18 lo sport venerdì 18 febbraio 2005

SOLIDARIETÀ Giocagin 2005: Uisp e Unicef Final Eight di Coppa Italia, Treviso-Cantù è la prima semifinale in campo per i piccoli del Malawi La Benetton batte 79-61 la Casti Group nella gara d’apertura. La Vertical Vision supera Siena a sorpresa (71-66) flash Giocagin 2005, la manifestazione FORLÌ Treviso in semifinale, naturalmente, ma c’è an- voce grossa con un Soragna (miglior marcatore con 15 prevedeva dall’anno prossimo sei giocatori italiani a nazionale organizzata dall’Uisp è ai che Cantù che supera la Montepaschi nello sprint fina- punti) e Bulleri (nella foto, 14). Nella seconda partita referto, Prandi raccoglie e rilancia. Sì ai sei giocatori nastri di partenza per il diciottesimo le. C’erano ben pochi dubbi che la corazzata di Ettore di giornata, invece, la Vertical Vision di Sagripanti fa italiani (ma il problema è capire cosa significa il termi- anno consecutivo: 62 palazzetti dello Messina cedesse alla barchetta in mezzo alla tempesta tutto nell’ultimo quarto rimontando prima e superan- ne “italiano”... ), ma in cambio chiede l’aumento del sport in tutta Italia, da domani al fine che è oggi Varese. Nella prima partita delle Final Eight do poi una Montepaschi Siena imprecisa e distratta per numero dei visti extracomunitari dagli attuali tre a sei. maggio, si animeranno di bambini, di Coppa Italia stravince la Benetton (79-61) e la parti- il 71-66 finale. E la prima semifinale di questa Coppa In pratica per accettare i sei italiani a referto chiede che ragazzi ed atleti che si esibiranno in ta non c’è mai stata con la Casti Group già doppiata Italia vedrà di fronte proprio Cantù e Treviso. gli altri sei che formano la squadra siano non italiani cereografie di ginnastica, danze, balli alla fine del primo quarto (30-15). Il povero Magnano, Ma la notizia di giornata è la conferenza stampa senza restrizioni. La posizione della Legabasket è più sudamericani e prove dimostrative di allenatore oro olimpico ad Atene con l’Argentina, guar- del padrone di casa Enrico Prandi e del progetto della forte da quando ieri l’altro la Uleb, unione delle leghe arti marziali. Giocagin sosterrà un da sconsolato i suoi chiedendosi dove sia finito e per- Legabasket per rilanciare la palla a spicchi nostrana. europee, ha presentato la proposta di abolire i vincoli progetto Unicef in favore dell’infanzia in ché invece che continuare ad allenare Ginobili e i Come promesso Prandi presenta il piano delle società della nazionalità nelle competizioni continentali. Si Malawi, per la riduzione delle “gauchos” ora gli tocchi assistere al penoso spettacolo per «semplificare le norme ed abbassare i costi». Se sente in grado di alzare la posta e di tirare la corda. trasmissioni dell’Aids dalle madri ai figli. di Bowdler e compagnia. Treviso invece fa subito la Petrucci lo accusava di non aver rispettato il patto che m. fr. Sci nordico: 15 km colorati d’azzurro Ai Mondiali in Germania storica doppietta italiana: Piller Cottrer precede Valbusa

Francesco Luti Piller Cottrer Di Centa l’asso per questa gara, (a sinistra) non a caso reduce da due podi e Valbusa Ciclismo, Alessandro Petacchi nella specialità (l’ultimo proprio Splendida doppietta azzurra nella festeggiano sabato a Rei Im Winkl). prima giornata dei Mondiali di al termine vince in volata l’ultima tappa E invece, il sappadino ha sbara- fondo, in corso di svolgimento a della 15 km tl gliato il campo rimanendo sempre Oberstdorf, in Germania. Pietro che ha della Ruta del Sol in Spagna in testa ai rilevamenti, accodando- Piller Cottrer ha vinto la 15 chilo- consegnato loro si intelligentemente al tedesco Fill- metri a tecnica libera in 34'49"7 rispettivamente Secondo successo per Alessandro Petacchi che si è brich (poi ottavo), e prendendo precedendo il compagno di squa- l’oro e l’argento aggiudicato ieri la quinta e ultima tappa della Ruta coscienza metro dopo metro che dra di 11" e il nor- del Sol bissando il successo ottenuto due giorni fa. Il questa sarebbe stata la sua giorna- vegese Ruud Hofstad. Gli altri due corridore della Fassa Bortolo ha preceduto in volata ta d’oro, l’occasione della vita da azzurri in gara, e Oscar Freire della Rabobank e Max Van Heeswijk sfruttare fino in fondo. E a farsi , si sono classificati della Discovery Channel. Il primo posto nella spronare in gara