sommario 3

Anno III In questo numero n. I2-I3 Elogio della libertà di stampa ...... 4 Fischi in sala: ...... 35 Rubrica Extra DVD: ...... 56 Maggio / di Anna Maria Asero intervista esclusiva ad Alessandro Spielberg & Williams in DVD Agosto Alessandroni di Maurizio Caschetto 2005 Novità dal mondo della musica da film: ... 5 di Giuliano Tomassacci news, case discografiche ed eventi La musica dei videogiochi – 6ª parte: ...... 58 di Fabio D’Italia, Giuliano Tomassacci, Il western secondo Trinità e Micalizzi: ...... 38 interviste esclusive a Chris Huelsback e Massimo Privitera, Anna Maria Asero & scopriamo i segreti di Lo chiamavano ai Press Play on Tape Pietro Rustichelli Trinità guidati dal suo compositore: di Andrea Chirichelli Franco Micalizzi in DVD: ...... 9 di Stefano Sorice FictioNote: ...... 60 recensione del DVD monografico sul recensioni produzioni televisive compositore scomparso un anno fa La musica nel primo Kubrick: ...... 42 di Gianni Bergamino da ad – prima parte Rubrica raccolte DOC:...... 62 di Stefano Tosi recensioni di vecchie e nuove antologie Miklós Rózsa: ...... 10 di colonne sonore un approfondita monografia a dieci anni dalla Miss : ...... 46 scomparsa del gigante della musica da film intervista esclusiva a Debbie Wiseman Rubrica Tesori Nascosti: ...... 63 di Roberto Pugliese & Alessio Coatto di Emmanuel Vanni alla scoperta di gioielli cinemusicali inestimabili racconta: ...... 24 Souvenir dal Festival di Cannes 2005: ..... 50 prima parte della lunga intervista alla la Croisette e il suo amore per la musica Recensioni di CD vecchi e nuovi ...... 64 carriera al compositore romano da film attraverso interviste a Patrick Doyle di Stefano Sorice & Robert Rodriguez Il “Non Musical” di Christian De Sica: ...... 77 di Barbara Zorzoli intervista al regista-attore romano sul suo L’estasi del suono: ...... 29 ultimo film The Clan analisi dettagliata della colonna sonora de Un “Angelo” della musica da film: ...... 54 di Jacqueline Valenti Il buono, il brutto, il cattivo vita e opere di Gioacchino Angelo di Giuliano Tomassacci di Cinzia Angelo Filmografia essenziale di Ennio Morricone .. 78 Le altre recensioni discografiche

• La valle dei Re di Alessio Coatto ...... 13 • Mi presenti i tuoi? di Giuliano Tomassacci. 65 • El milagro de candeal • Atlantide: continente perduto & • Be cool di Giuliano Tomassacci ...... 65 di Andrea Chirichelli ...... 71 La forza invisibile di Alessio Coatto ...... 21 • Spanglish di Giuliano Tomassacci ...... 65 • Gli sceriffi delle stelle • Per un pugno di dollari di Alessio Coatto .26 • Striscia, una zebra alla riscossa di Andrea Chirichelli ...... 71 • Per qualche dollaro in più di Giuliano Tomassacci ...... 66 • Capitan Futuro di Andrea Chirichelli ...... 71 di Alessio Coatto ...... 27 • Million dollar baby di Maurizio Caschetto .. 66 • The prodigal di Gianni Bergamino ...... 71 • Il cinema di Pier Paolo Pasolini • Carnivale di Gianni Bergamino ...... 66 • The essential Elmer Bernstein film di Pietro Rustichelli ...... 28 • Earthsea di Fabrizio Campanelli ...... 66 music collection di Pietro Rustichelli ...... 72 • Trinity goes east di Stefano Sorice ...... 37 • Le avventure acquatiche di Steve Zissou • Reel love: the cinematic romance album • Di Tressette ce n’è uno tutti gli altri son di Maurizio Torretti ...... 66 di Stefano Tosi ...... 72 nessuno & other western themes • I colori dell’anima – Modigliani • The incredible film music box di Massimo Privitera ...... 37 di Fabrizio Campanelli ...... 66 di Giuliano Tomassacci ...... 72 • Lo chiamavano Trinità di Stefano Sorice .. 41 • Kung fusion di Andrea Chirichelli ...... 67 • Ennio Morricone Gold Edition • 2001: music from the films of • Assalto al 13° distretto di Massimo Privitera ...... 73 Stanley Kubrick di Stefano Tosi ...... 45 di Andrea Chirichelli ...... 67 • L’uomo dell’UNCLE di Gianni Bergamino . 73 • Arsène Lupin di Emmanuel Vanni ...... 48 • Elektra (score) di Andrea Chirichelli ...... 67 • Operazione mistero di Gianni Bergamino . 73 • Wilde di Emmanuel Vanni ...... 49 • Constantine di Andrea Chirichelli...... 67 • Il fiume rosso di Alessio Coatto ...... 73 • Sin City di Maurizio Caschetto ...... 53 • Taken di Gianni Bergamino ...... 67 • La cosa da un altro mondo & • Cime tempestose di Alessio Coatto ...... 60 • The Mask 2 di Andrea Chirichelli ...... 67 Femmina contesa di Alessio Coatto ...... 74 • Virginia, la monaca di Monza • Un tocco di zenzero di Jacqueline Valenti .68 • I miserabili di Pietro Rustichelli ...... 74 di Pietro Rustichelli ...... 60 • Fuga dal Natale di Jacqueline Valenti ...... 68 • Il tesoro della Sierra Madre • Orgoglio – capitolo secondo • Hitch di Jacqueline Valenti ...... 68 di Maurizio Torretti ...... 74 di Maurizio Caschetto ...... 60 • La vita è un miracolo • La nostra vita comincia di notte • La omicidi di Pietro Rustichelli ...... 60 di Jacqueline Valenti ...... 68 di Maurizio Caschetto ...... 74 • Il capitano di Pietro Rustichelli ...... 61 • In good company di Jacqueline Valenti .. 68 • Gli eroi di Kelly di Maurizio Caschetto .... 74 • Il tunnel della libertà • Dear Frankie di Fabrizio Campanelli ...... 68 • Tutte le mattine del mondo di Fabrizio Campanelli ...... 61 • Mio cognato di Fabrizio Campanelli ...... 69 di Pietro Rustichelli ...... 75 • Maigret di Jacqueline Valenti ...... 61 • Manuale d’amore di Massimo Privitera ... 69 • Starblack di Massimo Privitera ...... 75 • Karol, un uomo diventato Papa • Tu la conosci Claudia? • Eugenie De Sade ’70 di Massimo Privitera . 75 di Massimo Privitera ...... 61 di Massimo Privitera ...... 69 • La coda dello scorpione • Award Winning Titles • di Massimo Privitera ...... 69 di Massimo Privitera ...... 75 di Massimo Privitera ...... 62 • Le pagine della nostra vita • Amico stammi lontano almeno un palmo • L’anno della cometa di Gianni Bergamino.63 di Alessio Coatto ...... 69 di Massimo Privitera ...... 75 • Pavilion of women di Gianni Bergamino .63 • The syrian bride di Jacqueline Valenti .... 69 • Orient express di Massimo Privitera ...... 75 • Il pianeta blu di Gianni Bergamino ...... 63 • La caduta di Pietro Rustichelli ...... 70 • Gli indifferenti di Massimo Privitera ...... 76 • Le crociate di Giuliano Tomassacci ...... 64 • L’enfant des loups di Maurizio Caschetto . 70 • I tre volti del terrore di Massimo Privitera .. 76 • Shark tale di Jacqueline Valenti ...... 64 • Paparazzi di Maurizio Caschetto ...... 70 • Troppo per vivere… poco per morire • Una lunga domenica di Passioni • The ninth day di Pietro Rustichelli ...... 70 di Massimo Privitera ...... 76 di Fabrizio Campanelli ...... 64 • Il mercante di Venezia di Maurizio Torretti . 70 • Vacanze romane di Pietro Rustichelli ...... 76 • Birth di Gianni Bergamino ...... 64 • Off beat di Jacqueline Valenti ...... 70 • Novecento di Pietro Rustichelli ...... 76 • Cellular di Gianni Bergamino ...... 64 • Matrimoni e pregiudizi di Maurizio Torretti . 71 • Trauma di Alessio Coatto ...... 76 • Robots di Giuliano Tomassacci ...... 65 • The best of Bollywood di Maurizio Torretti. 71 • The Clan di Jacqueline Valenti ...... 77 Legenda recensioni Mediocre Sufficiente Buono Ottimo Capolavoro

I giudizi delle recensioni di Colonne Sonore si riferiscono a valutazioni artistiche assolutamente personali dei redattori e non vogliono in alcun modo interferire da un punto di vista commerciale e discografico. 4 redazionale

Elogio della Liberta’ di Stampa

L’articolo 21 della Costituzione ci siano Stati nel mondo dove la libertà Italiana recita così: “Tutti hanno diritto di di stampa è soggiogata al potere dei più manifestare liberamente il proprio pen- forti (tiranni o potere economico) e allo- siero con la parola, lo scritto e ogni altro ra perché in un Paese come il nostro, Anno Terzo, Numero 12-13 mezzo di diffusione. La stampa non può un giornale confezionato da giornalisti Maggio / Agosto 2005 essere soggetta ad autorizzazioni o qualificati e competenti non può espri- Registrazione al tribunale di Milano censure”. mere la propria opinione? Voi vi chiederete: perché si parla di Capiterà delle volte di avere pareri n.356 del 03/06/2003 diritto su di una rivista che si occupa di divergenti dai compositori o dai tecnici Poste Italiane Spa Colonne Sonore? su di una determinata musica e allora, Spedizione in A.P. - DL. 353/2003 Nessuno qui vuole ergersi ad illustre invece di inalberarsi e usare parole (Convertito in Legge 27/02/04 n° 46) giurista, vogliamo solo affrontare la liber- dure per una critica ricevuta, è meglio art. 1 comma 1 DCB - Milano. tà di stampa e l’esigenza sempre più chiedersi se il lavoro fatto è veramente Abbonamento annuale per 6 numeri: forte che sentiamo di essere svincolati da valido o consta di qualche difetto e 25.00 € + 3.00 € di spese postali lacci e laccioli che compromettano la imperfezione. OttavaArte Edizioni nostra libertà di scrivere, recensire e criti- Inoltre ci piace sottolineare che la di Massimo Privitera care, sempre nel rispetto di coloro i quali nostra linea editoriale si fonda sulla Via Wildt n.5 - 20131 MILANO leggono e delle persone che lavorano nel libertà di scelta dei contenuti e degli Tel. 347.4072349 - Fax 02.26681884 campo delle musica da film. autori da trattare, indipendentemente e [email protected] Secondo il dizionario redatto da democraticamente scegliamo chi met- www.colonnesonore.net Devoto e Oli: “La libertà è quello stato di tere sulle nostre pagine senza farci gui- Direttore responsabile: autonomia essenzialmente sentito dare da principi di opportunismo o cal- Anna Maria Asero come diritto, e come tale garantito da colo. Siamo liberi pensatori e appassio- una precisa volontà e coscienza di ordi- nati di musica da film: non ci togliete il Capo redattore: Massimo Privitera ne morale, sociale e politico”. nostro sogno e non calpestate le nostre Redazione: Quindi è sicuramente positivo avva- passioni. Maurizio Caschetto lersi di questo diritto di cui ogni Stato Allora viva la libertà in tutte le sue Alessio Coatto, Pietro Rustichelli, libero che proclami la democrazia si fa forme, l’importante è che non leda la Giuliano Tomassacci vanto. Tutti noi storciamo il naso quan- dignità e l’operato altrui. Art Director - Impaginazione: do sentiamo che ancora oggi, nel 2005, Anna Maria Asero Pietro Rustichelli Correttore di bozze: Fabio D'Italia La rivista è reperibile o ordinabile Collaboratori: in tutte le librerie della catena nazionale Luca Bandirali, Gianni Bergamino, ‘la Feltrinelli’ e in molti punti vendita in Susanna Buffa, Fabrizio Campanelli, tutta Italia, tra cui: Piero Campanino, Andrea Chirichelli, Luca Cirillo, Chiara Comerci, Gabrielle LOMBARDIA Lucantonio, Roberto Pugliese, CINEMA ANTEO - Libreria del Cinema - Via Milazzo 9 - MILANO Stefano Sorice, Marco Spagnoli, Chiara BLOODBUSTER SNC - Via P.Castaldi 30 - 20124 MILANO Tafner, Maurizio Torretti, Stefano Tosi, LA BORSA DEL FUMETTO - Via Lecco 16 - MILANO Jacqueline Valenti, Barbara Zorzoli DISCO CLUB - Piazza Cordusio (Stazione MM) - 20123 MILANO STRADIVARIUS - Via Pecchio 1 - MILANO Un sentito ringraziamento a: Doug Adams, TAU BETA - Via Pavoni 5/b - 20052 MONZA (MI) Lukas Kendall & Joe Sikoryak di “FSM” LIBRERIA DEL CINEMA - Via Mentana, 15/D - 22100 COMO Alessandro Belloni, creatore della PIEMONTE JW Italian Home Page - www.jwilliamsmusic.it WIDESCREEN - Via San Secondo, 55 - 10128 TORINO Antonio Alesci di Cineclick Daniela Zacconi di Film TV

Colonne Sonore CINECITY MULTISALA - Via Sile, 8 - 31057 SILEA (TV) Colonne Sonore Roberto Zamori di Hexacord FRIULI VENEZIA-GIULIA CINECITY MULTISALA - Via Nazionale, 74/2 - 33040 PRADAMANO (UD) Remigio Truocchio del Ravello Festival EMILIA ROMAGNA Stampa: CASA DEL DISCO di FANGAREGGI & C. - L.go Muratori, 204 - 41100 MODENA Grafiche Sala - Novi di Modena LIBRERIA ‘LA FENICE’ - Via G. Mazzini, 15 - 41012 CARPI (MO) Distribuzione: LAZIO DISCHI ‘L’ALLEGRETTO’ di MARY - Via Oslavia, 44 - 00195 ROMA REVOLVER dischi-cd-dvd - Via S.Gherardi, 90-102 - 00146 ROMA Red Distribuzione - Modena MUSICARTE - Via Fabio Massimo, 35/37 - 00192 ROMA 059.212792 - [email protected] SUPERNOVA RECORDS - Cinecittà Due - Via Palmiro Togliatti, 2 - 00175 ROMA SICILIA La documentazione, le immagini, i marchi e quan- ‘BROADWAY’ LIBRERIA DELLO SPETTACOLO - Via Rosolino Pilo, 18 - 90139 PALERMO t'altro pubblicato e riprodotto su questa rivista è Dove trovate Dove trovate protetto da diritti d'autore e qui utilizzato a puro KINO - AITNAION - Largo Papa Paolo VI, 10 - 95125 scopo informativo e promozionale, e ne è pertan- to vietata la copia e la riproduzione. Per ordini particolari, acquisti di copie singole o arretrate è sufficiente un bollettino di versa- Nel caso i proprietari del materiale pubblicato mento su Conto Corrente Postale: abbiano richieste o reclami sono pregati di metter- CCP N° 43457183 intestato: MASSIMO PRIVITERA - Via Wildt n.5 - 20131 MILANO si in contatto con la redazione. CAUSALE: RIVISTA "COLONNE SONORE" Nessuna responsabilità viene assunta in relazio- indicando nel dettaglio la tipologia dell'ordine: ne all'uso senza autorizzazione da parte di terzi. Copia singola numero attuale: 5€ - Copia singola arretrato* 10 € - Spese di spedizione 2 € È inoltre attivo il sistema di pagamento PayPal sul nostro sito www.colonnesonore.net Immagini in copertina: * I numeri arretrati esauriti saranno inviati in copia stampata digitalmente. “Per qualche dollaro in più” - Disegno: Rodolfo Gasparri tratta dal volume “Platea in piedi - Vol.1” di Maurizio Baroni - Bolli Editore © Varèse Sarabande - © Sony Classical www.colonnesonore.net © Digitmovies news 5

Notizie dal mondo della musica da film Case discografiche: nuove incisioni e riedizioni di grandi classici a cura di Fabio D’Italia • Aleph Records CD dei contenuti musicali originariamente del song album tratto dalla colonna sonora E’ attesa per il 12 luglio l’edizione integra- incisi sul vinile a 33 giri della Reprise), della commedia The Wedding Crashers, le di Magnum Force (Una 44 Magnum per Quentin Durward (L’arciere del Re, 1955 – con Owen Wilson e Vince Vaughn. l’ispettore Callaghan, 1973). Bronislau Kaper), Two Weeks in Another www.silvascreen.co.uk L’etichetta diretta dalla moglie di Lalo Town (Due settimane in un’altra città, 1962 Schifrin ha in programma anche la pubbli- – David Raksin) e il “double feature” televi- • Perseverance cazione delle musiche di Jerry Fielding per sivo Jericho / The Ghostbreaker (AA.VV. / E’ già disponibile lo score di Trevor Jones The Enforcer (Cielo di piombo ispettore ). Sono di prossima uscita (The Dark Crystal) per il TV-movie Loch Callaghan, 1976). Knight Rider (Supercar, 1982 – Stu Ness (id., 1995) con Ted Danson, mentre è www.schifrin.com Phillips), dalla fortunatissima serie televisi- stata fissata al 23 agosto l’uscita del CD con va incentrata sulle imprese para- le musiche di Dennis Dreith per la prima tra- • CAM poliziesche dell’avveniristica auto parlante sposizione cinematografica (1989) del E’ già disponibile lo score di Jean Marie Kitt e del suo conducente-compagno supereroe marvelliano The Punisher. Senia per la miniserie televisiva Dalida, d’avventure David Hasselhoff, e un “paghi- www.perseverancerecords.com biografia della cantante italo-egiziana uno-prendi-due”: The Devil at 4 O’Clock / morta suicida nel 1987, diretta da Joyce The Victors (Il diavolo alle 4, 1961 – • Prometheus Bunuel e interpretata da Sabrina Ferilli. George Duning / I vincitori, 1963 – Sol E’ già disponibile l’edizione rimasterizzata www.camoriginalsoundtracks.com Kaplan). dello score di Jerry Goldsmith per The www.filmscoremonthly.com Chairman (La lunga ombra gialla, 1969), • Chandos un avvincente film di spionaggio alla James E’ attesa per il 26 luglio la raccolta The • Intrada Bond interpretato da Gregory Peck. I con- Film Music of Francis Chagrin contenente, E’ già disponibile il CD National tenuti musicali sono identici a quelli del CD tra gli altri, brani da Last Holiday (id., Geographic Presents: The Last Vikings & pubblicato da Silva Screen molti anni fa, 1950), Greyfriars Bobby: The True Story of Dr. Leakey and the Dawn of Man (Ernest anche se “scalettati” diversamente. a Dog (1961) e The Colditz Story (La giun- Gold, 1972 / Leonard Rosenman, 1966). www.buysoundtrax.com gla degli implacabili, 1955). Esegue la Sul sito web della label fondata da BBC Philharmonic diretta dall’efficace Douglass Fake è inoltre già possibile • Screen Archives Rumon Gamba. prenotare un titolo che andrà certamente a Sono in fase di produzione Johnny Belinda www.chandos.net ruba tra gli estimatori del grande Jerry (id., 1948 – Max Steiner), Son of Fury (Il Goldsmith: Capricorn One (id., 1978), dal- figlio della furia, 1942 – Alfred Newman) e • Decca l’avvincente film di Peter Hyams sulla Marjorie Morningstar (Vertigine, 1958 – E’ già disponibile il CD con lo score di prima spedizione umana per Marte. Max Steiner). John Williams per il blockbuster spielber- Diversamente dalla precedente edizione www.screenarchives.com ghiano War of the Worlds (La guerra dei discografica su etichetta GNP/Crescendo – mondi). nient’altro che un riversamento nel formato • Varèse Sarabande www.deccaclassics.com digitale di soli 36 minuti di musica reincisi Sono già disponibili: The Adventures of da Goldsmith in Europa appositamente per Shark Boy and Lava Girl in 3D (Le avven- • Disques Cinemusique l’album su vinile – il nuovo CD della Intrada ture di Shark Boy e Lava Girl – Robert E’ uscito The Unpublished Film Music of propone l’integrale delle tracce filmiche Rodriguez, e Graeme Georges Delerue Vol. 2 contenente brani originali registrate negli studi della MGM Revell) e Land of the Dead (Reinhold Heil scelti (reincisi) da Women in Love (Donne (più due bonus tracks), superando di 20 e Johnny Klimek), dal nuovo episodio della in amore, 1969), The Day of the Jackal (Il minuti la durata del vecchio compact. saga sui morti viventi creata dal maestro giorno dello sciacallo, 1973), Love Comes www.intrada.com dell’horror George A. Romero. Sono attesi: Quietly o Angela (1973), The Escape Artist per il 12 luglio Fantastic Four (John (1982), Stone Pillow (un TV-movie del • La-La Land Records Ottman) e The Sisterhood of the Traveling 1985) e American Friends (Le amiche ame- E’ già disponibile Seed of Chucky (2004 – Pants (Cliff Eidelman); per il 19 luglio ricane, 1991). Pino Donaggio). Sono di prossima uscita: Stripes (Stripes - Un plotone di svitati, www.disquescinemusique.com The Big Empty (Brian Tyler), Book of Stars 1981 – Elmer Bernstein). (Richard Gibbs), The Devil’s Rejects (Tyler www.varesesarabande.com • Harkit Records Bates), Farscape Classics Vol. 2 (Guy Sono già disponibili i CD con le colonne Gross), The Howling (L’ululato, 1981 – • Universal France sonore delle serie televisive Burke’s Law Pino Donaggio), Mirrormask (Iain Bellamy) E’ in fase di produzione il CD antologico Le (La legge di Burke, 1960; musiche jazz di e Undead (Cliff Bradley). Cinema de Michel Legrand. Herschel Burke Gilbert) e Honey West www.lalalandrecords.com www.universalmusic.fr (1965 – Joseph Mullendore). www.harkitrecords.com • RAI Trade / Intermezzo • Warner • Hexacord Sono di prossima uscita le musiche di E’ già disponibile lo score a quattro mani Sono già disponibili in un singolo CD le Ennio Morricone per il thriller televisivo La (quelle di e James Newton musiche di per i film Nella casa bruciata (1998) e quelle di Bruno Howard) per Batman Begins. stretta morsa del ragno e Non si sevizia un Nicolai per lo sceneggiato Il commissario E’ atteso per il 12 luglio lo score di Danny paperino. www.hexacord.com De Vincenzi (1974). Elfman per l’ultima pellicola fantasy di Tim www.intermezzomedia.com Burton, Charley and the Chocolate Factory • Film Score Monhtly (La fabbrica di cioccolato), tratto dall’omoni- Sono già disponibili: King Kong (id., 1976 • Silva Screen mo racconto di Rohal Dahl. – John Barry; prima edizione ufficiale su E’ prevista per l’11 luglio la pubblicazione www.warner.com

NB: Le anticipazioni discografiche di queste pagine si basano sulle informazioni reperibili dai comunicati e dai siti ufficiali delle case di produzione e da fonti non ufficiali. La stessa natura bimestrale della Rivista impedisce di garantire la fedeltà del mercato a tali annunci.

La redazione di Colonne Sonore, in seguito alle segnalazioni dei diretti interessati, pur ritenendo che il corretto e libero esercizio della cri- tica discografica preveda - nell’interesse dello stesso mercato e dell’educazione all’ascolto – l’onesta possibilità di valutazioni negative, porge le sue scuse a Warner Chappell Italia e Studio Riverrecords qualora i termini di alcune recensioni apparse sullo scorso numero del periodico fossero apparsi eccessivi, se non addirittura offensivi o lesivi della dignità dell’etichetta, dei suoi artisti e dei suoi tecnici. AD Michele Spera

98 eventi Maurizio Abeni, Anna Maria CineMusic Ragazzi Asero, Ermanno Comuzio, Eroi di carta, eroi dal 1 luglio al 18 settembre Pino Insegno, Marco Streccioni di cartone... Giovedì 4 agosto Musica, Danza, Cinema, a seguire proiezione dei film Spiderman 2 di Sam Raimi Arti Visive, Formazione e dei videoclip vincitori Venerdì 5 agosto Sabato 6 agosto Gli incredibili di Brad Bird Speciale Hiroshima 60 anni dopo Sabato 6 agosto IL CONTRASTO La guerra dei mondi (2005) Batman begins di di Steven Spielberg, Christopher Nolan Domenica 31 luglio Venerdì 5 agosto a seguire Incontro con Simposio sulla colonna sonora La guerra dei mondi (1953) Domenica 7 agosto Abbas Kiarostami Fiction o Cinema? di Byron Haskin Concerto dei Solisti a seguire Tickets (2005) Intervengono i compositori dell’Orchestra dell’Accademia di A. Kiarostami, K. Loach, , Sabato 6, domenica 7 Nazionale di Santa Cecilia E. Olmi Pivio, Marco Frisina, e lunedì 8 agosto a seguire Shark Tale Riccardo Giagni, Retrospettiva - Spike Lee: di V. Jenson, B. Bergeron, Martedì 2 agosto , Stefano cinecontrasti R. Letterman Zingari del Mediterraneo Mainetti, , Fa’ la cosa giusta (1989), Contrabbanda in concerto Carlo Siliotto La venticinquesima ora Lunedì 8 agosto Un progetto di Luciano Russo Moderano: Pietro Rustichelli e (2002), Jungle Fever (1991) Concerto dei Solisti a seguire Giuliano Tomassacci dell’Orchestra dell’Accademia La vita è un miracolo (2004) in collaborazione con la Domenica 7 , lunedì 8 Nazionale di Santa Cecilia di Emir Kusturica rivista Colonne Sonore e martedì 9 agosto a seguire Shrek 2 Premio di C. Vernon, K. Asbury, Mercoledì 3 Venerdì 5 agosto Ravello CineMusic 2005: A. Adamson e giovedì 4 agosto Consegna dei Premi proiezione dei film vincitori Retrospettiva Ravello CineMusic 2005 Martedì 9 agosto Abbas Kiarostami: e Ravello ClipMusic 2005 Martedì 9 agosto Robots di C. Wedge e C. per un cinema di contrasto Incontro con il compositore Saldanha Dieci (2002) e Giuria sezione Cinema: Il sapore della ciliegia (1997) Nicola Piovani (presidente), Valerio Caprara, Martedì 9 agosto Da venerdì 5 , Concerto Fotogramma 2005 MPer informazioni: a martedì 9 agosto Massimo Privitera, Pianista e Direttore: www.ravellofestival.com ClipMusic, rassegna Lina Wertmuller Nicola Piovani [email protected] di videoclip in collaborazione Giuria sezione Fiction: Musiche di Nicola Piovani, tel. 089 858 360 con Tirrenia Navigazione Fabrizio Costa (presidente), testi di Vincenzo Cerami MBox Office: 089 858 422 news 7

Ravello Festival a cura di Massimo Privitera • PREMIO CINEMUSIC 2005

CineMusic diventa un festival nel Festival, un appuntamento, dedicato al magico mondo della colonna sonora e teso a celebrare il rapporto che da sempre lega la musica alle immagini, generando innumerevoli emozioni. Ravello si propone, nei primi giorni di agosto, quale meta ideale dei compo- sitori del grande schermo, che trovano nella città della musica un luogo di cultura e spettacolo dove confrontare la propria arte attraverso un program- ma ricco di proiezioni, concerti, retrospettive, sonorizzazioni dal vivo, incon- tri ed eventi speciali. A partire dall’edizione 2004 viene assegnato il già prestigioso premio “Ravello CineMusic” alla migliore colonna sonora europea, italiana e alla miglior canzone da film, da una selezionata giuria internazionale. Inoltre da quest’anno si avvarrà della collaborazione della prima rivista italia- na sulla musica da film, Colonne Sonore - Immagini tra le note, nell’idea- zione e realizzazione del primo “Premio miglior colonna sonora per la Fiction TV italiana”.

CANDIDATURE 2005

• COLONNA SONORA ITALIANA • • COLONNA SONORA EUROPEA •

LE CONSEGUENZE DELL’AMORE UNA LUNGA DOMENICA DI PASSIONI Regia di Paolo Sorrentino (Francia) Regia di Jean-Pierre Jeunet Musiche di Pasquale Catalano Musiche di Angelo Badalamenti MA QUANDO ARRIVANO LE RAGAZZE? LA MALA EDUCACION Regia di Pupi Avati (Spagna) Regia di Pedro Almodovar Musiche di Riz Ortolani Musiche di ALLA LUCE DEL SOLE LA CADUTA Regia di (Germania) Regia di Oliver Hirschbiegel Musiche di Andrea Guerra Musiche di Stephan Zacharias MANUALE D’AMORE NEVERLAND – UN SOGNO PER LA VITA Regia di (Inghilterra) Regia di Marc Foster Musiche di Paolo Buonvino Musiche di Jan A.P. Kaczamarek

• CANZONE ORIGINALE ITALIANA • MANUALE D’AMORE TARTARUGHE SUL DORSO VIENI VIA CON ME regia di Giovanni Veronesi Regia di Stefano Pasetto Regia di Carlo Ventura Canzone: “Noite e Luar” Canzone: “Prima che il vento” Canzone: “Marialuna” Eseguita da Patrizia Laquidara Eseguita da Simona Bencini Eseguita da Enzo Gragnaniello Autore: Paolo Buonvino Autore: Autore: Enzo Gragnaniello

Le candidature per la Miglior colonna sonora e tema per la Fitcion TV italiana verranno comunicate a fine Luglio su www.colonnesonore.net Per informazioni e ospitalità: www.ravellofestival.it

Mondo Soundtrack a cura di Giuliano Tomassacci

• Nomadi e Shoa per Carlo Siliotto Ancora progetti di respiro internazionale per Carlo Siliotto dopo il buon riscontro ottenuto con la sua colonna sonora per l’hollywoodiano The Punisher. Il compositore romano sta ultimando la registrazione dello score di Nomad, pellicola epica ambientata nel Kazakistan del diciottesimo secolo prodotta da Milos Forman (Qualcuo volò sul nido del cuculo, Man on the Moon) e diretta da Sergei Bodrov e Ivan Passer. Lo score si avvarrà di una strumentazione locale e del sem- pre solido apporto della Bulgarian Symphony Orchestra. Tra i prossimi impegni anche l’annunciato Cara Anne – Il dono della speranza, ambizioso progetto in animazione 3D sulla Shoah che porterà sullo schermo una Anna Frank digitale gra- zie alla digital reality, un ulteriore passo in avanti della performance capture (recentemente sdoganata da Polar Express di Zemeckis). Di produzione italiana, il film è diretto da Dario Picciau e realizzato dalla 263 Films. 8 news

Premi di Anna Maria Asero

• STASERA PREMIO IO... Penelope Cruz con il Anche la rivista “Colonne sonore - Immagini tra le note” partecipa al Golden Graal premio Golden Graal 2005 a Roma

E’ proprio il caso di dire che stavolta non si tratta del solito premio, bensì di una manifestazione ori- ginale che vede l’assegnazione dei riconoscimenti dati dagli allievi delle principali scuole di formazione di cinema, teatro e musica ai loro personaggi dello spettacolo favoriti. Stiamo parlando del Premio Golden Graal 2005. Un parterre di tutto rispetto si è alternato sul palco del teatro romano Ambra Jovinelli, fresco di restauro, il 6 giugno scorso, attori del calibro di Luigi Lo Cascio, Sandra Ceccarelli, Giovanna Mezzogiorno, Barbara Bobulova e Valeria Golino (solo per citarne alcuni) sono stati premiati ed hanno animato la serata. Ad essere coinvolti in questa edizione del Premio, gli studenti dell’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’Amico, del DAMS (Università di ), la NUCT (Nuova Università di Cinematografia e Televisione), dell’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione R. Rossellini, del Conservatorio di Musica di Santa Cecilia, e dello ZELIG (Scuola di Documentario, Televisione e nuovi media di Bolzano). I premiati sono stati tanti e tutti meritevoli, vanno menzionate come miglior attrice (ruolo drammatico) un ex aequo, per due grandi giovani attrici del panorama artistico nazionale, Barbora Bobulova per “La spettatrice” e Sandra Ceccarelli per “La vita che vorrei”. Bravo e simpatico, d’impatto con il pubblico, Luigi Lo Cascio, vincitore del premio come miglior attore (ruolo drammatico), anche lui per “La vita che vorrei”. Un altro ex aequo per i registi David Greco che con “Evilenko” e Paolo Sorrentino con “Le conseguenze dell’amore” sono stati premiati con il Golden Graal per la regia film drammatico. Un riconoscimento è andato, in un ruolo che solitamente non rientra nel suo cliché, a Giovanna Mezzogiorno, come attrice brillante per il film “Il club delle promesse”. Mentre nella stessa categoria è stato premiato Giorgio Casotti per “Dopo Mezzanotte”, e come regista ha vinto Giovanni Veronesi con “Che ne sarà di noi”. Premiati per il teatro Iaia Forte con “Medea”, Neri Marcorè per “L’apparenza inganna” e la regista siciliana Emma Dante con la sua opera teatrale “MPalermu”. Anche le colonne sonore hanno ottenuto due riconoscimenti: Pasquale Catalano per “Le conseguenze dell’amore” e Paolo Buonvino per “Paolo Borsellino”. Come canzone originale Vasco Rossi (assente perché impegnato nella prima data del suo tour estivo) per Un Senso da “Non ti muovere”. Premiati come attori italiani all’estero, ex aequo, Raul Bova (anche lui non presente) con “Alien” e Valeria Golino “36”. Riconoscimenti a due attori di fama internazionale: Penelope Cruz e Gael Garcia Bernal, di cui sono state mandate due interessanti video-intervi- ste, data la loro assenza. Una gradevole serata durata tre ore, ai premi si sono alternate esibizioni artistiche di varia natura, tra tutte va segnalata quella dell’attore Enzo De Caro, che tornato piacevolmente alla musica, come al tempo della magnifica Smorfia, ha presentato in anteprima due brani inediti scritti insieme a Massimo Troisi, al quale era dedicata la serata, accompagnato da tre percussionisti senegalesi. Ad essere gratificati non solo i “grandi”, ma anche le nuove promesse con il Premio Imae (Istituto per i diritti degli artisti interpreti ed esecutori) con una borsa che gli consentirà di continuare gli studi, i fortunati sono stati: Valeria Solarino e Fabio Troiano (per il cinema), Fausto Paravidino e Massimo De Santiis (per il teatro). info: www.goldengraal.it

Concerti a cura di PIetro Rustichelli

• MUSICA&CINEMA - Milano, Settembre 2005 info: www.orchestrasinfonica.milano.it Si inaugura, giovedì 8 settembre 2005, nell’Auditorium di Milano, la prima rassegna dell’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi dedicata esclusivamente alla musica nel cinema, genere sottovalutato e poco eseguito nel repertorio delle grandi sale da concerto e componente indissociabile della settima arte.

• Giovedì 8 Ssettembre 2005 - ore 21.00 • Mercoledì 21 settembre 2005 - ore 21.00 OMAGGIO A JOHN WILLIAMS CENERENTOLA E LE PRINCIPESSE DISNEY Le straordinarie invenzioni orchestrali di , Harry Potter, Dai fratelli Sherman a Menken una serata piena di magia, per bambini ET, Indiana Jones, Schindler’s List, etc... di tutte le età. Violino Luca Santaniello • Direttore Giuseppe Grazioli Direttore Giuseppe Grazioli

• Lunedì 12 settembre 2005 - ore 21.00 • Lunedì 9 gennaio 2006 - ore 21.00 IL CINEMA ITALIANO SECONDO LA CORAZZATA POTËMKIN Dal compositore de Il postino una personale selezione dei La “seconda” mondiale della partitura originale di Edmund Meiselè capolavori cinemusicali del nostro paese. ad accompagnamento della versione restaurata della celebre pellicola. Direttore Luis Bacalov Direttore Helmut Imig

• Giovedì 15 settembre 2005 - ore 21.00 • Lunedì 23 gennaio 2006 - ore 21.00 SENZA RESPIRO: MAESTRI DELLA SUSPENSE MOZART COME NON L'AVETE MAI VISTO Le straordinarie partiture di Herrmann, Rozsa e Waxman, Le note del genio salisburghese acquistano un inedita luce da Psycho a Marnie, da Spellbound a Rebecca. dall’accostamento con la settima arte. Direttore Antonio Ballista Clarinetto Raffaella Capponi - Direttore Ruben Jais DVD jerry goldsmith 9 Film Music Master

Ad un anno dalla scomparsa, l’atteso DVD monografico su Jerry Goldsmith di Gianni Bergamino

Dopo aver visto gli oltre 70 minu- gliata dei registi che hanno arricchi- gnata controparte musicale dello ti di documentario sull’arte creativa to le loro pellicole con l’inventiva del scienziato di La Casa Russia, con e sulla vita di Jerry Goldsmith, dopo maestro: Joe Dante, Paul grande sgomento di Sandy De aver ascoltato oltre due ore di inter- Verhoeven, Richard Donner, Curtis Crescent, fidata concertmaster viste con persone che lo hanno Hanson e soprattutto il compianto delle incisioni di Goldsmith, che ha affiancato professionalmente per Franklin J. Schaffner, che confessa dovuto rintracciare un solista capa- oltre quarant’anni di carriera ed l’istintiva e quasi ultraterrena sim- ce di suonarlo per accontentare le aver assistito ad una lunga sessio- biosi creativa che lo ha legato a richieste del maestro. La perpetua ne di registrazione di alcuni brani Goldsmith per tanti anni. I produtto- ricerca di una perfetta fusione tra dello score di The River Wild - Il ri delle case discografiche speciali- musica e scene. La quieta sotto- fiume della paura (1995), ci si rende stiche, come Douglass Fake missione alle richieste del regista, conto di aver avuto soltanto un dell’Intrada o Robert Townson della l’analisi puntigliosa dell’effetto otte- accenno fugace del mistero che si Varèse, cresciute anche grazie al nuto, la riscrittura costante delle cela dietro lo sguardo trasognato di potente richiamo delle opere del partiture per adattarle all’istante e uno dei più amati ed ammirati com- compositore losangelino, che testi- armonizzarle con il fluire psicologi- positori di musica per il Cinema. moniano l’inesauribile versatilità del co del racconto. Il prezioso dvd L’esperienza quasi intima che si maestro. della MFM offre emozioni quasi ini- vive in questi brevi istanti a contatto Molti episodi che compongono ziatiche non solo per il devoto di con il “momento creativo puro” non un mosaico di vaste proporzioni, al Goldsmith. Viene confermata l’im- fanno che acuire l’interesse per l’ar- centro del quale si colloca la gran- portanza di simili documenti, nobili- cana magia che si compie nel de produzione di Goldsmith, i molti tati dalla regia esperta e puntuale di momento della genesi musicale e il e diversissimi titoli della sua arte, di un artista del settore come lo scom- desiderio di poter essere ammessi cui vengono mostrate le copertine parso Fred Karlin. ancora a questo rito di divina e pri- delle edizioni su disco. Tante fugaci Sarebbe bello che simili iniziative mitiva potenza. immagini che lasciano solo intuire il apparissero in modo più frequente, Goldsmith adolescente, scherzo- quadro d’insieme. E molti interventi così come sarebbe magnifico che samente sculacciato dal suo mae- del maestro stesso, orgoglioso e le etichette specializzate iniziasse- stro Jacob Gimpel. Il mitico Miklòs schivo a un tempo, che racconta ro a documentare le sessioni di Ròzsa, suo mentore e idolo, che ne l’emozione di creare musica per il registrazione delle partiture, alme- tesse le lodi. La consegna dell’uni- Cinema, di penetrare con la sua no di quelle destinate a divenire co Oscar ricevuto (nel 1976, per Il ispirazione nel cuore delle vicende. storia. presagio), le commosse parole di Ci sono testimonianze che fanno ringraziamento. L’ammirazione rabbrividire… La costante, inesauri- MUSIC FROM malcelata dei suoi orchestratori di bile esplorazione del suono. THE MOVIES sempre, Arthur Morton e Alexander L’orecchio teso, le sopracciglia DVD Master Courage, che raccontano buffi aggrottate, lo sguardo perso chissà Film Music aneddoti: “ogni volta che sentivamo dove, come se architetture invisibili MFTMDVD01 un rumore, correvamo fuori a bloc- e divine potessero magicamente care chi lo aveva prodotto: chissà apparire alla sua comprensione, Durata: 71’00” oltre 2 ore di mai che non servisse per la prossi- invisibili a chiunque altro. Il blaster materiale bonus ma colonna sonora di Jerry”, dice beam creato da Craig Huxley, dia- Courage, mentre Morton racconta bolico marchingegno la cui ghi- come il nuovo set di pentole Inox gnante e ultraterrena voce si muta comprato dalla moglie abbia dato nel canto gelido del V’ger di Star origine alle aliene percussioni de Il Trek, fuso con l’orchestra sinfonica pianeta delle scimmie. L’orgogliosa in una pagina praticamente unica Fred Karlin partecipazione della moglie Carol e nella storia della musica. Il flauto Jerry Goldsmith (v.o. -1995/2005) del figlio Joel, la gratitudine meravi- armeno che diviene la rasse- 10 miklós rózsa

Rózsa negli anni ’40

Miklós Thomas Collection Tony Rózsa (1907-1995)

Una Filmografia di Roberto Pugliese

Dieci anni fa Miklós Rózsa ci lascia- Partiture che in cinquant’anni hanno produzione strumentale e sinfonica, che va. Uno dei compositori che hanno contribuito a fare della musica cine- da questo percorso è esclusa) rappre- stampato più a fondo la propria matografica uno dei grandi generi musi- sentano un corpus sterminato e inestri- impronta nella storia della musica del cali del ‘900, se non “il” genere musicale cabile. Si è allora optato, per i titoli di cui XX secolo, applicata al cinema, ci offri- per eccellenza, testimoniando in Rózsa esista anche solo una parziale regis- va in eredità un enorme patrimonio di una delle figure-cardine di passaggio fra trazione discografica, verso una scelta partiture (“emanavano luce”, come “età d’oro” e “renaissance” della musica di indicazioni mirate sulle incisioni princi- ebbe a dire Franco Piersanti durante hollywoodiana, in quanto uomo e artista pali relative ai singoli titoli e distribuite una delle sue ultime visite a casa del fortemente radicato in una tradizione nei vari paesi. Per una filmodiscografia Maestro), cinematografiche e non, musicale ancora tardo-ottocentesca, e completa non resta che rinviare a quel- un’autobiografia, numerosi scritti e l’im- tuttavia profeta di soluzioni e invenzioni la curata da Doug Raynes, Daniel magine di un piccolo uomo ungherese (timbriche, armoniche, melodiche) che Mangodt e Jean-Pierre Pecqueriaux nel gentile e fermo, compatriota e allievo di pur senza possedere alcunché di “rivo- numero del giugno 1994 (vol. 13, no. Kodály e Bartók, dallo sguardo vivacis- luzionario” (l’uomo non era di questa 50) di “Soundtrack! The Collector’s simo e dai ricordi adamantini, esplicitati pasta…) avrebbero rappresentato mod- Quarterly”, il periodico belga edito fino a in una colloquialità praticamente ello e sorgente per molti musicisti della qualche tempo fa da Luc Van De Ven irrefrenabile, nella quale scorreva, come generazione seguente, a cominciare da (Astridlaan 171, 2800 Mechelen, in un film, la storia di mezzo secolo di Williams e Goldsmith per arrivare a Belgium), ma soprattutto – per una Hollywood. Il ricordo personale è legato Goldenthal, Kamen e Silvestri. maggiore e quasi assoluta completezza a quello di una memorabile giornata La presente filmografia di Miklós – a quella aggiornatissima e rinvenibile veneziana della primavera dell’82, Rózsa - che vuol essere un omaggio sotto la voce “Rózsa” nel fondamentale allorché il Maestro venne in laguna per alla sua figura, ma anche una carrellata sito www.soundtrackcollector.com. presentare un Quaderno della collana in quasi mezzo secolo di storia del cine- Per ogni titolo si è indicata la data di comunale del Circuito Cinema a lui ded- ma hollywoodiano - è completa nell’e- uscita nel paese di origine, il titolo origi- icato, e raccolse intorno a sé un piccolo nunciazione dei titoli ma selettiva nella nale (con doppio titolo, quando esista) e stuolo di fans quasi stupefatti della sua loro evidenziazione; questo non solo il titolo italiano quando il film sia stato “reale” esistenza: come se dietro quel per evitare il semplice elenco indiscrim- distribuito nel nostro paese, la nazional- nome visto tante volte scorrere nei titoli inato ma anche perché si è ritenuto ità, la casa di produzione, il regista, il di film come Ben-Hur, La fiamma del utile, laddove ce ne fossero gli elemen- cast principale, gli estremi discografici, peccato, Io ti salverò, La vita privata di ti, sottolineare le caratteristiche dell’ap- un cenno di trama e una nota sulla Sherlock Holmes, Il Re dei re, Fedora, porto di Rózsa ai singoli film in termini di musica (quest’ultima, come già detto, Providence, si fosse celato in realtà un pathos drammatico, a volte addirittura di solo nei casi ritenuti più rilevanti da chi fantasma, un’entità impalpabile. supporto diegetico. scrive). Miklós Rózsa esisteva invece, ovvia- Il problema di una discografia L’elenco non comprende i numerosi mente, nella sua grande carica di sim- rozsiana è, ovviamente, reso temibile film, soprattutto del periodo Universal patia e di umiltà, che si trasmetteva da da una semplice e pressoché insor- ma anche casi successivi (il documen- lui con la medesima facilità con cui la montabile questione di spazio. Le tario The Atomic Cafè dell’82), in cui – passione, la tensione, il dinamismo, la ristampe, riedizioni, edizioni pirata, secondo una prassi corrente dell’epoca potenza drammatica e tragica della sua nuove “cover”, antologie, riesecuzioni, – spezzoni di musica di Rózsa sono ispirazione si trasmettevano dalle sue suites e miscellanee di titoli di Rózsa stati inseriti senza essere poi registrati in partiture. (senza contare l’imponente mole della colonna sonora né accreditati nei titoli. miklós rózsa 11

1937 • KNIGHT WITHOUT ARMOUR romanzo di A.E.W. Mason e portato più “Mille e una notte” e portata sullo scher- (La contessa Alessandra, o L’ultimo volte sullo schermo dal 1921 al 2002, mo più volte, dal 1924 al ‘78) il musicista treno da Mosca), GB- una partitura ricca e colorata (celebre la si dispone su una tavolozza cangiante e Films/Alexander Korda, regia di Jacques pagina che accompagna il viaggio sul onirica: chiama in causa la scala penta- Feyder, con Marlene Dietrich, Robert fiume e quella, drammaticissima e larga- tonica orientale, scrive in stile arabeg- Donat, John Clements. mente percussiva, in cui Ralph giante, cita lo Stravinski dell’Uccello di Durante la Rivoluzione d’Ottobre, un Richardson viene accecato dal sole fuoco, ma attinge largamente anche a contrabbandiere inglese salva una con- durante la scalata della collina), in perfet- materiale ungherese autoctono e a tessa vedova dalla giustizia dei bolsce- to stile Korda, con un utilizzo cromatico melodie popolari dell’Europa centrale. vichi. E’ la prima partitura cinematografi- dell’orchestra in sintonia col Technicolor Celebre la canzone di Sabu (“I Want to ca di Rózsa, (ma il film fu distribuito dopo di Périnal e Cardiff. be a Sailor”) e sensazionale la caratteriz- il successivo Thunder in the City) che fu • edizioni discografiche: zazione tematica di alcuni personaggi: a raccomandato presso il produttore Sir RCA Victor 0911-2.RG cominciare dal minaccioso visir di Alexander Korda dal direttore d’orches- Conrad Veidt, descritto attraverso l’inter- tra Muir Mathieson. Sontuosamente ed 1939 • THE SPY IN BLACK vallo di quarta aumentata, il cosiddetto esteriormente “russa”, ricca di riferimenti (La spia in nero; tit. USA “U-Boat tritono o – secondo gli antichi – “diabolus popolari (è citata anche la celebre “O 29”), GB-Harefield/Alexander Korda, in musica”. Jablotchka”) e molto movimentata, con regia di Michael Powell, con Conrad • edizioni discografiche: evidenti influenze rimskij-korsakoviane. Veidt, Valerie Hobson, June Duprez. Elmer Bernstein Filmmusic Collection FMC8 Rózsa vi compare nei panni di un uffi- Negli anni della prima guerra mondiale, Colosseum CST 34.8044 ciale russo che suona il pianoforte. love story alle isole Orcadi tra il coman- RCA Victor 0911-2-RG • edizioni discografiche: dante tedesco di un sottomarino che Silva Screen FILMXCD 187 Soundstage Records 610 deve distruggere una base inglese e una Polydor SUPER 2383 327 Polydor SUPER 2383 384 bella doppiogiochista. Intrada MAF 7057D 1941 • THAT HAMILTON WOMAN 1939 • TEN DAYS IN PARIS (Lady Hamilton o Il grande ammi- 1937 • THUNDER IN THE CITY (tit. USA “Missing Ten Days” o raglio; tit. GB “Lady Hamilton”), (La trappola d’oro), GB-Atlantic, “Spy in the Pantry”), GB-Columbia, USA-London Films/A. Korda, regia di regia di Marion Gering, con Edward G. regia di Tim Whelan, con Rex Harrison, Alexander Korda, con Vivien Leigh, Robinson, Lulu Deste, Ralph Karen Verne, Leo Genn. Laurence Olivier, Gladys Cooper. Richardson, Constance Collier. Uno smemorato si risveglia a Parigi e La moglie dell’ambasciatore britannico a Un pubblicitario americano s’innamora a scopre di essere invischiato in un intrigo Napoli s’innamora del giovane ammi- Londra della sua giovane e squattrinata internazionale. raglio Orazio Nelson e scappa con lui. cugina duchessa non senza aver prima Dopo la morte dell’ufficiale a Trafalgar, contribuito, con il proprio pragmatismo 1939 • ON THE NIGHT OF THE FIRE rimane sola. yankee, a salvare il patrimonio peri- (La notte dell’incendio; tit. USA Partitura intimista, sentimentale, delicata colante della di lei famiglia. “The Fugitive”), GB-GFD/G & S, con uno dei temi d’amore più belli e svilup- regia di Brian Desmond Hurst, con Ralph pati mai scritti da Rózsa, basato sul dialo- 1937 • THE SQUEAKER Richardson, Diana Wynyard, Romney go tra violino e viola soli. Ufficialmente il (Il delatore; tit. USA “Murder on Brent. primo film americano di Rózsa. Diamond Row”), GB-London Un uomo uccide, approfittando di un • edizioni discografiche: Films/A. Korda, regia di William K. grosso incendio, il ricattatore che minac- Polydor 2383 440 Howard, con Edmund Lowe, Ann Todd, ciava la sua tranquillità coniugale; ma gli Varèse Sarabande VSD 5671 Sebastian Shaw. cedono i nervi e finirà abbattuto dalla Memoir Records MOIR 101 Un poliziotto di Scotland Yard, travestito polizia. da vagabondo e con l’aiuto di un ladro Prima partitura di Rózsa in stile “noir”, 1941 • LYDIA sfortunato, smaschera un ricattatore. Da con alcuni elementi (la spigolosità dei (id.), USA-Alexander Korda, regia di un romanzo di Edgar Wallace, remake di temi, la brutalità dell’orchestrazione) che Julien Duvivier, con Merle Oberon, Joseph un poliziesco girato sette anni prima con torneranno nel periodo americano. Cotten, Alan Marshal, Edna May Oliver. la regia dello stesso Wallace per la Un’anziana signora rievoca la propria British Lion, con Percy Marmont, Anne 1940 • FOUR DARK HOURS vita sentimentale, circondata dai suoi ex Grey e Nigel Bruce. (Al pappagallo verde o La morte su un terrazzo di New York. grigia; tit. USA “The Green Musica quasi esclusivamente pianistica, di 1938 • THE DIVORCE OF LADY X Cockatoo” o “Race Gang”), GB- sapore schubertiano e chopiniano. Un (L’avventura di Lady X), GB- New World, regia di William Cameron miniconcerto per pianoforte e orchestra, London Films/A. Korda, regia di Tim Menzies, con John Mills, René Ray, ricavato dal finale del film ma con l’aggiun- Whelan, con Merle Oberon, Laurence Robert Newton. ta anche degli altri temi pianistici, fu rielab- Olivier, Ralph Richardson. Un uomo vuol vendicarsi dei gangster orato nel 1947 da Mario Castelnuovo- Una giovane inglese s’innamora di un che hanno ucciso suo fratello. Da un Tedesco per il film Time Out of Mind avvocato e finge di rivolgersi a lui per soggetto di Graham Greene. (Prigionieri del destino; USA-Universal, tit. divorziare. Quando la verità viene a GB “Illusions”) di Robert Siodmak, un melò galla, è nato l’amore vero. 1940 • THE THIEF OF BAGDAD con Phyllis Calvert, Robert Hutton e Eddie (Il ladro di Bagdad), GB-London Albert, e divenne popolare, anche attraver- 1939 • THE FOUR FEATHERS Films/A. Korda, regia di Michael Powell, so numerose edizioni discografiche, con il (Le quattro piume), GB-London Ludwig Berger, Tim Whelan, con Sabu, titolo di “New England Symphoniette” o Films/A. Korda, regia di Zoltan Korda, Conrad Veidt, June Duprez, Rex Ingram, “New England Concerto”. con John Clements, June Duprez, Ralph John Justin, Miles Malleson. • edizioni discografiche: Richardson. Un giovane principe con l’aiuto di un sim- Citadel Records CT-7010 Un ufficiale inglese accusato di codardia, patico ladruncolo sconfigge, grazie Varèse 704.260 per essersi congedato alla vigilia della anche al contributo fondamentale di un Varèse STV 81166 guerra, (le quattro piume sono appunto i Genio, il perfido visir che vuole sposare simboli del disprezzo consegnatigli da tre la figlia del sultano. Iniziato a Londra e 1941 • SUNDOWN commilitoni e dalla fidanzata) si riscatta finito a Hollywood a causa dello scoppio (Inferno nel deserto), USA-Walter durante la campagna d’Africa salvando della guerra, è il primo autentico, grande Wanger, regia di , con proprio i suoi ex amici. successo personale di Rózsa. , George Sanders, Bruce Per un soggetto avventuroso tratto dal All’insegna di una favola (tratta dalle Cabot, Dorothy Dandridge. 12 miklós rózsa

