Longitudine 16∞ Est da Greenwich 17∞

ilicata as B 40∞ Laino Golfo Roseto Capo di Borgo Spùlico Policastro Monte Ciagola Monte 1462 2248 2267 Golfo Serra Dolcedorme Parco Nazionale Trebisacce di Taranto Scalea Cassano Castrovillari allo Ionio del Pollino Civita Lao Piana Lungro Sibari Golfo Coscile di Corigliano C di Sibari Diamante Spezzano a Roggiano Gravina Albanese Belvedere Marittimo t Crati Corigliano San Rossano e Follone Demetrio Calabro Cetraro Corone

n Bisignano Sila Greca Trionto Guardia Piemontese Acri Cariati Marina a Luzzi o S Montalto Uffugo ila Lago di Gr Cecita Paola Rende r an Cirò Marina C Cosenza de Mar Castrolibero 696 o

b 1928 M. Monte Mazzagullo Strongoli L. Arvo San Giovanni Tirreno s in Fiore

a L. Ampollino t Parco Nazionale

Amantea i l della Petilia o S Policastro t i a e la Crotone Savuto Pi s

a c cola e Tacina Cutro r h c 39∞ a C. Colonna

C r CATANZARO Isola di Golfo Lamezia a di Terme Capo Rizzuto M Le Castella Sant’Eufemia Lamato Catanzaro C. Rizzuto Serralta Lido Golfo 0 10 20 30 km o San Vito Squillace di Squillace Pizzo 1 cm = 12,5 km n 1013 Chiaravalle Centrale Vibo Valentia Soverato Tropea i Monte Poro C. Vaticano 710 Mesima Serra San Bruno Mileto n Monte Mar Golfo di Pecoraro Gioia Nicotera Guardavalle n 1423 Rosarno Ionio Stilo Gioia Tauro e Punta Stilo Polistena Riace Gioiosa Taurianova p Ionica Palmi Le Serre Cittanova Marina di Bagnara Gioiosa Ionica Calabra p Siderno a A Locri Messina in Scilla s s Villa e Parco Naz. M San Giovanni i Montalto Sicilia d A 1955 s e o p t t r n t omo e r t Reggio dell’ S di Calabria 38∞

Melito di Punta di Melito C. Spartivento Porto Salvo di Porto Salvo 1 Anticamente con Calabria s’indicava la penisola salentina, in cui viveva il popolo dei Calabri. Durante il Medioevo questo nome fu esteso a un’ampia parte dell’Italia meridionale, per poi restringersi all’odierna Calabria.

Scopri la StorStoriaia alle pagine 4 - 5

Scopri il TTererritorio alle pagine 6 - 9

Scopri la Popollazazioneione alle pagine 10 - 15

CulturaCultuScoprir la a localelocale alle pagine 16 - 27 2

Cosenza

Crotone

Vibo Valentia

Catanzaro Osserva la posizione Reggio della Calabria rispetto di Calabria alle altre regioni d’Italia.

Scopri on-line LE ATTRAZIONI DELLA TUA REGIONE. Cercale nelle prossime pagine vicino a questo simbolo!

La regione in numeri

SUPERFICIE 15 081 km2 POPOLAZIONE FIUMI PRINCIPALI 1 998 052 abitanti Crati: 93 km PROVINCE Neto: 84 km Catanzaro (CZ): 366 647 abitanti MONTI PRINCIPALI Cosenza (CS): 727 694 abitanti Serra Dolcedorme: 2 267 m Crotone (KR): 172 171 abitanti Monte Pollino: 2 248 m Reggio di Calabria (RC): 563 912 abitanti Montalto: 1 955 m Vibo Valentia (VV): 167 628 abitanti Monte Botte Donato: 1 928 m La storiastoria

Preistoria ed età antica Già nel periodo paleolitico la regione era abitata da uomini primitivi capaci di fabbrica- re utensili e armi con pietre e ossa di animali. Alcuni gruppi abitavano la zona di Catanzaro. Grazie alla sua posizione strategica la Calabria ebbe molti contatti con gli altri popoli del Mediterraneo, soprattutto per scambi com- merciali. Nell’VIII secolo i Greci fondarono alcune colonie: Reggio, costruita in un punto strategico sullo stretto di Messina, Sibari, Crotone e Metaponto. Sibari si arricchì notevolmente e con il passare del tempo si scontrò con le altre colonie per ottenere la supremazia. Durante questo periodo giunsero dall’Italia centro-meri- dionale due popolazioni: i Lucani e i Bruzi. Essi si inse- diarono nelle zone interne e costruirono città fortificate, che si scontrarono con le colonie greche. Per la regione iniziò così un lungo periodo di lotte sanguinose, finché le colonie greche chiesero aiuto a Roma per sconfiggere le popolazioni italiche. Dopo la vittoria dei Romani, non si giunse tuttavia alla pace perché essi si scontrarono poi con i Cartaginesi, che provenivano dall’Africa. Molte città furono distrutte, i campi abbandonati e in breve tempo la regione s’impoverì notevolmente.

Medioevo Nel 476 d.C., dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente, la Calabria fu invasa da popolazioni barbariche: Visigoti prima e Longobardi poi. Gli scontri fra Longobardi e Bizantini per il possesso di questi territori portarono nuove guerre e devastazioni, aggra- vate dalle frequenti incursioni dei pirati saraceni. La parte settentrionale della Calabria fu conquistata dai Longobardi, la parte meridionale dai Bizantini.

4 Medioevo In seguito giunsero nella regione i Normanni, che la divisero in territori indipendenti di cui il più grande era quello di Catanzaro. Sulle alture e nelle posizioni dominanti furono costrui- ti castelli a scopo di difesa. In questo periodo furono anche edificate numerose chiese.

Età moderna e contemporanea Per un lungo periodo la Calabria fu contesa da Angioini, Aragonesi e Borboni. In questi anni la regione entrò a far parte del Regno delle Due Sicilie insieme al resto del Sud Italia. Nel 1860 i Borboni furono sconfitti dalle truppe di Garibaldi e la Calabria fu annessa al nuovo Regno d’Italia. L’unione al Regno d’Italia non migliorò la situazione e la popolazione iniziò a emigrare oltreoceano. I problemi economici e sociali della regione pro- seguirono nel Novecento, dopo la Seconda guerra mondiale (1945), infatti, molti calabresi emigrarono verso le regioni dell’Italia settentrionale alla ricerca di lavoro.

