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POLYMNIA Studi di Storia romana 5 Polymnia Collana di Scienze dell’antichità fondata e diretta da Lucio Cristante _____________________________________________________________ Studi di Storia romana a cura di Gino Bandelli e Giovannella Cresci Marrone - 5 - COMITATO SCIENTIFICO Élizabeth Deniaux (Paris), Hartmut Galsterer (Köln), Andrea Giardina (Roma), Juan Santos Yanguas (Vitoria), Claudio Zaccaria (Trieste), Giuseppe Zecchini (Milano) REDAZIONE Tommaso Mazzoli Matronae in domo et in re publica agentes : spazi e occasioni dell’azione femminile nel mondo romano tra tarda repubblica e primo impero : atti del convegno di Venezia, 16-17 ottobre 2014 / a cura di Francesca Cenerini e Francesca Rohr Vio. – [Trieste : Edizioni Università di Trieste, 2016]. - XVII, 356 p. : ill. ; 24 cm. (Polymnia. Studi di storia romana, 5) ISBN 978-88-8303-753-5 ISBN 978-88-8303-754-2 (online) 1.DONNE – POSIZIONE SOCIALE – ROMA ANTICA – SEC. 2. A. C. -1. 2. DONNE CELEBRI - ROMA ANTICA – SEC. 2. A. C. -1. I. Cenerini, Francesca II. Rohr Vio, Francesca 305.42093763 (WebDewey 2016) Donne. Funzione e status sociale. Penisola italiana e territori limitrofi fino al 476. Roma antica Opera sottoposta a double blind peer review Il volume è stato pubblicato con il finanziamento del Progetto di Ateneo (Università Ca’ Foscari) 2012 "Matrone in politica e politica delle matrone. Spazi e modalità dell'azione femminile nella tarda repubblica romana" I testi pubblicati sono liberamente disponibili su: http://www.openstarts.units.it/dspace/handle/10077/12892 © Copyright 2016 – EUT EDIZIONI UNIVERSITÀ DI TRIESTE Proprietà letteraria riservata I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale di questa pubblicazione, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, le fotocopie o altro), sono riservati per tutti i Paesi Autori e editore hanno operato per identificare tutti i titolari dei diritti delle illustrazioni riprodotte nel presente volume e ottenerne l’autorizzazione alla pubblicazione; restano tuttavia a disposizione per assolvere gli adempimenti nei confronti degli eventuali aventi diritto non rintracciati MATRONAE IN DOMO ET IN RE PUBLICA AGENTES Spazi e occasioni dell’azione femminile nel mondo romano tra tarda repubblica e primo impero Atti del Convegno di Venezia 16-17 ottobre 2014 a cura di Francesca Cenerini e Francesca Rohr Vio EUT Edizioni Università di Trieste 2016 INDICE Considerazioni introduttive VII Abstracts X Francesca Rohr Vio (Venezia) Matronae nella tarda repubblica: un nuovo profilo al femminile 1 Francesca Cenerini (Bologna) Le matronae diventano Augustae: un nuovo profilo al femminile 23 Alfredo Buonopane (Verona) Terenzia, una matrona in domo et in re publica agens 51 Ida Gilda Mastrorosa (Firenze) Matronae e repudium nell’ultimo secolo di Roma repubblicana 65 Novella Lapini (Firenze) Nuove prospettive per l’azione matronale: l’esempio di Cerellia corrispondente di Cicerone 89 Gian Luca Gregori (Roma) Polla Valeria e Valeria Polla: due matronae solo in apparenza omonime, tra Repubblica e Principato 109 Beatrice Manzo (Venezia) La parola alle matrone. Interventi femminili in sedi pubbliche nell’età tardo repubblicana 121 Carlo Franco (Venezia) La donna e il triumviro. Sulla cosiddetta laudatio Turiae 137 Sara Borrello (Venezia) Prudentissima et diligentissima femina. Servilia, M. Bruti mater, tra Cesariani e Cesaricidi 165 - V - Luigi Sperti (Venezia) Monumenti funerari con 'matrone' filellene tra Aquileia, Roma e le province 193 Anthony Alvarez Melero (Sevilla) Les parentes féminines de chevaliers romains à l’époque tardo-républicaine (fin IIe s.-27 av. J.-Chr.) 217 Alessandra Valentini (Venezia) Ottavia la prima ‘First Lady of Imperial Rome’ 239 Maria Letizia Caldelli (Roma) Evergetismo femminile ad Ostia tra tarda repubblica ed età alto-imperiale 257 Stefano Maggi (Pavia) Sub specie dearum. Su alcuni tipi statuari femminili nella Cisalpina romana 277 Gabriele Martina (Pavia - Grenoble) L’interventismo familiare di Antonia Minore: il caso della morte di Germanico e Livilla 287 Agathe Migayrou (Paris) Les spectacles, nouveau lieu d’intervention des femmes dans la vie publique romaine à la fin de la République et au début de l’Empire? 305 Isabelle Cogitore (Grenoble) Flavius Josèphe et le rôle des femmes en politique, de Cléopâtre à Antonia 323 Beatrice Girotti (Bologna) Le madri modello: Cornelia, Aurelia, Azia. Su Tacito, Dialogus de Oratoribus, 2,28-29 e sul ‘recupero’ del passato da parte di San Gerolamo 339 François Chausson (Paris) Conclusioni 353 - VI - CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE Quanta erit infelicitas urbis illius, in qua virorum officia mulieres occupabunt! 