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Luck (2011) Un fulgido esempio dell'arte di grandi autori e attori in un contesto di quasi assoluta libertà creativa. Un film di Allen Coulter, Brian Kirk, Mimi Leder, , Henry Bronchtein, Terry George, Phillip Noyce con , Dennis Farina, John Ortiz, Richard Kind, Jill Hennessy, Nick Nolte, Kevin Dunn, Ian Hart, Ritchie Coster, Jason Gedrick. Genere Drammatico durata 52 minuti. Produzione USA 2011. Un intero microcosmo di storie e personaggi per raccontare il mondo pulsante intorno agli ippodromi.

Andrea Fornasiero - www.mymovies.it

Chester Bernstein detto Ace esce di galera e, grazie al prestanome e socio Gus Demitriou, rientra nel mondo delle corse dei cavalli, con un conto da ripagare verso il diabolico boss della mala Michael "Mike" Smythe. Ci sono poi l'allevatore di cavalli Walter Smith che forse ha cresciuto un vero campione e un quartetto di scommettitori capitanato dal calcolatore Michael in sedia a rotelle e dal più istintivo e autodistruttivo Jerry Boyle. Inoltre ci sono i fantini e la loro vita perennemente in lotta contro il peso, e la veterinaria Jo, di cui si innamora il padrone di una scuderia. Un intero microcosmo di storie e personaggi per raccontare il mondo pulsante intorno agli ippodromi, con uno sguardo profondamente filosofico.

Con Dustin Hoffman e Nick Nolte nel cast, 'Luck' di David Milch e Michael Mann fu il canto del cigno di un modello di Tv americana, scostante e difficile come i suoi protagonisti.

La coppia di autori penetrava in un universo chiuso e ne svelava le numerose sfaccettature, in episodi appropriatamente introdotti dal brano "Splitting the Atom" dei Massive Attack usato come sigla iniziale su immagini al neon. Non era un'operazione facile da nessun punto di vista, a partire dalla convivenza tra due autori noti per il loro maniacale controllo. Milch, abituato a riscrivere i copioni durante le riprese, fu allontanato dal set da Mann, che voleva concentrarsi sulla messa in scena senza dover ogni giorno cambiare il proprio programma. Lo sceneggiatore nelle interviste dice di aver accettato questa lezione di umiltà, anche perché era impossibile negare come Mann fosse più esperto e bravo di lui nella fase della messa in scena vera e propria.

La loro convivenza difficile arrivò sulla stampa, ma un problema ben peggiore sarebbe emerso nei mesi successivi. Da subito infatti la PETA aveva avuto in antipatia la serie, che del resto era dedicata a un'attività sportiva mal vista dagli animalisti. Quando due cavalli morirono sul set della prima stagione e poi un terzo ebbe un incidente durante la preparazione della seconda, HBO fu costretta a cancellare la serie che già aveva rinnovato. In molti si chiesero, anche in articoli pubblicati su grandi testate, se in fondo l'emittente americana non avesse colto la palla al balzo per limitare i danni, visto che gli ascolti non erano mai decollati e la campagna della PETA aveva reso la serie così tossica che il magistrale pilot di Mann non fu nemmeno candidato agli Emmy per la miglior regia.

Queste difficoltà furono particolarmente dolorose per Milch, che non poteva assistervi in prima persona visto che era stato bandito dal set, e che vedeva in 'Luck' per certi versi la serie della sua vita: lo sceneggiatore infatti è stato anche allevatore di cavalli e nelle corse agli ippodromi ha perso milioni di dollari, tanto che qualche anno dopo sua moglie ha dovuto dichiarare la bancarotta.

L'autore, che probabilmente è il più grande di sempre della Tv americana, centrale in serie rivoluzionarie degli anni 80 e 90 come ''Hill Street giorno e notte'' e ''NYPD - New York Police Department'' e poi per HBO ideare del capolavoro western ''Deadwood'' e della geniale 'John From Cincinnati', ha avuto in 'Luck' l'occasione di portare sullo schermo le sue più profonde ossessioni forse più profonde, solo per vederle naufragare. D'altra parte: chi altri può dire di aver avuto la fortuna di vedere il proprio mondo e le proprie parole messe in scena da un maestro come Mann e recitate da attori di questo calibro?

Il risultato è stato straordinario, con un cast che ha incarnato figure dolenti e contraddittorie e con una regia dal ritmo mutevole, sia contemplativo sia frenetico nelle scene di corsa - girate con impressionante vicinanza grazie a degli speciali dolly che seguivano i cavalli e i fantini in corsa.

Una serie dall'atmosfera unica e dai dialoghi a tratti ermetici, sia per il gergo fitto degli scommettitori e degli allevatori dei cavalli, sia perché mai didascalici, pronunciati da uomini duri che non spiattellano i propri sentimenti né i propri piani. I duetti tra Dustin Hoffman e il compianto Dennis Farina erano una continua danza di sottintesi, mentre i più accorati confronti tra gli scommettitori Kevin Dunn e Jason Gedrick denunciavano la difficoltà maschile con i sentimenti, tanto da arrivare a chiedersi se non si volessero troppo bene nella loro amicizia.

E poi c'era il corteggiamento schietto ma al tempo stesso delicato tra John Ortiz e Jill Hennessy e, forse soprattutto, i monologhi strazianti di Nick Nolte che parla ai propri cavalli. Mefistofelico infine il villain interpretato da Michael Gambon, spaventoso nella sua ferocia per nulla intenerita dall'età.

Tra cavalli, fantini, allevatori e scommettitori, biscazzieri cinesi e veterinari, il mondo rappresentato era una comunità complessa e vitale, attraversata da rapporti reciprochi in cui la passione per i cavalli e la tensione per le loro corse era al centro di tutto. Tra gli ultimi casi di serie Tv di prestigio largamente maschile, 'Luck' arrivò forse fuori tempo massimo, ma rimane un fulgido esempio dell'arte di grandi autori e attori in un contesto di quasi assoluta libertà creativa.

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