Tiere Furlane N15 6
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RIVISTA DI CULTURA DEL TERRITORIO Dicembre 2012 Anno 4 Numero 4 issn 2036-8283 15 N. 15 Dicembre 2012 Tiere furlane Tiere Lu In Co L’autunno carnico trasuda umidità in questa foto che darebbe un senso di oppressione senza la presenza umana in perfetto equilibrio compositivo: stavoli, strada, pali sono quel “sollievo” che inconsciamente ci si aspetta. E la ragione viene a soccorrerci, suggerendoci che sono inseriti nell’ambiente senza danno. All’equilibrio cromatico, altrimenti conquistato dalla scura prepotenza dell’abete rosso (il peç, il bosc neri), partecipano pochi larici e le strisce di prato in pustot con l’erba non falciata, che il gelo ha reso di un marrone quasi arancio. Su di essa i giovani pecci emergono a rammentarci il cambiamento epocale in atto: la resa dell’uomo, dopo secoli, alla selva. Fotografi a di Ulderica Da Pozzo, da Carnia, 2002. 2 • 15 L’identità è economia Dal 1970 al 2010 la SAU (Superfi - battito su come ha fatto la CEE a è il settore che possiamo ritenere cie agraria utilizzata) nella nostra contenere le produzioni. Ma non è il fi ore all’occhiello dell’economia Regione è passata da circa 310.000 questa la sede: dovreste piuttosto agricola friulana. ettari a 218.000 ettari: l’agricoltu- dirmi a vantaggio di chi è andata La carta della qualità si può gioca- ra ha perso 90.000 ettari. In tale la perdita di tutto quel terreno. A re anche in altri settori. superfi cie si potrebbero produrre vantaggio dei servizi? Le strade Qui, però, vogliamo mettere l’ac- ogni anno 46.000.000 di quintali di principali e le autostrade c’erano cento su un altro punto, troppo mele, o 5.400.000 ettolitri di vino: già nel 2000. La perdita della SAU poco considerato: il terreno agra- bei numeri. Se tali ettari fossero in montagna può essere andata a rio, l’ambiente e il paesaggio sono destinati a foraggere potremmo te- favore dei cespugli, dei cinghiali, “identitari”. Esiste una “identità” nerci 1,8 vacche per ettaro, quindi della lince e dell’orso. E sia. Ma in delle persone: scusate la ripetiti- la bellezza di 162.000 vacche con pianura? È forse andata a favore vità, ma ogni persona ha una sua una produzione complessiva, an- del “commercio”? Commercio de personalità e non si fa un compli- che a essere prudenti, di almeno che? Non si sono certo consumati mento a qualcuno quando si affer- 12 milioni di quintali di latte. tutti quei terreni a favore della ma che “non ha personalità”, men- Sappiamo bene che una parte di commercializzazione dei prodotti tre quando si dice “ha una forte questa terra è stata occupata da friulani. E allora? personalità” si sottende un senso fabbriche che hanno portato oc- I terreni occupati da asfalto e di stima, anche se le forti persona- cupazione e “sviluppo”, per quella cemento non erano una landa im- lità possono essere spigolose e non modernizzazione del Friuli che era produttiva, erano terreni agricoli facili da trattare. rimasto parecchio indietro rispet- costati lacrime e sangue ai nostri Lo stesso vale per i popoli, la cui to ad altre aree del Nord Italia. predecessori, erano un ecosistema identità è fatta dall’ambiente in Ciò che ci preoccupa fortemente, che non potremo più recuperare. cui le nuove generazioni nascono e però, è che questo trend non si è Sui terreni che restano non dob- crescono. Se per andare al lavoro arrestato con l’arrestarsi della in- biamo produrre “di più”: bisogna vedi solo una lunga teoria di fred- dustrializzazione, ma è continuato produrre “meglio”. Ma bisogna di capannoni è una cosa, se vedi imperterrito nel decennio 2000- pur sempre produrre, o vogliamo la corona delle Prealpi è un’altra. 2010, nel quale la SAU è calata lasciare ciò che resta delle nostre Se per interagire con gli altri parli di 20.000 ettari, e sarebbero pur campagne ai capannoni vuoti? Un una lingua che non è quella di sempre 10.000.000 di quintali di esempio di come ciò sia fattibile: tua madre vuol dire che hai perso mele (all’anno) o 1.200.000 ettoli- i Friulani passavano e, a torto, una parte fondamentale della tua tri di buon vino o 36.000 vacche e passano ancora per essere grandi personalità / identità (qualcuno due milioni settecentomila quinta- bevitori (sorvoliamo sulle stupidi- mi dimostri il contrario). Quindi li di latte, magari da trasformarsi tà di un noto non-comico). In re- aggiungiamo un tassello: terreno in duecentosettantamila quintali altà il consumo di vino annuo pro agrario (blood, sweat and tears), di formaggio. capite è passato dai 140 litri degli ambiente (la Natura vuole la sua Dati teorici, direte voi. Certo, e anni Sessanta-Settanta agli attuali parte), paesaggio (il bello fa bene: mi direte anche che il problema 40. Ciò avrebbe dovuto mettere dimostratemi il contrario) e cul- ora è produrre meno derrate in ginocchio la nostra viticoltura. tura: quest’ultima si concretizza alimentari, non produrne di più. Tutt’altro: grazie alla scelta vin- nella lingua ed è veicolata dalla E su ciò potremmo aprire un di- cente della qualità la viticoltura medesima. 