Oggi

Con compagni e insegnante aggiorna la linea del tempo scrivendo quali sono gli episodi più significativi accaduti in Calabria negli ultimi anni.

5 Il paesaggio

La Calabria si trova all’estremità sud-occidentale della Penisola. 49% collinacollina

La regione è bagnata dal Mar Tirreno e dal Mar Ionio ed è separata dalla Sicilia dallo Stretto di Messina. Il suo territorio è 9% prevalentemente montuoso e collinare. pianura 42% montagna Monti, colline e laghi

I monti che formano l’Appennino Calabro occupano gran parte della regione. A nord si trovano le due vette più alte della regione: la Serra Dolcedorme e il Monte Pollino. Parallelamente alla costa tirrenica si sviluppa la Catena Costiera, che il fiume Crati separa dall’altopiano della Sila. A sud ci sono Le Serre, in cui svetta il . La serra è una catena di monti sviluppata soprattutto in lun- Panorama della Sila ghezza e che non presenta valli profonde. Di fronte allo Stretto di Messina s’innalza il massiccio dell’Aspromonte, che raggiunge il punto più elevato con il Montalto. Nella Sila si trovano i laghi di Lago Arvo Ampollino, Arvo e Cecita.

Pianure la Calabria Le pianure sono rare e si trovano lungo la costa, alla foce dei fiumi. La principale è la Piana 6 di Sibari, sullo Ionio, alla foce del Crati e del Coscile. Sul Tirreno si affacciano la Piana di Sant’Eufemia e la Piana di Gioia Tauro. Fiumi e coste

Solo Crati, Neto, Tacina e Mesima sono fiumi dal corso abbastanza regolare, gli altri hanno una portata variabile e sono detti fiumare. La fiumara è un corso d’acqua con un letto molto largo e ciottoloso, asciutto per la maggior parte dell’anno e soggetto a piene improvvise nei periodi di pioggia. La costa ionica ha per lo più spiagge basse e sabbiose; invece la costa tirrenica è alta e Una fiumara in estate rocciosa. Lungo i 716 chi- lometri di coste si aprono ampi golfi: sul Mar Tirreno il Golfo di Sant’Eufemia (davanti alla piana con lo stes- so nome) e il Golfo di Gioia (a sud-ovest); sul Mar Ionio il Golfo di Corigliano (a nord-est) e il Golfo di Squillace (davanti a Catanzaro). Golfo di Sant’Eufemia

• Lago di Cecita

Il climaclima

Il clima è mediterraneo lungo le coste, più arido lungo il versante ionico e umido lungo quello tirrenico. Sull’Appennino è continentale, con abbondanti nevicate invernali. 7 La floraflora e la faufaunana Per la vicinanza al mare e la presenza dei monti, in Calabria sono presenti sia animali e piante mediterranee sia specie alpine.

Nei tratti di costa ancora selvaggi sopravvivono piante spontanee e prevale la macchia mediterranea, composta da: euforbia, corbezzolo, ginestra, lentisco (foto in alto a destra), oleastro e rosmarino. Proseguendo verso l’interno della regione, si passa dai boschi misti di quercia, carpino, ontano e orniello ai boschi di castagni (foto a sinistra) e, sui ver- santi più soleggiati, a quelli di leccio, cerro e rovere. Superati i 1000 metri di quota e fino ai 1800 metri predominano i boschi di faggio. L’altopiano della Sila è ricco di boschi di abeti e di pini.

• Scopri il Parco Nazionale del Pollino sul sito:

www.parcopollino.it

Pini millenari

In prossimità del massiccio del Pollino sopravvive il pino loricato, una conifera molto rara dalla corteccia liscia e di color grigio-argentata. Un Ttempo il suo legno era richiesto per la sua robustezza, per questo subì nel tempo eccessivi tagli, che ne provocarono la la Calabria rapida riduzione, fino a farlo diventare una specie protetta. Il pino loricato può raggiungere trenta metri di altezza e vivere 8 anche mille anni!

Tra i mammiferi più comuni ci sono cinghiali, lepri, scoiattoli, volpi, faine, tassi e ghiri. Un mammifero simile al ghiro è il driomio, che sopravvive in Aspromonte. Numerose sono le varietà di uccelli; in particolare, i rapaci frequentano le zone selvagge del Pollino, dell’As pro mon te e della Sila, dove sono stati avvistati il capovaccaio, l’avvoltoio degli agnelli, l’aquila reale e l’aquila del Bonelli, il falco pellegrino, il nibbio, lo sparviere e la poiana. Le zone umide offrono l’habitat ideale per aironi cinerini, svassi, nitticore, gallinelle d’acqua e cormorani. Tra gli anfibi è curiosa la presenza di • Lupo una varietà particolare di tritone. L’eccessivo diboscamento del territorio e la caccia indiscriminata hanno causato l’estinzione di alcune specie un tempo • Airone cinerino molto diffuse in Calabria; da qualche anno sono stati reintrodotti cervi, caprioli e daini. Rari sono gli esemplari di • Minilepre gatto selvatico, di lupo e, lungo i fiumi, di lontra.

• Scoiattolo • Aquila reale

Ti conosco mascherinmascherina!a!

Il driomio è un mammifero roditore della lun- ghezza di 8-13 centimetri, alla quale si deve aggiunge- re la coda pelosa di colore uniforme, di circa 8 centi- metri. Si distingue per la tipica mascherina che ha sul muso. Il suo ambiente preferito è il bosco di latifoglie: costruisce la tana sulla chioma degli albe- ri o tra gli arbusti, servendosi di rametti intrecciati. A ottobre cade in letargo, dal quale si risveglia sola- mente a primavera. In Italia si trova sulle Alpi orien- tali e in Calabria, dov’è presente una sottospecie esclusiva del Pollino e dell’Aspromonte. 9

