Post/Teca 09.2013
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ISSN 2282-2437 Post/teca materiali digitali a cura di sergio failla 09.2013 ZeroBook 2013 Post/teca materiali digitali Di post in post, tutta la vita è un post? Tra il dire e il fare c'è di mezzo un post? Meglio un post oggi che niente domani? E un post è davvero un apostrofo rosa tra le parole “hai rotto er cazzo”? Questi e altri quesiti potrebbero sorgere leggendo questa antologia di brani tratti dal web, a esclusivo uso e consumo personale e dunque senza nessunissima finalità se non quella di perder tempo nel web. (Perché il web, Internet e il computer è solo questo: un ennesimo modo per tutti noi di impiegare/ perdere/ investire/ godere/ sperperare tempo della nostra vita). In massima parte sono brevi post, ogni tanto qualche articolo. Nel complesso dovrebbero servire da documentazione, zibaldone, archivio digitale. Per cosa? Beh, questo proprio non sta a me dirlo. Buona parte del materiale qui raccolto è stato ribloggato anche su girodivite.tumblr.com grazie al sistema di re-blog che è possibile con il sistema di Tumblr. Altro materiale qui presente è invece preso da altri siti web e pubblicazioni online e riflette gli interessi e le curiosità (anche solo passeggeri e superficiali) del curatore. Questo archivio esce diviso in mensilità. Per ogni “numero” si conta di far uscire la versione solo di testi e quella fatta di testi e di immagini. Quanto ai copyright, beh questa antologia non persegue finalità commerciali, si è sempre cercato di preservare la “fonte” o quantomeno la mediazione (“via”) di ogni singolo brano. Qualcuno da qualche parte ha detto: importa certo da dove proviene una cosa, ma più importante è fino a dove tu porti quella cosa. Buon uso a tutt* sergio Questa antologia esce a cura della casa editrice ZeroBook. Per info: [email protected] Per i materiali sottoposti a diversa licenza si prega rispettare i relativi diritti. Per il resto, questo libro esce sotto Licenza Creative Commons 2,5 (libera distribuzione, divieto di modifica a scopi commerciali). Post/teca materiali digitali a cura di Sergio Failla ZeroBook 2013 Post/teca 20130902 curiositasmundi ha rebloggato pensierispettinati “La panchina è un luogo di sosta, un’utopia realizzata. E’ vacanza a portata di mano. Sulle panchine si contempla lo spettacolo del mondo, si guarda senza essere visti e ci si dà il tempo di perdere il tempo, come leggere un romanzo.” — Beppe Sebaste, “Panchine. Come uscire dal mondo senza uscirne” (viapensierispettinati) ------------------ curiositasmundi ha rebloggato pensierispettinati “Credo che non sia esattamente che la vita va raccontata anziché vissuta; è piuttosto che la vita è il suo racconto, e che in me non c’è niente che non sia o raccontato o raccontabile.” — David Foster Wallace, La scopa del sistema (via pensierispettinati) ------------------------ curiositasmundi ha rebloggato rungia dovetosanoleaquileFonte: “I piedi sono lo specchio dell’anima.” — Enriquez Mereuz (via dovetosanoleaquile) 5 Post/teca ------------------ selene ha rebloggato latuababy kindleryaFonte: “Dal Treno Guardavo passarmi davanti le donne, le presenti e le future, i paesaggi e i pali del telegrafo, ho visto il giorno e la notte succedersi in silenzio. Scenderò giù a qualche stazione pazzo di questi mutamenti di colori e linee per comunicarti che al cinquecentesimo chilometro dell’amore ti amavo esattamente come al primo.” — Izet Sarajlic, in Chi ha fatto il turno di notte, Einaudi, 2012 (via ladiscarica) --------------------- 6 Post/teca Posted SEP 2 2013 by SPAAM Genetica mendeliana applicata al cristianesimo Assomigliamo realmente a Dio o abbiamo preso più dalla mamma? Dopo aver creato i cieli e la terra e separato la luce dal buio, i mari dal cielo e i film dalla pubblicità, Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza: Adamo. Dopo un po’ vide che senza le chat erotiche, le veline e in generale quella montagna di carne depilata, la programmazione televisiva non era sufficientemente adeguata a distrarlo. Così gli prese una costola, 100 euro, e creò la donna: Eva. Dio li mise nell’Eden, ma mantenere aperta una struttura del genere, per due persone solamente (e per di più durante la bassa stagione), aveva dei costi esorbitanti. Così, d’accordo con il serpente, gli fece lo scherzetto dell’albero e trovò la scusa per cacciarli via e tenersi ugualmente la caparra. Appena fuori dall’Eden, Adamo ed Eva si misero a scopare, e questa è la prima lezione che s’impara nella Genesi: per scopare non serve il paradiso. Nacquero Caino e Abele, il primo un contadino e il secondo un pastore. E qua interviene la prima legge di Mendel o della dominanza: se incroci due caratteri puri che 7 Post/teca differiscono per un dato carattere (papà con capelli neri e mamma con capelli biondi) la