Mouche, la ragazza alsaziana che sac- rifica la propria vita per la causa degli Alleati. • edizioni discografiche: Soundstage Records 610 Polydor 2383 440

1943 • SO PROUDLY WE HAIL! (Sorelle in armi), USA-Paramount, regia di Mark Sandrich, con Paulette Goddard, Claudette Colbert, Veronica Lake. Atti di coraggio e storie d’amore di cro- cerossine durante la seconda guerra mondiale. • edizioni discografiche: Intrada MAF 7064D

1943 • SAHARA (id.), USA-Columbia, regia di Zoltan Korda, con Humphrey Bogart, Dan Duryea, Bruce Bennett, Lloyd Bridges, Rex Ingram. Nel giugno del ’42, un gruppo di soldati alleati che sta scortando in un tank due prigionieri difende nel deserto una pozza d’acqua dall’attacco tedesco. Il meglio di Rózsa è nei titoli di testa, con un tema epico pesantemente accentato e dal sapore di tragedia. • edizioni discografiche: RCA Victor GD 80422

1943 • THE WOMAN OF THE TOWN (La donna della città), USA-United Artists, regia di George Archainbaud, Miklós Rózsa insieme ad un giovane Roberto Pugliese a Venezia nel 1982 con Claire Trevor, Albert Dekker, Barry Sullivan. Un’informatrice inglese sventa l’insur- Korda/Ernst Lubitsch, regia di Ernst Uno sceriffo e un cowboy si contendono rezione di una tribù dell’Africa Orientale Lubitsch, con Carole Lombard, Jack una donna, che finirà per rimanere vitti- contro i reparti britannici, durante la sec- Benny, Robert Stack. ma di questa rivalità. onda guerra mondiale. Nella Polonia occupata dai nazisti, una • edizioni discografiche: compagnia di attori girovaghi il cui Intrada MAF 7064D 1942 • THE JUNGLE BOOK capocomico è un sosia di Hitler mette in (Il libro della giungla), USA-Alexander scena un “Amleto” che diventa parola 1944 • THE HOUR BEFORE THE DAWN Korda, regia di Zoltan Korda, con Sabu, d’ordine della Resistenza. (Un’ora prima dell’alba), USA- Patricia O’Rourke, Joseph Calleja. La partitura è firmata dal tedesco Werner Paramount, regia di Frank Tuttle, con Dal classico di Kipling, il cucciolo d’uomo Heymann, dopo che Rózsa era stato Franchot Tone, Veronica Lake, John Mowgli allevato dagli animali aiuta una contattato da Lubitsch per scrivere una Sutton. ragazza a trovare un tesoro, uccide la canzone antitedesca su versi di Ira Un gentiluomo inglese e pacifista ha tigre Shere-Khan che aveva ammazzato Gershwin, che però non aveva soddis- sposato senza saperlo una spia di suo padre e se ne torna a vivere nella fatto il regista. Ma mentre Rózsa era già Hitler. Da un romanzo di Somerset foresta. al lavoro sul Libro della giungla, un Maugham. Insieme al Ladro di Bagdad è l’altro Lubitsch agitatissimo lo chiamò per com- grande capolavoro del Rózsa di questi missionargli in fretta e furia la musica per 1944 • DOUBLE INDEMNITY anni. Il descrittivismo impressionista del una delle poche scene drammatiche del (La fiamma del peccato), USA- compositore si spinge quasi sulla scia film: sequenza in cui Heymann si era riv- Paramount, regia di Billy Wilder, con del Prokofiev di Pierino e il lupo (i corni elato assolutamente non all’altezza. E Fred MacMurray, , per i lupi, il fagotto per gli orsi, un insin- questa rimane l’unica sequenza del film Edward G. Robinson. uante tema degli archi per la pantera musicata da Rózsa. Un assicuratore s’innamora di una sua Bagheera, e di nuovo il minaccioso cliente sposata e si lascia convincere a tritono per la tigre), ma è superato in 1943 • FIVE GRAVES TO CAIRO progettare insieme a lei l’assassinio del una freschezza inventiva continua e in (I cinque segreti del deserto), marito. Verrà smascherato da un suo una puntuale corrispondenza suono- USA-Paramount, regia di Billy Wilder, puntiglioso collega. immagine. con Franchot Tone, , Erich Il culmine del Rózsa “noir” anni ‘40 per • edizioni discografiche: Von Stroheim. questa ennesima variazione sul “Postino RCA Victor UH 905/Entr’Acte ERM 6002 Una spia inglese sventa i piani di suona sempre due volte” di Cain RCA Victor 911-2-RG battaglia del feldmaresciallo Rommel. (sceneggiato da Chandler) è una partitu- Varèse Sarabande VSD-5351 Prima collaborazione fra l’ungherese ra di amarezza brutale, irta di dissonanze Colosseum CST 8044 Rózsa e il viennese Wilder, alla presen- e di scoppi di violenza (la sequenza del- za simbolica dell’altro viennese “profu- l’omicidio), al punto da causare le 1942 • JACARÈ (doc. USA., tit. GB go” Stroheim. Musica asciutta, vig- proteste – inutili, grazie alla testardag- “Jacarè-Killer of the Amazon”). orosa, essenziale, spesso in forma di gine di Wilder – del direttore musicale marcia si alterna a squarci di lirismo: della Paramount, che ebbe a definirla 1942 • TO BE OR NOT TO BE particolarmente toccante ed espressivo (con evidente intento spregiativo) (Vogliamo vivere!), USA-Alexander il tema per violoncello dedicato a “buona per la Carnegie Hall”. miklós rózsa 13

• edizioni discografiche: • edizioni discografiche: ma, col titolo di “Spellbound Concerto”. Polydor SUPER 2383 384 Citadel Records NR3 Premio Oscar. Sony Classical SK 87736 Citadel Records 6031 • edizioni discografiche: RCA Victor 0911-2-RG Tsunami TSU 0132 Stanyan Records SRQ 4021 Stanyan Records STZ 116-2 1944 • DARK WATERS 1945 • LADY ON A TRAIN RCA Victor 0911-2-RG (Acque scure), USA-United Artists, (Due pantofole e una ragazza), Silva Screen FILMXCD 320 regia di André De Toth, con Merle USA-Universal, regia di Charles David, Soundtrack Library CD-38 Oberon, Franchot Tone, Thomas con Deanna Durbin, Ralph Bellamy, Dan Angel Records D 112465 Mitchell. Duryea. Una ragazza rimasta orfana dopo una Una ragazza e uno scrittore di gialli 1945 • THE LOST WEEKEND brutta avventura in mare ad opera dei smascherano un assassino che lei ha (Giorni perduti), USA-Paramount, giapponesi spera di recuperare un po’ di visto attraverso il finestrino di un treno. regia di Billy Wilder, con Ray Milland, serenità a casa degli zii in Louisiana, ma Jane Wyman, Howard Da Silva. mal gliene incoglierà… 1945 • SPELLBOUND Uno scrittore alcolizzato precipita nell’in- (Io ti salverò), USA-United Artists, cubo dell’autodistruzione; forse solo 1945 • THE MAN IN HALF MOON regia di Alfred Hitchcock, con Gregory l’amore della sua ragazza lo guarirà. STREET Peck, , Leo G. Carroll, Un passo avanti rispetto a Spellbound in USA-Paramount, regia di Ralph Murphy, Rhonda Fleming. termini di concentrazione, rigore temati- con Nils Asther, Helen Walker, Brandon Una psichiatra aiuta il nuovo direttore co e ispirazione tragica. Il tema del- Hurst. della clinica, ossessionato da complessi l’ossessione alcolica di Milland è di Uno scienziato novantenne ha in realtà di colpa e turbe paranoidi ma da lei nuovo affidato al theremin, mentre il suo l’aspetto di un affascinante giovanotto amato, a guarire. E contemporanea- girovagare per New York alla ricerca di perché ha scoperto un sistema per prol- mente smaschera il vero colpevole del un bar aperto, ha i toni tragici ed esten- ungare la giovinezza. delitto di cui l’uomo si sentiva respons- uati di una Via Crucis che sembra quasi Si ricordano un valzer, piuttosto inqui- abile. anticipare quella di Ben-Hur. etante, e un tema d’amore. Insieme a Lost Weekend, è il capolavoro Leggendaria la pagina di commento • edizioni discografiche: del Rózsa anni ‘40. Il musicista introduce all’incubo microzooptico del protago- Intrada MAF 7057D in entrambi il theremin, un antesignano nista, con l’effetto del violino solo per delle Onde Martenot e dei futuri sintetiz- riprodurre lo squittío del topo. Uno dei 1945 • A SONG TO REMEMBER zatori inventato dal russo Lev Theremin primi esempi di musica da horror psico- (L’eterna armonia), USA-Columbia, (1896-1993) e costituito da una cassa logico nella storia del cinema. regia di Charles Vidor, con , contenente i circuiti di un oscillatore, da • edizioni discografiche: Merle Oberon, Paul Muni. cui fuoriesce un’antenna. Avvicinando Soundtrack Listeners Communications SLCS 7058 Biografia piuttosto superficiale di una mano o una bacchetta all’antenna Sony Classical SK 87736 Fryderyk Chopin. varia il segnale generato, mentre con l’al- Polydor SUPER 2383 327 Rózsa, che figura come “musical direc- tra mano si può azionare un interruttore Tony Thomas TT-MR 2 tor” adatta, molto rispettoso e poco holly- che interrompe il segnale, in modo da RCA Victor 0911-2-RG woodiano, musiche di Chopin. inserire pause e da modificare la durata Colosseum CST 34.8027 dei suoni prodotti. Lo strumento, utilizza- Varèse Sarabande VSD-5207 1945 • BLOOD ON THE SUN to anche da compositori del ‘900 come (Sangue sul sole), USA-Cagney Martinu o Varèse, ebbe largo impiego al 1946 • BECAUSE OF HIM Productions/United Artists, regia di Frank cinema dove divenne l’archetipo musi- (La commedia è finita), USA- Lloyd, con , Sylvia cale della follia, della paura e dell’ignoto. Universal, regia di Richard Wallace, con Sidney, Wallace Ford. La partitura di Rózsa è comunque molto Deanna Durbin, Franchot Tone, Charles Negli anni ‘20, un giornalista americano, emotiva e variegata: il tema discendente Laughton. investigando sull’assassinio di un suo della paranoia di Peck è famosissimo, Intraprendente cameriera perseguita un collega, scopre e rende pubblico un ma strutturalmente è insuperabile il fors- impresario e un attore finché non riesce progetto militare giapponese per la con- ennato galop degli archi - sempre col ad ottenere la parte di protagonista in quista del mondo. tema minacciosamente sullo sfondo - uno show e anche l’amore dell’attore. Interessante perché mette Rózsa a con- durante la corsa sugli sci (pagina non uti- • edizioni discografiche: tatto con la musica orientale e nella fat- lizzata nel film e sostituita da un brano Intrada MAF 7057D tispecie giapponese. Il compositore la scritto da Franz Waxman per Il sospetto Varèse Sarabande VSD 47226 rilegge a suo modo, semplificando molto di Hitchcock – 1941). Il tema d’amore, tra la scrittura sulla scala pentatonica, senza i più coinvolgenti di Rózsa, è stato da lui 1946 • THE KILLERS fronzoli decorativi. Secche e tese le stesso trascritto per pianoforte e orches- (I gangsters), USA-Universal, regia di pagine d’azione, come la celebre tra, in una versione molto rachmanino- Robert Siodmak, con Burt Lancaster, Ava sequenza di judo di Cagney. viana e discograficamente fortunatissi- Gardner, Albert Dekker, Edmond O’Brien.

La valle dei re (Valley of the Kings, 1954) di Robert Pirosh è un godibile film di avventure ambien- tato nell’esotico Egitto, che anticipa, sotto più di un aspetto, il capolavoro di Steven Spielberg I pre- datori dell’arca perduta (Raiders of the Lost Ark, 1981), a cominciare dallo scanzonato archeologo protagonista (interpretato dalla star della MGM Robert Taylor), sorta di antesignano di Indiana Jones. La colonna sonora della pellicola – come quasi sempre, nel caso di tutte le grandi produzioni della Metro negli anni Cinquanta – venne affidata al compositore numero uno dello studio: Miklós Rózsa. E il musicista ungherese rispose con un lavoro di solidissimo mestiere che guardava indietro alla scrittura “arabeggiante” de Il ladro di Bagdad (The Thief of Bagdad, 1940) e, allo stesso tempo, anti- cipava alcune delle soluzioni armoniche e timbriche dei blockbuster storici e biblici degli anni succes- sivi. Fra i molti brani degni di nota, spicca la suggestiva danza da Mille e Una Notte del “Prelude”, tema conduttore della partitura, lo Scherzo di “Carriage Race” (che a tratti richiama, seppur vaga- Miklós Rózsa mente, il celebre “Basket Game” di John Williams per il film di Spielberg) e un sensuale tema d’amo- Valley of the Kings re (“Interlude”). Il bel CD edito da Film Score Monthly abbina alla colonna sonora originale di questo (La valle dei re - 1954) film anche il lunghissimo brano (in verità, un vero e proprio poema sinfonico) scritto da Rózsa per I FSM Vol. 7 No. 17 valorosi (Men of the Fighting Lady, 1954), dimenticato film semi-documentaristico sull’aviazione ame- 18 brani – Durata: 67’39” ricana. AC 14 miklós rózsa

Un brano jazzistico è composto da André Previn (non accreditato): sue sono anche le mani “di Barbara Stanwyck” che si vedono sullo schermo. • edizioni discografiche: Intrada MAF 7057D

1947 • BRUTE FORCE (Forza bruta), USA-Universal, regia di , con Burt Lancaster, Yvonne De Carlo, Hume Cronyn, Charles Bickford. In un carcere dominato da un capo delle guardie sadico scoppia la rivolta: finirà in una strage, ma anche il capitano sarà abbattuto. Partitura al calor bianco, estremamente Charlton Heston nella celebre corsa delle bighe di Ben Hur scarna pur nella sua insostenibile violen- Un assicuratore fa luce sull’uccisione di In una casa di campagna, il proprietario za (i titoli, basati su un tema elementare un ex pugile che, affiliato ad una banda è ossessionato da foschi ricordi che sostenuto da un implacabile “ostinato”). di malviventi, si era innamorato della nascondono un duplice omicidio. Numerosi anche gli squarci intimisti, donna del capo. Ancora il theremin (che Rózsa non usò influenzati da melodie popolari unghere- Da Hemingway, violentissimo “noir” poi più, temendo che divenisse un suo si, e notevole una parentesi brillante, musicale, concepito a blocchi esplosivi, marchio di fabbrica) per descrivere i tor- comica, durante il racconto delle dis- dove Rózsa sembra guardare al Bartók menti del protagonista, in una partitura avventure amorose di un detenuto. più “barbaro” e avanzato. Memorabile il straordinariamente convulsa e pre- • edizioni discografiche: lungo, lamentoso tema ai confini dell’a- sente, minacciosa e articolata, quasi un Soundtrack Library CD-76 tonalità che commenta la disperazione contributo musicale alla sceneggiatura. Varèse Sarabande VSD 5405 della ragazza durante l’interrogatorio Il tema principale (mi-si bemolle-la), Citadel TT-MR-3 della polizia. Primo capitolo di un trittico ripetuto da ottoni ad archi secondo la di film (comprendente anche Forza forma dell’imitazione, è una delle inven- 1947 • A WOMAN’S VENGEANCE bruta e La città nuda) prodotti da Mark zioni più incisive e cariche di tensione di (Il sorriso della Gioconda), USA- Hellinger, grande amico di Rózsa e Rózsa. Universal, regia di Zoltan Korda, con stroncato da un infarto nel ‘48. A lui • edizioni discografiche: Charles Boyer, Ann Blyth, Jessica Tandy, Rózsa dedicò una suite sinfonica com- RCA Victor 0911-2-RG Cedric Hardwicke. posta da brani dei tre film, poi incisa su Capitol Records L 456 Un vedovo è ingiustamente accusato di disco con l’infelice titolo “Background to Angel Records D 112465 aver avvelenato la moglie malata. Un Violence”. Il breve inciso ritmico che medico legale scoprirà la verità. Da un accompagna la presenza dei gangster 1947 • SONG OF SCHEHERAZADE racconto di Aldous Huxley. divenne talmente celebre da essere poi (Scheherazade), USA-Universal, • edizioni discografiche: usato come motivo conduttore della regia di Walter Reisch, con Brian Intrada MAF 7057D serie tv Dragnet (1951 / RCA Victor Donlevy, Yvonne De Carlo, Jean-Pierre LPM 3199, Rhino R2 75866). Aumont. 1947 • A DOUBLE LIFE • edizioni discografiche: Biografia di Nikolaj Rimskij-Korsakov, (Doppia vita), USA-Universal, regia di Polydor 2383 440 che compone il suo più celebre poema George Cukor, con Ronald Colman, Decca DL 710015 sinfonico per amore di una ballerina. Signe Hasso, Edmond O’Brien, Shelley Soundtrack Library CD-76 Rózsa, in veste di musical director, adat- Winters. Koch Records 7375 ta con misura e impegno le pagine di un Immedesimatosi troppo nel ruolo di compositore a lui particolarmente vicino. Otello, dove sta trionfando da due anni, 1946 • THE STRANGE LOVE OF un attore strangola per gelosia la sua ex MARTHA IVERS 1947 • THE MACOMBER AFFAIR amante. (Lo strano amore di Martha (Passione selvaggia), USA-United Partitura molto complessa, e non solo Ivers), USA-Paramount, regia di Lewis Artists, regia di Zoltan Korda, con per il soggetto, nuova analisi di una fol- Milestone, con Barbara Stanwyck, Van Gregory Peck, Joan Bennett, Robert lia individuale tra realtà e finzione: scop- Heflin, Lizabeth Scott, Kirk Douglas. Preston. pi di violenza (i titoli di testa), basati su Una coppia colpevole (lei ha ucciso la zia Un pavido miliardario americano vuole ritmi molto stretti e accidentati, si alter- e ha sposato l’unico testimone del delit- riconquistare la stima della moglie nano a musica “di scena” shakespeari- to) viene messa a rischio dalla ricom- affrontando un difficile safari in Africa. ana, per la quale Rózsa si rifà allo stile parsa di un vecchio amico d’infanzia. Lieto fine sia pur duro, in contrasto con il dei Brandeburghesi di Bach e soprattut- Partitura contorta, morbosa, inquietante, finale amaro del racconto originale di to del compositore veneziano del ‘500 piena di temi interrotti e di sussulti. Forse Hemingway. Giovanni Gabrieli. Il risultato è una troppo complicata, ma di grande • edizioni discografiche: mescolanza inquietante e anticonven- ambizione costruttiva, e con qualche Intrada MAF 7057D zionale, che suscitò qualche protesta momento autenticamente angoscioso. alla Universal: ma Cukor e lo sceneggia- C’è anche una canzone leit-motiv (aut- 1947 • TIME OUT OF MIND tore Garson Kanin, fra il serio e il faceto, entica rarità in Rózsa), su testo di E. (Prigionieri del destino), v. “Lydia”. dissero a Rózsa che se avesse cambia- Heyman. to anche una sola nota “lo avrebbero • edizioni discografiche: 1947 •THE OTHER LOVE (Orchidea giustiziato”. Secondo premio Oscar. Medallion ML 314 bianca), USA-United Artists, regia di Double Life diventerà anche il titolo del- Colosseum CST 8027-2 André De Toth, con Barbara Stanwyck, l’autobiografia di Rózsa, pubblicata nel Richard Conte, . 1982. 1947 • THE RED HOUSE Una pianista, persuasa di essere malata • edizioni discografiche: (La casa rossa), USA-United Artists, terminale, segue un giocatore d’azzardo. Deutsche Grammophon 2584.013 regia di Delmer Daves, con Edward G. Ma il suo medico, innamorato di lei, la Polydor SUPER 2383 327 Robinson, Lon McCallister, Rory ritrova e la recupera alla vita. Da un testo Soundstage Records 610 Calhoun. teatrale di Erich Maria Remarque. Bay Cities BCD 1020 miklós rózsa 15

1947 • DESERT FURY (Furia nel deserto), USA- Paramount, regia di Lewis Allen, con Lizabeth Scott, Burt Lancaster, Mary Astor, John Hodiak. La “Doppia vita” Una bionda pericolosa e inquieta, corteggiata da un poliziotto, gli preferisce Thomas Collection Tony invece un violento gangster. di Miklós Rózsa • edizioni discografiche: Intrada MAF 7064D

1948 • SECRET BEYOND THE DOOR (Dietro la porta chiusa), USA- Universal, regia di , con Michael Redgrave, Joan Bennett, Anne Revere. Una donna sposa un milionario che è perseguitato da ossessioni omicide e che ha ricostruito nelle sue stanze altret- tanti celebri delitti. L’ultima stanza è la copia della camera da letto della moglie… Incontro tra il viennese Lang e il magia- di Alessio Coatto ro Rózsa (preceduto nel ‘45 dalla vicen- da di Ministry of Fear, v. appendice alla Miklós Rózsa nasce a Budapest film di ambientazione storica). fine) all’insegna di un violento neoe- spressionismo. Per le sequenze psico- il 18 Aprile del 1907. Suo padre è Dopo un anno è però evidente logicamente più tese il musicista rifiuta il industriale e proprietario terriero: un che il cuore del giovane talento luogo comune del theremin, ma sposta uomo onesto e pragmatico, che batte esclusivamente per la musica invece l’orchestra in fase di regis- impressiona il giovane Miklós per il e il padre gli permette di abbando- trazione, manipolando poi i nastri per suo sentito interessamento alla nare la facoltà di Chimica e di iscri- ottenere un suono più distanziato e causa dei contadini ungheresi e per versi al Conservatorio di Lipsia. In inquietante. l’impegno profuso nel tentativo, seguito scriverà una lettera all’inse- costante e perennemente frustrato, gnante del figlio – Hermann 1948 • THE NAKED CITY (La città nuda), USA-Universal, regia di riscattarli dalle miserevoli condi- Grabner (sotto la cui guida – fra le di Jules Dassin, con Barry Fitzgerald, zioni nelle quali vivono. La madre è altre cose - Rózsa si dedica allo Don Taylor, Howard Duff, Ted de Corsia. una pianista (i suoi due maestri, studio e all’applicazione della tecni- Dura vita di poliziotti in un giorno d’estate all’accademia di Budapest, erano ca contrappuntistica, scrivendo le a New York: un ispettore e il suo assis- pupilli di Liszt), ma rinuncia alla sue prime opere per la sala da con- tente indagano su un caso di omicidio vagheggiata carriera concertistica certo) – per chiedere una sua opi- all’interno di una banda. sposandosi e rimanendo presto nione sulle capacità della giovane Musica dalla genesi tormentata. incinta. promessa. La risposta entusiastica Inizialmente Dassin voleva imporre un proprio, oscuro compositore di fiducia. Il Nonostante gli studi della madre, di Grabner lo convince, una volta produttore Mark Hellinger convinse le sollecitazioni musicali del piccolo per tutte, a lasciare libero il figlio di Rózsa a sostituirlo ma morì prima della Miklós sono quasi esclusivamente seguire la strada che si è scelto. fine delle riprese. Con pochissimo ridotte all’ambito della musica Poco dopo, all’età di 21 anni, tempo a disposizione, la Universal affi- popolare magiara, molto amata dal Rózsa viene messo sotto contratto ancò a Rózsa il veterano Frank Skinner padre, ma questo non gli impedisce dalla prestigiosa casa editrice per musicare le sequenze con dialoghi. di manifestare un talento ed una Breitkopf & Haertel, che comincia a Rózsa compose così l’incalzante, passione per la musica precocissi- pubblicare i suoi lavori e che conti- strepitoso fugato che commenta l’in- mi: impara a leggere le note prima nuerà a farlo per la maggior parte seguimento di Ted de Corsia sul ponte di Brooklyn, e l’imponente canone delle parole e comincia a prendere della produzione sinfonica del finale, chiamato “Song of a Great City”, lezioni di violino all’età di cinque musicista ungherese. Il catalogo pagina grandiosa e accorata, ideal- anni. delle sue partiture extra-cinemato- mente dedicata alla memoria dell’amico Finite le scuole ordinarie nel grafiche – alla cui composizione Hellinger. 1925, il padre di Miklós cerca di egli si dedicherà per tutta la vita, • edizioni discografiche: convincere il figlio che la professio- senza mai sacrificare l’attività di Citadel Records MR 3 ne di compositore non gli permette- autore di “musica assoluta” a quella Polydor SUPER 2383 327 rebbe mai di guadagnarsi da vivere di compositore per il grande scher- Varèse Sarabande VSD 5405 Soundtrack Library CD-76 e lo indirizza alla facoltà di Chimica mo – arriverà infine a contare 38 dell’università di Budapest. Ma il opere. Fra concerti, sonate, ouver- 1948 • KISS THE BLOOD OFF MY giovane Rózsa non ha alcuna ture e musica da camera è d’obbli- HANDS intenzione di accantonare i suoi go citare perlomeno il bellissimo (Per te ho ucciso; tit. GB “Blood sogni musicali ed inoltre non ama Concerto per Violino e Orchestra, on My Hands”), USA-Universal, regia l’ambiente provinciale della città op. 24, scritto per il virtuosismo del di Norman Foster, con Burt Lancaster, natale. Viene raggiunto un compro- grande Jascha Heifetz. Joan Fontaine, Robert Newton. messo: andrà a Lipsia e là studierà Diplomato cum laude nel 1929, A Londra, un marinaio che si è macchia- to di omicidio durante una rissa è aiutato Chimica come materia principale e, Miklós diviene l’assistente di da un’infermiera. in subordine, Musicologia (studi Grabner, mentre continua a scrive- • edizioni discografiche: che sarebbero stati molto utili al re un discreto numero di composi- Intrada MAF 7057D futuro compositore di partiture per zioni. Nel 1931, dopo che alcune di 16 miklós rózsa

del film, una partitura molto interessante e potente: il tema “Russo” è inesorabil- mente aggressivo e basato su “ostinati”, i momenti più intimi sono calati nel tipico stile “notturno ungherese” del composi- tore e la deportazione dei rifugiati nei carri è commentata con un climax sonoro disperato e volutamente enfatico, in cui alla riesposizione del tema Russo non è estranea nemmeno una sotter- ranea e minacciosa citazione del “Dies Irae”. • edizioni discografiche: Soundstage Records 610 Polydor 2383 440

1949 • ADAM’S RIB (La costola di Adamo), USA-MGM, regia di George Cukor, con Katharine Hepburn, , , Tom Ewell. Marito e moglie, avvocati, si trovano sui fronti opposti in tribunale e anche sotto il tetto coniugale, dibattendo il caso di una Rózsa durante le sessioni di Berretti Verdi con un solista e Michael Wayne (figlio di John e produttore del film) donna che ha sparato al marito fedifrago. 1948 • CRISS CROSS lo da un nucleo iniziale lirico-romantico (il Raro esempio di excursus nella comme- (Doppio gioco), USA-Universal, regia tema d’amore di Leon e di Rodolphe) ad dia nella filmografia di Rózsa e palese di Robert Siodmak, con Burt Lancaster, uno svolgimento tormentato e distorto, prova del suo disagio in questo genere: Yvonne De Carlo, Dan Duryea, Tony con largo uso di politonalismi. Privilegiati orchestrazione pesante, di una bril- Curtis. gli strumenti solisti (violino, cello) ma lantezza aggressiva e ridondante. Per riconquistare l’ex moglie un uomo anche l’insieme dell’orchestra, chiamata • edizioni discografiche: schiacciato dai brutti ricordi si aggrega a momenti di grande pathos: il tema di His Master’s Voice JO.204 alla banda del nuovo marito di lei. Finirà Emma è disperato, pulsante e incerto, il in tragedia. tema di Charles (il marito) è basato su 1950 • THE ASPHALT JUNGLE una canzone popolare francese. (Giungla d’asfalto), USA-MGM, 1949 • COMMAND DECISION Abbondante anche la musica eseguita regia di John Huston, con Sterling (Suprema decisione), USA-MGM, “in scena”: i Ballabili (Passepied, Hayden, Jean Hagen, Sam Jaffe, Louis regia di Sam Wood, con Clark Gable, Quadrille, Polka, Galop) possiedono una Calhern, Marilyn Monroe, James Walter Pidgeon, Van Johnson, Charles lucida eleganza ma è soprattutto celebre Whitmore. Bickford, Brian Donlevy, Richard Quine. il delirante Valzer, quasi una parafrasi su Finisce male il colpo grosso progettato Un generale dell’aviazione USA che “La Valse” di Ravel, costruito per accu- da un esperto ladro di gioielli: il “cervello” coordina le operazioni di bombardamen- muli e ripetizioni, in un “accelerando” sarà arrestato, gli altri i componenti della to sulla Germania durante la seconda intossicante e febbricitante. Se ne banda moriranno, l’ultimo (il più scettico guerra mondiale, è tormentato dalle pre- ricorderà, in parte, Jerry Goldsmith per il e amareggiato) in mezzo ai suoi adorati occupazioni. “Valzer della vestizione” in Legend cavalli. Primo contratto di Rózsa per la Metro (1985, regia di Ridley Scott). Per volontà di Huston, la musica di Goldwyn Mayer, e musica di grande • edizioni discografiche: Rózsa è confinata in due episodi alle severità e drammaticità. Filmmusic Collection FMC 12 estremità del film, il prologo e l’epilogo (i Records 198 416-2 ballabili jazzistici del juke-box, nella 1949 • THE BRIBE Tsunami TCI 0623 scena dell’arresto del Dottore, sono di (Corruzione), USA-MGM, regia di Rhino Movie Music R2 75723 André Previn). Il prologo è in perfetto stile Robert Z. Leonard, con Robert Taylor, Philips 438685-2 Rózsa-anni ‘40, un sincopato violento e Ava Gardner, Charles Laughton, Vincent irregolare, rinforzato dai tam-tam e con Price. 1949 • EAST SIDE, WEST SIDE un tema di asprissima dissonanza. Un agente dell’FBI che sta indagando su (I marciapiedi di New York), USA- L’epilogo per Sterling Hayden è una un contrabbando in America centrale MGM, regia di Mervyn LeRoy, con concitata pagina di fuga, seguita da s’innamora della donna del capobanda, James Mason, Barbara Stanwyck, Ava un’elegia straziante, sviluppata intorno un’affascinante cantante di night-club. Gardner, Van Heflin, Cyd Charisse. ad un tema di quattro note che trova • edizioni discografiche: Un esponente della buona società nella disperata perorazione dei corni e Intrada MAF 7064D newyorkese è coinvolto nell’assassinio della tromba sola, all’istante della morte della sua ex amante: è scagionato, ma il del protagonista, e nella ripetizione del 1949 • MADAME BOVARY suo matrimonio va a rotoli. tema elegiaco nei legni, un momento da (id.), USA-MGM, regia di Vincente • edizioni discografiche: brivido. In assoluto, una delle pagine più Minnelli, con Jennifer Jones, James Intrada MAF 7064D alte e toccanti di tutto Rózsa. Mason, Van Heflin, Louis Jourdan. • edizioni discografiche: La storia di Emma Bovary, sposata ad 1949 • THE RED DANUBE Soundstage Records 630 uno squallido dottorino, abbandonata dai (Danubio rosso), USA-MGM, regia di Polydor SUPER 2383 384 due amanti, oberata di debiti e infine sui- George Sidney, con Walter Pidgeon, Rhino Records R2 72466 cida per disperazione, è raccontata dal Ethel Barrymore, Peter Lawford, Angela suo autore Gustave Flaubert che deve Lansbury, Janet Leigh. 1950 • THE MINIVER STORY difendersi ad un processo per oscenità. In piena guerra fredda, due ufficiali amer- (Addio, signora Miniver!), USA- Prima grande partitura del lungo periodo icani di stanza a Vienna ascoltano i rac- MGM, regia di Henry C. Potter, con MGM, nella quale confluiscono molte conti dei profughi da Mosca e cercano di Greer Garson, Walter Pidgeon, John reminiscenze e molti elementi del perio- evitare ad una ragazza tedesca di orig- Hodiak, Peter Finch. do “nero” anni ‘40. In particolare, Rózsa ine russa il rimpatrio in URSS. La signora Miniver, che in segreto ha i esaspera l’uso del leit-motiv, allargando- Al di là della mediocrità propagandistica giorni contati per un male incurabile, miklós rózsa 17

aiuta il marito a recuperare fiducia in se stesso dopo la guerra e la figlia a trovare queste sono state eseguite a Parigi, della produzione, costringe l’intera il vero amore. Morirà serena, avendo sis- decide di stabilirsi nella capitale troupe a spostarsi negli Stati Uniti temato la propria famiglia. francese. Qui, il successo del suo per completare le riprese. E ancora Sequel di Mrs. Miniver (La signora celebre Tema, Variazioni e Finale, una volta, Rózsa fa i bagagli, per Miniver, 1942, regia di William Wyler), op. 13, nel 1934 fa di lui uno dei più sbarcare questa volta nell’assolata nel quale il compito di Rózsa è solo di riadattare i temi musicali composti da acclamati giovani compositori del California. Herbert Stothart per il primo film. momento. Il successo del film e delle sue L’esecuzione del suo balletto bellissime musiche lanciano la car- 1950 • CRISIS Hungaria in Inghilterra porta nuova- riera hollywoodiana del composito- (La rivolta), USA-MGM, regia di mente Rózsa a trasferirsi, nel 1936: re che, dopo aver partecipato ad Richard Brooks, con Cary Grant, Paula è a Londra che incontra il regista altri tre film di Korda (tra i quali il Raymond, José Ferrer, Ramon Novarro. francese Jacques Feyder, cono- celebrato Il libro della giungla – Un celebre chirurgo americano è ricatta- sciuto a Parigi, col quale si reca a 1942), firma un contratto con la to, attraverso il sequestro della moglie, vedere il balletto. Paramount nel 1943. In quello stes- ed obbligato a operare il dittatore di uno staterello latinoamericano. “Jacques sembrò molto colpito e so anno viene assegnato dallo stu- Autentica curiosità nella produzione insistette perché dopo [la rappre- dio al film I cinque segreti del rozsiana: musica per sola chitarra, sentazione] andassimo a festeggia- deserto (Five Graves to Cairo) di d’impianto evidentemente folkloristico e re il mio successo. Ordinò champa- Billy Wilder. ispaneggiante. Incredibile la capacità del gne […]. Mano a mano che lo musicista nell’impadronirsi di linguaggi champagne diminuiva, le mie quo- non autoctoni: la “Marcia rivoluzionaria” tazioni come compositore salivano. e il brano dedicato alla piazza del villag- Entro la fine della seconda bottiglia, gio sembrano scritti da Segovia. • edizioni discografiche: secondo la sua opinione, ero più Varèse Sarabande VCL 8902.2 bravo di quanto Beethoven non Citadel Records STC 77118 fosse mai stato. Affermò che ero il più grande compositore vivente, e 1951 • QUO VADIS? quindi perché non scrivevo per il (id.), USA-MGM, regia di Mervyn cinema? Gli risposi che non ci LeRoy, con Robert Taylor, Deborah Kerr, avevo mai pensato, soprattutto per- Peter Ustinov, Leo Genn. ché non scrivevo i fox-trot [un gene- Un patrizio romano s’innamora di una giovane cristiana e finisce col convertirsi. re di musica da ballo – NdR]. E lui Sullo sfondo la gelosia di Poppea, la fol- ribatté: ‘Tu sei pazzo! Io non voglio lia di Nerone, la saggezza scettica di i fox-trot, io voglio musica seria.’ Petronio e l’incendio di Roma. Dal ‘Nei film?’, gli chiesi. Allora Feyder romanzo di Sienkiewicz. mi informò che aveva deciso che Si apre il periodo “storico” e “colossale” avrei scritto le musiche del suo di Rózsa. Il compositore si reca a Roma, prossimo film […].” nelle biblioteche Vaticane, e si documen- Il film in questione è La contessa ta in modo capillare sulla musica dell’an- tichità greco-romana, risalendo alle fonti Alessandra (Knight Without ebraiche e gregoriane. Ma l’esito è poi Armour, 1937), con Marlene sostanzialmente semplificato (al con- Dietrich e Robert Donat, prodotto trario di quanto avverrà in Ben-Hur): l’ar- dal geniale e visionario Alexander roganza e la violenza di Roma sono Korda. Le nozioni di Rózsa su Rózsa prova un particolare corno descritte con fanfare risolutive ed ele- come si scriva una colonna sonora Il regista confessa candidamente mentari (compaiono qui per la prima sono così scarse da spingerlo per- a Rózsa che inizialmente aveva volta le celeberrime, squillanti e brutali sino a comprarsi un libro sull’argo- chiesto la collaborazione dell’amico “marciae romanae” di Rózsa, spesso ripetute da un film all’altro), gli inni cris- mento. “Andai anche a vedere molti Franz Waxman, il quale però era tiani sono affidati al coro, il tema di film e pensai che gran parte della sotto contratto con la Warner. Ciò Nerone è serpeggiante e disturbato, le musica fosse terribile, specialmen- nonostante, Wilder promette al canzoni che l’imperatore intona nella te nelle pellicole americane. Alcuni musicista che, se sarà soddisfatto propria follia sono desunte da frammenti dei migliori film francesi beneficia- del suo lavoro, per il film successi- greci scoperti in Asia minore, il tema di vano di partiture scritte da vo la prima scelta sarà proprio lui. Petronio (viole e celli) è nobile e rasseg- Honneger, Ibert e Milhaud, e mi La musica scritta da Rózsa piace nato, quello di Eunice deriva da un’altra furono di ispirazione. Ma avevo molto a Wilder… un po’ meno al fonte greca ritrovata in un monastero molto da imparare su questo Musical Director della Paramount. siciliano del ‘600. Insomma quasi un trat- tato di musicologia che tuttavia colpisce mestiere e imparai nel modo più dif- “Il compositore più prestigioso [di soprattutto quando Rózsa rielabora tutto ficile: commettendo errori.” quello studio] era Victor Young, un il materiale nel proprio alveo, in una Rózsa scrive lo score per una uomo gentile ed affascinante che grandiosità lugubre e luccicante. mezza dozzina di film prodotti da mi piaceva molto, ma che scriveva • edizioni discografiche: Korda – che ha presto riconosciuto nello stile ‘Broadway-cum- Silva Screen FILMCD 170 il suo talento – e nel 1939 gli viene Rachmaninov’ che a Hollywood MGM Records E – 3524 assegnato quello che è unanime- andava per la maggiore. La mia Decca Phase 4 PFS 4430 mente considerato il suo primo musica non era affatto così, e DRG Records DRG 19060 Angel S-3603 grande capolavoro: Il ladro di nonostante le lodi di Wilder e Angel Records D 112465 Bagdad (The Thief of Bagdad, Brackett [il co-sceneggiatore del Tsunami TCI 0623 1940). Lo scoppio della guerra, film - NdR] il Direttore Musicale era Soundtrack Library 200.2 dopo poche settimane dall’inizio molto agitato. Una volta mi chiese 18 miklós rózsa

• edizioni discografiche: London Phase 4 SPC 21132 MCA Classic Soundtracks 25022 Polydor 2383 440 Varèse Sarabande VSD-5752 Tony Thomas Collection Tony RCA Victor 2792-2RG London Records 455156-2 Silva Screen FILMXCD 334

1953 • THE STORY OF THREE LOVES (Storia di tre amori), USA-MGM, regia di e Gottfried Reinhardt, con Moira Shearer, James Mason, Leslie Caron, Farley Granger, Kirk Douglas, Pier Angeli. Tre episodi. Ne “L’amante geloso” (Reinhardt) una ballerina cardiopatica Rózsa al lavoro negli anni ’50 danza fino a morirne; in “Mademoiselle” 1951 • THE LIGHT TOUCH momento migliore è l’inizio, con la (Minnelli) un ragazzino terribile per (L’immagine meravigliosa), USA- partenza della nave nella quale la musi- diviene adulto per un giorno MGM, regia di Richard Brooks, con ca assume ruolo decisivo per il montag- e s’innamora della propria governante; in , Pier Angeli, George gio. Numerose anche le pagine di medi- “Equilibrio” (Reinhardt) un trapezista coi Sanders. tazione e di raccoglimento (lo splendido, sensi di colpa si riscatta salvando Un abile e seducente ladro inter- albinoniano tema per violoncello dedica- un’aspirante suicida. nazionale si redime innamorandosi di to a Christopher Jones). Musicalmente, l’episodio più felice è una dolce pittrice. • edizioni discografiche: quello per Minnelli, giocato sul registro di Breve apparizione di Rózsa nei panni di Mgm Records E 3507 un impressionismo sentimentale e su un direttore d’orchestra. Tsunami TCI 0623 una strumentazione (archi, celesta, arpa) Film Score Monthly FSMCD Vol. 6 No. 1 molto trasparente. Nel primo episodio 1952 • IVANHOE Colosseum CST 8027-2 sono utilizzate anche le “Variazioni su (id.), USA-MGM, regia di Richard tema di Paganini” di Rachmaninov, che Thorpe, con Robert Taylor, Joan 1953 • JULIUS CAESAR Rózsa aveva diretto per primo negli Stati Fontaine, Elizabeth Taylor, George (Giulio Cesare), USA-MGM, regia di Uniti con la partecipazione solistica di un Sanders. Joseph L. Mankiewicz, con Marlon giovanissimo André Previn. Il coraggioso cavaliere sassone Ivanhoe Brando, James Mason, Louis Calhern, • edizioni discografiche: si batte per liberare re Riccardo Cuor di John Gielgud, Deborah Kerr, Greer Deutsche Grammophon 2584-013 Leone e sconfiggere l’usurpatore e i nor- Garson, Edmond O’Brien. Polydor SUPER 2383 327 manni che lo spalleggiano. Dal romanzo Dalla tragedia shakespeariana, l’ucci- Colosseum CST 8027-2 di Walter Scott. sione di Cesare ad opera di una congiu- Se Quo Vadis? è l’archetipo delle parti- ra guidata da Bruto e Cassio, e il discor- 1953 • YOUNG BESS ture storico-romane di Rózsa, Ivanhoe lo so infiammato di Marc’Antonio che solle- (La regina vergine), USA-MGM, è per quelle medioevali. Anche qui, il va Roma contro di loro. regia di George Sidney, con Jean lavoro preparatorio è notevole: Rózsa Partitura spesso erroneamente inclusa Simmons, Stewart Granger, Charles risale alle fonti musicali del 1100 e sco- nel filone Quo Vadis?, Ben-Hur ecc.; in Laughton, Deborah Kerr. pre reperti di musica sassone che inglo- realtà si tratta di vere e proprie musiche La giovane figlia di Enrico VIII e Anna ba nella composizione, oltre a brani di scena completamente staccate da Bolena non riesce a impedire la condan- trobadorici e normanni. Il tema di riferimenti filologici o tentazioni colossal- na del suo amante, Thomas Seymour. Ivanhoe è di elementare eroismo ma istiche. Il gioco dei leit-motiv si fa sottilis- Quando salirà al trono, gli resterà fedele viene continuamente variato, il tema del simo e sofisticato: la contrapposizione è per sempre. suo rivale Sir Brian ricorda quello del fra il tema di Cesare, tormentato, e quel- Realizzato in occasione dell’incoron- Visir del Ladro di Bagdad, sensuale e lo di Bruto, falsamente nobile. Per l’ap- azione di Elisabetta II è leggibile in insinuante il tema di Lady Rowena, quel- parizione dello spettro di Cesare, Rózsa qualche modo come il prequel di The lo di Rebecca malinconico e discreto. Le crea un suono glaciale, vibrante, con i Private Lives of Elizabeth and Essex (Il scene di battaglia contengono momenti registri acuti degli archi, arpa e celesta. conte di Essex) di Michael Curtiz, del di selvaggia liberazione ritmica. Ma l’invenzione più notevole è nel finale, 1939. Rózsa però non si pone sulla scia L’insieme ha l’aria di un poema sinfoni- quando Rózsa – approfittando del postwagneriana del compositore di quel co-avventuroso di enorme impatto all’as- neonato sistema stereofonico – mette in film, Erich Wolfgang Korngold, ed elabo- colto. campo due orchestre: una, di legni ottoni ra piuttosto una partitura lieve, quasi • edizioni discografiche: e percussioni, che dal fondo si avvicina scherzosa, con nobili marce di sapore Intrada MAF 7055D sempre più intonando il marziale elgariano (“Pump and Circumstance”) e Rhino Movie Music R2 75723 approssimarsi dell’esercito di Ottaviano citazioni gregoriane, dedicando ad MGM Records 2353.095 e Antonio; l’altra, con celli in primo , Elisabetta un tema dimesso, piano, ma RCA Victor 0911-2-RG per il tema di Bruto. Su questa bipar- carico di trattenuta passionalità. tizione Rózsa impostò anche una • edizioni discografiche: 1952 • PLYMOUTH ADVENTURE poderosa Ouverture, che fu però scarta- Elmer Bernstein Filmmusic Collection FMC-5 (Gli avventurieri di Plymouth), ta dal film e sostituita con un brano dal Soundstage Records 630 USA-MGM, regia di Clarence Brown, “Capriccio spagnolo” di Ciaikovski, all’in- Polydor SUPER 2383 327 con Spencer Tracy, Gene Tierney, Van saputa dello stesso produttore John Prometheus PCD 133 Johnson, Dawn Addams. Houseman, il quale inizialmente desider- La storia del Mayflower e del suo carico ava avere come compositore il suo 1953 •ALL THE BROTHERS WERE di protestanti e coloni inglesi che nel ‘600 amico Bernard Herrmann. Per curiosità VALIANT (I fratelli senza paura), s’imbarcarono, al comando di un duro sarà proprio Herrmann a consegnare, USA-MGM, regia di , con capitano, verso le coste dell’America set- nel ‘75 (poco prima di morire), la prima Robert Taylor, Stewart Granger, Ann tentrionale. incisione discografica mondiale di una Blyth, James Whitmore. Tipica partitura “marinara”, ribollente e suite tratta dalle musiche del film, a capo Due fratelli marinai, perennemente in orchestrata con particolare ricchezza: il della National Philharmonic Orchestra. conflitto tra loro, uniscono le proprie forze miklós rózsa 19

contro un ammutinamento. Remake di un vecchio film muto. Alla par- perché ci fossero così tante disso- zio della fase di massimo successo titura di Rózsa si aggiunge, nella seconda nanze nella mia musica. ‘Quali dis- della carriera cinematografica del parte, circa un quarto d’ora di musica sonanze?’, gli domandai. ‘Beh, in musicista. Sono gli anni in cui, pur addizionale composta da John Green. un punto i violini stanno suonando scrivendo anche per generi diffe- • edizioni discografiche: un sol naturale e le viole un sol die- renti – ricordiamo due capolavori Silva Screen FILMXCD 334 Prometheus PCD 131 sis. Non potrebbe scrivere anche come Madame Bovary (id., 1949) e per le viole un sol naturale, giusto Brama di vivere (Lust for Life, 1953 • KNIGHTS OF THE ROUND per farmi un favore?’ Quando rifiu- 1956), entrambi di Vincente TABLE tai, si infuriò: mai essere in disac- Minnelli – Rózsa diviene il “musici- (I cavalieri della Tavola Rotonda), cordo con un produttore. sta kolossal” per antonomasia, fir- USA-MGM, regia di Richard Thorpe, con Comunque, Billy Wilder corse in mando le colonne sonore tonitruan- Robert Taylor, Ava Gardner, Mel Ferrer, mio aiuto e gli disse […] che avreb- ti e filologicamente accuratissime di Stanley Baker. be fatto meglio a starsene nel suo leggendari film storici e biblici. La La leggenda di Re Artù, Lancillotto e ufficio e a lasciare che alla musica più importante fra queste produzio- Ginevra raccontata fra un amore proibito e il richiamo delle armi. ci pensassi io.” ni è naturalmente Ben-Hur (id., Primo Cinemascope della Metro, girato Il grande regista austriaco man- 1959) di William Wyler, che gli frut- in Inghilterra. Partitura nella scia di tiene la promessa fatta al musicista ta il suo terzo ed ultimo Oscar. Ivanhoe, ma più ariosa e solenne. Il e, l’anno seguente, chiama Rózsa Negli anni Sessanta, la carriera tema dell’amore tra Lancillotto e Ginevra per le musiche del suo capolavoro di Rózsa imbocca un lento declino: è intrigante e clandestino; la pagina più La fiamma del peccato (Double il sinfonismo turgido e drammatico celebre è lo “Scherzo” brillante e saet- Indemnity, 1944) e nuovamente, della sua scrittura è ormai fuori tante che commenta il volo del falco di nel 1945, per Giorni perduti (The moda e deve cedere il passo a Lancillotto. Per questioni di diritti Muir Mathieson diresse la musica nell’edi- Lost Weekend). musicisti e colonne sonore pop, in zione inglese del film, Rózsa in quella Nel medesimo periodo, Rózsa si un decennio poco felice per la sto- americana. guadagna il suo primo Oscar per ria del Cinema e della musica da • edizioni discografiche: l’intensa partitura siglata a com- film americani. RCA Victor 0911-2-RG mento del thriller romantico di Gli anni Settanta riservano le ulti- Polydor SUPER 2383 327 Alfred Hitchcock Io ti salverò me fiere zampate del vecchio Rhino Movie Music R2 75723 (Spellbound, 1945). Leone, con le partiture di La vita pri- Film Score Monthly FSMCD Vol. 6 No.7 Successivamente, con le musi- vata di Sherlock Holmes (The Varèse Sarabande STV 81128 che scritte per una manciata di gan- Private Life of Sherlock Holmes, 1954 • BEAU BRUMMEL gster movies – molti dei quali desti- 1970) dell’amico Billy Wilder e del (Lord Brummel), USA-MGM, regia di nati a diventare dei classici (I gan- bellissimo Providence (id., 1977) di Curtis Bernhardt, con Stewart Granger, gster – 1946, Forza bruta – 1947, Alain Resnais. Il suo ultimo lavoro Elizabeth Taylor, Peter Ustinov, Robert La città nuda – 1948… fino a giun- per il cinema è una strampalata Morley. gere a Giungla d’asfalto del 1950) – commedia demenziale con Steve Vita del celebre uomo di Corte inglese, diviene il compositore di riferimento Martin – Il mistero del cadavere maestro di stile e amico del Principe di del genere. E’ la celebre scrittura scomparso (Dead Men Don’t Wear Galles futuro re d’Inghilterra, e per questo al centro di invidie e odii. noir di Rózsa: brutale, ritmicamente Plaid, 1982) di Carl Reiner – per la Partitura ufficialmente firmata da Richard irregolare e ricca di dissonanze. quale il Maestro si cimenta in una Addinsell (l’autore del celebre Concerto Due anni dopo il primo Oscar, commovente rivisitazione degli ste- di Varsavia per Dangerous Moonlight, Rózsa ne vince un secondo per l’in- reotipi musicali del gangster movie 1941, regia di B. Desmond Hurst), ma telligente commento musicale del- che lui stesso aveva inventato e Sam Zimbalist, il produttore, insoddisfat- l’ormai dimenticato Doppia vita (A codificato. to della musica dei titoli e del finale, chi- Double Life, 1947) di George Cukor La vita di questo straordinario amò Rózsa per rimediare. Il contratto di e, nel 1949, accetta un contratto a artista giunge al termine il 27 luglio questi con la MGM gli vietava di inter- ferire nel lavoro di altri musicisti, ma per lungo termine con la MGM. E’ l’ini- 1995. amicizia verso Zimbalist Rózsa fece

