REGIONE PUGLIA Vice Presidenza della Giunta Regionale Settore Pubblica Istruzione Centro Regionale Servizi Educativi Culturali Barletta

Esther Larosa

BIBLIOTECHE E SCRITTORI ILLUSTRI A BARLETTA

A cura del Centro Regionale Servizi Educativi Culturali di Barletta 1

CENTRO REGIONALE SERVIZI EDUCATIVI CULTURALI VIA INDIPENDENZA N.12 - BARLETTA Tel. 0883/572019 – fax 0883/576378

Coordinamento: Maria Cafagna

Progettazione, realizzazione informatica e grafica: Pasquale Napolitano

Collaborazione: Francesca Abbate – Luigi Carruezzo – Maria Rizzitelli

Copyright 2001 Regione Puglia – C.R.S.E.C. BA/1 Barletta

Pubblicazione a diffusione gratuita

In copertina: sala della Biblioteca Comunale di Barletta Collezione Aldo Rizzi

Tutti i diritti sono riservati. E’ consentita la riproduzione nei limiti di legge e l’utilizzo delle notizie citando la fonte

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Pubblicazioni curate dal C.R.S.E.C. di Barletta

- HISTORIAE Luoghi, miti e leggende di Puglia, 1987

- Vita religiosa ed ecclesiastica a Barletta nel Medioevo, 1993

- Nuove acquisizioni sull’opera e sulla vita di Mauro Giuliani, 1993

- FEDERICO II Cronaca della vita di un imperatore e della sua discendenza, 1995

- BARLETTA: custode di insigni reliquie della passione di Cristo, 2000

- La processione Eucaristica del Venerdì Santo a Barletta, 2000

- Giornale autografo di S.E. Don Antonio De Leone Cavaliere dell’Ordine delle due Sicilie, 2001

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PRESENTAZIONE

Il presente lavoro nasce dalla consapevolezza che tutte le ricer- che effettuate per riscoprire la storia delle origini di Barletta, dei fatti che hanno segnato la sua evoluzione, sono tratte dagli scrittori ai quali oggi andiamo a rendere omaggio, nel rispetto di uno dei fondamentali obiettivi istituzionali della Regione Puglia che è la promozione e la valo- rizzazione della cultura nelle sue molteplici espressioni presenti sul terri- torio. La pubblicazione si identifica con il processo di divulgazione e di migliore accessibilità al patrimonio culturale, attraverso la meticolosa e capillare opera di studio dei personaggi che hanno dato lustro a Barletta. Dalle stesse ricerche è emerso, altresì, che la prima biblioteca pubblica e ben organizzata della Puglia fu quella di Barletta. Gli archivi e le Biblioteche possiedono un prezioso patrimonio do- cumentario e librario, da cui si possono ricavare informazioni notevoli che costituiscono la fonte indispensabile per ricostruire la storia e la cul- tura di un popolo.

Il Dirigente del C.R.S.E.C. Dott.ssa Maria Cafagna

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INTRODUZIONE Questo lavoro trae spunto dalla tesi in biblioteconomia da me ulti- mata alla fine del 1997 ed è il naturale prosieguo della ricerca univesita- ria, rivista e ampliata nel presente anno. Pubblicare la storia delle biblioteche di Barletta e il repertorio degli scrit- tori è stata un’opportunità offertami dal C.R.S.E.C. di Barletta, nella per- sona della Dott. Maria Cafagna e dei suoi collaboratori, che ringrazio. Ho colto questa occasione per fare in modo che il lavoro possa circolare e magari ispirare qualcuno a procedere nella ricerca che si farà natural- mente sempre più complicata ma che regala grandi soddisfazioni. E’ un lavoro che parte dall’ approfondimento della storia della Biblioteca Comunale di Barletta e dei fondi in essa confluiti nei secoli e si allarga ad un Repertorio dei più noti scrittori barlettani di nascita o di adozione, o- ramai defunti, che attraverso la loro opera hanno dato lustro alla città. Di molti di essi le vicende e le opere sono già conosciute essendo noti al- la cronaca nazionale, ma di altri non lo sono affatto. Questo testo vuole, in questa seconda parte, offrire un primo ambito di ricerca, una traccia dalla quale chi vorrà potrà partire per un approfondimento di ciascuno di questi personaggi. Auspico una evoluzione in questo senso e mi auguro nel contempo che si possa approdare ad una monografia su ciascuno di essi. Ritengo in particolar modo che gli studenti beneficeranno di questa ri- cerca perché, sia come utente sia durante la mia esperienza di lavoro nella Biblioteca Comunale “Sabino Loffredo”, mi sono resa conto della esigenza da parte di essi di conoscere la storia locale e i personaggi che l’hanno “costruita”. Un particolare ringraziamento rivolgo al Direttore Prof. Mascolo e a tutto il personale della Biblioteca, succedutosi negli anni, che si è reso dispo- nibile e mi ha confortato durante il lavoro.

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I CRITERI DELLA RICERCA

Per la storia delle biblioteche di Barletta ho fatto ricorso agli studi dei maggiori studiosi locali in materia : B. Paolillo, M. Cassandro e R. Ceci e R. Mascolo, arricchendo il tutto con la consultazione dell’archivio della Soprintendenza Bibliografica, depositato presso l’Archivio di Stato di Ba- ri. Tale fondo, non ancora riordinato all’epoca delle mie ricerche, e oggi inventariato, risulta di particolare interesse perché contiene documenti amministrativi che sono stati molto utili alla ricostruzione della storia della Biblioteca comunale in particolare dal dopoguerra agli anni ’80. Ho consultato successivamente l’Archivio storico del Comune di Barletta, depositato presso la Sezione di Archivio di Stato di Barletta, che è risul- tato molto utile per la ricostruzione del passaggio dalle biblioteche con- ventuali alla Biblioteca comunale e per la storia della Biblioteca dalla fine dell’800 agli inizi del ‘900. Per il Repertorio degli scrittori il lavoro si è basato inizialmente sui mag- giori repertori a carattere nazionale presenti presso la Biblioteca Nazio- nale di e la Biblioteca Comunale di Barletta per comprendere poi quelli locali, come specificati nella bibliografia. L’ elenco delle opere degli scrittori e degli studi su di essi è stato realiz- zato tenendo conto di quanto citato nei Repertori generali e locali utiliz- zati e di quanto verificato personalmente presso la Biblioteca Comunale “Sabino Loffredo”di Barletta e in alcuni casi presso la Biblioteca Diocesa- na “Pio IX”. Tra parentesi si riportano le collocazioni delle opere presenti nelle due biblioteche sotto la dicitura B. C. B. (Biblioteca Comunale Bar- letta) e B. D. B. (Biblioteca Diocesana Barletta) verificate personalmen- te. Le vite dei personaggi sono volutamente essenziali considerato che lo scopo del repertorio è di individuare principalmente la produzione di o- pere.

Esther Larosa

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INDICE Presentazione Pag. 4 Introduzione Pag. 5 I criteri della ricerca Pag. 6 CAPITOLO PRIMO Storia delle biblioteche di Barletta

1. Dalle biblioteche conventuali alla biblioteca pubblica

1.1 La Biblioteca dei Domenicani Pag. 13 1.2 La Biblioteca dei Padri Minori Osservanti Pag. 14 1.3 La prima biblioteca aperta al pubblico: Pag. 14 La Biblioteca dei Gesuiti 1.4 La Biblioteca dei Cappuccini Pag. 15

2. La Biblioteca Comunale “S. Loffredo” Pag. 17

2.1 La nascita e l’ampliamento Pag. 17 2.2 La biblioteca nel secondo dopoguerra Pag. 25 2.3 La biblioteca oggi Pag. 31

CAPITOLO SECONDO Repertorio bio-bibliografico degli scrittori barlettani

Azzariti Giovanni Oronzo Pag. 37 Baldacchini Francesco Saverio Pag. 38 Baldacchini Michele Pag. 42 Bonaventura Nicolò Vincenzo Pag. 44 Bonello Andrea Pag. 45 Bonello Raffaele Pag. 48 Bruni Achille Pag. 49 Cafiero Carlo Pag. 53

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Cafiero Pietro Pag. 57 Cardone Giuseppe Pag. 59 Cassandro Anna Pag. 60 Cassandro Giovanni Italo Pag. 63 Cassandro Manlio Livio Pag. 68 Cassandro Michele Pag. 70 Cataneo Girolamo Pag. 75 Cognetta Rinaldo Pag. 77 Consoli Michele Pag. 78 Corigliano Giuseppe Pag. 79 D’Abundo Giuseppe Pag. 80 D’Amato Giuseppe Pag. 84 D’Andrea Alessandro Pag. 86 De Grassis Padovano Pag. 88 De Leon Francesco Paolo Pag. 90 De Leone Filippo Pag. 93 Dell’Aquila Domenico Pag. 95 Della Marra Massimo Petronio Pag. 97 Della Marra Pio Pag. 98 Digilio Antonio Pag. 99 Dileo Mario Pag. 100 Dionisio da Barletta Pag. 102 Elefante Camillo Pag. 103 Elefante Giuseppe Maria Pag. 104 Elefante Scipione Pag. 105 Esperti Francesco Saverio Pag. 106 Filograsso Michelangelo Pag. 107 Fraggianni Niccolò Pag. 109 Fucilli Felice Pag. 112 Gabriele da Barletta Pag. 113 Galiberti Casimiro Pag. 115 Gallo Nicola Ugo Pag. 116 Gentile Francesco Pag. 118 Graziani Saverio Pag. 119 Grimaldi Giovanni Paolo Pag. 120

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Italia Luigi Pag. 121 Lattanio Vito Antonio Pag. 122 Leoncavallo Giuseppe Pag. 124 Loffredo Sabino Pag. 125 Marulli Girolamo Pag. 127 Marulli Troiano Pag. 128 Mauro Michele Pag. 131 Monterisi Ignazio Pag. 133 Monterisi Nicola Pag. 135 Nanula Antonio Pag. 139 Paolillo Benedetto Pag. 141 Paolillo Francesco Pag. 147 Pappalettere Simplicio Pag. 150 Parrilli Nicola Pag. 152 Pedico Oronzo Pag. 154 Perfetti Maria Pag. 156 Ricco Giuseppe Gaetano Pag. 157 Riegler Giovanni Pag. 159 Ruggiero (fra)da Barletta Pag. 160 Santeramo Salvatore Pag. 161 Santo Mariano Pag. 167 Scommegna Ruggiero Pag. 170 Seccia Giuseppe Pag. 171 Sponzilli Francesco Pag. 172 Straniero Tommaso Pag. 175 Taddei Emmanuele Pag. 176 Velasquez Francesco Saverio Pag. 179 Vista Francesco Saverio Pag. 180

BIBLIOGRAFIA Pag. 183

Repertori bibliografici generali Pag. 187 Repertori bibliografici locali Pag. 191

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CAPITOLO PRIMO Storia delle biblioteche

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1. Dalle biblioteche conventuali alla biblioteca pubblica

1.1 La Biblioteca dei Domenicani

Le prime notizie circa l’esistenza di una biblioteca conventuale a Bar- letta provengono dalle fonti dell’Ordine dei Domenicani,1 che già nel 1238 fondarono un monastero extra moenia, fuori Porta Croce.

E’ noto che presso tale monastero fu istituito, sin dal 12882, uno Stu- dium in naturis, tra i più importanti della Provincia Romana dell’Ordine dei Domenicani. In esso si insegnava la filosofia aristotelica attinente al- la fisica, alla psicologia, all’astronomia e alla metafisica ed era provvisto di una biblioteca specializzata in materia teologica e filosofica, alla quale potevano accedere esclusivamente gli allievi.

Col Capitolo Provinciale di Spoleto lo Studium in naturis di Barletta fu sostituito nel 1291 da uno Studio generale in logice veteris et tracta- tuum, il più importante grado di istruzione che esisteva in Puglia nell’Ordine dei Domenicani, in cui si insegnava grammatica, logica e re- torica e presso cui si potevano ottenere la licenza per insegnare e il let- torato3.

A seguito della distruzione del convento extra moenia del 1528, ad opera di Renzo da Ceri4, i Domenicani trassero in salvo dalla loro biblio- teca incunaboli e cinquecentine che vanno dal 1482 al 1522, tra cui due opere di Fra’ Gabriele da Barletta, noto predicatore dell’Ordine, e trova- rono sistemazione intra moenia, con la Bolla di Papa Clemente VII del

1 D. Fiorella, Note storiche, in La strategia di Pericle, a cura di Corrado Tridente, Bari, 1996, p.97 e G.Cioffari, La storia dei Domenicani in Puglia (1231-1350), Bari, 1986, p.29. 2 G.Cioffari, op. cit., p.56. 3 D. Fiorella, op. cit., p.102. 4 Renzo da Ceri era un mercenario italiano assoldato dai Francesi che, all’interno della guerra franco- spagnola che interessava il nostro territorio nel’500, fece distuggere tutti i borghi extra moenia di Barletta per fare in modo che non cadessero nelle mani degli Spagnoli. 13 marzo 131, presso la chiesa e i locali di S. Maria Maddalena, appartenu- ta in precedenza ai Templari il cui Ordine era stato soppresso nel 13125.

Col sovvenzionamento di Roma e di quanti volevano accedere al con- vento, adattarono alle loro necessità le fabbriche già esistenti e ne co- struirono delle nuove, e così lo Studio Generale dell’Ordine, temporane- amente trasferito ad Andria6, poté ricominciare ad operare a Barletta e continuare ad essere uno dei più importanti della regione fino al XVIII secolo.

Venne anche ricostituita la biblioteca in cui trovarono sistemazione gli incunaboli della prima biblioteca salvati dalla distruzione del 15287, che vennero segnati sul frontespizio dalla nota di possesso «Bibliotheca Collegis Barulensis S. Mariae Magdalenae»8 in ricordo dell’ospitalità avu- ta presso la chiesa di S. Maria Maddalena.

1.2. La Biblioteca dei Padri Minori Osservanti Anche i Padri Minori Osservanti del Convento di S.Andrea fuori le mu- ra, che sorgeva nel Borgo S. Antonio Abate, possedevano una biblioteca ben fornita annessa allo Studio Generale del loro Ordine, presso cui si insegnava Teologia scolastica e dogmatica9. Della biblioteca però, non si conservò alcuna traccia perchè nel 1528 il Convento fu raso al suolo e bruciato, come sostiene anche lo storico Francesco Paolo De Leon10. Anche questa biblioteca era però riservata ad un ristretto numero di utenti e cioè ai soli allievi del collegio; per giungere all’apertura di una vera e propria biblioteca pubblica a Barletta si dovrà aspettare il XVI se- colo.

1.3. La prima biblioteca aperta al pubblico: La Biblioteca dei Ge- suiti

All’inizio del XVI secolo i Padri Gesuiti si stabilirono presso l’attuale Chiesa del Monte di Pietà e costruirono, annesso ad essa, un collegio.

Fondarono anche una biblioteca, ad uso dell’istituto, che fu collocata in due sale, a pianterreno dell’edificio, che si affacciavano sul chiostro, luogo particolarmente silenzioso e quindi adatto allo studio.

5 B. Paolillo, Le biblioteche barlettane,Barletta, 1896 p.13. 6 D. Fiorella, op. cit., p. 102. 7 B. Paolillo, op. cit., p. 11. 8 Ivi, p. 14. 9 Ivi, p.10. 10 F. P. De Leon, Istoria di quanto a Barletta si appartiene, manoscritto, 1769. 14

La biblioteca doveva essere corredata di buoni libri, sul cui frontespizio veniva apposta la seguente nota di possesso “Coll.i Barulit.ni Soc. Jesu Catal. Inscript.”11 riscontrabile ancora oggi in alcuni volumi posseduti dalla Biblioteca comunale “Sabino Loffredo”.

La biblioteca venne ben presto, riconosciuta di pubblica utilità, tanto che i Padri incoraggiarono tutti i cittadini, in particolar modo i giovani, a frequentarla, per accrescere la loro cultura12.

Si pensò anche ad incrementare le collezioni dell’istituto culturale stabilendo, con delibera dell’Università, che il dazio sulle carni macellate fosse devoluto ogni anno all’acquisto di nuove opere per la biblioteca, che essa divenisse di uso pubblico13 e che oltre al mantenimento dello Studio i Gesuiti istituissero nel Convento di Barletta scuole secondarie dette di Umanità Maggiore e Minore e Cattedre universitarie di Teologia e Filosofia e di Matematica.14

Quella di Barletta, dunque, fu la prima biblioteca ben organizzata del- la Puglia tanto che la sua fama si diffuse ben presto nelle città vicine do- ve si cercò di emulare l’esperienza barlettana15.

L’istituzione continuò a essere gestita per centocinquant’anni dai Ge- suiti fino alla soppressione dell’ Ordine nel 177316, da parte di Papa Cle- mente XIV . I beni appartenuti al convento furono incamerati da altri en- ti e la biblioteca fu annessa a quella di S. Maria Maddalena dei Domeni- cani i quali, peraltro, continuarono a permettere il libero accesso del pubblico.

Tutto questo fu possibile grazie soprattutto all’interessamento del Pa- dre Domenicano, barlettano, Giuseppe Maria de Elefante il quale donò anche alla biblioteca un gran numero di volumi su cui si legge: F. Jose- phi M.ae de Elephante S. Th. M.ri Or. Pred.17

1.4. La biblioteca dei Cappuccini

Anche i Cappuccini possedevano una biblioteca nel loro Convento di S. Maria della Grazia. Essa fu arricchita notevolmente dal barlettano Padre Serafino Ventrella, ricordato come dotto oratore, il quale spese 12.000

11 B. Paolillo, op.cit., p.15 nota 1. 12 Ivi, p.15. 13 Ivi, p.16. 14 M. Cassandro, Riapertura della Biblioteca e commemorazione di Sabino Loffredo, Barletta, 1955, p.38. 15 B. Paolillo, op. cit., p.17-22. 16 Ivi, p. 23. 17 R. Ceci - R. Mascolo, Barletta leggere la città, Barletta, 1986, p.419 e B.Paolillo op. cit., p.33. 15 ducati per l’acquisto di opere18 e fece costruire nel 1760, anno in cui di- venne Provinciale dell’Ordine, una sala apposita per la collocazione dei libri.

18 R. Ceci - R. Mascolo, op. cit., p. 419. 16

2. La Biblioteca Comunale “S. Loffredo”

2.1. La nascita e l’ampliamento

Nel 1806, in seguito alla soppressione degli Ordini religiosi ad opera di Gioacchino Murat, a cui non sfuggirono neanche i Domenicani, i beni appartenuti ad essi, come quelli degli altri conventi soppressi, furono in- camerati dal Municipio.

Dalla Cronaca di Camillo Elefante si evince, in data 11 settembre 1808, che presso il Palazzo Pretorio fu destinata una sala ad ospitare la Libreria dei Cappuccini insieme ad altri volumi donati da privati e a quelli dei Gesuiti e dei Domenicani, forse con l’intento di istituire un’ unica bi- blioteca pubblica19.

I libri, come si evince dall’Archivio storico del Comune di Barletta, di- stribuiti tra l’Archivio del Comune, presso il Palazzo comunale, e i locali del Monte di Pietà, rimasero ammassati disordinatamente fino al 1821, anno in cui ne venne richiesta la restituzione dai Padri Cappuccini. Il De- curionato Barlettano decise, in merito a questa situazione, di ridare ai Cappuccini i libri di loro appartenenza. Tale decisione non fu però appli- cata, tanto che il Commissario Visitatore Generale dell’Ordine nel 1828 fu costretto a ripetere la richiesta al Sottintendente del Distretto di Bar- letta che, in applicazione di quanto deciso già dal Decurionato nel 1821, dette seguito all’istanza dando disposizione al Sindaco di procedere alla restituzione dei volumi. Così il 4 febbraio 1830 finalmente si procedette, alla presenza del Padre Antonio da Ruvo, Guardiano dei Padri Cappucci- ni, e del signor Giuseppe Sfrecola, Deputato eletto dal Sindaco Ettore Pappalettera, all’inventario e alla consegna dei libri depositati presso i locali del Monte di Pietà. I volumi vennero tempestivamente riportati nel Convento dei Cappuccini e collocati su appositi scaffali nella sala fatta costruire da Padre Serafino Ventrella nel 176020. Nel verbale di consegna dei libri il Padre Guardiano assumeva alcuni obblighi nei confronti dell’Amministrazione comunale, per garantire la tutela dei volumi. Si ob- bligava in particolare: a tenere i libri presso il Convento di Barletta, sen- za poterli trasferire altrove; a riconsegnare al Comune i libri annotati nell’inventario qualora il Convento fosse stato abbandonato dai Padri o soppresso per ordine superiore; a consegnare i libri ogni volta che fosse

19 Ibid. 20 B. Paolillo, op. cit., p.24. 17 cambiato il Superiore del Convento, al nuovo incaricato. Nel contempo il Padre Guardiano si obbligava a consentire l’accesso alla biblioteca ai “naturali” cittadini barlettani per dedicarsi alla lettura. Allegato a questo Verbale c’è l’elenco dei libri trasferiti in quella occasione che consiste in quattrocentocinque opere molte delle quali in più volumi e tomi.

Il 15 ottobre del 1831 il Padre Guardiano dei Cappuccini Raffaele da Bitetto indirizzò ancora una richiesta al Sottintendente del Distretto di Barletta per riottenere altri volumi appartenenti alle biblioteche dei Con- venti soppressi di Barletta che ancora si trovavano presso l’Archivio del Comune e i locali del Monte di Pietà, così da poter permetterne la con- sultazione al pubblico e nello stesso tempo tentare di ricostruire l’ordine iniziale della Biblioteca che aveva sofferto uno smembramento conside- revole, in ragione dei vari eventi. La richiesta fu accolta, perciò il Sinda- co pregò il Priore del Monte di Pietà di consegnare ai Padri Cappuccini i libri affinché potessero essere fruiti dal pubblico, e non deperire in ma- gazzino, obbligandosi i Padri a permettere la lettura a chiunque. In quel- la occasione furono trasferiti presso il Convento dei Cappuccini, in data 27 ottobre 1831, ben 418 opere provenienti dal Monte di Pietà e dall’Archivio Comunale, molte delle quali in più tomi e volumi.

Un episodio che probabilmente spronò l’Amministrazione comunale del tempo a pensare all’apertura di una biblioteca pubblica, fu il discorso tenuto dal Sottintendente di Barletta nel 1853 davanti al Consiglio Di- strettuale, di cui ci parla Michele Cassandro21. In quella occasione il Sot- tintendente sottolineò come, oltre a numerosi servizi amministrativi, a Barletta mancasse una biblioteca comunale necessaria alla diffusione della cultura e dell’istruzione; auspicò altresì che fossero disposti ogni anno, nei bilanci delle città facenti parte del Distretto, appositi capitoli di spesa per l’acquisto dei libri; e non nascose il suo personale desiderio di vedere portata a compimento la biblioteca di barletta, città capoluogo del Distretto.

Nel 1864 la Regia Sottoprefettura del Circondario di Barletta chiedeva conferma al Comune di Barletta della presenza di una biblioteca pubbli- ca, che però probabilmente non esisteva ancora ufficialmente come bi- blioteca comunale ma era ancora legata al Convento dei Cappuccini, seppure aperta al pubblico.

Quando nel 1867 i Cappuccini a seguito della soppressione dell’Ordine sopraggiunta con decreto del 1861, furono costretti a lasciare il Conven- to, i volumi, nonostante i reclami sporti dal Monte di Pietà che si consi- derava proprietario degli stessi e ne richiedeva la restituzione, a norma della Legge 7 luglio 1866, furono restituiti al Comune e vennero a costi- tuire il Fondo Conventuale della nascente biblioteca pubblica Comunale,

21 M. Cassandro, op.cit., p.37. 18 che venne allogata in una nuova sede, a piano terra del Palazzo S. Do- menico22.

A seguito di tale trasferimento, nei primi mesi del 1868 furono ese- guiti alcuni lavori di riordinamento della biblioteca comunale e vi fu tra- sferita anche la Libreria che si conservava nel Monte di Pietà, che con- stava di 700 volumi circa. I restanti volumi, recuperati presso il Conven- to dei Cappuccini, provenienti dai Conventi soppressi e forse anche da donazioni private verificatesi nel tempo, ammontavano a circa 2100.

Il fondo riveniente dalle biblioteche conventuali venne arricchito, con Delibera del Consiglio Comunale del 1869, di numerosi volumi pari a £ 700 che furono spese nell’acquisto di testi riguardanti specialmente la Puglia, Barletta e i barlettani23. Alla scelta degli stessi parteciparono i componenti della Commissione di Storia Patria che elaborarono due e- lenchi di volumi, pari a 76 titoli, “da tenersi nella Biblioteca Comunale” a firma di Giacinto Esperti.

Fu quindi, quella di Barletta, una delle prime Biblioteche Municipali del Mezzogiorno, come si legge nella Cronaca napoletana del De Sterlisch del 186924, dotata anche di sezione circolante per la quale nel 1869 il Comune già chiedeva alla Regia Sottoprefettura un sussidio.

L’attenzione degli amministratori nei primi anni di avvio della Bibliote- ca fu costante, ad esempio nel 1870 il Comune stanziò £ 600 per l’incremento delle opere della Biblioteca e £ 200 per la Biblioteca popola- re circolante annessa a quella pubblica.

In questi anni fu molto importante la funzione di diffusione della let- tura della Biblioteca popolare circolante tanto da indurre nell’ottobre del 1871 la Sottoprefettura a chiedere al Comune informazioni sull’ esisten- za di una Biblioteca popolare circolante. Effettivamente essa esisteva dal 1° Gennaio 1870 ed era di proprietà del tipografo Valdemaro Vecchi e soci, possedeva 1500 volumi, ed era frequentata da un buon numero di lettori e gestita dal Canonico Giuseppe Ciccarelli e dallo stesso Valdema- ro Vecchi, non godeva però di sussidi per l’incremento delle opere.

In seguito alla istituzione della Biblioteca il Comune di Barletta otten- ne elogi da parte del Ministro alla Pubblica istruzione del tempo per la lodevole iniziativa. Lo stesso Ministro alla Pubblica Istruzione propose al Ministro ai Culti di cedere al Comune di Barletta anche le Biblioteche dei Conventi soppressi del Circondario. Il Comune accettò la proposta alla fine del 1869, trasformatasi successivamente in Decreto del Ministro Guardasiggilli del 27 gennaio 1870 e così, dopo varie trattative durate

22 R. Ceci-R. Mascolo, op.cit., p.419. 23 B.Paolillo, op.cit., p.25. 24 Ibid. 19 alcuni anni, nel 1872 giunsero alla Biblioteca Comunale di Barletta i vo- lumi dei Conventi di Minervino Murge e Spinazzola. Successivamente an- che le città di Andria, Corato, Canosa e Terlizzi furono interessate dalla stessa decisione del Ministro ma non in tutti i casi la trattative di cessio- ne andarono a buon fine. Ad esempio, il Regio Demanio di Andria comu- nicò al Comune di Barletta che negli edifici dei Conventi soppressi non c’era traccia di libri e pertanto non si poteva effettuare nessun trasferi- mento. Per gli altri comuni citati nei carteggi non ci sono riscontri sull’effettiva cessione dei volumi ma il 9 aprile 1872 la Sopprefettura chiese al Comune informazioni riguardo allo stato di conservazione e or- dinamento delle Librerie già claustrali dei seguenti Conventi : Minori Os- servanti di Andria, Cappuccini di Barletta, Minervino, Spinazzola e Terliz- zi, Riformati di Canosa e Corato. Il Comune rispose che “la Biblioteca dei Cappuccini di Barletta trovasi depositata in appositi scaffali in un locale adatto nell’atrio dell’ Ospitale comunale, destinato per pubblica bibliote- ca” ma non c’è traccia di risposta per quanto riguarda le altre Librerie ci- tate.

Il Comune di Barletta anche negli anni successivi 1874-1879 continuò a incrementare il patrimonio della Biblioteca procedendo in particolare all’acquisto di libri dalla casa editrice Vallardi di Napoli e dalla Hoepli di Milano e accettando donazioni di privati.

Francesco Decorato invece, assessore alla Pubblica Istruzione dell’epoca, fece acquistare dal Municipio numerose opere moderne e ne donò delle sue25per arricchire il patrimonio dell’istituzione culturale. Al- trettanto fece il cav. Raffaele Fonsmorti ma anche benemeriti per ogni aiuto dato alla Biblioteca furono Francesco Saverio Vista, Giacinto Esper- ti e Alberto Scelza, componenti della Commissione di Storia Patria.

La Biblioteca venne gestita sicuramente fino al gennaio 1891 in ma- niera discutibile da Luigi Cardone che fu poi sostituito da Gennaro Pal- mieri. Il Comune nel marzo di quell’anno affidò al sig. Catapano Antonio “per competenza e amore ai libri” l’incarico di riordinare la biblioteca con la collaborazione di Palmieri il quale inizialmente provvide alla spolvera- tura con l’aiuto di alcuni manovali, alla ricognizione dei volumi prestati da Cardone che non erano più rientrati e alla verifica dei volumi esistenti in biblioteca. Nello stesso anno 1891 furono eseguiti lavori di manuten- zione al locale che occupava la biblioteca che consistettero in rifacimento dell’intonaco e imbiancamento. Gennaro Palmieri dovendo prestare servizio militare fu affiancato dal luglio 1892, ed infine sostituito, da Giuseppe Iodice che rimase in biblio- teca fino a tutto il 1895. La biblioteca passò per poco tempo a Palazzo Cafiero e in quel periodo, come afferma il dottor Michele Mauro, il suo

25 B. Paolilllo, op.cit., pp. 26-27. 20 patrimonio doveva consistere già di 8.000 volumi circa26. Nel 1896 l’Amministrazione comunale decise di trasferire la biblioteca al primo pi- ano del Teatro Curci, dove rimarrà collocata per circa cento anni, affi- dando l’incarico del trasferimento a Benedetto Paolillo con la motivazio- ne che egli già da tempo si interessava della istituzione. Nel contempo il 29 gennaio, a trent’anni dall’apertura, Benedetto Pao- lillo venne nominato prima custode della Biblioteca, poi bibliotecario e prese servizio il 1° febbraio 1896. Egli provvide, su incarico dell’allora assessore Gorgoglione, al rifacimento del catalogo che impostò su sei categorie per un numero di 2721 opere divise in 6086 volumi, che fu completato nel settembre del 1902, in questa attività fu coadiuvato da Francesco Dicorato che lo affiancò da giugno ad agosto dello stesso an- no.

Benedetto Paolillo ha lasciato un segno profondo della sua presenza nel- la storia dell’istituto. Versato nella ricerca, ci ha lasciato numerosi con- tributi tra i quali ricordiamo Le biblioteche barlettane; fino al 1924 si oc- cupò dell’incremento delle opere, della catalogazione, dell’ordinamento e della pubblicizzazione della biblioteca con vari articoli apparsi su diversi giornali. Contemporaneamente si occupò anche del Museo Civico che in quel periodo condivideva la sede con la biblioteca. Incoraggiò i suoi con- cittadini alla donazione di libri per l’incremento del patrimonio e sotto la sua direzione si registrarono numerosissime pratiche di donazione consi- stenti in pochi volumi ma a volte anche in decine e centinaia di volumi. Ricordiamo ad esempio le donazioni di Carmine Di Martino nell’ottobre 1901, delle carte di Leonardo Lovero donate da un suo congiunto nel 1902 consistenti anche in manoscritti della famiglia Affaitati, del dono di Alberto Scelza nel 1905 delle carte del fratello Mario consistente in ben 507 volumi di varie materie, di Luigi Centaro che dona nel marzo del 1901 a futura memoria un’opera del fratello Tommaso morto prematu- ramente e i libri donati da Nicola e Franca Manno nel 1906.

Il nuovo secolo si aprì con un evento molto importante; il 1° maggio del 1905 la biblioteca venne intitolata, con Delibera del Consiglio Comu- nale, a Sabino Loffredo, insigne giurista e storico, autore della più nota Storia della città di Barletta, morto pochi giorni prima a Napoli. Nello stesso anno, sotto la direzione di Benedetto Paolillo, la biblioteca era già ammessa al prestito con le biblioteche pubbliche e fu anche approvato il primo Regolamento che disciplinava l’attività di gestione della stessa. Esso prevedeva la presenza di una Commissione per la sorveglianza e direzione costituita dall’Assessore alla Pubblica Istruzione, dai Direttori delle scuole della città e da sei membri nominati dal Consiglio Comunale, i quali dovevano regolare il buon funzionamento dell’Istituto culturale, la manutenzione dei libri e dovevano provvedere alla scelta dei volumi da acquistare ogni anno. Erano di competenza della Commissione anche gli

26 R. Ceci-R. Mascolo, op.cit., p.420. 21 orari di apertura, la sorveglianza, l’adozione di vari provvedimenti. Il Regolamento prevedeva anche che il bibliotecario, necessariamente mu- nito di licenza liceale o di istituto tecnico, per poter assolvere al suo compito, dopo tre anni di prova, poteva essere confermato nell’impiego. Egli doveva aver cura dei volumi e far rispettare al pubblico le decisioni prese dalla Commissione. Era vietato il prestito dei libri e i lettori che avessero causato danni dovevano risarcirli. La richiesta dei libri veniva fatta su un apposito registro indicando: nome dell’autore, titolo, numero dei volumi richiesti e apponendo la propria firma. Nella sala di lettura doveva vigere il silenzio ed era vietato fumare. L’unica deroga a questo Regolamento fu fatta per l’allora bibliotecario Benedetto Paolillo che, benché sprovvisto del titolo di studio richiesto, per il lungo periodo già trascorso nella struttura e per le numerose pubblicazioni edite, fu con- fermato con la nomina di bibliotecario a vita.

Della Commissione di vigilanza dal 1906 fece parte anche Francesco Saverio Vista che contribuì non solo alla gestione della biblioteca ma an- che in maniera considerevole all’incremento delle opere facendo ogni anno donazioni di volumi.

Il Comune attento alle sorti della Biblioteca, elogiata anche a livello nazionale, spesso acquistava volumi dalle case editrici ma anche da con- cittadini come ad esempio l’acquisto da Leonardo Lovero di giornali cit- tadini che andavano dal 1870 al 1911 ma anche pergamene, manoscrit- ti, pitture, vasi antichi e fossili che andarono ad incrementare anche le collezioni del Museo ancora non istituito ufficialmente. Nel 1915 F.S.Vista donò alla Biblioteca 127 poesie di autori barlettani in gran par- te autografe.

Il periodo interessato dalla gestione del Paolillo fino al 1924 fu, dun- que, particolarmente importante per la biblioteca che venne frequentata da cittadini e forestieri che lodarono l’operato del bibliotecario ed ap- prezzarono le opere possedute, alcune delle quali molto rare, come ad esempio le opere sacre, i libri storici e quelli giuridici e le opere di autori barlettani.

Il 19 maggio 1920 ad affiancare Benedetto Paolillo nella gestione del- la biblioteca fu nominato aiuto bibliotecario don Emilio Locchi sottoposto a esilio curiale nella nostra città.

A testimonianza dell’importanza della biblioteca quale istituto cultu- rale e della considerazione di cui essa godeva nel 1924 arrivò un’altra ingente donazione di opere di varie materie, proveniente dal Commen- dator Cafiero e consistente in 564 volumi, l’anno successivo il 17 febbra- io giunse il Legato Emilia Cirillo. La donna, deceduta in Napoli il 14 no- vembre del 1924 aveva legato i suoi beni alla biblioteca di Barletta per- tanto il notaio che si occupò della pratica fece pervenire a Barletta ben quattro casse tre delle quali contenevano libri ed una carte geografiche 22 che si andarono a sommare al patrimonio della biblioteca che nel 1925 risultava avere 20.000 volumi. Di contro all’aumento del patrimonio ri- sultavano invece insufficienti gli orari di apertura tanto che in più di una occasione l’Associazione Amici dell’Arte e della Storia barlettana richiese l’apertura anche pomeridiana della Biblioteca e si prodigò nel comtempo per l’assunzione di un nuovo bibliotecario visto che il Paolillo era stato collocato a riposo, per motivi di salute, l’8 febbraio 1924. Nel 1926 ven- ne finalmente indetto il concorso per il nuovo bibliotecario

Il 1927 fu un anno importante perché il Comune con Delibera del 16 settembre decise di acquistare dalla signora Rosa Di Sessa le opere del concittadino Giuseppe Curci che tanto lustro aveva dato alla città con la sua attività di musicista e compositore.

Intanto la Biblioteca dall’8 febbraio 1924 al 1928 rimase affidata a don Emilio Locchi il cui operato fu alquanto discutibile27. Questo aiuto bi- bliotecario “provvisorio”, accusato anche di fare commercio di libri, poco si curò dell’effettivo funzionamento dell’istituzione anzi la trascurò a tal punto che, dopo numerose denunce da parte degli utenti trattati in malo modo e la presunta sparizione di numerose opere, tra cui il prezioso manoscritto di De Leon sulla storia di Barletta, l’Associazione amici dell’Arte e della Storia barlettana e il Canonico Salvatore Santeramo fu- rono costretti ad intervenire più volte per chiedere che venisse ripristi- nato il decoro che si addiceva da una biblioteca e che il Locchi fosse ri- mosso dall’incarico; cosa che avvenne di lì a poco.

Sotto il Commissario Prefettizio Vito Antonio Lattanzio furono effet- tuati lavori di adattamento della struttura nonché la revisione del Rego- lamento evidenziando i doveri del bibliotecario e fu istituito un Consiglio di Amministrazione di scelta comunale composto dai Capi degli Istituti scolastici medi della città e dai Presidenti delle Associazioni culturali, ci si preoccupò di incaricare un impiegato facente funzioni di bibliotecario il quale, coadiuvato da giovani liceali, provvide alla sistemazione dei vo- lumi nelle sale dotate di nuovi scaffali, al rifacimento dei registri e degli schedari, come si evince da una relazione amministrativa di quell’anno28 e come riportato qualche anno dopo nel periodico “Accademie e Bibliote- che d’Italia”29.

Nel 1928 il Ministro alla Pubblica Istruzione nominò il Sac. Salvatore Santeramo Regio Ispettore Bibliografico Onorario. Intanto la biblioteca continuava a ricevere numerose donazioni nel 1928 e nel 1929 da parte dell’Associazione Amici della Storia e dell’ Arte barlettana, da Vito Anto-

27R. Ceci - R. Mascolo, op.cit. p.420. 28Movimento culturale pugliese in Storia ed Arte, 1929, p.5.

29 I cataloghi delle biblioteche d’Italia in Accademie e Biblioteche d’Italia , anno VI, Roma, 1932-33, p.178-179. 23 nio Lattanzio, Michele Cassandro ma anche dalla Banca Commerciale e dal Ministero delle Corporazioni. Tra esse di rilievo la donazione da parte del barlettano Rag. Vincenzo Gargano dell’Archivio consolare dell’Uru- guay che andava dal 1891 al 1926.

Al Locchi seguì Pasquale Leporace per pochissimo tempo poi Cosimo Balzano che lavorava già in biblioteca dalla fine del 1928 ma venne as- sunto come bibliotecario in seguito a concorso nel 1930.

Dal 1927 in poi, pressoché per ogni anno ci sono statistiche, relazioni, lettere inviate dal bibliotecario al Soprintendente con richieste di sussidio da parte dell’Amministrazione del tempo e, nel 1931, anche di restauri di opere antiche. In questi anni di particolare importanza furono gli in- terventi in merito alla gestione della Biblioteca e alla sua conservazione, da parte del Sac. Salvatore Santeramo.

Nel 1933 fu nuovamente aggiornato il Regolamento della Biblioteca e due anni dopo il Commissario Prefettizio nominò, per la durata di due anni la nuova Commissione di Vigilanza della biblioteca composta da : Salvatore Santeramo, Vito Antonio Lattanzio, Michele Mascolo, Roberto Poppi.

Dal 1935 al 1968 si registra la presenza accanto al bibliotecario di un aiuto bibliotecario: Ruggiero Carbone.

Non manca nell’Archivio comunale la citazione di episodi particolari che riguardano la Biblioteca. Nel novembre 1937 Cosimo Balzano rasse- gnò le dimissioni dall’incarico di bibliotecario lasciando in biblioteca il so- lo aiuto bibliotecario Nicola Criscuoli e nel passaggio delle consegne a Raffaele Bassi, nuovo incaricato, emerse una mancanza di 250 volumi della quale fu accusato il Balzano. Nei suoi confronti dopo vari accerta- menti fu intentata una denuncia da parte del Comune.