dalle notizie esal- al 14˚ e al 17˚ posto. classifica finale è andato allo spagnolo Francisco tanti provenienti dalla testa era Quello conquistato ieri da Pie- Cabello. Questa volta nessuna rimonta per proprio Fulvio Valbusa, 36 prima- tro Piller Cottrer è il quarto titolo Alessandro Petacchi: il ciclista della Fassa Bortolo è la vere e già bronzo in combinata a mondiale nella storia del fondo quinta ed ultima tappa vinta nella Ruta del Sol, terza Ramsau nel ’99, il leader carismati- maschile azzurro. Il primo risale a vittoria stagionale per il velocista gentiluomo, su tre co che ha lottato sul filo dei secon- 10 anni fa e l’ottenne proprio a volate disputate. «I miei compagni di squadra hanno di per salire sul podio, e ritrovarsi Oberstdorf l'attuale commissario iniziato a tirare quando mancavano 30 km all’arrivo nel finale proprio dietro il compa- tecnico della squadra italiana Mar- e avevamo un ritardo di 4 minuti dai due fuggitivi gno di stanza, ad appena 11 secon- co Albarello, sempre nella 15 km. -ha spiegato Petacchi- che abbiamo ripreso solo di. Una doppia meraviglia conclu- Nella stessa edizione di quei Mon- all’ultimo km. Baldato mi ha lasciato in testa quando sa urlando di rabbia anche contro diali, si aggiudi- mancavano meno di 200 metri e non ho avuto grossi quelli che volevano precipitosa- cò la 50 km. Questa è allora la problemi a vincere lo sprint». Ora Petacchi punta al mente farlo fuori dalla nazionale. prima doppietta azzurra a livello Luis Puig di sabato dove ha già vinto nel 2003. Per l’Italia è il quarto titolo iri- maschile, mentre tra le donne riu- dato maschile dopo quelli di Mar- scirono nell’impresa Stefania Bel- co Albarello e Maurilio De Zolt mondo e , a Fa- proprio su queste nevi nell’edizio- lun, nel 1993, nella 30 km a tecni- mane fatica. In un attimo sono ma deciso, ho sentito che era la stato un meraviglioso presagio. st’anno ho avuto seri problemi li, Teichaman e Sommerfeldt, tri- ne ’87 in un’altra 15 km e nella 50 ca libera. sommersi da amici e tifosi, oltre mia giornata e poi sentendo che Questa medaglia mi ripaga di tutte con gli sci, e il podio, più che un stemente dispersi nelle retrovie. In- km, nonché di un altro sappadino, E nel parterre d’arrivo è festa che dai componenti della squadra ero a pochi secondi dalla testa, ho le delusioni e tensioni degli ultimi progetto, era un sogno». somma, questa doppietta non se Sissio Fauner che nel ’95 a Thun- grande. e Ful- italiana. Valbusa non sta letteral- spinto al massimo. In mattinata, anni». «E’ incredibile - continua a L’urlo degli italiani squarciava l’aspettava proprio nessuno per- der Bay trionfò nella 50 km. Dieci vio Valbusa si abbracciano a pochi mente nella pelle per il risultato in stanza con Pietro avevamo det- ripetere a pochi metri di distanza così il silenzio attonito dei 17 mila ché come ammetteva lo stesso Pil- anni di attesa per un’altra magica secondi dalla conclusione dell’im- ottenuto: «Sono partito tranquillo to “dobbiamo dare il massimo”. E’ il vincitore Piller Cottrer - Que- tedeschi corsi a sostenere i loro ido- ler Cottrer all’arrivo, era Giorgio giornata. Valeva la pena aspettare. Sivori, l’ultimo dribbling non gli è riuscito Scompare uno dei più grandi interpreti del calcio-fantasia. Stroncato da un tumore al pancreas: aveva 69 anni

BUENOS AIRES Se ne è andato della prima stella, nel primo anno Omar Sivori. È morto ieri, a 69 anni, dell' argentino a Torino, 1959/60, per un tumore al pancreas a San Ni- 1960/61) e tre Coppe Italia (1960, colas, la città a circa 200 chilometri 1961 e 1965, ultimo sigillo regalato da Buenos Aires dove risiedeva da prima dell' addio). Grandi numeri molto tempo ed aveva una azienda di squadra, ottenuti da una Juve che, agricola. Fu uno dei più grandi di oltre allo straordinario apporto del ogni epoca: fantasia, genio, impreve- fuoriclasse di San Nicolas, può con- dibilità, «l'angelo dalla faccia spor- tare su altri due nomi da leggenda ca» come Maschio e Angelillo, mito come Giampiero Boniperti e John al pari del gigante buono John Char- Charles: un trio indissolubile. In les. Nato a San Nicolas nel 1935 Sivo- campo, ma anche fuori. Fantastici i ri arrivò in Italia alla Juventus nel numeri di squadra, eccezionali quel- lontano 1957 dal River Plate passò li personali, impreziositi da alcuni alla Juventus e