anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) ISSN 2038-3215 Emir Ben Ayed© ARCHIVIO ANTROPOLOGICO MEDITERRANEO on line

anno XII/XIII (2011), n. 13 (2)

Semestrale di Scienze Umane ISSN 2038-3215

Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Beni Culturali, Storico-Archeologici, Socio-Antropologici e Geografici Sezione Antropologica Direttore responsabile Gabriella D’Agostino Comitato di redazione Sergio Bonanzinga, Ignazio E. Buttitta, Gabriella D’Agostino, Vincenzo Matera, Matteo Meschiari Segreteria di redazione Daniela Bonanno, Alessandro Mancuso, Rosario Perricone, Davide Porporato (website) Impaginazione Alberto Musco Comitato scientifico Marlène Albert-Llorca Département de sociologie-ethnologie, Université de Toulouse 2-Le Mirail, France Antonio Ariño Villarroya Department of Sociology and Social Anthropology, University of Valencia, Spain Antonino Buttitta Università degli Studi di Palermo, Italy Iain Chambers Dipartimento di Studi Americani, Culturali e Linguistici, Università degli Studi di Napoli «L’Orientale», Italy Alberto M. Cirese (†) Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Italy Jeffrey E. Cole Department of Anthropology, Connecticut College, USA João de Pina-Cabral Institute of Social Sciences, University of Lisbon, Portugal Alessandro Duranti UCLA, Los Angeles, USA Kevin Dwyer Columbia University, New York, USA David D. Gilmore Department of Anthropology, Stony Brook University, NY, USA José Antonio González Alcantud University of Granada, Spain Ulf Hannerz Department of Social Anthropology, Stockholm University, Sweden Mohamed Kerrou Département des Sciences Politiques, Université de El Manar, Mondher Kilani Laboratoire d’Anthropologie Culturelle et Sociale, Université de Lausanne, Suisse Peter Loizos London School of Economics & Political Science, UK Abderrahmane Moussaoui Université de Provence, IDEMEC-CNRS, France Hassan Rachik University of Hassan II, Casablanca, Morocco Jane Schneider Ph. D. Program in Anthropology, Graduate Center, City University of New York, USA Peter Schneider Department of Sociology and Anthropology, Fordham University, USA Paul Stoller West Chester University, USA

Università degli studi di Palermo Dipartimento di Beni Culturali Storico-Archeologici, Socio-Antropologici e Geografici Sezione Antropologica Editoriale

5 Gabriella D’Agostino - Mondher Kilani, Presentazione / Présentation

Ragionare Indice

9 Francesca Maria Corrao, Arab Revolutions: The Cultural Background

17 Samia Mihoub, Le cyberactivisme à l’heure de la révolution tunisienne

33 Seima Soussi, Comment faire la révolution à l’heure d’internet? Regard sur le rôle des médias sociaux dans la révolution tunisienne

41 Nabiha Jerad, La révolution tunisienne: des slogans pour la démocratie aux enjeux de la langue

Documentare

55 Emir Ben Ayed, Luttes pour la liberté et la dignité. Témoignage post-révolutionnaire d’un photographe tunisien

Raccontare

73 Mondher Kilani, Une expérience de la révolution tunisienne. Réflexions recueillis par Gabriella D’Agostino

Ricercare

79 Habib Saidi, Parcours de la mort subite d’une dictature: Tourisme de colère, façadisme corrompu et révolution touristique

89 Paola Gandolfi, Etnografie e lavori sul campo in Maghreb e in Marocco: prima e dopo le «rivoluzioni»

105 Joni Aasi, Israël face au Printemps arabe: La force des mouvements populaires

115 Leggere - Vedere - Ascoltare

127 Abstracts In copertina: Emir Ben Ayed©, Les femmes ont des droits et comptent les garder Presentazione /Présentation chael Hardt e AntonioNegrinelloro libro Empi- a costituirequella«moltitudine» descrittadaMi- sono unitealtrecomponenti egruppisociali,sino un’istruzione superioreo una laurea,cuiprestosi stati inprimoluogogiovani disoccupati,spessocon za delleparoleaquella armi.Gliattorisono la nonviolenzaèstataoppostaallaviolenza,for l’irrinunciabilità delladignità.Inquesterivoluzioni rivendicazione didirittielementari,primotratutti relais torno contro un potere costituito repressivo e in un non equivocabiledirotturaeprotestasenzari- – il suicidio di Mohamed Bouazizi – in un segno di comunicazionechehannotrasformatounatto mente emersohariguardatosoprattuttolestrategie di «finedellaStoria». L’elemento cheèimmediata- inedita difarelaStoria,adispettounacertaidea rappresentato, sottoquestoaspetto,unamodalità figura carismaticaoadalcunleader. Essehanno programma politico, nelnonaffidarsi adalcuna so, nelnonrichiamarsiadalcunadottrinaoalcun pendenza daogniideologiaoriferimentoreligio- di questerivoluzionièconsistitonellaloroindi- di quantostavaaccedendo.L’aspetto più notevole appunto di strumenti utili per interpretare la novità ve distudiosuquest’areamachenondisponesse plina fossecarentenonsoloriguardoaprospetti- eccezionale. Ritenevamoinfattichelanostradisci- logia riguardoallacomprensionediunfattocosì delle scienzeumaneeinparticolaredell’antropo- ti avalutarelapertinenzadeglistrumentid’analisi prendere laportatadell’evento,eravamointeressa- una sfidaduplice,perchéoltreall’esigenzadicom- stesse maturandosottoinostriocchi.Siètrattatodi quanti desideravanocapireinsiemeanoichecosa cogliere questasfidaedichiedereilcontributo di scienzesociali.Abbiamoritenutodoverrac- ti, glispecialistideimedia,maanchestudiosi società civile,gliespertidell’areaneidiversiambi- tellettuale pertuttigliosservatori:attivistidella si ècaratterizzato,sindasubito,comeunasfidain- epocale che,aldilàdellasuadimensionepolitica, luzioni arabeènataall’indomanidiquestoevento dell’Archivio AntropologicoMediterraneoallerivo- Gabriella D’Agostino-MondherKilani L’idea didedicareunnumeromonografico di produzionesensonelladirezionedella - ha usato«leparole comepietre»,inun contestodi la caratteristicapropriadi questarivoluzioneche dedicata allaquestionedella linguametteafuoco rappresentazione inpresa diretta.Unariflessione per immaginideglieventi presentalaforzadiuna sono dedicatialcunideicontributi. Unanarrazione rete edeisocialnetwork,«cyberattivisti»,cui gli attorisociali,einparticolaredeigiovani,della mondo arabo.Emergeconchiarezzailruolode- e occupanelprocessodicambiamentopoliticodel considerato ilpostocentralecheessohaoccupato tunisino èstatoassuntoaosservatorioprivilegiato, tabolizzare» lavicenda).Accantoaquesti,ilcaso esemplare anchediunmodo«occidentale» di «me- hanno avutosullastampaisraeliana (che diventa una analisi dei riflessi che glieventi inquestione tra lerivoluzionielostatutodellescienzeumane, riflessione relativaall’areamarocchinasullegame ne simultaneainragionedipercorsicondivisi),una intendere comeilrisultatodiunafasematurazio- eventi (echemoltopiùopportunamentesonoda «effetto domino»chelastampahaattribuitoagli carattere generalesulleragionidiquestasorta pel àcontribution».Presentiamouncontributodi della rispostadiquantihannoaccoltoilnostro«ap- med Bouazizinesonodiventatisimboliuniversali. dato controildittatoreBenAlielafiguradiMoha- voluzione tunisina «deigelsomini», il «dégage»gri- dall’Asia all’Africa, dall’Europa all’America, la ri- «Primavera araba»haavutosulrestodelmondo, si. Nonbisognadimenticareinoltrel’impattochela politiche, sociali,culturalieartistichedidispiegar costituirsi, allaparoladiliberarsi,alleesperienze autogestite, hannopermessoallasocietàciviledi ne incomitatididifesa,associazioni,strutture to la«dignità»,«libertà»,«giustizia». (A-sha‘b youreedisqâtannidham)ehannoreclama- dappertutto: «Ilpopolovuolelacadutadelregime» manifestanti arabihannoscanditoachiarelettere, costruzione diunnuovosensodelbenecomune.I un finecomune,lascomparsadelledittaturee della propriaforzad’azionenelperseguimentodi re (2000).Unamoltitudinecheprendecoscienza Il numerocheoggipresentiamoèilrisultato La nascitadiquestiattori,laloroorganizzazio- 5 -

Editoriale Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) poliglossia che ha messo in gioco sfide identitarie Si tratta ovviamente di un primo bilancio di anali- a livello locale e globale complessificando tradizio- si che pone tuttavia già solide basi per ogni ulteriore nali opposizioni ormai incapaci di rendere conto di percorso di approfondimento. In ciascuno dei con- dinamiche culturali e sociali in rapido cambiamen- tributi, inoltre, è da apprezzare lo sforzo di calibra- to. Un saggio fa il punto sul turismo considerato re uno sguardo «interno» e «esterno», di ricercatori motore principale dello «sviluppo» e della «mo- «affettivamente» implicati nella realtà descritta che dernizzazione» della Tunisia. Metonimia di tutti gli hanno saputo trovare la «giusta distanza», l’adeguata squilibri economici, sociali, culturali che il Paese postura, restituendoci una convincente rappresenta- attualmente conosce, il turismo è oggi il luogo per zione e analisi degli eventi. L’Archivio Antropologico eccellenza della contestazione postcoloniale del si- Mediterraneo intende proseguire in questo percorso stema politico costruito sotto la vecchia dittatura. di lettura e invita tutti gli interessati a sottoporre con- Infine, un contributo riferisce sull’esperienza della tributi che accrescano la conoscenza di questa fon- rivoluzione tenendo insieme la posizione di cittadi- damentale esperienza alla luce degli strumenti propri no e di antropologo. del nostro approccio disciplinare.

L’idée de consacrer un numéro monographique violence, dans ces révolutions, a été opposée à la de la revue Archivio Antropologico Mediterraneo violence, la force des mots à celles des armes. Les aux révolutions arabes, est née tout de suite après acteurs en furent tout d’abord les jeunes chômeurs, le surgisssement de cet événement exceptionnel souvent éduqués et disposant de diplômes, rapide- qui a d’emblée constitué, au delà de sa dimension ment rejoints par les autres couches de la société purement politique, un défi intellectuel pour tous jusqu’à constituer cette «multitude» que décrivent les observateurs: les activistes de la société civile, les philosophes Michael Hardt et Antonio Negri les experts en tous domaines de la région, les spé- dans leur ouvrage Empire (2000). Une multitude cialistes des médias, mais aussi les chercheurs en qui prend conscience de sa puissance d’action der- sciences sociales toutes disciplines confondues. rière un même but, la disparition de la dictature et la Nous avons voulu relever ce défi par un appel à construction d’un nouveau sens du bien commun. contribution à tous ceux et toutes celles qui dési- Les manifestants arabes ont scandé partout : «Le raient, comme nous, comprendre ce qui était en peuple veut la chute du régime» (A-sha‘b youreed train d’émerger immédiatement sous les yeux. Un isqât annidham) et ont réclamé la «dignité», la «li- tel défi est à vrai dire double. En plus de la tentative berté» et la «justice». de comprendre la portée de l’événement, il s’agit L’apparition de ces acteurs, leur organisation en plus précisément d’évaluer la pertinence des ins- comités de défense, en associations, en structures truments d’analyse des sciences sociales, et notam- autogestionnaires ont permis à la société civile de ment de l’anthropologie, dans l’appréhension d’un se constituer, à la parole de se libérer et aux expé- tel fait exceptionnel. Notre discipline a, en effet, riences politiques, sociales, culturelles et artistiques non seulement manqué d’études prospectives sur de se déployer. Il ne faut pas oublier non plus l’im- cette région, mais elle ne semble, en outre, disposer pact que le «Printemps arabe» a eu sur le reste du d’aucun outil susceptible d’interpréter la nouveau- monde, de l’Asie à l’Afrique, de l’Europe à l’Amé- té de ce qui arrive. rique. La révolution tunisienne du «jasmin», le «dé- Le plus remarquable, en effet, dans ces révolu- gage» crié contre le dictateur Ben Ali et la figure tions réside dans le fait qu’elles ne font référence à de Mohamed Bouazizi en sont même devenus les aucune idéologie ou doctrine religieuse, ne se récla- symboles universels. ment d’aucune doctrine ou programme politique, Le dossier que nous présentons aujourd’hui est ne recourent à aucun chef ou sauveur. Elles repré- le recueil des différents textes que nous avons re- sentent, à ce titre, une modalité inédite de faire çus. Plusieurs d’entre eux sont à caractère général: l’histoire, à rebours d’une certaine posture idéolo- certains relèvent les causes de cette sorte d’«effet gique prétendant à la «fin de l’histoire». L’élément de domino» auquel les médias ont recouru pour saillant qui a en immédiatement émergé a concerné décrire les événenements, et qu’il faudrait plus op- par dessus tout les statégies de communication qui portunément comprendre comme l’effet de matu- vont transformer un acte – le suicide par le feu de ration de processus prenant place simultanément Mohamed Bouazizi – en un signe non équivoque dans toute la région arabe, un autre est consacré au d’une protestation et d’une rupture sans retour Maroc et aux liens que l’on pourrait établir entre avec des pouvoirs répressifs, en un relais pour la les révolutions et le statut des sciences humaines revendication des droits les plus fondamentaux, dans la région, enfin un dernier se penche sur la et parmi eux, le plus précieux, la dignité. La non- manière dont les événements du «printemps arabe

6 de touslesdéséquilibreséconomiques,sociauxet et dela«modernisation»Tunisie. Métonymie jusqu’ici lemoteurprincipaldu«développement» étude faitlepointsurtourisme, qui aconstitué les différentsacteursdelasociété.Demême,une société etcommeunenjeuidentitairecentralentre la foiscommeunecaractéristiqueprincipalede des pierres»,etquiafaitémergerlapolyglossieà tion. Unerévolutionquiautilisé«lesmotscomme consacrée à laplace de lalanguedanscetterévolu- lors desévénements.Uneréflexionestégalement compagné d’unportfoliodephotographiesprises sieurs textes leur sont consacrés dont l’un est ac- des acteursprivilégiésdanscetterévolution;plu- média sociaux,émergentindéniablementcomme tivistes, àtraversleurrôledanslesréseauxet privilégié. Lesjeunes,notammentlescyberac- celle-ci apparaît,eneffet,commeunobservatoire sus duchangementpolitiquedanslemondearabe, occupée etqu’elleoccupeencoredansleproces- tunisienne. Acausedelaplacecardinalequ’ellea butions, toutefois,sontconsacréesàlarévolution tement» del’événement.Laplupartdescontri- est emblématiqued’un mode occidental de «trai- » ontététraitésdanslapresseisraélienne,etqui Gabriella D’Agostino-MondherKilani,Presentazione/Présentation propres àl’approchedenotrediscipline. buant àleurconnaissancepartirdesinstruments sont intéressés à lui soumettre des textes contri- et invite,àceteffet,tousceuxtoutescellesqui cet effortdecompréhensiondesrévolutionsarabes vio AntropologicoMediterraneoentendpoursuivre nements surlesquelsils/ellessepenchent.L’Archi- restituer unereprésentationconvaincantedesévé- distancier, àtrouver la posture adéquate en vue de nement, maisquicherchentenmêmetempsàs’en il s’agit,eneffet,dechercheurs«affectés»parl’évé- rieur etunregardextérieur. Danslaplupart des cas, en outre,d’unsubtiléquilibreentreunregardinté- questions soulevées.Chaquecontributionrelève, un approfondissementultérieurdesdifférentes mais ellesnereprésententpasmoinsunebasepour tuent évidemment qu’un premier bilan d’analyse, citoyen etdecellel’anthropologue. révolution simultanémentàpartirdelapositiondu contribution rapporte l’expérience singulière de la érigé sousl’anciennedictature.Enfin,unedernière contestation postcoloniale du systèmepolitique risme estaujourd’huilelieuparexcellencedela culturels queconnaîtactuellementlepays,tou- Toutes lescontributionsréuniesicineconsti- 7

Editoriale

Damascus, the presidentialoligarchycomposed by stem foryears;inEgypt,as elsewhereinTunis and had been contesting Mubarak and his corrupt sy- lution spreadtoEgypt,where aprotestmovement he left the country. Soon after the flames of revo- dent BenAlitoleavehispost; inlessthanamonth huge massprotestcalleduponthecorruptPresi- abroad throughmobiletelephonesandinternet.A body werebeingsentalloverthecountryandeven of otheryoungpeople;soonphotoshisburning financial crisishadnotsparedhim,likethousands re, buttherewasnojobforhim.Theinternational had mademanysacrificestogivehimabetterfutu- The poor man had a university degree, his parents merchandise becausehehadnopermittosellit. to protestagainstthepolicewomanwhoseizedhis revolts brokeoutasayoungmansethimselfonfire calm anduncomplainingArabsocietynumerous also betakenintoaccount. education andempowermentofwomenshould tellectual progressachievedwiththespreadof have playedanimportantrole,butthegeneralin- the recenthistoricalevents. and social changes that have led Arab societies to gether with an historical introduction, the cultural Arab Revolutions:TheCulturalBackground is related” “nothing exists in complete isolation, everything Japanese philosopherDaisakuIkeda’s believes, the Arab awakening of these past months. As the role playedbyeducationandcultureinsupporting Here I will bring the focus to bear on the important into accounttounderstandthesehistoricalevents. tical andeconomicconsiderationshavebeentaken led totheresignationofPresidentBenAli.Poli- tion thatbrokeoutatthebeginningof2011and Shabbi (1898-1930)werethesloganofrevolu- Francesca MariaCorrao As fromDecember2010,theapparently It isgenerallyrecognizedthatthenewmedia These versesbythecelebratedTunisian poetal- “If apeopleonedaywishestolivefatemustansweritscall

(Ikeda 1989).HenceIwillpresent,to- and thenightmustfadechainbreak” Abu l-Qasimal-Shabbi The Premises must protest situation wasinthehandsofsimplepeople:they change theattitudeofyourheart”(Quran,13:11) that says: from herblogdisplayingaversetheQuran young veiledwomanwascallingpeopletoprotest, most oftheindustrializedprivatesector. Therea his familyandthehighranksofarmyowned feration oftheatre activitiesandlarge-scale distri- spread ofinternationalliterature festivals,proli- conscience. Improvement intheschoolsystem, sorship could not prevent the growth of a political against theircommunications. Egyptian friendsbreakdownthevirtualwallraised many ArabstudentsinEuropehelpedtheiryoung litical policeinEgypttriedtoshutdowntheweb, mained athomeandtheemigrants.Whenpo- thrown an important bridge between those who re- cial barriersandtheheavycensorship.Thenethas solidarity amonggroupsnormallydividedbyso- exchange theiropinionsandbuildamovementof ning upavirtualforumwheretheycandiscuss, and twitterhasspreadamongsimplepeople,ope- the economiccrisis. ruption andimplementabetterpolicytoaddress rican flag,but justaskingtheirleaders tofightcor for liberal rights, they were not burning the Ame- journalists discoveredthattheArabswerecalling the mobilephones,allofasuddenwestern people demandingjusticeandfreedom. Arab capitalswereinvadedformonths,withsimple into inapeacefulprotest.Allthemainsquaresof millions, ofstudentsandunemployedpeopleburst event was contagious: thousands, atfirst, and then re untilthepresidenthadabandonedpower. The them andtheydidnotmoveawayfromthesqua- the oldoligarchy;soonallcountrysupported the corruptsystem,demandingresignationof women arrivedchantingandrecitingpoemsagainst She meant that the responsibility to change the “God will not change your conditionunless you Years offear, politicalrepression andtotalcen- In the last few years use of internet, facebook Thanks totheimagessentthroughinternetand In Tahrir Squarethousandsofyoungpeopleand

(Corrao 2011:61). 9 -

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) bution of films and music had educated a peaceful language instead of Turkish in administration and new generation. These young people are aware of education, in Algeria the colonial power adopted what their rights should be and ready to give their French. The reaction to colonial power prompted life to obtain them in order to build a better future. different behaviours: some people adopted French The Iranian student revolt of June 2009 had offered or British manners and customs, trying to integrate an important example: they knew they could use into the new system, while others, more attached to that mean to express their solidarity and organize a the traditions and religion, refused any contamina- movement. The police were aware of the risk, and tion, asserting their Islamic cultural diversity in fact one year earlier an Egyptian blogger was kil- In Syria, Lebanon and Palestine Christian scho- led in the attempt to put an end to his activity. The ols educated the new cultural élite and, notwithstan- shock of his death and the sacrifice of Bouziz tou- ding Ottoman censorship, the intellectuals opened ched the heart and the pride of young Egyptians; newspapers and promoted translations of Europe- finally they moved to give practical effect to the an masterpieces. Butrūs al-Bustānī (1819-1883), to- plea for individual responsibility made in President gether with others, forged (1863) the national ideal, Obama’s speech at Cairo University. fostering the development of freedom movements. Today’s events are the results of a weft of ele- Readings, discussions and writings on western ide- ments threading through centuries of intelligent as stimulated the cultural awakening, awareness of and tenacious work. To understand the present Arab identity and the need to defend their rights. and imagine the future is useful to have a rapid Schools were also opened for girls and Universities overview of the background: the key moments, the admitted women whose rights had been claimed in main actors and crucial trends Cairo by Qāsim Amīn (1863-1908) and Hudā al- Sha‘rāwī (1879-1947) (Allen 2000), and in Tunisia by Tāhir Haddād (1899-1935), whose ideas were so influential as to be adopted by the fathers of the East/West Interaction Constitution (1959).

From the above-mentioned events we can see The rapid spread of modern thought and ideas how important are the interaction and exchange among the urban ruling class was not followed by between Eastern and Western thought and techno- an equal distribution of wealth and benefits among logy. This was not the first time: earlier revolu- rural people. A patriarchal society, fatalist and mi- tions had been triggered by positive impact with sogynous, dominated social relations. Novels like modernity. In the Arab world modern ideas came Zaynab (1913) by Huseyn Heykal (1888-1956) and from Europe during the colonial occupation. The Yawmiyyāt nā’ib fi’l-aryāf (Diary of a Countryside ideals of the French revolution drove the young Attorney, 1937) by Tawfīq al-Hākim (1898-1987) Arab revolutionaries to pave the way to change in describe a world hostile to change and modernity. the old Ottoman system; they were aware that the The tragedies of immigrants are narrated in the no- decadence of the sultanate was the cause of the fo- vel by the Syrian Mīkhā’īl Nu‘aymah (1889-1989) in reign occupation. The Ottoman ruler faced with his novel Abun fī Amrīka wa abun fī ‘l-samā’ (One military defeat decided to improve the military Father in the Sky and Another in America, 1917), and educational systems. The diffusion of modern described misery and injustice with strong realism ideas through the press influenced the growth of hoping to touch the heart of the aristocracy, indiffe- national awareness among the young generations. rent to and remote from the sufferings of the poor. th st Throughout the 20 and 21 centuries intellectuals During the two great wars in the suburban area and in the Arab world have striven to create the cultural in the countryside only the solidarity network of re- background to promote political awakening. Tran- lations created by the Muslim brothers’ charitable slations, adaptations and creative works of literatu- association were giving some help to the poor. re and philosophy supplied the words and the ideas The international crisis (1928-34) had a negati- to express the feeling of the young generations of ve influence in the whole area, and even if oil ex- Arabs fighting to be emancipated from the medie- ploitation had begun to change the destiny of some val Ottoman system. countries it had yet to affect the Arab world. The In Cairo al-Tahtawi (1801-1873) translated into Iraqi poet al-Bayyatī described the misery in the Arabic the concept of country, motherland and countryside where people had little food and not freedom, spreading new ideas through the press enough money to buy clothes. and enhancing the feeling of belonging, composing Revolts and revolutions against the colonial po- the national anthem with modern verses inspired wers exploded in the area until the final uprisings by the French anthem. The empire was huge, and that brought many countries to national indepen- while in Egypt the government adopted the Arabic

10 creating newjobsforthegrowingpopulation. Tunisian andAlgeriangovernmentswithaviewto the touristresorts.Thesamepolicyfollowedby to thecreationofmodernindustrialstructuresand to theforeign investors whose capital contributed Sadat openedthedoorsofEgyptianeconomy Russian technology. was carriedoutwithinternationalfundsandmostly and Syria.ThebuildingofthehighdaminAswan economic systemwasinfluentialinAlgeria,Egypt Ottoman phase.Forexample,theSovietUnion the internationalmarket,asithadbeeninlate tional independencewassimilarlyinterwovenwith the monumentofmodernity men comingfromalltheregionsofEgypttobuild described theeffortmadebythousandsofpoor poet ‘Abdal-Rahmānal-Abnūdī(1938),wherehe (Letters ofHirājīal-Qutt,1969)bythevernacular event becameanepictaleinJawabātHirjīal-Qutt with thebuildingofAswanhighdam.The Progress andemancipationseemedtobeathand, of bureaucratswererepresentedintheirdailylife. rations ofnoble,poorandthenewemergingclass tion fromtheoldtomodernsociety:differentgene- his famoustrilogybecamethesymboloftransi- role intheadaptationofhisnoveltoscreen,and winner NajībMahfūz(1911-2006)hadaprominent in theArabworldwascreated.TheNobelprize- imitate. InCairothefirstfilmproductionindustry of Egyptian society, which soon became a model to wider Arabpublicthedramasandculturalprogress “Arab unity”(1956).Television andfilmsshoweda famous ’UmmKulthūmsangNasser’s dreamofthe ful meansofradio,andthewonderfulvoice cultural awakeningwasspreadthroughthepower 1941, Libyain1951,Tunisia in1956).Inthisphase dence (Iraqin1932,Egypt1936,Lebanon ments. Much the same happened in Egypt when ments. Much thesamehappenedinEgypt when officers –thefutureleaders ofrevolutionarymove- the wayforanemergingclass ofcivilservantsand reform oftheTanzimat (1774-1861), whichpaved rulers. Asanexamplewe mayrecalltheOttoman provement ofthecountry, they acted to change the to changethesystem,inorderpromotearealim- once theyoungofficersbecameawareofneed tary performanceofthestate;buthistorytellsthat a moderneducationinordertoimprovethemili- se the officers have always beenthefirstto receive role inthe revolutions intheMiddle East,becau- In theEighties,afterCampDavidagreement, The industrialdevelopmentfollowinguponna- The army has historically played an important The armyhashistoricallyplayedanimportant Education andTheArmy Francesca MariaCorrao,ArabRevolutions:TheCulturalBackground - (Schulze 2000;Lutsky1969).Inthe20 young peopleistoemigrate. Unfortunately, thecur in Egypt:thereforethesole solutionleftformany that ithasgotoutofcontrol everywhere,notonly survive. Thesystemofcorruption issowidespread ries arelowandmanycivil servantstakebribesto tes. Due to the financial crisisof the statethe sala- absorb anylongerthegrowingnumberofgradua- es tothegraduatesinNassertime,nowunable obsolete publicservice,thesamethatgavesalari- and so fails the exam. From the book emerges an come apoliceman,buthasnoonetosupporthim, man whohadstudiedhardtogetadiplomabe- Palace al-‘Aswani tellsmanystoriesinthebookYaqubian country wasparalysedbycorruption. the President’s familyandthedevelopmentof find jobs.Theeconomywasunderthecontrolof tes grewthelesschancestherewereforthemto students butthegreaternumberofgradua- (The DaythePresidentDied,1985). gineering tobeablemigratetheoilcountries his family, leavinghimwishinghehadstudieden- civil servantwhosesalarywastoopoortomaintain ner Mahfūzwrote the dramatic story of the young chers, lawyers,journalists).TheNobelprize-win- to runthenewstructures(medical,engineers,tea- had createdtheneedforaneducatedmiddleclass time totherichArabcountrieswhereoilincome nomic crises.Theintellectualsmigratedforthefirst feat oftheArabsin1967openedwaytoaneco- president BurghibaandtheSyrianAsad. A similarplanwaspromotedbyboththeTunisian graduates withjobsinthepublicadministration. education fortheEgyptiansandprovidedall the LebanesewithFrench. with the German, the Egyptians with the British or with theWestern world,asforexampletheTurks ture international relations of the new Arab leaders and the influence of these contacts affected the fu- and openedthewaytoauthoritarianinvolution. came toanend;theyabrogatedthepoliticalparties their cooperationwiththeintellectualsupporters and corruptleadership.Onceestablishedinpower termath oftherevolutionsandsubstituteold sufficiently organizedtoleadthecountryinaf- officers representedtheonlyemergingsocialclass intellectuals weretheleadersof1882revolution for translators;thenewgenerationsofmilitaryand created theschoolofofficers,andAlsun Muhammad ‘Aly, (rulerofEgyptfrom1805to1849) In Egypttherewasasimilarsituation:thewriter The Tunisian governmenthasalwayssupported The politicalcrisesthatfollowedthemilitaryde- After therevolution,Nasserbroughtinfree The militaryweretrainedbyEuropeanexperts illustrating the situation.Hetellsofayoung th century the centurythe 11 -

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) rent international crisis has reduced the demand for more rights to women (Nicosia 2008). employees both in the oil countries and in the west. Another interesting example comes from the The higher expectations of the young graduates are Gulf countries, where a recent film tells of three not satisfied but the competences acquired have be- women looking for jobs who finally decide to open come a boomerang for the ruling class. The students a service station. They have to fight against a group know where the government has failed, demanding of fundamentalists but in the end, thanks to the sol- more political freedom and equal rights in order to idarity of friends and family, they succeed in keep- put an end to corruption (al-‘Aswani, 2011). ing their jobs. The NGOs created by women to help women have played an important role supplying many social and health care services. The first to create Women’s empowerment such an institution was the Egyptian writer Nawāl al-Sa ‘ādawī, and her example has been followed by Women had played an important role in the others and now in many countries women have the modernisation of these societies; education and chance to organize themselves in order to imple- work were important tools for their empower- ment healthcare, or sell their products, one exam- ment even if the social system is still dominated by ple being Caravan, the ONG created by the Moroc- a patriarchal mentality and the legislation is back- can writer Fatima Mernissi. It is still very difficult ward compared to the cultural standards they have to get a permit and often these activities are under achieved. The educational system has given women attack from the fundamentalists. These two exam- many opportunities to work but the percentage of ples demonstrate that education can provide the in- women with a university degree still remains low struments to improve people’s conditions. The two (Hopkins - Ibrahim 1997). writers are just leading examples of how an edu- These societies still maintain traditional social cated class can improve general social conditions. codes, such as the family law, with a conservative interpretation of the Islamic faith that clashes with the needs of the modern working woman. An im- portant exception is the Tunisian Constitution and From Arab Nationalism To Liberal Islamism the new Moroccan family code, the Mudawana. The situation in Egypt is particular. Nasser had Since the end of colonialism, in most Arab provided women with some rights but the gap be- countries the military elite that had won the bat- tween the rural areas and the big cities remained tle against the foreign rulers had systematically huge. Immigration in the big cities has led to a new cancelled the few liberal rights acquired under fo- marginalisation for women who, having lost their reign rule. The political parties were dissolved, the jobs in the countryside, had difficulties in finding militants of the oppositions were imprisoned and work in the industrial area. The new generation whoever was critical of the government was impri- with a school degree had to fight against the archaic soned. For the sake of nation-building the leaders mentality and many had to accept to wear the veil called for solidarity to implement the structural in order to be free to go to school or work. changes needed to improve the economic condi- The almost total absence of social welfare pre- tions of the country. Important changes took place: vents many women from even looking for a job; for in Egypt industries created the possibility to deve- a young woman only strong familiar support can lop the country, but soon the working class realized give her the chance to work. It is mostly women they were producing objects they could never buy. of the well-off middle class who can manage a job The Egyptian, Syrian and Tunisian systems and realize their empowerment, although in recent granted free education to everybody, creating a new times as soon as the crisis broke out women were wave of hope. The general progress did not last the first to lose their jobs. long, for Egypt was engaged in many wars (Palesti- The improvement in the educational system ne, Yemen and Sudan) and as a consequence of the and the diffusion of films, theatre, newspapers and oil crisis in the 1970s the state started cutting back radio has greatly influenced the cultural growth on welfare considerably (Schulze 2000). The Arab of women. Films can influence public opinion, as socialist dream slowly lapsed into endless crisis. for instance “I want a Solution” by Sa‘īd Marzūk Given the failure of Arab welfare, people felt the (1974); it tells the story of a woman ill-treated by need to look for new ideologies to promote the de- her evil husband; she is unable to provide a living velopment of the country. By the end of the 1970s for herself and her children, and demands the right the Islamic trend started gaining credit, and people to divorce. The impact of the film was so strong in thought it could be a right answer to change the Egypt that the divorce law was changed, granting corrupt system. When the Islamic revolution was at

12 money their families had been able to open shops nities inthecountry. Infact, withtheimmigrants’ entries bytheimmigrants andfewerjobopportu- in Europe.Theseeventshad atwofoldeffect:fewer the consequenthalttoNorth Africanimmigration the crisisalsoreduced need formanpower, with negative effects of the world crisis. Furthermore, have nothelpedprotectthesecountriesfromthe tures tofightunemployment.Theseimprovements obtain importantfinancialaidtocreatenewstruc- standards requiredbytheWorld Bankinorderto ving theireconomicstatusandthusachievingthe world have achieved considerable goals, impro- derstand thesocialandculturaltransformation. I willnowoutlineafewimportantelementstoun- evolution thatopenedthepathtotoday’s protests. was nottherightanswer. rights. Theconvictionslowlyspreadthatthearmy people indifferentfields,beginningwithhuman groups of pacifist were starting working with the turning theirbacksonthem.Inmanycountries radical fundamentalist,andsimplepeoplestarted attacks ofal-Qaidarevealedtheevilintent the peakofcrisis.Theever-growing violent war inAfghanistan,first,andthenIraq,marked second classcitizens. fish, racistandunjustasitconsideredimmigrants of an illusion: liberal, democratic society was sel- those whoemigratedtotheWest witnessedtheend than intheirsecularhomeland.Ontheotherhand, less corruptIslamicsystemproducingmorewealth Gulf countries,wheretheycouldseeanapparently crisis inthe1970sdrovemanytoemigrate the MiddleEast.Politicalrepressionandeconomic prisonment ineverycountryofNorthAfricaand lently repressedwithbloodypersecutionandim- riots andprotests,overthelasttwentyyearsvio- lopment in promoting widespread welfare caused buy. The failure of the capitalist project of deve- that theywereproducinggoodscouldnever for asmallelite,andthepoorpeoplesoonrealized new capitalistphaseofdevelopment. advantage oftheirpositiontobecomelordsthe capital investments.Theoligarchyinpowertook privatization ofthenationalindustriesandforeign like Tunisia (1972)andEgypt(1977)openedupto there was a gradual turn to liberalism. Countries the nationalist one party/one family dictatorships the faceofcrisisNassermodel. world. TheSaudi Government gained credibility in its peak the propaganda spread all over the Islamic In thelastfiftyyearssomecountriesofArab These inshortarethemainlinesofhistorical Thetragedyof9/11intheUnitedStatesand The industrial boom producedwellbeing only With theendofNasser’s dreamandtheriseof Francesca MariaCorrao,ArabRevolutions:TheCulturalBackground winner Najī history: world-knownartistsliketheNobelprize- in Cairomanyprotagonistsofthelastcentury’s that willNeverComeBackAgain,therelived mad BarrādawroteinhisnovelLikeaSummertime dern Arabworld.TheMoroccanwriterMuham- ground ofpoliticalandreligiousthoughtthemo- cultural renaissance for twocenturies, the breeding tech industries. Egypt has been the pioneer of the television programmes,culturalfestivalsandthehi- and to work), and then creating the tourist industry, equal rightsforwomen(liketherighttodivorce country toapprovemodernreforms,startingwith to Tunisia, becauseithasalwaysbeenthefirst major events,soIchoosetoconfineattentionhere or setupsmallbusinessesathome. Shahī television shaykhYū mad al-Faitū al-Bayyā Bella (1918),poetsliketheIraqi‘Abdal-Wahhā ‘Arafā ne forthepresentrevolts. the pastgeneration,failureswereengi- ration werefedwiththecultureanddreamsof events inrecenthistory. Theidealsofthenewgene- leaders thathaveinfluencedculturalandpolitical nion ofBinLadin,justtomentionthemostfamous. tremists likeAyman al-Zawā was freedom of speechinhiscountry. In Tunisia, as congresses toshowthewestern partnersthatthere chair forhumanrightsand organizedinternational the same time the president Ben Ali had created a of the Islamic opposition became more violent. At century. IntheArabworld, after 9/11,repression 30 thousandpeopleinjailbytheendoflast many times.Hereportedthattherewereatleast man rightsactivistMoncefMarzoukiwasarrested ed realpoliticalactivity. InTunis thefamoushu- a policyofintimidationandpersecutionprevent- political partiestorunforelections,eventhough system” therulingclassgavechancetosome to grantfreedomandopenupa“democratic of theGovernment;whenEuropecalledonthem ments. The mediawere completely under control of dead,thousandsinjuredandmanyimprison- 1984 in Tunis, all violently repressed with hundreds years, in1977Cairo,1982Hama,and It is beyond our scope here to describe all the In Cairo, and also in Tunis, were educated the Many revolutionstookplaceinthelastthirty n, politicianslikethePalestinianleaderYā t (1929-2004) and the Algerian president Ben t (1929-2004)andtheAlgerianpresidentBen t ī (1926-1999)andtheSudaneseMuham- b Mahfū r ī (1936), Islamists like the al-Jazeera (1936),Islamistsliketheal-Jazeera Arab Revolutions:workinprogress suf al-Qaradā z, andthefilmmakersYū hirī (1951),thecompa- w ī (1926)andex- suf suf sir sir 13 b

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) in Egypt, the government had created a sort of pact sure of their police control over protest, eventu- with some intellectuals, giving them the possibility ally led to overestimation of the people’s apathy. to organize some cultural activities. International The complete control of the media had created a films festivals, book fairs, and theatrical events virtual reality that did not correspond to the effec- were used to show a normality that was only ap- tive dramatic and hopeless conditions of thousands parent. These intellectuals used these occasions to of young unemployed. This generation had been keep people aware of their rights, using literature brought up with the ideals of freedom and the frus- and films to express their protest through meta- trations of their parents’ failure in the protest of the phors. For example, the Tunisian filmmaker Nouri late 1970s. The link between the different genera- Bouzid in the film Safā’ih min dhahab (Golden clog, tions was evident; suffice it to recall that the organ- 1989) narrates his humiliating experience in jail izers of the Tahrir protest gave their movement when he was imprisoned because of his political the name “6 April” to commemorate the date of a ideals. Yūsuf, the hero, is disillusioned: seeking his workers’ strike in 2008 (Gervasio 2011). In the past identity, he feels he has failed as a father, husband twenty years hundreds of strikes have taken place and politician. He is unable to find a place for him- even though not reported: young workers were tak- self in society and decides to commit suicide. Ris- ing up the heritage of the old movements with the ing on the ashes of his failure, symbol of the leftist support of intellectuals and witnesses of the past intellectuals that were too far from the real country, political experiences. appears his brother the Islamist proposing an aber- Other countries have been, and some still are in rant moral and cultural model, unknown in the tol- revolt. I will start by recalling Syria because it is a erant and multicultural history of Tunisia (Nicosia key country. It has an important cultural history, a 2008: 94). The filmmaker believes that man must strong intellectual class, partly emigrated to Leba- free himself from this collective alienation that non or Europe, like the famous poet Adonis. Since makes him passive and fatalist; he must take action the 19th century major political and philosophical starting from his personal revolution. theories were born there, from the “Baath” politi- In the last twenty years the ruling classes had cal party (1936) to the Islamic illuminism of Sadik become ever more distant from real society, unable al-Azm. Syria’s national unity is important for the to govern transition from dictatorship towards mo- stability of the area; in fact, its borders touch the tur- dernity and democracy. The most difficult task was bulent area of Iraq, from where many refugees ar- to grant equal rights and duties to the different po- rived escaping from Saddam Hussein’s persecutions, litical and cultural realities of the country. Renowned 2003 war and present disorders. A crucial ground of philosophers have investigated the best path to fol- conflict is mount Golan, from where Israel threatens low in order to move on from a traditional society to Damascus’s security. Also Saudi Arabia is considered a modern one. For example the Syrian Philosopher to be a dangerous neighbour as it is known to be Sādik al-Azm proposes following the Turkish secular a strong supporter of the Sunni against the Shiite model, while the Egyptian Hasan Hanafy considers leaders of the country. Lebanon is even more critical the opportunity to reform some aspects of the Islam- because of the years of the Syrian military influence ic tradition (Corrao 2011, 46). Writers like Khālid al- during the civil war in the country: the anti-Syrian Khamissī in his short stories collection entitled Taxi political groups accuse the military of having some (2007) denounced the corruption of those in power responsibilities in the murder of the former Leba- and the desperation of the poor. It would have been nese president Harirī. On the contrary, the Hezbol- easy to understand what was going on by reading the lah party, together with the Iranian government, are novels or taking into the due consideration the criti- supporting the Syrian government in their anti-Isra- cisms of the filmmakers. el policy. A clear picture of the different Lebanese The political circles, both Arab and European, factions is traced in the novel Beirut “Nightmares” were deaf to the people’s protest as they were used (1975) by the Syrian writer Ghāda al-Sammān. The to dealing only with political leaders, and consid- book narrates the conflicts among the rival ethnic, ered strikes and demonstrations as expressions of religious and political groups that are fighting one a small marginalized opposition. Some sociologists against the other in the name of freedom. A social had on the base of accurate analysis predicted that presentation of the modern history of Syria is offered the conditions were unbearable and a courageous in a novel by Rafik Shamy, The Dark Side of Love. change of economic direction was needed to avoid The Syrian writer exiled in Germany describes the the eventuality of an explosion (Hopkins - Ibra- socio-political life of the country narrating the saga him 1997). The interaction between foreign capi- of a Christian family from the time of Ottoman rule tal interests, the pressure of the World Bank with until the present time. its western standards and the greed of the leaders, Turkey had a strong influence in Syria during the

14 of theCopts, andviceversa.Thequestion nowis rir SquaretheMuslimswere protectingtheprayer different groupsofopinion: forexample,inTah- the peoplearereadyto discuss andrespectthe and secularstate.Therevolution hadprovedthat is ifthewinnersmanageto maintainademocratic a democraticdebatealive.Whatreallymattersnow nisia, willbringaboutthechallengethatistokeep generations. create abetterconditionforthemselvesandfuture to livewithouthope,andfaithinthepossibility for thisreasontheykeepfighting:don’t want class ofnewgraduates.Itisahopelesssituationand of competitionandopportunitiesfortheemerging lysed the economy, with the result that there is lack predominates. Thissystemhascompletelypara- outside theurbanareaastrongclanstructurestill tation orcorruptionstillprevailsovermeritocracy; is weakandinmanyfieldsthelogicoffamilycoop- political systemhasnottakenoff,thestatestructure NGOs. Inmanycountries,wherearealmulti-party social activities gained visibility with the help of the ating supportnetworks;onlyrecentlyhavetheir lar opposition groups have more difficulties incre- have gainedsignificantpopularsupport.Thesecu- for poor and old people; for these activities they work ofsolidarity, havebuilt a systemof social aid countries theMuslimbrothers,thankstotheirnet- system thathadbeencreatedinthe1960s.Inthese Egypt theeconomiccrisishasdestroyedwelfare expression. Asmentionedbefore,inTunisia and all citizens,andthelackoffreedomopinion tions abletoimplementandgrantsamerights constitution andastructureofsolidstateinstitu- of empowermentforwomen,thelackamodern teristics: atraditionalsystemstandingintheway ment isstillfightingagainstitsownpeople. Sālih haslongbeeninaSaudihospitalthegovern- the Yemenite regime,whereevenifthepresident army. Saudiinfluenceisstrongalsoinsupporting been firmlyrepressedwiththehelpofSaudi ferent; in Bahrain, for instance, the revolution has different approachthantheoneadoptedinLibya. and thereforeapositivesolutiontakestime the Syrianborders.Theareaishighlyproblematic that theKurds’oppositionisdangerouslyactiveon tion oftheconflict;interestalsoliesinfact of discussioninordertomoveapeacefulsolu- the Syrianoppositionstofindacommonplatform ing tofindapeacefulsolution,andthereforehelps newed economic cooperation. Now Ankaraislook- recently thetwogovernmentshadstartedonre- last century, untiltheendofOttomanEmpire; Real democraticelections,astookplaceinTu- In allthesecountriestherearesimilarcharac- In the other states the situation is slightly dif- Francesca MariaCorrao,ArabRevolutions:TheCulturalBackground 2011 (sousladir. de)Lessociétéscivilesdanslemonde Bozzo A.-LuizardP.J. 1989 Beinin J.-LockmanZ. 2001 Booth M. 1979 Bateson G. 1994 Baron B. 2011 2006 Amin G. 2005 Al-Awadi H. 2011 Al-‘Aswani ‘A. 2000 Allen R. Bibliography rights andrespecttoallthecitizens. the oppositionsandcreateinstitutions that grants should bestrongenoughtorespecttheopinionof the newparliamentsfirstandgovernmentslater party or by the old party supported by the army, tion; in fact, if the majority is gained by an Islamic whether thepoliticalpartieswillbeuptositua- musulman, 1954, PrincetonUP, Princeton. Islam, andtheEgyptianWorking Class,1882- Workers on the Nile: Nationalism, Communism, press, Berkeley. Gender PoliticsinEgypt,UniversityofCalifornia May HerLikesBeMultiplied.Biographyand New York. Mind andNature.ANecessaryUnity,Dutton, London. and thepress,Yale UniversityPress,NewHaven- The women’sawakeninginEgypt.Culture,society The AmericanUniversityinCairoPress,Cairo. Egypt intheEraofHosniMubarak1981-2011, Cairo Press,Cairo-NewYork. David Wilmsen, TheAmericanUniversityin tique ofWesternMisconstructions,Engl.transl. The IllusionofProgressintheArabWorld.ACri- Mubarak, 1982-2000,IBTauris, London. In Pursuit of Legitimacy: The Muslim Brothers and Inevitable, Vintage Books,NewYork. On theStateofEgypt.WhatMadeRevolution University Press,Harvard. An IntroductiontoArabicLitterature,Harvard La Découverte,. 15

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16 Samia Mihoub début desévènements àlafindécembre 2010ju- pirate tunisien sur Takriz, te etnosanalysesdescommunications desgroupes fait, notre immersion par l’observation participan- une meilleurestratégiede communication.Dece ont suaussimaintenirlapressionetdévelopper ont prispartetpurenforcerleursactions.Ils a provoquéuneescaladeàlaquellelesinternautes ments sociauxdepuislesuicidedujeuneBouazizi quelconque. Toutefois, l’accélérationdesévène- lement aboutiràunchangementpolitiqueetsocial résistance etducybermilitantismepouvaientréel- semblait donc incertain de prédire siles actions de ient dans l’anonymat et souvent depuis l’étranger. Il Web et de la police politique, les internautes œuvra- par laviolencederépressiondessurveillantsdu des internautes par les agents de l’État. Fragmentés qu’une répressionexcessiveexercéeàl’encontre ce l’existencedefortesvelléitésrésistanceainsi tunisiens (Mihoub2010,2008,2005). sure delapartd’unelargepartiedesinternautes ractérisée par lerecourssystématiqueàl’autocen- sur laprégnanced’unepratiquedel’évitementca- connu et incertain. Nos études ont mis l’accent dans la résistance aux dictatures arabes était peu des années2000,lerôlequ’Internetpouvaitjouer qu’ensemble d’individusactants.Jusqu’àlafin Le cyberactivismeàl’heuredelarévolutiontunisienne la mémoire,àcitoyenneté janvier 2011engagedirectementnotrerapport à le Web tunisienavantetpendantlarévolutionde le cyberactivismetelquenousl’avonsobservésur constituer enmémoirecollective.Parconséquent, l’outil libèrelamémoireindividuelleetcelle-civase intimement liéeàcelledelamémoire.Encesens, 9) quel’histoiredelatechniqueetl’outillageest neté. L’on saitd’aprèsAndréLeroi-Gourhan (1965: la réflexionsurl’individu,mémoireetcitoyen- 14 janvier2011.L’intérêt portéauxréseauxengage qui vontmeneràlachuteduprésidentBenAlile Web socialdansl’enchaînementdesévènements Cependant, nousavonségalementmisenéviden- Nous proposonsd’examinerlacontributiondu Tunisian Anonymousetplustarddu Parti Facebook et 1 etaucollectifentant Twitter depuis le Introduction et l’autredans larue.Cegroupesedistingue aus- nisé alliant deux branches l’une active sur le réseau sur leWeb tunisien(néen1998)etlemieuxorga- considéré commelegroupe activisteleplusancien langage etsesméthodes controversés, peutêtre se justified’abordparlefait queTakriz,malgréson et l’animationdudébatpublic. réappropriation del’espacepublic,l’apprentissage notamment en mettant en évidence leur rôle dans la ces cyberdissidentsdanslaTunisie post-révolution, troisième analyselaplacequ’occupentdésormais évènements de décembre 2010 et janvier 2011. La groupe deuxième sepenchesurlesactionsmenéesparle sion durégimeBenAlipeuavantlarévolution.La étudie lesmoyensdecontournementlarépres- xion s’organiseautourdetroisparties.Lapremière gouvernement provisoireenmars2011.Notreréfle- vier 2011etparlasuiteàformationdutroisième des évènementsquiontmenéàlarévolutiondejan- sur la contribution de ces collectifs dans l’escalade révolution aux cyberactivistes, mais desepencher pact deleursactions. l’activité de cescyberdissidentsetd’analyser l’im- convient égalementdes’interrogersurl’étendue crues etlacensuredessitesWeb s’estaccentuée.Il du régime,lesarrestationsd’internautessesontac- plus quedurantlasemaine qui aprécédé la chute nautes afindecontournercetterépression,d’autant de s’interrogersurlesmoyensutilisésparinter sion étaitfortesouscepouvoir. Ilestdoncpertinent menant àlachutedurégimeBenAlitantrépres- surprenant dansl’enchainementdesévènements pourtant censurésenTunisie, aétépourlemoins à traverslesplateformessocialesetsitesWeb des objectifsettrajectoiresmanifestations. d’informations, l’organisation et laréorientation mobilisation desfoules,l’orchestrationfuites diffusion desinformationsàl’échelleplanétaire,la en évidencelerôlejouéparlesinternautesdansla sebsi débutmars2011,nousontpermisdemettre squ’à laformationdugouvernementBéjiCaïdEs- Le choixdenousintéresseràcesdeuxgroupes Notre objectifn’estpasd’imputerleméritedela Par ailleurs,lerôlejouéparlescybermilitants Takriz et Tunisian anonymousdurantles 17 -

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) si fortement des autres mouvements de résistance relations de haut en bas, mais aussi jusqu’à un certain électronique en Tunisie par la constance dans la point de bas en haut et latéralement; ce réseau fait virulence de son discours contre la dictature de «tenir» l’ensemble, et le traverse intégralement d’effets Ben Ali. Ensuite, notre intérêt pour les Tunisian de pouvoir qui prennent appui les uns sur les autres: Anonymous, entré en scène tardivement en Tunisie, surveillants perpétuellement surveillés. s’explique par les attaques que ces pirates informa- Les techniques les plus sophistiquées de con- tiques ont infligé aux sites Web des symboles de trôle du réseau étaient au service du régime qui l’État benaliste en janvier 2011 (opération Tunisie) usait par exemple de la Deep Pack Inspection tech- ce qui a permis de démystifier la toute puissance de nique qui permet non seulement de filtrer les con- ce régime et d’envoyer aux cyberactivistes tunisiens tenus mais de détecter les contenus critiques en se un message fort de soutien et d’encouragement à la servant de mots clés et de les supprimer. Le DPI résistance. est d’ailleurs responsable du ralentissement du Enfin, le Parti pirate tunisien qui est sorti de trafic, phénomène dont les Tunisiens se plaignent l’ombre tout de suite après la révolution, représen- constamment. La pratique du filtrage du contenu et te tout comme le groupe-mère une nouveauté aussi du blocage de sites critiques est aussi courante. Le bien dans la scène politique que cyberactiviste. Ce groupe «Le 404 Not Found nuit gravement à l’image parti entend prendre part au jeu politique en deman- de Mon Pays»4 est un groupe tunisien né sur Face- dant sa légalisation auprès des autorités tunisiennes book en 2010 pour dénoncer la censure des sites post-révolution. Par ailleurs, les trois mouvements Web. Plusieurs sites étaient constamment difficiles sont liés et coopèrent dans le cyberactivisme pui- d’accès en Tunisie et pouvaient rester inaccessi- sque Takriz a participé à la fondation du Parti pi- bles plusieurs semaines voire des mois5. De plus, rate tunisien et est en étroite collaboration avec les les autorités recouraient aussi systématiquement au Tunisian Anonymous. Les trois groupes partagent 2 piratage des comptes et à l’envoi de messages de également le même rejet de la dictature benaliste , menaces et d’intimidation aux dissidents. adhérent à la même politique de l’anonymat (même La sanction pour sa part a représenté un élément si certains membres du Parti pirate tunisien affi- fort de dissuasion. C’est dans le cadre de la traque chent leur identité) ainsi qu’à la même idéologie de 3 des internautes critiques que le bloggeur Zouhayr la désobéissance civile , communiquent ensemble Yahyaoui qui écrivait sous le pseudonyme Ettounsi en échangeant informations et techniques de défen- sur son site Tunezine, a été arrêté en 2002, condam- se et sont unanimement solidaires avec Wikileaks et né à la prison et torturé. Il est décédé à l’âge de 37 son fondateur Julian Assange. ans des suites de la torture et de la grève de la faim qu’il a menée6. Ce qui est arrivé à Zouhayr Yahya- oui a été un signal fort du régime aux cyberactivi- La répression du Web sous Ben Ali. stes. Takriz reconnait avoir été traqué et obligé de Surveillance et sanction cesser ses activités publiques sur le Web entre 2002 et 2009. Aussi, la dissuasion s’avère également un La Tunisie de Ben Ali était l’un des régimes les moyen très efficace de contrôle en ce sens qu’elle plus répressifs contre les internautes. La surveillan- agit en amont afin de prévenir la «désobéissance». ce et la répression d’Internet depuis le milieu des Toutefois, malgré les tensions et les conflits qui années 90 ont été facilitées par la gestion de tout s’exprimaient à travers ce contexte, de nouvelles le trafic par un opérateur unique, représentant de formes de résistance ne cessaient, paradoxalement, l’État-parti. Les fournisseurs privés étaient obligés d’émerger. Dans ce contexte, les pratiques électro- de fournir l’historique de navigation, les adresses niques traduisaient la nature des rapports qui re- IP et les éléments permettant l’identification des liaient les individus aux autorités, une dynamique usagers chaque mois à l’ATI (Agence Tunisienne de jeu au chat et à la souris. De ce fait, les espaces d’Internet). Les cybercafés sont contrôlés par l’État de dissidence exprimaient le désir des internautes et les gérants doivent surveiller de près les naviga- de s’affranchir des contraintes et de se libérer de la tions des internautes. En fait, la particularité de la tutelle de l’État-parti (Mihoub 2010: 109). répression réside d’abord dans une surveillance qui repose sur une hiérarchie représentative telle que Takriz et le cyberactivisme l’État se trouve au sommet mais est continuellement représenté, ensuite sur la violence de la sanction. Sous Ben Ali, l’Internet militant était actif es- Dans son analyse du processus de la surveillance, sentiellement depuis l’étranger. Ainsi, blogs et sites Michel Foucault (1975: 179) souligne que critiques sont principalement hébergés à l’extérieur […] s’il est vrai que la surveillance repose sur des in- de la Tunisie et les cyberactivistes eux-mêmes fai- dividus, son fonctionnement est celui d’un réseau de sant partie de la diaspora (étudiants, immigrants,

18 tion cryptéeetd’unrelaisd’anonymisationTOR» naît disposerd’un«serveurSILCdecommunica- face àlarépressiondurégime cyberactivistes aétélameilleurestratégiedesurvie inaccessible aux tunisiens de l’intérieur, l’exildes opposants enexil…) et surFacebook: tives sontprésentesdansplusieurs villestunisiennes indépendants Takriz Network» ainsi qu’unréseaudegroupes d’actiondeterrain te unebrancheintelligenceetcontre-intelligence fondateurs soulignentqueleurcollectif«compor tion sont à l’étranger, d’autres sont en Tunisie. Les ligne (Tak TV). Plusieurs membresde l’organisa- et vesti lesréseauxsociauxavecdeuxpagesFacebook me de site Web ensuite de Web magazine et a in - comme apolitique.Ilestapparud’abordsousfor connu enTunisie. Néen1998,cegroupesedéfinit C’est aussileplusancienmouvementcyberactiviste que dans la contestation du régime de Ben Ali comme legroupeplusvirulentetdynami- lence plusieurs activistes, Takrizpeutêtreconsidéré des de contournement de la censure régulièrement des manuels expliquant les métho- cryptée. anonymizers ou à changerd’hébergeur, deserveursintermédiaires vont des tactiques les plus classiques qui consistent de lacensuresesontaussidéveloppées.Celles-ci techniques decontournementlarépressionet très difficiledanslesPublinets.Parconséquent, sophistiquer leurspratiquesduréseau,cequiétait résidentielles aencouragélesinternautesàmieux à seconnecter. Lamultiplicationdesconnexions d’ordinateurs aégalementencouragélesindividus La miseenplacedemesuresfacilitantl’acquisition d’Internet enTunisie s’élèveà4millions(Ibidem). tn). Seloncesstatistiques,lenombred’utilisateurs un tauxavoisinantles518.000en2011(www.ati. toire tunisien.Lesstatistiquesofficiellesrelèvent taux deconnexionrésidentiellessurtoutleterri- chat d’ordinateursapermisunenettehaussedes connexion etlagénéralisationdescréditspourl’a- tielles àhautdébit.Eneffet,labaissedestarifsde mesures pourencouragerlesconnexionsrésiden- de répression,lerégimeamisenplaceplusieurs le réseau. les tenantsdel’Internetresserrentleuremprisesur tournement sontintégréesaufuretàmesureque surveillance etlessanctions,despratiquesdecon- Tunisie ontétépersécutés.Enoutre,etmalgréla Takriz SidiBouzid, Twitter etunetentativeavortéedetélévisionen Même silaviolencedetraquearéduitau- Paradoxalement àlapolitiquedecensureet proxy, des sites miroirs, jusqu’à l’utilisation des Takriz etTunisiananomymouspubliaient et desserveursdecommunication Takriz Kairouan, Takriz Soliman,etc.Selonles 7 . Mêmesileuractivismeétait 8 12 . Ceuxprésentsen . Desbranchesac- Takriz Kasserine, 9 . Takriz recon- Samia Mihoub,Lecyberactivismeàl’heuredelarévolutiontunisienne 11 10 - - . . gers présents partoutenTunisie etdans12paysétran- gie del’actionviolenteàlagrossièretépopulaire. traits caractéristiques du groupe, qui allie l’idéolo- aussi estcontenuedanscemotquireflètecertains ute toléranceestépuisée.Unechargedeviolence grossier qui lorsqu’il est prononcé, signifie que to- de rejetetpertepatience.Takriz un termeporteurd’unepuissantechargedecolère, utefois, «ras-le-bol»esticiuneuphémismefaceà To qui estgénéralementtraduitpar:«ras-le-bol». travers letermeTakriz,extraitdel’argottunisienet le public. Cette virulence est selon nous visible à sier et très virulent, d’ailleurs, souvent critiqué par universités. Legroupeprivilégieunlangagegros- militants sont aussi recrutés dans les lycées et les ces institutionsontdécidé deboycotterWikileaks, serveurs Web dePaypal, les qualifierderévolutionnaire «prouesse technique» que leursurviesouslerégimeBenAlirelèvedela de lalibertéd’expression,etc.Legroupeconsidère corruption, l’autoritarisme,latorture,répression que etàBenAlispécifiquementdontildénonçaitla entre 2000 et 2002 pour s’attaquer à la classe politi- sexuels, etc.).Lemouvementarapidementévolué sienne (clientélisme,népotisme,corruption,tabous au débutdecritiquerlesdéfautslasociététuni- sponibles sites del’égliseScientologie enlesrendantindi- Ils ontlancéen2008une attaquecontreplusieurs présentent sousformed’attaquesinformatiques d’«anarchistes auxcontoursflous»,leursactionsse se de la liberté d’expression à tout prix. Qualifiés munautés dontl’activismeestconsacréàladéfen- en 2008.Cecollectifestcomposédeplusieurscom- tional depiratesinformatiquesanonymes,apparu politique delaTunisie deBenAli(Mihoub2005). activisme danslacontestationdel’ordresocialet page Web nous a permis en 2004 de démontrer son en plusdiscrets.Unebrèveétudeducontenudela 2000, les membres du groupe se faisaient de plus paru àcettedate.Poursuivisdepuislesannées sur publique etestréapparuen2009surFacebook tunisiennes en2002.Takrizs’estretirédel’action magazine stades lors des confrontations avec la police membres se sont effectués essentiellement dans les populaires), ilssoulignentquelesrecrutementsdes le-bol dejeunestunisiens» Takriz deux créateursdumouvement,fœtusetwaterman, Takriz setargued’avoirdesmilliersdemilitants Anonymous poursapartestungroupeinterna- Précisant qu’ilssontissusdeshwem(quartiers Twitter. LeWeb magazineestégalementréap- 15 . L’analyse delachartedusitenouspermet de la pageWeb, estnéed’unsentimentde«ras- 19 Takriz ontétécensurésparlesautorités . Ilsontégalementattaqué en2011les 17 . En effet, la page Web et le Mastercard etVisa,lorsque 13 . 16 . Leurobjectifétait est unmot 14 . Les 19 18 - .