Nel 1938 giunsero alla biblioteca tre manoscritti di Benedetto e Fran- cesco Paolillo donati da Ettore Paolillo. Altre donazioni arrivarono nel 1939 da parte della Marchesa Stefania Bonelli vedova Cafiero che donò opere del marito. Nel 1936 una serie di carteggi nel Fondo della So- printendenza focalizza l’attenzione sulla donazione di Ferdinando Cafie- ro, illustre barlettano, al Comune di Barletta che comprendeva anche dei libri che sono confluiti nel patrimonio della biblioteca comunale. Intanto le condizioni strutturali della sede in Corso Vittorio Emanuele e il notevo- le aumento del materiale facevano pensare nel 1940 ad un possibile tra- sferimento della biblioteca a Palazzo S. Domenico. Lo stesso anno fu an- che istituita una Sezione Circolante della biblioteca alla quale avevano accesso coloro che si fossero tesserati pagando £ 20, come regolamen- tato da una Delibera comunale del 7 febbraio 1942 che regolava anche le modalità per usufruire del prestito e indicava le opere che potevano essere richieste. 24

Fino al 1943 costantemente continuarono a giungere donazioni di Vito Antonio Lattanzio e di Arturo e Michele Boccalisi ma anche il Capitolo della Cattedrale di S. Maria contribuì all’incremento dei fondi della biblio- teca comunale donando, nel 1941, 53 libri di medicina. Intanto il bibliotecario Bassi, chiamato alle armi durante il II° conflitto mondiale, fu sostituito temporaneamente nel 1941 dal sig. Matteo Nardi ma non mancava periodicamente di inviare lettere per informarsi sull’andamento della biblioteca, alla cui gestione si dedicava con abne- gazione. Si registra nel luglio 1943 la presenza di Ruggiero Carbone che accetta donazioni da parte dei soci della Sezione circolante, ancora atti- va.

2.2. La Biblioteca nel dopoguerra

Anche la seconda guerra mondiale influì sul corretto funzionamento della biblioteca, infatti dal 1944 al 1945 la sede fu occupata dagli Inglesi con conseguente limitazione del servizio e notevole deterioramento del- le suppellettili30tanto che nel 1946 si tornò a parlare di trasferimento. Il Sac. Santeramo richiese alla Soprintendenza che la Biblioteca fosse tra- sferita nei locali più ampi e più tranquilli dell’ex Circolo Littorio, attual- mente Circolo Unione, ma questa richiesta, se pure ritenuta valida, non andò a buon fine.

Nel 1948 fu effettuata una disinfestazione antitarmica per cercare di contrastare lo stato di degrado che intanto incombeva sui libri prove- nienti dai fondi conventuali, che tanti spostamenti avevano subito e per questo erano ulteriormente deteriorati oltre al deterioramento causato dal tempo.

Nello stesso anno si registrò un evento molto importante per la Bi- blioteca. Maria Loffredo De Gennaro, figlia di Sabino illustre concittadino e autore della “Storia di Barletta”, se pure residente a Napoli, lasciò per testamento alla Biblioteca di Barletta, intitolata al genitore, 188 volumi appartenuti al padre, tra cui numerosi manoscritti e appunti relativi alla stesura della storia della città.

La biblioteca fino al 1949 continuò ad operare in condizioni disagevo- li: orari inadeguati, tanto da indurre i cittadini a inviare petizioni per la revisione dell’orario di apertura, mancanza di spazi, scaffali e arredi vec- chi e tarlati, un solo tavolo di lettura e poche sedie, schedari inadatti e cataloghi mal compilati; per cui nell’ottobre dello stesso anno il Soprin- tendente bibliografico per la Puglia e la Lucania, dopo una visita, redasse una perizia sulle condizioni della biblioteca e la consegnò al bibliotecario Raffaele Bassi, incoraggiandolo a dare una svolta a quella situazione po- co decorosa. Nello stesso anno venne assunto l’impiegato Sfregola, a

30R. Ceci - R. Mascolo, op. cit., p. 421. 25 sostegno del bibliotecario. Dal 1951 si cominciò, con vari sovvenziona- menti del Ministero della Pubblica Istruzione e poi anche del Comune, opportunamente sensibilizzato, a rinnovare gli arredi, a riordinare il ma- teriale librario e a migliorare i servizi al pubblico.

Si procedette anche ad una ricognizione del materiale antico e fu ela- borato un inventario di scarico di opere corrose dai coleotteri, molte del- le quali provenienti dal fondo conventuale, che furono distrutte.

Intanto la sala della biblioteca veniva usata costantemente per incon- tri e dibattiti, fuori dall’orario di apertura.

Fonti d’archivio rivelano che ancora nel 1952 la “Loffredo” di Barletta era ammessa al prestito fra biblioteche statali e non statali31 e che nel 1953 giunse una nuova donazione di Arturo Boccalisi consistente in 96 volumi.

Nel 1955, si cominciò a parlare di ampliamento del personale, poiché fino ad allora c’era un solo bibliotecario, coadiuvato da un custode ad- detto alle pulizie e alla consegna dei volumi al pubblico. Il bibliotecario Bassi richiese alla Soprintendenza un aiuto bibliotecario e un coadiutore assistente di sala.

La biblioteca possedeva in quegli anni un Fondo U.S.I.S. (United Sta- tes Information Service) comprendente libri americani. L’U.S.I.S. era una organizzazione culturale statunitense, nata nel 1948 e riorganizza- tasi nel 1953, che intratteneva scambi culturali con il resto del mondo e con molte biblioteche pugliesi, tra cui anche la “Loffredo”.

Intanto fino al 1955 furono sostituiti scaffali, armadi, tavoli, e la bi- blioteca fu riaperta con una cerimonia ufficiale il 22 aprile 1955, cui par- tecipò il Soprintendente Bibliografico Beniamino D’Amato. Anche il pa- trimonio librario in quell’occasione fu ampliato con opere storiche, lette- rarie e nuovi abbonamenti a riviste.

Il Soprintendente, per l’occasione, tenne un discorso in cui evidenziò tutto ciò che era stato fatto dal 1949 in poi, sia dallo Stato sia dall’Amministrazione locale, soprattutto in relazione all’ inserimento del- la “Loffredo” nella rete dei “Posti di prestito” nella quale Barletta figura- va come Capoluogo del circondario.

Quella di Barletta fu una delle 18 biblioteche che nel dopoguerra ven- nero rimodernate in tutta la Puglia dalla Soprintendenza Bibliografica e divenne una delle migliori di tutta la Circoscrizione bibliografica Apulo- Lucana per attrezzature, opere possedute, locali.

31 Su istanza degli Amministratori comunali veniva concessa dal Ministero l’autorizzazione, valevole per cinque anni, al prestito interbibliotecario. 26

Il Ministero della Pubblica Istruzione, per la riapertura della biblioteca, negli anni 1949-1950 e 1951-1952 stabilì in bilancio un cospicuo sov- venzionamento per l’acquisto di suppellettili. Il Comune invece nel 1952 si assunse l’onere di ristrutturare la sede e nel 1953-1954 acquistò altri arredi metallici. Nel 1955 la Biblioteca possedeva al momento della ria- pertura 700 metri di scaffalature, 30 posti a sedere, schedari per 600 schede ed espositori per 50 periodici32.

Tra le proposte di Beniamino D’Amato, espresse durante la cerimonia di riapertura, vale la pena ricordare: la necessità dell’autonomia ammi- nistrativa e di un Regolamento moderno, di un aumento del personale ancora scarso, di un incremento degli acquisti e dei restauri, della revi- sione dei cataloghi e del registro d’ingresso, del riordino di alcune sezio- ni con criteri più moderni.

Intanto sorsero delle polemiche sul funzionamento della Commissione di sorveglianza della biblioteca, che fu presieduta tra gli altri anche da Michele Cassandro e da Salvatore Santeramo; così la commissione si esaurì negli anni ‘50.

Nel 1958 venne nominato per un biennio Ispettore bibliografico ono- rario per la Biblioteca di Barletta l’Avvocato Claudio Cecaro.

Il 12 gennaio del 1958 fu inaugurato il servizio dei “Posti di Prestito” che rientrava nel programma generale di diffusione della lettura, predisposto dalla Direzione Generale delle Accademie e Biblioteche, nell’intento di diffondere i valori della lettura come strumento di educazione non solo tra le classi privilegiate delle città ma tra le classi meno agiate della campagna. Barletta insieme a Lecce fu all’avanguardia nel territorio pu- gliese per questo tipo di servizio che coinvolgeva città limitrofe come Canosa, Minervino, Spinazzola, Terlizzi, Ruvo, Corato, Andria e Bisceglie dove i libri venivano mandati mediante l’ausilio di un bibliobus offerto dall’Amministrazione provinciale di Bari. Contemporaneamente si svolse anche una mostra del libro e delle attrezzature della biblioteca nella Gal- leria “Gallo” del Teatro Curci. Il servizio dei “posti di prestito” fu attivo fino a 1972 come testimoniano i documenti dell’Archivio della Soprinten- denza.

Anno particolarmente importante il 1958 perché consacrò la biblioteca all’attenzione del pubblico non solo di Barletta ma anche del circondario.

Nell’ottobre dello stesso anno si volse la “Settimana delle Bibliote- che” importante appuntamento culturale nazionale che coinvolse anche le biblioteche più importanti a livello periferico. Nella biblioteca di Barlet- ta furono organizzati incontri culturali, mostre sul libro, proiezioni di do-

32 B. D’Amato, Per l’inaugurazione della Biblioteca Comunale “S. Loffredo” di Barletta, Barletta, 1955, p. 6. 27 cumentari e pubblicazioni inerenti le attività svolte dalle biblioteche. Non bisogna dimenticare in questo il ruolo del Bibliotecario Bassi all’interno dell’A.I.B. Associazione Nazionale Biblioteche della quale egli fu rappre- sentante regionale. In questi anni la biblioteca divenne centro propulsivo della cultura a Barletta e venne concessa più volte per lo svolgimento di corsi e convegni. Non mancavano però anche le lamentele da parte di Bassi nei confronti dell’Amministrazione che utilizzava la sala della bi- blioteca per le riunioni di Consiglio Comunale, lasciandola spesso in con- dizioni di sporcizia e disordine.

Anche alla conservazione il bibliotecario Bassi fu particolarmente at- tento, per diversi anni, dal 1966 circa, fece richiesta alla Direzione gene- rale Accademie e Biblioteche del Ministero della Pubblica Istruzione di un insetticida (Smoke Generator 25) per la disinfezione della biblioteca. Tutto questo interessamento alla conservazione del patrimonio librario forse anche in seguito ad una campagna di sensibilizzazione condotta negli anni ‘50 anche attraverso l’invio in dono del volume di Alfonso Gal- lo La lotta antitarmica in Italia.

Su iniziativa di Bassi fu istituita nel 1958 l’Università popolare di Bar- letta, con sede presso la biblioteca, il cui presidente fu lo stesso Bassi.

Nel 1969 l’istituzione versava in uno stato di preoccupante abbando- no. Nello stesso anno si tenne a Barletta un corso di preparazione agli uffici e ai servizi delle biblioteche popolari e scolastiche. Da una statisti- ca dello stesso anno si evince che la Biblioteca aveva 34.000 volumi ca- talogati, 94 periodici e cataloghi per autore, soggetti, titoli, decimale e topografico.

Quando la Soprintendenza bibliografica fu soppressa le sue compe- tenze passarono alla Regione che a partire dagli anni settanta incominciò a stanziare dei contributi per l’acquisto di materiale, attrezzature, libri alle biblioteche. A carico della Regione fu anche restaurata una parte del patrimonio librario della “Loffredo di Barletta”.

Intanto le statistiche che il bibliotecario inviava agli uffici competenti si erano fatte più dettagliate e da una statistica del 1972 si evince che la biblioteca aveva 1 sala di lettura, 50 posti a sedere, spese per gli acqui- sti pari a £ 5.900.000. L’orario di apertura andava dalle 8,30 alle 13 e dalle 16 alle 19, escluso il sabato. I volumi catalogati erano 35.000 cir- ca, 2.900 opuscoli, 117 periodici in abbonamento. I volumi dati in lettu- ra erano stati 21.000 circa, a prestito esterno 209. I cataloghi esistenti erano i seguenti: cronologico d’entrata, per autori, per soggetti, siste- matico per classi, periodici, topografico manoscritti, topografico genera- le; i testi non catalogati erano 500, il personale constava di 3 persone.

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La Regione spesso inviava volumi in dono e sopratutto nel 1973, an- che per venire incontro alla editoria locale in crisi, furono inviati parecchi volumi acquistati dagli editori della regione.

Intanto in un’intervista del 1975 il bibliotecario Bassi si lamentava nuovamente per l’insufficienza di spazi, per la mancanza di personale per una biblioteca che aveva 50.000 volumi e 60 lettori al giorno. Un altro problema che sottolineava Bassi era quello della chiusura della bi- blioteca per i frequenti Consigli comunali che si svolgevano nella sala di lettura e la conseguente interruzione del servizio. Egli auspicava un tra- sferimento della biblioteca a Palazzo Della Marra, che era stato restaura- to, ma il Soprintendente ai Monumenti, dott. Chiarazzi, non era favore- vole. Il successore, prof. Mola, invece, suggerì il trasferimento al Castel- lo che il bibliotecario Bassi accettò ed approvò in quanto l’edificio, lonta- no dal centro, era un luogo silenzioso particolarmente adatto allo studio ed aveva ampie sale comunicanti tra loro.

Nonostante queste premesse la biblioteca nel 1980 si trovava ancora nella sede del Teatro Curci ed andava incrementando le sue opere con l’acquisto di libri per £ 10.000.000 e audiovisivi per £ 18.000.000. L’orario di apertura era il seguente 8,30-13 e 16-18,30, i posti a sedere diminuirono a 40 per la mancanza di spazio, i periodici in abbonamento erano 110, il personale era aumentato a 5 unità, i cataloghi erano i se- guenti: autori, titoli, soggetti, ragazzi.; le schede del catalogo erano 37.700, i volumi da catalogare 2.000, i lettori in un anno 15.000, i libri in prestito 6.000, i libri letti in sede 25.000, i prestiti tra biblioteche 150, i giorni di apertura in media 18 al mese. I servizi offerti: lettura in sede, prestito, fotocopie, consultazione di periodici e Gazzette Ufficiali, ma an- che si poteva usufruire del laboratorio linguistico e giradischi.

Alla direzione rimase il dott. Raffaele Bassi fino al 30 aprile 1980, quando fu sostituito dall’attuale direttore prof. Ruggiero Mascolo.

Uno dei primi atti compiuti dal nuovo Direttore fu quello di promuovere un’indagine sull’utenza della biblioteca che focalizzava l’attenzione sulla funzione di promozione culturale dell’istituzione e non solo di distribu- zione di libri e riviste.

La biblioteca nel 1981 aveva 40.000 schede in catalogo, 120 periodi- ci, cataloghi per: autore, soggetto, titolo, decimale, ragazzi; contava su 5 unità di personale, £ 7.000.000 di budget. Gli utenti giornalieri au- mentarono dai 40 dell’80 ai 100 dell’81. L’orario di apertura rimase co- stante dalle 8, 30 alle 13 e dalle 16 alle 18,30, escluso il sabato e i gior- ni in cui si svolgeva il Consiglio Comunale. I lettori in un anno erano 15.000, gli abbonati 2.000, i prestiti 6.000, i prestiti tra biblioteche 150, i volumi letti 25.000.

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Il Direttore chiedeva, in occasione della pubblicazione di questi dati, un nuovo Regolamento, una nuova sede, il trasferimento al Castello da tempo già previsto, aumenti delle dotazioni di bilancio e del personale33. Questo periodo è costellato da una serie di articoli comparsi su quotidia- ni e periodici locali nei quali si denunciano le problematiche collegate alla gestione della biblioteca.

Nei primi anni della sua direzione Ruggiero Mascolo pubblicò vari arti- coli sull’argomento biblioteca offrendo anche interessanti dati sull’utenza, sulla consistenza del patrimonio, sulla frequenza, sui servizi offerti al pubblico e promosse convegni come quello dal titolo “Scuola e Biblioteca” che si svolse il 12 dicembre 1980 per coinvolgere maggior- mente il mondo della scuola nelle attività dell’istituzione e far conoscere le possibilità che la biblioteca offriva. Altro importante appuntamento fu la Conferenza cittadina sui beni culturali e ambientali che si svolse nel 1982.

Dal 1980 in poi, compatibilmente con le risorse economiche stabilite ogni anno in bilancio, il patrimonio librario ebbe un notevole incremento e si cercò di procedere agli acquisti privilegiando argomenti poco pre- senti e acquistando anche libri di pregio; nel contempo la biblioteca do- tata di macchine da scrivere moderne per la schedatura elettronica e di attrezzature audio e video.

Al Direttore si deve anche l’ideazione nel 1981 della Collana “Ricerche della Biblioteca” nella quale vengono tutt’ora pubblicate opere di interes- se locale.

In particolare bisogna ricordare nel 1982 - 1983 il riordinamento del Fondo Musicale Gallo compiuto da Dinko Fabris che ha portato successi- vamente alla pubblicazione del catalogo nella collana “Ricerche della Bi- blioteca”. Di rilievo perché è il primo strumento che rende accessibile il patrimonio musicale cittadino e risulta essere il primo censimento musi- cale nell’Italia Meridionale34. Se pure con un tentativo compiuto dal bi- bliotecario Raffaele Bassi negli anni ‘50, questo studio di importanza fondamentale per il nostro territorio è stato portato a compimento nei primi anni ’80 quando si intuì la neccesità di dare sistemazione ad un fondo cospicuo e interessante dal punto di vista culturale per la città, che giaceva in deposito dal 1952 in seguito all’accettazione da parte del Comune di Barletta35 della donazione dei fratelli musicisti Vincenzo e An- tonio Gallo.

33 R. Mascolo-E. Dibitonto, Indagine sugli utenti della Biblioteca ”Sabino Loffredo” di Barletta, Barletta, 1981, p. 20-22. 34 Dinko Fabris, Il Fondo Musicale “Gallo” della Biblioteca comunale di Barletta, Barletta, 1983, p.6 35 Delibera del Consiglio Comunale n. 56 del 25 Marzo 1952 30

Per non tralasciare le statistiche si evidenzia che nel 1983, secondo uno schema allegato alla pubblicazione sul Fondo Gallo, la biblioteca , in attesa di trasferimento presso il Castello, occupava una superficie totale di mq 830 comprensivi di sedi distaccate che fungevano da deposito, il patrimonio ammontava a 40.000 opere tra cui: 527 manoscritti 2 incu- naboli, 80 cinquecentine. Ma aveva anche 6000 unità bibliografiche da catalogare. Era dotata di materiale audiovisivo e fonico, cataloghi gene- rali e speciali pressoché immutati e un bilancio per gli acquisti pari a £ 30.000.000.

Nell’86 la consistenza del patrimonio librario era di 45.000 volumi, 150 abbonamenti a periodici, l’orario di apertura costante 8,30-13 e 16- 18,30 escluso il sabato; furono spesi £ 30.000.000 annui per acquisti; gli iscritti al prestito erano 3.800, i posti a sedere 40, gli utenti annui 30.000. I servizi offerti: lettura in sede (libri, periodici, quotidiani), pre- stito, fotocopie, prestito tra biblioteche, laboratorio linguistico, discoteca. I cataloghi a disposizione dell’utente erano i seguenti: per titolo, autore, soggetto, manoscritti, decimale; cataloghi speciali: Legato De Nittis e Fondo musicale.

Tra il 1988 e il 1994 è da ricordare la pubblicazione del Codice Diplo- matico Barlettano, curato da Salvatore Santeramo e Carlo Ettore Borgia, in dodici volumi e di un tredicesimo volume contenente gli Indici, curato da Alfredo Basile e Ruggiero Mascolo, estremamente importante per lo svolgimento di qualsiasi ricerca su Barletta.

Dal 1997 è stato introdotto il sistema di catalogazione informatizzata del materiale librario mediante la creazione di un data base con il sof- tware Access.

A distanza di alcuni anni si è proceduto anche al riordinamento del Fondo musicale Curci a cura di Maria Grazia Melucci portato a termine nel 1999 con la pubblicazione del catalogo. Tale Fondo è costituito da manoscritti musicali del Maestro Giuseppe Curci acquistati dal Comune di Barletta nel 1927 e da altri donati nel tempo da privati36.

2.3. La Biblioteca oggi

La biblioteca comunale dal 1991 è stata trasferita nell’ala federiciana del Castello di Barletta, dopo il restauro dello stesso ad opera del Prof. Marcello Grisotti. Attualmente la biblioteca occupa il pianterreno e il pri- mo piano della zona federiciana per complessivi 1400 mq.

All’ingresso della struttura sono collocati i cataloghi a schede ad uso degli utenti, divisi per : autori, soggetti, titoli, ragazzi, periodici, fondo

36 M.G. Melucci, Il Fondo Musicale Curci della Biblioteca Comunale di Barletta, Barletta, 1999, p. 15 –16. 31 musicale, legato De Nittis, manoscritti, e il banco reception e prestiti, cui gli utenti si rivolgono per ogni genere di informazioni. I servizi funzio- nano con due impiegati, i quali si occupano anche del deposito dei libri.

A sinistra dell’ingresso si accede alla Emeroteca. Vi sono a disposizio- ne dell’utente, sistemati in scaffali a vista, ben 150 periodici riguardanti varie materie che vanno dalla storia dell’arte alla sociologia, dallo sport all’economia, dalla bibliografia all’attualità, e alcuni settimanali. Sui ta- voli sono a disposizione degli utenti le Gazzette Ufficiali della Repubblica Italiana 1ª e 2ª parte e 4ª Serie speciale Concorsi, il Notiziario ufficiale del Comune di Barletta, il Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, la Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea, e due quotidiani: il “Sole 24 Ore” e “La Gazzetta del Mezzogiorno”. La Sala è dotata di 16 posti a se- dere ed è gestita un impiegato che provvede anche al servizio fotocopie.

Per la lettura e lo studio gli utenti possono usufruire di due sale al primo piano cui si accede da una scala a chiocciola posta nella sala d’ingresso. La prima sala ha 32 posti a sedere; in essa è anche possibile consultare la raccolta delle Leggi d’Italia e delle Gazzette Ufficiali degli scorsi anni.

La seconda sala, riservata in genere agli adulti, ha anch’essa 32 posti a sedere ed in essa è possibile consultare direttamente opere generali quali: enciclopedie, vocabolari, letterature, atlanti, sistemate in scaffali aperti.

I libri richiesti per la consultazione vengono consegnati agli interessati direttamente al banco di accettazione, dopo aver formulato la richiesta su apposito modulo, oppure giungono in questa sala mediante un mon- tacarichi che collega il deposito con la sala lettura.

Al primo piano sono collocati l’ufficio di direzione e gli uffici per la ca- talogazione informatizzata dei documenti mediante l’uso del programma Sebina Produx. La catalogazione segue le regole RICA e ISBD.

In totale attualmente la biblioteca ha nove impiegati compreso il Di- rettore e funziona nei seguenti orari: 9 - 13,45 tutti i giorni escluso il sabato e anche 15,45 - 18,15 martedì e giovedì, non effettua periodi di chiusura estiva.

Gli utenti ogni giorno vanno dalle 150 alle 200 unità durante la matti- nata mentre nei due pomeriggi di apertura si registrano entrate record per la presenza di numerosi studenti delle scuole elementari e medie per lo svolgimento di ricerche scolastiche.

La biblioteca, come si evince da una statistica del dicembre 2000, ha più di 3.000 iscritti al prestito, adulti e bambini. La tessera di iscrizio- ne costa £ 10.000 dura 10 anni ed è rinnovabile; con l’iscrizione alla bi- 32 blioteca è consentito prendere in prestito due libri per volta per un peri- odo di un mese. Il prestito è rinnovabile, in caso di necessità, per un al- tro mese.

Attualmente la Collana “Ricerche della biblioteca” è giunta al ventot- tesimo titolo che è la recente raccolta di schede bibliografiche su Barlet- ta intitolata Barletta nei libri curata dallo stesso Direttore della Bibliote- ca. Le più recenti pubblicazioni di questa collana sono in vendita sia in biblioteca che nelle librerie della città.

Ancora non consultabili risultano i libri del Fondo Conventuale che ri- chiedono interventi di catalogazione e conservazione.

Per quanto riguarda la schedatura si è giunti a dicembre 2000 a 65.500 schede circa, pari a oltre 131.000 volumi. Nell’anno 2000 sono stati impegnati in bilancio £ 25.000.000 per acquisto periodici, £ 20.000.000 per rilegature, £ 50.000.000 per l’incremento del patrimonio librario, £ 15.000.000 per pubblicazioni, £ 53.000.000 per spese diver- se. La biblioteca risulta oggi ben fornita: in biblioteconomia e bibliografia, letteratura, materie giuridiche, storia locale e regionale, storia dell’arte; consistente anche la sezione tesi di laurea e il Fondo musicale compren- dente le donazioni Gallo e Curci, illustri musicisti di Barletta, il Fondo antico riveniente dalle biblioteche conventuali, il fondo manoscritti e quello delle cinquecentine.

Da citare, per tutti, nei fondi della biblioteca, il prezioso volume Dei santi illustrati del Padre Domenico Dentice che porta sul frontespizio lo stemma del Comune di Barletta e l’iscrizione Baroli Typis Valerys Anno MDCXXXXVII Superiorum permissu. Questa indicazione dell’editore fa supporre che a Barletta nell’anno 1647 ci fosse una tipografia.

Alla biblioteca, come più volte citato, sono giunte negli anni svariate e numerose donazioni tra le quali molto importanti sono il Legato De Nittis comprendente tanti autografi di letterati francesi donati da Leontine Grouvelle De Nittis, moglie del pittore barlettano, insieme ai quadri e ai disegni del marito; le donazioni succedutesi nel tempo di F. S Vista, il Fondo Musicale di Antonio e Vincenzo Gallo, la donazione della Regia de- putazione di Storia Patria per la Puglia sezione di Barletta e dell’Associazione Amici dell’Arte e della Storia barlettana, fino alla dona- zione Selvaggi consistente in opere riguardanti la meteorologia, le dona- zioni Di Gaeta e De Feo. Le più recenti sono quelle di: Giuseppe Rizzi consistente in periodici giuridici ed Enrico Lattanzio che comprende ro- manzi gialli.

Di recente la Biblioteca è stata inserita sul sito Internet del Comune di Barletta al seguente indirizzo : www.comune.barletta.it\biblioteca. Oltre 33 alle indicazioni sugli orari di apertura, sulla storia e sulla consistenza del patrimonio è possibile consultare in rete le schede grafiche delle opere su Barletta.

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CAPITOLO SECONDO

Repertorio bio-bibliografico degli scrittori barlettani

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Azzariti Giovanni Oronzo Medico (Barletta – Mosca 1744)

Nacque probabilmente nella seconda metà del XVII secolo a Barletta, ma non si sa nulla sulle sue origini. Conseguita la laurea in medicina fu chiamato a Venezia a reggere la cattedra di Anatomia. Nel 1726, accre- sciutasi la sua fama, venne inviato a Pietroburgo a dirigere la cattedra di Anatomia nell’Accademia Imperiale. Fu nominato archiatra della Corte Moscovita e lo stesso Pietro II il Grande lo volle come suo medico perso- nale. Caduto in disgrazia presso la corte, morì a Mosca nel 1744. Dei suoi scritti nulla ci è pervenuto, ma il dottor Giovan Battista Morgagni nel IV tomo del De Cognoscendis Morbis ab inspectione parla dell’opera dell’Azzariti.

Opere I morbi della vescica

Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O193)

Bibliografia Repertori generali: D’ Addosio s. v. (Azzarita); Lucarella 216 (Alfonso). Repertori locali: De Leon 51 (Agraviti); Seccia 433; Loffredo II, 149; Cassandro 345; Vinella 63.

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Baldacchini Francesco Saverio Letterato - Politico (Barletta 29.4.1800 - Napoli 13.3.1879)

Nacque a Barletta da Giuseppe Baldacchini e Giovanna Vecchioni. Fu e- ducato nel Collegio Domenicano della città e alla morte del padre si tra- sferì con la famiglia a Napoli. Lì il Baldacchini si dedicò principalmente allo studio dei classici latini e greci e venne a contatto con i maggiori let- terati napoletani come Puoti, Montrone, Troya che svilupparono il culto della lingua italiana e lo studio dei classici. Ben presto lo stesso Baldac- chini aderì al purismo del Puoti. Per quel che riguarda i rapporti Stato - Chiesa, in quel periodo particolarmente difficili, il Baldacchini perseguì l’idea che il principio religioso non dovesse andare diviso dal principio ci- vile. Scrisse negli “Annali del patriottismo” e nella “Voce del Popolo” ed in seguito anche per il “Parnaso Novissimo”, per “Il Progresso” e il “Il Tempo” promuovendo l’idea della nazionalità e dell’indipendenza italia- na. Godendo di un ingente patrimonio familiare viaggiò per l’Italia e l’Europa nel 1837 e strinse amicizia con D’Azeglio, Manzoni, Rossi acqui- stando sempre più ampie vedute per la patria. Tornato a Napoli alcuni anni dopo continuò i suoi studi dedicandosi specialmente alla poesia. Nel 1840 sposò Carolina de Curtis, vedova di Luigi Bonghi. Nel 1848, con l’istituzione del Parlamento, Barletta mandò quale suo rappresentante il Baldacchini che venne anche nominato Presidente della Commissione della Pubblica Istruzione, carica per la quale rinunciò a qualsiasi remu- nerazione. Di lì a poco con la soppressione delle franchigie costituzionali fu mandato in esilio da Ferdinando II di Borbone. Passato il decennio 1848-1858 salì al trono il figlio di Ferdinando, Francesco, il quale pensò di chiamare a far parte del suo breve regno il Baldacchini che però rifiu- tò. Sopraggiunta nel 1860 l’Unità d’Italia, quando furono indette le ele- zioni dei Deputati al primo Parlamento, il collegio Barletta-Andria elesse questo illustre letterato barlettano quale suo rappresentante. Egli fu nominato dal nuovo governo Consigliere di Stato, poi docente dell’Università di Napoli e ottenne la Vice-Presidenza della Commissione di Pubblica Istruzione all’interno della quale realizzò il nuovo ordinamen- to organico dell’Università. Nella seconda legislazione, per ragioni poco chiare, non fu più rieletto ma nonostante ciò il Governo nazionale nel 1868, lo nominò Senatore del Regno per i suoi alti meriti. Da quel mo- mento in poi il Baldacchini si ritirò dall’attività politica a vita privata fin- ché non lo colse la morte in seguito a malattia il 13 marzo del 1879 mentre, secondo alcuni, si accingeva a pubblicare un volume contenente la sua corrispondenza epistolare.

Opere Cinque Lettere autografe (B C B Ap M 77 F.A.) Il Conte di Sarno, 1820, inedito 38

Rime, Napoli, 1828 Idea e disegno di una vita e filosofia di Tommaso Campanella, Napoli, Stamperia dell’Ariosto, 1836, p.8 Claudio Vannini o L’artista: Canto, Napoli, De Stefano e socii, 1836, p. 53, [3] (B C B Op 24.125) Ugo da Cortona, Napoli, Officina Tipografica, 1839 Di Antonio Papadopoli. Breve elogio, Napoli, Stamperia del Fibre- no, 1845 Discorsi recitati nei funerali di Matteo Imbriani, Roma, Tipografia delle Belle arti, 1847, p. 22 Poesie, Napoli, Stamperia del Vaglio, 1849-50, voll.2, vol. I p.248, vol. II p. 241 (B C B 3 D 58/ 3-4) La Maddalena di Michele De Napoli canzone di Saverio Baldacchi- ni scritta il di 8 marzo 1854, 1854 Il sovrumano nell’arte, sonetto in “L’Omnibus”, n.38, 1.5.1856 (B C B Ap M 77) L’Ideale, versi alla Primavera del 1857, Napoli, Stamperia del Fi- breno, 1857. p.91 Erato, versi alla State del 1857 di Saverio Baldacchini, Napoli, Stamperia del Fibreno, 1857, p. 140, [4] (B C B 3 C 36) Riposi ed ombre, versi di Saverio Baldacchini raccolti nell’autunno del 1857, Napoli, Stamperia del Fibreno, 1858, p. 147 Inedite di Saverio Baldacchini 1850-1860, Napoli, Giannini, 1867, p. 187 (B C B 3 D 58/1) Iscrizioni di Saverio Baldacchini, Napoli, Stabilimento Tipografico Ghio, 1869, p.[21] Nuovi canti e traduzioni, Napoli, Ghio, 1869, p.263 Polinnia, versi di Saverio Baldacchini raccolti nell’inverno del 1872, Napoli, Stamperia del Vaglio, 1873, p. [4], XX, 236 (B C B 3 D 58/2) Prose di Saverio Baldacchini, Napoli, Stamperia del Vaglio, 1873- 74, voll.3, vol. I p. 418, vol. II p. 400 (B C B 3 D 58/ 5 e 7) Purismo e romanticismo, a cura di Edmondo Cione, Bari, 1936, p. XXV, 229 (B C B Coll. C 1/288)

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Esercitazioni storiche sul secolo XIII Del doversi promuovere gli studi archeologici in Italia Carmi per Giovannina Maltese

Studi Bonazzi, Francesco, Cenni biografici di Saverio Baldacchini, Napoli, 1879 De Gubernatis, Angelo, Dizionario biografico degli scrittori con- temporanei, Firenze, 1879, p. 88-89 Tulelli, Paolo Emilio, Notizie biografiche di Saverio Baldacchini, in “Annuario della Regia Università degli Studi di Napoli”, Anno scolastico 1879-1880, p.105-108 Volpicella, Scipione, Necrologia di Saverio Baldacchini, in “Ar- chivio storico per le province napoletane”, anno IV (1879), p.217 (B C B Per 22\10) Sarti, Telesforo, I rappresentanti del Piemonte e d’Italia nelle tredici legislature del Regno, Roma, 1880, p. 132 Paolillo, Francesco, Saverio Baldacchini: conferenza tenuta nella sala del Teatro Curci il dì 25 novembre 1888. Barletta, Giannone, [1888], p. 32 (B C B Ap D 9/13) Paolillo, Francesco, Saverio Baldacchini in Scritti vari, studi, discorsi, polemica, Lanciano, Carabba, 1904, p.23-39 (B C B Ap B 361) Gallo, Vito, Saverio Baldacchini nella vita, nella politica e nella letteratura, Trani, Laghezza, 1908, p. 180 (B C B 3 B 7) Ambrosini, Leonardo, Saverio Baldacchini l’uomo e il patriota, lo scrittore e il poeta, Bari, Società Tipografica Pugliese, 1924, p. 107 (B C B 3 B 7/2) Santini, Emilio, Saverio Baldacchini. Discorso tenuto nel Teatro Comunale di Barletta il 20 maggio 1928 per invito della Società “Amici dell’arte e della Storia barlettana”, Barletta, Dellisanti, 1929, p. 49, ill. (B C B Ap A 4/9) Santeramo, Salvatore, Francesco Saverio Baldacchini e la scuola, Barletta, Tip. Scuola arti e mestieri, [1934], p. 26, [2], ill. (B C B Ap A 4/15)

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Scaligine, Felicia, Baldacchini Saverio Letterato, Tesi di Laurea - Università degli Studi di Lecce - Facoltà di Magistero, Anno Ac- cademico 1967 -1968, p. 185 (B C B Dattilo A 2/2) Minerva, Maria Assunta, Le poesie di Saverio Baldacchini, Tesi di Laurea - Università degli Studi di Lecce - Facoltà di Magistero, Anno Accademico 1969- 1970, p.174 (B C B Dattilo A 2/1) Colavelli, T. Maria, Le poesie di Saverio Baldacchini, Tesi di Laurea - Università degli Studi di Bari - Facoltà di Lettere e Filo- sofia, Anno Accademico 1971-1972, p. 215 (B C B Dattilo A 2/3) Del Rosso, Giovanna, Francesco Saverio Baldacchini poeta, Te- si di Laurea - Università degli Studi di Bari - Facoltà di Magistero, Anno Accademico 1971- 1972 p. 137 (B C B Dattilo A 2/4)

Bibliografia Repertori generali: Giusto (1893) 17; Giusto 14; Villani (1904) 91; Ferrari 64; Treccani V, 908; D B I, 5, 434; Dizionario Enciclopedico Laterza I, 228; Letteratura Einaudi. Gli Autori 157. Repertori locali: Seccia (Francesco e Saverio) 421; Loffredo II, 230; Paolillo 84; Vista 30; Santeramo 43; Cassandro 337; Borgia 75.

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Baldacchini Michele Letterato - Filosofo (Napoli 11.02.1803 - Napoli 1.7.1870)

Fratello del più celebre Francesco Saverio partecipò anch’egli all’esperienza napoletana nel periodo Borbonico. Meno incline del fratello alla vita politica, nonostante la salute malferma, si dedicò agli studi let- terari, cimentandosi in ogni genere di componimento. A differenza del fratello preferì vivere distaccato dalla società; soltanto dopo la caduta definitiva del Regno Borbonico decise di partecipare alla vita attiva ed ebbe numerosi incarichi a livello amministrativo locale. Scrisse anch’egli per “Il Progresso” e il “Museo di scienze e letteratura” e fu presidente dell’Accademia Pontaniana.

Opere Novelle di M. Baldacchini, Napoli, Stamperia Francese, 1829, p. 107, [5] (B C B Op 35.9/11) Due novelle e una lettera critica intorno all’arte di novellare, Napoli, Stamperia Del Fibreno,1831 Storia napoletana dell’anno 1647, Lugano, s.t., 1834, p. [4], 148 (B C B 1 C 93/2) Il figlio del proscritto, racconto storico del secolo XVII, Firenze, Tipogra- fia Galileiana, 1839, p. 213 (B C B 3 D 732) Prose storiche, Napoli, Officina Tipografica, 1839 Alcune idee intorno alla teoria della certezza, in “Museo di scienze e let- taratura” anno II (1845), n.5, p.139-151 Del certo della storia e del diritto, in “Museo di scienze e letteratura” anno II (1845) n. 6, p.130-149 Del certo in letteratura : terzo e ultimo discorso, 1845 Vita di Tommaso Campanella, 2ªed., Napoli, Manuzio, 1847, p. 212 (B C B 1 C 93/3) Trattato sullo scetticismo, Napoli, Del Vaglio, 1851 Della filosofia dopo Kant. Ragionamenti di Michele Baldacchini in conti- nuazione del trattato dello scetticismo, Napoli, Detken, 1854, p. 506, [2] (B C B 1 C 93) Vita e filosofia di Tommaso Campanella, Napoli, Stamperia dei classici latini, 1857, p.164 Luisa ossia l’orfana del vecchio, Napoli, 1858 42

Clelia e Matilde racconto, Napoli, Stamperia del Vaglio, 1859, p.114 I due pittori. Racconto, in “Museo di scienza letteratura”, anno XVIII (1861), vol. X, fasc.XL (aprile), p. 340-359 (B C B Per 25.5) Della verità della storia e del suo fondamento, discorso letto nella Reale Accademia si scienze morali e politiche di Napoli dal socio ordinario Mi- chele Baldacchini, in “Atti della R. Accademia di scienze morali e politi- che di Napoli”, vol.3, Napoli, Stamperia della Regia Università, 1867, p.21 Saggio di una nuova traduzione dell’Agamennone di Eschilo, letto all’Accademia Pontaniana nella tornata del 27 dicembre 1868 dal socio Michele Baldacchini, in “Atti dell’Accademia Pontaniana” vol.9, Napoli, Stamperia della Regia Università, 1868. A Gioacchino Rossini, iscrizioni e discorso di Michele Baldacchini, Napoli, Ghio, 1869, p.14 Storia napoletana dell’anno 1547 divisa in sette libri scritta da Michele Baldacchini e pubblicata da Stefano Paladini, Napoli, Morano, 1872, p. VIII, 224 La cronaca di Notar Giacomo Quadro di M. De Napoli in S. Domenico Maggiore, in “Albo artistico na- poletano”

Studi Tondo, Michele, Figure della cultura napoletana del primo Otto- cento Michele Baldacchini, in “Letteratura e Critica. Studi in ono- re di Natalino Sapegno”, Roma, Bulzoni editore, 1976, vol. III, p. 445-491 (B C B Op. 24. 389)

Bibliografia Repertori generali: Giusto (1893) 18; Giusto 15; Ferrari 64; D B I V, 436; Dizionario Enciclopedico Laterza I, 228; Letteratura Einaudi. Gli Autori 158. Repertori locali: Loffredo II, 230; Santeramo 45; Cassandro 337.

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Bonaventura Nicolò Vincenzo Religioso - Poeta (Barletta sec.XVI)

Nacque probabilmente agli inizi del cinquecento ed entrò a far parte dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali. Fu Provinciale dell’Ordine di S. Francesco e Padre Guardiano del Convento di Barletta Fu dottore di teo- logia e letture sacre, poeta e ottimo predicatore. Si sa che profuse i suoi averi per il compimento della attuale chiesa di S. Antonio di Barletta presso il cui convento egli stesso dimorò. Dedicò la sua maggiore opera a Papa Sisto V.

Opere De Vitis Pontificum, additis carminibus ad Sistum Quintum, 1558

Studi Guastamacchia, Gabriele, Uomini e tempi del Francescanesi- mo a Barletta, estr. da “Miscellanea francescana”, a.67 (1967), p.122 (B C B Op 24/97) Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap 0 193)

Bibliografia Repertori generali: D’Afflitto II, 153; Tafuri (Istoria) III , III 168 (Bonaventuri); Minieri Riccio 60 (Bona- venturi); Villani (1904) 147; Ferrari 126. Repertori locali: Loffredo II, 108; Vista 30; Santeramo 45; Cassandro 336; Vinella 65.

