Anno 16 n° 11 -e2,50 Lunedì 3dicembre 2018

C’è il Napoli, altra grande da strapazzare Senza Ilicic, ma con super Rigoni, la Dea ha voglia di regalare ai suoi tifosi l’ennesima impresa 2 Bergamo&Sport Lunedì 3Dicembre 2018 Dea, serve l’immediato riscatto LA PRESENTAZIONE Col Napoli per dimenticare il ko in casa dell’Empoli. Si deve vincere

BERGAMO -Dopo la caduta si risorge. E’lo slogan che accompagna l’Ata- lanta per la partita di stasera contro il Napoli, vice campione d’Italia nonché avversaria numero uno della Juve nel- la lotta per lo scudetto. Tanto per spie- gare le evidenti difficoltà che incon- treranno i nerazzurri. Eppure l’Ata- lanta è l’Atalanta. Vale a dire una squadra che quando affronta le grandi del campionato si esalta, anche in que- sta stagione. La sconfitta di Empoli ha permesso a Gasperini e ai giocatori qualche riflessione opportuna sull’an- damento del campionato perché la for- mazione nerazzurra, in qualche circo- stanza, incappa in prestazioni tutt’al- tro che convincenti. E’successo fino alla partita con la Spal, poi una lenta ma sicura rinascita fino a collezionare quattro vittorie consecutive suggellate con la spettacolare vittoria sull’Inter. Ad Empoli l’improvviso ed imprevi- sto black out che ha sfumato una im- mensa possibilità di scalare in maniera vertiginosa la classifica. Avrebbe si- gnificato un prepotente ritorno in zona Europa, addirittura a due punti dal quarto posto. Da non credere. Per adesso, però, è solo fantacalcio perché la posizione di classifica rappresenta altro, una continua rincorsa e la cer- tezza che non si possono commettere peccati di presunzione come contro i generosi empolesi. Giocando una par- tita così così, diciamo sottotono, l’A- talanta ha avuto comunque l’opportu- nità di tornare a casa con una fortunata e fortunosa vittoria. Invece sappiamo tecnici non è secondo a nessuno. Si con due gol, bene nella rimonta col care la prova negativa di domenica. Liverpool ma stasera la squadra sarà tutti come è andata. Di sicuro col Na- chiama Emiliano Ariel Rigoni, classe Milan, un gol, poi prestazione grigie, Per carità, una brutta partita non è una concentrata sull’Atalanta. Intanto i poli non ci saranno distrazione perché 1993, nato a Colonia Caroya (provin- senza convinzione, e una addirittura questione di vita o di morte, durante precedenti sono favorevoli all’Atalan- la partita impone concentrazione, de- cia di Cordova), dove all’inizio del- prova “sciagurata”con la Spal. Stase- l’arco di una stagione non è vietato. E’ ta: 47 partite giocate, 20 vittorie, 9 terminazione e gran voglia di tornare l’Ottocento ci fu una forte immigra- ra ha la grande occasione di dimostra- altrettanto vero un immediato riscatto. sconfitte, 18 pareggi. Il clima politico in auge. Mancherà Ilicic che, da quan- zione di friulani. Calcisticamente cre- re al popolo nerazzurro tutte le sue ca- Del resto anche il Napoli ha bisogno di che oggi avvolge l’Italia non indulge do è tornato in campo, si è dimostrato sciuto nel Belgrano, in prestito dallo pacità, per ora solo intraviste. Ovvia- punti dopo il pari col Chievo. Dopo al viver civile, quindi un ulteriore mo- come l’ago della bilancia in senso po- Zenit di San Pietroburgo, finora non è mente non basterà una prestazione su- aver liquidato la Stella Rossa i pensie- tivo per un appello ai tifosi nerazzurri: sitivo. Per fortuna in casa nerazzurra è stato granchè convincente. Spettaco- per dell’argentino ma servono anche ri dei napoletani corrono all’Anfield evitate cori beceri. pronto il sostituto che in fatto di mezzi lare esordio nella partita con la Roma tutti gli altri che devono far dimenti- Road in vista del match decisivo col Giacomo Mayer Lunedì 3Dicembre 2018 Bergamo&Sport 3 4 Bergamo&Sport Lunedì 3Dicembre 2018 Caro Carlo, questa volta hai toppato PASSIONE STADI Tra lo spauracchio del razzismo, gli sfottò e i cori di rivalità mai sopite

“Se ci saranno cori discrimina- tori nei nostri confronti faremo valere il regolamento che sotto questo punto di vista parla chia- ro. Potremmo chiedere la sospen- sione della gara perché questo è un fenomeno che va fermato”. Così si è espres- so sulla possibilità di far sospen- dere la gara di Bergamo in caso di cori offensivi nei confronti di Na- poli e dei napoletani. Caro Carlo, ti ammiro perché sei un profes- sionista ed un allenatore eccezio- nale, ma stai sbagliando. Stai sba- gliando perché il calcio è compo- sto da tante sfaccettature ed ognu- na di esse ha un risultato. Ti fac- ciamo un semplice esempio: nel calcio quello che conta maggior- mente è la testa, la psicologia del singolo e del gruppo. Da tifoso avversario il mio scopo è quello di metterti in difficoltà sotto que- sto punto di vista. Devo farti sba- gliare, devo fartela perdere la te- sta, devo tartassarti fino a farti Prima stagione al Napoli per Carletto Ancelotti, ancora in corsa per il passaggio agli ottavi di Champions League: sarà decisiva la sfida col Liverpool commettere anche il minimo er- rore che possa avvantaggiare la mia squadra. Non sto parlando di dare libero sfogo a qualsiasi tipo di urla o coro assolutamente. Ma lo sfottò ed il coro a dimostrazio- ne della rivalità è a mio parere pa- trimonio del calcio. È una guerra tra nemici leali, uno scontro dove alla fine ci si applaude l’un l’altro e ci si rispetta da avversari. Que- sto è un valore importantissimo da coltivare e da spiegare ai bam- bini e ai giovani: in campo è una guerra sotto tutti i punti di vista, ma abbiate rispetto degli avversa- ri. Sempre. La repressione, caro Carlo, non serve a nulla, anzi au- menta a dismisura l’astio e la rab- bia e soprattutto viola la libertà di qualcuno. Il campo di Bergamo è famoso in tutto il mondo per es- sere uno dei campi dove la pres- sione all’interno del rettangolo verde si senta maggiormente ri- spetto a qualsiasi altro stadio ita- liano. Questo è un fatto voluto da tutta la tifoseria atalantina, il cui motto rimane da sempre: “Q u a n- do giochi a Bergamo da avversa- rio, ti devono tremare le gambe”. Questo è il dodicesimo uomo Car- lo, questa è la forza dei veri pa- droni del calcio. Il calcio è della gente e sempre lo sarà. Non to- gliamo anche questa libertà, non priviamo il calcio di quella riva- lità sana, ma anzi denunciamo chi non rispetta e va oltre la provo- cazione e lo sfottò. Chi per esem- pio nomina la tragedia di Superga nei cori a mio parere andrebbe escluso da qualsiasi competizione per sempre. Questa è la differenza ed è quello che dobbiamo preser- vare senza cadere in generalizza- zioni o finti perbenismi. Ricorda sempre Carlo: sul campo da quan- do fischia l’arbitro a quando fi- schia tre volte l’arbitro è guerra dichiarata tra le due fazioni. Co- me ho già espresso prima, ma ri- badisco ora: non tutto è lecito e c’è un limite da non varcare mai. A fine partita ci si stringe la mano da avversari leali e si aspetta la prossima sfida. Abbiamo vissuto anni di stadi scarni e privi di gente dove abbiamo constatato quanto sia di fondamentale importanza la presenza dei tifosi. Non chiudia- mo la nostra mente e non repri- miamo la libertà altrui, bensì col- tiviamo il rispetto ed il coro pro- vocatorio. Consapevoli che termi- nata la partita le ostilità cesseran- no nel rispetto del mio avversario che ha dimostrato lealtà in guerra. Per concludere Carlo ti dedico una frase tratta dall’Arte della Guerra di Sun Tzu: “La vera vit- toria è la vittoria sull’a g g r e s s i o- ne, una vittoria che rispetti l’u- manità del nemico rendendo così inutile un ulteriore conflitto”. Mattia Maraglio Lunedì 3Dicembre 2018 Bergamo&Sport 5 6 Bergamo&Sport Lunedì 3Dicembre 2018 Masiello, ritrova il mastino che è in te GLI ERRORI DI EMPOLI «Mi assumo le mie responsabilità, incasso le critiche e guardo avanti»