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) avec lequel ils sont solidaires. république et des principaux ministères ont été pi- En analysant les slogans de Takriz: Nous faisons ratés et rendus indisponibles. Cette opération visait les révolutions, We make revolutions, Takriz Ergo à riposter contre la censure du site Wikileaks et à Sum, ou encore ACAB (All Cops Are Bastards), il la répression d’Internet en général par les autorités est possible de souligner qu’à l’instar du collectif tunisienne22. Il convient également d’évoquer dans Anonymous, Takriz conçoit son activisme dans un ce contexte les fuites orchestrées par Wikileaks de sens révolutionnaire et se positionne directement à télégrammes diplomatiques portant sur l’ampleur l’encontre de l’ordre établi et de la police qualifiée de la corruption de la famille régnante en Tunisie23 de «corrompue» et de «tortionnaire». Cependant, et leur rôle dans l’agrandissement du mécontente- il convient de noter le radicalisme de ce groupe qui ment populaire. Ces télégrammes ont été publiés revendique un recours à la violence légitime mais par Takriz et par le blog Nawaat.org. s’inscrit également dans une logique de la désobéis- Par ailleurs, jusqu’en 2009, les cyberactivistes sance civile (Arendt 1972: 55-111). Par ailleurs, se contentaient de détourner les méthodes de cen- l’action collective menée aussi bien par Takriz que sure et de diffuser les directives qui permettent par Tunisian Anonymous renvoie à la définition d’accéder à leurs contenus. À partir de 2010, l’ar- donnée par Arendt de la désobéissance civile qui rivée sur la scène d’Anonymous a eu cela de parti- est d’abord et avant tout une action de groupe, de culier de démontrer aux internautes tunisiens que communauté et une résistance à la répression (Ibi- les symboles du pouvoir de Ben Ali (portails du dem). Il est également pertinent de relever que le gouvernement) n’étaient pas inviolables. La faille fonctionnement des deux organisations (Takriz et décelée a ainsi permis d’encourager les cybermili- de Tunisian Anonymous) n’est pas identique. La tants dans leurs actions contre le régime. L’attaque philosophie de l’anonymat est toutefois un élément d’Anonymous a crée un précédent et a ébranlé la partagé entre eux. Plusieurs publications relayées toute puissance de l’Agence Tunisienne d’Internet par Takriz permettent de constater son étroite co- (ATI), organe longuement soupçonné d’orchestrer opération avec Tunisian Anonymous, ce qui indi- le contrôle et la répression d’Internet. On sait éga- que que les deux mouvements partagent les mêmes lement que depuis 2008 la pression s’est accrue sur convictions, objectifs et actions20. les cyberdissidents tunisiens et la censure s’est in- tensifiée notamment avec la fermeture de Facebook Prémices d’une démonstration de force d’août à septembre 2008. Les internautes tunisiens sont très attachés aux réseaux sociaux et notam- Au-delà de la réaction de l’autocensure par évi- ment à Facebook. La Tunisie figure au 37e rang en tement, largement répandue dans le cyberspace termes d’utilisateurs de Facebook dans le monde tunisien, une désobéissance électronique tentait (Kübler 2011: 3). Il est ainsi possible de mesurer donc tant bien que mal de survivre et de gagner le taux de mécontentement causé par la fermeture un plus grand nombre de soutien en Tunisie et à de cette plateforme en août 2008. Pour la première l’étranger. Visible notamment dans un activisme fois en Tunisie, la censure a été dénoncée ouver- au sein de la blogosphère (Tunisian girl, Nawaat. tement sur la blogosphère24. Une campagne de org) et dans quelques pages Web interdites depuis dénonciation est aussi organisée discrètement sur la Tunisie, on y comptait quelques figures et partis les plateformes sociales25. politiques interdits, des mouvements citoyens, des Ces tentatives ont également bénéficié de quel- médias électroniques (Kalima Tunisie, TuneZine, ques initiatives lancées dans la région notamment Réveil tunisien). Jusqu’en novembre 2010, nul ne le mouvement Kefaya26 né en Égypte en 2004 pour pouvait ni prévoir l’escalade qui allait éclater, ni s’opposer à la reconduite du président Moubarak attribuer un quelconque rôle à l’activisme électro- au pouvoir. La crise iranienne et les évènements de nique en Tunisie. Néanmoins, depuis les émeutes l’été 2009 à Téhéran ont également utilisé le Web du bassin minier de Gafsa en 2008 et leur faible afin de diffuser les images de la répression des couverture par la blogosphère jusqu’aux fuites de manifestations dans un climat où les journalistes Wikileaks, il est pertinent de noter les prémices étrangers n’avaient plus la possibilité de couvrir les d’une démonstration de force de la part des cyber- évènements et où les informations étaient relayées dissidents. Par ailleurs, l’entrée en action du mou- uniquement par les médias officiels. Dans le même vement des hackers anonymes Anonymous et l’ar- ordre d’idées, les évènements survenus au bassin rivée sur la toile tunisienne du Parti pirate tunisien minier de Gafsa en janvier 2008 durant lesquels des en 2010 ont permis de démontrer que le régime tu- résidents de cette région se sont soulevés contre les nisien n’était finalement pas inébranlable. Le 2 jan- responsables locaux en fustigeant la corruption et le vier 2011, Anonymous,21 a lancé Opération Tunisie népotisme et en dénonçant leurs conditions de vie au cours de laquelle les sites de la présidence de la (pauvreté, chômage, pollution…), ont été réprimés

20 par lesmédiasofficiels avec violence et passéscomplètementsous silence en bénéficiantdenouveaux rythmesd’écriture,de lution aaussiinvestilesréseaux. Elles’yestinscrite mieux approfondietexaminé. Toutefois, cetterévo- moins le cadre decet article et mériterait d’être (Hibou 2011:5-22).Exercice quidépassenéan- possible l’avènementdece soulèvementpopulaire ments politico-socio-économiquesquiontrendu tunisienne nepeutsesoustraireàl’examendesélé- collective des Tunisiens. L’analyse de la révolution se conjuguant–ontpermisl’éclatementdelacolère des contextesréelsetdelaforcepopulairequi–en révolution tunisienne,ninesous-estimelepouvoir considérer leWeb social comme àl’originedela déterminisme techniquecariln’ambitionnepasde bation remonteaudébut2008. et decontestationàl’échellenationaledontl’incu- vont doncêtrel’épicentred’unevaguedeviolence contre lerégime.LesévénementsdeSidiBouzid tes etdetouteslescomposanteslasociétécivile économique, l’ampleurdelacolèredesinternau- dans ce contexte de répression conjuguée à la crise er lesinformations.Ilestainsipossibledemesurer et contrelesraresindividusquionttentéderelay- la violencederépressioncontrelesmanifestants ractivistes ontvécucesévènementsenassistantà ment surlaplateformesocialeFacebook.Lescybe- de soncomitésoutiensurInternetetnotam- évènements ontétéconnusàtraverslamobilisation indépendant FahemBoukadousquiafilméces L’arrestation etl’emprisonnementdujournaliste étrangers étaientinterditsdeserendresurleslieux. vidéos envoyées sur porté àlaconnaissancedupublicgrâcequelques mination: pauvres etmarginalisésdedéfierlesystèmedo- discours anti-hégémoniquesenpermettantaux 1997 qu’Internetcontribueàmaintenirvivantsles Toutefois, notreproposnes’inscritpasdansle ming againstthetideofpublicopinion. politics asnormal,natural,ornecessary, typicallyswim- individuals whorefusetotakeexistingideologiesand this context,referstovariedmessagesfromgroupsand powerless andmarginalized.Counterhegemonic,in and legitimatingpublicizingpoliticalclaimsbythe courses, challengingestablishedsystemsofdomination The Internetcanalsosustaincounterhegemonicdis- En effet,lesoulèvementdubassinminieraété Warf etGrimes(1997:259)écrivaientdéjàen La Révolutiondu14janvier2011àtraversles Youtube alors que les médias 27 . médias sociaux Samia Mihoub,Lecyberactivismeàl’heuredelarévolutiontunisienne diffusée et reprisespardescentainesd’internautes en Tunisie. Une moyennede 3 vidéos par joursétait dre, lesvoituresbruléesà SidiBouzid affrontements entre les jeunes et les forces de l’or la pageFacebook 2011, d’exutoiredutraumatismeBenAli. de mobilisationcitoyenneetàpartirdu15janvier tunisiens muselésparlerégime,ensuited’espaces d’informations quiapalliéàl’absencedesmédias que lesréseauxsociauxontservid’abordderelais après la révolution de janvier2011part de l’idée étude durôlequeleWeb socialajouépendantet certains cyberactivistesdefaçonanonyme.Notre rés parlesinformationsdiffuséesetd’interagiravec d’examiner les réactionset les commentaires géné- lité etlecontenudecesplateformes au jourlejour, suivi. Cetteimmersionapermisd’étudierl’actua- du 14 janvier en Tunisie et aux évènements qui ont lade desévènementsquimènerontàlarévolution la participationeffectivedecesgroupesdansl’esca- tant d’élémentspermettantdemettreenévidence 2011 nousapermisdereleverunnombreimpor rate tunisiendu20décembre2010jusqu’au31mars ter deTakriz, nements. mémoire etdesinformations,d’archivageévè- formes d’écriture,decritique,transmissionla tation, lesmodesd’action,proposentdenouvelles réseaux bouleversentainsilesrythmesdecontes- fusées surlapageFacebook les ontprovoqués.Lespremièresvidéossontdif- affrontements, allantmêmejusqu’àaffirmerqu’ils cipation activedesesmilitantsSidiBouzidàces de l’ordre et lesjeunes.Takrizrevendique la parti - plusieurs affrontementsonteulieuentrelesforces constituent unenouvelleépoquedusavoir» forment parleursrelationslefaitcognitifcomplet, les mémoiresinternesetexternesqui qu’elles agencentselondesdispositifsnouveaux précise que«cestechnologiescognitives,entant de transmettrelessavoirsetcognitions.L’auteur en tantquemnémotechnique souligné: unsupportdelamémoire.LeWeb social dérer latechniquetellequeStiegler(1996:168)l’a archivée etmémorisée.Nousproposonsdeconsi- Elle yaétédiffusée,partagée,commentéeets’yest nouveaux modesdegestiondutempsetl’espace. med Bouazizi la villesuiteàl’immolationparlefeudeMoha- Sidi Bouzid contre le gouvernement et le maire de bre etmontrentunemanifestationdescitoyensde Une immersiondanslespagesFacebooketTwit- En margedusuicidedeBouaziziàSidiBouzid, Le Websocialentantquerelaisdel’information 29 Tunisian AnonymousetduPartipi- . Lesvidéossesontenchaînéessur du groupe,dontcellesfilmant les de permet destockeret Takriz le 18décem- 30 etailleurs 28 . Les 21 - -

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) chaque jour. Depuis le lendemain du suicide de schéma de diffusion de l’information qui s’opère à Bouazizi jusqu’au départ de Ben Ali le 14 janvier, deux niveaux selon lesquels le message émane des une soixantaine de vidéos amateurs ont circulé sur cyberactivistes et est relayé par les médias de masse. la page de Takriz. Ces vidéos couvraient les mani- Le rôle que le Web social a joué dans le relais de festations et les affrontements région par région, l’information durant ces évènements a consacré ce filmaient les arrestations musclées, diffusaient les qu’Arendt (2002) considère comme le droit à l’in- discours des leaders des manifestations, montraient formation et qui est une condition indispensable à les manifestants blessés, et tués. Les funérailles des l’émergence d’un espace public démocratique. victimes étaient diffusées directement sur Facebo- Il est également possible d’observer dans l’infor- ok, ainsi que les témoignages et les entrevues avec mation générée par les acteurs du Web social ce que les proches des victimes31. Ces vidéos amateurs ont Cardon et Delaunay (2006) considèrent comme une été reprises par les grandes chaines de télévision énonciation citoyenne et une ouverture de «l’espa- étrangère (dont Al Jazeera, France 24, Euronews, ce de la parole publique». Les auteurs soulignent etc.). Les images des corps ensanglantés et sans vie l’association de l’écriture professionnelle et amateur des manifestants prises par les téléphones cellu- (ibidem: 57-58). L’amateurisme se manifeste ici à tra- laires ont ainsi fait le tour du monde. Les grandes vers les vidéos de qualité moyenne, parfois médio- chaînes d’information internationales ont mis à la cre mais qui ont été relayées par les grands médias disposition des internautes des liens spéciaux qui et diffusées en boucle sur les chaînes d’information. permettent de poster directement leurs vidéos et D’ailleurs, le même phénomène se reproduira lors leurs photos. Le lien que la chaîne Al Jazeera a mis de la révolution égyptienne et avec les évènements à la disposition des internautes circulait constam- de Syrie. Le régime de Ben Ali ayant censuré les ment sur Facebook et Twitter. médias étrangers, les médias tunisiens continuaient Malgré la censure exercée sur l’Internet tunisien à véhiculer jusqu’au 14 janvier au soir le discours jusqu’au 13 janvier 2010 notamment de Facebook officiel et à discréditer l’action des manifestants, et Youtube, Takriz et d’autres cyberactivistes réus- le Web social est devenu dans ce contexte le seul sissaient à déjouer le contrôle en jonglant entre les moyen d’information réelle. La notion de l’amateu- nouveaux comptes Twitter, plateforme qui est re- risme est ainsi au cœur de la couverture des évène- stée accessible la plupart du temps et en diffusant ments par les acteurs du Web social. Elle est porteu- les messages (consignes de rassemblement) via les se d’une nouvelle dynamique qui a pu donc enrichir pages Web de certains membres anonymes. Des l’information diffusée par les médias professionnels. nouveaux proxys qui permettaient d’accéder aux En ce sens, Cardon souligne l’émergence d’un nou- sites censurés depuis l’étranger circulaient sans ces- veau «régime de l’amateurisme» basé sur se et étaient fournis notamment par des internau- tes à l’étranger32. Dès que la page était censurée, […] des formes originales de coordination entre pro- un nouveau lien était envoyé aux membres et les ductions amateurs et professionnelles: un retraitement dirigeait directement vers le nouveau compte du continu des contenus amateurs par les industries cultu- groupe. La coopération entre Takriz et Anonymous relles, des circuits de diffusion plus ouverts et horizon- a notamment permis de contourner cette censure33. taux, des formes de reconnaissance plurielles appuyées sur le jugement du public plus que sur celui des cri- De cette façon, le groupe réussissait tant bien que tiques (Cardon, Delaunay 2006: 53). mal à transmettre les vidéos et les informations aux adeptes dont le nombre n’a cessé d’augmenter et Le Web social comme moyen qui est passé selon nos observations de 12 000 en de mobilisation de la contestation décembre 2010 à 40 000 en janvier 2011 pour at- teindre un sommet de 86 667 en décembre 2011. Le rôle des réseaux électroniques dans la mobili- Au-delà du rôle que ces vidéos ont exercé sur la sation et la contestation de l’ordre établi n’est plus à mobilisation des jeunes internautes qui occupaient démontrer. En étudiant deux mouvements de con- les rues dans la journée et passaient les nuits sur testation organisés sur Internet (le premier contre la 34 leurs ordinateurs , leur vrai pouvoir se manifestait compagnie Lotus Marketplace et la deuxième contre lorsque le téléspectateur tunisien les découvrait l’algorithme Chip Clipper mis en place par l’admini- le soir dans le célèbre Hassad al Yaoum (Récolte stration Clinton), Laura Gurak (1997) a déjà démon- de la journée) sur Al Jazeera. Le Web social a ici tré en 1997 le pouvoir que le cyberespace avait dans joué un rôle de premier plan auprès des internautes la mobilisation d’une large action de contestation dans la couverture des évènements, mais son rôle citoyenne. Gurak (ibidem) conclut que l’activisme auprès des téléspectateurs a été indirect en ce sens électronique peut jouer un rôle de premier plan dans que c’est à travers les médias de masse (ici les chai- la création de nouveaux espaces sociaux consacrés nes de télévision étrangère) qu’il a pu atteindre le au débat politique et dans l’organisation de la pro- public ordinaire35. Nous pouvons distinguer ici un

22 bord surleWeb avec lestéléphonescellulairesétaientpubliéesd’a- port…) sur place(surleslieuxdesaffrontements,àl’aéro- sont desources«sûres»etprovenaientmilitants affirmait que les informations publiées sur son mur tions auprèsdesinternautes et desmédias.Takriz Web socialapermisdefairecirculercesinforma- de lafamillerégnanteaupalaisCarthage,le de certainsmanifestantsoulesdernièrestractations diffusant lesnouvellesdel’arrestationoududécès lité etàinciterlesinternauteslamobilisation.En sensibles a contribué également à alimenter l’actua- et mobilisatrice. Cependant, la fuite d’informations puissant etporteurd’unedimensiongalvanisante de l’ordre.Danscecontexte, le poidsdel’imageest ont lieuouvertemententremanifestantsetforces Pour lapremièrefoisenTunisie, desaffrontements en place,a dépassé la simple diffusion des vidéos. des évènementsquivontmeneràlachutedurégime la participationdescyberactivistesdansl’escalade Wikileaks enestlemeilleurexemple. fidentiels deladiplomatieaméricaineorchestréepar politique. Lafuitedestélégrammeshautementcon- rôle descyberactivistesdansladéfinitiondel’agenda Pour sa part, Gabriella Coleman (2011) souligne le tion de nouvellesformesmobilisationpolitique. testation. LeWeb participeselonl’auteureàlacréa- Il estégalementpertinent denoterlasynchronisa- vers leurscellulairesderediriger lesmanifestations. permettant ainsiauxmanifestants connectésàtra- rue ou éviter telle autre circulaient fréquemment Twitter, desconsignesappelant à empruntertelle policiers oulestireursembusqués.SurFacebooket toires desmanifestations afin d’éviter lesbarrages mis égalementd’orienteretderéorienterlestrajec- ordinateurs. ractivistes déclaraient passer la nuit devant leurs déplacements étantdoncréduitslanuit,lescybe- Le couvre-feu a été déclaré depuis le 12 janvier, les exhortaient demaintenirlapressiondansrue. à ne pas céder aux promesses présidentielles et les nautes danslesquellesilsincitaientlesmanifestants des dizainesdevidéosontétépostéesparlesinter aux emploisetlalevéedecensuresurYoutube, 2011 danslequelilpromettaitlacréationdenouve- du dernierdiscoursdeBenAlilesoir13janvier gosphère depuis le 12 janvier. Par ailleurs, à l’issue commencé àcirculersurFacebook la fuitedesmembresdefamilleaupouvoira médias delamatièreàcommenter. Larumeurde documenter lesévènementsenfournissantaux fusées ontpermisd’identifierlesvictimesetde Au-delà deladiffusiondesimagesetvidéos, Des dizainesdephotosetvidéosainsidif- Dans lemêmeordred’idées,Web socialaper 36 . Lesphotosprisesparlesmanifestants 37 puissurlachaîneAlJazeera. et danslablo- Samia Mihoub,Lecyberactivismeàl’heuredelarévolutiontunisienne - - blique, NancyFraser(1992:130)souligneque rgeoises enEurope. siècle avecl’apparitiondessphèrespubliquesbou- de lasphèrepubliqueremonteselonl’auteurau18 chandises etdutravailsocial»(ibidem).L’histoire les del’échange,leterrainl’échangedesmar en mesuredediscuteravecluisurlesrèglesgénéra- directement contre le pouvoirlui-mêmeafin d’être en mêmetemps«réglementéeparl’autorité,mais qui débattentdesujetsd’intérêtscommuns.Elleest sphère publiqueestladespersonnesprivées définition habermasienne(Habermas1997:38),la le débutdesannées2000(Mihoub2005).Selonla résistance électronique au régime de Ben Ali depuis été pournouscrucialedanslaconsidérationde constitution d’une sphère publique sur le Web a ses intérêts.L’interrogation surlapossibilité dela sia tunisiennesoutenaitlerégimeparcraintepour de boisettandisqu’unelargepartiel’intelligent- le défierlorsquelesmédiasvéhiculaientlalangue mener larésistancecontrelerégimebenalisteetà la révolutionetrappellentqu’ilsétaientlesseulsà siens etàleurtêteTakrizs’octroientleméritede en Tunisie etenÉgypte.Lescyberactivistestuni- litique queleWeb ajouépendantlesévènements débat notammentensequestionnantsurlerôlepo- lons aujourd’hui«leprintempsarabe»aravivéce réseaux sociaux.L’avènement decequenousappe- de miseenscèneduselfnotammentàtraversles sibilités deproduction-diffusionl’informationet 2.0 quiaoffertauxinternautesdeplusgrandespos- prendre de l’ampleur depuis l’apparition du Web aussi plusieursrégionsduterritoiretunisien les participants.LesmilitantsdeTakrizcouvraient ient directementcequis’ypassaiteninterviewant sur leslieuxdesmanifestationsetquitransmetta- tels queNawaat,disposaientdereportersprésents l’action surleterrain.Àceteffet,certainsgroupes, tion delamobilisationsurlesréseauxsociauxet Le Web social tunisien post-révolution: Réappropriation Le Websocialtunisienpost-révolution:Réappropriation Commentant cette conception de la sphère pu- sus portantsurlebiencommun. rait l’opinionpublique,dansle sens fortd’unconsen- pair à pair. Le résultat d’une telle discussion constitue- suspendues etlesparticipants devaientdébattrede pas admis,lesinégalitésdestatut socialdevaientêtre tous, lessujetsd’intérêtexclusivement privésn’étaient La discussionsedevaitd’êtreouverteetaccessibleà sion rationnelle,sans restriction, desaffaires publiques. […] la sphère publique connotait un idéal de discus- Le débatsurlasphèrepubliquen’acesséde et apprentissagedudébatpublicdémocratique. Le débatsurlasphèrepublique 38 . 23 - e

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Cet idéal de la sphère publique est indispen- comprenant les réseaux sociaux, la blogosphère, sable à l’exercice de la démocratie. Cependant, la les médias électroniques, etc. est donc un acteur définition habermasienne de la sphère publique à part entière dans la reconstruction de la Tunisie a été nuancée et plusieurs auteurs ont souligné la post Ben Ali. Par conséquent, la sphère publique difficulté de continuer à considérer aujourd’hui émergente est une sphère porteuse de dissensus, l’espace public comme un espace homogène, basé fortement hétérogène et composée d’une multitu- sur le consensus et l’argumentation rationnelle. En de de subjectivités. Les débats qui s’y déroulent ne 1996, Mark Poster (1996: 209) estimait déjà qu’a- sont par conséquent pas que rationnels, mais sont vec Internet et les réseaux électroniques, le temps porteurs de passions diverses et reflètent les conflits de la sphère publique en tant que sphère de di- et les différences qui s’y expriment. scussion en face-à-face est «révolu». Néanmoins, la question de la démocratie devait se poser, selon lui, Les réseaux sociaux comme exutoire du traumatisme Ben Ali en tenant compte des nouveaux modes de discours électroniques. Au lendemain de la chute du régime Ben Ali, Dans sa lecture de la théorie habermasienne de nous avons assisté à une réappropriation de l’espa- la sphère publique, Nancy Fraser (1992: 131) sou- ce de la parole publique, composé des médias, des ligne que la sphère publique bourgeoise était loin associations citoyennes, des protagonistes politi- d’être idéale. En effet, selon l’auteure, cette sphère ques, des réseaux électroniques. L’investissement était exclusive aux hommes de la bourgeoisie et de cet espace a été progressif en ce qui concerne de la classe moyenne, excluant par la même occa- les médias, qui s’étant longuement discrédités, pei- sion les femmes dont les intérêts étaient considérés naient à affronter la colère populaire, à faire face comme domestiques et les ouvriers qui n’avaient aux accusations de complicité avec l’ancien régime pas accès aux associations civiques, culturelles, phi- et tâtonnaient sur le chemin de la rédemption. À lanthropiques, etc. Dahlberg (2005: 129) note que contrario, le Web a été assailli par les usagers. En le désaccord, la différence et les conflits sont au effet, l’ouverture de la sphère électronique, la levée cœur de la sphère publique. Il est donc indéniable de la censure sur Youtube depuis le 13 janvier 2011 de repenser la notion de la sphère publique dans (suite au dernier discours de Ben Ali) ont engendré un contexte où les réseaux électroniques s’avèrent une multiplication sans précédent des groupes Fa- être un terrain de mise en scène des subjectivités, cebook et Twitter, une explosion de la blogosphère d’expression de la diversité des intérêts, de conte- avec la sortie de l’ombre de plusieurs blogueurs stations et même de manifestation de la violence. clandestins et l’apparition de nouveaux sites d’in- La société tunisienne était caractérisée par des formations, (Tunisia Watch, La sentinelle de Tuni- médias sclérosés, la violation des droits de l’Hom- sie …), blogs, pages personnelles, magazines, etc. me, l’impossibilité de mener un activisme associatif Cet investissement du Web s’est accompagné libre sur le terrain et par les tentatives incessantes de nouvelles pratiques et expérimentations dont la de muselage de l’opinion publique. Dans ces condi- provocation de nouveaux débats et controverses, le tions de confiscation du débat public, le cyberacti- commentaire et l’analyse de l’actualité… L’explo- visme représentait un espoir malgré le resserrement sion de l’écriture citoyenne, aussi bien sur les plate- de l’étau de la répression sur le Net. Notre analyse formes sociales qu’au sein de la blogosphère et des de l’émergence d’une sphère publique permet- sites Web a directement mené à la réappropriation tant le fonctionnement démocratique en Tunisie par les citoyens de l’espace de la parole publique se démarque des tendances idéalistes. Cette réfle- jadis monopolisé par l’État. Entre le 15 janvier et le xion ne doit pas oublier l’ampleur du traumatisme 15 février 2011, des centaines de groupes Facebo- généré par l’épisode benaliste qui a longuement ok écrivant aussi bien en arabe qu’en français sont annihilé toute tentative de contestation et de dis- apparus40. Des facebookers dont le nombre de fans sensus. De ce fait, nous considérons le cyberacti- atteignaient rapidement des dizaines de milliers ex- visme tunisien comme faisant partie du processus périmentaient pour la première fois le débat politi- de la construction d’une sphère publique. Ce pro- que sans crainte de censure. Des groupes satiriques cessus doit englober une refonte totale du secteur ont vu le jour et usaient de la caricature et du Tan- des médias, un examen du rôle et de la responsa- bir41 pour critiquer les symboles de l’ancien régime bilité de l’Intelligentsia ainsi qu’une réhabilitation et le nouveau gouvernement. Pour la première fois, de toutes les composantes de la société aussi bien des caricatures de Ben Ali circulaient sur le Web civile que politique. Cette démarche doit accom- tunisien en toute liberté. Des dizaines de groupes pagner le healing process39 qui a lieu actuellement satiriques tournant en dérision les personnalités et en Tunisie, le tout dans un contexte de mise en les institutions de l’ancien régime se créent quoti- place d’institutions démocratiques. Le Web social, diennement.

24 qui s’ypassent des blogsquicouvrentdésormais lesévènements voient consacrerdespages FacebooketTwitter tion satire, auto-dérision,délation,appelsàlacontesta- internautes tententd’exprimer:joie,patriotisme, te unéclairageintéressantsurlesémotionsque L’observation des titres des pages Facebookappor torture et principal outil de la dictature Ben Ali. ministère del’intérieur, appareilderépressionet tions, lesinternautes l’éclatement delarévolution de «patrimoinenational» 23 ansdesoumissionsontainsireléguéesaustade sans faille.Suruntonhumoristiqueetcaricatural, sme BenAli,l’humourapparaîtcommeunremède compté le plus grand nombre de «martyrs» centre etdusudouest,régionsdanslesquellesona reconnaît désormais lacontribution desvilles du ont étéréhabilitéesdanslasphèreélectronique.On pement desgouvernementsBourguibaetBenAli ouest, longtempsoubliéesdesobjectifsdedévelop- Tunisie, notammentcellesducentreouestetsud régime sesontorganiséssurFacebook cadres et responsables desinstitutions de l’ancien littéralement assailli.Desappelsaulimogeagedes centaine sesontcréés)etc.leWeb socialestainsi des martyrs,nouveauxpartispolitiques(une nisation desmanifestations,dedéfensedroits surveillance dugouvernement,degroupesd’orga- sur lesobjectifsdelarévolution,comités crer unepageFacebook. sonnalité publiqueestdécortiquéeetsevoitconsa- moindre déclarationpolitiqueousortied’uneper au lendemaindelachutedurégime.Désormais, rapidement longuement sousBenAlinaissentetsedéveloppent la périodedel’injusticeetdominationvécue aux «souvenirsduTehinnational»etaurappelde Web social.DespagesFacebook régime deBenAliaétélargementexploitésurle traire etillégitimequiestdevenulesymboledu gnifiant lasoumissiontotaleàdominationarbi- sages. LetermeTehin,mort,argotiquetunisiensi- dans lesquelleslesinternautesenregistrentmes- les commentaires,statuts,vidéosdiffusées arabophone quecesoitàtraversles noms depages, lution. Eneffet,leWeb tunisienn’ajamaisétéaussi élément fortsymboliquedurantetaprèscetterévo- tal etdelalanguearabesurlesréseauxaétéun tes nale Tunis 7 a subi les affres satiriques des internau- mauve, symboleduparti-Étatetdelachainenatio- 46 Il envaainsidelanaissancegroupesveillant De plus,laréappropriationdulangagedialec- Ainsi, leWeb socialaeuunefonctiond’exutoi- 44 . Parailleurs,certainesrégionsintérieuresdela . UneexplosionlittéraleduWeb voitlejour 42 . Dansunéland’exorciserletraumati- 49 quotidiennement. se moquentdutrèspuissant 43 . Àtraversleurspublica- 48 . Aussi,cesrégionsse et desblogsdédiés 45 . Lacouleur 47 dans Samia Mihoub,Lecyberactivismeàl’heuredelarévolutiontunisienne - - février 2011 reprises etnotammentdu24janvierjusqu’audébut qui ontconduitàlafermeturedepagemaintes Takriz vent étécritiquésparlesinternautesetontvaluà policier de police et àse venger personnellement de chaque appel àbrûlerleministèredel’intérieur, lespostes milliers defacebookers. stitutions sont devenuesdes passe-temps favoris de ciation et appel àlarévolutioncontrecesdeuxin- régime. Règlementsdecompte,caricatures,dénon- les principauxappareilsderépressionl’ancien l’Intérieur et de lapolice. Ces deuxorganes étaient de fanssontconsacréesàlacritiqueduministère mais, despagesregroupantdizainesdemilliers re destraumatismesvécussousladictature.Désor par de tensionsetnombreusesfragilités.Censuré donc pasbaissé,traduisantainsiunclimatchargé me celledescollectifsélectroniques. nuent d’unirl’actiondescitoyensdanslaruecom- symboles del’ancienrégimerestemiseetconti- se chercher. Toutefois, lamobilisationcontreles une Tunisie post-révolutionnaire,quicontinuede luer etleuractivismeparfoischangerdecapdans d’égos, lescyberactivistes voient leurdiscoursévo- Au-delà des conflitsd’opinion etdesquerelles le méritedelarévolutionets’auto-discréditent stes. Blogueursetfacebookerss’attribuentchacun phénomène decompétitionentrelescyberactivi- est égalementpertinentdenoterl’apparitiond’un stes politiquesvoientlejourquotidiennement.Il réciproques entremédias,internautes,protagoni- rôle jouédurantlarévolution,animositéetattaques culturelles etreligieuses.Surenchèreparrapportau riées, aussi bien politiques, qu’économiques, socio- multiples, s’exprimeàtraversdescontroversesva- tion. Ceprocessusporteurdetensionsetconflits citoyens, l’espacepublictunisienestenreconstruc- page mier ministre Ghannouchi et le RCD depuis sa continue sesappelsàlamobilisationcontrelepre- la première tentativedel’occupation delaplace toutefois délaissérapidementparlegroupe.La retransmission directedesévènements.Cesitesera l’ordre créeuneforteindignité chezlesactivistes cette occupationle28janvier 2011parlesforcesde fin janvier 2011, échoue. La dispersion musclée de Kasbah, La pressionauseindesréseauxélectroniquesn’a Investi parunemultituded’acteurspolitiqueset Facebook suiteàplusieurs signalements, Twitter L’apprentissage dudébatpublicdémocratiquedans plusieurs signalementsauprèsdeFacebook 50 . D’ailleurscesappelsdugroupeontsou- siège dugouvernement,organisée àla 51 . et lanceDegage.tv, sitepermettantla un climatdetensionsmultiples Takriz irajusqu’àlancerun Takriz 25 52 - .

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) dans la rue et dans le cyberespace. Une deuxième Il devient donc pertinent de classer ce groupe dans tentative d’occupation de la place de la Kasbah est la catégorie des mouvements extrémistes révolu- organisée dès le 21 février 2011 et est relayée par les tionnaires. En effet, si le Parti pirate tunisien prône médias sociaux. Cette fois les manifestants réussis- une action politique pacifiste et tente de s’intégrer sent à mieux s’organiser et à mieux impliquer une en demandant sa légalisation, Takriz qui reste dans partie de l’opinion publique. Une meilleure couver- la clandestinité, prône la violence comme seul mo- ture de l’évènement est à noter avec une retransmis- yen d’imposer le pouvoir des jeunes et finit par se sion continue sur le Web (Radio Kalima, Nawaat, discréditer auprès des nombreux internautes qui etc.). La mobilisation contre Ghannouchi et le RCD l’ont soutenu pendant les évènements du 14 janvier. (ancien parti au pouvoir) prend de plus en plus Car si Takriz a pu justifier la violence comme étant d’ampleur dans la rue, sur certains médias et sur les le seul moyen de combattre la dictature de Ben Ali, réseaux sociaux. Le Parti pirate tunisien53 fondé en cet argument tend à perdre du terrain dans la Tu- partie par Takriz sort de l’ombre et certains de ses nisie nouvelle. D’ailleurs, le nombre des fans de la membres affichent clairement leur identité54, d’au- page du groupe n’a cessé de stagner depuis juillet tres gardent l’anonymat55. Le 28 février 2011, Ghan- 2011 – date à laquelle Takriz commençait à lancer nouchi est contraint à démissionner et Caïd Essebsi les appels au boycott des élections – et les internau- est nommé premier ministre. tes commencent à déserter la page. De même, les Si la contribution de Takriz comme d’autres médias tunisiens multiplient les attaques contre le cyberactivistes tunisiens durant la révolution a été groupe62. Le tribunal militaire ordonne le 10 mai palpable, son rôle dans la Tunisie post-révolution 2011 de fermer la page Facebook de Takriz pour et surtout depuis mars 2011 reste à définir à la lu- incitation à la haine63 ce qui donnera naissance à mière du contexte nouveau de la reconstruction de une campagne de dénonciation de la censure qui la sphère publique et de l’apprentissage du débat continue à viser la liberté d’expression sur le Web politique et de l’action citoyenne. En effet, si le tunisien. La page a depuis été rouverte. langage du groupe est resté constant depuis 1998 Outre le discours extrémiste révolutionnaire de en ce sens qu’il associe la vulgarité aux allusions Takriz, les manifestations organisées par les salafi- sexuelles grossières, le contenu de son discours lui, stes le 14 octobre 2011 contre la chaîne de télévi- a évolué après la révolution. Ainsi, la diffusion des sion Nessma TV suite à la diffusion du film franco- vidéos, la fuite d’informations et l’appel à la mobi- iranien Persepolis dans lequel Allah est représenté lisation ont largement laissé la place aux théories dans une forme humaine, témoigne de la fragilité du complot et aux appels à la destruction et à la de cette libéralisation. Les manifestations contre la vengeance. Le groupe appelle à la vengeance contre chaîne ont été fortement relayées et commentées les membres du RCD, les forces de l’ordre, le mini- dans les médias sociaux. Par conséquent, la recon- stère de l’Intérieur. Il appelle au boycott des élec- struction de la sphère publique dans la Tunisie de tions d’octobre 2011 et continue sa dénonciation l’après Ben Ali et l’apprentissage du débat public des partis politiques (notamment le parti islamiste s’avèrent être un exercice complexe qui mérite Ennahdha), de l’ingérence occidentale, etc.56. De d’être observé de près. plus, les appels à la violence et les menaces con- tre les forces de l’ordre ainsi que les membres du Conclusion gouvernement qualifiés de «vieux séniles» se sont accrus57. Les appels à la vengeance des policiers et L’étude de la contribution des cybercativistes des brigades spéciales soupçonnées de torture con- dans l’avènement de la révolution de janvier 2011 tre les opposants et les cyberdissidents, à brûler les en Tunisie nous a permis de mieux apprécier la postes de police, les voitures, etc. sont publiés quasi complexité des actions de coordination qui ont été quotidiennement sur le mur du groupe58. Takriz ira déployées entre la rue et le Web. Ainsi, il est évi- jusqu’à poster des vidéos, messages et photos expli- dent que cette révolution n’est pas due à l’action quant comment fabriquer des cocktails Molotov59. des seuls internautes. Le régime a multiplié les er- Cet appel à la violence est revendiqué et assumé reurs de jugement et les manifestants ont démontré comme étant «le seul moyen de dégager les vieux assez de mobilisation et de maturité pour maintenir politiciens qui se sont emparés de la révolution des la pression. Dans un contexte politico-socio-éco- jeunes»60. Par conséquent, Takriz continue de tout nomique caractérisé par la répression des droits et rejeter: les gouvernements provisoires successifs, des libertés, l’explosion du chômage et la dégrada- les élections du 23 octobre 2011 et s’en prend au tion du pouvoir d’achat, la répression violente que parti islamiste Ennahdha. Takriz justifie son appel à le régime a réservé aux manifestants a précipité sa la violence comme étant une réaction légitime face à chute. Néanmoins, la contribution des cyberactivi- la violence des politiciens et des forces de l’ordre61. stes dans la coordination d’une partie des actions de

26 grossier etcontroversé. Notes le processusdereconstruction. société civile d’investir l’espace publicet d’engager In fine,ilincombeàtouteslescomposantes de la part questionnersonrôledanslaTunisie actuelle. longuement complicedeladictature,doitpoursa telligentsia tunisienne,dontunelargepartieaété héritées desépoquesBourguibaetBenAli.L’in - détacher desanciennespratiquesethabitudes aux médiasquipeinentencoreaujourd’huiàse des responsabilitésincombeégalementlourdement res d’action.Toutefois, cettenécessaireredéfinition redéfinir leursrôles,objectifs,discoursetprocédu- les cyberactivistesauront donc laresponsabilité de riés maisantagonistes.Danscenouveaucontexte, ces collectifs,dontlesintérêtssontdésormaisva- dans l’adversité.Tensions et conflits émergent entre internautes tunisiens doivent apprendre à coexister des. JadisuniscontreladictaturedeBenAli,les de laparolepubliquedansunclimatd’incertitu- nautes àexpérimenterlalibéralisationdel’espace veaux paradigmessontàl’œuvreincitantlesinter ver unepériodecrucialedel’histoirelaTunisie. leurs vécuessousladictatureetontpermisd’archi- ont ainsiserviàexorciserlesfrustrationsetdou- lorsqu’il aquittélaTunisie. Lesmnémotechniques siens n’aurontjamais autant écrit sur BenAli que lement delapériodeBenAli.Encesens,lestuni- tunisienne nonseulementdelarévolutionmaiséga- d’écriture etdestockagelamémoirecollective aux électroniquesoffrentunsupportsignificatif re, dansl’organisationdelacontestation. l’appel à la mobilisation et, dans une certaine mesu- Le Web aégalementétéunfacteurimportantdans étaient muselésetsoumistotalementauparti-État. pertinent dansuncontexteoùlesmédiasofficiels étrangères d’informations.Cerôleestd’autantplus qui serontretransmisesparlesgrandeschaînes ments àtraversladiffusiondesvidéosamateurs, de relayerlesinformationsetcouvrirévène- résistance aétéprimordiale.LeWeb socialapermis l’action violentecontrelesforces del’ordre. Dans la Tunisie post-révolutionnaire, de nou- Par ailleurs,ilconvientdesoulignerquelesrése- 3 2 1 LelangagedeTakriz Danslesensarendtienduterme. Takriz resteaussideloinceluiqui appelle leplusà

reste deloinleplusvirulent, Samia Mihoub,Lecyberactivismeàl’heuredelarévolutiontunisienne - facebook.com/takiz/ laire par connexioncryptée et sécurisée ci-joint»: www. arrêt cardiaque. torture qu’ilasuccombéen2005àl’âgede37ansun condamné àlaprisonettorturé.C’estdessuitesde vait souslepseudonymeEttounsi,aétéarrêtéen2002, cette traquequelebloggeurZouhayrYahyaoui quiécri- persécutés parlerégimeBenAli.C’estdanscadrede article8200.html oui», inAfrik.com,15mars2005:http://www.afrik.com/ ment àl’imagedemonpays tions -Libres,Vrais, Anonymes». Degage. Liberté-Lesruesnousappartiennent. We makerevolu- 88493517: «TAK +Anonymous: RCDDegage-Ghannouchi naires-213144 sous-le-masque-des-anonymous-ces-hackers-revolution- let 2011: 9 juil- masque deshackersrévolutionnaires»,inRue89, www.takriz.com, takriz-is-a-name-for-balls-and-a-youthful-rebellion/ en 1999etsoutenue2004. sion delapréparationd’unethèsedoctoratentamée 15 9 8 7 6 5 4 20 19 18 17 16 14 13 12 11 10 «PourrejoindreTakrizveuillezremplirleformu- LesmembresTakrizprésentsenTunisie ontété TuneZine,Réveiltunisien,etc. «MortducyberdissidenttunisienZouhayrYahya- Youtube,Dailymotion… www.facebook.com/takriz/info http://www.anti-scientologie.ch/anonymous.htm Drugeon,A.,2011,«Anonymous:derrièrele Ibid. http://www.afrik.com/article22996.html www.facebook.com/takriz/ Nousobservonscegroupedepuis1999,àl’occa- www.takriz.net www.facebook.com/le 404NotFoundnuitgrave- http://sluggerotoole.com/2011/07/01/in-tunisia- et http://takriz.net/pr%C3%A9sentation-takriz et http://www.facebook.com/video/video.php?v=1489690- http://www.rue89.com/explicateur/2011/07/09/ www.takriz.net

27

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21 Cf. le message d’Anonymous aux Tunisiens: http:// 35 Ibid. www.anonnews.org/uploads/1522092096_anon_mani- festo.png 36 http://www.facebook.com/takrizo#!/video/video. php?v=143886635668429 22 «La Tunisie tente de reprendre le contrôle», in Le Monde, 5 janvier 2011. 37 Cf. Archives des photos et vidéos de Takriz sur Fa- cebook et Tak TV: www.facebook.com/takriz. 23 «WikiLeaks: Corruption en Tunisie, «ce qui est à vous est à moi», in Le Monde, 15 janvier 2011. 38 La mobilisation continue et ne va pas s’arrêter tant que n’a pas démissionné. Aujou- 24 «La censure nuit à l›image de notre pays - Lettre rd’hui une grève générale à 100% à Kasserine, des mar- ouverte au Président de la République», 2010, in ches et manifs partout inclus Tunis et Sfax et malgré la Samsoum blog: New genesis (not accessible in Tunisia): pluie, des villes autonomes à Sidi Bouzid ou des carava- http://samsoum-us.blogspot.com/. Voir aussi: Censure, nes de la dignité se sont installées devant le gouvernorat in blog Carpe Diem: http://blogs.mediapart.fr/blog/ protégé par l’armée. A Bouzeyen et Mazzouna ou SuX carpe-diem/260808/censure est présent, on n’a vu aucun flic en activité. C’est beau quand c’est propre. Nous attendons les estimations des 25 Page: Si Facebook reste fermé en Tunisie, j’immi- autres villes. Les jeunes tunisiens, étudiants, lycéens et gre vers le Niger: http://www.facebook.com/group. chômeurs sont furieux contre Mohammed Ghannouchi php?gid=23914017485 un Joker indépendamment que Ben Ali est au pouvoir ou pas (le comble de la dictature si vous voulez notre 26 Assez. avis). Ici TAK Bizerte aujourd’hui en action avec bien sur notre Loup toujours présent»: http://www.facebook. 27 «Urgent/Tunisie bassin minier de Gafsa, Tous les com/#!/video/video.php?v=148845591839200 habitants quittent la ville», in e-joussour, 2008: http:// www.e-joussour.net/fr/node/1127 39 Processus de guérison.

28 Stiegler, B., 2005, Enjeux épistémologiques, mé- 40 Pages Facebook: La révolution tunisienne, 14 jan- thodologiques et politiques des technologies cognitives: vier 2011, La deuxième révolution tunisienne, Athawra http://arsindustrialis.org/node/1934 atounisyya, La 2eme révolution tunisienne, La Kasbah 1, La Kasbah 2, Non à l’anarchie en Tunisie… 29 Sidi Bouzid, Tunisie 18/12/2010: Manifestations contre le gouvernement de Ben Ali suite à l’immolation de 41 Terme issu du dialecte tunisien, signifiant la mo- Mohamed Bouazizi jeune en situation précaire hier devant querie. le siège du gouvernorat/mairie, vidéo amateur diffusée le 18 décembre 2010, www.facebook.com/takriz 42 http://www.facebook.com/7novembre?ref=ts&sk =app_4949752878 -vidéo amateur, dif «رانلا و ال راعلا :Sidi Bouzid» 30 fusée le 19 décembre 2010, www.facebook.com/takriz 43 Ibid.

31 «A Tunisian girl, le cyberactivisme de terrain», in 44 http://www.facebook.com/?ref=tn_tnmn#!/tafri- Jeune Afrique, 14 juin 2011: http://www.jeuneafrique. ka.interieur com/Article/ARTJAWEB20110614154903/ 45 Par exemple Ghannouchi (Premier ministre de Ben 32 Je Développe ! Je développe Chère ATI Je déve- Ali et premier ministre du premier gouvernement intéri- loppe ! Tu Censures, je développe des proxys qui vont maire post-ben Ali) Dégage ou Jrad dégage (secrétaire me faciliter la vie»: http://www.takriz.com/emag/arti- général de l’union Générale des Travailleurs Tunisien, cle/je-developpe-chere-ati principal syndicat du pays soupçonné de corruption).

33 http://www.facebook.com/pages/video/video. 46 http://www.facebook.com/tafrika.tv?ref=pb&sk=- php?v=148969088493517: “TAK + Anonymous: RCD wall Degage - Ghannouchi Degage. Libreté - Les rues nous appartiennent. We make revolutions - Libres, Vrais, 47 C’est à Thala et Kasserine qu’on trouve le plus Anonymes. - a.c.a.b - 1.3.1.2 - n.j.n.p - T/E/S grand nombre de victimes de la police de Ben Ali durant la révolution. 34 «En Tunisie, la révolution est en ligne», in Le Mon- de, 18 janvier 2011. 48 En effet, Bouazizi étant originaire de Sidi Bouzid

28 Gafsa. 2008 aégalementeulieuausudOuestdanslavillede de SidiBouzidetRegueb,larévoltedubassinminieren au centreouest,lespremièresmanifestationssontparties يديس -org/index.php twitter.com/partipirate_tn http://wiki.partipirate-tn. , partipirate?sk=info com/sleh.dine.kchouk?sk=app_167969729896883#!/ bre dupartiàaffichersonidentité:http://www.facebook. nion GénéraledesÉtudiantsTunisiens, estleseulmem- débat public» nable etéquitable,seréapproprierlaviepolitiquele l’échelle mondialeundéveloppementsolidaire,soute- tionnels modernes, justes et transparents, réorganiser à des modèlesculturels,sociaux,économiques,etinstitu- diffusion delacultureetconnaissance,développer définit sonidéologiecommesuit:«Favoriserl’accèsetla rate international.Ilrevendiqueunobjectifpolitiqueet php?v=185353371528930 Ayari etTakriz: press/24-1-2011-english.txt gage.tv publishingthelatestvideos.»:http://takriz.com/ Twitter accounttwitter.com/takriz andcheckhttp://de- relying onFacebookandtodispersefollowTakriz asks itsmembers, friends, followersandreaders to stop With AdminPrivilegesonthePageTAKRIZO. Takriz 6:10 pmFacebookSuspendedAllTAKRIZ Accounts pressure relatedtothetunisianrevolution,01/21/2010 book Page frozen by Facebook with possible diplomatic pelant leursfansàlessuivresurTwitter:«Takriz’ Face- dénonçant lacensurequicontinueàpesersureuxetap- glais relatantlafermeturedesoncompteparFacebook, cebook, directs ilsserontéliminés.» sérieux cardetouslesmoyensmêmeplussecretset au RATS del’RCDquiferaientmieuxfuiretonest de diffusercesvidéosviolentespourpassersonmessages Ben Aliquitueencorenosjeunes.TAKRIZvacontinuer contrelapolicemeurtrièremilicede POWER HWEM hp?v=145020215555071: «TAKRIZO ERGOSUM etc. 51 50 49 55 54 53 52 PagesFacebook:LarévolutionàGafsa,SidiBouzid, Slaheddine Kchouck, étudiant et membre de l’U- Le Partipiratetunisien estmembreduPartipi- Cf.encesenslaquerelleentreleblogueurYacine Le24janvier, aprèsuneabsencede3jourssurFa-

http://www.partipirate-tunisie.org, http://www.facebook.com/pages/video/video.p- ديزوب Takriz apubliésursonsiteWeb unenoteenan-

نيرصقلا http://www.facebook.com/video/video. دحاو /Sidi BouzidetKasserine unis, http://www. Samia Mihoub,Lecyberactivismeàl’heuredelarévolutiontunisienne http://twitter.com/#!/Takriz/status/52453200657264640 lence, c’est-à-direpouruneriposteàlaviolencedel’autre»: 2005 2004 Dahlberg L. 1995 Crawford M. 2011 Coleman G., 2006 Cardon D.,-Delaunay-Teterel H. 2002 1972 Arendt H. Références .2011ZanouchGafsa- stère durantunedizained’années/08/12» 135676173189719= شوناز ةصفق «hooligans-font-de-la-politique. sentinelle-tunisie.com/medias/item/takriz-quand-les- la politique»,inLasentinelledeTunisie: police etBOPdégagés.–t.e.s 62 61 60 59 58 57 56 63 Soudani, S., «Takriz,quand les hooligans font de «La violence se donne toujours pour unecontre-vio http://www.facebook.com/#!/takrizo?sk=wall www.facebook.com/takriz/videos www.facebook.com/Takriz etwww.takriz.net FiguredurégimeBenAli,iladirigécemêmemini- www.ati.tn http://www.facebook.com/#!/video/video.php?v- «The HabermasianPublicSphere: Taking Differ cal Thought:2-18. Communication», inStudiesSocialandPoliti - tion oftheIdealizedConditions ofDemocratic «The HabermasianPublic Sphere: aSpecifica- tectural Education,49-1,septembre1995:4-9. Public SpaceinLosAngeles»,JournalofArchi- «Contesting the Public Realm: Struggles over 23-3. «Hacker PoliticsandPublics»,inPublicCulture, publics», inRéseaux,avril2006,138. nelle. Unessaidetypologiedesblogsparleurs «la productiondesoicommetechniquerelation- Les originesdutotalitarisme,Gallimard,Paris. mann-Lévy: 55-111. violence. Essaisdepolitiquecontemporaine,Cal- «La désobéissance civile», in opérationa.c.a.bréussiepostecramé- Du mensonge à la http://www. 29 - -

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Ragionare

Regard surler Comment fairelarévolutionàl’heured’internet? tunisienne Seima Soussi des évènements, la répression s’estfaite sanglante, liberté etladignité.Et,malgré lasuccessionrapide justice socialeetéconomique, uncombatpourla damentalement unerévolte populairecontrel’in- je vousproposemapropre lectureduphénomène. ments, notammentàtraverslesréseauxsociaux,que révolution etsuivideprèsl’avancementdesévène- mais aussientantquejeunetunisienneayantvécula munication quiétudielesrôlessociauxdesmédias, lystes ontfiniparnuancercespositions? cours desévènements?Pourquellesraisonslesana- ciaux et dans quelle mesure ont-ils contribué au Ayari -Geisser2011;LamloumBiseul2011). a aboutiàlachutededictature(Deshayes2011; mouvement decontestationquiasecouélepayset et àrelativiserlacontributiondesmédiassociauxau ils ontplutôttendanceàadopteruntonplusnuancé pendant, lesanalystessesontravisés.Aujourd’hui, que plusieursn’ontpashésitéàfranchir. ment paseudeprintempsarabe,iln’yaqu’un sociaux etleursutilisateurs,iln’yauraitprobable- Mandraud 2011).Delààdireque,sanslesmédias de “révolution2.0”(Manise2011;Brahem cebook”, de“révolutiondesblogueurs”,ouencore parlaient de “cyber-révolution”, de “révolution Fa- et menéedepuisleursclaviers.Lescommentateurs blogueurs etdesfacebookeurs,quil’ont déclenchée la luttecontrelepouvoirestdevenuel’affairedes été érigésenvéritablemoteurdesévènementset la révolutiontunisienne.Lesmédiassociauxont sociaux avaient joué un rôle sans précédent dans der: Internetetplusparticulièrementlesmédias telle rapidité?Laconclusions’estimposéesanstar qui afaitquelesévènementss’enchainentavecune en étaientstupéfaits. délai tellementcourtquelesTunisiens eux-mêmes rial, aupouvoirdepuis23ans,s’estproduitdansun Ensuite, parcelerenversementdurégimedictato- tier. D’abord,parcequepersonnenel’avaitprévue. La révolutiontunisienne a surprisle monde en- Aux yeuxdesTunisiens, cette révolutionestfon- C’est d’abord,entantquedoctorantecom- Qu’en est-ilréellementdurôledesmédiasso- Une fois passée laferveur des évènements, ce- Comment expliquercephénomène?Qu’est ô le desmédiassociauxdanslarévolution - affaire nationale,voireinternationale. populaire. dans ladiffusiondel’informationetmobilisation de reconnaître le rôle considérable qu’ils ont joué ment decontestation.Enmêmetemps,ilimporte comme l’uniquefacteurexplicatifdecemouve- le simplefaitdeconsidérerlesréseauxsociaux rendant pour lemoins réducteur, sinon indécent, Bouazizi contribuant pourbeaucoup àtransformerl’affaire rôle crucialdèsledéclenchement desévènements, révolte populaire.Ainsi,en Tunisie, ilsontjouéun sociaux, sansenêtreàl’origineontaccompagnéla de larévolutiontunisienne. xion, commec’estaujourd’huilecasdanslafoulée et ne s’est pas imposée en tant que sujet de réfle- déterminante danslecoursdesévènementsenIran que soulignéeparlesobservateurs,n’apasétéjugée tion des médias sociaux pour la lutte politique, bien Iraniens n’atteignepassesobjectifs.Lamobilisa- l’histoire a voulu que la contestation populaire des territoire iranienétaitlimitéparlerégime.Mais, les chaînesdetélévisionsétrangèresdontl’accèsau fusées dans les réseaux sociaux puis transmises par ont étécaptéespardejeunesiraniensindignés,dif- Des photosetvidéosamateursdesmanifestations Ahmadinejad à la tête de la république islamique. de contestationayantsuivilareconduction Les médiassociauxontaccompagnélemouvement forcer toujoursdavantagelacensure(Saada2010). régimes autoritairesquin’avaientdecesseren- que, desmoyensderevendicationsredoutésparles devenus devéritablesoutilscontestationpoliti- simples moyensdesocialisation,cesdernierssont tique desmédiassociauxparlapopulation.De qu’a étéconstatélepremierdétournement systéma- lendemain desélectionsprésidentiellesde2009, À l’aidedescaméras deleurscellulaires, dejeu- Pourtant, enIrancommeTunisie, lesmédias Avant larévolutiontunisienne,c’estenIran,au 1. Pourquoiparle-t-ond’une“cyber-révolution”? 1 , essentiellement locale, enunevéritable Lemédiumest-illemessage? 33

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) nes bloggeurs ont couvert les manifestations qui se munication mobilisés dans une révolte populaire et déroulaient au centre du pays, prenant des photos entendus comme source et finalité de la révolution et des vidéos, recueillant des témoignages qui atte- est à mon avis à l’origine des expressions «la révolu- staient, notamment, des violences policières. Affi- tion Facebook» ou «la cyber révolution». Comme chées d’heure en heure sur Facebook, ces images si on ne faisait plus de distinction entre le média et et témoignages ont eu l’effet d’une onde de choc le message qu’il porte. (Auffray 2011a). Cette confusion pourrait être attribuable à deux Embarrassé par ce qui se produisait, le régime a biais de raisonnements distincts. Premièrement, ce- tenté de faire l’impasse sur la révolte de Sidi Bou- lui des réductions et raccourcis auxquels cèdent trop zid, de la rendre invisible aux yeux de la popula- souvent les journalistes et autres commentateurs qui tion. Les médias traditionnels locaux, sous le con- tentent d’expliquer des phénomènes complexes au trôle de la dictature et instrumentalisés à des fins de moment même où ils se déroulent, sans le recul né- propagande, ont ignoré l’affaire Bouazizi, ne trai- cessaire à toute analyse informée et nuancée. Deu- tant des manifestations que tardivement et ce, pour xièmement, celui d’un déterministe technologique, discréditer les manifestants en les qualifiant de bar- soit la tendance à exagérer l’effet des technologies bares et d’incivilisés. Dans de telles conditions de et leur impact sur les phénomènes sociaux en négli- verrouillage médiatique, les réseaux sociaux sont geant l’influence de facteurs qui, bien que moins apparus comme un espace alternatif d’information visibles, n’en sont pas moins déterminants. et d’expression qui n’a pas tardé à être investi par les Tunisiens et à monopoliser l’attention populai- re, tant au niveau national qu’international. 2. «La révolution se fait dans la rue et non pas à Comme à l’accoutumée, la presse internationale coup de tweets»3 ne pouvait faire son travail de terrain à cause de la surveillance étroite et de l’intimidation du gou- Moins d’un an après les événements, la thèse vernement. Elle s’appuyait alors essentiellement voulant que la révolution tunisienne soit fondée sur sur les images et les vidéos qui circulaient sur les une lutte essentiellement virtuelle, est déjà mise à réseaux sociaux pour réaliser des reportages sur le mal, plusieurs commentateurs et analystes s’atta- soulèvement populaire. Parmi les médias interna- chant à nuancer et à relativiser le rôle des médias tionaux, la chaine Qatari Aljazeera, très populaire sociaux dans l’évolution des évènements. en Tunisie, s’est vite ralliée au mouvement et a joué Sans dévaloriser le rôle des activistes d’Internet, un rôle considérable dans l’amplification des faits j’abonde en ce sens. D’abord, parce que, faut-il le (Ferjani 2011)2. rappeler, ce ne sont pas les bloggeurs et les face- En faisant écho au mouvement de contestation, bookeurs qui ont déclenché les évènements. Cette les médias sociaux sont devenus une source d’infor- manière de présenter la révolution tunisienne et de mation incontournable pour quiconque souhaitait l’associer uniquement à cette catégorie de la popula- suivre les évènements. Pour assouvir leur curiosité tion est injuste et porte un préjudice moral à toutes et tenter de comprendre le phénomène, les journa- les personnes des régions défavorisées du pays qui listes, commentateurs et analystes politiques inter- ont osé descendre dans la rue pour protester contre nationaux se dirigeaient vers les différents blogs, l’injustice sociale et la pauvreté dont ils souffraient. pages Facebook et Twitter. Certains sites ont agi Il est avéré que ce mouvement de révolte avait des comme de véritables agences de presse, l’informa- motivations objectives fondamentales, ce que tend à tion étant relayée de manière quasi instantanée. minimiser la thèse de la révolution virtuelle. Depuis Le flux d’images, de vidéos, de commentaires plusieurs années, en effet, les Tunisiens endurent et d’émotions partagées par les Tunisiens sur les le fardeau de l’injustice sociale et économique et réseaux sociaux a donné l’impression, fausse, qu’il souffrent de l’oppression d’un régime tyrannique. s’agissait d’une révolution de bloggeurs et de face- La dictature, affaiblie par la corruption sauvage de bookeurs et que la lutte se tenait principalement la famille au pouvoir, l’étouffement systématique dans l’espace virtuel. Alors qu’en réalité, si les Tu- des libertés et les scandales électoraux endémiques, nisiens ont bel et bien réussi à mettre en pratique n’a su contrer le soulèvement populaire pour la di- un nouvel usage d’internet et des média sociaux, gnité, la justice et la liberté amorcé dans la ville de phénomène communicationnel d’autant plus cu- Sidi Bouzid suite à l’immolation par le feu du jeune rieux et impressionnant pour les observateurs qu’il vendeur de légumes Mohamed Bouazizi. se conjuguait à des bouleversements politiques Par ailleurs, j’estime que ce qui est arrivé en majeurs, la lutte était bien réelle et malheureuse- Tunisie ne peut se résumer à une lutte virtuelle ment trop souvent sanglante. Cette confusion entre parce les expériences montrent qu’une révolution les médias sociaux entendus comme outils de com- ne peut atteindre ses objectifs que si les révolu-