15 • 3 Chiudiamo con un aspetto eco- timana, se ce ne fosse uno) sono Se mettete tutto in conto forse no. nomico sul quale anche l’Ente l’annichilimento della personalità, Anzi sicuramente no. Il futuro del pubblico ha fatto qualche errore di di quella individuale e di quella di Friuli? I piccoli centri, sempre che prospettiva: il turismo. Il Friuli, fi n un popolo. Sono come le catene mantengano la loro personalità che dura, è ancora bello: anche se del fast-junk-food: dappertutto geografi ca, sociale e “centrale” ri- non abbiamo Cortina e tutta l’arte uguali, a Bombay come a Surisins spetto alle campagne dei dintorni di Venezia, abbiamo pur sempre di Sopra. E sono solo la bruttissi- (il vecchio “contado”): non riesco tanti tesori diffusi sul territorio. Il ma copia di una vecchia invenzio- a capire dove fi nisca Pordenone territorio, appunto. Chi volete che ne nostrana che, per fortuna, tiene e dove cominci Cordenòns: spero torni a Gemona, Spilimbergo, San ancora: i piccoli centri urbani. che il Friuli non diventi un anoni- Daniele, Cividale se gli sbattete A Spilimbergo, a Cividale, a San mo suburbio di una metropoli che davanti al muso soltanto degrado? Daniele, ma anche a Tricesimo e non esiste. Non avremmo più nulla Vogliamo un turismo di un certo persino a Surisins di Sotto potete da vendere, nulla da offrire al tipo, diciamo di gente istruita trovare tutto, dalle scarpe al for- turista (che non ci sarà più), nes- (l’Europa ne è piena), che sappia maggio, dal maglioncino ai tipici suna risorsa (terreno, ambiente e apprezzare arte (non abbiamo la prodottti locali (noterete che non paesaggio sono risorse, o no?) e Città del Tiepolo?), cibo e vino, sono gli stessi). In un ambiente di città che campano sul terziario e che non sappia che farsene dei gradevole, respirando la storia (e parassitario ne abbiamo già abba- “parchi commerciali”, eufemismo la fede, se ne avete una: chiese e stanza. idiota, ed errore che pagheremo chiesette non mancano), con spo- caro. stamenti minimi e con un approc- L’assessore regionale alle Risorse I centri commerciali (li aprirebbe- cio diverso ai prodotti, che sono rurali, agroalimentari e forestali ro anche l’ottavo giorno della set- sempre di qualità. Costa di più? Claudio Violino Buinis fi estis a ducj Fotografi a di Stefano Zanini 4 • 15 INDICE Tiere furlane Un miscliç di passions RIVISTA DI CULTURA DEL TERRITORIO Autorizzazione del Tribunale di Udine 6 n. 14/09 R.P. del 19/06/2009 das monts al mâr Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia Direzione centrale Risorse rurali, La fotografi a di Ulderica Da Pozzo agroalimentari e forestali Dicembre 2012 - anno 4 - numero 4 Gabriella BUCCO [email protected] Direttore responsabile Christian Romanini [email protected] Comitato di redazione Gabriella Bucco, Christian Romanini, Angelo Vianello, Pietro Zandigiacomo Coordinamento editoriale Enos Costantini Hanno collaborato a questo numero - Irma Magda Battistuzzi ([email protected]) - Gabriella Bucco ([email protected]) - Stefano Cosma ([email protected]) - Enos Costantini ([email protected]) - Alba Dal Nin ([email protected]) - Ulderica Da Pozzo ([email protected]) - Luca Giuliani 20 28 - Emma Gustafson - La Cineteca del Friuli [email protected] - Andrea Marmai ([email protected]) - Claudio Mattaloni - Magda Minotti (magda.minotti@infi nito.it) La ditta - Stefano Perini …la settima a ([email protected]) goriziana - Maria Claudia Trevisan ([email protected]) F.lli Abuja pilar orzo - Sergio Zanella Piccola storia dell’ultimo ([email protected]) Ambasciatori - Direzione centrale fi nanze, patrimonio e del vino goriziano mulino sul Natisone programmazione Servizio statistica e affari generali nell’Impero asburgico Uffi cio Regionale di Censimento Andrea MARMAI, Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia Magda MINOTTI Referenze fotografi che: Stefano COSMA Quando non diversamente indicato le fotografi e sono dell’autore dell’articolo. Tarcisio Baldassi pag. 112 Enos Costantini pagg. 40, 42, 43, 47, 49, 50, 51, 55, 56, 57, 58, 82, 83, 85, 86, 87, 107 Luca Laureati pagg. 108-111 Claudio Mattaloni pag. 81 Ricerche iconografi che: Gabriella Bucco; Enos Costantini; Biblioteca ERSA “Luigi Chiozza”, Pozzuolo del Friuli. 39 49 Si ringrazia per la collaborazione: Archivio storico Cjase Cocel di Fagagna nella persona di Elia Tomai; il Presidente della Fondazione CRUP Lionello D’Agostini. Stampa: La Tipografi ca srl, Basaldella di Campoformido Zeârs e Made in Friûl: Certificato PEFC Questo prodotto vencjârs sportis e è realizzato con materia prima da foreste gestite in ator pal Friûl borsetis di scus maniera sostenibile e da fonti controllate PEFC/18-31-389 L’artigianato del La lavorazione artigianale www.pefc.it vimine in Friuli delle brattee nel Rojale Chi riproduce, anche parzialmente, i testi Alba DAL NIN Maria Claudia TREVISAN contenuti in questo fascicolo è tenuto a citare la fonte.