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Bonello Andrea Giurista (Barletta 1200 circa - Napoli tra il 1271 e il 1291)

Spesso indicato dai contemporanei col nome di “Andrea de Barulo” ap- partenne ad una delle più nobili famiglie della città. Secondo alcuni stu- diò giurisprudenza presso l’Università di Bologna dove approfondì lo stu- dio del Diritto Romano, ma da altri biografi questo dato viene confutato. Fu molto vicino a Federico II di Svevia che, conoscendo i suoi meriti, non esitò a nominarlo suo consigliere giuridico oltre che ad affidargli le più alte cariche del Regno. Nel 1229 fu nominato giudice della Magna Curia. Contemporaneo di Pier delle Vigne non si occupò di politica, ma insegnò Diritto Civile nell’Università di Napoli, come testimoniano alcuni documenti degli anni 1268-1271. Presso la stessa Università, Andrea Bonello per primo introdusse lo studio del Diritto Romano e lo insegnò dal 1268 fino al 1271 anno in cui secondo alcuni morì. Compare nei do- cumenti come Rettore dell’Università nel 1269 e come “Fisci Patronus” in assenza del titolare, Andrea da Capua. Con Carlo I d’Angiò fu nominato supremo Consigliere di Stato e Avvocato Generale fiscale. Bonello lasciò un’impronta nel campo del Diritto e fu molto apprezzato non solo dai suoi contemporanei, ma anche dai posteri che lo definirono “valente dot- tore, gran giurista”. Aggiunse glosse a importanti manoscritti giuridici conservati in varie biblioteche d’Italia. La sua produzione ebbe vasta ri- sonanza e concorse a fondare nel nostro Paese una scuola di diritto. Come afferma Spizzico nella sua opera sul Bonello egli fu “difensore dei poteri statuali e dell’imperatore. Il Bonello in difesa dei diritti dello Stato nei confronti della comunità, contribuì emanando norme fiscali che, per l’attualità dei contenuti, ben potrebbero oggi essere tenute presenti [....] Si pensi alla abolizione di molti privilegi ottenuti illegittimamente, frutto di favoritismi, che sottraevano imposte e tributi allo Stato concessi lar- gamente e ingiustificatamente. Non a torto egli fu definito il primo Fisci Patronus cioè difensore dell’amministrazione finanziaria dello Stato”.

Opere Annotationes ad Costitutiones Regni in Placita Principum seu Costitu- tiones regni Neapolitani cum glossis dominorum neapolitani, Lione, De Karsy, 1533 Andree de Barulo jureconsulti celeberrimi in leges longobardorum opu- lentissima commentaria in Leges Longobardorum cum argutissimis glo- sis D. Caroli de Tocco, Venezia, Sessa, 1537, ristampa anastatica Tori- no, Bottega d’Erasmo, 1964, p.464-479 (B C B C B 3) Commentaria super tribus postremis libris Codicis nunc primum in lu- cem edita, ex manuscripto Bibliothecae Regentis Fornari, Venezia, Ses 45

sa, 1601, ristampa anastatica, Bologna, Forni, 1975, p.343 (B C B 5 C 394/18) Responsa in Juris allegationes insignium jureconsultorum urbis regiae Neapoles collectae a D. Donato Antonio De Marinis, Lione, 1662 Tractatus in materia cessioni. Consuetudines civitatis Barii, attribuite

Studi Flauti, Giuseppe, Biografia di Andrea Bonello da Barletta, in Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli, tomo XV, Na- poli, 1830 Flauti, Giovanni, Memorie intorno ad alcuni nostri sommi giure- consulti del decimoterzo secolo compilate da G. Flauti, 2ª ed., Napoli, s.t., 1833, p. [12], 88 (B C B Ap E 8) Volpicella, Luigi, Della vita e delle opere di Andrea Bonello di Barletta giureconsulto del decimoterzo secolo, Napoli, Stamperia del Fibreno, 1872, p. 81, [3] (B C B Ap B 1/3) [Volpicella, Luigi], Notizie della vita e delle opere di Andrea Bonello. Celebratissimo giureconsulto del secolo decimoterzo, s. n. t. , p. 19 (B C B Op. 15.18) Azzariti, Vincenzo, Di Andrea Bonello giurista e uomo pubblico ai tempi degli Hoenstaufen e di Carlo I d’Angiò, Barletta, Gian- none, 1906 p. 21 (B C B Ap A 4/18) Prologo, Arcangelo, Due grandi giureconsulti del sec. XIII: Andrea Bonello e Andrea d’Isernia, Trani, 1914 Liotta, Filippo, Un quesito di Andrea Bonello sul feudo quater- nato, Pisa, s.t., 1970, p.4 Benedetto, Maria Ada, Bonello Andrea o Andrea de Barulo, in “Nuovissimo Digesto Italiano” vol II, p.500 (B C B 5 A 18\2) Dimatteo, Ruggiero, Ricerche su Andrea Bonello da Barletta il- lustre giureconsulto del sec. XIII, Tesi di Laurea - Università de- gli Studi di Bari - Facoltà di Giurisprudenza, Anno Accademico 1970 - 1971, p. 103 (B C B Dattilo A 16) Spizzico, Guido, “Fisci patronus” Andrea Bonello da Barletta, giureconsulto del XIII° secolo, Milano, s. e., 1984, p.15 (B C B Op A 17)

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Spizzico, Guido, Andrea Bonello da Barletta e Goffredo da Tra ni, Milano, Antonio Cortese, 1986, p.36

Bibliografia Repertori generali: Toppi 11; D’Afflitto II, 40; Tafuri (Istoria) II, 418 e III, V 88; Tafuri (Serie) 433; Chioccarelli 30 (Andrea de Barulo); Giusti- niani (Memorie) I, 101; Minieri Riccio 60; D’Addosio s.p.; Villani (1904) 105 (Andrea da Barletta) e 147 (Bonelli); Treccani VII, 399; D B I XI, 776. Repertori locali : De Leon 51 (Bonelli); Seccia 429 (Bonelli); Loffredo I, 219; Paolillo 14; Vista 28; Sante- ramo 44; Cassandro 341; Vinella 66; Borgia 75.

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Bonello Raffaele Vescovo (Barletta XVI sec. - Ragusa 1598)

Nacque a Barletta nel XVI secolo ed appartenne ad una delle famiglie patrizie della città. Si dedicò agli studi letterari e scientifici ma predilesse le materie ecclesiastiche. Divenne ben presto molto dotto e si dedicò alla composizione di opere e alla predicazione e fu apprezzato non solo nella sua città natale ma soprattutto a Roma. Nel 1585 fu nominato vescovo di Ragusa, dove morì nel 1598.

Opere Discorso della vera beatitudine sulle parole dell’Apocalisse “Beati mortui qui in Domino moriuntur” , Venezia, 1581 Il primo libro dei sermoni del M. Reverendo S. Rafele Bonello da Barletta all’Illistr.mo e Rever.mo Cardinale Alessandrino con li- centia de superiori e privilegi, Roma, Eredi di Antonio Blando, 1581 Meditationes in orazione dominica. In salutatione angelica et in symbolo apostolico, Roma, 1582 Rime,Venezia,1583 Il secondo libro dei sermoni di mons. Rafaele Bonello arcivescovo dii Ragusa, Venezia, Guerra & Guerra, 1587 Tre canzoni sui quindici misteri del SS. Rosario

Bibliografia Repertori generali: Toppi 268; D’Afflitto II, 154; Tarfuri (Isto- ria), III, 44; Minieri Riccio 60; Villani (1904) 149 (Bonelli). Repertori locali: De Leon 50 (Bonelli); Seccia 424 (Bonelli); Loffredo II, 89; Vista 31 (Bonelli).

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Bruni Achille Botanico (Barletta 22.12.1817 - Napoli 28.1.1881)

Nacque a Barletta il 22 dicembre 1817 da Bartolomeo, dottore, e Maria Antonietta Casale nella Strada Paniere del Sabato. Compì i primi studi letterari presso il Seminario di Trani e la Canonica Lateranense di Biton- to, ma ben presto si fece strada in lui l’interesse per le piante. Nel 1834 si trasferì a Napoli dove studiò Botanica con Giovanni Gussone e Michele Tenore e contemporaneamente si laureò in legge. Partecipò al Congres- so degli Scienziati nel 1845 e fu segretario della sezione di Storia Natu- rale. Nel 1850 insegnò a Giovinazzo, dove fu anche direttore dell’Orto Agrario; poi nel 1856 conseguì la cattedra di Agricoltura presso l’Università di Napoli. Nel 1857 pubblicò la sua prima opera a cui segui- rono molte altre pubblicate a spese del Ministero dell’Agricoltura del Go- verno Borbonico. Fu così apprezzato che meritò la stima di illustri bota- nici come Gussone e Gasparini. Collaborò con diversi giornali quali il “Lucifero”, il “Poliorama”, il “Propagatore delle scienze naturali”. Dopo l’Unità d’Italia si mostrò poco incline al nuovo governo e perse la catte- dra di Agricoltura, soppressa con la riforma universitaria di De Sanctis e Imbriani, e fu designato Direttore Generale del Ministero dell’Agricoltura Nel 1862 ottenne la direzione dell’Orto Agrario e della manifattura di Ta- bacchi di Lecce e si trasferì in quella città dove sposò il 20 agosto 1867 Maria Capozza Infine nel 1868 fu professore di agronomia presso l’Istituto Tecnico di Bari. Dopo vari viaggi compiuti per motivi di lavoro, si ritirò definitivamente a Napoli dove morì il 28 gennaio 1881.

Opere Precetti di lettere familiari, Napoli, 1835 La miniatura del Tulipano Nero pel prof. Achille Bruni, e Il ritiro nel chiostro di una nobile donzella, Lecce, Agianese e Capozza, 1867, cc.2 (B C B Ap Ms M 74) Cenno sulla stato attuale dell’agricoltura di Barletta, delle modificazioni a farvesi e delle piante indigene che visi trovano. Memorie di Achille Bruni, Napoli, Coster, 1844, p. 64 (B C B Ap A 10/6) Dell’agricoltura e pastorizia del Regno di Napoli di qua del Foro, in AA.VV. Breve ragguaglio dell’agricoltura e pastorizia del Regno di Napo- li di qua del Foro, Napoli, Filiatre Sebezio, 1845, p. 61-145 Il cemento di Forsyth rivendicato a Catone dopo venti secoli, Napoli, 1846

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Degli ortaggi e loro coltivazione presso la città di Napoli, ovvero le paludi napoletane descritte e illustrate, in “Annali civili del Regno delle due Sicilie”, anno LXXXV, p. 33-46; anno LXXXVI, p. 152-164 Sulle necessità di una riforma nelle istituzioni agronomiche e nello stu- dio di ciascun ramo dell’economia rustica: discorso nel Real Ospizio Francesco I - Giovinazzo, Bari, Cannone, 1852, p. 18 (B C B Op 19.109/2) Relazioni degli esperimenti eseguiti nell’Orto Agrario del R.Ospizio Fran- cesco I di Giovinazzo, e dei pochi altri fatti per la Scuola Agraria di Car- dito, dall’agosto 1850 all’agosto 1850, in “Rivista agronomica”, I [1856], p.17-28, 76-83 Relazione ragionata delle lezioni agrarie dettate nell’anno scolastico 1856: discorso pronunziato dalla cattedra il 6 Novembre, Napoli, Stabi- limento tipografico, 1856, p.29 Del valor comparativo dei letami, in “L’Omnibus”, 19.11.1856, p. 370 Descrizione botanica delle campagne di Barletta per Achille Bruni, Na- poli, Stamperia del Fibreno, 1857, p. 212, [4], tav.1 (B C B Ap E 5) Degli ortaggi e loro coltivazione presso la città di Napoli, ovvero le pa- ludi napolitane descritte ed illustrate sin dal 1846: lavoro presentemen- te riveduto dall’autore Achille Bruni, Napoli, Stabilimento tipografico vi- co dei SS. Filippo e Giacomo, 1858, p. 87 Lezioni elementari di agricoltura per uso dei giovinetti di prima istitu- zione, Napoli, Gargiulo, 1858, p.87 Sulla coltivazione e preparazione della vite a Barletta. Istruzioni fondamentali di agricoltura sotto forma di discorsi ad uso dei giovani, studiosi scritti da Achille Bruni, Napoli, Stamperia del Fibreno, 1858, p. 302, [2] (B C B 9 C 8 ) Nuova enciclopedia agraria ossia la raccolta delle migliori monografie sui terreni, le piante, gli animali domestici e l’economia rurale diretta e annotata da Achille Bruni, vol.4, Napoli, 1858-1859 Observationes agronomiques sur la proportion absolue de l’azote dans les engrains et leurs èquivalents sur la théorie émise par Boussigault et Payen, Napoli, Stamperia del Fibreno, 1858, p. 45 (B C B Op 23. 48/5)

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Della coltivazione del tabacco da fumo Virginia e Kentuchy sperimen- tata nell’anno 1859 nelle provincie di Salerno e Caserta memoria per Achille Bruni, Napoli, Fabricatore, 1860, p.94 Regole per la coltivazione e cura dei tabacchi del fumo Virginia e Ken- tuchy del professore agrario Achille Bruni di Barletta, 2ª ed., Torino, Stamperia dei compositori tipografi, 1862, p. 72 (B C B Op. 23.48) Norme per la coltivazione dei tabacchi da fumo e del modo di preparar- li, Napoli, 1863 Vedute generali sull’agricoltura del napoletano, in “L’Industria Italiana”, anno I (1863), p. 2-3 L’esame pratico sulle terre abbandonate, sulle acque e sopra i latifondi, in “L’Industria Italiana” anno I (1863), p. 90-91 Vedute generali sula ripopolazione delle campagne deserte, in “L’Industria Italiana” anno I (1863), p.138-139 L’economia rurale in rapporto alla salute pubblica, in “L’Industria Italia- na” anno I (1863), p. 66 Il tavoliere di Puglia, in “L’Industria Italiana” anno I (1863), p.18-19, 26-27, 35-37 Piccola guida per la classificazione delle piante ad uso dei giovani medi- ci e farmacisti con un elenco di piante medicinali circa il terreno in cui nascono spontaneamnete l’epoca della loro fioritura e la durata, Lecce, Tip. Garibaldi, 1867, p. 54 (B C B Op 23.48/4) Regole pratiche pel disseccamento e preparazione delle foglie di tabac- co, 2ª ed., Lecce, Agianese e Capezza, 1867, p. 21 (B C B Op 23.48/2) Lezioni elementari di agricoltura per uso della gioventù studiosa, vol. I, Botanica agraria, Bari, Tipografia Nazionale, 1868 Manualetto agronomico per uso delle scuole elementari municipali, Napoli, Gargiulo, 1871, p. 79 (B C B Op 19 109) Sopra un torchio per le uve, introdotto a Barletta. Sopra alcune colture in Barletta e sul modo di premere le olive e le uve. Lezioni di agricoltura, inedite

Studi Cappelli, V., Necrologia di Achille Bruni, in “L’Omnibus”, anno XLIX, 20.2.1881, p. 45-46

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Colucci, Raffaele, Il professore Achille Bruni, in “L’Italia reale della domenica già Galiani”, anno II (1881), n.10, p. 258 Petruzzelli, Andrea, Achille Bruni, discorso letto il 30 aprile 1881 nell’assemblea generale del Comizio agrario di Bari, in “La Puglia agricola”, anno IV (1881), p. 60-62 (B C B Per A 115) Rocco, E., Achille Bruni, in “La Puglia agricola”, anno IV (1881), p. 23 (B C B Per A 115) Di Battista, F., Agronomia e cultura economica : Achille Bruni, in Dalla tradizione genovesiana agli economisti liberali. Saggi di storia del pensiero economico meridionale, Bari, Cacucci, 1991 Dimatteo, Maria Sterpeta, Achille Bruni fra agronomia e bota- nica, Tesi di Laurea in Storia Agraria Moderna - Università degli Studi di Bari - Facoltà di Lettere e Filosofia, Anno Accademico 1992-93, p. 165 (B C B Dattilo A 70)

Bibliografia Repertori generali: Volpicella 231; D’Addosio s.v.; Ferrari 150; D B I XIV, 592; Index 25. Repertori locali: Loffredo II, 229; Santeramo 45; Cassandro 353; Delcuratolo 176; Vinella 67; Borgia 75.

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Cafiero Carlo Politico (Barletta 1.9.1846 - Nocera Inferiore 17.7.1892)

Di nobile famiglia, nacque da Ferdinando ed Eloisa Azzariti in Strada S. Giacomo. Studiò nel Seminario di Molfetta e vi restò fino al 1864, anno in cui si trasferì a Napoli per iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza. Non appena laureato, si spostò a Firenze per intraprendre la carriera diplo- matica e fu addetto d’ambasciata nella legazione italiana del Belgio. Ab- bandonata ben presto questa attività entrò in contatto con i circoli rivo- luzionari di Parigi, ove fu anche ospite del concittadino Giuseppe De Nit- tis, e di Londra dove nel 1871 conobbe Marx ed Engels. Tornato in Italia dopo aver aderito alla Prima Internazionale collaborò al giornale “La Campana” e propagò le idee socialiste. “Le rivendicazioni del proletariato - scrive il Giusto - non hanno avuto in Italia apostolo più fervido più puro e più disinteressato di lui. Le sue ricchezze le profuse tutte per la eman- cipazione dei lavoratori”. Conobbe Bakunin, ne condivise i principi anar- chici e presiedette nel 1872 al Congresso Anarchico di Rimini che con- dannò il comunismo autoritario marxista. Nel 1873 alienò il suo ingente patrimonio per finanziare Bakunin. Nel 1876 organizzò e diresse con En- rico Malatesta l’insurrezione del Molise che gli costò otto mesi di carcere. Fu in questo periodo che si riavvicinò alle teorie di Marx e scrisse il Compendio al Capitale. Nel 1889 Cafiero tornò per l’ultima volta a Bar- letta ma, ormai malato, fu colpito da un’altra crisi e fu ricoverato in manicomio a Nocera Inferiore dove morì il 17 luglio 1892. Pubblicò arti- coli su vari giornali.

Opere Il Capitale di Carl Marx brevemente compendiato, Milano,1879 e Mila- no, Universale economica, 1950, p. 123 (B C B 5 D 198) Anarchia e comunismo, Livorno,1891 La Rivoluzione per la rivoluzione. Raccolta di scritti a cura di Gianni Bo- sio, Milano, Edizioni del Gallo, 1969, p.118 Rivoluzione De Omnibus Rebus, in “Dossier Cafiero”. a cura di Gian Carlo Maffei, Bergamo, “Biblioteca Max Nettlau” Editrice, 1972, p.69 (B C B Op 22. 179) Carlo Cafiero e i “Liberi pensatori”: Nove lettere inedite a cura di Marisa Veracini Barbera, in “Critica marxista”, anno X, n. 1, gen-feb 1972 Un gruzzolo di lettere familiari di Carlo Cafiero a cura di Francesco De Angelis, Piano di Sorrento, Biblioteca comunale, 1987

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Studi Paolillo, Benedetto, Lettera a Carlo Cafiero, in “La Plebe”, 8.3.1873 Pugliese, G.A, La cospirazione in Sicilia. Difesa dei signori Riggio An- tonio e Spada Carmelo. Corte di appello delle Puglie, Sezione di accusa. Trani, maggio 1875, Barletta, Vecchi e soci, [1875], p. 52 (B C B Op 25.131) Gallo, Luigi, Orazione a Carlo Cafiero, Sciacca, Tip. Federico Incisa, 1887 Zuccarini, Emilio, Carlo Cafiero, in “La Rivendicazione”, 23.4.1887; “Humanitas”, 19.5.1887; “La Révolte”, 17, 23, 24, 30.1.1891; “La tri- buna dell’operaio”, 23.7.1892 Schiralli, Guglielmo. Note su Carlo Cafiero, Trani, Tip. Del Foro Tra- nese, 1892, p. 42 (B C B Op. 21.147) Carlo Cafiero, Numero unico, Ancona, 24.7.1892 Schiralli, Guglielmo, Necrologia per Carlo Cafiero, in “La Puglia del popolo”, 24.7.1892 La morte di Carlo Cafiero, in “Rassegna Pugliese”, vol. IX (1892), n. 15-16 (10.8. 1892) Monticelli, Carlo, Carlo Cafiero, (Profilo Biografico), in “Socialismo po- polare”, anno 1892 n.3, 7.8.1892 Monticelli, Carlo - Battacchi, Cesare - Cafiero, Carlo, Processo Battacchi. Pubblicazione settimanale illustrata con note e commenti di Eugenio Ciacchi, Firenze, Nerbini, 1900 Vista, Francesco Saverio, Notizie manoscritte sulla famiglia Cafiero, Bari, Biblioteca Provinciale “De Gemmis” Nettlau, Max, Ritratti di precursori: Carlo Cafiero (1866- 1892), in “L’adunata dei refrattari”, New Jork, 28.12.1935 e 11.1.1936 Del Pane, Luigi, In memoria di Carlo Cafiero nel primo centenario della nascita(1846-1946), Ravenna, Tip. S.T.E.R., 1946 Cassandro, Michele, Carlo Cafiero nel primo centenario della sua na- scita, Barletta, Dellisanti, 1946, p. 26 (B C B Op 21. 2/2) Masini, Pier Carlo, Carlo Cafiero e una controversia intorno alla sua ultima posizione politica, in “Volontà”, 1.3.1947 Lucarelli, Antonio, Carlo Cafiero, saggio di una storia documentata dal socialismo, Trani, Vecchi e c., 1947, p. [4], 115, [5], 1 ritr. (B C B 4 C 87)

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Bosio, Gianni, Carlo Cafiero nel carcere di Milano attraverso i giornali del tempo e nuovi documenti, in “Avanti !”, 13, 16, 20, 30.7. e 4.8.1949 Bosio, Gianni, Carlo Cafiero nei manicomi di Firenze e Imola attraver- so le carte personali inerenti e le cartelle cliniche, in “Movimento ope- raio”, anno II - III, dicembre 1950- gennaio 1951 Bosio, Gianni - Masini Pier Carlo, Bibliografia generale di Carlo Ca- fiero, in “Movimento operaio”, anno III, giugno-settembre 1951, n. 17- 18, Cafiero, Raffaele, La storia dei Cafiero di Barletta e dei suoi uomini più illustri dal 1763 al 1963, Dattiloscritto, p.68 (collezione privata) Masini, Pier Carlo, Engels e Cafiero, in “Tempo presente”, aprile 1969 Scritti di socialisti, a cura di Gian Mario Bravo, Napoli, Rossi, 1972, p. 585-673 (B C B 3 C 423/24) Dossier Cafiero, A cura di Gian Carlo Maffei, Bergamo, “Biblioteca Max Nettlau” Editrice, 1972, p. 69 (B C B Op 22. 179) Masini, Pier Carlo, Cafiero, Milano, Rizzoli, 1974, p. 422 (B C B 4 D 309/3) Damiani, Franco, Carlo Cafiero nella storia del primo socialismo ita- liano, Milano, Jaka Book, 1974 Bravo, Gian Mario, Gli anarchici, vol. I, Torino, Utet, 1978, p.1200, con numerose tavole. (B C B 5 C 324/2) Schiralli, Guglielmo, Note su Carlo Cafiero e altri scritti, a cura e con introduzione di Mario Spagnoletti, Bari, Edipuglia, 1979, p.117 (B C B Ap U 85) Dell’Aquila, Michele, Puglia e pugliesi tra rivoluzione, riforma e unità, Lecce, Congedo Editore, 1982, p.143 (B C B Ap C 45) Damiani, Franco, L’internazionele in Italia, dalla comune di Parigi alla nascita del partito socialista, in Lezioni sul movimento operaio e socia- lista, Repubblica di S. Marino, A.I.E.P. Editrice, 1983, p. 216, con nu- merose tavole. (B C B C 265) Ceci, Rita - Mascolo, Ruggiero, Carlo Cafiero 1846-1892, Barletta, Rotas, 1992, p. 93, con numerose tavole. (B C B Ap C 111)

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Migani, Cinzia, Frammenti di vita vissuta. Le tracce di Carlo Cafiero e Gaetano E. nell’archivio sanitario del manicomio imolese, in La città proibita. Nascita e fine dell’Ospedale psichiatrico di Imola (1844-1994), Imola, Usl, [1994], p. 25-29 (B C B Op A 144) Ceci, Rita - Mascolo, Ruggiero, Dal paese.....in volo, Barletta, Ro- tas, 1997, p. 29 (B C B Op D 350)

Bibliografia Repertori generali: Giusto (1893) 47; Villani (1904) 180; D B I, XVI, 273; Dizionario Enciclopedico Laterza I, 519; Giusto 33. Repertori locali: Vista 31; Vinella 67; Borgia 75.

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Cafiero Pietro Politico (Barletta 14.12.1836 - 14.1.1911)

Nacque da Ferdinando ed Eloisa Azzariti in Strada S. Giacomo. Dopo a- ver compiuto i primi studi a Barletta frequentò il convitto di Girolamo Ni- sio a Molfetta insieme al fratello Carlo. Poi si trasferì a Napoli per com- pletare gli studi e ben presto conseguì la Laurea in Giurisprudenza. Nel 1860 rientrò a Barletta e partecipò ai movimenti liberali. Organizzò, qua- le capo della commissione, i festeggiamenti in onore di Vittorio Emanue- le II quando entrò a Napoli. Fu a capo della Guardia Mobile che guidò nella repressione del Brigantaggio e per le alte qualità dimostrate otten- ne la Croce di Cavaliere dell’Ordine Mauriziano. In seguito divenne Mag- giore della Guardia Nazionale. Nel 1862 sposò Teresa De Martino. Rico- prì varie cariche amministrative fu Consigliere Comunale e Consigliere Provinciale dal 1867 al 1895 e fu Sindaco di Barletta dal 9 agosto 1883 al 31 dicembre 1889. Fu anche tra i fondatori del giornale “Il Fieramo- sca” nel 1877 e dell’ l’Asilo di Mendicità intitolato alla “Regina Margheri- ta”. Fu Deputato per tre legislature a partire dal 1886 e sostenne sem- pre alla Camera le proposte del suo collegio. Con lui giunsero a comple- tamento i lavori del Porto nel 1880 e fu anche costruita la linea ferrovia- ria che collegò Barletta a Spinazzola. Pietro Cafiero fu Presidente di varie associazioni cittadine e gli fu intitolato un Circolo in Corso Vittorio Ema- nuele. Strenuo difensore dei meno fortunati e dei malati non si sottras- se, anche durante la peste del 1886, ad accudirli. Fu sempre molto ap- prezzato e stimato dai suoi concittadini per le sue doti umane e politi- che.

Opere Per la crisi economica delle Puglie. Discorso pronunziato dal Deputato Cafiero alla Camera dei Deputati nella tornata 11 febbraio 1889 e ri- sposte dei Ministri delle Finanze e di Agricoltura e commercio, Barletta, Dellisanti, 1889, p. 22 (B C B Ap A 7/11 e Ap A 5/14) Al Consiglio Comunale di Barletta per le obbligazioni della partecipanza di medicina. Discorso pronunciato nella tornata del 25 ottobre 1890 dal Consigliere Pietro Cafiero, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1890, p.53 (B C B Ap O 33) Proximus tuus, in “Pietas”. Numero Unico per la Croce Rossa e pei po- veri, Barletta, Dellisanti, 1892 Per la verità di alcuni fatti amministrativi. Difesa di Pietro Cafiero, Bar- letta, Catapano- Musti, 1892, p. 28 (B C B Ap B 2/4)

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Sulle casse di risparmio. Discorso del deputato Pietro Cafiero pronun- ziato alla Camera dei Deputati nella seduta del 16 aprile 1894, Roma, Tip. della Camera dei deputati, 1894, p. 25 (B C B Op 25.245) Del Municipio di Barletta e delle sue condizioni economiche. 14 giugno 1894, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1894, p. 37, [3] (B C B Ap C 5/2) Relazione della Giunta Municipale di Barletta al Consiglio Comunale cir- ca le condizioni amministrative in rapporto al bilancio 1886, Barletta, Vecchi e Dellisanti, 1885, p. 36 (B C B Ap D 5 / 15 ) Relazione della Giunta Municipale di Barletta al Consiglio Comunale cir- ca le condizioni amministrative in rapporto al bilancio 1886, Barletta, Vecchi e Dellisanti, 1886, p. 22 (B C B Ap D 5 /14 )

Studi Cafiero alla Camera ( 24 e 27 giugno 1895) [ a cura di un gruppo di e- lettori indipendenti del Collegio Andria-Barletta il 29 giugno 1895], Bar- letta, Dellisanti e Giannone, 1895 (B C B Per. 53. 14/32) Virgilio, Michele, Tributo di affetto alla memoria di Pietro Cafiero, Barletta, Papeo, 1912, p.11 (B C B Ap O 40) Bolognese, Domenico, Pel Cavalier Pietro Cafiero. Discorso tenuto nel Teatro Comunale Curci in Barletta il 14 gennaio 1912 per comme- morare il primo anniversario della sua morte, Barletta, Dellisanti, 1912, p. 19, [3] (B C B Ap D 6/13) Cassandro, Michele, Pietro Cafiero, Barletta, Dellisanti, 1958, p. 36 (B D B Op 21.18) Cafiero, Raffaele, La storia dei Cafiero di Barletta e dei suoi uomini più illustri dal 1763 al 1963, Dattiloscritto, p.68 (collezione privata)

Bibliografia Repertori locali: Delcuratolo 178, 182.

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Cardone Giuseppe Sacerdote – Poeta – Filosofo (Barletta 26.12.1769 – Barletta 30.06.1833)

Nacque da Ciriaco e Nicoletta De Vincentis ed appartenne ad una fami- glia agiata. Studiò presso il Convento dei Domenicani di Barletta. Fu Ca- nonico di S. Maria Maggiore. Nel 1799 partecipò ai moti liberali e per questo fu perseguitato dai Borboni. Con una sua opera, fu inaugurato il 4 ottobre 1819 il Teatro S. Ferdinando di Barletta, oggi Teatro Curci. Scrisse con lo pseudonimo di Fra Copeta la Cafieraide. Compose poi nu- merosi sonetti sarcastici contro il canonico Felice Fuccilli suo contempo- raneo, questa competizione “poetica” durò per circa dieci anni. Morì ma- lato di gotta nel 1833. Francesco Saverio Vista possedeva i suoi mano- scritti alcuni dei quali si trovano nella Biblioteca Comunale di Barletta in- sieme ai documenti per la sua elezione a Canonico.

Opere Elogio di Raffaele Cafiero di Agostino o sia La Cafieraide di Fra Copeta, cc.20 (B C B Ap Ms M 85) Poesie, cc. 6 autografe (B C B Ap Ms M 84) L’apertura del nuovo Teatro di Barletta. Cantata da rappresen- tarsi nel dì 4 ottobre del corrente anno 1819, Napoli, Tipografia del Giornale delle Due Sicilie, 1819, p.15 (B C B Ap N 75)

Studi De Ninno, Giuseppe, I martiri e perseguitati politici di Terra di Bari nel 1799, Bari, Pansini, 1915, p.105-106 (B C B Ap E 9) Paolillo, Benedetto, Barletta ne 1799 ricordi cronistorici con un’appendice sui patrioti barlettani di quel tempo, Barletta, Del- lisanti, 1921, p.65-67 (B C B Op A 240)

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Cassandro Anna Politico – Storico (Barletta 9.11.1907 - Barletta 14.11.1982)

Nacque da Michele e Francesca Catapano. Prima di sei figli, appartenne ad una delle famiglie più importanti di Barletta per il contributo di cresci- ta culturale fornito alla città. Studiò presso l’Istituto S. Giuseppe dove imparò anche a suonare il pianoforte, approdando dopo lunghi studi al conseguimento del diploma e divenendo insegnante di musica. Sposatasi con Antonio Sernia, commerciante barlettano, nel 1936, si iscrisse al partito liberale nel 1944 e vi militò costantemente soprattutto sostenen- do il fratello Manlio, candidato al Parlamento, e ricoprì vari incarichi all’interno del partito. Docente di lettere, fu più volte eletta consigliere comunale. Dal 1962 al 1972 fece parte del Comitato Nazionale del PLI. Scrisse per la “Gazzetta del Mezzogiono”, il “Tempo”, L’ “Archivio storico pugliese”, il “Corriere di Barletta” fondato dal fratello Manlio. Fu Presi- dente della Società di Storia Patria per la Puglia. Scrivono di lei Rita Ceci e Ruggiero Mascolo: “ E’ stata capace, in tempi in cui non esistevano certo pari opportunità tra uomo e donna, di realizzare un proprio signifi- cativo progetto di vita che l’ha portata a registrare un cambiamento di costume contestualmente all’affermazione personale di spazi notevoli di libertà e indipendenza”.

Opere Un partito liberale al passo coi tempi. Discorso pronunciato al X con- gresso nazionale del Partito Liberale italiano, Barletta, Rizzi e Del Re, 1966, (B C B Op 22.172/5) Sfiducia e malcontento. Discorso pronunziato al Comune di Barletta sul Bilancio di previsione 1966, Barletta, Rizzi e Del Re, 1966, p. 42 (B C B Op 22. 172/3) La casa di Via dei Greci [Ricordi di famiglia], Barletta, Di Rienzo e Dar- genio,[1966], p. 44, tavv. 9 (B C B Op 24.103) A Barletta una biblioteca da rilanciare, in “La Gazzetta del Mezzogior- no”, 6.7.1969 Benedetto Paolillo. La vita, le opere, Barletta, Di Rienzo e Dargenio, 1969, p.36, tavv. 2 (B C B Op 22.172) Il fallimento dell’Amministrazione di Centro Sinistra. Discorso pronun- ciato al Comune sul Bilancio di Previsione 1969, Barletta, Dellisanti, 1969, p. 58 (B C B Op 22.172/4)

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La salviamo questa Italia? Conferenza tenuta il 24 aprile 1970 nella sala lettura della biblioteca, Barletta, Società di Storia Patria per le Pu- glie .Sezione di Barletta, Rizzi e Del Re, [1971], p.32 (B C B Op 22. 172/2) L’Ospedale di Barletta e l’Ordine Gerosolimitano, In “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 8.12.1971 S. Maria degli Angeli, Parrocchia dei greci, Barletta, Società di Storia patria per la Puglia Sezione di Barletta, Di Rienzo e Dargenio, 1973, p. [2], 17, [5], tavv. 2 (B C B Op 24.103/2) La Cassa di Risparmio di Barletta nei giornali locali dell’epoca, Bari, F. Cacucci, 1974, p. 121, ill. (B C B Ap T 18) Manlio Livio Cassandro: una vita per un ideale, Bari, F. Cacucci, 1975, p.145, ill. (B C B Ap T 18/2) Il giureconsulto Niccolò Parrilli e l’accademia dei Teatini di Barletta, in Scritti di storia e di arte pugliesi in onore dell’Arcivescovo Mons G. Ca- rata, Fasano, Grafischena, 1976, p. 49-72, ill. (B C B Op 24.387) Ruggiero di Canne per luci sparse. Nel 7° centenario della traslazione del Corpo da Canne a Barletta, Barletta, Rizzi e Del Re, 1976, p. 38 (B C B Op 25. 3) Le rovine di Barletta, in “Il Fieramosca” n. 5, ottobre 1977, p.11-12 (B C B Per 31/13) Il Consultorio, in “Il Fieramosca”, n. 5, ottobre 1977, p.14 (B C B Per 31/13) Giuseppe Curci : il musicista che mietè entusiastici successi nelle mag- giori capitali d’Europa, in Riapertura del Teatro comunale Curci e cen- tenario della scomparsa del M.o Giuseppe Curci, pubblicazione straor- dinaria, Azienza autonoma soggiorno e turismo, 1977 (B C B Op 25.300) Il Pittore De Nittis e la Pinacoteca di Barletta, in “Puglia madre” Nume- ro unico dell’Associazione dei pugliesi in Roma, 1977, p.24-26 (B C B Op A 87) Giuseppe Curci musicista barlettano, in “Archivio storico pugliese” anno XXXI, fasc. I- IV (Gennaio - Dicembre 1978), p. 233-263 (B C B Op 24.103/3)

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Studi Brescia, Giuseppe, Ricordo di Anna Cassandro Sernia, in “Archivio Sto- rico Pugliese”, a. XXXVI (1983), fasc.I-IV, p.345-347 (B C B Per 25/24) Ceci, Rita - Mascolo, Ruggiero. Anna Cassandro, Barletta, Rotas, 1994, p.91, ill. (B C B Ap C 112) Ruggiero, Marina, Anna Cassandro pioniera del femminismo barlet- tano, in “Il Fieramosca”, a.XXVII, n.9 (settembre 2000), p.31 (B C B Per 31/13) Ritratti di donne: le figure femminili che hanno fatto la storia di Barlet- ta, in “Il Fieramosca”, anno XX, n.3 (marzo 1993), p.22 (B C B Per 31/13)

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Cassandro Giovanni Italo Giudice - Storico (Barletta 21.4.1913 – Roma 10.10.1989)

Nacque da Michele e Francesca Catapano. Studiò a Bari e laureatosi nel 1933 fu assunto per concorso nell’Archivio di Stato di Venezia. Studiò la storia del Diritto della Serenissima e scrisse parecchie opere in merito. Si sposò con Rachele Nicolini, figlia di Fausto, direttore dell’Archivio dei Frari di Venezia. Nel 1936 fu trasferito a Napoli dove entrò nella cerchia di e si dedicò all’approfondimento della storia dell’ Italia meridionale, e in particolare della sua terra natia, oltre che del diritto. Fu Giudice costituzionale dal dicembre 1955 allo stesso mese del 1977. Col- laborò a varie enciclopedie giuridiche curando alcune voci quali: comu- ne, signoria, monarchia, diritto comune. Fu dirigente del Partito liberale, professore ordinario e poi “emerito” di Storia del Diritto italiano nella Fa- coltà di Giurisprudenza dell’Università “La Sapienza” di Roma e Giudice “emerito” della Corte costituzionale. Dice di lui Domenico Maffei: “dalla [...] intransigente onestà. Spirito profondamente religioso, nelle cose dell’intellletto come nelle altre non fu mai compiancente. Egli non potè mai piegarsi al gioco purtanto frequente, delle mode di metodi e temi e alle conseguenti connivenze accademiche ; e l’accademia non gli rispar- miò i suoi pestiferi morsi e giunse a negargli onori che non di rado si concedono a mediocri creature [....]. Noi diremo semplicemente che fu maestro di una storia del diritto quale vorremmo che tornasse a essere.” Collaborò con numerosi periodici.