34 sants (Sadighiyan-Brien) l’élimination physiqueetsystématiquedesoppo- et sanscontreditmoinsvirtuellesenprocédantà régime d’adopterdesmesuresrépressivesmusclées ralliement contestataire,cequin’apasempêchéle en mars2011,aserviderampelancementdu Bashar elAssad2011»avecses56000abonnés le biaisdela page «La révolution syrienne contre ser 2011).Mêmeconstat en Syrie où Facebook, par comme armesrévolutionnairesfatales(Ayari -Geis révèle lafragilitédethèsedesmédiassociaux du soulèvement populaire en affrontements armés faire tomber un régime. En Lybie, la transformation qu’une mobilisationsurlatoilenesuffitpaspour arabes commelaLybie oulaSyrie,onconstate considérer lessoulèvementsdansd’autrespays ments cequin’a,sanscontredit,riendevirtuel. villes tunisiennes,sonttombéesdurantlesévène- autoritaire. Plusde250personnes,dansdifférentes n’avaient pasdéfiélestirsàballesréellesdurégime n’étaient pasdescendusmassivementdanslarueet toile n’aurait abouti à rien, en Tunisie, si les gens physique durégime.Uneagitationvirtuellesurla et d’unegrandecapacitéàaffronterlarépression tionnaires fontpreuved’uneforcederésistance porté leurcausedevantle monde entier. usagers desmédiassociaux quilesontsuiviet qui ontaffrontélesforces del’ordreetdesjeunes tants issusdesvilleset quartiersmarginalisés sienne estl’œuvreconjuguée desjeunesmanifes- sévèrement punisetledossierrapidementfermé. les évènementsayantviteétérefoulés,leaders sa, dontlesTunisiens ontàpeineentenduparler, vailleurs miniersen2008dubassinminierdeGaf- le peudecasquiaétéfaitdusoulèvementdestra- et, n’auraient eu que peu d’échos à l’échelle nationale que lespremièresmanifestationsdeSidiBouzid par lerégime. d’expression étaitbafouéeparlacensureimposée bien particulierdelaTunisie, unpaysoùlaliberté tion etdemobilisationpopulairedanslecontexte ont remarquablementremplileurrôled’informa- sociaux, entantquemoyensdecommunication, le coursdeschoses.Ainsi,j’estimequelesmédias les médias sociaux n’aient joué aucun rôle dans nement virtuel,n’impliquepas,aucontraire,que phénomène médiatique,refuserd’enfaireunévé- 3. Les médias sociaux: porte-voix des révolutionnaires Les médiassociaux:porte-voixdesrévolutionnaires D’ailleurs, sionélargitlesperspectivespour Refuser deréduirelarévolutionàunsimple De monpointdevue,donc,larévolutiontuni- En l’absencedesmédiassociaux,ilestprobable a fortiori,internationale.J’entienspourpreuve Seima Soussi,Commentfairelarévolutionàl’heured’internet?Regardsurlerôledesmédias... 4 . d’abonnés sur Facebook,avecenvirondeuxmillionsetdemi également uneprésenceimportantedesTunisiens vention dans le cours du mouvement de révolte. vention danslecoursdumouvementderévolte. sur lesinternautesetdesaisirlavaleurleurinter mettra deprendrelamesurerépressionexercée cyberactivisme enTunisie àl’èredeladictatureper et delarépressiondeslibertés. responsable de l’appauvrissement de la population mafieuse aétédésignéecommel’ennemicommun pauvres etdesmarginalisésdusystème.Ladictature nautes s’estralliéeàla cause des chômeurs, des aux évènementsdeSidiBouzid,cetteélited’inter une plusgrandelibertéd’expressionenligne.Suite tivistes menaientunbrasdeferaveclerégimepour révolte, etdepuisdéjàquelquesannées,lescyberac- et physique,arrestations,tortures. mêmes formes de répressions: harcèlement moral sur Internetoumanifesterdanslarueentraîneles “classiques”. Diffuserdesmessagesouvidéos qui recourentàdesmoyensdecontestationplus à lamêmeforcede répression que les opposants Les bloggeursetautrescyberactivistesfontface opposition aurégime,lerisquecouruestmême. importent lesmoyensdéployéspourafficherson les articlesdelapresseétrangère –etàcontrôler quer lescontenusjugésindésirables –notamment net, unesectiondelapolice politiquedédiéeàtra- reuse, le régime mettant en place une police d’Inter pouvoir dictatorial. phie, lavidéoetcaricatureafindedénoncerle formes d’expression comme l’écriture, la photogra- Usant deleurcréativité,ilsonteurecoursàdiverses tit groupedecyberactivistesestapparusurlatoile. pays. Néanmoins,audébutdesannées2000,unpe- y voyantunindicateuralarmantpourl’avenirdu du désintérêtpolitiquedelajeunessetunisienne, de jeunes.Lesobservateurss’inquiétaientd’ailleurs pour unbassind’usagersessentiellementcomposé seautage, desocialisation,voiredivertissement ment considéréscommedesimplesespacesré- tunisiens, les médiassociauxétant jusqu’à récem- dé àserévélerauprèsdelamassedesinternautes qui avoisineles35%delapopulation le mondearabeavecuntauxd’accèsàInternet l’un despayslesplusconnectésenAfriqueetdans net dehautequalité.Elleestconsidéréecomme Un bref retour sur la situation d’internet et du Un brefretoursurlasituationd’internetetdu Avant mêmeledéclenchementdumouvementde Dans lesfaits,souslerègned’unedictature,peu En contrepartie,lacybercensure aétévigou- La vocation politique de ces technologies a tar La Tunisie estdotéed’uneinfrastructureinter 6 . 3.1. Internetsousladictature 5 . Onnote 35 ------

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) l’activité des internautes tunisiens (Vaulerin 2011). nonce par le message: “Page introuvable, erreur Il était très fréquent que des comptes de courriels, no 404”, en référence au jargon informatique. Ce des blogs et des profils sur les réseaux sociaux message, devenu très familier aux internautes tuni- soient piratés et détruits. Les auteurs ou les diffu- siens en raison de la censure, a alors donné lieu à seurs de ces messages étaient harcelés, menacés, et l’expression “une page 404 bâchée”, un clin d’œil souvent pourchassés et condamnés à des peines de à l’ancienne camionnette Peugeot 404 bâchée, très prison. La Tunisie à l’ère du cyberespace se carac- populaire en Tunisie. Les internautes attribuent térisait par un mariage étonnant et paradoxal entre aussi le nom d’Ammar au chauffeur de cette ca- une infrastructure développée et une cybersurveil- mionnette, ce nom commençant par la première lance vigoureuses des contenus. lettre de l’Agence tunisienne de l’Internet (ATI), Zouhair Yahyaoui est l’un des cyberactivistes l’organisme responsable de la censure sur Internet considéré aujourd’hui comme le symbole de la lutte (Gévaudan 2010; Ulrich 2009). Dans le cadre de électronique. En 2000, il lance un sondage sur son site cette campagne, à travers leurs photos de profils TUNeZINE. La question était: «La Tunisie est-elle Facebook, les internautes s’adressaient à “Ammar un royaume, une république, un zoo, une prison?» 404”, lui demandant de leur “foutre la paix” et On ne s’étonnera pas d’apprendre qu’il a été arrêté et de libérer les sites censurés. À la suite de cette ac- condamné à 18 mois de prison. Durant sa détention, tion, la lutte pour la liberté d’expression en ligne a il a été victime de tortures et a mené plusieurs grèves continué, les jeunes activistes étant de plus en plus de la faim visant à protester contre ses conditions nombreux. Par contre, cela n’a pas fait reculer la de détention, ce qui a gravement affecté son état de cybercensure, les activités des internautes se pour- santé. Il est décédé deux années après sa libération, à suivant dans un climat de peur et de méfiance. l’âge de 36 ans, des séquelles de sa détention. Dans la foulée de ces événements, le régime a 3.2. Le cyber-militantisme au cours de la révolution verrouillé l’espace public virtuel, comme c’était déjà le cas pour les autres médias traditionnels. Ainsi, Au déclenchement de la révolution, défiant en 2007, a-t-on interdit l’accès à Daily Motion et la censure, les cyberactivistes ont diffusé l’affaire YouTube et, en 2010, a-t-on assisté à une vague de Bouazizi et ont été présents dès les premières censure visant de nombreux autres sites de partage manifestations locales à Sidi Bouzid. C’est grâce à de vidéos, principalement dans le but d’interdire un travail de journalisme citoyen réalisé dans des l’accès aux vidéos dénonçant les violations des conditions de répression extrêmes que ces évène- droits de l’homme et la corruption de la famille au ments ont pu être diffusés dans le monde entier de pouvoir (Vaulerin 2011). Mais malgré ces efforts du manière quasi instantanée. régime, les jeunes tunisiens trouvaient toujours les Gêné par la propagation des informations et par moyens informatiques pour détourner la censure. l’évolution des évènements, le régime a tenté d’y À l’aide des proxys, ils réussissaient à accéder aux faire front par tous les moyens. Les centres d’accès sites prohibés et parvenaient aussi à sécuriser leurs publics à Internet, appelés Publinets en Tunisie, ont canaux de communication de manière à surfer ano- reçu l’ordre des autorités de consigner une copie de nymement sur le Web. la carte d’identité nationale de chaque usager en pré- La fermeture de la plupart des sites de partage cisant le poste utilisé et l’horaire de cette utilisation de vidéos a généré une migration massive des utili- de manière à permettre l’identification des personnes sateurs vers Facebook qui est devenue la plateforme publiant des contenus jugés indésirables. de publication quasi exclusive pour les photos et En parallèle, la police d’Internet a mené une vidéos. Mais, cette plateforme n’a pas été épargnée campagne destinée à subtiliser les identifiants et par la censure et a été bloquée pour une courte les mots de passe des utilisateurs afin d’accéder à durée, environ une semaine, en 2008. Cette action leurs comptes privés en quête de renseignements avait ému la population et a provoqué un sentiment compromettants. Ainsi, la police a-t-elle multiplié anti-censure même auprès de ceux qui étaient dé- les tentatives d’infiltration dans des échanges pri- sintéressés par la politique (Vaulerin 2011). vés afin d’identifier et, à terme, de démanteler des À la suite de ces évènements, un mouvement réseaux d’activistes (Al Hussaini 2011). de jeunes engagés dans la défense de la liberté De peur d’être identifiés, la plupart des inter- d’expression en ligne avait vu le jour. La campagne nautes préféraient envoyer les images et les vidéos “Ammar 404” est lancée avec comme slogan “Sayeb des manifestations à leurs contacts à l’extérieur du Salah!”, une expression populaire tunisienne qui pays, ces derniers étant plus à même de les publier signifie “Fous-moi la paix!” sans risque. D’autres, publiaient ces contenus via Pourquoi le nom “Ammar 404”? Parce que des profils anonymes. En dépit de ces efforts pour lorsqu’une page internet est censurée, elle s’an- détourner la répression, le régime a poursuivi les ar-

36 oclips oulesmatchsdefootball, quelesTunisiens publier descontenusdivertissants commelesvidé- tés surcesquestions. sociales quiétaientlesleurs etausilencedesautori- osé exprimerleurinsatisfactionfaceauxconditions triotes subissaient simplement parce qu’ils avaient et de l’ampleur de la répression que leurs compa- de lagravitésituation,desabuspouvoir permis àtouslesTunisiens deprendreconscience surtout de Sidi Bouzid et des villes avoisinantes, ont Ces imagesàgrandechargeémotive,provenant profondément choquélapopulationtunisienne. cris desecoursetlesdétonationsdesarmes–ont vidéos oùl’onpouvaitentendreleshurlements, blessés etdesmortscouvertsdesangainsiqueles book, certains–particulièrementlesimagesdes (Vaulerin 2011). ractivistes etàcontrerlemouvementcontestataire diffuser desmessagesvisantàdénigrerlescybe- régime ayantrecoursàdesfauxintervenantspour tentatives de détournement ont aussi été tentées, le s’aliéner encoredavantagel’opinionpublique.Des bloquer l’accès au réseau Facebook de peur de mouvement devenumassifetlerégimen’osaitplus colère etfaireentendreleursvoix. autorités etincitaientlesTunisiens àexprimerleur mentaient lesévènements,dénonçaientabusdes mencé àdiffuserdesvidéosdanslesquellesilscom- eux aussiappropriéslatechnologieetontcom- particulièrement ciblés(AlHussaini2011). ceux s’étant adressés auxmédias étrangers étant restations visantlesinternautesplus“gênants”, seaux sociaux,desleadersdel’opposition et surprisparlaréactiondesinternautessurlesré- à lavitessesupérieureauprèsd’untrèslargepublic. idées, propositions,réflexions,émotions–circulait seulement. Tout, absolumenttout–vidéos,photos, milliers depersonnessecréaientenquelquesminutes sionnant devoircommentdesgroupesplusieurs très rapidedesinformations.Ilétaiteneffetimpres- seau, sansréelledispersion,afavoriséunediffusion efficace. La convergence des contenus sur ce seul ré- forme lapluspopulaireet,parconséquent, ou deTwitter, Facebookétaitsanscontreditlaplate- informations s’effectuaitaussiparlebiaisdeblogs nus audiovisuelssurFacebook.Etsiladiffusiondes pour résultatdeconcentrerlapublicationdesconte- Dans un tel contexte, il devenait indécent de Parmi lescontenusquicirculaientsurFace- Les mesures de censure peinaient à contenirle La censure de la plupart des sites de partage a eu La censuredelaplupartdessitespartageaeu Scandalisés parlarépressiondugouvernement 3.3. Facebookaucœurduprocessusdemobilisation Seima Soussi,Commentfairelarévolutionàl’heured’internet?Regardsurlerôledesmédias... 7 populaire sesont sang ou encerclé de mains, des images avec le slogan sang ouencerclédemains,desimagesavecleslogan même illustration–ledrapeaudupaystachéde de contestation.Ainsi,selonl’humeurdujour, une mais irréfutablel’inscriptiondanscemouvement se mettentenplace,confirmantdemanièresubtile tagé d’indignation. Des rituels, des jeux de codes, en mêmetempsquecroissaitunsentimentpar ments desolidaritéetd’empathiesesontrenforcés certes virtuellemaisnéanmoinsactive,lessenti- forte àlamarchedumouvementrévolutionnaire. les NTICsemueenfermecroyancedeprêtermain ticiper activementàlatransmissiondecontenusvia militants lesplusengagés.Ainsi,lesimplefaitdepar est prêtàassumer, sanssesentirécartéducercledes lisation quicorrespondentaudegréderisquequ’il que chaquecitoyenpeutposerlesactionsdemobi- nique, expliquent Ayari et Geisser (2011: 42), c’est tation et,éventuellement,delejoindre. s’informer del’évolutiondumouvementcontes- fait aiderpourouvriruncompteFacebookafinde ment etmême,parfois,deleurraisond’être,sesont ciaux, ignoranttoutdeleurmodefonctionne- n’ayant jusque-làjamaisfaitusagedesmédiasso- nés Facebook s’est multiplié, plusieurs personnes (Lamloum 2011). Plusencore, le nombred’abon- d’autres, voiremêmeàpublierdescontenusinédits opinions et à relayer des contenus mis en ligne par étaient deplusennombreuxàassumerleurs tenaient parcrainte.Aufildesjours,cesderniers qui osaient publier ces contenus et ceux qui s’abs- évènements. s’est vudédiéauxseulscontenusliéstragiques tuellement monopolisé par cessujetspluslégers avaient l’habitudedepartagerettoutl’espacehabi- Dégage sur latoileétaituneinitiative dejeunesetcoura- sous lecouvertdesinternautes. vention occultedequelque instanceouorganisme spontanée, virale au sens fort du terme, sans l’inter de mobilisationpopulaire.Maisune tablement, donc,Facebookfutunvéritableoutil à Tunis, quiasignélachutedurégime.Incontes- Facebook, ycomprislamanifestationdu14janvier la coordinationdetouscesévènementspassantpar à se propager d’une ville àl’autre, l’organisation et descendre danslaruepourexigerunchangement. jusque-là accablaitlesTunisiens etlesempêchaitde s’est crééeetapermisdebriserlemurlapeurqui aux échangessurFacebook,uneforcecollective solidaires delacause(Auffray2011b).Ainsi,grâce pouvait êtreaffichéepartouslesusagersFacebook Au fil des jours, au gré de cette participation Au fildesjours,augrédecetteparticipation Ce quiestparticulierdansle militantisme électro- Il yavaitdeuxcatégoriesd’utilisateurs:ceux Le faitdeparlerdesévènements deSidiBouzid Les manifestationsetlesémeutesontcommencé ouencorelemessage Rcd Dégage 8 37 – - - -

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) geux internautes qui a trouvé une grande résonance parallèlement aux médias traditionnels qui tentent auprès d’une population déjà frustrée. Assez rapi- de se restructurer et de couper avec les pratiques dement, tous ont perçu le caractère exceptionnel, anciennes marquées par des décennies de bâillon- voire historique, des événements. Pour la première nement et de propagande, accompagnent la popu- fois, en effet, les Tunisiens se soulevaient en un ras- lation tunisienne dans cette étape de transition le-bol généralisé et, pour la première fois aussi, le démocratique. gouvernement semblait dépassé par les évènements. Force est de constater, donc, que les médias Pourtant, à ce moment-là, personne n’était encore sociaux, et Facebook en particulier, ne sont plus conscient de vivre une révolution susceptible de envisagés uniquement comme des moyens de di- mener à la chute du régime. Nous étions portés vertissement. De même, ils ne constituent plus cet par l’indignation, la colère et l’enthousiasme d’une espace d’union et de solidarité où toute la popu- mobilisation de jour en jour plus manifeste, mais lation a pu se réunir au cours de la révolution. Ils certainement pas par un projet politique défini. apparaissent aujourd’hui plutôt comme des espaces d’expression libre où se cristallisent les divergences politiques et idéologiques. 4. «La révolution tunisienne a changé Internet et les Le Tunisien, n’ayant pas l’expérience des pra- médias sociaux plutôt que l’inverse»9 tiques démocratiques traditionnelles, doit relever le défi de passer directement à l’univers de la “cyber- La chronologie des faits montre bien que les démocratie”, c’est-à-dire d’adopter directement un réseaux sociaux, en particulier Facebook, étaient mode de communication “many to many” où chaque devenus les lieux d’information incontournables acteur devient potentiellement destinataire mais à l’intérieur et à l’extérieur du pays. Le déchaîne- aussi émetteur de contenus, sans souci de rigueur ment d’informations sur la situation à Sidi Bouzid, quant à la qualité de l’information diffusée (Shirky loin d’en être la cause, était bien la conséquence 2010). La toile, cette nouvelle rue, est souvent la du soulèvement populaire mais, dès les premières source de rumeurs, de désinformation, de manipu- heures, les cyberactivistes ont prêté main forte aux lation, et de messages diffamatoires. L’état actuel des révolutionnaires des villes défavorisées du sud du choses laisse entrevoir une sorte d’anarchie dans les pays en faisant entendre leur voix et en publicisant échanges et poindre le risque d’instrumentalisation leur cause à grande échelle. de ces réseaux à des fins de marketing politique, Au fil des jours, en effet, les réseaux sociaux se voire de propagande (Tekaya 2011). sont offerts un espace de rassemblement qui a per- De mon point de vue, il faudra encore du temps mis la libération de la parole et la mobilisation poli- avant de voir s’installer dans les réseaux sociaux un tique de la population. espace de délibération efficace et respectueux de Alors qu’ils les considéraient comme des moyens l’éthique du débat démocratique. de socialisation et de divertissement, les Tunisiens ont modifié leurs usages des médias sociaux pour en faire des outils de militantisme politique. Cette révolution est survenue dans un contexte où Inter- net est omniprésent dans la vie des jeunes tunisiens Notes férus des technologies de l’information et de la communication (TIC). Pour exprimer leur contes- 1 Mohamed Bouazizi, né le 29 mars 1984 et mort le 4 tation, ils se sont servis des moyens de communi- janvier 2011, est un vendeur ambulant de fruits et légu- cation mis à leur disposition, comme d’autres l’ont mes originaire de la ville de Sidi Bouzid. Ne possédant fait par le passé, avec l’imprimerie et les journaux pas d’autorisation officielle, il subit une administration à durant la Révolution française en 1789 ou plus laquelle il ne peut verser de pots-de-vin et qui, pendant récemment les enregistrements audio dans la Ré- sept ans, se sert dans sa caisse, lui applique des amen- volution iranienne en 1979 (Ayari - Geisser 2011: des ou lui confisque sa marchandise, voire sa balance. Sa 44). Il est donc possible, voire même plus appro- tentative de suicide par immolation le 17 décembre 2010 prié, de dire que la révolution tunisienne a changé qui a conduit à son décès deux semaines plus tard, est Internet et les médias sociaux plutôt que l’inverse à l’origine des émeutes qui concoururent au déclenche- (Lamloum 2011). ment de la révolution tunisienne (Source: Wikipédia). Aujourd’hui, plusieurs mois après la chute du régime, les réseaux sociaux occupent toujours une 2 D’autres chaînes comme Alarabeya et France 24 – place centrale dans le quotidien d’une grande par- notamment en langue arabe – se sont aussi intéressées tie des Tunisiens, non pas exclusivement dans leurs aux évènements assez tôt, en tous cas bien avant les fonctions de divertissement mais aussi dans leurs médias locaux. fonctions politiques. Les médias sociaux, en effet,

38 et nonl’inverse!» article intitulé: «C’est la révolution qui a changé Internet tiques despotiquesetàlacorruptiond’état. cratique estlepartipolitiquedeBenAliassociéauxpra- en Europe. sion danslepaysetontdemandérefugepourlaplupart la dictature.Cesleadersontgénéralementfuitrépres- le gouvernementetnonpasl’oppositiondedécoralliéeà stics: http://www.internetworldstats.com/africa.htm millions d’utilisateursinternet. par l’AgenceTunisienne del’Internet,lepayscompte4 - Geisser, 2011:43). d’autre part,àlaforcedesonorganesécuritaire(Ayari tions etàmobilisersabasesocialepourlesouteniret, la capacitédurégimeàorganiserdescontre-manifesta- ticle intitulé:Commentleweb2.0afaitvacillerBenAli. 2011 Tunisie: Al HussainiA. 2011b 2011a Auffray É. Agence Tunisiennedel’Internet:http://www.ati.tn/fr/ Références tiréesduweb 9 8 7 6 5 4 3 UnecitationdeMahdiLamloum(2011)dansun LeRCD:RassemblementConstitutionnelDémo- Il s’agit de l’opposition qui étaitnon reconnue par InternetWorld Stats,usageandpopulationstati- Selonlesstatistiquesdumoisdemai2011publiées L’aboutissement desrévolutionstient,d’unepart,à UnecitationdeXavierBiseul(2011)danssonar la-censure-dinternet/ tunisie-anonymous-contre-ammar-la-bataille-de- la censured’internet:http://owni.fr/2011/01/06/ revolution sociaux-ont-ete-une-piece-maitresse-de-cette- tion.fr/monde/01012314230-tunisie-les-reseaux- maîtresse decetterévolution: Tunisie: lesréseauxsociauxontétéunepièce te-par-les-internautes-tunisiens monde/01012313075-a-kasserine-le-chaos-rela- tes tunisiens,enligne:http://www.liberation.fr/ A Kasserine,le«chaos»relatéparlesinternau- index.php?id=90&rub=27 Anonymous contreAmmar,La bataillede Seima Soussi,Commentfairelarévolutionàl’heured’internet?Regardsurlerôledesmédias... http://www.libera- - 2011 Mandraud I. 2011 Lamloum M. 2011 L’arabe dec’estlagêne 2010 Gévaudan C. 2011 Ferjani R. 2011 Deshayes C. 2011 Brahem R. 2011 Biseul X. 2011 Ayari B.etGeisserV. html tunisie-la-revolution-est-en-ligne_1466624_3212. www.lemonde.fr/afrique/article/2011/01/17/en- En Tunisie,larévolutionest enligne:http:// verse la-revolution-qui-a-change-internet-et-non-l-in- com/management/article-101458-tunisie-c-est- et nonl’inverse!:http://www.webmanagercenter. Tunisie: C’estlarévolutionquiachangéInternet rique/ fr/2011/01/06/tunisie-ce-qui-se-passe-est-histo- Tunisie: cequisepasseesthistorique:http://owni. html ecrans.fr/L-Internet-tunisien-en-Ammar,9809. L’Internet tunisienenAmmar:http://www. revolution-tunisienne-racontee-par-al-jazeera nisie.com/medias/item/de-l-ivresse-editoriale-la- racontée parAljazeera:http://www.sentinelle-tu- De l’ivresseéditoriale:Larévolutiontunisienne l%E2%80%99internet une-revolution-a-l%E2%80%99heure-de- pas-une-revolution-internet-c%E2%80%99est- la-revolution-tunisienne-n%E2%80%99est- http://www.revolutionnairesdunumerique.com/ Internet, c’est unerévolutionà l’heure del’Internet : La révolution tunisienne n’est pas une révolution cyber.html www.michelcollon.info/La-Tunisie-premiere- La Tunisie, première cyber-révolution: http:// web-2-0-a-fait-vaciller-ben-ali/ pro.01net.com/editorial/527159/comment-le- Comment leweb2.0afaitvacillerBenAli:http:// =0CDwQ6wEwAw#v=onepage&q&f=false ok_result&ct=book-thumbnail&resnum=4&ved =0CndTvXiKKXl0QGPzaTtDQ&sa=X&oi=bo PA12&dq=Renaissance+arabe+ayari&hl=fr&ei books.google.ca/books?id=GdZfqeii11UC&pg= lutions en marche, Les éditions de l’atelier: http:// Renaissances arabes, 7 questions clés sur des révo- 39

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40 sur lesmurset lesbanderoles,certains ont payéau armés deleurvoixetleurs motsscandésetécrits Nabiha Jerad tie auxenjeuxdelalangue La révolutiontunisienne:des slogans pour ladémocra- à lamodernité,unfaitdivers arabe horsdutemps,réfractaireàladémocratieet la findel’Histoireaconfortévisiond’unmonde pour lalibertéetdignité.Alorsquethèsede arabe’ rempliedemilliersjeunesprêtsàmourir été remplacéedixansplustardparcelledela‘rue est notrevoix». a répliqué: «Où sont les armes? Notre seule arme et manipulés de l’étranger», un manifestant syrien fié lesmanifestants«deterroristes islamistesarmés sans arme. Alors que les régimes ont partout quali- l’on peutabattreunedictatureenquelquesjourset qui ont,enTunisie puisenEgypte,démontréque des milliersdemanifestants–hommesetfemmes- ont réussi à mobiliser et à faire descendre dans la rue jeunes quiontétélalocomotivedecesoulèvement gieuses oupolitiquesdansleursmotsd’ordre.Les leadership etderéférence à desidéologies reli- leur caractèrespontanéetpacifique,l’absencede lutions arabes. au Caire, à Sanaa, à Tripoli ouvrant l’ère des révo- vents du«printempsarabe»deSidiBouzidàTunis, altercation aveclapolicemunicipale.Ilasouffléles ambulant quis’estimmoléparlefeusuiteàune zizi, devenuunhérosnational,étaitvendeur arabe. La victimedece fait divers, Mohamed Boua- la Tunisie etaproduitunesecoussedanslarégion qui amarquéen2001l’entréedansle21 Ces révolutionsontsurpristoutlemondepar L’image dujeunearabeetmusulmanterroriste la «Je suis100%tunisien,malangueofficielleest religion» «Notre langueestl’arabe,ladenotre de lapollutionlinguistique». Nous sommes devenus des franco-arabes, c’est langue arabe». «Nous sommesdesArabes,notrelangueestla «Nous aurionsvoulurajouterlemotlaïcité». wataniyya». «Dégage! a-sha‘abyoureed!horriyya,karama, Derja. Commeditmagrand-mère:googleit». 3 Poussésparlaforcedunombre et 2 afaitl’Histoirede ème sièclea 1 lecture préliminaire de la révolution tunisienne en transition. L’objet decepapierestproposerune ses enjeuxdanscetteétape cruciale etinitialedela du langagedanscettepremière révolutionarabeet qui peutcontribuerselonnous àsaisirl’importance questions delanguenecessent desusciterunintérêt lutions arabes. par lefeudeBouaziziquifonderarécitdesrévo- tives. C’estcettehistoiredemiseenmotsdusuicide sur desrevendicationspolitiquesetsocialescollec- trois mots:«Travail, liberté,dignité»,adébouché de cetacteindividuel,souslaformed’unesuite suicide deBouazizienfaitnational.Laverbalisation qui onttrèsvitetransformécefaitdiversqu’estle nommant etsurlepouvoirdemobilisationdesmots cet événementdelangagequia«tué»lapeuren structure, larévolutiontunisienneestfondéesur arabe àladémocratie.Eneffet,endehorsdetoute qui ontrésonnéailleursetexprimélepremieréveil révolution etdanslaportéedesesmotsd’ordre le rôledulangagedansl’avènementmêmedecette sienne constituealorsunbonexemplepourétudier at anytimesinceindependence».Larévolutiontuni- violent means,mightwellbecomemoredismalthan democratizing thepoliticalsystem,atleastbynon de tempsavantlarévolution:«[…]theprospectfor historien Perkins(Perkinks2007:212)écrivaitpeu surprise detouslesobservateursqui,àl’instarl’ pidement renversélerégime,provoquantainsila le paysoùestnépremiersoulèvementquiara- résignée et une société civile tenue par la peur, est une guerrecivile. stratégie d’entraînerunsoulèvementpacifiquevers pertinente depuisquelerégimesyrienaeucomme ces révolutionspopulairesetelleestd’autantplus le pouvoirdelalanguecomme«technique»dans cette déclarationdumanifestantsyriensouligne l’intervention étrangèreetd’unerébellionarmée, langagière. Al’exception de laLybie, enraisonde étatique etàlarépressionpolicièreperformance arabes oùlesmanifestantsontopposéàlaviolence tie. Telle estl’imagequiamarquécessoulèvements prix deleurviececripourlalibertéetdémocra- Du premier jour de la révolution à ce jour, les La Tunisie, malgréuneoppositionlaminéevoire 41

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) mettant la focale sur la dimension langagière. Après Marzouki devenu Président de la République a an- avoir été une arme pragmatique pour déloger le noncé la nouvelle politique linguistique de la deu- dictateur, la langue va être le lieu et l’objet d’un dis- xième république tunisienne qui devra réhabiliter cours identitaire au fur et à mesure de l’échéance la langue nationale arabe: (l’arabe fusha) et s’ouvrir électorale de la Constituante. Alors que l’absence aux langues du monde. R. Ghanouchi, leader du d’idéologie a caractérisé la révolution comme une parti Annahdha vainqueur dans les élections, a em- quête de valeurs universelles, le débat politique se boîté le pas par les propos de la dernière citation focalise sur la «question de l’identité».Un tel glisse- en exergue. Il considère que la langue arabe pure ment vers le débat identitaire a construit une pola- (fusha) est le garant de «notre identité arabe» et risation de la société en deux camps: les Laïques- pour cela doit se purifier des séquelles du français. modernistes vs les islamistes4 qui apparaissent Loin des obstacles que pose cette langue comme depuis la victoire des islamistes aux élections de outil de communication dans une démocratie nais- l’Assemblée Constituante comme les deux faces sante, la politique linguistique doit d’abord ré- culturelles de la Tunisie. Cette bipolarisation, ou pondre à des défis idéologiques (Ben Achour 1995; fracture culturelle, le mot est lancé, est d’abord une Jerad 2004; Safouan 2007). dispute de mots. Elle est la conséquence d’un débat L’approche linguistique de la première révolu- doublement tronqué à cause d’une terminologie tion arabe avec le cas de la Tunisie, nous met plus ambiguë: «laïcité»/«islamisme» et d’un présup- qu’ailleurs pour le moment, face à de nombreux posé d’incompatibilité entre «laïcité»/«modernité» problèmes dont la complexité ne relève pas de la d’un côté et «islam» de l’autre. La terminologie et seule compétence des linguistes. Comme le note la conceptualisation de cette bipolarité méritent Jocelyne Dakhlia dans son introduction à un ou- d’être questionnées pour repérer les ambiguïtés vrage collectif sur différentes problématiques lin- sémantiques, les présupposés qui sous-tendent ces guistiques (Dakhlia 2004: 11) dichotomies et leur interprétation du point de vue des Tunisien-nes dans un moment révolutionnaire La question des langues est au Maghreb un enjeu cru- où les mots deviennent des enjeux de société. cial, le lieu de combats et d’affrontements de nature De surcroît, il s’avère que les problèmes d’in- vitale, essentielle. […] telle est l’image que nous avons terprétation soulèvent un autre plus crucial. En spontanément d’une société maghrébine difficilement effet, les termes de ce débat et de ses concepts désengagée de l’acculturation coloniale, peinant à re- conquérir son identité originelle, à se concevoir comme commentés par les journalistes, les intellectuels et une et diverse à la fois. Des couples antagoniques ti- les hommes politiques excluent de facto une bonne raillent le Maghreb postcolonial l’arabe contre le fran- partie du peuple parce qu’ils ne sont pas en usage çais, l’arabe contre le berbère, […] dans sa langue quotidienne qui est l’arabe dialec- tal tunisien ou la derja. La fracture réelle est celle On voit donc que le problème linguistique qui sépare une élite politique et intellectuelle et le en Tunisie est assez complexe. La question de la peuple qui doit apprendre en même temps la poli- langue est d’emblée politique et idéologique car tique et son discours dans une langue qui n’est pas on a plusieurs langues en présence: l’arabe avec sa langue maternelle. Il apparaît alors que cette ses deux variétés: fusha et derja et le français. Au révolution a une conséquence linguistique. Elle ex- problème linguistique interne à l’arabe: la diglossie5 pose au grand jour le problème linguistique interne qui distingue ces deux variétés, s’ajoute un héritage à la langue arabe: sa diglossie5 qui s’annonce déjà colonial de conflit entre langues et identités qui comme l’un des premiers défis de la démocratie. est encore, plus d’un demi-siècle après l’indépen- C’est précisément ce problème de décalage entre dance, prêt à être réactivé à des fins idéologiques. langue maternelle et langue officielle qui s’est im- Ceci exige donc un rappel rapide de la situation posé par «accident» aux premiers jours des débats sociolinguistique tunisienne. de la Constituante, lorsqu’une députée des Tuni- siens de l’étranger a expliqué en arabe tunisien der- ja et en français qu’«elle ne pouvait s’exprimer dans 1. Rappel des principaux traits de la situation la langue arabe fusha qui ne lui a pas été transmise sociolinguistique en Tunisie6 en France par ses parents émigrés et analphabètes». La question de quelle(s) langue(s) pour la Tuni- La Tunisie est un pays où coexistent actuelle- sie est apparue comme un enjeu culturel et idéo- ment trois langues: la langue maternelle, l’arabe logique mais avant tout comme un objet de pou- dialectal ou l’arabe tunisien qu’on appelle derja, voir. Avant même les résultats des élections de la l’arabe classique qui est la langue officielle ou Constituante, le dossier de la langue a été consi- fusha7, et le français, importé par la colonisation. dérée comme l’une des priorités pour laquelle M. Ces trois langues ont des statuts officiels et des

42 considéré commeinexistant. ni objetdedébatsd’intérêtacadémique.Ilest l’arabe. Le berbère très minoritaire en Tunisie n’est l’ Occidentetlatraditionreligionducôtéde tique situantlamodernitéducôtéfrançaisetde arabe-français quirenvoieàunimaginairelinguis- une sortededichotomieculturelledubilinguisme existe enTunisie etc’estaussivraipourleMaghreb, phones. Ilyacertainementdesexceptions,maisil arabophones etleslaïcs-modernistesplutôtfranco- est généralementreconnuquelesislamistessont il lefaisait,lisaitsesdiscoursenarabefusha.Il arabe se résume aux bulletins d’information est resté en années 1990.Toutefois, lediscourspolitiquequi dans lesmédiasécritsaveclapublicitéàfindes la de façon relative selon les cas. L’arabe tunisien ou plifie lafushaparlesstructuresetlexiquedederja langue intermédiaireditarabedesmédiasquisim- savante. Ils’estdéveloppéunregistreouniveaude requise danscettelangueestréservéeàuneélite environ 11millions.S’exprimeraveclacorrection préoccupant avecdeuxmillionsd’analphabètessur en plusconnu,maisletauxd’illettrismedemeure bilingue arabe-français.L’arabe fushaestdeplus sage linguistiquedupaysquiseprésented’emblée étrangère naturalisée,tantellefaitpartiedupay- ‘étrangère’ danslesdiscoursofficielsestunelangue constater quelalanguefrançaisedéclarée que leursaînésdanscertainsmilieux.Forceestde que lesjeunesleparlentgénéralementmoinsbien langue d’uneéliteintellectuelleetéconomiquebien des nouvelles technologies. Le français demeure la en plusutilisésousl’effetdelamondialisationet économique. L’anglais commenceàêtredeplus nistration, l’enseignementetsurtoutdanslesecteur absent, alors qu’ilest encore en usage dans l’admi- français languecolonialeestluiaussijuridiquement quotidienne, estjuridiquementinexistante.Le tunisien «langue nationale».Lalanguematernelle,l’arabe texte estrédigédanscettelanguequiaétédéclarée arabe entenduecommelalanguefusha la constitutionestreconnueseulementlangue usages sociauxdifférenciés.Officiellement,selon dant 23ans La révolution tunisienne est d’abord à lire comme La révolutiontunisienneest d’abordàlirecomme de notretempsavecpour seulearmelelangage. tion quiaabattul’unedes dictatures lesplussévères 2. Larévolutioncommeévénementdelangage,ou derja afaitsonapparitiondansl’espacepublicet Ecrasés sousunechapede plomb desilencepen- fusha. BenAlis’exprimaitrarementetquand quand unévénementdelangagefaitl’histoire derja quiestlalanguedecommunication 9 , lesTunisiens ontaccompli unerévolu- Nabiha Jerad,Larévolutiontunisienne:desslogansuniverselspourladémocratieauxenjeuxculturales... 8

car le tocensure. «Lesilenceest notreruine»ouencore tion quirappelaientausouvenir ledangerdel’au- noté desslogansdeuxàtrois moisaprèslarévolu- avant quelestagsnesoient hélaseffacés.Onaaussi murs deTunis lespremiers moisdelarévolution signé en arabe et en français a décoré partout les son documentaire: «Plus jamaispeur». Cet exploit sa caméraensuivantlesmanifestations,aappelé un cinéastetunisienquiavécularévolutionavec la peur»(Dakhlia2011:88).MouradBenCheikh, langage (Austin1991). gré leursimplicitéapparentecommedesactesde qui caractériselesslogansetseprésententmal- la languequijouealorsunefonctionpragmatique devient unmoded’actionpolitiqueayantpourarme ment sonoppositionaurégimedansl’espacepublic arabes. L’acte demanifesterverbalement etouverte- feu deBouaziziquifonderalerécitdesrévolutions C’est cettehistoiredemiseenmotsdusuicideparle une suitedetroismots:«Travail, liberté,dignité». revendications politiquesetsocialescollectivesdans la reformulationdecetacteindividuelentermes vers qu’estlesuicidedeBouazizienfaitnationalpar mots longtempscontenusonttransformécefaitdi- sans partage.Très vite,lepouvoirdemobilisation l’ex-président BenAliafuiaprès23ansderègne de campetqu’aubout23jourssoulèvement peuple etlegouvernantdesortequelapeurchange s’est libérée,elleainversélerapportdeforceentre d’un régimepolicieretcorrompu.Lorsquelaparole simples et pragmatiques qui ont catalysé la haine a réunitouteslesclassessocialesautourdeslogans gime. Brève,pacifique,sansleaders,partis,elle par milliersontcollectivementcriéleurhaineduré- peur etdel’autocensurelorsquedesmanifestants un événementdelangagequiacassélemurla Le verroudelapeurasautélorsqu’on«nommé Fig. 1Tag surlemurduPremierMinistère La Kasbah.Tunis. Janvier2011 43

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) ma‘adish saqteen, en arabe tunisien, qui veut dire: «on ne se taira plus».

3. La verbalisation du sacrifice de Bouazizi: une révolution politique

Mohamed Bouazizi est mort sans savoir qu’il al- lait provoquer une révolte qui deviendra une révo- lution qui portera son nom. Il fut interdit d’entrer dans les bureaux de la préfecture, de Sidi Bouzid, il est entré dans l’Histoire de la Tunisie. Lorsqu’ il s’est immolé par le feu en face de la préfecture qui a confisqué son chariot, son acte a été interprété par la population de Sidi Bouzid comme une décla- ration politique à laquelle elle s’est identifiée. Im- médiatement après le drame, des hommes et des Fig. 2 Manifestants honorant Bouazizi femmes se sont rassemblés autour des proches de La kasbah. Tunis. Février 2011. Bouazizi devant la préfecture pour crier leur colère en répétant cette phrase: «Le travail est un droit, bande de voleurs». Cette dénonciation s’adresse clairement à l’État et le met en cause dans la mort de Bouazizi. Elle est une mise en mots du suicide de Bouazizi qui a préféré la mort à une vie misérable, où le citoyen réduit à rien s’anéantit. Ce suicide, bien que contraire aux préceptes de l’islam comme l’ont déclaré le mufti de la Tunisie ainsi que Rached Ghanouchi, n’a pas été entendu de cette oreille ni comme un mektoub: un destin. Bouazizi s’est sacri- fié (Kilani 2011) en retournant la violence contre lui-même. Cet acte a été interprété comme le der- nier cri de Bouazizi pour la «dignité» et la «liberté» et par lequel, en offrant sa vie, il est devenu au yeux des Tunisien-nes un martyr, ainsi que le proclame l’inscription sur sa photo (image 2). L’histoire de Bouazizi est l’histoire d’un réveil de tout un peuple déterminé à mettre fin à l’humiliation et à une souf- france longtemps partagée. Il est porté par deux mots simples présents dans la conscience collective de tout un peuple qu’ils ont uni au-delà de la diver- sité des classes sociales et des classes d’âge. Même les Tunisien-nes qui avaient du travail n’avaient pas de dignité car ils/elles n’étaient pas libres. Ces deux demandes politiques seront alors précédées par le mot «emploi» qui est la revendi- cation sociale par laquelle l’histoire de Bouazizi a commencé avec ces mots: «shoghl, horriyya, karama wataniyya («emploi, liberté et dignité citoyenne»). Ce sera le slogan qui sera répété dans toutes les ma- nifestations. Cette image (image 2) montre des ma- nifestants embrassant la photo de Bouazizi et dont la légende dit: «Bouazizi le martyr de la dignité et de la liberté». Le mot «emploi» a été suspendu sans doute pour insister sur le caractère résolument po- litique de ce soulèvement. Cette légende est glosée Fig. 3 Couverture de Libération par cette précision: «Ce n’est pas une révolution des

44 résister? La thèseduclashdecivilisationspeut-elleencore qât an-nidham»(lepeupleveutlachutedurégime). nant enscandant:«Horriyya»,oua-sha‘abyuridis- sont soulevéspourexigerledépartdeleurgouver Après eux,auCaire,àSanaa,Damaslesjeunesse écrire aveccemotunenouvellepagedel’Histoire. voir danslalettrequelesTunisiens commencentà mière fois,lemot«liberté»enarabedonne-t-ilà chassé Ben Ali du pouvoir. Sans doute pour la pre- une photodelamanifestationveillequia grands caractères,ilaétéajoutéparlejournalsur 3) quelemot«horriyya»apparaîtenarabeet janvier 2011. On voit sur l’image ci-dessus (image des Arabesdanslacouverturedesalivraisondu15 français des révolutionsarabesquiasurpris.Lequotidien de Bouazizi. et pasBenAli)quiaétéditlejourdel’enterrement tion: «Khobzwmébenalilé»(Dupain,del’eau souligne l’undespluscélèbresslogansdelarévolu- plus danslecycledesrévoltes du pain,commele carte enbleusurlamêmeimage.Nousnesommes affamés» constituent desactesdelangage exercitifs. révolutions, les slogans contestent les institutions et tuent eneffetunénoncé etuneaction.Dansles contexte desmodesd’action politique,ilsconsti- de langage. Les slogans et les graffitis sont de ce les slogansdesmanifestationscommeactes de Mai1968rappellequ’Austinaaussiconsidéré 103) danssonétudesurlesslogansdelarévolution de langage.BéatriceFraenkel(Fraenkel2007:102- mots ontditetfaitlarévolutioncommedesactes Ali devantlesiègeduMinistèredel’Intérieur, leurs manifestants tunisiensontexigéledépartdeBen cier sonsubstitutetinstrument.Lejouroùles à l’actedeparolesousunrégimequiafaitdupoli- langage Austin qui donnent le plus de signification et delarévolutionplusqueceuxduphilosophe sont lesproposdecettephilosophelaviolence illustration que danslesproposdeH.Arendt.Etce du langagecommeactionnetrouverapasmeilleure peuples àvivresouslatyrannie.Aussi,théorie longtemps considéréecommeledestindecertains mer parlesimplefaitdedireunesituationpolitique performative du langage, sa capacitéde transfor tique, cetterévolutionad’abordmontrélavertu 4. Lafonctionpragmatiquedesslogans:Quanddire C’est cettenouveautédanslesmotsdesslogans Initiée parunejeunessequel’oncroyaitapoli- Voici quelques exemples de slogans de la révo- 10 Libération amarquécenouveaulangage quenousvoyonsenhautsurunepan- Nabiha Jerad,Larévolutiontunisienne:desslogansuniverselspourladémocratieauxenjeuxculturales... c’est fairelarévolution - - des sloganspolitiquescommeactesdelangage: lution tunisienne qui répondentà cette description on doitsedébarrasser. pays. Ils sont vus comme des corps étrangers dont des ordresàBenAlietsafamilledequitterle contiennent soitdesdénonciations,ordres: appropriés allègrementlesrichessesnationales. clans desfamillesTrabelsi etBenAliquisesont connotation de“mafia”)estreprésentéparlesdeux référent de«‘issaba»:(àtraduirepar“bande”avec ture devant laquellecet énoncé fut prononcé. Et le dans la situation d’énonciation à travers la préfec- implicitement àl’État,nonverbalisécarprésent vous êtesunebandedevoleurs».Le«vous»réfère «Vous l’avez privé de son droit au travail alors que On peutglosercesloganparquelquechosecomme: recevoir lorsqu’ilatentéderécupérersacharrette. aurait dit à ces responsables qui n’ont pas voulu le parlaient aunomdeBouazizipourexprimercequ’il en arabeya:«Eh».C’estcommesilespersonnes est posécommel’interlocuteurdansl’interjection étonnant, àlacausepalestinienne. gie dupanarabismeoudel’islamismeou,faitplus de référenceàl’impérialismeoccidental,l’idéolo- répertoire verbaldesTunisiens etcecienl’absence multilinguisme, ilsontétéditsdansl’ensembledu le fait.Cequicaractériseenfinlesslogansestleur on neditpasqu’onpeutchangerl’Histoiremais gement dansl’histoirepolitiquedesÉtats-Unis.Ici utilisé parObamadontl’électionamarquéunchan- énoncé qui fait de la surenchère à un autre slogan yes we can Tunisia: yes we do. On est en face d’un les pancartesdesmanifestantsquidisait:Obama: 5. Deuxsloganspharesdela révolution tunisienne: La plupartdessloganssontsimplesetbrefs.Ils Cet énoncé est unedénonciation de l’État qui est undroit,bandedevoleurs) - a-ttashghîlistihqâgya‘issabata-ssurak:(letravail Et enfin,onavucesloganle14janvierécritsur - Liberté,freedom,horriyya(liberté)! - Gameover - Tunisie libre!Trabesli: voleursdehors! - MafiaOut! - BenAliassassin! - BenAlidehors!aliout! sie libreetBenAlidehors) - Touneshorrawbenali‘alabarra(LaTuni- Deux slogansontparticulièrement été répétés «Dégage!» et«a-sha‘byurid isqâtan-nidhâm» 45

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) dans cette révolution et ont même voyagé dans bilans de deux expériences et expliquerait la neu- les pays arabes et ailleurs. L’un est en français: le tralisation du discours anticolonial comme la cause célèbre Dégage et le second en arabe fusha qui est de son malheur, et en même temps une distancia- une formule elle aussi devenue célèbre: a-sha‘b tion par la remise en question du récit de l’État yourid isqât a-nnidham qui s’est mondialisé avec le national, puisque son projet a failli à ses promesses mouvement des indignés. On l’a entendu même à de libération nationale. En effet, plus de cinquante New York dans les récentes protestations Occupy ans après cette libération, les Tunisiens sont en wall street… Ces deux slogans méritent un com- train de mourir pour demander «la liberté et la di- mentaire particulier. L’un a exprimé le signe d’une gnité». Comme au temps de la colonisation. Ainsi, francophonie postcoloniale et le second celui d’un ironie de l’Histoire, en disant à Ben Ali «Dégage», néo-panarabisme avec un concept politique nou- on retourne le stigmate au ‘nouveau colonisateur’: veau qui a prouvé, en accédant au monde, la valeur Ben Ali, à qui on ordonne de partir et qu’on traite universelle de son message. comme un colonisateur que l’on veut bouter hors du territoire. Il est un corps étranger qui souille la «Dégage!» un mot français pour une révolution nation et le territoire. postcoloniale. C’est l’occasion ici de discuter la thèse d’Emma- nuel Todd (2011) quand il déclare que «la présence Ce mot Dégage, devenu le slogan le plus célèbre massive de la culture française» est l’un des facteurs de la révolution tunisienne est un mot qui a voyagé qui expliquent la révolution tunisienne. Dans les dans les pays non francophones comme l’Egypte ou régions dites des zones d’ombre qui ont fait la révo- le Yémen traduit en arabe par Erhal. «Dégage», un lution, on ne peut parler du rôle de la langue et de mot français devenu une icône du printemps arabe. la culture françaises. Le contact avec cette langue Certains observateurs en France se sont empressés est très limité. Ce sont les régions les plus margina- de célébrer à travers ce mot la langue et la culture lisés et où la modernisation de la société est la plus françaises qui auraient ainsi véhiculé l’idée de la faible et les conditions de vie les plus difficiles. Elles démocratie. «Dégage» «un mot français pour une n’ont pas de contact avec les touristes, n’ont pas de invitation à la démocratie» lit-on dans un éditorial diaspora, car peu touchées par l’émigration et leur du journal Le Monde11. population rurale ou semi-urbaine a une mentalité En réalité, ce mot qui se prononce Digage mar- assez conservative. Les femmes sont peu éduquées qué par son passage par le filtre phonologique de et ont le taux de fécondité le plus fort du pays. Au l’arabe est un mot qui a été approprié par les Tuni- final, les arguments avancés par Emmanuel Todd siens. C’est du francarabe comme l’écrit Jocelyne (Todd 2007: 57-59) sur le rendez-vous des civili- Dakhlia (Dakhlia 2011: 118). Un vieux monsieur a sations sont assez ébranlés par la révolution tuni- dit à la télévision à la fin janvier 2011: «ce sont les sienne car tous les indicateurs qu’il cite – au fond Français qui nous disaient Digège». C’est un mot tout ce qui réduit la distance avec l’Europe et la que la mémoire collective a réactivé pourrait-on France – sont peu présents dans des villes comme dire par la nouvelle génération. Mais c’est un mot Regueb, Kasserine ou Thala qui furent pourtant les qui a été transmis aux Tunisiens par les Tunisiens. premières à se soulever et à appeler à une gouver- La jeunesse tunisienne d’aujourd’hui a un rapport nance démocratique. décomplexé vis-à-vis de la France et de sa langue. Il est indéniable que c’est plutôt grâce à l’arabi- Alors que la France a soutenu ouvertement Ben Ali sation et par conséquent au rôle de la langue arabe jusqu’à la dernière minute, il n’ y a pas eu de slo- que la chaîne al-Jazira, première chaîne d’informa- gans anti-français dans cette révolution. Nous pen- tion internationale en arabe, a pu initier les spec- sons que c’est une révolution postcoloniale, dans le tateurs tunisiens à la culture politique. C’est en sens où les Tunisien-ne-s n’ont exprimé aucun res- effet grâce aux débats en direct avec une émission sentiment à l’égard de la France ni d’attentes pour comme: «al- ittijeh al- mu’aqiss» (direction opposée) qu’elle résolve leurs problèmes12. que l’on a cultivé la conscience politique à travers Ce qui est frappant par ailleurs est le symbole une forme de débat démocratique et sur des sujets du drapeau et de l’hymne national dans cette révo- tabous jamais discutés dans les chaînes nationales lution vécue comme une seconde indépendance des pays arabes. Et c’est ainsi que les populations voire l’indépendance réelle comme nous l’ont affir- arabes ont réalisé que l’unité arabe se réduisait au mé les révolutionnaires. On a entendu dire: «c’est despotisme et à l’absence partout de démocratie, et maintenant la vraie indépendance», ce qui signifie qu’elles ont fusionné les mots de république (jou- pour nous une lecture parallèle de deux Histoires: mhouriyya) et de monarchie (mouloukiyya) dans l’histoires coloniale et l’histoire de la libération na- le même mot valise de joumloukiyya. Comme l’ont tionale. Cette mise à distance produit un rupture prouvé les mots d’ordre, il n’ y avait pas de réfé- historique qui suggère une sorte d’équivalence des

46 mieux lenéo-panarabismeparceténoncé: affiche publicitaireunmessagequidéfinitencore dans uneruedelacapitale.Ilasuperposésur fin février2011,ungraffitiaattirénotreattention de l’unitéarabe». vers l’aspirationdémocratique;lamiseàjour mi extérieur. Maisc’estunnéo-panarabisme tourné un panarabismetournéversl’unitéetcontrel’enne- a faitnaîtreunnouveaupanarabisme,cen’estpas panarabisme delasorte:«Larévolutiontunisienne tunisien desaffairesétrangères,définitcenouveau Ahmed Ounaies(Ounaies2011),ancienministre mise ensourdinedanscemomentrévolutionnaire. et fait inédit, même lacause Palestinienne a été rences au panarabisme ni à aucune autre idéologie, siège mêmedupouvoir, leMinistèredel’Intérieur, peuple veutrenverserlerégime». Répétéedevantle une volontéaccomplie, assumée et revendiquée: «le s’est actualiséelejourdela révolutionendevenant projetée dansunfuturindéterminé, («unjour»), vivre quiétait suspendue à unecondition de temps assumant son principeexistentialiste. Lavolonté de prolonge cevers:«siunjourlepeupleveut…»en vée maisprendicilavaleurd’unperformatifcaril loir» n’indiquepasuneactionencoursetnonache- peuple veut»l’aspectinaccompliduverbe«vou- (en arabe).Danslemotd’ordre:Assha‘byourid:«le peuple veutvivre,ledestinsedoitderépondre» du tunisienAboulkacemEchebbi:«Siunjourle ont répété: ration démocratique.Partout,lespeuplesarabes l’intérieur devient remise en question de soi et aspi- de nationsarabes.Lenéo-panarabismetournévers notion depluralitédespeuplesarabessuggèrecelle étrangères quisontl’originedumal-êtrearabe.La unie (mouwahada),faceauxautrespuissances pas danslanotionde«oumma»nationarabe caractérise parl’unitédesesdirigeants.Onn’est arabes etle«mondearabe»,cetensemblepolitique et suggèreladistinctionàfaireentrecespeuples «la nationarabe»iciconstruiteenpeuplesmultiples un marqueurdelapluralitédu«mondearabe»et les gouvernants et queleplurielsetrouvedansmot: Lorsque larévolutionlibyenneaéclatévers On remarquequel’adjectif«arabe»qualifieles trophe despeuples»). ralement: «les gouvernants arabes sont la catas - al- hukkam‘arab moussibat a-shou‘ub(litté- Cette phraseestinspiréed’unversdepoésie renverser lerégime) Assha‘b yourid isqât an-nidham (le peuple veut peuples shou‘oub, plurieldesha‘b.Leest Nabiha Jerad,Larévolutiontunisienne:desslogansuniverselspourladémocratieauxenjeuxculturales... une quelconquedifférenceculturelle n’a alorsplusrienàvoiravecuneidentitéarabeou pouvoirs nondémocratiques.Savaleursémantique neté collectiveetunmodederésistancefaceaux démocraties en crise avec un concept de souverai- l’action politiqueàl’èredelamondialisationetdes lution. CesloganestunecontributiondesArabesà tré qu’ilpeutêtreleleaderetl’acteur d’une révo- nouvelle élite et qui,sansstructureniparti,amon- un nouveauconceptpolitique:«lepeuple»comme dialisée aveccettephraseenexportantaumonde Grâce à la révolution, la langue arabe s’est mon- cier etlesinégalitésdel’ordresocialéconomique. en Occidentdansleurluttecontrelepouvoirfinan- veut» a été approprié et répété par les «indignés» versel. Eneffet,grâceàlarévolution,«Lepeuple solution est le peuple. Ce slogan a pu devenir uni- est lemêmepartoutduGolfeàl’Océanetquela régions arabesàquiellearévéléquelemalarabe par lavolontédivine(al-qadhâwa-al-qadar). ce faitselibèredelasoumissionàun‘destin’guidé introduit lepeuplecommeacteurpolitiquequide par rapportauschémadepenserenmêmetemps.Il marque unerupturedansletempset lonté, lechangementdetempsetmodeduverbe son ‘destin’enmain.Quandlepeupleimposesavo- bâtiment officielqu’ilestsouverainetqu’ilprend performative parlepeuplequidéclaredevantce la formed’unengagementsolennel,d’unevaleur à Tunis le14janvier2011,cetteaffirmationprend aux plateauxdetélévision etàlaradioagagnéle conservateurs» acirculé des meetingspolitiques larisation: «laïques/modernistes» division gauche-droite. La terminologie de la po- politique sociale et économique dans la classique tition auxélectionsetnondesorientationsde modèles desociétéquiontétéperçusencompé- brouillé lepolitiqueetculturelcesontdeux pétition aupouvoir, mais les termesdudébatont parti desislamistes.Ils’agitbienentendudecom- modernité etduprogrèsfaceaupartiAnnahdha,le voient porteursdeladémocratie,laïcité, réunit despartisayantcesdésignationsetquise respond aupointdevuedupremiergroupequi conservateurs» del’autre,Cetteformulationcor crates/modernistes» d’un côté et les «islamistes/ sation entredeuxorientations:les«laïques/démo- la «questiondel’identité»etamarquéunepolari- semblée Constituantes’estrapidementfocalisésur 6. Lapolarisationdudébatpolitiqueetlesenjeux Cette phraseaeuunéchoimmédiatdansles Le débatpolitiquepourlesélectionsdel’As- culturels desmots: vs «islamistes/ 47 -

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) réseau social Facebook où sont apparus des groupes fie l’action d’adapter la pensée religieuse au monde et des forums opposant les laïques/modernistes aux dans lequel on est. islamistes ou nahdhaouis (les partisans du parti d’ En arabe tunisien derja, il n’y a pas de mot pour Annahdha). Les commentaires des médias sur les dire “laïcité”. Pour l’écrasante majorité des Tuni- élections remportées par le parti Annahdha ont sien-nes, près de 60 après la mise en place de la poli- consacré la dichotomie dans la lecture du pay- tique de la laïcité par Bourguiba, cette notion n’est sage politique censé refléter les deux visages de pas entrée dans le langage quotidien de la société la société tunisienne: une Tunisie islamiste et une tunisienne et les trois mots: «laïcité», «laikiyya» et Tunisie moderniste. Ce sont bien ces termes qui «‘almaniyya» sont rarement employés ou compris, ont façonné les analyses des résultats des élections, en dehors des cercles des élites, puisque le débat illustrées dans les titres de grands journaux français politique était absent. Pour ce qui est du sens que et francophones tunisiens sur le thème de «l’échec construisent les Tunisiens autour de ces notions, nos des «modernistes» et la victoire des «islamistes»13. données font ressortir trois conceptions de la laïcité. Les termes du débat «laïcité, modernité, isla- 1) Chez les personnes qui se reconnaissent misme» et les présupposés de leur antagonisme comme «modernistes», la laïcité réfère à Bourgui- exigent un travail de déconstruction sémantique ba, à l’émancipation des femmes, à l’éducation du pour dévoiler leur ambiguïté, leur polysémie et les peuple, au développement, à la modernité, au pro- problèmes d’interprétation de ces notions selon les grès et aux acquis enregistrés par la Tunisie sous univers de langues – arabe ou français – dans les- Bourguiba. Le plus important étant les droits des quels ils sont mobilisés et les discours dans lesquels femmes. Et il ressort une méfiance à l’égard des ils sont employés et interprétés. C’est ce vocabu- islamistes qui peuvent remettre en cause ces acquis laire ambigu qui a brouillé le politique et le culturel. et ne pas respecter la liberté. Le glissement de sens à propos d’un mot comme 2) Pour d’autres, sympathisants d’Annahdha «islamiste» et la conceptualisation d’une relation ou non, le mot est négativement connoté. Il est antinomique naturelle entre laïcité/modernisme vs défini par la notion de «contraintes sur la pratique islamisme ont été interprétés comme une dualité de la religion». Les exemples cités: «L’État ferme culturelle essentialiste séparant deux modèles de les mosquées, nous surveille si on va à la mosquée, société antinomiques. dicte les prêches des imams». «Bourguiba qui inter- Ce qui nous a en effet intéressé dans les pro- vient dans notre religion: nous dire de ne pas jeu- blèmes sémantiques que pose le paradigme du débat ner», etc. Ceux et celles qui considèrent que la laï- politique est de savoir comment les gens ordinaires cité fut imposée d’en haut disent que sous Ben Ali, ont interprété ces termes: «laïcité», «islamiste», sous prétexte de séparer la religion de la politique, «moderniste» qui ont émaillé le discours de la cam- elle est devenue une stratégie pour limiter les liber- pagne électorale, ce moment où les Tunisien-nes tés, l’exemple qui est toujours cité étant l’obligation pour la première fois de leur histoire découvrent le faite aux femmes de retirer leur hijab sous peine de débat politique sur leur pays et sur leur avenir et où perdre leur emploi. Et même pour les personnes les mots clés de ce débat deviennent des enjeux de qui n’ont pas subi ces contraintes et ne sont pas société, des enjeux culturels. En nous appuyant sur pratiquantes, la laïcité est liée à la dictature et à la les données d’une étude en cours sur l’analyse du dis- répression féroce des islamistes et à l’instrumenta- cours de la campagne électorale du point de vue de lisation de la religion pour le maintien au pouvoir. Tunisien-nes de divers milieux dans le cadre d’entre- 3) Le point de vue qui est le plus dominant tiens de groupe, nous proposons quelques exemples considère que les laïcs sont des «mécréants». Le de la reconstruction du sens de ces mots. Ces don- mot français “laïcité” ou arabisé laikiyya a une nées ont été collectées avant et après les élections et charge sémantique plus forte que ‘almaniyya selon contiennent aussi des extraits des discussions autour certains avis. Même sous la forme laikiyya, cette no- de ces notions sur le réseau social Facebook. tion apparaît comme une notion abstraite et étran- gère pour l’ensemble de la société. Laïcité Selon nous, cette réflexion modeste sur les usages et les significations d’un mot comme “laï- Dans le discours des élites politiques, des jour- cité” semble donner raison à Olivier Roy, quand nalistes et intellectuels, le mot «laïcité» apparaît il déclare qu’en Tunisie le débat sur la laïcité ne soit en français ou comme un emprunt arabisé touche pas le cœur de la société, à l’exception d’un sous la forme: laikiyya. En arabe fusha, c’est le mot: groupe de francophiles et francophones qui parlent ‘almaniyya14 qui signifie “sécularisation”. Ce terme de laïcité en terme français en écho au débat fran- est apparu avec le courant du réformisme religieux co-français sur la question de la sécularisation et du au 19ème siècle. Dérivé de ‘alam, “monde” il signi- printemps arabe15. En définitive une approche du