Questo nuovo disco pubblicato da FSM raccoglie le incisioni originali delle partiture di due film prodotti dall’immaginoso George Pal (La guerra dei mondi, The War of the Worlds - 1953): Atlantide, continente perduto (Atlantis: The Lost Continent, 1961), musiche di Russel Garcia, e La forza invisibile (The Power, 1968) di Miklós Rózsa. La partitura di Garcia – come già per L’uomo che visse nel futuro (The Time Machine, 1960), un’altra produzione di George Pal – riesce a coniugare con efficacia una certa dose di sperimentalismo musicale con una concessione generosa al sound hollywoodiano tradizionale. Le tre idee tematiche principali sono una fanfara per la ribellione ad Atlantide (“Main Title”), un bel tema d’amore (“Love Scene”) - che nella seconda parte della melodia ricorda vaga- mente la canzone “White Christmas” - e una marcia in minore per la tirannide di Atlantide R. Garcia / M. Rózsa (“Atlantis”). Atlantis: The Lost La forza invisibile è un bizzarro thriller fanta-politico, il cui soggetto anticipa sia Fury (The Continent Fury, 1978) di De Palma, che Scanners (id., 1981) di Cronenberg. (Atlantide, continente perduto - 1961) Dopo cinque anni in cui si era dedicato alla composizione di due concerti, uno per piano e The Power l’altro per cello, Rózsa tornò al cinema con uno score di grande vigore ritmico e forza dram- (La forza invisibile - 1968) matica (“Death in the Centrifuge”, “The Merry-Go-Round”), incentrato su un ipnotico tema FSM Vol. 8 No. 2 “zingaresco” (“Prelude”) affidato al timbro del cimbalom, strumento ungherese a corde per- 20 brani (46’19”) + 10 brani (29’39”) cosse di grande suggestione. AC Durata totale: 76’04” 20 miklós rózsa

1956 • DIANE (Diana la cortigiana), USA-MGM, regia di David Miller, con Lana Turner, Pedro Armendariz, Roger Moore, Marisa Pavan. Gli intrighi alla corte di Caterina de’ Medici coinvolgono la nobildonna francese Diane de Poitiers, innamorata di Enrico II. Si ripropone la straordinaria capacità di Rózsa di calarsi in qualsiasi humus musi- cale a modo suo. Qui i riferimenti d’obbli- go sono al Rinascimento francese, ma non ci sono citazioni dirette di materiale tematico. La contrapposizione principale, che emerge nel celebre Finale, è tra il romantico tema d’amore per cello di Diane ed Enrico e il terrificante, angoloso in Julius Caesar tema dei Medici, degno dei migliori “dark un’eccezione, a patto che il suo nome 1954 • CREST OF THE WAVE motifs” del compositore. non fosse incluso nei credits. Così, i titoli (Il siluro della morte; tit. GB • edizioni discografiche: di testa e tutta la scena finale con l’addio “Seagulls Over Sorrento”), USA- MR-Collection 98-MR-04-17-6 di Brummel al Re morente, sono musi- MGM, regia di John e Roy Boulting, con Polydor SUPER 2383 327 cati da Rózsa. Gene Kelly, John Justin, Bernard Lee. Rhino Movie Music R2 75723 • edizioni discografiche: Su un’isola nei pressi delle coste inglesi si Film Score Monthly FSMCD Vol. 7. No. 3 Silva Screen FILMXCD 334 effettuano esperimenti su siluri caricati con Rhino Movie Music R2 75723 un nuovo tipo di potentissimo esplosivo. 1956 • TRIBUTE TO A BADMAN (La legge del capestro), USA- 1954 • MEN OF THE FIGHTING LADY 1954 • GREEN FIRE MGM, regia di Robert Wise, con James (I valorosi; tit. GB “Panther (Fuoco verde), USA-MGM, regia di Cagney, Irene Papas, Lee Van Cleef, Squadron”), USA-MGM, regia di Andrew Marton, con Stewart Granger, Stephen McNally. Andrew Marton, con Louis Calhern, Van Grace Kelly, Paul Douglas. La compagna di un allevatore duro e vio- Johnson, Walter Pidgeon, Keenan L’amore per una bella proprietaria terri- lento decide di lasciarlo a favore del Wynn. era induce un avventuriero a desistere figliastro, ma cambia idea quando Lo scrittore James A. Michener (sceneg- da una partita di diamanti in Bolivia. intravede nell’uomo un briciolo di umanità. giatore del film, e interpretato da Musica interessante e spigliata, con una Raro excursus di Rózsa in una vari- Calhern) deve scrivere un reportage sul canzone e suggestivi brani per chitarra. azione edipica del genere western, il conflitto coreano e per farlo segue di per- • edizioni discografiche: meno frequentato da lui. Notevoli le sona le azioni di una portaerei al largo Rhino Movie Music R2 75723 influenze da Aaron Copland e dalle parti- della costa. Film Score Monthly FSMCD Vol. 6 No. 5 ture di Dimitri Tiomkin, in uno stile Partitura di routine semidocumentaristica “Americana” che però si risolve preva- ma con un momento a sensazione: la 1955 • MOONFLEET lentemente in semplificazione ritmica. sequenza in cui il pilota Dewey Martin, (Il covo dei contrabbandieri), USA- • edizioni discografiche: accecato durante una missione, viene MGM, regia di Fritz Lang, con Stewart Film Score Monthly FSMCD Vol. 5 No. 19 affiancato dai compagni ed aiutato ad Granger, George Sanders, Viveca Rhino Movie Music R2 75723 atterrare. La pagina ha la struttura di un Lindfors, Jon Whiteley. Soundstage Records 630 movimento sinfonico suddiviso in Nell’Inghilterra del ‘700, un orfanello “Adagio-Allegro molto-Adagio” e trova il viene affidato alle cure di un losco con- 1956 • BHOWANI JUNCTION proprio acme nella parte centrale, nel trabbandiere in combutta con un lord (Sangue misto), USA-MGM, regia di pulsare incessante degli ottoni cui fa da senza scrupoli. George Cukor, con Ava Gardner, contrasto un tema negli archi di per- Grande partitura descrittiva di atmosfere Stewart Granger, Bill Travers. forante dissonanza. Certamente una e ambienti gotici: memorabile l’ouver- Una mezzosangue anglo-indiana è delle cose linguisticamente più avanzate ture, pezzo di bravura con una linea divisa tra l’amore per un colonnello bri- e moderne mai scritte da Rózsa. melodica ampia in stile di ballata popo- tannico e quello per l’indipendenza della • edizioni discografiche: lare che si staglia su imponenti scale di sua terra. Soundstage Records 630 archi e legni, a riprodurre l’effetto del Rózsa figura sostanzialmente in veste di Polydor SUPER 2383 384 mare in tempesta. adattatore di musica originale indiana. • edizioni discografiche: • edizioni discografiche: 1954 • VALLEY OF THE KINGS MR Collection 98-MR.04-175 Film Score Monthly FSMCD Vol. 6 No. 5 (La valle dei re), USA-MGM, regia di Polydor SUPER 2383 384 Robert Pirosh, con Robert Taylor, Rhino Movie Music R2 75723 1956 • LUST FOR LIFE Eleanor Parker, Carlos Thompson. Film Score Monthly FSMCD Vol. 6 No. 20 (Brama di vivere), USA-MGM, regia Nell’Egitto dei Faraoni avventure di una di Vincente Minnelli, con Kirk Douglas, spedizione archeologica alle prese con i 1955 • THE KING’S THIEF Anthony Quinn, Everett Sloane, James misfatti dei “tombaroli”. (Il ladro del re), USA-MGM, regia di Donald, Pamela Brown. Una specie di antologia, o meglio di Robert Z. Leonard, con Ann Blyth, Biografia degli ultimi anni di vita di repertorio “etnico” mediorientale e Edmund Purdom, George Sanders, Vincent Van Gogh, basata sul libro di arabeggiante che servì a Rózsa da David Niven, Roger Moore. Irving Stone, dalla visita tra i minatori del esercitazione per fatiche future, Nel ‘600, alla corte inglese di Carlo II, un Belgio sino alla follia e al suicidio. comunque ben radicato in una “forma” nobile cospiratore elimina tutti i suoi Partitura fondamentale, che pur prece- sinfonica accesa e instancabilmente avversari, ma viene fermato dalla figlia di dendo di pochi anni il successo e l’Oscar dinamica. uno di essi. per il kolossal Ben-Hur rappresenta un • edizioni discografiche: • edizioni discografiche: punto di svolta nell’itinerario di Rózsa. Tickertape TT 3010 Film Score Monthly FSMCD Vol. 6 No. 7 Che qui fa i conti con il post-impressionis- Rhino Movie Music R2 75723 Rhino Movie Music R2 75723 mo musicale di Ravel e Debussy (ma Film Score Monthly FSMCD Vol. 7 No. 17 8.223607 anche con Bizet prima e Auric poi), sia miklós rózsa 21

pur retrodatandolo rispetto all’epoca di regia di Douglas Sirk, con John Gavin, mente nobile e fausto, viene stravolto e Van Gogh. Ancora una volta le ricerche di Liselotte Pulver, Erich Maria Remarque, reso minaccioso quando questi e Ben Rózsa, sia musicali che artistiche, sono Keenan Wynn, Klaus Kinski. Hur diventano nemici, ma il tema del- capillari e il musicista si reca anche in aut- Un soldato nazista torna in licenza nella l’amicizia fra i due tornerà a risuonare entici pellegrinaggi sui luoghi dell’artista; Berlino semidistrutta dai bombardamenti proprio quando Messala è agonizzante. ma alla fine il risultato è del tutto person- e sposa una sua ex compagna di scuola Per situazioni particolari Rózsa piega ale. Il tema di Van Gogh è faticosamente ma viene ucciso da una prigioniera russa l’orchestra a soluzioni per lui inedite (le ascendente e febbrile, quello del fratello che aveva appena aiutato a salvarsi. Da dissonanze acute nella traversata del Theo – affidato a celli e viole – severo e un romanzo di Remarque, che appare deserto, il tour de force di “accelerando” complesso. Ma le pagine migliori sono anche nel ruolo del professor Pohlmann. e “ostinato” scandito dai timpani nella quelle descrittive dove c’è il tentativo di Mirabile partitura tragico-lirica, dalle remata dei galeotti, le sonorità misteriose Rózsa di ritrovare in musica la tavolozza tonalità opache e desolate e di segno della Valle dei Lebbrosi); la ricerca alle di colori dell’artista, come nei “Girasoli” o sostanzialmente “negativo”, dove echi fonti sfocia in una pagina di musica nella struggente Pastorale: l’orches- sussultori e sinistramente marziali si “romana” (la festa a casa di Arrio) ed in trazione è sottile, i suoni tendono verso il alternano a squarci di disperazione vio- numerose melodie di origine ebraica (il registro alto (legni, celesta, triangolo) e le lenta, pause quasi leggere a momenti di tema della madre di Ben Hur). Le “marci- armonie si dilatano oltre la tradizionale altissima tensione, e dove s’impone il ae romanae” sono particolarmente scala pentatonale del compositore. Il delicato tema d’amore basato su un lucide e violente, e la processione al Rózsa “noir” fa capolino nella follia di Van lungo dialogo fra violino e clarinetto, ma Calvario, pesantemente scandita su un Gogh, quando il suo tema viene distorto assurto in realtà a leit-motiv drammatico implacabile “ostinato” di due note ha il e quasi dissociato nella guizzante ese- dell’intero film, con un impatto emotivo sapore di una inesorabile e dolorosa cuzione del clarinetto solo. travolgente. marcia funebre. • edizioni discografiche: • edizioni discografiche: • edizioni discografiche: Decca/MCA VIM 7205 Varèse Sarabande VC 81507 Metro M-503 Film Score Monthly Vol. 5 No. 1 Polydor SUPER 2383 327 MGM Records S1E1 Rhino R2 7501 MCA Records VIM 7204 London Records 820 190-2 RH Polydor SUPER 2383 384 Deutsche Grammophon 2584-013 Silva America SSD 1081 Varèse Sarabande VSD-5405 Prometheus PCD 122 1959 • THE WORLD, THE FLESH AND Telarc CD 80319 1956 • SOMETHING OF VALUE THE DEVIL Decca PFS 4394 (Qualcosa che vale), USA-MGM, (La fine del mondo), USA-MGM, Rhino R2 72197 regia di Richard Brooks, con Rock regia di Ranald MacDougall, con Harry Angel Records D 112465 Hudson, Sidney Poitier, Dana Wynter, Belafonte, Mel Ferrer, Inger Stevens. Wendy Hiller. In una New York distrutta da un disastro 1961 • KING OF KINGS Un nero e un bianco, amici sin dall’in- nucleare di cui sono i soli sopravvissuti, (Il Re dei re), USA-MGM, regia di fanzia, vengono divisi dall’odio razziale due uomini e una donna ripropongono Nicholas Ray, con Jeffrey Hunter, Robert nel Kenya delle rivolte Mau Mau. l’eterno triangolo di gelosia. Ryan, Siobhan McKenna, Harry Musica “etnica” per coro, basata su fram- Alle prese con un genere che gli si confà Guardino, Viveca Lindfors. menti Kikuyu di cui Rózsa riscrive per- poco, Rózsa gonfia l’orchestra cedendo La vita di Gesù ma anche le lotte nella sonalmente i testi: “Spero che i Mau Mau qua e là all’enfasi, ma opta per linee Giudea di Tiberio contro l’oppressione non vedano mai quel film, altrimenti non melodiche distese, quasi maestose, e romana, attraverso una parziale rivalu- credo che avrebbero pietà di me” (dall’au- spesso interrotte da improvvisi silenzi, a tazione e un indubbio approfondimento tobiografia Double Life, 1982, pag. 171). descrivere la desolazione del paesaggio delle figure di Barabba e Giuda. postatomico. Quasi una sfida, a così breve distanza 1957 • THE SEVENTH SIN • edizioni discografiche: da Ben-Hur e sugli stessi argomenti, (Il settimo peccato), USA-MGM, Film Score Monthly FSMCD Vol. 6 No. 15 addirittura con gli stessi tòpoi (la Via regia di Ronald Neame, con Eleanor Rhino Movie Music R2 75723 Crucis). Musica molto meno imponente Parker, Bill Travers, George Sanders. Varèse Sarabande VCD-47226 e gigantistica, e molto più moderna, Una moglie adultera si redime in Cina anche se il Tema principale è pur sempre durante un’epidemia di colera. 1959 •BEN-HUR in una prevedibile e trionfalistica scia bib- Coprodotto in Inghilterra e girato a Hong (id.), USA-MGM, regia di William Wyler, lico-osannante e non mancano pagine Kong, da un romanzo di Somerset con Charlton Heston, Stephen Boyd, apertamente chiesastiche (il Discorso Maugham già portato sullo schermo nel Haya Harareet, Sam Jaffe, Jack Hawkins. della Montagna, il Paternoster ecc.). ‘34 (The Painted Veil, Il velo dipinto, Nella Giudea romana ai tempi di Tiberio, L’Adorazione dei magi, ad esempio, regia di Richard Boleslawsky, con Greta il ricco e onesto Ben Hur viene condotto diviene una semplice ninna-nanna; la Garbo, Herbert Marshall, George Brent, alla rovina, portato a scontrarsi con l’ex processione al Calvario perde mus. Herbert Stothart). amico Messala e infine condotto sulla via qualunque facilità melodica ed è molto • edizioni discografiche: della conversione al cristianesimo. più lugubre e desolata che in Ben-Hur; la Film Score Monthly FSMCD Vol. 5 No. 17 “La madre” di tutte le partiture del perio- figura di Giuda è pedinata da una tema MR Collection 98-MR-04-17-9 do di Rózsa, e non solo per il terzo Oscar ossessivo e contorto. Da segnalare una e per la quantità sterminata di incisioni Danza di Salomé, orientaleggiante e rit- 1957 • TIP ON A DEAD JOCKEY discografiche. In realtà qui il composi- micamente irregolare, agli antipodi del (Contrabbando sul Mediterraneo; tore, all’apice del periodo MGM, fa i conti celeberrimo modello straussiano, e la tit. GB “Time for Action”), USA- una volta per tutte con il proprio coté scena della Tentazione nel deserto, in cui MGM, regia di Richard Thorpe, con kolossal-biblico, liquidandone almeno Rózsa commenta le frasi del Diavolo uti- Robert Taylor, Dorothy Malone, Gia una parte. Indubbiamente il dispiego lizzando nei legni, per la prima e ultima Scala. sonoro è apocalittico (a cominciare dai volta nella sua carriera, una serie dode- Un ex pilota d’aviazione pieno di proble- Titoli monolitici e dal tema accordale cafonica. Una scelta che fece ironizzare mi psicologici ritrova se stesso sgomi- “Maestoso-Tutta forza” di Cristo, ormai più di qualcuno sulla considerazione nando una banda di contrabbandieri. divenuto un marchio di fabbrica morale in cui il compositore teneva le • edizioni discografiche: rozsiano), e non mancano momenti stuc- conquiste della Nuova Musica… Tickertape TT 3011 chevoli (il coretto nell’Adorazione dei • edizioni discografiche: Magi, l’Alleluja finale), ma prevalgono la Silva Screen FILMCD 170 1958 • A TIME TO LOVE AND A TIME pastosa ricerca del timbro e un’atten- MGM Records 13E2 TO DIE zione inedita per la differenziazione Rhino Movie Music/Turner Classic Movies R2 78348 (Tempo di vivere), USA-Universal, melodica. Il tema di Messala, inizial- Sony AK 52424 22 miklós rózsa

partitura carica di tensione allarmata, del cymbalon, uno strumento tipicamente ungherese a corde percosse, usato anche da Stravinsky e Kodály, che come sonorità prodotta è una via di mezzo fra un pianoforte scordato e il cinquecen- tesco arpicordo. • edizioni discografiche: Film Score Monthly FSMCD Vol. 8 No. 2 Prometheus PCD 122 La-La Land Records LLL CD1016 Citadel Records CT MR 1

1968 • (I berretti verdi), USA-Warner, regia di e Ray Kellogg, con John Wayne, David Janssen, Aldo Ray, Irene Tre bacchette d’eccezione: John Williams, André Previn e Miklós Rózsa Tsu. Prometheus PCD 122 duttore Goffredo Lombardo. Ben due ore I “gloriosi” marines in Vietnam s’impos- AEI 3114 di musica, a tratti attraente e colorita, più sessano di una città e catturano un Présence mondiale/Pathé Marconi SF2 spesso di mera routine. Da segnalare i leader comunista. MGM5 numerosissimi ballabili e l’imponente Rózsa rischia quasi la propria rep- Angel Records D 112465 schizzo sinfonico che accompagna la utazione per questo war-movie spudo- distruzione di Sodoma. Per decenni è ratamente propagandista e reazionario, 1961 • EL CID stato un “cult” introvabile dei collezionisti ma sfodera una “musica da guerra” di (id.), USA-MGM, regia di Anthony discografici di Rózsa, sinché nell’86 rara potenza evocativa e, per l’episodio Mann, con Charlton Heston, Sofia Loren, Sergio Bassetti e Maurizio Buttazzoni, della bimba vietnamita, si ripiega in un Raf Vallone, Geneviève Page, Herbert con etichetta Legend, non sono riusciti a sobrio lirismo. La celebre “ballata” non è Lom, John Fraser. ristampare in ben due dischi l’intera sua, ma del sergente su Nella Spagna del XI secolo, dominata colonna sonora originale. musica di Robin Moore. dagli Arabi, Rodrigo Diaz de Vivar detto • edizioni discografiche: • edizioni discografiche: El Cid diviene un eroe anche dopo la RCA Victor LSO 1076 Film Score Monthly FSMCD Vol. 5 No. 14 propria morte. Soundtrack Library CD-38 Ultimo capitolo del grande trittico MGM di Silva Screen FILMCD 170 1970 • THE PRIVATE LIFE OF SHER- questi anni: e Rózsa lo considerava Citadel Records CT MR 1 LOCK HOLMES anche il suo “ultimo grande, importante Legend DLD 1-2 (La vita privata di Sherlock film, eccezion fatta per Providence”. Il Holmes), USA/GB-United Artists, regia compositore fa stavolta i conti con la “his- 1963 • THE V.I.P.’S di Billy Wilder, con Robert Stephens, panidad” e si documenta per mesi sulla (International Hotel), GB-MGM, Colin Blakely, Geneviève Page, Clive musica spagnola dell’anno 1000 nella regia di Anthony Asquith, con Elizabeth Revill, Christopher Lee. biblioteca del novantaduenne storico e Taylor, Richard Burton, Louis Jourdan, Una bella spia tedesca inganna Sherlock musicologo madrileno Ramon Margareth Rutherford, Maggie Smith, Holmes con un falso incarico e lo fa Menendez Pidal. Il risultato è una partitu- Orson Welles. innamorare nonché sbagliare per la ra ricca di colori mediterranei, ma anche Tanti personaggi e altrettante storie, prima volta nella sua vita. un po’ barocca e ridondante, piena di drammatiche o lievi, s’intrecciano nella Complice il fatto che Sherlock Holmes si cori, organo, danze e musica da hall di un aeroporto mentre i voli sono dilettava anche di violino, tutta la partitu- battaglia: particolarmente degna di nota bloccati dalla nebbia. ra è basata – su esplicita richiesta di quella di Valencia, di una violenza ritmica Remake non dichiarato di Grand Hotel Wilder, che qui reincontrava Rózsa a un sensazionale. E particolarmente intensa, (1932, regia di Edmund Goulding) che quarto di secolo da Giorni perduti – sul vibrante la pagina dedicata alla morte era stato uno star vehicle della Garbo Concerto per violino e orchestra op. 24 dell’eroe. come questo lo sarà della coppia che il maestro aveva scritto nel 1954 • edizioni discografiche: nascente Taylor-Burton. Partitura “borgh- appositamente per Jascha Heifetz. MGM Select 2353 046 ese”, passionale, con risvolti morbosi, L’iniziale “Allegro non troppo ma pas- MGM Records CS 6048 colpi ad effetto e un tema conduttore di sionato”, sinuoso e morboso, viene Soundtrack Listeners Communications SLCS 7206 taglio fortemente melodrammatico. associato alla cocainomania di Holmes, Silva America SSD 1081 • edizioni discografiche: il “Lento cantabile” diviene il tema Vivi Musica VCDS 7008 Chapter III CH 37501 d’amore, il conclusivo “Allegro vivace” è Colosseum CST 8027-2 MCA Records MCA-25001 usato nelle scene a Loch Ness. Il tutto è Angel S-3603 MGM Records 80001 arricchito da numerosi riferimenti alla Cloud Nine Records CNS 5006 musica scozzese e viennese, in una Angel Records D 112465 1968 • THE POWER specie di poema sinfonico malinconico e (La forza invisibile), USA-MGM, decadente. Rózsa appare all’inizio in 1963 • SODOM AND GOMORRAH regia di Byron Haskin, con George veste di direttore d’orchestra del Lago (Sodoma e Gomorra), It/Fr- Hamilton, Michael Rennie, Suzanne dei cigni di Ciaikovski. Titanus/Pathé, regia di Robert Aldrich, con Pleshette, Nehemiah Persoff. • edizioni discografiche: Stewart Granger, Rossana Podestà, Il tipico scienziato pazzo trova la formula Soundstage Records 630 Stanley Baker, Pier Angeli, Anouk Aimée. per trasformare fisicamente e mental- Polydor 2383 440 Lot guida i profughi ebrei nel regno di mente i propri simili. Colosseum 8027-2 Sodoma, ma il fratello della regina oltrag- Dopo cinque anni durante i quali si dedi- Quality Sound CD - 004 gia le sue figlie. La vendetta di Dio ca alla composizione extracine- provvederà. matografica, Rózsa affronta un genere 1974 • THE GOLDEN VOYAGE OF Un kolossal sfortunatissimo e un fiasco cui tornerà spesso nella più recente fase SINBAD memorabile, cui Rózsa – esaurita ormai della sua carriera: la fantascienza. Qui lo (Il viaggio fantastico di Sinbad), ogni fantasia su questo versante con il fa anche per amicizia verso il produttore GB-Columbia, regia di Gordon Hessler, trittico MGM precedente – accettò di col- e compatriota George Pal: in tal senso con John Phillip Law, Caroline Munro, laborare solo dietro le insistenze del pro- va anche interpretato l’utilizzo, in una Tom Baker, Douglas Wilmer. miklós rózsa 23

Sinbad il marinaio in lotta a colpi di magia 1978 • FEDORA tema finale vittorioso, all’insegna con un perfido stregone per il possesso (id.), Ger/Fr-Geria/SFP, regia di Billy dell’“omnia vincit amor”. di un prezioso amuleto. Wilder, con William Holden, Marthe • edizioni discografiche: Un fiacco ritorno “low-budget” al mondo Keller, Hildegarde Knef, Josè Ferrer, Southern Cross SCCD 1014 de Il ladro di Bagdad, ma l’orches- Henry Fonda, Michael York. Entr’acte ERS-6517 trazione è opaca, i temi ripetitivi, l’ispi- Un anziano produttore tenta di riportare razione scarsa. sullo schermo una grande diva da tempo 1981 • EYE OF THE NEEDLE • edizioni discografiche: ritiratasi ma rimasta sempre bellissima. (La cruna dell’ago), GB-United United Artists UA-LA 308-G Scoprirà che al suo posto c’è la figlia, il Artists/King Road, regia di Richard Prometheus PCD 148 cui compito è perpetuare il mito materno. Marquand, con Donald Sutherland, Kate United Artists UAS 29576 Il quinto ed ultimo capitolo della collabo- Nelligan, Christopher Cazenove. razione Rózsa-Wilder si svolge all’inseg- Una spia nazista che ha fatto naufragio 1976 • PROVIDENCE na della nostalgia cinematografica, e in un’isoletta scozzese dove abitano un (id.), Fr/Sviz-Action Film/FR3/Citel, regia della memoria metalinguistica. La musi- ex pilota inglese paralizzato e la sua di Alain Resnais, con Dirk Bogarde, John ca ha sapori dolciastri e funebri, ma nello insoddisfatta moglie, seduce la donna Gielgud, Ellen Burstyn, David Warner. stesso tempo molto salottieri, quasi frivo- solo per avere accesso alla postazione Uno scrittore anziano e malato trascorre li. Il tema di Fedora è sottoposto a sol- radio ma viene travolto dal sentimento e una notte insonne ad immaginare strane lecitazioni e variazioni psicologiche le più dalla determinazione di lei. Da un best- e morbose storie che hanno per protag- ampie, dal romanticismo appassionato seller di Ken Follett. onisti i membri della sua famiglia. all’isteria pura. E’ l’ultima grande partitura di Rózsa, che “Musica della memoria”, o l’anti-Ben-Hur. • edizioni discografiche: contiene e sublima tutte le sue caratter- Rózsa incontra il regista più intellettuale Varèse Sarabande VCL 8902.2 istiche: romanticismo sfrenato, violenza, ed ellittico d’Europa, che gli chiede una Varèse Sarabande STV 81108 ritmi militari, suspense. In particolare “musica grigia”, una partitura ancorata Intrada MAF 7057D degni nota il tema dell’Ago, sinistro e con precisione alle atmosfere “dark” ed intrigante, e le esplosioni passionali ma enigmatiche del miglior Rózsa anni ‘40 e 1979 • LAST EMBRACE inquietanti delle scene d’amore, che ven- ‘50. Il risultato è straordinariamente (Il segno degli Hannan), USA-United gono così caricate di una tensione psico- decadente e declinante, notturno, Artists, regia di Jonathan Demme, con logica insostenibile. oscuro. La strumentazione ha colori cupi Roy Scheider, Janet Margolin, Sam • edizioni discografiche: e lividi, lontani da qualunque spettacolar- Levene, John Glover, Christopher Walken. Varèse Sarabande 302 066 460 2 ità, ma densi di pathos psicologico. Un detective della CIA di origine ebraica Varèse Sarabande STV 81133 Splendido un “valse crépusculaire” che diventa il bersaglio di una vendetta che Varèse Sarabande Club diventa il motivo conduttore del film: colpisce sua moglie. Chi tira le fila è una That’s Entertainment TER 1010 memorabile anche la luminosa, liberato- ragazza decisa a punire i discendenti di Milan Records A 120136 ria pagina sinfonica che accompagna la una misteriosa associazione. carrellata circolare finale nel giardino del Purissimo “nero” con implicazioni razziali 1982 • DEAD MEN DON’T WEAR PLAID protagonista. e psicanalitiche, citazioni di musica (Il mistero del cadavere scompar- • edizioni discografiche: ebraica e pagine d’azione, fra le quali so), USA-Universal/Aspen Film, regia di CAM CSE 085 spicca il corrusco, concitato finale sulle Carl Reiner, con Steve Martin, Rachel Pema Music 900.057 cascate del Niagara. Ward, Carl Reiner. Un detective DRG Records CDSL 9502 • edizioni discografiche: imbranato riceve da una bella ragazza Seven Seas FML 117 Varèse Sarabande STV 81166 l’incarico di ritrovarle il padre e scopre Pathé 2C066-14406 Soundtrack Library CD 30 che dietro c’è un complotto nazista. Varèse Sarabande VCL 9101.9 In questo esercizio virtuosistico e necro- 1977 • THE PRIVATE FILES OF J. filo di montaggio, nel quale Martin viene EDGAR HOOVER 1979 • TIME AFTER TIME fatto dialogare con star del passato USA-AIP/Larco, regia di Larry Cohen, (L’uomo venuto dall’impossibile), quali Barbara Stanwyck, James con Broderick Crawford, José Ferrer, USA-Warner/Orion, regia di Nicholas Cagney, Ava Gardner, Humphrey Michael Parks, Ronee Blakely. Meyer, con Malcolm McDowell, Mary Bogart, Veronica Lake, , Docudrama polemico sul potentissimo Steenburgen, David Warner. Lauren Bacall, Burt Lancaster ecc., capo dell’FBI e sui meccanismi stessi di Lo scrittore Herbert George Wells Rózsa svolge lucidamente la funzione lavoro degli uffici federali. insegue Jack lo Squartatore che con una di un elemento in più per rievocare quel- Inizia il periodo in cui Rózsa – come macchina del tempo è fuggito dalla l’atmosfera “noir” anni ‘40. Di con- accadde anche a Bernard Herrmann – Londra dell’800 nella caotica San seguenza la musica assume un effetto viene contattato da giovani registi cinefili Francisco dei giorni nostri. ancor più straniante in quanto seri- che vedono in lui un esponente prezioso Un grandioso ritorno alla fantasy amente, compuntamente fedele a quel e un testimone della Golden Age. romantica, con una inedita elabo- climax di filologica parodia dell’hard Questo film è piuttosto sfortunato, per razione contrappuntistica dei temi, a boiled. Rózsa si congeda così con un’- lungo tempo non fu distribuito negli Stati cominciare da quello principale, lungo e operazione metalinguistica e autoironi- Uniti, ma Rózsa vi profonde una musica avviluppante. Curiosa la cantilenina ca alla quale non molti altri, della sua in puro stile gangsteristico anni ‘40, con meccanica ricorrente che dà il senso levatura, si sarebbero facilmente pagine spigolose e di un sinfonismo del tempo “bloccato”, relativo, seguita prestati. moderno, di bruciante essenzialità. da un semplice disegno di quattro note • edizioni discografiche: • edizioni discografiche: (due discendenti, due ascendenti). Prometheus PCD 126 Bay Cities BCD 1020 Superbe le pagine di inseguimento That’s Entertainment CDTER 1135 Citadel Records STC 77118 nella metropoli e l’enunciazione del Colosseum CST 8027-2

APPENDICE Nel 1938 Rózsa avrebbe contribuito, non accreditato, alle musiche firmate da John Greenwood per The Drum (Il principe Azim) di Zoltan Korda. Nel 1942 è direttore musicale non accreditato di New Wine o The Great Awakening (L’Incompiuta) di Reinhold Schunzel, una biografia di Franz Schubert basata su musiche del compositore. Nel 1945 compone, sempre senza figurare per motivi contrattuali, tre brani della musica di Ministry of Fear (Il prigioniero del terrore) di Fritz Lang, la cui partitura è firmata da Victor Young. Nel 1948 compone due brevi brani per Edward, My Son (Edoardo, mio figlio) di George Cukor, musica di John Wooldridge. 24 ennio morricone

Ennio Morricone racconta... (parte prima) Foto di questo articolo : Francesco Prandoni

Resoconto integrale dell’incontro aperto al pubblico svoltosi in libreria Feltrinelli di Piazza Piemonte (Milano) il 28 marzo 2004 all’indomani del concerto al Mazdapalace di Milano - Disco d’oro per il cd Arena Concerto.

A cura di Stefano Sorice L’appuntamento è imperdibile ed affascinante. Il grande Ennio Morricone (Roma, 10 novembre 1928), all’indomani del suo concerto milanese [recensione su CS n. 6], si è reso disponibile per un incontro col pubblico accorso ovviamente numeroso ed entusiasta. La consegna al Maestro del Disco d’Oro per l’album Arena Concerto [recensione su CS n. 4] impreziosisce ulteriormente l’inconsueta mattinata alla libreria Feltrinelli. Il café del megastore trabocca di appassionati ansiosi a cui Morricone aprirà nuovamente le porte del suo mondo, così come la sera prima ha deliziato la platea viag- giando (o sognando?) sulle ali della sua musica immortale. L’attesa è premiata: un applauso caloroso accompagna l’in- gresso in scena del compositore romano. Anche i più casuali e distratti avventori del negozio si lasciano irretire dalla stra- ordinarietà dell’evento. Oggi, a fare da colonna sonora saranno le sue parole, centellinate con la solita timidezza e un’estrema disponibilità. Le emozioni, trasmesse con innata naturalezza, incanteranno gli ascoltatori ed offriranno loro l’il- lusione di raggiungere, quasi toccare, il fascino della composizione o più semplicemente di immaginarsi protagonisti di uno “sporco duello” al suono di un carillon. Il Mito racconterà se stesso. Evocherà ricordi sbiaditi dal tempo, personaggi e nomi che hanno segnato una vita, aneddoti ben custoditi e mai dimenticati. All’improvviso… silenzio. Si accendono i microfoni, si adeguano le luci… Ciak! Si gira! Il mondo dello spettacolo in campo lungo, la musica in primo piano. E’ un distillato di puro Morricone: inebriante e malinconico, umile e coraggioso, ironico ed elegante, romano e leggendario… NASCE L’AMORE PER LA MUSICA davano anche dei soldi, mentre gli sitore ma, quando mi iscrissi al Mio padre Mario, che era un americani ci pagavano con cibo e Conservatorio di Santa Cecilia nella apprezzato trombettista, mi insegnò la sigarette che, non essendo un fuma- classe di Tromba con l’insegnamento chiave di violino all’età di sei anni nel- tore, rivendevo portando a casa il rica- di Umberto Semproni [1938], non l’estate del 1934 a Riccione. Mi ricor- vato. In quel periodo (’44-’46), appena avevo ancora la sensazione del fascino do che iniziai a scrivere qualcosa, che maggiorenne, mi ricordo anche con della composizione. Fu durante il corso poi all’età di dieci anni riguardai e grande tristezza che molti venivano di ‘Armonia complementare’, che mi strappai perché era uno schifo. Forse con la borsa alle tavole imbandite serviva per il diploma di Tromba [otte- potevano anticipare solo una tenden- degli americani e la gonfiavano di cibi nuto l’11 ottobre 1946 con 7/10 - ndr], za musicale perché quelle composi- per portarli alla famiglia. che il maestro Roberto Caggiano per zioncine talmente piccole, brevi, due In seguito ho suonato per le com- primo scoprì, forse, certe mie buone righe di pentagramma, avevano un pagnie di rivista al Teatro Sistina di qualità. Caggiano mostrava alle varie valore davvero minimo. Erano delle Roma come seconda tromba (o terza classi di Armonia i miei compiti, sottoli- “cacce”, composizioni per due corni: se la compagnia ne portava un’altra, neando gli imprevisti e strabilianti pro- mi ricordo che alla radio ascoltavo oltre alla prima che naturalmente era gressi che erano scaturiti dalle sue pro- molto volentieri l’Ouverture de Il fissa e girava con la compagnia stes- poste di lavoro: la realizzazione dei Franco Cacciatore [Der Freischutz – sa). Su quel palco ho visto passare famosi bassi numerati. Mi sembrava Opera romantica in tre atti del 1821 – tutti i grandi nomi dello spettacolo ita- una bella cosa, ma non immaginavo ndr] di Carl Maria Von Weber e quindi liano: da Walter Chiari a Ugo Tognazzi certo che quello che scrivevo fosse ero portato a riscrivere per corni. che, giovanissimi, quasi debuttavano. così importante. Alla fine, promosso al Forse da lì è venuto lo stimolo che mi La sera però avevo molto sonno e corso di quattro anni di ‘Armonia princi- ha indotto a fare anche dei western. In quando andavano in scena gli sketch pale’, lo terminai con Caggiano in soli ogni modo facevano proprio schifo! parlati, che allora potevano durare sei mesi [1943]. Questa cosa fu straor- anche 20 minuti, io mi facevo una dor- dinaria. C’era un altro collega, di cui GLI ANNI DELLA GUERRA E DEL mitina. Ci pensava poi il collega della ricordo bene anche il nome, Marafelli, TEATRO prima tromba a svegliarmi, ma al son- che era altrettanto bravo e studiava cla- Ho suonato in complesso con mio nellino non rinunciavo. rinetto. In quella classe eravamo solo padre, ma anche da solo con altri pro- noi due. Il maestro ci curava molto da fessori. Abbiamo suonato coi tedeschi AL CONSERVATORIO DI SANTA vicino: non è che si poteva scherzare, e con gli americani. Era un dopoguer- CECILIA A ROMA (1938–1954) che uno poteva fare quello che gli pare- ra molto duro e difficile. I tedeschi ci A vent’anni volevo già fare il compo- va, come in certe classi del ginnasio. ennio morricone 25

Caggiano mi consigliò di studiare com- posizione ed io feci così, entrando, all’età di 16/17 anni, nel corso di ‘Composizione elementare’ coi maestri Carlo G. Garofano e Antonio Ferdinandi [1944]. Come maestro di ‘Letteratura Italiana’ ho avuto un gran- de come Carlo Buscetta, purtroppo scomparso qualche giorno fa [inizio 2004 – ndr]. Petrozzi fu il mio maestro di ‘Storia’. Ho avuto dei maestri incredi- bili, e poi naturalmente Goffredo Petrassi in ‘Composizione’ [diploma il 6 luglio 1954 con 9,5/10 - ndr]. Fu qual- cosa di raro l’unione di questi straordi- nari intellettuali in un Conservatorio. Il capo-redattore Massimo Privitera saluta il Maestro dopo l’incontro chiamato Al Piemonte [Insegne glorio- quattro pezzi cantati. Mi diede una fidu- RAI: ASSUNZIONE E DIMISSIONI IN se; Notturno sulle Alpi; Macchine e cia enorme. Ero abbastanza stimato da UN GIORNO SOLO (1958) cuori le fonderie della Fiat, 1940 – ndr]. lui per tutta la mia storia precedente e Io riuscii ad entrare in Rai nel 1958 quindi feci questa trasmissione che fu non mi ricordo per quale via. Ero già Morricone e Sanremo 2004. l’inaugurazione del secondo canale Rai conosciuto e facevo gli arrangiamenti “Ho declinato l’invito del direttore di RaiUno [4 novembre 1961]. In seguito fu bissa- per la Rai, per le orchestre di musica Fabrizio Del Noce di ricoprire l’incarico di direttore ta e ne facemmo altre 12 puntate. leggera, per le canzoni. Ho lavorato artistico del Festival di Sanremo perché è da anni Chiamai a dirigere l’orchestra il mae- con tutti i maestri (Cinico Angelini, Lelio che sono fuori dal giro. Tuttavia penso che la scelta stro . Era diventato un Luttazzi, Gorni Kramer, Guido Cergoli) di sia azzeccata. Cosa penso del caro amico anche perché, quando ero Festival? Non lo seguo, ma non perché lo dis- che sono passati a Roma e con i quali prezzi “. [agenzia ADN-Kronos] disoccupato, mi aveva procurato del ho fatto grande esperienza. Quando lavoro come arrangiatore. Gli fui molto Angelini andò a Sanremo io lo seguii grato e con questa chiamata cercai per svilupparne gli arrangiamenti. IL PRIMO PENSIERO PER IL anche di sdebitarmi della sua gentilez- Voleva presentarsi con un complessino CINEMA za e premura. Savina arrivava in sala di piccolo piccolo, quasi senza pretese, Non pensavo minimamente alle mie registrazione non sapendo cosa si tro- ma io gli dissi: ‘Ma no, andiamoci con doti, ma solo a guadagnare. Ero anco- vasse davanti e non potendo fare nem- un’orchestra come si deve e che ra studente di composizione con meno osservazioni, perché lì artistica- suoni!’. Ho provato quindi a fare delle Petrassi quando cominciai a fare i primi mente avevo carta bianca. Gli avevo elaborazioni un po’ più articolate e arrangiamenti di musica leggera per comunque preparato delle cose estre- meno nello stile di Angelini che, per chi orchestre o festival, continuando anche mamente interessanti: dei pezzi ameri- si ricorda, era Angelini e gli otto stru- mentre ero militare (1955). Al cinema cani fatti come se fosse un concerto, un menti. Devo dire che quell’anno le cose pensavo fugacemente. Suonando trio di archi per una canzone america- che lui fece funzionarono meglio, a dif- nelle orchestre di sincronizzazione dei na, il famoso tema de Il ponte sul fiume ferenza di tutte le altre volte che avevo film, che eseguivano musica per il cine- Kwai (1957) arrangiato in una strana ascoltato i suoi compiti. In generale il ma, sentivo delle schifezze enormi e mi maniera [che il maestro non si esime lavoro di arrangiatore andava bene. dicevo: “Io studio composizione, forse dal canticchiare per il divertimento degli Entrai così alla Rai come assistente potrei fare meglio”. Fu quello il mio ascoltatori, sempre più affascinati dalle musicale ed il primo giorno il maestro unico pensiero verso il cinema, origina- sue parole – ndr]. Mi capitò, tra l’altro, Carlo Alberto Pizzini, direttore del cen- to dalla mia reazione a composizioni un tenore americano, tale Peter Tevis, tro di Via Teulada che in precedenza mi che sentivo brutte, anche se la maggior che cantò una canzone di quel periodo aveva confessato la sua ammirazione parte erano quelle che giudicavo inte- abbastanza interessante [Pastures of per i miei colori strumentali ed i prezio- ressanti e di gran valore. Mi piacevano Plenty di Woody Guthrie, 1962 – ndr]. si arrangiamenti, mi chiamò e mi disse Enzo Masetti, certamente Angelo Ne feci l’arrangiamento e, pensando frasi che sono rimaste scolpite nella Francesco Lavagnino, Giuseppe che dovesse avere una tipologia diver- mia memoria: “Dunque maestro, lei Rosati che ha fatto un film di Visconti sa e molto particolare, cominciai ad deve sapere che è entrato alla Rai, ma [Ossessione (1942) – ndr], anche se in usare le incudini, le campane, la frusta, rimarrà sempre un impiegato di secon- maniera un po’ folle per quei tempi, ed suoni di animali, grazie soprattutto alla da categoria. Si ricordi che lei come altri che non mi vengono in mente. grande libertà artistica e creativa di cui compositore non potrà mai essere ese- godevo in quel programma. guito dalla Rai, perché c’è una circola- 1961: L’ESPERIENZA DEL PICCOLO re di un precedente delegato della Rai, CONCERTO MODERNO ARRANGIATORE DI tale Filiberto Guala, che dice che gli Ai tempi, la direzione Rai incaricò il MUSICA LEGGERA ALLA RCA impiegati della Rai non possono esse- giornalista Vittorio Zivelli di inventare Quando mi chiamarono per fare l’ar- re eseguiti nei concerti dalle orchestre”. una nuova trasmissione. Zivelli, curato- rangiamento de Il barattolo (1960) per “Scusi, ma io sono un compositore. re del famoso programma radiofonico Il Gianni Meccia, la RCA era sull’orlo del Vado a casa!” fu la mia risposta. “No, discobolo (1953), che lanciava e pro- fallimento. Aveva davvero poco ossige- guardi, non vada a casa”. “No, io vado poneva nuovi dischi, mi chiamò no ed ancor meno risorse economiche, a casa subito!”. “Ma no… ci pensi lasciandomi veramente carta bianca. così utilizzai una semplice base di chi- bene, lei non può rifiutare un pezzo di Nasce così Piccolo Concerto (1961): tarra, batteria, contrabbasso e pochi pane per tutta la vita!”. Così me ne una trasmissione in sei puntate con altri strumenti. Pur essendo un arran- andai subito. Peraltro Pizzini è un com- orchestra in scena, per la regia del giamento di nessuna qualità, fatto con positore e ha lasciato anche alcune povero Enzo Trapani e presentata da appena cinque strumenti durante l’in- buone composizioni tra le quali un tritti- Arnoldo Foà. Fui libero di scegliere i tervallo di un turno di registrazione con co sinfonico, anche molto eseguito, cinque pezzi per orchestra sola e i un orchestra più grande, mi fece perde- 26 ennio morricone

re un sacco di tempo. L’idea era di uti- idea, si trattasse di un comportamento produttori de Il federale, Isidoro Broggi lizzare il suono del barattolo. Feci diverso o di un incipit particolare o altro e Renato Libassi, su consiglio di Salce, costruire una specie di pedana discen- ancora. Credo che la chiave della mia ebbero invece il coraggio di affidarsi a dente con i chiodi su cui lasciar rotola- esperienza fatta con i dischi sia stata Morricone e così scrissi le musiche re questo barattolo, ma il suono assolu- proprio questa: il poter esprimere un tranquillamente, grazie alla grande tamente non veniva fuori. Poi ne feci qualcosa che mi premeva personal- esperienza che già avevo. L’aver lavo- realizzare un’altra con i sassi (un gran mente e mi vedeva coinvolto musical- rato agli arrangiamenti per la Rai, a lavoraccio!) ma neanche questa fun- mente. Successivamente, alla RCA stretto contatto con le orchestre, e zionava, anche perché il barattolo non cominciarono ad arrivare dischi ameri- l’ascoltare le realizzazioni che scrivevo rotolava come dicevo io, ma come pre- cani a pile, da arrangiare come prodot- mi ha aiutato molto. Ero attento, mi cri- feriva lui! Infine ebbi l’idea geniale, ma ti standard. Mi si chiedeva di imitare ticavo e imparavo tanto. Prendevo i che in realtà è una sciocchezza, di pedissequamente quelle ritmiche: c’era miei rischi scrivendo anche cose sbattere a tempo il barattolo per terra proprio la desolazione, mentre anche eccentriche, esperimenti clandestini, con il microfono vicino, come se venis- nel rock di oggi si possono trovare degli che qualche volta sembravano troppo se preso a calci da questo signore che arrangiamenti molto carini. Sottostetti a ardite per una canzone e non andava- cantava: rotola, rotola per poi rallenta- queste indicazioni con Ogni volta no bene al maestro che dirigeva. Inoltre re. L’ho creato con le mani, non potevo (1964), un pezzo di Paul Anka che avevo già fatto una serie di arrangia- certamente farlo con la pedana scorre- andò a Sanremo e vendette un milione menti sperimentali che la Rai mi aveva vole. Venne benissimo e fu un grande e mezzo di copie. In seguito cominciai commissionato e che trasmetteva alla successo di Meccia. Ho lavorato con a lasciare perché tutto questo non mi radio da mezzogiorno all’una. Pezzi cantanti importanti: Gino Paoli, i Dik Dik quadrava e l’altro lavoro mi premeva. musicali generici venivano arrangiati e tanti altri che non ricordo nemmeno ed orchestrati secondo le proprie idee perché sono talmente numerosi. Con IL DEBUTTO UFFICIALE NEL CINE- da bravi musicisti tra i quali ricordo Rita Pavone non ci ho mai lavorato, ma MA: IL FEDERALE (1961) DI LUCIA- Mario Migliardi, uno dei più fantasiosi, le ho scritto un pezzo, una semplice NO SALCE che purtroppo non c’è più e di cui mi filastrocca per bambini [Pel di Carota Fu il mio primo film come colonna sono divertito ad ascoltare le creazioni. del 1962 che il Maestro prova a cantic- sonora, ma avevo già lavorato come Dagli arrangiamenti ho capito che veni- chiare “ta-ta-taa-ta-ta-taa” – ndr], tanto collaboratore clandestino (già dal vano fuori musicisti veri. Quindi d’espe- qualsiasi cosa cantava, vendeva, 1955) con compositori o asini o pigri, o rienza ne avevo e Il federale non fu anche l’Inno di Mameli. Vorrei sottoli- perché avevano troppo lavoro e si così terribile come debutto. neare un fatto importante: non ho deci- facevano aiutare, quindi ero già pratico so mai niente nella mia vita, salvo spo- del cinema. mi aveva DUE VECCHI COMPAGNI DI SCUO- sare mia moglie! Mi sono lasciato tra- apprezzato come arrangiatore in Le LA: ENNIO & SERGIO (1964) sportare dagli eventi. Quindi, quando Canzoni di Tutti (1958), una trasmissio- l’altro lavoro, quello del cinema, ha ne televisiva sulla storia della canzone Ispirazione per due. cominciato a prendere il sopravvento, italiana curata da Salce ed Ettore racconta: “Non gli chiesi di leggere il piano piano ho lasciato gli arrangia- Scola, e mi chiese quindi di comporre copione. Gli raccontai la storia come fosse una menti che mi avevano comunque per- le musiche originali per le opere teatra- favola. Poi spiegai i temi che volevo. (…) Ma io messo di raggiungere una grande li di “La pappa reale” (1959) di Félicien parlavo alla romana, con molti aggettivi e paragoni esperienza. Alla RCA ricercavano il Marceua e di “Il lieto fine” (1959), un (…). Poi lui lavorava alla composizione e mi porta- successo assoluto. Certe volte arriva- suo lavoro sul mondo dello spettacolo va alcuni temi molto brevi (…). Me li suonava al vano brani molto belli di cantautori stra- di cui fu anche regista. Poi Salce, di pianoforte… Questa cosa continuava, spesso anche a lungo, fino a quando non componeva un ordinari, tipo Gino Paoli, mentre in altre ritorno dal Brasile dove aveva diretto brano che mi ispirava – perché ero io che dovevo occasioni lavoravamo anche su vere due pellicole che non ho mai visto trarre ispirazione dalla musica, non Ennio!”“. [da De schifezze, canzoni bruttissime che, [finanziate dalla società di produzione Fornari, Tutti i film di Sergio Leone, cit. pag. 165] arrangiate come si deve, passavano Vera Cruz: Uma pulga na balança e sul mercato discografico e vendevano Floradas na serra nel 1953 – ndr], mi Conoscevo già Sergio Leone per- ugualmente, come brutte signore ma chiamò per il suo primo film italiano. Si ché avevamo frequentato entrambi la ben truccate e vestite. Avevo un princi- trattava di Le pillole di Ercole (1960) scuola elementare dei Fratelli Cristiani, pio nell’approntare gli arrangiamenti: prodotto da Dino De Laurentis che solo la terza classe perché poi lui cam- volevo imporre, alla più o meno valida obiettò: “Chi è questo Morricone? biò istituto. Quando venne a casa mia canzone in questione, una veste sono- Lascia stare, chiama un altro!”. Infatti, il per chiedermi di fare le musiche del ra che avesse la possibilità di essere regista Salce scelse un altro [A. F. suo film, lo riconobbi subito per un par- indipendente, proponendo una mia Lavagnino – ndr]. L’anno seguente, i ticolare fisionomico: aveva il labbro con

