Detroit: Become Human. Videogioco O Film Interattivo?
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Detroit: Become Human. Videogioco o film interattivo? La nostra recensione Dalla parte degli androidi in Detroit: Become Human La console war ormai si gioca sulle esclusive, mentre le potenza “bruta” è relegata a mero strumento. Tra i tanti giochi attesi per la console di casa Sony di questo 2018 sicuramente troviamo Detroit: Become Human. Dietro questo atteso titolo c’è il team di David Cage di Quantic Dream. Prima di procedere con la recensione vera e propria del gioco, dobbiamo introdurre necessariamente il lavoro della software house francese. Quantic Dream tra cinema e avventura Quantic Dream ha prodotto pochi (capo)lavori da quando è stata fondata nel 1997. Omikron: The Nomad Soul è stato il primo timido tentativo di portare azione e regia in un gioco (impensabile tecnicamente per quei tempi). Un taglio cinamtografico che invece riuscirà perfettamente nel 2005 con Fahrenheit, l’avventura che per certi versi è stata il trampolino di lancio mondiale di Quantic Dream. Un affinamento che ha portato poi alle esclusive su Playstation 3 Heavy Rain e Beyond: Two Souls, vere e proprie avventure a pochi passi da film interattivi, ma con un engine grafico in tempo reale. Un salto qualitativo notevole, e veri esempi di cosa poteva fare una Playstation 3 se Detroit: Become Human. Videogioco o film interattivo? La nostra recensione conosciuta a fondo. Detroit: Become Human era un titolo atteso quasi dall’uscita della Playstation 4. Un’altra scommessa per Cage e i suoi ragazzi. I fan e possessori della console di casa Sony attendevano il titolo come una dimostrazione di forza della console. Riuscirà ad essere una nuova pietra miliare nella line-up dell’attuale generazione Sony? Cercando di dare una risposta motivata e convinta andiamo a sciorinare tutte le nostre impressioni di questa esprienza “made in Quantic Dream”. Cosa ci distingue dagli androidi? Detroit: Become Human ci catapulterà nella Detroit del 2038. Gli uomini si avvalgono dell’aiuto degli androidi durante la vita quotidiana affidandogli i compiti più disparati. Questa cooperazione però causa malcontento. Sempre più esseri umani sono sostituiti dai freddi ed efficienti androidi causando disoccupazione e l’impoverimento di molte famiglie. Già con questo incipi (n.d.r.), i ragazzi di Quantic Dream vogliono lanciare la prima domanda: gli androidi potranno sostituire gli umani? Detroit: Become Human. Videogioco o film interattivo? La nostra recensione Da contraltare troviamo il modo in cui vengono trattati gli androidi. Schiavizzati, bullizzati e picchiati, i robot sono costretti a sopportare i soprusi, quasi sempre… Tuttavia, alcuni umani non la vedranno nella stessa maniera, cercando negli androidi dei “compagni” e non semplici elettrodomestici. Gli automi, uguali agli esseri umani, hanno un piccolo led sulla tempia che cambia colore a seconda del loro stato emotivo (o come si vedrà, se il loro software comincia a non rispondere correttamente ai solleciti esterni). Detroit: Become Human. Videogioco o film interattivo? La nostra recensione I protagonisti Torniamo al gioco. Nella nostra avventura, impersoneremo tre androidi: Connor (già conosciuto nella demo), Kara e Markus. Il primo si occupa di investigare ed aiutare la polizia in determinate situazioni critiche. Kara, androide che ha il compito di collaboratrice domestica e baby sitter, si occuperà della piccola Alice e di suo padre Todd. Markus, invece, accudisce un famoso e ricco pittore paraplegico di nome Carl. Piccola chicca: Kara e Detroit sembravano essere nei pensieri di Quantic Dream già da un pò. Nel video di seguito: Incontriamo proprio Kara, presentata come “tech demo” per Playstation 3. La sala che si vede è la stessa che sarà usata (e migliorata) nella schermata “Galleria” del gioco per visualizzare i modelli 3D dei personaggi (acquistabili con i punti gioco). Interessante notare come la scritta riportasse che la