48 car l’islamismepolitiqueest pluriel. perts, estuntermequinesignifieplusgrandchose un termeréducteur, «islamiste», rappellentlesex- être unfosséd’incompréhensions.Enplusd’être çais aboutitàunglissementsémantiquequipeut arabe, à travers le seul signifiant «islamiste» en fran- incarner lacoupureavecl’ancienrégime. est celled’unpartipolitiquebienstructuréquiva enfin, pour d’autres, la vision de ce parti islamiste arabe cardanslesdiscoursilesttraduitparathée. contexte deladroitecatholique),ilestnégatifen français «laïque» est neutre ou positif (sauf dans le sens parlediscoursrévèlequesidansuncontexte les médiasenFrance: mantique estdanscetemploi dumotislamistedans culturelle dumotislami n’a pasétérespecté».D’autresassocientlaréférence mais jevaisvoterpourAnnahdhaparcequel’islam entendu de l’alcool), et je ne vais pas à la mosquée, qui disent:«jenesuispasreligieux,jebois(sous- maintenant lareligion».Ontrouvemêmedesgens revient souventinsistesurle«devoirderespecter parti estislamicommenous».Unpointdevuequi orientation: «OnvavoterEnnahdhaparcequece viewées ontpourlaplupartcomprisdesortecette islami, à«référenceislamique».Lespersonnesinter puis sonretouraprèslarévolutioncommeunparti clarations officielles,Annahdhas’estprésentéede- religion desmusulmans.Ilfautdirequedanssesdé- d’Annahdha quelaréférenceculturelledel’islam: Celles-ci nevoientgénéralementdansl’appellation n’ayant jamaisfaitl’objetd’undébatnational. sur l’islampolitiquecarenTunisie cettequestion peu instruitesouquinesontpasaufaitdesdébats lysémie n’estpasperceptiblepourlespersonnes sagé commeréférencereligieuseetculturelle. signifie lecaractèredecequiestliéàl’islamenvi- des Tunisiens, estinterprétécommeunadjectifqui alors qu’en arabe le terme islami,pourlamajorité «islamiste» disparaîtdanslefourre-tout«islamiste», y alieudefaireentre«musulman»,«islamique»et référence politiquedel’Islam.Ladistinctionqu’il le motislamidevient«islamiste»etseréduitàla comme référentpolitique.Enpassantaufrançais, ayant alors le sens de référent culturel ou àl’islam deux signifiés:l’appartenanceàlareligiondel’islam arabe malentendu. C’estunetraductiontronquéedumot La traductiondumotislami, «Islamisme» estunmotquiàlabased’un Certains (islamistes) m’ont écrit, pour me demander de Un belexempledesdérives delaconfusionsé- Ainsi, l’ambiguïtéenarabedeislamiousapo- qui est devenu ambigu en arabe car il a islami quiestdevenuambiguenarabecarila Nabiha Jerad,Larévolutiontunisienne:desslogansuniverselspourladémocratieauxenjeuxculturales... Islamisme: islamiqueetislamisme aux valeursmorales polysémique en 17 16 . Et . Et - sémantiquement équivalentsdeuxfauxamis. traduire, aboutitàfairededeuxmotscensésêtre fié cultureldutermearabeislami,qu’ilestcensé «Islamiste» enperdantlestraitssémiquesdusigni- à uneautreetd’ununiversdediscoursunautre. différence designificationdesmotsd’unelangue bien l’interprétationpeutêtrebiaiséeàcausedela et intégrisme, musulman et intégriste. On voit com - comme référentpolitiqueaboutitàassocierislam islam commeréférentcultureletreligieux une telleassociation,onpeutvoirquelaconfusion construit ceprocessusinterprétatifquimobilise faire entre«islamisme»et«intégrisme».Siondé- sémantique àcausedel’associationquel’onpeut politique amèneunedeuxièmepotentielledérive le glissement de sens d’islam culturel vers islam rend-t-il ladémocratieplusréelleoucrédible? le problème.Enquoilabelchrétien-démocrate turc ne garantit pas la démocratie, mais là n’est pas islamique. Onpeutdireàjustetitrequecemodèle mans démocratesoudeàréférence qui peutêtreprésentécommeunpartidemusul- gagné. Elleserevendiquedumodèleturcdel’AKP en effet,entréedanslejeudeladémocratieetellea officielle d’Annahdhaparrapportàl’islam.Elleest, culturelle et l’on peut créditer ce sens à la position fie potentiellement aussi l’islam comme référence au signifié«islampolitique»,alorsqu’islami d’«occidentalisés», de «francophones», de «parti de d’«occidentalisés», de«francophones», de«parti électorale, lesunsvontêtre traitésde«déracinés», mique àl’autre.Dansles discours delacampagne la modernitéàuncampet l’identitéarabeetisla- acquis delafemmeetleslibertés. Celarevientànier jet moderniste de la Tunisie en se focalisant sur les qui sedisent«modernistes»etdéfendentlepro- la culturearabeetislamiquefaceàceluideslaïcs en avantl’identitéarabo-islamiqueetlesvaleursde tité». Lediscoursidentitaired’Annahdhavamettre laïcité-islam dansledébatsur«laquestiondel’iden- thi- cette remarqueaitdéjàétéfaite s’appeler «musulmans démocrates». Je ne crois pas que renonce auqualificatifd’»islamistes»etchoisissede mes correspondantssoitjuste,ilfaudraitqu’Ennahda intégristes. Logiquement,pourquelacomparaisonde crates-chrétiens sedisentchrétiens,ilsnepas d’observer qu’ilyaunegrandedifférence.Lesdémo- en Tunisie. Mapremièreréactionestderemarqueret pas yavoirdesislamistesdémocrates,etmêmelaïcs, tiens démocratesenEuropeetpourquoiilnepourrait quel droitjepouvaisadmettrequ’ilyaitdespartischré- Or leproblèmeaveccemotislamisteestque Le signifiant«islamiste»enfrançaisselimite La pairemoderniste-islamiste,enarabe:hada- , est un prolongement de la dichotomie islami, estunprolongementdeladichotomie «Modernistes»/«islamistes» 18 signi- 49

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) la France» et les autres d’«obscurantistes», de «pas- 7. La langue comme objet de pouvoir ou la langue séistes», de «conservateurs», de «gens qui veulent arabe comme un défi à la démocratie nous ramener en arrière». Les deux discours ont donné une conception de Le dernier point sur la question de la langue qui la modernité, aussi bien que de l’identité, figée et il- s’est imposé dès le début de la transition est le pro- lusoire. Or, après une révolution qui a mis au grand blème de la langue et de la démocratie. jour le bilan de la politique de développement de Avec la révolution, les Tunisiens auront vécu l’État national qui devait s’appuyer sur un projet une belle démonstration du lien entre langue offi- moderniste avec la politique de la laïcité et l’émanci- cielle dite nationale, la fusha, et le pouvoir. La veille pation des femmes en vue d’apporter le progrès aux de son départ Ben Ali a fait un discours pour la Tunisiens, on peut prévoir que cette modernité ne première et dernière fois en arabe tunisien et non fasse pas consensus pour toute la société. De même pas en fusha. «Il est déjà descendu de son piédestal, que la conception d’une identité figée dans un cadre dit Sana, une étudiante, il voulait se rapprocher de aussi vague: l’appartenance à la culture arabe et isla- nous. C’était sa dernière chance». Un autre étudiant mique dont le patrimoine est véhiculé par la langue ajoute: «Il s’est soumis au peuple. Il était fini». En arabe fusha ne peut qu’être illusoire. L’identité effet, le lendemain le peuple lui a répondu en fusha: comme la modernité sont des notions en perpétuel a-sha‘b yourid isqat a-nnidham (l’autorité a changé changement et objet constant de questionnements. de camp). Le président a parlé la langue du peuple La révolution a précisément montré les travers et le peuple a parlé la langue du pouvoir. d’une modernisation superficielle qui fait du Tuni- On aura compris que la langue arabe à laquelle sien un consommateur, inéquitable sur le plan éco- se réfèrent les discours politiques de ceux qui sont nomique et régional, et d’une politique de dévelop- au pouvoir hier comme aujourd’hui n’est pas la pement économique et de transformations sociales langue arabe maternelle, ce qui revient à l’exclusion qui n’hésite pas à bousculer les croyances au nom de du peuple de la participation politique. Pourtant, la modernité mais refuse au peuple le droit à la mo- un des effets linguistiques de la révolution a été la dernité politique. C’est la révolution qui est moder- réhabilitation de cet arabe tunisien, la derja, qui a niste dans ses mots d’ordre et son pouvoir de mobi- commencé à gagner une certaine légitimité avec la lisation inédit. La jeunesse tunisienne, en faisant de révolution et une reconnaissance officielle dans la l’acte de consommation de la technologie moderne campagne pour les élections. Les messages ont été – internet et téléphonie mobile – un outil d’action tous conçus en arabe derja et diffusés oralement et politique, a donné un nouveau sens à la modernité. par écrit partout. Les médias officiels ont de fait Elle a démontré que le peuple est conscient de ces imposé la derja dans toute la variété des accents ré- formes illusoires de modernité dont est absente la gionaux parce qu’après la révolution, ils ont voulu modernité politique et que l’individu dans les socié- donner la parole au peuple qui s’exprime en derja tés arabes est prêt à mourir pour la liberté. C’est une pas en fusha. rupture totale avec le passé et le schéma mental de C’est la sonorité de l’accent régional qu’imite la la soumission. Les soulèvements arabes remettent formule google it dans une citation d’un internaute: en question le présupposé que la modernité et la «Je suis 100% Tunisien, ma langue officielle est la démocratie ne peuvent venir que de l’Occident car derja, comme dit ma grand-mère: google it». Cette les valeurs de la liberté et de la justice existent dans citation est extraite des forums ou discussions qui toutes les cultures. La question de la modernité commentent la politique de la langue. Le débat est posée en des termes nouveaux. Elle n’est plus entre tenants d’une langue arabe nationale de la le souci d’une élite qui, sous la pression des avan- oumma et ceux qui plaident pour le tunisien, le cées de l’Occident et la crainte de son hégémonie, français ou l’anglais est ouvert et franc depuis que tente de réformer la société musulmane comme ce les Tunisien-nes ont gagné la liberté d’expression. fut le cas au 19ème siècle dans un tiraillement entre Il importe ici de souligner le rôle du théâtre, du la perte des spécificités culturelles et le désir de la cinéma et de la chanson rap qui ont dans la langue modernité occidentale. A commencer par la révo- tunisienne forgé les expressions et les métaphores lution tunisienne, toutes les révolutions arabes ont pour décrypter avec brio la situation politique du montré que les sociétés arabes n’attendent pas que pays avec beaucoup d’humour et de créativité lin- les élites décident de ce qui est bon pour elles et que guistique.19 les principes de la liberté et de la dignité de l’être C’est précisément ce problème de décalage humain sont des valeurs fondamentales pour l’indi- entre langue maternelle et langue officielle qui vidu arabe et qu’il ne convient plus de dire que ces s’est imposé «par accident» aux premiers jours des valeurs sont importées ou imposées. débats de la Constituante lorsqu’une représentante des Tunisien-nes de France s’est trouvée exclue

50 de l’Etranger» est une occasion historique pour ré- l’exige. Lareprésentation politique des«Tunisiens siens auxdébatssurlestermes delaConstitution démocratique. Laparticipation detouslesTuni- guistiques etàleurimplication dansleprocessus réfléchir auxsolutionsàtrouverobstacleslin- est laquêtedecesrévolutionsarabes.Elleinviteà précisément ne plus être «sujet» mais «citoyen» qui avoir instauréunÉtatdedroitdémocratique.C’est chevé (Mezghani2011)quiseditmodernesans révolution a pointé cette aberration de pour toutelasociétéetnonplusuneélite.La politique qu’estladémocratiecommeuneurgence mots d’ordreuniversels.Elleréclamelamodernité tion tunisienne est résolument moderniste dansses l’identité n’est plus arabe ni islamique. La révolu - vient maitredesondestin,faitenmêmetempsque velle figuredel’hommearabeetmusulmanqui- au centre de l’ordre social et politique. Cette nou- le senspolitiqued’unfaitdiversquimetl’homme société tunisienneinvestitlasphèrepolitiquepar politique. Pour la première fois de l’histoire, la la sociétéalusondésirurgentd’émancipation a bravélesinterditsdesareligionetdanslequel terre d’islamcommenceparl’acted’unhommequi ler quelesmotssontdesobjetsdepuissance? le destindesadeuxièmerépublique?Faut-ilrappe- moment oùlaTunisie seprépareàécrirecequisera pables desaisirlesignificationtouslesmots,au fusha en arabe ger à lasolution d’une traduction de l’arabe et nepasenfaireunproblème».Mais peut-on son- trouver dessolutions techniques avec la traduction on necomprendpasbienlefrançais,nousdevons arabe. Nous-mêmes et le peuple à qui on s’adresse, qué: «Cen’estpasdesafautesielleneparleen de toutesleslois».Unautre,plusréaliste,arétor de débat,elleestaudessuslaConstitution et notre languearabeestsacréeetnepeutêtreobjet parole disant:«l’Assembléen’estpasfrancophone, en Lors delapolémiquecauséeparsonintervention la diaspora,étrangersàpolitiqueetsalangue. concerne lesnombreuxTunisiens deTunisie etde blème duliendelalangueetdémocratiequi exposé publiquementpourlapremièrefoislepro- débats retransmis directement à la télévision, ont parents émigrésanalphabètes»a-t-ellerappelé.Ces l’arabe des débatsenraisondeson«incapacitéàpratiquer La premièrerévolutionpourladémocratieen derja etenfrançais,undéputéluiacoupéla et ceuxencoreplusnombreuxquisontinca- fusha quineluiapasététransmisparses derja pour ceux qui ne comprennent pas la Nabiha Jerad,Larévolutiontunisienne:desslogansuniverselspourladémocratieauxenjeuxculturales... Conclusion l’État ina- fusha - dans uneassociationcaritative! on peuttrouverunsalafietuneactivistemoderniste décennies. Cardanslanouvellesociétécivilelibre, imposé auxmédiasetchercheurspendantdes ducteur. Ilestlui-mêmelaconséquencedusilence diversité etlacomplexitédesociété,tantilestré- Or, le langage politique bipolaire ne reflète pas la consensus àtrouversurlanormeduvivreensemble. sur lemodèledesociétéquirésideauniveaud’un sont importantes,l’enjeududébatdevraporter même silesrevendicationssocialesetéconomiques la laïcité,leslibertés,religionetpolitique,car national surdesquestionsaussiimportantesque des langues,ouvrepourlapremièrefoisundébat démocratique, lepartideBenAli). résidus duRCD!»(Rassemblementconstitutionnel les barbus,retournezoùvousétiez»,«Oh de boucle d’oreilles» auxquelles répondaient: «Eh, les orphelinsdelaFrance,unhommeneportepas s’échangeaient desinsultesauxcrisde:«Vous êtes L’axe dumalcontrel’axebien.Deuxcamps devant unemiseenscèneduclashdecivilisations. côtés delarue.Celadonnel’impressiond’être en deux,séparéepardesbarbelésdeferdeux les de l’AssembléConstituanteetlesjourssuivants, sie. Lejourdel’ouverturelapremièreséance bie aétéréappropriéeparcertainesélitesenTuni- curieux etlepluschoquant,estquel’islamopho- lamiste» et«périlislamiste».Maiscequiestleplus depuis le«Printempsarabe»devenu«Automneis- assiste àunemontéedel’islamophobieenEurope nationalismes. viser les conceptions étriquées des identités et des La questiondelalangue,ouplusprécisément L’image du 11 septembre demeure présente. On sit-in ontprojetél’imaged’uneTunisie coupée 51

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Notes de 10 000 personnes à Djerba et qu’une association de culture amazigh est née. 1 Les citations en exergue sont, dans l’ordre, les mots 9 les plus célèbres des slogans de la révolution tunisienne. Cela ne veut pas dire que sous Bourguiba, qui fut le Les expressions en arabe sont à traduire par: «Dégage! premier président de la Tunisie de 1956 à 1987, la démo- Le peuple veut la liberté, la dignité et la citoyenneté». cratie régnait. On vivait sous le régime du parti unique La deuxième citation veut illustrer les enjeux culturels et du Président à vie. Ce fut aussi un régime autoritaire du débat politique en rapportant une déclaration d’une mais du côté du despotisme éclairé. députée avec l’exemple du mot français «laïcité». La sui- 10 vante est celle de R. Ghanouchi, leader du parti Anna- Jacques Chirac, lors de sa visite officielle à Tunis en hdha actuellement au pouvoir, où il définit sa conception 2003, avait déclaré: «Le premier droit humain est celui idéologique de l’identité, de la langue et du nationa- de manger» pour vanter le miracle économique de la lisme. Et les deux dernières émanent de discussions sur Tunisie, crédo de tous ceux qui défendaient le régime. Facebook sur la question des langues où l’ont voit une 11 absence de consensus sur ce que doit être la langue na- Le Monde. Mensuel, Numéro 13, Février 2011. Le tionale et officielle. mot “Dégage” a été élu mot de l’année 2011 au festival de la francophonie. 2 C’est ainsi que l’information officielle après l’avoir 12 ignoré l’avait appelé. Par comparaison, les discours de certains Tuni- siens qui se sont exprimés dans la presse francophone 3 Le Monde, 18 juin 2011, page 11. en Tunisie en 1991 quand la France a fait partie de la coalition dans la Guerre du Golfe témoigne d’une autre 4 L’usage des termes “laïque”, “moderniste”, “pro- attitude où ils ont avec passion et amertume fait état de gressiste”, “islamiste” ne réfère pas aux partis qui ont leur déception à l’égard de la France et de sa langue, qu’ le cas échéant porté ces noms mais à la terminologie en ils représentent en quelque sorte en Tunisie, au point où usage dans les discours. certains avaient même déclaré qu’ils ne pouvaient plus enseigner la langue française. On pouvait par exemple 5 Ferguson à qui ont doit la première description du entendre: «la France nous a trahis». On note 20 ans phénomène de la diglossie souligne que dans le cas de après que les représentations des Tunisiens à l’égard de la langue arabe la diglossie réfère à deux variétés: La la France ont évolué. Cette révolution est fondée sur la variété High: fusha, prestigieuse et réservée à l’ écrit et vision d’un peuple souverain de son destin dans lequel nécessitant un apprentissage scolaire et la variété Low n’interfère aucune puissance étrangère. On retiendra à dite derja au Maghreb et ‘ammiyya au Machrek qui est l’inverse que c’est la première fois que la Tunisie «inter- orale, s’apprend comme langue maternelle et sert d’outil vient» dans la politique française puisque la démission de communication quotidienne. Pour plus de détails, de la Ministre des affaires étrangères Michèle Alliot Ma- voir l’article de C. Ferguson «Diglossia», Word, 1959. rie a été provoquée par la révolution tunisienne.

13 6 Ce rappel est loin d’être exhaustif, il vise à facili- A titre d’exemple: «L’échec des modernistes», Le ter au lecteur peu familier des problèmes linguistiques Monde du 2.11.2011. au Maghreb et en Tunisie de suivre cette réflexion. Cf. 14 Trames de langues, usages et métissages linguistiques Un mot phonétiquement très proche: ‘ilmaniyya, dans l’histoire du Maghreb, ouvrage collectif dirigé par J. scientisme, est plus souvent utilisé. Dakhlia, qui fournit de nombreuses études sur différents 15 aspects de la question de la langue au Maghreb tant du http://www.franceculture.fr/emission-l-invite-des- point de vue diachronique que synchronique. matins-olivier-roy-2012-01-06. Voir aussi la deuxième citation en exergue et son commentaire dans la note 1. 7 On ne rentre pas dans la polémique des variétés 16 d’arabe, nous suivons la classification de Ferguson et On peut citer ce commentaire qui informe sur la considérons que seulement deux pôles existent dans la perception de l’islam comme un ensemble de valeurs diglossie. Et on utilise également comme lui les désigna- morales positives qui prédisposent à la bonne gouver- tions en arabe fusha et derja. nance: «ce sont de gens qui craignent Dieu, ils ne vont pas faire comme Ben Ali qui a volé le pays». «Il y a eu 8 En Tunisie le berbère ne pèse pas dans les débats trop de corruption dans notre pays, on attend d’eux une car ses usagers sont très minoritaires mais il faut signaler justice équitable, que l’on obtienne nos droits». qu’après la révolution s’est tenu le premier congrès in- 17 ternational amazigh qui a réuni fin septembre 2011 près Baudoin Dupret, politologue, dans son article inti- tulé: «L’islamisme: un label qui, à lui seul n’explique plus

52 Bras J.-P. 1974 Benveniste E. 1995 Ben AchourY. 2010 Bassouni R.(ed.) 1991 Austin J.-L. 1993 Achard P. Références créants». de lasalafiyya,lespartisansd’Annahdhasontdes«mé- d’Annahdha expliquaitquepourunecertainebranche dances. Dansl’undescercles de discussion, un partisan salafis quieux-mêmessontdivisésenplusieursten- des différencesentrel’islamd’Annahdhaet fêter lepremieranniversairedelarévolutiondiscutaient raison: le14janvier2012,lesTunisien-nes réuniespour éloignées, del’islamismeduvingt-et-unièmesiècle».Ila mistes etlaïcsmaislesdifférentestendances,parfoistrès des révolutionsarabesquinedémarquerontplusisla- question en vue de comprendre «les évolutions futures «islamiste» de«factureoccidentale»estàremettreen que les«islamistes»sontmultiplesetcevocable rien» parudansMédiapartdu5janvier2011,souligne français. phonèmes del’arabe,avecdesintrusionsmotsen et en signes phonétiques sous forme de chiffres pour les font de plus en plus en OBS6629/il-faut-parier-sur-la-tunisie.html http://tempsreel.nouvelobs.com/jean-daniel/20111213. vel observateur.Dernièreconsultationle15/1/2012. 19 18 JeanDaniel,«IlfautpariersurlaTunisie», Nou- LeséchangessurFacebooketlesmessagessmsse Maghreb, Usages etmétissageslinguistiques dansl’histoiredu Dakhlia (sousladirectionde), Tramesdelangues. «La languecausenational(e) auMaghreb»,inJ. tique générale,Tome II, Gallimard,Paris:43-66. Sémiologie de la langue, in tique auMaghreb»,inPensée,n303:93-102. «Les implicationspolitiquesduproblèmelinguis- Arabic andtheMedia,Brill,Leiden-Boston. «Points-Essais», Paris. Quand direc’estfaire,tard.fr. J.Lane,Seuil,Coll. La sociologiedulangage,PUF, Quesais-je?Paris. Maisonneuve &Larose,Paris: 545-561. Nabiha Jerad,Larévolutiontunisienne:desslogansuniverselspourladémocratieauxenjeuxculturales... derja transcrite en graphie latine Problèmes de linguis- 2004 Perkins K.J. 1998 (ed.) Ossman S. 2011 Ounaies A. 1998 2011 Mezghani A. 1987 Krichen A. 2011 Kilani M. 2004 Jerad N. 2002 2007 Fraenkel B. 2004 2011 Dakhlia J. 2011 Charfi A. 2007 Canut C.

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54 révolutionnaire d’unphotographetunisien Luttes pourlalibertéetdignité.Témoignagepost- Emir BenAyed percevions jusqu’il ya11mois.Laconnotation du que mescamaradesdela capitale etmoi-mêmela Bouazizi futlagouttequi a faitdéborderlevase! veau, et l’immolation par le feu du jeuneMohamed pour sortircrierleurcolère danslesruesànou- jeunes delacapitale.Ilsattendaientunprétexte poser desmêmeschancesdetravailquelesautres qui nedemandaientqu’àvivredignementetàdis- de suite.Maislacolèreestrestéechezcesjeunes les manifestationssiviolemmentqu’iln’yapaseu s’est soulevéemaislesforcesdel’ordreontréprimé quèrent pas : en 2008, la ville minière de Redeyef portable àvivrequelescontestationsneman- Sousse etSfax! dans lestroisgrandesvillesdupays,àsavoirTunis, font raresàcausedelacentralisationl’économie l’intérieur dupays,làoùlespossibilitésdetravail se et aiderleurnation,stagnaientdanslesvillesde n’attendaient qu’unechancepourpouvoirtravailler tre réalité.Desjeunescompétentsetqualifiés,qui grandes villesdelabandecôtière. à savoirlacapitaleetsesbanlieuesainsiqueles en guisede prospérité économique et culturelle, la façade que l’ancien régime en place montrait sans plus! la positionexactedemonpays. Europe, lesgensn’étaientpascertainsdeconnaître quand jemedéplaçaispourexposermesphotosen parler delui,avantcetévénement.Lapreuve, monde entierenretiennelaleçon. sins, quelemondearabes’embrase,etenfin entier suive,qu’ildonneensuitel’exempleàsesvoi- le vase,pourqu’unerégionsesoulève,qu’unpays s’est contentédevendredeslégumesàlasauvette. d’homme qui,pournepassuivrelemauvaischemin, décembre 2010parcequ’onatouchéàsadignité Mohamed Bouazizi,s’estimmoléparlefeu17 Tout a commencé il y a 11 mois jour pour jour. Là j’essayeraidevousexpliquer lasituationtelle Cette situationaduréetétaittellementinsup- Mais, derrièrecerideau,ilyavaitunetouteau- Ceux qui le connaissaient n’en avaient vu que «Il yfaitbeauàcequ’onsait!»,onmedisait, La Tunisie est un petit pays qui faisait rarement Il afallud’unegoutte d’eau pourfairedéborder c’est unetouteautrehistoire. ante desvoixaupartiislamiste Nahdha...Maislà, du payssedéroulèrent,donnant unemajoritéécras- mières vraiesélectionsdémocratiques del’histoire dant toujoursqu’onlesréalise. reprises. Onleurafaitdespromessesetlàilsatten- ont réussiàfairechangerlegouvernementdeux restituer leurdignitéd’hommes.Parunion,ils leur voixetqu’onprennedesmesuresafinde nement durantplusieursjoursafinqu’onentende tives. Ilsavaientoccupélagrandeplacedugouver fierté surleursfrontslesnomsdevillesrespec- la faimavaientendurcis,etquitatouéavec était représentéeparsesjeunesquelechômageet a faitlereste. que l’humain.Etlepatriotismeenfouidanslesgens paru subitementlaissantplaceàl’humainetrien sait d’attiserlefeudecettehaine. entre lesgrandesvilles(Tunis, Sousse,Sfax)neces- croyaient meilleurs que ceux dusud et la rivalité régionalisme chezlesTunisiens, ceuxdunordse L’ancien systèmeafaitensorted’ancrer lesensdu bien lapolitiquede«diviserpourmieuxrégner». croire quelasituationn’étaitpassialarmanteça! geait danslesinfoschaquesoirontfiniparnousfaire tiques trafiquéesaveclesquellesonnoussubmer il yavaitmoinsdechancestravailmaislesstatis- des famillesBenAlietTrabelsi. ne touchionsniàlapolitiqueinterneauxaffaires vions fairecequinousplaisaitdumomentoù une liberté « contrôlée », c’est à dire que nous pou- proches dupouvoir. Lesystèmenousgarantissait infractions aux règlesrelativesgrandesfamilles mais ilyavaittoujoursdesaffairesinterneset pés enAfriquedunordetdanslemondearabe; fut depuistoujoursl’undespayslesplusémanci- dire quenousn’étionspaslibresavant,laTunisie lon levécuetlazonegéographique.Jenepeuxpas mot «liberté»estuniverselle,ellenechangepasse- Ces élections nousontdémontréqu’il yades Dix moisaprèsledépart deBenAli,lespre- À laKasbah,lorsdesdeuxsit-in,chaqueville En décembre-janvierderniers,toutceciadis- Ce quiafaitcreuserdavantagelefossé,c’est Nous savionsqu’àl’intérieuretausuddupays, 1 55 - -

Documentare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) clivages dans la société, comme le furent avant les croire que ce pays ne nous appartient pas, nous trois ordres Clergé-Noblesse-Tiers-état! Et, en bien jeunes qui sommes sortis le 14 janvier sur l’artère y réfléchissant, cette répartition n’est pas si dif- principale de Tunis, comme on a essayé de nous le férente de la nôtre aujourd’hui: Un parti qui joue faire croire. Il appartient à TOUS et la majorité a au « clergé », une « noblesse » incarnée par Tunis, ses dernières racines plantées dans la seule chose ses jeunes et ses banlieues, et un « tiers-état » qui qui peut lui donner espoir: sa foi religieuse et les représente la majorité écrasante qu’on ne consulte promesses de certains mystificateurs! presque jamais et sur lequel nous ne disposons Ils sont la Tunisie. Nous, nous ne sommes que la d’aucune vraie information! vitrine qu’on montre aux étrangers! C’est cela la dif- À Tunis, nous sommes dans une bulle de jeunes férence. Nous, jeunes, nous sommes la robe de soirée qui avons des ambitions et qui sommes nourris de qu’on porte une fois par mois. Eux, ils sont l’habit de la culture occidentale. Mais on est totalement dé- tous les jours, duquel on ne peut se séparer! connecté du reste du pays qui sombre dans un cer- Et en soirée, on arrive toujours à oublier notre tain obscurantisme intellectuel! quotidien... avant qu’il ne nous rattrape le lendemain! Personne ne s’en est rendu compte avant et cela Aujourd’hui si on faisait renaître Mohamed Bouazizi n’a jamais été aussi flagrant qu’aujourd’hui! Il faut de ses cendres, il s’immolerait à nouveau par le feu.

Note

1 Ce texte, accompagné d’une projection de photos, a été lu par l’auteur lors de « La nuit de la liberté » tenue au Musée de la Civilisation à Québec le 17 novembre 2011. La table ronde, organisée par la Faculté des Let- tres de l’Université Laval, était consacrée aux «Luttes pour la liberté et la dignité: images et témoignages du printemps arabe». Les rédacteurs de la revue remercient le professeur Habib Saïdi, animateur de la table ronde, d’avoir donné son accord pour la publication du texte.

56 chaînes le17décembre Les portessontrestéesferméesdurantplusde deux décenniesmaislesjeunesontsucasserleurs Emir BenAyed, Luttespourlalibertéetdignité.Témoignagepost-révolutionnaire...

57 Emir Ben Ayed ©

Documentare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) Emir Ben Ayed © Emir Ben Ayed Le feu de la “rébellion” se propage jusqu’à Tunis, là où la bataille fut décisive et qu’en moins d’une semaine, le peuple a crié “dégage!” au visage de ZABA pour la dernière fois! Emir Ben Ayed © Emir Ben Ayed

La bouche du canon est restée silencieuse - L’armée a refusé de tirer sur les manifestants et s’est chargée de protéger le peuple contre toute menace

58 Le peupleavertitlapolice quelasituations’estrenverséeetqu’iln’yaura plusdemaltraitance Emir BenAyed, Luttespourlalibertéetdignité.Témoignagepost-révolutionnaire... La policeveutseracheterunevirginité

Emir Ben Ayed © Emir Ben Ayed © 59

Documentare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) Emir Ben Ayed © Emir Ben Ayed

Des sit-in furent organisés à la mémoire des martyrs qui se sont sacrifiés pour leur prochain

60 cupé unpeulesjeunesqui réclamaientleretouraucalme La situationnes’estpas vite stabilisée.Lesgensmanifestaientpourtout et pourrien,cequiapréoc- Emir BenAyed, Luttespourlalibertéetdignité.Témoignagepost-révolutionnaire...

Emir Ben Ayed © 61

Documentare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) Emir Ben Ayed © Emir Ben Ayed

Les jeunes chômeurs du sud du pays ont occupé la Kasbah de Tunis pour revendiquer un changement rapide du gouvernement Emir Ben Ayed © Emir Ben Ayed Motus et Bouche Cousue - Une des figures phares des manifestations de la Kasbah. Il a perdu ses deux frères dans les premières manifestations au sud et s’est cousu la bouche entamant une grève de la faim et de la parole jusqu’à ce que justice soit faite

62 le départdeZABA Le 14février-JourdelaSaint Valentinproclamécommejourdela“Sainte-Révolution”, unmoisaprès Emir BenAyed, Luttespourlalibertéetdignité.Témoignagepost-révolutionnaire... La situationpréoccupevieuxetjeunes

Emir Ben Ayed © Emir Ben Ayed © 63

Documentare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) Emir Ben Ayed © Emir Ben Ayed Une mère pleurant son fils dans les rues de la capitale Emir Ben Ayed © Emir Ben Ayed Le second sit-in de la Kasbah et de nouvelles revendications

64 pour changerànouveaulegouvernement Larmes dejoie-Lesecondsit-inlaKasbahfut une réussite.Lesmanifestantsavaientassezdepoids Emir BenAyed, Luttespourlalibertéetdignité.Témoignagepost-révolutionnaire...

65 Emir Ben Ayed ©

Documentare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) Emir Ben Ayed © Emir Ben Ayed

Plus d’une centaine de nouveaux partis politiques voient le jour et les jeunes essayent de s’instruire davantage politiquement afin de ne rien laisser au hasard

66 Emir BenAyed, Luttespourlalibertéetdignité.Témoignagepost-révolutionnaire... Liberté!

Emir Ben Ayed © 67

Documentare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) Emir Ben Ayed © Emir Ben Ayed

Les femmes ont des droits et comptent les garder

68 Début descampagnespolitiques etmanifestationspourlalaïcité Emir BenAyed, Luttespourlalibertéetdignité.Témoignagepost-révolutionnaire...

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Documentare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) Emir Ben Ayed © Emir Ben Ayed

Le 23 octobre - La Tunisie a voté

70 Quelques joursaprès,leparti islamiqueNahdhaestproclamémajoritairedans lesvotesavec41%desvoix Emir BenAyed, Luttespourlalibertéetdignité.Témoignagepost-révolutionnaire...

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Le 11-11-11 - Occupy Tunis - Tunis a fait bonne figure et a rappelé au monde que c’est grâce à elle que l’étincelle est partie ailleurs

72 Mondher Kilani dans unemorale datantduXIX la sociétéeuropéennede l’époque encorecorsetée fus desconventions,furent-elles cettefoiscellesde la révoltedesjeunesvame confirmerdansmonre- chambardement desvaleurs auquelvadonnerlieu mai 68 auxquels j’allais participer à Paris. Le grand mois àpeineavantl’éclatementdesévénementsde ment vivre à l’étranger, et cela seulement quelques le pays? Est-ce pourcetteraisonquetuasdécidédequitter au pouvoirrépressifdel’époque. telle actionclandestinepouvait susciter parrapport parfois unetotaleinconsciencedesdangersqu’une n’avais le choix que de militer politiquement, avec de l’extérieur. Tant quej’étaisencoreenTunisie, je à masociété,vouloirensortirpourlaregarder disposait àadopterunregarddécentréparrapport très petite-bourgeoise.Unetelleattitudemepré- dehors modernistes,finalementtrèsconservatrice, tion que j’avais d’une Tunisie qui était, sous des creuser l’écartentremesaspirationsetlapercep- engagement intellectueletpolitiquen’afaitque et oùlapressionsocialeétaittrèsprésente.Mon nautaires, notammentfamiliales,étaientvivaces, particulier dansunesociétéoùlesvaleurscommu- totale autonomiedel’individu,cequiétaitunpeu que l’émancipationpassaitparl’affirmationd’une reçues etlestabous.J’avaisl’intimeconviction révolutionnaire quicherchaitàbousculerlesidées d’où monengagementprécocedansunepensée d’emblée au clair dans ma façon de voir les choses, bien religieusesquepolitiquesoumorales.J’étais été enruptureaveclesvaleursdeconvenance,aussi d’extériorité avecmapropreréalité.J’aitoujours avoir vécuunecertainerelationd’étrangeté,voire sie. Aussiloinquejem’ensouvienneilmesemble sien d’origineetd’anthropologuedeformation faire entenantcomptedetadoublequalitéTuni- expérience delarévolutiontunisienneett’inviteàle J’aimerais t’engagerdansuneréflexionsurlarécente Réflexions recueillisparGabriellaD’Agostino Une expériencedelarévolutiontunisienne. Oui, c’estainsiquejemesuisretrouvéfinale- J’ai, eneffet,unrapportcomplexeàlaTuni- e siècle.C’est cette commensurables aveclesréalités vécues. des citoyenstunisiensquin’ont pudisposerd’outils les intellectuels et les universitaires mais l’ensemble ter. Une telle discordance n’a pas seulement touché le réelet les manièresdeleparler et delereprésen- lyse classiques.Ceciaencoreaggravélehiatusentre tunisienne nepouvaitêtresoumiseauxoutilsd’ana- telle confusion.Onavaitl’impressionquelasociété sociologique oupolitiquesusceptibledesaisirune nait difficiled’offriroud’utiliserlamoindreanalyse broyer lesindividus.Dansuntelcontexte,ildeve- quel courage,ausystèmequiavaitpourvocationde fort payépartousceuxquisesontopposés,etavec pour survivre.Acôtéilyavaitleprixextrêmement sont trouvésengagéslesunsetautres,souvent ler despetitesetgrandeslâchetésdanslesquellesse que derumeursetfaussesespérancessanspar gâché lepaysetlesgens.Lavienebruissaitplus poir dereconstruireleréel.Celaacomplètement Tunisien ordinairedéconstruirel’absurdedansl’es- dans lepaysàunesituationtellequ’ilfallaitau la malhonnêtetéetrapacité.Onenétaitarrivés l’époque deBourguibaavecenprimel’inculture, ne faisantqu’aggravertouslestraversconstatésà arrivé aupouvoiraprèsuncoupd’étaten1987, prince. LasituationdelaTunisie sousBenAli, de modernitéimposéesparlehaut,faitdu dictature et la société s’engager dans des formes mesure quelerégimepolitiques’enfonçaitdansla plus enempreintdedétachementaufuretà Tunisie allaitêtrenonseulementcritique,maisde influencé tonregardsurlaTunisie? Comment cechoixintellectueletexistentiela-t-il souhaitais émancipéepourtous. et unprojetcollectifmenantversunesociétéqueje qui pouvaitconcilierunequêteindividuelledesens une disciplinedel’espritetexpériencelavie tation anthropologique.J’entendaiscelle-cicomme cation sur tousles plans et a décidé de mon orien- effervescence culturellequiaparachevémonédu- Dès lors,leregardquej’allaisportersurla 73 -

Raccontare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2)

Pendant ces années, as-tu jamais eu l’impression que l’était encore moins du côté de ceux dont le métier quelque chose de souterrain travaillait la société tuni- ou la vocation est d’analyser et de prédire, voire sienne jusqu’à remettre radicalement en question le d’aider à faire surgir les événements. Même dans régime politique et faire fuir le dictateur Ben Ali? les colloques scientifiques que j’ai pu fréquenter sur place, l’espoir d’une ouverture si petite qu’elle soit Non, jamais. Bien au contraire, l’impression du régime n’y était pas. Et pour cause! Les analyses que j’avais, et en cela je ne différais ni des autres pouvaient être fouillées sur certaines questions pré- Tunisiens ni des autres observateurs étrangers, était cises de l’histoire, du droit, de l’économie, de la celle d’un blocage total de la société tunisienne, religion, voire même de la politique, mais rien n’y malgré les nombreux soubresauts qu’a connu le faisait, le réel semblait s’être absenté ailleurs, là où pays sous forme de révoltes, de protestations et de l’on ne savait plus où aller le chercher ni comment grèves suivies de répressions sanglantes (la dernière l’appréhender. étant celle du bassin minier de Gafsa qui fit plus de deux cents morts en 2008). On en était venu à pen- Comment expliquer un tel écart entre la perception ser à l’existence d’une certaine fatalité tunisienne de la réalité et la révolte? J’entends par là qu’il est face à la dictature, la corruption, l’incompétence, difficile de croire qu’une révolution d’une telle portée la violence symbolique et la répression. Une fata- puisse prendre forme dans l’«espace d’une matinée» lité qui touchait plus généralement tous les pays arabes empêtrés, malgré leurs nombreuses diffé- Il n’est pas aisé d’expliquer ce hiatus, du moins rences, dans les mêmes contradictions et les mêmes en ce qui me concerne et pour le moment. Mais formes d’autoritarisme. Les rêves avaient quitté pour ce qu’il en est du domaine académique, qui depuis longtemps les rivages de la Tunisie, rempla- est finalement le mien, on peut affirmer sans trop cés par les faux-semblants dans tous les domaines. se tromper, qu’à quelques exceptions près, sa pro- Les gens (même ceux qui étaient les délaissés du duction était rarement en prise directe avec le réel système et n’en profitaient à aucun titre) en étaient vécu des gens et surtout avec les mécanismes de venus à croire que le pays était développé, voire pouvoir et d’oppression que nous subissions tous et prospère, que la population était en grande partie dont on ne saisissait que la force d’imposition mais alphabétisée, que les femmes bénéficiaient de l’éga- en aucun la logique de fonctionnement. S’il pou- lité dans tous les domaines, que tous les Tunisiens vait régner une relative liberté dans les enceintes étaient modernes, voire modernistes, qu’ils avaient des colloques, celle-ci était néanmoins étroitement une identité claire et affirmée, que les réflexes ré- surveillée, aussi bien par l’autocensure que prati- gionalistes étaient oubliés, que le tourisme était la quaient les organisateurs et les intervenants vis-à- panacée, que le pays était ouvert sur le monde, etc. vis de leurs propres discours que par la présence dans le public de policiers en civil et de mouchards, En somme, tu partageais le point de vue qui prévalait une ambiance quelque peu délétère qui poussait dans «notre partie du monde»… à la retenue dans la critique et le dévoilement et renforçait la méfiance des uns vis-à-vis des autres. Oui, en somme, c’était bien là aussi, la vision L’impression générale était que la société se déro- qu’avaient les étrangers, notamment les Européens, bait à quiconque voulait l’analyser. Non seulement de la Tunisie. Sauf que les Tunisiens y croyaient celle-ci nous échappait, mais chacun semblait lui- sans y croire véritablement, enfermés qu’ils étaient même non seulement déconnecté de l’ensemble dans un pays du mensonge institutionnalisé et sociétal dans lequel il se mouvait, mais également des mascarades. Une chose était toutefois sûre. A dépossédé d’une part de soi, au point qu’aucun l’inverse de la plupart des Européens et de leurs projet collectif, qu’aucun projet d’avenir ne pou- dirigeants, les Tunisiens ne pouvaient croire à la vait être conçu sinon même envisagé. La pensée et propagande selon laquelle c’était le pays de la li- l’action collectives étaient en quelque sorte paraly- berté et des droits de l’homme. Le discours à ce sées. Chacun essayait de se sauver comme il pou- niveau était trop faux pour qu’il puisse être gobé, vait, en cultivant son jardin privé et en produisant bien que certains aient pu croire à une évolution de son côté, ou quelquefois dans le cadre d’équipes positive du régime et guettaient impatiemment la restreintes et plus ou moins exclusives les unes des moindre velléité d’ouverture de sa part. Quelques autres. Une telle situation avait toutes les chances mois avant la fuite du dictateur, le pays s’était rem- de durer encore très longtemps. pli d’informations de plus en plus insistantes sur la corruption devenue sans limites de la famille régnante, mais aucun signe annonciateur de révolte et encore moins de révolution n’était perceptible. Il

74 principale desondestin.Ce n’étaitpaslamassein- La multitudes’estainsireconnue commel’actrice dissiper, tin d’y répondre, peuple un jour veut vivre, qui manifestaientdanstoutlepays:«Lorsque national, etreprisinlassablementparlesfoules Aboulkacem Ecchebbi,intégrésdansl’hymne qu’expriment defaçonlimpidelesversdupoète cité d’action.C’estcettepuissancedelamultitude de «dégager»,ellesontducouprécupéréleurcapa- s’adresser directementaudictateurpourlesommer cé à crier «le peuple veut la chute du régime» et à ment enTunisie. Lejour où lesfoules ont commen- fois l’inattendu et l’inédit. Cela n’a pas été autre- posent versunbutcommunquireprésentechaque mais c’estlaconvergencedesélémentsquicom- La multitudeesttoujoursprésentedanslasociété, avons proprement assisté àlamisenudutyran. aucune logiquerévolutionnairepréalable,nous aucune planification politique et encore moins dans grâce àdesévénementsquin’étaientinscritsdans A tesyeux,unesortede«rachat»… propre. ne tiresapuissancequedelacaptationsienne femmes et d’hommes, a compris que le dictateur de chômeurs,maisaussijeunes,vieux, syndicalistes, d’universitaires,decommerçantset d’intellectuels, defonctionnairesd’artistes, d’ouvriers, delycéens,d’étudiants,d’employés, juges, de syndicalistes, de paysans, d’enseignants, La multitudeconstituéedésormaisd’avocats,de du tyranquis’enestaccaparéepourlasoumettre. de sapuissanceetavoulularécupérerdesmains nouvelle multitudequiasoudaincomprislaportée mouvement de protestation pour constituer cette tégories de la population sont venues s’agréger au qui s’accumulaientsouslarépression,lesautresca- midable changement. Au fur et à mesure des morts meurs, lesdéclassés)quisontàl’originedecefor ce sontlesgueuxmodernes(lesjeunes,chô- d’un systèmearrivéàsonterme?Quoiqu’ilensoit, quelques courtisansprochesoudeladéliquescence était-elle le produitdesalâcheté,latrahison fonctionnement dupayssurtouslesplans.Safuite cité qui a régné jusqu’alors sur les mécanismes de hensible auxyeuxdesTunisiens, àl’imagedel’opa- inattendu etsiinédit? à trouver,aposteriori,destracesdecetévénementsi à l’histoirerécentedelaTunisiecherchantpeut-être Suite àlachutedurégime,as-tuessayéderepenser Non. Jediraplutôtune«libération».Eneffet, La chuterapidedeBenAlifutsipeucompré- forceestpourleschaînes desebriser». Mondher Kilani,Uneexpériencedelarévolutiontunisienne.RéflexionsrecueillisparGabriellaD’Agostino force est pour les ténèbres de se force est pour le des- - du paysetaufoisonnement d’actionsquis’ydérou- j’avais unaccèsquasiimmédiat àtoutel’actualité ordinateur portableavec moi. Grâceàl’Internet société tunisienne.Heureusement quej’avaismon bouleversement qu’étaiten traindeconnaîtrela mon espritnepouvaitsedétacherduformidable la villedeMalacca,dansleDétroitdumêmenom, temps. Unefoisinstallée pour deux semainesdans un travaildeterrainenMalaisieprévudepuislong- la révolution,jedevaiseffectueravecunecollègue ter mesparents.Jemerappellequ’aulendemainde conférence, departiciperàuncolloqueouvisi- pour quelquesjours,letempsdeprésenterune vant, jen’yallaisqu’àcontrecœuretseulement envie de retourner dans le pays, alors qu’aupara - en Tunisie? ment? Quandes-turetournépourlapremièrefois Quand as-tucommencéàsuivredeprèsl’événe- l’avenir dupays. sentiment naissantdemenacepourlastabilitéet les multiplesrevendicationsallaientsusciteretdu les déplorer face à l’impression de cacophonie que ger lavieetaméliorerl’existencedetous,soitpour fallait désormaistenircompte,sil’onvoulaitchan- on yvoyaitainsiunejusteimagedupaysdontil férence et l’hétérogène, soit pour s’en féliciter car garder sous sa coupe. On découvrait enfin ladif- ne cessaitd’encenserpourmieuxl’anesthésieretle et monolithique,quelapropagandededictature rompu aveclareprésentationdecepeupleunitaire découvert leurssingularitésrespectives,qu’ilsont de l’indignitéquis’ensuit,quetouscesgroupesont tion. C’estdanslerefuscollectifdeladictatureet plus frappélesespritsautoutdébutdelarévolu- la sociétéversunbutcommunqui,jecrois,ale C’est la conjonction de tous les groupes composant négociation d’unnouveausensdubiencommun. commun, lachutedurégimehonnideBenAliet différencié, elleagissaitàpartirdecequiluiétait cord. Entantquesujetmultipleetintérieurement religion ladirige;elleagissaitselonsonpropreac- passive, attendantqu’unchef,uneidéologieou chique, niincohérente;ellen’étaitpasnonplus descendue danslarueenTunisie n’étaitnianar nous pouvons soutenir que la multitude qui est philosophique actuellearemisaugoûtdujour, emprunté auphilosopheSpinozaetquelacritique seurs avisésdela«multitude»,conceptqu’ilsont vers lemêmebut. rités conscientesdeleursdifférencesmaistendues la populacefurieuse,maisunensembledesingula- forme, cen’étaitpaslarueanonyme, Après lachutedeBenAli,j’aitoutsuiteeu En nous inspirant de Hardt et de Negri, pen- 75 -

Raccontare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) laient. A travers blogs et journaux électroniques, d’usine, le maître d’école, le député, le municipal, j’avais toute latitude de me transporter instantané- etc.), le simple citoyen tunisien avait l’impression ment de mon terrain lointain vers la nouvelle Tuni- d’être toujours en faute. Sa citoyenneté ne s’incar- sie que j’avais hâte de découvrir. Sur place à Malac- nait pas en lui de façon positive, elle l’était mal- ca, les gens me rappelaient aussi sans cesse le pays, gré sa volonté. Son identité était toujours prise de attentifs qu’ils étaient à ce qui s’y passait. Il y avait trouble face à l’autorité qui donnait l’impression ceux qui me félicitaient, ceux qui s’inquiétaient de d’en savoir plus sur lui. De quoi le Tunisien était-il savoir si la révolution allait réussir ou sur quoi elle finalement le nom? Telle était la question que je me allait déboucher, ceux qui se demandaient où en posais. Telle était aussi, je le découvrais à grande était également la situation en Egypte qui commen- échelle, la question que se posaient finalement tous çait à voir la place Tahrir du Caire se remplir de les Tunisiens. Au lendemain du départ du dictateur, manifestants qui protestaient contre le régime de nous nous découvrions tous engagés dans la même Moubarak. quête: comment pouvions-nous habiter à nouveau Cette curiosité soudaine pour la Tunisie, pays nos consciences, nos pensées, les partager et en jusqu’ici trop lointain, trop différent – certains ne sa- débattre? Allions-nous être capables de reprendre vaient même pas où le situer, en Afrique ou en Asie? les choses en main, serions-nous assez libres et au- Comme pays musulman, comme pays arabe? – ne tonomes pour décider désormais de nos vies? Par faisait que renforcer mon enthousiasme et me faire quelle priorité commencer? Comment assurer un réaliser l’extraordinaire écho qu’était en train d’avoir nouvel être-ensemble, réunir dans un projet com- la révolution tunisienne dans le monde et jusqu’en mun les différentes singularités qui composent la Asie du Sud-Est. Quel plaisir de découvrir à la pre- multitude? Comment concevoir le prochain gou- mière page des journaux locaux les gros titres consa- vernement de la société, réaliser la justice sociale, crés à la Tunisie et les photos des manifestations qui l’égalité de développement entre les différentes l’accompagnaient. C’est donc à peine ma valise de régions du pays? Et, par dessus tout, comment Malaisie défaite que je prenais à nouveau l’avion concrétiser la dignité au nom de laquelle tous se de Genève pour atterrir à Tunis, accompagné d’un sont révoltés? sentiment de jubilation que je n’avais jamais connu jusqu’ici, en rentrant dans le pays. J’insiste: à quel titre t’es-tu inclus dans le «Nous»?

Pourquoi? Je veux dire: s’agit-il de la reconnaissance, C’est tout simplement au titre d’un citoyen quelque peu tardive, d’une certaine appartenance, potentiel d’un pays, nommé la Tunisie, qui allait de certaines racines? Discours quelque peu périlleux pouvoir enfin, et pour la première fois, réaliser pour un anthropologue! concrètement cette appartenance. Je voulais me réapproprier une citoyenneté que je n’ai pu plei- Ce qui me guidait, c’était le sentiment, qui me nement vivre, jusqu’ici, qu’ailleurs, dans un autre semblait finalement partagé par tous les Tunisiens, pays, la Suisse. Je voulais goûter en Tunisie ce que de pouvoir enfin se redécouvrir citoyen de ce pays, je goûte depuis plusieurs décennies dans ce pays de renouer le fil avec une histoire qui a été suspen- d’Europe où la démocratie directe n’est pas un vain due depuis longtemps, de retrouver le goût d’un mot et où je n’ai cessé un instant d’exercer mes réel qui nous a échappé jusqu’ici. C’est ce senti- droits de citoyen. C’est pourquoi, mes premiers pas ment extraordinaire qui m’a empoigné dès les pre- à Tunis après la révolution furent un véritable en- miers jours de la révolution. Je me suis senti libéré chantement. Je pouvais enfin me promener avec sé- d’un énorme poids qui m’écrasait et m’empêchait rénité. Quel pas légers désormais! Plus aucune ap- de me sentir libre. Je n’avais jamais eu le sentiment préhension du policier en uniforme ou en civil, plus d’habiter pleinement la citoyenneté tunisienne. aucune tension entre les passants qui se croisent dé- Celle-ci était entre les mains du hakem (de celui qui sormais le sourire aux lèvres ou du moins en toute gouverne, ou plus exactement de celui qui com- confiance. J’allais d’une rue à l’autre, d’un trottoir mande, cela rend mieux la dimension répressive de à l’autre avec le sentiment de ne rencontrer aucune la fonction telle que la perçoit le citoyen ordinaire) forme d’hostilité ou d’agressivité auxquelles on et toute incartade à la règle, réelle ou imaginaire, était plutôt habitué dans la ville. Les soldats en risquait de donner lieu à une rebuffade, à une re- faction dans les carrefours étaient avenants, on montrance, voire à une humiliation de la part de bavardait et on se faisait photographier avec eux. la moindre personne qui possédait la moindre par- La devanture de la librairie de la grande artère de celle de pouvoir. Tunis, Al Kitab («Le livre»), était prise d’assaut par Face au représentant de l’ordre (le policier, la foule qui y découvrait, ébahie, tous les titres des l’huissier de l’administration, le chef de bureau ou livres qui avaient été censurés jusqu’ici. Dehors, les

76 fallait être particulièrement inventif si l’on voulait fallait êtreparticulièrement inventifsil’onvoulait suite compris que la tâche ne serait pas facile et qu’il pour habiterpleinementle présent.J’aiainsitoutde pas commentrenouerlefil, nimêmequelfiltirer qu’une visionmonolithique etnégative,onnesavait ans dedictatureetdontonnepartageaitfinalement habiter lepassé,largementescamotéparcinquante enjamber cettelongueparenthèse.Fautedepouvoir s’est installéeenTunisie. Onnesavaitpascomment celle del’èreBourguiba,époqueoùladictature demeurée suspendueàunetemporalitélointaine, au moinsdanscesmilieux,semblait,elle,comme convenait, maislareprésentationqu’ons’enfaisait, pendant lesdernièresdécennies,toutlemondeen moins auniveaudesinstancesdirigeantes. très nombreux dans ces mouvements, et encore fer delancelarévolution,n’étaientpasnonplus de fermetéqueleshommes.Lesjeunes,pourtant manifestaient autantdepertinence,luciditéet qui prenaientplaceicioulàetdanslesquelleselles au niveaudelapriseparoleetdesdiscussions tôt trèsengagéescommemilitantesetactives mouvements, alorsmêmequecelles-ciétaientplu- représentation desfemmesauseincadresdeces problème étaitdoubléd’unautre,celuidelafaible exception touslespartisettoutestendances.Ce du personnelpolitiquepaysquitouchait sans plus aux yeux, c’était le caractère gérontocratique toute la classe politique tunisienne. Ce qui sautait le présent permanent.Ilfallaitextrapolerceconstatà conservé les acteurs et les idées dans une sorte de comme siletempsdeladictatureavaittoutgeléet de militantsquinesemblepass’êtrerenouvelée, geait étaitl’extrêmelongévitédecettegénération le gironduparti,etl’impressionquis’endéga- Ali. Lefaitestquelaplupartétaitderetourdans mais particulièrement surveillé par la police de Ben dernière versionoùilabénéficiéd’unstatutlégal, parti etsesdifférentsavatars,notammentdanssa et pourdesraisonsdiverses,leurdistanceavecle les autresavaientpris,àunmomentouautre, du pays.J’aiviteappris,cependant,quelesuneset années soixante,aulendemaindel’indépendance Elles avaient commencé à militer dès le début des plupart d’entreellesétaientplusâgéesquemoi. longtemps reconvertiàunepolitiquecentriste.La veau»), héritierduparticommuniste,maisdepuis furent desmilitantsdupartiettajdid(«LeRenou- Quels ontététesinterlocuteurs? face àlalibertéd’expression liberté detonrécemmentconquiseetlajubilation graffitis quifleurissaientsurlesmurstraduisaientla La société tunisienne avait beaucoup changé La sociététunisienneavaitbeaucoupchangé Les premièrespersonnesquej’airencontrées Mondher Kilani,Uneexpériencedelarévolutiontunisienne.RéflexionsrecueillisparGabriellaD’Agostino visite quej’aieffectuée,lors demondeuxièmesé- nant dansmanouvellerencontre aveclepaysfutla avait changélà-basaussi? siennes. Yes-turetournépourvoirsiquelquechose sur lamémoiregénéalogiquedanslesoasistuni- Dans les années1980,tu as effectué une recherche blis enTunisie, lafamille,etc. collègues, lesvisiteursétrangers,étrangerséta- fonctionnaires, lesouvriers,amis,voisins, teurs, lescireursdechaussures,gargotiers, les marchandsambulants,hôteliersetrestaura- échoppes, lesplages,etc.etaveccommerçants, des taxis,lescafésetrestaurants,magasins les placespubliques,arrêtsdebus,l’intérieur les lieuxplusimprobables:surtrottoirs, qui prenaientplaceunpeupartout,ycomprisdans vités s’accompagnaientdediscussionsetdébats révolution, meetingspolitiques,etc.Detellesacti- photographiques, débats, colloques, films sur la d’été surdifférentsthèmes,festivals,expositions la tortureetderépression,séminairesécoles la poursuitedesresponsablesdecorruption, des blessésdelarévolution,pourdénonciationet structures pour la défense des droits des martyrs et de lasociétécivilepoursuivantdifférentsobjectifs, moment différentes problématiques, associations la révolution prenant en charge selon le lieu et le lendemain delarévolution:comitésdéfense d’espaces jusqu’iciinédits,inventésau nouvelle éducationpolitiqueallaitsefaireausein certain niveauscolaire. d’une formationuniversitaireoudumoinsd’un des jeuneschômeursdontbeaucoupbénéficiaient mais desdéclassésdusystème,plusprécisément ou autrescatégories«respectables»delasociété, adultes, nidesintellectuels,syndicalistes ni des classes nanties, moyennes ou petites, ni des la révoltedesjeuneselle-même,quin’étaitpartie que leschosespouvaientvenir, àl’instigationde naire puisse surgir de leur sein. C’était du dehors été tropnombreuxpourqu’uneactionrévolution- elles, lescompromissionsetpasse-droitsyont sité, étaientencrise.Onmanquaitdeconfiance les institutionstraditionnelles,ycomprisl’univer moins deprojetsrévolutionnaires.Enfait,toutes particulièrement frémi d’idéespolitiques,encore tion cetespacen’a,eneffet,pasbougé.Iln’a et dechercheur. Avant, pendantetaprèslarévolu- même lemieuxdeparmonmétierprofesseur de l’université,l’universquejeconnaissaisquand retrouver unequelconquecapacitéd’agir. En effet,letroisièmeélément quifutdétermi- Comme pourtouslesautresTunisiens, ma La solutionnepouvaitpasprovenirducôté 77 -

Raccontare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) jour en Tunisie, à El Ksar de Gafsa, où j’avais pour- dividuel et le destin collectif va être agissante à nou- suivi dans les années 1980 une recherche ethnogra- veau après la chute de la dictature. La révolution phique sur la mémoire généalogique des oasiens. qui touche actuellement le pays est un formidable Sur place, j’ai retrouvé mes interlocuteurs, amis et moment de recomposition sociale et collective, de parents, avec qui j’ai pu renouer le fil après vingt ans refondation du lien social, elle est aussi l’occasion d’absence. La situation ne semblait pas avoir beau- d’une redéfinition de soi. Tous les Tunisiens, y com- coup changé par rapport au sentiment de délais- pris moi-même, sommes à l’intersection de l’his- sement de la région et à son sous-développement, toire globale – celle où sont en train d’être décidés même si certaines réalisations économiques et so- le présent et le futur de la société tunisienne – et de ciales, très insuffisantes du reste, ont quand même l’histoire locale – celle au niveau de laquelle l’évé- pu être réalisées pendant ces dernières décennies. nement est vécu par les différents groupes, classes, Comme pour ce qui se passait dans le reste du pays, communautés et individus qui la composent. Ces j’ai pu y observer l’implication politique des jeunes deux mouvements sont intimement liés. On fait notamment à travers les comités de défense de la tous face à la question de savoir comment être révolution, leur enthousiasme par rapport aux pers- à nouveau Tunisien? En ce qui me concerne, il pectives qui s’ouvraient, leur volonté d’œuvrer afin m’est clairement apparu que je devais reprendre que le changement devienne irréversible, mais éga- l’ouvrage là où je l’avais laissé, dans le cadre de la lement les dissensions qui affleuraient déjà entre les monographie de terrain que j’avais consacrée en différentes composantes du tissu social: les mises son temps à l’oasis d’El Ksar. La révolution est ainsi à nu des complicités de beaucoup avec l’ancien devenue mon nouveau terrain de recherche, le lieu régime, de la corruption et des passe-droits persis- où je pouvais concilier l’engagement scientifique tants au sein de l’administration, la dénonciation et l’engagement citoyen, la distance critique par de l’opportunisme des anciens membres et cadres rapport aux événements et la participation active à rcédistes (Rassemblement Constitutionnel Démo- l’histoire en train de se faire. cratique, parti de l’ancien dictateur), les conflits autour des ressources économiques, notamment de Ceci semble constituer un excellent thème de ré- l’accès au travail, qui réactualisèrent des solidari- flexion pour le futur. Qu’en penses-tu? tés segmentaires et lignagères qui n’avaient en fait jamais véritablement disparu. Oui, absolument! C’est, d’ailleurs, à ce travail La petite société que j’ai côtoyée pendant ces d’écriture de la révolution que je me suis attelé de- quelques jours a joué le rôle d’un microcosme dans puis la révolution du 14 janvier 2011. lequel on pouvait observer le formidable boulever- sement qu’était en train de connaître le pays. J’y as- sistais à la même scène qui se jouait partout ailleurs en Tunisie et au même moment: effervescence révo- lutionnaire, libération de la parole, recomposition des forces, apparition de nouveaux conflits, frus- trations naissantes, foisonnement de projets, vio- lences partisanes, etc. Ce retour à Gafsa a renoué le fil avec l’expérience existentielle et intellectuelle que j’y ai vécue vingt ans plus tôt comme anthro- pologue et comme simple citoyen d’un pays sous la dictature. A l’époque, dans le même mouvement où j’analysais les sociétés oasiennes dans leur rapport au passé et au présent, notamment leur insertion plus ou moins douloureuse dans l’État-nation post- colonial, je me questionnais sur ma propre place dans la société tunisienne que j’avais quittée vingt ans plus tôt à cause de l’étouffement que j’y res- sentais. Mon souci n’était pas tant de récupérer ou de me réconcilier avec une identité nationale que j’aurai perdue de vue depuis très longtemps, que de construire avec mes hôtes une vision partagée de ce que signifiait véritablement appartenir à la région en même temps que de se sentir membre de la société tunisienne de l’époque. Cette concordance des temps entre le destin in-

