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Bombardière, Bombardièro, il dim Bombardìno e l’accr Bombardòne, il dim Bombètta “petardo”. Bombàre “tuonare” (omn di Bombare “bere” e Bombare “arrotondare”) con un Bòmbito “rimbombo”, Bombaròlo. A Ferdinando II di Borbone (1810/1859) fu assegnato l’epiteto di re Bomba. Il percorso conta le locuzioni Bomba molotov o Bottiglia molotov coniata da combattenti finlandesi durante la seconda guerra mondiale, Tornare a bomba. Il percorso conta il prefissato Rimbombàre col pref RI iterativo adattato cui Ribombànte e il devb Ribòmbo. Ancora, l’esot Bòmber dall’ingl BOMBER bombardiere, fig il giubbotto tipo militare attraverso l’ingl BOMBER JACKET o “cannoniere calcistico”. Bomber, semant è in snm con Bombarolo, cui il tragicamente famoso l’imprendibile Unabomber veneto che da oltre dieci anni (oggi 2008) terrorizza vigliaccamente la gente; il prefissato Unabomber sta giornalisticamente per “bombarolo che colpisce una volta tanto” sul calco di “Una (volta) tantum” dalla corrispondente locuzione lat, attestatasi in ital quale “tassa straordinaria”. Bombìsta e Bombòne stanno anche per “fanfarone” da Bomba fig “notizia- bomba”. Eppoi i fig Bombàre “arrotondare come una bomba” (omn di Bombare “bere”) con Bombàggio, Bombàto, Bombatùra e il dim Bombètta questa volta “cappello” stanno per “a forma di bomba” cui il glb franc Bombè (corretto Bombé) con l’omologismo Bomberìna, ancora Bòmbola con Bombolètta, i fig Bòmbolo con Bombolòne e Bombolòtto, questo al plur Bombolòtti in gastronomia (primo piatto); il volg fig Bombare nel senso di “menare”. In connessione, fig o meno, l’ital conta Bòmbo (omnn di Bombo bevanda”) sia “rumore cupo-ronzio” sia “insetto” cui Bombìre e Bombìto, un Bòmbero “sciocco” (omn di Bombero “vomere”), Bombòne “fanfarone” omn di Bombone “beone”, ed ancora Bòmbice “sorta di farfalla” dal lat BOMBYX BOMBICIS insetto ronzante cui la locuzione Bombice del gelso “baco da seta” e Bombìcidi (Famiglia di Lepidotteri) con Bombicìllidi (Famiglia di uccelli), Bombìlio dal gr BOMBYLIOS insetto ronzante svoltosi in “vasetto d’unguento”. Da Bombice svoltosi in Bòmbico cui l’ipocoristico Bico e, in pron sett, Bigo, l’ital conta un Bìghero o Bìgaro già dal XSVIII sec coin valore di “trina, merletto” cui Bigherìno e Bigherinàia; famosa la tela Le bigherinaie (1881) del macchiaiolo Telemaco Signorini (1835/1901). L’omn Bombòne e Bombonièra sono i termini alieni nel percorso transitati dal franc BONBONNIERE da BONBON questo da voce onomatopeica infantile per dolciume e che vale buono buono (notare la norma ital di mutare la n in m ove preceda le consonanti b e p). Bombànza, poi, è dal prvz BOBANSA già franc BOBANCE con epentesi eufonica della lettera m. Certamente fuori percorso è il termine mer Bombìno “sorta di vitigno” che sta per “buon vino” (metaplasmo dialettale), così anche per Bombicìno “sorta di carta”, detto erroneamente anche Bambagìna o Bambagìno (poiché si credeva fatta di bambagia), dal toponimo ar Bambice oggi el-Mambi dove veniva prodotta. \ Diminutivo latino - Diminutivi italiani COLO UNCOLO ATTOLO ICIATTOLO ICINO 1050 Nella nostra lingua ritroviamo molteplici termini ricopiati ed adattati dal dim lat