Opere Lineamenti di diritto pubblico nel Regno di Sicilia citra farum sotto gli Aragonesi, estr. da “Annali del Seminario giuridico economico della R. Università di Bari”, anno VI (1934), fasc.II, p. [2], 157, [5] (B C B Ap E 27) Contributo alla storia della dominazione veneta in Puglia, Venezia, a spese della Regia Deputazione, 1935, p.[4], 58 (B C B Ap A 4/12) La curia di petizione e il diritto processuale di Venezia, Venezia, a spese della Regia Deputazione, 1937, p. 298 (B C B 5 B 126/2) Barletta e le universitates meridionali sotto gli Aragonesi, Trani, Vecchi, 1938, p. 34 (B C B Op 33.1) Le pergamene della Biblioteca Comunale di Barletta 1186 - 1507 vol. XIV, Trani, Vecchi e c., 1938, p. XVIII-XL, 135 (B C B Ap S 8/14)

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Le rappresaglie e il fallimento a Venezia nei secoli XIII e XVI. Con do- cumenti inediti, Torino, Lattes e c., 1938, p. VIII, 211, [1] (B C B Ap M 11) Il regolamento delle Rappresaglie a Napoli sotto gli Angioini, estr. da “Archivi”, anno V (1938), n.3, p.8 (B C B Op 26/9) Una controverisa tra Venezia e Brindisi nel sec. XIV, estr. da “Rinascen- za salentina”, anno V (1938), n. 3, p. 20 (B C B Ap O 98) La Liburnia e i suoi testiastores. Napoli, Tipografia editrice A. Miccoli, 1940, p. 78 (B C B Ap Q 168) Patronato, commenda e la Badia della Magione di Palermo, in “Il diritto ecclesiastico”, anno LIII, n.9, 1942, p. 15 (B C B Op 25.103/9) Storia delle terre comuni e degli usi civici nell’Italia Meridionale, Bari, Giuseppe Laterza e figli, 1943, p. 292 (B C B Coll.C 1/380) La promissio del Duca Sergio e la Societas Napoletana, Firenze, Biblio- polis, 1943, p.16 (B C B Op 24.44) Le pergamene dell’Archivio Paternò-Ragusa, Roma, 1943 Note storiche sulla girata cambiaria, in “Banca Borsa e Titoli di Credito” anno XVII, nuova serie, VII, fasc. VI (ottobre - dicembre 1945), p. 453-456 (B C B Op 25. 103/6) Storia di una terra del Mezzogiorno: Atena Lucana e i suoi statuti, Ro- ma, Edizioni della Bussola, 1946, p.189 Constituente e libertà. Discorso pronunciato alla Consulta Nazionale sulle dichiarazioni del Presidente del Consiglio nella seduta dell’11 feb- braio 1946, [Roma], [1946], p. 16 (B C B Op 22.105/1) Il presente e l’avvenire d’Italia. Discorso pronunciato al Teatro S. Carlo di Napoli il 27 aprile 1947, s.l., [1947], p. 14 (B C B Op 22.105/2) L’Italia e le elezioni del 18 aprile. Discorso tenuto al Teatro Mercadante di Napoli il 28 marzo 1948, Napoli, F. Giannini e figli, 1948, p. 23 (B C B Op 17.77) L’elemento volgare nella storia giuridica, estr. da “Atti dell’Accademia Pontaniana”, Nuova serie (1948), vol. I, p. 257-263 (B C B Op 25.103/15) Metodologia storica e storia giuridica, estr. da “Annali della Facoltà di Giurisprudenza della Università di Bari”, nuova serie (1948), vol. IX, p. 45 (B C B Op 25. 103/16)

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La tutela dei diritti nell’alto Medioevo, estr. da “Annali della Facoltà di Giurisprudenza dell’ Università di Bari”, nuova serie (1949), vol. X, p. 239 (B C B 5 B 155) Storia del diritto commerciale, Bari, Cacucci, 1955, p.142 Vicende storiche della lettera di cambio, Napoli, l’Arte Tipografica, 1955, p. 91 (B C B Op 25.42) Sulle origini del sacro Consiglio Napoletano, in Studi in onore di Riccar- do Filangieri, vol. II, Napoli, l’Arte Tipografica, [1956], p. 17 (B C B Op 25.103/12) Per la storia del socialismo in Italia, Roma, Istituto Grafico Tiberino, 1957, p.16 (B C B Op 24.56) Comune (cenni storici), estr. da “Nuovissimo Digesto Italiano”, Torino, UTET, 1958, p.30 (B C B Op 30/7) Assicurazione (Premessa storica), in Enciclopedia del Diritto, estr. da vol. III, Milano, A. Giuffrè, 1958, p. 419-428 (B C B Op 25. 103/2) Cambiale (Premessa storica), in Enciclopedia del Diritto, estr. da vol. V, Milano, A Giuffrè, 1959, p. 827-839 (B C B Op 25.103/3) The Constitutional Court of , in “The American Journal of Com- parative Law”, vol. VIII, n.1, 1959, p.1-14 (B C B Op 25. 103/4) Sul contratto d’assicurazione, Note storiche, Napoli, L’Arte Tipografica, 1959, p. 62 (B C B Op 25. 103/11) Trattato dei cambi ed in particolare de’ cambi detti di Lione o di Bisen- zone, in Palescandolo Marco, Un trattato inedito e la dottrina dei cambi nel Cinquecento, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1962, p. 176 (B C B 5 B 126/3) Enrico Besta, Scritti di storia giuridica meridionale, a cura di Giovanni Cassandro, Bari, Società di Storia Patria per la Puglia, 1962, p.18 (B C B Op 28/7) Meinecke Friedrich, Aforismi e schizzi sulla storia, a cura di Giovanni Cassandro, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, [1962], p. LI, 187 (B C B 4 C 366) Concetto, caratteri e struttura dello stato veneziano, estr. da “Rivista di storia del diritto italiano”, Vol XXXVI, 1963, Milano-Verona, Fondazione Sergio Mochi Onory, 1963 p. 26 (B C B Op 25.103/14)

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Di Mario Bracci e delle sue opere, estr. da “Studi senesi”, serie III, (1964), fasc. III, Siena, Circolo giuridico dell’Università, 1964, p. 322- 342 (B C B Op 25.103/13) Le origini di Venezia, in “Atti della Accademia Pontaniana”, Nuova serie (1964), vol. XIV, p.10 ( B C B Op 25.103/7) Il diritto di resistenza ieri e oggi, Barletta, Circolo giuridico, 1964, p. 20 (B C B Op 25.103) Note minime per la storia del “Cambio”, Napoli, L’Arte tipografica, 1965, p. 26 (B C B Op 25. 103/5) Ricordo di Fausto Nicolini, Napoli, L’Arte Tipografica, 1965, p. 11, 1 ritr. (B C B Op 25.103/10) Storia e diritto: un’indagine metodologica, Verona, s.n., 1966 Il diritto di resistenza, estr. da “Novissimo digesto italiano”, Torino, U- tet, 1967, p.78 Il Comune meridionale nell’età aragonese, in Società di Storia Patria per la Puglia, Bari Atti del Congresso Internazionale di studi sull’età a- ragonese (Bari, 15-18 dicembre 1968), , Adriatica editrice, [1969], p. 148-167 Qualche osservazione sull’Università, in “Nuova antologia”, anno 105, vol. 508, fasc.2029 (gennaio 1970), p.3-10 (B C B Per 24/61) I porti pugliesi nel Medioevo, in “Rivista del diritto della navigazione”, a.XXXVI (1970), n.3-4, p.236-256 Lezioni di diritto comune. Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1971 Un inventario dei beni del principe di Taranto, estr. da Studi di storia pugliese in onore di Giuseppe Chiarelli, vol. 2, Galatina, Congedo, 1973, p.5-57 Saggi di storia del diritto commerciale, Napoli, Edizioni Scientifiche Ita- liane, 1974, p.VII, 427 Le istituzioni giuridiche normanne sotto Roberto il Guiscardo, in Rober- to il Guiscardo e il suo tempo, relazioni e comunicazioni nelle prime giornate normanno-sveve, Bari maggio 1975, Roma, Centro di ricerca editore 1975, p. 67-90 (B C B 4 C 445/11) Istituzioni medievali: anno accademico 1980-81, Torino, Tirrenia Stampatori, 1980, p.84

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Relazione in Unione giuristi cattolici italiani, Violenza e diritto: atti del 31° Convegno nazionale di studio: Roma, 6-8 dicembre 1980, Milano, Giuffrè, 1982, p. 184 La questione meridionale, in F. Vochting, La questione meridionale, Napoli, Istituto Editoriale del Mezzogiorno s.d., p. 6 (B C B Op 25.103/8) Lex cum moribus: saggi di metodo e di storia giuridica meridionale, voll.2, Bari, Cacucci, 1994 I notai o curiali napoletani nel Medioevo La Costituzione del Regno di Napoli sotto i Napoleonidi

Studi Maffei, Domenico Giovanni Cassandro storico del Diritto, in “Studi in memoria di Giovanni Cassandro” , vol. I , Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, 1991, p.XIII-XXI Maffei, Domenico. Elogio di cinque storici, Martina Franca, Fondazio- ne Nuove Proposte, 1992, p. 24 (B C B Op B 272)

Bibliografia Repertori generali: Chi è (1948) 205; Panorama 325; Sorrenti (57) 31. Repertori locali: Delcuratolo 72, 131, 199.

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Cassandro Manlio Livio Docente universitario - Politico (Barletta 1.8.1924 - 25.12.1973 )

Figlio di Michele e Francesca Catapano, frequentò la scuola a Barletta, si laureò in medicina e coltivò molto la letteratura. Istituì la Sezione Gio- vani e Donne del Partito Liberale a Barletta nel 1943 ed entrò nel Comi- tato di Liberazione Nazionale. Fondò anche una squadra di calcio intito- lata a Cavour e istituì una biblioteca a disposizione degli iscritti al parti- to. Fondò il “Corriere di Barletta” che fu pubblicato dal 1947 al 1961. La- vorò presso l’INAM a Roma e pubblicò varie ricerche mediche. Tornato a Barletta diresse prima l’Istituto di Medicina Industriale dell’Enpi di Bari, poi conseguì nel 1960 la libera docenza in Medicina del Lavoro ed inse- gnò dal 1963 presso l’Università di Bari. Continuò sempre l’attività scien- tifica e fu nominato nella Società Italiana di Biologia e in quella di Medi- cina del Lavoro. Contemporaneamente si presentò alle elezioni parla- mentari, fu eletto nelle liste del Partito Liberale nel 1963 e vi restò per due legislature. Di lui ci restano vari discorsi letti alle Camere. Tra le ini- ziative che portò avanti da parlamentare per la sua città si ricordano la proposta di concessione della medaglia d’oro al valor militare alla città di Barletta per l’eccidio di 12 vigili perpetrato dai tedeschi il 12 settembre 1912, la proposta di legge per l’istituzione della Provincia di Barletta, la conservazione dell’autonomia alla Cantina Sperimentale e l’autorizzazione di spesa per la costruzione della diga foranea. Fu sem- pre costante il suo contatto con i giovani, nel parlamento fece parte del- la Commissione Publica Istruzione e fu componente del Direttivo del gruppo parlamentare del suo partito. Si interessò anche di altri problemi di Barletta mostrando particolare attenzione per il Castello, il Porto, la Scuola, l’Inps, la ferrovia Barletta - Spinazzola, l’Ospedale. Istituì in Bar- letta il Centro Studi Einaudi. Nel 1971 fu eletto Presidente Regionale del Partito. Morì prematuramente in un incidente stradale.

Opere La dermatite da canna-malattia professionale, estr. da “Folia medica”, n.4 (1953), s.d., p. 306-308 (B C B Op 25.27) L’alimentazione dei lavoratori agricoli in Puglia, Napoli, [1956], p. 6, tavv.3 (B C B Op 25.56) Premesse fisiologiche all’indagine sul senso, Bari, Trizio, [1960], p.16 Opposizione e prospettive liberali: discorso, Bari, Laterza, [1964], p.15 I problemi del Porto di Barletta. Relazione al Convegno promosso dalla Sezione del Partito Liberale italiano di Barletta, Barletta, Tip. Rizzi e Del Re, 1965, p.16, ill. (B C B Op 25.56/2) Sinossi di biometria, Bari, Adriatica, 1966 68

Liberalismo moderno ed evoluzione sociale. Discorso pronunciato al X Congresso nazionale del Partito liberale italiano, Roma- Eur Palazzo dei Congressi 4-8 febbraio 1966, Barletta, Rizzi e Del Re, [1966], p. 16 (B C B Op 25.56/3) I problemi idrici di Bari e della regione pugliese, Barletta, Rizzi, 1969 Una provincia pugliese. Conferenza tenuta a Barletta il 18 ottobre 1970, Barletta, Tip. Rizzi e Del Re, [1970], p. 30 (B C B Op 24.53/3) Il “Meridionalismo” del centro sinistra. Discorso pronunciato alla Came- ra dei Deputati nella seduta del 22 settembre 1971, Barletta, Tip. Rizzi e Del Re, [1971], p. 24 (B C B Op 25.56/4) Benedetto Croce a venti anni dalla scomparsa, Roma, Ferri, [1973], p. 18 Deformazioni cifotiche e scoliotiche di natura artrosica nei lavoratori dei campi, Milano, s.d., p.4 (B C B Op 25.27/3) La frequenza dei processi artrosici nel tratto dorso lombare nei lavora- tori dei campi, Milano, s.d., p.4 (B C B Op 25.27/2)

Studi Cassandro, Anna. Manlio Livio Cassandro una vita per un ideale. Ba- ri, F. Cacucci, 1975, p.145, ill. (B C B Ap T 18/2) Ricordo di Manlio Livio Cassandro, Roma, PLI, [1975], p.45

Bibliografia Repertori generali: Sorrenti (1976) 120.

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Cassandro Michele Insegnante - Storico (Barletta 18.2.1876 – Barletta 5.11.1962)

Nato da Paolo e Anna Gentile, sposò nel 1906 Francesca Catapano. Fu insegnante di Lingua Francese presso il Ginnasio di Barletta nonché i- spettore scolastico e autore di studi storici su Barletta e su alcuni perso- naggi locali. Insegnò presso l’università popolare di Barletta nell’anno 1913-14. Nel 1935 fu tra i fondatori della sezione dell’allora Regia Depu- tazione di Storia Patria per le Puglie di cui fu Presidente fino alla morte. Nel 1936 fu incaricato di ritirare da Firenze la Collezione di Ferdinando Cafiero, donata al Comune, e di curarne l’esposizione. Negli anni ‘50 fu presidente della Commissione di sorveglianza della Biblioteca Comunale, scrisse su “La Gazzetta del Mezzogiorno” e su alcuni giornali liberali. Di- ce di lui Domenico Maffei: “Educatore, innanzi tutto, dei propri figli, nei quali le non comuni doti naturali, per buona sorte dei genitori presenti in ciascuno di essi, furono esaltate dall’esempio di una vita rigorosa, che nell’applicazione costante al lavoro riconosceva le sue motivazioni e con quella alimentava tuttte le sue speranze”. A lui è intitolato l’Istituto Tec- nico di Barletta. Il suo libro Barletta nella storia e nell’arte, pubblicato nel 1957, “resta certamente un punto di riferimento d’obbligo per chi si accosti allo studio della città” come affermano Rita Ceci e Ruggiero Ma- scolo.

Opere Victor Hugo e il romanticismo, Barletta, Dellisanti, 1903, p. 22, [2] (B C B Ap. D 10/16) Ludovico Pepe, in Quarto centenario della Disfida di Barletta. Numero unico 13 febbraio MCMIII, Barletta, Dellisanti, p.32, [8] (B D B Op 43.1) La festa degli alberi, Discorso, Barletta, Dellisanti, 1904, p. 15, [3] (B C B Ap D 10/ 15) L’emigrazione transoceanica: introduzione al corso di lezioni fatte all’Università popolare di Barletta nell’anno sclastico 1913-14, Barletta, Papeo, [1914], p. 37, [1] (B C B Ap D 10/17) Raffaele Girondi nell’arte e nella vita, Barletta, Dellisanti, 1925, p.26 , 1 rit. (B C B Ap A 2/6 e D 10/19) Giuseppe De Nittis, Barletta, Faggella, 1927 Ernesto Bruschi, in “La Gazzetta del Mezzogiorno” 6.3. 1928, p. 3 (B C B Ap Q178)

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Giuseppe De Nittis nella vita e nelle opere, in “Il popolo di Roma” 3.2.1929, p. 6 (B C B Ap Q 176) Giuseppe Mazzini e il suo pensiero religioso nella rinascita fascista. Con- ferenza tenuta nel salone della Biblioteca Comunale di Barletta la sera del 10 febbraio 1930 per l’inaugurazione del Centro fascista di cultura, Barletta, Dellisanti, 1930, p. 30 (B C B Ap D 10/14) Madama Leontina De Nittis, in “La Gazzetta del Mezzogiorno” 28.2.1930, p. 3 e 14.3.1930, p. 3 (B C B AP Q 172) La città di Barletta per l’eroe Francesco Conteduca medaglia d’oro di Lissa, Barletta, Dellisanti, 1931, p. [2], 26, [2], tavv.7 (B C B Op. 34.4) La Disfida di Barletta nell’Arte, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 13. 2. 1931, p.3 (B C B AP Q 171) Il Castello di Barletta, in “La Gazzetta del Mezzogiorno” 27.2.1932, p.4 (B C B AP Q 173) Cesare Fracanzano e il suo tempo, Barletta, Tip. Scuola Arti e Mestieri, 1932, p. 37 (B C B Ap. A 4/8) La Pinacoteca Comunale. Donazione Gabbiani, 1932 Arnaldo Mussolini: Commemorazione fatta a Barletta il 3 aprile 1932, Barletta, Tip. Scuola Arti e Mestieri, 1932, p.15 (B C B Ap A 4/7) XXIV Maggio a Barletta, in “Il Fieramosca”, 24.5.1932, s.p., (B C B Ap Q 170) Il primo maestro di Giuseppe De Nittis, in “La Gazzetta del Mezzogior- no” 16.6.1932, p. 3 (B C B Ap Q 174) Barletta nell’epopea garibaldina, in “Il Fieramosca”, numero di saggio, 3.7.1932, p. 1 (B C B Ap Q 200) Federico Mistral: celebrazione del 1° centenario fatta in Barletta nel Pa- lazzo di città il 18 aprile 1931 per iniziativa del Centro Fascista di cultu- ra, Barletta, Dellisanti, 1933, p. 41 (B C B Ap O 144) Giuseppe De Nittis, Barletta, Dellisanti, 1934, p.29 (B C B Ap O 107) L’italianità di Giuseppe De Nittis, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 15.9.1934, p. 3 (B C B Ap Q 175) Giuseppe De Nittis e l’arte dell’Ottocento, in “La Tribuna” 27.9. 1934, p. 2 (B C B Ap Q 177)

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Un precursore della conciliazione l’Abate Simplicio Pappalettere, Barlet- ta, Dellisanti, 1936, p. 29 (B C B Ap A 2/1 e Ap A 4/5) Per il Tenente Raffaele Musti l’eroe di Ual-Ual caduto ad Hamanlei l’11 novembre 1935, Barletta, Dellisanti, [1936], p. 33, 1 rit. (B C B Ap N 60) Un musicista barlettano dell’800, Giuseppe Curci, Barletta, Dellisanti, 1936, p. 18, 1 rit (B C B Ap A 4/10) Camillo Miola pittore della romanità, in “La Gazzetta della sera”, 14.10.1936, p. 3 (B C B Ap Q179) Celebrazione della Disfida di Barletta 13 febbraio 1937- XV, Barletta, Dellisanti, [1937], p.22 (B D B Op 43.2) Un barlettano marescialllo di corpo di Gioacchino Murat, in “Il Mesagge- ro”, 5. 2.1939, p. 6 (B C B Ap Q 180) Giuseppe Gabbiani e la Pinacoteca di Barletta, in “Il Messaggero”, 5.5.1939, p. 6 (B C B Ap Q 199) La medaglia d’oro al tenente Alfredo Casardi di Barletta, in “Il Messag- gero”, 23.6.1939, p.6 (B C B Ap Q 198) Toponomastica, in Regia Deputazione di Storia Patria per la Puglia – Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p. 9-24 (BCB) Ap O 193 Mario Di Leo e Sabino Loffredo in Regia deputazione di Storia patria per la Puglia Bollettino anno 1939, Barletta, Dellisanti, 1940, p.39 (B C B Op C 162) I Re di Napoli a Barletta 1172-1847, Barletta, Rizzi e Del Re, 1940, p. 59 (B C B Ap N 166 ) In memoria di Mons. Francesco Scuro nel 1° anniversario della sua morte, Barletta, Rizzi e Del Re, 1941, p. 171, 1 ritr. ( B D B R D 3) In memoria, in In memoria di Spiridione Sernia, Barletta, Dellisanti, 1941, p.189, p.23-24 (B D B R E 12) In memoria del Tenente Vittorio Gallo, Barletta, Laurora, [1941], p. 19 (B C B Ap N 185) Francesco Sponzilli Generale del Genio, scrittore militare precursore della radio, Barletta, Deputazone di Storia Patria per le Puglie, Dellisan- ti, 1943, p. 46 (B C B op 24. 12 /1)

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Ferdinando Cafiero: l’uomo, il cittadino, il collezionista, 2ª ed., Barlet- ta, Dellisanti, 1946, p. [2], 22 [2], 1 ritr. ( B C B Op 21. 2) Carlo Cafiero nel primo centenario della sua nascita, Barletta, Dellisanti, 1946, p. [2], 78, [2] (B C B Op 21 2/2) L’albo d’oro della città di Barletta, Barletta, Dellisanti 1948, p. 44, tavv.6 (B C B Op 21. 16-17) Inaugurazione del Museo Cafiero: Barletta 14 settembre 1952, Barlet- ta, Dellisanti, 1952, p.34 Barletta nella guerra 1915 - 1918, Barletta, Laurora, 1952, p. 82 (B C B Op 21.5) Vincenzo De Stefano pittore, Barletta, Rizzi e Del Re, 1954, p. 20 (B C B Op 25.31) Il Colosso di Barletta, Barletta, Rizzi e Del Re, 1954, p. 38, ill (B C B Op 24.12/2) Ten. Salvatore Prascina, Barletta, Rizzi e Del Re, [1954], p. 18, tav. 1 ft. (B C B Op 24.28) Paternità, Barletta, Dellisanti, 1954, p. 44 (B C B Op 21 5 /2) Per il 450° annuale della Disfida di Barletta 13 febbraio 1953, Barletta, Dellisanti, [1955], p. 38 (B C B Op 24.40) Canne e Barletta, Barletta, Dellisanti, 1955, p. 42 (B C B Op 24 12/3) Riapertura della Biblioteca Comunale di Barletta e commemorazione di Sabino Loffredo, Barletta, 1955, p. 44, 1 ritr. (B D B Op 24.17) Sabino Loffredo: nel cinquantenario della morte: discorso del Prof. M.Cassandro, Barletta, Rizzi e Del Re, 1955, p.15, 1 ritr. Galleria De Nittis [guida], Barletta, Dellisanti, 1956, p. 36, tav. 4 (B C B Op 24.45) Barletta nella storia e nell’arte, Barletta, [1957], p. X, 406, tav.16, foto 8 (B C B 6 D 143) Pietro Cafiero, Barletta, Dellisanti, 1958, p. 36 (B D B Op 21.18) Mons. Domenico Dell’Aquila, Barletta, Rizzi e Del Re, 1964, p. [4], 22, [2] (B C B Op 25.96) Giuseppe de Nittis [scritti diversi già editi], Bari, Adriatica editrice, 1971, p. 80, tavv. 5, ill. (B C B Ap V 2/5) Pel Dottor Basilio Samos Il fascismo e la scuola

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Studi Ruggiero, Marina Michele Cassandro lo storico appassionato, in “Il Fie- ramosca”, anno XXVII, n. 11 (novembre 2000), p. 31 ( B C B Per 31/13)

Bibliografia Repertori generali: Sorrenti (1976) 120; Delcuratolo 47, 128, 132, 161, 172.

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Cataneo Girolamo Religioso (Barletta 4.10.1620 – 1685)

Di antica e nobile famiglia genovese, nacque a Barletta ed entrò a far parte della Compagnia di Gesù. Studiò a Napoli scienze e lettere e di queste ultime divenne così esperto che ben presto la sua fama si diffuse. Fu chiamato prima ad insegnare lettere e filosofia poi a dirigere il Colle- gio di Arezzo ed infine fu chiamato ad esercitare la carica di Segretario Generale della Compagnia di Gesù da Giovanni Paolo Oliva, carica che resse per otto anni. La Repubblica di Genova, essendo la sua famiglia o- riginaria di quella città, lo elesse suo storico “con patente” e gli diede la cittadinanza onoraria nel 1661. Secondo alcuni biografi morì nel 1685 ma altri sostengono che morì a Roma lanciandosi da una finestra dell’infermeria del convento di S. Maria sopra Minerva nel 1667.

Opere Le sagge difficoltà del Principato di Genova discorso a fine di recitarsi nella coronazione del serenissimo Doge Agostino Centurione, composto dal P. Girolamo Cattaneo della Compagnia di Gesù, Cesena, Neri, 1651 Panegyricus di istruzione Collegij Germanici e Vngarici a comite Eusebio Truxes Collegij eiusdem alumno, dictus a Hieronymo Cataneo Societa- tis Jesu scriptus Anno seculari eiusdem Collegii, Roma, 1652 Trattato dei concetti Sentenze Tragedia Epigrammi latini Paragone tra il mondo vecchio e il nuovo Lezioni sopra il Cantico Ad Magnifica

Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie – Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Bar- letta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O193)

Bibliografia Repertori generali: Toppi 326; D’Addosio s. v.; Villani (1904) 228; Ferrari 196 (Cattaneo).

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Repertori locali: Loffredo II, 119; Vista 32 (Cattaneo); Vinella 68.

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Cognetta Rinaldo Giureconsulto (Barletta XIII secolo)

Membro del Consiglio della Corona sotto Carlo II d’Angiò, fu famoso per aver messo per iscritto, per volere di Gezzolino Della Marra, le Consue- tudini e leggi municipali di Barletta ottenute dai Re Normanni e approva- te dagli Angioini. Grazie alla sua opera il patrimonio di tradizioni giuridi- che della città non andò disperso. Le consuetudini barlettane furono le prime ad essere messe per iscritto rispetto ad altre città del Regno.

Opere Consuetudini e leggi municipali di Barletta, 1276

Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie – Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Op C 162)

Bibliografia Repertori locali: Loffredo II, 299; Santeramo 45; Cassandro 314; Vinella 71; Borgia 76.

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Consoli Michele Teatino (Barletta 1550 circa - Sora 21.7.1609)

Nacque a Barletta e visse nel XVII secolo. Frate dell’Ordine dei Teatini, nel 1570 fu inviato a Milano e fu a fianco di S. Carlo Borrromeo nella vi- sita alle Diocesi nel 1579. Fu in seguito a questa visita che concepì l’opera Le istituzioni delli visitatori rimasta poi inedita. Portò a compi- mento però altre opere e vari trattati di teologia morale. Fu elevato ad alte cariche nell’Ordine dei Teatini. Fu nominato da Papa Paolo V Vesco- vo di Sora all’inizio del 1609, ma morì il 21 luglio dello stesso anno. Se- condo il Loffredo un suo manoscritto si trova nella Biblioteca Barbieri di Roma al n. 218.

Opere Sulle materie delle irregolarità Le istruzioni delli visitatori De proeceptis Divinis seu potius de Casibus conscientiae tracta- tus

Studi Vezzosi, Antonio Francesco, I scrittori de’ Chierici Regolari detti Teatini, Roma, 1780, vol. I, p. 274-275 Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O193)

Bibliografia Repertori generali: Toppi 241 (De Consoli); Villani (1904) 280; Ferrari 222. Repertori locali: Loffredo II, 109; Vista 32; (De Consoli); Vi- nella 71.

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Corigliano Giuseppe Medico (Barletta XVIII secolo)

Nato nella prima metà del Settecento, visse e studiò a Napoli e si spe- cializzò in veterinaria. Compiuti gli studi universitari fu chiamato ad e- sercitare la professione a Giovinazzo e poi a Corato.

Opere Regolata e viziosa generazione degli animali, Napoli, 1755 Gli ermafroditi, Napoli, 1755 Lettere sei in confutazione degli argomenti del sig. Bernardo Fon- tanelli sulla pluralità dei mondi, Napoli, 1765 Interpretazione del celebre oscuro passo di Plinio: “Morbus est etiam aliquis per sapientiam mori”, s. n. t., p. 20 (B C B Op 19.89)

Bibliografia Repertori generali: D’Addosio s.v. Repertori locali: De Leon 51 (Corigliani); Seccia 433; Cas- sandro 345 (Corigliani); Vinella 73.

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D’Abundo Giuseppe Psichiatra (Barletta 21.2.1860- 26.12.1926)

Nacque da Emmanuele, maestro di cappella e Maria Michele Di Nunno in Strada Babbuini. Compiuti gli studi presso il Collegio di Altamura si i- scrisse alla Facoltà di medicina dell’Università di Napoli e si interessò particolarmente alle malattie nervose e mentali. Nel 1884 conseguì la laurea in medicina ed in seguito frequentò gli Ospedali di “S. Francesco” e “Gesù e Maria”, dove aveva sede una clinica psichiatrica. Fu allievo e assistente dell’illustre Leonardo Bianchi ed ebbe modo di perfezionarsi nelle ricerche di laboratorio. Collaborò alla rivista “La Psichiatria, la neu- ropatologia e le scienze affini”, su cui pubblicò il suo primo articolo. Nel 1885 si trasferì all’Università di Pisa dove ottene l’insegnamento di Clinica Psichiatrica presso l’Istituto di Neurologia. Nel 1894 fu nominato Professore straordinario di psichiatria a Cagliari e poco dopo a Catania dove restò per trent’anni. In questo periodo scrisse per la “Rivista italia- na di neuropatologia, psichiatria ed elettroterapia”, da lui fondata nel 1907. Nel 1924 venne chiamato a sostituire l’illustre maestro Bianchi presso la cattedra di Napoli lasciata da questi per raggiunti limiti di età. A Napoli operò con entusiasmo come a Catania e continuò le sue ricer- che in campo psichiatrico col contributo dell’Amministrazione comunale e di quella provinciale. Fu anche membro della Società neurologica Italia- na di Oto-neuro-oftalmologia, dell’Accademia delle scienze medico- chirurgiche di Napoli e di altre accademie. Morì prematuramente e lasciò un centinaio di opere pubblicate.

Opere Ricerche cliniche sui disturbi visivi nell’epilessia, estr. da “La Psichiatri- a”, anno III (1885), p. 78 (B C B Op 22. 29/8) Le lesioni della vescica e della prostata nella paralisi gegerale progres- siva. Studio clinico e anatomo- patologico del dott. Giuseppe d’Abundo, estr. da “La psichiatria”, anno IV (1886), p. 19 fig. (B C B Op 22. 29/2) Nuove ricerche nell’ipnotismo pel dottor Giuseppe D’Abundo, estr. da “La psichiatria”, anno IV (1886), p. 12 (B C B Op 22.29) Die in’s Gehirn und Ruckenmark herobsteigenden exsperimentalen De- generationen als Beitrag zur Lehre von den cerebralen Localisirungen, in “Neorologisckes Centralblatt”, anno V (1886), p. 385-391 Le degenerazioni sperimentali nel cervello e nel midollo spinale a con- tributo della dottrina delle localizzazioni cerebrali, Napoli, Stabilimento tipografico l’Unione, 1886, p.60, tavv.2 (B C B Op 23.51)

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Paralisi generale e progressiva. L’andatura (cammino) ed i riflessi rotu- lei, studiati in rapporto colle lesioni degli sciatici e della midolla spinale, in “La Psichiatria” anno V (1887), p. 76, tav. 1 (B C B Op 25.155/5) Sulle nevriti periferiche infettive sperimentali, Nevriti determinate da inoculazioni del bacillo del tifo dllo pneumo cocco di Friedlander, in “La riforma medica”, anno III, agosto 1887, p. 11 (B C B Op 25. 155/4) Sul caso d’isterismo in un fanciullo, in “La riforma medica” anno IV, giugno 1888, p. 12, 1 ritr (B C B Op 22. 29/ 11) Su di un caso della cosiddetta Pazzia Morale, estr. da “La Psichiatria”, anno VI (1888), p. 28 ( B C B Op 22.29/3) Ricerche grafiche sul clono del piede e del ginochhio in diverse forme di malattie nervose, estr. da “ La Psichiatria”, anno VI (1888), p. 86 (B C B Op 22. 29/10) Sul decubito nei folli. Nota clinica, estr. da “La Psichiatria” anno VII (1889), fasc.1-2, p. 32 (B C B Op 22.29/6) Inversione della reazione pupillare allo stimolo luminoso in un tebetico, estr. da “La psichiatria”, anno VII (1889), fasc.3-4, p. 26 (B C B Op 22.29/5) Influenza e psicosi con tre autopsie, in “Giornale di psichiatria - Il mani- comio moderno”, anno VI, n. 1-2 , 1890, p. 40 (B C B Op 22.29/9) Nevriti periferiche infettive e nevriti ascendenti, estr da “La Psichiatria”, anno VIII (1890), fasc.3-4, p. 35, (B C B Op 22.29/4) Trauma al capo-suicidio. Perizia giudiziaria dei professori G. Romiti, A. Paci. Relatore G. D’abundo, in “Morgagni”, anno XXXIII, settembre 1891, p. 20 fig. (B C B Op 25. 155/1) Contributo allo studio delle impronte digitali , in “Rivista generale italia- na di clinica medica”, n. 11, anno III, 1891, p. 5 (B C B Op 25.155/3) Sull’azione battericida e tossica del sangue degli alienati. Ricerche clini- che batteriologiche, sperimentali, in “Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale”, vol. XVIII, fasc. II, 1892, p. 42 (B C B Op 25.155/2) Osservazioni nei minori corrigendi, in “Annali di neurologia”, anno X (1892), fasc. 4-6, p. 12 (B C B Op 22.29/7) Sulle vie linfatiche del sistema nervoso centrale, in “Annali di neurologi- a”, anno XIV (1896), p. 229-254

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Contributo allo studio della innervazione della dura madre cerebrale, in “Annali di neorologia”, anno XIV (1896), p. 341-345 Sulle distrofie muscolari progressive, Catania, 1897 Le intossicazioni e le infezioni nella patogenesi delle malattie mentali e delle nevropatie, anche nei riguardi terapeutici, in “Annali di neorolo- gia”, anno XVI, (1899), p.189-209 Sulla stato mentale del cav: Baldassarre Galletti: perizia psichiatrica dei Prof. Giuseppe D’Abundo, dott. Liborio Lojacono, dott. Giovanni Salemi, Palermo, Marsala, 1899 Atrofie cerebrali sperimentali, Catania, 1902 Sul potere rigenerativo del prolungamento midollare dei gangli inter- vertebrali nei primi mesi della vita extra uterina, in “Rivista di neoropa- tologia, psichiatria ed elettroterapia”, anno I (1908), p. 353-358, anno II (1909), n. 7, p. 289-299 Stati nevrotici consecutivi al terremoto del 28 dicembre 1908 in Sicilia, in “Rivista di neoropatologia, psichiatria ed elettroterapia”, anno II (1909), n. 2, p. 49-60 Fisiopatologia del talamo ottico. Ricerche sperimentali, in “Rivista di ne- oropatologia, psichiatria ed elettroterapia”, anno II (1909), p. 480-517 Sopra 64 casi di nevriti del plesso brachiale da traumi di guerra, in “Giornale di medicina militare”, anno LXIX (1912), n. 1, p. 2-18 Turbe neuro-psichiatriche consecutive alle commozioni della guerra ita- lo-turca, in “Rivista di neoropatologia, psichiatria ed elettroterapia”, an- no V (1913), p. 145-155 Sulle manifestazioni di vitalità nei trapianti del tesssuto nervoso, in “Ri- vista di neoropatologia, psichiatria ed elettroterapia”, anno VI (1914), p. 1-10 Sincinesia riflessa dell’orbicolare delle palpebre nella contrattura per nevrite periferica del 7 : nota clinica, in “Bollettino dell’Accademia Gioiena di scienze naturali in Catania”, anno 1915, fasc.37, serie 2 Afasici motori in mdicina forense, in “Rivista di neoropatologia, psichia- tria ed elettroterapia”, anno IX (1916) Sopra una particolare neuropatia spasmodica con disturbo del linguag- gio articolato: nota clinica ed anatomo patologica, in “Rivista di neoro- patologia, psichiatria ed elettroterapia”, anno X (1917)

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Considerazioni cliniche sui traumi di guerra al capo, in “Rivista di neo- ropatologia, psichiatria ed elettroterapia”, anno X (1917) Il momento attuale della clinica neoropatologica e psichiatrica, in “La ri- forma medica”, anno XL (1924), p. 73-76 Contributo clinico-sperimentale allo studio dei tic-coreiformi aventi i ca- ratteri di continuità e di persistenza anche nel sonno, in “Neurologica, Anno XLI (1924), p. 65-78 Sopra alcune particolarità anatomiche evolutive del nevrasse e loro im- portanza in neoro-psicopatologia, in “La riforma medica”, anno XLII (1926), p.73-75

Studi Vista, Francesco Saverio, Il Prof. Giuseppe D’Abundo, in “Il Buon Senso”, anno VII (1908), n. 7, (B C B Per 53. 19.1) Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie – Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Bar- letta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193)

Bibliografia Repertori generali: D B I XXXI, 566. Repertori locali: Santeramo 44; Cassandro 347.

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D’Amato Giuseppe Sacerdote – Storico (Barletta 8.12.1886 - Barletta 19.1.1984)

Nacque a Barletta da Giovanni e Maria Francabandiera. Divenne sacer- dote. Si dedicò particolarmente della storia della città tra il 1930 e la fi- ne della Seconda Guerra Mondiale. Si interessò della rivalutazione della Disfida di Barletta e fu promotore della realizzazione del monumento in ricordo di essa. Fu Canonico della Cattedrale, Procuratore del Capitolo, Rettore di S. Giovanni di Dio, Direttore spirituale della Confraternita di S. Giuseppe degli Artieri. Ripristinò al culto l’antica chiesetta del Crocifis- so nel 1913.

Opere Discorso celebrativo del 461° anniversario della Disfida di Barletta 13.2.1503 - 13.2.1964 e festa religiosa della Madonna della Disfida (con correzione storica da Meale da Paliano in Miale da Troia), Barletta, [a spese del Comitato religioso] (Foggia, Tip. De Santis), 1964, p. 44, [4], tavv. 17 (B C B Op 21.30) I moti popolari di Barletta per la contesa storica e per il monumento nazionale alla Disfida 3- 10 novembre 1931, Foggia, De Santis, 1968, p. XVIII, 116, ill. (B C B Ap U 4) Barletta e la “Disfida”, 13 Febbraio 1503, Trani, Vecchi e c., 1969, p.XVI, 302, [6] (B C B Ap T 6 ) Boccasini Michele di Attilio, sottotenente di fanteria, Medaglia d’oro, fronte russo. Trani, Vecchi e c.,1972, p.64, ill., 1 ritr. (B C B Op 25. 123) Barletta nella sua storia militare dall’anno 1000 ai nostri giorni, Barlet- ta, Rizzi e Del Re, 1973, p.298, ill. (B C B Ap T 6/2 e B D B R D 14/3) L’occupazione tedesca a Barletta, 12-24 settembre 1943. Trani, Vecchi e c., 1973, p. 422 (B C B Ap T 6/3 ) Il VII centenario della traslazione delle sacre ossa del beato Vescovo Ruggiero da Canne a Barletta : 27 aprile 1276 - 27 aprile 1976. Quat- tro proposte pro Canne della Battaglia, Barletta, presso l’autore (An- dria, Guglielmi), 1977, p. 199, fig. (B C B Ap. T 6/4 ) I baresi nel 1931 tentarono di rubare la “Disfida”. Perchè la “Disfida” senza monumento, in “Nel Mese”, n. 3, marzo 1979, p. 14-15 (B C B Op 28.17) 84

Il monumento nazionale alla Disfida di Barletta, Barletta, Marciante, 1983, p. 197, ill. (B C B Ap B 47) Origine restauro e ripristino del culto della Capella rurale del Crocifisso, in Dall’antica Cappella rurale alla nuova parrocchia del SS. Crocifisso in Barletta, Barletta, Rotas,1995, p.7-13, ill.

Studi Finocchiaro, Vito, I due siciliani alla “Disfida di Barletta” in un volume di Mons. Giuseppe D’Amato, in “Memorie e rendiconti dell’Accademia di Scienze Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale”, serie II (1976), vol VI, p. 375-384 (B C B Op 24. 391)

Bibliografia Repertori locali: Borgia 76.

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D’Andrea Alessandro Storico (Barletta 1519 - Napoli novembre 1593)

Nacque secondo molti a Barletta nel 1519. Studiò a Napoli e a Padova ma, perduto il padre nel 1540, trovatosi in difficoltà economica fu co- stretto ad assoldarsi agli Spagnoli. Fu militare insigne sotto il nome di Ticomaco. Partecipò come Capitano di fanteria e di cavalleria a diverse campagne militari prima con Carlo V poi con Filippo II. Questa esperien- za gli fu preziosa per la successiva opera di scrittore infatti quando, fini- ta la guerra, fu mandato in Abruzzo scrisse la storia della Guerra di Campagna di Roma, con lo pseudonimo di Ticomaco. L’opera fu pubbli- cata nel 1560 e poi fu tradotta dallo stesso autore in spagnolo per volere di Filippo II e fu inserita da Gravier nella Raccolta dei più rinomati scrit- tori del Regno di Napoli. Scrisse e tradusse opere di soggetto militare dal greco o dal latino. La sua opera più importante il Trattato dell’Arte della guerra di Leone Imperatore, tradotta dal greco, venne pubblicata postuma dal nipote nel 1712 insieme ad alcune poesie dedicate a Gio- vanna Castriota, in italiano e spagnolo, che dimostrano la sua versatilità. Morì a Napoli nel novembre 1593, come affermano il Villani e il D’Addosio, e fu tumulato nella chiesa della Croce di Lucca.

Opere Istoria della Guerra di Campagna di Roma e del Regno di Napoli nel pontificato di Paolo IV l’anno 1556-1557, Venezia, Valvassori, 1560 Ragionamenti, Venezia, Valvassori, 1560 De ordinibus et regimine militiae Trattato dell’arte della guerra di Leone Imperatore, a cura di Pro- spero Tramontana, Napoli, 1712 Poesie, in Raccolta in lode di Giovanna Castriota

Studi Soria, Francescantonio, Memorie storico-critiche degli storici napolitani, tomi 2, Napoli, 1781-1782, p. 30-33 De Iorio, Filippo, Biografia, in Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli ornata dei loro rispettivi ritratti, Napoli, Gervasi, 1813 - 1830 Olivier-Poli, Gioacchino Maria, Continuazione al nuovo dizio- nario istorico degli uomini che si sono renduti più celebri per ta- lenti, virtù, scelleratezze, errori, ecc.., la quale abbraccia il peri- 86

odo degli ultimi 40 anni dell’era volgare, Napoli, 1824 - 1826, tomo II, p.29-30 Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193)

Bibliografia Repertori generali: Toppi 7 e 343 (Andrea); D’Afflitto I, 331; Ta- furi (Istoria) III, II 73, III , VI 322; Chioc- carelli 14; Minieri Riccio 21; D’Addosio s.v., Villani (1904) 40; Ferrari 247. Repertori locali: De Leon 52; Seccia 419; Loffredo II, 107; Paolillo 30; Vista 29; Santeramo 45; Cas- sandro 335; Vinella 73; (Andrea) Borgia 76.

