigente Sc olastico , raccorda le diverse realtà ( Scuola, ASL. Famiglie, enti territoriali…), attua il monitoraggio di progetti, rendiconta al Collegio docenti, partecipa alla Commissione per alunni con disabilità e riferisce ai singoli consigli.

I CONSIGLI DI CLASSE/interclasse/intersezione , informano il Dirigente e la famiglia della situazione/problema. Effettuano un primo incontro con i genitori. Collaborano all’osservazione sistematica e alla raccolta dati. Analizzano i dati rilevati, prendono atto della rel azione clinica, definiscono, condividono ed attuano il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI) od un Progetto Educativo Personalizzato (PEP) per l’alunno.

LA FAMIGLIA: Informa il coordinatore di classe (o viene inform ata) della situazione/problema. Si attiva per portare il figlio da uno specialista ove necessario. Partecipa agli incontri con la scuola e con i servizi del territorio, condivide il Progetto e collabora alla sua realizzazione, attivando il proprio ruolo e la propria funzione.

IL COORDINATORE BES c oordina il colloquio tra scuola e famiglia. Segue i passaggi di contatto/informazione Scuola /Famiglia/ Servizi. Rimane a disposizione e collabora con gli insegnanti per la definizione dei Progetti (PEI o PEP) Inf orma circa le nuove disposizioni di legge o rispetto a nuovi ambiti di ricerca e di didattica speciale ed inclusiva. Fornisce spiegazioni sull’organizzazione della scuola. 35

ASL Effettua l’accertamento, fa la diagnosi e redige una relazione. Incontra la fami glia per la restituzione relativa all’accertamento effettuato. Fornisce supporto alla scuola per individuare il percorso da intraprendere in assenza della collaborazione della famiglia.

IL SERVIZIO SOCIALE Se necessario viene aperta una collaborazione di rete, rispetto ai vari servizi offerti dal territorio. Partecipa agli incontri della scuola organizzati per i diversi alunni. E’ attivato e coinvolto rispetto al caso esaminato. Integra e condivide il PEI o PEP.

Possibilità di strutturare percorsi specif ici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Formazione e aggiornamento su didattica speciale e progetti educativo/didattici a prevalente tematica inclusiva. • Corsi di aggiornamento professionale su saper insegnare e fare apprendere • implementare l’esperienza su cosa osservare, come osservare e chi osservare • gestione delle dinamiche del gruppo classe

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; le strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive si basano su: • osservazioni che definiscono un assessment (valutazione iniziale) • osservazioni programmate che definiscono delle valutazioni di verifica • nuovo assessment per le nuove progettualità. Tra i più condivisi assessment coerenti con prassi inclusive si evidenziano le seguenti proposte di contenuto: • attività di apprendimento e di applicazione delle conoscenze • attività di comunicazione • attività motorie • attività domestiche • attività relative alla cura della propria persona • attività interpersonali • svolgere compiti ed attività di vita fondamentali in definitiva le strategie di valutazione con prassi inclusive dovranno rendere efficace gli strumenti con cui l’individuo raggiunge gli standard di indipendenza personale, e di responsabilità sociale propri dell’età.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Affinché il progetto vada a buon fine, l’organizzazione Scuola deve predisporre un piano attuativo nel quale devono essere coinvolti tutti i soggetti responsabili del progetto, ognuno con competenze e ruoli ben definiti

• Dirigente scolastico • Gruppo di coordinamento (GLI) • Docenti curriculari • Docenti di sostegno Relativamente ai PDF, PEI e PdP il consiglio di classe/interclasse e intersezione, ed ogni insegnante in merito alla disciplina di competenza, affiancati e supportati

36 dall’insegnante di sostegno, laddove è previsto, metteranno in atto, già dalle prime settimane dell’anno scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad una osservazione ini ziale attenta, (test, lavori di gruppo, verifiche, colloqui, griglie,) che consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione e al conseguimento del percorso didattico inclusivo.

Il GLI si occuperà della rilevazione dei BES presen ti nell’ istituto raccogliendo le documentazioni degli interventi educativo didattici definiti usufruendo se possibile di azioni di apprendimento in rete tra scuole usufruendo del supporto del CTI.

Il Dirigente Scolastico partecipa alle riunioni del Grup po H, è messo al corrente dal referente del sostegno/funzione strumentale del percorso scolastico di ogni allievo con BES ed è interpellato direttamente nel caso si presentino particolari difficoltà nell’attuazione dei progetti. Fornisce al Collegio dei Do centi informazioni riguardo agli alunni in entrata ed è attivo nel favorire contatti e passaggio di informazioni tra le scuole e tra Scuola e territorio. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno del la scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

Assegnazione di un educatore che lavora a stretto contatto con il consiglio di classe / interclasse/ intersezione secondo i tempi indicati nelle attività previste dal piano annuale. Le attività consistono in un aiuto didattico, di socializzazione, di acquisizione di maggiore autonomia nel muoversi anche all’interno del territorio, di attuazione di progetti con associazioni ed enti.

Ampliamento degli interventi riabilitativi ( logopedia, fisioterapia, psicomotricità ).

Interventi sanitari e terapeutici (interventi di carattere medicosanitari condotti da neuropsichiatri, psicologi).

Con gli esperti dell’ASL si organizzano incontri periodici, collaborando alle iniziative educative e di integrazione predisposte nel Piano di Inclusione. Avranno modo di verificare il livello e la qualità dell’integrazione nelle classi dell’Istituto, danno consigli nella stesura degli obiettivi individualizzati del PEI, e del PDP oltre alla collaborazione per l’aggiornamento e la stesura del PDF.

Coinvolgimento CTI , CTS . Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

ACCOGLIENZA • l’accoglienza di studenti con bes all’inizio del percorso scolastico • l’accoglienza di studenti con bes in corso d’anno • il passaggio di informazioni relative a studenti con bes da un ordine di scuola all’altro

CURRICOLO

OBIETTIVO / COMPETENZA Educativo relazionale, tecnico didattico relativo al progetto di vita 37

ATTIVITÀ • attività adattata rispetto al compito (in classe) • attività differenziata con materiale predisposto (in classe) • affiancamento / guida nell’attività comune (in classe) • attività di approfondimento / recupero a gruppi dentro la classe o per classi parallele • attività di approfondimento / recupero individuale • tutoraggio tra pari (in classe o fuori) • lavori di gruppo tra pari in classe • attività di piccolo gruppo fuori dalla classe • affiancamento / guida nell’attività individuale fuori dalla classe e nello studio • attività individuale autonoma • attività alternativa, laboratori specifici

CONTENUTI • comuni • alternativi • ridotti • facilitati

SPAZI • organizzazione dello spazio aula. • attività da svolgere in ambienti diversi dall’aula. • spazi attrezzati • luoghi extrascuola

TEMPI • tempi aggiuntivi per l’esecuzione delle attività

MATERIALI/STRUMENTI • materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale • testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari …. • mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili

RISULTATI ATTESI* • comportamenti osservabili che testimoniano il grado di raggiungimento dell’obiettivo

VERIFICHE • comuni • comuni graduate • adattate • differenziate sulla base del PEI e PDP proposte in classe per ogni singola disciplina • differenziate sulla base del PEI e PDP concordate e proposte dagli insegnanti

VALUTAZIONE - docente/i responsabili, altri educatori coinvolti

- dell’attività proposta dello studente relativamente ai risultati attesi 38

• adeguata • efficace • da estendere • da prorogare • da sospendere • insufficiente

La dicitura risultati attesi * è stata scelta per suggerire la rilevazione di comportamenti che rivelano l’acquisizione di conoscenze, abilità, competenze riconoscibili come risultato degli interventi e dei percorsi personalizzati e risponde nti ai bisogni formativi precedentemente rilevati. I comportamenti osservabili possono riguardare • performance / prestazioni in ambito disciplinare • investimento personale / soddisfazione / benessere • lavoro in autonomia • compiti e studio a casa • partecipazione / relazioni a scuola • relazioni nella famiglia e/o altri contesti educativi coinvolti Nella voce VALUTAZIONE appare anche l’indicazione a valutare la proposta / azione della scuola in termini di adeguatezza ed efficacia allo scopo di rileva re percorsi e prassi efficaci che possono diventare patrimonio dell’istituto e parte integrante dell’offerta formativa.

Valorizzazione delle risorse esistenti

Implementare l’utilizzo della LIM che è uno strumento in grado di integrare vecchi e nuovi lingu aggi: quelli della scuola e quelli della società multimediale. Sarà valorizzato l’uso dei software in relazione agli obiettivi didattici che si vogliono raggiungere per favorire l’interazione e la partecipazione di tutti gli alunni. L’utilizzo dei laborato ri presenti nella scuola serviranno a creare un contesto di apprendimento personalizzato che sa trasformare, valorizzandole anche le situazioni di potenziale difficoltà. Valorizzare le competenze specifiche di ogni docente.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

Risorse materiali: laboratori (arte, musica, lab. Teatrale, ludicomanuale: ceramica, cucina), palestre, attrezzature informatiche software didattici.

Risorse umane: psicologi, pedagogisti, educatori, animatori, assistenti igienicosanitari, docenti specializzati in attività ludicoformativelaboratorialirelazionali

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel si stema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

Accoglienza (vedi curriculo) già previsto nel POF. Orientamento interno ed esterno già previsto nel POF 39

6) OBIETTIVI E VALUTAZIONE Tutti gli alunni riconosciuti e riportati nel precedente punto 4 hanno diritto ad uno specifico piano: a) Piano Educativo Individualizzato ex art. 12, comma 5 della L. 104/1992, a favore degli studenti con disabilità; b) Piano Didattico Personalizzato ex art. 5 del DM N° 5669 del 12/7/2011 e punto 3.1 delle “linee guida” allegate, per gli alunni con DSA o con disturbi riconducibili ex punto 1 della direttiva ministeriale del 27/12/2012; c) Piano Didattico Personalizzato per tutti gli studenti con BES Nei predetti piani, redatti all’interno dei C.d.C., devono essere esplicitati gli obiettivi didattici da perseguire per il tramite dei piani medesimi. In aggiunta agli obiettivi didattici specifici sono indicati anche i seguenti “obiettivi di sistema” di carattere trasversale: 1) accoglienza: tutti gli alunni, inclusi quelli con BES, hanno diritto a due forme di accoglienza: a) accoglienza di natura socioaffettiva nella comunità scolastica; b) accoglienza in ragione del proprio stile cognitivo, ossia diritto ad una comunicazione didattica che tenga conto delle proprie specifiche preferenze e risorse di apprendimento; 2) dotazione strumentale adeguata per ogni studente 3) comunicazione didattica: oltre che per effetto di contenuti disciplinari e metodologici opportunamente selezionati, la comunicazione didattica dovrà risultare “inclusiva” anche rispetto alle variabili di “stile comunicativo” comprendenti la valutazione incoraggiante, l’ascolto, la modulazione dei carichi di lavoro, la presenza di materiale semplificato etc. Si propongono i seguenti laboratori con personale docente interno supportato da esperti esterni e di volontariato da effettuare in orario scolastico: • Laboratorio di lettoscrittura; • Laboratorio logico matematico; • Laboratorio didattico tecnologico; • Laboratorio sul recupero dell’autostima e dell’assertività; • Laboratorio creativo.

RILEVAZIONE ALUNNI BES, DSA E CON DISABILITA’ PRIMARIA SECONDARIA PLESSO BES DSA DISABILI BES DSA DISABILI ANTILLO 1 1 3 2 2 1

S. ALESSIO S. 2 2 4 1

RINA\SAVOCA 3 4 3 L. PETRI 10 5 6

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PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L’INSERIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI

Il Protocollo di Accoglienza è un documento che, deliberato dal Collegio Docenti e inserito nel P.O.F., predispone e organizza le procedure che la Scuola intende mettere in atto riguardo l’iscrizione e l’inserimento degli alunni stranieri. La sua adozione consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative contenute nell’art.45 del D.P.R.31/8/99 n. 394 intitolato “Iscrizione scolastica” che attribuisce al Collegio Docenti numerosi compiti deliberativi e di proposta. Il Protocollo di accoglienza si propone di: - Definire pratiche condivise all’interno delle scuole in tema di accoglienza di alunni stranieri

- Facilitare l’ingresso degli studenti di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale - Sostenere gli alunni neoarrivati, il gruppo classe e i docenti nella fase di adattamento al nuovo contesto - Favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni per costruire un contesto favorevole all’incontro con le altre culture e rimuovere eventuali ostacoli alla piena integrazione - Promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi dell’accoglienza e dell’educazione interculturale nell’ottica di un sistema formativo integrato. Esso costituisce uno strumento di lavoro che contiene: - Criteri, principi, indicazioni, procedure riguardanti l’iscrizione e l’inserimento degli alunni stranieri;

- Definisce i compiti e i ruoli dei soggetti coinvolti; - Indica le diverse possibili fasi di accoglienza. Il Protocollo delinea prassi condivise di carattere:

1. amministrativo e burocratico ISCRIZIONE

2. comunicativo e relazionale PRIMA ACCOGLIENZA

3. educativo didattico : a. ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE

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b. INSERIMENTO NELLA CLASSE

Il Protocollo viene integrato e rivisto annualmente in base alle esperienze, alle riflessioni e alla situazione del contesto. Per renderlo attuabile e per monitorare i risultati è necessaria l’istituzione di una commissione Intercultura.

1 ISCRIZIONE ALLA SCUOLA

SOGGETTI COINVOLTI: segreteria - famiglia

L’ iscrizione rappresenta il primo contatto dell’alunno e della sua famiglia con la struttura educativa. E’ un momento, quindi, particolarmente importante che consente di instaurare le basi per la costruzione di un rapporto duraturo e approfondito con la famiglia, dalla quale attingere ulteriori informazioni nel tempo. Le pratiche d’iscrizione sono seguite da un assistente amministrativo che si occupa dell’iscrizione degli alunni stranieri in modo continuativo.

Cosa consegnare alla famiglia: modulo d’iscrizione materiale e note informative sulla scuola che l’alunno si appresta a frequentare. Si tratta di note informative essenziali: orari, giustificazioni, assenze, mensa, colloqui, carta dei servizi.

Cosa chiedere alla famiglia:

modulo d’iscrizione compilato certificato di vaccinazione, se in possesso o autocertificazione documento tradotto e convalidato dal Consolato italiano presso il Paese di provenienza, attestante la scuola e la classe frequentata nel paese d’origine

La consegna di moduli, note informative e materiale aiuta i nuovi alunni e le loro famiglie a conoscere l’organizzazione della scuola e a sentirsi accolti e meno disorientati rispetto al nuovo sistema scolastico

L’assistente amministrativo comunica al docente referente della Commissione Intercultura l’avvenuta iscrizione.

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L’insegnante contatterà tutti gli attori della ‘Prima conoscenza” e fisserà la data per i loro incontro.

2 - PRIMA ACCOGLIENZA

SOGGETTI COINVOLTI: gruppo di lavoro Intercultura - famiglia - alunno - mediatore - insegnante alfabetizzatore

Nel primo incontro di conoscenza con l’alunno e con i genitori, possibilmente alla presenza del mediatore culturale, vengono acquisite informazioni sulla situazione familiare, sulla storia personale e scolastica e sulla situazione linguistica, funzionali all’accoglienza, all’integrazione e al percorso di apprendimento da progettare.

Colloquio con i genitori

Obiettivi :

dare informazioni sul funzionamento della scuola dare informazioni sulle richieste della scuola raccogliere informazioni sulla situazione familiare, sulla storia dell’alunno e sul progetto migratorio della famiglia

Cosa consegnare :

orari funzionamento della scuola e calendario scolastico modulistica utile per le comunicazioni con la scuola

Cosa chiedere:

informazioni sulla biografia e sul percorso scolastico dell’alunno informazioni e documenti necessari relativi alla scolarità (scolarità pregressa, biografia linguistica, conoscenza e alfabetizzazione in lingua 1…).

Colloquio con l’alunno

Obiettivi :

rilevare il livello di scolarizzazione

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rilevare il livello di conoscenza della lingua italiana, in base al quadro comune europeo rilevare le abilità logicomatematiche rilevare le competenze linguistiche nelle lingue straniere oggetto di studio

I colloqui si svolgeranno entro 2 3 giorni dall’entrata a scuola . Si può prevedere, in caso di iscrizione in corso d’anno, che l’alunno non frequenti la scuola finché non saranno espletate le prime fasi del protocollo di accoglienza (iscrizione, colloquio, determinazione della classe)

3 a - ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE E ALLA SEZIONE

SOGGETTI COINVOLTI: dirigente scolastico - gruppo di lavoro Intercultura - coordinatori delle classi - insegnante alfabetizzatore

Gli elementi raccolti durante il momento dell’iscrizione permettono di assumere decisioni in merito alla classe di inserimento. L’inserimento scolastico degli alunni stranieri avviene sulla base della Legge n.40 del 1998 sull’immigrazione straniera in Italia e del D.P.R. n. 394 del novembre 1999. Tale normativa sancisce che: - tutti i minori stranieri, sia regolari che non, hanno il diritto e l’obbligo dell’inserimento scolastico;

- l’iscrizione dei minori stranieri alla scuola dell’obbligo può essere richiesta in qualsiasi periodo dell’anno scolastico; - i minori devono essere iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo casi particolari. Si precisa, comunque, che per l’assegnazione ad una classe si deve tener presente il corso di studi seguito dall’alunno nel Paese di provenienza ; l’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica; il titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno le competenze, le abilità e livelli di preparazione dell’alunno: la ripartizione degli alunni stranieri , evitando classi con presenza straniera predominante

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Una volta scelta la classe, il Dirigente contatterà il referente del gruppo di lavoro Intercultura e i Coordinatori di classe, le eventuali commissioni preposte dal POF per conoscere la situazione didattica e relazionale della classe dove si intende effettuare l’inserimento. Procederà poi all’individuazione della sezione in cui inserire l’alunno straniero. Per l’assegnazione ad una sezione si devono tenere in considerazione i seguenti criteri: la tipologia degli alunni/e in difficoltà presenti, Il numero degli alunni per classe E’ importante che la scuola si conceda il tempo necessario per prendere decisioni ponderate sull’inserimento, per predisporre specifici interventi di facilitazione dell’apprendimento della lingua italiana e per preparare la classe prescelta ad accogliere la/il nuova/o arrivata/o. Una volta determinata la classe comunicherà immediatamente il nuovo inserimento all’insegnante coordinatore o agli insegnanti della classe coinvolta , che predisporranno il percorso di accoglienza, in collaborazione con i docenti incaricati del Progetto Accoglienza. Il Consiglio di classe, a seguito della valutazione dei test di ingresso nelle varie discipline e di un periodo di osservazione, tenuto conto anche dell’equipollenza dei titoli di studio presentati, può decidere l’eventuale possibilità di passaggio ad un’altra classe nel corso dell’anno. Se effettuato nel corso della scuola dell’obbligo, questo passaggio può avvenire anche tramite semplici colloqui. 3 b – INSERIMENTO NELLA CLASSE SOGGETTI COINVOLTI: docenti della classe - insegnante alfabetizzatore Il processo di inserimento e accoglienza in classe è un passaggio delicato e importante che richiede la messa in atto di: a) Un percorso di facilitazione didattica attraverso • la rilevazione dei bisogni specifici di apprendimento • l’uso di materiali visivi e musicali • la semplificazione linguistica nelle varie discipline • l’adattamento dei programmi curriculari • l’iscrizione ai laboratori di italiano L2 b) un percorso di facilitazione relazionale attraverso • la programmazione di attività interculturali rivolte all’intera classe

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• l’utilizzo di materiali nelle diverse lingue • l’individuazione di compagni di classe tutor • la promozione di attività di piccolo gruppo • il coinvolgimento delle famiglie degli alunni

Rapporti con il territorio

L’Istituto Comprensivo di Santa Teresa di Riva opera su quattro comuni: Antillo, Savoca, S. Alessio Siculo e Santa Teresa di Riva, accogliendo una popolazione scolastica per molti aspetti eterogenea. Il territorio dell’Istituto, molto vasto e topograficamente alquanto articolato, è caratterizzato da: • piccoli comuni con disagiate caratteristiche orografiche; • in qualche caso precarie situazioni economiche e socioculturali (Savoca ed Antillo e relative borgate di ciascun comune); • presenza di fenomeni di devianza giovanile, in particolare nel territorio di Santa Teresa di Riva, zona dichiarata "a rischio"; • nuclei familiari prevalentemente ridotti; • economia mista con prevalenza del settore terziario ed agricolo; • presenza di Istituzioni educative pubbliche e private; • carenza di spazi aggregativi; • centri sportivi privati (Santa Teresa di Riva); • successive stratificazioni del tessuto urbano nei comuni di Savoca e Santa Teresa di Riva e relativa perdita dell'identità territoriale e storicoculturale.