CULUS, quali Follìcolo, dal lat FOLLICULUS dim di FOLLIS sacco; Currìculum (CURRUS), Forùncolo (FURO)… e dal dim UNCOLO cui Omùncolo (HOMO), Ranùncolo, dal lat RANUNCULUS, dim di RANO (mas di RANA), cui Ranòcchio… e così via. UNCOLO è un suff alterativo in senso diminutivo anche spregiativo. Esistono termini che a causa dell’identica finale in COLO – dal lat COLA - potrebbero essere scambiati per diminutivi, quali Terrìcolo, dal lat TERRICOLA, composto di Terra e del tema verbale di COLERE abitare (in contesto agricolo), come Agrìcolo da AGRICOLA. Miràcolo, poi, è il nome di strumento dal verbo lat volg MIRARI guardare, cui il fig Miracolàio o Miracolòne, Miracolàre, Miracolànte, Miracolàto, Miracoleggiàre, Miracolìsmo, Miracolìsta, Miracolìstico, Miracolòso con Miracolosità e Miracolosamènte. Per la chiesa cattolica il Miracolo (lemma adottato già alla fine del XIII sec) è evento unico per intervento divino e inspiegabile dalla scienza; per accezione la guarigione improvvisa da un male incurabile. È considerato un suo snm il termine Prodigio (già adottato nel XIV sec) che in verità è evento reiterabile, in virtù della volontà divina, così come lo scioglimento del sangue di S. Gennaro nell’ampolla. Dal lat MIRARI guardare, l’ital conta Miràre con Mìra, Mirìno e Miratòre, eppoi Miràbile con Mirabilmènte, Mirabìlia (raccolta medv di racconti immaginari), il minerale Mirabilìte (suff ITE per minerali) dalla locuzione lat SAL MIRABILIS sale da ammirare (per la sua estetica), Miràggio (rientrato dal franc MIRAGE), Miràglio questo già snm di Specchio, l’aggettivo Miràndo al fem in toponomastica e in onomastica o cognomastica Miranda “ammirevole” con Mirella, il composto Mirasòle “guarda il sole” snm di Girasòle, Miràto, Mìro. L’onomastico Mirko, dim dello slavo MIROSLAW, invece, non ha nulla di questo percorso poiché sta per glorioso nella pace in coppia col polacco Stanislao da STANISLAW gloria dello stato. Mirabilia, inv dal lat MIRABILIA di MIRUS meraviglioso, s’è svolto nell’ital Meravìglia o Maravìglia (toscano) con Meravigliàre o Maravigliàre, Meravigliàto o Maravigliàto, Meravigliòso o Maravigliòso con gli avverbi rispettivi Meravigliosamènte e Maravigliosamènte; l’ingl conta WONDER meraviglioso cui il marchio registrato glb ingl Wonderbra composto con BRA reggiseno. Il percorso conta il prefissato Ammiràre da ADMIRARE (AD allativo) con Ammiràbile, Ammiràndo dal gerundivo ADMIRANDUS Ammiratìvo, Ammiràto, Ammiratòre, Ammiraziòne ed Ammirèvole, eppoi il reiterativo Rimiràre da RIMIRARE (RI reiterativo) e il composto Mirìfico con Fico “fico meraviglioso”. Il gr conta lo specifico AGAUOS meraviglioso cui Agave-àgave “pianta delle Amarillidàcee; dall’azteco METI agave, poi, l’ital conta l’omologismo Metella “sorta d’erba velenosa delle Solanacee”. Il termine Ammiràglio, cui Ammiragliàta, Ammiragliàto e Contrammiràglio, non appartiene al prefissato lat ADMIRARE, bensì è il derivato dall’ar AMIR AL principe-comandante di… attraverso il franc AMIRAIL, svoltosi 1051 dallo sp in Almirànte e dall’ar in Emìro. Il gr conta AGAUOS meraviglioso cui Agave-agave “pianta erbacea” o una fibra tessile che si ricava dalle foglie di Sisal “pianta tropicale”, questo esot dal toponimo