Gli Anni Di Craxi
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GLI ANNI DI CRAXI La politica economica italiana negli anni ottanta a cura di Gennaro Acquaviva prefazione di Piero Craveri Marsilio Cura redazionale e impaginazione in.pagina srl, Mestre-Venezia © 2005 by Marsilio Editori® s.p.a. in Venezia Prima edizione: settembre 2005 ISBN 88-317-8824-8 www.marsilioeditori.it Senza regolare autorizzazione è vietata la riproduzione, anche parziale o a uso interno didattico, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia. INDICE 9 Nota di Gennaro Acquaviva 11 Prefazione di Piero Craveri i. la finanza pubblica 21 Introduzione di Luciano Pellicani 25 La politica di bilancio tra vincoli monetari ed esigenze di sviluppo produttivo di Antonio Pedone 51 Le innovazioni istituzionali del processo di bilancio di Giuliano Amato 59 Il sostegno pubblico alle attività produttive di Innocenzo Cipolletta 65 La politica monetaria negli anni del Sistema monetario europeo di Rainer S. Masera 79 Paolo Cirino Pomicino 83 Nicola Sartor 89 Giacomo Vaciago 5 indice 93 Nicola Scalzini 107 Enzo Russo 113 Bruno Colle 117 Giuseppe Pennisi 119 Giovanni Somogyi ii. l’accordo di san valentino 125 Introduzione di Luciano Cafagna 133 Dieci anni di concertazione riformatrice: da San Valentino agli accordi di luglio 1992 e 1993 di Renato Brunetta 147 Le politiche del lavoro di Carlo Borgomeo 151 Le nuove regole di Franco Liso 161 Enzo Scotti 169 Gianni De Michelis 177 Pierre Carniti 181 Paolo Annibaldi 185 Giorgio Benvenuto iii. la spinta allo sviluppo 193 Introduzione di Gennaro Acquaviva 197 «E la nave va...»: l’impennata craxiana degli anni ottanta di Giuseppe De Rita 201 Rapporto. L’Italia dello sviluppo locale, dei distretti e del made in Italy 203 Presentazione del rapporto di Carlo Carminucci e Alessandro Franchini 215 Introduzione 219 1. Il ciclo dei fattori strutturali: ascesa e consolidamento della piccola impresa 6 indice 261 2. Il modello vincente delle economie locali 279 3. L’azione di governo di Bettino Craxi e la centralità dell’economia reale 315 La modernizzazione del sistema produttivo di Mario Bartocci 319 Il consolidamento dell’economia reale di Nadio Delai 327 Il ruolo delle banche locali di Giuliano Segre 339 L’internazionalizzazione di Marcello Inghilesi 345 Il Mezzogiorno dei distretti di Carlo Borgomeo 349 Il trasferimento nella Legislazione di Tommaso Mancia 353 La trasformazione delle Camere di Commercio di Giuseppe Cerroni 358 Gli autori 7 gennaro acquaviva NOTA Questo volume, dedicato alla politica economica italiana negli anni ottanta, raccoglie relazioni e interventi presentati e discussi in tre convegni di studio tenutisi a Roma presso la sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei deputati, nel palazzo di San Macu- to, nei giorni 21 febbraio, 4 aprile e 16 settembre 2003. Esso fa seguito (e idealmente si ricollega) a un volume pubblica- to nel 2003 dall’editore Lacaita di Manduria per conto della Fonda- zione Turati e curato da Ennio Di Nolfo, che riporta gli «atti» di un analogo convegno che si svolse a Roma, nella medesima sala di San Macuto, nel gennaio 2002, su «La politica estera italiana negli anni ottanta». Nei prossimi mesi, sempre per i tipi della Marsilio uscirà un terzo volume contenente anch’esso relazioni e interventi raccolti in un convegno del febbraio 2004 dedicato ai rapporti tra Stato e Chiesa in Italia e alla loro evoluzione e modifica a seguito della stipulazione di un nuovo Concordato con la Santa Sede firmato dal presidente Craxi nel febbraio del 1984. Il contributo alla ricerca storica che così viene consegnato alla ri- flessione e allo studio di quanti sono interessati alla vicenda politica del decennio 1980-1990 nasce «dall’impegno a sostituire la storio- grafia all’agiografia, alla nostalgia ma anche alla polemica sterile e aprioristica», per usare le belle parole con cui Ennio Di Nolfo intro- duceva due anni fa il volume da lui curato e che ho sopra ricordato. Furono infatti queste stesse ragioni che mi spinsero, all’indomani della tragica morte di Bettino Craxi, cioè del leader politico che aveva dominato quel decennio, a ricercare la solidarietà e l’impegno 9 la politica economica italiana negli anni ottanta di quanti, animati dal medesimo sentire, potessero contribuire alla ricostruzione degli anni cruciali di quell’esperienza politica. Il piccolo gruppo che allora si formò (con Luciano Cafagna e Lu- ciano Pellicani, illustri storici e intellettuali di cultura socialista, ma anche con l’apporto di antichi collaboratori di Craxi tra i quali voglio ricordare l’ambasciatore Antonio Badini) ebbe la possibilità di costruire, con la Fondazione Turati e il suo presidente Maurizio Degli Innocenti, la prima approfondita riflessione che, non casual- mente, volemmo fosse dedicata al tema cruciale della politica estera. Conclusasi positivamente la collaborazione con la Fondazione Tura- ti potemmo proseguire con Cafagna e Pellicani nell’opera di rico- gnizione e di riflessione storico-critica su quel periodo, centrandola sugli obiettivi di ricerca che ci eravamo assegnati fin dall’inizio, e cioè da un lato sui tre grandi aggregati economici e sociali rispetto