1 È Lattanzio a lamentare nella sua Epitome la cattiva sorte di una città in cui le donne avessero assunto i compiti pubblici e politici, tradizionalmente di esclusiva competenza maschile. La lunga storia di Roma dimostrava il carattere irrealistico di questa eventua- lità: il pudor, virtù vincolante per la condotta delle matrone secondo il mos maiorum, le costringeva, infatti, in una dimensione prevalentemente privata, ma soprattutto le norme che presiedevano alla vita istituzionale, militare, civica precludevano l’attività pubblica alla componente femminile della società. Tale estraneità delle donne rispetto alla vita cittadina subì, tuttavia, una significativa, anche se per molti aspetti solo temporanea, trasformazione tra la fine del II e il I se- colo a.C., quando si crearono condizioni tanto particolari da permettere alle matrone di violare i confini fisici ma anche ‘ideologici’ rappresentati dalla domus, solo spazio e ambito pertinente all’azione femminile, e di agere in re publica, interferendo nella vita pubblica e politica dell’Urbe. In questi decenni significativamente coincidenti con la vita di Cicerone, identificato dalla critica come il probabile ispiratore della riflessione di Lattanzio, la successione ininterrotta di scontri intestini determinò infatti l’allon- tanamento di molti uomini dalle sedi della decisione politica e un sovvertimento delle regole della vita civica, che aprirono ad alcune donne - mogli, madri, figlie e sorelle dei detentori del potere -, spazi di azione prima loro preclusi. Se nella maggioranza dei casi questi comportamenti contrari alla tradizione determinarono la delegittimazione delle loro promotrici, in altre evenienze il vincolo della pietas nei confronti di quei familiari che con il loro operato esse tentavano di tutelare, consentì di giustificare le infrazioni della tradizione di cui le matrone si resero responsabili, preservando la loro immagine sia nella valutazione dei contemporanei sia nella memoria dei posteri. E ciò permise che nel percorso di normalizzazione avviato con la ritrovata pax augustea, pur in una tendenza evidente a ricondurre i comportamenti femminili nell’alveo della tradizione, persistes- sero alcune delle trasformazioni che nel ruolo pubblico e politico femminile si erano prodotte nel corso della tarda repubblica. Lo spettro cronologico che connota questa raccolta di saggi, le cui riflessioni si di- spiegano attraverso un arco temporale che dal II secolo a.C. si estende fino al I d.C., risponde proprio alla duplice finalità di questo volume: da un lato, attraverso un approccio sincronico si sono intesi definire, nel momento del loro prodursi, i molti aspetti del complesso fenomeno che nella tarda repubblica consentì l’attività delle matrone sulla scena pubblica; dall’altro, in prospettiva diacronica, ci si è proposti di verificare le forme della condizione femminile che si determinò allorché, dopo decen- 1 Lact. Epit. 33 (38) 5. - VII - ni di trasformazione, si raggiunsero nel I secolo d.C. nuovi equilibri politici e sociali in bilico tra innovazione e conservazione. Con un’attenzione specifica alla tarda repubblica, si è perseguito quindi in prima istanza l’obiettivo di ricostruire il profilo delle protagoniste della trasformazione, le sedi e le occasioni della loro azione, le motivazioni e le modalità del loro operare in domo e in re publica. In una prospettiva di ampia durata, si è individuata la seconda finalità nel delineare l’entità e le forme della persistenza, oltre il periodo della crisi, delle caratteristiche dell’iniziativa pubblica e politica matronale, con attenzione alla costruzione in rebus del modello femminile ma anche alla sua incidenza condizionan- te nella memoria post res degli eventi. I contributi raccolti in questo volume sono in larga parte la rielaborazione per iscritto, anche alla luce della discussione, delle relazioni tenute in occasione del Convegno Internazionale “Matronae in domo et in re publica agentes. Spazi e occasioni dell’azio- ne femminile nel mondo romano fra tarda repubblica e primo impero”, che ha avuto luogo a Venezia il 16 e il 17 ottobre 2014. L’occasione congressuale ha rappresentato il momento conclusivo del Progetto finanziato dall’Università Ca’ Foscari nel 2012 dal titolo “Matrone in politica e politica delle matrone. Spazi e modalità dell’azione fem- minile nella tarda repubblica romana”, scaturito dalla collaborazione tra studiosi ita- liani e francesi, specialisti di diversi ambiti disciplinari: Francesca Cenerini (Univer- sità Alma Mater Studiorum di Bologna), Alfredo Buonopane (Università degli Studi di Verona), Maria Letizia Caldelli (Sapienza Università di Roma), François Chausson (Université Paris I Panthéon Sorbonne), Isabelle Cogitore (Université Grenoble III Stendhal), Gian Luca Gregori (Sapienza Università di Roma), Anna Lina Morelli (Università Alma Mater Studiorum di Bologna), Luigi Sperti