Riascoltare la colonna sonora scritta da Ennio Morricone per il primo film western di Sergio Leone, Per un pugno di dollari (1964), è un’esperienza quasi proustiana: un improvviso e nostalgico balzo nel proprio passato e, insieme, l’ingresso in una dimensione atemporale e mitica, dove un “pugno” di melodie risuona apparentemente sin dalle Origini, come se quella musica fosse parte del nostro patrimonio genetico. E’ il caso dei due temi principali della rivo- luzionaria partitura del Maestro romano: “Per un pugno di dollari”, rielaborazione del Deguello messicano, e “Titoli”, strumentato per fischio, chitarra acustica ed elettrica, coro di voci maschi- li, campane, frusta… e tutto il celeberrimo armamentario di “spezie sonore” che Morricone ha ampliato e perfezionato negli spaghetti-western successivi. Superato l’inevitabile (ed ingom- brante) impatto di brani così famosi, è una piacevole sorpresa (ri)scoprire alcune pagine dello Ennio Morricone score meritevoli di attenzione, come l’efficace tensione musicale di “Almost Dead” - un pezzo Per un pugno di dollari peraltro già recuperato dal geniale “orecchio” di , che l’ha inserito nel suo Kill (aka – 1964) Bill - o la divertente divagazione (finto) folkloristica di “Square Dance”. BMG 7930182171-2 Di tutte le partiture western di Morricone per i film di Leone, questa è forse la meno bella e 8 brani – Durata: 28’55” rifinita… ma il suo valore storico è imprescindibile: tutto è cominciato da qui. AC ennio morricone 27

una piega strana, non che fosse un mostro intendiamoci. “Tu sei Sergio Il tema di “Per un pugno di dollari” Leone, quello delle scuole salesiane!”, La parola a Morricone: “ Sergio voleva mettere nel poppa di una nave. Sergio Leone accettò il motivo, “Si!” rispose, e così andammo a film il Deguello, tema drammatico basato su un anti- gli piacque, e divenne uno dei temi portanti (“Per un Trastevere al ristorante di Checco er co canto funebre messicano, o qualcosa di simile, pugno di dollari”) “deguellizzandolo” nel film. Subito carettiere, un altro collega della stessa avendolo anche già utilizzato come temp track dopo litigammo di nuovo per la scelta dell’esecutore. [motivo che Dimitri Tiomkin aveva composto e Io proposi Michele Lacerenza che a Roma, nell’am- scuola, che aveva una grande fotogra- arrangiato per il western con John Wayne e Dean biente del cinema, andava per la maggiore, un fia ingiallita dal tempo con tutti gli alun- Martin Un dollaro d’onore - Rio Bravo, 1959 di bravissimo pugliese che era stato mio collega al ni della nostra classe, in cui ci ricono- Hawks e per La battaglia di Alamo – The Alamo, Conservatorio, ma Sergio voleva Nino Rosso, che scemmo anche noi. Non ci conosceva- 1960 di John Wayne]. A me fin da allora non piace- era in quel momento molto più famoso, perché mo in sostanza, ma non fu difficile va imitare e così gli dissi di trovarsi un altro compos- aveva indovinato dei dischi con canzoni dove la andare d’accordo con Leone. C’è stato itore. Il mio amico, però, non era uno che mollava tromba si alternava alla sua voce roca e suggestiva. da subito un buon affiatamento, anche facilmente la presa e, diplomaticamente, mi pro- Io mi incaponii e così in sala feci suonare Lacerenza se Sergio non si intendeva proprio di pose: “Non te dico de imita’, te dico de fa’ una cosa che fece il suo lavoro sapendo che il regista non lo musica, però aveva l’intuizione giusta simile”. Non m’andava nemmeno de fa’ una cosa voleva. Suonò piangendo, te lo giuro, suonò nel capire quello che serviva al suo film. simile in maniera passiva. A quel punto mi ricordai di piangendo. E data la condizione, ci mise l’anima, un tema che avevo scritto per una versione televisi- insistendo, su nostra richiesta in tutti i melismi, le Quest’aspetto era molto particolare e va de I Drammi Marini, 1960-1961 di Eugene volatine, insomma, ‘ste cose che io chiamo mielismi, difficile da ritrovare in un regista. Con O’Neill, che era stato cantato da una delle Peter ricciolini, e che anche Dimitri Tiomkin aveva voluto Leone non è che si discutesse molto. Sisters, le tre sorelle nere che Garinei e Giovannini dal solista di tromba per accompagnare la scena Prima di girare mi raccontava il film per avevano lanciato in un musical con Renato Rascel. che precede il finale di Un dollaro d’onore….”. immagini, inquadratura per inquadratu- Era una ninna nanna che una di loro cantava a [da un’intervista di Gianni Minà del 2004]. ra, quasi mai mi mandava la sceneg- giatura. Componevo allora dei pezzi il peggior film di Leone! E ho scritto PER QUALCHE DOLLARO IN PIU’ che poi gli facevo sentire e in genere gli anch’io colonne sonore migliori, anche (1965) andavano bene. perché, al tempo, la RCA non si era Sergio voleva qualcosa di molto ancora ripresa dal fallimento e quindi simile a Per un pugno di dollari, se non PER UN PUGNO DI DOLLARI (1964) eravamo in regime di risparmio. addirittura la stessa cosa, sempre la La prima volta che venne da me, Successivamente, da Per qualche dol- stessa: sosteneva che gli avesse porta- per il film Per un pugno di dollari, laro in più (1965), ci furono più possibi- to molto bene. Io gli dissi di lasciar aveva già sentito le mie musiche in lità economiche. stare. Infatti, decisi di mettere al posto due western: una coproduzione italo- della chitarra un marranzano [“Per spagnola con la regia di Riccardo DON SAVIO E IL MAGNIFICO STRA- qualche dollaro in più” – ndr]. Per Blasco (Duello nel Texas, 1963) ed NIERO… l’America era considerato uno stru- una pellicola italiana di Mario Caiano I produttori volevano che sembras- mento troppo strano e il suo utilizzo in (Le pistole non discutono, 1964). Gli se un film americano: Leone divenne una colonna sonora ancor più improba- piacquero e mi chiamò, altrimenti non Bob Robertson, io mi firmai Don Savio bile, ma a me dell’America non impor- c’era ragione perché mi chiedesse di o Leo Nichols, i miei due pseudonimi. tava proprio niente, e se anche fosse musicare un film western. Leone volle Il fatto curioso fu però un altro. Il film stato un film cinese, avrei agito alla un arrangiamento molto particolare per uscì a Firenze alla chetichella con il stessa maniera! Vi devo raccontare la il brano principale di Per un pugno di titolo, poi definitivo, di Per un pugno di curiosità di come abbiamo registrato il dollari [“Titoli” – ndr]. Richiese lo stes- dollari, mentre io ero ancora convinto marranzano, anche perché ai tempi si so tipo di sonorità che mi ero inventato che il titolo fosse Il Magnifico straniero registrava su tre piste mentre ora ce ne per una canzone di Peter Tevis così come era catalogato negli archivi sono quarantotto. Chiamai per l’occa- [Pastures of Plenty di Woody Guthrie, della RCA. Solamente due o tre mesi sione un marranzanista siciliano, RCA PM45-3115, 1962] e che avevo dopo alla RCA si accorsero di avere il Salvatore Schilirò, che aveva tutti i tipi potuto sperimentare nella fortunata tra- disco della colona sonora e finalmente di marranzano necessari a coprire tutta smissione Piccolo Concerto. Utilizzavo pubblicarono il long playing. Hanno la scala di armonie. Lui doveva accom- suoni di derivazione naturale prodotti venduto tante copie ugualmente, ma a pagnare un po’ l’idea del pezzo, che da incudini, campane, fruste e versi di causa del ritardo ne persero altrettan- aveva però parecchie armonie diverse. animali. Scrissi la melodia del fischio, te. Successe che i produttori cambia- Così feci tutto il brano col Re, poi tutto eseguito poi da Alessandro rono il titolo senza comunicarlo alla il brano col Mi, poi col Fa, Sol, La, Si Alessandroni, cambiai certe armonie, casa discografica o a me. Rimane in bemolle, Do, così che potesse seguirli ma la struttura era quella. Tra tutti i ogni caso l’opera meno importante di tutti. Il problema previsto fu quindi che il western girati, Per un pugno di dollari è Leone, checché ne dica la gente! fonico, con grande pazienza, dovette

Il secondo capitolo della Trilogia del Dollaro è un film più riuscito del precedente, per alcu- ni persino migliore del conclusivo Il buono, il brutto e il cattivo (1966). Quel che è certo è che la colonna sonora di Ennio Morricone rielabora e migliora il materiale di Per un pugno di dol- lari (1964), consegnando una partitura ancora più originale e personale, pur attenendosi alla medesima formula musicale. L’inconsueta ricerca timbrica della sua scrittura western si arric- chisce, ne “La resa dei conti”, di un carillon – il cui ruolo fondamentale all’interno del racconto filmico approfondisce ulteriormente la sempre più stretta compenetrazione tra musica e imma- gini nei film di Leone – e di un organo di bachiana memoria… senza dimenticare il geniale mar- ranzano, quasi da cartoon, di “Per qualche dollaro in più”. Altrove, il Maestro affina i suoi celebri brani di tensione, come nello “studio” per percussio- ni di “Il colpo”, mentre con “Addio Colonnello” consegna una pagina di commovente lirismo, Ennio Morricone nella quale il tema del duello con El Indio è mestamente intonato dall’oboe, e poi ripreso dagli Per qualche dollaro archi, sul morbido vocalizzo del coro, punteggiato dai lievi rintocchi del carillon: un’oasi di sen- in più tita e struggente malinconia, in uno score altrimenti giocato sulle corde dell’ironia se non addi- (aka – 1965) rittura del cinismo. AC BMG ND70391 12 brani – Durata: 28’31” 28 ennio morricone

fare tutti taglietti, passando intere, lun- del coyote diventa una parolaccia Con i fratelli Taviani non ci ho lavo- ghissime giornate a montare il pezzo quando Eli Wallach si rivolge a Clint rato più e gliel’ho detto chiaro: non è con tutti i taglietti. Insomma il marranza- Eastwood: “Sei un gran figlio di... aiaia- possibile obbligarmi al servilismo no fece tutta la melodia con le diverse aaaaa!!!” e partono i titoli di coda. Ci fu creativo, a scrivere per forza certe armonie, cosa impossibile per questo una bella collaborazione con Leone musiche, io non le faccio e basta! strumento. Fu una cosa divertente ed che non rimase passivo a quest’idea Caso particolare fu quello di Pier anche originale. Però il fischio c’era, del verso del coyote. Paolo Pasolini. Mi lasciò massima come ha voluto Sergio. libertà, ma mi chiese per un suo film Un coyote al microfono. (Uccellacci e Uccellini del 1965) di El Indio uccide con Bach. “Quando dirigo il pezzo in concerto, gli ululati di coy- inserire, suonata da un’ocarina, una Lo sceneggiatore Sergio Donati ci svela:” (…) ote che danno il ritmo ai titoli del film sono realizza- citazione di Mozart da non ricordo Leone e Morricone erano seduti ad una moviola, ti di solito col clarinetto. Ma nella versione originale quale opera, forse un’aria del Don (…) e ricordo esattamente quando [Leone] disse, adottai soluzioni più inventive. Due voci maschili Giovanni o del Flauto Magico. Non nella scena di Volontè [El Indio che sfida la spia (Nino Dei ed Enzo Gioieni) cantavano sovrappo- voleva che imitassi Mozart, era una Tomaso all’interno della chiesa sconsacrata apren- nendosi l’una all’altra, una gridando A e l’altra E. Gli sua forma di scaramanzia. Infatti do l’orologio e dicendogli “Quando finisce la musi- AAAH ed EEEH dovevano essere eloquenti, per anche successivamente in Teorema ca, spara… se ti riesce”], “Qui voglio qualcosa di imitare l’ululato dell’animale ed evocare la ferocia (1968), chiese una citazione del del selvaggio West.” (Brano “Il buono, il brutto, il religioso”. E Morricone disse: “Johann Sebastian Requiem di Mozart. Dopo aver messo cattivo [Titoli]”). [da Viva Leone!, novembre 1989]. Bach, eh?”. Sergio rispose: “Ma anche col deguel- Bach ne L’accattone (1961), voleva di lo sulla tromba, Ennio!”“ (citazione della Toccata e nuovo Mozart. Fuga in Re minore nel brano “La resa dei conti”, da Per qualche dollaro in più). [da un’intervista di IL RAPPORTO CON I REGISTI E IL Così lo accontentai scrivendo un Chris Frayling con Sergio Donati, 23 maggio 1998] ‘CITAZIONISMO’ pezzo dodecafonico, che non mi Registi come Sergio Leone sono dif- aveva chiesto lui e quindi aperto a ficili da trovare. Ci sono anche quelli qualsiasi decisione, in cui nascosi IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO che non vogliono sapere niente di Mozart suonato da un clarinetto, così (1966) musica e dicono fai quello che ti pare: mimetizzato che lui stesso mi chiese In un primo tempo Leone voleva quest’approccio non è per niente dove fosse la sua citazione portafortu- ancora la stessa cosa, poi però abbia- buono, perché devo andare alla regi- na. Era difficilissima da scovare, ma mo fatto un po’ diversamente. Come strazione coinvolgendo il regista in gliela misi perché era sempre una suono tematico avevo progredito cer- quello che faccio, non posso spendere questione di scaramanzia. Chissà cando di accorpare alla musica il suono i milioni dell’editore musicale senza mai perché… Forse per la stessa degli animali. Mi sembrò naturale per- avere il consenso sulla strada che ho ragione per cui anch’io, qualche volta, ché proprio Leone li metteva nel film. intrapreso, quindi casomai sono più negli arrangiamenti mettevo delle L’urlo del coyote è curiosissimo, molto responsabilizzato. D’altro canto, ci citazioni d’opere da camera o sinfoni- musicale. Ve lo faccio? Volete che ve lo sono anche registi che richiedono com- che. Per esempio, per Miranda faccio? “Uhuhuhhhh!!” [naturalmente menti musicali ben precisi, e con quelli Martino che cantava Voce ‘e notte, accompagnato da uno scrosciante non ci lavoro! inserii la citazione de Al chiaro di luna applauso dell’entusiasta pubblico in di Ludwig van Beethoven [Sonata op. sala! – ndr]. Ho scritto il tema del film [“Il Wagner per Il mio nome è Nessuno 27 n.2, 1802]. Era perfetto! buono, il brutto, il cattivo (Titoli)” – ndr] “Non era un’idea completamente astratta [inserire Ecco gli esperimenti che mi diverti- proprio partendo da quest’idea: le citazioni musicali dalla Cavalcata delle valchirie di vano. La cantante fu molto soddisfat- prime note nascono dall’urlo del coyo- Richard Wagner ogni volta che compare il muc- ta, la casa discografica anche, perché te, la parte più sfottente del tema e cor- chio selvaggio], ma creava un legame concreto la sonata del Chiaro di luna la cono- rispondente un pò ai personaggi, per fra due elementi. L’idea era di fare un parallelo fra sceva tutto il mondo per cui non era poi proseguire con questa sua melodia. le valchirie (…) e questi cavalieri. Mi sembrava difficile farla acquisire al pubblico. Fu Per il cattivo il tema del coyote era un’analogia giustificata in una commedia che una trovata ben riuscita anche sotto ricreato da due uomini che gridavano in aveva anche elementi di grottesco e di parodia. E l’aspetto commerciale. Tornando ai maniera stonata, dissonante tra di loro; c’è un’altra cosa che non notò nessuno. Il tema registi, l’approccio migliore è discute- per il buono c’era l’arghilofono che è delle valchirie era eseguito in quel momento da re con loro su cosa si deve fare e una grande ocarina; per il brutto il flau- clacson di automobili. L’energia frenetica delle quale sia la scelta migliore, contri- to dolce. Quindi questo fu già un pro- valchirie e del mucchio selvaggio mi sembrava buendo da entrambe le parti con le gresso per l’aspetto musicale in un film bastasse a suggerire questa idea in un luogo proprie idee e consigli. comunque bellissimo della cui lavora- dove il traffico urbano non esisteva.” (Brani zione ho molta nostalgia. Molto partico- “Mucchio selvaggio” da Il mio nome è Fine Parte Prima Nessuno,1973) [da Viva Leone!, novembre 1989] lare è anche il finale dove questo suono Continua sul prossimo numero

Un dovuto tributo alla storica collaborazione del compositore romano con l’indimenticato poeta - regista Pier Paolo Pasolini (che quasi sempre - a parte un paio di parentesi con Rustichelli e Bacalov - si servì dell’arte Morriconiana). L’apertura della raccolta con gli incredibili (e pubblicati per la prima volta su CD) “titoli di testa cantati” dal grande Domenico Modugno su testo dello stesso Pasolini per Uccellacci e uccellini (enunciati in sincrono col montaggio) vale da sola il prezzo del disco, con la tagliente ironia della geniale, barocca, grottesca strumentazione. Il resto del materiale (se si esclude una fischiatina di 33 secondi da I racconti di Canterbury) è tutto più o meno noto, ma l’accostamen- to degli stili di scrittura, dei diversi organici, dei soggetti stessi dei film interessati ci presenta in tutta la sua grandezza il talento di Morricone, capace di aderire alle esigenze di un autore certo non “como- do”, trasformando la propria penna in modo esemplare. Ecco quindi che, passando da un brano loun- Ennio Morricone ge ad un tema lirico ed appassionato per archi (sempre Uccellacci...), incontriamo sia luminose ...per Il cinema di Pier “Mandolinate” (da Le streghe) che oscuri cluster seriali tra voci, percussioni e orchestra (Teorema), Paolo Pasolini (2004) sia magiche atmosfere tra arpa legni ed archi (Il fiore delle mille e una notte) che spigolosità pianisti- GDM 2046 che (“Addio a Pier Paolo Pasolini” da Salò...). Molto particolare la chiusura con “Meditazione orale” 14 brani – Durata: 44’31” in cui Pasolini stesso recita i suoi versi sugli avanguardistici tappeti del Maestro Ennio. PR Il buono, il brutto... 29

Lee Van Cleef L’estasiL’estasi “il cattivo” deldel suonosuono

LoLo scorescore dede IlIl buono,buono, ilil brutto,brutto, ilil cattivocattivo comecome rielaborazionerielaborazione deldel genere,genere, deldel tempotempo ee deldel compro-compro- messomesso spettatore-cinemaspettatore-cinema

didi GiulianoGiuliano Tomassacci

All’arte cinematografica è stato rim- massima esemplificazione del compro- tato avventuriero restituirà la famiglia proverato tanto e detratto ancora di più. messo spettacolare: l’accettazione da oltreché compiutezza alle dinamiche trai- Non ci volle molto, dopo la prima proie- parte del fruitore di un romanticismo tal- nanti del genere. Il pubblico non disertò le zione pubblica al Gran Café del volta spinto al logorio, di un manicheismo sale, ma al contrario riconobbe la portata Boulevard des Capucines, perché il schematico ma appassionante e quanto rigenerante del cinema leoniano. Già nel nuovo mezzo attirasse su di sé le feroci mai stimolante all’immedesimazione, di secondo lungometraggio della “Trilogia critiche di chi non vi rintracciava i caratte- un universo verosimile insomma, ma del Dollaro”, Per qualche dollaro in più ri della specificità e dell’esclusività. assolutamente iperbolico, tutt’altro che (1965), Leone avanzava però rielabora- Senza le cruciali dipendenze dalla tecni- filologico nei riguardi di quello che in real- zioni narrative inconsuete, contrapponen- ca fotografica, dalle strutture letterarie e tà il periodo in questione aveva rappre- do il personaggio di Mortimer (il resuscita- teatrali indispensabili alla componente sentato nella storia americana. Torna to Lee Van Cleef) all’avventuriero narrativa e a quella di messa in scena, il utile la considerazione che Alberto eastwoodiano e attivando un confronto cinema non avrebbe avuto modo di esi- Moravia riportava in una sua recensione tra i due che esulava dalla cornice classi- stere. Certo le teorie sul montaggio non de Il grande cielo di Hawks sulle pagine ca: il loro duellare non intacca la morale tardarono ad individuare nel “taglio del de L’Europeo (ultimamente ristampata che regolava il filone, poiché a scontrarsi negativo” il vero, unico e inconfutabile nello speciale hollywoodiano del bime- per il puro tornaconto economico sono codice distintivo della nuova forma d’in- strale): “(…) il western nacque vecchio, due villain, una coppia di sicari che oltre- trattenimento culturale, ma la natura deri- ossia già ai suoi inizi del tutto convenzio- tutto si associano contro un poco di vativa dell’immagine proiettata a 24 foto- nale, con temi e soluzioni obbligate e lon- buono ancor più deprecabile (sempre grammi al secondo non cessò mai di tane da qualsiasi realtà storica”1. Gian Maria Volontè, nel ruolo di El Indio). essere evidenziata. Se è vero così che attraverso la All’interno del loro microcosmo – che Anche il Western, in effetti, muoveva i Golden Age il genere proliferò, forte di un lascia ‘incolume’ il mondo degli sceriffi suoi passi dalle leggende popolari legate regolamento interno chiaro e incontrover- protettori della legge e dei cowboy senza al mito della Frontiera - vissuta come un tibile (che anche il pubblico cinematogra- macchia – l’autore poté efficacemente Eden perduto e nostalgicamente rievoca- fico più disinibito reclamava), si può ascri- esternare la sua idea della mitologia di to - dalle graphic novels e dalle pitture vere alla figura di Sergio Leone un ruolo fine ‘800, carica già da allora di sprezzan- narrative, intitolate ai personaggi che di stratega rivoluzionario, capace di sov- te e corrosiva ironia, demistificazione di incarnavano il bisogno degli Americani di vertire i dettami della narrazione, anche modelli ormai abusati e di preconcetti già evocare un altrove eroico ed avventuro- violentemente, senza però rompere la annaspanti che infatti, proprio in quegli so regolato dal positivismo delle gesta e segreta concordanza con le platee. anni, appesantivano la produzione statu- dall’audacia delle imprese. Il cinema, Rivoluzionario perché, portando a matu- nitense fino al momentaneo collasso. nella sua concretezza immaginifica, non razione un genere che in Italia si era L’apice della rielaborazione leoniana poté che appagare una così profonda distinto, seppur timidamente, già da qual- si dimostra invece in tutta la sua straordi- tensione popolare, visualizzando quel che anno, il regista romano sostituiva alla narietà nell’ultimo e più riuscito capitolo mondo che in realtà non era mai esistito, figura dell’eroe fordiano à la John Wayne della trilogia, Il buono, il brutto e il cattivo attraverso la sua insuperabile capacità di l’antieroe incarnato da Clint Eastwood e (1966). A questo punto il western all’italia- “realizzare” il falso storico. In fondo, la introdotto in Per un pugno di dollari (1964) na, internazionalmente riconosciuto, ha sua nascita coincise proprio con il tema assieme ad un’estetica semplicemente praticamente catalizzato le attenzioni di dei cowboy a cavallo: già nel 1903, con impensabile. Inquadrato da focali corte un fruitore che aspira ad una nuova fre- The Great Train Robbery di Porter, la esasperate nella loro funzionalità carica- schezza cinematografica, ad un’inventiva Settima Arte stringeva un patto col suo turale, “l’uomo senza nome”, per quanto e ad una scaltrezza di racconto che il genere più autentico, quello che André anomalamente cinico ed individualista, cineasta italiano, nonostante le innume- Bazin arrivò a definire “il cinema america- portava ancora con sé gli elementi base revoli imitazioni generatesi a ridosso del no per eccellenza”. E sempre di ‘patto’ è del cowboy edificante, almeno nel sub- suo precedente dittico, continua a domi- necessario parlare per quanto riguarda il plot concernente la madre costretta dal nare. Conscio della lezione impartita con pubblico e il grande schermo, alla luce di bandito Ramon (Gian Maria Volonté) alla i lavori precedenti (una lezione non solo quello che in fin dei conti era e rimase la separazione dal figlio, cui proprio lo sfron- stilistica ma anche d’emancipazione dai 30 ...il cattivo

limitanti schemi fruitivi), Leone attua il simo epico e nostalgico che si allargava - all’opposto di questa, Morricone inserisce suo ridimensionamento proponendo proprio come i corni ascendenti nell’inci- riferimenti ai modelli ‘tipici’ nell’economia addirittura tre bounty killer totalmente pit tiomkiniano de La battaglia di Alamo - generale di un discorso arcaico. I tamburi amorali che, sullo sfondo della Guerra di al vasto orizzonte, sul quale si stagliano dei nativi, volendo semplificare, domina- Secessione, si arrovellano alla ricerca quegli eroi che sembravano cavalcare no il sinfonismo occidentale: il Western- spasmodica di un ingente bottino. sospinti dal galloping degli archi di Elmer scoring all’inverso. Collocati, ancora una volta, i protagonisti Bernstein (tra i più sensibili alla commi- Impossibile poi sorvolare, al di là del- in un territorio decentrato rispetto stione folk) e la cui fiera missione veniva l’intenzione compositiva, sulla presa all’evento storico (al quale però il regista sublimata dal rigoglio delle fanfare new- esercitata da una così trascinante novità non risparmia graffianti critiche politiche) maniane. Vigeva insomma, anche per il musicale sul pubblico – un’evenienza su e alla retorica di genere, la lotta senza Western, quell’approccio sinfonico e cui Morricone e Leone devono sicura- quartiere dei tre banditi si consuma nella pieno che l’epoca dello studio system mente aver ragionato, se non proprio totale libertà degli elementi sadici e vio- aveva glorificato, spesso a scapito del puntato – anche per non venire meno, lenti, ma anche burleschi e autoironici, rapporto filologico con le immagini. nella musica come nel fotografico, a con i quali il regista aveva solo anticipato Probabilmente fu la scelta migliore: come quella concordanza di domanda e offerta la sua cifra espressiva nei passati lungo- in seguito per la fantascienza, sarebbe spettatore-cinema di cui si diceva. metraggi. Ecco allora il Leone stratega, stato contraddittorio ricercare l’autenticità Già perfezionata e capace di una dia- che trova il suo pubblico pronto ad accet- musicale, all’interno di un genere che lettica immagine-musica ragguardevole tare un intrattenimento basato sull’inelu- prendeva le mosse da una mitologia di nel successivo Per qualche dollaro in più, dibile enigmaticità che caratterizza il soli- massa oggettivamente artefatta. l’intesa dei due artisti raggiunge l’apice tario Biondo/Eastwood (Il Buono), il bieco In tal senso il contributo musicale mor- proprio nel capitolo conclusivo dell’ideale Sentenza/Lee Van Cleef (Il Cattivo) e il riconiano alla fantasia di Sergio Leone trilogia. Una convergenza totale che ben picaresco, furbo e “chapliniano” (l’agget- s’impose da subito come un approccio si riassume nella richiesta del regista di tivo è dello stesso Leone) Tuco, il perso- inconsueto, audace oltre ogni immagina- poter usufruire delle musiche già in pre- naggio più definito e sfaccettato del trio, zione. Amico d’infanzia del regista, il com- produzione, così da proporle durante le anche grazie ad una travolgente e accu- positore romano entrò in immediata sinto- riprese agli attori e alla troupe per meglio ratissima interpretazione di Eli Wallach nia con il radicalismo di Per un pugno di assecondare lo spirito dell’opera. I livelli (supportato dal capolavoro di doppiaggio dollari. In più occasioni si è parlato di una diegetici in Il buono, il brutto e il cattivo offerto da Carlo Romano). I cartelli stessi concezione musicale rivoluzionaria, di sono al massimo della loro interazione e che presentano i personaggi in apertura un’idea di scoring altamente innovativa lo score di Morricone subentra - convali- di film e poi li congedano nell’epilogo tra- ed inventiva, tale da escludere qualsiasi dando a più riprese il principio di ‘suono smettono, nella loro nuda semplicità, possibile riconducibilità ai traguardi cine- organizzato’ nel cinema, sostenuto da tutto il senso sarcastico del Western leo- musicali raggiunti fino a quel momento. Edgar Varèse - “quando la parola ha rag- niano: la grafia infantile avvisa dell’allar- All’aspro e arido scenario stilizzato da giunto i limiti della sua efficacia e quando gato senso connotativo dei personaggi Leone, allo scarnificamento del surplus la precisione dell’immagine sembra ridur- contrapposto alla schiettezza denotativa romantico in favore di personaggi-archeti- re il respiro della sua immaginazione”.3 delle titolazioni: solo un bambino, sem- pi i cui tratti somatici sono più eloquenti Ed è significativo che la definizione di brerebbe ironizzare Leone, può credere degli stessi dialoghi, Morricone ha rispo- un concretista come Varèse si adatti così che il brutto sia solo “brutto” e il buono sto con una ricerca timbrica e strumenta- bene alla prova del compositore, che soltanto “buono”, imbattendosi in un le dal sapore concretistico-avanguardisti- proprio nel suo sostituirsi alla parola fermo-immagine di Tuco che ha appena co di rara efficacia, mitigata dal ricorso a denota, affidandosi ad una mimica stru- steso un drappello di uomini e del Biondo moduli contemporanei vicini al rock, dove mentale del verso del coyote, una spic- che si accinge ad abbandonare il Brutto le pennellate orchestrali intercedono cata volontà avanguardista non solo in mezzo al deserto. Per di più l’interven- forse per la prima volta a favore di un cinematografica (e in fondo le sue suc- to musicale di Ennio Morricone sulle tre nuovo realismo. Se è vero infatti che le cessive prove cinematografiche, in parti- presentazioni non può lasciare dubbi a spinte progressiste che animano il testo colare quelle legate al Western.4, e le tal riguardo. Una musica che parla, come musicale individuano un volontà di com- sperimentazioni estreme sull’uso della si vedrà, letteralmente da sé. mento teso al rinnovamento, l’elaborazio- voce con il gruppo Nuova Consonanza, ne delle particolari soluzioni idiomatiche ne danno atto). L’elementare cellula “Le Ballate del Vecchio West”, scrive- attinge dal passato e dal primitivo, dalla motivica in questione, la prima semifrase vano Bazin e Rieupeyrout, “sono una volontà di fornire al genere quella specifi- in intervallo di quarta ascendente (La- delle chiavi essenziali del Western, forse ca origine musicale che il folk non era Re-La-Re) di un soggetto tematico che una delle più solide fonti d’ispirazione per bastato a compensare. Alla stregua di un costituisce il fondamento della partitura, gli sceneggiatori se non dei musicisti Rozsa che, in mancanza dei necessari diventa infatti un logo all’apparire dei tre specializzati in partiture destinate a que- riferimenti storici, concepisce patrimoni protagonisti (come già lo erano stati lo sto genere di film.”2 melodici dell’antica romanità appoggian- zufolio di flauto e l’assolo di marranzano E’ vero senza alcun dubbio che la tra- dosi alle culture musicali adiacenti, e rico- per i precedenti episodi) e per estensio- dizione folk dei pionieri americani, le bal- struisce gli strumenti d’epoca non perve- ne uno stinger5 allargato, reiterato senza late dei cowboy pervase di ritmiche coun- nuti sulla base del proprio senso artistico, misura nel definire lo stato d’animo o i try e le square-dance così come le chan- Morricone plasma il linguaggio del riflessi caratteriali dei pistoleri: un’escla- son de geste dei primi coloni fornirono Western scegliendo, per i sonnolenti mazione psicologica del copione che copioso, sicuramente essenziale mate- paesi di frontiera, ritmi tribali e cori rituali- esalta l’interpretazione degli attori e riale ai compositori hollywoodiani che stici, per la rudimentalità dei pistoleri, sopravanza la loro immagine (e la paro- adattarono la scuola sinfonica della aerofoni primitivi e il fischio smargiasso di la che, appunto, “ha esaurito la sua effi- Golden Age al genere di frontiera. Ma Alessandro Alessandroni, per le corse a cacia”6), un’invasione acutissima della come dimostrano le floride pagine com- cavallo, il beat contemporaneo di chitarra colonna-sonora (il limite naturale della poste da Jerome Moross per Il grande elettrica e batteria (che sostituisce il galop cellula tra melodia e rumore è labile) paese e da Alfred Newman per La con- della tradizione passata). Per quanto nella colonna-visiva che sovrastruttura il quista del West, o ancor prima la musica riguarda le sparse ma fattive ingerenze testo (anche oltre il necessario, visto che di Victor Young e Dimitri Tiomkin, il com- dell’orchestra tradizionale, si possono il parossismo è chiaramente ricercato da mento musicale più consono e funziona- ricondurre ad un appoggio alla tradiziona- Leone non solo nella messa in scena e le alla materia si rifaceva alla grandezza lità del genere. L’approccio anomalo del nei dialoghi ma anche nella fotografia del passo orchestrale, chiamato ad compositore arriva quindi a situarsi in evi- surrealista di Tonino Delli Colli). accrescere e a suggellare quell’incante- dente antinomia con la lezione classica: Sebbene accomunato indistintamente al Il buono, il brutto... 31

terzetto protagonista, questo inciso si attiene ai suoi basilari doveri leitmotivici grazie all’orchestrazione che Morricone le riserva di volta in volta, non solo attri- buendo al Biondo il flauto a becco sopra- no o l’alto registro dei cori, l’acceso assolo vocalizzante simil-coyote elettro- nicamente variato per Tuco e il respiro grave dell’arghilofono (strumento in terra cotta di origini contadine) o i legni bassi per Sentenza (il simbolismo tra altezza/timbrica degli strumenti e i per- sonaggi è palese), ma evitando la rigidi- tà preordinata alla base del principio e improntando anche posizionamenti inconsueti e sfasati, con evidente intento ironico: la versione del Biondo suonata “in faccia” ad un Tuco allibito dopo l’esplosione di un cannone che gli fa per- dere le tracce dell’avversario è un esem- pio perfetto. Questa elasticità nell’uso del Tema nei suoi tre arrangiamenti quasi spinge ad associarlo non tanto ai tre protagonisti, quanto, più generalmen- Clint Eastwood “il buono” te, alla loro condotta morale; in un certo bile Edda Dell’Orso. Alla direzione d’or- di una pistola (due elementi, trombe e senso la libertà d’intervento delle tre chestra Morricone designa invece Bruno nacchere, che chiamano in causa il brano sezioni di fiati convalida quell’interscam- Nicolai, sospendendo solo momentanea- del “triello”, il confronto finale del film: bio di ruoli continuamente messo in atto mente la prassi di condurre da sé le pro- come ad anticipare, in forma contratta, il dai bounty killer. prie partiture per Leone. destino che attende i tre protagonisti). Dal Morricone opera sulle immagini attra- groviglio esce illesa la ritmica con chitarra, verso circa 50 interventi uniformemente Anche l’inizio de Il buono, il brutto e il leggermente anticipata dalle cellule motivi- distribuiti in 168 minuti di pellicola (versio- cattivo si avvale di una sequenza grafica, che strumentate per Tuco e il Biondo (in ne italiana), e pur assodata l’importanza ma differentemente dai suoi predecesso- effetti gli unici due ad allearsi concreta- del logo (proposto isolatamente una ri, i cartelli non si impongono su disegni mente e ad uscire ricompensati dal rac- quindicina di volte), la partitura si avvale animati o sul campo lunghissimo di un conto), fino ad un ultimo e culminante cli- di altri due temi ricorrenti. Il primo, un pistolero a cavallo, ma su una serie di max del tutti orchestrale che ruzzola nuo- meditativo arioso per tromba che dimes- tavole prevalentemente monocromatiche vamente in discesa (una soluzione risolu- so e sconsolato assume i toni di una fan- in spirito d’epoca (spicca ancora il rosso, tiva che Morricone imporrà anche all’ulti- fara decadente, si evidenzia nel resocon- colore decisamente ricorrente in Leone). ma parte del triello). Lo slap di chitarra to triste e compassionevole che Leone Un’analisi a posteriori della pagina com- riporta alla tonalità iniziale e il rullante offre della Guerra di Secessione, affre- poste da Morricone per questa introduzio- azzittisce l’orchestra, mentre rispettiva- scata in tutta la sua disfatta umana. ne svela un’intenzione riepilogativa, oltre mente le frasi del Buono, del Brutto e Sempre concentrato sullo sfondo bellico alla tipica funzione di rassegna dei temi ancora del Buono (l’ultimo ad uscire di della sceneggiatura (a cura del regista, principali che si evince dal primo ascolto. fatto dal film) conducono all’accordo fina- Age, Scarpelli e Luciano Vincenzoni), “La Dopo una schietta successione dei tre le, senza che il motivo di Sentenza sia più storia di un soldato” è invece una ballata arrangiamenti per la semifrase riservata ai chiamato in causa (un’avvisaglia della impregnata di rimpianto e rassegnazione personaggi, un echeggiante tambureggia- morte finale del personaggio?). che culmina nell’interpretazione intradie- re accoglie una quadrupla enunciazione Puntualizzata l’entrata del Brutto con il getica (su testo inglese di Tommie del tema del Buono (o quella che, con logo su cartello, la presentazione di Connor) offerta dai soldati in uno dei cli- flauto iniziale, sarà il più delle volte a lui Sentenza impegna Morricone in una max del film, a metà del racconto. Come associata). Segue l’esposizione del moti- pagina di rasserenato piglio bucolico, con per Leone l’attenzione alla cornice stori- vo del Cattivo, anch’essa per quattro volte, assolo di chitarra classica su un’austera ca rappresenta un novità nella sua filmo- ma stavolta su una base ritmica di spazzo- modulazione degli archi, di grande effetto grafia, così l’orchestrazione più tradizio- le su rullante, chitarra elettrificata, sospen- nell’accostamento alle immagini di un pic- nale e l’ampio arco melodico dei due sione d’organo e rintocchi di campana. Il colo ranch a conduzione familiare, scelto pezzi inseriscono un piglio lirico incon- crescendo monta e sull’apertura di una da Leone per l’attivazione del personag- sueto nel commento musicale morrico- progressione ascendente per chitarra gio. All’arrivo di quest’ultimo a cavallo, e niano, che egli avrà modo di sviluppare elettrica si innesta lo staccato del coro precisamente sullo stringere a primo con maggior pregnanza in Giù la testa e maschile, mentre sullo schermo un can- piano, l’arrangiamento dello stinger lo bat- in C’era una volta il West. Ma questa none “spara” il titolo del film. Con l’ingres- tezza mentre la chitarra degenera in un novità non intacca la fisionomia “primiti- so degli archi e l’apertura aerea del coro, ottuso sgambettare di due note, prefigu- va” e l’intento antropologico dell’approc- il brano tocca il suo primo apice: accensio- rando l’anima insensibile del bounty killer cio, come dimostra il resto dell’orchestra- ne che subito precipita nella stretta discen- che si appresta ad incontrare la sua pros- zione, ancora coloratissima nell’accosta- dente dell’orchestra. Uno scarto di tonalità sima vittima. Informato dal disperato con- mento di chitarre elettriche ed acustiche, (con il quale la musica dà l’impressione di tadino, padrone della fattoria, riguardo armonica a bocca, incudini, campane, lanciarsi definitivamente nella nuova una cassa scomparsa ricolma di dollari, nacchere e voci stonate (si aggiungono i avventura) richiama l’organico al ritmo Sentenza fredda l’uomo, non prima però già citati flauto a becco soprano e arghi- spezzato dal pizzicato d’archi, per intro- di aver accettato il compenso per uccide- lofono) abbinate alla grande presenza durre l’arrangiamento stridulo di Tuco re l’aguzzino del malcapitato. L’omicidio dei Cantori Moderni di Alessandroni. In (anche per lui, quattro repliche) fino ad dell’uomo, e di suo figlio, è sottolineato da più, stavolta l’elemento corale guadagna una digressione spagnoleggiante con un’esplosione dissonante di rullante, una componente di particolare sapore grappoli di trombe portate alla saturazione tromba e violini, che sostano in una ten- mistico, grazie all’uso del soprano femmi- dall’infrangersi parallelo di nacchere modi- sione insostenibile, mimando il senso di nile vocalizzante, nella voce dell’inarriva- ficate, molto vicine al suono del caricatore vertigine di cui è preda la moglie del mal- 32 ...il cattivo

capitato, nel vedere i corpi dei cari a terra cannone – è priva di accompagnamento stenibile sotto i rintocchi di piano e chitar- (sensazione visivamente tradotta dall’in- musicale. Morricone torna significativa- ra, fino all’esaurirsi finale sul familiare certo panoramicare circolare della mac- mente in primo piano per commentare la piede della seconda semifrase del logo, china da presa). Il logo del Cattivo suggel- visita di Sentenza ad un forte sudista, che infine si concretizza dopo reiterati la il suo arrivo a casa del responsabile ormai improvvisato ricovero d’emergen- passaggi aumentati tra le fila degli archi. della carneficina, per poi riapparire all’uc- za. Lo sconsolato arioso per tromba fa Tuco è pronto ad ultimare il suo avversa- cisione di quest’ultimo preceduto da qui la sua prima comparsa. L’emergere rio, quando improvvisamente una carroz- un’idea particolarmente efficace: un flut- progressivo di piccole fanfare trionfali, in za guidata da soli cavalli (i soldati a bordo tuare incerto (affidato qui al fagotto) che contrappunto alla rassegnata melodia, sono tutti morti) solca il deserto. Il carro servirà al compositore anche in seguito, favorisce come già detto, un’immagine non porta con sé soltanto la famosa ubi- per tratteggiare le psicologie più bieche pietosa della guerra, che sembra toccare cazione del tesoro cercato da Sentenza, dei protagonisti. persino l’animo di Sentenza, il quale che Carson, prima di spirare, confida ai Per il Buono, la presentazione è solo cede una bottiglia allo sfortunato soldato due banditi (il nome del cimitero in cui è anticipata dal logo che segue la liberazio- da cui ottiene maggiori informazioni su sepolta la cassa a Tuco, il nome della ne di Tuco da un gruppo di manigoldi Carson. Il particolare riverbero del suono tomba in questione a Biondo), ma anche intenzionati ad intascare la taglia sulla delle trombe, in questo brano, non può un nuovo dettaglio musicale, di grande sua testa, ed è ufficialmente rimandata non richiamare un eccezionale tema importanza evocativa e simbolica: un all’abbandono del compare nel deserto (i scritto da Jerry Goldsmith per il commen- vocalizzo femminile dal sapore mistico due hanno appena rotto una società di to di un’altra pellicola di ambientazione ed avvolgente che aleggia intorno ad una mutuo interesse, per la cui ultima azione bellica: Patton (1970) di F. Schaffner. Ma ripresa del tema del fortino. E’ il richiamo una versione abbreviata dei titoli ha funto è altrettanto interessante notare come la tentatore dell’avidità, il canto della sirena da perfetto galloping theme), quando il comunanza tra i due pezzi si esaurisca che da subito seduce e obnubila la contrasto tra la sua faccia “angelica” (che all’effetto di “lontananza” degli ottoni: mente di Tuco. Morricone aveva poco prima enfatizzato mentre Goldsmith ascrive all’echoplex Così per il Brutto ora la salvezza del con un coro spirituale) e l’atrocità della utilizzato per le melodie marziali tutto il Biondo è di primaria importanza, in quan- sua azione stimola la giusta ironia. compiacimento del protagonista, il cui to depositario di una metà del segreto Sentenza è intanto sulle tracce di Bill rispetto per la guerra si estende oltre i circa l’ubicazione del tesoro. Sotto le Carson, unico ancora in vita a conoscere suoi limiti temporali, Morricone sembra mentite spoglie del sudista Bill Carson, l’ubicazione della cassa di dollari, e la invece affidare all’eco trombettistico il chiede asilo presso la Missione di San sua ricerca lo porta fino alla donna del- senso di fatuità del conflitto e la tristezza Antonio, premuroso di affidare alla cure l’uomo che, duramente percossa, con- tangibile per le vittime di un così sangui- dei frati il suo “compagno” malato. Per le fessa di saperlo in viaggio con un repar- noso confronto. disperate condizioni in cui versano i sol- to di cavalleria. Il trattamento morriconia- L’azione torna su Tuco, deciso a sod- dati nel ricovero, Morricone offre un no per la scena è la prima di due delle più disfare la sua sete di vendetta e quindi assaggio strumentale de “La storia di un marcate incursioni nell’atonalismo di sulle tracce del Biondo. La sua forsenna- soldato”, placido e assorto nel passare questo score, e il potenziamento dram- ta ricerca a cavallo, di sigaro in sigaro, si dal corno all’oboe, fino ad un ponte matico fornito da queste pagine alle vio- fregia di uno smagliante ritorno del main impressionistico in dialogo imitativo tra i lente immagini di Leone ne giustifica title, praticamente esposto nella sua tota- legni che letteralmente degenera nel pienamente l’utilizzo. Inoltre, conceden- lità, fino a quando il bandito non fiuta la logo completo del Brutto, probabilmente do una coda che si avvale di nuovo del vicina presenza della sua preda. la punta massima dello scoring psicologi- brano di tensione già ascoltato a seguito Morricone flette allora l’andamento del co improntato dal musicista: le adulanti del primo omicidio di Sentenza, il brano recuperando il fluttuante motivo di moine di Tuco con i frati e la preghiera di musicista non arrischia l’organicità della fagotto. L’appoggio ripetuto sui soffi di aiuto per rimettere in salute al più presto partitura. arghilofono s’impone come un altro il Biondo scolorano nella frazione di un Reduce dal deserto, Tuco entra stre- esempio di musica che sostituisce il dia- intervallo di quarta, palesando senza mato in un paese, precipitandosi all’ab- logo, o meglio ancora la psicologia del possibilità di fraintendimento le già mal- beveratoio dei cavalli per dissetarsi. personaggio: i sornioni registri bassi par- celate intenzioni dell’infimo ladruncolo. Morricone introduce al suo arrivo un lano chiaro riguardo le vendicative inten- Qualche giorno dopo è già tempo per arpeggio, affidato alla chitarra, che fun- zioni del Brutto. E infatti, di lì a poco, sco- i due compari (di nuovo in società) di gerà in più occasioni da tema per i pas- vato il suo antagonista, Tuco non si rimettersi in cammino verso l’oro che li saggi più opprimenti e tesi del lungome- risparmierà di gustare la sua vendetta aspetta, ma prima Tuco deve sistemare traggio. (Nel montaggio definitivo lo sco- ancora calda, imponendo al Biondo di una “faccenda personale”: salutare suo ring sfuma sul Brutto che inizia a bagnar- attraversare a piedi il deserto, senz’ac- fratello Pablo (Luigi Pistilli), ora sacerdo- si la bocca, ma l’edizione discografica qua né riparo, fino a morte certa. E’ in te. L’incontro si tramuta però in scontro e pressoché integrale della colonna sono- quest’occasione che Morricone propone una pagina per chitarra solista ed archi - ra, pubblicata nel 2001 da GDM, ha por- l’intervento più anomalo dello score (non- ispirata evidentemente dall’origine mes- tato alla luce una divertita continuazione ché il più lungo dopo il Triello), ricorrendo sicana dei fratelli, e straordinaria per eco- del brano, dove la cellula melodica del ad una rarefazione orchestrale che nomia di mezzi e portata drammatica - personaggio è protagonista di un gioco amplifica con subdola efficacia il pati- sigla l’incolmabile distanza che li separa. imitativo delle vari sezioni d’orchestra, mento del Biondo. Impostando uno sce- L’oculatezza del contributo musicale e la all’interno di una strumentazione di matri- nario prossimo alla periferia tonale, intro- sanguigna prestazione attoriale di ce puntillistica – un piccolo scherzo dotto da una scrittura cromatica del pia- Wallach umanizzano Tuco agli occhi orchestrale già sperimentato da noforte, il compositore sbriglia un dirada- dello spettatore – e a quelli del Biondo, Morricone per alcune situazioni di Una to sfondo degli archi su cui vagheggiano che spia il confronto da un buco nel pistola per Ringo). interventi prima dell’oboe solista, poi di muro. Il pistolero senza nome, nell’acco- Con l’esclusione dei loghi d’occasio- una combinazione archi/legni e infine del gliere il Brutto sulla carrozza, solidarizza ne, tutto il lungo segmento narrativo rela- corno, mentre il fondamentale affacciarsi con il dolore cocente del compagno – tivo al Brutto che si rimette in sesto (in del motivo arpeggiato (stavolta al piano- mascherato con grandi lodi al fratello – una sequenza, quella nella bottega d’ar- forte) interviene come un miraggio tradi- offrendogli un sigaro. Il sorriso spavaldo meria, tra le più gustose del film) e alla tore. Man mano che la tortura si consu- di Tuco sembra accennare una liberato- sua temporanea rivalsa sul Biondo – sco- ma e il Buono si avvicina al suo inesora- ria complicità, ma è già troppo tardi, i vato nella stanza di una locanda, ma bile destino, con il sole alto nel cielo tempi di Leone sono perfetti, e Morricone sfuggito all’impiccagione approntata da come i picchi estremi dei violini, l’incede- sbriglia il main title theme mentre il Tuco per il provvidenziale colpo di un re si fa più sostenuto, inesorabile e inso- Biondo lancia la carrozza verso il bottino. Il buono, il brutto... 33