Vedendolo tra la folla allo Store mer- che per colpa del pel di carota, cui le coledì, scattante di gamba e pensiero genti avevano perdonato i gironi infer- nonostante il riposo da titolare della do- nali della scommessopoli in sala barese menica prima concesso nel test con la e adesso seguitano a perdonargli tutto, Pro Sesto, si capisce perché uno che anche le ultimissime amnesie. “Trap - passa per peccatore come Andrea Ma- pole in cui di solito non cado”, ha pre- siello sia adorato dai cattolicissimi ber- cisato l'interessato, in vena di cenere sul gamaschi. “Non mi tiro indietro se de- capo e penitenza da scontare a pelo d'er- vo assumermi le mie responsabilità. ba, o magari in gioco aereo, per tornare Sono uno che analizza i propri errori e allo stato di grazia che gli è proprio. 10 nell'ultima partita hanno compromes- palloni nel sacco in 153 allacciate di so il risultato. Incasso le critiche di Ga- scarpe da atalantino non sono poca ro- sperini che ha parlato di mancanza di ba. Quanto allo zero nello score perso- spirito e per il resto guardo avanti”. Il nale, anche nella stagione passata, a ragazzone col 5 sulle spalle ha dell'a- questo punto, era ancora ad angolo piat- marognolo nel palato da lavarsi via. Un to al netto appunto della coppa, in cui ko da riscattare con la più dolce delle aveva castigato l'Everton. Genoa (16a), vittorie, anche se il Napoli è il Napoli: Sassuolo (22a), Udinese (30a) e Milan “Mertens e Insigne sono i primi da te- (38a) le avrebbe sforacchiate da dicem- nere d'occhio. Dopo averla messa a Sa- bre in poi. Come dire che è giunta l'ora. rajevo stavolta tocca a me sbloccarmi Soltanto tre in più, invece, le presenze in campionato: basta che le palle inat- in regular season nel 2017-2018 (10 tive le creiamo e non le subiamo... contro le 7 attuali), causa turnover da Mancini, che mi ha sostituito e da gio- girone europeo un autunno fa, mentre vane italiano forte è una risorsa, ne ha stavolta ha patito qualche danno fisico, già segnati tanti...”. primo fra tutti l'adduttore che gli ha im- Niente invidia, solo voglia sacrosan- pedito a Firenze di sedersi sulla panchi- ta di riscatto. Doverosa, quando vai fa- na, occupata alla seconda giornata con moso per essere lo spauracchio di quan- la Roma per essere fresco e profumato ti sono pagati per segnare e alla fine la in vista di Copenaghen. Com'è andata paga la prendi tu. Dando pure l'impres- lo sappiamo tutti, ahimè. L'annata pre- sione di avere sbagliato sport. Prima il cedente, all'esordio dell'era Gasp, tris bagher sul taglio aereo di Caputo, inter- (incornato il Toro alla terza, trafitta l'In- cettato col radar da Pasqual per la tra- ter alla nona) servito alla quattordicesi- versa dal dischetto del secondo per il durante la trasferta del «Castellani» di Empoli Foto Francesco Moro ma, guarda caso la giornata del Monday contropiede Zapata-Hateboer, letale Night di stasera, coincidente con la se- quanto illusorio. Poi il patatrac dell'au- rale destro. Ma anche sincronismi coi più scafato compagno, la mordacchia rientrare dello stesso, sempre da destra, sta vittoria di fila il 27 novembre 2016, torete, lo scivolone da un piede all'altro, compagni dietro e d'ogni dove, oltre ai se l'è fatta mettere da attaccanti e terzini per l'appoggio del vantaggio di Rafa a Bologna, record di Colantuono del messo spalle alla porta da La Gumina fondamentali da difensore ultramoder- altrui. E spingendosi in avanti o affac- Toloi nell'andata al Mapei Stadium. 2013-2014 eguagliato nella stessa città. sulla combinazione a rovescia e a palla no secondo i dettami gasperiniani. Alla ciandosi all'orizzonte su situazioni da Uno abituato a fare le fortune della Ma il passato è passato, da appendere in bassa dei due di cui sopra. Et voilà, il faccia del rientro sotto le aspettative. fermo, per soprammercato, sembra squadra e di chi deve sostituirlo. Il boy bacheca per guardarlo senza tentare di viareggino che va per l'età del Signore, Breve storia triste, per fortuna sol- evaporare. Lui che di solito non ha pau- con 11 primavere di meno sulle spalle restaurarlo. L'importante è dribblare il 33 il prossimo 5 febbraio, che se il 25 tanto quella recente, del mastino della ra ad avanzare e a incidere. In proprio, ha sfruttato l'occasione da gazza ladra duplice ostacolo delle noie fisiche e novembre a Empoli ci ha rimesso un po' difesa che dopo un mese e mezzo di naf- firmando il tris estivo di coppa nell'ot- del pallone, con quei tre consecutivi delle incertezze, davvero scottanti al la faccia insieme a tutta l'Atalanta, forse talina, utile soltanto - fosse poco - all'e- tovolante di Sarajevo, sponda di Bar- (Parma, Bologna e Inter) spinti nel sac- cospetto degli Iachini-boys otto giorni col senno di poi quel 7 ottobre all'ombra splosione di Gianluca da Montopoli in row su cross di Gomez da trasformare co durante la serie positiva a poker per or sono. E che coi Ciucci non conosce- della Maresana contro la Sampdoria Val d'Arno, neo azzurro senior anche in in girata sul primo palo. Da uomo-as- far saltare il banco della corsa all'Euro- rebbero redenzione. non ci aveva lasciato solo il retto femo- virtù delle disgrazie sanitarie del ben sist, invece, la torre su traversone a pa League. Interrotta bruscamente an- Simone Fornoni Lunedì 3Dicembre 2018 Bergamo&Sport 7 8 Bergamo&Sport Lunedì 3Dicembre 2018

E’IL MOMENTO DI RIGONI-GOL QUI ATALANTA Classe, tecnica e velocità: lo stop a Ilicic, rilancia il fantasista argentino