10 la Calabria Le città città In passato la città si arricchì con l’ con arricchì si città la passato In 5 hlmti a ula irnc. oped ua zona una Comprende sul costiera tirrenica. quella da chilometri 35 più stretto della Penisola, dove la costa ionica dista appena basa sul basa ula tlaa 12 btni e km per abitanti 132 italiana: quella oleifici la visibili ancora sono Oggi intatta. presentava si 1805 al fino che muraria cinta lunga una da racchiusa civiche, porte e bastioni torri, di dotata Catanzaro aa non a X eoo poaimne dai probabilmente secolo, X al intorno data fon- fu città La peschereccio. porto un e spiaggia di metri ocoo I psao aazr ea una era Catanzaro passato In roccioso. centro storico è situato a 320 m di altezza, su uno sperone La centri. grandi nei soprattutto vivono regione della abitanti Gli ché in seguito essa si sia ridotta. sia si essa seguito in ché ben- principali, città le verso interni spostamenti e regioni aara a uìo una subìto ha Calabria la oggi, a fino dopoguerra secondo Dal nazionale. media Il capoluogoIl densità demografica densità . Catanzaro è un attivo un è Catanzaro . terziario è situata in una posizione strategica sul punto sul strategica posizione una in situata è Golfo di Squillace di Golfo e sull’ e numerose statue. numerose e teatro il parti foro, del l’area cui tra romana, città della significative e Roccella della Maria Santa di bizantino-normanna lica sorta su quella greca di romana città della ruderi i ritrovati stati sono st’area Scolacium Archeologico mn d u cioer d Ctnao io sre il sorge Lido, Catanzaro da chilometro un di meno A ot emigrazione forte Un’antica città artigianato porta di Sant’Agostino di porta media è molto più molto è media

centroculturale

industria della seta della industria formata da circa 8 chilo- 8 circa da formata

2 cnr i 9 della 196 i contro , , ma questa provincia è sede anche di numerosi di anche sede è provincia questa ma , it fortezza città

Bizantini es altre verso Skilletion. Qui affiorano i resti della basi- bassa . , immerso tra ulivi secolari. In que- In secolari. ulivi tra immerso , e quella di quella e Il . di

. Attualmente la sua economia si economia sua la Attualmente .

un quartiere del capoluogo. del quartiere un Catanzaro Lido è diventato diventato è Lido Catanzaro di Calabria Cosenza Valentia Reggio Stratò Catanzaro Vibo Crotone . Scolacium, Abitanti perkm più di1000 da 501a1000 da 201a500 da 101a200 da 25a100 meno di25 Parco 2 A spasso per Catanzaro

Il viadotto «Bisantis» o ponte Morandi, meglio conosciuto come il ponte di Catanzaro, è un vero e proprio monumento di ingegneria e di architettura, tanto da essere diventato il simbolo della città. Costruito in cemento armato, con la sua altezza di 110 metri è il ponte più alto d’Europa fra quelli a una sola arcata.

A Catanzaro è possibile visitare numerosi monumenti, ville, statue e chiese, fra le quali spicca la basilica dell’Immacolata, dedi- cata alla patrona della città. Sulla chiesa, costruita nel XII secolo e successivamente ampliata, svetta una bella cupola di rame. L’edificio conserva al suo interno due dipinti cinquecenteschi realizzati su rame, con le immagini dell’Incoronazione della Vergine e dell’Annunciazione. • Basilica dell’Immacolata

Il centro storico della città ospita il moderno Teatro Politeama inaugurato nel 2002. Sulla sala a forma di ferro di cavallo si affacciano cinque palchi, che possono ospitare più di quattrocento spettatori. In tutto, il teatro raggiunge i novecento posti a sedere.

• Per saperne di più sul capoluogo visita il sito:

www.comunecatanzaro.it

Teatro Politeama 11 Le cittàcittà

Reggio di Calabria

Sorge sullo Stretto di Messina. È sede del consiglio regionale ed è la città più popolata della Calabria. È ricca di giardini in cui, grazie al clima mite, cresco- no piante esotiche. L’attività principale è l’agricoltura. I collegamenti con la Sicilia fanno capo a Villa San Giovanni.

Cattedrale di Maria Santissima Assunta, Reggio di Calabria

Cosenza Situata nei pressi della Sila, è un capoluogo di provincia molto vitale e si distingue per la sua vocazione agricola e commerciale. In città hanno sede l’Accademia Cosentina, Ufondata nel XVI secolo, e alcune facoltà universitarie. Piazza della prefettura, Cosenza

Le colonie albanesialbanesi

A partire dal Quattrocento nel Mezzogiorno d’Italia, in particolare in Calabria, Sicilia e Molise, giunsero numerosi contadini, soldati e profughi albanesi (arbëreschë). In Calabria gli italo-albane- si risiedono in molti comuni, fra i quali Spezzano Albanese, Civita e San Demetrio Corone. Sono italiani a tutti gli effetti che tuttavia hanno una storia diversa da quella degli altri italiani. Essi costituiscono una minoranza linguistica che con- serva la lingua (arbëresch) e la religione (cristiana ortodossa) dei loro antenati.

• Visita il sito del Museo Etnico la Calabria Arbëresh di Civita:

www.museoetnicoarbresh.it 12 Crotone

Fu un’antica colonia greca fondata nel 709 a.C.; diede ospitalità a Pitagora, che proprio qui fondò la sua famosissima scuola filosofica e matematica. Il luogo dell’acropoli è oggi occupato dal castello cin- quecentesco. Attualmente la città è il principale centro industriale della regione. Vicino a Crotone si trovano i resti di un grande tempio greco, dedicato a Hera (la Giunone dei Romani). Per raggiungerlo bisognava percorrere la via Sacra, lunga 8 Resti dell’antico tempio di Hera, chilometri e mezzo. Capo Colonna Alcune sculture che decoravano il tempio si possono vedere al Museo archeologico di Crotone.

Vibo Valentia È situata non distante dal Golfo di Sant’Eufemia. In città è famoso il castello del XIII secolo, costrui- to presso l’acropoli dell’antica città greca Hippónion. L’economia della sua provincia si basa soprattutto sulla produzione agricola (viti, olivi, cerali, frutta e ortaggi), sulla pesca e sulle industrie tessili e dell’ab- bigliamento. Le sue prospettive di sviluppo sono legate soprattutto al turismo balneare.

• La cattedrale di Tropea (in provincia di L Vibo Valentia) è in stile siculo-normanno.

Antichi centri

Di grande interesse archeologico e stori- co sono i resti della città greca di Sybaris-Copia (nei pressi dell’attuale Sibari), riportati alla luce a partire dalla fine dell’Ottocento. Fondata nel 730 a.C., fu la prima colonia greca in Italia e contese a Taranto e Crotone il primato di città più potente. Nel 510 a.C. fu distrut- ta proprio dagli abitanti di Crotone e rico- struita per ben due volte da coloni atenie- si. Oggi gli scavi stanno riportando alla luce altre suggestive rovine. 13 Le attiattivitàvità economiche 68,9%68,9% La Calabria è una delle regioni terziarioterziario più povere d’Italia.