In tale contesto il nostro Istituto, al fine di garantire un processo formativo positivo per l’utenza, volto alla valorizzazione dell’identità specifica della comunità e all’integrazione con il patrimonio storico, artistico e culturale da fruire in una dimensione globale, ha continui e proficui rapporti con le agenzie del territorio attraverso manifestazioni esterne con la partecipazione degli Enti Locali, Amministrazioni Comunali e relative Amministrazioni di Servizio, Enti con finalità culturali e sociali, altre istituzioni scolastiche; progetti connessi alla legalità (Baby Consiglio Comunale); attività di volontariato (Telethon, Unicef); corsi di formazione rivolti agli studenti tenuti da associazioni, forze di polizia, Corpo Forestale, Croce Rossa, Avis, Archeoclub, Legambiente, Università.

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Inoltre, la nostra scuola è presente nel territorio con un’orchestra giovanile di alunni ed ex alunni che interagisce in continuità verticale e orizzontale tra le scuole.

RENDICONTAZIONE SOCIALE

La rendicontazione sociale del POF ha luogo nel secondo quadrimestre; vengono distribuite le schede di monitoraggio alle varie componenti scolastiche (docenti, personale ATA, genitori e alunni con esclusione delle scuola dell’infanzia e delle classi prima e seconda della scuola primaria).

Ad ogni componente vengono distribuite 2 schede, una riguardo il funzionamento della scuola e l’altra inerente ai progetti scolastici realizzati nei 3 ordini di scuola.

Le suddette schede vengono raccolte e computate. Dopodiché vengono realizzati i relativi grafici e il monitoraggio viene consegnato alla scuola per la stampa.

I risultati raggiunti vengono diffusi, analizzati e discussi nell’ultimo Collegio dei Docenti e pubblicati sul sito della scuola.

Fabbisogno Organico posti comuni e potenziato

L'organico aggiuntivo viene assegnato per la programmazione di interventi mirati al miglioramento dell' offerta formativa e, pertanto, risponde agli obiettivi di qualificazione del servizio scolastico previsti dalla L. I07 commi 7 e 85 e confluisce nel più ampio organico dell'autonomia.

Con il potenziamento dell'offerta formativa e l'organico dell'autonomia le scuole sono chiamate a fare le proprie scelte in merito a insegnamenti e attività per il raggiungimento di obiettivi quali: valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, matematicologiche e scientifiche, nella musica e nell'arte, di cittadinanza attiva; sviluppo di comportamenti responsabili per la tutela dei beni ambientali e culturali; potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di un sano stile di vita; sviluppo 'delle competenze digitali; potenziamento delle metodologie e delle attività

47 laboratoriali; prevenzione e contrasto della dispersione, della discriminazione, del bullismo e del cyber bullismo; sviluppo dell'inclusione e del diritto allo studio per gli alunni con bisogni educativi speciali; valorizzazione della scuola come comunità attiva aperta al territorio; alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano L2, inclusione.

In relazione a quanto previsto dalla Legge sulla Buona Scuola, il nostro Istituto ha ottenuto relativamente all’organico potenziato l’assegnazione di n. 1 docente di scuola primaria e n. 2 docenti di scuola secondaria che verranno utilizzati, così come previsto dal comma 7 della Legge 107, per iniziative di potenziamento dell'offerta formativa e delle attività progettuali e per il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati come prioritari tra quelli precedentemente elencati. Fermo restando il principio sopra espresso va, comunque , precisato che la richiesta di organico potenziato da parte della Nostra Scuola verte sulla seguente determinazione alla quale si era giunti dopo attenta analisi delle priorità del Nostro Istituto : • n. 2 docenti posto comune di Scuola Primaria (docente con corsi di specializzazione per interventi con alunni BES) • n. 2 docenti posto comune di Scuola Secondaria (docente con corsi di specializzazione per interventi con alunni BES) • n. 1 docente classe di concorso A059 ( Scienze matematiche) per implementare corsi di recupero e potenziamento • n. 1 docente classe A345 (Lingua straniera Inglese) per implementare corsi di recupero e potenziamento • n. 1 docente classe di concorso A028 (Arte) per implementare corsi di recupero e potenziamento. Per l'organico di posto comune e di sostegno , nello specifico si prevede : per le Scuole dell' Infanzia per il triennio la necessità del seguente organico : • posti comuni 10 • posti di sostegno a.sc. 2016/2017 n.3 a.sc. 2017/2018 n. // a.sc. 2018/2019 n. // • ins. religione h. 7,30 per le Scuole Primarie per il triennio la necessità del seguente organico :

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• posti comuni n.17 • posti di sostegno a. sc. 2016/2017 n.4 a. sc. 2017/2018 n. 2 a. sc. 2018/2019 n. 4 • ins. religione h. 26 per le Scuole Secondarie di I grado per il triennio la necessità del seguente organico • Scuola Sec. I grado "Petri" classi n. 12 (4 classi I- 4 classi II- 4 classi III)

• Cattedre di lettere (H 180)= N.10 docenti • Cattedre di scienze matematiche (108)= n.6 docenti • Cattedre di lingua inglese (h36)=n.2 docenti • Cattedre di lingua francese (h24)= n.1 docente + h 6 • Cattedre di arte e immagine(h24)= n.1 docente + h 6 • Cattedre di tecnologia(h24)= n.1 docente + h 6 • Cattedre di Scienze motorie(h24)= n.1 docente + h 6 • Cattedre di Ed. musicale (h24)= n.1 docente + h 6

Cattedre di sostegno a. sc. 2016/2017 n. 6 docenti + h9 a. sc. 2017/2018 n. 9 docenti a. sc. 2018/2019 n . 10 docenti • ins. religione h. 12

Si richiede il proseguo delle seguenti cattedre di strumento:

Cattedra di pianoforte AJ77 (h18)

Cattedra di violino AM77 (h18)

Cattedra di chitarra AB77 (h18)

Cattedra di flauto traverso AG77(h18)

e l’istituzione delle seguenti nuove cattedre di strumento :

Cattedra di violoncello AN77 (h18)

Cattedra di sassofono AK77 (h18)

Cattedra di fisarmonica AF77 (h18)

Cattedra di percussione AI77(h18)

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Scuola Sec. I grado di Rina - Savoca

• Cattedre di lettere (H 45)= N.2 docenti + H9

• Cattedre di scienze matematiche (h27)= n.1docente + h9

• Cattedre di lingua inglese= h9

• Cattedre di lingua tedesco = h 6

• Cattedre di arte e immagine = h 6

• Cattedre di tecnologia = h 6

• Cattedre di Scienze motorie= h 6

• Cattedre di ed. musicale =h 6

• ins. religione h. 6

Scuola secondaria di I grado di Antillo classe I /Pluriclasse. II/III a.sc. 2016/2017 classe II /Pluriclasse. I/III a.sc. 2017/2018

Cattedre di lettere N.1 doc. +H 12 =

Cattedre di scienze matematiche n.1 doc.

Cattedre di lingua inglese =h6

Cattedre di lingua francese = h 4

Cattedre di arte e immagine= h 4

Cattedre di tecnologia= h 4

Cattedre di Scienze motorie= h 4

Cattedre di ed. musicale = h 4

classe I /classe. II /Classe III a.sc. 2018/2019

Cattedre di lettere N.2 doc. +H 9 = 50

Cattedre di scienze matematiche n.1 doc.+h9

Cattedre di lingua inglese =h9

Cattedre di lingua francese = h 6

Cattedre di arte e immagine= h 6

Cattedre di tecnologia= h 6

Cattedre di Scienze motorie= h 6

Cattedre di ed. musicale = h 6

Cattedre di sostegno a. sc. 2016/2017 n. 2 docenti + h9 Cattedre di sostegno a. sc. 2017/2018 n. 3 docenti Cattedre di sostegno a.sc. 2018/2019 n. 2 docenti

• ins. religione h. 2

Scuola secondaria di I grado di Sant'Alessio

n. 3 classi : n. 2 classi tempo scuola 36; n. 1 classe tempo scuola h 30

Cattedre di lettere (H 39)= n.2 + h3

Cattedre di scienze matematiche (24)= n.1 + h6

Cattedre di lingua inglese =h9

Cattedre di lingua francese = h 6

Cattedre di arte e immagine= h 6

Cattedre di tecnologia= h 6

Cattedre di Scienze motorie= h 6

Cattedre di ed. musicale = h 6 51

• ins. religione h. 3

La consistenza dell'organico potrebbe, ovviamente variare nel caso in cui i Sigg. genitori variassero la richiesta di tempo scuola. per IL PERSONALE ATA si prevede per il triennio la necessità del seguente organico : n. 3 assistente amministrativi n. 13 collaboratori scolastici

Quantificazione delle Risorse e Determinazione del Fabbisogno Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 119, tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 1, commi 332, 333, 334, della legge 29 dicembre 2014, n. 190. Allo stato attuale il personale ATA assegnato all’Istituto Comprensivo ammonta a 3 unità di assistente amministrativo e 13 unità di collaboratore scolastico , unità che, secondo la limitazione introdotta dalla nota n 25141 del 10.06.2015 che impartisce forti limitazioni alla sostituzione di personale amministrativo e collaboratori scolastici in caso di assenza per malattia e considerato che almeno 5 unità fra collaboratori e assistenti usufruiscono dei permessi mensili della legge 104, risultano insufficienti. Questo contribuisce a rendere difficoltoso mantenere una efficiente gestione amministrativa della scuola dal momento che l’Istituto comprensivo è costituito da sei sedi disseminate su 4 comuni divise tra scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado, con tempo prolungato, classi a 40 ore e sezioni musicali e considerato che alcuni plessi si articolano in più piani. Si ritiene quindi necessaria l’implementazione di tale dotazione di una unità per il personale amministrativo e di due unità per collaboratore scolastico. Nonostante ciò l’organizzazione amministrativa, tecnica e generale, sulla base della proposta del piano di lavoro e nel rispetto di quanto previsto nella Contrattazione Integrativa d’Istituto, prevede degli orari di servizio e di lavoro che garantiscano la piena attuazione delle attività scolastiche e l’apertura al pubblico, sia in orario antimeridiano

52 che pomeridiano e delle attività funzionali al Piano dell’Offerta Triennale. LA GESTIONE E AMMINISTRAZIONE viene improntata per quanto possibile a criteri di efficienza efficacia, economicità, trasparenza, nonché dei principi e criteri in materia di valutazione delle strutture e di tutto il personale delle amministrazioni pubbliche e di azione collettiva. Si provvede alla VALORIZZAZIONE DEL PERSONALE docente ed ATA, ricorrendo alla programmazione di percorsi formativi finalizzati al miglioramento della professionalità teorico–metodologico, didattica, e amministrativa, alla innovazione tecnologica, agli stili di insegnamento, alla valutazione formativa e di sistema. L’istituto promuove tutte quelle iniziative volte alla sburocratizzazione e semplificazione dell’attività scolastica quali: COMUNICAZIONE PUBBLICA cioè l’insieme di attività rivolte a rendere visibile azioni e le iniziative sviluppate dall’istituto ed anche ad acquisire le percezioni sulla qualità del servizio erogato all’utenza. In questo processo bidirezionale, saranno utilizzati differenti mezzi di comunicazione puntando soprattutto ad una: • INTENSIFICAZIONE TECNOLOGICA ed utilizzo della LIM (Lavagna interattiva multimediale); • Comunicazioni scuola-famiglia: un sistema informatizzato per la registrazione e la visualizzazione online delle e valutazioni degli studenti. (registro elettronico già in uso); • Potenziamento del sito web per rendere visibile l’offerta formativa dell’istituto, pubblicazioni di newsletter informative curate sia dai docenti che dagli studenti, tutte le deliberazioni, albo pretorio amministrazione trasparente • Scuola - famiglia : un sistema informatizzato per la registrazione e la visualizzazione online delle valutazioni degli studenti; • Uso di programmi applicativi digitali per la gestione semplice e veloce di alunni, personale, stipendi e bilanci, modelli e metodologie per una maggiore dematerializzazione dell’attività scolastica, ricorso a DOTAZIONI STRUMENTALI per l’ampliamento della dotazione tecnologica e l’offerta di formazione nell’ambito delle tecnologie digitali per la promozione dell’uso delle tecnologie nella didattica quotidiana SOPRATTUTTO attraverso l’adesione ai progetti PON. • Una maggiore sinergia tra comuni e scuola per soddisfare il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani di miglioramento

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dell'istituzione scolastica previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80. Ciò naturalmente porta ad un fabbisogno di strutture, quali palestre e attrezzature per le varie sedi così strutturate: Contura Infanzia: implementazioni reti wireless e LAN e dotazione laboratoriali: PC, notebook e Lim. S. Alessio Infanzia primaria e secondaria I grado : Palestra, implementazioni reti wireless e LAN e dotazione laboratoriali : PC , notebook e Lim. Antillo Infanzia primaria e secondaria I grado implementazioni reti wireless e LAN e dotazione laboratoriali : PC , notebook e Lim. Savoca – Primaria e secondaria di I grado implementazioni reti wireless e LAN pc , notebook e Lim. S Teresa di Riva secondaria di I grado Palestra, implementazioni reti wireless e LAN PC , notebook e Lim.

Regolamento d'Istituto

Parte 1. REGOLAMENTO ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA

1.a. Tempo scuola , pag. 5 1.a.1. Calendario scolastico 1.a.2. Orario di funzionamento dei plessi

1.b. Locali e attrezzature , pag. 5 1.b.1. Uso dei locali scolastici 1.b.2. Uso dei laboratori multimediali 1.b.3. Uso della palestra 1.b.4. Uso dei sussidi e del materiale scolastico 1.b.5. Uso del fotocopiatore 1.b.6. Conservazione delle strutture e delle dotazioni 1.b.7. Uso del laboratorio scientifico 1.b.8. Cortili

1.c. Servizi , pag. 9 1.c.1. Servizi accessori 1.c.2. Trasporto alunni

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1.c.3. Servizio mensa 1.c.4. Biblioteca alunni 1.c.5. Biblioteca docenti 1.c.6. Uffici amministrativi

1.d. Divieti , pag. 15 1.d.1. Divieto di fumare nell’edificio scolastico 1.d.2 Divieto di utilizzare il telefono cellulare e relativo sistema sanzionatorio

Parte 2. REGOLAMENTO AREA ALUNNI

2.a. Regole generali , pag. 17 2.a.1. Ingresso a scuola 2.a.2. Uscita da scuola 2.a.3. Ritardi e uscite anticipate 2.a.4. Assenze 2.a.4.1.Validità anno scolastico 2.a.5. Intervallo 2.a.6. Intermensa 2.a.7. Accesso ai servizi 2.a.8. Norme di igiene personale 2.a.9. Abbigliamento

2.b. Iscrizioni e formazione classi 2.b.1. Obbligo scolastico 2.b.2. Iscrizione alunni 2.b.3. Formazione classi prime 2.b.4. Sdoppiamento delle classi 2.b.5. Inserimento alunni disabili 2.b.6. Inserimento alunni stranieri 2.b.7. Inserimento alunni ripetenti

2.c. Il sistema sicurezza d’istituto 2.c.2. Pronto soccorso 2.c.3. Infortuni e relativa assicurazione

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2.d. Attività extracurricolari 2.d.1. Viaggi e visite di istruzione 2.d.2. Iniziative sportive 2.d.3. Iniziative ricreative 2.d.4. Attività integrative di insegnamento

2.e. Regolamento disciplinare 2.e.1. Regole generali di comportamento ed uso del telefono cellulare 2.e.2. Comportamento nei locali scolastici 2.e.3. Regole e comportamento in palestra 2.e.4. Uso del materiale scolastico e dei sussidi 2.e.5. Provvedimenti disciplinari 2.e.6. Disciplina: sanzioni 2.e.7. Entità delle punizioni secondo la natura della mancanza 2.e.8. Impugnazioni – Regolamento dell’Organo di Garanzia 2.e.9. Patto educativo di corresponsabilità

Parte 3. REGOLAMENTO PERSONALE

3.a Personale docente , pag. 33 3.a.1. Norme di servizio 3.a.2. Orario di servizio 3.a.3. Adempimenti generali 3.a.3.1. Doveri 3.a.3.2. Orari 3.a.3.3. Registri 3.a.3.4. Verifica e Valutazione degli alunni 3.a.4. Permessi 3.a.5. Ferie 3.a.6. Assegnazione dei docenti ai plessi 3.a.7. Assegnazione dei docenti alle classi 3.a.8. Docenti perdenti posto 3.a.9. Sostituzione dei docenti assenti 3.a.10. Individuazione dei responsabili di funzione 3.a.11. Individuazione dei docenti Funzioni Strumentali al POF 3.a.12. Adozione libri di testo 56

3.b. Personale non docente 3.b.1. Orario di servizio 3.b.2. Adempimenti generali 3.b.3. Accordi per la gestione degli spazi e dei locali

Parte 4. REGOLAMENTO RAPPORTI SC UOLA FAMIGLIA

4.a. Comunicazioni personali , pag. 39 4.a.1. Comunicazioni sul libretto/diario 4.a.2. Colloqui con i docenti 4.a.3. Segnalazioni e convocazioni dei docenti 4.a.4. Intesa educativa

4.b. Comunicazioni generali 4.b.1. Assemblee di classe/di sezione 4.b.2. Assemblee dei genitori 4.b.3. Notiziario d’istituto 4.c.3. Sito d’istituto

Parte 5. REGOLAMENTO SCUOLA-ENTI LOCALI

5.a. Strutture scolastiche , pag. 41 5.a.1. Uso degli spazi e delle attrezzature da parte di altri enti

5.b. Servizi , 5.b.1. Gestione del trasporto alunni 5.b.2. Servizio mensa 5.b.3. Criteri per la costituzione della Commissione Mensa 5.b.4. Servizi sociali

PARTE 1

REGOLAMENTO ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA

1.a. TEMPO SCUOLA 1.a.1. CALENDARIO SCOLASTICO

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Con l’autonomia scolastica, gli adattamenti del calendario scolastico sono stabiliti dalle istituzioni scolastiche in relazione alle esigenze derivanti dal Piano dell’Offerta Formativa, nel rispetto delle funzioni in materia di determinazione del calendario scolastico esercitate dalle Regioni a norma dell’art. 138 DL 112. L’articolazione delle lezioni si attua in non meno di cinque giorni settimanali. Possono essere adottate, su specifico progetto con delibera del Collegio dei Docenti, unità di insegnamento non coincidenti con l’unità oraria, ma tale adozione non può comportare la riduzione dell’orario obbligatorio annuale; pertanto devono essere recuperate le residue frazioni di tempo.

