Studi E Ricerche Della Scuola Di Specializzazione in Beni Archeologici Di Matera

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Studi E Ricerche Della Scuola Di Specializzazione in Beni Archeologici Di Matera STUDI E RICERCHE DELLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN BENI ARCHEOLOGICI DI MATERA 13,2013 SIRIS 13,2013. Studi e ricerche della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera - ISBN 978-88-7228-745-3 - Edipuglia s.r.l. - www.edipuglia.it Università degli Studi della Basilicata Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera Polo Umanistico di S. Rocco, via S. Rocco 1, 75100 Matera Tel. 0835.1971400 - Fax 0835.1971441 - Fax online. +3908351971469 Consiglio della Scuola Marco Bettelli, Antonio Bixio, Angelo Bottini, Antonio Conte, Aldo Corcella, Emmanuele Curti, Alessandro D’Alessio, Roberto Goffredo, Giovanna Iacovone, Filiberto Lembo, Ina Macaione, Maria Luisa Marchi, Antonio Monte, Marco Mucciarelli, Massimo Osanna, Carlo Rescigno, Giovanna Rizzo, Dimitris Roubis, Giovanni Schiuma, Laura Scrano, Francesco Sdao, Francesca Sogliani SIRIS Studi e ricerche della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera Comitato scientifico (referees) Gert-Jan Burgers (Amsterdam), Martin Guggisberg (Basel), Mario Denti (Rennes), Marco Fabbri (Roma), Enzo Lippolis (Roma), Antonio Malpica Cuello (Granada), Eleni Manakidou (Thessaloniki), Alessandro Naso (Innsbruck), Claude Pouzadoux (Napoli), François Quantin (Pau), Stéphane Verger (Paris), Giuliano Volpe (Foggia) Comitato di redazione Marco Bettelli, Angelo Bottini, Alessandro D’Alessio, Aldo Corcella, Roberto Goffredo, Maria Luisa Marchi, Carlo Rescigno, Dimitris Roubis, Francesca Sogliani Segreteria di redazione Jessica Nowlin, Valentino Vitale, Gabriel Zuchtriegel I saggi pubblicati in questa Rivista si avvalgono di peer review da parte di due referees di cui uno esterno al comitato scientifico. Il doppio referaggio è anonimo. L’elenco dei referees è conservato presso la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera e pubblicato ogni due anni sul sito http://www.ssba.unibas.it. SIRIS 13,2013. Studi e ricerche della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera - ISBN 978-88-7228-745-3 - Edipuglia s.r.l. - www.edipuglia.it STUDI SIRIS 13,2013. Studi e ricerche della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera - ISBN 978-88-7228-745-3 - Edipuglia s.r.l. - www.edipuglia.it SIRIS 13,2013. Studi e ricerche della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera - ISBN 978-88-7228-745-3 - Edipuglia s.r.l. - www.edipuglia.it Siris 13,2013, 7-16 L’Agorà di Salonicco: dallo scavo al museo. Un racconto sulla storia della città di Polyxeni Adam-Veleni Abstract The area of the Roman Agorà of Thessaloniki has been occupied without interruption since the 3rd century BC, when some small workshops started operating here. During the Imperial period, it served as an administrative center of Thessalonike, capital of the Roman Province of Macedonia. With the rise of Christianity, the Agorà lost its former function and became a production area again. Throughout its history it was never abandoned. From the 15th century onwards, Sephardic Jews from Spain settled in the area. In the following period, the ancient Agorà developed into one of the most lively quarters of Thessaloniki, until it was completely destroyed during the great fire of 1917, just as nearly the entire remainder of the city. The present paper summarizes the transformation since the 1990s of the ancient Agorà into a museum. Since the excavations carried out in the Agorà have brought to light thousands of artifacts that testify to daily life and material culture over the centuries, the museum offers the possibility to visualize traditions and transformations in the history of Thessaloniki as a whole. Cenni storici sulle ricerche perpendicolari al mare, che attraversavano uno l’antica Agorà e l’altro il palazzo di Galerio 3. A tale progetta- Nel 1917 un violento incendio distrusse quasi tutto zione Hébrard non giunse casualmente: grazie alla rea- il centro storico di Salonicco 1, una città dalla straordi- lizzazione di trincee preventive ci si rese subito conto naria continuità di vita, sin dall’anno della sua fonda- che lungo i due assi si snodavano i principali edifici zione, il 315 a.C. 2. L’ingegnere capo del team che pubblici di Salonicco di età greca e romana (fig. 1). progettò il piano di ricostruzione urbanistica della città Per quanto riguarda il primo polo monumentale, subito dopo l’incendio, l’urbanista, architetto e ar- l’Agorà, si tratta di un imponente complesso svilup- cheologo francese Ernest Hébrard, disegnò due assi patosi nel cuore della Salonicco romana intorno alla metà del II sec. d.C., desti- nato a centro amministrativo della Provincia romana di Macedonia. L’area in que- stione era stata destinata a usi differenti nelle fasi prece- denti, come hanno dimostrato gli scavi effettuati in due di- verse stagioni di ricerca 4. La prima, tra 1962 e 1973, Vorrei esprimere un sincero rin- graziamento a Dimitris Roubis per la traduzione del testo in italiano. 