Il reddito annuo disponibile pro capite è molto basso (11 420 euro) e il tasso di disoccupazione è assai elevato (12,9%).Gli addetti del settore prima- rio sono numerosi, anche se il terreno montuoso e povero d’acqua e le tecniche ancora arretrate non favori- 19,4%19,4% 11,7% secondario primario scono l’agricoltura. Gran parte dell’occupazione nel terziario è garantita dal pubblico impiego. Si sta cercando di creare nuovi posti di lavoro, per frenare l’emigrazione e rilanciare l’economia. Un grave ostacolo allo sviluppo della regione è la criminalità diffusa e organizzata, che controlla l’economia locale.

Agricoltura

Sulle colline e nelle ristrette pianure lungo le coste, un tempo paludose e ora bonificate, si coltivano in modo estensivo viti, agrumi e olivi. Tra i prodotti tipici ci sono agrumi rari come il cedro e il bergamotto , quest’ultimo è usato nella produzione di profumi. È diffusa la coltivazione di ortaggi, frutta, fiori, barbabietole da zucchero, mandorle e cereali. Le montagne dell’interno, in gran parte ricoperte di boschi, forniscono legname pregiato e castagne.

AllevamentoAllevamento e pesca

L’allevamento, soprattutto di capre e pecore, è diffuso nelle regioni monta- ne, ma è poco redditizio. la Calabria Nonostante la grande estensione delle coste, è significa- tiva soltanto la pesca del pesce spada, praticata intorno ai porti 14 di Scilla e Bagnara Calabra. A

Industria e aartigianatortigianato

L’industria è tra le meno sviluppate d’Italia. Le uniche industrie di un certo rilievo si trovano a Crotone (metallurgiche, meccaniche e chimiche), Vibo Valentia (siderurgiche), Reggio di Calabria e Lamezia Terme. Importanti sono le centrali idroelettriche della Sila, alimentate da bacini artificiali, che riforniscono anche la Sicilia. Nel resto della regione si trovano solo piccole e medie imprese, attive nei settori alimentare e tessile, nella lavorazione del legno e del sughero e nei materiali da costruzione. Vivace è l’artigianato, in particolare tessile, della ceramica e dei mobili, che tuttaviaI produce solo per il mercato locale.

Turismo e commercio

Tra le risorse della regione non ancora sfruttate appie- no c’è il turismo, che può contare sulle coste e sulle ricchezze archeologiche. Lungo la costa si trovano luoghi di grande bellezza come Tropea, Paola, Amantea e Isola di Capo Rizzuto, a cui si aggiun- gono alcune località dell’interno che cominciano a conoscere una certa popolarità, grazie ai parchi nazio- nali e agli impianti sciistici recentemente attrezzati sulla Sila e sull’Aspro mon te. Per la crescita del turi- smo sono necessari nuovi ed efficienti servizi (strade, trasporti, impianti idrici e fognari), che però devono svilupparsi nel rispettoT dell’ambiente naturale. Comunicazioni

Le comunicazioni autostradali e ferroviarie sono svi- luppate lungo le coste. Gli scambi tra la costa tirreni- ca e quella ionica sono resi difficili dalla mancanza di collegamenti efficaci. I trasporti marittimi sono incentrati sullo Stretto di Messina, dove un servi- zio di traghetti collega Villa San Giovanni e la Sicilia. Si tratta, però, di un servizio ancora insufficiente, soprattutto d’estate. Al porto di Crotone si è aggiunto recentemente quello di Gioia Tauro, specializzato nello smista- mento dei container. I trasporti aerei sono garantiti dai due aeroporti di Lamezia Terme e Reggio di Calabria. 15 Il folklore

Nel bagaglio folkloristico della Calabria spiccano molte sagre e alcune curiose celebrazioni.

Ogni popolo nel corso dei secoli ha sviluppato abitudini e costumi caratteristici che hanno influenzato il suo modo di parlare, la sua cucina, i suoi canti e le sue feste. Il folklore è l’insieme delle tradizioni popolari (proverbi, canzoni, musiche, ninnenanne, abitudini ali- mentari…) e delle loro manifestazioni. Lo studio del folklore passa attraverso libri, dischi, spettacoli, sagre paesane e musei etnografici, ma anche attraverso ricerche «sul campo». Così gli studiosi del folklore raggiungono i paesi più isolati per raccogliere testimonianze, per farsi raccontare dagli anziani storie e leggende locali o per partecipare alle feste pae- sane che si svolgono ancora con gli stessi rituali di molti secoli fa.

A inizio agosto a Spilinga (Vibo Valentia) si svolge la Sagra della ’nduja, il tipico salame piccante calabrese, che «infuoca» i palati dei buongustai venuti per l’occasione dalle vicine spiagge di Tropea e Capo Vaticano. La manifestazione è arricchita da molte esibi- zioni folkloristiche: i Giganti di cartapesta (nella foto) ballano al suono dei tamburi e inscenano la cacciata dei pirati saraceni dalla costa calabrese. Il Camejuzzu i focu, un finto cammello (altro simbolo dei pirati sarace- ni), è incendiato tra i fuochi d’artificio fino alla sua totale distruzione; il tutto tra musiche e tarantelle.

Sagra del pesce spada

La prima domenica di luglio a Bagnara Calabra (Reggio di Calabria) si svolge la la Calabria Sagra del pesce spada, con assaggi di pesce e l’esposizione dell’ontre, la barca usata un tempo per la pesca. La festa coincide con il passaggio dei pesci spada nello 16 Stretto di Messina per andare a deporre le uova.

P

Festa a Capo Colonna

Narra un’antica leggenda che l’immagine bizantina della Madonna di Crotone si salvò miracolosamente da una razzia dei pirati turchi e riapparve in mare nei pressi di Capo Colonna, dove fu trovata da un pescatore. L’episodio viene ricordato ogni anno la terza domenica di maggio con una suggestiva processione notturna che parte dalla cattedrale di Crotone e arriva fino a Capo Colonna, dove i fedeli, seguendo una copia del prezioso quadro, giungono all’alba. Il ritorno in città avviene per mare, a bordo di pescherecci.