Due giornate per rilanciarsi allontanando le voci su bocciatura e addio a dopo due mesi a languire ai box per il batterio maledetto: prestazione da gennaio. Sempre che non si metta di traverso Mario Pasalic. O chissà quale spaesato totale, tanto da far sprofondare la bilancia nerazzurra sotto il peso altra soluzione. Che all'Atalanta sia tornata l'ora di Emiliano Rigoni, per dell'atipicità tattica dell'oriundo che l'italiano lo mastica ancor meno degli tamponare la falla della squalifica di Josip Ilicic, come all'inizio della sta - adeguamenti in campo. gione per la malattia del rivale, a dirlo è la logica. Non le cifre e le scelte Le ragioni a favore del suo utilizzo sia col Napoli che a Udine, le stazioni degli ultimi tempi. Chievo, Parma, Bologna: 17 giri di orologio al netto dei della via crucis di San Giuseppe precipitato nella dannazione del giudice recuperi, garbage time. Inter ed Empoli: zero. Tre spiccioli di fila, al posto sportivo, sembrano nondimeno superare quelle contro. El Rayo sa aprire di Musa Barrow il primo e quindi per le standing ovation al Papu. C'è chi squarci di sereno nel non gioco e nel non gol, quando l'attrezzo di cuoio si prefigura un passaggio al Frosinone per la riservona di lusso. Strappata alla ostina a non varcare la riga fatidica e a non lasciarsi calciare a dovere. Un concorrenza per fare l'Europa League e poi finire a lottare alle soglie del- laser, a volte, per fendere il rettangolone nemico. Perché non usarlo a mo' di l'inferno della B, ci pensate? Le news sul terzo argentino della serie hanno arma impropria, resettando esclusioni e panchine (col Frosinone allo start allentato le briglie al calciomercato da ciacola, che nella finestra invernale del campionato perché ufficializzato tre giorni prima, il 17 agosto; fuori fa passare spifferi da brivido. Chissà che freddo, il 24 col Tricolore nel san- anche con la Samp), ora che c'è da bucare il buio pesto calato sul mancinone, gue e nel passaporto, transfuga dello Zenit che senza di lui ai gironi di Eu- il genio spesso così veloce a precipitare nella trappola della sregolatezza? A ropa League c'è andato lo stesso. significare il valore per la squadra del '93 di Colonia Caroya, estancia ge- Secondo molti il Gasp non l'ha in manica. Non a caso gli ha preferito il suita divenuta città della provincia di Cordoba e popolata da immigrati so- compassatissimo Marione il croato da cambio tattico per Duvan Zapata nel prattutto friulani dagli ultimi tre decenni del secolo decimonono, le appren - pasticciatissimo pomeriggio empolese. Eppure il ragazzo ha qualità rico- sioni e le reti bucate agli squadroni metropolitani. Il 27 agosto, all'esordio in nosciute già ad agosto dal comandante in capo: "Punta la porta e conclude nerazzurro, all'Olimpico nel 3-3 con la Roma, prima su quattro da titolare come pochi, ma è dura trovargli una posizione. Di sicuro deve stare il più (Cagliari, Spal e Torino le altre: 2 punti in tutto e due ko), la doppietta a tiro avanti possibile". Il Profeta di Grugliasco chiosò affermando di non avere della risposta di alla botta di tacco di Javier Pastore: de- requie sul calendario per gli esperimenti ad personam, ma all'epoca si era stro (il piede meno buono) a incrociare sul la di Duvan Zapata e sinistro in sarebbe stato un intoccabile era chiaro fin da principio. Pescato com'è nel- ancora in corsa in coppa. Adesso è diverso, si tratta di lasciarsi alle spalle un chiusura di triangolo con il prestito del Chelsea che gli contende la maglia. l'acquario pietroburghese per corroborare la rosa, da doppione un po' di ritmo da metà classifica (18 punti sui 39 disponibili) per riprendere lo slan- Segno inequivocabile che i due possono coesistere e non sono per forza chiunque dalla cintola in su, nell'ottica dell'impegno sui due fronti. Visto cio verso l'obiettivo delle notti magiche extra-confine. Per promuoverlo a alternativi, anche perché ormai dietro le punte c'è Gomez da cinque partite. che resiste quello domestico, perché non dargli la chance di mostrare il suo vice-sloveno, bisogna soppesarne i difetti e i pregi. Cominciamo dai primi, A col Milan, 23 settembre, da subentrato proprio a Pasalic, il 2-2 in peso sulle sorti del gruppo? 3 palloni nel sacco in 364 minuti fanno uno ogni stabilendo cosa Rigoni non è alla prova dei fatti né potrà mai essere. La extremis sfruttando la respinta di Donnaruma sulla girata del Ternero, ma lo 121 circa, in pratica una partita e un terzo. Preso per fare la coppa, può aiu- trequarti non è la sua zolla, vedi Toro contro il quale giocò largo ma non zampino ce l'aveva messo anche sul primo pari, dandola al colombiano per tare la Dea a tornarvici. Ma San Giampiero da Zingonia riuscirà a farne un troppo al pari del Papu Gomez. Ma non funge nemmeno da punta larga nel il crossetto basso tramutato in oro dal capitano col 10 sulla schiena. discepolo? 3-4-3, leggi disastro di Ferrara con la pertica numero 72 a rientrare al 36' Incisivo anche in un impiego sulla cinquina totale da cambio. Che non Simone Fornoni Mertens o Milik? Comunque non c’è da fidarsi QUI NAPOLI Ancelotti sfoglia la margherita, ma comunque vadano le cose l’attacco partenopeo resta stellare

Dries o Arkadiusz, questo è il problema. Carlo An- davanti, altre volte giocheranno insieme”: così senten- intuizione di . Per l’Atalanta quindi non li: Dries o Arkadiusz, per la difesa bergamasca si pro- celotti sfoglia la margherita, ma con la consapevolezza ziava il mister di Reggiolo il 25 agosto scorso al termine ci sarà da fidarsi, quindi, a prescindere da chi sarà in spetta una serata dove sarà vietato commettere errori. che, comunque vadano le cose, l’attacco del Napoli re- della prima giornata, con il Napoli capace di rimontare campo stasera al fischio d’inizio dell’arbitro Giacomel- Fabio Spaterna sta sempre stellare. Sin dall’inizio della stagione, il e battere il Milan proprio con un gol di Mertens nel fi- dualismo tra Mertens eMilik è al centro del dibattito nale. La realtà dei fatti è però un’altra, con i due schie- tra i tifosi azzurri: c’è chi stravede per il belga, che an- rati molto raramente insieme, peraltro con esiti tutt’al- che mercoledì scorso si confermato in gran forma se- tro che fenomenali. Ma se qualcuno iniziasse a pensare gnando una doppietta da applausi alla Stella Rossa e ai due campioni del Napoli nervosi per non avere la ma- toccando quota 100 reti con la maglia del Napoli, e chi glia da titolare assicurata resterebbe deluso: a quanto invece punterebbe di più sul polacco, che d’altro canto pare sia Mertens che Milik, infatti, non vivono il loro sta vivendo un periodo di appannamento con “soli” dualismo con malumore, anzi. Merito di Ancelotti, che quattro gol in 11 partite giocate in campionato e ancora con il suo turnover intelligente sta dimostrando di avere a secco in Champions. O l’uno o l’altro, quindi: anche fiducia in tutta la sua rosa: un atteggiamento apprezzato perchè l’opzione di far scendere in campo entrambi nel- dai diversi elementi della squadra campana, con già ot- l’undici titolare, al momento, non è contemplata, con to diversi giocatori in gol in campionato. E se i gol se- due posti nel tridente partenopeo già assegnati da tem- gnati da Milik non sono ancora quelli che il polacco po- po. Insigne e Callejon, infatti, per motivi diversi (in teva garantire prima del grave infortunio che lo ha te- gran forma e con licenza di svariare a tutto campo il nuto lontano dal rettangolo verde per diversi mesi, a rie- primo, con importanti doti di copertura il secondo) sono quilibrare la situazione ci pensa Mertens, che già più praticamente intoccabili in ogni formazione schierata volte in questa stagione ha dimostrato di essere in grado quest’anno da Ancelotti, e allora a Mertens e Milik non di essere decisivo anche partendo dalla panchina e pa- resta che giocarsi il posto ogni maledetta domenica. “Il radossalmente diventato attaccante centrale proprio dualismo non esiste: qualche volta Mertens giocherà dopo l’infortunio di Milik, grazie a una straordinaria Lunedì 3Dicembre 2018 Bergamo&Sport 9 10 Bergamo&Sport Lunedì 3Dicembre 2018

