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6 giugno 2014 anno XIV n. 9 Periodico a cura della Scuola di giornalismo diretta da Paolo Mieli nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli www.inchiostronline.it Coppa, samba Trentadue squadre, sessantaquat- offensivo. Ho sentitoe anche chetarantella ne rifletta le mille contraddizioni. tro partite, 3 miliardi di persone Maradona passa ma la coppa del Nemmeno il calcio, sintesi di un Il viaggio collegate, dodici stadi. E una città mondo resta. Si, forse resterà, ma contesto umano che non ha egua- Le comunità: con il cuore diviso a metà. Tra Na- a disposizione degli altri». Diego li. Abbiamo cercato di “leggere”, poli e la Nazionale Italiana l’ amore Armando Maradona sapeva por- da diverse angolazioni, l’evento Brasile e Spagna non è mai sbocciato. Nemmeno tare acqua al proprio mulino at- principale del prossimo mese e per i mondiali di calcio. Gli stra- traverso verità scomode per gli mezzo. Poiché il napoletano vive parlano scichi della questione meridionale altri, ma non per lui. Così riuscì a “di” e “nel” pallone. Fa economia il dialetto si riverberano sul calcio e impe- far schierare gli spettatori del San sui generi di prima necessità, ma discono la piena partecipazione Paolo dalla sua parte. Caso unico acquista l’ultimo modello di te- partenopeo all’unico, vero, momento di unità di una Nazionale che si trova con il levisore hd perché la partita va di questo Paese. pubblico contro nonostante il ruo- guardata come si deve; si nega C’è una data a segnare la storia: lo di Paese organizzatore. un pezzo di pane in più, ma non pagine 2-3 3 luglio 1990, l’estate di “notti ma- Non è stato sempre così. Dopo la “bolletta” della domenica; ha giche” e della semifinale contro la vittoria in Spagna nell’82, per la fortuna di avere uno stadio in l’Argentina. «Penso che il pubbli- la città, sfilarono - fuori stagio- pieno centro, ma deve conviver- L’inchiesta co appoggerà gli azzurri. Ma non ne - i carri di Piedigrotta e chi era ne con la fatiscenza; è “paesano” capisco né condivido quello che in piazza del Plebiscito il 9 luglio dell’ultimo capitano che ha alzato Gente comune, sta succedendo. Dopo tanto raz- 2006 racconta di una notte di festa la coppa più importante, ma fi- giovani e ultras: zismo, solo adesso si affrettano seconda solo a quella del primo schia comunque l’Inno di Mame- a ricordare che Napoli fa parte scudetto partenopeo. E, statene li. Si potrebbe obiettare che tra Napoli tiferà dell’Italia. Per 364 giorni l’anno li certi, sulle bancarelle del centro l’azzurro della maglia del Napoli e attaccano in tanti modi. E adesso storico faranno anche questa vol- quello dell’Italia, il passo è breve. Italia? si chiede loro aiuto, si scopre che ta capolino trombette, cappellini, Ma, evidentemente, è un dettaglio sono anche loro italiani, che l’uni- tricolori e magliette taroccate di cromatico che qui, più di altrove, pagine 6-7 ca cosa importante è che vinca l’I- Balotelli. fa tutta la differenza del mondo; talia per una questione d’orgoglio E allora dov’è l’anomalia? Non anzi, di un Mondiale. nazionale. E’incredibile, assurdo, esiste aspetto di Napoli che non Claudio Pellecchia SPECIALE MONDIALI DI CALCIO 2014 La storia di Lello, paisà che dagli States continua a seguire la sua Italia «RicordoMichele, detto Lello, è un signore italiano; la se- la traversa finale e il Brasile è campione del mondoa per Pasadena» la quar- difficile vedere una partita di Serie A o degli altri campio- dici mondiali di vita, settanta in anni; pochi ta volta. «È stato un momento incredibile, dopo il rigore nati europei. Ci si affidava a “mother rai” che la domenica capelli bianchi e la faccia scavata dal lavo- sbagliato credevo di svenire. Ci guardavamo in faccia tra trasmetteva una sola gara, spesso scelta a caso, oppure ro. È partito cinquant’anni fa da Napoli e italiani. Eravamo increduli, Baggio non poteva sbagliare». bisognava andare in uno dei pub inglesi nella downtown se ne è andato a Los Angeles. Vent’anni dopo quella memorabile partita, Lello ci spie- dove il satellite riusciva a catturare il segnale di qualche Il 17 luglio del 1994 Lello si trova a Pasadena, ga che il rapporto con il calcio, in America, è cambiato match». una cittadina della California. Quel giorno però, quel pic- molto: «Fino a qualche anno fa a Los Angeles era molto Oggi negli Usa il calcio è seguito come non mai. Non è colo centro è la capitale del mondo: si gioca la finale dei ancora allo stesso livello di basket, baseball e football, mondiali di calcio. Michele è allo stadio Rose Bowl, un ma i grandi giornali dedicano sempre maggior spazio ai imponente impianto da 103 mila posti. In campo di fron- campionati del mondo, con articoli di colore e raffinate te ci sono la sua Italia e il Brasile. A Pasadena quel gior- analisi tecniche. Nel 2007 la Fox ha lanciato due nuovi