78 colère, façadisme corrompuetrévolutiontouristique Parcours delamortsubited’unedictature:Tourisme Habib Saidi balnéaires dupays ristes d’icietd’ailleursà aller au-delàdesattraits nouveaux muséessusceptibles d’inviterlestou- l’organisation d’expositions etparlacréationde le remodelagedel’imagetouristiquedupayspar tif, ainsiquesurquelquesinitiativesprivéesvisant ristiques épousantleconceptdutourismealterna- titre, jem’attardesurl’émergencedepratiquestou- de cedernierparlesmouvementscitoyens.À tourisme tunisienetunecertaineréappropriation ticulièrement cellesquiprônentunrenouveaudu velles tendancesd’activitéstouristiques,pluspar le sort de ce secteur. Le deuxième cerne les nou- nion publique,ycomprislespartispolitiques,sur par desprofessionnelsdutourismeetl’opi- Le premierconcernelesdébatshouleuxengagés nomènes del’après-révolutiondu14janvier2011. faire, unintérêtparticulierseraportéàdeuxphé- metteuses etdesrisquesdefaillitefatale.Pource de celui-cientredesperspectivesrelancepro- du tourismetunisienet,partant,surl’ambivalence second temps,jeferailepointsurlacriseactuelle Tunisie durantles50dernièresannées. Dans un dans ladynamiquedesmutationsqu’aconnues tamment l’accentsurl’implicationdecedomaine l’histoire du tourisme en Tunisie en mettant no- tive. Dansunpremiertemps,jeferaisurvolde une double perspective rétrospective et prospec- tionnaire. le coursdesévènementsdanslaphasepostrévolu- nue d’agirpourlemeilleurcommepiresur contribué àlaRévolutiontunisienneetquiconti- tourisme a été l’un des «facteurs» majeurs qui ont pement. À ceteffet, j’avance l’idée selon laquelle le touristique commechoixstratégiquededévelop- l’État postcolonialtunisienaitmisésurl’industrie qué lepaysdepuisl’indépendance,soitque le processusdeschangementsdécisifsquiontmar spécifiquement soninsertion activeetpassive dans culturelles delasociététunisienneenrepérantplus du tourisme dans les sphères politiques, sociales et Je tente dans cet article d’identifier la présence Dès lors, cette contribution sera inscrite dans 2 . - - ouverture àl’Europe etàl’Occidenten général. dynamique dutourismeinternational etparlàson de lapolygamie;3.L’inscription dupaysdansla permis l’émancipationde la femmeetl’interdiction La promulgationducode du statutpersonnelquia la société(éducation, santé, urbanisation, etc.) 2. tion touchantpratiquementàtouslessecteursde L’élaboration d’unepolitiqueactivedemodernisa- pendants quiontmarquélasociététunisienne:1. le fondateurdetroisprojetsmajeursetinterdé- il fautrappelerqueBourguiba a été sans conteste taux del’Étatpostcolonial.Danscetteperspective, de fairecedernierl’undespiliersfondamen- tunisien enversletourisme.D’oùchoixdécisif l’attirance, pournepasdirelepenchantduleader autre réalitétrèsconnuepourlesTunisiens, cellede à sesproches.Maisellenouséclaireaussisurune natale et,parvoiedeconséquence,àsarégionet sur lefavoritismedeBourguibaquantàsaville touristique: sement àtransformersavillenataleenunezone guiba pour letourisme, de même que son empres- (ONTT). Ce responsable décrit l’intérêt de Bour la créationdel’Officenationaldutourismetunisien de MohamedBenSmaïl,alorschargé,en1962, et Geisser(2004)relatentuntémoignagepertinent bourguibienne etdesesprincipauxacteurs,Camau Certes, cettecitationprojetteunelumièrecrue Kairouan, Bizerte(ibidem:549). à Monastir et un seul à Jerba (l’hôtel Ulysse), Gafsa, nous sommesretrouvésavec cinq ou sixgrands hôtels Monastir, Tunis etHammamet.Maisfinalementnous tiques: Jerba,Tozeur-Nefta, Gafsa, Kairouan,Sousse- l’implantation d’uncertainnombredezonestouris- de l’équipement,nousavionspourobjectifd’assurer que j’avaisconstituéeetenliaisonavecleministère Monastir. Avec latrèsbelleéquipedecollaborateurs traqué» pourquelemaximumdeprojetssoitréaliséà grande citétouristique.Pendantquatreansilm’a«ma- voulait queMonastir, saville natale, devienneune Bourguiba croyaitautourismedanslamesureoùil Dans unlivreconsacréàl’étudedel’époque Le tourismecommevitrinemoderniste 79 1 -

Ragionare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2)

Comme il sera démontré plus loin, ce choix lière. Le premier est situé dans la région du Sahel, d’opter pour le tourisme ne peut être limité au notamment autour des deux villes de Monastir et seul facteur économique, mais s’inscrit bel et bien de Sousse. Le deuxième a concerné la région du dans le cadre de cette politique de modernisation Nord-est, notamment les deux villes de Nabeul et susmentionnée. Pour ainsi dire, le tourisme et la d’Hammamet. Le troisième a couvert la zone Sud- modernisation constituent deux faces d’une même est, représentée ici par l’île de Jerba et la localité de monnaie, en l’occurrence, celle de l’époque bour- Zarzis. Enfin, le quatrième pôle a réuni les hôtels guibienne. Non seulement parce qu’ils sont nés implantés dans le secteur de Tunis et ses banlieues. ensemble dans la foulée des projets novateurs ini- Les régions et surtout les villes qui se sont acca- tiés par Bourguiba à l’aube de l’indépendance, mais parées la part de lion de ces établissements ont petit surtout parce que le tourisme était en quelque sorte à petit acquis un certain prestige. Leur notoriété l’une des illustrations et des concrétisations de cette touristique grandissante les montrait aux yeux des politique au regard des dirigeants de l’époque. En Tunisiens comme des lieux où la modernité prônée d’autres termes, le tourisme a servi d’interprète par l’État et son leader a pris forme et visage. Une à la modernisation. Il lui a permis de se traduire des premières conséquences de cette perception en un langage transmissible, communicable et largement partagée et répandue à l’époque, fut que dans une certaine mesure propagandiste grâce à la le tourisme devint progressivement le principal ba- multiplication des équipements touristiques. Bien romètre pour mesurer le degré de modernisation et qu’ils soient destinés à accueillir les touristes, ces de développement d’une ville ou d’une région. Se- équipements ont joué un autre rôle, celui de mon- lon cette «nouvelle» unité de mesure, la ville la plus trer aux Tunisiens et aux étrangers les réalisations modernisée, pour ne pas dire la plus moderne tout modernistes de l’ère bourguibienne, ou si l’on se court, serait la mieux pourvue d’hôtels et de disco- permet ce néologisme, les «théât-réalisations» de thèques, qui accueille le plus de touristes et dont l’apparat moderniste (Saidi 2006). En effet, pour les plages s’ouvrent tout l’été à un maximum d’esti- Bourguiba les Tunisiens, les touristes et les étran- vants étrangers. À l’opposé, une ville de moindre gers sont tous appelés à admirer les réalisations de modernité, sinon sous-développée, serait celle qui son époque plutôt que celles de ces prédécesseurs se trouvait en dehors ou à la marge de l’activité tou- qu’il dénonce et accuse d’être à l’origine de la colo- ristique. Même si cette distinction entre une ville nisation du pays et de son sous-développement. En et une autre semble à première vue arbitraire et un ce sens, il ne ménage aucun empire de ces accu- peu caricaturale, elle demeure indicative des pre- sations qu’ils soient Romains, Arabes, Ottomans mières mutations sociales et culturelles engendrées ou Français. Ainsi, le leader prenait le passé pour par le tourisme, ainsi que de la place centrale de un démon qu’il fallait bannir en démantelant «ses celui-ci dans les changements les plus nets pour les structures périmées»3 du paysage tunisien. Tunisiens à l’ère postcoloniale. Selon cette vision qui imprégnait l’imaginaire Le tourisme a donc favorisé un modèle de moder- collectif tunisien de l’époque et se répand même nisation standardisé dont les traits principaux sont jusqu’à aujourd’hui, ces structures seraient locali- la prolifération d’hôtels, l’intensification de l’activité sées dans les zones reculées et rurales, celles notam- urbaine et son étirement sur le littoral méditerra- ment situées en arrière-pays, c’est-à-dire loin des néen. Cet aménagement du territoire côtier faisant zones côtières, plus précisément vers les régions du agencer les complexes hôteliers les uns à côté des centre, du sud et du nord-ouest. C’est la vision qui a autres à l’image de «dents de peigne» (Jedidi 1986: contribué à la concentration du secteur touristique 295), a doté le pays d’une façade en trompe-l’œil le long du ruban côtier et à la transformation de et de faux-semblants modernistes limités à quelques celui-ci en une sorte de ligne de démarcation, voire régions, aggravant ainsi les disparités régionales à en un fossé creusé divisant le pays en deux parties l’échelle nationale et suscitant la frustration des po- antagonistes dont l’une serait moderne, belle, dé- pulations se voyant exclues des paradis touristiques. veloppée et prospère et l’autre arriérée, délabrée, En effet, contrairement aux zones bonifiées par rétrograde et misérable. le tourisme, c’est au compte-goutte que les autres Pour mieux saisir cette idée, je tiens à rappeler régions ont tiré profit de la politique modernisa- ces quelques éléments historiques et géographiques trice et urbanistique de l’État. Il faut penser ici à quant à la répartition territoriale des infrastruc- toutes ces régions qui étaient les premières à s’enga- tures et des activités touristiques. La Tunisie a fait ger dans le mouvement révolutionnaire à la suite son décollage touristique dans les années 1960, de l’auto-immolation par le feu du jeune Mohamed avec la construction des premiers établissements Bouazizi, de même que dans les soulèvements pré- d’accueil (hôtels et villages touristiques) qui étaient cédents. Ces villes et villages comme Sidi Bouzid, distribuées sur quatre pôles de concentration hôte- Kasserine, Théla, Meknassi, Gafsa, Kebilli étaient

80 laudatif qu’onaccordeau dictateurdéchu,aétéle effet que l’Artisan du changement, du qualificatif de Bourguiba.Paraphrasant Meddeb,jediraisen dire durantles23années qui ontsuccédéaurègne presque pas changé à l’époquede Ben Ali, c’est-à- significatifs telsqueleprestige»(ibidem:297). d’emplois mais aussi des facteurs psychologiques seulement unecroissanceéconomiqueetlacréation risme égaledéveloppement,ensignifiantparlànon et, d’autrepart,àadopterl’équationsuivante:«tou- «l’énorme avionàréactionetleshôtelsdeluxe», les Tunisiens àse représenter la modernité à travers de conclure que le tourisme a, d’unepart, amené tecture indigène»(ibidem:294).Etlesenquêteurs hôtels. Ilslesontclassésavantdesexemplesd’archi- diants ontplacéentêtedelistelesaéroportset Huit 1979:294).Sansexceptionaucune,«lesétu- cinq bâtimentsououvragesbienconnus»(Groupe leur demandant«declasser par ordred’importance enquête auprès d’étudiants universitaires à Sousse, ronnement social,deschercheursontréaliséune représentations desjeunestunisiensdeleurenvi- les hôtels,ayantunealluremoderniste. Occidentaux etmeublésd’objets,enl’occurrence dire en tant que lieux et milieux fréquentés par des à travers le prisme moderniste de l’époque, c’est-à- cent auquelilsaspiraient.Lequelestsouventperçu l’idéaltype delamodernitéetducadreviedé- Ces dernièresincarnaientauxyeuxdecesjeunes par leprestigeetlaséductiondesvillestouristiques. les plus jeunes d’entre eux étaient surtout attirés rer à leurs enfants un avenir meilleur. Néanmoins, c’est lerêved’améliorerleurniveaudevieetd’assu- usine. Certes,cequiapoussécesgensàémigrer ver untravailsaisonnierdanshôtelouune de laterreoul’artisanatdansl’espoirtrou- familles ayantpourlaplupartabandonnéletravail des agglomérationsanarchiquespeupléespar ces mêmescentresurbainsindustrialisés.Cesont gine delamultiplicationbidonvillesentourant l’indépendance. C’estlephénomènequifutàl’ori- marqué le pays durant les premières décennies de l’apparition duphénomèned’exoderuralquia contraints àémigrerversleszonesfavorisées,d’où inégalités, leshabitantsdecesrégionsontété ralement lamajoritégouvernementale. à larégionduSahel,parexemple,accaparantgéné- des ministresquiensontoriginaires,contrairement ment représentéesauseindugouvernementpar vées d’autresalternativeséconomiquesettimide- autres régionscôtières.Enoutre,ellesontétépri- donc loindeconnaîtredesmutationsàl’instar entièrement mis àl’écartdescircuits touristiques, On peutrapidementdirequecettesituationn’a Dans lecadred’uneétudequiaportésurles Affectés parcedécalageetsoumisàdetelles Habib Saidi,Parcoursdelamortsubited’unedictature:Tourismecolère,façadisme... ou d’uneautre,àfairede leurhôtelsdesréserves cet engrenage.Cequiles pousse,d’unemanière demeure pas qu’ils sont pour la plupart pris dans Sans accusertousleshôteliers decetort,iln’en opérateurs, et les cercles corrompus dupouvoir. firmes multinationales,enl’occurrencelestours pradors servant souvent d’intermédiaires entre les aux dictatsdeshôteliersentantqueclassedecom- sur lebalnéaire.D’oùsasoumissionquasitotale typie duproduittouristiquetunisienbaséà95% premier eststructurelets’expliqueparlamono- tiques delacriseactuelledutourismetunisien.Le gnostiquer aumoinsquatreproblèmessymptoma- durant plusd’undemi-siècle,nouspermetdedia- les deuxépoquesdeBourguibaetBenAli,soit regorgent derichessespatrimonialesénormes. légèrement les autres zones intérieures quoiqu’elles mêmes zones littorales et n’ont touché que très superficielles. De plus, elles se sont limitées aux animées parcetteouverturesontdemeuréestrès davantage auculturel.Cependantlestentatives fructifier larentabilitédutourismeenl’ouvrant de Bourguiba, ainsi que par une volonté de faire rêt motivéparledésirdesedémarquerl’époque porté aupatrimoineparlerégimedeBenAli;inté- hassine 2011). les revendreensuiteàdesprixastronomiques(Bel- dique les plus belles parties bordant la mer, pour permettre àsesparrainsd’enacheterprixmo- pas hésitéàdéclasserpartiellementlesiteafinde prestigieuse àl’échelleinternationale,lerégimen’a patrimoine mondial.Malgrécettereconnaissance partie dusitehistoriquedeCarthageclassé celle quiaconcernédeshectaresdeterrainsfaisant scandaleuse, pournepasdirelaplusmafieuse, lation foncière. Parmi ces affaires, notons la plus dans l’hôtellerie,l’industrieduvoyageetlaspécu- caisses del’Étatversdesprojetsd’investissement par ledétournementdessommespuiséesdansles un domainedeblanchimentd’argent,notamment de cesprochesauraienttransformécesecteuren la presselocaleaprèsle14janvier2011,plusieurs plus juteuxdanscedomaine. mille régnante,des’emparerdesinvestissementsles pas enpermettantàsesproches,notammentlafa- entre leszonestouristiquesetcellesquinelesont qui ontendécoulé.Ilamêmeaggravéledécalage et doncfaitperpétuerlesmêmesinégalitéssociales une annéeaadoptélamêmepolitiquetouristique régime dictatorial qui vient des’effondrer depuis pire» (Meddeb2011:35).End’autrestermes,le leur etpourlepire[maissurtout]du successeur duCombattantsuprême«pourlemeil- Ce tableaubrossédutourismetunisienpendant Paradoxalement, ilfautnoteruncertainintérêt D’après lesaffairesdecorruptiondévoiléespar 81

Ricercare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) où l’on retranche les touristes du reste du pays afin ristique se font de plus en plus sentir. En effet, de les amener à consommer au maximum tout au c’est en réaction à la crise et aux difficultés qu’elle long de la journée. Il n’est pas sans rappeler que ces a infligées aux professionnels, ainsi qu’aux milliers hôtels-réserves sont de surcroit confinés dans cer- de familles vivant de ce secteur, que de multiples taines régions sans les autres et qu’ils ne profitent voix se lèvent pour dénoncer une politique touris- donc que pour une infime minorité. tique qui semble se trouver dans une impasse. Car Dans le même ordre d’idées, le tourisme tunisien il s’avère d’après ce débat en cours depuis quelques souffre de sa dépendance aux marchés européens mois que la crise n’est pas conjoncturelle, mais plu- dominés par une clientèle de la classe moyenne tôt pérenne et nécessite donc des solutions plus habituée aux voyages organisés vendus à très bas structurelles et durables susceptibles de remettre prix. Selon une anecdote assez répandue dans les le secteur sur pied. C’est ce que souligne Wahid milieux du tourisme, il revient moins cher à une fa- Ibrahim, ex-directeur général de l’ONTT, dans mille européenne de passer un séjour tout compris une lettre ouverte adressée au ministre du tourisme en Tunisie que de rester chez elle en Europe. Cette en rappelant que la crise de ce secteur «n’est pas situation n’a fait que brader le pays en tant que des- le fruit de la Révolution mais tire son origine de tination, mais aussi en tant que peuple et culture. décennies de gouvernance approximative, de com- Par conséquent, les ressources culturelles et patri- portements professionnels irresponsables ainsi que moniales sont restées à l’écart de l’offre touristique. d’une accumulation de décisions guidées par des Sinon, dans le meilleur des cas, elles sont investies considérations clientélistes» (Ibrahim 2011). en termes de sous-produits qui viennent compléter À ce titre, les principaux acteurs de ce débat, les produits principaux, à savoir le soleil, la plage, en l’occurrence les professionnels du tourisme et et l’hôtel. Il faut entendre par ces sous-produits les les partis politiques, considèrent d’une manière ou musées, le patrimoine dans toutes ses composantes d’une autre que le moment est tout à fait propice et les évènements culturels qui sont pour la plupart pour soumettre le secteur à un assainissement total. folklorisés, pour ne pas dire exotisés et balnéarisés. Le but étant, d’une part, de le guérir des séquelles Enfin, faut-il rappeler que le tourisme tunisien de la dictature et de la corruption et, d’autre part, était également malade de son infiltration par le de l’adapter au nouveau contexte local et interna- système de domination et de prédation de la dic- tional et au rôle qu’il doit jouer dans une société qui tature. Non seulement en ce qu’il faisait partie des s’est révoltée pour sa dignité et pour sa liberté, mais domaines économiques parmi les plus souillés par aussi afin d’assurer un développement juste, équi- les affaires de corruption, mais aussi dans la mesure table et profitable à tous ses membres et à toutes où il a doté le régime dictatorial d’une façade pro- ses régions. motionnelle à travers laquelle il s’est souvent mon- De ce débat relayé en grande partie par les tré en tant que régime moderniste qui gouverne médias et les réseaux sociaux, s’est ainsi dégagé un un beau pays ouvert au monde et notamment à appel quasi unanime à la mise en place d’une nou- l’Europe et à l’Occident. Suivant des procédés sou- velle politique touristique qui devra rompre avec vent inavoués et subtils, la promotion touristique celle du régime déchu et assurer le renouveau du a servi de machine propagandiste et de labora- tourisme tunisien. Dans cet ordre d’idée, les partis toire d’esthétisation du pouvoir (Saidi 2008) dans politiques ont accordé une importance particulière la Tunisie de Ben Ali. À l’instar des autres médias à l’avenir de ce secteur lors de la campagne élec- muselés, sinon réduits à l’habituelle langue de bois torale pour la Constituante en octobre 2011. Par de l’époque, ceux de la publicité touristique ont été exemple, le parti islamiste Ennahdha actuellement insidieusement infiltrés par les mêmes voix dithy- au pouvoir a joint à son programme électoral une rambiques qui, comme le formule ironiquement section de 6 points présentant les grandes lignes de Khiari, avaient pour mission d’abreuver l’opinion son approche politique et économique réservée à publique locale et internationale de «publicités ce domaine. Ce faisant, il a passé sous silence sa vantant la tranquillité et les douceurs d’une Tunisie vision teinté de moralisme sur le tourisme balnéaire immuablement destinée à produire du sable et des et s’est plutôt prononcé sur son intention de diver- parasols, et aussi quelques serveurs au teint doré» sifier l’offre touristique, notamment par le dévelop- (2011: 24). pement des produits culturel, écologique, médical, sportif et saharien, par la promotion du tourisme Vers une révolution du tourisme tunisien? intérieur, familial et solidaire et par l’ouverture du pays aux marchés touristiques arabes, plus particu- Le débat articulé autour de ces problèmes ne lièrement ceux des pays du Golfe4. cesse de s’intensifier au fur et à mesure que les Plus nuancé, le Parti démocrate progressiste conséquences de la Révolution sur le secteur tou- défend la thèse d’un tourisme durable plus appro-

82 de solidaritéquisontpartis justeaprèslaRévolu- l’échelle dupays. une redistributionpluséquitable desrichessesà créer unesynergieentreles régionsetdefavoriser tourisme desolidaritéetd’entraidesusceptible cialement pour cet événement, a émané l’idée d’un professionnels detourismeetvisiteursvenusspé- du moisdemai2011.Deséchangespartagésentre terranéenne duTourisme organiséàTunis àlafin d’un forumorganiséàlamargedeFoiremédi- loppement régional.Cesujetaétéàl’ordredujour de crise,etd’autrepart,servirlevierdéve- venir enrescousseausecteurpendantlespériodes pement d’untourismelocalquidoit,d’unepart, daire etdurable,d’autresvoixprônentledévelop- respect mutuel». avant toutreposersurdesintérêtscommunsetun parce qu’il estexploitéchezlui.Le tourisme doit manque dedéfoulement,quivientnousexploiter prix modique pour unsous-prolétariat européen en «Cessons, dit-il,deservird’exutoiretouristiqueà à lafoisauxtouristesetpopulationslocales. d’un tourismedesantéetbien-êtreprofitable le tourisme balnéaire doit être revisité sous l’angle cas del’airetdurégimeméditerranéens».Selonlui, monde etlavitamineDenestuncommec’estle et produits de santé coûtent chers partout dans le nants. Ceguidetouristiquerappelleque«lessoins baignades dans la mer», souligne l’un des interve- offerts auxtouristes«ycomprislebronzageetles bradée enrévisantàlahausselesprixdesservices de débarrasserlepayssonimagedestination L’on ainsistélorsdecetterencontresur la nécessité ronde organiséepardesprofessionnelsdudomaine. à maintes reprises par les participants à une table acquis danscedomaine,aétéégalementsouligné et àlavalorisationdesrichessesdupaysdeses qui doitfairel’imagedemarquenotrepays». nos produits de terroir, notamment l’huile d’olive région pourvendre,enplusdusoleiletdelaplage, ter de laprésence de millions touristes dans notre région touristiqueduSahel:«nousdevrionsprofi- comme le précise le représentant du parti dans la relles dupays,àsavoirlesoleil,lameretplage, plus intelligiblel’exploitationdesressourcesnatu- date du7octobre2011.L’idée estplutôtderendre d’une conférencedepresseorganiséeàcesujeten gée du dossier de tourisme au sein du parti lors jeter lebébéavecl’eaudubain»,constatelachar durant les50dernièresannées,ilnefautdoncpas balnéaire: «Letourismebalnéaireafaitnotregloire adéquate et mieux équilibrée entre le culturel et le prié Selon lesdéfenseursdecette thèse,lescaravanes Inspirées pardetellesidéessurletourismesoli- L’appel àunerefontedutourismebalnéaire au pays,c’est-à-direbasésuruneproduction Habib Saidi,Parcoursdelamortsubited’unedictature:Tourismecolère,façadisme... - ciens delanouvelleTunisie: vraient inspirerlesacteursdutourismeetpoliti- ont connuledéclenchement de cettedernière,- tion àpartirdesvillescôtièresverslesrégionsqui le devenir du pays, ainsi que sur l’image que celui-ci uns etauxautresdeseprononcer surl’actualitéet à remodeler. C’est un projet collectif qui permet aux l’angle d’un modèle social et politique à redéfinir et vés. En d’autres termes, le tourisme est revisité sous proprier etàenvahirpar ceux quienétaientpri- équitablement et comme partie du pays à seréap- mais aussicommesourcederichesseàredistribuer mique quisetrouveconjoncturellementencrise, pas seulementabordéentantquesecteurécono- il revientàtouslescitoyensdes’yimpliquer fil desdiscussionscommeunecausenationaledont dire qu’il les incite à s’affirmer sur ce qui devient au d’une manièreouautreconfisquées.C’est proprier desparolesetopinionsquileurétaient qui permetauxparticipantsàcedébatdeseréap- de ce dernier devient ainsi comme un acte libérateur du pouvoir comme c’est le cas du tourisme. Parler qui étaientquasimentréservéeàuneéliterestreinte les questionsdel’intérêtcommun,notammentcelles plus prédisposésàs’exprimerlibrementsurtoutes veau soufflequianimeles Tunisiens enlesrendant d’hostilité aupouvoir. Disonsqu’ils’agitd’unnou- politiques etadministratifs,detouteautreforme sit-in, decris«dégage»enfacedesresponsables mouvement collectifdecontestation,grèves, tellement fortrépanduqu’ilsetraduitàtraversun de libertéquisubmergelepaysdepuisunan.Ilest affaires enmêmetempsestl’undesfruitsdecevent des Tunisiens encestempsdel’après-Révolution. snipers, des Trabelsi, etc. – est devenu le sport favori de lajusticetransitionnelle,duvoile,niqab,des nisie –dutourisme,delaliberté,démocratie, psychosociologues. AutantdirequedébattreenTu- d’un traumatismepostrévolutionnaire,diraientles dans unesortededélirecollectifsymptomatique et risqueparmomentdeplongerl’opinionpublique plus éclatéetintensequ’ilmobilisetoutlemonde de tout bord depuis la Révolution. Il est d’autant multivoque etpolyphoniquequis’estdéclenché En cesens,l’onconstatequeletourismen’est Certes, cet engouement de parler de maintes Certes, cetengouementdeparlermaintes Ces idéesdiscutéesicietlàfontéchoàundébat temps ignorécettepartiedenous-mêmes. l’étions. Noussommespauvrescarnousavonstoutle ces régionsn’étaientpaspauvres,maisplutôtnousqui Contrairement àcequejepensais,j’aidécouvert ignorante demaproprecultureetmonpays. ment m’a emportée, mais j’ai découvert combien j’étais remarque unejeune.C’estvrai,l’euphoriedel’évène- Pour moic’étaitunmouvementtouristiquespontané, 5 . 83

Ricercare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) doit renvoyer à soi-même et à l’autre. La crise met autre Tunisie qu’ils considèrent authentique, non en effet les Tunisiens en face de cette image. Elle tourisitifiée, pour ainsi dire à l’abri du tourisme de les pousse à s’interroger sur le regard qu’ils portent masse. En effet, c’est cette Tunisie lésée, étouffée, sur eux-mêmes et sur le monde, d’où le désir de la appauvrie et demeurée en décalage par rapport à déconstruire, en vue de la reconstruire sous forme l’autre Tunisie, celle privilégiée par le régime dic- d’une œuvre commune; une œuvre d’art je dirais, tatorial, qui attire et séduit les membres de cette qui leur permet de recréer le pays à leur guise et élite. D’où leur choix inavoué de tourner le dos aux non nécessairement conformément aux dictats du conforts des complexes hôteliers et aux sentiers pouvoir ou selon les goûts prédéfinis des touristes. battus du tourisme balnéaire en optant pour ces Sur ce plan, la Révolution a été d’une inspiration unités d’accueil certes plus sobres et plus modestes, telle qu’elle a conduit les Tunisiens, notamment les mais révélatrices, aux yeux de ces intra-touristes, jeunes, à se mettre au grand jour en tant qu’artistes du vrai charme du pays, de ses richesses culturelles et créateurs de leur propre monde. Cela a été plus et de ses profondeurs inexplorées. particulièrement révélé à travers deux phénomènes Différemment formulée, cette idée est revenue à postrévolutionnaires en lien avec le tourisme. Le maintes reprises dans les discours de ceux avec qui premier concerne l’apparition de nouvelles formes nous nous sommes entretenus à la suite d’une visite d’hospitalité touristique par la mise en place de plu- effectuée dans une maison d’hôte dans le gouverno- sieurs maisons d’hôtes, de gites ruraux et de loge- rat de Zaghouan, mettant en vedette le patrimoine ments chez le citoyen. Le deuxième concerne la ten- gastronomique et ethnologique andalous comme dance de plus en plus incessante à créer de nouveaux trait distinctif de la région. Certains nous ont racon- musées et à organiser des expositions temporaires. té le plaisir qu’ils ont vécu en découvrant «les diffé- Notons pour le premier point que la plupart rentes strates patrimoniales de la région en commen- de ces nouvelles structures d’accueil touristiques çant par le Temple des eaux, passant par la confiserie ont vu le jour à l’époque de Ben Ali, mais qu’elles andalouse et arrivant aux paysages naturels impres- étaient obligées, hormis quelques exceptions, à sionnants». D’autres nous ont parlé de l’intérêt travailler dans la clandestinité. D’après certains de côtoyer des citoyens tunisiens «déconnectés, promoteurs rencontrés, les autorités de l’époque des gens non stressés comme nous autres dans les n’étaient pas assez favorables à ce type d’héberge- grandes villes, qui semblent vivre heureux malgré ment car elles y voyaient au moins deux menaces. le manque de moyens». D’autres enfin nous ont fait La première est d’ordre sécuritaire et consiste en la l’aveu de se sentir déçus, culpabilisés et tristes de crainte de perdre le contrôle sur des lieux accueil- n’avoir découvert la région que tardivement «alors lant des résidents locaux et étrangers dont il n’était qu’elle n’est qu’à une soixantaine de kilomètres de pas toujours facile de «ficher» les noms comme Tunis et qu’elle est d’une beauté exceptionnelle dans les hôtels. La seconde est motivée par le risque quoiqu’elle ne soit pas bordée d’une plage!». de voir de tels projets d’investissement échapper à Au sujet de cette beauté qui, pour ainsi dire, la mainmise des mêmes affairistes corrompus sou- transcenderait les normes du tourisme de masse, tenus par le pouvoir. les visiteurs comme les promoteurs s’accordent À cet effet, la Révolution a comme levé le voile tous à dénoncer le regard touristique «dompteur», sur ces structures en les faisant propulser sur la pour reprendre une expression d’Urry (1990), qui scène touristique sous les traits d’un nouveau a réduit le pays à une carte postale. «Se soumettre concept alternatif à celui des complexes hôteliers. à ce regard, faire tout pour satisfaire les attentes D’ailleurs, elles contrastent avec ces derniers dans des touristes occidentaux quitte à se défigurer et à la mesure où elles sont pour la plupart situées dans perdre son âme, c’est ce qui nous fait tourner en des zones éloignées des stations balnéaires et at- rond autour des mêmes clichés et des idées reçues tirent une clientèle locale dans sa majorité. D’après dans l’espoir de sortir de la crise», commente un les explorations préliminaires de l’Association de jeune participant à cette activité. Et un autre de promotion du tourisme alternatif créée depuis surenchérir: quelques mois dans le but de rassembler les acteurs de ces nouvelles formes d’offre touristique, ce nou- Le tourisme des plages dorées, des mers turquoises et veau réseau de structures d’hospitalité compte pas des hôtels cinq étoiles, nous a emprisonnés dans des moins de 120 unités. Il est essentiellement dirigé canons de beauté erronés, dans une image qui ne nous par de jeunes promoteurs et fréquenté par des tou- ressemble pas. Aveuglés, on ne se regarde plus par nos ristes locaux issus des classes aisées et moyennes. propres yeux, mais à travers le regard brouillé d’un autre. L’un des avantages de la Révolution, c’est qu’elle nous a Ce sont des journalistes, des universitaires, poussé à nous regarder en face, à nous voir tels que nous des fonctionnaires, des ingénieurs, des médecins, sommes, en un mot elle nous a permis de rentrer chez des avocats et de jeunes hommes d’affaires qui nous et de retrouver notre part perdue de nous-mêmes. cherchent à découvrir ou plutôt à redécouvrir une

84 années dontceluiquisera consacréàlacommé- musées verrontlejourd’ici lesdeuxprochaines D’après lapresselocale,au moinsunedizainede destinés àmémoriserl’héritage delaRévolution. l’engouement pourlacréation denouveauxmusées héros delarévolution,s’estaussimanifestéàtravers lambda enlemontrantvedette,maissurtout aux gensdémunisquileshabitent. lonté de rendre justice aux régions défavorisées et son pays, un acte libérateur qui participe d’une vo- réconciliation avecsoietlesprofondeursde de cesretrouvailles,circuitsetparcours du pays, ses paysages et ses visages, c’est ce qui fait de ceregard,selibérersonemprisesurl’image 13) àcemêmeregarddompteurdel’autre.Sortir une «déclarationd’insoumission»(Benslama 2011: la guérirdesesridespublicitaires,constitueensoi pays desstéréotypesetclichés,àlarajeunir pour lediredansmestermes,àépurerl’imagedu de justice.Appelerimplicitementetexplicitement, rimer aveclesrevendicationsdedignité,libertéet archaïques depromotiontouristique,nepeutque risme plutôtsolidaireetunificateur. en semettantmarcheversunautretypedetou- de colèreetrévoltantquifracturaitlasociété,tout se voiententameruneruptured’aveccetourisme comme ill’étaitdetouttemps.Autrementdit,ils rateur etrassembleur, etnonplusdiviseurdupays tisme. Ils se voient œuvrer pour un tourisme fédé- recouvre d’unetouched’engagementetdemilitan- une fibrepatriotiquequianoblitleurspratiqueetla ristes tunisiensseconsidèrentavanttoutaniméspar et dedisparitésrégionales.Àceteffet,lesanti-tou- tourisme commefacteurmajeurd’inégalitésociale teinté d’une vision politique qui pointe du doigt le dances delademandetouristique.Ilestsurcroît peut êtreuniquementmotivéparcesnouvellesten- dans lecontextepostrévolutionnairetunisien,ne du tourismedemasse.Néanmoins,l’anti-tourisme à l’encontredecellesréputéesêtrereprésentatives site, d’hébergementetdevoyagequitententd’aller touriste. D’oùl’engouementpourdesmodesdevi- du tourismetoutenévitantd’êtredésignécomme qui consisteàfaire,d’unemanièreouautre, tendance deplusenrépanduedanslemonde ti-tourisme» (Christin2008)etsetraduitparune universel quis’organiseautourduconcept«d’an- seuls Tunisiens. Ilrelèveplutôtd’unmouvement ter et d’explorer le monde, n’est pas l’apanage des rompre avecles«vieilles»habitudesdevoir, devisi- nouvelle formedetourisme.D’unepart,ledésir même quelesmotivationsquisous-tendentcette de mieux saisir la portée de ces discussions, de Deux élémentsimportantssontàsoulignerafin Cette tendance à rendre hommage au citoyen D’autre part,ledésird’enfiniraveclesmodes Habib Saidi,Parcoursdelamortsubited’unedictature:Tourismecolère,façadisme... s’est produitjusqu’àprésent tantetaussilongtemps En effet,ilestdifficilede fairelebilandecequi conclusions àentirerce stade-cidelaréflexion. d’un scénario,nécessitede laprudencequantaux cèdent ensebousculant, faisant ainsiprofilerplus pays enpleinerévolutionoùlesévènementssesuc- nisien etarabe.Toutefois, soumettre à l’étudeun de ce qu’on appelle aujourd’hui le printemps tu- d’où l’intérêtd’explorerlesdédalesethorizons répandre àl’échelledelarégion,voiredumonde, de cepetitpaysdixmilliond’habitantpourse ment fort etbrusquequ’il a débordéles frontières la chutedurégime».Cechangementaétételle- d’une seule voix: «Ben Ali dégage… le peuple veu année, soitdepuisquelepeupletunisienaitclamé propre visage. était interditetenregardantpleinefacedansson sa libertéenenvahissantunespacepublicquilui mouchards. Enpeudemot,leTunisien retrouve de lacensurepoliceousurveillancedes qui seregardeetlaisseregardersanss’inquiéter son quartier, ses monuments, etc. C’est un Tunisien d’avoir assumésaRévolutionetreconquiville, qui montrentuntunisienenpleineforme,content d’humour d’enthousiasme.Cesontdesexpressions priment desémotionsdejoie,victoire,gloire, leurs compatriotes;visagesquipourlaplupartex- villes du pays en mettant en avant les visages de les coinsdelavilleTunis, ainsiquedansd’autres de cette exposition ont envahi pratiquement tous régime. Ainsi,lesjeunesartistestunisiensauteurs lait lesphotosdudictateuretdessymbolesdeson couches sociales dans les lieux mêmes où oninstal- tos decitoyenstunisiensordinairestoutesles Son conceptreposesurl’idéed’installerdespho- photographie urbaineduphotographefrançaisJR. inside outside qui s’est inspirée des techniques de la porte sur l’exposition de rue bombes degazlacrymogène. ferrailles devoiturecalcinésoulesprojectilesdes comme lesdébrisdespostesdepoliceincendiés, à partir d’artefacts je dirais vivants de la Révolution consisté endesœuvresd’artcontemporainréalisées mier concernel’expositionObjetsderévoltequia avant unenouvelleimagedupays. derniers évènements et qui cherchent à mettre en d’expositions qui s’inspirentpourla plupart des de jeunesartistessesontlancésdansl’élaboration moration delaRévolution.Dansmêmeveine, La Tunisie agrandementchangéauboutd’une Le deuxièmeestencoreplusimpressionnant.Il J’en cite ici deux exemples significatifs. Lepre- Artocratie ou Tunisien Conclusion 85

Ricercare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) que la situation politique, économique et sociale et controversées. Mais ils l’ont également plongé demeure instable, voire explosive et imprévisible. dans l’incertitude et l’imprévisibilité. La révolution Chose certaine, ce tsunami révolutionnaire qui n’étant pas encore finie, n’a jusqu’ici fait qu’éclater déferle encore sur le monde arabe, est loin d’être les problèmes sans nécessairement les résoudre. fortuit comme le laisse parfois penser la soudaineté apparente de son éclatement. À se pencher de près sur l’origine et l’évolution des évènements déclen- cheurs, de même que sur les mouvements popu- laires précurseurs de la révolution tunisienne, l’on Notes constate que cette dernière constitue le point de non-retour d’un système politique qui a atteint ses limites et épuisé toutes les chances de sa survie. En 1 L’auteur tient à remercier le Conseil de recherche d’autres termes, elle est l’incarnation «d’un moment sur les Sciences Humaines du Canada pour son soutien axial […] le point zéro du comput» (Ricoeur 1985: dans la realisation de cette etude. 157) dans l’histoire du pays. C’est un moment qui se produit en temps et lieu lorsque ce système arrive 2 L’article puise dans des sources documentaires au bout de ses souffles sous l’effet d’accumulation retraçant l’évolution du secteur touristique en Tunisie de crises de toute sorte, chose qui le prédispose à un à l’époque postcoloniale. Il prend également appui sur effondrement soudain et vraisemblablement inat- des résultats préliminaires d’enquêtes de terrain effec- tendu. Méheust parle en ce sens de «saturation», tuées après le 14 janvier 2011. Celles-ci sont axées, entre notion qu’il emprunte à Simondon (1989) pour autres, sur des observations in situ, des entrevues réali- expliquer de telles situations prérévolutionnaires où sées auprès des professionnels de tourisme, des dépouil- un régime politique devient «incompatible avec lui- lements de site web, une revue quotidienne de la presse même» (Méheust 2009: 31) à force d’être saturé de locale, un suivi régulier des échanges et des débats – au ses propres crises. Dans de pareils cas, ce système 6 sujet du tourisme – relayés par les réseaux sociaux, no- se fragilise à un tel point qu’«un ‘germe’ , c’est-à- tamment le Facebook. dire un évènement singulier et contingent, [peut] l’enflammer à tout moment et l’engager dans un 3 Expression assez récurrente dans les discours de mouvement imprévisible» (ibidem: 35). Bourguiba. Étudié sous l’angle de cette notion de satura- tion, soit comme on l’a fait dans cet article, à la 4 Voir la page officielle du parti Ennahdha sur Face- lumière de ses impasses innombrables et de ses book (consulté le 28 décembre 2011). issues incertaines, le tourisme a servi de microsys- tème qui «in-forme» (ibidem: 34), sur un macro 5 Notons que les courants religieux les plus radicaux, système, lui-même saturé et arrivé au bout de ses comme les salafistes ou le parti Attahrir, demeurent possibilités. L’étude nous a en effet montré que le opposés au tourisme dans sa forme actuelle, c’est-à-dire tourisme est un microcosme qui fournit une image en tant qu’industrie de loisir favorisant l’investissement assez précise d’une flopée de problèmes et de crises hôtelier et ouvrant le pays à une clientèle occidentale. perpétuées qui ont préparé le terrain au déclenche- Outre les réserves d’ordre religieux, ces courants dé- ment de la Révolution en la rendant inévitable à un noncent la fragilité économique du secteur touristique, moment bien précis de l’histoire. Pensons surtout ainsi que ses retombées néfastes sur d’autres secteurs aux exemples phares précités comme les disparités comme l’agriculture. sociales et économiques entre les régions côtières et celles de l’arrière-pays, le phénomène de l’exode 6 Dans le cas de la révolution tunisienne, ce «germe» rural et la multiplication de bidonvilles éparpillés n’était autre que l’acte d’auto-immolation par le feu ici et là à la marge des hôtels de luxe, le façadisme 7 entrepris par Mohamed Bouazizi, le 17 décembre 2010, corrompu et les représentations illusoires de la soit à peine un mois avant la chute du régime. modernité, l’image réductrice, mais surtout trom- peuse d’un beau pays stable et paisible dissimulant 7 Notons en passant que le mot français «façade» ré- la réalité amère d’une société bâillonnée, frustrées sonne avec le mot arabe «fessade» qui signifie corruption. et dépressive8. Accumulés, complexifiés et s’aggravant les uns et 8 Selon des informations rapportées par la presse les autres, ces problèmes transformés au fil du temps locale et internationale, un Tunisien sur deux souffrait en crises pérennes et incurables, ont explosé le pays en 2005 de troubles mentaux. Ce constat fait partie en cris, en larmes de joie et de détresse, en courants d’une enquête réalisée par l’Organisation mondiale de de pensées opposés et en discussions houleuses la santé et passée sous silence par le régime de Ben Ali.

86 sante-mentale (consultéle5janvier2012). la-tunisie-post-revolutionnaire-au-bord-de-la-folie- 2009 Méheust B. 2011 Meddeb A. 2011 Khiari S. 1986 Jedidi M. 2011 Ibrahim W. 1979 Groupe Huit(entreprisefrançaisedeconsultants) 2010 Christin R. 2004 Camau M.etGeisserV. 2011 Benslama F. 2011 Belhassine O. Références ligne problèmes dedépressionetd’anxiété.Voir lejournalen Cette étuderévèleque37%descasprésentaient StateAfrique: gouvernent nous masquentla réalité dumonde,La La politiquedel’oxymore:comment ceuxquinous Cérès Éditions,Tunis. Printemps deTunis:lamétamorphose del’histoire, tique Africaine,121:23-34. part» (entretienréaliséparHibouB.),inPoli- «La Révolutiontunisiennenevientpasdenulle de l’UniversitéTunis, Tunis. Sahel tunisiendepuisl’indépendance,Publications Croissance économiqueetespaceurbaindansle vembre 2011(consultéle25décembre2011). tourisme», inwww.busnessnnews.com.tn, 27no- «Lettre entr’ouverteàMonsieurleMinistredu mica, Paris:281-299. risme: passeport pour le développement? Écono- monographie deSousse»,inE.Kadt(ed.),Tou- «Les effetssocioculturelsdutourismeenTunisie: Manuel del’anti-tourisme,Écosociété,Paris. et l’héritage.Karthala,Paris:549-562. mau etV. Geisser(ed.),HabibBourguiba:latrace «Entretien avecMohamedBenSmaïl»,inM.Ca- lèvement, CérèsÉditions,Tunis. Soudain laRévolution:géopsychanalysed’unsou- de Tunisie,21février2011. acheter au cœurd’unsitehistorique», «Carthage, ledossiersecretd’undéclassement: http://www.slateafrique.com/53483/ Habib Saidi,Parcoursdelamortsubited’unedictature:Tourismecolère,façadisme... La Presse 1990 Urry J. 1989 Simondon G. 2008 2006 Saidi H. 1985 Ricoeur P. The TouristGaze,Sage,London. Paris. L’individuation psychiqueetcollective,Aubier, Cultural Change,6,2:101-119. a PostcolonialTime», inJournalofTourismand ticising PoliticsandNationalisingModernityin «When thePastPosesBesidePresent:Aesthe- 420. The JournalofNorthAfricanStudies,11,4:409- Between FrontstageandBackstageinTunisia», in «Vadrouilleurs, DervishesandTourists: Going Temps etrécit,Seuil,Paris:Vol. III. Découverte, Paris. 87

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prima edopole«rivoluzioni» Etnografie e lavori sul campo in Maghreb e in Marocco: Paola Gandolfi più in profondità rocco, studiodicasocheconoscopersonalmente in quest’area.MiconcentreròparticolaresulMa- della storiaedellecondizioniscienzesociali tale indicareunpercorsodianalisiecomprensione rivolte erivoluzioniarabesisonocostruite. politica diquelMaghrebcontemporaneoincuile dell’ambiguità dellarealtàsocioculturaleesocio- una visione della complessità, dell’eterogeneità e e degliapprocciscientificipiùdiffusi–adoffrire sole eflebilinelpanoramaprincipaledeimedia mento capaci diraccontarealcunedinamichecambia- cerche antropologicheecerteetnografiesianostate mostrare come nell’epoca contemporanea certe ri- Soprattutto, focalizzandomi sul Maghreb,desidero analisi eneglisguardicheponiamosutalipaesi. to dellescienzesocialieumanenelle paesi arabiciinduconoadinterrogarcisull’appor verse modalitàattraversocuilerivolteincorsonei vorrei volgere l’attenzione in particolare verso le di- la stampa,daitestiscientifici.Inquestocontributo tempo daimedia,socialnetworks,blogsdal- divenuti visibiliatuttiesonostatinarratiallostesso in questiultimimesi in Maghreb e inMashreqsono processi dicambiamentochesisonoconcretizzati rare analisihannosaputoosservareeraccontare.I paesi arabidelMediterraneoechesoltantocerte to chesirealizzano,insilenzio,daalcunianninei su certelentesotterraneedinamichedicambiamen- lettività esocietà.Ciinterroganotutti,soprattutto, velli, inquantoindividui,maanchecol- a chefarecon l’evolversidellescienzesociali econi quella linguisticaenonsolo, hannoprofondamente e alcunequestionieducative fondamentali,quale mostrare inchesensoilprocesso diarabizzazione nei decenniin Marocco e inMaghreb. Cercherò di progetti disocietàeeducativi chesisonosusseguiti dolo all’interno di unaminimacomprensione dei scienze socialiinunaprospettivastorica,inseren- contestualizzare questopercorsosullostatusdelle allora inopportunooeccessivo,ritengodidover larmente emblematico.Perquantopossasembrare Per introdurrelaquestioneritengofondamen- Le “rivoluzioni”arabe underground, riuscendo–perquantovoci 2 e che al contempo trovo partico- 1 ciinterroganoapiùli- - dolo come“un precursoredellasociologia” chea denza facevanostudiare ai lorostudentidefinen- che imarocchinideglianni successivi all’Indipen- rocchina» senzaevocarela figuradiIbnKhaldoun re ilgrandeitinerariodella sociologiainterrama- sin dalprincipioquantonon fossepossibile«segui- china diquelperiodo.Inoltre,essisottolineavano promuovere unaconoscenzadellasocietàmaroc- nes”, mobilitatidall’amministrazione coloniale per e dairesponsabilideicosiddetti“affairesindige- prodotte nell’epoca coloniale dai sociologi francesi si ritrovavacontuttaunseriedistudiemonografie vano chelasociologiasuccessivaall’epocacoloniale no dall’epocadell’Indipendenza(1956)eafferma- sorta di“storiadellaricerca etnografica”), partiva- sociologia edell’antropologia,accomunatedauna testo attualedelMaroccoeMaghrebindivenire. formazione, traricercaepoliticanellospecificocon- e formazione alla ricerca, tra etnografie e scuole di di mettereinrilievoinessi fondamentali tra ricerca L’obiettivo èdisollecitarealcunedomande alfine al centrodiprocessisociopoliticicosìimportanti? negli approccieoggettidiricerca in società servare, comeeinqualeprospettiva?Cosacambia al Maghrebsifaprezioso:checosascelgonodios- il puntodivistaricercatoriinternialMaroccoe società stesse.Inquestoquadro,oggipiùchemai attentieconsapevoli,dall’internodelle etnografici rogandoci sull’urgenzaesullanecessitàdisguardi ta” o“rivoluzione”dellesocietàmaghrebine,inter alcuni aspettideicontemporaneiprocessidi“rivol- e inchesensoessepossanocontribuirealeggere la specificità delle etnografie degli anni più recenti storia delMarocco,arriveròamettereinevidenza cune dellericerchequalitativechehannosegnatola politica ededucazione.Quindi,daun’analisidial- di unaprofondainterrelazionetrasocietà,cultura, macroprocessi sociopoliticiinMaghreb,aconferma Marocco cando ditracciareunastoriadellasociologiain Tracce perunastoriadellescienzesocialiinMarocco Hassan RachikeRahmaBourquia(2011)cer 3 (cheèinrealtàinsiemeunastoriadella 89 4 - - ,

Ricercare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) lungo non aveva avuto eredi nel pensiero arabo. La cesso al potere dell’élite di formazione moderna, a riflessione di Rachik e Bourquia sulla sociologia e partire dalla fine del protettorato, marcò infatti una sull’antropologia in Marocco, sulle loro evoluzioni nuova tappa nella lotta politica che vide opporsi i e tematiche, parte da questa «nascita illegittima» nazionalisti di formazione moderna e coloro che iniziata in epoca coloniale, per cui la ricerca socio- avevano ricevuto una formazione tradizionale. antropologica era associata ad una de-territoria- Paul Vermeren (2002) chiama la generazione lizzazione della scienza a profitto di un’espansio- degli anni immediatamente successivi all’Indipen- ne coloniale che non poteva realizzarsi senza una denza la «generazione dell’apertura» e individua in conoscenza dei colonizzati. In questo quadro, le Mohamed El Fassi, primo Ministro dell’Istruzione pubblicazioni di riviste quali Archives Berbères, He- Pubblica del Marocco indipendente, uno dei suoi spéris Tamuda, Archives marocaines e l’abbondan- maggiori rappresentanti e portavoce del discorso te letteratura sociologica e antropologica ad opera nazionalista che si era forgiato intorno alla neces- dei francesi hanno costituito «un’eredità colossale» sità di riscoprire la «personalità arabo-musulmana» (Rachik-Bourquia 2011) sino al momento in cui del Paese. All’epoca, le commissioni per le riforme una nascente sociologia, assieme ad una crescente e le nuove équipes governative giunsero alla con- antropologia del dopo Indipendenza, comince- clusione che la riforma educativa si dovesse basare rà a posizionarsi in relazione a questa eredità. Mi su quattro principi fondamentali: la generalizzazio- pare che una tale premessa sia fondamentale per ne, l’unificazione, la nazionalizzazione e l’arabiz- cogliere come si sono evolute le scienze sociali nel zazione. Questa sintetica premessa è a mio parere contesto marocchino nel corso dei decenni. Non indispensabile per introdurre la delicata questione solo, credo che un’analisi dell’evolversi di discipli- del processo di arabizzazione e la complessa dina- ne quali la sociologia, l’antropologia, ma anche la mica di “competizione” tra l’arabo e il francese che storia, non possa eludere dalla comprensione del tale processo ha sempre comportato (poiché, come più vasto progetto educativo in cui lo studio e la cercherò di mettere in evidenza, queste dinamiche ricerca nell’ambito delle scienze sociali vanno col- sono in profonda relazione con l’evolversi dei pro- locati. Per questo, ritengo importante inquadrare la getti educativi e con l’evolversi delle scienze sociali). questione delle scienze sociali in Marocco e in Ma- Il principio dell’arabizzazione costituì una delle ghreb all’interno di una seppur minima analisi dei principali controversie politiche ed ideologiche del progetti di società e educativi a partire dall’epoca periodo e per realizzarla il Marocco fece appello a successiva all’Indipendenza degli stati maghrebini. cooperanti provenienti dal Medio Oriente. Poi, la politica di cooperazione con i Paesi arabi dagli anni ’70 andò scomparendo a favore di una massiccia coo- Progetti di società e progetti educativi perazione con la Francia (e una, per quanto minima, con il Canada e il Belgio francofoni). In questo qua- Si può ben dire che all’epoca del protettorato dro, il Marocco indipendente non fece del recluta- in Marocco ci si trovasse di fronte a due progetti mento degli insegnanti una sua priorità, preferendo di società in qualche modo antitetici, rivendicati e piuttosto inviare i diplomati nell’amministrazione. portati avanti da due categorie di persone. La pri- Il ruolo fondamentale di alcuni professori stranieri ma sosteneva un ritorno al passato nel nome della nella ricerca in scienze sociali (tra cui, in primis, Paul conoscenza dell’arabo e di una legittimità religio- Pascon di cui dirò poi), contribuirà a mettere in ri- sa incontestabile. La seconda si riteneva il vettore salto, dal canto opposto, il diffuso disinteresse dei della modernizzazione della società e il destinata- diplomati marocchini dell’epoca successiva all’Indi- rio diretto del potere che i francesi avrebbero la- pendenza per la ricerca e per l’insegnamento. sciato vacante (Gandolfi 2010). Fu nel periodo tra Una svolta importante si ebbe nel 1970, quando le due guerre che si andò costituendo una nuova il Convegno Internazionale d’Ifrane promosse l’at- élite intellettuale che divenne poi la classe dirigen- tuazione del processo di arabizzazione anche per te dell’Indipendenza e, bisogna forse ricordare, l’insegnamento secondario. Negli stessi anni ’70 il in quel frangente il nazionalismo fu una sorta di potere pubblico fu costretto, sulla spinta delle con- “sbocco naturale” per quei giovani che si erano vi- testazioni studentesche e dei movimenti sociali, a sti impedire l’accesso alle più alte carriere a causa reagire sul terreno dell’insegnamento. In Marocco dell’essenza stessa del protettorato. Ancor prima, i si andò così imponendo un riorientamento delle marocchini domandavano una maggiore diffusione politiche educative, tanto più che i grandi princi- dell’insegnamento, mentre i francesi in Marocco pi proclamati al momento dell’Indipendenza non dimostravano chiaramente di non avere interesse avevano portato a risultati pieni. La forte crescita ad istruire i marocchini. I due progetti di società si demografica aveva reso molto difficoltoso il proces- riflessero col tempo anche nei partiti politici. L’ac- so di scolarizzazione di massa, la nazionalizzazione

90 educative delperiodointuttal’area. tale processofualcentrodelleprioritàpoliticheed con tuttalasuaproblematicitàelesueincertezze, di arabizzazionedell’insegnamentosuperiore.Pur re damodelloperquelcheriguardavailprocesso tivo. Inquegliannifusoprattuttol’Algeriaaservi- la questionedell’arabizzazionedelsistemaeduca- sempre ilproblemadellalinguadiinsegnamentoe centro dei dibattiti di queste conferenze prevaleva dei trePaesidelMaghreb,nel1969e1970.Al vano cercatodiriunireiMinistridell’Educazione politica. Inquestocontesto,dueconferenzeave- re fuperanniuntemacentraledellacontestazione ca allapoliticadiinsegnamentopromossadalpote- arabizzazione rivelatosiincertoeinstabile.Lacriti- gnamento, mentre un’altra era rivolta al processo di denunciava ilcaratterediclassedelsistemad’inse- critiche provenientidall’alasinistraprogressista gressi nelcorsodeglianni’60.Unadellemaggiori cesso diarabizzazionenonavevafattograndipro- cooperanti stranieri(soprattuttofrancesi)eilpro- insegnamento dipendevaancoraingranpartedai del corpoinsegnanteeraancoralenta,ilsistemadi to sistavaapprendendo. procedere ad un’analisi profonda e critica di quan- costruire unadissertazione ounragionamentoedi co sostituivacosìpressoché qualsiasipossibilitàdi di riflessionecritica. L’apprendimento mnemoni- essere cheglistudentinonacquisisserostrumenti cupazioni maggioridell’insegnamentosembrava venivano abolite.Inaltreparole,unadellepreoc- dunque della realtà quotidiana, culturale e sociale, fie ericerchesulcampo,un’indagineinprofondità l’antropologia elasociologiaprevedendoetnogra- In questostessoperiodo,lescienzesocialicome riletta nell’otticadiunnazionalismoconsensuale. prattutto a favore di una storia mitica della patria, sa aprofittodiunagrandestoriamondialeeso- della storia,ognivisionerivoluzionariaerasoppres- inaccessibile. si operafilosoficaoccidentaleerabanditaeresa le radicigrechedelpensieroarabo,mentrequalsia- espressione, percuivenivanoevocateinparticolare fia, arabizzato,venivaridottoallasuapiùsemplice contestatarie (Gandolfi2010).Ilcorsodifiloso- indirizzati alla formazionedi attitudini critiche e le, consideraticomesovversiviedeccessivamente la cancellazionedeicorsidifilosofiaoccidenta- l’istituzione dicorsi«Educazioneislamica»e bizzazione sirealizzògradualmenteanchecon lineato, nel corso degli anni ’70 il processo di ara- Dalle sceltepolitichealleeducativeconcrete All’interno delquadrosinquibrevementede- 5 Allostessomodo,nell’insegnamento Paola Gandolfi,EtnografieelavorisulcampoinMaghrebMarocco:primadopole«rivoluzioni» rità nonaffrontaronomai direttamente ilmovimen- avvenne inTunisia einAlgeria, inMaroccoleauto- meren 2002: 404).Eppure,diversamente da quanto tà», perriprendereleparole diGillesKepel(Ver di «undiscorsore-islamizzazione diunasocie- nerazione portatrice,almenonellasuaalamilitante, mando nelle università marocchine una nuova ge- i suoieffettiesoprattuttoneglianni’70siandòfor mente portatoavantineiliceinontardòaprodurre sistema dipotere. anche perilsolofattodileggeretestinongraditial di giovanissimistudentiritenutisovversivispesso sparizioni dimolticittadini,inparticolareproprio gnato darepressioniviolente,detenzioni,torturee più neridituttalastoriarecentemarocchina,se- clandestinità. Sitrattòdiunodeimomentistorici sinistra chepianocominciòadusciredalla andò peròformandounaleadershipcontestatariadi re. All’internodiquestafortepoliticarepressiva,si negli ambientiscolasticieuniversitariinparticola- tativo disradicamentoqualsiasiideologialaica dall’altro simettevanoinattoundivietoeten- ne islamicadistamporadicaleefondamentalista, dagli anni’70(epoisinoatuttigli’90). zione dideterminatiimmaginariislamisti a partire ruolo elapartecipazionedellascuolanellaforma- so rileva essere stato fondamentale per affermare il molto tradizionalistaeapologetico,chelostudio- ’70, portaronotuttaviaalladiffusionediunIslam 2000) suitestidiinsegnamentoreligiosodeglianni mostra benelaricercadiMohamedElAyadi (1999, all’esegesi teologica–eimanualiscolastici,come – piùportatiallacontroversiaideologicachenon verse edistruttrici»(ElAyadi 2008). «propaganda laica»ediideologieconsiderate«per larizzati, chealtrimentisarebberostativittimedella dell’Islam cheavevacomeobiettivoigiovanisco- sori diarabo,filosofia,storia,educazioneislamica. coltà di Teologia – erano stati trasformati in profes- molti deglistudentidireligione–ovverodelleFa- ria pertuttieingliordinidiscuola.Inoltre, mento pubblicogenerale,comemateriaobbligato- «Educazione islamica»fuintrodottanell’insegna- versità marocchine.Alcontempo,lanuovamateria di LettereeScienzeUmanistichetutteleuni- Dipartimento diFilosofia),all’internodelleFacoltà Dipartimento diStudiIslamici(insostituzionedel poca. Tale sceltasitradussenellacreazionedel nazionalista, arabista,socialistaecomunistadell’e- le correntipoliticheeideologichedell’opposizione in campo educativo, in risposta al diffondersi del- Il lavaggio dei cervelli che veniva sistematica- Da unlato,dunque,sidiffondevaun’educazio- La formazionedeidocentidireligioneislamica Si trattòdiunapoliticastrumentalizzazione In sintesi,sitrattavadiunasceltapoliticanetta, 6 91 - - -

