Alma Mater Studiorum – Università Di Bologna

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Alma Mater Studiorum – Università Di Bologna Alma Mater Studiorum – Università di Bologna DOTTORATO DI RICERCA IN STORIA Ciclo XXVI Settore Concorsuale di afferenza: 10/D2 Settore Scientifico disciplinare: L-FIL-LET/07 – CIVILTÀ BIZANTINA TITOLO TESI Abitati rupestri e città fortificate nella Sicilia occidentale dai Bizantini ai Normanni Presentata da: Di Bartolo Francesco Coordinatore Dottorato Relatore Prof. Massimo Montanari Prof.Giorgio Vespignani Esame finale anno: 2015 2 Indice Introduzione .................................................................................................. p.5 I. Il territorio e la ricerca I.1. Il paesaggio .......................................................................................... p.10 I.2. Storia degli studi e della ricerca archeologica ...................................... p.20 I.3. Le fonti e le attestazioni letterarie ........................................................ p.31 I.4. La ricerca: Problemi e prospettive ........................................................ p.41 II. L’età tardo-antica e bizantina II.1. Lilibeo e le campagne limitrofe .......................................................... p.49 II.2. L’agro Drepanitano e le isole ............................................................. p.67 II.3. L’ager segestanus: Aquae Segestanae e Rosignolo ........................... p.86 II.4. La costa Nord: Cetaria ed Emporium Segestanorum ......................... p.99 II.5. L’agro salemitano e l’abitato bizantino di San Miceli ...................... p.110 II.6. La costa Sud ed il castrum bizantino di Selinunte ............................ p.127 III. Il periodo Arabo-Normanno III.1. Gli abitati rurali ed i fortilizi durante la dominazione araba ........... p.139 III.2. Le città portuali in età normanna ..................................................... p.173 III.3. Casali e fortezze dell’entroterra in età normanno-sveva ................. p.198 Conclusioni ............................................................................................... p.241 Bibliografia ............................................................................................... p.243 Tavole ....................................................................................................... p.322 3 4 Introduzione Prima di dettare i punti salienti inerenti la ricerca svolta che ha come titolo «Abitati rupestri e città fortificate nella Sicilia occidentale dai Bizantini ai Normanni» nel corso del dottorato di Ricerca in Storia ciclo ventiseiesimo indetto dall’ Università di Bologna, mi sembra doveroso ringraziare l’egregio prof. Antonio Carile ed il professore Giorgio Vespignani, a cui voglio esprimere la mia più profonda stima non soltanto per il ruolo svolto da entrambi nella presente ricerca, ma soprattutto per tutti quegli anni in cui assieme ad altri professionisti, quali la dottoressa Alba Maria Orselli, hanno educato ed avvicinato con viva passione per il proprio lavoro, molti allievi alle scienze storico- archeologiche, dapprima presso la sede di Archeologia Navale di Trapani dell’Università di Bologna, ed in seguito, presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, sede di Ravenna, Università di Bologna. Da questo punto di vista, questa ricerca, così come anche la mia formazione, è in parte figlia indiretta di un preciso e lungo percorso iniziato più di dieci anni or sono. Il territorio della provincia di Trapani in questi anni è stato da me preso in seria considerazione per poter ricavare nuovi dati inediti che potessero far luce, in alcuni casi, a tematiche poco chiare ed inerenti soprattutto la storia dell’insediamento per un periodo compreso fra Tardo-antico ed Alto medioevo. Dapprima come studente, ed in seguito da archeologo, seppur mi accorga di quanto può valere per l’attuale norma vigente in Italia tale titolo, ho potuto svolgere varie ricognizioni archeologiche, talvolta culminate in vere e proprie campagne di scavo che mi hanno consentito non solo di poter esaminare in prima persona la cultura materiale di alcuni contesti 5 abitativi, ma di poterla mettere in relazione alle ricerche d’archivio che pian piano andavo svolgendo. Di certo, e non bisogna nasconderlo, una difficoltà fondamentale per chi si occupa di tale argomento è caratterizzata dall’ esiguità di fonti documentarie ed archeologiche, soprattutto relative ad un periodo compreso fra il VI ed il XI secolo d.C. La prospettiva di ricerca qui assunta cerca di saldare i risultati propri della ricerca archeologica e topografica (le modificazioni dell’habitat, le dinamiche del popolamento) con quelli della ricerca storica, collocando nel contesto concreto di un territorio le istituzioni e i meccanismi messi in atto per il suo controllo e il suo dominio. La prima parte, è