Francesco Maria Mengo
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La minoranza italiana in Istria: Localismo, nazionalità e costruzione di un'identificazione jugoslava Francesco Maria Mengo TESI DOCTORAL UPF / ANY 2017 DIRECTORS DE LA TESI Dr. Enric Ucelay-Da Cal (Departament d'Història, Universitat Pompeu Fabra) Dra. Mila Orlić (Filozofski fakultet – Odsjek za povijest, Sveučilište u Rijeci) DEPARTAMENT D'HISTÒRIA Al povero Josip Jardaš, colpevole di amare il vino e odiare il fascismo, che non essendo un eroe è passato alla storia senza il suo vero nome. A Pinko Tomažič, strappato alla libertà alla stessa età che avevo io quando ho iniziato questa tesi. A Pino Budicin e Matteo Benussi, e alla Rovigno che ne ospita le statue, vicine per sempre. Alle vittime di Podhum. E di Barcellona, e di Debra Libanos, e di Domenikon. E al paese educato a tutt'oggi a dimenticare tutte queste persone, quando non a considerarle criminali. iv Ringraziamenti Oltre a ringraziare, per i preziosissimi suggerimenti e consigli e per l'enorme pazienza mostratami nel corso di questi tre anni di dottorato, i miei direttori Enric Ucelay-Da Cal e Mila Orlić, così come i membri del Tribunale, trovo giusto ricordare il contributo di varie altre persone alla finalizzazione del lavoro che vi apprestate a leggere. Ringrazio innanzitutto Gennaro Carotenuto, Ronald Car e Paola Magnarelli, per il supporto datomi nella preparazione del progetto mentre ancora mi trovavo a Macerata, e anche dopo. Ringrazio poi Laura Cazzaniga, per l'importantissimo e continuo aiuto non solo logistico ma anche – insieme a Massimo Mazzone – accademico. Ringrazio poi le personalità del mondo della storiografia, o più in generale accademico, con cui ho avuto modo di confrontarmi in questi tre anni, che mi hanno arricchito con spunti bibliografici, interpretativi, metodologici o anche solo stilistici, oltre che con la loro umanità: Uoldelul Chelati Dirar, Stephen Jacobson, Ida Mauro, Guido Ramellini, Alfredo Sasso, Steven Forti, Andrea Ricci, Jorge Ramos Tolosa, Carme Bernat Mateu, Eva Fernàndez Lamela, Rosa Ana Alija Fernández, Joan Marc Ferrando Hernàndez, Laura Guidi, Miguel Garau Rolandi, Marco Abram, Bruno Ziglioli, Carlo Spartaco Capogreco, Matteo Petracci, Francesco Rocchetti, Annalisa Cegna, Claudia Sbarbati, Violeta Çarkaj, Massimiliano Pinna, Marta Verginella. Ringrazio inoltre le entità di aggregazione politica intorno a cui mi sono trovato a gravitare nella mia esperienza barcellonese, dall'Associació AltraItalia con AltraMemoria alla piattaforma Bombes d'Impunitat, fino a Barnaut e al mondo intorno alla Barraketa. Inoltre ringrazio il personale del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, in particolar modo nella persona di Silvano Zilli, e degli archivi di Pisino, Zagabria, Belgrado e Roma visitati ai fini della ricerca. Non posso, infine, dimenticare di ringraziare Rolando D'Alessandro, Jaume Rausell Rubio ed Enrico Banzola. E, ovviamente, ringrazio Maria. Lei sa perché. vi Resum Aquesta recerca es proposa analitzar els processos de teorització i les pràctiques d'identificació de la minoria italiana que es va quedar a Ístria després de la Segona guerra mundial, a partir de la unió i l'acció simultànea de tres formes d'identificació ja existents: la local, la nacional i la política socialista. Aquestes van ser replantejades a partir dels seus principis interpretatius i van prendre noves formes d'expressió, en un marc de canvi polític radical. La minoria italiana de la península istriana va desenvolupar nous plantejaments de les esmentades tres formes d'autodefinició, arran dels canvis d'autoritat i del creixement de la pacificació social al llarg dels anys. La minoria va fer realitat les seves noves teoritzacions d'identificació amb la seva activitat d'associacionisme i d'involucrament ciutadà, passant gradualment de narracions de culpabilització de si mateixa i de les seves condicions anteriors a una presència més activa, propositiva i reivindicativa a la societat istriana. Abstract This research analyzes the theoretical processes and practices of identification of the Italian minority that remained in Istria after World war II. That identification came into effect through the simultaneous action of three preexisting forms of identification (local, national and socialist). Such forms were reinterpreted and re-expressed into new narratives, in a context of radical political change. The Italian minority of the Istrian peninsula developed new proposals for the three above-mentioned forms of self- definition, as a result of political changes and the growth of social appeasement throughout the years after World war II. These proposals were later put into effect by the minority's association and its members' activism, gradually stepping from guilt narratives – due to the group's previous