Ricercare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) to islamista e si accontentarono di reprimere solo La questione dell’islamismo politico e delle sue le derive estremiste incontrollate. Fino alla morte radici sociali è in effetti in stretta relazione con la del Re Hassan II, il potere sembrò accettare come questione del processo di arabizzazione. Per alcuni una sorta di male minore il monopolio islamista autori il fenomeno islamista maghrebino è apparso della rappresentanza studentesca e il movimento originariamente innanzitutto come una lotta margi- studentesco islamista continuò a crescere in modo nale di arabisti che non godevano di riconoscimen- significativo negli anni ’90. Mohamed Tozy in una to. Kadri (1992) denunciava in Algeria un sistema sua indagine etnografica del 1995 dimostrava come di insegnamento che aveva prodotto diplomati, ma già allora gli islamisti avessero la meglio e come, per non un’élite intesa come gruppo di intellettuali. Il esempio, tutti i dirigenti del movimento studente- sistema politico e sociale a suo parere aveva fun- sco di Casablanca fossero islamisti. zionato con una vecchia élite politica il cui ruolo si La Tunisia, invece, trovandosi in una situazione doveva più ad una legittimità storica che non scien- simile, nel 1989 aveva nominato ministro dell’Edu- tifica. Benjamin Stora (Stora-Ellyas 1999) sosteneva cazione Nazionale, dell’Insegnamento Superiore a questo proposito che il propagarsi dell’islamismo e della Ricerca Scientifica, il presidente fondatore fosse rivelatore dell’insuccesso dei tentativi di mo- della Lega tunisina per i diritti dell’uomo, Moha- dernizzazione degli stati musulmani all’indomani med Charfi7, incaricandolo di riformare l’insegna- dell’Indipendenza. In realtà, le ipotesi sono diverse mento alla luce dei valori della modernità e della e propongono approcci diversi: «ad una spiegazio- cittadinanza. Le prime misure da lui adottate furo- ne dell’islamismo attraverso una sua dimensione no il ritiro di manuali scolastici di ispirazione isla- socio-economica bisogna aggiungere una reazione mista, il divieto di portare il velo a scuola, l’obbligo identitaria culturale per alcuni, una soluzione-rifu- delle classi miste, la riforma dei manuali e di cicli di gio per coloro che sono rimasti traumatizzati dopo insegnamento, la separazione tra educazione civica il fallimento di altri progetti di società (quelli pro- e educazione religiosa, l’insegnamento dei diritti posti dallo sviluppo, dal socialismo, dal nazionali- dell’uomo come materia nelle scuole secondarie, e smo arabo), ma anche per coloro che sono rimasti molto altro ancora. In Marocco, il potere non ri- ai margini e, ancora, uno spiraglio politico per una spose in modo così chiaro alla situazione venutasi a certa contro-élite» (Vermeren 2002: 560). creare e la crescente diffusione dell’islamismo nelle In questo senso è eloquente il testo Soumis et università del Regno e l’insuccesso del processo di rebelles, le jeunes au Maroc in cui la ricerca etno- arabizzazione e delle scelte qualitative dell’insegna- grafica di Mounia Bennani Chraibi (1994) rivelava, mento furono sottovalutate fino al momento del tra l’altro, anche un sentimento diffuso d’insoddi- Rapporto della Banca Mondiale del 1995 che portò sfazione tra diversi giovani marocchini per la loro il Re Hassan II a prendere atto della drammaticità vita in Marocco, unito al loro desiderio di vivere della situazione e a richiedere una revisione urgente altrove e, al tempo stesso, al loro ripiego sulla reli- del sistema di insegnamento. gione islamica. Segno della necessità di etnografie che, allora come ora, indaghino in profondità inducendo a ri- Una contrapposizione a sfondo islamico? flettere su quanto delle scelte politiche si traduca in scelte educative e queste, a loro volta, in pratiche A partire dagli anni Novanta in Maghreb, si assi- quotidiane. Segno anche, indirettamente, di come i steva a una sorta di opposizione tra un’élite franco- profili educativi e formativi incidano sui vissuti quo- fona e una di formazione islamica, riproducendo in tidiani e sulle molteplici configurazioni sociali, cul- qualche modo quanto si era già verificato nel perio- turali e politiche, a conferma di un nesso complesso do dell’Indipendenza. Aissa Kadri, nel 1992, ana- tra formazione e scuole di formazione, ma anche tra lizzando il caso algerino osservava che uno dei tratti scuole di formazione e alternative politiche e cul- nazionali più significativi era il permanere e il ri- turali. Questo ci riporta all’eterno cerchio che vede proporsi a decenni di distanza dell’opposizione tra mettere in diretta connessione politica e ricerca ma francofoni e arabofoni, come elemento marcante la anche, al contempo, una “ricerca alternativa” con la società sin dall’epoca dell’imposizione del sistema possibilità di un’“alternativa politica”. scolastico francese in Algeria, e tratto distintivo di tutta la storia intellettuale, politica e culturale dell’Algeria contemporanea. Un discorso simile Scuole di formazione e ricerche etnografiche sembrerebbe potersi fare anche per la Tunisia e per il Marocco degli ultimi anni, per quanto non siano A questo proposito, in un mio recente lavoro state ancora analizzate pienamente le conseguenze sulla politica educativa marocchina in relazione ai di questa dicotomia sul piano politico e sociale. processi di cambiamento culturali e sociopolitici

92 ri a unire un approccio giuridico e politico ad uno re cheTozy saràpropriouno traiprimiricercato- del tuttonuovoedoriginale. Èsignificativoosserva- quali laricercaetnografica, costituivaunapproccio configurazione politicada analizzareconstrumenti dro, considerare il Marocco, per esempio, come una Sahara occidentale»(Ibidem:122).Inquestoqua- dal bisognodigiustificarelamarocchinizzazionedel va conunadomandacircostanzialemoltoforte,data allora l’offertadiintelligibilità del reale «siincrocia- particolare dall’etnografia. lavoro sulcamposociologicoeantropologico,in e scriverelastoriaapartiredallemonografiedal mostrerà inparticolareunanuovapossibilitàdifare rimento fondamentaleperiricercatori.Ilsuolibro regione dell’Haouz del reale),lesuericercheeilsuonotolibrosulla diversi (chetentavanodioffrireun’intelligibilità e alsuoarrivo,traprofessoriconprofiliformativi datore oprecursore»dellasociologiainMarocco nimemente riconosciutocomeunasortadi«fon- è benesottolinearenuovamentechePasconuna- cio deltuttoinnovativo.Permegliocomprendere to diScienzePolitiche,cheproponevaunapproc- Legge diBrunoEtienne,primoprofessoreaggrega- verso il1973-74e,dall’altro,l’arrivoallaFacoltàdi la presenzadiPaulPasconall’IstitutoAgronomico to importanteperglistudenticomelui.Daunlato, due fattoriconcomitantisegnaronouncambiamen- ideologizzante delladisciplina.Inquestocontesto, rocchino diSociologiaprevalevaunaconcezione reale» (Ksikes2010:120)epressol’IstitutoMa- in mododescrittivo,istituzionaleesconnessodal ca dove aveva studiato negli anni ’70 «si imparava tà diGiurisprudenzadell’UniversitàCasablan- formazione giovanilericordachepressolaFacol- Tozy, intervistatodaKsikes,raccontandodellasua impegno cittadino e civile e senso della realtà». tuali marocchinicheunisconosapereaccademico, Driss Ksikes(2010:119)–èunodei«rariintellet- Mohamed Tozy, ilquale–riprendendoleparoledi maggiori ricercatori marocchini contemporanei: ficativo, sullatraiettoriadiformazioneunodei percorsi socioculturalinell’epocacontemporanea. sui nessitrapercorsiformativi,politicie ro glianni’70esuccessivi)disollecitarci,anche, significativi dellastoriarecentedelMarocco(ovve- certa esperienzaformativainunodeimomentipiù testimoni privilegiati, in grado di raccontarci una analizzare ipercorsieprofiliformatividialcuni contemporaneo e, ancor prima, sull’importanza di formazione” che sivanno delineando nelMarocco (Gandolfi 2010)mieroconcentratasulle“scuoledi Forse è bene capire che per le scienze politiche di Forse èbenecapirecheperlescienzepolitichedi Propongo alloradisoffermarsi,atitoloesempli- Paola Gandolfi,EtnografieelavorisulcampoinMaghrebMarocco:primadopole«rivoluzioni» 8 diventeranno un punto di rife- antropologhi, sociologhiepolitologi. migliori ricercatorimarocchinicontemporanei,tra queste studio edibattitoscientifico.Fuinquestascuola zione”, cheunivasapereteoricoelavorosulcampo, re raccontadiunaveraepropria“scuolaforma- corso formativocheabbiamooccasionedianalizza- risultati dellavorosulcampo.Inaltreparole,ilper delle basiteoriche,dellametodologiadiricerca,dei un gruppochesiriunivamensilmenteperdiscutere aveva creatounéquipedisocio-antropologiaruralee lavori sulcampoconPascon.Questineglianni’80 per legenerazionisuccessive)realizzasserodeiseri ta formatori e pensatori di riferimento in Marocco socio-antropologico. vante per l’epoca, il lavoro sul campo e le etnografie. vante perl’epoca,illavorosulcampoeleetnografie. innovativi che mettessero al centro, in modo rile- possibilità concretaditracciarepercorsiricerca sistema educativoufficiale.Alcontempo,spiccala storico epoliticoincuiesseeranostateaffossatedal emerge l’apportodellescienzesocialiinuncontesto linguaggi emetodologiedifferenti,masoprattutto novazione dell’interdisciplinaritàedell’incontrotra di alcunielementiessenziali.Emergeilvaloreel’in- marocchino neglianni’70ciinformachiaramente traiettoria diformazioneungiovanericercatore le scienzesocialioltrechecongiuridiche. opere orientandosiversolibrirarieutili,inlineacon all’Unesco) echepromuoveràl’acquistodimolte di Casablanca(dopoaverfattounlungopercorso tecario pressolaFacoltàdiLeggedell’Università in arabo,eAllalSinaceur, chearriveràcomebiblio- Casablanca cominciòadinsegnarelescienzesociali una filosofacheperlaprimavoltanell’Universitàdi tare inqualchemodoilquadro:HakimaBerrada, ricorda altreduefigurechearrivaronoacomple- giovani ricercatori riconosciute) comedavanti alladiffusionedelle una luciditàdiveduteche oravannopienamente mostrato chiaramente(con uncertocoraggioecon agli anni’90.ElAyadi (1999, 2000,2008)hainfatti avviene negliannisuccessivi, inparticolareintorno mista), quelcheèinteressanteosservarequanto a sfondoislamico(contendenzadiventareisla- per quantosotterraneeenonsempreesplicitate, metodologico assertivo e di ideologie dominanti, come controtendenza in unpanorama di rigore esperienza diunaricercaetnograficasiimponeva Questo brevissimo e semplice riassunto di una Questo brevissimoesempliceriassuntodiuna Ripercorrendo lasuatraiettoriaformativa,Tozy Se nelcontestospecificodeglianni’70larara Altre minacciepolitiche,altrestrategiefunziona- di ricerca che si formarono alcuni dei équipes diricercachesiformaronoalcunidei 10 (chedivenneropoialorovol- 9 li: ilritornodellescienzesociali Tozy racconta comeluiealtri 11

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Ricercare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) scienze sociali e in particolare degli insegnamen- Cosa e come indagare, nel tempo ti come l’antropologia, la sociologia (ma anche la filosofia e la storia) negli anni ’70 la scelta gover- Per capire come si sono evolute le ricerche et- nativa sia stata quella di controproporre un rigore nografiche e quali siano stati gli aspetti prevalen- islamico e una vera e propria apologia della religio- ti da esse indagati è di nuovo indispensabile uno ne islamica. Successivamente, tra la fine degli anni sguardo, innanzitutto, al passato. Nel Marocco del ’90 e in modo particolare agli inizi degli anni 2000, dopo Indipendenza i lavori sul campo prevalenti di fronte al problema della diffusione dell’islami- riguardavano i contesti rurali e le donne. Il fatto smo, El Ayadi dimostra come la preoccupazione che si indagassero soprattutto le donne e i contesti del governo sia stata di reintrodurre le discipline rurali era forse l’effetto, come suggeriscono Rachik di insegnamento prima bandite. Questa volta la fi- e Bourquia (2011) di una società con un sistema di losofia, l’antropologia, la sociologia, ecc. erano in valori più o meno strutturato. Come i due ricerca- qualche modo necessarie per “controbilanciare” tori ricordano, la prima generazione di sociologi quella minaccia islamista che si era andata diffon- o antropologi si ispirava soprattutto all’ideologia dendo sottilmente col tempo e che ora diventava marxista, mentre le generazioni successive erano il nemico maggiore da combattere. È infatti solo in più influenzate da ideologie settoriali, meno tota- questo momento storico più recente che vengono lizzanti, quali quelle legate al femminismo, ai diritti lentamente reinserite “alcune materie” di studio nei dell’uomo, ecc.12 Qualche ricercatore si dichiarava curricula dell’insegnamento superiore e vanno rie- esplicitamente negli anni ’80 all’interstizio tra più mergendo nelle università i corsi di scienze sociali e discipline, come Abdellatif Khatibi che affermava nuovi corsi di filosofia. di ispirarsi ad alcuni linguaggi specifici come quello Sarà poi gradualmente, nel corso di questo ulti- della linguistica, dell’etnologia e della sociologia, mo decennio, che si intravedranno i primi supporti ma insieme anche a quello della cultura popolare governativi ai tentativi di alcuni ricercatori e pro- marocchina, con l’intenzione di proporre un’analisi fessori di realizzare alcune scuole o centri volti a che però «mantenesse una sua libertà, un suo movi- formare i giovani ricercatori, anche accompagnan- mento, una sua gestualità» (Khatibi 1983: 26). doli nei loro lavori sul campo e nella realizzazione Successivamente i ricercatori in scienze sociali di sempre più indispensabili etnografie. iniziarono ad indagare alcuni ambiti a lungo non È importante, a questo punto, capire quanto considerati, come la sessualità13 e la componente quelle ricerche qualitative ed etnografiche – che nei giovanile della società. decenni passati emergevano nonostante la difficoltà L’idea sostenuta oggi da diversi ricercatori è che e i divieti e malgrado l’assenza di un loro ricono- in una società come quella marocchina i sociologi scimento ufficiale nei luoghi della formazione – in e i politologi abbiano spesso mobilizzato il sapere questo periodo storico più recente hanno acquisi- antropologico. Bisogna innanzitutto ricordare che to graduale consenso, così come hanno acquisito Ernest Gellner (1968) e tutta una corrente antro- legittimità le scienze sociali all’interno del quadro pologica diretta da Clifford Geertz (1969) avevano educativo nazionale. In sintesi, tutto ciò ha signifi- prodotto una serie di opere importanti sul contesto cato l’inversione di una rotta di interesse e di “in- marocchino e spesso, oltre agli antropologi stessi, vestimento” in relazione ad una nuova “minaccia” anche i sociologi e politologi si erano andati posi- (politica e sociale) e ad un nuovo clima politico, e il zionando rispetto a questi scritti, non avendo potu- riconoscimento della necessità di promuovere spa- to fare a meno di dialogare con questi apporti (Ra- zi di formazione che direttamente e indirettamente chik-Bourquia 2011). Si trattava cioè di mobilizzare contribuissero a far fronte a questa nuova paura e questo sapere teorico antropologico per indagare ai movimenti islamisti che ormai anche il governo alcuni aspetti culturali (i rituali, il sistema politico, marocchino aveva riconosciuto formalmente come la religione, ecc.). Ritroviamo così diversi lavori et- i suoi “primi nemici”. nografici che si avvicinano molto all’antropologia Una domanda inevitabile riguarda allora il com- culturale, quali quelli sull’etnografia religiosa (Pa- prendere come questa relativa apertura alle scienze scon 1983, 1984), sulle feste del sacrificio, (Ham- sociali abbia contribuito non solo a fare acquisire moudi 1988), sui riti sacrificali nei contesti rurali loro una certa legittimità ma anche a far cambiare o (Rachik 1990), ecc. Negli anni ’90, poi, saranno ampliare nel tempo gli ambiti di studio delle stesse soprattutto alcuni aspetti dell’antropologia politica e gli oggetti delle ricerche etnografiche. ad essere al centro di importanti lavori sul campo (Tozy 1999; Hammoudi 2001). Allo stesso tempo, tra gli anni ’80 e ’90, l’organiz- zazione sociale e i mutamenti sociali e culturali nelle comunità rurali o nomadi saranno oggetto di inda-

94 di riforme (Catusse 2008; CEI 2009; Catusse maggiore einriferimentoaduncomplessoprocesso probabilmente inquadratoentrounlassotemporale tra scienzesocialie potere pubblico in Maroccova tificato comeunsegnodirelativacomunicazione e sottile.Equellochedaqualcheannovieneiden- particolare inrelazioneaicambiamenti,èambiguo nativo ericercanell’ambitodellescienzesociali,in senso (Rachik2005,2007).Ilnessotrapoteregover re letto come un primo esempio concreto in questo Cinquantenario sulloSviluppoUmanopotrebbeesse- direzione ideologica. ricerca etnografica e sull’interpretazionedella sua to unloropesospecificoanchesull’attenzionealla 2010) edirelativeaperturepolitichechehannoavu- Nazionale sui Valori e ilfinanziamentodapartedelloStatodell’Inchiesta significativo, adettadeiduericercatori marocchini, pubblico èandatopocoadiminuendoinmodo questo divorzioideologicotrascienzesocialiepotere logia andasseaumentando.Negliultimianni,forse, di competenzaeconsulenzainsociologiaantropo- ziato questistudi,dimostrandoquantoladomanda internazionali e lasocietàcivile avevano talora finan- getti disvilupporuraleeloStato,leorganizzazioni realizzato ricercheetnograficheinrelazioneconpro- non realistica.Daglianni’60alcunidiloroavevano sociali e potere pubblico era piuttosto ideologica che di sociologieantropologilaseparazionetrascienze Rachik eBourquia(2011)perlaprimagenerazione to importanteèdasottolineare:comeciricordano quadri culturalidiriferimento.Soprattutto,unpun- fondati sull’interpretazionedeiprocessisocialiesui innovazioni dalpuntodivistateoricoeetnografico, l’apporto sostanzialediquestistudièconsistitonelle simili aquellidell’antropologiacoloniale.Eppure due otredecennisembrerebberodiprimoimpatto potrebbe notarechegliambitidistudiodegliultimi studenti licealidellacapitalemarocchina. lavoro etnografico sulle pratiche e i valori religiosi di (2000) ealtripubblicherannoilfruttodiunampio sistema divalori.DopoalcunianniRahmaBourqia il lororapportoconl’università,lafamiglia,col 500 studenti,aRabat,indagandoperlaprimavolta e DrissBensaïd(1995)realizzanounaricercacon più frequente.RahmaBourqia,MokhtarElHarras i giovanicostituirannounoggettodistudiosempre chik 2000).Infine,soprattuttodaglianni’90inpoi gini etnografiche(Amahan1998;Mahdi1999;Ra- biando nelcontestodellaricerca inbaseaglisvilup- Volendo riassumerequantosinquiesposto,si Prima dicapirecomeoggi qualcosastiacam- L’ultimo decennio:segnidi processiindivenire Paola Gandolfi,EtnografieelavorisulcampoinMaghrebMarocco:primadopole«rivoluzioni» nel quadro del Rapporto del Rapporto del et al. -

Mecca, e la lista potrebbe continuare). Il fatto di sistematicamente mavanno inpellegrinaggioalla eppure bevono alcool o di persone che non pregano per esempioinumerosicasi dipersonechepregano le pratichesiconfondano nel vissuto(osservando (2007) nell’“l’Islamnelquotidiano”indaganocome pe diricercamarocchina.ElAyadi, Rachik,Tozy Nazionale suiValori(ENV)condottadaun’equi- mente, nel2005,vienerealizzatalaprimaInchiesta paesi europeilaWorldValueSurveyesuccessiva- 2000). Nel 2001 viene realizzata da parte di alcuni suti religiosideigiovanimarocchini(Bourquiaetal. ricerche sullepraticheesuivalorireligiosivis- ’90, siassisteadunarelativamoltiplicazionedelle pratiche ortodossecheeterodosse.Ora,daglianni religiose aCasablanca,andandoadindagaresiale condotto duericercheimportantisullepratiche gia dellescienzesocialidicuiabbiamodetto,aveva bito delsuocorsodiinsegnamentosullametodolo- (2005). Dalcantosuo,giàBrunoEtienne, nell’am- individuali inMaroccoèquelladiJeanNoelFerrié prime ricerche che si fonda sulle pratiche religiose tavia aprivilegiarelepratichecollettive,unadelle Mentre la maggioranza di questi studi tendeva tut- (Pascon, Tozy 1984; Rachik 1990; Bourquia 1996). si socialiesuiloroquadriculturalidiriferimento tropologia religiosa,mettendol’accentosuiproces- ricostruire altrimentiglioggettitradizionalidell’an- mo vistocomedaglianni’80fossestatopossibile dentità eall’appartenenzareligiosaislamica.Abbia- sulle pratiche quotidiane, soprattutto rispetto all’i- sono collocarealtrericerche,inparticolarequelle te coerenti.Nellastessadirezionedireichesipos- un insiemediideeeterogeneeenonnecessariamen- identità portinoinevitabilmenteaconcepirlacome tensioni, iconflittitrapromotoridiunamedesima In taleapproccio,èinsital’ideacheiprocessi,le politici, come alcuni emblemi diventino dominanti. possibilità dicogliere,attraversoprocessisocialie le definizionediun’identitàamazighe,quantosulla ricerche sisonointerrogatinontantosullapossibi- al gruppo(Tozy etal.2006).Gliautoridiqueste cano, siutilizzanoproprioinquantoappartenenti boli identitaridigruppo»,chesidifendono,invo- comune cultura amazighe, apartire dall’ipotesi che più che di una nente minoritariadellasocietàmarocchina,quella processi identitaridellapiùimportantecompo- lazione. Unabreveanalisimostraalcunilavorisui atto nellasocietàmarocchinaesottoqualeango- raccontare alcunedinamichedicambiamentoin quali indagini abbiano effettivamente cercato di marocchini. Inaltreparole,èessenzialeanalizzare anni lericerchequalitativerealizzatedairicercatori punto osservarequalisianostatenegliultimidieci pi sociopoliticipiùrecenti,èsignificativoaquesto amazighe, si possa parlare di «sim- 95

Ricercare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) prendere finalmente in conto questo cambiamen- che toccano ciò che per alcuni è intoccabile, che to di prospettiva ha delle implicazioni sulla scelta vanno al di là di censure implicitamente dettate da delle dimensioni del concetto di religione e degli alcuni gruppi della società. indicatori delle pratiche e delle credenze religiose. Inoltre, altra questione cruciale che un’analisi Le etnografie relative all’Islam nel quotidiano, in delle etnografie più recenti mette in luce è la presa Marocco, rivelano una dinamica di trasformazione di consapevolezza che la maggior parte della popo- importante che si realizza in particolare intorno ad lazione marocchina ha meno di 30 anni e che quin- una rielaborazione delle norme religiose e ad un di indagini sulla gioventù e sui valori religiosi e i processo di razionalizzazione e individualizzazione valori culturali dei giovani in Marocco sono sempre delle pratiche religiose. Inoltre, i vissuti dei giovani più necessarie. In questo quadro, la novità rispetto marocchini (e non solo) mettono in discussione la al passato è data dall’impatto dei mass media nella ricorrente lettura della realtà fondata su un duali- trasmissione dei valori. La televisione satellitare è smo tra tradizione/religione e modernità/laicità. ormai da tempo una fonte di informazione religio- La storicità e la complessità dei vissuti quotidiani sa per tutta la popolazione e, in modo particolare, squalifica tali dualismi e tali contrapposizioni nette. per i giovani, così come la fruizione dei mass media, Una seria etnografia ha mostrato infatti chiaramen- dei social network e dei nuovi mezzi tecnologici, in te quanto una stessa persona abbia la possibilità, in Marocco, crea spazi di informazione altra o alter- relazione ai contesti sociali diversi in cui agisce e nativa e agisce sulla riformulazione delle norme. interagisce, di adottare valori differenti, se non tal- La ricerca sull’Islam nel quotidiano poneva questo volta addirittura opposti. L’Inchiesta Nazionale sui aspetto in primo piano rispetto ai valori religiosi e Valori e le successive ricerche prese in analisi han- si interrogava sulla necessità di altre indagini simili no mostrato processi di cambiamento che portano in relazione ai valori culturali e socio-politici. «Esi- in sé contraddizioni e ambiguità, ma allo stesso ste un décalage tra norma e pratica, anzi esistono tempo hanno suggerito quanto alcuni indicatori di probabilmente anche nuove norme in divenire che secolarizzazione siano presenti a livello di pratiche cercano di riqualificare questi comportamenti para- quotidiane e quanto si debba rilevare uno scarto tra dossali interpretando o, al limite, ri-gerarchizzando il discorso delle élites sulla tradizione religiosa e il le modalità della loro trasgressione» (Tozy 2007: comportamento degli attori sociali. E per ripren- 212). Per quanto le scienze sociali teoricamente ri- dere una tematica già affrontata in precedenza, la conoscano questa complessità e fluidità della realtà, ricerca sull’Islam nel quotidiano (2007) sottolinea in alcuni ambiti necessitano ancora di fornirsi di et- anche quanto la scolarizzazione e l’arabizzazione nografie molteplici. siano percorsi di comprensione della realtà per i Volendo riassumere, dunque, quanto sin qui giovani contemporanei (che possono così accede- esposto possiamo concludere che sono emerse ne- re direttamente al Corano e alle fonti) e possibili gli ultimi anni in Marocco etnografie e lavori sul strumenti di emancipazione o, comunque, di parte- campo sui processi di cambiamento religioso, su cipazione diretta alle dinamiche sociali. Non solo, quelli identitari e in qualche minima misura sui la scolarizzazione e l’accesso alle fonti scritte, anche giovani e sui loro desideri, sui loro sogni (Affaya- nell’ambito dell’educazione religiosa, possono per- Guerraoui 2004; Mernissi 2008). In altre parole, mettere ai giovani e alle giovani una maggiore capa- alcune etnografie degli ultimi anni, per quanto rare, cità di “negoziazione” della propria “autonomia” non a caso mettevano in luce profondi processi di rispetto ad alcune tesi dei movimenti islamisti, così cambiamento in atto nella società e si concentrava- come rispetto ad alcune pratiche e ad alcuni valori no in modo particolare sulla componente giovani- religiosi diffusi in famiglia o nella società come pra- le, sui nuovi media, sui comportamenti complessi tiche tradizionali “acquisite” o “implicite”. Uno dei e talora paradossali dei molteplici attori sociali. lati più innovativi della ricerca di El Ayadi, Rachik, Allo stesso modo, alcuni lavori sul campo hanno Tozy (2007) è il fatto di includere nelle pratiche cercato di andare più in profondità sull’assetto po- quotidiane dei giovani, oltre alla preghiera rituale litico contemporaneo intendendo indagare alcuni e la frequentazione della moschea, anche l’ascolto nessi sottili tra partiti e notabili, tra attori sociali, della musica o l’andare al cinema. L’obiettivo del politici ed economici, sulle nuove e vecchie riarti- loro lavoro è stato quello di comprendere come i colazioni del campo politico marocchino (Chahir giovani nel loro quotidiano si posizionassero rispet- 2011; Tozy 2010: 14). Cosicché quel che risulta da to all’arte e alle forme artistiche, nella misura in cui questo quadro è la complessità e l’eterogeneità dei i movimenti islamisti in Marocco, negli ultimi anni, vissuti dei giovani, dell’impatto dei media e della erano tornati ad accanirsi contro ogni forma d’arte, tecnologia sulla riformulazione delle norme e sui ma in modo particolare contro la musica e il cine- comportamenti quotidiani e il permanere, in queste ma. Si tratta allora anche di etnografie che osano, dinamiche di cambiamento, di alcune costanti nella

96 liberamente. Esattamente quelle stessemodalitàdi che permettevanolorodi superare censureeagire gazines, sfruttandoalmassimole nuove tecnologie sono organizzatinelweb,con blog, video,web-ma- anche nei piccoli centri del Marocco) e di come si Rock unpo’ovunque(moltinellegrandicittà,ma così raccontatodigruppiRap,Metal,Fusion, ne locale»(Gandolfi2010:197). un linguaggiochesono,innanzitutto,un’espressio- zionali, pronunciataconunaparolaedespressa centrato sucorrentifinanziarieemercatiinterna- una rispostaadunprocessodiglobalizzazione con- nazionale einternazionale: determinati ascandireilloro“esserci”sullascena fatta diparoleeconcettisemplici,incisivi,diretti, zazione, utilizzavanounasortadilinguareinventata relativamente ai“margini”delprocessodiglobaliz- da nuovedomandesocialiepolitiche. gestione delpotere,perquantoessosiasollecitato emergessero in superficie che piùvisibilievaste dinamiche rivoluzionarie dei segnalidipiccolerivoluzioniinattobenprima testimoniassero già,perquantoinminimaparte, concentrate suicomportamenti giovanili quotidiani darsi quantoalcunedellericercheetnografichepiù (Gandolfi 2010:198).Cisarebbealloradadoman- nisti di una “rivoluzione” lentamente “già in atto” giovani, secondo queste ricerche, sono i protago- fondamente erealisticamente“dalbasso”.Questi mento deipoteri,ecc.)eprontiacambiarepro- di diritti,corruzione,disoccupazione,accentra- di denunciarelefalledellalorosocietà(mancanza gogliosi della loro appartenenza nazionale, capaci loro idee,harivelatoindividuiprofondamenteor questi giovani, dei loro modi di far musica, delle nuovi “rivoluzionari”.Un’attentaanalisideitestidi co, hadefinitoquestigiovanimusicistiunasortadi musica popinalcunipaesiarabitracuiilMaroc- LeVine (2010),inseguitoadunasuaricercasulla tiva e in profondità riesce a narrare. Anche Mark nee, quelleche,appunto,soloun’indaginequalita- state quellepiùmarginali,underground,sotterra- un movimentolecuidinamichepiùmarcatesono (Gandolfi 2010).Essiinfatti mostranoletramedi artistiche contemporanee, musicali ma non solo po suigiovanimarocchiniesulleloroproduzioni tivo focalizzare losguardo sui rari lavori sul cam- raneità. Inparticolare,inquestosenso,èsignifica- loro specificitàinrelazioneproprioallacontempo- dunque di complessi processi in divenire e della Le rarericercheetnograficheinmeritohanno Le ricercheetnografichepiùrecentiraccontano Segnali dipiccolerivoluzioniincorso Paola Gandolfi,EtnografieelavorisulcampoinMaghrebMarocco:primadopole«rivoluzioni» 15 . Questi giovani, lasciati 16 «Quasisitrattassedi - le diunapiccola(ogrande?)rivoluzioneinatto? pubblico escienzesociali.Forse,unulterioresegna- un cambiodiprospettivanellarelazionetrapotere grafie suquestomomentostoricopreciso,maanche solo unaconcentrazionedeglisguardiedelleetno- cambiamento chepossonoanchefarprevederenon re governativoericerca,traStatodinamichedi dinato alcunepremessenellarelazionetrapote- sociopolitico inMaghrebhainevitabilmentescar to senzaprecedenti.Ilcambiamentodelcontesto nel corsodiquest’ultimoannoequestomomen- ciali queilavorisulcampochesistannorealizzando osservare conuninteresseeun’attenzionespe- loro Paeseeintornoadesso.Ritengochesianoda di guardaredall’internoquelchestaaccadendonel si sianosentitifortementeinterpellatidallavolontà questi ultimimesiinMaroccoeMaghrebcome alcune scuolediformazionestianorealizzandoin di fondamentaleosservarecosaalcuniricercatorie media, aisocialnetwork,ecc.Credodiventiquin- si nelMaghreb,comecollocanorispettoainuovi dopo imovimentidirivoltaerivoluzionediffuse- gare inquestoprecisomomentostorico,durantee cercatori marocchiniemaghrebiniscelgonodiinda- della ricerca.Èessenziale,allora,coglierecosairi- e diazionenellastessa,anchenelcontestospecifico e direinventaremarginiosservazionedellarealtà grado diposizionarsipiùliberamentecheinpassato ghrebini stessi(oltrechedaricercatoriesterni),in nografie realizzatedairicercatorimarocchiniema- ora piùchemai,diricercheantropologicheedet- zione unariflessionesull’urgenzaesull’importanza, pri marginidiosservazioneeazione. di una reinvenzione singolare (e collettiva) dei pro- libertà dentro amargini prestabiliti dall’alto. Segni sfruttare latecnologiapermuoversiconmaggiore e i divieti, una modalità propositiva e creativa di tutto, un modoconcreto per andare oltre le censure moti dirivoltanelcorsotuttoil2011.E,soprat- nei movimentidiprotesta,nellemanifestazionie comunicare e diorganizzarsi che ritroveremo poi giovani ricercatori maghrebini stessi, apportando maghrebinistessi, apportando ricercatori giovani stazioni. Ilbisognodiindagini qualitativesvoltedai di “uscire” per le strade, nelle piazze, nelle manife- per larealizzazionedilavori sulcampoinnovativi, proprio perlaformazione digiovaniricercatorie marocchino, stavalavorandoinquestiultimianni al passatoehannopermessoachi,nellospecifico nari diindaginepiùesplicitiemanifestirispetto mesi inMaghrebhannopermessodiapriresce- In questoquadro,miparesiadaporreall’atten- Le dinamichesociopolitichediquestiultimi Cosa cambianelpost-rivoluzioni? 97 -

Ricercare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) sguardi dall’interno ai processi di cambiamento in seminariali, incontri.18 Innanzitutto, dunque, un’e- atto, è diventato più impellente. In questo quadro, sperienza formativa di questo genere risulta fonda- è a mio parere particolarmente prezioso un lavoro mentale per il futuro della ricerca e si qualifica come sul campo come quello del Centre Marocain des uno dei rari luoghi che promuove una competenza Sciences Sociales (CMSS) di Casablanca e della sua e un’esperienza nelle scienze sociali. équipe di giovani ricercatori, i quali hanno voluto Da un lato, a questo proposito, è importante analizzare (e stanno ancora analizzando) i discorsi e notare che – come affermano i professori che ne le azioni degli attori politici (e non solo) e delle mol- sono responsabili19– lo Stato ha lanciato un segnale te forze in gioco nel corso degli eventi di quest’ul- forte nei confronti di questo Centro di Ricerca, e di timo anno. Allo stesso modo, essi stanno seguendo altre iniziative simili, permettendo, in questo caso, passo passo sin dal suo nascere il movimento so- una buona strutturazione della ricerca e una messa ciale Mouvement 20 février, partecipando ad ogni a disposizione di mezzi importanti dell’Università, sua manifestazione e analizzando ogni suo discorso, compresi i finanziamenti.20 ogni rivendicazione, ogni azione. Siano dinnanzi ad In una prospettiva più ampia, se ripercorria- una sfida nuova al potere costituito e a nuove stra- mo l’evolversi delle scienze sociali in Marocco così tegie di osservazione. Equipes di giovani ricercatori come lo abbiamo presentato nel corso di questo che partecipano alle manifestazioni, ai dibattiti, alle contributo, si può leggere la realtà ora descritta ol- assemblee e che fanno di questo il loro lavoro sul tre che come la precisa volontà e determinazione di campo possono essere il segno di un relativo cam- alcuni ricercatori e professori di creare dei signifi- bio di prospettiva, di un nuovo spazio d’azione del cativi luoghi di formazione (fondati sulla capacità politico e dell’“antipolitico” (Hibou 2011), di una di realizzare anche delle etnografie) anche come il marginalizzazione delle censure e dei controlli, di punto attuale di una curva capace di interpretare il una reinvenzione delle strategie di azione sociale (e livello di uso e condanna o piuttosto sfruttamento e politica) che può diventare anche una reinvenzione investimento delle scienze sociali da parte del pote- delle strategie di osservazione partecipante. re politico nella specifica società marocchina. Tra le molte considerazioni che da qui scaturi- D’altra parte, bisogna riconoscere che «la possi- scono almeno due mi sembrano indispensabili. La bilità di condurre ricerche nell’ambito delle scienze prima è relativa alla possibilità concreta che in que- sociali, in Marocco, non è mai stata tanto significa- sto periodo storico alcune condizioni di lavoro sul tiva quanto oggi e il numero di ricercatori in scienze campo siano facilitate dall’intensità, dalla rapidità sociali non è mai stato così elevato come ai nostri e dall’importanza dei processi di cambiamento in giorni» (Gandolfi 2010: 256). Addirittura, c’è una atto e dal fatto che alcuni dei protagonisti di tali domanda pubblica in questo senso. E bisogna rico- processi si trovino ad essere osservatori partecipanti noscere che, al di là del singolo caso che abbiamo e testimoni privilegiati. La seconda considerazione preso ad esempio, «esistono nelle università delle riguarda l’esperienza del Centro Marocchino di Ri- volontà e delle proposte serie di lavoro e ricerca» cerca in Scienze Sociali e quanto essa possa costitui- (Ksikes 2010: 129). Tutto il quadro va collocato re un esempio tangibile del tentativo di creare delle dunque all’interno dell’evolversi dei contesti po- vere scuole di formazione.17 Esso si presenta e si litici, della minaccia ai poteri costituiti, delle forti definisce come una struttura universitaria di ricerca ideologie considerate le principali minacce alla ge- multidisciplinare che cerca di consolidare il cam- stione del potere e di una storia nazionale specifica po universitario della ricerca e cerca di rispondere che parte dal processo di arabizzazione (così come al bisogno delle istituzioni universitarie di aprirsi lo abbiamo osservato all’inizio) e si dirama in modo all’esterno, sforzandosi di suscitare e soddisfare la tortuoso tra le varie ideologie laiche e progressiste domanda istituzionale in materia di conoscenza e e poi quelle islamiste, tra politiche educative di fac- accompagnamento delle dinamiche di cambiamen- ciata e di contenuto. Sino ad arrivare agli ultimi die- to sociale. Uno dei suoi obiettivi è di assicurare una ci anni della storia marocchina, segnati da un lento certa visibilità alla ricerca che già esiste all’interno e, per quanto in parte ambiguo e contradditorio, si- delle diverse istituzioni universitarie (nello spe- gnificativo processo di riforme21 all’interno del qua- cifico la Facoltà di Scienze Giuridiche, la Facoltà le ha avuto un ruolo anche il tentativo di discutere e di Scienze Economiche e la Facoltà di Lettere e realizzare una nuova riforma educativa, imperniata Scienze Umanistiche dell’Università Hassan II Ain sulla ricerca universitaria, e una progressiva apertu- Chock di Casablanca) e di svilupparla funzionando ra alle scienze sociali, che per quanto dettata anche come piattaforma al servizio dei ricercatori nazio- dalle contingenze e dalle condizioni storico-politi- nali e stranieri. Il Centro propone una formazione che, ha comunque un suo esito. scientifica e accademica, a cui viene affiancata una In questo delicato momento di transizione che considerevole parte di lavoro sul campo, momenti assume risvolti molto diversi a seconda dei diversi

98 losi e ritenuti terreni “mobili”, se non in modo molto losi eritenutiterreni“mobili”, senoninmodomolto possibilità diaffrontaredei soggettidiricercaperico- che inpassato? lavoro sulcampomoltopiù ampioeindipendente di studioepoteravereunmargineazione potere scegliere effettivamente il proprio oggetto tempo chesegueadunmovimentorivoluzionario per ungiovanericercatorenell’immediatoarcodi mica delMediterraneo(enonsolo)?Cosaimplica vera svoltastoricaperlesocietàdell’areaarabo-isla- nografia inun’epocacomequellaattualecheèuna attori? Quantoimportantepuòessereunaserieet- sono forse, direttamente e indirettamente, anche rispetto adunadinamicadicuisonoosservatorie ni, maghrebinituttoquesto?Comesiposizionano di agiresocialmenteepoliticamente. mobilizzarsi soprattuttodeigiovani,didenunciaree messo in rilievo nuovemodalità di comunicare e di della legittimitàdapartedegliattorisocialiehanno stione delpotere,glispazieimodidiacquisizione parzialmente messoindiscussionelemodalitàdige- ni ledinamichesociopoliticheattualihannoalmeno con modalitàdiverse,neisingolicontestimaghrebi- dell’indagare, delfarericercasulcampo.Seppure le possibilitàecondizionistessedell’osservare, te, almenoinriferimentoadalcunioggettidistudio, paesi arabipuòforsecontribuireacambiareinpar volte eallemanifestazioniinMaroccomoltialtri cessiva allerivoluzioniinTunisia edEgittoealleri- gioco. Maaldilàdellesingolespecificitàlafasesuc- potere politico, dei diversi attori sociali e politici in zione allastoriadellalorosocietà,gestionedel individuali ecollettivideicittadinidiversiinrela- pari. Lastoriadiognisingolopaeserendeivissuti una formadigestionedelpoteredittatorialesenza con unostatodipoliziasempre più intransigente e la donna, si ritrovavapoi a convivere gradualmente basateanchesuidirittidell’uomoedel- importanti, decenni fa, e avevapromossopolitiche educative to invecel’islamismocomeprimaminacciadiversi tà fondamentali.UnaTunisia, cheavevaidentifica- e promossenelnomedeidirittiumanidelleliber realizzare unaseriediriformeufficialmentevolute solo negliannipiùrecenti,alcontempocercandodi smo sotterraneoepervasivoadinvertirelarotta decenni fasièritrovatoafareiconticonunislami- laicità eleideologiedisinistraconognimezzomolti a contesto.UnMaroccocheavevacombattutola menti peridirittiumanisidiversificanodacontesto movimenti islamisti,aisociali,movi- sociali, nuovirapportidipotere.Ivissutirispettoai a nuoveconfigurazioni,prioritàpolitichee mica del Mediterraneo, ci troviamo ora di fronte contesti nazionali e regionali dell’area arabo-isla- In Tunisia moltiricercatoriraccontavano dell’im- Come osservanoiricercatorimarocchini,tunisi- Paola Gandolfi,EtnografieelavorisulcampoinMaghrebMarocco:primadopole«rivoluzioni» - - stata latraiettoriastoricadelle scienzesocialiinuno re questiinterrogativi andando adelinearequaleè cambiamento politicoattuale? i lavori sul campo nel contesto delle dinamiche di cambiare ocomepossiamoauspicarechecambino recenti avvenimentinelMaghreb?Comepossono nell’analisi, nellaletturaecomprensionedei re dellericercheantropologicheedetnografiche qual èilruolodellescienzesocialieinparticola- se alterminediquestopiccoloapprofondimento: contesti maghrebinieneieuropei. internazionali, sullaricercapercomesievolvenei maghrebini enon,suicentridiricercanazionali ad unaseriaindaginesuirapportitraricercatori possibili, midomandoanchesenonsiapralavia degli stessilavorisulcampo.Tra lemoltestrade ma amplificaecomplessificaancheleprospettive d’azione deiricercatoriinscienzesocialipiùvasto, storico nonsolopuòcontribuirearendereilcampo iettorie diricerca.Amioparere,questomomento dall’esterno e come incrociare diversi sguardi e tra- e l’unicitàdiquestomomentostoricodall’interno no riguardiproprioilcomeguardarelaspecificità piuttosto diindagarela“rivoluzionetunisina”. le avevaavutounaborsadistudio,escelto Studi MediterraneiAvanzati diMarsiglia,perilqua- di ricercagiàapprovatodamesipressol’Istituto stesso avevaprontamentecambiatoilsuoprogetto deva inmodocosìprorompentenelloropaese.Lui gli artisti)iprimiavolereindagarequelchesucce- sociologi, antropologi,politologie,accantoaloro, preciso momento loro stessi (lui e i suoi colleghi mi raccontavaconimpetoquantofosseroinquel El Manar(ecomeluialtri),nellaprimaveradel2011 lega tunisino,sociologopressol’UniversitàdiTunisi sono andateevolvendo.MohamedKerrou,uncol- che, digiornoingiorno,settimanasettimana,si presenti e di osservare in profondità ledinamiche è tramutatoimmediatamentenelbisognodiessere coinvolti, dapartedimoltiricercatorimaghrebinisi passionato perqualcosaincuisièprofondamente sere estenuantialcunicontrolliesplicitiedimpliciti. rizzare qualsiasitipodiricercaequantopossanoes- che ufficialmentevorrebbesempreconoscereeauto- possa significare il peso di un Ministero dell’Interno cercatori abbiafattolavorosulcamposabenecosa diverso come quello marocchino, chiunque tra i ri- indiretto oimplicito.Maancheinuncontestoben Abbiamo cercatodiintrodurre econtestualizza- In conclusione,moltesonoledomandeemer Credo che una delle questioni che qui si delinea- Il marginedilibertàeinsiemel’interesseap- Conclusioni 99 -

Ricercare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) studio di caso specifico come quello marocchino, questo contributo suggeriscono in conclusione di tentando di mettere in luce alcune delle intercon- avviare un dibattito oggi più che mai urgente nei nessioni tra società, politica, cultura ed educazione. contesti maghrebini contemporanei intorno al le- Ripercorrere l’evolversi delle scienze sociali signi- game tra ricerca e politica (ma anche tra «lavoro fica entrare in contatto con micro e macroprocessi sul campo» e «contesto» in cui esso si realizza). politici che hanno avuto esiti e traduzioni in precise Se e quanto gli attuali processi di cambiamento e pratiche socio-culturali e soprattutto in scelte edu- di transizione porteranno anche solo parzialmente cative e formative marcanti la storia del Marocco in ad una riarticolazione dei nessi tra ricerca e politica una direzione o in un’altra (talora anche opposta è in continuo divenire e ancora tutto da osservare. alla precedente). Forse, al contempo, una riflessione è da farsi, oltre Il percorso di analisi delle etnografie che hanno che nei contesti maghrebini, nel più ampio conte- segnato i decenni dall’Indipendenza ad oggi ci ha sto mediterraneo, includendo in esso in particolare i fornito ulteriori strumenti e strategie per tentare contesti euro-mediterranei. Inevitabilmente una let- di leggere la molteplice realtà. Oggi, le dinamiche tura come quella sin qui proposta interroga anche i di cambiamento sociopolitico in atto nel Maghreb ricercatori europei e il loro modo di relazionarsi alle chiamano in causa i ricercatori maghrebini e sem- loro etnografie e alle etnografie e ai lavori sul cam- pre più si fanno urgenti sguardi e letture della real- po di ricercatori maghrebini, ma suscita soprattutto tà che siano dall’interno della società. Questo ci fa questioni intorno alle sottili connessioni tra ricerca riflettere su alcuni nessi essenziali tra ricerca e for- e politica anche nel più ampio contesto euro-medi- mazione e tra ricerca e politica. Ci invita a riflettere terraneo. Ci interroga, infine, sul senso ultimo del su come in un paese come il Marocco si sia spostato realizzare una ricerca antropologica “mediterranea” l’interesse e il bisogno di ricerche etnografiche e di o delle etnografie “mediterranee” ovvero all’interno metodologie di analisi e di lavoro delle scienze so- del complesso contesto mediterraneo. ciali anche dal punto di vista del potere pubblico e su come sia fondamentale ragionare intorno ai rari luoghi di formazione alla ricerca qualitativa, ai centri di ricerca in scienze sociali. Cosa significa in termini politici e simbolici che, per anni, alcuni dei Note luoghi di formazione ad una certa ricerca etnogra- fica e i luoghi di scambio maggiore tra ricercatori 1 Il dibattito in merito alla definizione dei recenti nazionali e internazionali nei paesi maghrebini sia- avvenimenti nei paesi arabi (rivoluzioni, rivolte, insur- no stati i centri di ricerca e documentazione stra- rezioni, movimenti) è molto ampio e complesso e può nieri sul territorio marocchino, tunisino, ecc.? Cosa cambiare da contesto a contesto. In questa sede ritengo significa avere creato recentemente un centro di di non entrare nel merito di tale discussione, né tanto- ricerca marocchino prevalentamente dedicato alle meno nell’impresa di definire cosa si intende con “rivo- scienze sociali, che si intende porre come punto di luzione”. Scelgo di adottare il termine “rivoluzioni” in riferimento nazionale e internazionale? Sono anche riferimento a quanto avvenuto dapprima in Tunisia e in questi segni di un cambio graduale di prospettiva? Egitto e poi in altri paesi arabi, anche e soprattutto per E ci sarebbe da osservare ancora, volendo an- il motivo che la grande maggioranza degli arabi stessi dare oltre, come uno dei più grandi investimenti sceglie di utilizzare questa parola piuttosto che altre nel culturali in Marocco, la Fondazione del Re Saudita definire i processi di cui è stata o è protagonista. Abdelaziz, diventata un centro di riferimento per tutto il Maghreb e una delle maggiori biblioteche 2 In ragione delle pluriennali ricerche antropologiche dell’area, sia una «Fondazione per gli Studi Isla- e dei lavori sul campo da me condotti in diverse aree mici e le Scienze Umane e Sociali». Essa raccoglie di questo paese, in particolare in relazione alla mobilità nella sua denominazione le due istanze fondamen- migratoria transnazionale tra Marocco e Europa e alle tali attorno a cui si dipana tutta la questione della molteplici dinamiche di cambiamento culturale e socio- ricerca e del rapporto tra ricerca e politica nell’a- politico in atto nel contesto marocchino. rea maghrebina. Da qui, un altro filone di ricerca si potrebbe aprire: leggere gli investimenti culturali 3 La loro analisi comprende il periodo storico che va e politici in territorio marocchino e maghrebino e dal 1956 al 2006. In merito si veda anche il testo di Has- come essi racchiudano in sé tutta la complessa tra- san Rachik sulla sociologia, l’antropologia e le scienze ma dei rapporti tra studi islamici e scienze umane e politiche in Marocco nel medesimo arco di tempo (Ra- scienze sociali, ma anche tra movimenti islamisti e chik 2007). movimenti sociali. Infine, tutte le questioni analizzate nel corso di 4 Ibn Khaldoun (1332-1406), storico e filosofo, fu

100 metodologie, suglistrumenti, ecc. influito sullaricercaetnografica,suisuoimetodi,sulle si sistemidivaloriecomequestiorientamentiabbiano che nellescienzesocialisianostateorientatedapreci- roc (Tozy 1999). plinare nelsuotestoIslametmonarchiepolitiqueauMa- Tozy (Tozy 2008). tributi inmerito,sivedalalucidaanalisidiMohamed le processodiriconciliazionenazionale.Tra imolticon- questo triste momento storico, avviando un fondamenta- e Riconciliazionechehaavutoilcompitodifarelucesu ni. Nel 2004 in Marocco è stata creata un’Istanza Equità per decenni innominabili) “anni di piombo” marocchi- mi premesottolinearechestiamoriferendociaitragici(e Filosofia all’UniversitàdiRabat.Cfr. Gandolfi2010:31. ticolare quelleconAbderrahmanLakhsassi,docentedi catori eprofessorimarocchini,tracuiricordiamoinpar dettagli dalleintervisteetestimonianzeconmoltiricer giori sociologi,politologieantropologiattiviinMarocco. Abdellah Hammoudi,MohamedMahdi,ovverotraimag- presidenza diBenAliinTunisia (Charfi1999). segnamento Superiore e della Ricerca neiprimi anni della Mohamed CharfifuMinistrodell’Educazioneedell’In- libro: scrizione ècitatadallaprefazionediBertrandDelanoeal difensore dellagiustiziaedeidirittidell’uomo».Tale de- pera sta, uomopoliticodistaturainternazionale,autoredell’o- Marrakech, tome1,2,CURS,CNRS,INAV, Rabat1977. ante litteram. ciclica. Èstatoconsiderato come unasortadisociologo ria edeirapportisociali,fondatasull’ideadiunastoria dotto unametodologiainnovativanellostudiodellasto- famoso per lamodernitàdelle sue ideee per avereintro- uno deimassimipensatoridelmondoarabo-islamico, Soumata Naamane-Guessous (1988). di Fatima Mernissi(1983),Abdesslem Dialmy(1988), Ahmed Arifealtri. 7 6 5 14 13 12 11 10 9 8 Le Haouz de SifariferimentoaltestodiPaulPascon:LeHaouzde MohamedCharfivienericordatocome«unumani- Sivedainparticolarequestoapprocciomultidisci- Pursenzasoffermarsinellospecifico,inquestasede Tali affermazionisonosupportateearricchitenei Tra gli altri,siformerannoconluiHassanRachik, Ilavoridiricerca citatiquiealtrovenelcorso del Tra iprimitestiinquestosenso sivedanoquelli Sarebbeinteressante indagare anchecomelericer Tra cui AbdellahHerzenni,MohamedEnnaji, e strenue Islam etliberté,lemalentenduhistorique,estrenue (Charfi 2009: 7-8). Mon combatpourlesLumières(Charfi2009:7-8). Paola Gandolfi,EtnografieelavorisulcampoinMaghrebMarocco:primadopole«rivoluzioni» - - - te significative. denza etraiettoriediricercaprevalentioparticolarmen- scelti comeesempipercomprenderealcunelineediten- tiva al Marocco nella sua globalità. Essi sono piuttosto modo esaustivirispettoallaproduzionediricercarela- contributo intendono essere esemplificativi e in nessun esprimersi ediidentificarsialivellolocale. colarsi originaletraunprocessoglobaleebisognodi processo comune,èunaspecificitàmarocchina,unarti- Quel cheperòmiinteressamettereinluce,oltreaquesto porta afenomenidiespressionemusicalisimiliovunque. la culturadella globalizzazione diffusa attraverso la rete prospettive disignificativimovimentisociali. tri percorsiditestimonianzeeanalisipolitica,daaltre da un’analisi sul campo a questo livello proporrebbe al- ni diGdeimIzikeLayoune(2010).Undiscorsoapartire tra lealtresommossediSidiIfni(2008)orepressio- di antropologiapolitica(Bertho2009)chedocumentano lavori sulcampo.Sipensiperesempioairarissimi di analisisipotrebbefareapartiredaaltretipologie zioni in corso a questo livello. Naturalmente altro lavoro portamenti quotidianiordinarierifletteresullerivolu- volontà difissarelosguardosuigiovanielorocom- burocratiche sono obsoleteeancoraoggi un laborato- in fondoquestifinanziamenti perchétaloraleprocedure cercatori eprofessori,nonsi riesconoadutilizzarefino M., Tozy M.Cfr. www.cm2s.bolgspot.com. S., ElAyadi M.,HibouB.,KhalilJ.,LakhsassiA.,Peraldi co dell’ultimoanno. sociale ediattivismocivile,chesisonosusseguitenell’ar miche dimanifestazioneeprotesta,maancheazione testi urbani e, oggi nello specifico, nel mezzodelle parte dellericerchesulcamposirealizzaancheneicon- me per i giovani studenti un valore inestimabile. Altra donne provenienti da contesti diversi dal proprio, assu- lavoro sulcampo,spessoacontattocongiovanie portunità ainuoviricercatorimarocchinidisvolgereun formativa unicaperglistudenti.Ineffetti,offrirel’op- operando neicontestiruralirappresentaun’opportunità con un’associazionechesioccupadiricerca-azionee di ricerca. to degnodiattenzione,ancheinaltreuniversitàecentri anche altreesperienzechetestimonianouncambiamen- cativo, manellaconsapevolezzachesipotrebberocitare centro diricerca,amioparereparticolarmentesignifi- 16 15 20 19 18 17 Tale processoèsimileinmolticontestinazionalie Lasceltadiriferirmiaquestericerchevienedalla Anche se al contempo, a parere dei medesimi ri- Iqualirisultanoessere:AboulmalekM.,Chikhaoui Talora laricercasulcampoèfattaincollaborazione Ancoraunavoltascelgounesempiodisingolo dina- 101 -

Ricercare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) rio di scienze sociali è allineato alla tipologia di ricerca CEI e di organizzazione di un laboratorio di scienze esatte, 2009 Une décennie de réformes au Maroc (1999-2009), per cui le regole amministrative non permettono sem- Khartala, Paris. pre di pagare correttamente i giovani dottorandi. Il che mi lascia intravedere, oltre ad un nuovo interesse e in- Charfi M. vestimento nella direzione delle scienze sociali, anche la 1999 Islam et liberté, le malentendu historique, Albin necessità da parte istituzionale di dotarsi di procedure e Michel, Paris. strumenti che permettano davvero la messa in opera di 2009 Mon combat pour les Lumières, Zellige, Léchelle. esperienze di alta formazione qualitativa. Dialmy A. 21 Il processo di riforme dell’ultimo decennio in Ma- 1988 Sexualité et discours au Maroc, Éditions Afrique- rocco ha compreso la creazione dell’Istituto Reale per la Orient, Casablanca. Lingua e Cultura Amazighe (IRCAM) e l’introduzione della lingua amazighe come materia di insegnamento El Ayadi M. obbligatoria per tutti nelle scuole primarie, la creazione 1999 «Les mouvements de la jeunesse au Maroc, dell’Istanza Equità e Riconciliazione (IER) e la realizza- l’émergence d’une nouvelle intelligentsia poli- zione di un Processo di Riconciliazione Nazionale sugli tique durant les années soixante et soixante- anni di piombo e sul periodo della dittatura di Hassan dix», in D. Le Saout, M. Rollinde (sous la dir. II, la Riforma del Codice della Famiglia e della Perso- de), Emeutes et mouvements sociaux au Maghreb, na (Moudawwana), con novità in materia di diritti delle Khartala, Paris: 201-230. donne e diritto di famiglia e, infine, la Riforma Educativa. El Ayadi M. 2000 «La jeunesse et l’Islam, tentative d’analyse d’un habitus religieux cultivé», in Bourqia, El Ayadi, El Harras, Rachik 2000: 98-103. Bibliografia 2008 «La réforme de l’enseignement au Maroc», in P. Gandolfi P. (sous la dir. de), Le Maroc aujourd’hui, Affaya N., Guerraoui D. Il Ponte, Bologna: 206-225. 2004 Le Maroc et le monde dans les perceptions des jeunes, ARCI, Rabat. El Ayadi M., Rachik H., Tozy M. 2007 L’Islam au quotidien. Enquête sur les valeurs et Bennani Chraibi M. les pratiques religieuses au Maroc, Prologues Edi- 1994 Soumis et rebelles les jeunes au Maroc, CNRS Edi- tions, Casablanca : 99-176. tions Méditerranée, Paris. Ferrié J.N. Bertho A. 2005 La religion de la vie quotidienne chez les Maro- 2009 Le temps des émeutes, Bayard Centurion, Paris. cains musulmans, Karthala, Paris.