costituita da una breve relazione paesaggistica a cui segue la storia dei principali studi effettuati in Sicilia occidentale ( ed in generale nell’isola) aggiornata dalle ultime pubblicazioni scientifiche. In seguito, viene fornito l’elenco delle attestazioni letterarie e documentarie sulla toponomastica effettuato grazie alla visione diretta anche di alcuni documenti conservati presso gli Archivi e le Biblioteche dei vari Comuni della provincia trapanese (e non solo) visitati nel corso della ricerca effettuata. In questo contesto, mi sembra doveroso ed opportuno puntualizzare, che nonostante la documentazione archivistica siciliana a nostra disposizione cominci soltanto a partire dalla conquista normanna, la ricerca qui assunta, si prefigge di elencare una chiara sintesi delle attestazioni letterarie e documentarie (sporadici atti privati e pubblici, presso l’Archivio del vescovado di Mazara, presso gli Archivi di Stato di Trapani e di Palermo) contenenti i toponimi degli abitati medievali. Nella ricerca delle fonti documentarie, sono stati presi in considerazione alcuni manoscritti del XVIII-XIX secolo, che segnalano a volte importanti contesti abitativi inerenti al medioevo. Un apporto rilevante per la costruzione del territorio trapanese dall’età bizantina ed araba, potrà 6 venire in futuro dallo studio della toponomastica nonché dall’analisi delle denominazioni attuali delle varie contrade degli odierni comuni, le quali, nella maggior parte dei casi, derivano dalle denominazioni degli antichi feudi. La seconda parte, è essenzialmente indirizzata ad uno studio storico-monumentale ed archeologico nonché all’analisi in breve dei vari contesti abitativi in relazione ai vecchi ed ai nuovi dati ottenuti dalle ricognizioni archeologiche effettuate nel territorio. Ho ritenuto elencare inoltre, alcune considerazioni sull’insediamento sparso, sul tema dell’incastellamento ed infine sul tema inerente le istituzioni ecclesiastiche e la formazione delle civitates. Il patrimonio storico-artistico della Sicilia occidentale, non solo comprende numerosi siti archeologici che ci forniscono nuovi dati sulle realtà abitative, ma preserva ancora oggi, nei centri abitati (che dall’alto medioevo ad oggi sono rimasti in vita) svariate testimonianze monumentali in stato di abbandono. I principali dati raccolti, sia nelle campagne ma anche presso i centri urbani che si svilupparono a partire dall’alto medioevo, sono inseriti in uno studio sistematico delle città e di questa parte della Sicilia. È proprio nel centro di questi abitati, a nostro parere, che si dovrebbero estendere le indagini storiche, urbanistiche ed archeologiche. Si pone in questo contesto, anche qualche accenno allo studio dell’urbanistica di questi centri, nonché il rilievo di sporadiche ma importanti strutture medievali ancora superstiti raffigurate in “fortuite” antiche stampe che ritraggono questi centri come borghi incastellati. Per la descrizione degli insediamenti si è tenuto presente il rapporto con la viabilità antica che ha rappresentato un campo di ricerca privilegiato per poter verificare concretamente i nessi potere-territorio- viabilità. Una viabilità che alla luce delle acquisizioni storiografiche più 7 recenti appare capace di apporti e innovazioni, e che, se da una parte si configura come componente essenziale nella strutturazione di luoghi, dall’altra si pone quale elemento su cui si esercita l’intervento del potere, modificandone i tracciati o livelli di utilizzazione. Per ultimo vengono riportate una serie di schede caratterizzate dalla catalogazione dei reperti più interessanti in parte pubblicati ed in parte conservati nei musei, nonché custoditi nei magazzini ed ancora non musealizzati. Sono inserite nelle schede alcune ricostruzioni architettoniche e topografiche di monumenti cittadini unitamente a fonti di vario genere a nostra disposizione. La documentazione fotografica comprende alcuni siti archeologici, (molti dei siti archeologici elencati o riportati non sono mai stati né analizzati né soggetti ad una catalogazione fotografica) nonché reperti provenienti da siti indagati, ma anche ritrovati nel corso del tempo nelle campagne vicine e risalenti ad un periodo compreso fra l’età bizantina e l’epoca normanno-sveva. 8 9 I Il territorio e la ricerca I.1. Il paesaggio Il territorio della Sicila occidentale, rappresenta un sistema complesso caratterizzato da milleni di storia naturale e di fenomeni di antropizzazione. Seppur presentando varie diversità morfologiche, il paesaggio della parte più occidentale della Sicilia è caratterizzato da una certa unità insediativa che ha determinato nel corso del tempo la sua configurazione attuale1. Esteso per una superficie di 2.461,72 Km2 il territorio della provincia di Trapani confina ad Est con le province di Palermo e di Agrigento a Nord con il
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