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De Grassis Padovano Religioso (Barletta inizi XVI secolo - Venezia 25.03.1562)

Appartenne al Convento dei Minori Conventuali di Barletta. Si dedicò agli studi filosofici, teologici e biblici ma fu anche oratore eloquente. Fu chiamato ad insegnare a Venezia nella Casa Principale dell’Ordine dove fu anche reggente. A Venezia pubblicò le sue opere. Assistente generale e legato apostolico presso il Re di Spagna, partecipò al Concilio di Trento dove fu colto dalla morte il 25 marzo 1562. Il Notaio De Geraldinis di Barletta riporta in un suo registro del 1549 l’Orazione a Dio che Padova- no De Grassis soleva recitare il Venerdì durante la sua predicazione.

Opere De Ecclesiastica Repubblica reverendi sacrae theologiae doct. Magistri Paduani de Crassis Barlettani Venetiarum Studij regen- tis, Venezia, Bindoni, 1543 Concilium Pauli, Venezia, al Segno della Croce, 1545 Orazione a Dio, 1549 in Santeramo, S. Ancora di Nicola Gambino e dell’influenza umanistica durante il sec. XVI, Bari, Cressati, 1950, p. 9 (B C B Op 25.21) Enchiridion scholasticum, contradictionorum Doct. Subtilis autho- re F. Paduano De Grassis barolita…a F. Constantino Sarnano eiu- sdem ord recognitum, Venezia, Valgrisio, 1583

Studi Olivier-Poli, Gioacchino Maria, Continuazione al nuovo dizio- nario istorico degli uomini che si sono renduti più celebri per ta- lenti, virtù, scelleratezze, errori, ecc.., la quale abbraccia il peri- odo degli ultimi 40 anni dell’era volgare, Napoli 1824- 1826, to- mo XIII, p. 217 Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Odoardi, G. Padri e teologi al Concilio di Trento, in “Miscellanea frencescana”, anno 47 (1947), p.340 e 375 Guastamacchia, Gabriele Uomini e tempi del francescanesimo a Barletta, estr, da “Miscellanea francescana”, a. 67(1967), p.124 88

Bibliografia Repertori generali: Ferrari 256; Minieri Riccio 159; Tafuri III, 386 (Istoria); Toppi 231; Villani (1904) 457. Repertori locali: De Leon 50; Loffredo II, 108; Cassandro 329; Vista 30; Vinella 77.

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De Leon Francesco Paolo Medico e Storico (Barletta 04.12.1734 - Barletta 06.02.1809)

Nato da Michele e Anna Tiberio, si laureò in medicina ed inviò alla Facol- tà di Medicina di Bologna varie dissertazione tra le quali una sul contagio della tisi tubercolare. Sposò Francesca Cicchilli. Si dedicò anche allo stu- dio della storia locale e fu il primo a scrivere una storia di Barletta. Fu Sindaco della città nel 1765-66 e a lui si deve il riordinamento dei do- cumenti dell’Archivio del Comune e la compilazione nel 1766 in un elen- co prezioso per gli studiosi di storia locale.

Opere Istoria di quanto a Barletta particolarmente si appartiene manoscritto, 1769, cc. 64 (B C B Ap Ms M 29) Notamenti per la città di Barletta, manoscritto, 1769 cc.65-105 ( B C B Ap Ms M 30) Delle obbligazioni della Confratellanza del Real Monte di Pietà di Barlet- ta [...] Memoria di Francesco Paolo De Leon. Trattasi della etimologia e della storia di Barletta [...], Napoli, Donato Campo, 1772, p. XXIV, CCCLXX, [4] (B C B Ap F 3 ) Descrizione della città di Barletta, in Orlandi, Cesare, Delle città d’Italia e sue adiacenze compendiose notizi” Tomo III, Perugia, 1774. p.96- 127 (B C B Ap F 6) Relazione sull’origine, mutazioni, stato presente, prodotti, commercio, uomini illustri dela città di Barletta, Napoli, 1781 Piano delle rendite e spese del Real Monte di Pietà di Barletta ad uso delli XXXI confratelli governanti del medesimo, Napoli, 1782, p.23 (B C B Ap Q 87) Dell’arcangelica apparizione sul Monte Gargano e degli anni ne’ quali fiorirono in santità i Vescovi e tutelari, Savino di Canosa, Riccardo di Andria e Ruggiero di Canne. Avverso le critiche de Monsignori gius. Si- monio Assemanni e Angelo Andrea Tortora. Dissertazione del D. fisico Francesco Paolo De Leon Medico primario pensionato della città di Bar- letta, manoscritto, 1785, cc. 124-191 (B C B Ap Ms M 88) Memoria storica sulla città di Barletta, in “Giornale enciclopedico d’Italia”, tom.V, n. XXXVIII, Napoli, 1787

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Lettera [intorno a tre antichi sepolcri con vasi trovati a Barletta dal 1782 al 1787], in “Giornale enciclopedico italiano”, tom. V, n. XXXVIII , Napoli 1787 Notizie dei funerali celebrati nella chiesa della Regal Congregazione del Monte di Pietà di Barletta nel decorso del primo mese dell’anno 1789 per il fu Augusto Carlo III Monarca delle Spagne, e delle Indie, con le iscrizioni e col funebre elogio [recitato da Francesco Paolo De Leon], s. n. t., p. 35 (B C B Ap N 11/3) Memoria sulla città di Barletta, in “Giornale letterario di Napoli”, tomo XCIV, 1798, p. 41, Dell’arcangelica apparizione sul Monte Gargano e degli anni ne’ quali fiorirono in santità i Vescovi e tutelari, Savino di Canosa, Riccardo di Andria e Ruggiero di Canne. Avverso le critiche de Monsignori Asse- manni e Tortora. Dissertazione del fisico Francesco Paolo De Leon Me- dico primario pensionato della città di Barletta, manoscritto, 1804, cc.123 (B C B Ap Ms M 90) Memoria storica sulla fondazione e fondatori del Real Monte di Pietà di Barletta e suo orfanotrofio, Napoli, 1805 Dell’esenzione e delle altre prerogative del Real Monte di Pietà di Bar- letta, Napoli, 1805, Appendix qua demomstratur Ecclesiam Nazarenam Barlettanam fuisse Barlecta a S. Pontif. fundatam, propteriaque esse huius Civitatis indi- genam, diversamque ab illa in Galilea, 1805 Sul vettigale dei pani di fuori e sul dazio dell’ industria degli animali nel territorio della città di Barletta, s.n.t., 1805, p. 51 (B C B Ap R 43) De vera Ecclesiae Nazarenae fundatione in , simul ac eadem fun- data erat in Galilea. Adiuncta est series cronologica, sed emendatior Ughelliana eiusdem Archiepiscoporum, ut et Episcoporum Cannensium et Monsviridensium. Dissertazioni medico fisiche attinenti alle cose naturali di Barletta, ma- noscritto Trattato delle febbri annuali, delle febbri endemiche di Puglia, mano- scritto

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Varie dissertazioni per delucidare alcune cose pertinenti alla Città di Barletta. Dissertazione Iª sulla voce Barletta, manoscritto, s.d., cc. 20 (B C B Ap Ms M 27) Dissertazioni varie scelte da Francesco Paolo De Leon per delucidare al- cune cose pertinenti alla città di Barletta, Dissertazione Iªde la voce Barletta dinotante la città di tal nome sia meglio declinarla nel latino Barletta o Barulum. manoscritto, s.d., cc. 41 (B C B Ap Ms M 28) Ragioni per la Collegiata Chiesa di S. Giacomo Maggiore di Barletta contro i preti di S. Maria della medesima, manoscritto, s. d., cc. 31 (B C B Ap Ms M 32) Dell’ arcangelica apparizione sul Monte Gargano, manoscritto, 1785, cc. 12 (B C B AP Ms M 89)

Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Bar- letta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Ruggiero, Marina Francesco Paolo De Leon uno storico impreciso ma appassionato, in “Il Fieramosca”, anno XXI, n.12 (dicembre 1994), p. 11(B C B Per 31/13)

Bibliografia Repertori generali : Volpicella 236; Villani (1904) 503; Ferrari 258. Repertori locali: De Leon 52; Seccia 433; Loffredo II,188; Vista 31; Santeramo 45; Cassandro 336; Delcuratolo 94,149,163, 181,202; Vinella 77; Borgia 76.

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De Leone Filippo Storico (Barletta 05.4.1864 - Barletta 11.4.1894)

Nacque da Ruggiero e Angela Anelli. La sua famiglia era originaria della Spagna e si stabilì a Barletta nel 1567. Filippo studiò legge a Napoli ma non riuscì a laurearsi per motivi di salute. Tornò a Barletta e si dedicò agli studi storici riguardanti la città. La sua opera sui sepolcri gentilizi fu molto lodata dal Giornale Araldico di Pisa perché riporta gli stemmi delle famiglie nobili barlettane. «E’ un’ordinata rassegna di tutto quanto è in patria nostra fatto d’iscrizioni e di memorie gentilizie e araldiche. L’altra opera Per Barletta passeggiata storica ha inizio a Porta S. Leonardo ora non più esistente, e dopo aver percorso tutta la città termina al punto di partenza. E’ un notevole contributo alla storia cittadina»37 Fu insignito della Croce del S. Sepolcro; morì prematuramente all’età di soli trent’anni.

Opere Le iscrizioni dei sepolcri gentilizi delle chiese di Barletta raccolte e anno- tate, Trani, Vecchi, 1887, p. 52 (B C B Op 19.13) anche in “Rassegna pugliese”, vol. IV, (1887), n.5: p. 67-70, n. 6: p.88-91 (B C B Per A 109) Il Re Giuseppe Napoleone a Barletta, in “Rassegna Pugliese”, vol IV, (1887), n.16, p. 252-253 (B C B Per A 109) Ferdinando I di Borbone a Barletta, in “Rassegna Pugliese”, vol IV, (1887), n. 17, p. 286-287 (B C B Per A 109) Per Barletta passeggita storico artistica, in “Rassegna Pugliese”, vol. V, (1888), n.4: p. 60-62, n.6: p. 94-96, n. 10: p. 157-159, n.11: p.174- 175, n. 15-16: p. 253-255, n. 19-20: p.312-315, n. 21-22: p. 347-350 Un documento del patriziato barlettano, in “Rassegna Pugliese”, vol.V, (1888), n.2, p. 30-32 (B C B Per A 109) Carlo III e Ferdinando II di Borbone a Barletta, in “Rassegna Pugliese”, vol. VI, (1889) (B C B Per A 109) Cronaca d’altri tempi, in “Rassegna Pugliese”, vol.VI, (1889), n. 16-17, p. 263-266 (B C B Per A 109) Gioacchino Murat a Barletta (da una cronica inedita), in “Rassegna Pu- gliese”, vol. VI, (1889), p. 56-57(B C B Per A 109)

37 M. Cassandro, Barletta nella storia e nell’arte, Barletta, 1957, p.338 93

Per Barletta passeggiata storica del Cav. Filippo De Leone, Barletta, Dellisanti, 1889, p.127, [1], (B C B Ap D 9/16) Cinque auguste visite alla città di Barletta . Memorie del cav. Filippo De Leone, Trani, Vecchi e c., 1890, p. 40, [2] (B C B Op 20.41)

Bibliografia Repertori generali: Giusto (1893) 74; Villani (1904) 506. Repertori locali: Vista 31; Santeramo 45; Cassandro 338; Delcu- ratolo 83, 102, 132, 158.

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Dell’Aquila Domenico Vescovo (Barletta 9.12.1873 - Acvquaviva 12.7.1942)

Nacque da Angelo e Angela Di Giovanni in una modesta famiglia di ma- rinai. In tenera età entrò nel Seminario Diocesano per passare poi in quello Lateranense. Fu ordinato sacerdote nel 1894 da S.E. Mons. Mari- nangeli. Si laureò in filosofia, teologia, diritto canonico e lettere presso la Regia Università di Roma nel 1896. Fu Professore di latino e greco presso il liceo dei Padri Gesuiti a Napoli fino al 1899 . Tornato a Barletta per volere dei suoi superiori insegnò nel Seminario Nazareno poi insegnò anche presso i seminari di Bisceglie e Trani. Nel 1902 passò ad insegna- re lettere presso il Liceo Classico di Barletta e vi rimase fino al 1907, anno in cui si dimise per dedicarsi alla Chiesa del Purgatorio di cui era stato nominato Rettore. Nel 1908 il Dell’Aquila divenne anche parroco della Cattedrale S. Maria Maggiore, carica che mantenne fino al 1921, e fu anche Penitenziere del Capitolo. Insegnò dal 1915 nel Seminario Re- gionale di Molfetta, nell’Istituto Tecnico di Barletta ed infine nel Liceo Classico di cui divenne anche il primo Preside. Il 28 agosto 1932 fu con- sacrato da S.E. Mons.Giuseppe Leo, Vescovo di Altamura e Acquaviva. Ricoverato presso l’Ospedale di Acquaviva, morì colto da infarto mentre celebrava la messa il 12 luglio 1942. Fu molto amato dal popolo di Bar- letta per le sue alte doti morali oltre che apprezzato come insegnante e oratore, tanto che il Comune di Barletta richiese le sue spoglie al Comu- ne di Acquaviva affinchè riposassero nella sua città natale. E così nel 1967 il suo corpo fu traslato a Barletta dove fu eretto il sepolcro nella chiesa del Purgatorio.

Opere A sua eccellenza Mons. Domenico Marinangeli Arcivescovo di Trani- Nazaret- Barletta. Omaggio e ricordo, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1893, p.47 (B D B Op 26.1) Per novello sacerdote, Barletta, Dellisanti, 1912, p.33 (B C B Ap O 100) In morte di Pio X. Elogio funebre letto nella Cattedrale di Barletta il 2 settembre 1914, Barletta, Dellisanti, 1914, p.20 (B C B Ap O 165) Discorsi nuziali, Barletta, Dellisanti, 1919, p.21 (B C B Ap O 149) Discorsi funebri ed epigrafi, Barletta, Dellisanti, 1920, p.35 (B C B Ap O 164) A Mons. Raffaele Dimiccoli per il 25° del suo sacerdozio, in Per il Giubi- leo del Canonico Don Raffaele Dimiccoli direttore del nuovo Oratorio S.

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Filippo Neri: 30 luglio 1911-1936, Barletta, Rizzi e Del Re, 1936, p.38, ill p.27 (B D B Op 25.12) Religione e patria, in Celebrazione della Disfida di Barletta 13 febbraio 1937-XV, Barletta, Dellisanti, [1937], p. 22 (B D B Op 43.2) Sinodo diocesano di Altamura e Acquaviva delle Fonti. Maggio-Giugno 1938, Acquaviva, D. Ciocia, 1938, p. 25 (B D B Op 25.6) L’Azione cattolica e l’ora presente. Lettera pastorale per la Quaresima 1938. Acquaviva, D. Ciocia, 1938, p.24 (B D B Op 22.8) Lettera, in In memoria del Dottor Spiridione Sernia, Barletta, Dellisan- ti, 1941, p.189, p.13 (B D B R E 12)

Studi Barletta onora il suo illustre figlio Mons.Domenico Dell’Aquila. Numero Unico edito dal Comitato per le onoranze. Barletta 20 giugno 1967, (Bari, Arti Grafiche Savarese), 1967, p. 16, ill (B C B Op 31.10 ) Cassandro, Michele, Mons. Domenico Dell’Aquila, Barletta, Rizzi e Del Re, 1964, p. [4], 22, [2], 1 ritr. (B C B Op 25.96) Dell’Aquila, Alberto Dante, S.E. Mons. Domenico Dell’Aquila, sacerdote, educatore, preside, vescovo, Barletta, D’Agostino, 1991, p.321 (B C B Ap B 397) Deluca, Anna, Mons. Dell’Aquila in “Il Fieramosca”, anno XX, n.1 (gennaio 1993), p.25 (B C B Per 31/13)

Bibliografia Repertori generali: Chi è (1936) 304; Sorrenti 198. Repertori locali: Cassandro 332.

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Della Marra Massimo Petronio Papa (Barletta 568- Roma 638)

Figlio di Petronio Della Marra, console romano di origine longobarda, nacque per caso a Barletta durante un viaggio che i genitori stavano compiendo in Puglia poiché il padre era stato inviato a Canosa a sedare alcuni litigi tra i Romani che lì risiedevano. Massimo Petronio visse a Roma sin dalla fanciullezza, studiò e si fece chierico come era volere dei suoi genitori. Divenne anche esperto in lettere e fu famoso per la sua dottrina. Alla morte di Papa Bonifacio V fu eletto Papa col nome di Ono- rio I il 27 ottobre 625. Da Papa si interessò di sedare le eresie e le ribel- lioni dei vescovi dell’Istria. A Roma edificò nuove chiese e ne restaurò delle altre. Morì nel 638 e fu sepolto in Vaticano.

Opere De Ascensione Domini, epigramma, in “Biblioteca Patrum” tomo 8 Sei lettere, in “Raccolta Concilii”, tomo IV

Bibliografia Repertori generali: Nicodemo 191; Tafuri (Serie) 638. Repertori locali: Paolillo 5; Vista 28; Santeramo 44; Gallo 121.

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Della Marra Pio Religioso (Barletta 1564 circa - 4.6.1648)

Nacque da nobile famiglia barlettana verso il 1564. Entrò nell’Ordine Be- nedettino a Napoli. Insegnò teologia ma si dedicò anche alla medicina e in modo particolare alla chimica. Fondò nel Cenobio di S. Severino a Napoli una farmacia e la dotò di varie suppellettili. Papa Urbano III lo nominò Abate della Gran Croce di Cipro. Nell’opera Praxis methodica u- niversalis curandorum morborum omnium si occupa della origine e della cura del morbo gallico e promette di pubblicare un volume «utilissimo e curioso di Chimica» che non sappiamo se poi pubblicò.38 Morì il 4 giugno 1648.

Opere Opera pia per la salute del corpo humano del P. D. Pio Della Mar- ra abbate della Gran Croce in Cipro, Napoli, Beltrano, 1634 Praxis methodica universalis curandorum morborum omnium, Propugnaculum fidei Catholicae, Napoli, Cavallo, 1642

Bibliografia Repertori generali: Toppi 253; D’Addosio s.v.; Ferrari 260.

38 D’Addosio, 340 illustri letterati ed artisti della provincia di Bari, Avellino, Bari 1894, s. p. 98

Di Gilio Antonio Medico (Barletta 1786 – Barletta 28.2.1816)

Figlio di Diego, appartenne ad una famiglia proveniente dalla Terra di Cerchiara di Calabria che si stabilì a Barletta ed ebbe una imponente ca- sa palaziata in via Nazareth. A vent’anni vinse la cattedra di Storia Medi- ca e di Lingua Greca presso l’Università di Catania. Fra le tante opere, molte delle quali rimaste inedite, il D’Addosio ne segnala una di cui si occupò il “Giornale Letterario” di Napoli dell’ottobre 1793: Memoria sulla rigenerazione dell’aria deflogistica del sig. Gilio di Barletta in cui si parla di “come in poca aria si possa ottenere aria vitale ad uso dei malati per mezzo del nitro in apparato proprio”.

Opere Memoria sull’aria deflogisticata, Napoli, Vincenzo Marotta, 1793

Bibliografia Repertori generali: D’Addosio s.v. (Dott. Gilio). Repertori locali: Cassandro 347.

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Di Leo Mario Letterato - Poeta (Barletta 1500 circa - Barletta 1558)

Nacque a Barletta agli inizi del Cinquecento, da Antonio e Michela De Ninno, ma visse per lo più a Napoli. Particolarmente dedito agli studi let- terari ebbe rapporti con i più noti scrittori del tempo. Sposò Laudonia De Pomis. Di lui ci resta un poemetto, pubblicato a Napoli nel 1538 e suc- cessivamente più volte ristampato, dedicato alla Marchesa di Padula, donna Maria di Cardona, che celebra le gentildonne napoletane. In esso l’autore fa riferimento al suo luogo di nascita “ presso il fiume Aufido di- rimpetto al Gargano”. Morì a Barletta e fu sepolto in Cattedrale nella tomba di famiglia.

Opere L’Amor prigioniero, Napoli 1538,

Studi Lodi di dame napoletane del secolo decimosesto dall’Amor prigioniero di Mario Di Leo, a cura di G. Cecie B. Croce, Napoli, 1894, p. XXXIV, 80 Il poemetto l’Amor prigioniero di Mario Di Leo da Barletta: notizie ed illustrazioni, in “Rassegna Pugliese”, vol. XI (1894), n.2: p.41-48, n.3: p.70-76, n.4: p.105-111, n.6: p. 169-173 (B C B Per A 109) Vista, Francesco Saverio, Mario Di Leo, in “Il Buon Senso”, anno VI, 1907, n. 4, p. 2, e anno VII, 1908, n.11, p.2 (B C B Per 53.19.2) Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie – Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Bar- letta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Cassandro, Michele, Un poeta barlettano del ‘500: Mario Di Leo in Regia Deputazione di Storia Patria Bollettino anno 1939, p.15-20 (B C B Op C 162) Una lirica inedita di Mario Di Leo poeta barlettano del sec. XVI, in “Ja- pigia” Notiziario a cura di G. Petraglione, anno XIII (1942), fasc.IV, p.265-266 (B C B Per 25.23) Epicuro, Marcantonio, I drammi e le poesie italiane e latine, aggiun- tovi: L’Amor prigioniero di Mario Di Leo, a cura di Alfredo Parente, Bari, Giuseppe Laterza e figli, 1942, p. 147-217 (B C B Coll. C 9/190)

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Santeramo, Salvatore, Ancora di Nicola Gambino e dell’influenza umanistica durante il sec. XVI, in “Archivio storico pugliese”, anno III, (1950), fasc.1, p. 10 (B D B Op 25.21)

Bibliografia Repertori generali: Tafuri III, II 190; Minieri Riccio 176; D’Addosio s.p.; Villani (1904) 501; Ferrari 274; D B I XC, 62; Dizionario Enciclopedico Laterza II, 305; Letteratura Einaudi. Gli Autori 716.

Repertori locali: Vista 31 (De Leo); Cassandro 334.

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Dionisio da Barletta Religioso (Barletta 12. 9.1672 - Barletta 21.12.1755)

Al secolo Fabio Antonio, nacque da Domenico Filisio e Francesca Stabile. Sebbene la famiglia fosse umile egli frequentò la scuola con profitto, in seguito si dedicò all’attività agricola finchè non decise di entrare nell’ Ordine dei Cappuccini di Barletta col nome di Fra’ Dionisio. Morì in con- cetto di santità nel 1755 per aver compiuto miracoli in vita. Ai suoi fune- rali partecipò tutta la città compresi gli amministratori dell’epoca. Fu seppellito nella chiesa del Convento con grandi celebrazioni. Nel 1858 Mons. Bianchi Dottula dispose la ricognizione del corpo di Fra’ Dionisio posto nella sacrestia della chiesa dei Cappuccini. La tradizione vuole che il nipote di Fra’ Dionisio, Padre Anselmo, distruggesse tutti gli scritti re- lativi allo zio e ai miracoli da questi compiuti. Il corpo di Fra’ Dionisio fu traslato nella chiesa dell’Immacolata il 28 agosto 1938.

Opere Novena in onore della SS. Vergine Maria per L’Annunziazione, Incarna- zione e Viaggio di nove mesi che si portò nel suo sacratissimo corpo il Bambino Gesù. Divise in preparazione, meditazione, punti, considera- zioni e soliloqui e veri atti di esercizi in soddisfazione a Dio per il pecca- to d’Adamo. Fatta a devozione di Fr. Dionisio da Barletta serviente della religione cappuccina, Napoli, 1743

Studi Santeramo, Salvatore, Le origini del convento dei Cappuccini in Bar- letta, Bari, L’Aurora serafica, 1939, p. 4 (B D B Op 25.24) De Ruggiero, Antonio (Fra’ Antonio da Stigliano), Una gemma nascosta. Note biografiche di Fra’ Dionisio da Barletta, cappuccino, con prefazione di Antonio Marino. 2ªed., Bari, L’aurora serafica, 1941, p. 188, fig., 1 ritr. (B C B Ap A 19) Dicuonzo, Ruggiero, Servo di Dio Fra Dionisio (Antonio Fabio Filisio) da Barletta Cappuccino in Stelle nel cielo di Barletta, Matera, BMG, 1996, p.95-99 (B C B Ap B 366)

Bibliografia Repertori locali: D’Addosio s.v., Santeramo 46; Gallo 144.

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Elefante Camillo Possidente (Barletta 1734 – Barletta 11.01.1817 )

Nato da Giacinto e Virginia Megna appartenne ad una famiglia nobile di Barletta. Sposò Michelina Affaitati ed ebbe sette figli. Fu Console del Tri- bunale del commercio nel 1793 e deputato. Fu anche Priore del Monte di Pietà. Ci ha lasciato una Cronaca che descrive i principali avvenimenti degli anni 1795-1813, validissimo aiuto alla ricostruzione della storia di Barletta. Morì di malattia all’età di ottantacinque anni nella sua casa di Strada Cambio n.38.

Opere Cronaca Manoscritta 1795- 1813, voll. 3 (B C B Ap Ms I 72-74)

Studi Trascrizione della Cronaca manoscritta di Camillo Elefante 1795- 1798 a cura di Filannino Michelangelo e Tupputi Vincenzo, Bar- letta, Città di Barletta-Biblioteca comunale “Sabino Loffredo”, 2000, p.316 (B C B Ap B 414/27 )

Bibliografia Repertori locali: Seccia 421; Vista 32; Santeramo 45 ; Delcu- ratolo 202.

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Elefante Giuseppe Maria Religioso (Barletta 1712 – Barletta 29.10.1796)

Frate domenicano, noto col nome di Fra’ Giuseppe che sostituì al nome di nascita Eustachio, come sostiene il Loffredo, si dedicò agli studi storici e teologici e con vigore, nel convento di S. Marco a Firenze, sostenne la verità della Sacra Cronologia. Si occupò anche della Leggenda dei Ve- scovi Ruggiero di Canne e Riccardo di Andria e della fondazione della chiesa di S. Andrea di Barletta. Fu lettore di teologia a Fiesole e Bitonto e teologo presso il Cardinale Landi, Arcivescovo di Benevento. Nel 1784 fu costretto a tornare a Barletta per motivi di salute e diresse il Collegio di S. Domenico. Scrisse opere storiche in gran parte possedute dalla fa- miglia ma ora perdute poiché la famiglia si è estinta. Donò un gran nu- mero di libri alla biblioteca dei Domenicani intitolata a S. Maria Maddale- na.

Opere Dissertazione teologico critica del Pre. Fra Giuseppe Maria de Ele- fante maestro ecc. in risposta all’anonimo autore italiano del ca- techismo sulla comunione dell’augustissimo sacrifizio della mes- sa, Napoli, Orsino, 1774 La verità della Sacra Cronologia. Leggenda dei Vescovi Ruggiero di Canne e Riccardo di Andria. Dissertazione sul tempio di S. Andrea di Barletta.

Bibliografia Repertori generali: Villani (1904) (Elefante de) 326; Ferrari (De Elefante) 254.

Repertori locali: Seccia (P. Giuseppe) 428; Loffredo II, 186 (Eustachio); Cassandro 336 (Eustachio).

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Elefante, Scipione Religioso (Barletta 1776 – 30.07.1823)

Nacque a Barletta da Camillo e Michelina Affaitati nel XVIII secolo e fu Cavaliere Gerosolimitano. Si occupò di storia cittadina e ci ha lasciato una cronaca manoscritta riguardante Barletta nel 1799 che secondo il Villani si trovava presso Francesco Saverio Vista, pubblicata in parte nel- la “Rassegna Pugliese”.

Opere Cronaca di Barletta nel 1799, in “Rassegna Pugliese” vol.X (1893), n.6, p.121-124 (B C B Per A 109)

Bibliografia Repertori generali: Villani(1904) 326; Ferrari 254 (De Elefante).

Repertori locali: Seccia 420; Delcuratolo 106.

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Esperti Francesco Saverio Avvocato (Barletta 1734 - Barletta 1794)

Fu avvocato principe del Foro Napoletano, fu anche esperto di Archeolo- gia e agente della Repubblica di Ragusa. Fu amato e stimato da molti anche se fu sempre poco incline a dimostrate la sua bravura e il suo sa- pere, per questo non pubblicò mai le sue opere.

Opere Studi Giuridici Autografi, manoscritti, 1764-1795, cc.7 (B C B Ap Ms M 66)

Studi Componimenti in morte di D. Francesco Saverio Esperti, nobile patrizio della città di Barletta , ed avvocato primario del foro na- politano, Napoli, Orsino, 1795, p. 100 (B C B Op 24/131)

Bibliografia Repertori generali: Villani (1904) 333 e 1256; Ferrari 288

Repertori locali: Vista 32; Cassandro 343; Seccia 421

106

Filograsso Michelangelo Insegnante (Barletta 30.1.1886- Campobasso 26.3.1956)

Nato a Barletta da Biagio e Maria Nicola Calabrese in Via Mulini. Insegnò lettere presso vari licei d’Italia e fu a Belluno, Ferrara, Formia. Si occupò spesso della sua città natale con numerosi articoli e scritti in particolare in riferimento a Giuseppe De Nittis e alla Pinacoteca comunale. Collaborò con Salvatore Santeramo per il quale scrisse le prefazioni alle operae: Il simbolismo della Cattedrale di Barletta e Alessandro Benucci.

Opere Memorie e appunti di vita barlettana con appendice: Barletta ai tempi di Dante, Barletta, Dellisanti, 1922. p.94 (B C B Op 19/11) L’umorismo di Ippolito Nievo, Pisa, F. Menotti, 1923, p. 189 (B C B Ap C 12) Giuseppe De Nittis e la moderna arte pugliese, Barletta, Dellisanti, 1923, p.24 (B C B Ap I 3/2) G .De Nittis nell’arte e nella vita, Barletta, Dellisanti, 1925 Un benedettino cavense corrispondente e ispiratore di Massimo D’Azeglio, in “Storia ed Arte”, anno I, 1929, n.4-5 luglio-ottobre, p.70- 75 (B C B Ap D 4/4) Omero L’Iliade tradotta da Ippolito Pindemonte con note di M.A. Filo- grasso, Napoli-Città di Castello, Perrella, 1930, p. [4], 291 (B C B Ap A 12) Per la partenza del Commendatore professore Ettore Ricci dal R. Liceo “Tiziano”, Belluno, s.n.t., 1932, p.4 (B C B Op 17.60) La Madonna dello Sterpeto protettrice di Barletta nel suo II° centenario 1732- 1932. [Numero unico] a cura della Commissione delle feste reli- giose, Barletta, Dellisanti, 1932, p. 20 (B D B Op 35.1) Tre letture del Vangelo con un ricordo del prof. E. Ricci e un sonetto bellunese, Belluno, Istituto Veneto di Arti grafiche, 1933, p.38 (B C B Op B 385) In memoria di Mauro Landi, con altri scritti, Ferrara, Grafiche Littorie, 1937, p.44 (B C B Ap B 412) In memoria di Ettore Paolillo, Barletta, Rizzi e Del Re, 1940, p. 23 (B D B Op 25.18) 107

Augusto - Vitruvio - La carta della scuola - Verga - De Nittis, Barletta, Dellisanti, 1940, p. 51 (B C B Ap O 227) Per Spiridione Sernia, in In memoria del Dottor Spiridione Sernia, Bar- letta, Dellisanti, 1941, p.189, p. 17-22 (B D B R E 12) In memoria di Francesco Paolo Scuro, monsignore, nel primo anniver- sario della sua morte, Barletta, Rizzi e Del Re, 1941, p. 171 (B D B R D 3) Il primo centenario di Giuseppe De Nittis, in “Il Buon Senso”, nuova serie, 9.3.1946 (B C B Per 59/19.4) G. De Nittis attraverso la stampa (raccolta di articoli a cura di N. U. Gal- lo) vol.1, Barletta, Gazzetta della Provincia, 1971, p. 56 (B D B Op 22.4) Memorie e appunti di vita barlettana: La pinacoteca de Nittis e il suo avvenire, Responsabilità del patrimonio artistico cittadino, De Nittis a Londra, Barletta, Dellisanti, 1971, p. 31 (B C B Op D 66) Barletta durante l’occupazione tedesca: Vigili urbani barbaramente tru- cidati. 12-24 settembre 1943, Barletta, Rizzi e Del Re, 1945, p. 28, ill. (B C B Op 25.116)

Bibliografia Repertori locali: Delcuratolo 124, 172, 175.

108

Fraggianni Niccolò Giurista (Barletta 30.04.1686 - Napoli 09.04.1763)

Nacque a Barletta il 30 aprile da Antonio e Francesca Acquaviva. Fre- quentò il famoso collegio dei Gesuti presso il Monte di Pietà. Si interessò agli studi letterari e compose varie poesie. In seguito, trasferitosi a Na- poli, intraprese lo studio della giurisprudenza e si laureò all’età di vent’anni. Fu con Ravaschieri nel 1712 alla Corte di Vienna dove fu ap- prezzato ed ebbe modo di approfondire i suoi studi filosofici, conoscendo anche il filosofo Leibnitz. Fu lì che si propose di scrivere XX libri di Medi- tazioni dei quali, però, ne scriverà solo quattordici. Tornato a Napoli fu mandato a Lucera come Avvocato fiscale della Regia Udienza. Dopo al- cuni anni tornato a Napoli, per difendersi in una causa di insubordinazio- ne alla presenza del Vicerè D’Althan, fece così bella impressione difen- dendosi in tedesco che il Vicerè conquistato dalla sua eloquenza lo no- minò Segretario del Regno carica che resse per nove anni finchè fu elet- to Consigliere di S. Chiara e ottenne da Carlo III di Borbone il titolo di Marchese di Barletta, Bari e Lucera. Nel 1734 fu mandato in Sicilia come Consultore di Stato. Ritornato dopo sei anni a Napoli fu Caporuota del S. R. C., delegato della Real Giurisdizione e Prefetto dell’Annona, cariche che ricoprì per ventitrè anni. Si oppose alla costituzione del Tribunale dell’Inquisizione nel Regno di Napoli. Fu sempre attento ai problemi della sua città natale, e si interessò all’allargamento del porto. Nel 1743 ac- quisto il Palazzo Della Marra. Ammalatosi, morì il 9 aprile 1763 e fu se- polto a Napoli nella chiesa dei Padri dell’Oratorio. A Barletta nella chiesa di S. Andrea il fratello Saverio, nel 1765, fece erigere un monumento in suo onore vicino alla Cappella della Famiglia Fraggianni eretta nel 1735.

Opere Consulti attinenti al Regno di Sicilia. Consulti del Regio Collaterale Consiglio. Consulti della Real Camera di S. Chiara. Consulti civili e militari. Debolezza dello spirito umano, voll. 14 Poesie greche, latine, toscane, Napoli, 1708 Notamenti del collaterale e Registri, 1725 Consulti e decreti suoi propri sopra cause ardue, tomi 3 Riflessioni sulle consulte di D. Gaetano Argenti, tomi 3 Memoria sulla città di Barletta, tomo I. De natura et vi matrimonii clandestini. De legibus tam patrii quam aliorum regnorum. 109

Prammatiche. Lettera circolare a tutti gli arcivescovi e vescovi del regno intorno al modo di procedere in cause di fede, col regio dispaccio della M. di Fer- dinando IV, diretto contro il tribunale del Sant’Ufficio della Inquisizione sulla stessa materia, Napoli, Simoni, 1761 (B C B Ap Ms G 49) Componimenti, Napoli, Stamperia Simoniana, 1763 Archivio della Regia Giurisdizione del Regno di Napoli: ristretto d’ordine regio in indice compendioso, Lisbona, Stamperia Reale, 1773 Annotazioni a diversi autori classici antichi e moderni. Proptuarioum exceptorum varii argumenti. manoscritto Lettere a B. Corsini (1739-1746), a cura di Elia Delcuratolo, Napoli, Jo- vene, 1991 p. XCVI, 671 (B C B Ap D 92) Autografi, cc. 6 (B C B Ap Ms M 69)

Studi Componimento in morte del Marchese Niccolò Fraggianni, Napoli, Stamperia Simoniana, 1763, p. CCXXVII (B D B R E 21) Carulli, Giuseppe, Elogio [funebre] del marchese Nicola Fraggianni, Napoli, Simoni, 1763, p.52 [IV], LII, tav.1 (B C B Op 27.18) Murena, Massimo, Orazione in Raccolta dei componimenti in morte del marchese Niccolò Fraggianni, Napoli, 1763 Degli Angeli, Gherardo, Delle lodi del Marchese Niccolò Fraggianni, in Orazioni funebri di Gherardo degli Angeli Minimo, Napoli, 1774 Volpicella, Lugi, Biografia di Niccolò Fraggianni, in Biografia degli ita- liani illustri, Venezia, 1841 Palermo, Francesco, Il secolo XVIII nella vita di Niccolò Fraggianni napoletano per Francesco Palermo [ segue: vita di Niccolò Fraggianni cavata dal latino di Stefano Patrizio e dispsorirn italiano], in “Archivio storico italiano”, nuova serie, Firenze (1885), p. 115-140 (B C B Ap A 3/1) Lovero, Leonardo, Biografia, in “Unione Liberale”, anno I, n. 4, 29.9.1889 (B C B Ap Ms M 69-78) Fortunato, Nicola, Il delegato della Real Giurisdizione, Niccolò Frag- gianni, e la sua posizione nei conflitti tra stato e chiesa durante la prima metà del 1700, Salerno, dattiloscritto, 1969, p. 226 (B C B Dattilo A 9)

110

Delcuratolo, Elia, Per una biografia di Niccolò Fraggianni: la giovinez- za, in “Clio” n. 2, 1971, p. 253-302 (B C B Ap U 1) Delcuratolo, Elia, Niccolò Fraggianni delegato della Real Giurisdizione, in “Clio” n. 1, 1972, p. 25-40 (B C B Ap U 1) Masella, Sergio, Niccolò Fraggianni e il Tribunale dell’Inquisizione a Napoli, Napoli, Athena Mediterranea, 1972, p. 175, tav.1 (B C B Ap T 3) Di Donato, Francesco, La segreteria del regno e Niccolò Fraggianni 1725-1733, estr. da “Archivio Storico per le province napoletane”, v.107, Napoli, Società napoletana di Storia Patria, 1989, p.247-309 Di Donato, Francesco, Stato, magistrature, controllo dell’attività ec- clesiastica: Niccolò Fraggianni nel 1743, estr. da “Archivio Storico per le province napoletane”, Napoli, Società napoletana di Storia Patria, 1993, p. 255-328

Bibliografia Repertori generali: Giustiniani II, 30; Minieri Riccio 133 e 397; D’Addosio s.v.; Villani (1904) 373, 1265, e 1091 (erroneamente Traggianni); Ferrari 319; D B I XXXIX, 580. Repertori locali: De Leon 51; Seccia 423; Loffredo II, 179; Paolil- lo 38; Vista 29; Santeramo 45; Cassandro 342; Vinella 91; Borgia 77.

111

Fuccilli, Felice Sacerdote - storico (Barletta 02.07.1771 - Barletta 16.01.1839) Figlio di Ruggero e Paolillo Maria Giuseppe. Divenuto sacerdote si dedicò allo studio di entrambi i diritti e a detta dei biografi divenne dottissimo. Fu Diacono incaricato della chiesa di S. Maria Maggiore nel 1795. Parte- cipo alla rivoluzione dl 1799 e a seguito di essa subì la prigionia. Fu Vi- cario generale a Calvi e Vicario foraneo della Curia Arcivescovile di Trani, nel 1812 aderì alla Carboneria. Di lui si sa poi che fu Cantore della Chie- sa di S. Maria Maggiore, e che scrisse parecchie opere relative alla storia locale e in particolare alla storia della chiesa locale. Alcuni suoi scritti fu- rono donati alla Biblioteca Comunale di Barletta da Francesco Saverio Vista.