1.a.2. ORARIO DI FUNZIONAMENTO DEI PLESSI

L’orario in adozione nell’istituto è il seguente: scuola dell’infanzia : l’orario è articolato in 5 giorni settimanali, da lunedì a venerdì con il seguente orario: 8.30 – 16.30 con ingresso anticipato alle ore 8,00 per gli alunni con entrambi i genitori lavoratori; scuola primaria : l’orario è articolato in 5 giorni settimanali, da lunedì a venerdì, con i seguenti orari: Antillo 8,,30 – 16,30 tutti i giorni; Rina –Savoca 8,30–16,30 lunedì, 8,30–13,30 martedì, giovedì e venerdì, 8,30–17,30 mercoledì; S.Alessio S. 8,3013,30 lunedì, mercoledì e venerdì, 8,3016,30 martedì, 8,3017,30 giovedì; scuola secondaria di 1° grado : l’orario è articolato in 5 giorni settimanali, da lunedì a venerdì, con i seguenti orari: S. Teresa di Riva “Petri” 8,0014,00 lunedì, martedì e giovedì, 8,0017,00 mercoledì e venerdì, S. Teresa di Riva Bucalo 8,2014,20 lunedì, martedì e giovedì, 8,2017,20 mercoledì e venerdì; Antillo 8,0017,00 lunedì e mercoledì, 8,0014,00 martedì, giovedì e venerdì; RinaSavoca 8,0014,00 lunedì, mercoledì e venerdì, 8,0017,00 martedì e giovedì; S. Alessio S. cl. 1^ 8,0014,00 tutti i giorni, cl.2^ e 3^ 8,00 17,00 lunedì e venerdì, 8,0014,00 martedì, mercoledì e giovedì.

1.b. LOCALI E ATTREZZATURE 1.b.1. USO DEI LOCALI SCOLASTICI

Gli alunni devono avere la massima cura degli ambienti e degli arredi.

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In caso di danni dovuti ad atti volontari e dolosi di cui sia accertata la responsabilità, sono soggetti a provvedimento disciplinare e le famiglie sono tenute a rifondere all’Istituto o all’Amministrazione comunale le spese necessarie per le riparazioni o le sostituzioni degli oggetti danneggiati.

1.b.2. USO DEI LABORATORI MULTIMEDIALE L’uso dei laboratori richiede particolare attenzione e la necessità di seguire le seguenti indicazioni: • Il Laboratorio multimediale e le apparecchiature che vi trovano collocazione costituiscono parte integrante del patrimonio dell’Istituto e, in quanto tali, vanno utilizzate con tutti gli accorgimenti che ne garantiscano il buon uso e la conservazione. • Il Laboratorio multimediale è destinato allo svolgimento delle attività didattiche che richiedono l’utilizzo di supporti informatici e multimediali, alle attività di alfabetizzazione informatica, all’addestramento all’uso di programmi e di pacchetti informatici funzionali all’apprendimento e all’autoapprendimento.

• All’intermo del Laboratorio sono custoditi materiali hardware e software, che sono assunti nell’inventario del Plesso e dell’Istituto; in particolare ogni PC è dotato di una scheda tecnica che ne descrive le caratteristiche e ne dichiara i programmi installati. • L’utilizzo del Laboratorio multimediale è disciplinato secondo un sistema di prenotazione, consistente nella compilazione di una scheda (data, ora, classe) che è affissa sulla porta dell’aula e in sala docenti. • Il Responsabile del Laboratorio sovrintende al sistema delle prenotazioni e garantisce che tutte le classi usufruiscano delle stesse opportunità. • I docenti che usufruiscono del Laboratorio richiedono le chiavi al Collaboratore scolastico addetto (all’Ufficio di Segreteria per la sede centrale) e le riconsegnano allo stesso al termine delle attività (salvo consegna tacita a collega subentrante). • L’accesso al Laboratorio multimediale è consentito agli alunni soltanto se accompagnati da un docente. • E’ opportuno che i lavori degli alunni siano salvati e conservati nella cartella di Desktop che riporta l’indicazione della Classe di appartenenza; ogni file vagante sarà eliminato. • I docenti accompagnatori devono vigilare affinché gli alunni utilizzino soltanto le cartelle di loro competenza, non modifichino le impostazioni dello schermo (sfondi, salvaschermo, puntatori,...), non danneggino i PC (in particolare i mouse) e le altre periferiche.

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• Non è consentito installare alcun nuovo tipo di software o programmi senza aver prima avvertito il Responsabile di Laboratorio. • Non è consentito agli alunni usare chiavi Usb e introdurre nei PC floppy disk e CD di loro proprietà. . I signori docenti devono effettuare, al momento dell’utilizzo, la scansione ogni volta che utilizzano chiavi Usb o floppy disk o CD di loro proprietà. • L’accesso alla rete Internet deve essere autorizzato dal docente accompagnatore e avvenire sotto la sua stretta sorveglianza. • Al termine delle attività i PC devono essere spenti e gli interruttori generali di alimentazione, collocati vicino alla porta d’ingresso dell’aula, devono essere posti sulla posizione OFF. • Qualsiasi problema relativo al funzionamento delle apparecchiature o dei programmi deve essere segnalato tempestivamente al Responsabile del Laboratorio multimediale; l’apparecchiatura deve essere posta fuori servizio tramite apposito cartello, in attesa dell’intervento di ripristino. • Il Responsabile di laboratorio è tenuto a segnalare tempestivamente, tramite l’apposito modulo, ogni eventuale guasto o anomalia all’Assistente amministrativo addetto al coordinamento del servizio di assistenza, il quale provvede a richiedere l’intervento del tecnico. • Nei Plessi in cui sia disponile una postazione di lavoro riservata ai docenti gli alunni non possono utilizzarla. • I docenti hanno libero accesso al Laboratorio multimediale e alla eventuale postazione riservata per tutte le necessità connesse alla didattica e alla funzione docente. • Le attrezzature e i collegamenti telematici non possono essere utilizzati per scopi extrascolastici.

1.b.3. USO DELLA PALESTRA

Le palestre e le attrezzature che vi trovano collocazione costituiscono parte integrante del patrimonio dell’Istituto e, in quanto tali, vanno utilizzate con tutti gli accorgimenti che ne garantiscano il buon uso e la conservazione. L’accesso alle palestre è consentito agli alunni soltanto se accompagnati da un docente. Non è consentito agli alunni utilizzare le attrezzature sportive, fisse o mobili, se non dietro autorizzazione del docente. 60

Gli alunni devono presentarsi in palestra con materiale adeguato: • Maglietta di cotone a maniche corte o canotta sportiva pulita, da indossare soltanto al momento della lezione e di misura adeguata (con pancia coperta) • Calzoni corti o lunghi elastici • Felpa della tuta in caso di temperatura bassa • Scarpe da ginnastica pulite, da indossare obbligatoriamente soltanto in palestra, e ben Allacciate. Gli alunni non possono presentarsi in palestra con piercing, orecchini, orologi ingombranti e con qualunque altro oggetto che possa risultare pericoloso per sé e per gli altri in caso di caduta, contatto, scontro, pallonata. Gli alunni, nel corso della lezione, devono attenersi alle istruzioni fornite dal docente; ogni comportamento trasgressivo sarà immediatamente sanzionato, al fine di garantire lo svolgimento delle attività in un clima di sicurezza.

Gli alunni possono essere esonerati dalle lezioni di educazione fisica o motoria per giustificati motivi di salute: • Per 1 giorno con giustificazione adeguata a firma del genitore, da compilarsi sul diario o sul libretto dell’alunno • Per più giorni con certificato medico che specifichi la motivazione e la durata dell’esonero. L’esonero sarà formalizzato con comunicazione scritta del dirigente scolastico. Per un malessere improvviso competerà al docente intervenire per un’eventuale richiesta di soccorso o, se del caso, consentire all’alunno di astenersi dal prosieguo della lezione. L’esonero dalle lezioni è da intendersi limitato alla parte di attività pratica. L’alunno esonerato è tenuto comunque a seguire le spiegazioni del docente e a svolgere i compiti eventualmente assegnati a livello di studio teorico. Agli alunni che non dovessero rispettare il presente Regolamento e non si attenessero a principi di corretto comportamento con il docente e con i compagni potrà essere interdetta la partecipazione alla lezione di educazione fisica o motoria. A carico degli stessi potranno essere adottati adeguati provvedimenti disciplinari.

1.b.4. USO DEI SUSSIDI E DEL MATERIALE SCOLASTICO

All’inizio dell’anno scolastico sarà comunicato alle famiglie l’elenco del materiale occorrente.

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Ogni allievo deve avere tutto il necessario per la giornata, secondo l’orario stabilito e fatto pervenire alle famiglie. E’ inopportuno portare materiale scolastico non necessario all’attività della giornata; al fine di evitare il trasporto quotidiano di pesi eccessivi, gli alunni possono lasciare in classe i materiali autorizzati dagli insegnanti, lì ove possibile. I docenti verificano periodicamente il carico degli zaini al fine di garantire l’osservanza delle regole definite dai due commi precedenti. E’ fatto divieto di portare a scuola materiale che non riguarda le attività scolastiche.

1.b.5. USO DEL FOTOCOPIATORE

Criteri di fondo che tutti gli operatori scolastici sono tenuti a rispettare: 1.Vanno richieste le fotocopie effettivamente necessarie all’attività scolastica (verifiche, test, portfolio, schede di lavoro, comunicazioni alle famiglie,...) così come da budget comunicato dall’ufficio e comunque entro il limite stabilito; l’uso del fotocopiatore oltre tale limite è consentito con spese a carico del richiedente 2. La richiesta deve pervenire esclusivamente dai docenti e non dagli alunni 3. La richiesta del docente deve essere presentata ai collaboratori scolastici con un minimo di 3 giorni di preavviso, al fine di agevolare il lavoro esecutivo 4. La realizzazione delle fotocopie è di esclusiva competenza dei collaboratori scolastici (e degli assistenti amministrativi per gli uffici centrali) 5. Non è consentito riprodurre testi, né per uso dei docenti né per bisogno degli alunni, sia per evitare costi eccessivi che per rispettare le norme sui diritti d’autore Solo il personale di segreteria è autorizzato ad usare direttamente la fotocopiatrice. La necessità di tenere sotto controllo l’impiego delle risorse necessarie ad assicurare un efficace servizio (costi di noleggio, manutenzione, toner, carta,...) impone di dover programmare il numero delle copie eseguibili, sulla base di parametri quantitativi stabiliti per ciascun Plesso. A tal fine sono stati considerati il numero degli alunni/plesso, dei docenti/plesso, le esigenze relative al Portfolio degli alunni, quelle relative alle comunicazioni scuolafamiglia e al progetto orientamento. I parametri e la relativa programmazione hanno valore indicativo, ma vanno comunque rispettati. E’ opportuno annotare su apposito quaderno il numero di fotocopie effettuate da ciascun docente. Il Responsabile organizzativo di plesso procede alla verifica quadrimestrale delle copie prodotte.

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Ai sensi della Legge 241, il genitore o chiunque dimostri di avere un interesse legittimo può chiedere le fotocopie di documenti giacenti presso gli uffici di segreteria al costo di € 0.40 per il formato A3 e di € 0.20 per il formato A4 per ciascuna facciata.

1.b.6. CONSERVAZIONE DELLE STRUTTURE E DELLE DOTAZIONI TECNOLOGICHE

La conservazione delle strutture e delle dotazioni didattiche è affidata ai Docenti responsabili delle varie attività, nominati dal Collegio Docenti, che relazionano, al termine di ogni anno scolastico, sullo stato del materiale a loro affidato. Gli stessi docenti riferiscono al Responsabile di plesso e al dirigente scolastico circa lo stato di conservazione e di efficienza del materiale e dei sussidi ogni qualvolta si verifichino guasti o vengano prodotti dei danni alle attrezzature, specificando se si tratta di incidente fortuito o di danno volontario.

L’accesso ai laboratori e alle aule speciali e l’utilizzo delle attrezzature sono autorizzati solo in presenza di un docente responsabile. Le attrezzature, al termine delle esercitazioni, vanno ricollocate al loro posto.

1.b.7. USO LABORATORIO SCIENTIFICO

NORME GENERALI

1. L’aula è fruibile da tutte le classi , anche della Scuola primaria. 2. L’avvicendamento delle classi è reso possibile attraverso una prenotazione settimanale su un apposito schema disposto in aula insegnanti 3. Quando l’aula non è occupata deve essere chiusa a chiave (i collaboratori scolastici sono i consegnatari delle chiavi). 4. Non è consentito il prestito di alcun tipo di attrezzatura didattica o scientifica. 5. Si consiglia di utilizzare i materiali in laboratorio. Qualora, i materiali fossero utilizzati all’interno della classe, questi devono essere poi riposti con cura e tempestivamente. Per necessità diverse contattare il Responsabile del laboratorio. 6. Ogni eventuale danno o ogni eventuale mancanza deve essere comunicata tempestivamente al docente responsabile. 7. La presenza della classe nel laboratorio viene registrata su un apposito registro (data, ora, classe, materiale utilizzato, docente responsabile)

NORME PER GLI INSEGNANTI 63

1. L’accesso al Laboratorio scientifico è consentito agli alunni soltanto se accompagnati da un docente. 2. I docenti che utilizzano l’aula devono provvedere a lasciare, nel limite del possibile, gli strumenti e le attrezzature puliti e riposti. 3. La vetreria può essere lasciata pulita sul lavandino. 4. non si devono lasciare strumenti o attrezzature sui tavoli. 5. Nel caso di esperimenti in “corso” è necessario indicare, vicino ai materiali lasciati momentaneamente esposti, il nome del docente e della classe responsabili di tale attività 6. È vietato lasciare strumenti o sostanze pericolose incustodite.

NORME PER GLI ALUNNI

1. Cooperare con l’insegnante mantenendo un comportamento corretto e cercando di evitare danni ai locali e ai materiali. 2. Utilizzare con cura il materiale del laboratorio e non asportare nulla. 3. non utilizzare il laboratorio per consumare la merenda. 4. Lasciare il posto di lavoro in ordine.

1.b.8 . CORTILI

I cortili di cui eventualmente dispongono i plessi, sono interdetti all’accesso degli automezzi e dei motocicli in qualsiasi ora, a meno che dagli enti locali, proprietari degli immobili scolastici, non vengano creati percorsi separati: uno da destinare solamente ai pedoni e l’altro alle autovetture.

1.c. SERVIZI 1.c.1 . SERVIZI ACCESSORI

Sono organizzati nei singoli plessi dei servizi accessori in risposta a particolari esigenze delle famiglie. Questi possono riguardare il servizio di prescuola e/o di doposcuola e sono gestiti, a seconda dei casi, da personale della scuola o dell’Ente Locale o da Associazioni o da ex docenti volontari. Agli alunni che usufruiscono dei servizi accessori si richiede un comportamento corretto e rispettoso delle persone e dell’ambiente.

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1.c.2 . TRASPORTO ALUNNI

Il servizio di trasporto con scuolabus è organizzato e gestito dalle Amministrazioni comunali, che ne determinano l’organizzazione, il percorso, il costo, le modalità di abbonamento. Sono interessati al servizio gli alunni della scuola dell’infanzia e primaria e della scuola secondaria di 1° grado. All’inizio dell’anno scolastico le famiglie interessate al trasporto devono compilare il modulo di adesione che deve essere riconsegnato agli uffici comunali. Durante il tragitto casascuola e viceversa gli alunni sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e rispettoso. Durante eventuali soste per motivi tecnici, è vietato scendere dal mezzo di trasporto per qualsiasi ragione. I comportamenti scorretti e ripetuti saranno segnalati dagli accompagnatori alle rispettive Amministrazioni e ai docenti, che provvedono ad informare la famiglia tramite avviso sul libretto personale o sul diario. L’alunno che persevererà nel comportamento scorretto verrà spostato ai primi posti e, perdurando tale comportamento, potrà essere privato, su decisione dell’Amministrazione comunale, del servizio di trasporto per il tempo che sarà ritenuto congruo dall’Amministrazione stessa.

1.c.3 . SERVIZIO MENSA

In tutte le scuole dell’Istituto Comprensivo è istituito il servizio mensa ad opera delle rispettive Amministrazioni comunali. All’inizio dell’anno scolastico, le famiglie che intendono usufruire regolarmente del servizio mensa, sottoscrivono un modello di adesione predisposto dall’Amministrazione comunale competente. Il costo del buonopasto è determinato annualmente dalle Amministrazioni comunali. Tutti gli alunni possono usufruire del servizio mensa, consegnando un buonopasto all’inizio delle lezioni. L’alunno sprovvisto di buono è ammesso al servizio a condizione che consegni il buono arretrato la volta successiva o, comunque, nell’arco di una settimana. La scuola assicura il servizio di assistenza alla mensa e al periodo di interscuola e si impegna affinché il gestore del servizio mensa sia disponibile a tener conto degli alunni che, per motivi religiosi, culturali o per motivi attestati di salute, richiedano un menù diversificato. 65

La scuola deve comunicare alla famiglia il menù. L’assistenza alla mensa rientra tra i doveri di servizio dei docenti. All’inizio dell’anno scolastico, i docenti di ciascun plesso concordano, all’interno dell’orario delle lezioni, le turnazioni relative alla loro presenza a mensa. In caso di assenza dell’insegnante di turno i colleghi lo sostituiscono in accordo con il responsabile organizzativo di plesso. Alla prima ora di lezione, il collaboratore scolastico raccoglie i buoni pasto, segna il numero delle adesioni di alunni per ciascuna classe su apposito registro e contatta la ditta per comunicare il numero dei pasti occorrenti.