no c’è una temperatura di 40 gradi. Lello vive il match canali, uno in inglese e l’altro in spagnolo, dedicati com- con totale coinvolgimento. Non sente il caldo, non gli dà pletamente al calcio. Anche i numeri del movimento cal- fastidio l’umidità. Per lui ci sono solo ventidue uomini cistico stanno diventando importanti: 1690 società, 300 pronti a scrivere la storia. La partita è bloccata. L’Italia mila tra calciatori e calciatrici e 100mila arbitri. L’impul- difende spesso con dieci uomini e il Brasile fatica a pie- so più forte allo sviluppo del soccer è stato dato quasi gare la resistenza azzurra. L’unica emozione dei tempi certamente dal costante flusso di migranti ispanici che regolamentari è un tiro sporco di Mauro Silva. La palla ogni giorno entrano negli USA. Inoltre, le famiglie della scivola dalle mani del portiere italiano Pagliuca, sembra classe media americana, iscrivono sempre più spesso i avviarsi verso la porta, ma finisce sul palo. Pagliuca lo loro figli e in particolare le bambine, alle scuole di calcio. bacia. Si va ai calci di rigore.«Non dimenticherò mai quel I consulenti politici hanno anche individuato una nuova giorno e quelle emozioni. Solo il calcio può farti provare categoria sociale, quella delle “soccer mom”, ovvero le certe sensazioni». Ai tiri dagli undici metri le cose non si mamme che portano i figli a giocare a calcio, conside- mettono bene per la nazionale italiana. Franco Baresi, il rata addirittura una categoria importante per vincere le capitano, e Daniele Massaro sbagliano. Sul dischetto si elezioni. «Molti americani – ha concluso Lello – credono presenta Roberto Baggio. Se sbaglia gli azzurri hanno che la loro nazionale, nei prossimi mondiali, abbia ottime perso. Il numero dieci sistema il pallone e prende la rin- possibilità. Quando me lo dicono, mi faccio una grossa corsa. Parte, il codino oscilla a destra e sinistra sulle sue risata e rispondo che non supereranno neanche i gironi» spalle. Tutti i 103mila spettatori tacciono. Tira alto sopra Francesco Ungaro clicca mi piace sulla nostra pagina Facebook Inchiostro Online @Inchiostronline Seguici sul nostro canale Suor Orsola InchiostrOnline INCHIOSTRO N. 9 PAGINA 2 SPECIALE MONDIALI DI CALCIO 2014 Partenopei d’adozione, tifosi in trasferta: parlano i padroni di casa e i campioni Napoli, il Mondiale delle favorite A una settimana dall’inizio dei Mondiali di Calcio, i brasiliani che vi- Come vivranno e dove s’incontreranno gli spagnoli di Napoli in vista dei vono a Napoli attendono l’evento con impazienza. Alcuni di loro si prossimi Mondiali? In città cresce l’attesa ma sembra che, tra gli iberici riuniranno in bar e ristoranti: Corcovado Club Napoli e Yes Brazil che popolano le strade partenopee, non vi sia un’organizzazione co- i locali più gettonati. Altri seguiranno le partite da casa. Molti non mune. Gli studenti Erasmus si ritroveranno nelle vie della movida napo- accenderanno neanche la tv. Quello che si respira, infatti, non è solo letana, tra i gazebo di via San Biagio dei Librai e i pub di Piazza Bellini. un clima di festa. Al momento non sono previste organizzazioni particolari. Leila e Oscar, La dottoressa Luiza Maria de Castro Prado, corresponsabile della segreteria del Erasmus di 22 e 24 anni, decideranno all’ultimo momento dove andare a seguire le Consolato Onorario del Brasile a Napoli, esprime lo stato d’animo dei tanti brasi- partite delle “furie rosse”, se fuori o in casa di qualche amico: «Nel mio piccolo paese liani che si recano al Consolato. «Nonostante le preoccupazioni per gli ultimi avve- in Extremadura - racconta Leila - la partita si vede nei bar. Non ci sono maxischermi nimenti di carattere sociale, i brasiliani sono ottimisti ed entusiasti. È caratteristico ma c’è grande frenesia». Il ricordo dell’ultima Coppa del mondo, vinta dalla Spagna in del popolo brasiliano affrontare le difficoltà con ottimismo –dice la Castro- Per Sudafrica, è ancora vivo nei loro occhi: «Ero in piazza a Salamanca, la mia città, con scaramanzia forse sarebbe meglio non fare pronostici. I sondaggi vedono il Brasile un massa enorme di gente e dopo ci siamo buttati nella fontana; è stata una grande vincitore, ma io sarei molto prudente nel fare tale affermazione. Se sfortunatamen- festa, tutte le persone avevano dipinti i colori della Spagna sul volto». te dovessimo essere eliminati, allora tiferemmo Italia». Tra le strade della riviera di Chiaia, Carlos Peňa, chef di León, città sulle montagne a Il musicista Robertinho Bastos, invece, vive l’attesa dei mondiali con ansia. Voce e nord della penisola iberica, ha aperto un ristorante. «Noi non vogliamo mettere una tv percussionista della band “Brigada Internazionale” ed insegnante di percussioni in nel locale, sarebbe una contraddizione con la filosofia e la tradizione culinaria del mio due scuole di musica, Bastos è sempre stato amante del calcio.