a cui si era impegnata fortemente l’opera del governo Craxi (finanza pubblica, politiche del lavoro e accordo di San Valentino, politiche di sviluppo); dall’altro su quell’importante riforma che portò al rin- novamento del rapporto tra Stato e Chiesa in Italia e che prese avvio dalla firma di Craxi-Casaroli a Villa Madama nel febbraio 1984 ma che proseguì nel corso del decennio con la riorganizzazione del siste- ma di finanziamento alla Chiesa cattolica e l’avvio, dopo oltre tren- tacinque anni, della «politica delle intese» con le altre confessioni religiose. Per questa lunga fase di preparazione furono di grande impor- tanza le indicazioni e i suggerimenti di Antonio Pedone, Renato Bru- netta e Alessandro Franchini per i temi economici e di Francesco Margiotta Broglio e del cardinale Achille Silvestrini per quelli del rapporto Stato-Chiesa. Come è stato costantemente presente sui di- versi temi l’apporto di scienza e di conoscenza di Giuliano Amato. Un’opera dunque di ricostruzione, di analisi ed anche di cono- scenza che oggi finalmente (e con non poca fatica, giacché abbiamo potuto fare affidamento solo sulle nostre modeste forze) siamo in grado di far conoscere e, speriamo, di far apprezzare a un pubblico auspicabilmente più ampio di noi, poveri ed appassionati «malati di politica». 10 piero craveri PREFAZIONE «Prova d’orchestra», la lucida metafora felliniana, sulla crisi di go- vernabilità, sia a livello sociale, sia politico-istituzionale, che segnò l’I- talia negli anni settanta, conserva la sua suggestione per chi rifletta storicamente su quegli anni. Nel decennio seguente si prese lenta- mente a cambiare registro. Nella vita produttiva, dove l’organizzazio- ne del lavoro tornò a essere rispettata e gli eccessi della conflittualità sindacale, che erano diventati un’ideologia, e per un altro verso una prassi endemica di violenza e anche di terrorismo, trovarono, proprio nell’ottanta, manifesta opposizione sociale con la marcia torinese de- gli ottantamila. Nell’evoluzione del sistema politico-istituzionale con la fine del connubio tra il pci e la dc, che per quest’ultima fu segnato dal congresso del così detto «preambolo», che era innanzitutto la necessità per quel partito di allinearsi alle esigenze impellenti di un rinnovato aspro confronto tra i Paesi occidentali e l’urss, l’ultima acu- ta fase della guerra fredda, come risposta al tentativo finale dei sovie- tici di mutare a loro favore l’equilibrio strategico in Europa e di qui esercitare una più diretta influenza sulla parte occidentale. L’Italia rientrò così allora nel modello di equilibrio politico che fin dall’epoca degasperiana l’aveva caratterizzata. La novità venne dal psi, guidato da Bettino Craxi, che proprio della «governabilità» fece il tema centrale della sua battaglia politica, rientrando nella maggio- ranza di governo, assumendo sugli euromissili una posizione decisa e risolutoria dell’impasse europea che si era determinata, ponendo il problema del governo, non solo come prassi, ma come «forma di go- verno», cioè nella sua dimensione politico-costituzionale. La soluzione che agli inizi degli anni ottanta venne così data alla 11 la politica economica italiana negli anni ottanta crisi italiana non fu dunque di tipo autoritario, come nel film di Fel- lini sembra trasparire, ma avvenne nelle forme canoniche della democrazia italiana. E la metafora della «prova d’orchestra» così intesa, e in questi termini qui evocata anche da Luciano Cafagna, può essere utilmente adoperata per definire storicamente anche la parabola di Bettino Craxi come politico e statista, nel suo intento di introdurre rapporti di forza e regole nuove di governabilità nel sistema-Italia, per consentire a esso una effettiva capacità di autogo- verno, sgomberando la fitta rete di ostacoli grandi e piccoli che all’interno ne impedivano lo sviluppo e l’ulteriore necessaria fase di modernizzazione, così da rendere anche possibile una politica este- ra che non fosse marginale e subalterna. Disegno solo in parte realizzato, che inoltre non riuscì ad anco- rarsi a cardini stabili. La vicenda craxiana è stata poi espulsa con vio- lenza dalla linea di evoluzione del sistema politico italiano. Con ciò sono rimasti aperti i problemi che essa aveva messo a fuoco, né alcu- na stabilizzazione politico-istituzionale è stata in seguito mai conse- guita. La sua «prova» è diventata così una lezione. Come tutte le le- zioni ha i suoi punti deboli, incompiutezza di analisi e di conclusio- ni, ma resta una delle poche lezioni a cui guardare nella vita politica della Repubblica. Va in proposito sottolineato che nella nostra storia repubblicana solo Alcide De Gasperi è riuscito a portare a compimento, almeno nelle sue linee portanti, un progetto politico compiuto. La sua lea- dership democratica fu tuttavia sempre più vissuta, nel suo stesso partito, come una tirannia, a partire dall’indomani del 18 aprile. Riuscì nel corso della prima Legislatura comunque a determinare, con scelte decisive, l’assetto fondamentale delle nostre relazioni inter- ne e internazionali, ma dovette affrontare una dura resa dei conti negli ultimi due anni del suo mandato, per uscirne infine sconfitto.