L’alunno che, occasionalmente, non intende usufruire del servizio mensa deve presentare comunicazione scritta da parte del genitore. L’insegnante di turno alla mensa controlla le presenze e, per qualsiasi variazione rispetto all’elenco, appura la motivazione. Gli alunni devono essere accompagnati in mensa da un insegnante. Gli alunni, ai fini dell’assistenza, sono suddivisi in gruppi di entità numerica non superiore a 25. Vengono richiesti i seguenti comportamenti:

• lavarsi le mani prima di andare a tavola • entrare in aulamensa quando è presente il docente di turno • parlare con un adeguato tono di voce • assaggiare di tutto • usare correttamente le posate • evitare di allontanarsi dal proprio posto durante il pasto • non cambiare il posto assegnato ai tavoli • rispettare i commensali • rispettare il personale ausiliario • al termine del pasto, lasciare ordinatamente il locale mensa, dopo aver gettato quanto utilizzato e i residui del pasto, secondo i criteri di smaltimento differenziato • provvedere alla pulizia dei denti, utilizzando l’occorrente che deve essere lasciato in luogo apposito, se l’età degli alunni e la disponibilità di servizi igienici lo consentono • nell’interscuola restare con il proprio gruppo e non entrare nelle classi • dedicare il tempo dell’interscuola al gioco libero/ strutturato/ organizzato • evitare, tuttavia, tutti i giochi che possano provocare affaticamento ed eccessiva traspirazione

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• recarsi ai servizi e lavarsi le mani prima dell’inizio delle lezioni • presentarsi in condizioni accettabili alla ripresa delle lezioni pomeridiane (pertanto tenere, eventualmente, l’occorrente per un rapido cambio). Gli alunni, che non dimostrano un comportamento corretto e responsabile, possono essere collocati su un tavolo a parte per la durata del pranzo. Durante l’interscuola i docenti hanno il compito di assistenza solo nei confronti degli alunni che hanno usufruito del serviziomensa. Gli altri non possono partecipare ai giochi o entrare nei gruppi organizzati, ma devono aspettare la ripresa dell’attività didattica.

Le contravvenzioni ripetute e gravi ai comportamenti sopra riportati sono segnalate dal docente di turno sul giornale di classe e possono essere seguite da provvedimento disciplinare.

Per la scuola Secondaria di primo grado si stabilisce, inoltre, quanto segue: a. i partecipanti alla mensa devono restare a tavola almeno fino alle ore 13.30 e allontanarsi solo in caso di estrema necessità, dietro autorizzazione del prof. addetto alla vigilanza; b. al termine del pasto gli alunni, se il tempo lo permette, utilizzano il cortile lato monte; ogni docente, terminato il pranzo alle ore 13.35 circa, è libero di portare i ragazzi in aula; c. i docenti addetti alla vigilanza sono tenuti a condurre gli alunni nelle aule, entro le ore 13.55 circa, e a vigilarli fino all’arrivo dei colleghi, che deve avvenire entro le ore 14.00.

1.c.4 . BIBLIOTECA ALUNNI/DOCENTI Premessa La Biblioteca, servizio informativo e documentario della comunità scolastica, concorre a garantire il diritto ad accedere liberamente alla cultura, ai documenti, alle informazioni, alle espressioni del pensiero e della creatività umana, secondo i principi previsti dalla Costituzione Italiana quali fondamenti della società civile e della convivenza democratica. Il Regolamento della Biblioteca scolastica, patto fra biblioteca ed utenti, contiene impegni reciproci e quindi regole per entrambe le parti. I principi generali della biblioteca sono contenuti nelle Raccomandazioni per le biblioteche pubbliche dell’IFLA

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(International Federation of Library Associations and Istitutions) e nelle Linee guida dettate dall’AIB (Associazione Italiana Biblioteche). Le raccolte e i servizi di cui la biblioteca dispone non sono soggetti ad alcun tipo di censura ideologica, politica o religiosa, né a pressioni commerciali. La biblioteca rispetta la riservatezza dei dati personali, delle informazioni ricercate e delle letture preferite dai propri utenti.

Regolamento

1. La consultazione è aperta a studenti e studiosi anche esterni alla scuola 2. Sono ammessi alla consultazione ed al prestito esclusivamente i docenti, gli studenti ed il personale di questa scuola. Gli eventuali utenti esterni dovranno preventivamente munirsi di un permesso scritto rilasciato dalla Dirigente scolastica. 3. All'atto della richiesta l'utente esterno è tenuto ad esibire un documento di identità. 4. La richiesta di consultazione o prestito è strettamente personale. 5. Il prestito ha la durata di 20 giorni e può essere rinnovato solo se il libro in questione non è stato richiesto da altri utenti. 6. Il prestito è limitato a due libri. Gli studenti dell’ultimo anno e tutti coloro che, per motivi di studio o di ricerca, abbisognano di un numero di libri maggiore dovranno munirsi di un permesso scritto della Dirigente scolastica. 7. I libri sono dati in consultazione previa consegna al personale di turno, in caso di utenti esterni, di un documento di identità personale e vanno riconsegnati entro le ore 13,30. 8. I libri devono essere restituiti senza sottolineature, segni di penna, tracce di evidenziatore ecc. e comunque nelle condizioni in cui sono stati consegnati all'utente. 9. I frequentatori della biblioteca sono tenuti a rispettare rigo rosa mente il silenzio e le norme di comportamento indicate dal personale.

Servizi

La Biblioteca offre agli utenti servizi di consultazione e prestito Ordinamento Interno

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a) Tutti i volumi delle opere a stampa, le stampe, i manifesti etc. dovranno portare impresso il timbro col nome della scuola. b) Per i volumi a stampa tale bollo va impresso nel frontespizio e sopra una pagina determinata dell'interno, sempre la stessa. c) Al materiale che non sia possibile bollare verrà applicato un cartellino con le indicazioni di cui sopra e possibilmente data e luogo del rinvenimento, provenienza o acquisto. d) Tutte le opere editoriali e non che entrano in Biblioteca vanno immediatamente registrate nel "registro d'ingresso" computerizzato. e) Il numero progressivo d'inventario va indicato sull'opera stessa ad inchiostro. f) Ogni opera avrà la sua collocazione indicata dalla segnatura riportata all'esterno ed all'interno di ogni volume o pezzo. g) Ogni variazione che si rendesse necessaria nella segnatura e nelle altre indicazioni contenute nei registri, negli inventari, nei volumi e nelle schede va fatta semplicemente cancellando con un tratto di inchiostro rosso, in modo da lasciare visibili le indicazioni precedenti, ed aggiungendo le nuove ad inchiostro nero. h) Nei registri e negli inventari va annotata in margine il motivo della variazione. i) All'interno della copertina di ogni volume pervenuto in omaggio viene applicato un cartellino contenente il nome del donatore e la data della donazione. j) Al posto di ogni libro dato in prestito o temporaneamente dislocato altrove verrà messa una scheda ed il relativo supporto con le indicazioni generali del libro e quelle relative alle motivazioni per cui l'opera si trova fuori sede e la data del prelievo. k) Analogo provvedimento andrà preso per i libri smarriti o sottratti.

Il materiale è così organizzato:

a) un inventario cronologico registra, volume per volume, le opere che entrano a far parte del patrimonio della biblioteca, con le indicazioni atte a rintracciarne la collocazione; b) un catalogo alfabetico per autori a schede, di tipo tradizionale, compilato secondo le norme in uso per le biblioteche, consente una facile e diretta consultazione; c) le opere smarrite o sottratte saranno annotate su un registro; d) con un registro è gestito il prestito interno ed esterno dei libri.

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Nella biblioteca è fatto assoluto divieto di fumare sia al personale addetto che al pubblico che la frequenta, è fatto altresì tassativo divieto di consumare cibi e bevande

Accesso La biblioteca è aperta al pubblico solo durante la normale attività didattica e non in caso di scioperi dei docenti o degli studenti o durante le autogestioni. Hanno diritto al servizio di lettura, consultazione e studio, anche con libri propri, tutti i docenti, i non docenti, gli studenti dell’Istituto e i loro genitori. Il prestito è personale, non può essere trasferito ad altri e deve concludersi con la restituzione dei documenti alla biblioteca entro il termine di scadenza. E’ aperto a tutti i docenti, al personale non docente, agli studenti dell’Istituto ed ai loro genitori. Viene registrato dal responsabile su apposito registro che l’utente è tenuto a firmare. Il prestito di libri, riviste, videocassette, CDROM è consentito nel numero massimo di due unità per volta. Il prestito ha durata di venti giorni, eventualmente rinnovabili, per i libri e le riviste, e di tre giorni per le videocassette e i CD ROM. Il responsabile provvederà ad inoltrare solleciti scritti agli utenti in caso di ritardo nella restituzione. La mancata restituzione o il danneggiamento dell’opera prestata comporta il risarcimento del danno arrecato.

Norme di comportamento

Tutti i soggetti coinvolti nella organizzazione e fruizione del servizio di biblioteca hanno diritti e doveri, in particolare:

Il responsabile della biblioteca deve: garantire il libero accesso ai documenti, alle informazioni e ai servizi disponibili in biblioteca; assistere l’utente nelle ricerche con cortesia, correttezza, disponibilità, imparzialità.

L’utente deve: rispettare le regole della biblioteca e le scadenze nella restituzione; rispettare gli orari, le norme elementari della corretta convivenza civile, il silenzio nella sala di lettura; rispettare i documenti e gli arredi senza arrecarvi danno e senza sporcare; essere cortese, corretto, collaborativi. Il responsabile può allontanare chi arrechi disturbo o mantenga comportamenti scorretti verso gli altri utenti, i documenti e gli arredi della biblioteca. In ogni caso il 70 mancato rispetto del regolamento comporta la segnalazione alla Dirigente scolastica per gli eventuali provvedimenti disciplinari. L’accesso alla biblioteca per gli alunni, o agli spazi destinati alla lettura, è assicurato a tutte le classi nell’orario prestabilito da ciascun docente responsabile per il plesso; deve avvenire sotto il controllo del docente responsabile del comportamento degli alunni e del rispetto del bene pubblico. Possono essere dati in lettura tutti i testi che non facciano parte di collane o di enciclopedie o che comunque vengano utilizzati più frequentemente per la consultazione. Il prestito avviene tramite un docente di classe, con annotazione dei dati del richiedente, del testo richiesto, della data di prelevamento; va poi registrata la data di riconsegna, che deve avvenire entro un mese. Dopo l’uso o la consultazione i libri vanno ricollocati al loro posto. I libri dati in prestito devono essere riconsegnati entro il mese di maggio di ogni anno, fatte salve alcune giustificate deroghe. L’alunno che danneggi o non restituisca un’opera è tenuto alla sostituzione con un altro esemplare identico o al risarcimento del danno. La catalogazione di nuovi libri è di competenza dell’ufficio di segreteria.

1.d. DIVIETI 1.d.1 . DIVIETO DI FUMARE NELLE SCUOLE

Tutto il personale della scuola è tenuto al rispetto di quanto previsto dall’articolo 51 della legge n.3 del 16012003 e dal DDL Lorenzin del 26072013 (esteso alle scuole dal CdM in data 09092013)

E’ vietato fumare in tutti gli spazi scolastici,comprese le aree all’aperto di pertinenza delle scuole e in tutti gli ambienti che possono essere frequentati dagli alunni o dove è in corso una riunione. Il mancato rispetto della norma comporta ammonimenti disciplinari e sanzioni pecuniarie anche per l'utilizzo delle sigarette elettroniche

1.d.2 . DIVIETO DI UTILIZZARE IL TELEFONO CELLULARE E RELATIVO SISTEMA SANZIONATORIO

(vedi Parte 2 – REGOLAMENTO AREA ALUNNI: 2.e REGOLAMENTO DISCIPLINARE, 2.e.1 REGOLE GENERALI DI COMPORTAMENTO)

1 .d.3 DIVIETO DI PUBBLICARE IMMAGINI SU FACEBOOK E SIMILI

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Tutto il personale della scuola è tenuto al rispetto di quanto previsto dalla normativa:

Per pubblicare l’immagine di una persona non famosa occorre la sua autorizzazione (art. 96 legge 633/41); non possono mai essere pubblicate immagini di minori. Pertanto si invita tutto il personale a non pubblicare autonomamente immagini relative ad attività scolastiche, ma a rivolgersi al Dirigente Scolastico e al responsabile del sito per l’eventuale pubblicazione sul sito istituzionale o sul profilo facebook dell’Istituto.

Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità

La presente Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità ("Dichiarazione", "Condizioni" o "DDR") è stata estratta dai Principi di Facebook e regola il rapporto con gli utenti e con chiunque interagisca con Facebook.

Protezione dei diritti di terzi Rispettiamo i diritti di terzi e ci aspettiamo che l'utente faccia lo stesso.

È vietato pubblicare o eseguire azioni su Facebook che non rispettano i diritti di terzi o le leggi vigenti.

Se un utente raccoglie informazioni dagli altri utenti, deve: ottenere la loro autorizzazione, specificare di essere lui/lei (e non Facebook) a raccogliere le informazioni e pubblicare una sua normativa sulla privacy che spieghi quali informazioni raccoglie e come le utilizza.

È vietato pubblicare documenti di identità o informazioni finanziarie riservate su Facebook.

È vietato taggare o inviare inviti tramite e-mail a persone che non sono utenti di Facebook senza il loro consenso.

Cosa dice la Legge italiana

1. Per pubblicare l’immagine di una persona non famosa occorre la sua autorizzazione (art. 96 legge 633/41).

2. Se la persona non famosa viene pubblicata in maniera che non possa risultare dannosa alla sua immagine, e l’uso è solo giornalistico, l’indicazione del punto 1) si

72 può ignorare, dinanzi al diritto di cronaca esercitato dal giornalista (da valutare di caso in caso). Non possono mai essere pubblicate immagini di minori.

3. Per pubblicare con finalità giornalistiche immagini di personaggi famosi non occorre autorizzazione.

4. Occorre autorizzazione in ogni caso e comunicazione al Garante se la pubblicazione può risultare lesiva (legge 633/41), oppure se fornisce indicazioni sullo stato di salute, sull’orientamento politico, sul credo religioso o sulla vita sessuale (dlgs 196/2003).

5. Occorre autorizzazione in ogni caso se le immagini vengono usate con finalità promozionali, pubblicitarie, di merchandising o comunque non di prevalente informazione o gossip.

6. Non devono essere pubblicate immagini di minori in modo che siano riconoscibili, e questo anche nel caso di fatti di rilevanza pubblica.

In particolare, il trattamento di alcuni dati chiamati sensibili (come idee politiche, religiose, vita sessuale, salute, aspetti economici, etc) sono subordinati a un esplicito assenso da parte dell'interessato, e da controlli molto severi su coloro che raccolgono ed organizzano questi dati.

PARTE II

REGOLAMENTO AREA ALUNNI

REGOLE GENERALI

2.a.1. INGRESSO A SCUOLA

Nella scuola dell’Infanzia , onde evitare il continuo via vai di genitori che, non tenendo in alcuna considerazione gli orari d’ingresso e di uscita, creano parecchio scompiglio nell’erogazione delle attività didattiche, si decide,che le maestre dovranno cercare di rispettare il limite di tolleranza riguardo l’orario d’ingresso: entrata dalle ore 8,30 alle 9,00 con ingresso anticipato alle ore 8,00 per gli alunni con entrambi i genitori lavoratori.

Per la scuola primaria si svolge a partire da 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni antimeridiane ed è coordinato in modo da garantire la piena sorveglianza da parte

73 degli operatori scolastici, con le seguenti modalità: gli alunni, sotto la vigilanza dei collaboratori scolastici, raggiungono la propria classe dove sono attesi dal Docente in servizio.

Per la scuola secondaria di 1° grado : gli alunni, al suono della campanella, entrano nell’atrio, sempre sotto il controllo dei collaboratori scolastici in servizio, e con il docente della prima ora raggiungono ordinatamente le loro aule e si preparano all’attività didattica.

Durante l’attesa sui piazzali delle scuole, prima dell’inizio delle lezioni, non può essere assicurata dalla scuola alcuna vigilanza; pertanto l’Istituto declina ogni responsabilità in merito ad eventuali incidenti o danni a persone o a cose.

2.a.2 . USCITA DA SCUOLA

L’Uscita da scuola è regolamentata dagli appositi modelli predisposti e rinvenibili presso gli Uffici di segreteria. Ciascun genitore autorizzerà l’uscita autonoma, l’utilizzo del servizio scuolabus o la delega al ritiro dell’alunno.

Per la scuola dell’Infanzia, per la scuola Primaria e per la Scuola Secondaria al termine delle lezioni, l’uscita avviene sotto la vigilanza del personale docente (collaborato dai collaboratori scolastici) che accompagna gli alunni fino alla porta d’ingresso dell’edificio scolastico.

Il personale ausiliario, in presenza di alunni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria in prolungata attesa dei famigliari, verifica che non rimangano incustoditi; in caso contrario, provvederà alla loro custodia per 15 minuti; poi avvertirà telefonicamente la famiglia e, in caso di mancata risposta, si metterà in contatto con l’Ufficio di segreteria dell’Istituto .

2.a.3. RITARDI E USCITE ANTICIPATE

Gli alunni in ritardo, oltre sette minuti dall’orario di ingresso, devono sempre essere accolti a scuola e rimangono sotto la sorveglianza del il collaboratore scolastico di turno; sono ammessi in classe al cambio dell’ora con il permesso del docente dell’ora in cui avviene l’ingresso, il quale annoterà il ritardo sul Registro segnando una R con l’orario di arrivo .

Il ritardo, se non giustificato al momento dal genitore, deve essere segnalato sul diario o sul libretto personale e giustificato il giorno dopo. Nel caso in cui non venga 74 giustificato entro i due giorni successivi, al terzo l’alunno dovrà essere accompagnato da uno dei genitori. Qualora il ritardo sia un fatto abituale, il responsabile di plesso/coordinatore, su segnalazione del docente della prima ora, provvederà a richiamare la famiglia sul rispetto dell’orario scolastico e ad avvertire il Dirigente scolastico.

Nella scuola secondaria , i ritardi, se particolarmente frequenti, saranno valutati nell’ambito della sfera comportamentale e avranno una ricaduta sul voto del comportamento.

Le richieste di uscita anticipata devono essere segnalate dai genitori sul libretto personale. E’ indispensabile che l’alunno sia prelevato da un genitore o da persona espressamente delegata, comunque maggiorenne, che firmerà su apposito modello.