La puntuale ricomparsa del tema dei tito- li a questo punto, inoltre, compensa l’an- datura raccolta che lo score aveva assunto nell’ultima mezz’ora di film; com- pensazione ancor più necessaria poi alla luce del successivo snodo narrativo, essenzialmente dominato dalla “Storia di un soldato”. Fatti prigionieri da un reparto nordi- sta, i due vengono infatti ancora una volta a contatto con il desolato ambiente bellico all’interno del campo di prigionia. Una marcetta (anch’essa tutt’altro che raggiante di compiacimenti patriottici) segue l’entrata dei protagonisti nel campo e viene sciolta in un’orchestrazio- ne più ampia, per armonica a bocca e archi. Cinque accordi ascendenti degli ottoni chiudono l’intervento riportando in scena il Cattivo, che è ora sergente e che, riconoscendo Tuco nei panni di Carson, capisce l’inganno architettato dal bandito (Morricone puntualizza con il suo stinger). Deciso a conoscere il luogo Eli Wallach “il brutto” in cui è sepolto il tesoro, Sentenza invita il vecchio socio (che riconosce dalla sagoma dei violini nel registro acuto, e Tuco ad un cordiale pasto “tra vecchi “voce della pistola”). Ancora una volta del Tema del Soldato, che sensibilmente amici”, ma dopo aver dato il via all’orche- decisi a far squadra, i due liquidano gli asseconda l’ultima “tirata” offerta dal strina di soldati nel cortile, comanda al uomini di Sentenza (ma non quest’ulti- Biondo ad un giovane soldato agoniz- caporale Wallace (Mario Brega) di pas- mo, che preferisce darsi alla fuga) in una zante. sare alle vie di fatto. Viene così presen- tipica ed impeccabile sparatoria di gene- Chiusa la lunga sezione lambita dalla tata nella sua interezza “Storia di un sol- re, che l’acuta inventiva registica di Guerra di Secessione, il lungometraggio dato”. Il contrasto tra l’andamento docile Leone non fa passare per routine. Anche si avvia alla sua conclusione, alla quale della ballata e i colpi inferti da Wallace a Morricone, in un momento così topico Leone e Morricone riservano due inven- Tuco, all’interno della caserma, baste- per un film western, catalizza l’attenzio- zioni audiovisive della massima originali- rebbe già ad evidenziare l’importanza ne nel modo forse più prevedile, ma pro- tà, giustamente entrate nella storia del della scena ai fini audiovisivi: un esem- prio per questo più appagante, offrendo Cinema e della Musica. pio imprescindibile di musica che, sep- un passaggio condensato del main title, La prima, inequivocabilmente intitola- pure originata da una fonte intra-diegeti- che spicca su un raro assolo di percus- ta da Morricone “L’estasi dell’oro”, com- ca, lavora “contro” le immagini. Ma il sioni. menta la liberatoria e quasi lussuriosa maggior motivo d’interesse è dato dalla Ma la guerra ci rimette lo zampino e ricerca di Tuco della tomba sotto cui è capacità della composizione di sulla loro strada verso il bottino i due sepolto il bottino, una volta che questi – Morricone di espandere il tempo oltre i vengono di nuovo coinvolti nelle atrocità lasciatosi momentaneamente indietro il limiti di montaggio (come in un certo del conflitto. Stavolta ad accorciare il Biondo - si è finalmente imbattuto nel modo era già avvenuto per il segmento passo è un avamposto di nordisti ai con- cimitero indicato da Carson. Cosciente nel deserto), amplificando a livello fini di un ponte che entrambe le fazioni di trovarsi nel luogo che realizzerà final- parossistico la durata della violenza, che cercano di conquistare. Il disilluso mente la sua smania di ricchezza, il sciolta dentro il tempo “musicale” del- Capitano del plotone (Aldo Giuffré), Brutto corre a perdifiato fra le lapidi, nella l’evento acquista un peso, ancora una costretto all’alcool per alleggerire il peso febbrile ricerca del nome confessatogli volta, insostenibile. delle sue responsabilità, confida ai due dal Buono. Morricone precipita il perso- A metter fine alle percosse è lo stes- malcapitati che far saltare il ponte evite- naggio in una voragine di ebbrezza so Tuco, che infine confessa il nome del rebbe un ulteriore spargimento di san- musicale, che progressivamente lo cimitero. Sentenza deve ora estorcere il gue. L’accavallarsi di trombe del tema innalza al culmine della sua avidità. nome della tomba al Biondo ma, cono- del fortino e una marziale rilettura della Straordinariamente orchestrato “in accu- scendo la sua dura scorza, preferisce marcetta si avvicendano mentre i due mulo”, attraverso le entrate delle varie farlo suo socio e recuperare con lui l’oro, sfilano in trincea e seguono il capitano sezioni, la spina dorsale del pezzo è mentre il Brutto viene mandato al cappio nel suo alloggio. Senza lasciarselo ripe- costituita dall’ossessivo serpeggiare del- scortato da Wallace. Leone segue a tere, anche perché il cimitero è al di là l’arpeggio per pianoforte che accompa- questo punto in parallelo il viaggio in dell’avamposto, mentre il Capitano torna gna Tuco sin dalla sua prima esperienza treno di Tuco verso l’impiccagione e il mortalmente ferito da un assalto, Tuco e nel deserto. Su questa ossatura ritmica cammino del Biondo, di Sentenza e dei Biondo minano il ponte con la dinamite si stende il timbro di un corno inglese suoi tirapiedi verso l’oro: una parte del (accompagnati dalla marcetta per coro e non meno adescante, che segue i primi film in cui Morricone ritorna ripetutamen- percussioni) e danno fuoco alla miccia passi incerti di Tuco, fino a che, al terzo te sul materiale legato alla guerra. dopo essersi scambiati le informazioni rintocco di campana, Morricone apre Quando Tuco riesce a liberarsi di sull’ubicazione dei dollari. Il rumore del- all’inebriante vocalizzo di Edda Wallace gettandosi dal treno in corsa, di l’esplosione riporta un sorriso consolato- Dell’Orso. Sul crescendo orchestrale, la nuovo una versione particolarmente per- rio sul volto del Capitano, un istante voce del soprano ritorna tentatrice ad cussionistica dei Titoli ristabilisce l’equili- prima di abbandonarsi alla morte, men- avvolgere nelle sue spire la ricerca irre- brio in partitura. tre l’eleganza del tema del fortino sottoli- frenabile del Brutto – verrebbe da pen- Coincidentalmente, il Biondo sosta nea il momento, rinforzato da un acuto sare ad un’autentica spinta motivaziona- insieme agli uomini di Sentenza nello sopranile. le (nonostante la natura extra-diegetica stesso paese in cui il Brutto trova Il tratto finale del cammino dei due del commento), ancor più suggerita dal- momentaneamente riparo dalle canno- avventurieri fino al cimitero si avvale l’assenza del cantato quando Tuco si nate che funestano la zona. Senza parti- delle ultime apparizioni della marcetta, ferma per prendere coscienza delle colari difficoltà il Buono riesce a scovare fattivamente “allargata” dalla luminosa dimensioni del luogo e dal suo riemerge- 34 ...il cattivo

re alla ripresa della corsa. Ora veramen- cano di tromba inizia il suo fiorito ricama- te in simbiosi con l’esaltazione del bandi- re sostenuto dal coro misto e da una to, il corpus orchestrale cresce (tanto secca ritmica affidata agli archi. Il cre- verticalmente quando orizzontalmente) scendo dinamico è solo momentanea- e il vocalizzo viene affiancato dalla robu- mente interrotto dall’intercalare dell’ar- sta scorta del coro maschile. Subentra peggio chitarristico variato. una sospensione, che arresta la base rit- E’ l’ultimo intervento sostanziale dello mica e agevola un virtuosistico acuto score ed il terzo, più compiuto ed elabo- della solista sull’intenso archettare dei rato lavoro sul tempo cinematografico. violini: l’ammaliante canto circuisce l’uo- Leone esclude la colonna rumori elevan- mo, che ormai pare danzare, completa- do la musica ad unica possibile scansio- mente stregato. Il paragone con il ballet- ne dell’avvenimento. Di nuovo, il contra- to non è poi così arrischiato, se si consi- sto esasperato tra la tensione tangibile derano le dichiarazioni successive di espressa dal volto dei protagonisti, Morricone riguardo alla volontà di Leone impegnati in un confronto al cardiopal- di non scartare, nonostante qualche ma, e il dipanarsi lento della melodia per sincrono impreciso, la registrazione del tromba sospende l’azione. Morricone pezzo (compromettendo altrimenti la mette mano ad un accenno di celesta ad Si ringrazia l’archivio Maurizio Baroni per le immagini di questo articolo spontaneità del take), preferendo imitazione del suono di un carillon, citan- sacrificare “l’immagine a vantaggio della do la nenia dell’orologio di Indio, la cui musica”7 conclusione, nel film precedente, rappre- , così da rendere la partitura, anche sentava il segnale per sparare in un se per mezzo di un sottile scarto sincro- duello. Pur nella diversità del livello filmi- nico, in sopravvento coreografico sul co (il carillon diegetico, la tromba ester- girato. Il ritorno alle trombe del soggetto na alla narrazione), la citazione svela un inizialmente esposto dal corno inglese parallelismo che appare di chiara evi- marca la ripresa ritmica del pezzo, i vio- denza, anche considerando la similitudi- lini slanciati in cima alle ottave, il rullante ne del Triello con il tema di Per un pugno incessante, poi un altro rintocco di cam- di dollari, quest’ultimo redatto da pana – sul rallentando, Morricone allen- Morricone, su esplicita richiesta del regi- Una storica locandina ta la presa, mentre gli ottoni prolungano sta, in affinità al “Deguello” scritto da il tema, guadagnando il tardivo unisono Tiomkin per Un dollaro d’onore (Rio albero. Mani legate dietro le spalle e degli archi che infine primeggiano con il Bravo, 1959). Anche nel film di Hawks il piedi in bilico sull’esile croce di legno coro in un’impennata di raccordo all’ulti- motivo suonava all’impazzata fino alla sporgente da una tomba, il Brutto non ma stretta sinfonica, lanciatissima nel fine del duello – pure in quel caso, però, può che attendere in preda alla dispera- sopraggiungere caleidoscopico e spa- la fonte sonora della musica era interna zione che il socio, ormai lontano, lo libe- smodico dell’intero parco di idiofoni a alla narrazione. Dunque, sebbene i per- ri sparando al cappio. Sulla sua caduta percussione. Tuco individua esausto la sonaggi non possano sentire l’assolo di Leone ripristina i fermo-immagine con sua tomba; Morricone blocca l’orchestra tromba messicano, il famoso patto di cartello per ogni personaggio, con tanto sul synch perfetto. concordanza tra schermo e platea, in un di rispettivi loghi. Ad offrire un aiuto al Brutto, che inizia certo senso l’assuefazione del pubblico a scavare alla meno peggio, è il Biondo, alle regole del genere, informa il fruitore Il senso completo dell’interazione e sopraggiunto nel cimitero. Offre al socio della finalità ultima di quel tempo musi- della compensazione tra i livelli diegetici una pala ma un logo sulle prime ottave cale che allarga spregiudicatamente il del lungometraggio è dato dal logo di d’organo svela anche la presenza di tempo d’attesa cinematograficamente Tuco che si sovrappone alle sue impre- Sentenza: pistola alla mano, il sergente “reale”. cazioni all’indirizzo del Biondo, ormai invita anche il Buono a scavare. Il brano, nella sua parte conclusiva, lontano a cavallo: quel “gran figlio di L’incredulità ha però la meglio sulla fame subisce una repentina accelerazione, putta…”, coperto dal vocalizzo stridulo d’oro, quando Biondo confessa di aver retta dall’infervorarsi dei violini e monta- dei cori, è la musica che si fa dialogo, il indicato a Tuco la lapide sbagliata. ta sugli stacchi ripetuti dei dettagli degli dialogo che si fa musica, il timbro musi- Bisognerà guadagnarsi il vero nome occhi dei tre sfidanti: un balletto di sguar- cale che si fa timbro fonico. E la collabo- sulla tomba celante l’oro e mentre il di che comprime infine il tempo “spetta- razione Leone-Morricone aggiunge così pistolero senza nome deposita all’ester- toriale” riportandolo con prepotenza al di diritto la Musica ai codici che Chion no dello spiazzo pianeggiante un pietra flusso di proiezione, quando il Biondo fa eleggerà capaci (messa in scena e mon- con su scritta la verità, gli altri due si fuoco sul Cattivo, mentre il tentativo di taggio), nelle mani del regista, di sostitui- dispongono per il duello, che con l’entra- Tuco si risolve nel nulla di fatto, in quan- re un dialogo per renderlo parola-ema- ta nel cerchio di Biondo diventa “triello”. to la sua pistola è stata scaricata dal nazione: L’alternarsi di due semplici ritmiche tra Buono a sua insaputa. “La parola diventa allora come fiati e chitarra classica marca l’organiz- Riportato alla luce il bottino, Tuco un’emanazione dei personaggi, un zarsi circolare dei tre. Si interpongono sembra destinato a non poterselo gode- loro aspetto, allo stesso titolo della campana e nacchere, gli archi prendono re: il Biondo lo costringe infatti a ficcare il loro figura(…)” (Michel Chion , “L’audio- il sopravvento e un tipico assolo messi- collo in un cappio improvvisato su di un vision”, Nathan, Parigi, 1990).

1 Da “L’Europeo – Hollywood Racconta L’America”, n.3 – anno IV, 2005 2 A. Bazin, I.L. Rieupeyrout, 1957, “Il Western, ovvero Il cinema americano per eccellenza”, Cappelli, Bologna, pag.43 3 Edgar Varèse, “Il Suono organizzato. Scritti sulla musica” Ricordi-Unicopli, Milano, 1985 4 Tra i molti, Navajo Joe (1966, di S.Corbucci), La Resa Dei Conti (1966, di S.Sollima) e Two Mules For Sister Sara (Gli avvoltoi hanno fame, 1970, di D.Siegel). 5 Accento musicale che evidenzia la presenza nel girato di una persona, un oggetto o una determinata situazione. 6 Interessante a tal proposito il racconto di Morricone riguardo le indicazioni di recitazione impartite da Leone a Eastwood: “Leone mi confidò molti anni dopo che per fare recitare Clint Eastwood in quel modo lo invitava a pensare un’invettiva pesante rivolta contro il suo antagonista. Quelle brutte parole (…) restavano ver- balmente inespresse, ma Leone voleva che bruciassero dentro l’attore trasformandosi in grinta” (da Ennio Morriocne - Sergio Miceli, “Comporre per il cinema – Teoria e prassi nella musica del film” Biblioteca di Bianco&Nero, 2001, pag.165). Un’espressività che forse trovava voce proprio nello strillo musicale. 7 Ennio Morricone, Sergio Miceli, “Comporre per il cinema”, Biblioteca di Bianco&Nero, 2001, pag.177 alessandro alessandroni 35 Fischi in sala

Alessandro Alessandroni ha compiuto 80 anni e non li dimostra. Cinema intramontabile, collaborazioni storiche, e ancora voglia di comporre, di esibirsi, di mettersi in gioco. Il fischio della “colonna sonora” italiana si rivela. di Giuliano Tomassacci

Citare il nome di Alessandro Alessandroni non significa soltanto rievocare il ricordo del “fischio” più famoso del mondo, protagonista di rinomati episodi della musica da film italiana quali Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto, il cattivo. Vuol dire soprattutto ritornare alla fervida stagione della colonna sono- ra italiana anni ‘60-‘70, quando il commento musicale del cinema di genere (in particolare quello del western all’italiana) poteva fregiarsi di tali professionisti-artisti, colorando partiture la cui inventiva sembra oggigiorno un miraggio d’altri tempi. Alessandroni il chitarrista, Alessandroni il demiurgo della voce, Alessandroni il direttore di una compagine vocale, quella dei Cantori Moderni, che ha segnato una stagione cine-musicale e che, anche gra- zie a lui e alla sua stretta cerchia di colleghi interpreti, esecutori, arrangiatori ed orchestratori, con la loro palpi- tante prestanza e l’inesauribile attitudine alla sperimentazione, riuscivano a funzionare da ulteriore stimolo alla già vulcanica ispirazione dei compositori, più che mai volenterosi di sondare nuove strade, di imporre identità perso- nalissime. Ad ottant’anni appena compiuti, Alessandroni è un musicista irrefrenabile, ancora diviso (ma non combattuto) tra la dualità del suo estro: l’interpretazione e la composizione. Il suo fischio, com’era facile aspettarsi, non ne risente: “L’intonazione è perfetta, il suono identico; giusto un po’ di vibrato, che prima era più aggressivo. Ma sto tentando di recuperarlo”, conferma il musicista viterbese, che nella tranquillità della sua casa di Bagnaia, nella Tuscia, si conce- de un momento di pausa dalle prove di uno dei tanti concerti in preparazione per l’estero, dove il compositore di Trinity Goes East e Di Tresette ce n’è uno, tutti gli altri son nessuno non ha mai smesso di esibirsi. “Proprio oggi aspetto gente che ha bisogno di alcuni pezzi che ho scritto nel ’75. E’ una cosa fantastica: è come ricominciare la carriera…”

Proviamo a ripercorrere que- arrangiare. E tutto da autodidatta. vengono dal conservatorio hanno sta ricca carriera. Come nasce Non ho nessuna invidia per quel- troppe distrazioni. Io suonavo con l’Alessandroni musicista? li diplomati al conservatorio. altri chitarristi e ogni turno era una Ho mosso i primi passi nella musi- sfida, una gara a chi faceva meglio. ca a Soriano nel Cimino, il paese di Lei ha iniziato come turnista e mia madre, dove venivo a passare le ha avuto a che fare con le orche- Ha sfruttato per la prima volta vacanze. Qui tutti i negozi – il barbie- stre specializzate più apprezzate, il suo dono musicale con Nino re, il sarto – avevano la chitarra e il come quella di Lavagnino, di Rota… mandolino attaccati al muro, per Trovajoli e l’Unione Musicisti di Si, è vero. Eravamo alla FonoLux suonare durante le pause di lavo- Roma. Che atmosfera si respira- a Cinecittà, io ero nell’orchestra ro… che poi, non è che lavorassero va in quegli ambienti? come solista. Era un mambo e alla moltissimo! Lì ho imparato il mando- Faccio prima a dire con chi non fine il Maestro dice: “Scusate, c’è lino. Poi sono andato a Roma e ho lavorato! (ride)… Comunque qualcuno che mi può fare qualche sono entrato in una banda: ero il l’Unione Musicisti era una bellissi- battuta di fischio?”. Nessuno ‘marinaretto’ dei fascisti e suonavo il ma orchestra: c’erano tutti i primi rispondeva e allora ho provato io, sassofono. Alla fine mi sono messo violini, sezioni della Sinfonica della anche se non sapevo che ‘microge- a studiare la chitarra, che è diventa- RAI, di Santa Cecilia – l’orchestra nicamente’ ero giusto per il microfo- to il mio strumento principale. Però era veramente fantastica, basta no – il microfono rifiuta il vento, il ho studiato anche il pianoforte e altri risentirla oggi per capire che quelli fiato. Ho fatto questa fischiatina e si strumenti. Mi è servito moltissimo suonavano sul serio! E poi c’era è subito sparsa la voce nell’ambien- conoscere molti strumenti, per competizione. Oggi i giovani che te… è diventata la mia arma! 36 alessandro alessandroni

Un bel ritratto del M° Alessandroni

Qual è la difficoltà tecnica di c’era chi pensava che il coro avuto l’istinto di capire quello che registrare il fischio al microfono? fosse stonato… voleva: facevo dei suggerimenti per Veramente è molto più difficile Io ho sofferto per più di un anno, il fischio, la chitarra, il canto – oltre registrare la chitarra classica che il quasi due, perché ogni volta che alle mie parti dovevo provvedere fischio. Infatti in seguito ho capito andavamo a registrare dicevano: “Il anche al mio coro dei Cantori. che non bisogna fischiare dentro al coro cala”. Anche se ogni volta che Spesso era molto divertente, anche microfono, ma di lato. Io poi ho una provavo senza orchestra era perfet- perché Ennio aveva bisogno di peculiarità: di solito, quando fischi, to. Poi ho cominciato a capire che suoni vocali molto strani… dalla bocca esce il 50% di fiato e il erano gli archi che salivano, e quin- Devo dire una cosa: Ennio non è 50% di suono, nel mio caso è 90% di il coro sembrava calare. Allora potuto venire al mio compleanno, suono e 10% fiato. La difficoltà sta sono andato in studio e ho fatto ma mi ha mandato un filmato dove forse più nel trovare il tecnico adat- tacere tutti gli strumenti – e il coro ha parlato di me in modo divino: il to, come quello che avevo alla funzionava! E’ stata una bella rivinci- più bel regalo della mia vita è stato RCA, Sergio Marco Tulli: un Dio! Ci ta. Ho scoperto anche che bisogna sentir dire, tra l’altro, “Alessandroni vuole il riverbero giusto. Il tecnico togliere gli organi quando si registra sei un grandissimo interprete”. E’ può uccidermi o farmi grande. con il coro, perché i loro armonici stato veramente carino. fanno a cazzotti con le voci. Come è nato il coro de I Quando e perché ha deciso di Cantori Moderni? Arriviamo all’exploit di Per un passare alla composizione? Ho fatto le prime esperienze pugno di dollari, l’inizio della sua Un giorno, eravamo in quattro o vocali con Nora Orlandi. Avevamo collaborazione con Ennio cinque, i migliori solisti di Roma, un quartetto, 2+2. Poi sono andato Morricone per il trittico di Leone andiamo a casa di un Maestro che ci all’estero perché mia moglie era e per molti altri western nostrani. dice: “Ragazzi, per quanto possiate gelosa… la Orlandi era una bella Qual era di preciso il vostro rap- lavorare non guadagnerete mai donna! Quando sono tornato ero a porto lavorativo? come un autore…” Ma come? Noi capo di un altro quartetto, bravissi- Il fatto che il suo fischio fosse veniamo qui a lavorare per lui, mi esecutori. Allora Franco Pisano, così personale e particolare la miglioriamo la sua musica… Da lì è che era direttore d’orchestra in tele- chiamava ad intervenire anche scattato qualcosa. A quarant’anni ho visione, mi ha detto: “Perché non ti nella composizione, magari cominciato a scrivere, a fare le prime allarghi ?”. Così sono passato al improvvisando? colonne sonore, la ‘sonorizzazione’, sestetto, poi ad otto interpreti, e a No. Ennio alle volte mi chiamava quella che io chiamavo “musica un dieci. C’era bisogno di un nome e quando stava scrivendo le voci e mi tanto al chilo”. Alla RCA mi chiama- ho pensato a “I Cantori Moderni”. chiedeva delle indicazioni, perché vano “il Morricone delle sonorizza- La formazione completa variava a lui sapeva scrivere per le voci, ma zioni”, avrò fatto un migliaio di regi- seconda delle esigenze, ma la base doveva sapere da me se andava strazioni… Oggi è ricominciato l’uso era sempre 4+4 (quattro voci bene l’estensione. E’ stato un rap- di tutta quella musica che ho scritto maschili e quattro femminili). Con porto strettissimo perché tra le durante gli anni ’60, ’70 e anche ’80. Morricone ad esempio era un 6+6 o colonne sonore e i dischi ci vedeva- C’è un ritorno alla melodia… un 8+8. Ho adoperato anche il coro mo praticamente ogni giorno alla della Sinfonica – più i miei – quan- RCA. Comunque, a quanto dicono E Lei come definirebbe il suo do ho lavorato per gli americani. tutti, se mancava Alessandroni il stile? turno si rimandava. Io non ero un Influenzato dalle armonie america- E durante le prime incisioni semplice tecnico, avevo sempre ne, da buon jazzista. Ma anche dalle alessandro alessandroni 37

melodie molto europee, dalla scuola co stesso e diventa Se incontri classica russa di Èaikovskij, molto Sartana digli che è uno stronzo nostalgiche e melanconiche ma con significa che l’autore è stato armonizzazioni sempre molto ricerca- smascherato e che il genere ha te: mi piace liberarmi dentro i suoni. perso di credibilità”… (Ride)… certo, era diventato di Tra le sue numerose collabora- seconda classe, anche per i registi zioni spiccano quelle con De che c’erano. Anch’io qualche volta Masi, Nicolai, Fidenco, Umiliani e provavo ad intervenire, a dare con- Piccioni. Cosa ricorda di questi sigli per le scene più stanche. colleghi? A proposito dei tempi di lavorazio- De Masi rappresenta per me un ne, non c’era mai un tempo preciso amico unico, come compositore e per le musiche. Qualche volta si come persona. Devo a lui la mia poteva partire addirittura dalla sce- introduzione nelle colonne sonore, neggiatura. Poi c’era il limite estre- perché mi chiamò come collaborato- mo: una volta l’editore viene e mi re e mi presentò addirittura ad un pro- dice che una colonna sonora era duttore. Una persona unica. Con lui stata protestata e se me la sentivo di ho composto alcuni temi, come quelli scriverne una io, che fosse pronta di Arizona Colt e Vado, l’ammazzo e per l’indomani! Accettai con l’unica torno. Adesso abbiamo preso strade condizione che non ci fossero synch Il M° alessandroni con il mandolino differenti, lui ha la sua orchestra, ma da rispettare. A mezzanotte avevo tutte le spese. Fortunatamente il mio ci vediamo e ci sentiamo ancora. già scritto tutto e la mattina avevo amico direttore d’orchestra Diego già registrato. Questo era l’estremo. Basso di Castelfranco ha una scuo- Come compositore Lei è stato la, l’Accademia Musicale, e i ragazzi protagonista soprattutto dell’ulti- Proprio in omaggio al filone, hanno risposto con entusiasmo. E mo stralcio del western italiano, recentemente a Castelfranco poi c’erano anche Gianna Spagnulo quando il genere era ormai pros- Veneto Lei ha riproposto il reper- e mia figlia Cinzia, le voci giuste. simo al logorio, quando le troupe torio morriconiano nelle versioni si mettevano in coda per lo stes- originali… (sul sito ufficiale di Cosa ricorda di quello straordi- so set e i tempi di produzione Colonne Sonore troverete il nario periodo cinematografico? erano ridotti all’osso. Leone reportage del concerto - NdR) Il divertimento. Io mi diverto sem- stesso sentenziò: “Nel momento 45 elementi d’orchestra e 50 di pre con la musica, e vengo pagato. in cui un titolo come Se incontri coro. Oggi come oggi, un’esperienza E’ il bello dell’essere musicista! Sartana digli che è un uomo unica, che non sarebbe stata possi- morto viene storpiato dal pubbli- bile se avessimo dovuto sostenere Foto: © Margaret Courney-Clarke

Mr. Whistle & Guitar, al secolo il grande Alessandro Alessandroni, ci regala l’ennesima par- titura ricca di contenuti e spunti creativi. Trinity Goes East (1998, diretto da Robert Tai, con Steve Tartalia e Roberto Lopez a scimmiottare Hill & Spencer) non è certamente un film memorabile, anche se è apprezzabile il tentativo di fondere gli spaghetti-western (humor e divertimento inclusi) con l’azione a tutto spiano dei kung-fu movie anni ’70, seppur con risulta- ti incerti. La personalità e il talento di virtuoso polistrumentista emergono comunque distinta- mente grazie all’estrema eleganza musicale ed alla sincera passione che nobilitano ogni brano. Alessandroni compone, orchestra e dirige un’antologia musicale e strumentale unica nel suo genere. Alterna dolci ballate a pezzi dai classici stilemi del western all’italiana (che contri- buì a rendere grande), rarefazioni ambientali a melodie orientaleggianti. Chitarra acustica, elettrica fender e dodici corde sposano sapientemente arghilofono, man- Alessandro Alessandroni doloncello, clavietta, flauto e piano, tutti suonati dal Nostro. Non può certo mancare all’appel- Trinity Goes East (1998) lo il leggendario ed evocativo fischio che ben si apprezza grazie anche alla decisa pulizia del Hexacord HCD-03 Limited Edition suono. SS 26 brani – Durata: 56’18”

Rammentate la pubblicità di un famoso chewing gum, ambientata in una prigione alla “Papillon”, con un galeotto che fa la fila per lavarsi i denti con un solo spazzolino, usato da tutti, e piuttosto preferisce masticare la sua gomma? Ecco! La musica utilizzata in quello spot era il tema principale di questo divertente western con George Hilton, accompagnato dalle burlesche note, con fischio annesso, di Alessandro Alessandroni, che orchestra e dirige le sette sequenze musicali che compongono la prima parte del CD. Una OST spensierata che fa il verso alle grottesche musiche di Ennio Morricone per alcuni brillanti, come Il mio nome è nessuno, La vita a volte è molto dura, vero Provvidenza? o Un genio, due compari, un pollo. La seconda parte dell’album contiene una vera chicca: il brano di quasi undici minuti “Alex Live in Europe”, nel quale Alessandroni alla chitarra e al fischio esegue Per un pugno dollari, Alessandro Alessandroni Per qualche dollaro in più, C’era una volta il West di Morricone, Sette uomini d’oro di Trovajoli “Di Tressette ce n’è e suoi temi da Trinity Goes East e La spacconata, in un medley dal vivo davvero uno tutti gli altri son entusiasmante. nessuno” and Other In aggiunta al CD, oltre a tre pezzi tratti da altri western italici del compositore romano, tro- viamo una “Trinity Goes…Suite!” contenente materiale inedito della colonna sonora di Trinity Western Themes (2004) Goes East. Un acquisto consigliato! MP Hexacord HCD-09 12 brani – Durata: 42’40” 38 micalizzi & trinità IlIl WesternWestern secondosecondo TrinitàTrinità ee MicalizziMicalizzi

Scopriamo i segreti di Lo chiamavano Trinità… (CD(CD && DVD)DVD) guidatiguidati dall’autoredall’autore della mitica colonna sonora: intervista al Maestro Franco Micalizzi di Stefano Sorice IL FILM: FAGIOLI VS. SPAGHETTI con Colizzi, anziché uno solo come consigliare all’amico Sergio la visione di Deserto del sud-ovest. Sole a picco previsto in origine (1). La semplicità, la La sfida dei samurai (Yojimbo di Akira su pietre e polvere. Un cavallo trascina naturalezza e l’immediatezza, sia della Kurosawa, 1961) da cui Per un pugno una specie di travoy indiano. Cinturone storia che dei due attori, sono state le di dollari (1964) trasse ispirazione. E se e stivali appesi. Vestiti sudici e impol- vere armi vincenti (oltre ai classici pugni Leone ebbe in Ennio Morricone l’ade- verati. Il cappello calato sul viso. Sotto, e ceffoni!) che ne hanno fatto a tutti gli guata controparte musicale che subli- un pigro e indolente pistolero solitario. effetti un cult movie per tre diverse mò i contenuti e la forma del suo Un mitico fischio introduce il ritmo generazioni. Qualcuno ha parlato di western assoluto, mitologico e della incalzante di “He’s the top of the West fagioli-western, quasi grottesco, infanti- memoria (il senso della lentezza, il / Always cool, he’s the best / He keeps le, pieno di humor, buoni sentimenti e suono per ricordare attraverso un uso alive with his Colt 45”. Giunti alla sane scazzottate, in aperta contrappo- innovativo dei flashback), locanda, nella prima scena del film, i sizione con il western all’italiana o spa- non poteva avere partner migliore del cacciatori di taglie (e noi con loro) si ghetti-western, caratterizzato da violen- M° Franco Micalizzi per tirar fuori quel chiedono: che sia “solo un animale za, sparatorie, sangue e sete di vendet- qualcosa in più da un personaggio affamato?”, visto l’aspetto e la panta- ta, di cui il grande Sergio Leone fu come Trinità. Il bravo e talentuoso com- gruelica abbuffata di fagioli (3:07-7:47, padre nobile ed indiscusso specialista. positore scrisse un’indimenticabile cap. 1 del DVD). No, “Mi chiamano… Solo tra il 1964 e il 1968 furono prodot- colonna sonora. Trinità”, la mano sinistra del diavolo! ti 240 western italiani: e Quando Lo chiamavano Trinità… Sergio Corbucci tra i registi più impor- CD & DVD uscì al cinema, nell’ormai lontano 1970, tanti; Ringo, Django, Sartana e Sabata Di recente immissione sul mercato nessuno avrebbe mai creduto che alcuni dei personaggi. Gli incassi di discografico è la versione completa diventasse un tale successo. Ha con- Trinità assestarono un duro colpo al della colonna sonora su CD edito da quistato il mondo e il cuore di tutti quel- genere ed aprirono una piccola disfida Digitmovies, che con grande impegno è li che l’hanno visto e rivisto più volte. tra due vecchi amici. Barboni, profon- riuscita ad arricchire l’album originale in Oltre otto milioni e mezzo gli spettatori damente colpito dall’esperienza di ope- vinile con le versioni alternative mai solo nelle sale italiane. Il botteghino ratore di macchina per l’Istituto Luce pubblicate prima e i brani della partitura totalizzò cifre astronomiche sbaraglian- durante la II Guerra Mondiale, afferma: rifiutata: una vera rarità per intenditori. do ogni tipo di concorrenza: oltre 3,2 “Ero stufo di tutta quella violenza che Nel dicembre 2003, la Medusa Home miliardi di lire d’incasso (più di 45 milio- aveva invaso il genere e volevo prova- Entertainment pubblica su DVD l’edizio- ni di euro rivalutati al 2002). Per non re a demistificarlo. (…) Il mio film stava ne realizzata dalla casa di produzione parlare dell’enorme seguito nel resto raccogliendo cifre da capogiro e Sergio con video panoramico e possibilità di del mondo. Quei pochi che all’epoca ci non l’ha mandata giù (2)”. Le parole di scegliere tra audio originale e rielabora- scommisero sopra, accettandone tutti i Leone non hanno bisogno di interpreta- to in Dolby Digital 5.1. Purtroppo però rischi, furono l’ideatore Enzo Barboni zione: “Quando sono andato a vedere non è la versione italiana integrale edita (conosciuto con lo pseudonimo del il primo Trinità mi sembrava di essere precedentemente in VHS nell’ormai cognome materno Clucher) che firmò un imbecille, tutti ridevano e io non introvabile cofanetto doppio della anche soggetto, sceneggiatura e regia, capivo il perché (…). Barboni (…) ha Pentavideo (insieme a …Continuavano il produttore Italo Zingarelli, dopo che capito che dalle esagerazioni dei a chiamarlo Trinità). Il DVD risulta così molti suoi colleghi avevano rifiutato il western cretini alla comicità il passo era mutilato di ben 12 scene per un totale di progetto (“Questo è pazzo, vuole fare il breve (3)”. Nel 1971 il secondo Trinità quasi 4 minuti, con grande disappunto western comico!” (1)), e naturalmente i sferrò il colpo mortale: oltre 5 miliardi per tutti gli appassionati (i dettagli sul due attori principali, reduci in coppia dal d’incasso contro i 2 di Giù la testa. sito ufficiale www.terencehill.it). trittico western di Giuseppe Colizzi (Dio Leone volle pareggiare i conti produ- perdona… Io no! – 1967, I quattro cendo il citazionistico Il mio nome è IL COMPOSITORE DI TRINITA’ dell’Ave Maria – 1968, La collina degli Nessuno, diretto dal suo aiuto regista in Franco Micalizzi (Roma, 21 dicem- stivali – 1969): Terence Hill (Trinità) e Per qualche dollaro in più, Tonino bre 1939) è compositore, arrangiatore Bud Spencer (Bambino). Quest’ultimo Valerii. Correva l’anno 1973 e l’epopea e direttore d’orchestra. Negli anni ’70 racconta di essere stato lui a proporre del western all’italiana si chiudeva defi- diventa l’icona musicale di un nuovo che i protagonisti fossero due, sfruttan- nitivamente. Per ironia della sorte, fu genere cinematografico che si afferma do l’onda del successo della coppia proprio Barboni alla fine del 1963 a prepotentemente, diventando quasi la micalizzi & trinità 39

trasposizione metropolitana della vio- nome: Lally Marchelle), un musicista di lenza western: il poliziottesco. Firma Liverpool davvero molto bravo, a scri- numerose partiture degne di nota, tra vere il testo inglese. Aveva un grande le quali spicca Roma a mano armata successo con un gruppo beat, i del 1976. E’ una delle sue frequenti Motowns [della cui formazione iniziale collaborazioni col regista Umberto faceva parte come chitarrista il già cita- Lenzi, riferimento dichiarato di Quentin to D. A. Meakin – NdR], ma purtroppo Tarantino, la cui colonna sonora è pochi anni dopo (1977) ebbe un inci- stata più volte esaltata dallo stesso dente che gli fu fatale”. Annibale ne fu autore di Kill Bill. Con Lenzi ricordiamo invece lo splendido interprete: “L’ho anche Il giustiziere sfida la città (1975), voluto io per Trinità. Era da tempo che Napoli violenta (1976), Il cinico, l’infa- cercavo di fargli fare qualcosa. E’ un me, il violento e La banda del gobbo, italo-australiano con una bellissima entrambi del 1977, Da Corleone a voce, magnifica, perfetto per cantare il Brooklyn (1978). Importante anche il pezzo. Fece davvero un ottimo lavoro. sodalizio con (Il ficca- In seguito è tornato in Australia. Aveva naso e Delitto a Porta Romana nel una musicalità enorme. Come si dice in 1980, Delitto sull’autostrada nel 1982). Italia, troppo bravo per lavorare”. Lo Altri successi sono L’ultima neve di pri- Bambino e Trinità straordinario fischio, vero protagonista mavera di R. Del Balzo (1974), Micalizzi, “Spesso gli chiedevo se dello score, è ovviamente quello mitico Stridulum di G. Paradisi (1978), Chi avesse qualcosa da propormi. Così mi di Alessandro Alessandroni che inter- sei? di O.G. Assontis (1974). Partecipa diede un’opportunità: mi trovai nel viene insieme al Coro dei Cantori anche all’epoca d’oro delle sigle dei posto giusto al momento giusto”. Moderni. Fu utilizzato anche Franco De cartoni animati. Nel 1981 scrive e “L’approccio al film? Vidi un po’ di Gemini con la sua leggendaria armoni- arrangia L’invincibile robot Trider G7 scene, il montato giornaliero, e iniziai a ca in pezzi che però non furono inseriti (composta con F. Evangelisti) e lavorare su quelle: ho potuto rendermi nel montaggio finale (tracce 18, 23, 24 Gordian (con L. Macchiarella). conto bene di ciò che serviva. nel CD Digitmovies). Gli altri temi Interprete è la celebre formazione dei Succede spesso che nel cinema ti importanti che caratterizzano i perso- Superobots che per l’occasione pre- chiamino alla fine del film per mettere naggi sono la ballata messicana per senta come solista Douglas Albert la musica. Altre volte è andata diversa- maracas, chitarra e tromba di Mescal e Meakin, poi anche vocalist per la ver- mente: per esempio per L’ultima neve la sua banda (“Mescal, ladrone messi- sione di “Yesterday” di C’era una volta di primavera (1974, di R. Del Balzo) mi cano”), anche in una bella versione più in America. Micalizzi scrive anche per sono ispirato partendo da una sola lenta, la cantata sacra dei Mormoni le fiction (il recente Un figlio a metà con paginetta scritta”. (“C’è un tempo per vivere”), il suono Gigi Proietti), background music e spot sexy, gioioso ed ovattato di Sara e pubblicitari. Partecipa alle edizioni TITLE SONG E GLI ALTRI TEMI Giuditta per le quali Trinità perde la 1979 e 1986 di Domenica In. Nel Tutti noi ci siamo affezionati all’indo- testa (“Un cowboy e due ragazze”), il novembre 1992 fonda con Franco lente e furbo pistolero protagonista del fiero accompagnamento per la minac- Migliacci il Sindacato Nazionale Autori film, grazie anche al tema portante cia incombente a suon di ottoni (“In due e Compositori (SNAC, (“Trinity – Titoli”, magnificamente ripre- contro tutti”) e la classica liturgia www.snacweb.it) e dal 2003 è un con- so in “Trinity – Sequenza finale”), per- deguellizzante con tromba su una base sigliere di amministrazione della SIAE. fettamente calzante e adeguato al per- di chitarra per la sfida con i cacciatori di Le parole di Lenzi fotografano nitida- sonaggio, che fa capolino nel corso taglie (“Di fronte ai killers”) poi inesora- mente un’incontestabile verità: della pellicola anche accennato dal bilmente ridicolizzati (“Corri! Corri! Ha “Micalizzi sta ai come solo fischio. Più volte ripreso e declina- detto 10 secondi!”). I produttori ebbero Morricone sta agli spaghetti western”. to (“Con la stella di vicesceriffo”, “A delle richieste particolari per il tema dei cavallo lungo il fiume”, “Sempre in Mormoni, così come amabilmente rac- ARRIVA TRINITA’… guardia”, “A mollo nella tinozza”), ci cat- conta Micalizzi: “Mi diedero un quader- Il M° Micalizzi mi ha gentilmente tura ogni volta inesorabilmente, trasfe- no di canti dei mormoni per farmi capi- concesso un’interessante intervista in rendoci nei panni sudici e impolverati di re quali erano le loro esigenze. Ne cui ci svela molti retroscena della Trinità. Grazie alla musica di Micalizzi ci venne fuori una specie di inno sacro, colonna sonora di Trinità: “Prima sentiamo un po’ tutti eroi solitari, un po’ tendente verso l’alto”. Naturalmente la avevo fatto delle piccole collaborazio- strafottenti nei confronti di pseudo- registrazione non poteva che avvenire ni, come per Il pistolero dell’Ave Maria autorità (come il maggiore Harriman) a Roma alla RCA: “Ho usato un’orche- (1969) con il caro amico Roberto che tentano di prevaricare i più deboli stra leggera: coro, fischio, fiati e ritmica Pregadio. Per Trinità altri compositori ed indifesi (la comunità di Mormoni naturalmente. Volevo uno swing, un più importanti, che non erano interes- agricoltori), sicuri di fare giustizia. suono pulsante. Il maestro Gianfranco sati o già occupati in altri film, rifiutaro- Ricorda il compositore: “La canzone Plenizio diresse l’orchestra”. no il lavoro e così, anche per fortuna, il dei titoli fu il primo brano che scrissi e progetto capitò a me. Era un genere che divenne poi il tema del film. Avevo LE SCELTE DI MICALIZZI che nessuno voleva fare, anche per- composto un bel pezzo mosso che in I 106 minuti del film su DVD presen- ché a quei tempi c’era il western trucu- un primo momento non fu accettato. tano 22 inserti musicali per un totale di lento di Sergio Leone che spopolava e Infatti mi avevano richiesto una specie appena 25 minuti circa. In definitiva, Barboni era quasi un esordiente al suo di ninna nanna, un pezzo lento per una scelta oculata che si inserisce e primo film [debuttò alla regia con accompagnare Hill sulla slitta indiana. sostiene alla perfezione il meccanismo Ciakmull, l’uomo della vendetta, 1969 Poi videro che non funzionava bene e narrativo voluto da Barboni. Anche per – NdR] e per di più una commedia ritornarono alla mia prima idea mentre lunghe sequenze, come i 10 minuti del western. Era un film delizioso, pieno di il tema scartato (“Trinity’s Valley” sul CD “magazzino devastato, due teste spac- umorismo, che rompeva con la violen- Digitmovies) non fu più usato. La can- cate come zucche al sole, un ferito e un za, mi piaceva molto”. “Conoscevo già zone divenne molto famosa, anche sul uomo castrato il tutto in due ore, due il produttore Italo Zingarelli”, prosegue mercato inglese. Fu Lally Stott (vero sole ore!” (come riassume Bambino- 40 micalizzi & trinità

Spencer) e della rissa al saloon (capito- Brasil)”. Tutti i fan di Trinità si sono sem- li 7, 8, 9, 10 del DVD), la musica si fa da pre chiesti perché Micalizzi non abbia parte e lascia ampio spazio all’essenza lavorato anche al sequel: “Ci fu un e al divertimento del film costituito da malinteso da niente col produttore dialoghi, dall’azione e dai duetti comici Zingarelli, persona squisita, a cui sarò tra i protagonisti: “Salve fratelli… – sempre grato. Fu un discorso ammini- Gliel’hai detto tu che siamo fratelli? – strativo che coinvolgeva l’editore per gli Io? E chi lo conosce!”, “E’ il Signore che Stati Uniti e i diritti. Una situazione poi vi manda? – No, passavamo qui per risoltasi per il meglio e di cui non mi va caso!” e “Quando ha detto che nostra molto di parlare. Nel sequel i fratelli De madre era una vecchia bagascia. – Ma Angelis hanno fatto molto bene”. Per un è la verità… – Sì, ma non è vecchia!”. Il piccolo mistero che si risolve, eccone rischio sarebbe stato lasciarsi tentare un altro da svelare a proposito della par- da una musica tappezzeria, preconfe- titura scartata: “Sul CD Digitmovies c’è zionata, con assordanti ritmi nonsense, tutta la musica registrata per il film. o un affollato e fuori luogo mickeymou- Devo però ammettere che le tracce sing. Invece Micalizzi approntò un così chiamate “Trinity in Love” (26) e accurato lavoro di cesello nel togliere “Trinity in Lounge” (27, 28 e 29) non piuttosto che aggiungere, nel semplifi- Franco Micalizzi in una foto dell’epoca c’entrano niente con Trinità. Erano sui care piuttosto che riempire. Il risultato è ti comici e ampliano la dimensione filmi- nastri che sono stati ritrovati, ma since- essenziale, efficace e diretto. Le melo- ca. Per quanto riguarda il rapporto con ramente non ricordo neanche per cosa die ben riuscite e di facile ricezione da l’abusato Morricone-style divenuto furono composti”. Ed effettivamente parte del pubblico. Sono 25 minuti all’improvviso, dopo il successo di Per soprattutto il primo, impreziosito da una intensi che marchiano a fuoco il film un pugno di dollari, imprescindibile Edda Dell’Orso più sensuale e impudi- grazie al M° Micalizzi, che intaglia una componente di ogni spaghetti-western ca che mai, difficilmente potrebbe esse- serie di ottimi temi giocosi e scanzona- prodotto, Micalizzi risponde così: re accostato a Trinità, se non per la sua ti fortemente caratterizzanti per i vari “Credo di essermi scostato discreta- indubbia presenza sui nastri originali. personaggi, mantenendo alta l’atten- mente dal genere epico, importante, zione e la tensione narrativa che poi dove Ennio ha scritto cose magnifiche”. SENZA THE END svanisce, in modo quasi liberatorio, La colonna sonora di Trinità è stata all’improvviso, grazie alle gag dei due A BRIGLIE SCIOLTE la prima veramente caratterizzante protagonisti. In molte scene prevalgono L’avventura di Trinità fu davvero spe- della coppia Hill-Spencer. A distanza di i dialoghi asciutti ma umoristici, mentre ciale per Micalizzi. Una scommessa anni ci troviamo di nuovo, ancora, per in altre la colonna sonora è formata da vinta che contribuì magnificamente al parlarne: “Finalmente mi ritrovavo tutta la di suoni slapstick che successo mondiale del film. Il maestro catapultato in quello che avevo sem- arricchiscono e focalizzano l’attenzione non esita a ricordare: “Ai tempi domina- pre voluto fare: comporre per il cine- sulla loro provenienza e causa. Così, va Sergio Leone con i film violenti, tru- ma. E con un film che ha avuto un suc- grida e urla, botte e colpi, pugni e culenti, non adatti alla famiglia. Trinità cesso enorme in tutto il mondo. Ai schiaffi, cadute, sedie e tavoli spaccati, era una commedia leggera destinata a tempi sentivamo notizie incredibili, voci ossa frantumate sono la musicalità di tutta la famiglia che amò subito i suoi che arrivavano a cui non potevamo epiche scazzottate, mentre fagioli personaggi. Ai tempi non c’erano molti credere: a Firenze hanno chiamato la ingurgitati, vino a fiotti, posate che prodotti per quel target, mentre dopo ci polizia per la ressa ai botteghini, gente armeggiano, espressioni di disgusto di si buttarono un po’ tutti. Non conoscevo seduta nei corridoi a Bologna, lo stes- chi li osserva e rumori gutturali lo sono Spencer e Hill prima, anche se sapevo so a Milano. In seguito, ho avuto gran- per le frequenti abbuffate di Hill e cosa avevano fatto. Li ho incontrati per de popolarità con i poliziotteschi. Ho Spencer. L’eccezione è il brano (“C’è la prima volta sul set”. Il grosso merito di fatto anche Il giustiziere sfida la città un tempo per vincere: i Mormoni alla quest’invenzione va sicuramente al (1975, di U. Lenzi) con Thomas Milian riscossa”) che accompagna la resa dei regista E. B. Clucher (Roma, 10 luglio al suo primo film. Di quel periodo ho conti finale (cap. 21 del DVD), diretta (a 1922) purtroppo scomparso nella sua buoni ricordi, nostalgia per il lavoro, le tempo di balletto) dal maestro (d’armi) città natale il 23 giugno 2002. Anche soddisfazioni ed il successo. Oggi il Giorgio Ubaldi, dove la giustizia divina Micalizzi non lesina parole di apprezza- cinema italiano è stato completamente giunge per opera della mano destra e mento per il padre nobile del western deglutito dalla TV, mentre nel dopo- sinistra del diavolo… conferendo al comico: “Era una persona molto diver- guerra per le persone della mia gene- tutto un’aura di sacralità. La musica tente, umana, un grande personaggio razione era l’unica fonte di cultura. racconta lo spirito e la forza dei pugni. con un background artistico di grande Forse proprio per questo è finito. Sono Non è musica d’azione, ma quasi spiri- valore”. Barboni spaziò dai film di Totò stati momenti veri, positivi, creativi. tuale, divina. Questa strada sarà per- alle produzioni americane di Comunque è rimasto un abbrivio lungo corsa con successo anche dai fratelli Zinnemann, Walsh e al Ben-Hur di e più passa il tempo più me ne accor- Guido e Maurizio De Angelis per la Wyler (1959), collaborando con Leone go e le cose migliorano maggiormente. scena finale nel fortunatissimo seguito alle riprese della corsa delle bighe. Vorrei proprio concludere l’intervista …Continuavano a chiamarlo Trinità Micalizzi ha poi lavorato ancora con così, con questo pensiero positivo”. con il brano “Pace alla missione”. Barboni nel divertente Ciao nemico Da tutti noi: un grazie di cuore! Continua il compositore: “Inoltre non (1982) con Johnny Dorelli, così come in E, dopo aver indirizzato un “tipico c’erano grandi spazi musicali, non c’era Nati con la camicia (1983) e Non c’è sceriffo zoppo” sulle tracce di nostro la lentezza voluta, le ampie scene da due senza quattro (1984) dove con i fratello e la sua banda (Faina e il musicare”. Le uniche sequenze di que- testi e la voce di A. D. Meakin creò le Timido), ci sdraiamo sulla slitta… sto genere corrispondono alle cavalca- due title song “In the Middle of All That abbassiamo il cappello… e fischiamo te, che si inseriscono tra i vari momen- Trouble Again” e “What’s Goin’ On (in al cavallo: “In California!”.