prima generazione (F1) mostrerà solo l’allele dominante; figli con capelli neri. Ora, Adamo era stato fatto a immagine e somiglianza di Dio ed Eva era stata creata, per clonazione, da una costola di Adamo. Geneticamente, quindi, Adamo ed Eva erano uguali e a sua volta, entrambi lo erano a Dio. Caino e Abele, dunque, dovevano essere uguali tra di loro e indubbiamente identici alla madre e al padre e perciò a Dio. Successe allora che Caino offrì dei frutti a Dio che però lo confuse per Abele. Poi Abele, quello vero, fece altrettanto, offrendogli dei primogeniti del suo gregge e il Signore credette invece che fosse Eva e gli venne barzotto e iniziò a lodarlo. Caino, a quel punto, rosicò a bestia perché il Signore lodava sempre e solo Adamo e decise di ammazzarlo e poi di scoparsi la madre, dando vita così al primo complesso edipico della storia, ma si confuse ed uccise Abele. Dio credette che Adamo avesse ucciso Caino e, avendolo già punito per il fatto della mela, lo dichiarò recidivo e lo condannò alla pena di morte tramite iniezione letale. L’avvocato però, si oppose e vinse il ricorso in appello. Dio s’incazzò ancora di più e cacciò il primo che gli capitò sotto mano, tanto erano tutti uguali: era Caino. Caino dovette allontanarsi dalla presenza del Signore e si stabilì nel paese di Nod, a oriente di Eden. Lì conobbe sua moglie, da cui nacque Enoc. Ora, Caino era figlio di Adamo ed Eva, che a sua volta erano figli di Dio e tutti uguali, ma di sua moglie nessuna traccia. Dove nacque, il suo nome, i genitori, niente. Neanche il codice fiscale. Enoc, dunque, era per metà uguale al padre (e quindi a Dio) e per metà uguale alla madre. Enoc generò Irad, che generò Meuiael, che generò Metuasel, che generò Lamec. Era già il 1968 e Lamec ne approfittò per prendersi due mogli: Ada e Zilla. A questo punto entra in vigore la seconda legge di Mendel o della segregazione: incrociando i due individui della generazione F1, avremo una seconda generazione (F2) dove un 1/4 sarà come voi, 1/4 come la mamma e il restante ibrido. Quindi, ogni 4 figli, uno prenderà, quasi sempre, la stessa faccia da cazzo di vostra suocera. Salta una generazione, ma poi arriva. Quindi, ecco che ogni 4 figli generati da Lamec, uno doveva avere la stessa espressione 8 Post/teca colerosa di Dio, per non dire la stessa faccia da culo. E tra questi c’era Noè. Noè, secondo le leggi mendeliane, avrebbe dovuto prendere la metà dei caratteri del padre Lamec. Questo voleva dire avere una somiglianza con la faccia di Adamo e quindi di Dio, ma con i capelli biondi platino della mamma, il naso di Metusael, le tette della nonna, il cazzo biblico di Meuiael, le spalle larghe della bisnonna, un culetto da brasiliano e l’ultimo iPhone. All’età di 500 anni, secondo il calendario di mia figlia, quella di 3 anni e mezzo, Noè generò Sem, Cam e Iafet. I tre erano talmente cessi che tutto il mondo non faceva altro che prenderli per il culo, soprattutto per quella loro vaga somiglianza con Dio. Il Signore, che aveva il senso dell’umorismo della Santanché, prima ancora che inventassero i Tampax, reagì mandando un diluvio universale. In realtà le opzioni erano: diluvio, guerra termonucleare totale, Flavia Vento. Data la fama di essere un Dio immenso e misericordioso, optò per la più leggera. Noè e la sua famiglia furono gli unici sopravvissuti sulla Terra e, così, dovettero ripopolarla secondo il volere divino. Si accoppiarono tra di loro e questo, secondo le leggi mendeliane, significava che ogni 4 figli, uno solo si sarebbe portato appresso i caratteri ereditari di Noè, che a sua volta si portava solo una piccola parte di quelli di Dio, a conclusione che, al giorno d’oggi (7000 anni dopo circa la creazione di Adamo), nessun essere umano si può più considerare somigliante a Dio, chiunque esso sia stato. Quindi, la frase “siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio”, è valida solo fino alla generazione prima di Noè. fonte: http :// diecimila . me /2013/09/02/ la - genetica - mendeliana - applicata - al - cristianesimo / ---------------------- Fisk: bugiardi stragisti siamo noi, e il vero bersaglio è l’Iran Scritto il 31/8/13 • nella Categoria: segnalazioni 9 Post/teca «Prima che la più stupida guerra occidentale nella storia del mondo moderno abbia inizio – avverte Robert Fisk – potrebbe essere bene dire che i missili cruise, che fiduciosamente ci attendiamo che si scaglino su una delle città più antiche dell’umanità, non hanno assolutamente nulla a che fare con la Siria: sono destinati a danneggiare l’Iran». Per lo storico inviato britannico, i missili in partenza «sono destinati a colpire la repubblica islamica, ora che ha un nuovo e brillante presidente – a differenza di quel picchiatello di Mahmoud Ahmadinejad – proprio nel momento in cui potrebbe essere appena più stabile».