Uscita anticipata nella scuola dell’Infanzia: qualora insorgessero particolari motivi e/o esigenze improvvisi, gli alunni dovranno essere prelevati entro le ore 13,30.

Eventuali permessi permanenti, sia per entrata ritardata sia per uscita anticipata, devono essere richiesti personalmente dai genitori al Dirigente scolastico, il quale darà comunicazione al Responsabile di plesso interessato dell’avvenuta autorizzazione.

2.a.4. ASSENZE

Le assenze devono essere sempre giustificate per iscritto sul libretto personale dai genitori o da chi ne fa le veci. La firma deve corrispondere a quella apposta nel risvolto della copertina del libretto personale. Le assenze per malattia, se superiori a 5 giorni, devono essere documentate con certificato medico.

Le assenze vanno giustificate il giorno del rientro a scuola. In caso di dimenticanza, l’alunno sarà ammesso in classe con riserva, registrata sul giornale di classe (secondaria), e dovrà giustificare l’assenza il giorno successivo. In caso contrario l’assenza è considerata ingiustificata ed il docente in classe ne darà comunicazione alla segreteria perché avvisi la famiglia.

Eventuali assenze di più giorni per motivi di famiglia devono avere il carattere di eccezionalità ed essere comunicate anticipatamente, nei limiti del possibile, ai docenti e motivate al Dirigente scolastico (in tal caso, ovviamente, non si chiederà la certificazione medica).

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In caso di assenze prolungate di alunni della scuola dell’infanzia e primaria è opportuno che la famiglia si tenga in contatto con i docenti per comunicazioni, avvisi, compiti e lezioni.

Gli alunni della scuola secondaria di 1° grado, in caso di assenze prolungate, per compiti e lezioni potranno consultare il registro di classe on line.

2.a.4.1. VALIDITÀ DELL’ANNO SCOLASTICO

Ai sensi del primo comma dell’art. 11 del decreto legislativo n. 59/2004, ai fini della validità dell’anno scolastico , per la valutazione degli allievi è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato di cui ai commi 1 e 2 dell’articolo 10.

Per casi eccezionale l’Istituzione scolastica autonomamente stabilisce, come previsto dalla normativa, i criteri per le seguenti motivate deroghe al suddetto limite:

a) assenze per gravi motivi di salute personali o strettamente legate a componenti familiari, documentate; b) assenze per motivi di salute consequenziali ad una degenza ospedaliera. I docenti devono accertare per ciascun alunno la validità dell’anno scolastico sulla base della sua frequenza alle lezioni. Per tale adempimento il computo della frequenza dovrà essere, pertanto, attuato con riferimento all’orario complessivo delle attività e degli insegnamenti obbligatori e facoltativoopzionali. Il consiglio di classe, in sede di scrutinio finale, provvederà dunque alla formale validazione dell’anno scolastico, computando preliminarmente il monte ore annuo delle presenze e applicando i criteri derogatori stabiliti.

2.a.5. INTERVALLO

A metà mattinata è garantito un intervallo di 15 minuti per la scuola primaria e di 10 minuti per la scuola secondaria di 1° grado, che deve essere gestito con particolare attenzione.

Gli alunni sono tenuti ad uscire dalla loro aula e ad intrattenersi nel corridoio, nell’atrio o nel cortile, purché siano sempre sotto la stretta sorveglianza del personale docente in servizio in quel momento e dei collaboratori scolastici. Gli alunni possono rimanere nelle aule nei plessi scolastici che hanno carenza di spazi comuni.

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Nel plesso della scuola secondaria, l’intervallo avverrà nello spazio antistante la classe, senza cambiamenti di piano. I collaboratori scolastici sosteranno davanti ai servizi igienici e avranno cura di vigilare gli alunni che utilizzano gli stessi e impediranno il cambiamento di piano.

In ogni caso, per inadempienze o intemperanze, gli alunni possono essere trattenuti in classe sotto la sorveglianza di un docente, per uno o più giorni con decisione dei docenti di classe.

2.a.6. INTERMENSA

Al termine della mattina, con orari differenti a seconda dell’ordine di scuola (h. 12.30 scuola infanzia, h. 12,30 scuola primaria e h 13,00 scuola secondaria), per la durata di circa un’ora, si svolge il tempo mensa. Gli alunni vengono accompagnati nel locale mensa dai docenti e, sotto sorveglianza dei medesimi e dei collaboratori scolastici, consumano seduti al tavolo il pasto distribuito dagli operatori preposti al servizio mensa.

Al termine del pranzo, fino alla ripresa delle attività didattiche, gli alunni svolgono attività ricreative libere o organizzate nel corridoio, nell’atrio o nel cortile, purché siano sempre sotto la stretta sorveglianza del personale docente in servizio in quel momento e dei collaboratori scolastici. Gli alunni possono rimanere nelle aule nei plessi scolastici che hanno carenza di spazi comuni.

2.a.7. ACCESSO AI SERVIZI

Per assicurare un’adeguata vigilanza, è opportuno che gli alunni si rechino ai servizi igienici durante l’intervallo e l’interscuola, solo in casi eccezionali durante le prime due ore di lezione .

In caso di effettiva necessità, durante le lezioni, gli alunni singolarmente possono recarsi ai servizi previa richiesta al docente presente in classe. Durante le ore di scienze motorie, è ulteriormente consentito un accesso ai servizi, previa richiesta al docente interessato . Deve essere garantita, se richiesta dai genitori e comunicata dal Dirigente Scolastico la sorveglianza degli alunni diversabili da parte dei collaboratori scolastici preposti . Il docente in classe deve aver cura di affidarlo.

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L’accesso ai servizi deve svolgersi senza arrecare disturbo alla classe di appartenenza o alle altre e deve essere improntato al massimo rispetto dei locali e degli arredi.

2.a.8. NORME DI IGIENE PERSONALE

Per la tutela e il rispetto della vita comunitaria, gli alunni sono tenuti ad aver cura della persona e dell’igiene personale, tanto nella normale attività didattica quanto, in particolare, nell’attività motoria e sportiva. Si raccomanda, a tal fine, di osservare le principali norme igieniche:  pulizia dei capelli  pulizia della persona  pulizia degli indumenti E’ compito del Responsabile organizzativo di plesso vigilare che le aule, i servizi e gli ambienti annessi siano accuratamente puliti; eventuali anomalie vanno segnalate al Dirigente Scolastico. I docenti provvedono a fare in modo che sia rimosso dagli ambienti scolastici qualsiasi oggetto che possa essere di pregiudizio alla salute e all’integrità fisica degli alunni, ancorché introdotto dagli stessi.

2.a.9. ABBIGLIAMENTO

Per la scuola dell’infanzia, quotidianamente si consiglia un abbigliamento comodo e pratico in modo che il bambino possa muoversi liberamente ed essere autonomo quando si reca in bagno. Abitualmente i bambini indossano un grembiule di un colore scelto a livello di singolo plesso Per tutti gli alunni della scuola dell’infanzia e della Scuola primaria si richiede l’uso del grembiule. Per gli alunni della Scuola secondaria di I grado si richiede che l’abbigliamento quotidiano sia consono all’ambiente, evitando vestiti sconvenienti o inadatti. Per l’attività motoria e sportiva è obbligatorio indossare la tuta da ginnastica e calzare scarpe da ginnastica.

2.a. ISCRIZIONI E FORMAZIONE CLASSI

2.b.1. OBBLIGO SCOLASTICO

L’iscrizione e la frequenza del primo ciclo d’istruzione, comprensivo della scuola primaria e della Scuola secondaria di 1° grado, sono obbligatorie. All’istruzione 78 possono provvedere direttamente i genitori; gli alunni provenienti da scuola familiare o privata dovranno sostenere esami di idoneità per l’ammissione a classi di scuola pubblica. L’evasione dall’obbligo scolastico, qualora accertata, comporta una specifica segnalazione all’autorità amministrativa locale.

Per quanto riguarda gli alunni della scuola secondaria di 1° grado, ai fini della validità dell’anno scolastico, per la loro valutazione è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato come da normativa vigente (2.a.4.1.) . La regolarità della frequenza è sostenuta dall’Istituto attraverso interventi personalizzati di prevenzione del disagio, di recupero delle difficoltà di apprendimento, di controllo della dispersione scolastica, attivati in collaborazione con le famiglie e con le istituzioni e le agenzie socio- assistenziali interessate.

2.b.2. ISCRIZIONE ALUNNI

Possono essere iscritti nelle scuole dell’Istituto tutti gli alunni in regola con i limiti d’età stabiliti dalle norme, i cui genitori ne facciano richiesta, purché il numero degli iscritti sia compatibile con la disponibilità di accoglienza delle singole scuole. Qualora le iscrizioni siano superiori al numero massimo consentito dalle condizioni strutturali dei singoli plessi, o qualora non risulti possibile un ampliamento dell’organico delle classi, saranno applicati i seguenti criteri di precedenza in ordine di priorità:  alunni residenti nel Comune di riferimento del plesso scolastico  alunni non residenti nel Comune, ma che abbiano fratelli già frequentanti nel plesso scolastico  alunni non residenti nel Comune, ma che abbiano fratelli già frequentanti in altre scuole presenti nel territorio comunale  alunni non residenti nel Comune, ma i cui genitori siano occupati nell’ambito del Comune cui fa riferimento la scuola richiesta  alunni non residenti nel Comune, ma con familiari di appoggio di primo e secondo grado residenti nel Comune  alunni non residenti nel Comune, per i quali sarà applicato l’ordine temporale di iscrizione.

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Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, gli alunni che non possono essere accolti per limiti di disponibilità confluiscono in una lista d’attesa, alla quale si attingerà nel caso in cui si rendessero disponibili posti in corso d’anno scolastico.

2.b.3. FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME

Nella formazione di classi parallele occorre tenere presenti, nei limiti del possibile, i seguenti criteri:

 costruire gruppiclasse omogenei attraverso l’uso di fasce di livello costruite sulle informazioni e sui suggerimenti degli insegnanti della scuola dell’infanzia o della scuola primaria, sulle valutazioni finali e sui risultati dei test per la prima classe di scuola secondaria;  operare una equilibrata ripartizione in base al sesso;  garantire la permanenza di gruppi predeterminati delle classi di provenienza in presenza di una delle seguenti motivazioni: 1) presenza di alunni portatori di handicap che si giovano dell’appoggio di uno o più compagni 2) presenza di alunni con particolari problemi di disagio a cui la presenza di uno o più compagni può essere di aiuto;  suddividere su tutti i gruppiclasse gli alunni portatori di handicap, di svantaggio linguistico o in situazione di disagio;  prendere in adeguata considerazione le indicazioni della famiglia e degli insegnanti per casi particolari (ad esempio per i gemelli).

2.b.4. SDOPPIAMENTO DELLE CLASSI

Qualora si verifichi l’esigenza di procedere allo sdoppiamento di una classe, il dirigente scolastico opererà la ripartizione degli alunni sulla base dei seguenti criteri:  garantire le norme di sicurezza secondo il numero degli alunni;  garantire la pari presenza di alunni appartenenti alle diverse fasce di livello;  ripartire equamente i casi problematici sotto il profilo del rendimento, dell’impegno e del comportamento;  mantenere i piccoli gruppi che si autosupportano nell’attività didattica;  separare alunni che esprimono atteggiamenti di incompatibilità caratteriale.

2.b.5. INSERIMENTO ALUNNI DISABILI 80

In presenza della Diagnosi Clinica Funzionale rilasciata dagli operatori dell’ASL, il Dirigente Scolastico assegna l’alunno alla sezione o classe corrispondente all’età anagrafica. Nel caso di disponibilità di più classi in cui l’alunno possa essere inserito, dopo aver valutato le variabili in campo e sentito il parere della Responsabile del Servizio Psicopedagogico, il dirigente assegna l’alunno alla classe che offre le condizioni più favorevoli alla sua integrazione, tenendo in considerazione la sua situazione emotiva, affettiva ed intellettiva.

2.b.6. INSERIMENTO ALUNNI STRANIERI

In presenza di una situazione chiara e di documentazione certa, il dirigente scolastico assegna l’alunno alla sezione o classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il livello di preparazione e la competenza linguistica, acquisiti dalla Commissione per l’accertamento culturale, appositamente istituita , sia corrispondente; qualora non lo sia si terrà conto :  dell’ordinamento degli studi del paese di provenienza dell’alunno, che può determinare l’iscrizione ad una classe , immediatamente inferiore o superiore;  dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno;  del corso di studi seguito nel paese di provenienza;  del titolo di studio posseduto. In caso di situazioni non chiare, di iscrizioni in corso d’anno o di scelta tra più sezioni, il dirigente scolastico provvede all’assegnazione alla sezione/classe dopo aver valutato le diverse situazioni esistenti Sia nelle situazioni chiare che in quelle dubbie il Dirigente scolastico si avvale del supporto dei docenti delle sezioni/classi coinvolte e, comunque, opera una scelta che consenta all’alunno straniero di trovarsi nelle condizioni più favorevoli alla sua integrazione. Per quanto riguarda la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi, si procederà con una distribuzione equilibrata, evitando la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri.

2.b.7. INSERIMENTO DI ALUNNI RIPETENTI

Dovrà essere valutata la situazione di tutte le potenziali classi di accoglienza per verificare quale di queste può assorbire il nuovo inserimento con il minore impatto. Il Dirigente scolastico si avvale del supporto dei docenti delle sezioni/classi coinvolte e,

81 comunque, opera una scelta che consenta all’alunno ripetente di trovarsi nelle condizioni più favorevoli alla sua integrazione.

2.b. NORME DI SICUREZZA 2.c.1. SISTEMA SICUREZZA D’ISTITUTO

In ogni plesso è depositato un piano di prevenzione dei rischi, al quale tutto il personale e gli alunni devono attenersi scrupolosamente.

Periodicamente sono effettuate delle prove di evacuazione degli edifici scolastici, coordinate dal Responsabile del sistema prevenzione e protezione, dal Responsabile organizzativo di plesso e di due addetti al primo soccorso e al primo intervento sulla fiamma. Per ogni classe (scuola primaria e secondaria) sono definiti, con turni di rotazione periodica, gli alunni aprifila e chiudifila per un efficace allontanamento dai locali scolastici in caso di emergenza e durante le prove di evacuazione dagli edifici. In ogni plesso è affissa la segnaletica prevista per legge e sono disponibili le attrezzature idonee a garantire la sicurezza. Le attrezzature didattiche sono utilizzate dagli alunni sotto il diretto controllo dei docenti. E’ fatto divieto di usare, all’interno dell’attività didattica, strumenti e attrezzi che possano provocare ferite, tagli, ustioni.

2.c.2. PRONTO SOCCORSO

In caso di infortunio, di improvviso malessere o indisposizione dell’alunno, il docente in servizio in quel momento deve informare l’Addetto al primo soccorso, il Responsabile organizzativo di plesso e la famiglia, alla quale, appena possibile, deve essere affidato il figlio. Diversamente, l’alunno viene trattenuto a scuola ed assistito fino al termine delle lezioni. In casi gravi si provvede a chiamare il 118 per la richiesta di accompagnamento al pronto soccorso tramite ambulanza. Vedi specifiche Direttiva d’inizio anno scolastico .

2.c.3. INFORTUNI E RELATIVA ASSICURAZIONE

In caso di infortunio di un alunno durante l’attività didattica, il docente in servizio deve intervenire prontamente, provvedere ad avvertire l’Addetto al primo soccorso, il

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Responsabile organizzativo di plesso e, appena possibile il dirigente scolastico per decidere le iniziative più opportune. Il docente in questione, appena possibile, redige una relazione sull’accaduto, nella quale vengono descritti i fatti, evidenziate eventuali responsabilità e dichiarati i provvedimenti adottati. Sulla base della relazione e di eventuali referti medici prodotti dai genitori, il dirigente scolastico provvede ad attivarsi nei confronti di eventuali responsabili e ad inoltrare, a seconda dei casi, le comunicazioni d’ufficio all’INAIL, all’Assicurazione, all’Autorità locale.

Il Consiglio d’ Istituto ogni anno delibera la sottoscrizione di una polizza assicurativa, alla quale ogni famiglia deve aderire a meno che dimostri che l’alunno è già coperto da assicurazione personale. Questa assicurazione ha lo scopo di tutelare la sicurezza degli alunni, durante l’attività scolastica, nel percorso casascuola e in tutte le iniziative extrascolastiche, compresi i viaggi e le visite d’istruzione.

2.c. ATTIVITA’ EXTRACURRICOLARI 2.d.1. VIAGGI E VISITE DI ISTRUZIONE

L’équipe docente propone la visita e la inserisce nella programmazione di classe, definisce gli obiettivi e il programma; individua gli alunni in difficoltà nel far fronte ai costi; individua gli accompagnatori e un accompagnatore supplente, i quali devono dare la propria disponibilità, per iscritto appositamente verbalizzata, che non potrà essere ritirata se non per gravi motivi. In caso di partecipazione di alunni diversamente abili si acquisirà la disponibilità dell’insegnante di sostegno, anche questa per iscritto o di eventuale altro insegnante della scuola. I programmi, dovranno essere discussi nel primo Consiglio di interclasse/classe e pervenire al Dirigente Scolastico entro e non oltre il 20 Novembre. Tali programmi, discussi e concordati dai membri del Consiglio d’intersezione, d’Interclasse e di Classe conterranno nei dettagli gli obiettivi delle visite, i tempi di successione delle varie fasi del viaggio, i mezzi di trasporto, le condizioni di sicurezza. La Commissione appositamente istituita, con l’approvazione della Giunta esecutiva, sulla base dell’elenco delle visite d’istruzione presentate, chiederà ad almeno tre ditte i preventivi, tra i quali apposita Commissione indicherà il prescelto.