nel 1966 al Napoli, primati da «fantacalcio». I 166 gol in facendo ritorno in Argentina nel 253 presenze fanno storia. Un titolo 1969. In Italia ha messo a segno 258 di capocannoniere nella stagione gol; ha partecipato a 9 incontri in 1959/60 con 27 reti, tra le quali spic- azzurro segnando complessivamen- cano le sei segnate all'Inter nel famo- te 8 reti. so 9-1, e il Pallone d'Oro del 1961 Irriverente provocatore, per via sono riportati su tutti gli annali. Co- di quei calzettoni sempre abbassati, sì come il gol segnato il 21 febbraio è stato il re del tunnel e di una lunga 1961 che permette alla Juventus di epopea juventina. Classe, genio, fan- battere il Real Madrid ed espugnare tasia, imprevedibilità: Sivori possie- il Santiago Bernabeu, prima squadra de tutti i numeri del fuoriclasse. At- in assoluto a riuscire nell'impresa. taccante, trequartista, interno, non Commozione e lutto dei suoi ha un ruolo preciso. Segue solo il colleghi. «È morto un grande uomo, suo istinto: è Sivori e basta. Da lui un grande campione - è stato il pri- c'è da attendersi sempre qualcosa di mo commento dell'amministratore speciale. Omar non conosce le gioca- Omar Sivori '59 e nel '60 e contribuisce, pur non to a fare scorpacciate in campiona- della Juventus, Antonio Giraudo - È te banali, è nato per stupire, per di- con John giocando la finale, alla conquista del- to, l'Europa avara di successi resta l' un dispiacere grandissimo». «È stato vertire e per divertirsi. Immenso per Charles la stessa Coppa nel '64-65, sua ulti- unico cruccio. uno dei più grandi fuoriclasse che i suoi dribbling e le sue finte. Segna e alla fine di un ma stagione in maglia bianconera. I Da giocatore la sua ultima parti- abbia mai visto giocare - è stato inve- fa segnare. Inventore del tunnel, in- Inter-Juventus burrascosi rapporti con Heriberto ta con la maglia bianconera l' ha gio- ce il commento di Attilio Romero, ganna frotte di terzini e diventa il del 27-2-’62 Herrera - che qualcuno sussurra sia- cata nel 1965. Ma ancora oggi, a 40 presidente del Torino - Lo ricordo primo giocoliere del campionato, ir- e a destra in una no stati voluti - lo portano ad emi- anni di distanza, Omar Enrique Sivo- da ragazzino come uno degli avversa- ridendo, con i suoi calzettoni abbas- immagine grare a Napoli nel 1966. In azzurro ri rimane nel cuore dei tifosi juventi- ri più ostici da affrontare nei derby». del marzo 2004 chiude la sua carriera tre anni dopo ni. Il suo talento cristallino resta una nei panni ritornando in Argentina. delle pagine più belle della storia Istinto e irrequietezza del testimonial Otto reti nelle coppe europee, bianconera, i dribbling, le invenzio- La strana ed esplosiva ‘‘‘ di una Fiat Idea 166 in tutto con la maglia biancone- ni, i gol: roba che ha fatto impazzire ‘‘ Addio all’”angelo tutta bianconera ra, uno dei più grandi di sempre. In i supporter della « Vecchia Signora » accoppiata dalla faccia sporca Coppa dei Campioni è leggendaria per otto luminosissimi anni. del piccolo fantasista la sua prestazione nella triplice sfida Un capitolo lungo e splendente che segnò un pezzo con il grande Real, quarti di finale di una carriera forse irripetibile nella argentino della storia vincente sati e il caratterino che si ritrova, fior soggiogare: risponde alle provocazio- ca per colpa del suo temperamento dell'edizione 1961-62. Sua la rete del- quale vengono scritte alcune delle con il gigante gallese di avversari in campo e in panchina. ni, non subisce passivamente i difen- bizzoso e «caliente». È Pallone lo storico successo bianconero a Ma- pagine più intense della centenaria della Juve Omar non si tira indietro nemmeno sori avversari, ma replica colpo su d'Oro nel 1961. drid, il 21 febbraio 1962. storia bianconera. La bacheca dei John Charles quando le sfide si fanno infuocate. colpo a chi lo maltratta. Non a caso, Merito suo (oltre che di Char- Segnerà ancora nella «bella» di trofei è costretta a subire continui Anzi, il clima della battaglia lo in 11 anni di carriera italiana, colle- les) gli scudetti del '58, '60 e '61. Parigi, ma non basterà alla Juve per lavori d' ampliamento, dopo la vitto- esalta, Sivori non è tipo che si fa ziona oltre trenta giornate di squalifi- Conquista anche la Coppa Italia nel eliminare gli spagnoli. Per lui, abitua- ria di tre scudetti (1957/58, quello