Opere Ragioni intorno all’unione della dignità del primo cantorato e di dodici canonicati già ordinata nella insigne collegiale e parrocchiale chiesa di S. Maria Maggiore di Barletta, Napoli, Nobile, 1815, p.46 (B C B Ap R 107) Trattato sulla origine sulli pregressi e sulla natura delle chiese della città di Barletta, manoscritto, Napoli, 1816, cc. 239 (B C B Ap Ms I 56) Istoria delle cose ecclesiastiche della città di Barletta, manoscritto, Na- poli, 1816, cc. 240-454 (B C B Ap Ms I 56) Prosopopea o Cenno storico sulla città di Barletta Poema del cantore D. Felice Fucilli, manoscritto,1836, cc. 37 (B C B Ap Ms L 66) Istoria biografica della città di Barletta del Cantore Felice Fucilli, 1837 (secondo il Volpicella conservata da Raffaele Bonelli)

Studi De Ninno, Giuseppe, I martiri e perseguitati politici di Terra di Bari nel 1799, Bari, Pansini, 1915, p.256-257(B C B Ap E 9) Paolillo, Benedetto, Barletta nel 1799: ricordi cronistorici con un’appendice sui patrioti barlettani di quel tempo, Barletta, Dellisanti, 1921, p.74-75 (B C B Op A 240)

Bibliografia Repertori generali : Volpicella 243; Villani (1904) 382; Villani (1920) 91; Ferrari 326. Repertori locali: Vista 32; Cassandro 339; Delcuratolo 203. 112

Gabriele da Barletta Religioso (Barletta 1458 circa - Venezia 1520 circa)

Fu istruito presso il convento dei Domenicani a Barletta. Passò poi per un breve periodo a Napoli. Poi ancora a Bologna dove ebbe modo di te- nere delle conferenze nella chiesa di S. Domenico. Infine si trasferì a Fi- renze nel Convento dell’Ordine. A Brescia nel 1495 predicò nella chiesa di S. Maria delle Grazie e pubbicò per la prima volta i sui Sermoni. Fu teologo, esperto di diritto civile e canonico ed oratore eloquentissimo tanto che si fece conoscere in tutt’Italia come predicatore e riportò grandi successi per i suoi sermoni. Il suo modo di esprimersi giudicato da taluni troppo licenzioso, ma sicuramente efficace, gli assicurò la fama tanto che per lui fu coniato il detto “Nescit praedicare qui nescit barletta- re” (non sa predicare chi non sa barlettare cioè imitare le prediche di Gabriele da Barletta). Si sa che alcuni scrissero sermoni firmandosi “Ga- briele” per sfruttare il successo ottenuto dal frate. Le sue prediche furo- no stampate in venti edizioni in varie città: Parigi, Lione, Venezia, Bene- vento, a partire dalla prima del 1498 fino all’ultima del 1585. Esse rap- presentano un interessante documento sulla religiosità popolare del tempo.

Opere Sermones [quadragesimales] fratris Gabrielis Barelete, Brescia, Gia- cobbe Britannico, 11.XI.1497. got., c [4],135, (B C B Inc. 1) Sermones de Sanctis fratris Gabrielis Barelete. Brescia, Giacobbe Bri- tannico, 13.I.1498. got. , c.77 (B C B Inc.2)

Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Bar- letta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Filannino, Michelangelo, Nescit predicare qui nescit barlettare, un contributo alla conoscenza di Gabriele da Barletta (Gabriel de Brunis de Barulo), insigne predicatore domenicano del XV secolo, Barletta, datti- locritto, 1997, p. (B C B Dattilo A 76) Cappelluti, Gerardo, Caterina da Siena in alcuni “Sermones” del se- colo XV, in Atti del Congresso internazionale di studi Cateriniani Siena- Roma, 24-29 Aprile 1980, Roma, Curia Generalizia O. P., 1981, p.483- 522 (B D B Op 24.23)

113

Bibliografia Repertori generali: Toppi 102 (Gabriele Barletta della città d’Aquino); Chioccarello 190; Minieri Riccio 52; D’Addosio s.v.; Villani (1904) 106 (Barletta Ga- briele) e 1267; D B I VI, 399 (Barletta Gabriele). Repertori locali: De Leon 50; Seccia 428; Loffredo I, 432; Paolillo 21; Vista 29; Santeramo 46; Cassandro 329; Vi- nella 91.

114

Galiberti Casimiro Religioso (Barletta fine XVII sec. - Madrid 1740)

Figlio di Ciccio e Caterina Caminari divenne Frate francescano. Ben pre- sto ebbe fama di insigne predicatore e Carlo VI Imperatore d’Austria lo nominò suo predicatore. Nel 1722 pubblicò a Vienna tre sermoni quare- simali e tre prediche recitate nella Cappella Imperiale. Nel 1732 gli fu of- ferto il Vescovato di Mottola che rifiutò. Ferdinando V di Borbone ottenne da Papa Clemente XII che fosse inviato a Madrid come Inquisitore del Sant’Ufficio e lì il Galiberti morì nel 1740.

Opere Sermoni quaresimali, 1722 Prediche

Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193)

Bibliografia Repertori Locali: De Leon 50; Seccia 427; Loffredo II, 149; Cassandro 329; Vinella 95.

115

Gallo Nicola Ugo

Giornalista (Barletta 1.4.1909 - Barletta 22.9.1991) Nacque a Barletta da Francesco Paolo e Giovanna Pedone, fin da piccolo si dedicò alla musica e imparò a suonare il violino ma non divenne mai musicista professionista. A 16 anni incominciò a scrivere per un quoti- diano di Napoli, si specializzò in critica musicale e d’arte e in seguito col- laborò con altri giornali raggiungendo una posizione morale ed economi- ca di tutto riguardo. Si trasferì a Bologna il 18 febbraio 1947 per motivi di lavoro non mancando di ritornare periodicamente a Barletta per cura- re gli interessi della sua famiglia. Fece ritorno stabilmente a Barletta il 28 ottobre 1972 come dice egli stesso “un po’ per nostalgia della mia città un pò per dedicarmi alla storia barlettana”. Scrisse e pubblicò varie opere a carattere letterario ed alcune riguardanti la storia locale. Fondò una collana “Archivio di Barletta” nella quale pubblicò i suoi scritti, e una Casa Editrice la “Gazzetta della provincia” il cui fine, come si legge sul foglio di guardia di ogni sua pubblicazione è: “ospitare il meglio delle opere che illustrano l’arte, la storia e il folkrore di Barletta”. Per le sue numerose pubblicazioni e per la sua vita esemplare meritò le onorificen- ze di Cavaliere della Corona d’Italia e Cavaliere ufficiale della Repubblica d’Italia.

Opere La leggenda di Eraclio il colosso di Barletta, con disegni originali del prof. Carmine Di Rienzo, Barletta, Gallo, 1942, p. 25, ill. (B C B Op 17.54) Questo nostro difficile idioma, Processo alla lingua italiana per parlar bene e scrivere meglio, Bologna, Gallo, 1963 Lisia. Contro Diogìtone Introduzione critica diNicola Ugo Gallo, Bologna, Gallo, 1963 La Disfida di Barletta attraverso la stampa. vol.I, Barletta, Edizioni Gaz- zetta della Provincia, 1968, p. 48 (B C B Op 22.189/2) Giuseppe De Nittis attraverso la stampa vol. 1, Barletta, Edizioni Gaz- zetta della Provincia, 1971, p. 56 (B C B Op 22.189/3 B D B Op 22.4) La Disfida di Barletta e il suo monumento nazionale, Barletta, Edizioni Gazzetta della Provincia, 1972, p. 127, ill. (B C B Ap C 168) Eraclio il colosso di Barletta nella storia e nella leggenda, 2ªed, Barlet- ta, Edizioni Gazzetta della Provincia, 1967, p. 44, ill. (B C B Op 22.168) La croce patriarcale della Basilica di San Sepolcro di Barletta, Barletta, Edizioni Gazzetta della Provincia, [1982], p. 128, ill. (B C B Ap U 171) 116

La Disfida di Barletta, opera critica fondamentale Vincenzo e Antonio Gallo profili biografici, in Il Fondo Musicale Gallo della Biblioteca Comunale di Barletta, Barletta, Città di Barletta – As- sessorato alla cultura - Biblioteca comunale “Sabino Loffredo”, 1983, p.209-216, ill. (B C B Ap B 46) Omaggio all’Operetta. I personaggi, le vicende, gli autori, i commenti. Guida essenziale all’ascolto delle operette più popolari, Barletta, Edizio- ni Gazzetta della Provincia e Associazione Amici della Musica “Mauro Giuliani”, 1984, p. 87 (B C B Op. C 29) Il cornuto immaginario. Commedia in tre atti, Barletta, Edizioni Gazzet- ta della Provincia, 1989, p.59 Barletta d’ogni tempo. Enciclopedia di personaggi e avvenimenti barlet- tani, Barletta, Edizioni Gazzetta della Provincia, s. d., p. 207, ill. (B C B Ap B 283) Sorrisi alle stelle, Racconti per tutti e per nessuno. L’imaginifico D’Annunzio Studio critico Bologna. Arte, storia e turismo Nel mondo della fantasia: narrativa per la Scuola Media. Guida al D’Annunzio. Biografia essenziale. D’Annunzio uomo, artista, li- rico, narratore e drammaturgo. Repertorio critico Alfieri. Saul: Introduzione, commento e note Seneca. La dottrina morale commento e note De Nittis, in collaborazione col Prof. Francesco Rutigliano Elementi ed esercizi di grammatica italiana Il verbo e la sua coniugazione Polibio: le Storie lib. XIV, trad. Polibio: le Storie lib. XV trad. Publio Virgilio Marone:l’Eneide lib.I

Bibliografia Repertori generali: Sorrenti (1976) 276. Repertori locali: Gallo 175.

117

Gentile Francesco Poeta (Barletta secolo XVII)

Nacque a Barletta, ma si trasferì a Viterbo dove dette alle stampe le sue opere.

Opere La Memoria di Daria e Crisante di Monsignor Belley ridotta in o- pera scenica da don Francesco Gentile da Barletta, Viterbo, 1647 Li trastulli d’amore, commedia nuova di don Francesco Gentile da Barletta dedicata all’Altezza di Carlo Gonzaga, Viterbo, 1647

Bibliografia Repertori generali: Toppi 332; D’Addosio s.v.; Villani (1904) 404; Ferrari 343. Repertori locali: Vista 30.

118

Graziani Saverio Medico (Barletta inizi sec. XVIII)

Probabilmente figlio di Giuseppe, speziale, che risiedeva a Barletta nel 1754. Medico valente e ricercatore. Dopo un breve periodo di soggiorno a Napoli visse e operò nella città di Fiume, come medico primario, sicu- ramente nel 1774, dove diede alle stampe un’ opera sull’uso del mercu- rio in medicina.

Opere De usu mercuri tam interne, quam externe, Fiume

Bibliografia Repertori locali: De Leon 51; Loffredo II, 149; Seccia 433; Cassandro 345; Vinella 97 (Graziano).

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Grimaldi Giovan Paolo

Religioso (Barletta 1564 - Napoli 1641)

Entrò nella Compagnia di Gesù, fu teologo e in omaggio alla città natia scrisse la vita di S. Ruggiero Vescovo di Canne. L’ opera contiene anche una serie di notizie sulla storia della città di Barletta.

Opere Vita di S. Ruggiero Vescovo, et Confessore, Patrono di Barletta. Scritta dal R. P. Gio: Paolo Grimadi, napolitano della Compagnia di Giesu [sic] Con l’annotationi del medesimo, Napoli, Stamperia Longo, 1607, p. 146, [14], tav. 1 (B C B Ap L 6) ristampa ana- statica Cassano Murge, Peucetia, 1993, p.160 (B C B Ap D 102)

Bibliografia Repertori generali: Toppi 149 (Grimaldo); Chioccarello 344 ; Volpicella 246; D’Addosio s.p.; Ferrari 378. Repertori locali: Delcuratolo 94, 141.

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Italia Luigi

Medico – Poeta (Barletta 08.12.1823 -Barletta 1886)

Nacque da Giuseppe e Francesca Martire. Fu Sindaco di Barletta dal 6 agosto 1860 al 1862 e sotto il suo sindacato si svolse il 21 ottobre 1860 il plebiscito popolare per l’adesione di Barletta al Regno d’Italia. Si dedi- cò alla composizione di versi solo in parte pubblicati. Morì a Barletta nel 1886. Come medico pubblicò una serie di relazioni.

Opere Per l’innaugurazione del nuovo porto in Barletta il giorno 17 ot- tobre 1880 in Inaugurazione dei lavori del nuovo porto e del mo- numento a Massimo D’Azeglio, Ricordi del 17 ottobre 1880, Bar- letta, Vecchi e soci, s.d., p.63-64 (B C B Op 29.15) Discorso letto al comitato medico di Barletta nel giorno della sua innaugurazione [1 giugno 1882], Barletta , V. Vecchi e Soci, [1882], p.11,[3](B C B Ap D 12/11) Al Canonico Teologo D. Giuseppe Ciccarelli, sonetto, in Collana Poetica offerta a Giuseppe Ciccarelli Canonico Teologo, Barletta, Tip. Vecchi e soci, [1882], p. 15-19 (B C B Op 25. 221/2) Iscrizioni, in Discorso ed iscrizioni in occasione dei solenni fune- rali celebrati pei trapassati di Casamicciola nella R. Cattedrale di Barletta il dì 28 Luglio 1883, Barletta, [1883], p.15-19 (B C B Op 26.4)

Bibliografia Repertori generali: Villani (1904) 484. Repertori locali: Vista 30.

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Lattanzio Vito Antonio Medico (Barletta 30.06.1878 – Barletta 07.02.1960)

Perse i genitori in seguito al terremoto di Casamicciola nel 1883. Rima- sto orfano studiò a Prato e successivamente si laureò in Medicina e chi- rurgia. Fu primario dell’Ospedale Civile di Barletta e medico condotto. Durante l’epidemia di colera del 1910 si distense per la sua opera di as- sistenza e per questo gli fu conferito il titolo di Cavaliere Ufficiale e Be- nemerito per la Salute Pubblica. Partecipò alla I° Guerra mondiale come Ufficiale medico. Il 27 marzo 1923 fondò l’Associazione “Amici della Sto- ria e dell’Arte barlettana”, della quale fu anche Presidente, attraverso la quale si battè per la tutela dei beni culturali di Barletta producendo de- nunce, articoli sul giornale dell’associazione e tenendo vivo l’interesse dei barlettani su questi argomenti. Venne anche chiamato a presiedere la Commissione di Vigilanza della Biblioteca Comunale. Fu Commissario Prefettizio della città di Barletta dall’agosto 1928 all’agosto 1929 e Commissario prefettizio all’Ospedale Civile di Barletta dal 1948 al 195039.

Opere Valore clinico dell’albuminuria nell’influenza. Metodo curativo, casi clini- ci, Barletta, Dellisanti, 1920, p.50 (B C B Op 25.57) Alcuni tumori ovarici in speciali condizioni sono un’indicazione per l’isterectomia complementare, Barletta, 1920, p.28 (B C B Op 24.41/1) Tifo esantematico fra i prigionieri di guerra italiani rimpatriati, ricoverati nell’Ospedale Militare di riserva di Barletta, Barletta, 1920 (B C B Op 24.41/3) Relazione sanitaria per alcune malattie infettive, Barletta, 1920, p.18 (B C B Op 22.33) Le forme atipiche della meningite cerebro-spinale epidemica. Osserva- zioni cliniche, Barletta, 1921, p.48 (B C B Op 24.41/2) Per la conservazione della Sottoprefettura. Cenni storici, Barletta, Fran- cesconi, 1923, p.28 (B C B Ap D 13/3) Documentazione storica sull’importanza della città di Barletta Caput Regionis dal XII al XVII secolo, Barletta, Papeo, 1927, p.44, ill. (B C B Ap B 1/10)

39 Il profilo biografico è liberamente tratto dalla Delibera di Giunta Comunale del Comune di Barletta n. 451 del 07.09.2000 122

Di Terra Baruli antica provincia di Barletta, Barletta, Francesconi, 1928, p.92, ill. (B C B Ap D 11/5) Relazione del Commissario Prefettizio Dott. Cav. Vito Lattanzio 16 ago- sto 1928 – 16 agosto 1929, Barletta, Dellisanti, 1929, p. (B C B Ap D 13/5) Discorso pronunziato il 18 Marzo 1929 a Barletta per l’innaugurazione del Museo e Pinacoteca Comunali, in “Storia e arte”, anno I (1929), n. 1-3, p. 7-12 (B C B Ap D 9/3) Per la cittadinanza onoraria a S.E. Attilio Terruzzi, comandante il 138° Reggimento Fanteria della Brigata Barletta. Discorso

Bibliografia Repertori locali: Delcuratolo 124-127.

123

Leoncavallo Giuseppe Avvocato - Poeta (Barletta 17.12.1768 – Barletta 31.07.1814)

Nacque a Barletta il 17 dicembre 1768 da Francesco, medico, e Serafina Franceschini. Compì i primi studi presso il Convento dei Domenicani di Barletta, poi studiò diritto a Napoli, si laureò in entrambe le leggi e in- traprese l’attività di avvocato. Appartenne alla Regia Accademia Sebezia, presso la quale pubblicò numerosi saggi letterari. Sposò Raffaella Del- vecchio. Insegnò nel 1793 a Barletta lettere, storia e diritto, nel 1799 fu eletto consigliere della città ed infine Sindaco. Fu arrestato per le sue i- dee politiche e liberato nel 1801. Trascorse gli anni successivi in povertà a Barletta finchè nel 1806 non venne riabilitato e fu nominato Consiglie- re dell’Intendenza della provincia di Bari, Presidente del Tribunale di Lu- cera e corrispondente del Regio Istituto di incoraggiamento di Napoli. Essendosi ammalato gravemente ritornò a Barletta dove morì.

Opere Sogni letterari e poetici. Discorso necrologico, in Raccolta di componimenti in morte di Don Francesco Saverio Esperti di Barletta, Napoli, Orsino, 1795

Studi Bonetti, B., Elegia in morte di Giuseppe Leoncavallo, mano- scritto, c.1 (B C B Ap Ms 73) De Ninno, Giuseppe, I martiri e perseguitati politici di Terra di Bari nel 1799, Bari, Pansini, 1915, p. 320-323 (B C B Ap E 9) Paolillo, Benedetto, Barletta ne 1799 ricordi cronistorici con un’appendice sui patrioti barlettani di quel tempo, Barletta, Del- lisanti, 1921, p.57-61(B C B Op A 240)

Bibliografia

Repertori generali: Villani (1920) 121; Ferrari 406. Repertori locali: Seccia 421.

124

Loffredo Sabino Magistrato e Storico (Barletta 23.4.1828 - Napoli 24.4.1905)

Nacque da Giuseppe e Maria Gissi in Strada Forno la Piazza. Compì i primi studi nei Seminari di Andria e Trani, per poi trasferirsi a Napoli do- ve si laureò in Giurisprudenza. Fu componente di varie commissioni e- saminatrici a Napoli e fu membro del Comitato d’azione del Partito Libe- rale. Nel 1860-61 partecipò come volontario alla campagna per l’Unità d’Italia. Entrò in magistratura nel 1865 e fu giudice in varie città: Napoli, Lecce, Isernia, Salerno. Sin da giovane si dedicò alla storia e quando il 24 novembre del 1868 la città di Barletta bandì un concorso per la rea- lizzazione di una storia della città. il Loffredo vi partecipò con un’opera che gli valse un premio di 6.000 lire. Sposò a Napoli Maria Luisa Mileto nel 1869. Fu Vice-presidente e poi Presidente di vari tribunali, Consiglie- re di Corte d’Appello a Catanzaro, Potenza, Napoli nel 1872 e Consigliere di Corte di Cassazione nel 1881 a Napoli e a Roma. Il 28 gennaio 1878 tenne nella Cattedrale di Barletta un discorso per la morte di Vittorio Emanuele II. Nel 1880 si presentò alle elezioni ma non riuscì ad essere eletto, nonostante fosse stato il più suffragato di Barletta, perciò, da quel momento, si dedicò maggiormente allo studio dellla storia locale. Il 17 ottobre 1880 partecipò all’inaugurazione dei lavori eseguiti per il Por- to di Barletta tenendovi un discorso. Nel 1903 si ritirò col grado di Primo Presidente Onorario di Corte d’Appello. A lui fu dedicata la Biblioteca Comunale il 1° maggio 1905, alcuni giorni dopo la sua morte avvenuta in Napoli, a testimonianza del grande rispetto e ammirazione che Barlet- ta aveva nei suoi confronti. Fu commemorato nel 1955 in occasione del 50° anniversario della sua scomparsa e della riapertura della Biblioteca dopo un periodo di riordinamento. La figlia Maria donò alla Biblioteca Comunale di Barletta i libri del padre nonché gli appunti su cui aveva la- vorato per la sua “Storia di Barletta” che fu pubblicata nel 1893. Fu an- che terziario francescano.

Opere A Trani, in “Il novelliere”, 16.9.1857 Storia della città di Barletta, manoscritto, 1893, vol.4 (B C B Ap Ms L 70/1-4) Discorso del Cav. Sabino Loffredo, in Inaugurazione dei lavori del nuo- vo porto e del monumento a Massimo D’Azeglio, Barletta, Vecchi e so- ci, s.d., p. 15-23 (B C B Op 29.15) Storia della città di Barletta, Trani, Vecchi, 1893, vol. I-II, vol. I : p. XVIII, 442, vol. II : p. 559 (B C B Ap L 7/1-2)

125

Studi Vista, Francesco Saverio, Sabino Loffredo, in “Rassegna Pugliese” vol.XXII, (1905), n. 1-2, p. 56-57 Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Bar- letta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Cassandro, Michele, Sabino Loffredo in Regia Deputazione di Storia Patria Bollettino anno 1939, Barletta, Dellisanti, 1940, p. 21-23 (B C B Op C 162) Riapertura della Biblioteca Comunale [di Barletta] e commemorazione di Sabino Loffredo, Barletta, 1955, p. 44 (B D B Op 24.17) Cassandro, Michele, Sabino Loffredo nel cinquantennio della morte, discorso del Prof. M. Cassandro, Barletta, Rizzi e Del Re, 1955, p.15, 1 ritr.

Bibliografia Repertori generali: Villani (1904) 517; Villani (1920) 126. Repertori locali: Vista 31; Santeramo 45; Cassandro 338; Delcu- ratolo 81, 83, 104, 116; Borgia 78.

126

Marulli Girolamo Religioso - Storico (Barletta 19.11.1580 - Putignano 1650)

Appartenente all’Ordine Gerosolimitano si dedicò in modo particolare alle lettere. Fu nominato Grande Ammiraglio della Lingua d’Italia, Balio di S Stefano, Luogotenente del Gran Priorato di Capua. Ritiratosi a vita priva- ta nella sua tenuta di Putignano morì nel 1650.

Opere Vite dei Gran Maestri della Sacra Religione di S. Giovanni Gero- solimitano del comendatore fra Geronimo Marulli, Napoli, Beltra- no, 1636, p. [16], 724, [40] (B C B FA B 138) Discolpa del Cardinale Carafa.

Studi Villarosa, Marchese di, Notizie di alcuni cavalieri del Sacro Or- dine Gerosolimitano illustri per lettere e per belle arti, Napoli, 1841, p. 200-208 e 211, 215

Bibliografia Repertori nazionali: Toppi 159; Villani (1904) 583; Ferrari 448. Repertori locali: Loffredo II, 119; Vista 31; Cassandro 334.

127

Marulli Troiano Scrittore (Barletta 03.06.1774 -Napoli primi mesi del 1847)

Nacque da Paolo, comandante del Castello, e Maria Giuseppa Venusio e appartenente al patriziato barlettano col titolo di Conte. Studiò presso il Convitto dei Tolomei a Siena, poi fu a Bologna con lo zio Giacomo, in se- guito alla morte del padre. Studiò presso l’Università lettere, retorica e poesia, greco ed in seguito filosofia e materie scientifiche, ma si dedico anche privatamente agli studi letterari, potendo godere di una ricca bi- blioteca di famiglia. Approfondì anche il diritto come si addiceva ai ra- gazzi del suo rango. A 17 anni fu insignito dallo zio Giacomo dell’Ordine dei Cavalieri di S. Stefano e intraprese la vita militare. Infine si trasferì a Pisa dove completò quasi del tutto gli studi di diritto. Il 9 novembre 1795, come scrive Camillo Elefante nella sua Cronaca, tornò a Barletta dove rimase appena un anno “onde conoscer la madre e i fratelli, che stante la sollecita e lunga assenza non ancora conosceva”. Ripartì ben presto per andare a difendere gli interessi di Ferdinando I di Borbone contro le mire espansionistiche dei Francesi e nel 1796 si arruolò nel corpo dei Volontari Nobili. Nel 1799 formò un Reggimento di fanteria a sue spese e il Re lo ricompensò nominandolo Colonnello, incarico da cui il Marulli si dimise nel 1802. Fu poi a comandare il cordone sanitario in Abruzzo contro la febbre gialla che si era sviluppata a Livorno. Rinunciò nel 1806 al grado di generale offertogli dai Francesi: per questo fu im- prigionato ed esiliato e gli furono confiscati i beni. Reintegrato nell’esercito Borbonico da Francesco I, fu nominato Presidente del Se- condo Consiglio di guerra della Guarnigione della Provincia di Napoli e fu inviato nel 1837 come Comandante in Capitanata e restò nell’esercito fi- no all’inizio degli anni quaranta quando, dopo la morte del figlio, chiese di essere ricongiunto alla famiglia a Napoli. Di grande e varia cultura scrisse numerose opere storiche e politiche per cui è più noto come let- terato che non come militare. Appartenne ad alcune accademie tra cui l’Accademia Pontaniana a Napoli e l’Accademia Colombaria di Firenze. Oltre agli scritti editi lasciò molti scritti inediti alcuni dei quali furono pubblicati dopo la sua morte.

Opere Lettera del conte Troiano Marulli al signor duca di Ventignano e a Cesa- re della Valle, ambi soci Pontaniani, sopra un’antica Cappella Cristiana scoperta di fresco in Roma nelle Terme di Tito, Napoli, Trani, 1813, p. 52, ill. (B C B Op 21.59/2) Replica del conte Troiano Marulli all’analisi del D. Giambattista Gennaro Grossi intorno alla Lettera dal Marulli scritta all’Abbate Andrea sopra il

128 così detto Ordo Regalium di una iscrizione Formiana antica, Bologna, Lucchesini, 1815, p. 144 (B C B 4 D 260) Discorso storico critico sopra il Colosso di bronzo esistente nella città di Barletta del conte D. Trojano Marulli, Napoli, Coda, 1816, p. 167, tav.3 (B C B Ap A 17) La Tobiade poema morale in ottava rima, Napoli, Pasca, 1816, p. 249 Versi lirici con ritratto dell’autore, Napoli, Pasqua, 1816, voll. 2 Lettera del conte Troiano Marulli al sig. Abbate D. Giovanni Andres, Prefetto della Biblioteca Reale, sopra una lapide antica in cui si fa men- zione di un così detto Ordo Regalium letta all’Accademia Pontaniana nell’adunanza del 2 Agosto 1821. Napoli, Trani, 1813, p.60 (B C B Op 18.54/2) La nuova poetica, ossia quattro discorsi accademici della eccellenza del- la poesia, dei veri generi della medesima, dell’Anacreontica e della tra- duzione di Anacreonte fatta dal signor don Saverio de Rogatiis con altra traduzione di ventiquattro Odi scelte di Anacreonte, Napoli, Raimondi, 1820 La favella si può restituire ai muti. Idee del conte Troiano Marulli al chiarissimo professore di anatomia D. Antonio Nanula. Napoli, Pasca, 1821, p. 64 (B C B Op 18.54) Replica alla critica del Dottor Margheri contro la lettera del Marulli al professor Nanula sulla posssibilità di rendere la favella ai muti, Napoli, Coda, 1822 Elogio funebre, Napoli, Sangiacomo, 1823 Esame diplomatico storico sulla lettera di Areo Re di Loconia ad Onia Secondo Sommo Pontefice Ebreo, parte I e II, p. 94 e 152, Napoli, Pa- squa, 1835 Elogio funebre di Maria Cristina di Savoia Regina delle due Sicilie pia, augusta, clemente, Napoli, Criscuolo, 1836, p.23 Relazione del miracolo avvenuto nella statua della SS. Vergine sotto il titolo dell’ Addolorata di Foggia, che si venera nella chiesa di S. Giovan- ni Battista, fatta a questa Curia di Troia da Troiano Conte Marulli, Napo- li, Gabinetto bibliografico e tipografico dell’Ancora, 1837, p. 24 (B C B Op 22.44)

129

Divinazione filologica sul Filocopo di Boccaccio. Napoli, Pasca, 1844, p. 52 (B C B Op 21.59) Se il bello sia definibile. Lettera del conte [...] al sig. Marchese don Car- lo de Ribas, ambi soci pontaniani, Napoli, Avallone, 1845, p. 48 (B C B Op 22.44/2) Osservazione su’ fatti militari di Annibale e dei romani a Canne, inedita letta alla Accademia Pontaniana, 1848 Elogio del Cav. Antonio Nanula, in “Rendiconto della tornata dell’Accademia Pontaniana”, Napoli, 1853 Cronica di Barletta, in “Notizia de’ lavori dell’Accademia per l’anno 185 nel Rendiconto delle tornate dell’Accademia Pontaniana del 1855”, Na- poli, 1855, p.214 Versi lirici, Napoli, Pasca Storia della casa Marullo. I puritani o la felicità dei tempi nostri. Battaglia di Canne.

Studi Ruggiero, Marina Via Troiano Marulli: l’ufficiale poeta, in “Il Fieramo- sca”, anno XXI, n.5 (maggio 1994), p.9 (B C B Per 31/13)

Bibliografia Repertori generali: Giucci 277; Volpicella 254; D’Addosio s.v.. Repertori locali: Villani (1904) 583; Ferrari 448; Seccia 421; Lof- fredo II, 225; Paolillo 55; Vista 29; Santeramo 44; Cassandro 334; Delcuratolo 154.

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Mauro Michele Medico (Barletta 6.10.1843 – 20.4.1901)

Nacque da Francesco e Maria Rosa Alboreo in Strada S. Maria. Frequen- tò la Scuola magistrale maschile di Barletta e ottenne la patente di Mae- tro elementare. Sposò Maria Giuseppa Binetti. Dal 1871 fu medico co- munale di Trinitapoli e delegato dell’Associazione Nazionale Medici co- munali per il Circondario di Foggia Si occupò dello studio delle malattie che interessano le nostre popolazioni e nell’opera Igiene, sanità e topo- grafia di Barletta suggerisce i rimedi per allontanarle e debellarle. E’ un libro particolarmente apprezzabile perché dà una serie di notizie relative alla città riguardanti commercio e industria.

Opere Riflessioni sul cholera morbus asiatico epidemico. Osservazioni di chirurgia pratica, Trani, 1867, p. 40 (B C B Op 22.93) Lettere di diagnostica chirurgica, Napoli, Pasquale, 1869 Riflessioni pratiche intorno al servizio sanitario comunale di Trini- tapoli, Barletta, Vecchi, 1876 Topografia medico igienica del comune di Trinitapoli in provincia di Capitanata compilata per cura del Dottor Michele Mauro di Barletta, Barletta, Vecchi e soci, 1879, p. 114, [2] (B C B Ap O 23) Della statistica delle cause di morte. Studio intorno alle malattie locali [di Trinitapoli] del dottor Michele Mauro di Barletta, Giovi- nazzo, Tip. Del Reale Ospizio, 1880, p. [10], 92, [4] (B C B Ap O 113) Vegliamo! Considerazioni intorno alla profilassi e cura del colera vero in ispeciale rapporto alla città di Barletta per Michele Mauro, Trani, Vecchi e C., 1893, p. 29 (B C B Ap B 2/3) Influenza, meningite cerebro-spinale epidemica. terribile ricor- renza del 1893 in Barletta per Michele Mauro, Trani, Vecchi e C. , 1894, p. 24 (B C B Ap C 5/9) Igiene, sanità e topografia di Barletta nel 1894. Relazione per Michele Mauro, Trani, Vecchi, 1895, p. 152, [2] (B C B Ap O 168)

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Igiene e sanità della città di Barletta nel 1895. Relazione del dot- tor Michele Mauro U. S. all’ ill.mo signor medico provinciale di Bari cav. dr. Igino Pampana, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1896, p. 40 (B C B Ap D 5/11) Igiene e sanità della città di Barletta nel 1896. Relazione dell’ufficiale sanitario dottor Michele Mauro all’ill.mo signor medi- co provinciale di Bari, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1897, p. 41 [3] (B C B Ap B 3/1) Brevi considerazioni sulle condizioni igieniche e sanitarie di Bar- letta dal 1897 al 1900 in particolar rapporto ai servizi pubblici per l’ufficiale sanitario dottor Michele Mauro, Trani, Paganelli, 1901, p. 34 (B C B Ap D 12/13)

Studi Pochi riscontri fra i tanti pervenuti dopo la pubblicazione della re- lazione igienico sanitaria e topografica della città di Barletta nel 1894, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1896, p. 11 (B C B Ap D 5/5) Riscontri s.l., s.t., [1897], p. 15 (B C B Ap B 1/5) Di Biase, Pietro, (a cura di) Michele Mauro Topografia medico igienia del comune di Trinitapoli, Trinitapoli, Società di Storia Pa- tria per la Puglia, 1993

Bibliografia Repertori generali: Villani (1904) 603. Repertori locali: Vista 31; Delcuratolo 193.

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Monterisi Ignazio Vescovo (Barletta 06.10.1860 – Barletta 17.02.1913)

Nacque da Angelo e Maria Dicorato. Divenne sacerdote il 21 settembre 1884. Fu Direttore di S. Giovanni di Dio e del Monte di Pietà, Canonico della Cattedrale e Rettore del Seminario. Fondatore della chiesa dell’Immmacolata e dell’Istituto S. Giuseppe, fu consacrato Vescovo di Marsico e di Potenza il 24 aprile 1900, carica che mantenne fino al 1913. A Montecassino fu professore di teologia e Rettore del Seminario ester- no. A Castellammare di Stabia fu Vicario Generale. Ammalatosi, prema- turamente morì a Barletta a soli 52 anni.

Opere Per la nuova chiesa dell’Immacolata nel nuovo rione detto di S. Nicola in Barletta, Barletta, Dellisanti, 1897, p.18 Il Capitolo Cattedrale di Barletta e il Patronato scolastico, Barletta, Dellisanti, 1898, p.112 (scritto col fratello Nicola) Il mio primo saluto e la mia prima benedizione Prima lettera pastorale di Mons. Ignazio Monterisi Vescovo di Marsico e Poten- za, Barletta, Dellisanti, 1900, p.19 (B C B Op 24.149/1) Lettera circolare di Mons. Ignazio Monterisi Vescovo delle due chiese unite di Marsico e Potenza, Potenza, Garramone e Mar- chesiello, 1900, p.11 ( B C B Op 21.55/2) Estensione del Giubileo, peccati, riparazioni e propositi sociali. Lettera pastorale di Mons. Ignazio Monterisi Vescovo di Marsico e Potenza per la Quaresima del 1901, Potenza, Garramone e Mar- chesiello, 1901, p.24 (B C B Op 24.149/2) Giubileo Pontificale del nostro Padre Leone XIII. Lettera pastorale di Mons. Ignazio Monterisi Vescovo di Marsico e Potenza. Quare- sima del 1902. Potenza, Garramone e Marchesiello, 1902, p.23 (B C B Op 24.149/3) Riapertura del nostro Seminario Diocesano ed educazione del novello clero. Lettera pastorale di Mons. Ignazio Monterisi Vesco- vo di Marsico e Potenza, Potenza, Garramone e Marchesiello, 1903, p.23 (B C B Op 24.149/4)

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Riapertura del nostro Seminario diocesano, Giubileo dell’Immacolata, Pio IX e i suoi “Motu proprio” principali. Lettera circolare di Mons. Ignazio Monterisi alle sue Diocesi di Marsico e Potenza 15 Agosto 1904, Roma, Scuola tipografica Salesiana, 1904, p.24 ( B C B Op 19.35) I protestanti a Potenza. Potenza, Garramone e Marchesiello, 1907, p.35 ( B C B Op 18.25) Quaresima dell’anno 1907 . Lettera pastorale di Mons. Ignazio Monterisi Vescovo di Marsico e Potenza, Barletta, Dellisanti, 1907, p.55 (B C B Op 24.149/5) Il Socialismo e la Religione, la Morale, la Società, secondo i detti dei più rinomati socialisti, Potenza, Garramone e Marchesiello, 1907 Traduzioncella in versi del mirabile e affettuoso poemetto di S.Casimiro scritto in onore de la Vergina Madre. Potenza, Garra- mone e Marchesiello, 1910, p.39 ( B C B Op 18.37) Lettera aperta di Monsignor Monterisi alla cittadinanza di Barlet- ta, in “Il Buon Senso”, anno IX, (1910), n. 1 (B C B Per. 53.19.2) Quaresima dell’anno 1911. Parafrasi del Salmo LXXXIII Il Vescovo di Marsico e Potenza al clero e al popolo delle sue dioce- si, Potenza, Garramone e Marchesiello, 1911, p. 28 (B D B Op 21/9)

Studi Di Leo, Adriana, Catechesi ed impegno civile di Ignazio Monte- risi in Basilicata (1860-1913), Napoli, Roma, [1990], p.201

Bibliografia Repertori locali: Vista 33; Santeramo 45.

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Monterisi Nicola Vescovo (Barletta 21.05.1867 – Salerno 30.03.1944)

Fratello di Ignazio nacque in Strada Porta Reale, appartenne ad una fa- miglia estremamente religiosa. Studiò inizialmente presso il Seminario di Bisceglie, dove compì gli studi ginnasiali, poi a Bari dove conseguì la li- cenza nel 1886. A Roma frequentò il Seminario Vaticano e conseguì le lauree in Teologia e in Diritto nel 1895 e in Lettere nel 1897. Ordinato sacerdote celebrò la prima messa a Barletta in S. Giovanni di Dio il 15 agosto 1893. Fondò e diresse a Barletta il quindicinale “Il Buon Senso” nel 1902 e vi scrisse vari articoli di politica, religione, amministrazione, filosofia. Insegnò dogmatica nei Seminari di Trani e Bari e fu nominato primo parroco della chiesa del Santo Sepolcro nel 1908, carica che man- tenne fin quando fu consacrato Vescovo; fu anche canonico teologo della Cattedrale. Si prodigò per l’assistenza ai colerosi nel 1910. Fu Vescovo di Monopoli dall’ 8 settembre 1913 al 1919, Arcivescovo di Chieti dal 1920 al 1929 scrisse vari articoli sul Bollettino Diocesano. Infine fu Arci- vescovo di Salerno dal 1929 al 1944. Si distinse per la preparazione cul- turale e per lo zelo religioso. Morì a Salerno nella Pia Casa di ricovero dei vecchi e lasciò cinque quaderni di diario inediti. Fu sepolto nella Catte- drale di Salerno.