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Ai viaggi e alle visite d’istruzione possono partecipare solo ed esclusivamente gli alunni delle classi interessate. Si permetterà la presenza dei genitori solo per accompagnare bambini che siano in effettiva e comprovata necessità della presenza del genitore stesso. Non dovranno esserci variazioni dell’itinerario programmato, se non per causa di forza maggiore, su valutazione del responsabile dell’uscita, che tempestivamente dovrà dare opportuna comunicazione al Dirigente Scolastico o a suo delegato. È consigliabile, come da normativa vigente, per i viaggi d’istruzione utilizzare il treno, ogni volta che i percorsi programmati lo consentono. Le visite e i viaggi potranno essere effettuati a condizione che sia disponibile un numero di accompagnatori adeguato (1 docente /15 alunni) e che all’iniziativa aderisca almeno metà degli alunni della classe più un alunno. Per le classi con numero di alunni inferiore a 15 si potranno esercitare delle deroghe su approvazione del Consiglio d'Istituto. I docenti accompagnatori a viaggi, visite d’istruzione, uscite didattiche sono coperti da assicurazione fino ad un massimo di 15 alunni per singolo viaggio/visita/uscita; un numero superiore di accompagnatori sarà ammesso alle condizioni da concordare caso per caso e, comunque, compatibilmente con le esigenze di servizio. Per gli alunni della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e delle classi I e II della scuola secondaria di I ° grado i viaggi, le visite d’istruzione e le uscite didattiche non dovranno superare l’arco della giornata, fino ad un massimo di due giorni distribuiti nell’arco dell’anno scolastico; per le classi III della scuola secondaria di I grado si potrà effettuare un viaggio d’istruzione sino ad un max di 5 giorni; da tale conteggio vanno esclusi i viaggi studio e la partecipazione a progetti Erasmus+. Le visite e i viaggi non devono essere effettuati nell’ultimo mese di lezione; si può derogare per l’effettuazione di viaggi connessi ad attività sportive scolastiche o ad attività collegate con l’educazione ambientale, considerato che tali attività all’aperto non possono, nella maggior parte dei casi, essere svolte prima della tarda primavera. Si dovrà ottenere almeno un mese prima l’autorizzazione scritta da un genitore, accompagnata dalla quota di partecipazione, versata sul CC dell‘Istituto Comprensivo, entro e non oltre il 20 Novembre di ogni anno. Oltre tale data, in caso di mancata partecipazione, non si garantisce il totale rimborso della quota versata. Durante i viaggi e le visite il responsabile porterà con sé l’elenco degli accompagnatori e degli alunni e il numero telefonico dell’Istituto e dei genitori degli alunni, predisposto

84 dagli uffici di segreteria. Tutti i partecipanti devono essere in possesso di un documento di identificazione ed essere garantiti dalla polizza assicurativa contro gli infortuni, deliberata dal Consiglio d’Istituto. Nessun alunno potrà essere escluso per ragioni economiche da una visita o da un viaggio d’istruzione. Il Consiglio d’Istituto ha la facoltà di integrare con fondi di bilancio le quote di partecipazione di alcuni alunni, fino al 20% delle stesse, compatibilmente con le disponibilità di bilancio. Sarà cura dei Consigli d’Intersezione, d’Interclasse e di Classe evitare che il programma annuale delle visite sia troppo oneroso per le famiglie.

I docenti accompagnatori, raccordati dal referente viaggi d’istruzione e visite guidate, redigeranno apposita relazione, che riporti anche gli inconvenienti eventualmente verificatisi nel corso del viaggio. Tali relazioni costituiranno un archivio dati da utilizzare in occasione di successive iniziative analoghe. Le passeggiate scolastiche nell’ambito del territorio del comune si possono effettuare previo consenso scritto della famiglia. In occasione di ciascuna visita programmata, sarà dato preavviso scritto alle famiglie e al Dirigente scolastico almeno un giorno prima. Affinché le visite guidate e i viaggi d’istruzione siano opportunamente condivise si propone la formazione di una commissione composta da 1 docente delle classi prime e del primo biennio per ogni Scuola primaria dell’Istituto e da 1 docente del secondo biennio delle stesse Scuole primarie dell’Istituto. Per le classi della Scuola secondaria di I grado dell’istituto le mete dei viaggi d’istruzione sarà trattata nell’ambito dei Consigli di classe.

2.d.2. INIZIATIVE SPORTIVE

L’Istituto può aderire ai Giochi della Gioventù o ad altre iniziative sportive, promosse dal Ministero, da associazioni, da enti o in proprio, secondo i seguenti criteri:

• le finalità di carattere socializzante vanno privilegiate rispetto allo spirito di competizione • le attività devono essere coordinate con la programmazione disciplinare • deve essere promossa un’ampia partecipazione degli alunni, anche se compatibilmente con la possibilità di iscrizione alle gare.

2.d.3. INIZIATIVE RICREATIVE 85

I singoli plessi possono aderire ad iniziative ricreative, programmate dai docenti e rese note ai Consigli d’Intersezione, d’Interclasse e di Classe, purché siano inserite nella programmazione. Le uscite devono comunque essere approvate dal Consiglio d’Istituto.

2.d.4. ATTIVITA’ INTEGRATIVE DI INSEGNAMENTO

Se le équipe pedagogiche di classe lo ritengono opportuno, e in condizioni di disponibilità economiche stabilite nel Programma Annuale, la scuola provvede all’organizzazione di pacchetti integrativi di insegnamento destinati generalmente al recupero di conoscenze ed abilità di base. L’intervento è svolto per un gruppo limitato di alunni, anche appartenenti a classi diverse e si svolge nei pomeriggi in cui non è prevista attività didattica. In tali occasioni gli alunni sono accompagnati nel plesso scolastico dai genitori e vi permangono sotto diretta sorveglianza del docente per il tempo stabilito.

2.d. REGOLAMENTO DISCIPLINARE 2.e.1. REGOLE GENERALI DI COMPORTAMENTO

Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente gli impegni di studio. Devono essere quotidianamente forniti del diario scolastico, del libretto personale (per la scuola secondaria di 1° grado) e del materiale necessario allo svolgimento delle attività. E’ fatto divieto di portare a scuola materiale che non riguarda il lavoro scolastico. Gli alunni devono mantenere un comportamento corretto e rispettoso nei confronti dei compagni,degli insegnanti, dei collaboratori scolastici e di tutte le persone presenti nella scuola, tanto nell’attività didattica quanto nei momenti d’intervallo e d’interscuola e in tutte le attività extrascolastiche. Gli alunni sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola. Gli alunni condividono con gli operatori scolastici la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico e di averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.

Nello specifico si sottolinea quanto segue :

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• gli alunni non devono uscire dalle aule durante le prime 2 ore di lezione e durante le 2 ore successive all’intervallo. • I permessi di uscita dalle aule debbono riguardare solo un alunno per volta; i docenti in servizio devono evitare che gli alunni escano più volte nella stessa giornata, non sussistendo casi di necessità. • E’ fatto divieto assoluto agli studenti di uscire dall’aula durante il cambio dell’ora o del docente. Si fa divieto assoluto agli studenti di accedere ai balconi, di sporgersi dalle ringhiere, nonché di affacciarsi alle finestre • E’ vietato scendere o salire ad altri piani se, non per motivi improrogabili e motivati • Gli alunni della Sede Centrale non possono recarsi presso gli uffici di segreteria, durante le ore di lezione (solo per motivi improrogabili devono essere accompagnati dai collaboratori scolastici). • Tutti gli alunni, accompagnati da un collaboratore scolastico, possono accedere al telefono per evadere eventuale richiesta dei familiari, relativa a gravi motivi di salute o di famiglia. • Gli alunni sono tenuti a mantenere nei confronti dell’intera comunità scolastica un comportamento educato e rispettoso, che non violi la dignità della persona e non metta in essere atti di violenza e sopraffazione, in particolare nei confronti di persone che si trovino in una situazione di difficoltà. • Gli alunni sono tenuti a rispettare arredamenti, strutture e attrezzature, a non sporcare l’ambiente scolastico e ad utilizzare gli appositi cestini per rifiuti. • Gli alunni sono tenuti a risarcire all’Istituto i danni eventualmente arrecati, per incuria o dolo, alle strutture, alle suppellettili, alle attrezzature scolastiche e a risarcire gli altri alunni o operatori scolastici danneggiati nelle loro persone o nei loro averi. • Lo studente dovrà comportarsi in maniera dignitosa (anche nel vestiario) e dovrà mantenere in modo decoroso e civile i servizi igienici, le aule, la palestra e tutti i locali scolastici a cui gli è consentito l’accesso. • E’ assolutamente vietato portare a scuola oggetti che non siano di stretta pertinenza didattica (giocattoli, figurine, giornali, cuffie, lettori cd, lettori MP3, macchine fotografiche, videogiochi, etc). • E’ vietato tenere acceso il telefonino durante le ore di permanenza scolastica. La Scuola garantirà, come sempre avvenuto, la possibilità di una comunicazione tra le famiglie e i propri figli, per gravi e urgenti motivi, mediante i telefoni degli

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uffici di Presidenza e Segreteria, o utilizzando i telefonini degli stessi alunni, previa autorizzazione del docente in servizio.

In relazione all’ultimo punto si specifica quanto segue: Il divieto di utilizzare telefoni cellulari, e altri apparecchi elettronici, durante il tempo scuola prevede l’applicazione del seguente sistema sanzionatorio, secondo il criterio di proporzionalità di seguito stabilito: • L’uso del telefono cellulare (e di altri apparecchi elettronici) durante il temposcuola comporta l’immediato ritiro dell’apparecchio da parte del docente che verifica l’infrazione al Regolamento. Lo stesso provvede al richiamo scritto sul diario o sul libretto personale dell’alunno e ( per le scuole secondarie di primo grado) sul Giornale di classe. L’apparecchio verrà restituito ai genitori, che saranno appositamente convocati dal coordinatore o da un docente di classe e sollecitati al puntuale rispetto del Regolamento. • Alla seconda trasgressione l’équipe docente di classe può adottare un provvedimento di allontanamento temporaneo dalle lezioni per uno o più giorni. In casi particolari, che saranno valutati dalla stessa équipe, il provvedimento potrà prevedere l’obbligo di frequenza e l’assegnazione di attività “riparatorie”, orientate al recupero educativo dell’alunno soggetto di infrazione. • L’uso accertato del telefono cellulare durante una verifica scritta comporta l’immediato ritiro dell’apparecchio da parte del docente, l’annullamento della prova, il richiamo scritto sul diario o sul libretto personale dell’alunno e ( per le scuole secondarie di primo grado) sul Giornale di classe. L’équipe docente di classe, convocata al più presto, può adottare un provvedimento di allontanamento temporaneo dalle lezioni per uno o più giorni. In casi particolari, che saranno valutati dalla stessa équipe, il provvedimento potrà prevedere l’obbligo di frequenza e l’assegnazione di attività “riparatorie”, orientate al recupero educativo dell’alunno soggetto di infrazione. • Nel caso di reiterate infrazioni la sanzione può comportare, a giudizio dell’équipe di classe, l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o agli esami finali. • Nel caso di fatti di eccezionale gravità, accertati e imputabili a uno o più alunni, (uso del telefono cellulare per diffusione di filmati a contenuto pornografico, violazione della privacy di docenti e coetanei, realizzazione di foto e filmati che offendano il comune senso del pudore,…) il provvedimento disciplinare, che sarà valutato dall’équipe

88 docente caso per caso, potrà comportare l’allontanamento temporaneo dalla scuola fino a 15 giorni, ed eventualmente oltre, e l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o agli esami finali. Sarà anche valutata l’opportunità di procedere con denuncia circostanziata all’autorità di polizia.

L’adozione di uno dei provvedimenti disciplinari sopracitati comporterà, comunque, un’azione di riflessione e di autovalutazione, che sarà esercitata a seconda dei casi da un docente, dal dirigente, o dal responsabile del servizio psicopedagogico, al fine di favorire nell’alunno interessato una positiva fase di responsabilizzazione.

Il divieto di usare telefoni cellulari durante lo svolgimento di attività di insegnamento apprendimento e durante tutte le attività collegiali funzionali all’insegnamento, è esteso anche al personale docente , in considerazione della necessità di garantire le migliori condizioni per lo svolgimento dell’attività didattica e per la necessità di offrire agli alunni un coerente e corretto modello di comportamento.

• E’ consigliabile non portare a scuola oggetti di valore o denaro. • E’ espressamente vietato ai sensi della Legge dell’11/11/’75 n. 528, il fumo in tutti i locali scolastici.

2.e.2. COMPORTAMENTO DURANTE LE GITE SCOLASTICHE E LE USCITE DIDATTICHE Tutti gli alunni devono: • Stare sempre nel gruppo assegnato • mantenere un atteggiamento responsabile, senza danneggiare o sporcare i pullman, i locali che li ospitano, l’ambiente; • ascoltare e seguire le indicazioni fornite dai docenti accompagnatori: non devono: • eludere la sorveglianza dei docenti. Regolamento per i viaggi d’istruzione : • Restare sempre con il proprio gruppo ed il proprio insegnante • Chiedere sempre il permesso all’insegnante responsabile e seguire le sue direttive • Segnalare tempestivamente qualsiasi problema sia personale sia riguardante situazioni estranee • Essere vestiti in modo adeguato • Rispettare gli orari stabiliti • Non litigare con i compagni 89

• Rispettare gli oggetti propri e dei compagni • Andare a letto all’orario stabilito e rimanere nella propria stanza • Non danneggiare o sporcare i mezzi di trasporto, i luoghi visitati, i posti di ristoro, l’ambiente, le stanze degli alberghi • Non abusare dei telefono cellulari • Non usare parolacce e rivolgersi all’insegnante responsabile, ai compagni e al personale tutto con rispetto ed educazione • In hotel, al momento della consegna della camera, segnalare subito qualsiasi anomalia • Qualora gli alunni trasgrediscano in modo grave una o più regole stabilite, i genitori saranno avvertiti e dovranno risarcire i danni, se gli stessi alunni hanno contravvenuto alle disposizioni comportamentali impartite dagli accompagnatori. In caso di grave comportamento e/o malattia, i genitori saranno informati tempestivamente e invitati a prelevare il figlio. • Gli alunni che durante l’anno scolastico violeranno più volte le regole comportamentali non potranno partecipare alle gite d’istruzione.

2.e.3 REGOLE E COMPORTAMENTO IN PALESTRA La palestra viene utilizzata a turnazione, assicurando la possibilità di accesso a tutte le classi. Gli alunni partecipano alle attività pratiche solo se dotati dell’abbigliamento prescritto.

Le attività di avviamento alla pratica sportiva, se deliberate dal Collegio Docenti, si svolgono in orario pomeridiano diverso da quello destinato alle lezioni.

• Per le lezioni di ed. fisica e/o di attività motorie, gli alunni debbono essere prelevati e accompagnati in palestra dal docente, o, in caso di materiale impedimento, da un componente del personale ATA. Per esse sono obbligatorie le seguenti norme: 1. ogni allievo/a partecipa alle lezioni con vestiario adeguato, comprese le scarpe; 2. in palestra è assolutamente vietato ai ragazzi usare gli attrezzi o i palloni e svolgere attività motorie non indicate specificamente dall’insegnante; 3. è tassativamente vietato utilizzare i servizi igienici annessi alla palestra, in quanto gli stessi vengono fruiti dalle Associazioni sportive;

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4. per partecipare ai gruppi sportivi si fa obbligo ad ogni ragazzo/a di portare un certificato di idoneità alla pratica sportiva scolastica, redatto dal medico di famiglia. Per ulteriori dettagli di regolamento d’uso, si rimanda al paragrafo 2.4.3. relativo al “regolamento organizzazione scolastica “

2.e.4 USO DEL MATERIALE SCOLASTICO E DEI SUSSIDI

All’inizio dell’anno scolastico sarà comunicato alle famiglie l’elenco del materiale occorrente.

Ogni allievo deve avere tutto il necessario per la giornata, secondo l’orario stabilito e fatto pervenire alle famiglie. E’ inopportuno portare materiale scolastico non necessario all’attività della giornata; al fine di evitare il trasporto quotidiano di pesi eccessivi, gli alunni possono lasciare in classe i materiali autorizzati dagli insegnanti. I docenti verificano periodicamente il carico degli zaini al fine di garantire l’osservanza delle regole definite dai due commi precedenti. E’ fatto divieto di portare a scuola materiale che non riguarda le attività scolastiche. In caso di danni dovuti ad atti volontari e dolosi di cui sia accertata la responsabilità, i responsabili sono soggetti a provvedimento disciplinare e le famiglie sono tenute a rifondere all’Istituto o all’Amministrazione comunale le spese necessarie per le riparazioni o le sostituzioni degli oggetti danneggiati. L’uso dei laboratori e delle aule speciali richiede particolare attenzione per quanto riguarda attrezzature, apparecchi e sussidi didattici di varia natura, il cui utilizzo deve essere autorizzato dal docente responsabile.

2.e.5 PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI La scuola persegue, tra i suoi principali obiettivi educativi, l’acquisizione di un comportamento rispettoso di se stessi, degli altri e delle cose, il rafforzamento dell’autocontrollo e del senso di responsabilità. La scuola, inoltre, come ogni sistema complesso, presuppone l’esistenza e il rispetto di un insieme di regole organizzative e di rapporti interpersonali, che costituisce la base di una convivenza civile e formativa. All’interno di questo contesto gli alunni devono essere stimolati a prendere progressivamente coscienza dei doveri che la convivenza impone e tale opera di

91 interiorizzazione costituisce parte integrante e significativa del progetto formativo dell’Istituto. La responsabilità disciplinare è personale; nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza prima essere invitato ad esporre le proprie ragioni e senza che ne sia stata riconosciuta la diretta responsabilità. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto scolastico. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestate e non lesive dell’altrui personalità. Stabilito il sistema di regole, l’alunno è tenuto ad attenervisi, non per il gusto formale della cosiddetta “disciplina”, bensì come dimostrazione di una corretta collocazione all’interno del “sistema” scolastico e di un processo formativo in evoluzione. Le inadempienze e le trasgressioni degli alunni vanno, pertanto, interpretate come segnali di inadeguata consapevolezza dei propri doveri e di scarso senso di responsabilità e richiedono un puntuale e tempestivo intervento da parte dei docenti, al fine di rimuovere le cause che le hanno prodotte. Deve essere garantito il diritto di poter studiare, lavorare, apprendere, esercitarsi in un clima sereno e tranquillo; in caso di gravi mancanze o di comportamento violento e pericoloso saranno immediatamente informati i genitori. Risulta, pertanto, opportuno individuare vari livelli di intervento relativi ai diversi tipi di trasgressione. Le sanzioni devono sempre essere temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno e, se opportuno, al risarcimento dello stesso. Esse devono tener conto della situazione personale dell’alunno. A quest’ultimo può essere offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica. L’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi sia il pericolo per l’incolumità delle persone. In tal caso la durata dell’allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si applica per quanto possibile il disposto dell’Art. 1, comma 8 (DPR n. 235/2007). Nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, o comunque connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante l’anno scolastico, la sanzione è costituita dall’allontanamento dalla comunità scolastica con l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione

92 all’esame di stato conclusivo del corso di studi o, nei casi meno gravi, dal solo allontanamento fino al termine dell’anno scolastico. Le sanzioni disciplinari possono essere irrogate soltanto previa verifica della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l’infrazione disciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dello studente incolpato. Nei casi in cui l’autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o dallo studente sconsigliano il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d’anno, ad altra scuola. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d’esame sono inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai canditati esterni.

2.e.6. DISCIPLINA: SANZIONI

Agli studenti che vengono meno ai loro doveri scolastici, previe discussioni con gli alunni stessi, e colloqui con la famiglia, possono essere inflitte le seguenti sanzioni:

Mancanze Provvedimenti disciplinari Organo sanzionante

Ritardo ingiustificato, mancanza Ammonizione privata in classe, ma nel DOCENTE di osservanza delle regole caso di reiterazione avvisare i genitori e scolastiche, mancanza di il DS. puntualità nelle consegne.