tech demo non era collegata a nessun titolo in sviluppo al momento del video. Senza entrare troppo nel dettaglio delle storie, per non farvi perdere interesse e voglia di giocarci, vi diremo solo che verrete messi continuamente spalle al muro. Dovrete scegliere le azioni, le risposte, Detroit: Become Human. Videogioco o film interattivo? La nostra recensione le domande, qualsiasi cosa (o quasi) i protagonisti facciano. Alcune decisioni potranno essere difficili da prendere o causare effetti incontrollabili. A seconda della difficoltà scelta, i protagonisti potranno anche morire. Detroit Become Human ci lascerà molta libertà d’azione dandoci la possibilità di aprire o chiudere tutte le varie strade che la trama possa intraprendere. La responsabilità per le proprie scelte Come detto, noi potremmo scegliere quasi completamente lo sviluppo narrativo dell’intero gioco. A volte il ritmo frenetico o un determinato contesto potrà causare dei momenti di indecisione ma il tempo a nostra disposizione non sarà moltissimo. Le strade narrative sono veramente tante e non si fermano al singolo “episodio” giocato. Qualsiasi azione importante si ripercuoterà sia sulla storia del personaggio stesso che sull’avventura degli altri due protagonisti. Durante la nostra avventura le trame si intrecceranno ponendoci sempre nuovi dubbi ed indecisioni. Pensate alle conseguenze prima di fare qualsiasi cosa. Alla fine di ogni capitolo, vi verrà mostrato lo schema delle vostre scelte. Le diramazioni e i dettagli da trovare in ogni scena sono tantssimi! Segno che la trama potrà essere cambiata anche dalla minima Detroit: Become Human. Videogioco o film interattivo? La nostra recensione risposta sbagliata, o azione effettuata in ritardo. Una serie di diramazioni che attualmente pochi giochi hanno. Un pregio per Detroit: Become Human: un dettaglio narrativo così elevato e complesso ci permetterà di provare le numerose sfaccettature della storia, aumentando notevolmente rigiocabilità e longevità. Sono ben fatti questi androidi… Graficamente il gioco non ha da invidiare nulla, anzi. A dirla tutta Detroit: Become Human riposiziona in avanti il livello di realismo. In game, i volti, capelli, barbe, ambienti… tutto è bellissimo e fatto per farci restare a bocca aperta. Se andiamo a vedere le ricostruzioni 3D dalla galleria potremo essere ancor più meravigliati dal livello grafico ottenuto da Quantic Dream. I movimenti facciali, visti nel dettaglio, sono perfetti e stupefacenti. Come in un buon film, il sonoro è preciso e mai invasivo. Le musiche sono perfettamente coordinate con l’azione del momento. Le scene si divideranno tra dialoghi, azioni in QTE (quick time event) ed esplorazione. In alcuni casi, è un peccato non poter soffermarci un pò di più in alcuni momenti ad ammirare le strutture, i paesaggi e il dettaglio degli ambienti. Non è un gioco d’azione, questo è doveroso dirlo. La spettacolarità che Detroit: Become Human. Videogioco o film interattivo? La nostra recensione vuole raggiungere il titolo è quasi cinematografica. Le nostre scelte e i QTE spesso saranno “sospesi” all’interno di un’azione di guerriglia, un inseguimento o una fuga, dandoci poco tempo per decidere, e ancora meno per ammirare l’ottimo lavoro di Cage & co. Spesso rimarrete incollati allo schermo per scoprire cosa succede, e ad ogni fine capitolo esclamerete “E’ tardi… ma voglio vedere come continua.”. Riassumendo Tornando alla domanda iniziale, riuscirà ad essere una pietra miliare della console di casa Sony? Non possiamo che rispondere con un deciso si! Detroit: Become Human. Videogioco o film interattivo? La nostra recensione Come Heavy Rain e Beyond prima di lui, Detroit: Become Human raggiunge il massimo livello di storytelling e dettaglio grafico spostando un pochino più in là l’asticella. Questo gioco è adatto a tutti, sia che tu ami la grafica pompata sia che ami la narrativa. Sicuramente Detroit: Become Human è e sarà uno dei capolavori videoludici dell’attuale generazione di console Sony..