PasquaPasqua

Fra le manifestazioni calabresi più seguite ci sono le sacre rappresentazioni: narrazioni di origine medievale che spie- gavano a una popolazione per lo più analfabeta le storie della Bibbia. In particolare durante la Settimana Santa si mettevano in scena la passione, morte e resurrezione di Cristo. Oggi, a Montepaone (Catanzaro), all’opera teatrale prendono parte tutti gli abitanti del paese. A Laino Borgo (Cosenza) la rap- presentazione, detta Giudaica, rievoca la passione di Cristo con la partecipazione di più di duecento figuranti in costume. La capra che suona!

La zampogna (in dialetto ciarameddh) è sicuramento lo strumento popolare più diffuso e rappresentativo della regione. L’otre di pelle che forma la riserva d’aria è fatta con la pelle di una capra o di una pecora che, sfilata per intero dall’animale, ne mantiene la forma con il pelo all’interno; per questo molti suonatori definiscono il loro strumento «la capra che suona»! 17 Il folklore II tretre ororfanfanii

n uomo con tre figli morì di malat- tia e i tre diventarono orfani. Il UNA FIABA U grande, un giorno, decise di anda- re per il mondo a cercare fortuna. Arrivò in CALABRESE A metà del Novecento una grande città e cominciò a cercare lavo- un grande scrittore italiano, ro da garzone. Gli si avvicinò un gran signo- Italo Calvino, raccolse re che gli disse che l’avrebbe assunto se in un volume le fiabe gli avesse garantito obbedienza assoluta. Il popolari delle varie giovane gliela promise. Alla mattina il regioni d’Italia. padrone lo chiamò e gli disse: – Prendi Quella che riportiamo questa lettera, monta su questo cavallo e proviene dalla parti. Ma non toccare mai le redini, perché Calabria. se le tocchi il cavallo torna indietro. Devi lasciarlo correre perché lui sa dove deve portare la lettera. Vedendo che nessuno dei due fratelli tor- Il giovane salì a cavallo e partì. Galoppa, nava, il fratello piccolo partì. Anche lui arri- galoppa, arrivò sul ciglio di un burrone. vò in città e incontrò lo stesso signore che «Casco!» pensò l’orfano e tirò le redini. gli fece la stessa proposta. La mattina Immediatamente il cavallo si voltò e tornò dopo ricevette le stesse istruzioni. Arrivato a casa. al burrone il ragazzo guardò giù sentendosi – Non mi hai ubbidito – disse arrabbiato il venire la pelle d’oca, ma pensò: «Alla spe- padrone. – Sei licenziato. Ora va’ fino a ranza di Dio!». Chiuse gli occhi e quando li quel mucchio d’oro, prendine quanto ne riaprì era già dall’altra parte. vuoi e vattene! Galoppa, galoppa, arrivò a un fiume largo L’orfano si riempì le tasche e se ne andò. come il mare. Pensò: «Annegherò! Ma Come uscì dal palazzo, andò dritto all’infer- speriamo in Dio!» e si buttò avanti. Davanti no. Il secondo fratello, vedendo che il al cavallo l’acqua si aprì. primo non tornava, decise di partire. Fece la stessa strada, arrivò alla stessa città e, anche lui, cercò lavoro da garzone. Fu avvi- cinato dallo stesso signore che gli fece la medesima proposta. Si misero d’accordo e al mattino il padrone gli diede le stesse istruzioni che aveva dato al fratello. Ma anche lui, arrivato sul ciglio del burrone, la Calabria tirò le redini e il cavallo tornò indietro. – Prendi quanti danari vuoi e vattene! – 18 disse il padrone. Il ragazzo si riempì le tasche, partì e finì dritto all’inferno. Galoppa, galoppa, vide un bosco, tanto fitto doveva darle la lettera. La donna la lesse, poi che non ci passava neanche un uccellino. prese un pugno di sabbia e lo buttò per aria. «Qui mi perdo» pensò il ragazzo. «Ma se mi Quando tornò dal padrone, questi, che era perdo io, si perde anche il cavallo. Speriamo il Signore, disse: – Il burrone è la cascata in Dio» e davanti a lui il bosco si aprì. dell’inferno, l’acqua è il pianto di mia Più avanti vide un vecchio che tagliava un Madre, il bosco è la mia corona di spine, albero con un filo di avena. l’uomo che tagliava l’albero col filo d’ave- – Che fai? Con un filo d’avena vuoi tagliare na è la morte, i due leoni accanto all’arco un albero? di fuoco sono i tuoi fratelli che stanno E il vecchio: – Ancora una parola e giuro all’inferno, la donna che pregava è mia che ti taglio la testa! Madre. Tu mi hai ubbidito: prendi tutto L’orfano galoppò via. Galoppa, galoppa, vide l’oro che vuoi e vattene. un arco di fuoco con a lato due leoni. «Se L’orfano non voleva nulla, ma finì per pren- passo lì in mezzo mi brucio. Ma se mi bru- dere un solo soldo e così si licenziò da cio io, si brucia anche il cavallo. Speriamo in Gesù Cristo. Ogni volta che andava a far la Dio!» e il fuoco lo fece passare. spesa, spendeva quel soldo, che subito Galoppa, galoppa, vide una donna inginoc- dopo, però, tornava nella sua tasca. Così chiata su una pietra che pregava. Il cavallo si visse felice e contento. fermò davanti a lei e il giovane capì che

19 Proverbi e canzonicanzoni In tutta Italia i proverbi e le canzoni dialettali sono molto numerosi.

Si dice che i proverbi siano la sapienza dei popoli; infatti dietro queste brevi frasi si nascondono sempre un insegnamento o un invito alla riflessione.

Leggi alcuni proverbi calabresi e scopri il loro significato.

’Ntoi paisi ’ill’orbi biatu cu’ avi ’n occhiu. Nel paese dei ciechi beato quello che ha un occhio.

Vo’ sapiri qual è lu megghiu jocu? Fa beni e parra pocu. Vuoi sapere qual è il gioco [cioè il «comportamento»] migliore? Fa’ il bene e parla poco.

’U cani muzzica sempre allu sciancatu. Il cane morsica sempre lo sciancato. Il proverbio sta a indicare che la sfortuna si accanisce sempre con le persone più deboli.

Vale cchiù ’na bona parola ca cintu lignate. Serve di più una buona parola [cioè «convincente»] che cento legnate.