Udine: monumenti, parchi e buon cibo LA PROSSIMA TRASFERTA Viaggio in Friuli: imperdibile la Loggia del Lionello. Ottimi i prosciutti

Dopo il match in notturna con il Napoli, l'Atalanta sarà di scena domenica 9 Tempio Ossario dei Caduti d'Italia, la chiesa neoclassica del Redentore, la Chiesa dicembre alle 15 alla Dacia Arena per sfidare l'Udinese. Udine è considerata la ca- di San Cristoforo e quella di San Francesco, solo per citarne alcune. La città di Udi- pitale storica del Friuli e offre ai suoi visitatori diversi monumenti, parchi e piatti ne è dominata dal suo bel castello che nel corso dei secoli è stato più volte sottoposto tipici da scoprire. La bellissima Loggia del Lionello domina la piazza della Libertà, a restauri in seguito ai diversi danneggiamenti. Oggi vanta la nomea di essere uno ovvero la piazza centrale. Si tratta di una costruzione di grande fascino, in stile neo- dei castelli più antichi d'Europa, oltre che quello di ospitare il salone del Parlamento gotico, costruita intorno alla prima metà del 1400. Di fronte alla loggia si trovano della Patria del Friuli, che risale al 12esimo secolo. Nel corso degli anni l'edificio è alcune interessanti statue, come quelle di Ercole e Caco, realizzate da Angelo de anche stato utilizzato per ospitare l'armeria del Castello, vista la sua posizione at- Putti. Proprio adiacente alla Loggia del Lionello, da non perdere la Loggia ed il tigua alla fortezza. Sono moltissimi, inoltre, a Udine, i palazzi che vanto un'inte - Tempietto di San Giovanni, opere cinquecentesche che richiamano molto da vi- ressante architettura. Tra questi si ricordano il Palazzo del Monte di Pietà in via cino il gusto e lo stile del Brunelleschi. La Torre degli orologi è la torre facente parte Mercatovecchio, il Palazzo Patriarcale (il più famoso della città), il Palazzo della della Loggia di San Giovanni, una torre veneziana molto simile a quella che domina Provincia chiamato anche Antonini-Belgrado, il Palazzo Antonini-Cernazai noto La Loggia del Lionello La Dacia Arena lo skyline di Venezia e che si erge in piazza San Marco. Molto bello da un punto di per essere stato la prima sede universitaria (ancora oggi ospita la facoltà di lettere e vista architettonico è l'Arco Bollani, progettato da Andrea Palladio e sormontato filosofia, il Palazzo Bartolini, il Palazzo Comunale in stile Liberty, il neoclassico il San Daniele, quello di Sauris affumicata e gli asparagi coltivati nel- dal leone di San Marco. Da non perdere anche l'Arco Grimani, eretto nel 1522 come Palazzo Valvason-Morpurgo, il Palazzo Chizzola Mantica e Villa Veritti. Non le zone di Tavagnacco e nella Bassa friulana. Tra i piatti di pesce spic- omaggio per il doge omonimo. Tra le costruzioni religiose che valgono la pena di mancano poi a Udine spazi per gli amanti dell'aria aperta e della natura. Parchi e ca il rombo, il boreto alla gradesana, la zuppa di pesce e la trota d'al- essere visitate a Udine si ricorda la Chiesa di Santa Maria in Castello, la chiesa più giardini sono disseminati per ogni angolo della città. Tra questi si ricordano l'e- levamento. Da provare il frico, con patate e croccante, il muset con antica della città che ha al suo lato la Casa della Confraternita, un edificio medie- norme Parco del Cormôr, il Parco del Torre, il Parco urbano "Alfredo Foni" chia - brovade (cotechino preparato in brodo), i ravioli cialzons con le erbe vale. Oltre a questa, segue, la principale chiesa per importanza, ovvero la cattedrale mato in gergo locale come parco Moretti e il Parco urbano "Ardito Desio". E an- aromatiche, e i blecs. Propriamente tipici della zona di Udine sono di Santa Maria Annunziata, conosciuta anche con il nome di Duomo, con il suo cora, il Parco della Rimembranza, il Giardino Loris Fortuna, l'Area verde Giardin invece il riso e fagioli, la minestra di patate e fagioli, risotto con punte battistero e il piccolo Museo del Duomo. E ancora, la Basilica Santuario della Beata Grande, i Giardini del Torso e il Giardino Giovanni Pascoli. d'asparagi, la bisna ovvero un piatto preparato con crauti, polenta e Vergine delle Grazie, la Chiesa dell'Oratorio della Purità con i suoi affreschi del Capitolo cucina. Se si vuole trovare un comune denominatore si fagioli, pasta e fagioli, i cialzons (ravioli con erbe aromatiche), e la Tiepolo, la Chiesa di Santa Maria di Castello e quella di Sant'Antonio Abate. Ma potrebbe dire che quella di Udine e quella friulana in genere è una brovada di rape bianche che di volta in volta è accompagnata o dal non finisce qui: sono moltissime infatti le costruzioni religiose che si trovano al- cucina di terra, ricca di polenta di farina di granturco (presente sia cotechino o dal carré di maiale allo spiedo. Ci sono poi alcuni piatti l'interno di questa città sede vescovile. Tra queste, infatti, è possibile citare ancora nella variante gialla che in quella bianca) e che fa abbondante uso che vengono preparati, in tutta la regione, in date fisse: come la trip- la Chiesa della Beata Vergine del Carmine che custodisce il sarcofago del Beato delle erbe per insaporire i propri piatti. La polenta è per gli abitanti del pa, che è servita, in brodo o in umido, nel giorno della vigilia di Na- Odorico da Pordenone, la Chiesa della Madonna della carità, oggi parrocchia or- posto un cibo diventato ormai quasi di culto: cucinata in diversi modi, tale, il Vin Brulé tipico nel giorno della Befana (il 6 gennaio) e l'a- todossa romena; la Chiesa della presentazione di Maria al tempio chiamata popo - aggiunta nelle minestre o addirittura nelle frittate, al forno o al pa- ringa con la cipolla piatto fisso nel Mercoledì delle Ceneri. Non man- larmente come "chiesa delle zitelle"; la Chiesa di San Valentino, la Chiesa della sticcio, pasticciata o semplice, è il vero piatto espressione di questa ca proprio nulla. Santa Maria della Misericordia nell'Ospedale Civile, la Chiesa di Santa Chiara, il regione d'Italia e della sua gente. Buonissimi sono i prosciutti, come Norman Setti Dea, occhio a «Lorenzo il Magnifico» QUI NAPOLI Insigne è scatenato, inevitabile il paragone con il «Pibe de Oro» Diego Armando Maradona