1 Per l’incendio ved. Karadimou- Gerolympou 1985. 2 Per la storia della città di Salo- nicco in generale ved. Adam-Veleni 2011. 3 Per il progetto di ricostruzione urbanistica di Salonicco di Herbrar, ved. Karadimou-Gerolympou 2002. Fig. 1. - Il progetto urbanistico di Hébrard con l’Agorà e l’asse della via Aristotelous perpendi- 4 Per la storia dell’Agorà ved. colare al mare. Adam-Veleni 2001b. SIRIS 13,2013. Studi e ricerche della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera - ISBN 978-88-7228-745-3 - Edipuglia s.r.l. - www.edipuglia.it 8 Polyxeni Adam-Veleni gazzini, laboratori e mostre temporanee, nonché a museo e sala polivalente. Sul lato nord-ovest dell’area, caratte- rizzata da un notevole salto di quota, è stata prevista, inoltre, una struttura che fungendo da contrafforte rispetto alla ele- vata pendenza, potesse ospi- tare uno spazio per ristoro e uffici. Nel corso di un ventennio di lavori, tra il 1993 e il 2009, si è portato a termine il grande programma di scavo, restauro, ricerca e – ultimo tassello realizzato – di pro- getto espositivo della XVI Eforia per le Antichità di Sa- lonicco, che ha permesso la Fig. 2. - La messa in luce dell’Odeion, durante il primo periodo degli scavi (1962-1973). fruibilità di quest’area ar- cheologica, la più grande di ebbe inizio con i lavori per la costruzione del Palazzo Salonicco dal punto di vista dello spazio conservato di Giustizia, secondo il progetto di Hébrard, e portò visibile e potenzialmente visitabile 8 (fig. 3). alla luce importanti edifici antichi: l’Odeion, il Crip- toportico, i colonnati perimetrali, e infine, la Piazza L’edificio museale stessa dell’Agorà. Negli anni successivi (1970-1973), a brevi interventi di scavo, si è alternata la realizza- L’edificio museale 9 che si dispone sul lato ovest zione dei lavori di consolidamento degli spalti del- dell’area archeologica, lungo la via Makedonikis l’Odeion e il restauro dei pavimenti musivi (fig. 2). Amynis, confinando a sud con il Criptoportico, ri- La seconda stagione di ricerca ha visto la ripresa sulta in gran parte seminterrato, sviluppandosi solo dei lavori nel 1989, quando l’allora direttrice del- nell’angolo nord-ovest su tre livelli 10 (fig. 4). l’Eforia per le Antichità Julia Vokotopoulou, ottenne Il piano A è sotterrato per tutta la sua lunghezza 11 finanziamenti dal Comune di Salonicco per la messa e ha una superficie totale di mq 1147,73. È uno spa- in luce del Criptoportico 5. Il progetto di “Valorizza- zio corrente a “tre navate” con colonne che seguono zione e sistemazione dell’Antica Agorà di Salonicco” l’interasse dei colonnati dell’Agorà romana. La na- è stato commissionato nel 1990 da Melina Merkouri, vata centrale 12 ha il soffitto a spiovente con travi a vi- allora Ministro della Cultura, all’architetto-archeo- sta, mentre le navate laterali 13, hanno i soffitti oriz- logo Giorgos Velenis, professore all’Università Ari- zontali con travetti invertiti per consentire il passag- stotelica di Salonicco e ad un team di architetti 6, che gio della rete elettromeccanica. L’esistenza necessa- hanno lavorato in stretta collaborazione con gli ar- ria di due giunti di dilatazione dell’edificio a causa cheologi dell’Eforia di Salonicco, sotto la supervi- della sua lunghezza ha portato ad una necessaria tri- sione di chi scrive 7. Il progetto ha previsto, oltre a partizione degli spazi architettonici. L’aula d’in- lavori di scavo e di anastilòsi, la realizzazione di tre gresso è stata caratterizzata come spazio per il ma- edifici sotterranei, da destinare rispettivamente a ma- teriale didattico-visivo, segue lo spazio espositivo prin- 5 Il finanziamento ammontava allora a dracme 14.000.000 (oggi euro 40.350). sponsabile del sito da parte della XVI Eforia alle Antichità di Sa- 6 Velenis 2001. lonicco durante gli anni 2000-2009. 7 Velenis 1990-1995; Velenis et alii 1991; Velenis, Adam-Ve- 10 Kaltapanidou 2001. leni 1994; Vokotopoulou, Adam-Veleni 1993. 11 Le dimensioni sono m 66,10x16,525, mentre l’altezza varia 8 Adam-Veleni et alii 2005; Adam-Veleni et alii 2010. da m 2,80 a m 3,80. 9 Per i progetti architettonici di questo lavoro desidero espri- 12 La navata centrale è larga m 9,15. mere un caloroso ringraziamento a D. Kalligas, architetto re- 13 Le navate laterali sono larghe m 2,60. SIRIS 13,2013. Studi e ricerche della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera - ISBN 978-88-7228-745-3 - Edipuglia s.r.l. - www.edipuglia.it L’Agorà di Salonicco: dallo scavo al museo. Un racconto sulla storia della città 9 cipale e dopo si sviluppa la sala polivalente. Il collega- mento delle parti è ottenuta tramite le navate laterali, men- tre il superamento delle dif- ferenti quote tra gli spazi av- viene mediante rampe. L’accesso principale dei vi- sitatori agli spazi espositivi ha luogo dal Criptoportico attra- verso la 25a nicchia, che, già distrutta in età ottomana dalla realizzazione di un pozzo, per- mette una comoda apertura di collegamento con l’edificio moderno (fig.
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