La canzone dialettale In tutta Italia le canzoni dialettali, cioè le canzoni il cui testo è in dialetto, sono molto nume- rose. Anche la Calabria, dunque, non fa eccezione. Queste canzoni raccontano le gioie e i dolori di un’esistenza semplice e povera: le fatiche del lavoro dei campi, i pericoli che incontra il marinaio, la sofferenza per la Calabria la morte di una persona cara, ma anche la felicità dell’amore. La parte di canzone che ti proponiamo nella pagina seguente è molto famosa. Nel canto 20 si alternano le voci di due giovani innamorati; di tanto in tanto, interviene il coro con alcuni commenti. Calabrisella mia

LEI Jntra lu me’ giardinu rosi janchi LEI Nel mio giardino bianche rose sbòccianu ’nta ’na festa di culuri, sbocciano in una festa di colori, ma di’ hjuri mi manca la cchiù bellu: ma tra i fiori mi manca il più bello: mi manchi tu, garòmpulu d’amuri. mi manchi tu, garofano d’amore.

LUI Jntra lu me’ giardinu rosi russi LUI Nel mio giardino le rose rosse sbòccianu ’nta ’na festa di culuri, sbocciano in una festa di colori, ma di li rosi tu, rigina, manchi, ma tra le rose manchi tu, regina, Calabrisella mia, rosa d’amuri. Calabrisella mia, rosa d’amore.

LEI Se di li rosi jeu sula ti mancu, LEI Se delle rose io sola ti manco, tortu è lu toi chi no’ mi curtivasti: il torto è tuo che non mi coltivasti: jeu sugnu all’umbra e aspettu lu me’ suli, io sto all’ombra e aspetto il mio sole, jeu sugnu all’umbra e ’ntantu io sto all’ombra e intanto arridu e cantu. rido e canto. Però non vògghiu èssari cu’ i tanti: Però non voglio essere in mezzo alle tante: vògghiu essari spusa e non amanti. voglio essere sposa e non amante. Se tu li rosi li voi tutti quanti, Se tu le rose le vuoi tutte quante, cerca hjuri ’i vitrina e non d’amuri. cerca i fiori in vetrina e non quelli d’amore.

CORO Calabrisella mia, CORO Calabrisella mia, Calabrisella mia. Calabrisella mia, Calabrisella mia, hjuri d’amuri. Calabrisella mia, fiore d’amore.

LUI Nina, ti vitti all’acqua chi lavavi LUI Nina, ti vidi alla fontana mentre lavavi e lu me’ cori si linchìu d’amuri: e il mio cuore si è riempito d’amore: quandu li panni a la sipala ampravi, quando appendevi i panni alla siepe, jeu t’arrobbai lu mègghiu muccaturi». io ti rubai il fazzoletto più bello.

LEI Tu mi vidisti all’acqua chi lavava, LEI Tu mi vedesti alla fontana mentre lavavo, jeu ti vitti ’nsonnu e mi guardavi. io ti vidi in sogno e mi osservavi. Se m’arrobasti ’u mègghiu muccaturi, Se mi rubasti il fazzoletto più bello, m’assasti ’nta lu cori ’u mègghiu hjiuri. mi lasciasti nel cuore il fiore più bello.

CORO Calabrisella mia, CORO Calabrisella mia, Calabrisella mia... Calabrisella mia... […] […]

21 In cucinacucina

La Calabria è una terra aspra e soleggiata che regala piatti semplici, ma dai sapori decisi.

L’ingrediente tipico della cucina calabrese è il peperoncino piccante: usato per insaporire la pasta e molte pietanze, lo si trova persino in certe varietà di gelato! In Calabria fin dall’antichità si produceva un otti- mo olio extravergine d’oliva, che oggi si pre- para anche aromatizzato al rosmarino, limone, ori- gano, basilico o peperoncino. Serve per insaporire qualsiasi piatto. Fra gli altri prodotti tipici della regione spicca la famosa cipolla rossa di Tropea. Primi piattipiatti

La protagonista della gastronomia calabrese è la pasta, con condimenti molto vari, che comprendo- no sughi di carne e pesce. Soprattutto un tempo, la pasta si faceva in casa usando il firriettu, un ferro intorno al quale si avvolgeva per farle assumere la caratteristica forma arrotolata dei fusilli (fileja): i co - sid detti «ricci di donna». Fra le ricette tipiche ci sono i vermicelli c’a muddica, con- diti con acciughe e olio; i vermicelli in frittata, nella quale gli spaghetti, cotti al dente e conditi con salame e pecorino, vengono fritti in padella insieme alle uova; le lasagnePfarcite con polpettine, uova sode, scamorza, pecorino e mozzarella.

Secondi e contorniconto rni

Sono diffuse le carni ovine e suine, soprattutto quella di capretto cucinata allo spiedo, e le portate a base di pesce . Con le acciughe appena nate, salate e aromatizzate con il la Calabria peperoncino, si prepara il «caviale dei poveri». I pomodori essiccati al sole e messi sott’olio con peperoncino e aglio 22 sono ottimi come contorno o antipasto.

Salumi e formaggiformaggi

Fra gli insaccati, il più famoso è la ’nduja, un salume morbido e piccantissimo che viene prodotto in una precisa e circoscritta area geografica della Calabria: la zona di Spilinga (Vibo Valentia). Si mangia spal- mato sul pane oppure si usa come condimento per la pasta. Fra gli altri salumi tipici della regione ci sono la celebre soppressata, le salsicce dolci e piccanti, la pancetta affumicata e il capocollo. Dal latte freschissimo nasce un formaggio tipico del territorio silano: il caciocavallo silano. Può essere con- sumato fresco o stagionatoC e il suo sapore cambia con l’aumenta- re del tempo di stagionatura, passando dal dolce al piccante.

Vini e dolci

I vini più conosciuti sono il Cirò (bianco, rosso o rosato) e i rossi Savuto e Donnici. Fra i dolci tipici ci sono: i mostaccioli, dolci di farina al miele e alle spezie; la torta di fichi; il torrone alle mandorle e cioccolato.