Comportamento irrispettoso nei Ammonizione scritta sul registro con DOCENTE confronti di compagni, docenti e comunicazione ai genitori ma nel caso di personale della scuola reiterazione si procede alla sospensione

dell’alunno per un periodo non superiore CONSIGLIO DI ai cinque giorni. CLASSE

Per l’inosservanza delle norme Proibizione di partecipazione alle uscite DIRIGENTE di sicurezza relative alle didattiche previste, risarcimento per i strutture, ai macchinari, ai danni arrecati. sussidi didattici e per i CONSIGLIO DI comportamenti che arrecano CLASSE danno al patrimonio scolastico.

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Per aver riportato più di tre note Abbassamento del voto di CONSIGLIO DI disciplinari in un quadrimestre comportamento CLASSE

Proibizione di partecipazione alle uscite didattiche previste

Uso del telefono cellulare o di Consegna temporanea del telefono DOCENTE altri dispositivi elettronici, cellulare o del dispositivo elettronico e durante l’attività scolastica o nei convocazione della famiglia locali della scuola, senza autorizzazione.

Uso del telefono cellulare o di Consegna del materiale (foto, film, DOCENTE dispositivi elettronici registrazioni…)

(macchina fotografica, Immediata rimozione del materiale DIRIGENTE cinepresa, ipod…) e diffusione abusivamente diffuso non autorizzata di foto, filmati o Esclusione dalla partecipazione ad altri documenti che violino la uscite didattiche e/o viaggi d’istruzione CONSIGLIO DI privacy o siano offensivi e non CLASSE rispettosi della dignità della Allontanamento dello studente dalla persona. comunità scolastica per un periodo non superiore a 15 giorni

Tali provvedimenti saranno graduati in base alla gravità della mancanza

Comp. Violenti di varia natura, Convocazione della famiglia tramite DIRIGENTE rivolti ai compagni telefono o comunicazione scritta e SCOLASTICO ammonizione verbale o scritta da parte 1. Atti di lieve o modesta entità del Dirigente scolastico. caratterizzati da assenza di effetti negativi Esclusione dalla partecipazione ad uscite CONSIGLIO apprezzabili didattiche e/o viaggi d’istruzione DI 2. Atti di media entità In caso di reiterazione: caratterizzati da presenza di CLASSE effetti negativi. Allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per un periodo non superiore ai 15 giorni

Atti di rilevante entità che violini Esclusione dalla partecipazione ad uscite CONSIGLIO la dignità e il rispetto della 94 persona umana: ad es. violenza didattiche e/o viaggi d’istruzione DI ISTITUTO privata, minacce, percosse, Allontanamento dello studente dalla reati di natura sessuale… comunità scolastica per un periodo documentati superiore a 15 giorni 4. Atti che rappresentino una concreta situazione di pericolo

NOTE

• Nei casi di ammonizione da parte del docente, la contestazione è annotata sul registro di classe e segnalata ai genitori. • Nei casi di competenza del Consiglio di Classe o del Consiglio d’Istituto, dopo l’acquisizione di tutti gli elementi utili alla determinazione delle responsabilità, l’organo collegiale viene convocato per votare sulle deliberazioni da adottare. Nella deliberazione delle sanzioni è indispensabile tenere conto di attenuanti, aggravanti e del precedente comportamento dell’allievo. Qualora concorrono circostanti attenuanti, può essere inflitta la punizione di grado inferiore a quella rispettivamente stabilita. In caso di recidiva o qualora le mancanze previste dai commi precedenti assumano particolare gravità o abbiano o carattere collettivo, può essere inflitta la punizione di grado immediatamente superiore. • Viene lasciata al Dirigente scolastico, sentito il Consiglio di Classe, la facoltà di convertire le sanzioni in attività di natura sociale, culturale e, in generale, a vantaggio della comunità scolastica, sempre sotto la sorveglianza di un docente (pulizia dei locali della scuola, piccole manutenzioni, produzione di elaborati (che approfondiscano la tematica della mancanza commessa), composizioni scritte o artistiche che inducano lo studente ad uno sforzo di riflessione critica degli episodi verificatisi nella scuola), ispirandosi, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. • Per periodi di allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica fino a tre giorni è opportuno prevedere l’obbligo di frequenza e mettere in atto le attività di cui al precedente punto. • Nelle effettive situazioni di allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica è opportuno prevedere un rapporto con lo studente e con i suoi genitori, al fine di preparare il rientro nella comunità scolastica.

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• caso in cui l’allievo abbia avuto una sospensione per un periodo superiore ai 15 giorni, il suo voto di condotta potrà essere inferiore a 6/10

2.e.8. IMPUGNAZIONE REGOLAMENTO DELL’ORGANO DI GARANZIA 1. Contro le sanzioni disciplinari previste dal DPR 249/98 e 235/2007 ( Statuto degli studenti ) e riportate dal Regolamento di Istituto, è ammesso ricorso da parte dei genitori o di chi vi abbia interesse, entro 15 giorni dalla loro irrogazione, all’apposito Organo di garanzia interno alla scuola che decide nel termine di 10 giorni. 2. Tale organo ha il compito di valutare la correttezza della procedura messa in atto per l’irrogazione delle sanzioni, da ritenersi al pari di un atto amministrativi costituito da contestazione dell’addebito, motivazione, richiesta do contraddittorio. 3. All’Organo di garanzia può rivolgersi ogni genitore per eventuali conflitti che sorgano all’interno dell’istituto in merito all’applicazione del presente Regolamento. 4. L’Organo di garanzia interno è presieduto dal Dirigente Scolastico che ne è membro di diritto. 5. L’Organo di garanzia si rinnova annualmente ed è composto da: n. 1 docente designato dal Consiglio d’istituto n.2 rappresentanti eletti dai genitori della scuola secondaria di primo grado • Saranno candidati tutti i genitori di classe della Scuola secondaria di I grado • Saranno nominati due supplenti in caso di assenza degli eletti, o di incompatibilità ( qualora faccia parte dell’Organo di garanzia lo stesso soggetto che abbia irrogato la sanzione). 6. Nelle votazioni in caso di parità il voto del Dirigente Scolastico vale il doppio. 7. Tutti i componenti dell’Organo di garanzia interno, tranne il Preside, devono essere sostituiti nel caso siano coinvolti personalmente o abbiano già deliberato relativamente al caso in oggetto. 8. A tal fine, per ogni membro effettivo dell’Organo, viene eletto un membro supplente, che interviene in caso di assenza giustificata o di incompatibilità dei membri effettivi. 9. L’Organo di garanzia interno deve essere convocato dal Dirigente Scolastico entro 5 giorni dal ricorso, al di fuori dell’orario di lezione e deve esprimersi entro dieci giorni; qualora non vi sia comunicazione si intende confermata la sanzione inflitta . 10. Valutata la correttezza o meno del procedimento seguito per l’irrogazione della sanzione, l’Organo di garanzia interno, con delibera motivata presa a maggioranza dei presenti (non sono ammesse astensioni), conferma o annulla la sanzione inflitta,

96 rinviando in questa seconda ipotesi il caso all’organo di competenza, che ha l’obbligo di eliminare il vizio rilevato e di riesaminare il caso. 11. La seduta si considera valida con la presenza di almeno 3 membri. 12. Il ricorso all'Organo regionale di garanzia è disciplinato dal DPR 235/2007.

2.e.9. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

La Scuola è l’ambiente educativo e di apprendimento in cui si promuove la formazione di ogni alunno, la sua interazione sociale, la sua crescita civile ed in ciò è fondamentale la collaborazione con la famiglia. Pertanto, a seguito dell’iscrizione a scuola, si stipula con la famiglia dell’alunno il “Patto educativo di corresponsabilità” al fine di definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra l’Istituzione scolastica e le famiglie. Nel primo periodo dell’anno scolastico la Scuola porrà in essere le iniziative più idonee per le opportune attività di accoglienza dei nuovi studenti e per la condivisione e la presentazione del Piano dell’Offerta formativa, del presente Regolamento e del Patto educativo di corresponsabilità alle famiglie degli alunni.

PARTE 3

REGOLAMENTO PERSONALE

3.a. PERSONALE DOCENTE 3.a.1. NORME DI SERVIZIO

Ai docenti spetta la piena responsabilità sull’incolumità fisica e morale degli alunni e sui danni da loro eventualmente arrecati a persone e cose dal momento dell’ingresso a scuola fino all’uscita, durante l’intera giornata scolastica e in rapporto all’orario di lezione individuale. In particolare il docente deve trovarsi in classe o nell’atrio (secondo le esigenze dei singoli plessi) al momento dell’ingresso degli alunni, 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni; è responsabile del comportamento degli alunni durante lo svolgimento delle lezioni; li sorveglia, se in servizio, durante l’intervallo e l’interscuola; li accompagna nei trasferimenti alle aule speciali, ai laboratori, alla palestra; li accompagna alla porta della scuola al termine delle

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lezioni. La vigilanza del docente deve essere più attenta nel caso in cui si esca dall’ambito della scuola per escursioni, visite guidate o viaggi d’istruzione, attuando ogni possibile strategia per eliminare, nei limiti del possibile, eventuali pericoli. Qualora, in caso di necessità, si trovi costretto ad assentarsi temporaneamente deve affidare la classe ad un collega o ad un collaboratore scolastico, che ne sono responsabili. La vigilanza esercitata dal docente o dal collaboratore scolastico comporta sempre responsabilità nei confronti degli alunni assistiti. Il cambio di classe al termine dell’ora deve verificarsi con puntualità e nel minor tempo possibile; gli alunni devono restare in classe, preparando il materiale per la lezione successiva e, se necessario, essere affidati ad un collaboratore scolastico. Gli insegnanti, infatti, anche in caso di ritardo prolungato del collega al quale dovrebbe passare la classe, non devono allontanarsi per recarsi in un’altra classe. Questo caso, potendo creare situazioni paralizzanti, ove due o più insegnanti potrebbero aspettarsi a vicenda, dovrà essere gestito attraverso il ricorso ai collaboratori scolastici, naturalmente solo in caso di necessità e per brevi periodi. Analogo comportamento deve tenersi nel caso in cui il docente abbia cessato il suo orario di servizio: anche in questo caso la vigilanza sull’incolumità del minore dovrebbe prolungarsi per il tempo necessario a rendere nota la situazione al coordinatore di sede o al Dirigente scolastico. I docenti devono tener conto dei ritardi e delle assenze, controllare le giustificazioni e annotare il tutto con precisione nel Registro di classe o nel Giornale di classe e sul Registro personale ( per la scuola secondaria di 1° grado) per quanto riguarda le assenze, segnalando tempestivamente i casi dubbi o gli alunni recidivi al responsabile organizzativo di plesso, che provvede ad informare le famiglie interessate e il dirigente scolastico. I docenti e i collaboratori scolastici non sono responsabili dell’eventuale smarrimento a scuola di oggetti di alcun tipo; è pertanto inopportuno che gli alunni portino o indossino oggetti di valore e che lascino nelle tasche o negli zaini del denaro.

3.a.2. ORARIO DI SERVIZIO

ORARIO DEL PERSONALE DOCENTE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA In ogni sezione operano due insegnanti. Il personale docente adotta, a turno, il seguente orario: dalle ore 8.30 alle ore 13.30;

98 dalle ore 11;30 alle ore 16,30. ORARIO DEL PERSONALE DOCENTE DELLA SCUOLA PRIMARIA L’orario di lavoro del personale docente della scuola primaria è definito secondo le norme contrattuali ed è articolato su cinque giorni settimanali. Non possono essere previste più di cinque ore consecutive di insegnamento; sono ammesse deroghe soltanto in presenza di esplicito consenso dell’interessato. Nel caso sia necessario impegnare i docenti in attività di insegnamento sia di mattino che di pomeriggio nell’arco della stessa giornata, non si possono comunque superare le sei ore giornaliere; va prevista almeno un’ora di intervallo nel caso in cui nell’orario non sia compresa la mensa. Non si possono, di norma, superare le otto ore di impegno giornaliero, considerando tutte le attività. ORARIO DEL PERSONALE DOCENTE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO L’orario di lavoro del personale docente della scuola secondaria di 1° grado è definito secondo le norme contrattuali ed è articolato su cinque giorni settimanali. Non possono essere previste più di cinque ore consecutive di insegnamento; sono ammesse deroghe soltanto in presenza di esplicito consenso dell’interessato. Nel caso sia necessario impegnare i docenti in attività di insegnamento sia di mattino che di pomeriggio nell’arco della stessa giornata, non si possono comunque superare le sei ore giornaliere; va prevista almeno un’ora di intervallo nel caso in cui nell’orario non sia compresa la mensa. Non si possono, di norma, superare le otto ore di impegno giornaliero, considerando tutte le attività.

3.a.3. ADEMPIMENTI GENERALI 3.a.3.1. Doveri: per quanto attiene ai doveri a cui i dipendenti debbono confermare la propria condotta si rimanda al CCNL, Codice di Comportamento dei dipendenti. 3.a.3.2. Orari : I docenti devono osservare scrupolosamente il proprio orario di servizio; in caso di ritardo imprevisto dovuto a cause di forza maggiore, devono, se possibile, avvertire il Responsabile organizzativo di plesso, che provvede alla copertura temporanea della classe. 3.a.3.3. Registri: E’ compito di ciascun docente tenere aggiornato il Registro on line con la programmazione delle attività, nel limite massimo di gg. 3 con la valutazione degli obiettivi educativi e didattici e con tutte le altre annotazioni relative agli apprendimenti e ai comportamenti. 3.a.3.4. Verifica e valutazione degli alunni: 99

La valutazione deve consentire ad alunni ed insegnanti di procedere, attraverso una continua regolazione del lavoro programmato, alla messa in atto di un processo educativo e didattico veramente efficace; si articola nei seguenti momenti:

 valutazione iniziale: serve a definire la situazione di partenza di ciascun alunno e ad individuare il percorso formativo più funzionale al conseguimento degli obiettivi programmati; per la scuola primaria le prove sono predisposte a livello collegiale, per la secondaria a livello di Dipartimento; le risultanze delle prove sono comunicate alle famiglie;

 intesa educativa : serve a definire da parte della scuola particolari interventi formativi tra docenti dell’èquipe pedagogica, alunno e famiglia su cui l’alunno è chiamato ad impegnarsi e la famiglia a collaborare;  verifiche in itinere : servono a controllare il lavoro svolto ed il processo di apprendimento dei singoli alunni;  verifiche quadrimestrali: servono ad individuare negli alunni l’acquisizione di abilità e competenze in relazione agli indicatori espressi in ogni singola disciplina e l’acquisizione di abilità trasversali. Per la scuola primaria le prove sono predisposte a livello collegiale, per la scuola secondaria a livello di Dipartimento;  valutazione finale: serve a verificare il rapporto tra gli obiettivi programmati e i risultati conseguiti al termine dell’anno scolastico. La prestazione degli alunni va misurata in rapporto a questa soglia, stabilendo 5 livelli di positività espressi con una valutazione in decimi, da 6 a 10. Le prestazioni che non superano la soglia evidenziano difficoltà di apprendimento che richiedono l’attivazione di interventi di recupero. Per i criteri specifici di valutazione si rimanda al lavoro delle commissioni sulla valutazione a. s. 2013/2014 (POF: Regolamento Valutazione; Validità anno scolastico) I medesimi elementi dell’atto valutativo vengono comunicati ai genitori degli alunni nel corso dell’anno scolastico, scheda di valutazione primo e secondo quadrimestre. Scheda informativa verrà consegnata ai genitori degli alunni della Scuola primaria Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, vengono individuati i traguardi per lo sviluppo delle competenze la cui Certificazione avviene al termine del primo ciclo di istruzione. Gli esami di Stato del primo ciclo d’Istruzione si svolgono in base alle indicazioni del MPI che pervengono in corrispondenza del termine dell’anno scolastico.

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Sarà cura della Commissione d’esame, visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti, ai giudizi definiti dal CC, agli esiti conseguiti e alle documentazioni acquisite in sede di Esame di Stato, riportare, su apposito Diploma, l’esito dell’Esame di Stato con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno nelle discipline di studio e nelle attività opzionali e facoltative, espresse in decimi; conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi. Tale documento, firmato dal Dirigente Scolastico e dal Presidente della Commissione d’Esame, viene consegnato alle famiglie degli alunni.

3.a.4. PERMESSI

Compatibilmente con le esigenze di servizio, possono essere concessi, in caso di necessità, per particolari esigenze personali, brevi permessi di durata non superiore alla metà dell’orario giornaliero individuale di servizio e, comunque, fino ad un massimo di due ore, dandone comunicazione al responsabile organizzativo di plesso. Nel corso dell’anno scolastico, i permessi concessi non possono superare il rispettivo orario settimanale di insegnamento. I permessi devono essere richiesti al Dirigente scolastico , che provvede per la copertura della classe; devono essere recuperati entro due mesi, dando priorità alle supplenze o allo svolgimento di interventi didattici integrativi, con precedenza nella classe dove avrebbe dovuto prestare servizio il docente in permesso. E’ possibile effettuare un cambio orario tra colleghi di classe o di modulo, in caso di necessità, sempre previa autorizzazione del Dirigente Scolastico Le attività di formazione, per le quali viene richiesto esonero dal servizio, devono essere coerenti con il profilo professionale e con gli indirizzi del Piano Annuale di Formazione adottato dal Collegio Docenti. La richiesta di esonero deve essere presentata con congruo anticipo (7 giorni), al fine di consentire le necessarie verifiche di tipo organizzativo. La richiesta di esonero deve essere corredata con copia del programma del Corso, dal quale siano desumibili contenuti, calendario, sede. In presenza di richieste di esonero presentate da più docenti contemporaneamente, viene verificata, in prima battuta, la possibilità di soddisfarle tutte. Qualora esigenze organizzative non lo consentano, saranno autorizzate le richieste pervenute secondo

101 l’ordine di iscrizione e a protocollo, dando comunque la priorità a coloro che non hanno già usufruito nell’anno scolastico di precedenti esoneri. Il docente esonerato dal servizio è tenuto ad organizzare il lavoro dei colleghi che lo sostituiscono con specifica programmazione delle attività sulle classi. Il docente esonerato dal servizio è tenuto, altresì, a depositare presso l’Ufficio amministrativo copia dell’Attestato di partecipazione e degli eventuali materiali distribuiti a supporto del Corso, da mettere a disposizione dei colleghi dell’Istituto.

3.a.5. FERIE

Le ferie devono essere fruite durante i periodi di sospensione dell’attività didattica. Durante l’anno scolastico, a discrezione del dirigente scolastico, può essere concesso un numero massimo di sei giornate lavorative, a condizione della motivazione documentata della richiesta e della possibilità di sostituzione con personale in servizio nella stessa sede, senza oneri aggiuntivi.

