Felipe Massa Torna Sul Podio Sette Mesi Dopo Il Suo Drammatico Incidente DESERTO
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n. 77 15 marzo 2010 GP BA HRA IN L’exploit di Vettel primo in qualifica ed in testa per 34 giri non spaventa le Ferrari che piazzano un colpo da Ko. Fernado A lonso vince al debutto, Felipe Massa torna sul podio sette mesi dopo il suo drammatico incidente DESERTO Foto Mazzi ROSSO Registrazione al tribunale Civile di Bologna con il numero 4/06 del 30/04/2003 Direttore responsabile: Massimo Costa ([email protected]) Redazione: Stefano Semeraro Marco Minghetti Marco Cortesi Collaborano: Carlo Baffi Leopoldo Canetoli Samanta Capacini Antonio Caruccio Marco Cortesi Valerio Faccini Alfredo Filippone Dario Lucchese Alessio Morgese Claudio Pilia Guido Rancati Francesco Satta Produzione: Nicola Desiderio Marco Marelli Fotografie: Photo4 Actualfoto Studio Mazzi Photo Pellegrini MorAle Realizzazione: Inpagina srl Via Giambologna, 2 40138 Bologna Tel. 051 6013841 Fax 051 5880321 [email protected] 2 GP BAHRAIN FERRARI Massimo Costa mi per non distruggere le gomme. Alonso è Se il buongiorno stato spettacolare anche in partenza quando si vede dal mattino... La doppietta Ferrari del Bahrain è stata ha affiancato all’esterno della prima curva a L’uno-due di Fernando Alonso costruita nell’estate del 2009. In quel perio- destra il compagno Massa, mettendosi nella e Felipe Massa do, a Maranello si decise che la F60 era da migliore posizione per la successiva piega a è sicuramente lasciare al suo destino e con essa i piloti che sinistra. Per Alonso, che a stento aveva dige- di buon auspicio la guidavano. Kimi Raikkonen venne lascia- rito il terzo tempo in qualifica dietro al bra- per la squadra to al suo destino e sottoposto alle ingiuste siliano, era necessario, indispensabile, far critiche dei media, dei fans, dello stesso pre- vedere alla Ferrari, al mondo, che quello era di Maranello dopo sidente Luca di Montezemolo che si inventò stato un incidente di percorso, figlio di due un anno molto grigio la storia del gemello del pilota finlandese. errorini (tra l’altro ammessi con onestà) Furono immolati alla causa anche Luca anche comprensibili su un circuito così lun- Badoer e Giancarlo Fisichella, ma i due pilo- go. E allora era indispensabile mettere il pro- ti italiani ci misero anche del loro per non prio muso davanti a quello di Massa il più ben figurare. Con la dovuta calma è quindi presto possibile. Il brasiliano dal canto suo, nata la F10. E subito è stata veloce e affida- è parso un po’ rinunciatario nel subìre l’at- bile. Fernando Alonso l’ha elogiata dopo i tacco di Alonso e nel non cercare una imme- primi giri nei test invernali definendola la diata replica. Ha accusato il colpo? Successi- miglior macchina mai guidata. Una esagera- vamente, non ha potuto fare molto perché le zione forse. Ma ecco che alla prima corsa, temperature del motore erano sempre piut- Alonso ha saputo portarla alla vittoria bat- tosto alte nonostante avesse una unità nuo- tendo il compagno Felipe Massa. Una dop- va. La Ferrari in Bahrain ha quindi trovato pietta sensazionale, che dopo la qualifica era un’unica vettura rivale: la Red Bull di Vettel. nell’aria. In Ferrari ci speravano. Da battere, Non quella di Mark Webber, mai competiti- almeno sulla carta, vi era un solo pilota, una vo, non le McLaren o le Mercedes. Ma la sola macchina: Sebastian Vettel e la Red Bull- domanda che ci si pone è: la Ferrari avrebbe Renault. Si sapeva che Vettel poteva com- raccolto la doppietta senza l’inconveniente mettere errori se messo sottoposto a pres- tecnico che ha guastato la grande gara di Vet- sione. Ma questo non si è verificato. Il tede- tel? Stefano Domenicali dice di sì, forse con sco nulla ha sbagliato informando il mondo troppa fiducia, affermando che Alonso stava che la maturazione è pressoché completata. gestendo le gomme per l’attacco finale. Ma La seconda carta da giocare era allora quel- anche Vettel si era risparmiato e lo aveva la della gracilità della RB6. E questa volta è dimostrato quando il ferrarista si era avvici- andata bene. La Red Bull ha avuto i suoi clas- nato. Rimane il fatto che la F10 ha dimostra- sici problemi ed Alonso, rapace come nei to di possedere il pacchetto che necessita per giorni migliori, ha colto l’occasione al volo. vincere un campionato del mondo: velocità Ma lo spagnolo si era già messo in evidenza e affidabilità. In Australia vedremo se McLa- realizzando una serie di impressionanti giri ren e Mercedes entreranno a far parte dei veloci che lo avevano riportato sotto Vettel, contendenti iridati e se la Red Bull sarà più salvo poi rinunciare a continuare su quei rit- solida. LA SIGNORA IN 4 La Ferrari in Bahrain ha trovato un’unica vettura rivale: la Red Bull di