V

ConserConservarevare i cibi

Nei secoli passati, in Calabria il nutrimento quotidia- no era reso difficile dall’asprezza del terreno e dalla mancanza d’acqua, quindi si svilupparono numero- se tecniche di conservazione dei cibi, in modo da poterli poi consumare nei momenti di difficoltà. I prodotti della pastorizia o della pesca venivano conservati soprattutto sotto forma di insaccati e gli ortaggi sott’olio. I formaggi venivano stagionati utilizzando una tec- nica artigianale molto raffinata, utile per conservarli a lungo. Essi, infatti, costituivano una riserva di cibo per tutto l’anno. 23 Arte e musei

La Calabria è ricca di testimonianze del passato: castelli maestosi, borghi circondati da antiche mura, torri altissime, abbazie misteriose…

La Cattolica è una chiesetta che si trova nei pressi di Stilo. È un esempio dello stile bizantino, che si diffuse in Calabria attorno al X secolo d.C. Serviva ai monaci che vivevano in povertà nelle grotte dei monti vicini. È molto piccola: un cubo di sei metri di lato sormontato da cinque cupolette. La chiesa è costruita in mattoni, un materiale umile che ben si accordava con la povertà dei monaci.

In una splendida baia, verso Capo Rizzuto, sono ancora visibili gli imponenti resti di Le Castella, un castello aragonese costrui- to su un’isoletta per controllare l’avanzata dei Turchi. Possenti mura merlate difende- vano il castello, al centro del quale si erge- va il «maschio», la torre più alta, da cui si poteva osservare il mare per difendersi da eventuali attacchi nemici. la Calabria

24 Osserva sulla carta dove sono collocati Ritaglia i pezzi del puzzle e scopri alcuni monumenti della Calabria. qual è il terzo monumento raffigurato.

ADRIANO DI S. one CHIESA io Cor S. Demetr RESTI DEL TEMPIO DI HERA Crotone

DUOMO Cosenza

CASTELLO ARAGONESE CASTELLO Le Castella ARAGONESE Reggio di Calabria

CATTOLICA Stilo

Descrivi qui sotto il monumento che hai ricostruito.

25 Arte e musei Ci sono musei di vario tipo: quelli che rac- colgono scoperte scientifiche, quelli che ricostruiscono l’ambiente in cui vivono gli animali, quelli dedicati alle tradizioni popo- lari, al teatro, al cinema… A seconda del tipo hanno nomi diversi: per esempio, le pinacoteche conservano i dipinti e i musei archeologici raccolgono testimonianze e oggetti antichi. Secondo gli antichi Greci, le Muse erano le divinità che proteggevano le arti, la poesia e le scienze. Museo vuol dire «luogo sacro alle Muse». A spasso per i musei

• Museo archeologico nazionale Reggio di Calabria - Piazza De Nava, 26 • Museo civico archeologico Cosenza - Piazza XV marzo • Galleria nazionale di Cosenza Cosenza - Palazzo Arnone Via G. V. Gravina • Museo archeologico nazionale Crotone - Via Risorgimento, 120 • Museo archeologico statale Vito Capialbi Molto spesso i musei espongono talmente Vibo Valentia Castello Normanno Svevo tanti reperti che è quasi impossibile osser- • Museo archeologico nazionale vare tutto. Quindi, quando si va a visitare delle Sibaritide un museo, è meglio prepararsi prima, con- Cassano allo Ionio sultando un catalogo per scegliere cosa ci (Fraz. Sibari, Località Casa Bianca) interessa di più. SS Ionica km 24 • Museo archeologico-Centro Molti musei propongono esperienze di documentazione e studi sui castelli laboratorio, che permettono di sperimenta- e le fortificazioni in Calabria

la Calabria re, giocare o realizzare piccole opere d’arte. Santa Severina Piazza Campo Castello 26 Il Museo archeologico nazionale di Crotone è ricco di testimonianze, dall’ar- te preistorica a quella greca e romana. Monete, terrecotte, sculture in marmo e bron- zo sono esposte nelle sale del museo. Fra di esse vi è questa testa femminile del V secolo a.C., che decorava il tempio di Hera a Capo Colonna.

Nel Museo archeologico nazionale di Reggio di Calabria sono conservati i Bronzi di Riace, due grandi statue, alte circa 2 metri, che raffigurano valorosi guerrieri. Sono state scolpite nel bronzo da valenti artisti greci, probabilmente nel V secolo a.C. Le ha ritrovate nel 1972 un subacqueo al largo di Marina di Riace. Prima di esporle nel museo sono state restaurate per ripulirle dai depositi marini.

Qui a lato puoi vedere la riprodu- zione del l’An fora calcidese con cavaliere, che si trova al Mu seo archeologico nazionale di Reggio di Calabria. La de - co razione rappresenta un cava- liere al galoppo, accompagnato dal suo cane.

Prova a colorare l’anfora e poi vai a vedere quella vera, per scoprire se tu e l’artista amate gli stessi colori.

27 28 la Calabria

C S O

E N A Z entro

i peroso SERRA MON rge ella ona ppenninica no da quante lettere è formata ogni parola. ogni formata è lettere quante da no della Calabria. I numeri tra parentesi indica- rilievi due di nomi i scoprire per sentano, rappre- che parole le disegni ai Sostituisci rebus? un risolvere Sai Il rebus Il L’acrostico

Giochi Questo gioco consiste nel disporre nel consiste gioco Questo una parola data in verticale e utiliz- zare ogni lettera di questa come questa di lettera ogni zare nzae i nata aoa Ti parola. un’altra di iniziale diamo un esempio qui a lato. a qui esempio un diamo oee icr ace a anche giocare Potete D squadre. Inventate un acro- tc pr n ctà cala- città una per stico rs a ota scelta. vostra a brese ic ci om l’acro- forma chi Vince stico più buffo! più stico

RO (5,10) (5,8) 1 7. 6. 5. 4. 3. SALI SALI scopriràin meno tempo le parole nascoste. Dividetevia squadre. Vincerà la squadra che nedelle lettere, come nell’esempio. Dovraiscoprirlo, provando cambiarea l’ordi- sinascondono nei seguenti anagrammi? Qualiparole,riferisconosiche allaCalabria, 2. 1. greca. colonia un’importante fu che brese cala- città una di nome il troverai denziata evi- colonna nella e cruciverba il Completa IL CORIL VALENTOBIVI A Il cruciverba Il

Gli anagrammi Gli

Re Conto Re Re Conto Re Fiume calabrese che sfocia nel Mar Ionio. Messina. di Stretto sullo affaccia si che Massiccio principale. piana Il di Ca provincia la estende si cui su Golfo La provincia più a nord. a più provincia La regione. di capoluogo Il Nazionale. Parco il e Monte il sono Ci 5 nome della città che si chiama come la | tanzaro. ZIA MELA ZIA | 2 6 3 7 4 | | SOPRA MENTOSOPRA ONTE ONTE

Crotone Crotone | APERTO | | In vviaiaggio!ggio!