3.a.6. ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI AI PLESSI

Il criterio preliminare sarà il mantenimento della continuità didattica ( o minor interruzione possibile); farà seguito la valutazione del Dirigente Scolastico attenendosi ai criteri approvati in sede di Consiglio d’Istituto.

3.a.7. ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI

Il criterio preliminare sarà il mantenimento della continuità didattica ( o minor interruzione possibile); farà seguito la valutazione del dirigente scolastico attenendosi ai criteri approvati in sede di Consiglio d’Istituto.

3.a.8. DOCENTI PERDENTI POSTO

Per i docenti della scuola primaria, perdenti posto nel plesso, in presenza di una contrazione di posti all’interno di un plesso si farà riferimento ai seguenti criteri:  disponibilità di un insegnante a trasferirsi in altro plesso  minor numero di anni di continuità nel plesso  minore anzianità di servizio  eventuale contenzioso sancito da atti formali  a parità di condizioni, minore età anagrafica.

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Per i docenti perdenti posto nell’istituto, sarà adottato come criterio il minor punteggio nella graduatoria dell’Istituto, anche se ciò comportasse interruzione della continuità ( come da norme previste dal contratto sulla Mobilità del personale della scuola).

3.a.9. SOSTITUZIONE DOCENTI ASSENTI E’ dovere del docente comunicare tempestivamente la necessità di assentarsi all’ufficio amministrativo dell’Istituto, che avvertirà il responsabile organizzativo del plesso interessato. Per la sostituzione dei docenti assenti fino ad un massimo di 5 giorni per la scuola dell’infanzia e primaria e di 10 giorni per la scuola secondaria di 1° grado, il responsabile di plesso provvede ad utilizzare le risorse presenti a scuola per la copertura delle classi, adottando i seguenti criteri: scuola dell’infanzia a seconda delle particolari situazioni organizzative:  suddivisione dei bambini tra le altre sezioni  organizzazione di attività comuni  adattamento dei turni di servizio dei docenti scuola primaria in ordine prioritario  utilizzo dell’insegnante di sostegno sulla classe in cui opera  utilizzo delle compresenze, prioritariamente con i docenti dell’équipe docente  utilizzo dei docenti che hanno dato la propria disponibilità, con possibilità di recupero sulle compresenze o di retribuzione accessoria  accorpamento di classi ridotte di n. ad altre classi purché non si superi il limite di 30 alunni  suddivisione della classe in piccoli gruppi da inserire nelle altre classi del plesso scuola secondaria di 1° grado

 utilizzo dell’insegnante di sostegno sulla classe in cui opera  utilizzo dei docenti tenuti al completamento del proprio orario cattedra  assegnazione di ore eccedenti l’orario di servizio, compatibilmente con le risorse economiche disponibili  utilizzo di ore di compresenza esclusivamente per far fronte a situazioni di emergenza che, comunque, richiedano l’assolvimento del dovere di sorveglianza.  suddivisione della classe in piccoli gruppi da inserire nelle altre classi del plesso.

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La comunicazione scritta di supplenza del dirigente scolastico, o del responsabile organizzativo di plesso, ha valore di ordine di servizio.

3.a.10. INDIVIDUAZIONE DEI DOCENTI RESPONSABILI DI FUNZIONE

All’inizio di ogni anno scolastico il dirigente individua un Organigramma funzionale d’Istituto, sulla base delle indicazioni e delle proposte del Collegio Docenti. Nell’individuazione dei docenti cui affidare la delega a svolgere una particolare funzione sono da tener presenti i seguenti criteri:  disponibilità della persona ad accettare la delega  competenze acquisite tramite formazione specifica • farà seguito la valutazione del dirigente scolastico attenendosi ai criteri espressi in Contrattazione d’Istituto Per ciascun incarico è predisposta una schedafunzione che indica le principali mansioni, le autorità e le deleghe. Il responsabile di funzione può farsi coadiuvare, previo consenso del Collegio, da una commissione di lavoro. Il responsabile di funzione si impegna a riferire circa l'andamento del proprio lavoro al dirigente scolastico e in sede di Collegio Docenti. Il responsabile di funzione si impegna a raccogliere in un dossier tutti i materiali prodotti o raccolti nell’ambito della sua attività.

3.a.11. INDIVIDUAZIONE DEI DOCENTI FUNZIONI STRUMENTALI AL POF Le Funzioni strumentali sono identificate, in coerenza con il Piano dell’Offerta Formativa, dal Collegio Docenti, che, contestualmente, ne definisce criteri di attribuzione, numero e destinatari. I relativi compensi sono definiti dalla contrattazione d’Istituto. Per l’individuazione di docenti Funzioni strumentali, il Collegio Docenti deve definire:  le aree di lavoro utili alla funzionalità del POF, che vanno assegnate a docenti forniti di competenze relazionali e di competenze specifiche in rapporto all’area;  il carico di lavoro degli assegnatari di funzione anche al fine di quantificare il compenso accessorio. Una area può essere attribuita anche a due docenti con conseguente ripartizione del compenso accessorio.

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A metà anno ed al termine dell’anno scolastico ogni insegnante incaricato deve presentare al Collegio Docenti una relazione sulle attività svolte.

3.a.12. ADOZIONE LIBRI DI TESTO La scelta dei libri di testo, nelle forme della conferma di un testo già in uso o della nuova adozione, è operata annualmente dal Collegio Docenti, sentito il parere dei Consigli d’Interclasse e di Classe. Essa deve ricadere su pubblicazioni di riconosciuto valore scientifico e culturale e che propongano gli elementi essenziali della disciplina interessata. Le famiglie avranno notizia delle scelte operate dal Collegio dei Docenti tramite l’apposito elenco che sarà affisso all’ingresso delle scuole. La scelta operata vale per la classe 1^, per il primo e per il secondo biennio della scuola primaria e per la scuola secondaria di 1° grado. Sono ammesse eccezioni solo per fondate ragioni di natura pedagogica e didattica, che andranno esposte con specifica relazione dettagliata. Per la scuola secondaria di 1° grado, a parità di valore didattico, saranno favoriti i testi che risultino meno costosi; la scuola, in presenza di particolari e documentate situazioni, si farà carico di promuovere, presso gli Enti Locali interessati, interventi di sostegno all’acquisto dei testi adottati. Si esprime per diversi motivi la necessità di concordare la scelta di un unico testo uguale per tutte le classi dell’istituto. I docenti hanno la facoltà di proporre alle famiglie l’acquisto di ”testi consigliati”, che servono ad integrare i testi di materia o ad affrontare specifici argomenti. E’ comunque diritto della famiglia non aderire alla richiesta di acquisto di un testo consigliato.

3.b. PERSONALE NON DOCENTE 3.b.1. ORARIO DI SERVIZIO

L’orario di lavoro del personale ATA è organizzato secondo il criterio della turnazione e prevede momenti di flessibilità, in modo da rispondere alle esigenze delle scuole che adottano un orario a tempo pieno. L’orario deve essere concordato con il direttore dei SS. GG. AA. In caso di impegni straordinari, saranno applicati i seguenti criteri:  adattamento orario con ricorso alla flessibilità

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 fruizione delle ore eccedenti il turno di lavoro tramite riposi compensativi nei periodi di sospensione dell’attività didattica o di minore intensità di lavoro, o retribuite con ore di straordinario.

3.b.2. ADEMPIMENTI GENERALI Per quanto attiene ai doveri a cui i dipendenti debbono confermare la propria condotta si rimanda al CCNL, Codice di Comportamento dei dipendenti.

3.b.3. ACCORDI PER LA GESTIONE DEGLI SPAZI E DEI LOCALI

Ogni collaboratore, in ogni sede e per quanto i turni di lavoro lo consentano, presidia il proprio settore in modo da garantire la necessaria sorveglianza, soprattutto nei momenti di ingresso, uscita, intervallo, interscuola.

PARTE 4

REGOLAMENTO RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA

4.a. COMUNICAZIONI PERSONALI 4.a.1. COMUNICAZIONI SUL LIBRETTO/DIARIO Su delibera del Consiglio d’Istituto, al momento dell’iscrizione , le famiglie degli alunni versano una quota, comprensiva di un contributo volontario per l’ampliamento dell’offerta formativa, per il pagamento dell’assicurazione e il libretto delle giustificazioni. Sul libretto vengono registrate tutte le informazioni relative alla situazione didattica, comprese le valutazioni periodiche disciplinari;vengono annotati anche gli eventuali richiami, le note disciplinari, gli avvisi alle famiglie. Sul libretto possono essere utilizzati i tagliandi relativi alle giustificazioni delle assenze, ai permessi di uscita, ai ritardi. Nel risvolto di copertina i genitori depositano le loro firme, in modo da rendere possibile il riscontro delle successive firme per presa visione, che i genitori apporranno su tutte le comunicazioni alle famiglie.

4.a.2. COLLOQUI CON I DOCENTI Il calendario dei colloqui individuali viene comunicato alle famiglie all’inizio dell’anno scolastico. I colloqui vengono sospesi nell’ultimo mese di lezione. Il quadro delle attività prevede la calendarizzazione degli incontri Scuolafamiglia per i tutti gli ordini di scuola.

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Settimanalmente viene fissata un’ora di ricevimento da parte dei docenti della scuola sec. di I grado. Solo in caso di reale necessità, i genitori possono richiedere un colloquio al di fuori del calendario stabilito, il cui orario viene fissato dai docenti. I colloqui sono aperti alla metà di ottobre e sono sospesi alla metà di maggio. A tale ora di ricevimento possono accedere, su richiesta, anche gli alunni. E’ prevista la programmazione di assemblee dei genitori, ai quali partecipano tutti i docenti della scuola. Tali incontri hanno la finalità di favorire lo scambio d’informazioni tra la scuola e le famiglie e di illustrare le valutazioni iniziali, intermedie e finali contenute nella Scheda personale dell’alunno.

4.a.3. SEGNALAZIONI E CONVOCAZIONI DEI DOCENTI In presenza di particolari situazioni didattiche o educative di singoli alunni, i docenti, individualmente o collegialmente, e il Dirigente scolastico possono convocare a scuola i genitori per conferire con loro. In particolari casi di difficoltà di natura didattica o educativa le équipe docenti possono richiedere che sia inviata alla famiglia interessata specifica segnalazione scritta a firma del dirigente scolastico. Di norma la segnalazione si conclude con la richiesta di un incontro tra genitori e docenti per approfondire il caso.

4.a.4. INTESA EDUCATIVA I docenti attuano quotidianamente osservazioni sistematiche sugli alunni per acquisire una conoscenza del contesto in cui operano e per rilevare tutte le situazioni che complessivamente definiscono l’identità della classe e sulle quali è necessario costruire la proposta formativa e scegliere le strategie di intervento più adatte. In presenza di particolari situazioni didattiche ed educative è necessario personalizzare gli interventi formativi stringendo una particolare intesa tra docenti dell’èquipe pedagogica, alunno e famiglia. L’intesa educativa viene illustrata e consegnata in copia alla famiglia dal docente coordinatore o dal docente prevalente all’inizio dell’anno scolastico. Equipe pedagogica e famiglia, preso atto del documento, si impegnano reciprocamente stimolando l’alunno ad un comportamento responsabile ed impegnato.

4.b. COMUNICAZIONI GENERALI 4.b.1. ASSEMBLEE DI CLASSE E DI SEZIONE

Sono previste assemblee con le famiglie: 107

 all’inizio dell’anno scolastico con i genitori degli alunni del primo anno dei diversi ordini di scuola per illustrare la nuova realtà scolastica;  nella prima decade di ottobre con il CC con i genitori degli alunni della scuola primaria e secondaria per la visione e firma del documento, ove viene rilevata la situazione di partenza, formulata sulla base dei risultati dei test d’ingresso e delle prove effettuate nel primo periodo dell’A.S., al fine di determinare gli obiettivi e le strategie d’intervento.  in occasione delle votazioni per il rinnovo dei Consigli d’Intersezione/d’Interclasse /di Classe per presentare i compiti dei Consigli, i curricoli e i progetti di plesso o di classe;  al termine del primo quadrimestre per illustrare la situazione della classe sotto l’aspetto educativo e didattico e la valutazione globale; in quest’occasione vengono consegnate le Schede di valutazione.

4.b.2 ASSEMBLEE DEI GENITORI Le assemblee dei genitori possono essere di sezione, di classe, di classi parallele, di modulo, di plesso; si svolgono nei locali scolastici ed avvengono al di fuori dell’orario scolastico. L’assemblea di sezione, di classe, di classi parallele, di modulo può essere convocata dai rispettivi rappresentanti dei genitori eletti ed in carica nel Consiglio d’Interclasse o di Classe, o da tutti i suddetti rappresentanti (assemblea di plesso). Può essere convocata anche per iniziativa del dirigente scolastico. Possono parteciparvi, con diritto di parola, il dirigente scolastico e i docenti della classe. La richiesta scritta per la convocazione dell’assemblea, firmata dal genitore o dai genitori rappresentanti, deve essere indirizzata al dirigente scolastico almeno cinque giorni prima della data fissata per la riunione e deve indicare: sede, giorno, ora, argomenti da trattare. I richiedenti devono fornire garanzie circa la pulizia degli ambienti, il rispetto degli arredi e dei sussidi didattici, l’ordinato svolgimento della riunione. Concesso il nulla osta, gli insegnanti provvedono ad informare i genitori con avviso scritto. E’ compito dei promotori redigere un breve verbale al termine dell’assemblea, dal quale siano desumibili gli argomenti trattati ed eventuali proposte o decisioni assunte.

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Copia dello stesso viene presentata al responsabile organizzativo, che ne informa il dirigente scolastico.

4.b.3 NOTIZIARIO Uno “Scaffale formativo”, in un’area ben visibile all’interno dell’istituto, sarà finalizzato per la comunicazione, agli studenti, ai docenti ed ai genitori, nonché a tutti i visitatori, circa le attività ed i progetti che via via si vanno realizzando nell’istituto. Attraverso la pubblicazione sul sito scolastico dei Giornali “Il Pungolo”, “Pierino” e “Bimbi alla riscossa” si potranno rendere visibili, documentabili e comunicabili alle famiglie le esperienze proprie della vita scolastica degli alunni.

4.b.4 SITO INTERNET DELL’ISTITUTO

A disposizione delle famiglie vi è il sito telematico ( www.istcsantateresadiriva.it ) della scuola che permette aggiornamenti continui e costanti circa l’aspetto organizzativo, didattico ed innovativo del servizio erogato dall’istituto agli alunni e alle famiglie. Del sito telematico è responsabile un docente dell’istituto e che provvede con regolarità all’aggiornamento.

PARTE 5

REGOLAMENTO SCUOLA-ENTI LOCALI

5.a. STRUTTURE SCOLASTICHE 5.a.1. USO DEGLI SPAZI E DELLE ATTREZZATURE DA PARTE DI ALTRI ENTI Le Amministrazioni locali hanno la facoltà di disporre la temporanea concessione delle strutture, previo assenso del Consiglio d’Istituto o, se delegato, del dirigente scolastico. Sono utilizzabili edifici e attrezzature scolastiche fuori dall’orario di servizio come disciplinato dal Consiglio d’Istituto. L’uso della palestra è consentito da parte di soggetti esterni alla scuola ed autorizzati dall’Ente Locale. La scuola richiederà all’Ente Locale la sospensione del beneficio qualora si riscontrino anomalie o inadempienze nell’uso delle strutture.

5.b. SERVIZI

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5.b.1 SERVIZIO MENSA In tutte le scuole dell’Istituto Comprensivo è istituito il servizio mensa ad opera delle rispettive Amministrazioni comunali. La scuola assicura il servizio di assistenza alla mensa e al periodo di interscuola e si impegna affinché il gestore del servizio mensa sia disponibile a tener conto degli alunni che, per motivi religiosi, culturali o per motivi attestati di salute, richiedano un menù diversificato. Competenze dell’Istituzione scolastica:  comunicazione giornaliera alla ditta fornitrice del numero e della tipologia dei pasti  pulizia dei locali scolastici adibiti a refettorio (se non compresa nelle condizioni di appalto)

 vigilanza e assistenza agli alunni. Ciascun Ente locale prende accordi con l’Ente gestore della mensa scolastica relativamente a: & ricevimento dei pasti

& predisposizione del refettorio

& preparazione dei tavoli per i pasti

& distribuzione dei pasti

& pulizia e riordino dei tavoli dopo i pasti

& gestione dei rifiuti.

5.b.2 CRITERI PER LA COSTITUZIONE DELLA COMMISSIONE MENSA

La gestione della mensa è di competenza dell’Amministrazione comunale; tuttavia, per seguire il funzionamento del servizio, può essere istituita un’apposita Commissione mensa regolamentata dalle singole Amministrazioni comunali. La Commissione deve contemplare la presenza di rappresentanti dei docenti, dei genitori, delle Amministrazioni comunali ed, eventualmente, di un responsabile della ditta appaltatrice. I commissari sono nominati per la durata di uno o due anni e l’incarico è rinnovabile. Alla commissione sono, di norma, attribuiti i seguenti compiti: • controllo della funzionalità del servizio • controllo della quantità procapite • controllo dell’aderenza al menù stabilito

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• verifica del gradimento del menù proposto • comunicazione al Dirigente Scolastico in caso di anomalie di rilievo e sollecitazione • all’Amministrazione di riferimento per l’intervento diretto presso la Ditta che gestisce la mensa • controllo delle migliori condizioni di confort e di igiene. I commissari mensa possono: • accedere alla refezione durante la mensa • assaggiare il cibo in distribuzione • consumare il pasto, previo accordo con l’Amministrazione comunale • prendere contatti con il personale preposto alla A.S.L. per informazioni attinenti al servizio mensa.

La Commissione Mensa stabilisce le proprie riunioni secondo incontri programmati o dettati da esigenze contingenti.

5.b.3 SERVIZI SOCIALI

L’istituto collabora con i servizi sociali dei Comuni di Santa Teresa di Riva, Antillo, Savoca e S. Alessio Siculo per quanto concerne l’inserimento, l’integrazione ed il supporto degli alunni diversamente abili o inseriti nella fascia del disagio. A questo proposito vengono organizzati incontri, tavoli di lavoro, ed in collaborazione con l’ASL di Santa Teresa di Riva (sezione di neuropsichiatria) e con la psicologa d’istituto, si pianificano e razionalizzano le risorse sia umane che strutturali utili per il successo scolastico e formativo degli alunni. Il confronto con i servizi sociali avviene nel rispetto dei singoli ruoli istituzionali e per il raggiungimento del bene comune ovvero l’educazione e l’istruzione degli alunni.

Il piano è stato elaborato ed approvato dal Collegio dei Docenti in data 10 dicembre 2015 e adottato dal Consiglio di Istituto in data 10 dicembre 2015

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