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par conséquentnonfavorablesàlapaix que leursdirigeantsétaientnon-démocratiqueset même la guerre contre les Palestiniens en 2002 parce des Palestiniensàladémocratie»,justifiantparlà discours delapartl’éliteisraéliennesur«ledroit Cela paraîtunpeucurieuxaprèstantd’annéesd’un type derégimepolitiquequiintéressel’Étatd’Israël. toire idéologiqueausensdel’adoptiond’uncertain le processusdepaix avec sesvoisinsetnonla vic- populaires Israël faceauPrintempsarabe:Laforcedesmouvements de paixetnondémocratisation attitude sceptiqueparlefaitqu’Israëlaunagenda des idéespolitiques,ShlomoAvineri, expliquecette et nonunprocessusdedémocratisation.L’historien le printempsarabereflèteunelogiqued’instabilité les bienfaitsduprintempsarabe.Pourcetteélite, tante dupublicenIsraëlontexprimédesdoutessur lectuelles, l’élitepolitiqueainsiqu’unepartimpor scepticisme. Àl’exceptiondequelquesvoixintel- ont accueillileprintempsarabeavecbeaucoupde supposés durablesetinébranlables. populaires à faire ébranlerdesrégimes autoritaires, pour mettreenexerguelacapacitédesmouvements les termesde«printempsarabe»qu’onutiliseaussi printemps despeupleseuropéensen1848.D’où autres paysarabesrappelantparsonenvergurele lisation populaires’estétendueàl’Egypteetaux butée enTunisie àlami-décembre2010,mobi- sophe Français, Bernard Henri Lévy certains amisdel’Étatd’Israël,commelephilo- cratisation commeveulentleurfairecomprendre les Israéliensnesontpassûrsd’assisteràunedémo- paix étaitquelquechosed’indépendant.D’ailleurs, c’est lapaixetnondémocratisationcommesi possible. Aujourd’hui,cequiintéresselesIsraéliens au monde arabe, c’est pourquoi la paix n’était pas l’espace politique arabe,auxyeuxdesIsraéliens, ne du symbolismepolitique du conflitisraélo-arabe: En fait,ils’agiticid’unproblème quirelèveplutôt baine pourla«seuledémocratie auMoyenOrient». que lesévénementsdumonde arabesontuneau- Joni Aasi nous prennentdecourtetsurprennent Surpris comme tout le monde, les Israéliens Hier, la démocratisation était ce qui manquait Une foisdeplus,lesévénementshistoriques 2 . C’est l’effet sur . C’estl’effetsur 4 , qui clame 3 . 1 . Dé- - la policeétaitinvisible se sontdérouléesdansuneambiancebonenfantoù de 2008,etparcequelesmanifestationsisraéliennes maintenir sacroissanceendépitdelacrisefinancière bonne santédel’économieisraélienne,quiaréussià les originesdecesévénementssetrouventdansla n’ont rienàavoiravecleprintempsarabeparceque israéliennes. Pourlui, les mobilisations israéliennes la mijuin2011pourenvahirtouteslesautresvilles qui sontpartiesdel’avenueRothschildàTel-Aviv à mobilisations arabesetlesisraéliennes barqué enIsraëlet qu’il y ait dessimilaritésentreles Horowitz refusel’idéequele printemps arabeait dé- et l’islamisme. dances etpossibilitésd’avenirquel’autoritarisme serait pasenmesuredefaireplaceàd’autresten- de manœuvre del’Étatd’Israël.Encritiquant les pays radicaux/paysmodérés, ainsiquesurlamarge a jusqu’icitentéd’interpréter àpartirduclivage sur les relations interétatiques régionales, qu’on lieu demesurerlesrépercussions cecetévénement du printempsarabe,jeme proposeenpremier majorité pauvre. d’un largefosséentreuneminoritéricheet rée dupeupleetinsouciantedesesproblèmes, arabe, nous sommes en présence d’une élite sépa- marginale. QuecesoitenIsraëloudanslemonde ceux qui ne possèdent pas, cette différence devient tive àlafracturesocialeentreceuxquipossèdentet lien), mais dupoint de vued’une perspective atten- relève du normal dans le système politique israé- entre Israëletlespaysarabes(l’alternancepolitique qu’au niveau institutionnel, il existe une différence risques qu’ilsencouraientpourleurvie.Ilestvrai des régimes«féroces»,toutenétantconscients pris des actions populaires non-violentes contre faut préciserquelesmanifestantsarabesontentre- 2006-2011 à lamoyennemondiale,atteignantles6%entre un contextedecroissanceéconomiquesupérieure tunisiennes etégyptiennessesontaussifaitesdans Attaché à ce symbolisme, le journaliste Daniel Attaché àcesymbolisme,lejournalisteDaniel Pour analyserlapositionisraéliennevis-à-vis Il fautcependantrappelerquelesmanifestations 6 . Quantàl’exercicedelarépression,il 5 . 105

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régimes politiques arabes, les mouvements popu- comes to liberalization and democratization9. laires les rendent à leur tour plus critiques envers la politique israélienne. En second lieu, et parlant du Cette attitude domine auprès des experts israé- printemps arabe en tant qu’événement, je vais éva- liens de la sécurité: luer l’onde de choc qu’il a créée dans d’autres lieux et d’autres contextes. Avec le printemps arabe, on Why reason and emotion clash in so many revolution- voit le répertoire d’actions des Palestiniens s’élar- ary situations has to do with the simple fact that the gir, et en Israël même «la rue arabe» devenir un liberal and democratic demonstrations became prey modèle à imiter, ce qui transforme la logique de la to organized violent fanatic groups, ending up with a démocratisation en un enjeu régional. regime that tangled? Their rights to a far greater extent than the regime they strove to change. It happened in revolutionary France when Robespierre finished off 1. Radicalisation et fin du «siège réduit» the royalists and the liberals, in the Russian revolution when the fanatic small but ruthless Bolshevik move- Selon le Premier ministre israélien, Benjamin ment overcame the social democratic and liberal ma- Netanyahou, «Le printemps arabe pourrait tourner jority, and in the most telling precedent for Egypt, in en hiver iranien» 7. Les dirigeants israéliens craignent the Iranian revolution when the demonstrations set la radicalisation du régime arabe au sens d’une mon- off in the universities ended up being high-jacked by tée d’une république islamiste et ce que cela peut Khomeini, the fanatic amongst the Mullahs and the signifier pour l’Iran islamiste et ses chances à deve- revolutionary Guard10. nir une puissance régionale. Pour eux, nous sommes devant une situation révolutionnaire impliquant une Mais avant cette logique de radicalisation, il y logique de radicalisation, et dans les pays arabes la a le fossé entre les gouvernés et les gouvernants radicalisation signifie l’islamisation. qui vient d’être réduit par le printemps arabe qui Prenant à témoin l’expérience historique, les se définit tout d’abord par l’émergence des forces experts israéliens nous invitent à douter de l’équa- populaires et leur capacité à s’organiser dans un tion que tout mouvement critique est un mouve- mouvement de critique envers le régime en place. ment démocratique. Spécialiste du totalitarisme, Ce développement ne peut qu’avoir des réper- Shlomo Avineri8 explique le scepticisme israélien cussions sur la décision collective, que ce soit par envers le printemps arabe par le risque d’une dé- rapport à la politique intérieure ou à la politique rive totalitaire, comme ce fut le cas avec plusieurs extérieure. Le fossé entre les masses populaires et révolutions dans le passé, y compris avec la révolu- l’élite politique s’est rétréci, ce qui rend les régimes tion iranienne à laquelle s’applique cette règle: la arabes plus critiques envers Israël. Les manifes- république islamiste est un régime révolutionnaire. tations à l’encontre de l’ambassade israélienne au De même, l’historien du conflit Palestino–israélien, Caire montrent bien que les choses se développent Benny Morris exprime des doutes sur le caractère dans un sens pas très avantageux pour Israël. C’est démocratique des événements du printemps arabe ce que laissent aussi supposer les déclarations de en insistant aussi sur l’histoire des révolutions différents hommes politiques de l’Egypte post- comme celle de la révolution bolchevique. Moubarak. Le clivage entre régimes radicaux et régimes modérés est donc à reconsidérer à partir It has been hailed by the media here and by certain de ces changements domestiques qui redistribuent politicians as the Arab Spring. While I am not sure les cartes au niveau régional11. the word is a misnomer, it may still turn out to be an Arab Autumn or an Arab Winter. Some people have 1.1. Le printemps arabe, un printemps islamiste ? compared what has happened on the streets on Tunis and Cairo with the February Revolution in Russia in Les mouvements de protestation dans le monde 1917. As we know, the February Revolution was fol- arabe expriment un vrai désir pour la liberté et les lowed by the October Revolution whereby a fanatical, droits de l’homme, mais du point du vue de la plu- vicious and highly authoritarian party took the reins of part des experts israéliens, il s’agit avant tout de government and ruled Russia for the next fifty years in distinguer entre les aspirations de ces mouvements a very unpleasant fashion. It may be that this is the pat- à la démocratie et le parcours que prend le proces- tern that will be followed in Egypt or in other regimes sus de changement qui pourrait favoriser la domi- that have emerged in this Arab Spring. Revolutions nation des islamistes dans la vie politique arabe. in general, in history, and people seem to forget this Les choix égyptiens vont être déterminés par les when looking at the upheavals in the Arab world, tend enjeux stratégiques régionaux et les bénéfices éco- to take a long time to reach fruition especially when it nomiques résultant de la politique de l’infitah(l’ou -

106 Zisser dans lacommunautésunnite.Unautreexpert,Eyal jihadiste salafi,dominantdanslenorddupayset les chiitespourfairefaceauxmenacesducourant interne oùlacommunautéalaouitesetournevers Syrie etleHezbollahestrésultatd’unprocessus que le système d’alliance développé entre l’Iran, la tut de politique et de stratégie Herzliya, considère nites. ShmuelBar confessionnels entreAlaouitesetjihadistessun- proposent uneanalysedelacriseactuelleentermes tages danslafaillited’unrégimeradicallorsqu’ils part desexpertsisraéliensnevoientpasavan- parlement. de soutenirtoutelégislationavancéepareuxau élections présidentielles, en contrepartie il promet un accordavecAmrMoussapourlesouteniraux qui indiquentquelesFrèresMusulmansontpassé bollah etIsraëlen2006. retrait syrienqu’uneguerre aeulieuentreleHiz- une bonne chose pour Israël, ce fut juste après le en affirmantquel’occupation syrienneduLibanfut affrontement entrelaSyrie etIsraël.Ilvaplusloin fait quedepuislaguerrede1973iln’yeuaucun de la rhétorique publique et du spectacle, mais le pas le discours arabiste du régime syrien, qui relève régime syrien.Cequiimporteàsesyeuxcen’est des régimesdominésparminoritéscommele l’État d’Israëlestprécisémentdanslemaintien sionnels à une analyse estimant que l’intérêt de de Haïfa,onpassed’uneanalyseentermesconfes- des villescommeLattaquiéetBanias. tion dans ses débuts à Deraa et sur le littoral dans misme radicald’oùleurréservesfaceàlamobilisa- Ces communautés craignent la montée de l’isla- Alaouites, desDruzes,ChrétiensetKurdes. où 40%delapopulationestreprésentéepardes composition confessionnelledelasociétésyrienne testations depuisle18mars2011s’expliqueparla que larésistancedurégimefaceauxvaguesdepro- sur le Moyen Orient et l’Afrique du Nord, explique membres) plus organisé(cegroupesecomposede600’000 deviennent legroupepolitiquepluslargeet lite durégimeMoubarak,lesFrèresMusulmans dirigées parlesFrèresMusulmans.Aprèslafail- le terrainauxforcesanti-socialesetanti-modernes sistes deviennentdeplusenpassiveslaissant parcours quel’Iranen1979oùlesforcesprogres- pense quel’Egypteestentrainderépéterlemême avec lejournalisteindien, Jagdish N.Singh, qui successeur. Lesisraélienss’accordentgénéralement verture) développée par Sadate et adoptée par son Même en ce qui concerne le cas syrien, la plu- Avec JohnMyhill,unlinguistedel’université 14 , directeurduCentreDayanpourlesétudes 12 . PourSingh,ilyaplusieursrapports 13 , directeurd’Etudesàl’Insti- Joni Aasi,IsraëlfaceauPrintempsarabe:Laforcedesmouvementspopulaires envahir leLiban en1982,déclencherune seconde pu attaquerlessitesnucléaires irakiensen1981, rations militairessurd’autres fronts.Israëlaainsi une largemargedemanœuvre àIsraëldanssesopé- une tranquillitédanslafrontière sud,offrantparlà l’Egypte, après letraité de paix avec Israël, assurait Israël bénéficiait d’un état de «siège réduit» où que durantlestrenteansdurégimeMoubarak, tique enverslesPalestiniens.BennyMorrissoutient pendant plusde30ansl’alliéd’Israël dans sapoli- arabes, mais aussi pour la raison que ce pays était tance démographiqueetpolitiqueauseindespays tout surl’Egypte,nonseulementpoursonimpor craintes des dirigeants israéliens se focalisent sur la politiqued’Israëlvis-à-visdesPalestiniens.Les de Moubarakconsidérécommeunpartenaire lo-palestinien etd’autrepart,onregretteledépart de lienentreleprintempsarabeetconflitisraé- lui permet de faire face à un état de siège continu. lui permetdefairefaceàunétatsiègecontinu. bition hégémoniquecommel’islamsunnite.Cequi par desrégimes«minoritaires»n’ayantpasuneam- rêt del’Étatd’Israëlexigeunenvironnementdominé caux, maisentreminoritairesetmajoritaires.L’inté - Ainsi, d’une part, on affirme qu’il n’existe pas not toagree whether itwassmartornotofNetanyahutoagree in therhetoricaroundArabspring.I’mnotsaying – ornotIreallyhaven’t seen muchreferencetothat li-Arab conflict. The question of the settlement freeze demonstrations there’s verylittlereferencetotheIsrae- graphic, accesstoinformation.Whenyoulookatthe unrest, basically it’s a frustration and economic, demo- and theIsraeli-Arabconflict.TheArabSpring,this I haven’t seenanylinkage between theArabSpring Le clivagen’estdoncpasentremodérésetradi- superfluous where popularattachmenttothePalestiniansismore to IsraelthanthefallofMubarakregimeinEgypt, quences. Thisrepresentsamuchmoreseriousdanger international warwithIsraelregardlessoftheconse- likely triggeranemotionalresponse,pullingSyriainto Palestinian clash,suchasOperationCastLead,would Sunni regimeweretoruleSyria,anywide-scaleIsraeli is notjustamatterofmodernpan-Arabideology. Ifa they areofthesameethnicityasPalestinians–this Muslims areparticularlydangeroustoIsraelbecause millions Arabic-speakingLevantineMuslims.These governing andpoliticallystiflingapopulationof14 gime totakecontrolthere.TheAlawitesarecurrently wites tomaintainpowerinSyriathanforaSunnire- From Israel’s perspective,itisfarbetterfortheAla- 15 16 . . 1.2. Find’unétatdesiègeréduit? 107 - -

Ricercare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) guerre contre le Liban en 2006, attaquer les sites l’attitude complice du régime Moubarak, l’ex-pré- nucléaires syriens en 2007, et mener l’opération du sident américain, Jimmy Carter, insiste dans une Plomb Durci en 2008/2009 sans que l’armée égyp- interview au journal Haaretz, sur le lien entre la tienne fasse quoi que ce soit. Cela signifie que les crise des relations israélo-égyptienne et le problème opérations militaires israéliennes ne bénéficieront palestinien qui demeure sans solution en dépit du plus de cette attitude complice de la part du régime fait que les Israéliens, représentés à l’époque par égyptien et qu’Israël n’obtiendra pas, pas bien sûr, Ménahem Begin, se sont engagés par le traité de le feu vert pour attaquer l’Iran, comme cela fut le Camp David 1979 à se retirer des territoires occu- cas pour les opérations menées au temps de Mouba- pées en 1967 en respect de la résolution du Conseil rak. Il n’est pas étonnant d’entendre affirmer dans de Sécurité 242. Dans cette interview, Carter ex- l’entourage du Premier ministre israélien Netanya- pose ce lien en disant que hou que celui-ci pratique une politique prudente envers les Palestiniens en attendant que les choses Pour Moubarak, le maintien de l’accord de paix avec redeviennent plus claires au Caire. Israël prévalut sur les demandes des Palestiniens, alors L’ambition de l’Egypte de retrouver le leadership que le peuple égyptien a toujours accordé plus d’im- signifie-t-elle la fin du «retrait» que représentait la portance à la question palestinienne que le président politique de Sadate-Moubarak par rapport à la po- égyptien. Aujourd’hui, le peuple fait des pressions sur litique nationaliste de Nasser? La reconsidération le nouveau gouvernement en demandant qu’Israël res- de sa politique étrangère a déjà commencé avec la pecte ses obligations découlant du traité de Camp Da- normalisation des relations avec l’Iran, ceci dans vid. C’est pourquoi, nous ne devons pas nous étonner le but de se démarquer de l’attitude d’une autre que l’accord séparé avec l’Egypte soit si vulnérable17. puissance arabe ayant une ambition hégémonique, l’Arabie Saoudite, et d’exprimer les réticences des Selon Carter, Israël s’est engagé envers les Pales- dirigeants égyptiens envers une autre puissance tiniens par la signature de Begin et par le vote posi- régionale, la Turquie, qui représente un autre mo- tif du traité par la Knesset. Les Egyptiens refusent dèle musulman de la démocratie, sans oublier celui la paix séparée avec Israël ou en d’autres termes concurrent de l’Indonésie. refusent qu’on isole leur pays de la question pales- Même si l’on est encore très loin d’une attitude tinienne. D’où la mobilisation contre le traité de critique et hostile vis-à-vis d’Israël de la part de paix et la représentation diplomatique israélienne l’Egypte post- Moubarak, les élites israéliennes ont au Caire. Lorsque le secrétaire général de la Ligue commencé à penser le futur conflit militaire dans arabe, Nabil Al-Arabi, déclare sur la chaîne d’Al- la région avec plusieurs fronts, y compris le front Arabiyya qu’«un traité de paix n’est pas quelque Egyptien. C’est peut-être à envisager sur le long chose de sacré», et que «quand une partie au traité terme, mais sur le court terme l’impact du chan- n’a pas respecté ses obligations, la seconde a le droit gement politique en Egypte se fait déjà sentir à de ne pas les respecter non plus», il fait référence plusieurs niveaux. Au niveau des relations écono- dans sa tête aux obligations regardant la question miques et énergétique, la rue égyptienne réclame la palestinienne qu’Israël n’a pas respecté au cours du révision des accords sur l’approvisionnement d’Is- règne de Moubarak18. Sous la pression de la «rue», raël en gaz naturel égyptien. Au niveau de l’efficacité la direction égyptienne n’est pas en mesure d’igno- de la politique israélienne envers l’enclave de Gaza, rer les demandes citoyennes réclamant un droit de les nouvelles élites politiques en Egypte ne voient s’exprimer sur la politique extérieure de l’Egypte. pas l’intérêt d’une coordination avec Tel-Aviv sur Elle se démarqua de l’ancien régime en jouant le la question. Enfin, au niveau des actions terroristes rôle de médiateur entre le Hamas et le Fatah sans partant de la zone du Sinaï, les dirigeants israéliens aucune coordination avec Israël et en stoppant la pensent qu’il faut reconsidérer leur stratégie envers construction d’un mur de sécurité sur l’axe de Phi- cette zone. Après les attaques contre des véhicules ladelphie avec Gaza, un engagement pris en son militaires et civils israéliens en direction d’Eilat fai- temps par le régime Moubarak. sant 10 morts et plusieurs blessés côté israélien, les En regard de la réconciliation palestinienne, le Israéliens ont accepté l’entrée des forces militaires côté israélien propose une grille d’analyse mettant égyptiennes en Sinaï et cela en contradiction avec l’accent cette fois sur la différence sociale et non le traité de paix 1979. Les événements intérieurs plus confessionnelle. Selon Mordechai Kedar,19 la de l’Egypte ont créé une sorte de vide exploité par réconciliation serait plutôt un mariage de commo- des groupes islamistes radicaux pour trafiquer des dité parce que les différences sont énormes entre les armes plus sophistiquées vers Gaza ou pour mener deux factions: le Hamas représente une société bé- des actions contre des objectifs israéliens. douine où la tranche d’âge de ses adhérents oscille Allant dans le même sens en ce qui concerne entre 30 et 40 ans, alors que le Fatah représente une

108 naliste AkivaEldar ce pointdevue,jepartageplutôtlapositiondujour raélienne enverssonenvironnementimmédiat.De sociétés arabessansaucunlienaveclapolitiqueis- Morris soientliésseulementàlaradicalisationdes l’isolement ou le siège d’Israël dont parlait Benny tains commel’Inde.Celanousconduitàdouterque en comparaisonaveclesrelationsdespaysloin- avec l’EgypteetlaJordaniequisontpeuprivilégiées port au développementdes relations économiques avec laquestionpalestinienne),maisaussiparrap- selon lequellapaixaveclesArabesn’arienàvoir par rapportàlaquestionpalestinienne(lediscours environnement voisin.Celasereflètenonseulement négligé aucoursdecestroisdernièresdécenniesson décrivent trèsbienunepolitiqueisraéliennequia tage du Hamas. Les propos de l’ex-président Carter sident palestinien)delaréconciliation,sontàl’avan- par AbouMazen(MahmoudAbbas,l’actuelpré- de paixavecIsraël–quiontfavorisél’acceptation sition américaineetl’impassedanslesnégociations la faillitedurégimeMoubarak,faiblessedepo- Michael Milstein Aussi, laréconciliationprofiteraitsurtoutauHamas. société urbaine et ses dirigeants ont entre 60-70 ans. ropéens au vu de leur soutien au printemps arabe. ropéens auvudeleursoutienprintempsarabe. sont embarrassantespourlesAméricainsetEu- palestinienne auprèsdel’ONU.Cesmobilisations palestiniens occupés pour soutenir la démarche ner avecunemobilisationàl’intérieurdesterritoires pacifiques decontestation.Ellespeuventsecombi- les Palestiniens)montrentlalégitimitédesactions commérer laNakba mobilisations aucoursdumoisdejuin2011pour des Palestiniensàlafrontièresyro-israélienne.Ces formes d’actioncommeparexemplelamobilisation Ces résonancespeuventprendredenouvelles sonances dansd’autreslieuxetcontextes. çais AlainBadiou,pourquicetévénementadesré- arabe estunévénementausensduphilosophefran- sentiment national. lisant leprintempsarabecommeunmomentfortdu de communautésethniquesoureligieusesmargina- régimes arabes.Delamêmefaçon,onpréfèreparler préfère desanalysesprivilégiantlaradicalisation caux arabespréfèrentladroiteisraélienne,celle-ci politiques palestiniens.Aumêmetitrequelesradi- soldat israélienGiladShalitcontredesprisonniers la victoire du Hamas après l’accord d’échange du nouvelle réalité stratégiquecrééedans larégion Outre ses implications stratégiques, le printemps Outre sesimplicationsstratégiques,leprintemps L’impact duprintemps arabevaau-delàdela 2. Lesrésonancesduprintemps arabe 20 soutient que tous les éléments – soutientquetousleséléments– 21 qui parle du mythe concernant quiparledumytheconcernant de 1948 («catastrophe» pour de 1948(«catastrophe»pour Joni Aasi,IsraëlfaceauPrintempsarabe:Laforcedesmouvementspopulaires - tion politiqueetleprocessus depaix. mobilisation citoyenneen Israëlsurlareprésenta- place àlavoxpopulietdevoirquelimpactaura la à-vis duprintempsarabe, Ilestimpératifdefaire rables. Dansl’analysedelapositionisraéliennevis- citoyens appartenantàdescouchessocialesvulné- prise encomptedesintérêtsd’ungrandnombrede mobilisation dont la légitimité s’appuie sur la non critique delapartdescitoyens,maisaussiàune sation socialedanslespaysarabesainsiqu’enIsraël. les couchessocialesquifutàl’originedelamobili- dernière année).C’estl’élargissementdufosséentre (les loyerssontmontésde32%aucourscette parlait depuismi-juind’uneIntifadadulogement allusion àlaleurproblèmedesurvieetTel-Aviv on manifestants portaienttrèshautlepainpourfaire question politiqueparexcellence.EnTunisie, les moyen-oriental en faisant de la question sociale la arabe afaitintégrerIsraëldanssonenvironnement encore temps Israélien»ou«Rothschild,lecoinTahrir» des pancartessurlesquellesestécrit:«C’estleprin- Tel-Aviv, le31juillet2011,onpouvaitremarquer sation. Durantlesmanifestationsquionteulieuà dérant commeunvraimouvementdedémocrati- membres s’identifientauprintempsarabeleconsi- tionnaire àl’intérieurmêmed’Israëletdontles vu émergerdenullepartunmouvementrévolu- arabe» quelesrégimesarabeshésiterontàcontenir. d’extrême oppressionrisqueraitd’allumer«larue les dirigeantsisraéliensparcequ’unepolitique constituera sansdouteunvraicasse-têtepour et contrelescoloniesjuives.Unteldéveloppement violentes contre les barragesdel’armée israélienne se traduire sous la forme d’actions populaires non- 1967, del’autrecôté,leprintempsarabepourrait dans lesterritoirespalestiniensoccupésdepuis colonisation israélienne à Jérusalem-Est et ailleurs auprès de l’ONU, d’un côté, et la continuité de la velles possibilités» d’une nouvelle réalité, mais d’une myriade de nou- puisque «l’événement est la brusquecréation, non que résonanceetévénementsontlamêmechose, chose quis’estconstituéelà-bas».Etd’ajouter ici résonneavecl’ondedechocémiseparquelque Mais parrésonance.Quelquechosequiseconstitue volutionnaire neserépandpasparcontamination. Jean-Marie Gleizeselonlequel«unmouvementré- ler icilesproposd’AlainBadiouquis’appuiesur arabes commedenouveauxacteurs.Jeveuxrappe- après l’entréeenscènedesmouvementspopulaires Dans touscespays,nousassistonsàuneattitude Par ailleurs,etdemanièresurprenante,ona Vu lesattentesliéesàladémarchepalestinienne «Ici, c’estlatenteTahrir». �22 .

Le printemps Le printemps 109

Ricercare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2)

2.1. Le printemps arabe pourrait offrir une réponse au des forces. L’internet présente ici un nouvel espace statu quo dans les territoires palestiniens occupés où l’on échange des idées et des informations et par conséquent grâce auquel on entre dans la construc- A la différence des Tunisiens et des Egyptiens, tion sociale de la réalité25. Ce fut ainsi le cas sur les Palestiniens s’insurgent contre un système d’oc- la place Tahrir au Caire avec la culture de l’auto- cupation qui dure depuis plus de 40 ans et qui est limitation (Le Caire est un lieu connu en matière responsable de leur sous-développement écono- d’harcèlement sexuel alors qu’à la place Tahrir des mique et de leur humiliation quotidienne. Pour jeunes garçons et des jeunes filles se sont côtoyés). Jean-François Legrain, l’Autorité Palestinienne fait Bref, la mobilisation se veut un pas vers le change- partie du statu quo imposé par l’occupant. Il estime ment du régime, autrement dit vers l’affirmation à dès lors que la démarche palestinienne auprès de la fois d’une société civile et d’une société politique. l’ONU constitue non pas une sortie des accords L’extériorité dans laquelle se trouvaient les d’Oslo mais leur aboutissement. Il critique cette Egyptiens se dégage très clairement des propos démarche pour les deux raisons suivantes: c’est une d’un membre du groupe du «4 avril 2011» (géné- démarche adoptée par une élite oligarchique et cor- ration révolution) qui affirme que sa génération rompue. Cette démarche va contribuer à margina- vivait dans une situation d’aliénation par rapport à liser l’OLP sur la scène internationale et à définir le ce qui se passait dans le monde, et qui se considère peuple palestinien selon cet État dans les frontières lui-même comme situé à l’extérieur du temps, sans de 1967, la situant aux antipodes de la déclaration reconnaissance de la valeur de ses diplômes ni de d’indépendance en 1988 à Alger23. ce qu’il fait. Ce groupe a réussi en peu de temps à Il est vrai que nous faisons face à une élite oligar- s’étendre à plus de 76’000 personnes à la fin d’avril chique et corrompue au sein de l’Autorité Palesti- 2010 et à ouvrir un vrai débat dans un espace ou- nienne, mais l’émergence de celle-ci est liée soit à une vert, celui de l’internet. absence, soit à un dysfonctionnement des institu- «Lorsque nous avons commencé à utiliser le tions. Concernant le deuxième point, s’il est vrai que Facebook, cela était une découverte pour nous. la démarche vient un peu tard et consiste à revenir […] l’appel à la grève nationale était aussi une nou- au droit international comme référence pour la solu- veauté. C’était comme allumer un cierge dans une tion du conflit, il n’est pas sûr que la reconnaissance chambre obscure. Le pays était, en effet, encore un de l’État palestinien se fera au détriment du droit État oppressif et les gens avaient peur»26. palestinien à l’auto-détermination et de la légitimité Sur le plan de la politique intérieure palesti- de l’OLP. Cette reconnaissance n’est qu’une étape nienne, on a déjà eu des actions qui ressemblaient supplémentaire dans la lutte des Palestiniens pour aux formes d’actions utilisées par les mouvements leur indépendance. Elle fournit des outils diploma- du printemps arabe. L’une des raisons de la récon- tiques et juridiques pour lutter contre l’occupation. ciliation entre les deux factions principales palesti- Obtenir même un État non-membre, pourrait ouvrir niennes, le Fatah et le Hamas, fut l’initiative prise les portes à la juridiction du tribunal criminel de La par quelques jeunes palestiniens qui se sont rassem- Haye et aux poursuites juridiques contre l’élite mili- blés à la Manara au centre de Ramallah pour de- taire et politique israélienne. mander la fin de la séparation entre la Cisjordanie Jusqu’à présent, on n’a pas eu une mobilisa- et Gaza et entre le Fatah et le Hamas. Mais cette tion d’une grande envergure chez les Palestiniens action, toutefois, est restée limitée dans ses résul- des territoires occupés depuis 1967, à l’exemple tats. L’on a, en effet, exprimé un mécontentement de l’intifada de 1987. Mais cela peut changer. Les contre la séparation géographique, qui est aussi attentes que la démarche auprès de l’ONU peut idéologique entre les deux factions (l’«inquisam»), soulever chez la foule palestinienne exigent qu’on sans arriver à obtenir la fin de la scission en deux de s’en préoccupe. Comme on dit, on ne peut «saou- l’autorité politique. Les dernières élections pour le ler» les gens et leur demander ensuite de demeurer Conseil des étudiants dans les différentes universités raisonnables. En donnant la priorité aux actions palestiniennes reflètent une certaine fatigue par rap- populaires et pacifiques, le printemps arabe favo- port aux factions palestiniennes qui sont en train de rise de nouvelles formes d’action dans lesquelles perdre de plus en plus leur attractivité idéologique. l’internet, le facebook et le twitter offrent un espace d’extériorité que le pouvoir politique est incapable 2.2. La démocratisation, une logique régionale ? de contrôler. C’est au sein de la mobilisation contre le régime qu’on voit émerger une société civile. Il faut aussi noter que la mobilisation palesti- Comme le dit Di Palma24, l’émergence de la société nienne est influencée par ce qui se passe à l’inté- civile résulte d’une réaction hostile au régime poli- rieur d’Israël où l’on assiste à deux développements tique impliquant la nécessité de changer l’équilibre qui méritent d’être soulignés: d’une part, le rôle

110 1998 à59%en2010 nemental àlasantépubliqueestpasséde67%en pour unaccèségalàlasanté(lesoutiengouver plus delamoitiéleursalairepourleloyer),et rant dulogement(20%desIsraéliensdépensent les monopoleséconomiques,contreleprixexubé- contre ceuxquisontderrièrecettehausse,àsavoir des prixproduitsdebase,etparconséquent dernière s’est notamment effectuée israélien etdel’autrelamobilisationsociale.Cette disproportionné descolonsdansl’ordrepolitique cours descinq dernièresannéesunélargissement du Centre TAUB, DanBenDavid,Israël a connuau surent plusunsuccèsdans lavie Pour beaucoupdejeunesisraéliens, lesétudesn’as- qui viennentd’entrerdans lemarchédutravail. entre lesmédecinsquiontdel’anciennetéetceux générations se reflèteclairement dansladifférence cours des dernières décennies. Cette inégalité entre société égalitaire accumulant pouvoir et richesse au sont nésdanslesannées 1940 etont profitéd’une celle deBarack,d’OlmertetNetanyahouqui Rabin etShimonPerez,lasecondegénérationest mière générationestcelledegenscommeItzhak une mobilisationdelatroisièmegénération.Lapre- économique. Elle voitdanslamobilisation actuelle clivage entrelesgénérationssurleplansocialet les délaissésdusystèmes’accompagneaussid’un Elle considèrequeleclivageentrelesprivilégiéset sein de la société israélienne depuis les années 1970. de classeexprimant les changements intervenus au mobilisation actuelle en Israëlestunemobilisation Dana Blander, de l’Institut pour la Démocratie, la ordre politiquehostileàl’État-Providence.Selon les mauvaisesconditionséconomiquesetcontreun même façon,lesIsraélienssesontmobiliséscontre jeunes etdemembreslaclassemoyenne.De tant aucune ouverture d’avenir pourbeaucoup de de vie et contre un régime autoritaire ne présen- dans la rue pour protester contre leurs conditions tisation dépassantcetteexceptionisraélienne. nous sommesenprésenced’unevaguededémocra- démocratiques etdelaprospéritééconomique, raël etsesvoisinsarabessurleplandesinstitutions nomique etsocial.EndépitdeladifférenceentreIs- droits desesmembres,enparticuliersurleplanéco- sens d’unréveildelasociétécivilequiluttepourles régional dedémocratisation.Ladémocratisationau économiques sévères,ils’inscritdansunprocessus ment estplusqu’unerévoltecontredesconditions la redéfinitiondegaucheisraélienne.Cemouve- dans laviepublicisraéliennecontribuantparlàà le clivagedeclasseestdevenuuncentral Selon uneétudeeffectuée parledirecteurdu Le mouvement des indignés en Israël a fait que Le mouvementdesindignésenIsraëlafaitque Les Tunisiens etlesEgyptienssontdescendus 27 ). 28 . contre la hausse Joni Aasi,IsraëlfaceauPrintempsarabe:Laforcedesmouvementspopulaires - moins estpasséede66%en1998à80%2009 plus de12ansformationetcellesbénéficiant rence de salaire entre les personnes bénéficiant de couches socialesmaisdefaçoninégale.Ladiffé- économique enIsraëlacertesprofitéàtoutesles parmi lesélèvesdespaysdéveloppés.Lacroissance Sternhell par l’expert israélien de l’histoire du fascisme, Zeev qui s’ysontopposésfurentlescolons,considérés le supportdelamajoritédesIsraéliens.Lesseuls effectuée pourlepainetlogement. pancartes hostiles àl’État hébreu. Laluttes’yest de l’Étatd’Israël,parexempleenbrandissantdes printemps arabeiln’yainsipaseudestigmatisation se distinguepar sonambitiondereprésenter lesre- sur laquestiondesécurité etdelapaix,maisqui nouvelle gauchequiaccepte leconsensusnational national» enIsraël.Lanouvelle élueproposeune la complexitédesrapports entre«lesocial»et cès de Madame Shelly Yachimovich, montre bien sein dupartitravaillisteisraélien,quiontvulesuc- Ce ques’estpassélorsdesdernièresélectionsau nant lasociétéisraéliennetouteentièreenotage. conflits stratégiques rité, selonlui,auxconflitssociauxparrapport Touraine, surleprintempsarabequidonneprio- pelle lecommentairedusociologuefrançais,Alain sécurité etdepaixaveclesvoisins.Celanousrap- socio-économiques sanss’occuperdesquestionsde lisation sociales’estconcentréesurdesproblèmes national entreIsraéliensetArabes.L’actuelle mobi- mique estàcomparerdanssonimportanceauclivage autres paysdel’organisationinternationale. aux famillesendifficultécomparaisonavecles rapport montre le peu de soutien financier accordé à l’éducationetaumarchédutravail.Demême,le par l’accèsrestreint des membresdecetteminorité au-dessous duseuildepauvreté,étatquis’explique estime quelamoitiédesArabesIsraéliensvivent la moyenneestde11%.Quiplusest,lerapport Ce pourcentageestdel’ordre20%alorsque vé enmatièredepauvretéparmilespaysmembres. relève qu’Israëlpossèdelepourcentagepluséle- tion etdeDéveloppementEconomiques(OCDE) meilleurs élèvesdupaysn’arriventqu’au25 représenté parlesystèmeéducatifisraélienoùles humaines. Lemeilleurindicateurd’unteldéficitest tit pasdanslesinfrastructuresetressources rang commepaysdupremiermondesiellen’inves- veau. PourBenDavid,Israëlnepeutmaintenirson que lesdépensesmilitairessontrestéesaumêmeni- de laréductiondesdépensespubliquescivilesalors fossé entrelesdifférentescouchessocialesàcause Le mouvementdesindignés,quantàlui,aeu Pour beaucoupd’Israéliens,leclivageécono- Un autrerapportdel’OrganisationCoopéra- 32 , commeungroupetrèspuissantdéte- 31 . Au cours des événements du . Aucoursdesévénementsdu e rang 111 30 29 , .

Ricercare Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) vendications populaires dans le domaine socio-éco- tie ethnique et préfère que son environnement soit nomique. C’est une nouvelle gauche qui prend ses dominé plutôt par des régimes minoritaires que par distances avec l’ancienne gauche essentiellement l’islam sunnite qui est majoritaire dans la région. concernée par la question de la paix et de la guerre Pour terminer, nous pouvons considérer que le et qui domina la politique israélienne pendant la printemps arabe constitue un événement au sens de période allant de 1977 à 1995. En misant sur ce qui Badiou. Il créé non pas une réalité nouvelle mais est nouveau, la nouvelle gauche a des chances de une myriade de possibilités. Ainsi, la mobilisation rompre avec la gauche tout court. Elle ne peut, en contre la hausse des prix des produits de base ou du effet, ne pas prendre position sur les actes racistes logement en Israël entre en résonance avec le prin- contre les étrangers en général et les Arabes en par- temps arabe et s’inscrit dans une démocratisation ticulier, actes qui se sont notamment manifestés par à caractère régional. Cette mobilisation met déjà le l’incendie des lieux de prière de certains villages en doigt sur la différence à effectuer entre État-Sécu- Galilée et la profanation des cimetières musulmans rité et État-Providence en Israël, notamment à tra- et chrétiens de Yafo. L’intégration de l’État d’Israël vers l’exigence d’une révision du budget militaire. dans la région passe par l’intégration de la mino- Mais le succès d’une telle mobilisation ne peut se rité palestinienne dans le système israélien sous la limiter à la seule redistribution de la richesse natio- forme de la citoyenneté et de l’égalité. nale, il doit s’étendre à la redéfinition des rapports entre démocratisation et paix au Moyen Orient en liant les revendications socio-économiques avec les Conclusion revendications d’une fin de l’occupation.

Le printemps arabe indique tout d’abord des soulèvements populaires contre des régimes auto- ritaires et contre des conditions de vie très sévères. Mais si ces soulèvements se concentrent sur la question sociale, la question nationale n’en est Notes toutefois pas absente puisque les jeunes tunisiens et égyptiens ont arboré les drapeaux nationaux 1 Kuran T. 1989, Now Out of Never: The element of et ont affirmé leur volonté de créer une commu- surprise in the East European revolution, in «World Po- nauté de destin regroupant tous les individus sur la litics», 44, 7-48. terre nationale. Ces soulèvements réduisent le fossé entre la position des régimes politiques arabes et 2 Avineri S. 2011, Revolution and oppression in the celle des masses arabes. Ce qui veut dire que dé- Arab World, in Bitterlemons International-Middle East sormais les régimes arabes ne peuvent plus ignorer Round Table http://www.betterlemons-international. leur opinion publique dans leur politique vis-à-vis org/index1.php, published May 05, Edition 12. d’Israël et de la cause palestinienne. Les déclara- tions de la nouvelle direction égyptienne montrent 3 «Undoubtedly, had Iraq been governed by a de- bien ce changement, ainsi que les propos de Nabil mocratic regime, the war would have been avoided and Al-Arabi, le Secrétaire général de la ligue arabe, qui the lives of many Iraqis would have been spared. To a relève notamment que dans le passé Israël n’a pas certain degree, this also holds true with regard to the respecté le traité de paix avec l’Egypte. Palestinians under Yasser Arafat», Rubinstein A. 2003, Les experts israéliens, quant à eux, adoptent une Right to democracy, «Haaretz», April 16. attitude sceptique concernant le caractère démocra- tique de ces soulèvements. Ils évoquent, en outre, 4 Lévy B.H., Israel and Arab spring, Available at une logique de radicalisation qui va à l’encontre http://www.huffingtonpost.com/2011/08/25huricane- des intérêts de l’État d’Israël. Selon cette analyse, irene-bahamas-_n_936246.html. la division entre régimes modérés et radicaux n’a plus de sens. Même dans un pays radical comme 5 Horowitz D. 2011, L’été Israélien n’est pas le prin- la Syrie, le sens du changement irait en faveur de temps arabe, in «Le Monde», 8 Août. la montée de l’islam sunnite. Les spécialistes israé- liens ignorent aussi le caractère national de ces sou- 6 Breisinger C., Ecker O. et Al-Riffai P., 2011, Econo- lèvements et l’accent mis sur la citoyenneté. Cela mie du printemps arabe: De la révolution à la transforma- s’explique par le fait qu’ils considèrent que toute tion et à la sécurité alimentaire, in Politiques alimentaires communauté nationale basée sur la citoyenneté et en perspective, n. 18 Mai, International Food Policy Re- non sur l’ethnico-religieux n’est qu’une commu- search Institute. Available at www.ifpri.org. nauté fictive. Israël se définit comme une démocra-

112 asp?pageid=49&id=2204 Available ries.asp?pageid=49&id=2. Available athttp://www.henryjacksonsociety.org/sto - bility, in «The Henry Jackson Society», May 25 en theprospectsofdemocracyandperilsinsta- Henry JacksonSociety»,May25 prospects ofdemocracyandtheperilsinstability,in«The tourner-en-hiver-iranien-983779.html, 17Avril 2011. actualities/l/monde/le-printemps-arabe-pourrait- national.org/index1.php, publishedMay05,Edition12. Round Table.Available at Arab World, in refour Moyen-Orient»,Volume 1,n.5,5Mai(enhébreu). henryjacksonsociety.org/stories.asp?pageid=49&id=2204. numéro spécial 1008,8mai. et sasignification,in«CarrefourMoyenOrient», Vol.1 Paper», n.13,8May12. marriage ofconvenience,in«BESAcenterPerspectives centre PerspectivesPaper»,n.137,May4. Paper», n.145,June13. Begin-Sadat CenterforStrategicStudies,in«Perspectives Available atwww.globalresearch.ca. power: NATOexpansion,in«GlobalResearch»,May18. Nazemroaya M.D. 2007, caux/régimes modéréscommediscoursdel’OTAN, voir Studies, in«PerspectivesPaper»,n.126,February3. the Egyptiancrisis,TheBegin-SadatCenterforStrategic security, lectureatHenryJacksonSociety,June21 12 11 10 9 8 7 20 19 18 17 16 15 14 13 Avineri S.,2011,Revolutionandoppressioninthe Accessible àl’adressehttp://www.lexpress.fr/ MorrisB.,2011,TheArabSpringandIsrael’s Zisser E., 2011, Vers la phase décisive en , Syrie in «Car BarS., 2011, FrischH.,2011,Theneedformindsoverheartsin MilsteinM.,2011,Laréconciliationpalestinienne KedarM.,2011,HamasandFatah:Atemporary «Haaretz»,26/08/2011(enhébreu). «Haaretz»,25/08/2011(enhébreu). MyhillJ.,2011,TheAlawitesandIsrael,in«BESA SinghJ.N.,2011,HaltingtheEgyptiandrift,The Parrapportaudiscourssurleclivagerégimesradi- BarS.2011,TheMiddleEastrevolutions-Betwe- http://www.henryjacksonsociety.org/stories. Bitterlemons International- Middle East Bitterlemons International- Middle East The Middle East revolutions- Between the The MiddleEast revolutions- Between the http://www.betterlemons-inter

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2009apr29,0,1028057.story news/nationworld/world/la-fs-egypt-facebook29- mes», April29.Available athttp://www.latimes.com/ ad “culture of disobedience” among youths”, in «The Ti- 2009)» 20090506150407_AMS8_Brian_Ulrich.pdf. Eastern history,in«ArabMediaandsociety»(Spring on thetransmissionofideasandinformationinMiddle balaie l’arrogancedel’Occident,in«LeMonde»,18Février. «Le Monde»,18février. www.oecd.org/dataoecd/0/40/44394444.pdf. tion sociale,in«TheMarker»,03/08/2011(enhébreu). pensent quec’estpourcesraisonsqu’estnéelaprotesta- pour laDémocratie»,August3. classe enIsraël,in«Newsletterdel’InstitutIsraélien tion sociale,in«TheMarker»,03/08/2011(enhébreu). pensent quec’estpourcesraisonsqu’estnéelaprotesta- in «World Politics»44,October:49-80. civil society:political-culturalchangeinEasternEurope, perdre qu’àgagner,in«Libération»,8Septembre. J.F. 2011,ÉtatPalestinien:lespalestiniensontplusà nation ?in«LeMonde»,21Septembre.Aussi,Legrain de préserverledroitdupeuplepalestinien à l’autodétermi- «Haaretz», October14. 26 25 32 31 30 29 28 27 24 23 22 21 Tunisie, Egypte: quand un vent d’est BadiouA.,2011,Tunisie,Egypte:quandunventd’est Historicizing Arab blogs: Reflections UlrichB.,2009,HistoricizingArabblogs:Reflections FleishmanJ.,2009,InEgypt,abloggertriestospre «Haaretz»,15/10/2011. Alain Touraine, 2011, MotiBasoketAuranMager, ReportTAUB, DanaBlander, 2011,Enfinuneprotestationde MotiBasoketAuranMager, ReportTAUB, DiPalmaG.,1991,Legitimationfromthetopto LegrainJ.F. 2011,Levetoaméricain,ultimemoyen EldarA.,2011,TheMythofHamas’victory,in Israel: Adividedsociety,OECD,Available athttp:// Sortons de la guerre froide , in

113 -

Ricercare

C morfologia della sua scrittura sono morfologia della suascritturasono nell’architettura compositiva e nella schedare. Nellostileprogettuale, a compilare,registrare,rubricare, litica attenzionedelfilologo intento ricerca dell’archivista,lastessa ana- gatore, lastessapazienteetenace stessa ansiatotalizzantedelcatalo- Carlo Cataldo pare di ritrovarvi la spazio fisicoabitato. mini nell’usoenellagestionedello che sovrintendonoaigestidegliuo- assimilabili allepratichequotidiane torio sonooperazioniintellettuali re unindice,inventariarereper Strutturare una scheda, formalizza- stessi delnostrostarenelmondo. getti haachefareconifondamenti in ordineidocumenticomegliog- del mondo.Laveritàèchemettere ria eoriginalerispostaaldisordine una razionaleepursemprearbitra- zione e delimitazione dell’infinito, un bisognoelementarediorganizza- cazione cheesprimeprobabilmente della lista»,dicertogustoall’elen- scenza. Hascrittodella«vertigine stematizzazione deidatidellacono- catalogazione, diordinamentoesi- tafisica» implicita in ogni sorta di dell’enumerazione, laforza«me- te valorizzatolafunzioneletteraria 380. Campo editore,Alcamo,2008,pp. arlo Quando leggiamo un’opera di Quando leggiamoun’operadi Umberto Ecoharecentemen-

C ataldo

Uomini estelle, - che godevadi vestitinuovi,come lineare ilprivilegiodelprimogenito mu figghiuèbarunisisolevasotto - vita; econilmododidire: Lu pri- battesimo deineonatiinpericolo di il termineaggravattari fare qualcheutileesempio,checon volume. Apprendiamocosì,per documentario nelle380paginedel con puntuale e generoso corredo degli argomentipassatiinrassegna pellegrinaggi rituali: questi alcuni mediche, linguaggiodeimortorie gici, azionimagicheeprescrizioni fenomeni meteorologici o astrolo- pregiudizi ecredenzeintornoa sinodali econsuetudinigiuridiche, dioevo giungefinoanoi.Norme un’ampia letteratura che dalMe- testimonianze orali, attingendo ad mette insiemefontiarchivistichee nerari eilcultodeimorti.L’autore e gliusimedicinali,icostumifu- le pratichepenitenziali,malattie ciale, iritinuziali,giochipopolari, che riguardanolanascita,vitaso- bara». Vi sonoraccoltidocumenti con l’espressione:«dallacullaalla to inpassato,cheusavaidentificarsi re distudi,particolarmentecoltiva- di impiantoquel tradizionale setto- prendendo con rigore e con fedeltà nella culturapopolarealcamese,ri- taldo ricomponeilcicloesistenziale stelle (Campoed.2008),CarloCa- demologia conlastoriografia. sull’insegnamento diPitrèdeclinala nell’impegno di un’antropologia che suto memorialedipiù generazioni, fie, minutericostruzionidiuntes- sono infondounpo’autobiogra- fin dall’infanzia.Lesueetnografie di quellarealtàcheabitaeconosce folklorici delterritoriodiAlcamo, zione e di ordinamento dei materiali biziosa impresa di scavo, di ricogni- impegnato inunagigantescaeam- ciclopedico. CarloCataldoèdaanni linguaggio tassonomico,illogosen- torio hannoilmetodogeometrico, suoi librisonorepertoriedelreper I compiutezza delprodottofinito. ziale empiricosenzarinunciarealla fare artigianalechetendeall’essen- riconoscibili qualitàformalidiun Nell’ultimo suolavoroUominie s’indicava il - a separare in compartimenti o ad a separarein compartimenti oad manichea deifatticulturali tende gere quanto una lettura parziale e della letteraturacolta,aricongiun - nella tramaelaborataecomplessa no ariconnettereilmondopopolare diversi ordinireligiosi,contribuisco- ecclesiastiche, sinodali,curialiedei Unitamente agliattinotarili,lefonti to all’internodegliarchividiocesani. da identificarenellospogliocondot- bilmente piùoriginaledellaricercaè ta daCarloCataldoildatoproba- ne raccolta,selezionataerepertoria- all’articolato sistemadellutto. e letradizioniconnesseaifunerali funti, leprescrizioni,interdizioni l’esposizione eperilvestiariodeide- il compiantofunebreegliusiper che «perapparecchiarsiallamorte», dei lascititestamentari,lepieprati- trapasso. Sonoelencatelemodalità dedicata alleconsuetudinilegateal battola. L’ultima partedelvolumeè dalla badessainunaappositascara- di unatrecciacapelliconservata monaca noviziaeradiffusoiltaglio che precedevanolavestizionedella Si leggechetralepraticherituali claustrale all’internodeimonasteri. sono quelle che descrivono la vita margini dellaletteraturaetnografica te suunmondoquasideltuttoai per informazioni largamente inedi- e oggetti.Paginenontrascurabili a vegetali,animali,stagioni,luoghi ne riguardaletradizioniassociate re. Altra circostanziata enumerazio- mediche praticatealivellopopola- rassegna dellemalattieecure ampia eragguagliataèladettagliata fatti diculturamateriale.Nonmeno plissimo inventariodibeniemanu- gioielli, utensilipresentandounam- danno notizie su biancheria,arredi, la sezione relativa agliattidotali che Cospicua eassaiinteressanteèanche nentemente ricco di enumerazioni. soprannomi offreunesempioemi- Un esteso capitolo sui matrimoni. i gera tralefamigliepercombinare o “ruffiana”chefacevadamessag- chi”, erachiamatal’intermediaria letteralmente “congiungi-ombeli- un veronobile.Ncucchia-viddichi, Della ricchissimadocumentazio- 115

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opporre in un’irriducibile e assurda mano segni”. Nel sistema dei segni dicotomia. Attraverso lo scrutinio «Abitare un luogo non significa l’astrattezza dello spazio geografico delle carte e dei manoscritti quanto semplicemente risiedervi né basta la si converte nella concretezza esisten- è attestato nel segno dell’oralità ap- presenza fisica a fare di un abitante ziale del luogo, la datità fisica nei pare ancor più vero e intelligibile, un cittadino. Facoltà storicamente significati da noi attribuiti ai signifi- intrecciandosi con l’universo sociale elaborata, socialmente condivisa e canti utilizzati. Di segni materiali e delle istituzioni in un rapporto di culturalmente connotata, abitare immateriali è plasmato e modellato il unità e reciprocità come parte co- vuol dire sottrarre lo spazio alla sua paesaggio, è costruita la civiltà di un stitutiva indissociabile di un unicum insignificanza, dare forma e sostan- territorio. In quei segni si declina il continuum. za a relazioni e simboli, investire di nostro stare nel mondo, la coscienza A guardar bene, nell’opera con- senso il luogo nel quale riconoscer- di essere nello scorrere del divenire, dotta da Carlo Cataldo, in questo si. Se la città è la misura domestica la memoria stessa della città. Ci sen- libro come in altri precedenti della e intelligibile del cosmo, metafora tiamo a casa soltanto dove il passato sua feconda produzione, affiorano concretamente costruita di un de- evoca storie di cui partecipiamo il in superficie tutti quei legamenti, terminato rapporto dell’uomo con senso, laddove i segni presentificano sottili e invisibili, che tengono in- il proprio ambiente, il paesaggio il vissuto e attestano il carattere du- sieme in uno straordinario ordito urbano è prima di tutto paesaggio revole della collettività nel tempo, letteratura colta e cultura popolare, umano, disseminato di memorie opponendo argini e difese al rapido folklore tradizionale e consuetudini collettive, di evidenze segniche e indistinto flusso degli eventi e alla giuridiche, fede cattolica e religiosi- ma anche di valori simbolici. Vi progressiva e pervasiva omologazio- tà contadina, miti dell’immaginario si sovrappongono e si stratificano ne dei luoghi. e storia ufficiale. Nel ciclo esisten- le esperienze elementari e fonda- In Sicilia, forse più che altrove, ziale descritto da Uomini e stelle il mentali nel processo di formazio- anche la Natura è Storia, storia de- cielo che sovrasta le vicende quoti- ne dell’identità umana e culturale. gli innumerevoli transiti umani, delle diane degli uomini e delle donne di Da qui muove il sentimento di ap- complesse e diverse vicende che si Alcamo, pur segnando fortune e de- partenenza ad una comunità, quel sono sedimentate sul territorio, della stini diversi, resta, in tutta evidenza, legame sottile e tenace destinato molteplicità di culture che si sono cu- universale e indivisibile. Perché – a intrecciare gli intrami e gli stami mulate e rimescolate. Sui mutamenti come ci ha insegnato Borges – «non del tessuto connettivo della città, di effimeri dei processi evolutivi sembra c’è fatto, per umile che sia, che non quella trama segreta su cui in fondo essere prevalsa la forza d’inerzia delle racchiuda la storia universale e la si articola la sua riconoscibilità. permanenze, “una delle grandi ope- sua infinita concatenazione di effetti Quanto più piccola è la dimen- raie della storia”, per usare le parole e di cause». (Antonino Cusumano) sione urbana tanto più acuto è il di Braudel, quei caratteri strutturali bisogno del radicamento, più forte della “lunga durata” che assicurano e irresistibile quel grumo di sangue, la persistenza nei quadri geografici di di affetti familiari e di memorie sto- usi e tecniche plurisecolari, il denso e riche che identifica lo spazio e lo lento stratificarsi delle forme del pa- elegge a luogo dell’abitare. A quella esaggio, il radicarsi in profondità di città si appartiene ancor prima che un preciso insieme di strumenti, ma- alla nazione, da qui si dipartono e nufatti e insediamenti che identifica- ad essa riconducono i percorsi delle no la cultura materiale di una civiltà. individuali esistenze. Qui, nono- Se riconduciamo i luoghi ai loro stante tutto, restano ostinatamente sostrati materiali, al patrimonio co- impigliati i fili invisibili che connet- stitutivo della vita quotidiana nella tono l’identità umana e culturale sua tradizionale declinazione di nell’orizzonte rassicurante dei ri- opere e giorni, ogni monumento, ferimenti territoriali e genealogici. piccolo o grande, sia esso artistica- Tra abitante e luogo vi è dunque mente rilevante o umile prodotto continuità di segno e di relazione del lavoro dell’uomo, è prezioso dal momento che qualcosa ci ricor- documento che in sé conserva l’ere- da che somigliamo a qualcuno, che dità del passato, l’identità della città siamo chiamati per nome e ricono- strettamente embricata a quella dei Luigi Romana (a cura di), Calta- sciuti perché nipoti, figli o fratelli di suoi abitanti. Le pietre dei muri e vuturo. Atlante dei beni culturali, persona conosciuta. delle architetture, le geometrie dei Comune di Caltavuturo, 2009, pp. “Gli uomini – ha scritto Anto- campi coltivati, le figure scavate nel 375, ISBN 978-88-96251-05-8. nino Buttitta – producono e consu- marmo o nel legno, rappresentate

116 remote ai nostri giorni, attraverso un remote ainostri giorni,attraversoun panare unraccontodalleorigini più come sefosseuntestodestinato adi- invitando aleggereilsuoterritorio simbolica, l’identitàcomplessiva, restituisce labiografia,l’immagine so unitariochedelcentromadonita l’altra, articolanoinsiemeundiscor si richiamanodall’internol’unacon sulla città.Levocideidiversiautori sistematico compendiomonografico essendo inveritàilprimo,organicoe e allasalvaguardiadellasuacultura, tale allaconoscenzadellasuastoria un contributooriginaleefondamen- dedicato aCaltavuturorappresenta della memoriacollettiva,questolibro locale inquantoiscrittonell’ordito blico, appartenendo alla comunità territorio èperdefinizionebenepub- volezza cheognibeneculturaledel movente esistenziale. Nella consape- zioso, ragioneetica,esigenzasociale, diventa uncapitaleancorpiùpre- pofilìa” dicuihascrittoBachelard, del luogo,diquelsentimento“to- zazione culturale,ilvaloredelsenso accompagna ilrischiodelladelocaliz- della cosiddetta globalizzazione si ne deiriferimentispazialipereffetto mono significato. nianze materialisicollocanoeassu- culturale entrocuiquelletestimo- gli elementi dell’universo umano e all’individuazione insomma di tutti economiche, ailorobisognisociali, gettati eutilizzati,allelorovicende rie degliuominichelihannopro- risaliamo dallororaccontoallesto- sappiamo strapparlialsilenzioe te neisegnidelterritorio,quando delle paroleche sono materializza- Ecco perchénullaèpiùnecessario nel vuotoindifferenziatodell’oblìo. nemmeno unnome,precipitano mo perso memoria non hanno più e arideforme.Quandoneabbia- le cosesonomute,semplici ma dellelororelazionisimboliche, loro storie,sottratteall’intimatra- te, contestualizzate.Separatedalle dono diessereascoltate,interroga- rammemorativa, eperquestoatten- chiese, hanno potenza evocativae nei dipintionegliaffreschidelle In untempoincuialladilatazio- - A rchivio loro individuali ricerche.Einveri- modo dipubblicareirisultati delle no trovatoampiospazio,avendo nella redazionediquestolibro han- delle risorse intellettuali locali che te incoraggiantelavalorizzazione stiene. Inquestosensoèsicuramen- tanti, alsentimentocivicochelaso- affidata alla memoria dei suoi abi- zioni tecnicheepratichequotidiane. co diadattamentistrumentali,solu- lungo elaboriosoprocessoeconomi- prodotto sulterritorionelcorsodel la comunitàlocalehaorganizzatoe di elementinaturalieculturaliche bile intravederequelfittoreticolo di ununicumcontinuum,èpossi- rappresentare, indissociabiliaspetti eminentemente umanedelfaree tenute separate,qualileoperazioni si riconnettono funzioni solitamente tica. Inquestoatlantedisegniincui accezione piùcompiutaedemocra- definiamo beneculturale,nellasua ricchezza edellapluralitàdiquanto cinte murarie,rendegiustiziadella menti rurali,idammusi e le antiche pascoli eneicampi,congliinsedia- le opere del lavoro dell’uomo nei teghe deiGaginiedelLaurana,con dell’arte colta,riconducibiliallebot- le piùnobiliepregevoliespressioni formali diversi.L’aver messoinsieme vrapposto inepochedistantiedesiti dro armonicoquantolastoriahaso- senso. Siricomponecosìinunqua- stratificazioni deisuoielementidi no lospaziourbanonellecomplesse ciati nel tessuto del tempo ridisegna- artistici eantropologici,cheintrec- patrimoniale di beni archeologici, somphalos: uncospicuoinventario alla ritrovata e celebrata Phiale me- mulini ad acqua lungo l’Himera fino fra Umile,eancoradallemacinedei di palmenti finoalcrocifissoligneo e deimusei,daitorchidifrantoi Portella alleteledipintedellechiese ovili e delle masserie di contrada degli arredisacri,dallepietre Riparato agliargentieaiparamenti nuti nell’areaarcheologicadimonte delle emergenzeculturali. percorso scanditodaisegnimateriali L’identità diCaltavuturo resta Dall’argilla deimanufattirinve- A ntropologico M editerraneo online,annoXII/XIII(2011),n.13(2) troduzione diAntoninoCusumano) radicamento sulla terra». (dall’In- la metafora esemplare dell’umano possibile dellorostarenelmondo, ti, nonostantetutto,l’unicoluogo Caltavuturo resti per i suoi abitan- davvero coltivarelasperanzache la propriaidentità,allorasipuò tà sembra riconoscersi erinnovare del riscatto sociale, tutta la comuni- e percepitocomesimbolocollettivo in quell’evento,trapassatonelmito ti sulfeudodemaniale,seèveroche tadini cherivendicavanoilorodirit- 1893 siconsumòl’eccidiodeicon- quando il 20 gennaio del lontano tragico giornodiSanSebastiano, sorta diricorrenzafondativa,quel ricordare eacelebrare,comeinuna Caltavuturo continuaancoraoggia mo. Seèverochelapopolazione di ci èindifferenteilluogocheabitia- tire comuneinforzadelqualenon muove lapromozionediquelsen- collettiva. Adessaattingeeda razioni la conoscenza della storia vale adindicareallegiovanigene- pre unafunzionedelpresentee tirsi cittadinidellastessacittà. suoi abitantieconsentelorodisen- che tieneinsiemelacomunitàei delicato efondamentalelegamento corrano airrobustirequelsottile, che le pagine di questo volume con- scritti deidiversiautoricisiaugura o dipanaattraversolavarietàdegli tà, deimolteplicifilicheintreccia La memoriadelpassatoèsem- 117

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Se Rossellini affidava ad Edmund il scono all’interno dello spazio israelo- compito di narrare ciò che non può palestinese, e che potrebbero essere trovare una propria collocazione indagate come logiche del coloniale. nella storia, un’infanzia annichilita Nel primo discorso l’analisi della dalla guerra che si trova letteralmen- frammentazione rimanda all’impat- te fuori dal tempo narrabile dalla to a più livelli delle politiche israe- storia, l’anno zero della Palestina se- liane sul campo palestinese: la scis- gnala l’impossibilità di una narrazio- sione odierna tra Striscia di Gaza e ne che si dispieghi lungo un continu- West Bank, che ha riportato ad una um temporale e spaziale omogeneo. sorta di riedizione della situazione La critica allo storicismo, fatta pro- post 1948, la frammentazione del- pria dai post-colonial studies, mostra la West Bank in enclave, le rotture come il tempo vuoto ed omogeneo all’interno della compagine istitu- della storia sia un tempo u-topico, zionale dell’Autorità Palestinese, la che non si trova cioè in nessun luogo scomposizione delle forme di citta- dello spazio reale costituito, piutto- dinanza in un pluriverso di status sto, da tempi densi ed eterogenei per differenti e mutevoli. Gli effetti di raccontare i quali è necessario trova- questo processo di frammentazio- re forme altre da quelle della narra- ne, sempre più intenso e accelerato, M. Guareschi, F. Rahola (a cura zione storica. hanno fatto tramontare ogni ipotesi di), Conflitti globali 7. Palestina Frammentazione e resistenze di uno stato palestinese viable. La anno zero: tra frammentazione e re- sono le forme, le matrici, i due piani frammentazione palestinese tutta- sistenze, Agenzia X, Milano 2010, concettuali attraverso i quali l’ultimo via non è tutta riconducibile alle pp. 175. ISBN: 978-88-95029-31-3. numero di Conflitti Globali prova a strategie israeliane, militari o di go- descrivere il «crinale in discesa» su vernance, ma deriva per una parte L’ultimo numero di Conflitti cui si muove la questione palestine- non indifferente da logiche interne Globali, Palestina anno zero, fo- se. Le frammentazioni e le resisten- all’apparato politico e istituzionale tografa la situazione dei territori ze che interagiscono nel conflitto palestinese, teso il più delle volte a palestinesi nel periodo successivo israelo-palestinese consentono infat- rinsaldare lobby, clan e gruppi di all’operazione “piombo fuso”. Le ti di prendere in carico la densità e potere piuttosto che a portare avan- molteplici forme di frammentazio- l’eterogeneità del conflitto e di dare ti una strategia di lungo termine di ne dei territori palestinesi, messe vita ad una discussione che si carat- liberazione nazionale. Tuttavia gli in campo dalla potenza occupante terizza per la propria disomogeneità. effetti di questa frammentazione in- israeliana, e le altrettanto variegate Frammentazione e resistenze sono terna palestinese, e la cancellazione forme di resistenza che i palestinesi intimamente legate e si generano di ogni ipotesi di separazione e di sono in grado di attivare – nell’ar- reciprocamente in un legame dina- soluzione in due stati, hanno riper- chitettura della decolonizzazione mico, mobile, che mostra la com- cussioni anche sulla tenuta dello sta- così come nella vita quotidiana in presenza di innumerevoli tattiche to israeliano, producendo effetti che un villaggio di confine – ci offrono (di resistenza) e di strategie (di fram- vanno in direzione opposta a quella una matrice per leggere le forme del mentazione) che generano effetti a auspicata in Israele. conflitto invitandoci, nello stesso loro volta molteplici e disomogenei. Sulla tenuta interna di Israele tempo, ad una riflessione più gene- L’oscillazione frammentazione/ andrebbero indagati dunque anche rale sui processi di colonizzazione. resistenze va rintracciata non solo gli aspetti legati alla sua frammen- Frammentazioni e resistenze che nella relazione reciproca tra i due tazione interna. Una frammenta- possono essere colte, rinunciando poli, Palestina e Israele, ma va inda- zione che sembra costantemente ad ogni ricostruzione storica line- gata anche all’interno dei due poli, riprodurre, in modo ossessivo, il are, solo se catturate come i foto- a loro volta spazi di frammentazioni gesto fondatore originario dell’u- grammi di un’immagine di movi- e resistenze, agendo dunque come nità nazionale, ottenuto grazie alla mento. una vera e propria logica del potere. frammentazione e alla selezione nel- Palestina anno zero non evoca Questa considerazione apre due la geografia fisica, politica e umana l’inizio di un tempo nuovo ma la tipi di ragionamento intimamente del territorio palestinese e all’assi- dimensione di uno spazio annichi- connessi. Il primo, più immediato, ri- milazione, più o meno forzata, dei lito. Uno spazio, annientato dalla guarda la fenomenologia del conflitto flussi migratori dal ’48 fino ad oggi. guerra e dalla violenza, che mostra israelo-palestinese, il secondo, un po’ E su questo ancora una volta Israe- la propria incapacità di funzionare più ampio, verte sull’analisi genealo- le assume una funzione idealtipica, come dimensione della narrazione. gica delle logiche del potere che agi- una capacità di rappresentare non