Se Atalanta-Napoli si giocasse su una scacchiera, sul 2016/17. Ma, gol a parte (a proposito, ne ha anche segnati versante partenopeo lui sarebbe senza dubbio il Re. Già era già tre in Champions League, suo tetto massimo di sem- importante per gli azzurri, ma con l'arrivo di Carlo Ance- pre), lo scugnizzo di Frattamaggiore può già festeggiare un lotti sulla panchina è diventato insostituibile, completando traguardo importante, quelle 278 presenze in Serie A con il un “upgrade”che lo ha incoronato leader assoluto: stiamo Napoli che gli hanno permesso di raggiungere proprio do- parlando di Lorenzo Insigne, sette gol (di cui cinque rea- menica scorsa Paolo Cannavaro al settimo posto nella clas- lizzati nelle prime sei gare) e tre assist in 12 partite di cam- sifica all time degli azzurri. Già di più di un certo Diego Ar- pionato, spauracchio per eccellenza dello squadrone napo- mando Maradona, che di gare con il Napoli ne giocò 259, letano e questa sera sorvegliato speciale della difesa atalan- segnando però 115 reti ed entrando nel mito assoluto. Il tina. Non sarà certo facile per Masiello e compagni fermare confronto tra Insigne e il “Pibe de Oro”è inevitabile, ma il “Lorenzo il Magnifico”, 1.63 centimetri e 59 chili di pura pupillo di Ancelotti –che di gol con il Napoli ne ha sinora potenza calcistica che proprio con i nerazzurri vorrà rifarsi segnati 73 –va avanti per la sua strada, e –quasi incredibile, dopo il mezzo passo falso interno di domenica scorsa con- per un napoletano doc come lui –ha addirittura ammesso tro il Chievo, dove la porta clivense è rimasta inviolata per come da bambino i suoi idoli fossero Ronaldo e Ronaldi- colpa di un suo errore sotto porta da matita blu che –no - nho, e non il campionissimo argentino. Intanto però c'è an- nostante un palo sfortunato colpito - gli è valso giudizi poco che chi ha proposto di rispolverare proprio per Insigne – lusinghieri in pagella, con buona pace dei tanti fantacalcisti che stasera indosserà la 24 - la mitica maglia numero dieci che quest'anno hanno (giustamente) puntato su di lui. Al di Maradona, che la società ha ritirato nel 2007, dopo il ri- pari di mister Ancelotti, che gli ha di fatto consegnato le torno in Serie A. Numeri di maglia a parte, per capire se chiavi della squadra dandogli un solo, semplice compito: quella di Insigne sarà la sua miglior annata in azzurro bi- fare gol. Più libero di svariare in attacco e con compiti di- sognerà aspettare ancora qualche mese, di certo i tifosi ata- fensivi praticamente azzerati, l'attaccante della Nazionale lantini sperano che questa sera all'appuntamento con il gol italiana ha dimostrato di apprezzare non poco i dettami del Insigne arriverà ancora in ritardo: del resto riuscire a fer- mister di Reggiolo, dimostrando di “vedere”la porta come marlo significherebbe abbassare, e non di poco, la forza of- non mai e puntando deciso a superare quota 18 reti in cam- fensiva di un Napoli che quando vuole sa essere letale. pionato, suo record personale raggiunto nella stagione FS Lunedì 3Dicembre 2018 Bergamo&Sport 11 12 Bergamo&Sport Lunedì 3Dicembre 2018

Oro Remo. Un gioco di parole che racchiude in sè un concetto molto chiaro: Freuler è uno dei totem di questa Atalanta. Lo svizzero classe 1992, dagli albori dell'era Gasperiniana ha sa- puto conquistarsi il ruolo di imprescindibile al- l'interno dello scacchiere nerazzurro. Dal suo approdo a Bergamo, datato gennaio 2016, tra Atalanta, l’oro di Freuler partenze, arrivi e graditi ritorni, è stato l'unico interprete che una volta conquistata la maglia da titolare non se l'è più tolta. Le esperienze in terra elvetica con le maglie di Grasshopper, Winthe- LO SVIZZERO Quantità e anche tanta qualità al servizio dei nerazzurri rur e Lucerna hanno consegnato alla Serie A un calciatore duttile, capace di destreggiarsi in qua- alla crescita dell'Atalanta che, eccetto il passo si tutti i ruoli del centrocampo. Fondamentale, in falso di Empoli dove proprio Freuler ha trovato questo senso, è stato il lavoro d' indottrinamento il primo sigillo stagionale, è tornata quella mac- di mister Gasperini che ha da subito intuito china da quanto il biancocrociato potesse dare a livello di guerra am- equilbrio, in un campionato italiano che è l'esa- mirata nel- sperazione del tatticismo, individuandone nel l'ultimo ruolo di mezz'ala l'abito su misura per esaltarne biennio. Il le caratteristiche. Quantità e qualità. La perfetta segreto di coniugazione tra corsa, fisicità e una buona ge- questa con- stione del pallone, lo rendono il prototipo del sacrazione centrocampista gasperiniano, se si pensa alla ha sempre il mole di lavoro e sacrificio che il tecnico di gru- solito nome gliasco pretende da chi va comporre la cerniera e il solito co- di centrocampo. Nel background tattico dello gnome: svizzero non va scordato il dato impressionante Gianpiero sul numero dei contrasti vinti. Nello scorso cam- Gasperini, pionato Freuler è salito sul podio in questa spe- capace di ciale statistica, toccando una media di 2.5 con- plasmare un trasti vinti a partita. In questa stagione, invece, il vero e pro- mondiale vissuto da spettatore e il purgatorio dei prio leader, preliminari disputati con una condizione atletica affinandone le qualità che prima della sua ascesa piuttosto approssimativa ne hanno rallentato i in quel di Bergamo, si erano viste soltanto a primi mesi di competizioni ufficiali. Rendimen- sprazzi. to cresciuto in maniera esponenziale in parallelo Michael Di Chiaro