Nelle prossime pagine ti proponiamo un itinerario nei luoghi caratteristici della tua regio- ne e di quelle confinanti: sulla carta dell’Italia che trovi in questa pagina colora in rosso le strade percorse. Principali vie di comunicazione stradali

Passo del Brennero

Brunico Passo Cortina dello Stelvio d’Ampezzo Tolmezzo Passo del Bolzano Tonale S. Daniele Autostrade Belluno Udine Passo del TRENTO del Friuli Sempione Sondrio Palmanova Gorizia italiane Traforo del Verbania Riva del Asiago Pordenone M. Bianco Garda Varese Como Treviso Aquileia TRIESTE Verrès Lecco Marostica Courmayeur Bergamo Monza Vicenza Burano AOSTA Biella MILANO Verona Murano Colle del Brescia Padova Novara VENEZIA Moncenisio Lodi Chioggia Vercelli Cremona Mantova Traforo del Pavia Rovigo Fréjus Po Po Alessandria Piacenza TORINO Asti Reggio Ferrara Colle del Po Parma Emilia Monginevro Modena Comacchio Alba Passo M dei Giovi Passo BOLOGNA Cuneo Colle di della Cisa Ravenna Cadibona Passo Faenza A GENOVA dell’Abetone Cesena Savona Portofino Carrara Passo Forlì Rimini R della Futa Colle di Tenda La Spezia Massa Pistoia Pesaro FIRENZE Prato Urbino ANCONA Imperia IGURE Lucca A AR L Pisa M Livorno Arezzo Volterra Gubbio Fabriano Macerata D Fermo Assisi R A Siena r S. Benedetto c PERUGIA Ascoli I i del Tronto p Foligno e Piceno A l Todi a Orvieto g Grosseto Teramo T o Narni Terni Pescara T o Bomarzo L’AQ U I L A Chieti I sc Viterbo Rieti an C o Tarquinia Cocullo Termoli O Civitavecchia Vieste Cerveteri Pietrabbondante M Manfredonia ROMA Fiuggi Frosinone CAMPOBASSO A Marino Isernia Barletta Latina Cassino Foggia Trani R Jesi BARI Benevento Andria Gaeta Caserta Melfi Gioia del Brindisi T Avellino NAPOLI Colle Alberobello Tempio Ercolano POTENZA Porto I Salerno Giffoni Matera Taranto Pausania Olbia Pompei Lecce Torres R Ischia Amalfi Otranto Sassari Sorrento Metaponto R Paestum Eraclea Alghero E Orosei S. Maria N Maratea Nuoro Sibari di Leuca Arbatax O Oristano Barùmini Tortolí Lanusei O Cosenza I Sanluri Crotone CATANZARO N Iglesias O Carbonia I CAGLIARI Vibo Valentia Soverato Eolie Tropea le R o Riace s Gioia Tauro I A Villa Locri Messina S. Giovanni M PALERMO Reggio Cefalù Alca di Calabria M Trapani ntara A gadi Taormina R le E M Iso ED Marsala Enna IT Mazara Caltanissetta Catania E del Vallo R Augusta 0 50 100 150 Km R Agrigento Siracusa A Noto N Ragusa Scala 1 : 7 000 000 E O Pantelleria 29

I In A spasso per la Calabria e...

vviaiaggio!ggio! Questo viaggio ti propone un breve itinerario fra alcune delle località più note, caratteristiche o curiose della tua regione e di alcune di quelle confinanti. Altre mete interessanti potrai scoprirle tu, con la curiosità di un vero viaggiatore, e proporle ai tuoi compagni.

Ofanto

Benevento Melfi

Caserta Potenza Avellino Volturno Giffoni Salerno Napoli Pompei Sele P V Ischia Ercolano Amalfi P. N. del Sorrento Paestum Cilento Capri

Ma

1 La prima meta della Campania è la Reggia di Caserta, costruita nel 1700. Ha più di 1200 stanze e giardini spettacolari. 3 A Giffoni da oltre 30 anni si svolge il festival internazionale 2 del cinema dedicato Uno dei luoghi più affascinanti ai bambini! della Campania è la Costiera Amalfitana, dove fra aranci, mandorli e ulivi si trovano pittoreschi paesi a strapiombo sul mare.

4 In Basilicata si prosegue per i «Sassi» di Matera, 5 abitazioni scavate nella roccia. Si visita poi l’area archeologica I materiali di scavo,

la Calabria di , importante città tagliati in blocchi, sono stati Metaponto della Magna Grecia, che ospitò utilizzati per costruire facciate, il celebre matematico e pensatore Pitagora. strade e scalinate 30 di collegamento. Si parte! Leggi le didascalie e segui con ordine la numerazione delle diverse «tappe», in Calabria, Campania e Basilicata; poi colora in rosso, sul disegno qui sotto e sulla carta a p. 29, le strade da percorrere.

6 Matera Fra Basilicata Bradano e Calabria si estende Metaponto il Parco Nazionale del Pollino. Basento Simbolo del parco Eraclea è il pino loricato: P. N. della Val d’Agri deve il nome alla corteccia P. N. del spessa e irta Pollino che assomiglia alla corazza degli antichi Romani, detta appunto «lorica». Sibari aratea

Crati Trionto

Cosenza Neto Tropea è il centro turistico più conosciuto della Calabria: Crotone è un’incantevole cittadina Savuto P. N. della costruita su una roccia di tufo Calabria a picco sul mare.

Catanzaro 7

Vibo Soverato Valentia

Tropea Riace

Gioia Tauro Locri P. N. 8 dell’Aspromonte Nel Museo archeologico di Reggio di Calabria si ammirano i Bronzi di Riace, Villa San statue bronzee di due guerrieri Giovanni greci, ritrovate nel 1972 Reggio di nel mare davanti a Riace. Calabria 31 la CalabriaCalabria

• Scrivi sulla carta il nome del capoluogo di regione e dei capoluoghi di provincia. • Segna con due colori diversi le coste alte e rocciose e quelle basse e sabbiose. • Realizza una carta tematica eco- nomica. Usa il lucido: sov rap - ponilo alla carta e segna i confi- ni della Calabria; poi colloca i simboli adatti nelle rispettive 32 aree di produzione.