Opere Il Capitolo Cattedrale di Barletta e il Patronato scolastico, Barlet- ta, Dellisanti, 1898, p.112 (scritto col fratello Ignazio) Le difficoltà dell’Azione Cattolica nel Mezzogiorno d’Italia, Napoli, Calvi, 1902 Leggenda e realtà intorno a S. Ruggiero, Vescovo di Canne e Patrono di Barletta, Trani, Laghezza, 1905, p. 134, [2] (B C B Ap V 7) La Madonna dello Sterpeto, in “Il Buon Senso” 27.5.1906 Orazione di S. E. Monsignor Don Nicola Monterisi vescovo di Mo- nopoli (Bari) per le solenni funebri onoranze di Mons. Don Pa- squale Picone vescovo di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi, Molfetta, 1917, p.17, ft. (B C B Op 27.8) Intorno al nuovo Codice Ecclesiastico, Bari, Laterza, 1918 Notificazione dell’Episcopato Pugliese al Clero della Regione, Bari, Trizio, 1919 Prima lettera pastorale alle sue nuove diocesi, Barletta, Dellisan- ti, 1920, p.16 (B C B Op 19.36) 135

Clero e Azione Cattolica nel Mezzogiorno d’Italia, in “L’Ordine”, (1923) Presentando al Clero ed al Popolo della Regione Abruzzese gli At- ti del I Concilio Plenario, Chieti, Jecco, 1925 L’Azione Cattolica nella Diocesi di Chieti e Vasto, Chieti, Jecco, 1925 L’Anno Santo. Che cosa è , e che dobbiamo fare noi, Chieti, Jec- co, 1925 Sinodo diocesano teatino. Primo dopo la pubblicazione del codi- ce, celebrato nei giorni 22, 23 e 24 luglio 1926 nella metropoli- tana di Chieti da Mons. Nicola Monterisi per le Diocesi di Chieti e Vasto, Casalbordino, Tip. N. De Arcangelis, 1926, p. 102 (B C B Ap A 20) Per l’ingresso nelle sue diocesi, Barletta, Dellisanti, 1929, p. 23 (B C B Op 21.10) Le origini della dignità primaziale dell’Arcivescovo di Salerno, Na- poli, Barca, 1934 Per il Giubileo del Canonico Don Raffaele Dimiccoli direttore del nuovo Oratorio S. Filippo Neri: 30 luglio 1911-1936, Barletta, Rizzi e Del Re, 1936, p.38, ill. Curiosità storiche, in Celebrazione della Disfida di Barletta 13 febbraio 1937- XV, Barletta, Dellisanti, [1937] p.22 (B D B Op 43.2) Dell’epoca in cui vissero i Santi Riccardo e Ruggiero. Brevi rilievi sullo studio critico di Mons. Riccardo D’Azzeo intitolato:“Andria nel 1° millennio e il Gargano nel V secolo”, Barletta, Dellisanti, 1938, p.39, [1] (B C B Ap. N 83) S. Ruggiero Vescovo di Canne e patrono di Barletta. Studi e do- cumenti intorno all’epoca in cui visse e intorno al suo culto, (con S. Santermo), Barletta, Dellisanti, 1939, p. IV, 195, [1] (B C B Ap B 10) Sinodo Diocesano Salernitano, primo dopo la pubblicazione del Codice, celebrato nei giorni 10, 11 e 12 settembre 1941 nella Primaziale di Salerno da Mons. Nicola Monterisi Arcivescovo

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Primate per le diocesi di Salerno e Acerra, Salerno, Tip. Spada- fora, 1941, p. 157, [3] (B C B Ap A 21) Come sono sorti i seminari regionali. Numero Unico per l’inaugurazione del Seminario di Salerno, 1932 Sosteniamo il nostro popolo, in “Bollettino del Clero”, n.4, 1941, Salerno, Spadafora, p.29 (B C B Ap N 169) Lettera, in In memoria Spiridione Sernia, Barletta, Dellisanti, 1941, p.11 (B D B R E 12) Medius vestrum, stetit quem vos nescitis, in “Bollettino del cle- ro”, 1943, Salerno, Spadafora, p.19 Trent’anni di episcopato. Moniti ed istruzioni, Isola del Liri, Pisa- ni, 1950, p. XXX, 573 (B D B R E 9) Pensieri e appunti: Magia e popolo nelle esperienze di un vesco- vo meridionale, a cura di Gabriele De Rosa, in “Archivio italiano per la storia della pietà”, vol. VI, 1970, [Roma], p.403-491 (B C B Op 35.10) Trent’anni di Episcopato nel Mezzogiorno (1913-1944) memorie, scritti editi ed inediti, a cura di Gabriele De Rosa, Roma, A.V.E., 1981, p.420 (B C B Ap D 57)

Studi Balducci, Antonio, Cenni biografici in Trent’anni di episcopato. Moniti ed istruzioni, Isola del Liri, Pisani, 1950, p. XXX, 573 (B D B R E 9) Crisci, Generoso, L’Arcivescovo Nicola Monterisi dopo vent’anni, Salerno, Tip. F.lli Di Giacomo, 1964, p. 48, [4], 1 ritr. (B C B Op 24. 74/2 e B D B Op 24/19) Moscato, Demetrio, In memoria di Mons. Nicola Monterisi nel ventesimo anniversario della morte. Notificazione dell’Arcivesco- vo primate al clero e ai fedeli , Salerno, Grafica Di Giacomo, 1964, p. 16 (B C B Op 24.74/1) Monsignor Nicola Monterisi in memoriam, Roma, Tip. So. gra. Ro, 1973, p. 58, 1 ritr. (B C B Op 25.269) Borraro, Pietro, A trent’anni dalla morte di Mons. Nicola Mon- terisi, Arcivescovo Primate di Salerno, dattiloscritto, [1974] , p.36 (B C B Op A 21)

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L’opera del Vescovo Monterisi in Puglia, Tesi di laurea Facoltà di Lettere e Filosofia. - Università degli studi di Bari -, anno acca- demico 1975-76, p. 147 (B C B Dattilo B 1) Cestaro, Antonio, Monterisi Nicola in “Dizionario storico del movimento cattolico in Italia”, vol. II, Casal Monferrato, 1982, p.396-398 Crisci, Generoso, Il cammino della chiesa salernitana nell’opera dei suoi Vescovi ( sec. V - XX), Napoli - Roma, L E R, 1984, p. 386 ( B D B 9 D 4/4) Spera, Salvatore (a cura di) , Chiesa e spiritualità di Nicola Monterisi nel mezzogiorno. Atti della IV Primavera di Santa Chia- ra, Biblioteca Diocesana “Pio IX”, Barletta, 6-10 aprile 1984, Ro- ma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1985, p. 140 (B C B Ap B 144 ) Spera, Salvatore, Situazione e spiritualità del clero meridionale nel pensiero e nell’azione di Nicola Monterisi, in Cristianesimo e chiesa locale, Primavera di Santa Chiara 1981- 1984, Roma, Edi- zioni Vivere in, 1986, p. 61-91 (B C B Ap B 143) Fino Antonio, Palese Salvatore, Robles Vincenzo, Nicola Monterisi in Puglia, Galatina, Congedo 1989, p. 450 (B C B Ap. B 264) Fino, Antonio, Cattolici e mezzogiorno agli inizi del ‘900: “Il Buon Senso” di Nicola Monterisi,Galatina, Congedo, 1989, p.200 Lattanzio, Sabino, Monsignor Nicola Monterisi: l’opera e la fede in “Tentativo”, n.4, 1994 (B C B Per 30/33) Cestaro Antonio a cura di, Nicola Monterisi Arcivescovo di Sa- lerno 1929-1944. Atti del Convegno, Salerno 27-28 Maggio 1994, Roma, Edizioni di Storia e letteratura, 1996

Bibliografia Repertori generali: Villani (1920) 146; Chi è (1931) 508; Chi è (1936) 661; Sorrenti (1957) 95; Sorrenti (1976) 405. Repertori locali: Cassandro 331; Delcuratolo 88, 142, 146; Borgia 78.

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Nanula Antonio Medico (Barletta 06.06.1780 - Napoli 08.02.1846)

Nacque a Barletta da Giuseppe Fedele e Arcangiola Binetti. Fu istruito presso il Collegio dei Padri Domenicani fino alla età di 19 anni, poi fu mandato a Napoli dove iniziò gli studi di chirurgia che continuò a Pavia presso l’Università con illustri professori quali Antonio Scarpa, valente chirurgo lombardo, e Alessandro Volta. In due anni riuscì a conseguire la laurea in Medicina e Chirurgia ed entrò per concorso all’Ospedale S. Spirito di Roma. Raggiunta la fama, fece ritorno a Napoli nel 1807 e o- però nell’Ospedale di S. Francesco fuori Porta Capuana, dove realizzò un Gabinetto di Anatomia patologica e comparata e organizzò lezioni per i suoi discepoli. Fu in quel periodo che il Nanula per migliorare le sue le- zioni pensò di organizzare una collezione, avveniristica per quei tempi, di “esemplari” anatomico-patologici perché servivano a poco i disegni o le riproduzioni in cera usate fino a quel momento. Particolarmente im- portanti ad esempio sono gli esemplari di feti di varie grandezze e di ar- terie che successivamente donò, in numero di 570, (conservati in alcool o disseccati) all’ Università di Napoli. Ferdinando II lo ricompensò di quel dono nominandolo professore dell’Università, Direttore del Gabinetto e lo insignì dell’Ordine di Francesco I. Appartenne a molte Accademie italiane e straniere. Morì a Napoli l’8 febbraio del 1846 lasciando i suoi averi ai parenti barlettani e ai poveri di Pavia e Milano.

Opere Intorno ad un aneurisma sull’orecchio sinistro. Cenni del Cavalier Anto- nio Nanula, estr. da “Filiatre- Sebezio”, fasc.62, vol. XI, anno VI, s.d., p.7 (B C B Op 21. 92) Sull’organo e senso dell’odorato, 1805 Sul meccanismo della voce umana e degli altri animali, 1806 Cenni su di un cane mostruoso, Napoli, 1833 Elenco degli oggetti di Anatomia umana e comparativa. Napoli, Gabi- netto Bibliografico e tipografico, 1834, p. 70 (B C B Op 24. 218) Lettera del cav. Antonio Nanula al chiarissimo abate Alessandro Casa- no, “Giornale letterario”, n.CCI, (1839), p. 15 (B C B Op 21. 92/ 2)

Studi Omaggio funebre alla memoria del cav. Antonio Nanula fondatore del gabinetto di anatomia descrittiva epatologica e comparata nella Univer- sità degli studi, Napoli, 1846

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Sterlich, Cesare, Commemorazione di persone ragguardevoli manca- te alle Due Sicilie dal 3 novembre 1846. Anno terzo, Napoli, 1846, p. 22-24 Flauti, Vincenzo, Articoletto necrologico di Antonio Nanula, in “Rendiconto delle adunanze e de’ lavori dell’Accademia delle scienze, sezione della Società Reale Borbonica di Napoli”, tomo V, Napoli, 1846 Marulli, Troiano, Elogio del Cav. Antonio Nanula. letto all’Accademia Pontaniana, in “Rendiconto delle adunanze e dei lavori dell’Accademia delle scienze, sezione della Società Reale Borbonica di Napoli”, tom. V Napoli, 1846 Navarro, G. - Scafati, F. A., Omaggio funebre alla memoria di Antonio Nanula, Napoli, 1846 Il testamento del Cav. Antonio Nanula eseguito da Gaetano Navarra e Francescantonio Scafati, Napoli, Coster, 1846, p.105 Necrologia del Cavalier Antonio Nanula, in “Annali civili del Regno delle Due Sicilie” vol. XL Napoli, 1846, p.183-185 Necrologia del Cavalier Antonio Nanula, in “Atti del Regio Istituto d’Incoraggiamento alle scienze naturali di Napoli”, Napoli, 1847, tom. VII, p.441-443 (B C B Per A 60) Flauti, Vincenzo, Elogio di Antonio Nanula. In “Atti della reale Acca- demia delle scienze, sezione della Società Reale Borbonica” , vol. VI, p. XLIII - XLVIII, Napoli, 1851 Ruggiero, Marina, Via Antonio Nanula medico generoso e geniale, anno XXI, n.3 (marzo 1994), p.9 (B C B Per 31/13)

Bibliografia Repertori generali : Villani (1904) 666; Ferrari 487. Repertori locali: Seccia 434; Loffredo II, 223; Paolillo 67; Vi- sta 29; Santeramo 44; Cassandro 346; Vi- nella 99.

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Paolillo Benedetto Bibliotecario - Storico (Barletta 12.1.1844 - Barletta 1.3.1929)

Nacque a Barletta da Ignazio e Ippolita Tupputi. Non essendoci scuole pubbliche il Paolillo studiò inizialmente presso scuole private come quella del Rispoli e poi alla scuola del Notaio Velasquez, esperto di storia locale. A causa delle precarie condizioni economiche della famiglia dovette in- terrompere gli studi e a 15 anni trovò lavoro presso l’amministrazione dei dazi dei cereali, fino al 1866, anno in cui riuscì a conseguire il dilo- ma presso la scuola normale di Bari. A causa di gravi problemi alla vista, collegati a una grave forma di morbillo contratto da bambino, un medico gli suggerì, non potendo più leggere i libri, di venderli e così nel 1868 Paolillo aprì una libreria, in Corso Garibaldi al n.115, che portò avanti per 28 anni. La libreria del Paolillo, la terza aperta in Puglia, divenne se- de di incontri tra studiosi e importante luogo di diffusione della cultura. Paolillo nel 1870 vi intraprese anche l’attività editoriale e pubblicò varie opere. Nel 1884 sposò Elena Bricco. Contemporaneamente scrisse nu- merosi articoli di argomento storico per vari giornali e si conquistò un posto di rilievo nella società barlettana tanto che il Sindaco dell’epoca, Francesco Paolo De Leon, gli chiese di curare la voce “Barletta” da inse- rire nella guida commerciale di Puglia del 1886 di Domenico Mele. Nel 1896 Paolillo chiuse la libreria e fu nominato bibliotecario della Biblioetca comunale di Barletta di cui compilò il catalogo secondo le leggi bibliogra- fiche. Fu anche Direttore del Museo civico che riordinò provvedendo all’inventariazione e alla realizzazione di appositi scaffali per mettere in mostra il materiale posseduto. Scrisse anche articoli per vari giornali pu- gliesi e nel contempo egli si dedicò a scrivere opere riguardanti la storia della città oltre che una memoria sulle biblioteche barlettane. Nel 1923 venne fondata a Barletta l’Associazione degli Amici della storia e dell’arte e a ragione Paolillo ne fu nominato Presidente onorario per l’attività da lui svolta. Nel 1924 chiese all’Amministrazione comunale di essere collo- cato a riposo ma di fatto continuò a lavorare finchè non lo colse la morte il 1 Marzo 1929. Dice di lui Anna Cassandro “Al sacro fuoco dell’amore per le patrie lettere si congiunse sempre nell’animo di Bendetto Paolillo l’amore per la patria e la libertà. Quest’amore scaldò il cuore e l’intelletto di quanti lo conobbero è vivo e palpitante nelle pagine delle sue opere”.

Opere Lettera a Carlo Cafiero, in “La Plebe”, 8.3.1873 Ermengarda, fantasia in “Unione democratica”, Barletta, Vecchi e soci, 1879 (B C B Per 53/1)

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Barletta in Mele, Domenico, Annuario Pugliese Edizione 1884, Foggia – Napoli, Pollice – Aniello, 1884, p.125-136 (B C B Ap C 9) Le nostre glorie, in “La zanzara”, 1889, febbraio (B C B Per 53/16) Angelo Raffaele Lacerenza (cenni biografici), Barletta, Dellisanti e Giannone, 1894, cc.[2] (B C B Ap Q 204) Origine della Disfida di Barletta in “La Zanzara”, 1888 (B C B Per 53/16) La Cattedrale di Barletta in “L’Unione Liberale”, 1889 Le biblioteche barlettane. Memoria di Benedetto Paolillo, Barlet- ta, Dellisanti e Giannone, 1896, p. 37, [3] (B C B Ap O 121) I nostri grandi in “Il cittadino pugliese” (B C B Per 53/3) I nostri grandi. Biografie d’illustri barlettani, Canosa di Puglia, Paulicelli, 1901, p. 114, [2] (B C B Ap A 8/15) Ignazio Napolitano. Cenni biografici scritti da Benedetto Paolillo, Barletta, presso l’autore, (Trani, Tip, Paganelli), 1902, p. 26, 1 ritr. (B C B Ap R 117) Narrazione storica della Disfida di Barletta, IV° centenario, Bar- letta, Tip. Papeo, 1903, p. 45, [3] (B C B Ap N 157) Il patrizio Stefano Pappalettere sotto i regni di Federico II e Manfredi degli Hoenstaufen. Note storico biografiche, Barletta, 1904, p. 44, tavv.3 (B C B Op 30.2) Archeologia, in “La protesta”, giugno 1904 (B C B Per 53/2) La setta dei carbonari di Barletta e una sentenza di morte dell’anno 1822. Frammenti cronistorici, Barletta, A. Paolillo (Tra- ni, Paganelli), 1907, p. 148 (B C B Ap T 10) La Necropolis di Bardulos, in “Il Fieramosca”, gennaio 1909 (B C B Per 53/4) Il civico Museo di Barletta. Appunti archeologici, Martina franca, Ippolito, 1910, p. 32 (B C B Op 24.52 e B D B Op 24.21) Il Castello, in “L’Italia Maridionale”, giugno 1912 Barletta alla mostra storica di Bari: la storia di una bandiera, in “Il Corriere delle Puglie”, 25.7.1913 (B C B Per 53/1)

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Murat e l’esercito Napoletano, in “Corriere delle Puglie”, 05.05.1913 (B C B Per 53/1) Per la mostra storica di Bari: i ricordi dei patrizi Pappalettere, in “Il Corriere delle Puglie”, 4.09.1913 (B C B Per 53/1) Per la mostra storica di Bari: Il ricordo del pittore De Nittis, in “Il Corriere delle Puglie”, 27.08.1913 (B C B Per 53/1) Per la mostra storica di Bari: Una medaglia aragonese coniata a Barletta, in “Il Corriere delle Puglie”, agosto 1913 (B C B Per 53/1) Il quindici Maggio 1848 visto da quest’ altra riva, in “Corriere delle Puglie”, 31.05.1914 (B C B Per 53/1) Una Università pugliese del secolo XVI, in “Il Buon Senso, 1915” (B C B Per 53/19) Una strana poesia sul supplizio di Agesilao Milano, in “Il Mattino”, Dicembre 1915 Un episodio storico del 1799 a Barletta: la strage dei Terlizzesi, in “Corriere delle Puglie” Settembre 1916 (B C B Per 53/1) I Filadelfi, reminiscenze storiche in “Corriere delle Puglie”, Luglio 1916 (B C B Per 53/1) Massimiliano d’Austria, Juarez e Garibaldi, in “Corriere delle Pu- glie”, aprile 1916 (B C B Per 53/1) La cuffiara di Paisiello fu scrittta a Barletta, in “ Il Buon Senso”, luglio 1916 (B C B Per 53/19) Gli ufficiali del Colonnella Rusciani trucidati alla Madonna del pet- to, in “Corriere delle Puglie”, dicembre 1916 (B C B Per 53/1) I processi politici di Barletta negli anni 1848 -49-50, raccolti ed annotati da Bendetto Paolillo, Barletta, Dellisanti, 1917, p. 76 (B C B Ap O 50) L’origine dell’inno a Garibaldi, in “Corriere delle Puglie”, luglio, 1917 (B C B Per 53/1) Come fu scoperta la colonna Traiana di Canne, in “Avvenire delle Puglie”, n.121, Maggio 1918 Nel terzo anniversario della nostra guerra, in “L’Avvenire delle Puglie”, maggio 1918

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Il Sedile del Popolo e il Colosso Eraclio di Barletta, in Il Mattino”, febbraio 1919 I combattimenti navali nel porto di Barletta, in “Il Buon Senso”, 1919, n.1; n.3 (B C B Per 53/19) Un villino storico del tenimento di Barletta, in “ Il Mattino”, feb- braio, 1919 Ancora sul Sedile del Popolo, in “Il Buon Senso” maggio 1919, Luglio 1920 (B C B Per 53/19) Una beffa a Ferdinando II la sera del suo onomastico del 1848, in “Corriere delle Puglie”, 14.05.1920 (B C B Per 53/1) La festa dei Carbonari di Barletta, in “Corriere delle Puglie”, set- tembre 1920 (B C B Per 53/1) Barletta nel 1799: ricordi cronistorici con un’appendice sui pa- trioti barlettani di quel tempo, Barletta, Dellisanti, 1921, p.80 (B C B Op A 240) I nostri monumenti: il Palazzo Della Marra, ora del signor Ceci Donato, descritto ed illustrato da Bendetteo Paolillo, Barletta, Dellisanti, 1922, p. 18, tavv. 2 (B D B Op 25.28) Zaza folclore barlettano, in L’Ordine”, novembre 1922 Per Carlo Cafiero, in “L’Ordine”, agosto 1922 Garibaldi e l’Internazionale, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 30.06.1922 Il Sottointendente Santoro e la polizia carbonica, in “Corriere del- le Puglie”, Agosto 1922 (B C B Per 53/1) A Maccariedd, in “L’Ordine”, settembre 1922 A Roma ci siamo e ci resteremo, in “L’Ordine”, settembre 1922 Lettera aperta per nomi alle vie di Barletta, in “Il Buon Senso”, novembre 1922 (B C B Per 53/19) Una lapide monumentale trovata a Canne, in “Il Mattino”, Set- tembre 1923 I distici di Federico II di Svevia in dileggio delle città di Puglia (Confronti storici), Bari, Casini e f., 1924, p. 19 (B C B Op 21.44) Raione da Bari, in “ La Gazzetta di Puglia”, 30.01.1924

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Una lapide trovata a Canne che ricorda la battaglia di Annibale. Giudizi d’un generale del genio dell’ex esercito napoletano. Me- moria di Benedetto Paolillo, Roma, Tip. Russo, 1925, p. 22 (B C B Op 23.57) Un documento inedito sulla Disfida di Barletta, in “L’Ora”, n.3-4, 1925 La morte di Maria Sofia di Baviera ultima Regina di Napoli, in “Puglia”, anno II, 1925 n.1-6, p.59-67 (B C B Ap Q 13) La Disfida di Barletta nelle scuole primarie, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 31.07.1926 Il Tenente Generale Camillo Boldoni comandante della “Brigata Puglia”. Ricordi della sua vita narrati da Benedetto Paolillo, Bar- letta, Dellisanti, 1926, p. [4], 20, [4] (B C B Ap A 4/13) Smarrita! Racconto dal vero, Roma, Russo 1926, Barletta nel 1860. Reminiscenze di Benedetto Paolillo, Barletta, Dellisanti, 1928, p. 64 (B C B Ap A 4/19) La festa militare a Barletta per i decreti della Legion d’Onore, in “La Gazzetta di Puglia”, 01.07.1926 Barletta nel Risorgimento nazionale (brani di storia contempora- nea, in due volumi). La bandiera del 9° Reggimento Garibaldini a Bezzecca La festa a Barletta del 20 Settembre 1870 Consegna della Legion d’Onore a due barlettani militanti nell’Esercito francese avvenuta in Barletta il 1813 Per il ritrovamento di un vaso antico La testa marmorea di Aristide Una sculura greca che potrebbe essere dei tempi di Fidia Juno Gabina Sull’identità del Sindaco di Barletta nell’anno della Disfida

Studi Tammeo, Carlo, L’opera storica di Benedetto Paolillo in “Il Cor- riere delle Puglie”, 1921 (B C B Per 53/1) Castellano, Sabino, Discorso pronunziato sul feretro, 1929 Santeramo, Salvatore, Autobiografia di Benedetto Paolillo, 1937

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Cassandro, Anna, Benedetto Paolillo. La vita, le opere. Barlet- ta, Tip. Di Rienzo e Dargenio, 1969, p. 36 (B C B Op 22.172)

Bibliografia Repertori generali: Villani (1904) 741; Villani (1920) 166; Giu- sto (2) 114. Repertori locali: Santeramo 45; Delcuratolo 44, 108, 117, 122, 127, 157, 170, 173.

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Paolillo Francesco Insegnante (Barletta 12.9.1848 - Barletta 9.1.1913)

Nacque da Ignazio e Ippolita Tupputi in una modesta famiglia di operai. Studiò prima a Barletta presso le Scuole Comunali e la Scuola Tecnica, poi a Bari dove conseguì il diploma magistrale. Sposò Francesca Paolillo nel 1868. Fu insegnante e direttore nelle Scuole comunali a Barletta. Fu nominato varie volte Professore di lingua italiana in varie scuole d’Italia ma dovette rinunciare per motivi di salute. Rinunciò anche alla carriera di Ispettore Scolastico per restare a Barletta. Educatore di varie genera- zoni di barlettani fu discepolo di Andrea Angiulli e seguace del pensiero moderno “il quale al di sopra delle forme vuote, pone le cose, al di sopra delle illusioni e delle fantasticagini la realtà. E questa osserva ed esami- na attentamente [...] il sapere non è più cosa dettata o imposta, ma il prodotto dell’analisi e delle ricerche dello spirito; in tal modo promuo- vendo cioè ed educando tutte le attività del fanciullo, viene a formarsi in lui l’autodidattica, fondamento dell’autocoscienza, la quale a sua volta, è il fondamento del carattere morale.” Scrisse sul giornale “Il circondario di Barletta” articoli riguardanti l’insegnamento nella scuola. Si impegnò per il miglioramento culturale dei suoi concittadini e grande importanza ebbe per lui la posizione della donna vista come prima educatrice dei propri figli. Pubblicò molte opere che vennero riunite in un volume unico Scritti vari. Fu l’ideatore della Università popolare di Barletta in cui si sa- rebbero tenute lezioni di storia locale e nazionale, di igiene, di educazio- ne morale etc.. che però vide la luce nel 1922, quando il Paolillo era già morto. Fondò la sezione barlettana dell’ Associazione Dante Alighieri nel 1914. La sua opera Tra il vecchio e il nuovo fu recensita da numerosi giornali dell’epoca.

Opere La lettura del Vocabolario secondo Edmondo De Amicis, 1876 Antologia per le scuole elementari, 1877 Esercizi di memoria per la prima classe elementare raccolti da Francesco Paolillo, Barletta, Vecchi e soci, 1877, p. 32 (B C B Ap I 2/12) Il L eopardi ed il Manzoni, 1880 Una casa a Roma. Schizzi di Francesco Paolillo, Barletta, Vecchi e soci, 1881, p. 45 (B C B Ap I 2/10) Saverio Baldacchini: conferenza tenuta nella sala del Teatro di Barletta il dì 25 novembre 1888, Barletta, Giannone, [1888], p. 32 (B C B Ap D 9/13) 147

Esercizi di memoria per la terza classe elementare raccolti da Francesco Paolillo. 3ª ed., Barletta, Vecchi e Dellisanti, 1888, p. 40 (B C B Ap I 2/13) Per la premiazione degli alunni delle scuole di Barletta 7 giugno 1891, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1891, p.13, [3] (B C B Ap D 8/8) Per le nozze Spagnoletti-Perfetti il 18 ottobre 1894. Trani, Vec- chi, 1894, p.93 (B C B Op 23. 55) Giambattista Calò, in “Rassegna Pugliese”, vol. XII, (1895), n. 6, p. 187-188 Il patronato per le scuole elementari. Discorso letto nella sala del teatro di Barletta il 27 giugno 1897, Barletta, Dellisanti, 1897, p. 16 (B C B Ap I 2/9) Concludiamo, Barletta, Dellisanti, 1898, p. 47, [1] (B C B Ap D 7/1) Esercizi di memoria per la quarta classe elementare, raccolti da Francesco Paolillo, Barletta, Lib. Paolillo,(tip. Dellisanti), 1898, 3ª ed., p. 46 (B C B Ap L 12/2) Contributo, in Quarto centenario della Disfida di Barletta, Barlet- ta, Dellisanti, [1903] Scritti vari, Lanciano, Carabba, 1904, p. 185 (B C B Ap B 361) Tra il vecchio e il nuovo, note di filosofia positiva, Firenze, Bem- porad, 1912, p. 75 (B C B Ap I 2/14) La coltura e la vita temporanea, in “La Provincia di Ferrara”, 19.09.1912 p.1-2 (B C B Ap Q 205) Scritti vari. 2ª serie, Barletta, Dellisanti, 1914, p.147, [3] (B C B Ap B 23) Della educazione della donna, discorso letto nel 7° Congresso Pedagogico.

Studi In memoria del prof. Francesco Paolillo nel primo anniversario 9 gennaio 1914 della sua morte. Scritti e discorsi vari, Barletta, Dellisanti, 1914, p.112 (B C B Ap R 142) Viterbo, Michele, Francesco Paolillo (1848-1913), in “Bollettino dell’Università Popolare di Barletta”, anno I, n. 2-3 aprile-maggio

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1922, “Collana di uomini illustri Barlettani” Barletta, Tip. France- sconi, [1922], p. 13, [1], fig. (B C B Ap D 7/12) Altomare, Mauro, Un insigne educatore pugliese Francesco Paolillo,manoscritto, 1915, cc. 18 (B C B Ap Ms N 64) Albanese, Michelina – Doronzo, Carmela – Torre, Angela, Francesco Paolillo (1848-1913) un educatore di Barletta in “Fragmenta”, Trani, Istituto di Scienze Religiose, 1996, p.287- 299 (Quaderno di cultura e formazione, n.8)

Bibliografia Repertori generali: Dizionario Enciclopedico Einaudi 1318; Giu- sto (1893) 145; Giusto(2) 114; Villani (1904) 741; Villani (1920) 167. Repertori locali: Vista 31.

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Pappalettere, Simplicio Religioso - Patriota (Barletta 07.02.1815 - Bari 08.05.1883)

Al secolo Giuseppe Francesco Paolo Gaetano. Nacque da Ettore e Aurora Palmieri in Strada Cambio. Entrò giovanissimo nell’Abazia di Montecassi- no dove, compì i primi studi, si laureò in lettere ed infine si fece frate benedettino. Uomo molto dotto, insegnò filosofia nel Seminario di Mon- tecassino. Si interessò anche alla politica. In particolare si contrappose al governo borbonico e fu sostenitore di molti patrioti. In seguito ai moti del 1848 fu arrestato, insieme al fratello Michele, per le sue idee liberali; dopo un breve periodo di libertà fu nuovamente arrestato nel 1851. Nel 1852 per sottrarlo alla sicura prigionia venne nominato da Pio IX Abate Cancelliere della Congregazione di Montecassino. Fu poi nominato Abate di S. Paolo a Roma fino al 1858 ed infine Abate di Montecassino e visita- tore nella Provincia monastica napoletana. Notevole il suo contributo nella mediazione Stato – Chiesa per ricucire i rapporti tra il 1861 e il 1870. Nel 1877 fu nominato dal Re Vittorio Emanuele Gran Priore di S. Nicola a Bari, dove morì nel 1883. Scrisse secondo Villani col nome di fra Paolo o fra Giusto.

Opere Lettera autografa, manoscritto, cc.1 (B C B Ap Ms M 65 Lettera del padre Simplicio Pappalettere priore di Montecassino al signor Carlo D’Addosio fu Giuseppe, Bari, Cannone, 1852

Studi De Cesare, Raffaele, Don Simplicio Pappalettere, Trani, Vecchi e C., 1907, p. 23 (B C B Op 21.64/2) Cassandro, Michele, Un precursore della Conciliazione , l’Abate Simpli- cio Papppalettere. Con documenti inediti, Barletta, Dellisanti, 1936, p. 29 (B C B Ap A 2/1) Cassandro, Michele, Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Pa- tria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Ruggiero, Marina, Via Simplicio Pappalettere: il diplomatico patrioata, in “Il Fieramosca”, n.9/1994, p.9 (B C B Per 31/13)

Bibliografia Repertori generali: Villani (1904) 745; Villani (1920) 168; Ferrari 517. 150

Repertori locali: Loffredo II, 233; Paolillo 100; Vista 30; Santera- mo 45; Cassandro 330; Gallo 161.

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Parrilli Nicola Magistrato (Montepeloso 1676 - Barletta 14.07.1761)

Nobile patrizio originario di Montepeloso iscritto successivamente nel pa- triziato barlettano. Studiò diritto canonico e civile e si interessò partico- larmente delle fonti del diritto e in particolare delle Decisioni del S.R.C. napoletano che riassunse e pubblicò, aggiungendovi le proprie conside- razioni e i confronti con scritti di altri autori. Ebbe successo ed ottenne la nomina di Auditore nella Regia Udienza Provinciale di Salerno. Fu Mini- stro Provinciale, Caporuota dell’Udienza provinciale a Catanzaro e Giu- dice della Gran Corte della Vicaria a Napoli. A Barletta fu vicino all’Ordine dei Teatini e compose anche un’elegia per San Gaetano che venne letta nel 1763 nella chiesa omonima. Prima della morte, soprag- giunta nel 1761, scrisse anche un’altra opera che venne pubblicata po- stuma dal figlio, nel 1744, insieme ad alcune poesie. Morì a ottantacin- que anni e fu sepolto nella chiesa di S. Agostino dove la moglie Patrizia Pascarellis, il figlio Francesco e la nuova fecero erigere il sepolcro di fa- miglia.

Opere Minerva juris accademico-forensis complectens loculentum bre- viarium omnium decisionum S.R.C. neapolitani presidis Vincentii de Franchis, Napoli, Muzii, 1723 Poesie toscane e latine in lode di Benedetto XIII, Napoli, 1726 Di tutta la successione testata ed intestata secondo le leggi che sono in osservanza e giusta le sentenze più ricevute. Opera po- stuma con una raccolta di poesie latine e sonetti dello stesso au- tore, Napoli, Coda, 1774 Paratila in Regias Pragmaticas de Officio S.R.C, Napoli, De Bonis, 1749

Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Cassandro, Anna, Il Giureconsulto Niccolò Parrilli e L’Accademia dei Teatini di Barletta, in Scritti di storia e di arte pugliesi in ono- re dell’Arcivescovo Mons. Giuseppe Carata, Fasano, Grafischena, 1976, p. 49 - 72, ill. (B C B Op 24.387)

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Bibliografia Repertori generali: Giustiniani III, 23 (Parrillo Niccolò); Minieri Riccio 258 (Parrillo Niccolò); D’Addosio s.p.(Nicolò); Ferrari 519. Repertori locali: De Leon 51 (Nicolò); Seccia 430;Loffredo II, 184; Cassandro 343; Vinella 99; Borgia 78 (Nicolò).

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Pedico Oronzo Medico (Barletta 26.05.1900 - Barletta 13.02.1971)

Si laureò presso l’ Università di Napoli in medicina. Specializzatosi in o- culistica aprì uno studiò a Barletta. Si occupò, oltre che di medicina, su cui scrisse numerosi articoli, anche di storia locale. Fu membro del Co- mitato Pro Canne, Presidente dell’Associazione Amici dell’Arte e della Storia Barlettana e collaborò con vari giornali. Nel 1967 fu Presidente del Comitato cittadino isitituito per il ritorno del corpo di Mons. Domenico Dell’Aquila da Acquaviva delle Fonti.

Opere Margherita di Savoia, stazione di cure idro minerali e di soggior- no estivo, Palo del Colle, M. Liantonio, 1930, p. 40 (B C B Ap Q 147) Profilassi e lotta antitubercolare. Conferenza tenuta nel salone municipale del Comune di Margherita di Savoia, Barletta, Rizzi e Del Re, [1930], p. 48 (B C B Op 17.58) La terapia aspecifica in oculistica, in “Lettura oftalmologica”, an- no VII, (1930), p.8 (B C B Ap O 93) La scuola e l’avviamento al lavoro, Barletta, Rizzi e Del Re, [1930], p.38, tavv.3 (B C B Ap O 71) Alcuni giudizi sulla “Storia del Comune di Margherita di Savoia pubblicata da V. DeLuca, Barletta, Tip. Francesconi, 1931, p. 36 (B C B Ap A 6/9) sotto lo pseudonimo Argo Virgilio. Il massaggio nella terapia oculare, in “Medicina pratica”, fasc.4, (aprile 1934), p.85-90 (B C B Ap O 94) Lo sport nella concezione della medicina fascista, Barletta, Rizzi e Del Re, 1934, p.33 (B C B Ap N 156) Meningite sierosa cronica, in “Rasegna Italiana di oftalmologia” anno XV, vol. XV, (luglio-agosto 1946), n. 7-8, p. 317- 333 (B C B Op 25.52/3) I gravi traumi dell’occhio nella campagna del 1942, in “Rassegna Italiana di oftalmologia”, anno XV, vol. XV, (settembre- ottobre 1946), n. 9- 10, p. 405-436 (B C B Op 25.52/2)

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Cisticercosi dell’orbita sinistra, in “Rassegna italiana d’oftalmologia”, anno XVI, vol.XVI, (marzo - aprile 1947), n. 3-4, p. 165 (B C B Op. 25.52/4) Vincenzo De Luca, storico delle Saline di Barletta, pioniere delle Terme salsobromoiodiche di Margherita di Savoia, Barletta, 1948, p. 29, con ritr. (B C B Op 25.52) La chiesa di S. Sepolcro di Barletta ed i suoi campanili. Prefazio- ne del dott. Vito Lattanzio, 6 disegni originali del Prof. Mauro Di Pinto 6 tavole fuori testo e 26 illustrazioni in gran parte inedite, Barletta, Laurora, 1949, p. 122, [6] (B C B 8 C 13) Ricca raccolta di storia di Puglia nella rinnovata Biblioteca di Barletta, in “Il Giornale d’Italia – Cronaca della Puglia”, 1.11.1950, p.4 La disfida di Barletta. Storia, vita letteraria ed artistica, Milano, M. Gastaldi, 1957, p. 162, [2] (B C B 4 D 274) La chiesa barlettana nel primo centenario dell’elevazione ad archidiocesi, Barletta, Rizzi e Del Re, 1961, p.[2], 86, [4] fig. (B C B Op 22. 161) Demopsicologia barlettana, Baretta, Rizzi e Del Re, 1961

Bibliografia Repertori generali: Panorama 1166; Chi scrive 401. Repertori locali: Delcuratolo 29, 49, 148.

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Perfetti Maria Grazia Poeta (Barletta 29.12.1868 - ?)

Nacque a Barletta nel 1869 dal cav. Arcangelo Raffaele e da Enrichetta Cassitto; si dedicò alla letteratura e compose parecchi lavori ma, “con- forme alla modestia che la distinse sempre”, come dice Giusto, spesso non li pubblicò. Di lei ci restano alcune poesie e articoli scritti per i mi- gliori giornali d’Italia e un “numero unico” i cui proventi andarono in be- neficenza. Nel 1894 sposò l’ andriese Orazio Marco Spagnoletti, anch’egli letterato.

Opere Pietas. Numero unico per la Croce Rossa e pei poveri, Barletta, Dellisanti,1892 Napoli dalla collina, 1886 La Fata delle Foreste. Bibliografia alla “Messa a Psiche” di Emma Viola-Ferrel. Epicedio per Evina Vista. Nel regno degli Edelweis. Povera madre. Triste esistenza.

Studi Per le nozze Spagnoletti - Perfetti, il 18 ottobre 1894, Trani, Vec- chi, 1894, p. 93 (B C B Op 23.55)

Bibliografia Repertori generali: Giusto (1893) 150; Villani (1904) 771.

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Ricco Giuseppe Gaetano Medico (Barletta aprile 1795 – Napoli 15.10.1842)

Nacque da Francesco e Luciana Tammeo. I genitori volevano che intra- prendesse la carriera ecclesiastica ma non riuscirono nel loro intento perché il ragazzo dimostrava di essere attento principalmente dalle ma- terie scientifiche e alla filosofia. Fu su consiglio di Domenico Elefante che finalmente i genitori si decisero a mandarlo a Napoli dove studiò medi- cina e chirurgia con Mancini, Pinto e il concittadino Antonio Nanula. A ventidue anni ottenne la laurea e collaborò col Nanula alla formazione del famoso Gabinetto di Anatomia a Napoli. Lavorò in vari ospedali na- poletani. Tenne un corso di Anatomia descrittiva nel 1829 presso gli o- spadali S. Maria della Fede e S. Maria di Loreto. Per primo eseguì un’operazione di strabismo a Napoli. E’ ricordato per aver messo in pra- tica e tradotto in italiano un’opera del Condet riguardante la cura della cataratta. Fu socio di molte accademie e scrisse per varie riviste medi- che. Morì appena quarantasettenne in Napoli.

Opere Cenno storico su di un neutro uomo, 1832, cc. V, tav.3 (B C B Ap Ms M 31) Traduzione, commento e note alla memoria di Condret sulla cura della cataratta col mezzo dell’ustione al sincipite con la pomata ammoniacale.

Studi De Renzi, Necrologia medica dal 1837 al 1843, in “Annali civili del regno delle Due Sicilie”, vol. XXXI, (1843), p. 47-50 Mastriani, Giuseppe, Biografia di Giuseppe Ricco, in “Poliorama pittoresco”, anno VII, (1842-1843), Napoli, p.196 (B C B Ap Ms M 31) Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193)

Bibliografia Repertori generali: Minieri Riccio 297; D’Addosio s.p.; Villani (1904) 889; Ferrari 576; Lucarella 230. Repertori locali: Seccia 434; Loffredo II, 224; Paolillo 73;

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Vista 29 (erroenamente Giov. Gaet.); Santeramo 44; Cassandro 347.

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Riegler Giovanni Ingegnere (Barletta 19.12.1801 - Napoli 1880)

Di famiglia svizzera ma residente a Barletta, dopo aver studiato architet- tura venne nominato direttore delle Opere pubbliche provinciali, poi I- spettore del Genio Civile a Napoli. Per amore della patria cercò di mette- re in atto un progetto ambizioso: fornire di acqua la provincia di Bari per le abitazioni, per l’agricoltura e per l’industria, prendendo l’acqua dal Bradano e creando serbatoi per i periodi di siccità. Ma il suo progetto non venne approvato dal Consiglio Provinciale. Progettò numerose opere per Bari e a Napoli eseguì il restauro di Castel Capuano, adibendolo a Palazzo di Giustizia nel 1860-61.

Opere Sviluppi e modificazioni della proposta di miglioramento alla strada In- frascata fatta nell’opuscolo di un’ uomo che nulla vuole , e considera- zioni per facilitare i traffichi e render permanenti le dimore ne’ subbor- ghi della città, tenue tributo di un cittadino, Napoli, Stamperia del Fire- no, 1862 Progetto del Porto mercantile di Napoli, Napoli, Stabilimento tipografico d’Italia, 1863 Per fornire abbondantemente di acqua potabile la provincia di Bari. Pensieri e cenno del progetto del cavalier Giovanni Riegler, Napoli, 1865 La strada postica e la cessione del suolo alle Fosse del grano: con la proposta di uno square innanzi al Museo nazionale e d’altre cose di pubblico interesse per Giovanni Riegler, Napoli, Stabilimento tipografico d’Italia, 1865 La piazza del Mercatello ed il Museo Nazionale, Napoli, Nobile, 1866 Lettere inedite conservate nell’Archivio De Ninno di Giovinazzo

Bibliografia Repertori generali: Villani (1904). Repertori locali: Vista 31.

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Ruggiero da Barletta Religioso (Barletta XV-XVI sec.)

Appartenente all’ordine dei Padri Celestini. Scrisse un libro sulla Regola di S. Benedetto.

Opere Regola del P. San Benedetto con l’esposizione del P. Frate Rug- giero da Barletta Monaco Celestino, Bologna, Vincenzo Boiardo da Parma e Marcantonio da Carpi compagno, 1539 (B C B C D 1)

Studi Associazione Amici dell’Arte e della Storia Barlettana, An- nuario biennio 1925-26, Barletta, Francesconi, 1929, p.57-60 (B C B Ap D 4/2)

Bibliografia Repertori generali: D’Addosio s.v.