L'uomo del momento dell'Atalanta è quello che meno te l'aspetti. E di cui nessuno avrebbe mai osato fare il nome tra i protagonisti del Gasperini Atto Terzo. Hans Hateboer avrà anche un piede spurio nei cross e negli appoggi, ma sotto por- Hateboer a raffica, Percassi gode ta ha imparato a raddrizzarlo eccome. Al volo, per non sba- gliare. Per la gioia di chi se l'è tenuto stretto resistendo alle sirene del Valencia. Sinistro piazzato nell'angolino, poco en- FINALMENTE I GOL Gasperini ha trovato nell’olandese il nuovo Conti tro il limite, ad Haifa, per il la al 4-1 in rimonta. Fuori uno, dopo aver fatto virgola senza possibilità di scampo nell'anno lombo che indaga nelle magagne altrui per assicurare il ne- vare a fare le scarpe a chi le calzava con grazia, il solito suc- e mezzo precedente. Quindi, alla prima entro i confini per il mico della sua legge alla giustizia del tabellino, mica ha im- citato Conti, adesso c'è il finto problema dell'alternanza con bis nel poker al Frosinone, piombando come un falco sul ca- parato soltanto a tirare. Oltretutto ai toscani l'ha messa di ca- Timothy Castagne, il vallone belga che non ha la sua possa deau di Gomez. Adesso è alla seconda di fila: apripista con beza, anche se non a volo d'angelo ma tenendo il torso per- nonostante sia bellino da vedere con la sfera, forse meno pen- l'Inter (altro poker, stavolta sporco, che combinazione) su pendicolare all’erba. Al "Castellani", gara sfigata assai, an- dolino di lui. 4 su 6 nei preliminari di Europa League, 11 su imbeccata di Gosens e raddoppio dell'illusione a Empoli sul che il vassoietto per l'apripista: imbeccato dal tacco di San 13 in campionato (panchina con Spal e Milan) fungendo da contropiede di Zapata dopo la traversa di Caputo dal dischet- Josip, che poi si sarebbe dannato l'anima facendosi cacciare cambio in corsa all'Olimpico con la Roma - per Matteo Pes- to. In coppa, uno. In campionato, da vicecannoniere a ruota sul 2-2, ecco l'appoggio davanti all'area piccola trasformato sina, sostituzione tattica - in una marea di sfide nello starting del Papu da quaterna insieme a Ilicic, Mancini e Rigoni, sfo- dall'estirada di Maietta nell'assist involontario per Freuler. eleven. Sarà vero che le nude cifre non raccontano tutta la gliando questi tre petali sotto il Tulipano s’intravvede l'erede Contro la Beneamata, dall'11' della ripresa, Castagne per To- verità e nient'altro che la verità, ma ai piani alti di Zingonia di Andrea Conti. L'annata è la medesima, il Novantaquattro. loi e il nostro s'è messo terzo di destra dietro senza fare una sono pronti a giurare che quelle in entrata (Borussia Dor- E non è che il paragone possa esaurirsi qui. Bravo a muoversi piega. Chiaro che uno dal rendimento del genere, teso ad tmund? Napoli? Altra Bundesliga?) non fanno mai male. Al- convergendo dalla riga laterale per i tagli in area da ala pura, avanzare come a tornare sempre a testa alta sfoggiando 188 la prossima estate per la nuova puntata dell'ennesima teleno- come a rinculare e a stantuffare instancabile da reuccio della centimetri di morbidezza al contrario, ossia efficace come un vela del tesoretto in campo da incassare seduti a una scriva- destra. Uguale al ceduto illustre, nella sostanza. I discrimini cartone col tirapugni, non potrà mai uscire dalla rotazione. nia, sperando che i gioiosi numeretti sul rettangolo verde nel sono la forma e la formazione personale. Dalla Bonacina, do- Lontani i tempi in cui era costretto a calarsi l'elmetto ottimiz- frattempo spingano Hans e la Dea sulla vetta dell'Olimpo. ve i lecchesi di città vedono la strada per la Valsassina e non il zando il minutaggio da journeyman a disposizione per pro- Simone Fornoni L’olandese Hans Hateboer (foto Moro) lago dovendo emigrare magari a Zingonia per combinare qualcosa, a Beerta, Paesi Bassi, municipalità di Oldambt e provincia di Groningen, la distanza fisica e tecnica è parec- chia. Lassù si annusa il Mare del Nord, attraverso il Dollart, parte del Waddenzee, dove l'acqua salmastra senza i polder invaderebbe la pianura sotto il suo livello. Il trattamento di palla del neo milanista, che in due anni a casa del Diavolo continua a non vederla mai e a Bergamo invece pareva una combo tra Djalma Santos e Garrincha, era tutt'altra cosa. Hans l'olandese come fetta assomiglia più a Ezequiel Sche- lotto, come fisico è anche più potente dell'uno e dell'altro. Ma chi l'ha preso dai biancoverdi nel gennaio del 2017 adesso ha le pupille cogli orizzonti stracolmi di milioni. Una delle pros- sime plusvalenze, che già ai primi di luglio aveva dovuto re- sistere alla corte di Marcelino, tecnico dei portacolori della Communidad appena segata dalla Champions. Al suo posto c'è finito l'ex viola Cristiano Piccini, più un terzino classico a quattro, per una decina di milioni dallo Sporting Lisbona. A giocare con l'ariete d'ebano ex giallonero e avversario delle notti europee Michy Batshuayi, il 24 luglio, c'è finito lui, l'i- taliano emigrato con la valigia piena di sogni. Scollinando due settimane oltre la ridda di voci appiccicose del calcio- mercato da chiacchiera afosa, con Giovanni Sartori e Luca Percassi nel mood “sotto i dodici non ci sediamo manco al tavolo”. Hateboer, occhio sinistro più piccolo e basso tanto da far sembrare il destro sbarrato e vitreo, stile tenente Co- Lunedì 3Dicembre 2018 Bergamo&Sport 13 14 Bergamo&Sport Lunedì 3Dicembre 2018

GASP E UNA ROSA DA SFOLTIRE QUI ATALANTA Mercato imminente e occorrono scelte dolorose, soprattutto in attacco

BERGAMO -La cocente delusione estiva nella notte di Cope- state nerazzurra. Il laterale polacco dopo sporadiche appari- naghen ha per forza di cose riscritto il copione della stagione zioni nei preliminari di Coppa è letteralmente sparito dai radar. atalantina. Una rosa molto profonda, strutturata per gestire il Stessa sorte è toccata all'esterno iracheno ex Udinese, titolare doppio impegno e ritrovatasi improvvisamente con una sola nel 3-3 di Roma prima di scalare al ruolo di comprimario. Sono competizione da disputare e tante, forse troppe, alternative in loro i primi indiziati all'addio in quel di gennaio. Spostandoci in ogni reparto. Ad un mese esatto dall' apertura della finestra mezzo al campo, Freuler e de Roon rappresentano anima e invernale di mercato, la parola chiave in casa nerazzurra è sfol- cervello della mediana bergamasca. Lo svizzero e l'olandese timento. Gasperini all'indomani del ko in terra scandinava, ave- sono i totem della squadra ed è difficile pensare che possano va anticipato le difficoltà nel gestire così tanta abbondanza a essere scalzati da due giovani, seppur di belle speranze, come fronte di una sola partita da preparare nell'arco della settimana: Pessina e Valzania. Più plausibile, invece, che i due talenti «In campo si va in undici. Abbiamo una rosa molto forte, ma nostrani cerchino fortuna in prestito, in una piazza che gli as- diventa difficoltoso allenare un gruppo così folto di calciatori. sicuri importante minutaggio. Infine, si arriva all'attacco. Re- C'è il rischio di chiudere le partite con il rimpianto di aver fatto parto dove l'Atalanta possiede contare parecchie frecce al pro- giocare uno anzichè un altro». Sfoltire si, ma dove? La difesa prio arco. Considerando la titolarità fissa di Gomez, Ilicic e rappresenta una delle granitiche certezze della squadra di Ga- Zapata, Barrow parte, per caratteristiche, come l'ideale alter- sperini: Toloi, Masiello, Mancini, Palomino e il rilancio di nativa al colombiano, mentre il duttile Pasalic (che a onor del Djimsiti assicurano una copertura pressochè totale del pacchet- vero ha convinto poco) può giocare sia tra le linee che ab- to arretrato. Alle loro spalle prosegue il "dualismo" tra Berisha bassato sulla linea dei centrocampisti. Con tali premesse sem- e Gollini per quanto riguarda i gradi di titolare tra i pali. Tra i bra inevitabile che a cadere dalla torre sia proprio Emiliano personaggi in cerca di sistemazione bisogna dirottare l'atten- Rigoni. El Rayo rimane un' incognita. Dalla doppietta lampo di zione sulle corsie laterali: nei confronti di Hateboer è forte Roma alla sostituzione dopo mezz'ora a Ferrara. Un oggetto l'interesse della Lazio, seguente agli abboccamenti estivi del misterioso tutto da decifrare. Negli ultimi giorni si sono ad- Valencia. Le quotazioni del laterale olandese, però, sono in dirittura rincorse le voci di un suo possibile passaggio in pre- netto rialzo dopo le ultime importanti prestazioni condite dai stito al Frosinone. Scenario che, dopo l'esordio da favola del- gol contro Inter e Empoli. Un buon investimento sulla sua per- l'Olimpico al tramonto dell'estate, nessuno avrebbe mai im- manenza a Bergamo. Discorso diametralmente opposto per Re- maginato. ca e Ali Adnan, rispettivamente primo e ultimo arrivo nell'e- Michael Di Chiaro DEA, QUATTRO GARE DURISSIME IL CALENDARIO Oggi il Napoli, poi la trasferta a Udine, quindi le sfide con la Lazio e la Juventus

