Fondo Severini Inventario

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Fondo Severini Inventario Inventari 6 Fondo Severini Inventario a cura di Gabriella De Marco e Paola Pettenella museo di arte moderna e contemporanea di trento e rovereto Museo di Arte Provincia Autonoma di Trento Moderna e Contemporanea Comune di Trento di Trento e Rovereto Comune di Rovereto Consiglio di amministrazione Franco Bernabè, presidente Isabella Bossi Fedrigotti, vicepresidente Lino Dainese Massimo Egidi Mariangela Franch Michelangelo Lupo Paolo Mattei Direttore Gabriella Belli Comitato scientifico Salvatore Settis, coordinatore Umberto Allemandi Guy Cogeval © 2011, Emanuela Zandonai Editore S.r.l. Flavio Fergonzi via del Garda 32, Rovereto (Tn) Collegio dei revisori dei conti © 2011, Mart Carlo Delladio Museo di Arte Moderna Luigi Matassoni e Contemporanea Giovanni Zani di Trento e Rovereto ISBN: 978-88-96215-40-1 Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore In copertina Gino Severini, Parigi, dicembre 1964 - Photo René Robert (Paris) Le tre immagini d’apertura della descrizione dei Fondi sono tratte da foto raccolte in Sev.GSFVI.3; quella del Fondo Gina Severini Franchina è di Georges Allié (Paris). Si tratta di particolari dei seguenti dipinti di Gino Severini: Autoritratto, 1909, Chicago, The Art Institute La Dame à la violette (Le goûter – Ritratto di Jeanne), 1947, Collezione privata Ritratto di Gina Severini (Mia figlia), 1935, Torino, Civica Galleria d’Arte Moderna www.egonedizioni.it www.zandonaieditore.it Fondo Severini. Inventario A cura di Gabriella De Marco e Paola Pettenella Collana diretta da Gabriella Belli e Paola Pettenella Tutte le foto provengono da Fondo Severini, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Archivio del ‘900, a eccezione di quella di copertina, del fotografo René Robert Supporto redazionale e apparati iconografici Elisa Decet, Duccio Dogheria, Carlo Prosser, Federico Zanoner Supporto informatico Guido Cardino, Giusto Manica Sommario Le curatrici ringraziano quanti, nel corso del tempo, hanno 11 Questioni di metodo e attualità di Gino Severini collaborato all’ordinamento e alla descrizione del Fondo, e quanti si sono resi disponibili facilitando la ricerca. di Gabriella De Marco In particolare, ringraziano Katia Beber, Mirella Duci e Maria Letizia Tonelli; i direttori di archivi e biblioteche che hanno 23 Biografia di Gino Severini consentito la consultazione di documenti utili a questa di Gabriella De Marco pubblicazione, oltre ai collezionisti privati che hanno fornito segnalazioni preziose. 96 Artificio e spontaneità nel Fondo Severini. Introduzione all’Inventario Entrambe esprimono la loro riconoscenza a Romana Severini che con il marito Paolo Brunori ha sempre mostrato una di Paola Pettenella generosa disponibilità: il suo archivio ha integrato le pagine della biografia e dell’inventario. Inventario Il ricordo va, inoltre, a Gina Severini, fondamentale quanto 107 Introduzione generale entusiasta interlocutrice di questo lavoro, e ad Alessandra Franchina. 113 Fondo Gino Severini Gabriella De Marco ringrazia Roberto Antolini, per tanti anni 117 Corrispondenza responsabile della Biblioteca dell’Archivio del ’900 del Mart. Paola Pettenella ringrazia per le utili informazioni Silvia 143 Documentazione biografica e professionale Bignami, Paolo Bruschetti, Massimo de Sabbata, Mariarosa 149 Scritti Mariech, Piero Pacini, e i colleghi che hanno dato il loro apporto nella fase finale di preparazione dell’inventario. 197 Materiale grafico e tecnico Un grazie sincero a Simone Rizzo per l’aiuto redazionale. 203 Ritagli stampa e periodici Infine, molta gratitudine va espressa al fotografo René Robert, 219 Brochures e inviti che in occasione della mostra antologica e della pubblicazione dell’Inventario ha donato al Museo 6 ritratti d’epoca di Gino 231 Manifesti futuristi Severini e della moglie Jeanne Fort. 239 Lacerba 245 Carte Jeanne Fort Severini 249 Corrispondenza 253 Scritti 257 Fondo Gina Severini Franchina 261 Corrispondenza 265 Corrispondenza e carte di Gino Severini 271 Documentazione per mostre e iniziative su Gino Severini 283 Ritagli stampa e periodici 309 Brochures e inviti 319 Materiale fotografico e catalografico su Gino Severini 327 Strumenti e materiali diversi Appendice 331 Selezione dal Fondo librario Severini Indici 345 Indice dei nomi 385 Indice degli eventi Questioni di metodo e attualità di Gino Severini di Gabriella De Marco Accade di frequente a chi si occupa di storia dell’arte contemporanea di im- battersi nell’osservazione – evidentemente polemica – che vorrebbe l’indagine storica ridotta a un “arido” esercizio filologico, nel migliore dei casi a mera analisi erudita condotta sulle opere d’arte del recente passato. Pur non potendo entrare in queste pagine