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Santeramo Salvatore Sacerdote - Storico (Barletta 01.05.1880 - Barletta 11.09.1969)

Nacque il 1 maggio 1880 in Vico Municipio n.16 dal contadino Antonio e da Arcangela Fiore. Fu ordinato sacerdote il 12 settembre 1903 si laureò in Teologia il 30 novembre 1904 e dal 1905 al 1907 fu direttore della chiesa dello Spirito Santo. Dal 1907 fino alla morte fu Rettore di S. An- drea e direttore spirituale della Confraternita di S. Francesco da Paola che lì aveva sede, e del Terz’Ordine dei Minimi. Nel 1908 fu nominato confessore “utriusque sexus” e nel 1910 divenne Canonico del Capitolo di S. Maria Maggiore e poco dopo Archivista. Godè anche di altre cariche come quella di Esaminatore e Giudice prosinodale nel 1929, Membro del consiglio amministrativo interdiocesano, Prelato domestico di Sua Santi- tà. Fu altresì pubblicista, Ispettore bibliografico Onorario dal 1927, Pre- sidente della Commissione di Vigilanza della Biblioteca Comunale dal 1938 dopo Michele Cassandro e componente della Deputazione di Storia Patria in Bari dal 1942. Fu uno dei più valenti storici barlettani, grazie agli studi compiuti durante l’attività di Archivista della Cattedrale; egli curò la realizzazione del Codice diplomatico barlettano che raccoglie le pergamene dell’Archivio della Cattedrale e i documenti dei notai riguar- danti Barletta, opera pregevolissima che costituisce la base per le ricer- che su Barletta nel medioevo. Di lui abbiamo più di 50 titoli di opere ve- re e proprie o di articoli che scrisse per vari giornali locali e non, di sva- riato argomento. Fu anche Presidente della commissione Interdiocesana di Arte Sacra nel 1928 e Cappellano del Castello. Nel 1936 fu nominato Tesoriere della Cattedrale, poi nel 1953 fu nominato Arcidiacono ed infi- ne Arciprete della Cattedrale. Alla sua morte, oltre alle opere pubblicate lasciò una serie di schede che furono poi riprese e ordinate da C. E Bor- gia ed andarono a costituire i volumi V-XI del Codice diplomatico barlet- tano. Il 29 Aprile 2000 la sezione di Barletta della Società di Storia Pa- tria per la Puglia è stata intitolata a Mons. Salvatore Santeramo. Egli sa- rà sempre ricordato per aver posto le basi agli studi di storia e storia dell’arte, si distinse per il rigore metodologico e storiografico. Visse gli ultimi anni in povertà privo di presunzione.

Opere Barletta nei ricordi di Benedetto Paolillo in “Il Buon Senso”, Tra- ni, Laghezza, ottobre 1910 (B C B Per 53/19) Elogio funebre di Padre Luigi Crudo p.m. letto nei solenni funerali celebrati nella chiesa di S. Andrea Apostolo di Barletta il 28 no- vembre 1910, Barletta, Dellisanti, 1911, p.16 (B C B Op 24. 324)

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Il cristo Morto che si venera nella chiesa di S. Andrea Apostolo, Barletta, Dellisanti, 1911, p.1(B D B Op 21.17) La peste del 1656-57 Monografia storica dedotta da documenti editi e inediti, Barletta, Dellisanti, 1912, p. 191 (B C B Ap I 7) S. Sepolcro a Barletta e le chiese gotiche nel Meridione d’Italia, in “Terra di Puglia”,(1931), fasc.2, p.127 I Vescovi barlettani, in “Il Buon Senso”, anno XII 21.9.1913 Le due croci patriarcali di Barletta (Notizie storiche), Barletta, Liverini, 1914, p.16 (B C B Op 17.59) Gli affreschi del Matroneo di S. Sepolcro. Brevi considerazioni, in “Il Buon Senso”, anno XIII (1914), n.8 (B C B Per 53.19.2) Per l’incoronazione di Ferdinando I d’Aragona, in “Il Buon Sen- so”, anno XIII, (1914), n.4 (B C B Per 53.19.2 ) Per due celebri iscrizioni della cattedrale (1503-1528) breve ri- cerca storica, Barletta, Tip. Liverini 1914, p. 11 (B C B Op 19.18) S. Ruggiero in un documento del 1327, in “Il Buon Senso”, anno XIV, (1915), n.13 (B C B Per 53/19) La più antica effigie di S. Ruggiero e brevi cenni dela sua vita, Barletta, Dellisanti, 1915, p.16 (B C B Ap I 1/6) Il simbolismo della Cattedrale di Barletta. Illustrazioni Appendice Bibliografia, Barletta, Dellisanti, 1917 p.190 [2] ill.(B C B Ap C 25) ristampa anastatica Bologna, Forni, 1978 (B C B Ap T 61) Riccardo Cuor di leone, la chiesa di Barletta e la scittura gerogli- fica, in “Uomini e cose”, anno I, n. 8 (dicembre 1917), p. 173 – 177 (B C B Op 25.129) Le chiese distrutte di Barletta, in “Il Buon Senso”, 1920-1921 e seguenti, Barletta, Dellisanti, 1921, p. 120 (B C B Ap V 1) ri- stampa anastatica Bologna, Forni, 1978 con Vista F. S. Note sto- riche sulla città di Barletta (B C B Ap V 25/1-2) Monteverde Nucci e Salvatore, Melfi, 1924 Guida di Barletta, illustrata con 56 vedute e due piante, Bagnre- gio, Scuola tipografica, 1926, p. VIII, 104, tav. 24 doppie, 1 car- ta topografica (B C B Ap I 70) L’artistica urna d’argento di S. Ruggiero, in “Storia ed arte”, an- no I (1929), n. 4-5, p. 82 (B C B Ap D 4/4)

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La Madonna nelle Puglie e in alcune città dell’Italia Meridionale, in Rivista Mariana “Mater Dei”, anno I (1929), n. 4-5, p. 16, ill. (B C B Op 31 17/1) S. Sepolcro di Barletta, in “Storia e Arte”, anno I (1929), n.6, p.101 (B C B Per 25/42) Altri Benucci in Barletta, in “Storia ed arte”, anno I (1929), n. 4- 5 , p.82 (B C B Ap D 4/4 ) La Famiglia Baldacchini durante la Rivoluzione Francese, in “Sto- ria ed arte”, anno I (1929), n. 4-5 p. 80-82 (B C B Ap D 4/4) Immacolata Concezione, Divina Maternità, Assunzione della B. V. (Riflessi di Storia e di Arte), in Rivista Mariana “Mater Dei”, n. 6 , (novembre - dicembre 1930) p.6, ill. (B C B Op 31. 17/2) Cimeli paulani, in “La voce del Santuario di Paola”, anno III, n.11(novembre 1930), p. 322-324 (B C B Op 25.126 ) Il Palazzo Della Marra, Barletta, Dellisanti, 1931 p.46 [4] tav. 15 (B C B Ap D 7/14) Folkrore barlettano I° : Ninne Nanne II° Carnevale degli Sposi a Barletta, in “Lares”, anno II, n. 2, (giugno 1931), p.34-45 e anno IV, n. 1-2, (marzo- giugno 1933), p. 78-86 (B C B Op 25. 128/1-2) La Madonna dello Sterpeto protettrice di Barletta nel suo secondo centenario 1732- 1932, Numero unico, Barletta, Dellisanti, 1932, p. 20, ill. (B C B Op 31/2) Francesco Saverio Baldacchini e la scuola, Barletta, Tip. Scuola Arti e Mestieri [1934], p. 26, [2], tav. 1 (B C B Ap. A 4/15) Tradizioni popolari di Barletta. Canti d’amore, in “Lares”, anno VI (1935), n.4 p. 292- 305 (B C B Op 35.9/10 a-b ) Il Monastero di S. Stefano in Barletta, in “Pax. Quaderni di vita bene- dettina”, anno VI, n. 5 (maggio 1937), p. 8 (B C B Ap A 2/3) La Cattedrale di Barletta, la Chiesa di S. Andrea in Celebrazione della Disfida di Barletta, Barletta, Dellisanti, 1937, p.22 (B D B Op 43/1) Il nuovo Palazzo della Banca d’Italia e una pagina di storia barlettana, Barletta, Dellisanti, 1938, p.12, [2] (B C B Ap N 177)

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Replica alla critica di Mons. D’Azzeo al primo opuscolo su Leggenda e realtà intorno a S. Ruggiero del 1905 ed al secondo del 1938 dal titolo “Andria nel 1° millennio e il Gargano nel V secolo”, Subiaco, 1938, (B D B R D 11) Il chirurgo Mariano Santo da Barletta e la sua famiglia, estr. da “Japi- gia”, anno IX (1938), fasc. 1, p. 25 (B C B Ap N 194) Le origini del convento dei Cappuccini in Barletta, Bari, L’aurora serafi- ca, 1939, p. 4 (B C B Ap Q 139) Ruggiero Vescovo di Canne e Patrono di Barletta. Studi e documenti in- torno all’epoca in cui visse e intorno al suo culto, Barletta, Dellisanti, 1939, p.IV, 195, [1] con N. Monterisi (B C B Ap B 10) Canne - Nazareth - Barletta - Vescovi e Arcivescovi, Barletta, Dellisanti, 1940, p. 30, [3] (B C B Ap. N 163) In Memoria di Mons. Francesco Paolo Scuro nel 1° anniversario della sua morte, Barletta, Rizzi e Del Re, 1941, p.171 (B D B R D 3) Brevi notizie sulle origini di Margherita di Savoia, in Il decennale di una parrocchia.Le nozze d’argento del suo primo parroco, Barletta, Rizzi e Del Re, 1941, p.11.15 (B D B Op22.9) La commenda magistrale della SS. Trinità oggi Trinitapoli (Contributo di notizie storiche ricevuto da due cabrei), Roma, Regia Deputazione per la storia di Malta, 1942, p. 26 (B C B Ap N 192 ) Le tradizioni popolari barlettane attraverso la vita religiosa Cap I : Gesù Cristo, in “Lares”, anno XIII (1942), n.6, p. 376-386 (B C B Op 35.9/10 a-b) Il Regio Secreto e il Regio Maestro portulano di Puglia in Barletta, in “Japigia”, annoXII (1941), n.4 (B C B Ap N 168) Barletta durante l’occupazione tedesca: Vigili urbani e cittadini barba- ramente trucidati 12 - 24 settembre 1943, Barletta, Rizzi e Del Re, 1945, p.28, ill. (B C B Op 25.116) Resoconto generale per l’innaugurazione della targa marmorea ai Vigili urbani, Barletta, Dellisanti, 1945, p.16 (B C B Op 25.116) Il Teatro Comunale Curci. Appunti di storia del Can. Don. Salvatore Santeramo. Numero Unico, Barletta, Rizzi e Del Re, 1945, p.4 (B C B Op 35/14) Giuseppe De Nittis, in “Miles Christi”, 1947

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La cattedrale di Giovinazzo ed alcune sue iscrizioni, in “Avvenire delle Puglie”, anno 1948 , p. 11 (B C B Op 16.42) Alessandra Benucci, ispiratrice e moglie di Ludovico Ariosto con nota dell’editore e prefazione di Michelangelo Filograsso, Bologna, Gallo, 1950, p.77, [3] (B C B Op 20.6 ) Ancora di Nicola Gambino e dell’influenza umanistica durante il sec. XVI, estr.da “Archivio storico pugliese”, anno III (1950), fasc.1, p.10 (B D B Op 25.21) Atti del 1° Convegno storico pugliese e del Convegno della Società di Storia Patria [Terra di Bari 4-8 settembre 1951] Bari, Cressati, s.d., p. 260 (B C B Ap T 23/1 ) I Gonzaga, la Puglia e i priorati di S. Giovanni e di S. Sepolcro in Barlet- ta, in “Archivio storico Pugliese”, anno IV (1951), fasc. III- IV, p.18, [4] (B C B Op 25. 37) Codice diplomatico barlettano, Barletta, Amministrazione Comunale , 1988, Vol I- IV a cura di Salvatore Santeramo, ristampa anastatica del- le edizioni del 1924, 1931, 1957, 1962; vol. V- VI , a cura di Salvatore Santeramo e Carlo Ettore Borgia, Fasano, Grafischena, 1988, vol I : p. XXIV, 390; vol II : p. XXXII,372; vol III : p. XXIV, 332; vol IV : p. X, 280; vol V : p. 248; vol VI : p. 296 (B C B Ap B 231/1-6) Codice diplomatico barlettano, Barletta, Amministrazione Comunale, 1990, vol.VII : p. 472, vol. VIII: p. 424; vol. IX: p. 432; vol. X: p.488, Fasano, Grafischena, 1990 (B C B Ap B 231, 7/10) Codice diplomatico barlettano, Barletta, Amministrazione Comunale, 1994 vol. XI: p.400, vol. XII: p. 424, vol. XIII: p. 408 (B C B Ap B 231/11-13) Iter della nostra Arcidiocesi, in Primo centenario dell’Arcidiocesi di Barletta. Numero unico 21 aprile 1860 – 21-28 maggio 1961, s.n.t., p. [38-39] (B D B Op 30.2) La chiesa e il convento dei Servi di Maria in Barletta, in “L’Addolorata”, s.t., s.d., p. 6, ill. (B C B Op 25.127)

Studi Intonti, Vincenzo, Per la nomina del Reverendo D. Salvatore Santeramo a canonico della Cattedrale di Barletta [Conparsa

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conclusionale diretta] a S. E. il ministro dei culti del Regno d’Italia, Trani, Laghezza, 1909, p. 58,[2] (B C B Ap C 2/9) Iorio, Raffaele, In ricordo di Mons. Santeramo, in “Il Buon Senso”, a.I, n.1 nuova serie, Barletta, Rizzi e Del Re, 1969 (B C B Per 53/19.4) Doronzo, Giuseppe, Note bibliografiche di Mons. Salvatore Santeramo, dattiloscritto, p. 2 (B C B Op A 116) Lattanzio, Sabino, Storico e Monsignore, in “Tentativo”, a. IX (1994), n. 5 settembre, 1994 (B C B Per 30/33) Lattanzio Sabino, Il cantiere abbandonato di Mons. Santeramo, in “Il Fieramosca”, anno XXI, n.10 (ottobre 1994), p. 33 (B C B Per 31/13) Diviccaro, Antonio, Ricordo di Mons. Santeramo, in “Il Fiera- mosca”, anno XXVIII, n.5 (maggio 2000), p.19 (B C B Per 31/13)

Bibliografia Repertori generali: Villani (1920) 203; Chi è (1948) 828; Pano- rama 1379; Sorrenti (1957) 124; Sorrenti (1976) 540. Repertori locali: Borgia 79; Delcuratolo 83, 120, 131, 139, 143, 157, 168, 174, 186.

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Santo Mariano Medico (Barletta 1488 - Roma dopo il 1562)

Nacque nella via ora intitolata a lui. Compì i primi studi a Barletta, poi studiò medicina e chirurgia a Napoli ed infine a Roma con Giovanni da Vigo. Già nel 1516 divenne primario chirurgo dell’Ospedale della Con- solazione a Roma e scrisse la sua prima opera, un compendio dell’opera del suo maestro Giovanni Da Vigo. Nel 1520 tornò a Barlet- ta in seguito alla morte del padre. Poi rientrò a Roma e vi restò fino al 1526. Divenne famoso in tutto il mondo per aver introdotto un nuovo metodo chirurgico per l’estrazione dei calcoli su cui pubblicò anche un’opera. Lo strumento da lui utilizzato per l’operazione venne chia- mato “Grande apparecchio”. La sua tecnica operatoria e la cura suc- cessiva venne chiamata “sectio Mariana”. Nel 1527 partecipò come chirurgo militare alla guerra di Carlo V contro Solimano in Ungheria con le truppe spagnole e italiane ed ebbe modo di apprendere nuove tecniche chirurgiche dai medici turchi. Intorno al 1532 si trasferì a Venezia dove, per praticare la professione, dovette sottoporsi nuova- mente agli esami come previsto dal Collegio medico di quella città. Fu così ammirato per la sua dottrina che il Collegio, oltre che concedergli lo Jus Exercitando, lo nominò anche Consigliere del Collegio. Scrisse numerose opere, molte delle quali furono pubblicate nel 1543 da Giunti a Venezia. Morì a Roma e fu sepolto dal figlio Cesare in S. Ma- ria sopra Minerva.

Opere Compendium in Chirurgiam utilissimus valentibus ipsam exerce- re, Roma 1516, Opera domini Ioannis de Vigo in chyrurgia. Additur chyrurgia Ma- riani Sancti Barolitani, Venezia, 1534 De capitis lesionibus chirurgo curandis, 1520 Libellus aureus de lapide a vesica per incisionem exstraendo, Roma, Silber, 1522 Interpretatio Roma, Marcelli, 1526 Digressionem de Putredine, Venezia 1535 De lapide renum curiosum opuscolum nuperrime in lucem aedi- tum. Eiusdem De lapide vesicae per incisionem extrahendo se- quitur aureus libellus, Venezia, De Nicolinis, 1535

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Ad communem medicorum chirurgicorum usum Commentaria nuper il lucem aedita in Avicennae textum. De apostematibus calidis De contusione et attritione. De casu e offensione, De cal- variae curatione. Eiusdem Mariani compendium in chirurgia. Li- bellus de lapide rerum. Libellus aureus de lapide vesicae per inci- sionem extrahendo. Libellus quidditatius de modo examinandi medicos chiruigicos. Oratio de laudibus medicinae. Venezia, Giunti, 1543 De chirurgia scriptores optimi, Tiguri, Gessnero, 1555 Libellus de ardore urinae et difficultate urinandi, Venezia, Grifio, 1558

Studi Olivier-Poli, Gioacchino Maria, Continuazione al nuovo dizio- nario istorico degli uomini che si sono renduti più celebri per ta- lenti, virtù, scelleratezze, errori, ecc.., la quale abbraccia il peri- odo degli ultimi 40 anni dell’era volgare, Napoli 1824- 1826, to- mo XXIII, p. 355-356 Del Gaizo, Modestino, Mariano Santo di Barletta e la chirurgia italiana nella metà del Cinquecento, in “Atti della Regia Accade- mia Medico-Chirurgica di Napoli”, anno XLVII , (1893), n. 4, p. 51,[1] (B C B Ap D 15/8) De Renzi, S., Storia della medicina in italia, Napoli, 1845-48, tomo III Del Gaizo, Modestino, Di un rarissimo esemplare del libro “Mariani Sancti Barolitani, De lapide a vesica per incisionem e- xstraendo, Romae, 1552”, in “Atti della Regia Accademia Medico- Chirurgica di Napoli”, anno LVI, (1902), n. 3, p. 28 (B C B Ap D 15/7) Capparoni, P., Profili di medici e naturalisti celebri italiani dal sec.XV al sec. XVIII, Roma, 1925, vol 2, p. 28 Merlini, Antonio, Un grande chirurgo pugliese del cinquecento: Mariano Santo da Barletta, Barletta, Dellisanti, 1926, p.40, ill (B C B Ap A 4/14)

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Santo Mariano, in La Puglia alla prima esposizione nazionale di storia della scienza, Bari, Laterza e Polo, 1929, p.9 (B C B Ap N 99) Santeramo, Salvatore, Il Chirurgo Mariano Santo da Barletta e la sua famiglia, in “Japigia”, anno IX, (1938), fasc. 1, p. 25 (B C B Ap N 194 ; B D B Op 25.22)

Bibliografia Repertori generali: Tafuri (Istoria) III, I 256; Minieri Riccio 319; D’Addosio s.v. (Sante); Villani (1904) 572 (Sante) 950 (Santo); Treccani, XXX, 789; Ferrari 608; Lucarella 168. Repertori locali: De Leon 51; Seccia 431; Loffredo II, 103; Paolillo 26; Vista 29; Santeramo 44; Cas- sandro 344; Vinella 105 (Sante); Borgia 79.

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Scommegna Ruggiero Religioso (Barletta 16.01.1806 - Napoli 15.04.1880)

Appartenente alla Congregazione di S. Vincenzo de Paoli, dette prova di vasta e profonda cultura ai professori dell’Università di Napoli. Si specia- lizzò in teologia, filosofia e matematica. Fu per lungo tempo Visitatore Generale della Congregazione nelle province napoletane e siciliane e fe- ce parte della commissione istituita a designare i Vescovi. Lasciò solo un’opera, che alla sua morte andò a ruba tra i suoi confratelli, come scrive il Loffredo. Più volte fu nominato Vescovo, ma vi rinunciò. Morì a Napoli il 15 gennaio 1880.

Opere Corsi d’istruzione per sacerdoti

Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193)

Bibliografia Repertori locali: Loffredo II, 228; Santeramo 45; Cassandro 330.

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Seccia Giuseppe Sacerdote (Barletta 1800 )

Ha riprodotto la storia di Barletta di F.P. De Leon che arriva fino al 1769, proseguendo fino al 1850. E’ importante la parte della sua opera che riguarda le iscrizioni, molte delle quali ormai inesistenti, utile per gli studiosi di storia locale.

Opere Descrizione della città di Barletta preceduta da una breve memo- ria archeologica per Giuseppe Seccia, Bari, Cannone, 1842, p. 112, tav.1 (B C B Ap N 6) Della città di Barletta dall’epoca della sua fondazione sino al 1769, ricavata da antiche opere inedite de’ nostri compatriotti barlettani, e ripigliata dal 1769 e protratta sino al 1850 con una esatta e bene ordinata descrizione della medesima, e coll’aggiunta di tutte le iscrizioni patrie e disegni de’ primari mo- numenti prischi che in Barletta vi rimangono, Cronaca divisa in sei parti, manoscritto, p. 441, [15], tavv. (B C B Ap Ms L 65) Memorie sui terreni musciali, manoscritto, cc.6 (B C B Ap Ms M 63)

Bibliografia Repertori generali: Volpicella 268; Villani (1904) 982; Ferrari 621. Repertori locali: Vista 32; Santeramo 45; Cassandro 339.

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Sponzilli Francesco Architetto e Scienziato (Barletta 26.12.1796 – Napoli 25.6.1864)

Nato da Nicola e Maria Nardones visse e studiò a Barletta prima di tra- sferirsi al Real Collegio militare di Napoli. Di multiforme ingegno si af- fermò in diversi campi del sapere con varie opere e fu architetto, inge- gnere, studioso di storia e arte militare, scienziato. Nel 1817 fu Sottote- nente dell’Arma del Genio e nel 1859 fu nominato Colonnello. Passato nel 1861 all’esercito italiano fu nominato Generale. Scrisse opere di ar- gomento militare e storico e fu architetto: a lui si deve il progetto del Cimitero di Barletta inaugurato nel 1842, dell’obelisco addossato alla chiesa di S. Giacomo, il restauro della torre destra della facciata della chiesa del S. Sepolcro, non più esistente, e l’ adattamento di un grande orologio con innovazioni nella suoneria. Progettò il ponte a volte coniche del Castello dell’ Aquila e vari porti e fortificazioni. Nel campo scientifico fu precursore della radio e del telegrafo senza fili inventato poi da Mar- coni, dette alle stampe anche una Storia Romana. Scrisse anche per l’ “Antologia Militare” di Napoli e per il “Progresso”. Fu corrispondente dell’ “Annuario geografico” di Bologna e membro di vari congressi miliateri e scientifici.

Opere Orazione funebre di S.M. il Re Ferdinando I, Barletta 1825, manoscrit- to Commenti ai Principi di strategia di S. A. I. l’Arciduca Carlo d’Austria, Napoli,1836 Sunto di alcune lezioni o Prospetto di un corso di strategia, Napoli, 1837 Cenno critico sull’Opera del Colonnello P. Racchia intitolata: Sunto ana- litico dell’Arte della Guerra, Napoli,1837 Del dizionario militare italiano qual’è, e qual essere dovrebbe, Napoli 1841 Nota su di un nuovo canone filologico di tecnologia militare, in “Lucife- ro”, anno VIII, (1843), n. 39, letto nel VII Congresso degli Scienziati tenuto a Napoli, Sezione tecnologica Principi della parte sublime dell’arte della guerra. Opera di S.A.I. L’ Ar- ciduca Carlo d’Austria.Tradotta dal tedesco ed annotata dallo Sponzilli, Napoli,1844

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Sul vero sito della Battaglia di Canne. Considerazioni di Francesco Sponzilli, Capitano Comandante del Genio napoletano, Napoli, Reale Tip. Militare, 1844, p. [2], 56, 1 c. top. (B C B Ap N 47) Della lingua militare d’Italia origine e progresso, non che de’ migliora- menti e sussidi di cui pare suscettiva, vol.I, Napoli, Reale Tipografia Mi- litare, 1846; vol.II, 1847 Elogio istorico dell’Arciduca Carlo principe imperiale d’Austria principe reale d’Ungheria e Boemia,Napoli, Reale Tipografia Militare, 1847 Una lacrima sulla tomba onorata del cavaliere Ottavio Briganti Tenente Colonnello del 2° Lancieri, Napoli, 1847, p. 9, con ritr.(B C B Op 28.4) Estinsione dell’incendio del carbon fossile nelle Grotte del Gigante per Francesco Sponzilli, Napoli, Tipografia dell’Araldo, 1850 Analisi descrittiva del bacino del raddobbo di Napoli per il commendato- re F. Sponzilli, Napoli, Regia Tipografia Militare, 1852 Delle ricerche per un novello gran porto sulle coste del regno delle Due Sicilie: disamina del T. e Colonnello del genio F. Sponzilli, in “Annali del- le opere pubbliche e dell’architettura, anno IV, 1853 Sulla veracità delle istorie antiche nella parte ch riguarda alla scienza ed all’arte della guerra, Napoli, Stamperia dell’Iride, 1853 Sui porti di Napoli: ricerche idrauliche, Napoli, 1856 Note sopra talune tettoie di grande apertura costrutte in Napoli dal Te- nente commendatore Francesco Sponzilli, Napoli, 1857 Sulle polveriere idrifere di sicurezza, memoria del Commendatore Fran- cesco Sponzilli, Napoli, Reale Tipografia Militare, 1857 Telegrafia senza fili, in “Annali delle opere pubbliche e dell’architettura”, agosto 1858, La critica di una critica. Appendice, s.n.t., p. 30 (B C B Op 19.17) Gaeta considerata strategicamente, Napoli, Cardamone, 1861 Memoria sulle batterie da costa. Memoria sulla diretta applicazione della Strategia alla difesa della fron- tiera napoletana. Prove storiche intorno al carattere militare dei napoletani moderni, in “Progresso” Intorno ad un ignoto ingegnere militare del secolo XVI, in “Antologia militare napoletana”

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Sull’arte difensiva e il suo scarso progresso in Europa. Sunto della storia della Grecia antica. Memoria sopra un nuovo fornello da palle roventi, che fu eseguito in Napoli nel Forte del Carmine, in Brindisi Autografo e bozzetto del Camposanto di Barletta (B C B Ap Ms M 107)

Studi Paolillo, Benedetto, Una lapide trovata a Canne che ricorda la battaglia di Annibale. Giudizi d’un generale dell’ex esercito napo- letano, Roma, Tip. G. Russo, 1925, p. 22 (B C B Op 23.57) Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O193) Cassandro, Michele, Francesco Sponzilli, Generale del Genio, scrittore militare, storico, precursore della radio, Barletta, R. De- putazione di Storia Patria per le Puglie, 1943, p. 46, (B C B Op 24.12/1)

Bibliografia Repertori generali: Giucci 183; Ferrari 639. Repertori locali: Santeramo 44; Cassandro 350; Borgia 79.

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Straniero Tommaso Religioso (Barletta 04.11.1809 - 28.10 1888)

Fu teologo ma anche autore di scritti di carattere ascetico. Pubblicò molte opere, mentre a quanto pare restano inedite due serie di orazioni quaresimali, altre sacre orazioni e vari manoscritti di tema teologico.

Opere De fondamenti della vita divota,1870 Della vita e dei misteri della Vergine SS.ma, vol. II, 1877 Il Patriarca S. Domenico, 1878 L’Italia nella quinta festa centenaria di S. Caterina da Siena, 30 aprile 1880, Napoli, Tip. Andrea e Salvatore Festa, 1879, p. 56 (B C B Op 24. 192) Il compendio della vita di San Tommaso d’Aquino, 1885 La rosa mistica, 1885 La morte mistica, 1886 Maria Addolorata, 1888

Bibliografia Repertori locali: Loffredo II, 228;Cassandro 330.

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Taddei Emmanuele Sacerdote - Letterato (Barletta 18.02.1771 - Napoli 23.04. 1839)

Nacque da una famiglia di origini toscane, il padre Luigi era chirurgo in un reggimento di stanza a Barletta. La sua famiglia si trasferì a Napoli perciò egli studiò presso le Scuole pie e a 19 anni prese i voti nell’Ordine degli Scolopii. Nel 1799 fu a Messina al seguito della corte Borbonica e cominciò a scrivere le prime orazioni che ben presto lo resero famoso. Nel 1806 tornato a Napoli fu nominato capo del giornale “Corriere napo- letano”. In virtù delle sue doti di letterato, che i Borboni apprezzarono in più di un’occasione, Ferdinando I nel 1815 lo nominò storiografo del Re- gno e fu preposto alla compilazione degli Annali Civili. Poi fu nominato Ufficiale di carico nella segreteria di Grazia e Giustizia e nel 1821 dopo aver preso parte ai moti politici gli furono tolti tutti gli incarichi e fu esi- liato a Termoli, dove si dedicò alle lettere. Riabilitato da Francesco I nel 1825 tornò in patria dove gli fu concessa una pensione, a ricompensa del torto subito. Fu socio di molte accademie e l’Accademia Pontaniana lo nominò socio onorario. Fu sepolto nel Cimitero di Napoli. Scrisse nu- merose opere ed è stato definito giornalista della prima metà dell’800.

Opere Annali civili del Regno delle Due Sicilie. Componimenti diversi in verso, Messina, 1798 Per le solenni esequie di Maria Carolina Arciduchessa d’Austria, Regina delle Due Sicilie. Orazione funebre di Emmanuele Taddei, Napoli, 1815, p. 42, (B C B Op 22. 57/3) Del Real Teatro di S. Carlo. Cenno storico, Napoli, 1817, cc.7 Orazione funebre per Ignazio Tornesì, Napoli, Nobile, 1819, p. 20 Nell’anniversario della morte di Ignazio Tornesì, orazione fune- bre, Napoli, Trani, 1819, p. 18 Traduzione della Storia d’Italia di Giraud, Napoli, 1822 Poesie estemporanee, Napoli, 1824 In memoria di Giovanni Danero, Napoli, Nobile, 1826, p. 20 Solenni esequie di Luigi de’Medici di Toscana fatte da Giuseppe De’ Medici. Orazione funebre di Emmanuele Taddei, Napoli, Tip. Del Fibreno, 1830, p.XIV, 79 (B C B Op 22.57/7) Per le solenni esequie di Ferdinando I Re del Regno delle due Si- cilie. Orazione funebre, 2ªed., Napoli, Trani, 1825, p.51 (B C B Op 24.141) 176

Orazione funebre per Cristina di Savoia,1835 Della civiltà delle Sicilie all’anno MDCCCXXXV. Discorso di Em- manuele Taddei, premesso al fascicolo XIX degli Annali Civili, Napoli, Tipografia del Ministero degli Affari Interni, 1836, p. 96 (B C B Op 22. 57/4) Della relazione statistica e clinica degli infermi di colera morbo, trattati nell’Ospedale di S. M. di Loreto per dottor Salvatore De Renzi, rassegna di Emmanuele Taddei, Napoli, 1837, s.t., p. 58 (B C B Op 22. 57/5) Elogio storico di Lorenzo Fazzini, Napoli, 1837, p. 46, 1 ritr. (B C B Op 22.57/1) Il primo secolo dei Borboni nelle Sicilie, Napoli, Tip. Del Reale al- bergo de’ poveri, 1834, p. 61, (B C B Op 22. 57/6) Del Reale Osservatorio di Napoli. Articolo inserito nel XV quader- no degli Annali Civili del Regno delle Due Sicilie da Emmanuele Taddei, [Napoli], s.d., p. 39 (B C B Op 22.57/2) Autografo (B C B Ap Ms M 105)

Studi Del Re, Giuseppe, Necrologia di Emmanuele Taddei, in “Foglio settimanale di scienze, lettere ed arti”, anno 1, n.15, 20.4.1839 Liberatore, Raffaele, Necrologia di Emmanuele Taddei in “ Annali civili del Regno delle Due Sicilie”, Napoli, 1839 Rocco, Emmanuele, Necrologia di Emmanuele Taddei, in “L’Omnibus”, 04.05.1839 Liberatore, Raffaele, Biografia di Emmanuele Taddei, in “Bio- grafia degli italiani illustri in scienze, lettere ed arti del secolo XVIII e dei contemporanei”, vol. VII, p. 161-164, Venezia, 1840 Amalfi, Gaetano, Pel Padre Taddei, in “Napoli letteraria”, anno 1(1884), n.25 Mazziotti, M., Un grande giornalista del secolo scorso, in “Ras- segna storica del Risorgimento”, anno 1(1914), fasc.1 Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie – Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Op C 162)

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Ruggiero, Marina Via Emanuele Taddei: letterato “specializza- to” in orazioni funebri, in “Il Fieramosca” anno XXI, n.4 (aprile 1994), p.9 (B C B Per 31/13)

Bibliografia Repertori generali: Minieri Riccio 341; D’Addosio s.v.; Villani (1904) 1045; Ferrari 647. Repertori locali: Seccia 419; Loffredo II, 225; Paolillo 49; Vi- sta 32; Santeramo 45; Cassandro 335.

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Velasquez Francesco Saverio Notaio (Barletta fine XVIII sec. - 1861)

Si interessò principalmente di storia locale aderì alla Carboneria e fu nominato Gran Maestro. Nel 1820 quando le sette Vendite di Barletta vennero unificate divenne Gran Massone delle vendite riunite. Scrisse al- cune opere su Barletta molte delle quali sono citate nel suo Cenno sto- rico della città di Barletta. Sposò Ippolita Pansini.

Opere Cenno storico della città di Barletta, in “Il Regno delle Due Sicilie descritto ed illustrato da F. Cirelli”, Napoli, Stab Tip. Nobile, 1853, vol. IX, p. 47-64 (B C B Ap R 153) Cenno storico della Chiesa Nazarena. Cenna storico di come surse in Barletta la Chiesa greca, a quali vicende è andata soggetta, e come attualmente si regge. Cenno storico del quadro della Vergine Santissima dello Sterpeto Protettrice della città di Barletta. Cenno storico dell’Ospedale de’ Pellegrini in Barletta. Cenno storico della vita e miracoli del glorioso S. Ruggiero protettore di Barletta.

Bibliografia Repertori generali: Volpicella 272; Ferrari 682; Villani (1904) 1132. Repertori locali: Vista 32; Santeramo 45.

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Vista Francesco Saverio Possidente - Storico (Barletta 09.11.1834 – Barletta 07.07.1919)

Nacque da Giuseppe e Maria Costanza Procaccio in Strada Forno dei Greci. Appartenne ad un famiglia di proprietari. Si dedicò, in età tarda, allo studio della storia locale. Fu Amministratore della città dal 1867 ed ebbe modo di consultare l’Archivio del Comune dal quale trasse numero- si documenti utili alla sua attività di storico. Per opera sua fu fondato l’Ospedale Principe Umberto con la fusione del Fatebene fratelli e dell’Ospedale dei Pellegrini. Lasciò molto materiale inedito e donò un co- spicuo numero di opere tra cui anche manoscritti alla Biblioteca Comu- nale. Altri documenti e scritti inediti furono donati alla Biblioteca De Gemmis di Bari.

Opere Sul feretro di Vincenzo Lauro, Barletta,Vecchi Raccolta di documenti relativi alla storia patria, stampe e mano- scritti (B C B Ap Ms M 5 18) Barletta nel 1799, in “Rassegna Pugliese”, vol.X (1893), n.6, p. 121-124 (B C B Per A 109) Un referendum a Barletta a 20 agosto 1797, in “Rassegna Pu- gliese” vol.XIV, (1897), n.4, p. 122-125 (B C B Per A 109) Barletta prima e dopo il 1860, Barletta, Dellisanti, 1899, p. 71 (B C B Ap A 2/11) Note storiche sulla città di Barletta, Barletta, 1900-1921, ristam- pa anastatica Bologna, Forni, 1978, (B C B Ap V 25/1-2) contie- ne anche Le chiese distrutte di Barletta di S. Santeramo A proposito di pergamene barlettane posseduta dall’Archivio di Napoli, in “Rassegna Pugliese”, vol. XVII (1900), n.12, p. 319- 321 (B C B Per A 109) Cesare e Francesco fratelli Fracanzano pittori barlettani, in “Ras- segna Pugliese” vol.XIX (1902), n. 11-12, p. 337-343 (B C B Per A 109) Un commissario regio a Barletta nel 1615, in “Rassegna Pugliese” vol. XXI (1904), n.1-2, p.33-43 (B C B Per A 109) Un’esecuzione di giustizia in Barletta nell’anno 1650, in “Rassegna Pugliese”, vol. XXI (1904), n. 3-4, p.125-126 (B C B Per A 109) 180

Le pergamene di Barletta e il Grande Archivio di Napoli, in “Rasse- gna Pugliese”, vol. XXI (1904), n.7-8, p. 250-251 (B C B Per A 109) Curiosità storiche: compravendita di schiavi in Barletta (1600- 1666), in “Rassegna Pugliese” vol.XXI (1904), n. 9-10, p.301- 303 (B C B Per A 109) Curiosità storiche nel territorio di Barletta, in “Rassegna Puglie- se” vol.XXII (1905), n. 1-2, p.54-56 (B C B Per A 109) Sabino Loffredo, in “Rassegna Pugliese” vol.XXII, (1905), n. 1- 2, p. 56-57 (B C B Per A 109) Curiosità storiche: Barletta, in “Rassegna Pugliese” vol.XXII (1905), n. 5-6, p.177-178 (B C B Per A 109) Curiosità storiche: Canosa nel 1643, in “Rassegna Pugliese” vol.XXII (1905), n. 7-8, p. 238-240 (B C B Per A 109) Nel territorio di Barletta la locazione d’opera 1599-1650, in “Ras- segna Pugliese” vol.XXII (1905), p.54-56, 177-178 (B C B Per A 109) Ricordi di Valdemaro Vecchi in occasione della morte, in “Rasse- gna Pugliese” vol.XXII (1905), n. 9-10, p. 277-278 (B C B Per A 109) I Libri Rossi dell’ Università di Barletta, in “Rassegna Pugliese”, vol. XXII (1905), n. 11-12, p. 376-378 (B C B Per A 109) Cesare Fracanzano, in “Rassegna Pugliese” vol.XXIII (1907), n. 5-6-7, p. 160-169 (B C B Per A 109) Metodi elettorali secenteschi, in “Rassegna Pugliese” vol.XXIV (1908), n. 1-3 (B C B Per A 109) I garibaldini a Barletta nei mesi di maggio e giugno 1866. Ap- punti e ritardi, in “Rassegna Pugliese”, vol.XXVII (1912), n.12, p. 450-453 (B C B Per A 109) Onoranze al pittore Giuseppe De Nittis di Barletta, in “Rassegna Pugliese”, vol. XXII 1905 (B C B Per A 109) La peste del 1656, in “Il Buon Senso”, anno IV (1905), n. 11 p.2, n.12 p.2, n.13 p.3 (B C B Per 53.19.1) Le feste e le processioni votive della città per la peste del 1656, in “Il Buon Senso”, anno IV (1905), n. 23, p.2, anno V (1906) n. 3, p.1; n. 6, p.1; n. 10, p.1 (B C B Ap Q 181)

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Come e quando siansi abbattute parti delle mura e alcune delle porte di di Barletta, in “Il Buon Senso”, anno V (1906), n. 15-16- 19-21-23-26; anno VI (1907), n. 2-6-8-11-12-16 (B C B Per 53.19.1) Mario Di Leo, in “Il Buon Senso”, annoVI (1907), n.4 ; anno VII (1908), n.11 (B C B Per 53/19.2) Il professor Giuseppe D’Abundo, in “Il Buon Senso”, anno VII, 1908, n.7 (B C B Per 53/19.1) Nomenclatura delle strade di Barletta esistenti nell’ambito delle sue mura come dal Catasto provvisorio del 1809 ordinato con la legge 8. 11. 1806, loro storia e nomi attuali, in “Il Buon Senso, anno VII (1908), n. 12-13-16-17-18-19-21, anno VIII (1909), n. 2-3-4-8-11-12-14-15-18-20-24, anno IX (1910), n. 5-6-7-10-15 (B C B Per 53.19.2) Curiosità storiche. A Giovanni Beltrani in “Rassegna Pugliese”, vol. XXV (1910), n. 1-2 (B C B Per A 109) Questione tra il Capitolo del Sepolcro e quello di S. Maria, in “Rassegna Pugliese” vol.XXV (1910), p. 38-39 (B C B Per A 109) Monopoli, in “Il Buon Senso”, 1913 Due famosi medici barlettani: Iacopo Bonaventura e Camillo Manlio, in “Il Buon Senso”, 1914 Isabella del Balzo Regina di Napoli e Barletta, in “Il Buon Sen- so”, 1916, n.29 (B C B Per 53/19)

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Bibliografia Repertori generali: Giusto (2) 171 (Francesco Paolo); Villani (1904) 1170; Villani (1920) 248. Repertori locali: Vista 33; Santeramo 45; Cassandro 339; Delcuratolo 73, 106, 109, 143, 170.

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