“Io vi dico: bisogna aver ancora un caos in sé allora volti nuovi e dolci ritorni, si spera, come el ski titolare, chi lo sa? Sta di fatto che chiunque Serie A alla più bella stella danzante di color ne- per poter generare una stella danzante. Io vi di- rayo Rigoni? Inutile fare previsioni azzardate scenda in campo debba portare dentro di sé quel razzurro. co: voi avete ancora del caos in voi”.Potremmo perché il Gasp avrà modo di stupirci come sem- caos atalantino: per poter dare vita nel cielo della Mattia Maraglio paragonare Nietzsche ad un tifoso atalantino. Sì pre con cambi improvvisati all’ultimo minuto o perché dovete sapere che tifare Atalanta vuol di- sterzate vibranti a gara in corso. Piuttosto, re- re vivere costantemente con dei sentimenti ne- stando in tema futuro, analizziamo le sfide che gativi aggrovigliati dentro di sé. Paure, ansie e gli orobici dovranno affrontare successivamen- scaramanzie intrecciate, ma una ferma ed indi- te. I nerazzurri andranno a fare visita all’Udinese scutibile certezza: la Dea ne uscirà vincitrice. di mister Nicola, avversario tutt’altro che abbor- Non importa quanto grande sia il problema o la dabile e con in rosa il temibilissimo Rodrigo de preoccupazione perché la squadra di Bergamo Paul già a quota 6 reti in campionato. Al ritorno avrà la forza di rialzarsi. Non sarà certo una par- dalla trasferta in Friuli planerà su Bergamo l’a- tita rocambolesca contro l’Empoli a demoraliz- quila biancoceleste. I laziali non sanno però che zare chi ha affrontato a testa alta il muro gial- la stagione di caccia è aperta in quel di Bergamo lonero di Dortmund o chi ha fatto scricchiolare e ad attenderli ci saranno undici cecchini affa- le assi di Goodison Park insegnando calcio in mati, specialmente in caso di risultati non bril- terra inglese, laddove il calcio è nato. Mister Ga- lanti contro i partenopei e l’Udinese. Abbattuta sperini ha davanti a sé impegni importanti ed un l’aquila capitolina sarà la volta di bestie assai più calendario insidioso. Si comincia con lo squa- grandi e per la quale bisognerà attrezzarsi bene, drone Napoli di Carlo Ancelotti ed i problemi ad esempio con un Ilicic al top della forma. Il 22 iniziano a sorgere prima ancora che la sfida co- dicembre infatti la trasferta di Genova avrà un minci. Mancheranno infatti l’imprescindibile ruolo chiave nella stagione della Dea e potrà da- Ilicic, stangato pesantemente dal giudice spor- re una notevole iniezione di fiducia agli uomini tivo con due giornate di squalifica dopo le pro- di Percassi in vista della sfida contro la Juventus teste ad Empoli, il giovane Barrow operato per dei marziani. Aspettatevi i fuochi d’artificio, pa- un problema alla retina ed il pilastro Toloi co- gate il biglietto di ingresso e aspettatevi grosse stretto ai box per un problema al flessore. Dentro sorprese. Magari la giovane promessa Kulusev- Lunedì 3Dicembre 2018 Bergamo&Sport 15

Napoletano e... bergamasco L’I N T E RV I S TA Buonocore, dirigente dello Scanzo: «Nato a Napoli, ma qui da una vita»

BERGAMO -I rispettivi passi falsi con sciato Napoli all'età di 8 anni - pro- parecchie scelte di vita: «Anche io, co- un'idea di gioco che punta sull'esteti- Empoli e Chievo hanno lasciato il se- segue Buonocore. - E a Bergamo mi me lui, lavoro nel ramo imprendito- ca. Gli azzurri nel triennio con Sarri gno sia in casa nerazzurra che in quel- sono formato sia come persona che riale e allo stesso tempo faccio parte hanno acquisito una consapevolezza la partenopea. Il primo Monday Night dal punto di vista lavorativo. Sono or- della dirigenza di una squadra di cal- incredibile e ora, anche con Ancelotti, del mese di dicembre mette in palio gogliosamente napoletano ma non cio, esattamente come fece lui, anni stanno confermando le loro qualità, punti pesanti e soprattutto il pronto ri- nascondo di sentirmi ormai un berga- fa, ricoprendo una carica nel Brusa- trovando quel pizzico di cinismo che scatto. Una sfida attesa e molto sen- masco d'adozione. Adoro la praticità porto». Sul momento delle sue squa- nelle passate stagioni è spesso man- tita, specialmente per un esponente di dei bergamaschi, dai quali ho eredi- dre, Buonocore ha le idee piuttosto cato nei momenti cruciali. L'unico spicco del nostro calcio dilettanti: tato questo genere di mentalità». Nes- chiare: «Lo Scanzorosciate sta lavo- problema è che davanti c'è una Juven- Giovanni Buonocore. Per l'attuale sun dubbio, invece, sull'amore calci- rando molto bene in una realtà com- tus schiacciasassi che non si ferma dirigente dello Scanzorosciate, for- stico: «Sono tifosissimo del Napoli e plicata come quella della , nel- mai... Per quanto riguarda la Dea so- Giovanni Buonocore con il figlio mazione di Serie D, la sfida dell'Atleti lunedì sarò allo stadio per seguire la la quale le risorse a disposizione fan- no molto dispiaciuto del trattamento Azzurri d'Italia rappresenta un vero e partita insieme a mio padre, con l'au- no la differenza. In questo primo scor- che ha ricevuto nella questione estiva campo avranno la possibilità di cen- proprio Derby: «Sono originario di spicio di assistere ad una bella sfida cio di stagione abbiamo incontrato sull'accesso all'Europa. Certi tipi di trare il traguardo europeo per il terzo Napoli, ma nel 1978 mi sono trasfe- ricca di gol tra due squadre che pra- qualche difficoltà, ma sono convinto decisione vanno sempre ad avvantag- anno consecutivo, seguendo i dettami rito a Bergamo con la mia famiglia, ticano un bel gioco. Vivrò sentimenti che la squadra abbia i mezzi tecnici e giare le grandi, penalizzando le co- di un maestro come Gasperini, un'ar- che proprio qui ha avviato un'attività contrastanti nel corso dei novanta mi- umani per risalire la china e centrare siddette "provinciali", nonostante l'A- tista del pallone ma allo stesso tempo di ristorazione». Una Napoli appena nuti, per questo mi auguro che vinca il l'obbiettivo stagionale: la salvezza». talanta abbia ampiamente dimostrato pragmatico e concreto. Come un vero "sfiorata" e una Bergamo diventata migliore». Ad accomunarlo al padre Sulle ambizioni di Napoli e Atalanta: di essere molto di più di una squadra bergamasco, insomma». ormai casa a tutti gli effetti: «Ho la- non solo la fede calcistica, ma anche «Sono due squadre accomunate da di seconda fascia. Sono certo che sul Michael Di Chiaro