living conditions – to the achievement of an active presence in the Istrian society, with a noticeable reclaiming attitude. viii LA MINORANZA ITALIANA IN ISTRIA: LOCALISMO, NAZIONALITÀ E COSTRUZIONE DI UN'IDENTIFICAZIONE JUGOSLAVA (1943- 1954) Francesco Maria Mengo Indice Glossario degli acronimi: p. 5. Nota metodologico-linguistica: p. 8. Introduzione: p. 10 (Stato degli studi: p. 12. Prospettive interpretative: p. 16. Ipotesi di ricerca: p. 26. Contenuti e metodologia: p. 34. Mappe al capitolo: p. 40). Capitolo 1. Localismo, nazionalità, ecumenismo jugoslavo, internazionalismo socialista: Le basi ideologiche di un'identificazione pluristratificata e le loro estrinsecazioni. Il dominio italiano e la denazionalizzazione delle popolazioni slave dell'Istria (1918- 1943): p. 42. 1.1: Il localismo istriano: p. 43. 1.2: Irredentismo, nazionalismi jugoslavi e prime teorizzazioni jugoslaviste: p. 55. 1.3: Il contesto jugoslavo: La Kraljevina, la sua visione di Jugoslavia e i nazionalismi interbellici: p. 74. 1.4: Il KPJ e le sue basi austromarxiste: p. 82. 1.5: La particolarità fiumana, dalle esperienze di autonomia all'avanguardia delle 1 rivendicazioni territoriali irredentiste, e la categorizzazione del fascismo di confine: p. 93. 1.6: Autorità fascista e denazionalizzazione delle popolazioni slave dell'Istria. La concezione fascista della cittadinanza italiana per gli abitanti jugoslavi della regione e la prassi giudiziaria contro le opposizioni nazionaliste e jugoslaviste: p. 104. Mappe al capitolo: p. 125. Capitolo 2. La popolazione italiana dell'Istria tra Resistenza e potere popolare. Cambi di autorità e riferimenti politici (1943-1945): p. 128. 2.1: Il comunismo sognato e i rapporti tra dissidenti comunisti slavi e italiani in Istria prima della resa italiana, p. 129. 2.2: I rapporti di potere tra PCI e KPJ e il passaggio di consegne alla guida della guerra partigiana in Istria. Frizioni e unioni nella Resistenza socialista tra vertici e basi: p. 147. 2.3: Nascita dell'associazionismo italiano e creazione di mezzi di produzione culturale in lingua italiana su basi antifasciste e jugoslaviste: p. 174. Mappe al capitolo: p. 195. Capitolo 3. La nuova autorità jugoslava, la questione triestina e la popolazione italiana. Il sostegno alla causa jugoslava a Trieste e in Istria tra narrazioni di classe e assunzioni di colpa (1945-1954): p. 198. 3.1: Austromarxismo residuale tra Parigi e la Jugoslavia. L'utilizzo della categoria interpretativa di nazionalità da parte del governo jugoslavo e il ruolo della popolazione italiana dei territori di frontiera: p. 202. 3.2: La creazione di un consenso tra gli italiani di Trieste prima e dopo il proclama di Bucarest: p. 228. 3.3: Forme di autoconcezione e autorappresentazione della comunità italiana dell’Istria nel campo di prova della questione triestina: p. 262. 2 Mappe al capitolo: p. 292. Capitolo 4. Come si conformarono al nuovo regime gli italiani d’Istria? Cambi di status e iniziative di affermazione culturale per la minoranza italiana: p. 296. 4.1: Processi di cambiamento socioeconomico per gli italiani d’Istria e sistematizzazione della nuova cittadinanza jugoslava: p. 299. 4.2: L’evoluzione dell'associazionismo della minoranza italiana in rapporto al dibattito politico jugoslavo. Strutture e produzione d’identificazione: p. 335. 4.3: Le teorizzazioni e le pratiche d'identificazione dell'associazionismo italiano e la sua presenza nella vita culturale istriana: p. 358. Capitolo 5. Dal Memorandum di Londra alla doppia indipendenza. La produzione di strumenti culturali di autorappresentazione per la minoranza italiana davanti a nuove sollecitazioni esterne e il dibattito tra il suo associazionismo e le autorità jugoslave: p. 383. 5.1: La vita sociale, politica e culturale dell’associazionismo italofono dopo il Memorandum di Londra: p. 385. 5.2: La Primavera croata. Nuova produzione di strumenti culturali di autogiustificazione per la minoranza italiana davanti a una nuova sollecitazione esterna: p. 392. 5.3: Le prime frizioni tra le autorità e un associazionismo sempre più facente funzione di gruppo di pressione e reclamante sempre più indipendenza: p. 400. Mappe al capitolo: p. 408. Conclusioni: p. 409. Bibliografia: p. 415. 3 4 Glossario degli acronimi Ogni acronimo verrà identificato ed esplicato la prima volta che apparirà nel testo. Per le volte successive si suggerisce al lettore di fare riferimento a questa sezione. AgitProp: Comitato di Agitazione e Propaganda ANPI: Associazione Nazionale Partigiani d'Italia AVNOJ: Antifašističko V(ij)eće Narodnog Oslobođenja Jugoslavije, Consiglio Antifascista di Liberazione Nazionale della Jugoslavia CC: Comitato Centrale CEAIS: Comitato Esecutivo Antifascista Italo-Sloveno CGIL: Confederazione Generale Italiana del Lavoro CIAPE: Comité International d'Aide au Peuple Espagnol,