118 percorso utile per un’analisigene- israelo-palestinese, indicandoci un re lo sguardo dal contesto specifico resistenze puòconsentircidiallarga - ne. L’oscillazione frammentazione/ andrebbe approfondita la riflessio - me emergesoloatrattiesulquale di riflessione,unpianochenelvolu- resistenze ciaprecosìunaltrospazio nesi emergonocomesoggettiattivi. stellazione dipraticheincuiipalesti- alle «resistenze»perdefinirelaco- mente questaprudenzanelricorrere qualunque cosa,giustificanopiena- conoscendo unavalenzaresistentea convenzionali dell’agirepolitico,ri- conflittuali aldifuoridelleforme cui sièfinitipercogliereelementi tes screditate,l’usoinflazionatoper suo impiegoutilealegittimareéli- to intornoaltermineresistenza,il Il caricoretoricochesièaddensa- ri, gravatadacauteleeperplessità. politica palestinese. ricchezza evarietàdell’esperienza che sicuramente dà contezza della costruzione forsenonesaustivama diverse formediresistenze,unari- pante. Daquilaricognizionedelle le politichedidominiodell’occu- palestinesi asemplicirisultanzedel- anche perchéquestoridurrebbei ni esclusividelleframmentazioni, re laletturadelconflittoaitermi- le sueistituzioni. gli effettichegenerasullatenutadel- stato diIsraele,permettereinluce unitario, maancheall’internodello ce sullapossibilitàdicreareunostato palestinese, per gli effetti che produ- dunque vaintesanonsolosulfronte La frammentazione grammatica. sua ed esclusionenonuscendomaidalla linea didemarcazionetrainclusione tinuo aggiornamento,chespostala datore, ma come una logica incon- ca e concettuale,delsuosolco fon- all’origine, comedimensione,stori- organizzazione statuale,nonsolo ne chefunzionaall’internodiogni meccanismo diinclusione/esclusio- dimensione abnormechemostrail una eccezionebensìuneccesso, L’oscillazione frammentazione/ È unascelta,questadeicurato- Non è possibile tuttavia ridur - A rchivio tempo un’impresa diguerraeun’im- con lagovernamentalità». etnico, deve cioè «sporcarsi le mani tismo globalesiadallosciovinismo percorso lontanosiadalcosmopoli - rico post-colonialedeveideareun ciò, come dice Chatterjee, un teo- densità edellaeterogeneità.Perfar e fareirrompereilraccontodella modernità perlaproprianarrazione eomogeneoassuntodalla vuoto zio necessario tuttaviaromperelospa- Per attraversarequestarelazioneè mondo colonialeepost-coloniale. cidente moderno,inoccidenteenel rica dell’eserciziodelpoterenell’oc- secondo Chatterjee, la modalità sto- e governamentalitàcostituiscono, Le relazioni tra sovranità, disciplina vertendo ilsuoordineimplicito». meccanismi di funzionamento, sov- mentali, mimando/minando i suoi sabotando isuoiapparatigoverna- nelle pieghedeldiscorsocoloniale: scrivono laloropresenzaeccessiva politicamente nellamisuraincui- tivo delpoterecolonialeeagiscono getti cheeccedonolospazionorma- negoziazioni: «Igovernatisonosog- lazione di rivendicazioni, negazioni, sudditi rispondonoconunacostel- a punto dalla potenza coloniale, i all’arsenale governamentalemesso sce un insanabile dissidio nel quale, governati, dalla cuiinterazione na- coloniale elepratichepolitichedei ginabile» traletecnichedigoverno di unconflittopoliticamenteinar ria coloniale diventa così la scena zio unitariodicittadinanza.Lasto- il fatto di agire al di là di ogni spa- normativa diunasocietàcivileper delinea «sicontrapponeall’idea La societàpoliticacheChatterjee terjee sullepolitichedeigovernati. la propostacriticadiParthaChat- zio diquestariflessioneaccogliendo della biopoliticaedelrazzismo. tadinanza equellogovernamentale discorso teologico-politico della cit- re suldiscorsocolonialepresotrail loniale: unmodospecificodilavora- agiscono all’internodellospazioco- alogica dellelogichedelpotereche L’ Palestina annozeroaprelospa- A è stata a un impresa colonialeèstataaun ntropologico M editerraneo - online,annoXII/XIII(2011),n.13(2) dotte chequeste implicano,riapre governamentali, e alle contro-con - del discorsocolonialeallepratiche sguardo. L’allargamento dell’analisi agibile all’azione,allaparola eallo riapre la possibilità di uno spazio delle relazionidipoterecoloniale, sua dinamicarelazionaleall’interno getto aldominio,prenderlonella di resistenze, oltre che come sog- re ilsoggettocolonialecomeattore blemi postisultappeto.Considera- considerazione ledomandeeipro- quale forsepotremmoriprenderein dei dell’impresa coloniale. condotta checostellanolavicenda razione ancheimomentidicontro- dovremmo pur prendereinconside- questi processidisoggettivazione come totalmentesubalterno,madi bile intendereilsoggettocoloniale governo edirazzismo,nonèpossi- che integrano forme di dominio, di in virtùdiprocessisoggettivazione E se l’impresa coloniale agisce anche tali all’internodeldiscorsocoloniale. senza delletecnologiegovernamen- partire dalriconoscimentodellapre- coloniale enelmondocolonizzato,a modernamente inteso,nelmondo re indagatacomelogicadelpotere mentazione eresistenzepuòesse- rete deiprocessidisoggettivazione. nel suoesserepresaall’internodella mini dioppressioneciecamaanche relazione didominiononsolointer soggetto, edivedereintalmodola spazio, all’azione,oallaparola,del che diliberareunadimensione,uno dell’occidente e,forse,consentean- fuori dallospaziogeograficopolitico zioni trabiopoliticaetanatopolitica critica delpotere,dimostrarelerela- un approcciotuttoappiattitosulla smarcare lacriticaalcolonialismoda mentali delcolonialismoconsentedi vo. Consideraregliaspettigoverna- razzismo undispositivosempreatti- tra dominazione,governamentalitàe colonia, chefannodellarelazione oriente eoccidente,trametropoli individuare alcunesogliecomunitra presa disicurezzacuièpossibile Questo erainfondoilprogetto Dunque l’oscillazionetrafram- Subaltern Studiesagliesordi,del 119 -

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infatti la possibilità di riproporre la stenze toglie finalmente l’alibi di una lo Stato organizzano per affrontare domanda: come si esce dalla subal- soluzione tutta diplomatica del con- e gestire un determinato problema o ternità e dal dominio? o per meglio flitto e ci impegna a trovare forme di ambito settoriale di loro giurisdizio- dire, utilizzando un concetto che mi resistenza (internazionale) da radica- ne, si utilizza in inglese uno specifico sembra più adatto a rendere conto re anche nella nostra vita quotidiana. vocabolo, quello di policy. Sebbene della non totale passivizzazione del (Serena Marcenò) vi sia per vari aspetti connesso, l’am- soggetto, come si esce dalla minori- bito delle politiche pubbliche viene tà? Lo stato di minorità infatti non dunque distinto, anche terminologi- ha niente a che fare né con unadi- camente, dall’ambito della politica pendenza naturale, da cui si potreb- propriamente detta (politics), che be uscire in virtù di un passaggio concerne invece i diversi modi con all’età adulta, un empowerment si cui nelle società il potere e l’autorità direbbe oggi, né con una situazio- vengono concepiti e organizzati in ne in cui l’individuo si trova privato sistemi strutturati. dei suoi diritti da uno spossessa- Facendo propria questa distin- mento giuridico o politico, o da una zione, da un paio di decenni, spe- forma di autorità illegittima, da cui cialmente nell’ambito dei paesi an- si esce attraverso l’emancipazione. glosassoni, l’anthropology of policy è Tuttavia riconoscere l’immedia- venuta a costituire all’interno della ta politicità della vita quotidiana disciplina uno specifico settore di dei resistenti, e in questo caso dei studi, che ha integrato e arricchito il palestinesi, come ci ricordano Ra- ben più antico filone dell’antropo- hola e Guareschi, non basta e sicu- logia politica. Il suo principale cam- ramente occorre interrogarsi sulle po d’indagine è dato dai rapporti direzioni che assume la loro, e la no- che intercorrono tra le politiche stra, esperienza politica. Come, allo pubbliche come sistemi normativi stesso tempo, non basta mostrare la e le pratiche delle diverse categorie consistenza di resistenze politiche, di attori sociali (tra cui si possono perché il fatto delle resistenze non Federica Tarabusi, Dentro le po- annoverare i policy makers, i project comporta il fatto che le resistenze litiche. Servizi, progetti, operatori: managers, i funzionari e gli opera- avranno ragione della frammenta- sguardi antropologici, Guaraldi Uni- tori delle burocrazie, gli ‘utenti’ dei zione. E se il nomadismo può inclu- versitaria, Bologna, 2010, pp. 187. servizi sociali, i presunti ‘beneficia- dere tutte le forme di attività politica ISBN 978-8049-490-4 ri’ e i ‘brokers’ dei progetti di coo- e culturale che operano come forme perazione allo sviluppo) che, con di resistenza ai discorsi del control- Compiendo una ricognizione posizioni e ruoli diversi, prendono lo egemonico, non dobbiamo di- ben informata e aggiornata della let- parte alla loro attuazione. menticare, come ci ricorda Robert teratura specialistica sulle interazioni Nei quattro capitoli di cui si Young, che il nomadismo non può tra operatori e utenti nei servizi so- compone il volume, Tarabusi mo- essere unicamente celebrato come ciali indirizzati agli immigrati e, so- stra le possibilità che per l’analisi una strategia anticapitalistica, per prattutto, di quella sulla ‘vita sociale’ di questi aspetti offre l’etnografia, la semplice ragione che rappresenta dei progetti di sviluppo, e attingendo intesa non semplicemente come anche uno degli effetti più brutali ampiamente agli studi di caso frutto metodologia di ricerca sul campo del capitalismo stesso, del dominio della propria personale esperienza svolta secondo i ‘precetti’ dell’os- e dell’egemonia. di ricerca su questi due ambiti, Fe- servazione partecipante, ma come Il riconoscimento della capacità derica Tarabusi presenta in questo genere di ‘sguardo’ e di sensibilità politica dei governati, della politi- volume le potenzialità, non solo dal che privilegia l’analisi dei conte- cità della resistenza quotidiana di punto di vista teorico ma anche da sti e dei ‘punti di vista dei nativi’. chi vive sotto occupazione, sotto quello della sua incidenza e spendibi- L’impiego di un approccio etno- dittatura, o all’interno di un sistema lità pratica, di un’antropologia delle grafico, basato sulla ricerca svolta democratico in una condizione di politiche pubbliche. all’interno dei ‘luoghi quotidiani’ in esclusione, pone le società politiche Come l’autrice spiega nell’intro- cui le politiche pubbliche vengono su un continuum, come dice Azmi duzione al volume, per designare attuate e prendono la forma di in- Bishara nell’intervista a conclusione queste ultime, intese come il com- terazioni tra gli apparati burocratici di Palestina anno zero. Una lettura plesso di provvedimenti, azioni, e le categorie sociali a cui esse sono della questione israelo-palestinese norme e apparati burocratici e am- indirizzate, si rivela infatti capace, in termini di frammentazione e resi- ministrativi che il potere politico e rispetto alle metodologie puramen-

120 discussione laconcezione‘tecnico- discussione ha negliultimidecennimesso in pitolo, quello‘post-strutturalista’ tiche pubblicheesaminato nel ca- tecnico-amministrativa efficiente. dure razionalidiazioneegestione cendole’ secondo principi e proce- pubbliche ‘sul territorio’, ‘tradu- borare l’attuazionedellepolitiche tici hannoinveceilcompitodiela- cui affrontarli;gliapparatiburocra- principi d’indirizzoelerisorsecon determinate soluzioni,fornendoi che bisognarisolvereenepropone sociali, economici, ambientali, ecc., litico redigel’agendadeiproblemi neutrale: chi detiene il potere po- tecnico-strumentale’, politicamente co’, einterminidimera‘razionalità queste ultimeinmodo‘tecnocrati- il disegnoel’attuazionepraticadi ‘politica’ e‘politiche’,aquellotra zialmente guardatoalrapportotra proprio blicamente lepropriepraticheeil rappresentare elegittimarepub- tivi, iqualivifannoappelloper ‘operatori’ degliufficiamministra- dei za politicaeneidiscorsiufficiali solo indiversifilonidellascien- teorici (ancora oggi egemonico non lo ‘post-strutturalista’. quello ‘tecnico-strumentale’ e quel- approcci dianalisiquestocampo: trepassare i limiti dei due principali una ‘terza via’ oggi in grado di ol- pubbliche viene proposta come gica», l’etnografia delle politiche come oggettodianalisiantropolo- «Policy ethnography:lepolitiche rino inconcreticontestid’azione. comprensione dicomequesteope- grafico pervienecosìaunamigliore loro ‘vitasociale’,unostudioetno- ricostruendo lacomplessitàdella attori delle politiche pubbliche, e to ègiocatodall’agencydeidiversi taglio ilruolocheinquestorappor che epratiche.Descrivendoindet- scatola nera’delrapportotrapoliti- statistico, dipenetrare‘dentrola te quantitative e dicampionamento Il secondoapproccioallepoli - Il primodiquestidueapprocci Nel primocapitolo,intitolato policy makers,maanchetragli modus operandi)hasostan- - A rchivio per particolariformediagency . unici, ognuno dei quali si caratterizza e glihabitusdiattorisocialidiversi e esame, isistemidisignificato, le storie d’accordo coniconcreticontesti in sumendo configurazionichevariano gono adarticolarsieinteragire,as- zione dellepolitichepubblicheven- all’analisi deimodiincuinell’attua- munati dalloscarsorilievoattribuito strutturalista’ appaionodunqueacco- ‘tecnico-razionale’ siaquello‘post- contrapposizione, sial’approccio soggetti subalterni. peri esoggettiegemoniciasaperi potere estrategiediresistenza,sa- dominatori edominati,pratichedi sizioni dicotomiche che oppongono to dellarelazionetraterminiepo- che operano sia il semplice prodot- il modoincuilepolitichepubbli- tori sociali e a riprodurre l’idea che dell’agency edellepratichedegliat- alla concretaindagineetnografica leva latendenzaadarepocospazio e dipuntononritorno,maviri- novazione teoricadigranderilievo cio post-strutturalistailvalorediin- nale allaproprialogica. tando gliindividuiinmodofunzio- istituzionali, categorizzando e trat- discorsi, dipraticheeapparati verso l’articolazioneel’intrecciodi della loroattuazione,operanoattra- mento dellorodisegnocheinquello dispositivi di potere che, sia nelmo- pubbliche comedeiveriepropri listi hannoconsideratolepolitiche Foucault, glistudiosipost-struttura- e carcerariemoderneelaboratada istituzioni mediche,psichiatriche tazione dellosviluppostorico delle dalla prospettivateoricadiinterpre- delle politichepubbliche.Ispirati propriamente dettacheinquella avvenga sianellasferadellapolitica spiegamento dirapportipotere sottolineato comel’esercizioeildi- politiche disviluppohannoinfatti quelli diEscobareFergusonsulle decostruzione critica. Lavori come che, elaborandoneunasistematica razionale’ delle politiche pubbli- Alla tendenzadi entrambigliap- Nonostante laloroapparente Tarabusi riconosceall’approc- A ntropologico M editerraneo online,annoXII/XIII(2011),n.13(2) come ha per primo sottolineato in come haperprimo sottolineatoin terno deiprogettidisviluppo, che, del lavorodell’antropologo all’in- particolarmente evidentenel caso se. Questaimplicazionesarebbe proprio attraversolepolitiche stes- zione subalternachesiesercitano controllo disciplinare e soggettiva- altri ‘tecnici’,delleformedipotere, rende complici e agenti, insieme agli loro «riforma»,questaposizioneli formate; lungidalcontribuireauna politici dacuiquesteultimesonoin- critica deipresuppostidiscorsivie loro ognipossibilitàdidiscussione cano inunaposizionechepreclude tuano politichepubblichelicollo- nelle istituzionicheelaboranoeat- volgimento attivodegliantropologi invece, lacontrattazioneeilcoin- misure chesiintraprendono. reazione difrontealleazionie consentendo cosìdiprevedernela dirizzati iprogettidicooperazione), esi ‘inviadisviluppo’,cuisonoin- ‘immigrati’, elepopolazionideipa- servizi sociali,speciesesitrattadi che sonodestinate(gli‘utenti’dei categorie socialiacuiquestepoliti- sulla ‘cultura’deisoggettiedelle impegnati nella loro attuazione, policy makerseaglialtri‘tecnici’ essi sarebberocapacidifornire,ai nella consulenzaenell’expertiseche è statodiconseguenzaindividuato lutazione dellepolitichepubbliche buto aldisegno,esecuzioneeva- derna eoccidentale.Illorocontri- e dellesocietàaltredaquellamo- studio delle culture, delle tradizioni sotico’, ossiacome‘specialisti’dello Callari Galli, come i “cultori dell’e- sti, perusareleparolediMatilde gli antropologisonostatiinfattivi- razionale dellepolitichepubbliche, offrire inquestocampo. pire l’apportochel’antropologopuò rabusi, unmodoriduttivodiconce- atto, corrispondeinoltre,secondoTa- quotidiani’ incuiessesonoposte bliche, nelmomentoenei‘luoghi la scatola nera’ delle politiche pub- schematica diciòcheaccade‘dentro procci afornireunarappresentazione Per i teorici post-strutturalisti, Per iteoricipost-strutturalisti, All’interno dellavisionetecnico- 121

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un famoso articolo Escobar, perpe- zioni predeterminate, ma mobilitano analizzare le politiche pubbliche, le tuerebbe il retaggio storico di com- costantemente la dimensione dell’a- considera in quanto sistema di pro- promissione del suo sapere e delle gency, risultando in interazioni che cessi e relazioni sociali, politiche e sue pratiche di ricerca con il sistema generalmente si conformano più a un discorsive, e si propone dunque di di dominio coloniale (cfr. A. Esco- modello di negoziazione situazionale studiare il comportamento di tutti bar “Anthropology and the Deve- che a uno di contrapposizione rigida. gli attori sociali che interagiscono lopment Encounter: the Making In modo analogo, anche la va- in occasione della loro attuazione. and Marketing of Development lenza ‘pratica’ e ‘politica’ che può In questa prospettiva, riveste par- Anthropology”, in American Ethno- assumere il lavoro dell’antropologo ticolare importanza l’analisi degli logist, XVIII, 4, 1991: 658-682). all’interno delle istituzioni buro- habitus, generalmente taciti, che Per rompere con questo retag- cratiche, sebbene condizionata dal informano il comportamento de- gio, tanto politico quanto epistemo- modo in cui vengono fissati contrat- gli ‘operatori’, e quella delle storie logico, il ricercatore post-struttu- tualmente i termini del suo ‘ingag- specifiche delle realtà istituzionali ralista che indaghi sulle ‘politiche’, gio’, non è mai univoca, ma dipen- e locali in cui essi svolgono la loro siano quelle di sviluppo o quelle di de dai modi in cui egli costruisce attività professionale. welfare, deve invece distanziarsene e negozia il suo ‘posizionamento’ Basandosi su diversi casi di stu- radicalmente, rifiutando qualsia- all’interno di tali istituzioni. dio, tratti dalle proprie ricerche, e si forma di collaborazione con gli La trattazione di questo argo- in particolare da quella sulle inte- enti incaricati della loro attuazione. mento, a cui è dedicato il capitolo razioni tra operatori e utenti nello Egli deve invece elaborarne forme finale del libro, è preceduta da due “Spazio giovani”, un consultorio di di conoscenza critica e antagonista capitoli, in cui l’autrice, attraverso Bologna per gli adolescenti di origi- che, pur avendo origine nell’acca- esempi tratti principalmente dalle ne straniera, Tarabusi mostra come, demia, convergano e si affianchino sue precedenti esperienze di ricerca più che essere una esecuzione mec- con quelle dei movimenti sociali dei etnografica nei servizi sociali rivolti canica di un quadro normativo e soggetti subalterni attraverso cui agli immigrati in Emilia Romagna e delle direttive ricevute dall’alto, le oggi si stanno esprimendo e orga- da un progetto di cooperazione de- pratiche con cui gli operatori at- nizzando tattiche e strategie diverse centrata sulla riorganizzazione delle tuano quotidianamente le politiche di resistenza ai discorsi e alle prati- istituzioni educative in Bosnia Erze- di welfare sociale siano mediate da che egemoniche. govina (i cui risultati sono più diffu- specifiche e spesso diverse ‘culture Secondo Tarabusi, a questa samente esposti in altre sue prece- professionali e organizzative’, da scelta di campo dei teorici post- denti pubblicazioni: cfr. F. Tarabusi, cui essi traggono gli schemi e le rou- strutturalisti può però essere mosso Tracce di inclusione. Antropologia tine con cui viene gestita e affron- lo stesso tipo di obiezione rivolto al nello sviluppo e cooperazione decen- tata, di volta in volta, l’interazione loro impianto teorico, e cioè quella trata in Bosnia Erzegovina, Guaral- con gli ‘utenti’. Un ruolo di rilievo è di subordinare a una contrapposi- di Universitaria, Bologna 2008; e giocato anche dalle rappresentazio- zione precostituita tra processi di F. Tarabusi, I. Pazzagli, Un doppio ni, spesso stereotipate, che gli ope- esercizio del potere e strategie di re- sguardo: etnografia delle interazioni ratori hanno di questi ultimi, come sistenza, e tra ‘tecnici’ e ‘destinatari’ tra servizi e adolescenti di origine quella che ne fa dei ‘portatori’ di delle politiche, l’analisi di processi e straniera, Guaraldi Universitaria, una determinata ‘essenza cultura- contesti sociali caratterizzati da una Bologna 2009), introduce alcune le’. Inoltre, il complesso dei servi- dialettica più complessa. delle nozioni teoriche che sono state zi sociali non costituisce affatto un Come hanno evidenziato le et- applicate e messe in luce nell’etno- universo monolitico, in quanto alla nografie delle politiche pubbliche grafia delle politiche pubbliche. diversa tipologia dei servizi (servizi ‘actor oriented’ realizzate negli ultimi Il primo di questi due capitoli, pubblici di informazione; servizi sa- due decenni, i rapporti di potere e le intitolato in modo un po’ provo- nitari; servizi di accoglienza gestiti dinamiche di interazione che si os- catorio: «Sul campo, ma non etno- dal ‘privato sociale’) corrispondono servano nei ‘luoghi quotidiani’ di at- grafi: gli operatori» presenta una inevitabilmente frames distinti di in- tuazione delle politiche pubbliche si visione dell’etnografia delle politi- terazione tra operatori e utenti. Infi- rivelano infatti il più delle volte assai che pubbliche che si discosta dalla ne, anche ‘dal lato degli utenti’, sia diverse e irriducibili a un unico mo- rappresentazione diffusa per cui l’osservazione etnografica delle loro dello. Ciò che questi studi registrano l’antropologo è colui che, facendo interazioni con gli operatori, sia la è invece una configurazione molto ricerca in questi contesti, ha il com- ricostruzione delle loro biografie più fluida e frastagliata delle rela- pito di studiare la ‘cultura’ degli e delle loro traiettorie di vita evi- zioni tra gli attori sociali in gioco, le ‘immigrati’ o dei ‘beneficiari’ di un denziano l’impossibilità di appiat- cui pratiche e azioni non sono mai la progetto di cooperazione. In realtà, tire i comportamenti e le pratiche semplice espressione di ruoli e posi- una ricerca etnografica che punti ad individuali degli immigrati su una

122 zione daiconcreti contesti sociali, la consapevolezzadellasua astra- dello sviluppo’,sistadiffondendo te, oggi,perfinotrai‘professionisti progetti continui a essereimperan- inizialmente. del progettoconirisultatiprevisti mità deirisultatiraggiuntiallafine obiettivi, comeanchedellaconfor attuare perilconseguimentodegli proposte, lestrategied’interventoda previamente individuati,lesoluzioni za econsequenzialitàtraiproblemi razionale econtabile,dellacoeren- burocratico, diordinepuramente tende aesaurirsiinunmonitoraggio del loroimpattoedeieffetti, sta prospettiva,l’analisideiprogetti, un cambiamentopianificato.Inque- interventi, sonodiretteaprodurvi come potenziali‘beneficiari’degli dei gruppieterritoriindividuati vere o attenuare la povertà materiale tecnico che,conl’obiettivodirisol- serie di azioni di ordine puramente e dellaloroesecuzione,comeuna responsabili del loro finanziamento dai ancora oggisostanzialmentevisti,sia di cooperazioneallosvilupposono mentazione, valutazione),iprogetti se fasi(ideazione,disegno,imple- progetto». zioni, partner, attorilocali:dentroil mente ilterzocapitolo:«Organizza- sviluppo, di cui si occupa specifica- di unprogettocooperazioneallo ciali occasionatidallarealizzazione diare iprocessieleinterazioniso- etnografico vieneutilizzatoperstu- gono anchequandounapproccio è ingradodimobilitare. reti socialidicuisifaparteeche dell’italiano, l’identitàdigenereele d’istruzione, ilgradodiconoscenza cui ilcapitaleculturaleegrado in funzione di numerosi fattori, tra dispongono, dipendonoevariano ne delleproprierichiestedicuiessi zi sociali,eimarginidinegoziazio- questi ultimiinstauranoconiservi- L’accesso eiltipodirapportoche presunta ‘appartenenzaculturale’. Nonostante questavisione dei Come sièdetto,nellelorodiver Tutte questecomponentiemer che dalle istituzioni policy makers che dalle istituzioni - - - A rchivio Sardan edelsuo gruppoinambito rimento (comequellidiOlivier de in gioco»(p.92). si esercitinoinfluenzasui processi competono affinchéipropri discor ziano significati,interessi,risorsee organizzazioni interagiscono,nego- di rappresentazione, in cui gruppi e in cui si intersecano diversi sistemi in quanto «realtà sociale e politica trice, glipermettonodianalizzarlo preclusi, eche,comeaffermal’au- osservazione dello stesso altrimenti gli garantiscepuntidiaccessoe colloca anzi in una posizione che di cooperazione,l’antropologosi avanti un determinato progetto tivo nellavorod’équipecheporta etnografica alcoinvolgimentoat- non direttamentealloroservizio. si restialavorarvi‘dall’interno’,se ne unacomprensionecriticafinché possibilità diprodurneedestender progetti, manerifiutal’ideadell’im- sti discorsivieaglieffettipoliticidei concerne l’attenzioneaipresuppo- cio post-strutturalista per ciòche che recepisceirisultatidell’approc- litica, siponecomeuna‘terzavia’ non soloscientifica,maanchepo- qui Tarabusi difendelalegittimità durne lalogica. tiva radicalenonfaaltrocheripro- ne presenti una critica e un’alterna- progetti dicooperazionechenon e discorsiviattivatirinforzatidai si indaginesuiprocessisociopolitici hanno perciòsostenutochequalsia- post-strutturalisti, come si èdetto, a questa conclusione, gli studiosi biamento desiderabile.Pervenendo concezioni dibenessereecam- storicità, deilorosaperiedelle niale eall’occultamentodellaloro canismi dipoteretiponeocolo- ficiari’, diunosguardoemec- all’imposizione, suipresunti‘bene- renziale siastataspessofunzionale a produrreundiscorsoautorefe- della cooperazioneallosviluppo come latendenzadella‘macchina’ si propongonodiintervenire,e politici estoricisucuiiprogetti Gli studi a cui Tarabusi fa rife- Collegando lapropriaricerca La A ntropologico project ethnography, di cui M editerraneo - - online,annoXII/XIII(2011),n.13(2) siderata come un ambitoautonomo le istanze della ‘società civile’, con- zione, secondo cui esse esprimono minante nelmondodellacoopera - molto lontanadallostereotipo, do- etnografica restituisceun’immagine del progetto,dellequalil’indagine diversi momenti, nella realizzazione moltitudine diOngcoinvolte,in dei ruoligiocatinelprogettodalla tutto annoverarel’analisipuntuale di questaricercasipuòinnanzi- ne diquestiattoricollettivi. concretamente avvenutal’interazio- sificati, edesaminaimodiincuiè portatore di storie e interessi diver Ong egruppi informali, ognuno che diunapluralitàistituzioni, e spessodivergenti,visioniprati- te esonostatenegoziatedifferenti, in questoprogrammasonoconflui- busi mostralacomplessitàconcui di handicapfisicoopsichico, Tara- sociale deglistudentiincondizioni zione diuna maggiore inclusione tivo, especificamente,allapromo- riorganizzazione del sistema educa- Erzegovina post-bellica, diretto alla operazione decentratanellaBosnia- etnografia di un programma di co- tingendo inparticolareallapropria dei loro contributi di analisi. At- trend, eilcapitolooffreunsaggio sto librotestimonianodiquesto pologi dapartedelleistituzioni. da quellodell’impiegodegliantro- di vistadeglistudiaccademicisia di ricercapromettentesiadalpunto passi, eaproporsicomeuncampo comincia oggiamuovereiprimi che inItalia,laprojectethnography ralista. Sullasciadiquestilavori,an- ma anchedallacriticapost-struttu- ufficiali chenedannoleistituzioni, zati nonsolonellerappresentazioni dei progettirimastipocotematiz- efficacemente una seriediaspetti approccio puòoffrire,illuminando tributi e gli ‘insights’, che questo gia britannica)documentanoicon- Wright nell’ambitodell’antropolo- Long, equellidiMosse,Lewis Wageningen’ guidatadaNorman francofono, quellidella‘scuoladi Tra icontributi piùinteressanti Le ricerchedell’autricedique- 123 -

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da quello degli apparati burocrati- duta che la ricerca etnografica può tuazione delle politiche pubbliche ci degli stati e delle organizzazioni avere nell’attività delle istituzioni (a volte nella veste di semplice ‘os- internazionali. In realtà, dentro il che attuano le politiche e nella pra- servatrice esterna’ del lavoro e dei ‘calderone’ delle Ong (che peraltro tica delle diverse altre figure profes- comportamenti altrui, altre invece sfruttano spesso questa rappresen- sionali che vi operano. in quella, più autorevole, di consu- tazione per guadagnarsi, da parte Il quarto e ultimo capitolo del lente incaricata del monitoraggio degli altri attori del progetto, uno volume, «Antropologia della con- finale di un progetto o di esperta spazio di interlocuzione e di cre- temporaneità, ricerca etnografica e ufficialmente contattata dall’istitu- dibilità e, soprattutto per attrarre azione sociale: alcune riflessioni», zione per la realizzazione di un’in- risorse) si scoprono organizzazioni non intende proporre risposte con- dagine esplicitamente indirizzata a assai diverse tra loro per dimensio- clusive a questi problemi, ma piut- fornire indicazioni utili a guidare le ni, storia, radicamento sul territo- tosto evidenziare come l’etnografia azioni da intraprendere), Tarabusi rio, interessi perseguiti e orienta- delle politiche pubbliche, ponen- individua, sia nella comprensione menti valoriali e politici, oltre che do in risalto la centralità che nello ‘olistica’ del complesso di pratiche per i rapporti organici che le colle- svolgimento della ricerca assume e di interazioni sociali che hanno gano alle burocrazie ufficiali e agli il ‘posizionamento’ del ricercatore luogo con l’attuazione delle politi- attori propriamente politici. all’interno dei contesti burocrati- che pubbliche sia nella promozio- La project ethnography si dimo- co-istituzionali e tra i diversi attori ne di un’attitudine di ‘riflessività’ stra inoltre uno strumento fonda- sociali, stia oggi contribuendo, in tra le altre figure professionali sui mentale per indagare la pluralità modo rilevante, al ripensamento, in presupposti e sugli effetti del pro- di significati che i diversi attori di termini nuovi, dell’annosa questio- prio operare, il principale valore del un progetto conferiscono ad alcune ne dell’‘applicazione’ dell’antropo- contributo apportato dall’antropo- parole chiave del linguaggio ufficia- logia (che è allo stesso tempo quella logia, un valore non solo teorico ma le della cooperazione allo sviluppo, della ‘implicazione’ epistemologica anche e soprattutto di effettiva inci- come, per citarne alcune: benesse- e politica dell’etnografo rispetto denza e ricaduta pratica. re, povertà, sostenibilità, conoscen- agli ‘oggetti’ della sua ricerca). Al pari che nell’esposizione de- za locale, pianificazione, partecipa- Dopo aver ricostruito, in modo gli argomenti trattati nei precedenti zione, empowerment, valutazione, sintetico e puntuale, la storia dei di- capitoli, la scelta di basare princi- oltre che, ovviamente, lo stesso battiti su questo tema e dei diversi palmente sull’esame retrospettivo termine ‘sviluppo’. L’analisi che modi di formularlo (rapporti tra delle proprie esperienze di ricerca in questo capitolo Tarabusi fa dei ricerca ‘pura’ e ricerca ‘applicata’, etnografica una riflessione su questo modi di intendere e interpretare, da elaborazione di strategie di ‘ricerca- tema, non riflette solo un’opzione parte dei diversi membri del team azione’, studio antropologico dei personale dell’autrice, ma la situa- di progetto e dei diversi attori locali cambiamenti pianificati, ricerca or- zione attuale dell’antropologia delle chiamati a parteciparvi, gli obietti- ganica alle lotte e all’emancipazio- politiche pubbliche, la quale, soprat- vi e la metodologia delle azioni del ne di soggetti e classi subalterne), tutto in Italia, è un settore di ricer- progetto di inclusione sociale nel fino alla recente tesi post-moderna che che, pur destinato, come afferma sistema educativo, e in particolare, e post-strutturalista delle implica- Tarabusi, a dare nel prossimo futuro dei diversi sensi attribuiti allo stesso zioni politiche insite in ogni rap- un apporto centrale all’elaborazio- termine ‘inclusione’ costituisce un presentazione etnografica, sia essa il ne di una «antropologia dei mondi notevole esempio delle potenzialità prodotto di una ricerca ‘pura’ o di contemporanei» capace di gettare su di questo genere di indagine. una ‘applicata’, l’autrice la affronta, di essi uno sguardo critico e, al con- Le questione di come un’etno- scegliendo di privilegiare, piuttosto tempo, di incidervi, appare ancora in grafia delle politiche pubbliche, che il piano delle discussioni epi- fieri e in cerca di un riconoscimento condotta ‘dall’interno’ dei ‘luoghi stemologiche generali sullo statuto più ampio sia all’interno del mondo quotidiani’ della loro attuazione, e dell’etnografia e del sapere antro- accademico che in quello delle am- in cui la ricerca è spesso connessa pologico, quello di «ciò che concre- ministrazioni pubbliche. a un coinvolgimento attivo dell’an- tamente accade quando mettiamo Questo libro, che ha il merito tropologo nel lavoro delle istituzio- in relazione il sapere antropologico di presentarne al pubblico italiano ni, sia compatibile con il manteni- e l’azione sociale» (p. 149). un’agile introduzione e una prima mento della propria indipendenza Guardando ai diversi modi con messa a punto dei suoi strumenti e e autonomia di giudizio, costitu- cui, nelle personali personali espe- delle sue potenzialità di analisi, non isce, come si è visto, un filo rosso rienze di ricerca etnografica, si è nasconde i dilemmi e le difficoltà che percorre l’intero libro. A essa è costruito il proprio posizionamento epistemologiche ed etiche in cui si per diversi aspetti collegata un’altra all’interno delle istituzioni e tra i di- imbatte l’antropologo che si occu- questione: quella dell’effettiva rica- versi attori sociali implicati nell’at- pa di questi ‘oggetti’ d’indagine,

124 A. zione. (AlessandroMancuso) dunque aprocedereinquestadire- vigile attenzionecritica,invitando tenimento diunadisposizione affrontarli senzaabdicarealman- nutrire fiducia nella sua capacità di ma avanzanumerosiargomentiper nella materia antropologica, il testo accurata efluida. izioni si inseguono in una scrittura è ancheunoscrignoincuile intu- curamente corposo, articolato, ma intuire. quanto dibuonolapremessalascia tare omaggio. Palermo hatutteleragioniditribu- l’Editrice, dapocoscomparsa,cui redatta «pensandoaElviraSellerio»: tonino Buttitta.Unaintroduzione, le e dottissima introduzione di An- il libro vanta, in apertura,la puntua- classica copertinagrigio-marezzato, Anita Seppilli.Protettodallaormai Prisma”, ilvolumePoesiaemagia,di nella prestigiosacollana“Nuovo Casa editrice Sellerio ripropone, 88-389-2526-7 sma, Palermo2011,pp.492.ISBN Sellerio Editore,collanaNuovoPri- introduzione diAntoninoButtitta, S In unaudacepercorsoaritroso Il testodellaSeppilliconferma Nel 2011, agli inizi di aprile, la eppilli Poesia emagiaèunlibrosi- , Poesia e magia,con una A rchivio nie iniziatiche, inunarubricazione dano airitidicacciaoallecerimo - chita ditestimonianzeche riman- nel volume,doviziosamente arric- sima indagine,questaportata avanti francandosi dallamagia?Una enne- svestendo laconnotazionesacra,af- il mitoèscivolatoversoprofano, E in che fase della storia del mondo somma, una poesia desacralizzata? cazione mitico-religiosa.Esiste,in- non intimamente legata ad una evo- una poesiaatuttiglieffettilibera, Seppilli sichiedesesiamaiesistita assimila la poesiaall’incantesimo, la sione. Intesal’originemisticache l’Autrice regalaunaulteriorerifles- del sacroemagico. ra ealcanto,divieneespressione sulla parolache,legataallapreghie- terroga. È,indefinitiva,unaanalisi fede nellaparolachelaSeppilliin- della Volontà piùalta.Èlacomune si imprimeilpotereperformativo Genesi biblica,quelfiatluxincui da sé,ilmitoanoipiùnotodella della Creazione,senzatralasciare, va lonese pervenutoci come teologia deiSumerialtestobabi- delle sueosservazioni che la Seppilli propone a supporto sul mondo. nerare uneffetto evocare erivelareimmagini;dige- interrogate sullalorocapacitàdi e magia,parolafede,sonoallora su diséunafunzionesacra.Poesia l’esito del destino, crea, assumendo farsi suono, forgia e annulla, fissa parola magicache,alsuosemplice carica, sindaitempipiùremoti,la isce appienoilpesomiticodicuisi mente, compie.Eilvolumerestitu- logos noncomunicama,immediata- za illimitata e primigenia: quando il viene così indagata nella sua poten- evocativo eperformativo.Laparola razione prodigiosa intrisa di potere azione, atto e incantamento, ope- denominatore diunapóiesischeè dogma religioso,sottoilcomune magico, quandoilmitosilegaal razione poeticasiannodaalgesto rinviene ilmomentoincuil’ispi- Con loscorreredellepagine, Il repertoriodidocumentazioni A ntropologico poetico; diagire M spazia dalla editerraneo Poema online,annoXII/XIII(2011),n.13(2) (Giuseppe Leone) matizzata allaparolaevocatrice. magico alpoetico,laparola dram- vi sullafittarelazioneche unisce il non cessadiformulareinterrogati - consegnare rispostee,alcontempo, classico disettore,chenoncessa lettura deglistudiosicomefaun Un piccolo forziere che si offre alla oltreché, ovviamente,smisurato. da ritenersi continuo e fondativo, magico allaproduzionepoeticasia lare come l’apporto dell’elemento assai documentataingradodirive- rivelazioni eintuizioni.Un’opera di indagine, sicuramente denso di ra come uno strumentoprezioso stione dinonpocorilievo. e della laicizzazione del sacro. Que- ni dellasacralizzazionedelprofano definitiva, avereindagatoifenome- a registrare tutto questo significa, in della venerazionemitica.Earrivare to nellanarrazioneepica,godendo verso, ilmaterialestoricoèconflui- materiale storico e,per un motoin- tradizione miticahaacquistatoil e atradursinellamateriaepica.La si siano incontrati fino a fondersi progressivo dellorovaloresacro, manici che siano, con il regredire altrui, idifferentimiti,grecioger impregnarsi reciprocodeltratto e compattezzadidati,comeinun con indiscutibilerigoredimetodo re agricole.Viene cosìevidenziato, animale o,ancora,imitidellecultu- dell’eroe cheescedalventrediun motivi dell’immersioneinacqua, di morte-rinascitaeanalizzandoi investigando ilcomplessoarcaico ca un’ampia sezione all’eposgreco, nell’epica ellenica,l’Autricededi- il laico si compieprincipalmente emancipazione del magico verso Volsungasaga, alNibelungenlied. tura nordica: dall’Edda poetica,alla europei fissati nei testi della lettera- non trascurando,ovviamente,imiti popoli dell’Americasettentrionale, bù dellaNuovaGuineaaquelledei riunire le tradizioni orali delle tri- dettagliata eorganicaingradodi Poesia emagiasiproponeallo- Poiché, però,ilprocessodi 125 -

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la crescita demografica e ambiziose giovani generazioni zione edell’esercito,l’innovazione nella comunicazione, ricorrenti nellefasirivoluzionarie: lariformadell’educa- storia modernadelmondoarabo evidenziaalcunifattori alla crisi economica internazionale. Uno sguardo alla una inadeguataclassepolitica, incapacedirispondere so dicrescitaculturalechesiètrovatoinconflittocon Le rivoluzioniarabesonoilfruttodiunlungoproces- Le rivoluzioniarabe:Ilbackgroundculturale Keywords: Culture;Gender;Secularism;Education;Media an increasingly prominent andassertiveroleinthefuture. tors thatemergedintheregionandarelikelytoplay these countriesthrough the lensesofsocio-politicalac- with aviewtounderstandingthechangestakingplacein of thecountry.Thispaperwillexaminetheseelements and duties to the different political and cultural realities years. Themostdifficulttasknowistograntequalrights had alreadyworkedtochangethesituationinpast to bring together the different groups of young people that wards modernityanddemocracy.Thenewmediahelped proved unabletogoverntransitionfromdictatorship- their competencesbecameaboomerang:rulingclassthat to thehigherexpectationsofyounggraduates,and Furthermore, theGovernmentswerenotabletoanswer working woman. lamic faith(s?)thatclasheswiththeneedsofmodern family law,withaconservativeinterpretationoftheIs- cieties thatstillmaintaintraditionalsocialcodes,likethe in fact,therevolutionshaveshownupfragilityofso- The criticalelementsareeconomic,socialandalsolegal: of civilsocietywithbothsecularandIslamictrends. women’s empowerment,newmediaandthegrowingrole Asad). In the present experience there are new elements: army had put their governments to an end (Nasser and tionary movements(Ottoman,Colonialpowers)orthe the pasteitherrulingclasshadrepressedrevolu- growth andanewgenerationwithhighexpectations.In and militaryreforms,spreadofnewideas,demographic shown thepresenceoffewcommonelements:education patterns. The Arab awakening has, since its early days, historical crisesintheArabworldwerecognizesimilar inadequacy of thepoliticalelite.Looking back overthe made evidenttheclashbetweenexpectationsand tural growth:theneedtoaddressworldeconomiccrisis Arab Revolutionsaretheresultofalongprocesscul- Arab Revolutions:TheculturalBackground [email protected] Università Luiss-GuidoCarli,Roma Dipartimento diScienzePolitiche F ra ncesca M aria C orrao

ne; Media Parole chiave:Cultura;Genere;Secolarismo;Educazio- promosse echeavrannounruolopreminenteinfuturo. tire dalla visione degli attori socio-politici che le hanno in attoneipaesitoccatidalventodellarivoluzioneapar ti sarannoquiesaminatipercomprendereicambiamenti di spaziperpromuovereilcambiamento.Questielemen- ciando giovanichegiàdaannisimuovevanoallaricerca no agitodacatalizzatoretralevarieforzepresentiasso- diverse realtàculturaliepolitichelocali.Inewmediahan- La sfidaconsistenelgarantireugualidirittiedoverialle la democrazia. gestire la transizione dalla dittatura verso la modernità e hanno resoevidentel’incapacitàdellaclassealpoteredi petenze acquisitesisonorivelatedeiboomerangpoiché laureati sonostatedisattesedaigovernimentrelecom- Le ambizioseaspettativedellagiovanegenerazionedi moderna. che contrastanoconleesigenzedelladonnalavoratrice prevale un’interpretazioneconservatricedellashari‘a– tamento – come la legge dello stato di famiglia in cui che ancora mantengono codici tradizionali di compor piendo nellaregionehaevidenziatolafragilitàdisocietà natura legaleesociale.Ilcambiamentochesistacom- Gli elementicritici,oltreallacrisieconomica,sonodi sia dagruppilaicichereligiosi. dia eilruolocrescentedellasocietàcivilerappresentata ment delledonne,l’internazionalizzazionedeinewme- rivoluzioni inattoaggiungonodellenovità:l’empower- o conlafinediquestimanumilitari(NassereAsad).Le sa repressionedapartedeiregimi(Ottomano,coloniale) visto concludersilafaserivoluzionariaonellasanguino- animate da nuovi ideali. Le esperienze pregresse hanno outlet ofthetrauma ofBenAli’sfall.Wealso investigate catalyst ofcontestationand, since January15,2011,an social events the Web acted as a relay of information, a by cyberactiviststo bypass repression, highlighting how in tools, methodsandprocedures oftheactionscarriedout considering howstrong was therepression. We studythe prising inthesequenceofeventsleadingtocollapse censored socialplatformsandwebsitesisespeciallysur- sia. Inaddition,theroleplayedbycyberactiviststhrough of writingandarchivingthecollectivememoryTuni- activism duringtherevolutionforthinkingaboutways Ben AliinJanuary14,2011.Wetakeaninterestcyber- Web intheeventsthatledtofallofregime In thispaper,weexaminethecontributionofsocial Cyberactivism atthetimeofrevolutioninTunisia [email protected] Université deSherbrooke,Québec,Canada Faculty ofLettersandHumanSciences S amia M ihoub 127 - -

Abstracts Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) about how coordination between the Web and the street the social media in the took place in the mobilization of the protest. Finally, we reflect on the changing role of online activists in post-rev- The Tunisian revolution has surprised the whole world. olutionary Tunisia and the need to redefine their roles, First, because no one anticipated it. Second, because the their speeches and their goals. The debate about reclaim- overthrow of the dictatorial regime occurred in such a ing the public sphere, a watermark of our analysis, permits short time that the Tunisians themselves were amazed. to observe how the reconstruction process is at work. The To explain this phenomenon, the conclusion has emerged learning of democratic public debate takes place in an con- rapidly: Internet and specifically social media played an text charged with conflict, tension and disagreements of unprecedented role in the Tunisian revolution. Commen- various kinds. tators, therefore, referred to it as «cyber-revolution», «Fa- cebook revolution» or «2.0. revolution». However, after Keywords: Revolution; Censorship; Public sphere; Tuni- the fervor of events, analysts have changed their minds. sia; Social web Today, they tend to adopt a more nuanced tone and they relativize social media contribution to the popular protest movement. Il “cyberattivismo” al tempo della rivoluzione tunisina For the , this revolution is basically a popular revolt against the social and economic injustice, In questo articolo si prende in esame il contributo del so- a struggle for freedom and dignity. Yet, despite the rapid cial web nella catena di eventi che porterà alla caduta del succession of events, a bloody repression took place. That regime di Ben Ali, il 14 gennaio 2011. Il nostro interesse is why considering social networks as the single explana- è rivolto al “cyberattivismo” al tempo della rivoluzione tory factor of this protest movement is reductive. In the per riflettere sulle procedure di scrittura e archiviazione meantime, it’s important to recognize the significant role della memoria collettiva della Tunisia. Inoltre, il ruolo they played in the information dissemination and the pop- dei “cyber-attivisti” su piattaforme sociali e siti web cen- ular mobilization. The Tunisian revolution is therefore, surati, è stato tanto più sorprendente nella sequenza de- the work of both protesters from the marginalized cities gli eventi che hanno portato al crollo del regime quanto and neighborhoods who faced the police and also social più forte era l’azione di repressione. Il nostro studio si media young users who challenged cyber censorship and concentra dunque sugli strumenti, le modalità e le pro- joined the dissenters diffusing their cause into the en- cedure d’azione messe in atto dai “cyberattivisti” per tire world. During this popular uprising, Tunisians have bypassare le misure repressive. Questa analisi permette changed their use of social media which have become a di evidenziare la funzione di trasmissione delle informa- political activism tool. zioni che il Web ha giocato in questi eventi, di catalizza- tore di una parte della contestazione e, a partire dal 15 Keywords: Cyber-activism; Cyber-revolution; Social media gennaio 2011, di sfogo delle reazioni seguite allo shock revolution; Online freedom of speech; Internet censorship della caduta di Ben Ali. Ci siamo interrogati anche sulle modalità di coordinamento tra la rete e la strada nella mobilitazione della contestazione. Come fare la rivoluzione nell’era di Internet: il ruolo dei Infine, si è anche riflettuto sull’evoluzione del ruolo dei social media nella rivoluzione tunisina “cyberattivisti” nella Tunisia post-rivoluzionaria e sulla necessità di ridefinire i loro ruoli, i loro discorsi e i loro La rivoluzione tunisina ha sorpreso il mondo intero. In- obiettivi. Il dibattito sulla riappropriazione della sfera nanzitutto perché non era stata prevista da nessuno e in pubblica, che appare in filigrana da questa analisi, per- secondo luogo perché il rovesciamento del regime ditta- mette di osservare il processo di ricostruzione che è in toriale è avvenuto in tempi così brevi da stupire i Tuni- atto. L’apprendimento del dibattito pubblico democra- sini stessi. Spiegare questo fenomeno è semplice, poiché tico avviene in un contesto carico di tensioni e di diver- si arriva rapidamente alla conclusione che Internet e in genze di varia natura. modo particolare i social media hanno giocato un ruo- lo senza precedenti. Per questo motivo i commentatori Parole chiave: Rivoluzione; Censura; Sfera pubblica; Tu- hanno parlato spesso, in questo caso, di «cyber-revolu- nisia; Social Web. tion», di «Facebook revolution» o di «2.0. revolution». Tuttavia, dopo il fervore causato dagli eventi, gli analisti hanno cambiato opinione. Oggi tendono invece ad usare Seima Souissi toni più sfumati e a relativizzare il contributo dei social Département d’information et de communication media nel movimento di protesta popolare. Université Laval Per il popolo tunisino questa rivoluzione è fondamen- [email protected] talmente una rivolta contro l’ingiustizia economica e sociale, una lotta per la libertà e per la dignità. Una re- How to make a revolution in the Internet age: The role of pressione sanguinosa della rivolta ha avuto luogo ancora

128 Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) una volta anche a dispetto della rapida successione degli atti linguistici che hanno abbattuto la dittatura, mentre eventi. Questo è il motivo per il quale considerare i social reclamavano con urgenza l’accesso alla democrazia. Il network come l’unico fattore di questa protesta è ridut- contributo analizza anche alcuni problemi semantici po- tivo. Al tempo stesso, è importante riconoscere il ruolo sti dai termini del dibattito politico in vista delle elezioni significativo che hanno giocato nella diffusione delle no- della Costituente e di cui la dicotomia «islamisti/laici- tizie e nella mobilitazione popolare. La rivoluzione tuni- modernisti» è stata interpretata come una posta fonda- sina è perciò sia opera di dimostranti provenienti da città mentale della società. Infine, si riflette sul problema della marginalizzate e dai dintorni che hanno affrontato la po- lingua madre che ignora questo vocabolario politico, e Abstracts lizia sia di giovani utilizzatori dei social media che hanno che costituisce la prima sfida della democrazia in un caso sfidato la censura in Internet, unendosi ai contestatori e come quello dell’arabo in cui la lingua ufficiale, fusha, portando avanti la loro causa in tutto il mondo. Durante esclude una buona parte dei Tunisini di Tunisia e della questa rivolta popolare i Tunisini hanno cambiato il loro diaspora, rappresentati per la prima volta nella Tunisia modo di usare i social media che sono diventati strumen- della seconda repubblica. to di attivismo politico. Parole chiave: Slogans; Islamista; Secolarizzazione; Di- Parole chiave: Cyberattivismo; Cyber-rivoluzione; Rivo- glossia; Analisi del discorso; Sociolinguistica. luzione dei social media; Libertà di parola on line; Cen- sura in Internet Emir Ben Ayed [email protected] Nabiha Jerad University of Tunis Struggles for freedom and dignity. A post-revolutionary [email protected] account of a Tunisian photographer.

The Tunisian revolution: from slogans for democracy to The text and the photos are a a posteriori subjec- language as power. tive testimony of the author on the Tunisian revo- lution and its development, its causes and its actors This article proposes that the Arab revolution is first and as well as its outcome almost a year after its release. foremost a speech event. Drawing on the case of Tunisia where the revolution began, it examines the slogans of the Keywords: Revolution; Freedom; Tunisian youth; Dig- revolution calling for “liberty” and “dignity” and other nity; Honor words that made History. Then, the article considers some semantic questions related to the Islamist/secularist di- chotomy that has taken center stage since the revolution in Lotte per la libertà e la dignità. Testimonianze post-rivolu- the political debate for elections and where words became zionarie di un fotografo tunisino. cultural stakes. And finally, it explores the emergence of the issue of the maternal language, colloquial Arabic as Questo testo e le foto sono una testimonianza soggettiva a political action challenging transition towards democ- a posteriori dell’autore sulla rivoluzione tunisina, sul suo racy that moves against the use of classical Arabic, as it svolgimento, sulle cause, sugli attori e sui suoi esiti a qua- excludes many Tunisians in Tunisia and more particularly si un anno dal suo scoppio. in the diaspora. Parole chiave: Rivoluzione; Libertà; Gioventù tunisina; Keywords: Slogans; Islamist; Secularization; Diglossia; Dignità; Onore Discourse analysis; Sociolinguistics

Habib Saidi La rivoluzione tunisina: dagli slogan per la democrazia Département d’histoire alle sfide della lingua. Université Laval (Québec) [email protected] Questo contributo analizza la rivoluzione araba in quan- to evento linguistico. Esso si concentra sull’esempio tu- Itinerary of the sudden death of a dictatorship. Tourism nisino, poi imitato nel resto della regione, per studiarne anger, corrupt facades and tourist revolution in primo luogo il potere di mobilitazione di slogan sem- plici e pragmatici che hanno espresso rivendicazioni po- This article looks at tourism and its link with the Tunisian litiche di libertà e di dignità e che hanno avuto risonanza revolution, both before and after it began. Consequently, in tutta la regione araba. Queste parole e le altre, che the author adopts both a backward and forward looking hanno raccontato e fatto la Storia, sono analizzate come perspective. In the first half, tourism is examined as one of

129 Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) the major contributing factors to this revolution, especially stion us about the contribution of social and human scien- as an economic sector that has been more beneficial for ces to the different modalities of observing and carrying some regions than others, with all the social inequalities out fieldwork, as well as to the multiple ways of narrating that engenders. In the second half, tourism is examined the complex heterogeneity and even the ambiguity of the from the perspective of its potential to ensure Tunisia’s contemporary context. progress in two ways: via a revolution in its tourism in- We propose to focus our attention on the Moroccan case frastructures and cultural potential, and by way of incor- study and especially on the history of social sciences in the porating its new revolutionary image into its tourism. Moroccan educational contexts, with the aim of grasping Accordingly, the article will discuss the aspirations for re- the complex interrelations between the history of these newal in Tunisian tourism, which are being expressed in sciences and some key issues such as the weight of ideo- post-revolutionary discourse and museum exhibits. logies, the linguistic issue, the instrumental use of Islam, the conception of society behind the educational choices. Keywords: Tourism; Revolution; Dictatorship; Social in- In other words, we would like to observe the eternal rela- equalities; Crises tionship between research and politics, contextualising it in a specific national case. Within a historical perspective of the ethnographic research carried in Morocco, we will Itinerario della morte improvvisa di una dittatura. La rea- try to analyse some of the most recent works concerning zione del turismo e la rivoluzione turistica the youngsters, their ways of expressing themselves, their artistic productions, the impact of the new media on their Questo articolo analizza le ripercussioni che sul turismo re-elaboration of the norms and on their daily behaviour, ha avuto la rivoluzione tunisina, sia prima sia dopo il suo the emergence of social and political requests in connec- inizio. Per questo motivo l’autore adotta una duplice tion with the lack of fundamental rights. Nowadays, some prospettiva che guarda sia al periodo precedente la rivo- young Moroccan and Maghrebi researchers have chosen to luzione che a quello seguente. Nella prima parte del la- observe the most recent ongoing events in Morocco and in voro il turismo è visto come uno dei fattori che maggior- Maghreb from inside and for many of them the theatres of mente hanno contribuito alla rivoluzione, soprattutto in the uprisings and of the demonstrations have become their quanto settore economico che, malgrado i disequilibri fieldworks. Within this framework, we ask questions such sociali che esso genera, ha portato più benefici in alcu- as: what is actually changing in the subjects and modalities ne regioni che in altre. Nella seconda parte il turismo è of their research, while such a fundamental socio-political esaminato a partire dalla prospettiva del potenziale che change is going on? esso assicura al progresso tunisino, in due modi: sia at- All these issues refresh and renovate the debate between traverso una rivoluzione delle infrastrutture turistiche research and politics and oblige us to investigate the mobi- e del potenziale culturale; sia attraverso l’inclusione di le relationship - within the Mediterranean area - between questa nuova immagine rivoluzionaria della Tunisia nel ethnographies and their fields, especially in contemporary turismo. Infine sono discusse le aspirazioni di rinnova- Maghreb. mento nel turismo tunisino, espresse nel discorso post- rivoluzionario e nelle esposizioni museali. Keywords: Morocco; Social Sciences; Ethnographic revolu- tions; Anthropological research; Politics Parole chiave: Turismo; Rivoluzione; Dittatura; Disuguaglianze sociali; Crisi Etnografie e lavori sul campo in Maghreb e in Marocco: prima e dopo le “rivoluzioni” Paola Gandolfi Dipartimento di Lettere, Arti e Multimedialità Le “rivoluzioni” arabe ci interrogano a proposito delle Facoltà di Scienze Umanistiche dinamiche di cambiamento, anche quelle più sotterra- Università di Bergamo nee e complesse, in atto da anni nei paesi arabi del Me- [email protected] diterraneo e che solo certe ricerche etnografiche hanno saputo parzialmente osservare. Il nostro sguardo si fo- Ethnographies and fieldworks in Maghreb and in Moroc- calizza sul Maghreb, dove i processi di trasformazione co: before and after the “revolutions” in corso ci sollecitano sull’apporto delle scienze sociali e umane in rapporto alle modalità di osservare e di svol- The Arab “revolutions” make us question about the dyna- gere lavori sul campo, ma anche di narrare la complessa mics of change, even the most complex and hidden ones, eterogeneità e ambiguità della realtà contemporanea. La which have been ongoing in several Arab countries of the proposta è allora di concentrarci sul caso marocchino e Mediterranean. As a matter of fact, only few ethnographic di ripercorrere la storia delle scienze sociali nei contesti researches have been able to partially observe them. Here, di formazione, per scoprirne le complesse interrelazioni we will focus on Maghreb, where the ongoing changes que- con alcune questioni chiave quali quella linguistica, l’uso

130 Archivio Antropologico Mediterraneo on line, anno XII/XIII (2011), n. 13 (2) strumentale dell’Islam, il peso delle ideologie, i progetti changes have to be effectuated also at the level of political di società nascosti dietro alle scelte educative e i princi- symbolism of the Arab-Israeli conflict reflected in “essen- pali processi sociopolitici. Tutti segni tangibili dell’eter- tialist” approach to Israeli democracy. no rapporto tra ricerca e politica, che si concretizzano in uno specifico contesto nazionale. Partendo da una pro- Keywords: Arab spring; Popular movements; Radicaliza- spettiva storica dell’evolversi delle ricerche etnografiche tion; Reduced siege; Democratization; Political symbolism in Marocco, si intendono analizzare alcuni dei lavori più recenti inerenti i giovani, le loro modalità di esprimersi Abstracts e le loro produzioni artistiche, l’impatto dei nuovi media Israele di fronte alla Primavera araba: la forza dei movi- sulla riformulazione delle norme e sui comportamenti menti popolari quotidiani, l’evolversi di alcune domande sociali e poli- tiche in relazione alla mancanza di diritti fondamentali. La primavera araba, definita in termini di mobilitazio- Oggi, rispetto agli eventi più recenti in atto in Marocco ne popolare contro l’autoritarismo, rappresenta innan- e in Maghreb molti ricercatori hanno scelto di osservarli zitutto un cambiamento interno con impatti regionali o “dall’interno”, i teatri delle rivolte e delle manifestazioni con implicazioni strategiche a livello regionale che può sono diventati terreno dei loro lavori sul campo. Come essere descritto in modo efficace dalla “fine dell’assedio cambiano gli oggetti e le modalità di indagare con un ridotto”. La tendenza alla radicalizzazione è conseguen- così importante cambiamento del contesto sociopoliti- za della scissione tra regimi radicali e moderati che solle- co? Tali interrogativi rinnovano il dibattito tra ricerca e va dal timore dell’insorgere di un regime a maggioranza politica (tra ricerca e centri di formazione alla stessa), sunnita, con una posizione egemone nella regione. Sia- invitandoci ad indagare il nesso mobile – all’interno mo in presenza di pensiero strategico alla “Sykes-Picot” dell’area mediterranea – tra etnografie e terreni su cui (scissione tra regimi di maggioranza e di minoranza). In esse si realizzano, nei singolari contesti maghrebini con- secondo luogo, la primavera araba indica una mobilita- temporanei in divenire. zione contro la mancata rappresentazione degli interessi della maggioranza dei cittadini nello scenario politico. Parole chiave: Marocco; Scienze sociali; Rivoluzioni et- Si tratta di un evento regionale nella misura in cui si nografiche; Ricerca antropologica; Politica oppone al grande divario tra governati e governanti. La mobilitazione dei movimenti popolari nel mondo arabo ha offerto agli Israeliani e ai Palestinesi un repertorio di Joni Aasi azioni collettive da imitare. In questo contesto, la pri- Al-Istiqlal University, Birzeit University mavera araba offre, in termini ideologici, un’opportu- [email protected] nità per la Pax democratica. I movimenti di protesta in Israele possono contribuire all’integrazione di Israele Israel face to the Arab Spring: The power of popular move- nella regione fuori dal suo “stato d’assedio”. Ma per la ments realizzazione di questo obiettivo, i cambiamenti devono essere operati anche a livello del simbolismo politico del The Arab spring, defined in terms of popular mobilization conflitto arabo-israeliano che si riflette nell’approccio against authoritarianism, represents primo a domestic “essenzialista” alla democrazia israeliana. change with regional impacts or with strategic implications at the regional level that can be described very well by the Parole chiave: Primavera araba; Movimenti popolari; “end of the reduced siege”. The trend of radicalization goes Radicalizzazione; Assedio ridotto; Democratizzazione; behind the cleavage radical and moderate regimes; it raises Simbolismo politico the fear from the emergence of a Sunnite majority’s regime with a hegemonic position in the region. We are in pres- ence of strategic thought of “Sykes-Picot style” (the cleav- age minority and majority regimes). In the second place the Arab spring indicates a mobilization against the non- representation of the interest of the majority of citizens in the political map. By attacking the large gap between the governed and the governing, the Arab spring is a regional event. The mobilization of popular movements in the Ara- bic world has offered a repertoire of collective actions to be imitated by Palestinians and Israelis. Here, the Arab spring and in ideological terms provides an opportunity for the Pax democratica. The movements of protest in Israel can contribute to the integration of Israel in the region out of its “state of siege”. But for the realization of that,

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Redazione Archivio Antropologico Mediterraneo Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Beni Culturali Storico-Archeologici, Socio-Antropologici e Geografici, Sezione Antropologica. Piazza I. Florio 24, cap. 90139, Palermo.

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