1 Da Cine70 e dintorni, nr. 3 primavera 2003: Continuavano a chiamarlo Bud Spencer, intervista di Matteo Norcini e Stefano Ippoliti. 2 Da un’intervista di Marcello Garofalo del 23 giugno 1994. 3 Sergio Leone in L'avventurosa storia del cinema italiano 1960-1969, cit., p. 313, a cura di Franca Faldini e Goffredo Fofi, Feltrinelli, Milano, 1981. micalizzi & trinità 41

I CD di Trinità di Stefano Sorice L’edizione storica bum originale. I brani 14, 17, 19 e 21 sono memoria lui non ricorda a cosa siano lega- Risale al 1996 la prima stampa su CD film version esclusivi del CD; alcune tracce ti i brani. Sinceramente, l’unico indizio che (CURCI 006, mille copie). Artefice fu l’anti- (8, 11, 19) sono composte dall’unione di abbiamo è che i brani provengano dal ca casa editrice Curci più spezzoni musicali in realtà divisi nel master di Trinità, pertanto non è sicuro al (www.edizionicurci.it). I 13 brani (26’01”) corso del film. Il produttore Luca Di Silverio 100% ma, probabilmente, appartengono a del vinile originale di Trinità furono pubbli- mi ha cortesemente svelato qualche retro- Trinità, anche perché proprio il brano con cati insieme alla colonna sonora del scena: “Ormai da un anno e mezzo la Edda Dell’Orso si trova all’inizio dei nastri western all’italiana Il pistolero dell’Ave nostra tiratura si aggira sulle 1.000 unità e di registrazione”. Grazie Luca, e arriveder- Maria (1969, di Ferdinando Baldi), frutto così è stato anche per Trinità. I nastri origi- ci alla prossima. della collaborazione tra Micalizzi e il M° nali sono stati ritrovati dal nostro art direc- Roberto Pregadio. 14 tracce (33’03”) di tor Claudio Fuiano negli archivi Beat Track List Cronologica: prestigiosa fattura tra cui spicca la classi- Records. Devo ringraziare la famiglia De ca “Ballata per un Pistolero” con tromba, Gemini che si è impegnata su licenza L’altra edizione fischio, oboe, chitarra e coro. Di notevole WEST Italcanto a darci tutta la collabora- Nell’ottobre 2000 è la volta di ViviMusica impatto le influenze messicane lungo tutto zione possibile per riportare alla luce Soundtracks (VCDS 7029, 13 brani, lo score fino alla chiusura sulle anche numerose altre colonne 26’01”). Assenti le liner notes di commento, note dei valzer viennesi! Una sonore vintage”. Come si è vengono inserite alcune belle foto (famosa perla musicale da riscoprire svolta la produzione? Di quella di Emiliano dice tutto gringo! con la con piacere. E’ il produttore Silverio rivela: “E’ stato un pro- pistola di Trinità ficcata nel naso).La discografico Roberto Zamori cesso molto lungo. La prima ViviMusica ha inoltre riproposto, con la sua (intervista su CS n. 11), fase è dipesa da me. Io sono serie di Greatest Hits dedicati ai film di all’epoca supervisore musica- legato a questo film in modo Spencer & Hill, alcuni brani in versione ori- le del progetto, a svelarci qual- particolare, è forse stata la ginale tratti dalle altre due colonne sonore che particolare in più: “Fu una prima opera che mi ha avvici- di Micalizzi per i film del mitico duo, ancora delle tante collaborazioni con nato al mondo del cinema. Da inedite integralmente su CD. Tre brani da l’amico Lionel G. Woodman della Hillside piccolo stavo per ore a guardare il film (ai Nati con la camicia sul GH 4 (VCDS 7033, di Londra (www.hillside-cd.co.uk) che tempi in Super 8). Proprio questo ricordo 8’13” totali), e tre brani da Non c’è due distribuisce all’estero da ormai 35 anni le indelebile mi ha spinto per circa dieci mesi senza quattro sul GH 5 (VCDS 7034, 8’26” colonne sonore italiane. L’abbiamo abbi- ad insistere sulla sua pubblicazione, seb- totali). Questi Greatest Hits sono prodotti nata ad una colonna sonora del carissimo bene ne esistessero già altre versioni. La da Pasquale Santomartino. amico Roberto Pregadio, grande pianista, seconda fase è stata quella di ottenere il conosciuto dai più giovani soprattutto per prodotto. In seguito, io e Claudio abbiamo Nuove versioni La Corrida, ma anche notevole composi- ascoltato almeno un centinaio di volte i La stella da vicesceriffo di Trinità non tore per il cinema. Fu la prima pubblicazio- master per dare una forma definitiva al CD. accenna ad offuscarsi. Anche dal vivo il ne di questa godibilissima partitura, se si Forse qui è nata l’esigenza di realizzare un seguito è grandissimo, come testimonia eccettuano un paio di brani che vennero prodotto che io intendo di nicchia ancora di il continuo successo delle performance inseriti in qualche LP di musica di sonoriz- più delle altre produzioni, inserendo per la live della Big Bubbling Band (erede della zazione. Per un vinile bastavano 35 minu- prima volta la Rejected Score”. Di Silverio Micalizzi Family nata negli anni ’80) diret- ti di musica, mentre oggi con i cd ne ser- si entusiasma: “Tutto il merito va all’espe- ta dallo stesso Micalizzi. 18 musicisti (5 vono almeno 60. Così decidemmo di rienza e all’incredibile professionalità di sax, 4 trombe, 4 tromboni, piano, basso, accoppiarci Il pistolero. Mi ricordo che riti- Claudio Fuiano, il mio più caro collaborato- la batteria del figlio Cristiano Micalizzi, rai i master originali a Milano. Eseguimmo re e fraterno amico. Da sempre ci poniamo percussioni e chitarra) più volte ospitati di un restauro del suono con qualche ritocco, il problema, come collezionisti innanzi recente al Classico Village di Roma in con i mezzi che c’erano allora. Oggi, con tutto, di realizzare prodotti il più completi via Libetta, 3. Un trionfo annunciato. Il ben altri strumenti a disposizione, si possibili, basandoci sulla nostra passione, meglio di tutto il suo repertorio: dai temi potrebbe fare ancora meglio. Ma per i ovvero su quello che noi avremmo voluto groove e funk dei polizieschi all’italiana a tempi i risultati furono ottimi”. E lo possia- trovare su un CD. Capita spesso, però, tutti gli altri grandi successi, compreso mo confermare anche noi, ascoltando che i nastri siano danneggiati dal tempo o l’immancabile Trinità in una nuova e luc- questa rarità di CD. Il gentilissimo Zamori addirittura che vadano perduti. I nostri CD cicante veste, oltre a brani boogie, commenta ancora: “Magnifico il contrab- sono sempre un prodotto ricercato e cura- swing, bossa, blues che esaltano le qua- basso dei titoli di testa! Oggi non se ne to, anche se a volte sono gli lità dell’orchestra. Mi piace sentono più, a causa del prepotente stessi compositori a non voler segnalare anche l’affasci- avvento del computer e dei sintetizzatori. pubblicare tutti i loro pezzi. Per nante versione di “Trinità – Lo chiamavano Trinità… è una colonna Trinità siamo riusciti ad inserire Titoli” arrangiata da David sonora bellissima, favolosa. I giovani, con in esclusiva sia i bonus track (9 Short per il suo ensamble di la loro passione per la musica e il cinema tracce per 18’12” totali), cioè le ottoni e percussioni ‘David di quel periodo, riscoprono quelle che versioni alternative dei temi Short Brass Factory’ e pre- sono state le passioni della mia generazio- principali, sia la Rejected sente all’interno della suite Li ne. Ho dei bellissimi ricordi e tante forti Score (7 tracce per 16’39” tota- chiamavano Bud e Terence emozioni”. Il CD è fuori catalogo da li): brani inediti e splendidi, tra incisa sul loro album Theater tempo, diventando così un ormai introva- cui il tema alternativo rifiutato “Trinity’s Brass at Cinecittà (2003, recensione su bile cimelio per vecchi collezionisti o neo- Valley”, declinato per armonica, drums, CS n. 3) su etichetta Beat Records (Beat fiti fortunati. chitarre elettriche ed orchestra sinfonica CDBL 4079). Esecuzione che abbiamo (23, 24) e per solo banjo (25)”. In tre di potuto apprezzare dal vivo al Festival di L’edizione completa esse (18: “Trinity: con la stella di vicescerif- Loreto 2003 (articoli su CS n. 3). Una Integrale e definitiva! fo”, 23 e 24: “Trinity’s Valley” in due versio- versione davvero unica ed affascinante. Pubblicata il 9 ottobre 2004 ni) ritroviamo la magistrale performance L’apprezzamento per Trinità continua (CDDM026, 29 brani, 60’59”), l’edizione dell’armonica di Franco De Gemini. Per anche sui telefonini: la suoneria del tema Digitmovies (www.digitmovies.it) è un otti- finire, un accenno ai brani “Trinity in è una delle più scaricate da Internet. mo prodotto, corredato da libretto di otto Lounge” (in 3 versioni di puro lounge) e Piccola citazione finale per la pazza pagine con liner notes, locandine e grandi “Trinity in Love” (con i vocalizzi di una sen- rock-band dei Vuoti a perdere (www.vuo- fotografie molto belle. Piccola differenza sualissima Edda Dell’Orso) che chiudono il tiaperdere.supereva.it) ed il loro omaggio nella track list: “Trinity sequenza finale” ha CD: “E’ da quando abbiamo fatto sentire il a Trinità: una canzone che potete ascol- una collocazione diversa rispetto agli altri disco al M° Micalizzi che prosegue la dia- tare su www.terencehill.it nella sezione due CD, essendo posta in chiusura dell’al- triba, ovviamente in tono scherzoso. A dediche. 42 stanley kubrick pt.1

Kubrick sulla gru sovrasta il set di Spartacus

LaLa musicamusica nelnel primoprimo KubrickKubrick

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“Oggi il cinema opera su un piano cinema. L’incontro con il geniale regi- sono descritte da fraseggi ornamen- molto più vicino alla musica e alla pit- sta fu felice e si prolungò a lungo, fino tali e ripetitivi degli archi, con inserti tura che alla parola scritta, i film a quando Kubrick non decise di fugaci degli ottoni e note tenute dei hanno la capacità di convogliare con- lasciare New York per trasferirsi in legni. Una monotonia sonora che cetti e astrazioni senza il tradizionale Inghilterra. commenta l’attesa snervante del ricorso alla parola.” Fried si spostò a nel duello. In questa citazione di Stanley 1955, dove lavorò moltissimo in pro- Il brano di Fried “March of the Kubrick è condensata la poetica di un duzioni a basso costo, soprattutto Gloved Gladiators”, di cui udiamo un grande regista, che affida le prime horror (The Vampire, The Return of breve estratto alla fine del corto per colonne sonore ad una persona , I Bury the Living), fra cui commentare la vittoria di Cartier nel molto cara. spicca la sua collaborazione con duello decisivo, è una grande parata Gerald Fried, amico di gioventù di (American d’alloro, un tributo sinfonico a tutti i Kubrick e compositore, autore delle International Pictures, Allied Artists). Il combattenti del mondo. E’ una mar- musiche di Day of the Fight, The suo stile musicale è basato sulle inu- cia che apre su un rullio di tamburi e Seafarers, Paura e desiderio, Il suali sonorità degli archi, gli accenti in un tripudio pomposo e fluttuante di Bacio dell’assassino, Rapina a mano marcati degli ottoni, la scelta di stru- ottoni, che imprecano acuti scanden- armata e Orizzonti di gloria rivela a mentazioni insolite (a volte utilizza il do un motivo impattante e ripetitivo, proposito del regista americano: clavicembalo). che si stabilizza in un andamento “Quando eravamo ragazzi giù nel regolare con un marcato tono trionfa- Bronx, lui era uno di noi, brillante, Day of the Fight (1950) è la crona- le, per poi svilupparsi in una sezione nevrotico, pieno di talento, uno al ca di una giornata di combattimento centrale meno densa, contemplativa quale piaceva giocare a softball e del pugile Walter Cartier: dal risveglio e rarefatta nel compartimento fiati, rimorchiare le ragazze. A quei tempi a casa fino al combattimento vittorio- incisiva negli inserti dei tromboni, non c’erano scuole di cinema, per cui so la sera. Una voce fuori campo rac- ansiosa nel suo evocare un senso di imparavamo guardando i film. conta fatti e personaggi appartenenti attesa che sfocia nel rutilante finale. All’uscita dalla sala si discuteva, al mondo della boxe e la musica Il secondo corto Flying Padre anche se discutere voleva dire ascol- assume una funzione di commento (1951) è più semplificato e stereotipa- tare Stanley prendere in giro il senti- nell’illustrare: “il primitivo, indiretto, to nel linguaggio musicale di mentalismo privo di gusto della mag- viscerale brivido di vedere un anima- Nathaniel Shilkret, portavoce di un gior parte dei film.” le sopraffare un altro.” jazz sinfonico che assume una fun- Gerald Fried nacque a New York Sui titoli di testa si inalberano zione di puro commento alle immagi- City e studiò alla Juilliard School negli festosi archi e ottoni da gran parata ni, mentre una voce fuori campo ci anni‘40. Durante questo periodo militare. Il prologo (immagini di scon- narra la storia di due giornate nella conobbe un giovane fotografo, tri di boxe) è commentato da un sot- vita del Reverendo Fred Stanley Kubrick, un coetaneo che tofondo sfumato di archi. L’inizio della Stadtmueller, che copre la sua par- aveva bisogno di una colonna sonora giornata di Cartier è annunciato dagli rocchia nella Contea di Harding con per il suo documentario d’esordio interventi musicali cupi e sinistri degli un piccolo aeroplano monomotore Day of the Fight. Appena Stanley ottoni, accompagnati da percussioni Piper Cub (da lui chiamato Spirit of seppe che l’amico aveva frequentato regolari e ossessive che hanno un St. Joseph). Si notano solo alcuni fra- la Juilliard lo arruolò per scrivere le incedere da marcia funebre. seggi di arpa, clarinetto e archi, e un musiche. E’ da qui che partì la carrie- Le varie fasi della giornata del finale ridondante ed eccessivo. ra di Fried come compositore per il pugile, che precedono il duello finale, Il corto The Seafarers (1953), che stanley kubrick pt.1 43

Kubrick rinnegò più volte, segna il ritorno di Fried sui titoli di testa, con un bellissimo fraseggio melodico degli archi e grandi ottoni in pompa magna, apertura molto ispirata per un documentario sui marinai.

Fear and Desire (Paura e deside- rio, 1953), film su quattro soldati, in una guerra senza nome, che si trova- no nel territorio occupato da un nemi- co che ha il loro stesso volto, ha almeno due momenti musicali inte- ressanti. “A Meditation on War” ha un tono molto drammatico nel suo andamen- to lento: si affida ad interventi solisti dei fiati, si trascina su ottoni rasse- gnati, alterna momenti scarni e con- Un’immagine da Rapina a mano armata templativi degli archi ad incursioni cace melodia: intenso, crepuscolare, The Killing (Rapina a mano arma- agitate di percussioni ed ottoni, stem- sognante, swingato nella sequenza ta, 1956) presenta una colonna pera le tensioni striscianti nella morbi- del ballo nel locale del gangster. La sonora scolpita ed estrema, divisa dezza dei flauti. sua costante presenza descrive tra esplosioni fragorose e silenzi “Madness” è molto più sperimenta- anche la routine, il trascorrere del inquietanti. Fried commenta con le nell’impasto timbrico dei numerosi tempo nella sua circolarità più volte vividezza e puntualità, spesso ricor- strumenti utilizzati. Un clarinetto inter- descritta sul piano figurativo. rendo a una tavolozza jazzistica, in rogativo apre il brano dialogando con Il sogno di Davy, tunnel stradale una efficace alternanza di clima i flauti, seguono interventi incisivi premonitore di 2001, sorge su archi informale e di marziale, ansiogena degli ottoni, archi vibranti e stridenti e tesi, angosciati, acutissimi, fino a sfo- tensione. un finale affidato alle corde di un vio- ciare nell’urlo di Gloria, alle prese con I titoli di testa (“Main Title/The loncello. il delirante Rapallo. Robbery”) si aprono su un ippodromo Entrambi i brani suggeriscono le Alla confusione mentale di que- che risuona di tamburi concitati, archi, forme della paura, del dubbio e della st’ultimo sono associati sia interventi fiati e ottoni ansiogeni e imbizzarriti morte presenti nella mente dei soldati. strumentali sincopati, dissonanti, che sfociano in una melodia cupa, Nella sequenza tra il soldato improvvisati (pianoforte e fiati) sia un disperata, a tratti dissonante. Sidney e la ragazza c’è un disegno brano vivace dalle sonorità samba. Il brano si sviluppa in un leitmotiv musicale basato su un drammatico Nella sequenza del ballo di Iris la eccezionale: un tema epico e deca- continuum sonoro, in cui compaiono musica assume funzione di sottofon- dente che viene associato al protago- sinistri glissati degli archi e degli otto- do, con frammenti sporadici del “Love nista Johnny Clay, motivo ripreso più ni modellati sulla scrittura di Bela Theme”. L’armonica a bocca di Oh, volte da differenti strumenti (tromba Bartok: si anticipa il futuro ricorso alla Susanna, suonata da due strambi solista, archi, ottoni) in un meccani- Musica per archi, percussioni e cele- personaggi dal cappello fascista, ha smo ritmico ossessivo e sincopato, sta di Shining. un aspetto ironico e dissacrante nei colorato da un intenso tono dramma- Il primo vero film di Kubrick è confronti di Davy, pugile fallito e tico dell’impianto armonico. Sul finale Killer’s Kiss (Il bacio dell’assassino, schiavo dell’illusione amorosa. stonato e urlatissimo scocca il gong 1955), la storia di un pugile fallito che Rapallo insegue Davy su un tap- del destino. si innamora di una ballerina sfruttata peto sonoro di tamburi ripetitivi e sin- La suite di Fried risulta tesa e pul- dal suo datore di lavoro. copati, fino alla scena madre del sante, con un insieme di percussioni La partitura di Fried, di ispirazione duello fra i due, ambientata nel tribali e corni squillanti che ne jazz, è di altissimo livello. Sui titoli di magazzino di manichini femminili. Il sublimano l’impatto. Kubrick agisce, testa lo sbuffo di un treno mima un commento sonoro è qui affidato al attraverso la musica, su un livello ritmo di marcia, poco prima che abbia brano “Murder ‘mongst the mediato, vale a dire su quella mimesi inizio il lungo flashback di Davy. Il Mannikins”, una passacaglia immer- soggettiva sonora, quella fonte “Love Theme”, leitmotiv dell’amore sa in un’atmosfera plumbea, fra il musicale interiorizzata identificabile fra Davy e Gloria, è tratto dalla canzo- miagolio degli archi, gli ottoni saltel- con un preciso personaggio. ne Once di Norman Gimbel e Arden lanti e i fiati spaventati. Le sonorità La musica tratteggia la psicologia Clar. E’ associato sia a Davy che a acutissime e isteriche, sostenute da dei caratteri. Si prenda per esempio Gloria: a volte, quando i due sono fagotti e contrabbassi funebri, intro- la presentazione dei quattro soci presentati da soli, la densità strumen- ducono un motivo tragico, fra gli archi nella rapina: si parte con il vigile scel- tale decresce ed emergono gli stru- imbizzarriti e il prolungato tremolio di to Randy Kennan, la cui indole sicu- menti solisti; quando invece sono una tromba. Il tutto è sostenuto da ra, protetta dalla divisa, viene inserita presentati insieme la musica torna ad percussioni di tamburi sincopate e in un contesto musicale di soft jazz un impianto sinfonico. ossessive. L’urlo mortale di Rapallo, ricamato dalle improvvisazioni del Nel suo mood da soft jazz è il tema trafitto a morte, sfuma nel timbro pianoforte. dell’amore sospirato e nostalgico, più acuto della sirena del treno. Dopo la La mente non troppo salda della volte reiterato da diverse sezioni stru- ripresa del “Love Theme”, ecco l’ulti- rapina, Johnny Clay, si presenta su un mentali (ottoni, archi, legni). Si pre- mo bacio fra Davy e Gloria in un tripu- solo di tromba spavaldo e tragico che senta in diversi modi, forte di un’effi- dio trionfante di ottoni. incornicia il leitmotiv associato al per- 44 stanley kubrick pt.1

Sui titoli di coda grande fanfara da banda militare, mentre scorrono le immagini dei protagonisti del film.

Per Spartacus (id., 1960) Kubrick collaborò con Alex North, composito- re di origini russe che studiò con Aaron Copland negli Stati Uniti e con Silvestro Revueltas in Messico. Questa istruzione artistica portò North a esordire come compositore creando musica per documentari delle Forze Armate americane. Il suo stile nacque nel jazz, attraverso le esperienze che fece con Benny Goodman e Leonard Bernstein, si sviluppò con la composizione classi- ca, la musica per i balletti e per il tea- Kirk Douglas in Orizzonti di gloria tro e si consacrò nel cinema grazie dente protagonista e all’intera vicenda. nale francese La Marsigliese, ma alla colonna sonora per Un tram che L’insicurezza nevrotica di Pike Fried affianca al violento rullio di tam- si chiama desiderio di . O’Really è descritta da un pizzicato buri percussioni sincopate come Con North il jazz non è più nello convulso degli archi, con interventi mitragliatrici ed un tema melodico stile romantico e tradizionale holly- agitati di ottoni che galleggiano in cupo, stonato, distorto, a tratti disso- woodiano. Il linguaggio musicale è un’atmosfera angosciata. nante, di registro grave e disperato. moderno, a volte atonale, spesso Alla fragilità di George Peatty è Gli ottoni gemono dolorosi sfociando giocato su armonie che rasentano la associato invece un morbido sfondo in un finale atonale e tragico. dissonanza, con una grande ricerca musicale jazz, swingato e improvvi- E’ evidente che la musica ha una creativa nelle combinazioni stru- sato. funzione di commento in contrappun- mentali. E’ come se si dipingesse la Il leitmotiv di Clay si svilupperà nel to all’idea stessa di inno nazionale, partitura con nuovi colori, uscendo corso del film in una drammatica che dovrebbe in teoria celebrare alti dai rigidi schemi strutturali di altri cavalcata musicale verso il fallimento ideali morali e politici e che in questo compositori, raggiungendo una finale del protagonista. All’inizio il leit- caso annuncia invece l’orrore legato profondità stilistica più densa e arti- motiv presenta quasi in sordina al potere militare, delineandosi come colata. Johnny, poi ne descrive l’espressione prima chiave di lettura del film. North lascia spazio alla sperimen- dei sentimenti, facendosi prima disso- La storpiatura della Marsigliese tazione musicale, il linguaggio si fa più nante e cupo sull’occultamento del non fu molto gradita dai francesi. Fu flessibile e aperto a nuove direzioni. fucile, poi, mano a mano che ci si infatti sostituita (ma solo in Francia) La colonna sonora di Spartacus è avvicina alla rapina, sempre più agita- con un pezzo per sole percussioni. moderna, incisiva, ritmicamente sti- to da archi isterici ed ottoni roboanti. La sequenza in cui i soldati stri- molante. Dissonanze, dense sezioni La sequenza del pagliaccio Clay sciano nelle linee nemiche è guidata di ottoni, legni impertinenti, percus- che rapina l’ippodromo è affidata ad da un brano denso di tamburi oscuri sioni monumentali e sincopi comples- una marcia di sole percussioni, men- che mima l’angoscia aritmica del bat- se, melodie purissime, tamburi e tre risulta notevole l’utilizzo del glissa- tito cardiaco, in un clima soffocato corni strillanti e gementi creano un to degli ottoni per commentare la paz- che anticipa Full Metal Jacket. Il risultato straordinario. I ritmi frasta- zia del massacro di George Peatty. brano è “The Patrol”: percussioni sini- gliati e le affilate sonorità degli ottoni ti Se il rombo sordo dell’aereo in par- stre di tamburi e piatti in un conti- tengono incollato alla sedia. tenza spazza via i soldi e le speranze nuum prolungato, ritmo che simula La musica per le scene di battaglia di Clay, il finale di ottoni urlatissimi e raffiche di mitragliatrici e andamento è completamente basata sull’utilizzo dissonanti ne esplicita una sconfitta da marcia militare, a singhiozzo, fino dell’ostinato, breve formula melodica totale. al gong mortale del destino. che si ripete più volte. Le marce di Gli assalti alle linee nemiche North non sono celebrative, ma bru- Paths of Glory (Orizzonti di gloria, avvengono in un florilegio di esplosio- tali e ci ricordano che la gloria di 1957), colonna sonora di Fried princi- ni e sibili, in un dialogo serrato fra Roma fu costruita sulla conquista e la palmente incentrata sulle percussioni bombe e mitragliatrici. schiavitù più che su ricchi edifici in parte suonate dallo stesso Kubrick, La sequenza del gran ballo degli decorati di statue. nasce in un’atmosfera produttiva ufficiali è commentata da un valzer di Il compositore prese come model- favorevole, come rivela lo stesso Strauss, un andante moderato e lo la partitura che Prokofiev scrisse compositore: “Non ebbi alcuna restri- melodico. La fucilazione dei soldati per Aleksander Nevsky di Ejzenstein, zione di budget per la registrazione. A celebra una marcia funebre di tambu- con una incisiva sezione di ottoni e Monaco mi fu permesso di disporre di ri marziali, lenti, regolari, inesorabili. tamburi marziali. Lui stesso dichiarò: tutti i musicisti di cui avevo bisogno. Io La futura moglie di Kubrick, “Mi sforzai di ottenere una qualità e Stanley scegliemmo di commentare Christiane, canta in tedesco una can- barbara…” tutto il film con le sole percussioni, ad zone simile a una ninna nanna a dei Il “Main Title” è preso direttamente eccezione del valzer di Strauss.” soldati sconfitti nell’anima: la melodi- dal manoscritto originale del composi- Il film parte con dei titoli di testa ca nenia viene ripresa, in coro, da tore e include effetti di percussioni e musicalmente grotteschi. Il commen- tutti i soldati, in preda ad una umana ottoni non presenti nella sessione di to musicale è affidato all’inno nazio- regressione collettiva. registrazione originale. La sezione stanley kubrick pt.1 45 degli ottoni è insolitamente grande: introduce un tema drammatico che si gi: si illustra per esempio la crescente sei corni, quattro trombe, due trombo- colora di sfida mortale. pazzia di Crasso, che viene descritta ni, tre tromboni bassi, due tromboni “Goodbye My Life, My Love-End anche grazie a marce aspre, ritmicità contrabbassi e due tube. Il “Main Title” Title”, che ascoltiamo quando Varinia sconnessa e armonie tortuose. è gonfio di ottoni epici e scoppiettanti (Jean Simmons) dà l’addio al moren- “Headed for Freedom” è un incal- che aprono trionfanti il brano, in un te Spartaco (Douglas) è la ripresa del zante brano dalla sintassi carica di vortice di tamburi rullanti che si stabi- motivo principale del “Love Theme” accenti ritmici irregolari, molto sinco- lizza in una marcia serrata e marziale. costruito su variazioni molto più dram- pato, a tratti quasi inceppato, calato in Gli ottoni intervengono sintetici e matiche, meno denso nella strumen- uno sfondo armonico complesso, spaventati: il loro trasalire altalenante tazione, contemplativo nel tratteggiare roboante nella prepotenza degli otto- è a tratti dissonante, in altri momenti una scena madre di intenso dolore. ni e delle percussioni. sfocia in una intensità urlata. Archi, Gli altri brani sono fra le melodie Nonostante la bellezza della musi- ottoni e tamburi di guerra dialogano in più liriche che siano mai state scritte ca di Spartacus, la collaborazione tra modo concitato, in un raffinato gioco per lo schermo. “Homeward Bound: North e Kubrick è destinata a durare di incastri ritmici e sonori. On the Sea/Beside the Pool” è un poco. Infatti, qualche anno dopo, il Pagine soliste di percussioni e brano dal tono vivace che riprende regista decide di sostituire all’ultimo ottoni si fanno scarne, drammatiche e alcuni frammenti del “Main Title”, momento la colonna sonora di North decorative, fino a quando non suben- spettacolare nella struttura, ricco nel- per 2001: Odissea nello spazio con tra un motivo di poche note molto l’alternarsi dei timbri strumentali. “On una soundtrack di capolavori come impattante, scandito in prima battuta to Vesuvius: Forward, Gladiators / “Also Sprach Zarathustra” e “On the dagli ottoni, nel registro basso, e Forest Meeting” ha nelle percussioni Beautiful Blue Danube”. Il rapporto ripreso poi nel registro acuto dagli di tamburi e ottoni un’espressività fra i due è compromesso. archi fino al finale dissonante e tor- marcata; “Prelude to the Battle” è Lo stesso North disse: “Fu una mentato. introdotta da un’ariosa melodia. grande, frustrante esperienza, e Con un contrasto marcato, il Bella e selvaggia “Blue Shadows nonostante le discordanti e molteplici “Love Theme” si inserisce nella and Purple Hills”, il tema d’amore di opinioni sulla musica, personalmente migliore tradizione hollywoodiana e Spartaco e Varinia, mentre il brano ritengo che questo approccio vittoria- offre una rottura evidente rispetto “Oysters and Snails”, che illustra nel no, con sfumature mitteleuropee, alla magniloquenza possente e con- film la famosa scena del bagno con semplicemente non si addica alla bril- flittuale del resto della colonna sono- Antonino (Tony Curtis) e Crasso lante concettualità di Clarke e ra. Gli archi idillici e sognanti si libra- (Laurence Olivier) ci offre sonorità Kubrick.” La partitura bocciata di no in volo, immersi in una frase inusuali ottenute con un Ondioline, North verrà incisa dall’amico Jerry melodica raffinata e reiterata, rica- per la prima volta nella storia di Goldsmith venticinque anni dopo, su mata da acuti ottavini e sostenuta da Hollywood. “Oysters and Snails” risul- un CD pubblicato da Varèse robusti ottoni. ta essenziale, orientaleggiante, cripti- Sarabande. Il tema cardine, di tre sole note, si ca, pregna di dettagli sonori che ricor- Nonostante le quindici nomination sviluppa prima in una larga parentesi dano un piccolo carillon. all’Oscar e l’incredibile successo del contemplativa e didascalica per poi North ci rivela che un Ondioline è suo brano più popolare, quella planare su un andante romantico che “uno strumento elettronico che è simi- Unchained Melody rilanciata dal film termina su una lunga nota tenuta. le ad un pianoforte in miniatura, è Ghost nel 1990, North dovette aspet- Fra i brani migliori, “Gladiators suonato da una sola mano e produce tare il 1985 perché l’Academy gli con- Fight to the Death”, un pezzo brillan- suoni non facilmente identificabili per- ferisse un tardivo premio alla carriera, te che accompagna il duello fra Kirk ché simulano una combinazione di primo e (a tutt’oggi) unico mai tributa- Douglas e il veterano Woody Strode: legni, mandolino e percussioni.” to ad un compositore. sullo sfondo di tamburi rullanti una Grazie all’Ondioline si scava la sezione fiati disorientata e in fuga complessità psicologica dei personag- (La seconda parte sul prossimo numero)

Questo prodotto della Silva Screen è interessante soprattutto per la qualità della registra- zione riscontrabile nelle tracce di Gerald Fried e Alex North. Il resto sa di operazione commer- ciale un po’ troppo pretenziosa. Si sondano e si reinterpretano vari brani da diversi film di Kubrick, con risultati a volte buoni, a volte mediocri. Il CD è un’ambiziosa antologia che pre- senta sia brani di compositori classici come Strauss e Haendel che brani di compositori di musica per film come Alex North, Wendy Carlos, Gerald Fried e Laurie Johnson. Paul Bateman, musicista e direttore d’orchestra poliedrico, capace di spaziare con disinvol- tura dall’orchestrazione classica alla musica leggera, conduce la City of Prague Philarmonic Orchestra in modo purtroppo non molto efficace. L’interpretazione di alcuni brani è buona, ma ci sono troppe esecuzioni mediocri. Convincono le tracks di North da Spartacus: marziale e cupo il “Main Title”, idillico e intenso il “Love Theme”. AA.VV. Come si deve l’energia di “The Bomb Run” da Il dottor Stranamore, molto bene il “Blue 2001: Music from Danube” di Strauss da 2001: Odissea nello spazio. Le pagine di Fried sono efficaci: la serrata the Films of Stanley “The Robbery”, l’inquietante “Murder ‘mongst the Mannikins”, le contemplative “A Meditation on War” e “Madness”, le percussioni di “The Patrol”, l’epica “March of the Gloved Gladiators”. Kubrick (2004) Nulla affatto ottime le altre operazioni, alcune delle quali affidate all’esperto di musica elettro- Silva Screen SILCD 1176 nica Mark Ayres. La tragica “Sarabanda” e la bucolica “Women of Ireland” sono lente e scola- 18 brani – Durata: 75’44” stiche, il “Main Title” di Shining è troppo denso di effetti, “Also Sprach Zarathustra” è poco vigo- rosa nell’attacco e nello sviluppo, il valzer di Shostakovic diventa stucchevole, il “Love Theme” di Lolita si fa manierista. Imbarazzante il missaggio dei brani tratti da Arancia meccanica e Full Metal Jacket, che svilisce l’arte compositiva di Wendy Carlos e Abigail Mead. ST 46 debbie wiseman Miss Film Score

Intervista a Debbie Wiseman di Emmanuel Vanni

Debbie Wiseman è un’artista notevole, dalla vasta produzione di musica cinematografica e televisiva, il cui bril- lante talento compositivo è ampiamente riconosciuto a livello internazionale. Sono oltre cento le colonne sonore tra cinema e televisione nelle quali l’autrice, alle prese con una vasta gamma di generi differenti, ha dato prova di grande versatilità e talento. L’inclinazione compositiva di Debbie Wiseman è orientata al modello classico sinfonico-orchestrale entro il quale compone pagine di grande bellezza e lirismo sulla base di splendide idee melodiche che catturano l’ascoltatore. Sul grande schermo la sua musica è stata largamente apprezzata; tra i suoi lavori più noti spiccano Tom & Viv, Haunted, Wilde, Tom’s Midnight Garden, The Guilty, Before You Go e il recente Arsène Lupin. Sebbene siano numerosi i premi e i riconoscimenti lungo la carriera della musicista, una svolta importante si colloca nel periodo di collaborazione con il regista inglese Brian Gilbert, per il quale compose lo score del film Wilde: il disco conquistò immediatamente il cuore degli appassionati di colonne sonore, e valse alla Wiseman una posizione di rilievo nel panorama mondiale della musica da film. Attualmente Debbie compone, orchestra e dirige la sua musica nel Regno Unito, puntualmente eseguita dagli eccellenti musicisti della Royal Philharmonic Orchestra e del Locrian Ensemble. Colonne Sonore ha incontrato a Londra questa straordinaria musicista inglese per una lunga intervista. Miss Wiseman, quando ha corso di musica da film ed imparare la ogni singolo strumento, a capire come cominciato ad interessarsi alla tecnica. Ma per me fu differente. Ho ci si sente a suonare quello strumen- musica per film? imparato qualcosa di nuovo ad ogni to e questo mi aiuta molto mentre sto Mi piace molto scrivere musica per produzione ed è stato molto utile scrivendo una parte. In questo modo immagini. Sono sempre stata molto incontrare quelle persone ed avere riesco ad esprimere ai musicisti ciò ispirata dal cinema. Quando frequen- una prima opportunità. che voglio da loro e ciò che il regista tavo il Conservatorio mi resi conto vuole. Si ha così una visione delle che mi piaceva comporre musica Lei ha studiato alla Guildhall cose assai più completa. Capisco melodica e il posto più giusto dove School of Music and Drama con benissimo perché i compositori di avrei potuto esprimermi erano il cine- Buxton Orr, un compositore con- colonne sonore si avvalgono dell’aiu- ma e la televisione, decisi così di temporaneo di musica d’avan- to di orchestratori: spesso è una que- andare in quella direzione. Quando guardia. Quanto è stato importante stione di limiti di tempo. Se la scaden- terminai il College, scrissi a molti regi- il suo insegnamento? za è molto stretta e bisogna comporre sti televisivi e cinematografici, dicen- Fu un grande insegnante di com- 50 o 60 minuti di musica per grande dogli che mi sarebbe piaciuto com- posizione, molto preciso e severo, orchestra, a volte non c’è altra solu- porre musica per le loro produzioni. estremamente attento all’aspetto del- zione. Per Arsène Lupin ho dovuto Dopo molti mesi di attesa, ricevetti l’orchestrazione ed è per questo che scrivere più o meno 110 minuti di una risposta da parte di un regista a mi piace molto orchestrare la mia musica originale, un sacco di materia- cui piacque molto un brano che musica. Mi ha insegnato che ogni le… ma per fortuna ho avuto molto aveva ascoltato sul demo che gli volta che si scrive una melodia biso- tempo a disposizione e non mi sono avevo spedito. Ci incontrammo, gna subito decidere quale strumento servita dei servizi di un orchestratore! discutemmo e infine mi diede la pos- la eseguirà. Quando scrivo, penso sibilità di scrivere la musica per il suo immediatamente in termini orchestra- Davvero tanta musica… Cosa ci film: era una piccola produzione, ma li: se sto componendo un inciso può dire a proposito dell’edizione è stata un’esperienza importante. potente e marcato, userò gli ottoni; se discografica di questa colonna Quand’ero una studentessa non esi- sto lavorando ad un tema lirico e sonora? Quali parti ha scelto di stevano corsi di specializzazione in dolce, userò gli archi o i legni e così inserire nel CD? materia come accade oggi, dove si via. Buxton Orr mi ha insegnato a Sul CD ci sono tutti i brani principa- può andare al Royal College of comprendere l’orchestra. Mi ha inse- li, circa 75 minuti di materiale… non Music, ad esempio, e frequentare un gnato come eseguire una scala su proprio tutto direi, anche perché altri- debbie wiseman 47 menti avrei dovuto pubblicare un CD doppio!

Le musiche di Arsène Lupin sono eseguite dalla Royal Philharmonic Orchestra. Sappiamo che Lei ha utilizzato spesso questa compagine. In altri casi invece, ad esempio Tom’s Midnight Garden, ha lavorato insieme al Locrian Ensemble. Lavora spesso anche con questo gruppo? Sì, molto. Mi ritrovo spesso con questo ensemble nelle partiture per il cinema e per la televisione. Hanno eseguito la colonna sonora di Judge John Deed, un serial televisivo ingle- se e, come potete immaginare, ormai li conosco molto bene. Mi trovo molto Kristin Scott-Thomas in Arsène Lupin a mio agio quando scrivo per loro per- Arsène Lupin si discosta molto e lui parla poco l’inglese… per fortu- ché conosco bene il loro modo di suo- da ciò che Lei ha realizzato finora. na che la musica è un linguaggio uni- nare. Ma collaboro molto anche con la Come ha reagito quando Le è stato versale! Nella sua temp-track Jean- Royal Philharmonic. Uso spesso que- affidato l’incarico? Qual è stato il Paul utilizzò pezzi di Bernard sti due gruppi, a seconda del progetto Suo approccio? Herrmann e John Williams, tutti brani sul quale sto lavorando. Alcuni registi E’ stata un’esperienza totalmente meravigliosi. Io tuttavia mi preoccupai preferiscono avere una grande orche- nuova per me, la mia prima vera par- un po’ perché spesso i registi si affe- stra sinfonica come la Royal titura d’azione e avventura, che ha zionano molto alla loro temp-track e ti Philharmonic: altri invece soluzioni più richiesto uno spettro davvero ampio di obbligano a ricalcarla precisamente. intime e raccolte e in questo caso uso stili e generi diversi: dramma, suspen- Ma in questo caso sono stata fortuna- di solito il Locrian Enselmble. se, romanticismo, mistero, azione. ta, non mi hanno mai chiesto nulla del genere. Mi dissero: “Vogliamo qual- La musica può avere molteplici Questo significa che Lei ha cosa di grandioso ed emozionante, ruoli all’interno di un film: a volte è dovuto creare contrasto tra l’ele- ma non vogliamo che copi la colonna un sottofondo alle immagini, in mento di tensione e tutti gli altri… provvisoria”. Mi diedero grande liber- altre può andare contro, creando E’ ovvio che bisogna stare attenti a tà e mi consentirono di comporre la così una nuova dimensione alla non indugiare troppo su una sola musica che volevo. Mentre scrivevo, scena. Qual è il Suo pensiero? atmosfera o su un singolo stato d’ani- spedivo di tanto in tanto dei CD con i Generalmente sono richiesti mo, ciò è deleterio a livello drammati- provini che Jean-Paul poteva ascolta- entrambi gli approcci durante lo stes- co. Succede che prima di un momen- re; Edouard mi chiamava per riferirmi so film. A volte siamo chiamati a com- to drammatico del film ci sia un istan- i commenti, dandomi indicazioni e porre musica che si abbini alla dram- te di silenzio oppure una pausa: in suggerimenti. Abbiamo lavorato così maturgia. Ad esempio, in Arsène questo modo l’evento che segue per tutto il tempo. Si è trattata di una Lupin c’è una sequenza in cui il pro- diverrà molto più emozionante. bellissima esperienza, forse la più tagonista sta inseguendo un treno a Arsène Lupin è un ottimo esempio in gratificante della mia carriera fino ad cavallo. La musica di questa scena è tal senso. C’è davvero tanta musica ora. E’ stata una grande sfida, ho molto veloce e drammatica, con nel corso del film e ne eravamo molto dovuto scrivere moltissima musica, è grande uso di archi e ottoni, e segue consapevoli. Siamo stati molto attenti stato davvero impegnativo ma alla le immagini in modo molto ravvicina- al ritmo e al dosaggio della musica. fine sono davvero fiera del risultato to. Ma è altrettanto importante saper Quando abbiamo voluto enfatizzare finale, compreso il CD. andare contro il dramma, poiché a un momento speciale, abbiamo volte ciò che vediamo sullo schermo usato il coro. Ne avevamo uno gran- Ha diretto Lei il coro in questa può essere ad esempio molto cupo e de insieme ad un’orchestra di 75 ele- partitura? sinistro, mentre la musica non ha menti, un panorama sonoro molto Sì. Abbiamo utilizzato un coro di bisogno di evidenziare lo stesso con- ricco. Ci furono inoltre molte possibili- 60 elementi, il Crouch End Festival cetto, ma casomai deve far saltare tà di comporre musica d’azione ed è Chorus. Nel CD si può ascoltare fuori quello che non è presente sulla stata una sfida immane. Il music durante la traccia 10, “Countess scena, come il sottotesto o la storia supervisor della produzione, Edouard Cagliostro”. E’ un coro fantastico, “tra le righe”. Magari c’è un aspetto Dubois, è stato meraviglioso. Siamo sono dei veri professionisti. Hanno un romantico, oppure misterioso ed è andati d’accordo subito, è un appas- suono incredibile. questo ciò che dobbiamo enfatizzare sionato di musica da film; ha la più attraverso la musica. E’ molto interes- folta collezione di CD di musica da L’ouverture da concerto che ha sante notare come il pubblico sia film che abbia mai visto… dovrei tratto dalla partitura è notevole, sempre portato a credere in ciò che la darvi il suo numero di telefono! soprattutto la sezione ritmica… musica gli sta raccontando: se stiamo Edouard mi è stato d’aiuto: è stato il Ho estratto la suite dal brano assistendo ad una scena innocente e collegamento tra me e il regista Jean- “Arsène et Beaumagnan”, la traccia la musica esprime invece tensione e Paul Salome. Non avevo mai lavora- 12 sul CD. Non è esattamente ugua- paura, il pubblico si aspetta che qual- to con questo regista prima d’ora, le, il brano originale non ha un finale cosa di terribile stia per accadere. inoltre non conosco bene il francese, vigoroso. Ma in concerto c’è sempre 48 debbie wiseman

bisogno di un gran finale, ho dovuto finire la musica, lavoravamo gomito a tutte le altre attività quando scriviamo riarrangiare un po’ il brano, riprenden- gomito. Registrammo nell’estate del musica. Sento che devo continuare a do il tema principale in chiusura. 2002 a Grouse Lodge, in un incante- tenermi in forma e quindi cerco di scri- vole studio situato nel cuore della vere più che posso tutti i giorni. Se sto Le piacerebbe scrivere la musi- campagna irlandese. E’ stata una bel- lavorando ad un bel film, con dei bei ca per un film d’animazione? lissima esperienza. personaggi, le idee mi vengono spon- Ne ho già fatto uno, ma forse non taneamente. Il problema è quando mi lo avete visto, non credo che in Italia Lei ha un grande talento melodi- trovo di fronte ad un film dal quale non sia stato distribuito. Si intitola Oscar co. Come mantiene la sua vena riesco a trarre subito un’ispirazione, Wilde’s Fairy Stories. L’animazione è creativa sempre originale? allora diventa più difficile trovare il giu- bellissima, ho composto la musica Credo che uno dei grandi vantaggi sto linguaggio musicale o la strada da prima di vedere il film terminato, come di essere un compositore di musica intraprendere. Quando mi succede mi si fa di solito in questi casi, poiché i da film sia avere sempre un’ispirazio- fermo, vado a fare una passeggiata, realizzatori hanno bisogno di montare ne da cui partire: il film, un personag- una nuotata o qualcosa di completa- le immagini sulla musica definitiva. gio, l’ambiente. Questo è ciò che mente diverso, stando il più possibile mantiene fresca la vena creativa e lontano dal pianoforte. Ci parli meglio di questo pro- che dà l’ispirazione. Ad esempio, lo getto… “Zio Silas” è un personaggio meravi- Quante volte Le capita di scrive- E’ cominciato tutto quando il capo glioso, molto vivace e questo aspetto re ciò che veramente desidera? della Warner Classics ascoltò la mi ha aiutato a comporre dei temi Ottima domanda. Credo che, per colonna sonora per il film Wilde. Gli melodici. Solitamente comincio a certi versi, sia sempre necessario piacque molto e gli venne in mente di lavorare creando un tema per il per- tener presente quali siano le esigen- realizzare un album sulle favole di sonaggio principale o una linea melo- ze del film, perché aiuta a focalizzare Oscar Wilde commentate dalla mia dica abbastanza solida che mi possa meglio il lavoro. Spesso mi dico: devo musica, più o meno qualcosa nello aiutare a comporre l’intera partitura. scrivere in questo particolare stile stesso spirito di “Pierino e il lupo”. Nel Una volta che questo è fatto, il resto perché è ciò di cui il film ha bisogno. 2000 registrammo due storie, della colonna sonora comincia a flui- Così non mi chiedo mai se mi piace- “L’usignolo e la rosa” e “Il gigante re in maniera spontanea, ma per quel rebbe comporre qualcos’altro. Non egoista”, con Vanessa Redgrave e che mi riguarda, tutto comincia da un sempre capita che ciò che penso sia come narratori. Il CD piccolo gancio, da quella piccola cel- giusto o perfetto per il film, lo sia ebbe un grande successo e fu anche lula di tre o quattro note dal quale poi anche per il regista. In questo caso nominato ai Grammy. In seguito Jan sgorga tutto il resto… devo ristrutturare il mio pensiero in Younghusband (il direttore di base a ciò che il regista vuole, tentan- ) ascoltò il disco e propose Scrive musica tutti i giorni? do di capire come tradurre le sue idee di realizzare tre film d’animazione Si. Generalmente lo faccio per ciò a in termini musicali, e poi riformulare le sulle favole di Oscar Wilde. cui sto lavorando. Mi piace continuare mie sensazioni su come la musica Aggiungemmo così “L’amico devoto” a far scorrere la penna, mi aiuta a dovrebbe essere. Qualche volta l’ho alla lista e io cominciai a scrivere tenermi sempre in forma. Se mi fer- dovuto fare, ma devo ammettere che nello stesso momento in cui gli ani- massi per due settimane credo pro- molto spesso ciò che desidero scrive- matori mi spedirono i primi schizzi e prio che avrei qualche problema al re è ciò che poi alla fine diventa la gli storyboard. Composi “L’amico momento di ricominciare! Mi piace colonna sonora del film. Non in tutti i devoto” partendo dal nulla e rielabo- mantenere un certo ritmo e scrivere casi, ma quasi. Questo è il meglio rai poi le altre due partiture per adat- molto e, dal momento che amo scrive- che ci si possa augurare in quanto tarle allo stile e all’atmosfera dell’ani- re musica, non è mai stato un proble- compositori di musica da film. Un mazione. Ci volle quasi un anno e ma. Sono convinta che usiamo una giorno mi piacerebbe davvero poter mezzo per completare l’animazione e parte specifica del cervello rispetto a scrivere qualcosa che sia autonomo,