del porto messicano Sisal, cui l’omologismo Sisalàna; nessuna connessione con Sìsaro o Sìsero “erba delle ombrellifere” dal gr SISARON. Il dim lat s’è inc col suff dim ital ATTOLO nei termini quali Giocattolo (IOCUS), Barattolo, Scoiàttolo 1 questo dal gr SKIUROS composto con SKIA ombra e URA coda pertanto coda che fa ombra, cui Sciùridi (la Famiglia). Un suff dim che ritroviamo riadattato in Naneròttolo (dal lat NANUS già gr NANOS), Pianeròttolo (da Piano), questi comunque transitati da un primitivo dim Naneròtto, Pianeròtto. L’ital conta ancora un raro suff dim spregiativo ICIATTOLO in termini quali Mostriciàttolo da Mostro, Omiciàttolo da Uomo (lat HOMO), Vermiciàttolo da Verme; il termine Fiumiciàttolo, quindi, è una forzatura linguistica qualora si voglia indicare esclusivamente un “piccolo corso d’acqua”, che al contrario potrebbe essere suggestivo e poetico. Il suff dim vezzeggiativo è invece ICINO per termini quali Camicìno da Camicia, Morticìno da Morto, Ossicìno da Osso, Posticìno da Posto, Volpicìno da Volpe, e vrs il toponimo romano Fiumicino da Fiume. 1 Una sorta di scottaiolo è indicato con l’omologismo Scilù di genesi tigrina (Etiopia) SILLU. \ Furto Furia Dal verbo lat FURARI rubare, denm da FUR ladro, sono derivati Forfàre o Furfàre con Furfànte, questo passando innanzitutto dal lat FURCUFER furfante, eppoi dal prefissato franc ant FORSFAIRE agire, fare fuori (della legge), questo con Furfantàggine, Furfantàglia, Furfantàre, Furfanteggiàre, Furfanterìa, Furfantèsco, Furfantìna, Furfantìno, cui ancora gli esot Forfè da FORFAIT che vale fatto fuori (della legge) con Forfetàrio o Forfettàrio, Forfetizzàre e Forfetizzaziòne, eppoi un Forfeit attraverso l’ingl FORFEIT svoltosi in penalità, eppoi, sempre da FUR cui il volg FURIUS, Fùio modernizzato Fùro “ladro”, Furàre dal lat FURARI commettere un ladrocinio cui Furàce e Furacuòri (già nel 1578) snm di Rubacuori già dal 1527, il fig Furètto (puzzola europea, ladra di conigli) il cui verso è definito in Potpottàre imitativo del suono POT POT, ma che in lat scientifico è detto VIVERRA cui la Famiglia Vivèrridi da VIVERRIDAE. Il Furetto dai piedi neri è una varietà che nel 2012 è considerata in estinzione. Il percorso prosegue con l’aggettivo Furtìvo dal lat FURTIVUS col sostantivo Refurtìva ellittico della locuzione lat RES FURTIVA roba proveniente da un furto, pertanto il RE di Refurtiva non è come si può pensare il pref RE bensì indica il lemma latino RES cosa. Fùrto è dal Pp sostantivato lat FURTUM rubato, infine Fùrbo questo attestatosi fig passando dal franc FOURBE ladro connesso all’omologismo Forbìre, con Forbìta, Forbitèzza e Forbìto, dal franc FORBJAN pulire le mani, cui Furbàccio, Furbacchiòne, Furbàstro, Furbàta, Furberìa attraverso il franc FOURBERIE, Furbèsco, Furbìzia. Il lat conta lo specifico ASTUTUS per Furbo da ASTUS furbizia, cui Astutezza e Astùzia questo con un obsoileto Asto-àsto; termine alieno 1052 Asturiàno che vale “abitante delle Asturie”. Dal verb intensivo denm FURICARE da FUR ladro, cui un ant Furàre, si ha il risvolto in metatesi FRUCARE e l’ital conta in percorso Frucàndolo, Frucàre, Frucàta, Frucòne; con lenizione della c in g, si ha ancora Frugàre, Frugamènto, Frugàta,