nel merito di un simile giudizio che, se pur riduttivo e semplicistico, ancora pesa sulla scrittura d’arte e sulle modalità d’analisi della disciplina distinguendo sovente, quasi si trattasse di due momenti rigorosamente separati e non comunicanti, tra storia e critica, mi interessa, tut- tavia, introdurre qualche riflessione, sollecitata proprio dalle carte severiniane. Senza dubbio i materiali del Fondo Severini bene si prestano a una serie di con- siderazioni che, prendendo spunto dall’analisi del lavoro e dal ruolo intellettuale svolto dall’artista di Cortona, possono riguardare, anche in senso più ampio, l’am- bito disciplinare dell’arte contemporanea. Del resto, il lungo e paziente lavoro di studio e di riordino condotto su quei do- cumenti che appartengono a un passato relativamente recente è, analogamente a quanto accade per l’arte medievale e moderna, indagine necessaria che non si esaurisce in quella che a uno sguardo superficiale potrebbe apparire come una campionatura dell’esistente.1 Al contrario, esso non solo è strumento essenziale per l’attenta lettura di un’ope- ra d’arte, ma consente di recuperare agevolmente all’indagine storica anche l’am- bito delle poetiche, permettendo, attraverso le opportune contestualizzazioni, un’ampiezza di sguardo critico altrimenti impensabile. Mi riferisco, in particolare, non solamente all’aspetto forse più gratificante nell’attività di ricerca relativo al rinvenimento, all’acquisizione su un piano docu- 1 Che il fare storia significhi reinterpretare il passato sulla base delle nuove e continue sollecitazioni che provengono sia dal presente sia dalle fonti è un dato ormai acquisito: ciò comporta, inevitabilmente, anche la consapevolezza di affrontare il problema della selezione delle informazioni. Aspetto, questo, determinante negli studi sull’età contemporanea caratterizzati, come è quasi scontato sottolineare, da ciò che si definisce come un eccesso di fonti. Di questo argomento – a mio avviso fondamentale – mi sono occupata in diverse sedi. In particolare rimando a De Marco, G., “L’Ora”. La cultura in Italia dalle pagine del quotidiano palermitano (1918-1930). Fonti del XX secolo, Cinisello Balsamo, Sil- vana Editoriale, 2007; De Marco, G.,“L’Ora” di Palermo. Lo spoglio degli articoli su F.T. Marinetti e il futurismo e sulla Biennale di Venezia. Fonti del XX secolo, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2011. Lo affronto anche fornendo una sintetica bibliografia generale di riferimento all’interno dell’am- biente digitale Agave. Contributo allo studio delle fonti della storia dell’arte in Italia nel Novecen- to, ospitato nel portale dell’Università degli Studi di Palermo (http://www.unipa.it/agave), di cui sono ideatrice e responsabile scientifico. 11 mentario, di materiale inedito, quanto piuttosto a quella visione d’insieme che la Così, se è vero, secondo quanto afferma Remo Bodei, che non tutto il passato moltitudine delle carte di un archivio può offrire favorendo, soprattutto, inaspet- significativo è necessariamente contenuto nel presente, è pur vero che, spesso, tati e ulteriori percorsi di ricerca. forme e aspetti propri del passato dimenticato possono poi riemergere rianno- Affrontando, quindi, nel dettaglio il Fondo Severini è certamente pleonastico dando in forma di continuità un percorso, una traccia soltanto apparentemente sottolineare l’importanza dei singoli documenti di cui molti già a un primo sguar- spezzata, interrotta. In particolare, tornando al Fondo Gino Severini, il lavoro di do suggeriscono nuovi studi, che spetterà poi all’indagine storico critica appro- riordino ha confermato quanto una separazione tra storia e critica debba essere fondire nel tempo.2 Al momento è interessante evidenziare, invece, quel profilo definitivamente superata: se, infatti, la critica mai deve ignorare il proprio recen- d’insieme che in qualche misura permette di scrivere se non di una vera e propria te passato, al tempo stesso l’indagine storica, condotta in chiave documentaria, riscoperta di Gino Severini, certamente della sua attualità, tenendo conto, in mai può ritenersi esonerata dalla percezione storica del presente. Per cui, secon- particolare, delle poetiche e degli orientamenti di questi ultimi anni.3 do quanto scrive Marc Augé, se il vantaggio di cui godono gli storici è che essi Attualità oggi possibile sia per l’esigenza costantemente avvertita da parte conoscono il seguito, sarà bene approfittarne.5 dell’artista di un confronto culturale, di un’apertura anche ad ambiti non unica- Ed è alla luce di quanto affermato che l’acquisizione di gran parte del materiale mente legati al contesto delle arti visive sia per quel suo continuo interrogarsi sul documentario relativo alla vicenda artistica
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