E’ di Debbie Wiseman il commento musicale per Arsène Lupin diretto da Jean-Paul Salomé, trat- to dal racconto di Maurice Leblanc. Un film dalle mille sfumature: azione, sentimento, mistero e suspense s’intrecciano lungo una pellicola che ritrae un protagonista dai tratti spericolati alla Bond e dall’indole avventurosa tipica di Indiana Jones. Data l’impronta d’azione e le differenti tematiche, il lun- gometraggio esige un’estesa partitura d’eccezione, un matrimonio tra musica e immagini dall’impron- ta herrmanniana e dal gusto williamsiano attraverso pagine estremamente dinamiche e dai forti con- trasti. La Wiseman compone un’opera che risponde in modo eccellente all’esigenza cinematografica e realizza uno score magistrale dallo sfondo imponente, venato di mistero e azione e che si avvale di una massiccia sezione degli ottoni, un ampio ricorso agli archi e di una nutrita sezione di percussio- Debbie Wiseman ni, mentre organo, armonica a vetro e cembalo guarniscono il delizioso cocktail sinfonico. Arsène Lupin L’accompagnamento musicale è incentrato su un valido e originale impianto melodico: il meraviglio- (inedito - 2004) so tema di Lupin, introdotto dagli ottoni e affidato poi agli archi, ornato da un cembalo (Greg Knowles) e da un pianoforte (Ian Jones) ed arrangiato in svariate miscele sinfoniche d’effetto, fra le quali spicca EMI France 7243-8636282-7 l’abilità nell’orchestrare propria dell’autrice. Sovente gli ottoni infuriano sugli ostinati dei violini, e le parti 23 brani – Durata: 73’53” gareggiano tra loro in una corsa mozzafiato, mentre il “treno” sinfonico sfreccia sui binari creativi del- l’autrice e s’inerpica in numerosi crescendo che talvolta sfociano in un solenne momento corale. Oltre ad alcuni episodi dall’incalzante ritmo marziale, la coinvolgente “Arsene et Beaumagnan” cattura lo spettatore grazie a una poderosa sezione ritmica scandita dagli otto- ni, costruita su un’accattivante linea melodica. Non mancano parentesi più delicate che allentano la tensione tra frangenti romantici, basati su uno struggente tema malinconico, ed episodi mondani: una danza che ricorda un bolero, e un valzer. I 75 minuti del disco che vanta l’esecuzione della Royal Philarmonic Orchestra e la performance del Crouch End Festival Choir mostrano senza ombra di dubbio la versatilità della Wiseman che si dimostra più che all’altezza di comporre una partitura per un action-movie, firmando uno score decisamente in competizione con alcune delle migliori pagine hollywoodiane. EV debbie wiseman 49 che non sia associato ad un film, registrazione la musica che Lei ha qualcosa che venga direttamente da scritto? me stessa e non a seguito di un per- E’ indescrivibile. Mi sento total- sonaggio o di una trama – vorrei mente euforica quando ascolto i fan- comporre un concerto per pianoforte, tastici suoni che i musicisti produco- ad esempio. Amo suonare il piano, lo no. E’ il raggiungimento del traguardo studio sin da quando ero bambina ed che mi sono prefissata sin dall’inizio è lo strumento per il quale credo di ed è sempre molto gratificante poter saper scrivere meglio. Spero di aver il ascoltare dal vivo i frutti del proprio tempo di potermi dedicare un giorno, duro lavoro. non so ancora quando, alla composi- zione di un concerto. Che cosa rende grande una colonna sonora? Quali sono gli Quando guarda un film insieme elementi che possono renderla al regista per decidere in quali La Wiseman in studio straordinaria? punti mettere la musica, cos’è che il computer nel mio lavoro. Al momen- E’ sempre molto difficile definire La interessa maggiormente? to ho praticamente ogni genere di soft- una “grande” colonna sonora; ci sono I punti dinamici, soprattutto. Questo ware che mi consente di orchestrare la molte idee differenti al riguardo. è il miglior modo di descrivere quei mia musica, sincronizzarla al video e Alcuni amano le partiture minimaliste momenti che hanno davvero bisogno creare infine le singole parti. che emergono dai contorni dell’azio- della musica, a seconda del film. E’ Comunque, ancora oggi, comincio ne. Altri preferiscono le emozioni forti molto facile dire che la musica deve sempre scarabocchiando l’idea inizia- di una colonna sonora travolgente. A essere presente ogni volta che due le su un pezzo di carta, prima di suo- volte un buon film può essere rovina- personaggi si baciano, o quando qual- nare qualsiasi cosa sui miei computer! to da una partitura banale; allo stesso cuno viene ucciso, oppure quando modo una colonna sonora meravi- l’eroe monta a cavallo e parte all’inse- Parliamo un po’ della fase di gliosa può essere affondata da un guimento del treno, ma non è sempre registrazione. Utilizza i click oppu- film terribile. Io penso che una buona così. Ogni film ha le proprie esigenze. re preferisce gli streamers? Che collaborazione tra regista e composi- La prima cosa che cerco di fare è tipo di software utilizza per questo tore su un buon film possa produrre capire ciò che il regista sta comuni- aspetto? una grande colonna sonora. cando in ogni inquadratura, in ogni Uso solitamente i click e li preparo riga di dialogo e tentare di trovare il io stessa. Non uso mai gli streamers. RingraziandoLa per aver chiac- modo migliore per integrare la musica Avendo direttamente la situazione chierato con noi, vorremmo chiu- con le immagini e il resto dei suoni. sotto controllo, trovo che posso avere dere l’intervista chiedendole di maggior flessibilità se ad esempio dare un suggerimento ai giovani Qual è il Suo metodo di lavoro? devo fare delle modifiche il giorno che vogliono intraprendere questo Compone usando carta e penna prima della registrazione a causa di mestiere… oppure utilizza il sintetizzatore? un cambiamento nel montaggio del Il mio consiglio è: spedite il vostro Ho cominciato a lavorare nel setto- film. Per quanto riguarda il tipo di soft- showreel a tutte le produzioni, spedite re un paio di anni prima dell’avvento ware, uso un programma chiamato i vostri demo, scrivete lettere e e-mail, dell’era informatica e quindi, una volta “Cadenza”, col quale mi trovo molto continuate a bussare a tutte le porte. terminati gli studi, ho continuato a fare bene, anche se credo che ormai sia Se c’è qualcosa di buono, ci sarà sicu- esattamente come avevo imparato: fuori produzione. ramente qualcuno che vorrà iniziare con la penna e la carta da musica. un percorso professionale con voi. Negli anni seguenti, la tecnologia è Che sensazione prova quando progredita e ho cominciato a integrare sente per la prima volta in sala di Traduzione di Maurizio Caschetto

Lo stesso Oscar Wilde, che era ossessionato dall’idea della bellezza, sarebbe stato entusiasta dell’eccellente commento musicale di Debbie Wiseman a corredo della pellicola di Brian Gilbert. Wilde, il lungometraggio incentrato sulla figura dello scrittore (interpretato da Stephen Fry), ne pone in risalto i tratti libertini e la personalità, nella gloria e nella decadenza, in una cornice che rie- voca la società inglese di fine Ottocento. L’amore di Oscar per la moglie Constance e la passione distruttiva verso Lord Alfred Douglas (Jude Law) sono gli estremi di un conflitto che necessita un’ade- guata parafrasi musicale. Lo sfondo musicale è dominato da una vasta sezione d’archi, a cui si affiancano i timbri di oboe, flauto e pianoforte; ove richiesto vi sono brevi incursioni di corni e percussioni. Il superbo tema di Wilde che apre il disco è malinconico, passionale, venato di drammaticità e magnificenza: dapprima Debbie Wiseman introdotto da un oboe (Dick Morgan), viene eseguito in svariate esposizioni grandiose dagli archi, Wilde (id - 1997) mentre un inciso di pianoforte costruisce un eccellente ponte melodico tra le stesse. Su un piano Music Collection International opposto si pone il motivo di Constance: dal tono più pacato ma estremamente toccante, descrive MPRCD-001 l’amore senza riserve della donna nei confronti del marito, un sentimento che le note commentano 21 brani – Durata: 55’10” con nobile poesia e calore attraverso una bellissima pagina che costituisce uno dei cardini attorno al quale si sviluppa l’opera. Un adattamento di “Ah, Leave Me Not To Pine” di Sullivan, già nel film come canzone d’amore per Oscar e Lord Douglas, aggiunge un’ulteriore sfumatura al quadro tematico. Tali idee sono riproposte lungo il CD in diversi arrangiamenti, differenti tempi d’esecuzione e dinamiche, così talvolta compare il timbro più meditativo di un piano o di un violoncello, altre volte l’intera orchestra esplode in episodi sinfonici d’effetto. A parte una magnifica pagina stile Western che descrive i viaggi dello scrittore nel Nord America e una fanfara fine Ottocento, lo score rimane incentrato su questa base tematica, ma tali sono l’intensità, il fascino lirico e la sua bellezza da regalare al film un meraviglio- so e toccante accompagnamento musicale. EV 50 festival di cannes Souvenir dal Festival di Cannes 2005

La Croisette e il suo amore per la musica Gli appuntamenti dedicati al mondo delle colonne sonore, gli eventi speciali al Cinéma de la Plage, la lezio- ne di musica e l’intervista a Patrick Doyle, la chiacchierata con Robert Rodriguez. di Barbara Zorzoli Anche quest’anno il Festival ha Claire Denis per il suo film Vendredi meraviglie pirotecniche in cielo. reso omaggio alla musica da film nella Soir e ha curato il sonoro di Three L’avvicendarsi delle musiche felliniane sua espressione più contemporanea, Ages di Buster Keaton, di cui ha anche ha reso tutto più magico e surreale. grazie a giovani compositori il cui remixato le immagini. Il taiwanese Lim approccio elettronico e cosmopolita ha Giong, icona della musica elettronica Altro appuntamento dedicato al caratterizzato il tono degli eventi musi- asiatica, ha introdotto le tonalità della mondo delle colonne sonore è stata la cali del 2005, a cominciare da La sua terra nella cultura pop-rock, tes- Leçon de musique, presentata da Montée de Marches. Ad ogni proiezio- sendo frames musicali eterogenei. Stéphane Lerouge. ne ufficiale, infatti, Jean-Yves Leloup Stimolato dall’universo cinematografi- L’idea di dedicare una parte del ed Eric Pajot di RadioMentale hanno co, è divenuto in breve tempo il com- Festival di Cannes alla Lezione di composto quello che potrebbe essere positore feticcio di Hou Hsiao Hsien, musica è nata nel non lontano 2003, definito come “il vestito” musicale della per il quale ha scritto la musica di con lo scopo di celebrare il mestiere celebre passerella rossa, semplice- Goodbye South Goodbye e Millenium del compositore ponendo in risalto mente improvvisando e mixando sui Mambo. Ma non voglio privarvi del l’importanza della musica come forma temi legati alle opere dei registi dei film ritratto poetico con cui si è presentato: di scrittura filmica. Quest’anno è stata in competizione. “…ciò che cerco di fare è cogliere le la volta dell’attore e compositore Altro appuntamento particolarmen- sfumature della vita, dell’umanità, Patrick Doyle, che ha debuttato sul te d’atmosfera è stato Les Cannes- delle ideologie e delle emozioni del grande schermo con Enrico V di Mix, che si svolgeva al Cinéma de la mio Oriente per riproporle nella musi- Kenneth Branagh e ha in seguito col- Plage (la spiaggia accanto al Palais, ca elettronica. Prendo la mia ispirazio- lezionato collaborazioni con Brian De conosciuta come Plage Macé), dove ne dal suono della natura, dai fram- Palma, Régis Wargnier, Robert ogni sera alcuni musicisti cinefili hanno menti di film più o meno noti; registro Altman e Chen Kaige. L’evento è uno aperto le varie proiezioni. Lim Giong, qualsiasi cosa mi circondi… la musica dei ricordi più belli che conservo di Wakal, DJ Out, François-Eudes e diviene allora una sorta di atmosfera, questa mia prima spedizione in quel di RadioMentale hanno mixato, rivisitan- una via per l’immaginazione.” Cannes. Dal momento che sono state dole, le colonne sonore più belle di tutti un paio d’ore piuttosto divertenti, che i tempi. Particolarmente suggestivo è stato ne dite di rivivere con me quella splen- anche l’incontro con Jorge Govea, dida giornata? Se ormai avete impara- Una delle serate più attese è stata detto Wakal. Nato in Messico nel to a conoscermi, se non altro per la quella di Movie-Mix, una vera e propria 1976, questo giovane musicista ha firma, non potete rispondermi di no. “nottata” (è stata presentata come nuit creato lo studio “ideA” e ha preso parte Con me si viaggia sempre, e quel che blanche) al cinema della spiaggia, che alla creazione di band dal sound elet- più conta, gratis. Perciò eccoci qua, ha celebrato l’incontro tra la musica e tronico quali “Chillandago” e “Discos finalmente “in coda” per entrare nella l’immagine. A far da sfondo alla serata, Konfort”. Durante la serata, Wakal ha vellutata sala Buñuel, dove tra poco il sound cosmopolita e insieme elettro- presentato il suo ultimo album, ritratto vedremo all’opera nientepopodimeno nico di Jeff Mills e Lim Gong che sonoro del Messico d’oggi e dei suoi che Mr. Patrick Doyle… se ci siete tutti hanno presentato un programma, stu- talenti urbani. vado avanti a tenere qualche posto, sì, diato ad hoc per il Festival, sulla tema- se riesco nelle prime file. Voi, invece, tica della nascita del cinema in Francia L’evento clou è stato riservato per il approfittate ancora di questi secondi e negli Stati Uniti… Ehm, se vi state giorno di chiusura, sabato 21 maggio. liberi per lasciare fuori dalla sala tutto domandando chi siano questi due Sotto un cielo glassato, una cornice di ciò che pesa… pensieri compresi. talenti nascenti, eccovi subito accon- fuochi d’artificio ha ritratto persone di E adesso silenzio, inizia la lezione. tentati. Il talentuoso Jeff Mills scrive tutte le età, uomini e donne in tenuta Il primo punto affrontato è stato il prevalentemente musica fusion di da gala, e giovani con ancora il salino rapporto professionale e d’amicizia tra grande purezza ritmica. Appassionato addosso, tutti seduti sulla spiaggia Doyle e il regista/attore Kenneth di cinema, nel 2000 ha composto una (ahimé, ho ceduto anch’io in barba al Branagh, e, per meglio illustrare i rac- nuova colonna sonora per Metropolis mio vestito da sera) rigorosamente conti coloriti di un compositore in gran di Fritz Lang. Ha collaborato con con il naso all’insù per ammirare le forma, sorridente e mattatore, vengo- festival di cannes 51 no proiettati sul grande schermo alcu- ni passaggi significativi dei film presi in esame. Si inizia con un frammento tratto dall’Enrico V di Branagh, nella sequenza in cui, al suono della voce di Doyle (eh sì, era proprio lui a cantare), vediamo Branagh che porta sulle spal- le il corpo di un giovane caduto in bat- taglia. Con la visione trapelano facil- mente le prime indiscrezioni e curiosi- tà, come l’abitudine del regista di vole- re la musica sui luoghi delle riprese, così che il suono (e in questo caso il canto doloroso dell’autore) possa con- tribuire a calare gli attori nella giusta atmosfera, quasi una scambio sinergi- co tra musica e immagini, un reciproco La lezione di Patrick Doyle apporto di valore che si sublima nel straordinaria la semplicità con cui que- grande Doyle consegnandogli un magnifico risultato finale. sto signorotto, andando al piano, sonetto di Lord Byron, non uno qual- Segue l’analisi della sequenza ini- suona le note, ricreando in tempo siasi, ma quello utilizzato in ziale di Molto rumore per nulla (quella reale l’atmosfera vissuta nel film. Per Frankenstein da Kenneth Branagh. in cui gli uomini a cavallo galoppano far ciò, prima vengono proposte le Allora il compositore, tra lo stupito e verso il podere dove ritroveranno le sole immagini prive di audio, poi il l’interdetto, ricorda che Branagh cer- proprie donne, che si preparano all’in- frammento completo. In Indocina cava un poema d’amore e, ritrovatolo contro con bagni profumati, vesti fre- anche il movimento di macchina si fa in questo sonetto, voleva fosse tra- sche e imbellettamenti vari). Branagh interprete delle emozioni. dotto in musica. La sua bellezza rie- aveva chiesto a Doyle di ricreare È poi la volta di Brian De Palma e cheggia con le immagini di Doyle che un’atmosfera sospesa tra “un misto di del suo Carlito’s Way. Le sequenze la ripropone al pianoforte. testosterone e film romantico”. Ciò che scelte sono quelle di apertura e di chiu- il regista desiderava era una composi- sura, considerate nella loro corretta E ora cosa faccio? Guarda, è lì, a zione che rispecchiasse due mondi e cronologia (per chi non lo ricordasse, il un metro da noi… potrei avvicinarmi e approcci in antitesi, l’universo maschi- film inizia con la sequenza finale, che fargli i complimenti… ma no, è banale. le e quello femminile, destinati a ricon- ovviamente ritroveremo nella parte Allora potrei avvicinarmi e basta. Sì, ciliarsi attraverso l’unione fisica. E que- conclusiva della pellicola). La simme- ma per cosa? No, non posso mica sto, racconta Doyle, non è stato un tria tra la prima e l’ultima sequenza di farmi scappare un’occasione del lavoro facile, considerando che l’ami- Carlito’s Way è caratterizzata dalla genere. “Carpe Diem!”. Mi avvicino co Branagh è particolarmente esigen- delicatezza. Delicatezza intesa come con un sorriso che ho già stampato in te e perfezionista. Considerate che approccio musicale, come impatto faccia da mezz’ora, con l’espressione durante l’esposizione Doyle si alza della musica sullo spettatore, come del viso in bilico tra l’ammiccante e l’in- spesso dalla poltrona e va al piano, accompagnamento all’immagine. Era genuo (appena collaudato con Benicio proprio per far ascoltare, o meglio per importante, racconta Doyle, non esa- Del Toro, anche se a dir la verità mi tradurre in musica ciò che vuol dire. gerare nei rumori, non distogliere e sono un po’ spaventata: è gigante- Scorrono così veloci e si alternano non investire le riprese con sonorità sco!)… perché non si sa mai… se non note “maschili” e “femminili”, mentre imponenti. A questo punto ha inizio va in porto l’approccio femminile alme- sullo schermo prendono vita le imma- una serie di gag volte a dimostrare no posso far leva sul lato paterno/pro- gini di una Toscana in esplosione quanto l’approccio musicale america- tettivo di ogni uomo. E, detto tra noi, ormonale. Un lavoro certamente no sia “ridondante”, con tutta una serie sono pronta anche all’occhio lucido arduo, in contrasto con la facilità di di esempi seguiti dall’imitazione dei pur di strappare una mini-intervista a esecuzione del compositore. rumori, e quanto invece sia “delicato e questo ometto buffo, simpatico e Dalla Toscana a… l’Indocina, per sensibile” l’approccio francese. Quasi autoironico come pochi… e sì, non rie- l’analisi del film omonimo. Rievocando in cerca di consenso, il compositore si sco a crederci, colpisco e vinco, lui il passato, Doyle scherza ricordando il rivolge al compositore della nouvelle sorride e via… fascino di Catherine Deneuve, una vague per eccellenza, Antoine donna che lo ha profondamente ispi- Duhamel, seduto in prima fila. Hai appena tenuto la Leçon de rato per la stesura della musica della Tornando a Carlito’s Way, qui la musique. Quali sono le tue impres- pellicola. Il compositore spiega come musica ha una valenza particolare, è sioni su Cannes? effettivamente sia d’aiuto l’osservazio- “la carta d’identità del film”. Il suono E’ la prima volta che vengo a ne delle movenze e della fisicità del- viene costruito a partire dal punto di Cannes. A dire il vero desideravo l’attore. Adora assistere alle riprese, ed vista del personaggio. Con De Palma, venirci da molto tempo, magari per è sempre presente “on location” per Doyle supera se stesso, facendo sì un’occasione speciale, ed eccola qui, lasciarsi suggerire la giusta melodia che ogni frammento di film sia un lavo- è fantastico. Per me è stato un grande dai sussulti corporei degli attori, dal ro grandioso, in termini di impegno e di onore essere invitato al festival. E poi loro sguardo e dai tratti del viso che risultato. stamattina ero a Londra, oggi a mez- mutano. L’austera e affascinante zogiorno ero su una terrazza al sole. È Deneuve, figura perno di Indocina, ha Ma il tempo, si sa, è tiranno e il perfetto! fatto sì che Doyle si facesse interprete presentatore Stéphane Lerouge si dei suoi sentimenti. Il suo pare quasi appresta a chiudere. Temporeggia e Quale criterio hai seguito per la un lavoro da interprete, e, credete, è rende pubblicamente omaggio al scelta dei lavori che hai presentato? 52 festival di cannes

Ho pensato che questi estratti da Enrico V. E così siamo partiti in que- pisce è che lui lavora molto partendo Indocina di Régis Wargnier, da st’avventura. Ero semplicemente al proprio dalle musiche e dalle sonorità Carlito’s Way di Brian De Palma, da posto giusto nel momento giusto. del mondo occidentale. Molto rumore per nulla e Enrico V di Kenneth Branagh fossero quanto di Stai componendo la musica del Dopo Indocina hai lavorato rego- più adatto per far arrivare a tutti il mio quarto Harry Potter? larmente con Régis Wargnier, vero? modo di lavorare. Volevo una lezione Sì, un lavoro molto interessante. La Be’, sai, lui ha scoperto la mia musi- pratica e non teorica, e poi ho scelto i regia del film è di Mike Newell, con cui ca quando assisteva al doppiaggio in registi ai quali sono particolarmente ho già lavorato per Donnie Brasco. francese di Enrico V. Il nostro primo legato. Pensa che è stato Kenneth Questo episodio sarà molto più cupo incontro è stato molto strano. Ancor Branagh a propormi di scrivere per la dei precedenti, vi stupirà. In questo prima di finire il nostro colloquio, lui mi prima volta la musica di un film. momento sto scrivendo le musiche di ha detto: “Tu farai la musica di tutti i As You Like, il prossimo film di miei film”. Da non credere! Io gli ho Come vi siete conosciuti? Kenneth Branagh, adattamento da chiesto almeno di aspettare l’ascolto di Kenneth ed io ci siamo incontrati Shakespeare. Dal momento che la quello che stavo scrivendo per lui. Ma grazie ad un amico comune, John storia si svolge in Giappone ho guar- niente, non ne ha voluto sapere. E Sessions. Kenneth cercava un com- dato i film di Akira Kurosawa per vede- aveva assolutamente ragione! La positore per il teatro, alla fine mi ha re come utilizza insieme le musiche nostra ultima collaborazione per Man proposto di scrivere la musica di occidentali e giapponesi. Ciò che stu- to Man è stata fantastica! Benvenuti nella città del peccato… Quattro chiacchiere con i papà di Sin City: la strana coppia Mr. Rodriguez e Mr. Miller.

Il film è la trasposizione in movimento di mo, e ha diretto la lunga sequenza con Sin City trova ragione d’essere in se questa letteratura culto. Owen, il gangster, e la “testa” petulan- stesso, in se stesso vive e in se stesso te di Del Toro”. si esaurisce. Occorre abbandonare L’intervista ai papà di Sin City. Poi mi dice: “L’hai presente? È quel- tutte le aspettative costruite sul “già Un viso da bambino non cresciuto, la in cui Owen guida e affianco ha Del detto”. Durante la visione lo spettatore un cappello da cowboy in testa, un Toro che dovrebbe essere morto, ma è come una tavola da surf “opportuna- cenno di barba incolta, una camicia in realtà è come una specie di zombie.” mente trattata” e poi gettata in un mare chiara leggermente sbottonata per far che stordisce, disorienta, stanca per la intravedere una collana con uno scor- Giusto, il guest director Quentin sola violenza delle sue onde. Poi, pione argenteo al centro, un paio di Tarantino! Ma dimmi un po’, un regi- all’improvviso, dopo due ore e tre minu- jeans e una giacca a righe marroni. È sta normalmente si occupa solo ti di burrasca, arriva il sole: i titoli di alto, e quando sorride una fila bianca della regia… come fai a impadronir- coda. Il film finisce e con lui l’incubo di di denti piccolini ti salutano, ha lo ti di ogni aspetto del film, colonna questa città fumetto, frutto di tre menti sguardo capriccioso tipico di chi sa sonora compresa? inquietantemente visionarie (Miller, quello che vuole e come ottenerlo, e R: “Semplice, cerco di far sì che Rodriguez, Tarantino). Con il sole si ha il piglio di colui che si innamora tutto accada naturalmente, non seguo vede tutto più chiaramente, il ricordo di facilmente dei progetti, e si butta a un percorso predeterminato. Per Sin City è sempre più lontano, così lon- capofitto incurante di ostacoli e difficol- quanto riguarda la musica, ad esem- tano da sembrare un miraggio. Sin City tà… sa che li supererà. E a testimo- pio, mi vengono in mente molte idee in è un luogo oscuro, perennemente in nianza di questa energia e di questa fase di scrittura del film, ma scrivo corsa verso la salvezza. E’ il regno carismatica personalità, Rodriguez ha tanto anche sul set, con la chitarra della violenza, del crimine e del pecca- collaborato alla onnipresente ed evo- sempre a portata di mano. Anche per- to, un luogo popolato da prostitute che cativa colonna sonora del film, insieme ché film e musica vanno di pari passo fanno capitolare gli uomini a colpi di a compositori del calibro di John e a volte è come se nascessero insie- armi e di bronci. Le donne, qui, sono Debney e Graeme Revell. Il suo brac- me, casualmente. Devi stare al passo creature della notte che camminano cio destro in questa avventura più che con il pensiero, cogliere l’attimo giusto, nell’infinito etere avvolte da un velo di da Sin City sembra uscito da casa la giusta ispirazione. E questo è reso peccaminosa essenza. Gli uomini sono Fassino (fisicamente parlando), per- oggi molto più facile grazie agli avan- supereroi, incrollabili, invincibili ma inti- ché Frank Miller è un uomo di mezza zati livelli di tecnologia che la musica mamente vulnerabili. Il loro tallone di età dai tratti forti e dall’aria fragile. È ha raggiunto.” Achille? L’amore. Vissuto, consumato, emaciato e dall’aspetto stanco. La pre- assorbito da ogni fibra profonda. E’ lui, miata e assortita ditta Rodriguez & Come mai hai scelto di affidare l’amore, l’unica salvezza, la redenzio- Miller è quanto di più strano si possa parte della colonna sonora a John ne, la giusta conclusione di una vita, il incontrare, almeno fisicamente. Ma poi Debney e Graeme Revell? motivo per cui “un vecchio uomo c’è un dato in comune che colma tutte R: “Inizialmente volevo e credevo di muore, una giovane donna vive”. le distanze, la visionarietà e la capaci- riuscire a far tutto da solo, ma poi sai Agli inizi degli anni ’90, Frank Miller tà di realizzare imprese da sogno. com’è quando si gira, le cose di cui rivoluziona il mondo dei fumetti dando “Francis Ford Coppola è venuto a occuparsi si moltiplicano e se non stai vita ad una serie di comics dalla narra- trovarmi nei miei studi di Austin in nei tempi sono guai, così ho deciso di zione brutale, romantica, associata ad Texas” – racconta Rodriguez – “Mi ha “condividere” quest’avventura con un bianco e nero estremo: questa è detto che ho concretizzato il suo sogno questi due grandi compositori. Dal Sin City. Si dovrà attendere sino al di creare uno spazio creativo dove momento che in Sin City si raccontano 2005 per vedere il fumetto prender vita attori e registi possono lavorare in tutta tre storie, ho curato personalmente sul grande schermo. Presentato a libertà. Quentin Tarantino è venuto una storia e ho affidato loro le altre Cannes in competizione ufficiale, il film anche lui a fare un salto mentre girava- due. Graeme Revell si è occupato del festival di cannes 53

Qual è il tuo metodo di lavoro? musica iconoclasta. Per me è un viag- occuparsi di tutto in prima persona, ma Vedi, dal momento in cui leggo un gio, è sempre un’avventura tentare di non si ha tempo di fare tutto, occorre- copione, nella mia testa nasce sponta- capire cosa i personaggi stiano pro- rebbe più tempo. Ho una famiglia, dei neamente della musica, canticchiabi- vando, pensando. Ma c’è una cosa figli, e quando non lavoro mi piace le come dei motivetti, e poi adoro che mi aiuta più delle altre: è il movi- stare con loro.Sono stato malato, e ho andare sul set per respirare l’atmosfe- mento del corpo. Quando compongo capito e imparato tante cose, soprat- ra. Questo mi aiuta ad entrare in sinto- musica penso come un cantante: can- tutto a ripartire responsabilità e com- nia con la storia, ad amalgamarmi con ticchio senza forzature una melodia, petenze. le sensazioni e le emozioni dei prota- prima nata in testa (e intanto mentre gonisti. E a volte capita che uno scriva parla canticchia! – NdA), perché le E quindi ci salutiamo. Anche que- tutto di getto. Ogni location ha la sua idee migliori vengono velocemente. sta volta è andata bene, tanto bene da magia, mi piace guardare il viso degli In alcuni casi è diverso; quando ho chiedergli, in modo assolutamente attori, cogliere le mutazioni del volto, le visto Carlito’s Way per la prima volta “disinteressato”, un recapito di quel tensioni, l’imbarazzo, insomma farmi sono rimasto sconcertato… come gran pezzo d’attore che è Kenneth interprete dei sentimenti impercettibili. potevo scrivere una musica per un tale Branagh… non è mai detto, mi piace- Tutto ispira, tutto è di aiuto per com- capolavoro? rebbe sentire anche la sua versione… porre. Mi piace scrivere musica che Come dici? Vuoi sapere se ho il ognuno può capire e in un certo senso Dirigi anche l’orchestra? suo numero… be’, questa è un’altra condividere, per intenderci non amo la Sarebbe bello, ed è magnifico storia. commento sonoro per la storia di Quando hai capito che anche la Mickey Rourke, John Debney invece musica avrebbe fatto parte della ha curato le sequenze con Clive tua vita? Owen. E poi entrambi hanno utilizzato R: “Ho iniziato a fare film che ero un il tema principale di Sin City, scritto da ragazzino. Suonavo il piano, la chitarra me, quale raccordo e anello di con- e il saxofono. Poi la musica era di fami- giunzione tra le storie.” glia, mio padre era un batterista jazz, mia madre cantava e suonava la chitar- Ma è vero che per avere i diritti ra spagnola. La cosa più bella nel fare del film hai dovuto convincere un film è che posso dedicarmi ai miei Miller che non avresti stravolto il hobby preferiti, vale a dire la musica, la suo lavoro originario? fotografia, il disegno e la scrittura. Ho R: “E’ verissimo, e devo ammettere anche un gruppo, i Chingon.” che è stata dura! (ride) Comunque per convincerlo l’ho messo di fronte al fatto Bene, anche questa volta siamo compiuto: ho girato una scena, quella giunti ai saluti, ma, nel caso vi stiate iniziale con Josh Harnett, per mostrare domandando se per riuscire a fare a Frank come avrei “tradotto” il suo Robert Rodriguez a Cannes tutto c’è un segreto, ebbene, pare pro- stile. E sempre in questa fase ho com- prio di sì: lavorare di notte, quando posto il tema iniziale, che poi è diven- R: “Fin dall’inizio volevo ricreare l’at- tutto tace, i figli dormono e non ci sono tato il leitmotiv portante di tutto il film.” mosfera tipica dei film noir, magari distrazioni. E poi perché se si hanno M: “…ma come vedi ci è riuscito arricchendola di nuove sonorità che dei figli è anche giusto passare del benissimo, tanto che non vedo l’ora di ben si adattassero alla nuova tecnica tempo con loro, giocare, insomma fare girare il seguito di Sin City… inizierei utilizzata per girarlo. Come dicevo, tutte quelle attività che sono fonte di anche qui (siamo a Cannes) anche innanzitutto ho composto la musica per ispirazione, proprio come la fanciullez- perché non manca nulla, il cast è quasi le sequenze iniziali, con saxofono e za stessa. “I miei figli non mi vedono al completo!” allure dei film noir ma rivisitati in chiave mai lavorare perché lo faccio quando moderna. E questa è stata la sfida di loro dormono. Poi faccio colazione con Come hai scelto il tipo di musica tutto lo score, creare qualcosa di tradi- loro, e dormo quando sono a scuola”. che avrebbe accompagnato il film? zionale e al tempo stesso innovativo.” Parola di Rodriguez.

Così come per tutti i suoi film, anche per l’ottimo Sin City, il regista “factotum” Robert Rodriguez firma la partitura originale, ma questa volta in collaborazione con due compositori d’eccezione: John Debney e Graeme Revell. Il conturbante e originalissimo approccio visivo del film (che replica in maniera fedelissima le tavole del fumetto di Frank Miller da cui la pellicola è tratta) viene sottolineato dai tre compositori secondo un approccio che rievoca le atmosfere noir dei film anni ’40 e ’50, ma fil- trate da moderne pennellate elettroniche. Il trio si è suddiviso equamente i doveri di scoring: Rodriguez firma dunque il tema principale (“Sin City”, tipica progressione noir con tanto di basso continuo e sax “raucotico”) e le pagine che commentano l’episodio interpretato da (“Hartigan”), mesco- lando cupi tessuti sonori (“One Hour to Go”) a parentesi orchestrali herrmanniane (“Prison Cell”). Graeme Revell si occupa invece del commento al segmento con Mickey Rourke (“Marv”), destreg- Robert Rodriguez / giandosi abilmente tra sonorità percussive e interessanti tessuti elettronici (“Bury the Hatchet”, “The Hard Goodbye”) e integrando gli ipnotizzanti assoli vocali di Rebekah Del Rio. John Debney è autore John Debney / dell’episodio capitanato da Clive Owen (“Dwight”), inserendosi nella falsariga “neonoir” attraverso una Graeme Revell più tradizionale scrittura orchestrale (“The Big Fat Kill”) ma spesso “sporcata” da colori jazz vicini al Goldsmith di L.A. Confidential (“Tar Pit”), oppure filtrata da inserti elettronici, che richiamano talvolta gli Sin City (id - 2004) stilemi di Elliot Goldenthal (“Old Town”). E’ infine presente un estratto di “Sensemaya”, bellissima pagi- Varèse Sarabande VSD-6644 na concertistica del compositore messicano Silvestre Revueltas (1899-1940), usata con grande effi- 24 brani - Durata: 58’13” cacia nel film durante una delle sequenze finali. Insomma, una colonna sonora eterogenea e interes- sante, che ben si sposa con l’estetica visionaria del film. MC 54 gioacchino angelo Un “Angelo” della musica da film

Gioacchino Angelo Compositore e direttore d’orchestra (Palermo 1899 – Roma 1971) di Cinzia Angelo

Molti sono i musicisti di cui si è ne con Felice Longo, giovane e interamente ricomposta per asse- persa la memoria. E se in passato valente calabrese dalle buone doti condare il gusto melodico del pub- una ragione poteva essere indivi- di strumentatore, giunto a Palermo blico italiano e salvaguardare duata nella mancanza di mezzi di nel 1914 come direttore della “l’Italianità dell’arte”. Era un lavoro registrazione che tramandassero le banda municipale, e con Francesco frenetico che richiedeva al compo- opere in maniera immediatamente Cilea, ben più illustre calabrese sitore di vedere una pellicola e di fruibile, per gli artisti del Novecento approdato in città l’anno prima in riscriverne le musiche nel giro di l’oblio è legato più spesso a partico- veste di direttore del Conservatorio, pochissimi giorni. lari vicende storiche, a fatti perso- per rimanervi sino al febbraio 1916 Sorretto da un solido mestiere, nali, a pura casualità. (una nomina che premiò il suo Gioacchino Angelo resistette bene Ingiustamente dimenticato è ad genio squisitamente italiano). a questi ritmi incalzanti, musicando esempio Gioacchino Angelo, mio L’attività artistica di Gioacchino oltre trecento film. Il suo nome padre, compositore e direttore d’or- Angelo si snoda quindi a cavallo spesso non figurava, ma fra i vari chestra cui Palermo, città generosa delle due guerre mondiali, con tutte titoli ve ne sono alcuni che hanno di musicisti, diede i natali nel pieno le difficoltà che poté comportare il fatto la storia del cinema americano dei fasti mondani della belle épo- vivere e muoversi in una nazione del dopoguerra: Ombre Rosse, que, il 9 agosto del 1899. Un perio- travagliata dagli eventi bellici. Uragano, Uno scozzese alla corte do dalla ricca veste musicale, nel A soli vent’anni Pietro Mascagni del Gran Khan, Pigmalione, Il pri- quale tenaci “pionieri” dell’esecu- lo volle collaboratore al Teatro gioniero di Zenda. Film celebri, con zione quali Alberto Favara e Massimo, un’esperienza grazie alla musiche altrettanto famose … Giacomo Baragli posero le basi quale maturò il trasferimento a L’impegno nel mondo del cinema della moderna ricezione della musi- Roma. I musicisti con i quali venne non gli impedì in ogni caso di com- ca, promuovendo lo svecchiamento a contatto furono infatti concordi nel porre anche musica sinfonica ed del gusto e la conoscenza del consigliargli di lasciare Palermo, operistica, quest’ultima in collabo- repertorio che si soleva allora defi- per valorizzare appieno le sue non razione con l’amico poeta e libretti- nire “puro”, “classico”, “tedesco”: comuni qualità. Nella capitale sta napoletano Giuseppe Garofalo. sinfonie beethoveniane, musiche di conobbe Riccardo Zandonai, che a Dei suoi lavori sinfonici, molti Wagner, capolavori da camera di Palermo s’era fermato nel 1914 in sono conservati negli archivi Haydn, Beethoven, Schumann o occasione del riuscito allestimento dell’EIAR, la vecchia RAI, che glie- Brahms, in accurate interpretazioni. della “Conchita”, e Umberto ne commissionò più d’uno, trasmet- Angelo compì il suo apprendista- Giordano, che gli affidò le orche- tendo poi parecchi concerti da lui to tra gli ultimi bagliori di quella sta- strazioni delle musiche di film come stesso diretti. E diverse sono le gione in apparenza dorata, cui la Fedora e Una notte dopo l’opera. composizioni registrate su etichetta prima guerra mondiale diede un Per un giovane musicista con Cetra e Voce del Padrone di cui brusco taglio. Al Conservatorio di “tanta voglia di lavorare” si aprirono occorrerebbe effettuare un’attenta musica Vincenzo Bellini, già dalla così le porte dell’affascinante, ma ricognizione. fine del secolo centro della vita per molti versi insidioso, mondo del Otto sono invece le opere teatra- musicale cittadina e florido “vivaio cinema. Con il tramonto del muto e li: “Silvia”, “Il dono del sole”, di musicisti”, studiò pianoforte e poi l’avvento del sonoro, tutti i film pro- “Fiamme barbariche”, “Mitsuoko”, violino con Franco Tufari, uno sti- venienti dall’America vennero infat- “L’Avvoltoio”, “La Boccaccesca” - mato professionista che contribuì ti doppiati, oltre che nel parlato, opera comica tratta da una novella allo sviluppo della musica da came- anche nelle musiche, principalmen- del Decamerone - e “Frate Sole”, ra con il Trio Siciliano e altre forma- te, ma non soltanto, per motivi tec- lavoro di carattere fortemente misti- zioni. Si dedicò poi alla composizio- nici. Talvolta la colonna sonora era co tra i più importanti di Angelo, gioacchino angelo 55 scritto su libretto di Giuseppe Garofalo e articolato in un prologo, tre atti e sette quadri. In un’intervi- sta fatta al musicista nel settembre del 1966, Angelo dice a proposito di questa sua opera: “Animato dall’ardente proposito di contrapporre, alla montante marea dei soggetti profani e quel che è peggio, scandalosi ed immo- rali, un lavoro che possa riportare sulla scena, e negli animi, senti- menti di purezza e di pace, ho ten- tato con le mie deboli forze di ritrar- re, in un’opera musicale, la Vita del Santo della Verna. Nell’ora presen- te, così diversa, per dissipazione e materialismo dall’atmosfera di puri- tà e di amore di chi sorrise sereno al mondo e ai suoi compagni, non mi sembrò vana una voce che ne ricordasse e ne esaltasse la fede viva, l’ardente carità, la “perfetta letizia”. Ne’ mi sembrò azzardata la Gioacchino Angelo, la moglie e il librettista alla prima de La Coppa di Cipro speranza che questa voce potesse Tuttavia mi sono proposto di con- per altre commedie tra cui “L’ajo trovare una eco in ogni anima cri- servare, secondo la migliore tradi- nell’imbarazzo”, vecchio titolo doni- stiana, e che la mia umile fatica zione lirica italiana, alle pagine di zettiano, che gli fu commissionata potesse essere sorretta da quanti “Frate Sole”, quel carattere non dalla RAI e fu radiotrasmessa sotto hanno a cuore la resurrezione spiri- solo moderno, ma anche e soprat- la sua direzione. Seguono “Le astu- tuale dell’Italia e del mondo. Così, tutto melodico, atto a sottolineare la zie di Morgantina”, “Nuda più di sia il poeta che io, abbiamo avuto figura serafica di Francesco e la Eva” e la “Bisbetica sognata”. un motivo unico: quello di puntare dolcezza della sua parola di pace e Compose una messa a due voci sulla suggestione che la vita del di amore.” maschili e molte canzoni napoleta- Poverello ha operato in tutti i tempi Fu “La Coppa di Cipro” a offrire ne, testimonianza del suo amore e in tutti i cuori, e di creare, sulla ad Angelo un bel momento di noto- per la città di Napoli e della forte base di essa, un’opera nello stesso rietà: nell’arco di soli cinque anni – amicizia che lo legava al suo colla- tempo drammatica, e quindi teatra- dal 1954 al 1959 – fu rappresentata boratore, amico e poeta napoleta- le, che possa schiudere uno spira- quarantatré volte, con un successo no, Giuseppe Garofalo. glio d’aria pura sulla caligine che di pubblico e di critica ben docu- Così Angelo, appassionato culto- purtroppo ci avvolge! La musica mentato su giornali dell’epoca. re di Wagner – difficile non esserlo non è più la veste armonica e melo- Accanto alle opere, la fitta produ- per un musicista nato nella Palermo dica che accompagna il libretto, ma zione di Angelo comprende poi di fine secolo – ripropose nei suoi essa stessa dramma e pathos. alcuni balletti, tra cui “Il trenino della lavori teatrali la tecnica del Nella mia opera, l’azione drammati- neve”, “I denari incantati”, Leitmotiv, sviluppando un tema per ca è trasportata dalla scena all’or- “Scandalo in paese” e “Leggenda ogni personaggio sino a creare una chestra; ogni strumento, ogni effet- Satanica”, quest’ultima scritta su ricca tessitura armonica. Ed è così to, ogni voce, ogni canto, è di per soggetto di Giulietta Raffaelli, mia che le critiche apparse sulla stampa sé solo interpretazione e significa- madre, compagna per oltre tren- riferiscono di “una musica moderna to. La musica non dipende dall’am- t’anni di Angelo e più volte citata sui ma, anche e soprattutto, dotata di biente o dall’epoca, ma è essa che suoi manoscritti musicali come col- un respiro melodico ampio e sicuro crea un ambiente o un’epoca. Da laboratrice e grande ispiratrice. che dimostra in Gioacchino Angelo tenere presente per esempio il Angelo, uomo sensibile e colto, fecondità creativa non comune, “Parsifal” di Riccardo Wagner: que- oltre a comporre musica, fu anche affiancate da esperienza tecnica e st’opera sublime, della quale io scrittore di alcune novelle, e libretti- un autentico sentimento latino e sono entusiasta, mi ha appunto sta di alcune commedie e riviste mediterraneo; musica melodica ispirato nella composizione della musicali da lui composte quali “Una secondo la migliore tradizione ita- musica di “Frate Sole”. Come nel testolina sventata”, “A Viareggio per liana, quella tradizione al cui culto modello wagneriano, ogni perso- dimenticare”, “No, basta con gli l’aveva avviato Francesco Cilea.” naggio ha il suo tema, e questi temi affari”, “La presunta attrice”, “Il gel- Dunque un compositore da ho svolti e sviluppati, sì da compor- somino di Celestino”, “Le professio- “riscoprire” e riascoltare critica- re la tessitura armonica dell’opera. ni inutili”. Inoltre compose la musica mente.

• Il Teatro Massimo di Palermo in data 19 settembre 2000 ha eseguito sotto la direzione del Maestro Donato Renzetti, la Seconda Sinfonia in mib. Minore che ha ricevuto una calda accoglienza da parte dell’attento pubblico ed incontrato il favore della critica. • Radio Vaticana in data 26 marzo 2003 ha dedicato uno spazio musicale al M° Angelo radiotrasmettendo la Seconda Sinfonia in mib. Minore. • Radio Classica il 7 maggio 2003 e con replica la domenica successiva, ha dedicato il “Concerto Speciale di maggio” a Gioacchino Angelo radiotrasmettendo la seconda sinfonia in mib. Minore e diversi brani tratti da musiche da film. 56 extra DVD

Una celebre immagine della Spielberg Sony Classical & Williams in DVD

In contemporanea con l’uscita nelle sale de La guerra dei mondi, Colonne Sonore dà un’occhiata ai contenuti- extra “cinemusicali” dei DVD dei film di Steven Spielberg di Maurizio Caschetto

Pochi registi al mondo possono all’argomento e, da bravo appas- dell’edizione speciale del 1980). vantare un seguito di devoti appas- sionato di musica da film quale è, Come nel caso de Lo squalo, anche sionati paragonabile a quello rac- riconosce l’importanza del ruolo del qui è presente un lungo “Making of” colto da Steven Spielberg, nell’arco compositore (leggi: John Williams, nel quale John Williams e Spielberg della sua ormai trentennale carriera ovviamente!) all’interno dei suoi parlano diffusamente della colonna cinematografica. Va da sé dunque film. sonora. Gustoso l’aneddoto rac- che i DVD – oramai oggetto princi- E allora vediamo un po’ più da contato da Williams a proposito pe dei desideri di ogni cinefilo – dei vicino i contenuti di maggior inte- della nascita dello storico “segnale” suoi film siano tra i più attesi e resse in questi DVD… di cinque note divenuto poi l’icona richiesti dell’intero mercato. stessa del film. Al momento, è possibile reperire LO SQUALO (Jaws, 1975) – su questo supporto tutti i film del Universal Home Video 1941: ALLARME A HOLLYWO- regista di Cincinnati, ad eccezione La pellicola che ha lanciato OD (1941, 1979) – Universal de Ai confini della realtà (Twilight Spielberg nell’Olimpo hollywoodia- Home Video (edizione USA, solo Zone: The Movie, 1983), lo sfortu- no è presentata in un’ottima edizio- d’importazione) nato film a episodi co-diretto con ne a disco singolo. Tra i vari conte- Aspettando che questo titolo Joe Dante, John Landis e George nuti extra spicca il documentario venga pubblicato prima o poi anche Miller. Purtroppo sul mercato italia- “The Making of Jaws”, nel quale è in Italia, segnaliamo comunque no sono assenti, come vedremo, intervistato anche il compositore l’edizione americana del film per- anche 1941: allarme a Hollywood John Williams, che rievoca la sua ché, oltre al documentario sul back- (1941, 1979) e L’impero del sole fondamentale esperienza in questa stage nel quale è presente un’inter- (Empire of the Sun, 1987), regolar- storica partitura cinematografica. vista a John Williams, il DVD è cor- mente usciti negli Stati Uniti da Proprio in questi giorni, è in uscita redato da una vera e propria chic- diversi anni. una nuova edizione speciale de Lo ca: è possibile infatti vedere il film squalo in occasione del trentesimo con l’opzione “Music-only Track”, Le opere spielberghiane in DVD, anniversario del film, ma da quel ossia con la colonna musicale iso- come accade ormai per ogni film che ci risulta, purtroppo non sono lata. Una vera manna per tutti gli che si rispetti, sono impreziosite presenti contenuti speciali specifi- appassionati, che in questo modo dalla presenza di numerosi e inte- camente a carattere musicale. possono essere testimoni dell’es- ressantissimi contenuti extra, ai Un’occasione sprecata, soprattutto senza dell’arte cinemusicale. quali spesso è dedicato un intero per la possibilità di integrare la trac- disco aggiuntivo. cia musicale “isolata”. Trilogia di INDIANA JONES Grazie all’apporto di Laurent (1981, 1984, 1989) – Paramount Bouzereau - l’archivista/documen- INCONTRI RAVVICINATI DEL Home Video/LucasFilm tarista “ufficiale” del regista - ogni TERZO TIPO (Close Encounters Le avventure dell’archeologo più film è sviscerato e documentato of the Third Kind, 1977) – famoso della storia del cinema con approfondite interviste a Columbia Home Video sono presentate in un elegante Spielberg, al cast e agli elementi Un’ottima edizione a due dischi è cofanetto che racchiude tutti e tre i chiave della troupe. L’interesse dedicata a uno dei capolavori di film, più un quarto disco dedicato principale di questi DVD, per quan- Steven Spielberg, che per l’occasio- esclusivamente ai contenuti specia- to ci riguarda, è la presenza in molti ne è stato anche rivisto nel montag- li. Tra questi ultimi spicca un gusto- casi di una featurette o di un conte- gio di alcune sequenze. Spiccano sissimo documentario di 12 minuti: nuto speciale a tema “musicale”. interessanti extra (tra cui molte “The Music of Indiana Jones”. John Spielberg è sempre stato sensibile scene omesse e il finale “esteso” Williams racconta la sua esperien- extra DVD 57