Quando l’Atalanta incontra Juventus, Milan e Inter sono storie, vicende e sfide che si perdono nella notte dei tempi. Eppure sembra strano ma è così anche quando arriva a Ber- gamo il Napoli perché non sono mai mancati intrecci, incroci Quanti intrecci tra Dea e Napoli e, perché no, polemiche. Che non sono solo i vecchi e triti luoghi comuni, tornati nefastamente di moda, tra Nord pro- duttivo e Sud scansafatiche ma anche rivalità calcistiche e PRIMO PIANO Dai colpi di mercato alla monetina di Alemao fino alle ultime strepitose vittorie anche rapporti di mercato. Se i calciatori che hanno vestito la maglia azzurra partenopea non sono numerosi, quelli in ne- din. Senza dimenticare Denis che è arrivato a Bergamo via di ostriche e champagne Lauro e Turani firmano l’accordo: mao, “stai giù”, che invece stava per rialzarsi. Alemao viene razzurro sono altrettanti pochi ma di gran nome calcistico: Udine. Nel 1950 Casari passa al Napoli, poco prima anche 105 milioni di cui 70 all’Atalanta e 35 all’attaccante svedese. portato ai Riuniti per accertamenti, lo va a visitare il presi- Bepi Casari, Hasse Jeppson, Beppe Savodi (via Bologna), Aldo Perani. Il portierone bergamasco, passato alla leggenda Un record che resterà per parecchio tempo nelle vicende del dente Ferlaino che poi sostiene alla stampa che il giocatore , Oscar Magoni (via Genova) ma ricor- per il famoso grido “Meeea!”che spaventava compagni e av- calciomercato. 23 anni dopo, estate 1975, è un bergamasco non l’ha riconosciuto. Alla fine il giudice sportivo assegna la diamo anche coloro che dal Vomero sono approdati sotto la versari, in poche settimana assurge ad idolo della tifoseria na- che balza prepotentemente agli onori della cronaca calcistica: vittoria (2-0) a tavolino al Napoli che poi conquisterà lo scu- Maresana: , Billy Bigliardi, Alemao e De poletana, lo stadio del Vomero è tutto suo, lungo via Toledo è Beppe Savodi. Centravanti del Bologna arrivato dall’Atalan- detto. Nell’estate del 1992 Alemao arriverà a Bergamo per Agostini, e Nicola Caccia oltre a Bosadaves, Vianello, Bol- subissato di richieste di autografi, da “Zì Teresa”, il ristorante ta nell’estate del 1968. Dopo un lungo tiramolla tra Conti vestire la maglia nerazzurra. E infine alcune vittorie memo- in di Napoli ha sempre un tavolo per lui, peccato che è anche il (Bologna) e Ferlaino (Napoli), si trova l’accordo: Beppe-gol rabili. Nel 2007-08 con Delneri in panchina i nerazzurri su- punto d’incontro di Lucky Luciano e dei suoi scagnozzi. La in azzurro in cambio di Clerici, ex atalantino, in rossoblu. Ci- perano il Napoli, 5-1. Mezzora fulminate con i gol di Floccari, sua popolarità è ai massimi livelli, è entrato nei cuori dei tifosi fra complessiva: 2 miliardi, un altro record del calcio mer- Langella e Doni, poi Carozzieri all’inizio di ripresa, accorcia così come pochi anni dopo lo sarà per Hasse Jeppson, Omar cato. Non solo calciomercato. Nel campionato 89-90 Atalan- Sosa e Ferreira Pinto suggella lo strepitoso successo con il Sivori, Beppe Savoldi e Diego Armando Maradona. Nell’e- ta-Napoli con l’episodio della famosa monetina. Una vicenda quinto gol. La stagione successiva un altro successo. Ancora state del ‘52 tocca a Hasse Jeppson. L’attaccante svedese sta calcistica che è entrata a pieno titolo nei racconti socio-po- Delneri versus Reja. Il 3-1 arriva negli ultimi 30’di gioco: i facendo le fortune calcistiche dell’Atalanta ma su di lui ha litico-culturali “I misteri d’Italia”. E’la domenica 8 aprile nerazzurri passano con Ferreira Pinto, pareggia Hamsik su messo gli occhi il Napoli. Il presidente partenopeo è Achille 1990. Al Comunale arriva il Napoli di Maradona, secondo rigore e nei minuti finali l’Atalanta conquista la vittoria con Lauro. Il “Comandante”è anche sindaco della città, durante posto in classifica ad un punto dal Milan di , due gol in due minuti: prima Manfredini, poi Floccari. Il 6 le campagne elettorali regalava una scarpa per poi completare mentre l’Atalanta di Mondonico veleggia verso un posto in gennaio 2010 l’Atalanta è in piena zona retrocessioni, Conte è il paio ad elezioni avvenute, famoso anche per il “sacco di Coppa Uefa. E’una partita, come si suole dire bloccata, lo subentrato a Gregucci ma la squadra arranca, anzi un gruppo Napoli”(vedasi il film “Le mani sulla città”di Francesco Ro- zero a zero sembra inevitabile, quando, ad un quarto d’ora dal di giocatori non sopporta il tecnico pugliese, anzi gli gioca si) nonché editore del quotidiano “Roma”. Spedisce a Ber- termine, Alemao tramazza a terra, nei pressi del palo destro di contro. Nel giorno della Befana arriva il Napoli che vince fa- gamo che s’insedia all’Hotel Moderno e si Ferron, sotto la Curva Nord. Agnolin ferma il gioco, il bra- cilmente: 2-0, segnano Quagliarella e Pazienza. Antonio incontra con il presidente Turani, con Tentorio e con Mayer. siliano rotola a terrea con le mani sulla testa, corre come un Conte, al termine della partita e al centro di una feroce con- Nel frattempo Hasse Jeppson ha fatto sapere ai dirigenti ne- forsennato il massaggiatore degli azzurri Salvatore Carman- testazione, rassegna le dimissioni. Gli subentra Bortolo Mutti razzurri che è disposto ad accettare il trasferimento ma vuole do che presta i primi soccorsi al centrocampista brasiliano, ma l’Atalanta retrocederà e nell’estate la famiglia Ruggeri ce- intascare per sè 35 milioni. Del resto è lui che ha l’asse nel colpito, a quanto pare, da una monetina scagliata dal settore derà la società nerazzurri ad Antonio Percassi. Poi il 2 ottobre manico. Il campionato sta per finire e l’ultima partita si gioca dei tifosi bergamaschi. Comincia una sceneggiata senza fine, del 2016 l’Atalanta, nuova di zecca, supera il Napoli (1-0 con proprio al Vomero. Lauro ospita nella sua villa di Sorrento il tipo “Quanno ‘o destino vo’” scritta da Gaspare Di Maio (non il gol di Petagna). Comincia così l’era Gasperini. presidente Turani. Tra un primo di pesce e un secondo a base ha a che fare col il vicepremier), il massaggiatore blocca Ale- Giacomo Mayer 16 Bergamo&Sport Lunedì 3Dicembre 2018