Vettel. Non quella“ di Mark Webber, mai competitivo, non le McLaren o le Mercedes. Ma la domanda che ci si pone è: la Ferrari avrebbe raccolto la doppietta senza l’inconveniente tecnico che ha guastato la grande gara di Vettel?” N ROSSO 5 GP BAHRAIN FERRARI Le doppiette Ferrari all’apertura stagionale Tra le dune del Bahrain, la Ferrari firma la sua 80° doppietta in F.1. Prima di Alonso e Massa, a siglare l’uno-due all’esordio erano stati Michael Schumacher e Rubens Barrichello, per ben due volte, sempre in Australia: rispettivamente nel 2004 e nel 2000. Scorrendo nel tempo, dobbiamo tornare al 1953, quan- do Alberto Ascari e Piero Taruffi, dominarono il GP d’Argenti- na a Buenos Aires. L’anno prima, avevano festeggiato il nostro Piero Taruffi e l’elvetico Rudolf Fischer con il modello 500, nel GP di Svizzera a Bremgarten. 6 Tutti i vincitori al debutto con la Rossa Se vincere con la Rossa, ha un sapore particolare, figuria- moci al debutto. Logica quindi l’incontenibile gioia di Fer- nando Alonso, vittorioso nel GP d’esordio in Bahrain. Pri- ma del fuoriclasse iberico, solo altri sei fantini del Caval- lino, sono riusciti nell’impresa. Partiamo dal lontano 1956, quando nel GP d’Argentina, Juan Manuel Fangio sale sul gradino più alto del podio di casa. Una vittoria però, che deve condividere con Luigi Musso, che gli cede la mono- posto al 23° passaggio. Il grande “chueco” era stato lasciato a piedi dal motore della sua D50. Cinque anni dopo va in scena l’acuto di Giancarlo Baghetti, sulla Fer- rari 156 della Scuderia Sant’Ambroeus. Un trionfo che vale doppio, quello del 2 luglio del ’61, perché il milanese è pure al suo esordio in F.1. Sul tracciato di Reims, brucia la Porsche di Dan Gurney, che gli contende la leadership fino agli ultimi metri. Passa un decennio, ed ecco un nuo- vo centro al debutto. Nel GP del Sud Africa a Kyalami, la spunta Mario Andretti. Una vittoria per alcuni versi analo- ga a quella di Alonso. Nella parte di Vettel c’è Denis Hul- me, la cui McLaren tira le cuoia a quattro tornate dalla fine, dando via libera alla Ferrari 312B dell’italo-america- no. Pasqua felice per Nigel Mansell il 26 marzo 1989 in Brasile. Reduce da un quadriennio targato Williams, il “leo- ne” inglese attacca e supera di prepotenza il professor Alain Prost, portando al successo la 640 di John Barnard; la famosa “papera” col rivoluzionario cambio semiautoma- tico. Arriviamo così al recente 2007, con il primo sigillo ferrarista di Kimi Raikkonen. Nel primo round a Melbour- ne, il finnico “iceman” detta legge con un fantastico “hat- trick”. Il miglior viatico, in un’avventura che lo vedrà con- quistare la corona iridata. Carlo Baffi 7 GP BAHRAIN RED BULL Vettel disperato a fine gara non si capacita del guaio che lo ha stoppato quando era in testa COME BRUCIA… 8 Massimo Costa mondo. Intelligentemente, ha controllato a proprio piacimento Fernando Alonso. Quan Un tempo piaceva raccontare che si perde do lo spagnolo si è avvicinato, lui ha iniziato vano corse per un pezzo da 1.000 lire. In a replicare abbassando a sua volta i tempi. quella frase si racchiudeva il fatto che nulla Mentre Alonso era costretto a rialzare il pie va trascurato nella preparazione di una de per non stressare troppo le gomme. Era monoposto. La Red Bull potrebbe scrivere una partita di poker insomma. E Vettel la sta dei manuali su questa materia. Quando Seba va gestendo con consumata malizia. Un vero stian Vettel, magistrale protagonista del GP capolavoro poi la pole. Nella prima qualifica e lanciatissimo verso una meritata vittoria, vera degli ultimi anni, con il medesimo cari ha improvvisamente perso cavalli dal suo co di benzina, ovvero serbatoi vuoti, Vettel motore Renault e nelle sue orecchie arriva ha fatto la differenza. Qualcosa vorrà pur va un rombo che pareva quello di una moto dire. Ad Al Sakhir, la Red BullRenault ha da Superbike, ha capito che la storia era sem avuto un solo pilota. Purtroppo Mark Web pre uguale a quella del 2009. Macchina stra ber nonostante avesse lo stesso missile di veloce, ma affidabilità di cristallo. A far scen Vettel, non è mai entrato in partita. Una dere dal podio Vettel è stata una candela, e situazione paragonabile a quanto accaduto non uno scarico come si era inizialmente in McLaren, con l’enorme differenza creata immaginato. Una banale candela da 1.000 si tra Lewis Hamilton e Jenson Button. E’ lire. Il pilota tedesco, nel giorno del rientro dunque la Red Bull RB6 di Adrian Newey la del maestro Michael Schumacher, ha corso monoposto più competitiva del mondiale. proprio come il sette volte campione del Ma deve trovare l’affidabiltà. Ad Al Sakhir, la Red Bull-Renault ha avuto un solo pilota. Purtroppo Mark Webber, nonostante avesse lo stesso missile “di Vettel, non è mai entrato in partita.