John Williams (Ken Wannberg alle sue spalle) durante una sessione di registrazione za nel corso dei tre film, spiegando Shrine Auditorium. Assolutamente Nel corso dell’intervista Williams anche il fondamento delle sue scel- da avere! rievoca anche il suo passato jazz, te musicali (mentre Spielberg rac- genere nel quale ha mosso i suoi conta la genesi del famosissimo SALVATE IL SOLDATO RYAN primi passi come pianista e arran- tema principale, la “Raiders (, 1998) – giatore. March”). Durante il documentario Paramount Home Video vengono inoltre mostrate immagini Dopo un’edizione abbastanza THE TERMINAL (id., 2004) – girate in sala d’incisione durante le scarsa sul piano dei contenuti spe- DreamWorks Home sedute di registrazione di Indiana ciali uscita nel 2000, qualche mese Entertainment Jones e l’ultima crociata, una fase fa la Paramount Home Video ha La collaborazione numero 21 di creativa sempre curiosa e interes- pubblicato un’ottima Edizione Spielberg e Williams viene celebra- sante da vedere. Speciale del film arricchita da ta con l’ormai immancabile extra numerosi extra, tra cui una breve dedicato alla colonna sonora del E.T. L’EXTRA-TERRESTRE featurette (6 minuti circa) dedicata film in oggetto. In “The Music of The (E.T. The Extra-Terrestrial, 1982) a John Williams e alla sua partitura Terminal”, il compositore racconta – Universal Home Video per Ryan, nel quale ci viene la ragione delle sue scelte musicali L’opera somma di Spielberg e mostrato anche un momento della (il clarinetto mitteleuropeo per Williams è giustamente trattata con registrazione di “Hymn to the Viktor, il jazz per Amelia), mentre lo onore. L’edizione DVD del film pre- Fallen”, il mesto e bellissimo tema vediamo all’opera sul podio dei senta un documentario di 15 minuti principale del film. Sony Pictures Scoring Stages (con circa, “The Music of E.T.: A l’orchestra che scoppia in un frago- Conversation with John Williams”, A.I. - INTELLIGENZA ARTIFI- roso applauso alla fine della regi- dove il compositore ci racconta in CIALE (A.I. - Artificial Intelligence, strazione del brano conclusivo!). maniera dettagliata la genesi della 2001) – Warner Home Video colonna sonora e lo sviluppo degli Come per Ryan ed E.T., anche Speriamo che in futuro anche i indimenticabili temi musicali; nel in questo DVD troviamo un’intervi- titoli che non hanno goduto di uno corso dell’intervista, vengono sta a John Williams, che parla della speciale trattamento (come Hook – mostrate inoltre alcune inedite creazione della partitura di A.I. e Capitan Uncino, Always – Per sem- riprese (effettuate dallo stesso della singolarità del progetto rispet- pre, Sugarland Express e Jurassic Spielberg) realizzate durante la to a tutte le precedenti avventure Park), vengano nuovamente registrazione della colonna sonora. spielberghiane. Peccato solo per la pubblicati in Edizioni Speciali, con E’ presente poi un ottimo documen- brevità del segmento (5 minuti scar- tanto di bonus e featurette a tema tario (20 minuti) che riassume la si) e per l’assenza di riprese in sala musicale. storica proiezione “evento” con di registrazione. l’esecuzione dal vivo della partitura E speriamo anche che un giorno diretta da Williams, tenutasi a Los PROVA A PRENDERMI (Catch Spielberg e Bouzereau realizzino Angeles nel marzo 2002, in occa- Me If You Can, 2002) – un DVD dedicato esclusivamente a sione del ventennale della pellicola. DreamWorks Home Entertainment John Williams… Infine, sul primo disco, è presente Anche questo DVD è stato gra- una traccia audio 5.1 con la regi- ziato da una bella edizione speciale strazione della medesima proiezio- ricca di documentari, backstage ed risorse web ne “live”: in questo modo è possibi- interviste. Spielberg e Williams le vedere il film ascoltando sono presenti nella featurette dedi- www.jwilliamsmusic.it l’esecuzione orchestrale (comun- cata alla colonna sonora, che ci Il sito italiano “non ufficiale” gestitio da que comprensiva di dialoghi, effetti mostra il duo al lavoro in sala di Alessandro Belloni, completo di un e rumori “di sala”) avvenuta allo registrazione. vivace forum di discussione. 58 la musica dei videogiochi

e nei cuori di tantissimi appassionati, Giochi ancora oggi? Chris ovvero Chris “Turrican” Huelsback. Sì, anche se non assiduamente come quando ero più giovane. Di Quando hai cominciato a scrive- recente ho apprezzato molto Half-Life “Turrican” re musica? 2 (e chi non lo ha apprezzato? – NdR). Molto presto. La mia famiglia ha sempre avuto una forte vocazione alla Quali giochi del passato hanno Huelsback musica. Mia nonna, mia madre e mia influenzato la tua carriera di compo- zia erano tutte insegnanti di pianoforte, sitore? Intervistato da mia cugina suonava il flauto e mio zio Sicuramente Actraiser, ai tempi del Andrea Chirichelli il trombone. Ho cominciato a strimpel- Super Famicom (la console Nintendo lare il pianoforte a cinque anni, ma già più venduta della storia, immessa sul a sette ho scritto le mie primissime mercato alla fine degli anni ‘80 – NdR). Inizia con questo numero di composizioni. La colonna sonora era davvero ecce- Colonne Sonore un’analisi più appro- zionale, e divenni istantaneamente un fondita del mondo della musica per Come sei capitato nell’industria fan del compositore, Juzo Koshiro. In videogiochi. Quale miglior modo per dei videogiochi? generale penso che molti dei coin-op esplorare questo mondo in gran parte Avevo circa quattordici anni e, giapponesi piazzati nelle sale giochi ancora sconosciuto, che quello di dopo aver cominciato a muovere i alla fine degli anni ‘80, che allora rap- chiedere ai diretti interessati, ai realiz- primi passi nella programmazione di presentavano un punto di riferimento zatori delle partiture che accompagna- computer, mi buttai sulla creazione di per tutti, mi abbiano ispirato e pungola- no le nostre furiose ed amatissime videogiochi con la mia prima macchi- to a lavorare sempre meglio. sessioni di gioco, un parere sullo stato na, l’indimenticabile Commodore 64. dell’arte dell’universo delle colonne A dire la verità inizialmente ci gioca- Parliamo del processo di creazio- sonore e sulla loro evoluzione negli vo solamente, tuttavia capii subito ne di una partitura per videogiochi: anni? che la mia strada era legata alla quali sono i passi da compiere per La prima vittima della nostra tenta- musica. A quindici anni partecipai, arrivare all’opera finita? colare azione indagatoria è un nome vincendo, ad un concorso musicale Molte colonne sonore per videogio- leggendario dell’industria, le cui dedicato alle partiture per videogio- chi seguono fin dalle prime note dei opere, soprattutto quelle realizzate chi e la Rainbow Arts, allora azienda percorsi prefissati. Se giochi ad un tito- verso la metà degli anni ‘80, sono leader del settore, mi mise sotto con- lo sci-fi o fantasy, sai già che scenario ancora oggi ben impresse nelle menti tratto. aspettarti e cominci a pensare che

no gruppi amatoriali che suonavano, Abbiamo scelto di re-interpretare Press anzi ri-suonavano, brani classici dei quella musica, perché alcune circo- videogiochi anni ‘80. Per una strana e stanze l’hanno resa davvero speciale. fortunata coincidenza, gli organizzato- Il Commodore 64 è stato di fatto il Play ri, venuti a conoscenza del nostro pro- primo computer a offrire la qualità getto, ci invitarono ufficialmente a far sonora minima richiesta dai composi- parte del cast e così cominciò la storia tori del tempo e i suoi inevitabili limiti on Tape dei Press Play on Tape. Attualmente la hanno spinto i musicisti a dare il mas- band è formata da sei elementi: Jesper simo per sfruttare al meglio la poca Intervistati da e Martin alle chitarre, Andrè e Theo alle memoria disponibile e superare gli Andrea Chirichelli tastiere, Soren alla batteria e Uffe al ostacoli posti dall’architettura del chip. basso. Proveniamo tutti dal diparti- E’ stata un’epoca pionieristica e inno- mento scientifico dell’Università di vativa, molto più radicale e travolgente Colonne Sonore aveva già affron- Copenaghen (del resto in quale altro di qualsiasi altro periodo nel mondo tato, qualche numero fa, il fenomeno posto si sarebbero potute incontrare della musica per videogiochi. Certo, ad del “noi le risuoniamo così”, ovvero la persone con una passione comune un primo ascolto tutto quello che era moda sempre più in voga, da parte di così peculiare?). E’ ironico il fatto che stato realizzato al tempo, oggi appare artisti e dee-jay, di utilizzare le basi ed metà dei membri della band, ai tempi, una mera sequenza di beep-beep i temi delle più importanti partiture per non possedeva il Commodore 64, ma datato e anacronistico, ma dietro le videogames del passato, in nuove, riusciva a giocarci a sbafo a casa di partiture di quei giochi c’era un lavoro smaglianti e danzerecce versioni pro- amici. Il progetto Press Play on Tape immane e di grandissima qualità, che poste al pubblico tramite la madre di deve ovviamente molto alla nostalgia e ha superato le barriere della tecnologia tutte le reti di comunicazione. Oggi alla voglia di celebrare i momenti ludici e del tempo, visto che a oltre vent’anni abbiamo l’opportunità di sentire il pare- della nostra infanzia. I nostri fans (pur- di distanza, siamo ancora qui a parlar- re diretto del gruppo forse più rappre- troppo ai nostri concerti non abbiamo ne. sentativo di questo fenomeno, i danesi né groupies né ragazze urlanti…) sono Press Play on Tape. coloro che giocarono i titoli di cui noi Come trovate le attuali colonne rielaboriamo le colonne sonore e, sonore per videogiochi? Quando è nato il progetto Press anche se in fondo l’unico nostro scopo Paradossalmente, oggi le soun- Play on Tape? è divertirci, è incredibile vedere il dtrack videoludiche sono troppo com- Abbiamo cominciato a parlare tra di numero di persone affascinate dalle plesse e hanno perso parecchia noi, in maniera “seria”, nel 2000, quan- suite “rinfrescate” che proponiamo nei immediatezza e freschezza rispetto ai do era in procinto di svolgersi una nostri CD e concerti. temi del passato. Diciamolo: quante manifestazione che si tiene abitual- volte ci capita di fischiettare il tema di mente in Danimarca, nostra madrepa- Perché avete deciso di remixare i un videogioco uscito di recente? tria, chiamata “The Party”, cui aderiva- brani storici di quel preciso periodo? Praticamente mai. La maggior parte la musica dei videogiochi 59

genere di musica sarebbe opportuno memoria disponibile. approccio diverso rispetto a quello uti- inserire. La fase di composizione vera lizzato per una pellicola cinematografi- e propria comincia raccogliendo idee Che ruolo ricopre la musica nei ca, a causa dell’interattività, tipica e sul tipo di strumento da utilizzare. videogiochi? Pensi che l’accompa- caratteristica, dell’azione ludica che è Durante lo sviluppo, ho la possibilità di gnamento sonoro debba essere invece assente nel caso di un film. testare il mio lavoro su livelli o stage continuativo o che servano dei già terminati e questo aiuta non poco il momenti di pausa? Quando potremo ascoltare un processo creativo e la qualità dell’ope- Personalmente penso che la musi- tuo nuovo lavoro? ra. Al termine del lavoro sopravviene la ca debba sposarsi all’azione di gioco Attualmente sto operando a tempo frenesia tipica delle fasi finali e si solo in determinati frangenti, onde evi- pieno presso gli studi Factor 5 in assembla tutto quello che è stato com- tare che venga a noia, alla lunga. Non California e c’è tantissimo lavoro da posto rendendolo omogeneo con bisogna nemmeno sottovalutare l’im- fare. l’azione ludica. portanza, nell’economia generale di una partitura, del ruolo ricoperto dagli Cosa ne pensi delle attuali colon- effetti sonori e ambientali, che incidono ne sonore per videogiochi? molto sull’atmosfera di gioco e permet- Oggi i compositori hanno molte tono di tenere desta l’attenzione anche meno limitazioni di quelle che aveva- nei momenti più tranquilli. Il bilancia- mo noi a metà degli anni ‘80. C’è da mento tra questi due elementi è fonda- dire però che il chip sonoro presente mentale per creare un background nelle prime console e computer aveva sonoro efficace e coinvolgente. comunque un suo fascino particolare, che mi manca parecchio. Attualmente Pensi che in futuro ci sarà una gli acquirenti di un videogioco si maggiore partecipazione di compo- aspettano un intrattenimento “holly- sitori “mainstream” alla realizzazio- woodiano” sotto tutti gli aspetti, i musi- ne di partiture videoludiche? cisti dispongono di mezzi tecnici e Certamente, soprattutto se gli auto- risorse enormi e vedono le loro crea- ri non saranno impegnati in progetti zioni suonate da prestigiose orchestre cinematografici! Tuttavia ritengo ci sinfoniche… davvero non c’è confron- siano ancora delle barriere tra i due to col passato, il limite è soltanto la mondi. L’implementazione della musi- creatività, non più la quantità di ca in un videogioco richiede un Chris Huelsback

della musica composta negli anni ‘80 intendiamoci, ma temi che cambiano in casa”. Generalmente, se un passag- invece era semplice, è vero, ma molto in base alla situazione che viene vissu- gio del brano originale è particolar- più orecchiabile. Le limitazioni insite ta sullo schermo dal giocatore (una mente significativo, lo riproduciamo nell’architettura del Sid erano una sfida sorta di Imuse ultra-mega potenziato senza variazioni, altrimenti cerchiamo per gli autori che riuscivano comunque insomma – NdR). di mantenerci il più vicino possibile al a creare temi che ancora oggi tutti suo spirito e sonorità. Un esempio cal- ricordano, cosa che difficilmente si La scena “underground” dei zante in tal senso è la track “Hypa- potrà dire in futuro riguardo alle com- remix videoludico-musicali è molto Ball/Mission AD Remix” contenuta nel posizioni sinfoniche e multimiliardarie dinamica e raccoglie consensi una- CD Run/Stop Restore. dei videogiochi dei nostri giorni. nimi dal pubblico internauta: a cosa pensate sia dovuto questo enorme Avete mai suonato in Italia? Qual è il vostro autore “storico” successo? Purtroppo no. Certo che se qualcu- preferito? Alla base ci sono due fattori: la no ci pagasse il volo per venire… Beh, ce ne piacciono tanti, ma il Re nostalgia (i computer su cui giravano i della sid-music è sicuramente Rob giochi del tempo sono stati per moltis- Hubbard, sia in termini qualitativi che sime persone il primo vero approccio quantitativi. Tra gli altri, ci piace ricor- con la tecnologia) e, soprattutto, l’ec- dare Martin Galway, Ben Dalglish e celsa qualità musicale raggiunta dai Richard Jospeh. gruppi/artisti che lavorano in questo settore di nicchia. Noi ci riteniamo for- Qual è il futuro della musica per tunati a far parte attiva del movimento, videogiochi? ma siamo ancora più contenti che ci E’ davvero impossibile prevedere il siano sempre più artisti e gruppi coin- futuro da questo punto di vista. In poco volti. più di vent’anni si è passati dal sempli- ce bip-bip a partiture suonate da Quali difficoltà comporta il pro- orchestre sinfoniche internazionali. E’ cesso di svecchiamento dei brani in atto una rivoluzione che porterà i che scegliete di remixare? videogiochi ad essere sempre più Dipende. Il primo e più gravoso pro- simili alle pellicole cinematografiche. blema nel creare un remix e suonarlo Noi speriamo che a questa rivoluzione live col gruppo deriva dal fatto che il tecnica si accompagni anche una Sid aveva solo tre canali, mentre la maggiore volontà di sperimentare. Un band è composta da sei elementi. fenomeno che ci incuriosisce molto, è Spesso quindi ci troviamo a dover rie- quello della musica generata in tempo laborare i brani oggetto del remix reale dal gioco stesso: non random, aggiungendo divagazioni sonore “fatte I Press Play On Tape in posa 60 fictionote

Dedichiamo questo spazio ad un genere che nel nostro paese sta riservando da diverso tempo

“Wuthering Heights” di Emily Bronte è un capolavoro della letteratura inglese, più volte tra- scritto per il Cinema – le versioni più celebri sono quelle di William Wyler e Luis Bunel - e quasi sempre modificato nella Lettera, quando non stravolto nello Spirito. La cosa non deve stupire, trattandosi di un romanzo decisamente atipico nell’ambito della novellistica “romantica” dell’Ottocento: il protagonista, Heathcliff, è un uomo per molti versi malvagio, quasi completa- mente consumato dall’amore e dalla sete di vendetta, e della sua passione per Catherine – che muore a metà libro – il lettore è testimone dei risvolti più tragici e morbosi. Era dunque più che naturale non aspettarsi una grande “fedeltà” dalla fiction di Rai Uno “Cime tempestose” – per la regia di Fabrizio Costa, con Alessio Boni e Anita Caprioli nei ruoli principali – che semplifica l’intreccio, avvicinandolo forse eccessivamente ai gusti (televisivi) del pubblico odierno. Una semplificazione rintracciabile anche nel lavoro, pur commendevo- Stefano Caprioli le, del compositore Stefano Caprioli. Cime tempestose (2004) La partitura è giocata nell’alveo di una diligente aderenza alle esigenze del racconto, Warner Chappel Music senza particolari guizzi inventivi (l’incipit un po’ ovvio di “Cime tempestose” con l’ostinato del 5050467-5968-2-5 pianoforte e i pedali degli archi), ma con misura e gusto nella scelta di una timbrica sommes- 11 brani – Durata: 30’48” sa (“L’amore”), forse anche per ovviare – ma è pura illazione di chi scrive – alle limitate risor- se di un’orchestra che, a tratti, pare campionata… AC

La celebre vicenda della monaca di Monza di manzoniana memoria è ritornata sullo scher- mo grazie all’ottima riduzione televisiva firmata Alberto Sironi (che dopo i successi delle serie di Montalbano è divenuto garanzia di alta qualità nel mare magnum della Fiction) ed interpretata dalla brava – nonché splendida – Giovanna Mezzogiorno. L’attenzione storiografica degli auto- ri ha evitato la trita scabrosità del soggetto, ricostruendo (a partire dai pochi atti ufficiali del vero processo che ispirò il personaggio) il dramma di una giovane costretta dalla famiglia e da alcu- ni eventi ad un triste destino, leggibile come moderna metafora sul libero arbitrio. Complice del successo dell’operazione l’attenta tessitura orchestrale dell’eccellente Crivelli, come sempre abile cesellatore dell’impianto strumentale e armonico delle sue partiture. Rifiutando l’approccio strettamente filologico (se si esclude la presenza nell’organico di un liuto) il compositore roma- no ci offre fin dalla prima traccia (la toccante aria per soprano “Virginia”) un commento di spes- Carlo Crivelli sore pucciniano, in cui a toccanti momenti cameristici si alternano slanci lirici, sempre però con Virginia la monaca di un raro senso di controllo della materia e di trasparenza dell’orchestrazione di stampo neoclas- Monza (2004) sico (oboe e fagotto intrecciati agli archi e ai soli del primo violino Diego Conti, con sapienti inter- SetteOttavi Music Fiction venti d’arpa e rarefatte percussioni). Una colonna sonora certo non avvincente, ma tesa ed insi- / RaiTrade SORTF 012-004 nuante come solo Crivelli è capace di scrivere. PR 13 brani – Durata: 70’00”

Il feuilleton in costume di Rai Uno s’impone nuovamente come uno dei massimi campio- ni d’ascolto della stagione televisiva appena trascorsa. Il bravo Stefano Mainetti, sul podio della Bulgarian Symphony Orchestra, si riconferma autore attento e sensibile, realizzando un’altra pregevole partitura fluente e ricca sia sul piano melodico che su quello timbrico. Il romanticismo e la passionalità della vicenda sono garantiti dal lirico tema d’amore (“Per lei”), centro nevralgico della composizione insieme al tema “Angela”, con il violino solista di Dorina Marcova in primo piano. Mainetti è sempre molto equilibrato, evitando inutili sbracamenti nel melodramma preve- dibile e preferendo raffinate e pregevoli tessiture per archi e legni (“L’aurora del primo amore”), nelle quali il suo talento melodico può esprimersi al meglio (“Il ricordo di una madre”). Efficaci anche gli episodi meno sentimentali, dove il compositore si destreggia tra Stefano Mainetti ritmi irregolari (“La rivoluzione industriale”) e territori timbrici cupi e sospesi (“L’avvocato del Orgoglio – Capitolo diavolo”). Non mancano inoltre parentesi lievi (il burlesque “Sasà e Co.”, con un fagotto sor- Secondo (2005) nione) e di sapore popolare (“Festa contadina”). A nostro avviso, la penna di Mainetti conse- Warner Chappell Music 5050467-7172-2-0 gue i risultati migliori soprattutto nelle pagine liriche (“Angela – 2° versione”), grazie anche 18 brani – Durata: 40’12” ad un’orchestrazione formalmente ineccepibile. MC

Il pianista e compositore tarquiniese Leandro Piccioni (nessuna parentela con il compian- to Piero), attivo da anni in ambito televisivo come autore ed arrangiatore per la RAI, nonché storico collaboratore della Piccola Orchestra Avion Travel (a cui è dedicato il presente CD) e, recentemente, membro di spicco dell’interessante progetto multi-culturale dell’Orchestra di Piazza Vittorio, ha alle spalle già alcuni lavori cinematografici (Il posto dell’anima) e fiction televisive (L’ultima pallottola, Il Sequestro Soffiantini). Per musicare la miniserie La Omicidi (diretta da Riccardo Milani e interpretata da Massimo Ghini e Luisa Ranieri), un atipico poliziesco in cui le vicende private del commis- sario Lazzaro sono strettamente intrecciate alle indagini, l’autore evita il cliché dell’action- music, a partire da un piacevole tema tipicamente italiano e quasi demodé (“Il commissario Lazzaro” che ricorre variato più volte nel corso del disco) ed un azzeccato tema d’amore Leandro Piccioni (“Valentina”), scegliendo di accompagnare le scene di tensione con densi tappeti per archi e La Omicidi (2004) synth. SetteOttavi Music Fiction Per questo motivo il disco, nella sua durata, risulta un po’ lento, anche se in diverse pagine / RaiTrade SORTF 013-004 la felice scrittura e l’abile strumentazione di Piccioni (che ha dalla sua una formazione accade- 20 brani – Durata: 54’33” mica a Santa Cecilia) riservano alcuni momenti di genuina emozione ed efficacia. PR fictionote 61

molte sorprese: le Colonne Sonore per le produzioni televisive. In una parola: FictioNote!

Ormai era solo questione di tempo: dopo svariati marescialli dei Carabinieri, corredati o meno da sacerdoti umbri o veline, squadre e distretti di polizia, anche l’ultima Arma a man- care all’appello ha avuto la sua Fiction. A rendere onore alla Guardia di Finanza con la mini- serie Il Capitano (interpretato da Alessandro Elisa Di Rivombrosa Preziosi in compagnia di Gabriella Orgoglio Pession) ci ha pensato il regista Vittorio Sindoni che ha affidato al vete- rano Fabio Frizzi l’onere di tradurre con efficacia le adrenaliniche operazioni delle Fiamme Gialle (comandate per l’occasione da Giuliano Gemma). Il compositore romano affida la sigla (“Il Capitano”) ad una fisarmonica accompagnata da una convenzionale ritmica elettronica. E la scelta techno segna un po’ tutto il percorso delle 35 (brevi) tracce del disco, di quando in quando addolcito da alcune azzeccate scelte melodiche e dal bel love theme (“Barbara e Fabio Frizzi Giulio”), vera perla di un’opera altrimenti discontinua, a causa, da un lato, dell’eccessiva Il capitano (2005) frammentarietà dei brani, dall’altro per l’uso alternato (e non sempre efficace) di suoni reali Warner Chappell Italiana o campioni di buona qualità (“Dopo l’agguato”, “Una storia complicata”) e di suoni troppo midi 5050467-7170-2-2 35 brani – Durata: 51’26” (“Operazione Mandana”, “Margie e Giulio come allora”), certamente efficaci per le tipologie dello sceneggiato e adatti alle numerose scene d’azione (ottimo l’incalzare di “Strategia d’attacco”), ma a volte fastidiosi all’ascolto isolato. PR

La collaborazione fra e Pivio e Aldo De Scalzi sembra proprio aver tro- vato una salda e proficua personalità. Con Il tunnel della libertà i tre artisti tendono proprio ad evadere dai binari della standardizzazione del metodo e da una prassi produttiva precon- fezionata che nella realizzazione delle fiction di casa nostra spesso si corre il rischio di aval- lare. I linguaggi appartengono forse più al cinema che alla televisione – per fortuna – e di sicuro ciò che non manca nel fertile sodalizio è la tensione verso la sfida, il non appagamen- to e la passione per le arti che manifestano di amare. Forse è proprio quello di cui noi tutti abbiamo bisogno. I temi composti dal dinamico duo sono sentiti, sinceri e riconoscibili nello stile melodico che ha caratterizzato in gran parte le loro produzioni. L’altro elemento stilisti- co a loro caro, l’etnicismo, è emarginato, se non proprio accantonato in ragione di una scel- Pivio e Aldo De Scalzi ta timbrica prettamente orchestrale che privilegia la scrittura per archi a scapito dei legni Il tunnel della Libertà (compare, decontestualizzato, solo il santur) . (2004) Le impressioni d’ascolto confermano la dichiarazione degli stessi Pivio e De Scalzi secon- Edizioni R.T.I. ERE 0162482 do cui il trattamento musicale sonda e raffigura prevalentemente l’ambientazione claustrofo- 21 brani – Durata: 74’58” bica della storia, piuttosto che incentrarsi sulla psicologia degli stessi personaggi e sancisco- no un’altra prova brillantemente superata. FC

Il commissario creato dal romanziere George Simenon è stato riproposto in una fiction diretta da Renato De Maria. Un grande sforzo produttivo che ha visto oltre 40 attori, fra ita- liani, spagnoli e cechi, ben 700 comparse e più di 70 persone della troupe impegnati per oltre nove settimane di lavorazione. Maigret, uno degli ispettori più noti della televisione italiana, per l’occasione, ha il volto di Sergio Castellitto (anche se la sua interpretazione non passerà alla storia). Dell’immagine classica restano le bretelle, il grande intuito, l’inseparabile pipa e il piacere per la buona tavo- la. Per il resto ci troviamo di fronte ad un Maigret molto moderno. La colonna sonora è affi- data a Nicola Piovani che ripropone le atmosfere malinconiche della Parigi anni ’50. Un ritmo lento, riflessivo e rilassato che ci accompagna nel mondo della mala e dei bistrot parigini Nicola Piovani riproposti dalla fiction. Lo score offre una serie di brani di commento, incisivi ma non memo- Maigret (2005) rabili, che però contribuiscono a mantenere alta la tensione, come nel caso del pezzo “Fiati R.T.I. ERE 0162472 sospesi”. L’atmosfera sonora, gradevole e raffinata, cede spesso il passo alla malinconica 18 brani – Durata: 54’43” come in “Le memorie di Maigret” e “Il cerchio si chiude”. Un buon lavoro, ma il compositore de La vita è bella ci ha abituati ad un livello decisa- mente superiore; basti pensare che negli Stati Uniti, una decina d’anni fa, la “International Encyclopedia of Film” scrisse che Nicola Piovani era lo pseudonimo di Ennio Morricone. JV

Quest’anno Morricone è stato particolarmente impegnato nell’ambito televisivo, compo- nendo le colonne sonore per fiction di successo quali Il cuore nel pozzo, Cefalonia e, dulcis in fundo, Karol, un uomo diventato Papa. Mandata in onda su Canale 5 subito dopo la triste scomparsa di Giovanni Paolo II, la Fiction narra la giovinezza e la formazione religiosa di Karol Wojtyla in Polonia prima, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, fino alla sua ele- zione a Papa. “Le riflessioni con Ennio Morricone sulla musica per Karol sono iniziate duran- te le lunghe camminate notturne per le vie di Cracovia al tempo delle riprese del film”, com- menta il regista Giacomo Battiato, che poi continua: “Ragionavamo dunque sullo spirito e sui temi della musica per il film, temi che attraversavano la storia di Karol ma anche la storia di tutti noi: il dolore, il bene e il male, la guerra, la speranza, l’amore…”. Tali sono le emozioni, Ennio Morricone le sensazioni e le immagini che colpiscono il cuore e la mente di chi ascolta la musica morri- Karol, un uomo coniana: dolente ma ricca di desiderio, cupa ma colma di luce, solitaria ma piena d’amore per diventato Papa (2005) la vita. Non sono di certo temi originali quelli composti e diretti dal Maestro romano, dato che RTI S.p.A. / Edel ERE 0162902 fanno ogni tanto capolino motivi ampiamente sviluppati in altre sue soundtrack (“Polonia in 19 brani – Durata: 58’40” fiamme”, “Kordek”, “Karol e gli invasori”), però ha saputo dare ampia voce musicale ad una vicenda drammatica che trova la speranza nella sua risoluzione finale. MP 62 raccolte DOC

a cura di Massimo Privitera

Inauguriamo, a partire da questo speciale numero doppio estivo, la nuova rubrica dal titolo “Raccolte DOC”, dedicata a tutte le antologie vecchie e nuove del vasto universo della musica da film, recensendo la “Raccolta delle Raccolte”: gli otto imperdibili CD, su etichetta CAM, della serie Award Winning Titles, pubblicati e venduti singolarmente dal 1998 in tutti i negozi di dischi. Un com- pendio antologico dell’Ottava Arte con 158 brani di colonne sonore che hanno vinto, o ricevuto la nomination, non specificatamente per la migliore musica, con premi quali l’Oscar, il , il Nastro d’Argento, il Ciak d’Oro, il Cesar (l’Oscar francese), i vari riconoscimenti al Festival di Venezia e così via. Oltre sette ore di musica per il grande schermo da pellicole italiane e francesi, per la maggior parte pietre miliari della Storia del Cinema quali La dolce vita, Amarcord, Il postino, Il sorpasso, La battaglia di Algeri, Otto e mezzo, Profumo di donna, Il Gattopardo e Rocco e i suoi fratelli. Una miriade di brani composti dai più celebri compositori della musica applicata di ieri e di oggi: Morricone, Trovajoli, Rota, Piovani, Sarde, Rustichelli, Cicognini, Piccioni, Rozsa, Duhamel, Lavagnino, Ortolani, Umiliani, Bacalov, Piersanti, Carpi, Crivelli, Petrassi, Nascimbene, De Sica, Fusco e Siliotto. E anche nomi meno noti, ma altrettanto importanti e interessanti, come Gelmetti, Lucantoni, Sepe, Venosta, Lena e Salviucci Marini. La quasi totalità delle tracce sono incisioni originali, tranne quelle contrassegnate da un asterisco che sono state ottimamente riarrangiate e dirette da Gianluca Podio ed eseguite dalla Bulgarian Symphony Orchestra-Sif 309. Una nota di merito va ai brevi commenti introduttivi di Paolo Prato ai singoli CD, tutti puntuali e accurati. La suddivisione delle otto soundtrack compilations è tematizzata in questo modo:

CD 1 “La dolce vita e la commedia Levi, Moravia e Goethe tra gli altri. Come Ortolani e Nino Oliviero a Una bella grin- all’italiana” non lasciarsi trasportare dalle meraviglio- ta di Montaldo, i film raccolti in questo CD Da La dolce vita di Fellini a C’eravamo se note di Carpi per il con Nino hanno come testimonial musicale canzo- tanto amati di Scola, i film raccolti in que- Manfredi e Incompreso, di Rustichelli per ni interpretate sia da veri cantanti che da sta antologia rappresentano alcuni fra i La lunga notte del ’43, di De Sica per Il attori improvvisatisi tali, con buoni risulta- “pilastri” della migliore commedia nostra- viaggio e Petrassi per Cronaca familiare? ti in alcuni casi. Mina, Paola Turci, i na dagli anni ’50 ai ’70, eccezion facendo Cantori Moderni di Alessandroni, Lena per Luna e l’altra del 1996 (musiche di CD 4 “La notte di San Lorenzo e il Horne, Enrico Montesano, Aldo Fabrizi, Siliotto) e La baraonda – Passioni popo- cinema civile” Johnny Dorelli, Gloria Guida e molti altri lari del 1980 (musiche di Carpi, vincitrici Da La notte di San Lorenzo dei fratel- danno voce alle belle musiche di del David di Donatello). Temi vivaci, li Taviani a Ogro di Pontecorvo, in questa Trovajoli (su tutte “Roma nun fa la stupi- popolari, romantici e grotteschi dove pre- raccolta si parla di impegno civile, soprat- da stasera” da Rugantino), Morricone, valgono le felici composizioni di tutto a partire dall’emblematico istante in Fusco, Umiliani, Bacalov, Pisano, Rustichelli, Trovajoli (si ascolti la coinvol- cui gli italiani si unirono nella Resistenza. Lucantoni e Rustichelli. gente tromba trasognata di La terrazza), Musiche di forte denuncia, crude, per Rota e Carpi. nulla consolatorie, da autori importanti CD 7 “Il Gattopardo e il cinema da come Piovani, Morricone, Bacalov, ballare” CD 2 “Il postino e i drammi psicologici” Ghiglia, Piccioni, Ortolani, Piersanti e Da Il Gattopardo di Visconti a I maglia- Da Il postino di Troisi e Radford, per cui Carpi. Un orecchio di riguardo alle com- ri di Rosi, una vera e propria compilation di Bacalov ha vinto l’Oscar, il Globo d’Oro e posizioni di Gelmetti, avanguardista della musiche da ballo di ogni genere: tango, il Nastro d’Argento per le migliori musiche, musica elettronica sperimentale in Italia, valzer, samba, rock ’n’ roll, can-can, polca, a Dossier 51 di Deville, i film drammatici per Sotto il segno dello scorpione, Sierra foxtrot, tarantella e la più sfrenata musica qui rappresentati sono stati tutti diretti da Maestra e Il sasso in bocca. da discoteca per pellicole quali Il vizietto, grandi registi del nostro Cinema - Prova d’orchestra, Rocco e i suoi fratelli, Antonioni, Olmi, Bellocchio, i fratelli CD 5 “Amarcord e il cinema visiona- Deserto rosso e Signore e signori. La Taviani, Petri, Rosi e Tornatore - che rio” poliedrica arte compositiva di Morricone, hanno saputo dare un’impronta notevole a Da Amarcord di Fellini a Telefoni bian- Rota, Ortolani, Piccioni, Rozsa, storie ordinarie dove all’improvviso tutto chi di Risi, l’humus dei brani della raccol- Rustichelli, Fusco e Sarde viene fuori in va male, con il supporto fondamentale di ta è onirico, visionario, fantastico e car- questa grande “scaletta” da ballo festoso. compositori quali Fusco, Morricone, toonesco: infatti i film rappresentati sono Di una bellezza straniante il pianistico Crivelli, Piccioni, Vandor e Nascimbene. quasi tutti felliniani, quando non si tratta “Valse crépuscolaire”di Rozsa per Da segnalare il pop lirico delle musiche di Vip, mio fratello superuomo, Providence. morriconiane, vincitrici del Globo d’Oro, Ratataplan, I magi randagi e Ninì per Il lungo silenzio della Von Trotta. Tirabusciò la donna che inventò la CD 8 “Anonimo veneziano e i grandi mossa. Temi clowneschi, sarcastici, bal- temi d’amore” CD 3 “Pinocchio e i grandi libri al labili, lounge e jazzistici composti da Da Anonimo veneziano (Nastro Cinema” Rota, Rustichelli, Bacalov, Mariano, d’Argento per le migliori musiche di Da Le avventure di Pinocchio di Godi, Morricone, Lavagnino, Trovajoli, Cipriani) di Salerno a L’albero delle pere Comencini a Il principe di Homburg di Piovani e Sarde, solo per citarne qualcu- della Archibugi, la Settima Arte si fregia di Bellocchio, i film qui presentati, tratti da no. Da menzionare l’avvolgente sensua- struggenti, lirici, appassionati, indimenti- romanzi, scritti filosofici e drammi teatrali lità vocale di Marie-France Garcia per cabili love themes italiani e francesi di che, anche grazie alle musiche intimiste Barocco di Sarde e Rostaing. rinomati autori: Rustichelli, Cipriani (diffi- di Morricone, Piccioni, Carpi, Crivelli, cile non commuoversi all’ascolto del suo Rota, Bacalov, De Sica e Rustichelli, CD 6 “More e le canzoni sul grande celebre tema per il film con la Bolkan e hanno tradotto in grande Cinema le indi- schermo” Musante, innamorati lagunari), Sarde, menticabili atmosfere della letteratura Da di Jacopetti, Prosperi Piccioni, Venosta, Siliotto, Savina, mondiale di Pirandello, Nietsche, Svevo, e Cavara con la premiata canzone di Riz Mannino e Cicognini.

AA.VV. Award Winning Titles CD 1: 18 brani – Durata: 55’35” CD 5: 22 brani – Durata: 65’43” CAM 493064-2 CAM 493068-2 CD 2: 18 brani – Durata: 53’53” CD 6: 19 brani – Durata: 72’21” CAM 493065-2 CAM 493069-2 CD 3: 22 brani – Durata: 54’40” CD 7: 24 brani – Durata: 53’56” CAM 493066-2 CAM 493070-2 CD 4: 21 brani – Durata: 70’15” CD 8: 14 brani – Durata: 35’59” CAM 493067-2 CAM 493071-2 tesori nascosti 63

Le solari ballate gaeliche, che tanta parte strada come compositore a tutto tondo. Eppure, hanno avuto nel cinema degli ultimi vent’anni, si incomprensibilmente, il fluente balletto di flauti e espandono alla perfezione come sfondo frivolo, tamburi, la contagiosa semplicità dei temi, la effervescente e leggero di questo thriller avven- fine cura orchestrale non hanno ottenuto l’effet- turoso realizzato nel 1992 dal veterano Peter to sperato. Ancora una volta il mestiere e la pre- Yates (Krull), in cui la coppia Penelope Ann parazione volenterosa, che il giovane autore ha Miller e Tim Daly resta invischiata in una folle ampiamente profuso nelle pagine di questo caccia al tesoro, alla ricerca di una preziosa bot- delizioso lavoro, non sono bastati a spianargli le tiglia di vino e degli inattesi spionistici misteri strade di Hollywood. Se si eccettuano alcune che si nascondono dietro alla sua fama. Nel ‘92 partiture per Mel Brooks e ottimi lavori televisivi la vibrante e luminosa partitura sinfonica del (tra cui spicca il serial P.T. Barnum), si direbbe film, piena di un brio contagioso, con veloci che anche Mann sia destinato a rimpolpare le Year of the Comet brani d’azione (tra essi, esemplare l’“Helicopter schiere di eccellenti artigiani di cui il cinema (L’anno della cometa – 1992) Chase”, con innegabili influssi dell’epicità americano contemporaneo non pare aver biso- Varèse Sarabande VSD-5365 muscolare di Poledouris) è stata l’elegante gno. La scarsa attività creativa di questi ultimi 16 brani - Durata: 35’15” biglietto da visita di Hummie Mann, fino ad allo- anni dimostrano come il “momento magico” di ra orchestratore di successo (collaboratore Mann, per ora, sia durato molto poco. Ed è un fisso di Marc Shaiman), che si preparava a farsi vero peccato, viste le premesse. GB

Ascoltando questa travolgente ed appas- lavori. Tanto entusiasmo non si giustifica sionata partitura corale e sinfonica di Conrad solo per la trascinante bellezza della scrittu- Pope, ci si chiede se l’arte musicale non ra sinfonica, dove l’orchestra occidentale si venga privata di un grandissimo talento, dal arricchisce di strumenti del folclore cinese momento che questi esercita la propria pro- (su tutti, l’ehru, con la sua ultraterrena sono- fessionalità per lo più all’ombra dei più noti rità a metà tra violino e voce umana), o per compositori di Hollywood. Il suo nome figura l’utilizzo operistico e perfetto delle compo- tra gli orchestratori delle più prestigiose par- nenti vocali (coro misto, coro di voci bianche, titure degli ultimi anni. Collaboratore fisso di due soprano e un tenore). Williams (per cui ha strumentato, tra l’altro, Ciò che rende imprescindibile questo la nuova trilogia di Star Wars e i tre Harry capolavoro risiede soprattutto nella maesto- Conrad Pope Potter), di Davis, Horner, Silvestri e (nel caso sa eleganza dei molti temi e delle loro tra- Pavilion of Women di Star Trek Nemesis) anche di Goldsmith, smutazioni, nel commosso lirismo del qua- (id. – 2001) Pope ha avuto rarissime occasioni di espri- dro d’insieme, nel pathos vibrante che attra- Varèse Sarabande 302 066 245 2 mere in autonomia la propria vena creativa. versa i brani dell’opera con uno spudorato 22 brani - Durata: 52’27” L’arte profusa in una di queste, Pavilion of ma genuino romanticismo, offrendo momen- Women, lascia sbalorditi e fa rimpiangere di ti di vera estasi. Una priorità per i cultori dello non poter ripetere l’esperienza con altri suoi stile di Williams. GB

Un musicista così completo da conoscere sudamericana per le evoluzioni dei delfini, le mille cangianti sfumature della timbrica, a un maestoso crescendo seguito da rapide suo agio con qualunque genere musicale e pennellate di archi e ottoni per la solenne guidato da un’esplosiva e fluente ispirazione nuotata della balena. Sofisticate sonorità può comporre un’opera sinfonica travolgente lounge ed elettronica anni ’70 per meduse e ed indimenticabile anche per il commento di lumache di mare. E poi ancora molte pagine un documentario naturalistico come l’episo- ombrose e oscure: si inizia dal drammatico dico The Blue Planet prodotto dalla BBC. universo dei pinguini, si ascoltano tensioni ha scritto circa sei ore di par- da thriller per le tartarughe, un ipnotico titura per la serie, ma nel disco ne sono mistero per la caccia degli squali, lugubre tri- distillati appena 50 minuti, un vero concen- stezza per le mante, toni persino tragici per i George Fenton trato di idee, di stili e di generi, con una ricca salmoni, una marcia ossessiva per i leoni The Blue Planet esecuzione orchestrale diretta dall’autore. Si marini, fino alla lunga conclusione dedicata (Il pianeta blu – 1996) inizia con un movimento epico ed evocativo, alle orche. Un disco difficile da trovare, un BBC WMSF 6043-2 degno di una grande avventura fantasy, si gioiello assolutamente imperdibile, divenuto 16 brani – Durata: 55’12” prosegue con un vibrante inseguimento a giustamente oggetto di culto, in cui si tutta orchestra per descrivere il nuoto di un apprezza l’arte dell’autore di capolavori banco di sardine, una trascinante danza come Mary Reilly e Memphis Belle. GB 64 recensioni

di riferimento dello score: è chiaro negli ini- so Jeunet (e della musa Tautou) affronta Sony Classical ziali interventi d’archi in diradamento sul- con piglio e sicurezza un’opera fonda- SK 94419 l’orchestra (“Burning the Past”), nell’am- mentalmente sinfonica, coadiuvato dalle piezza delle battute melodiche (“Saladin”) orchestrazioni e dalla conduzione di Phil 19 brani e, particolarmente, nei soprassalti tempi- Marshall. Il sentiero emotivo su cui Durata: 62’12” stici delle pagine action (come “Better Badalamenti concentra il carattere com- Man” o “Terms” – protagonista anche plessivo del lavoro si muove attraverso i un’idea violinistica già fondante il tema di fattori chiave della speranza, del dolore, Eris in Sinbad: Legend of the Seven della malinconia, ben racchiusi nel volto Seas). Anche in tale derivazione si verifica sognante di Mathilde, il personaggio prin- Harry Gregson-Williams un apporto fin troppo in soggezione nei cipale. I corni sono i protagonisti della Kingdom of Heaven confronti dell’occasione cinematografica. strumentazione, che pone l’accento sui Le Crociate avrebbe dovuto rappresenta- registri più gravi, sui movimenti di violon- (Le Crociate – 2005) re per Gregson-Williams un’importante cello e di basso e sulle tonalità minori, Francamente, la notizia aveva lasciato prova di maturità ma, paradossalmente, la pur non deviando verso la retorica, senza ben sperare. L’avvicendamento imprevi- troppa intensità del suo cimento e la sordi- ostentare e caratterizzare fino in fondo sto tra Hans Zimmer e Harry Gregson- tà di un montaggio musiche discutibile ne temi che avrebbero forse potuto essere Williams al timone musicale di Le Crociate hanno fatto la docile cornice musicale di sviluppati più apertamente, con meno celava la possibilità di un tanto agognato un compositore accidentalmente innocuo timidezza. FC rinsavimento di Ridley Scott, oramai e tentennante. GT assuefatto da tempo alla spettacolarizzan- te “esteriorità” della marca stilistica zim- New Line DreamWorks meriana. Già talento più che apprezzabile, Records, NLR Records Gregson-Williams avrebbe potuto eserci- 39036 tare un’influenza maggiormente costrutti- 13 brani 15 brani va e coraggiosa sul regista inglese, maga- (12 canzoni + ri uno stimolo ricostituente, capace di 1 di commento) Durata: 42’58” richiamare all’importanza del commento Durata: 50’38” musicale l’autore di Alien e Il gladiatore. L’esito non premia però le aspettative. E stavolta le due controparti, tanto Scott quanto Gregson-Williams, escono AA.VV. Birth (id– 2004) entrambe responsabili dell’insuccesso Shark Tale (id. – 2004) della partnership. Fin da una prima visione Pulsazioni nei timpani, cellule minimali- dell’epico e imperfetto affresco storico è Ruffiana ma apprezzabile la colonna ste dei fiati, diafani valzer del pianoforte e difatti avvertibile un reciproco distacco, sonora di Shark Tale, film d’animazione velature degli archi, filigrane d’arpa… Un quasi come se i due artisti avessero agito della Dreamworks. La soundtrack di que- universo sonoro nebuloso, onirico, vaga- parallelamente e con tacita concordanza, sta parodia dei più famosi gangster mente ossessivo. L’ennesimo racconto ma senza la necessaria interazione crea- movies è una vera e propria parata di star, che gioca con il soprannaturale: il dolore tiva. Da un lato la narrazione di Scott non con brani che spaziano tra l’hip hop (che incolmabile della protagonista, un miste- aiuta ad accogliere organicamente lo ben si addice all’ambientazione urbana rioso bambino che le si fa accanto, forse score del compositore Media Ventures moderna) e il rhythm & blues, proponendo reincarnazione dell’amore perduto, forse che di suo – già contenuto nell’approccio successi internazionali del momento. E’ il beffardo impostore. Siamo nel dopo Sesto e nella strumentazione– denuncia a più caso di due idoli giovanili come Christina senso, ma l’estroverso francese Desplat, riprese timidezza, quasi sopraffatto dall’in- Aguilera e Missy Elliott che ripropongono sempre più spesso chiamato a prestare sicurezza stessa di un film affannato tra “Car Wash” (cover di un classico dei Rose anche oltreoceano la sua verve creativa aspirazioni storiografiche e necessità Royce). Nella variegata colonna sonora, superiore alla media, si tiene lontano dal spettacolari. Non bastasse, Scott ripropo- occorre citare almeno altri due duetti: Will marchio sonoro che Newton Howard ha ne il suo pessimo gusto per la mistificazio- Smith / Mary J. Blige e.Ziggy Marley e impresso ai film di Shyamalan. Così ne del commento originale, intaccando lo Sean Paul (che ripropongono “Three Little facendo, perde di energia e di presa emo- sforzo del nuovo collaboratore con l’inseri- Birds” di Bob Marley). Lo score si chiude tiva: la sua musica è glaciale, claustrofobi- mento di estratti dal repertorio cinemato- con la malinconica “Some Of My Best ca, intimista, con rare esplosioni liriche grafico (risultano ufficialmente inseriti Friends Are Sharks” di Hans Zimmer (“The Kiss”, “Dav Out”), forse si prestereb- brani dagli score de Il corvo di Revell e di (compositore delle musiche originali), che be meglio ad una pellicola decisamente Blade II di Beltrami, mentre spadroneggia avrebbe chiesto esplicitamente al produt- più introspettiva e sperimentale. Lode il possente “Valhalla” goldsmithiano de Il tore Jeffrey Katzenberg di poter fare un all’originalità, che stavolta però non basta. 13° guerriero in uno dei climax finali della film d’animazione. In conclusione, Shark La partitura, fuori dalle scene, è spesso pellicola). Peccato, perché Gregson- Tale è l’ideale colonna sonora per una troppo straniante e intellettuale, lascia un Williams sembrava aver rintracciato effica- serata senza pensieri. JV viscoso senso di monotonia. Un ascolto cemente lo spirito più nobile del plot, come comunque curioso e interessante, ancor- dimostra l’ascolto autonomo della sua Nonesuch ché algido. Ottima, come sempre, la ispirata prova. Forse anche troppo, ver- 79880-2 London Symphony Orchestra. GB rebbe da dire saggiando il fascino puro del tema corale in “Swordplay”, o la misticità cristallina del tema di “Sybilla”: pagine che 33 brani Durata: 47’32” La-La Land non a caso stentano ad emergere, se non records sporadicamente e con notevole difficoltà, LLLCD 1025 vanificando anche il chiaro intento dell’au- tore di non rifarsi puerilmente all’esigua 16 brani lezione orchestrale zimmeriana (ma qual- Durata: 57’43” che concessione emerge, soprattutto Angelo Badalamenti nelle “dovute” commistioni etniche), strut- A Very Long Engagement turando maggiormente le scritture più rac- (Una lunga domenica di passioni - 2004) colte (“An Understanding”). Piuttosto Gregson-Williams prende a modello il L’artista di Brooklyn è tornato. E al John Ottman James Horner di Braveheart, vera matrice servizio dell’ultima pellicola del talentuo- Cellular (id. - 2004) recensioni 65

La musica d’azione e di suspense di Boss”) e alla vera chicca della selezione, Ottman si installa al meglio nelle sequen- Varese un country-rock della leggendaria coppia ze dei film, mentre nei dischi suona spes- Sarabande Sonny & Cher, “A Cowboy’s Work Is Never so troppo frammentaria, citazionista e VSD-6630 Done”. Anche per lasciar spazio alle pre- sovrabbondante per diventare davvero 12 brani stazioni vocali dei protagonisti Christina memorabile. Padrone delle più intricate (6 di commento + Milian (“Ain’t No Reason”, “Believer”) e strutture orchestrali, allievo indiscusso 6 canzoni) The Rock (sua la divertita voce in “You dei maestri del genere, Ottman fatica a durata: 37’23” Ain’t Woman Enough”), l’album propone trovare un collante melodico abbastanza una seconda parte più contemporanea, forte da amalgamare tra loro le sue pre- completata da Planet Asia feat. Kurupt gevoli architetture timbriche. Senza una / AA.VV. (“G’s & Soldier”) e 777 (“Brand New Old robusta intelaiatura tematica, il suo lavo- Meet The Fockers Skool”). Riassunto in un unico medley ro è carente di personalità e non finalizza (“Cool Chill”), il commento di John Powell (Mi presenti i tuoi? – 2004) la carica emozionale evocata dai singoli si dimostra nuovamente all’altezza e la episodi. Anche la recente fatica per il sua scelta senza dubbio azzeccata: l’ap- thriller Cellular non sfugge a questa criti- Con De Niro sempre più prossimo alla proccio vintage regala momenti godibilissi- ca. Tuttavia l’ora di musica di puro com- “macchietta”, Stiller ai limiti di sopporta- mi. Una compilation giustamente “cool”, in mento proposta nel CD della La-La Land zione, una sceneggiatura ancor più svo- piena vena ballabile. GT offre così tante funamboliche evoluzioni gliata della prima – con virate nella comi- di orchestra ed elettronica da strappare cità di grana grossa e un andamento nar- un voto positivo. Anche se non si ritrova rativo che ricordano, sfigurando al con- Varese la coerenza dinamica dei nuovi maestri fronto, le commedie boccaccesche all’ita- Sarabande della musica d’azione (come Powell, liana – Mi presenti i tuoi? è il prototipo del VSD-6632 Beltrami o Giacchino) la stratificazione di sequel obbligatorio, di spiccata funziona- 11 brani orchestra, batterie rock e sintetizzatori lità commerciale, non importa quanto (10 di commento + funziona bene ed offre una buona dose improbabile, stantio e precotto risultasse 1 canzone) di emozione e di divertimento. GB già sulla carta. Squadra che vince non si durata: 38’20” cambia (in più Hoffman e la Streisand Varèse non possono certo scontentare): e allora Sarabande riecco anche Randy Newman, tanto bril- Hans Zimmer VSD-6640 lante in altri lidi quanto anonimo in questa servile partitura, povero di idee (ma già Spanglish (id. – 2004) 19 brani nel primo non aveva certo brillato) e vota- Durata: 43’51” to ad un mickey-mousing di maniera che Se, come dimostra questa nuova proprio non gli si addice. Il meglio arriva prova, Hans Zimmer scegliesse di ridurre dalle due nuove canzoni proposte per il suo intervento cinematografico a pellico- l’occasione (“We’re Gonna Get Married”, le capaci di stimolare il suo lato compositi- “Crazy ’Bout My Baby”), dove l’impagabi- vo più genuino (orchestrazione raccolta, John Powell le carattere cantautoriale dell’americano approccio melodico leggero ma sensibile, Robots (id. – 2005) non delude. La Varèse riempie il disco ironia sottesa) con buona probabilità con altri quattro pezzi (affidati agli l’eclatante scarto tra la sua generale resa Mentre il suo (ex)compagno di ventura HeadBone, Canned Heat e Tim Hardin), artistica e l’immeritato successo di pubbli- Gregson-Williams completa autonoma- molto vicini allo stile newmaniano, ma co e di addetti ai lavori riscosso negli ulti- mente il secondo Shrek e si accinge al dif- indubbiamente compromettenti ai fini del mi anni diminuirebbe sostanzialmente, ficile confronto con Ridley Scott nei territo- valore generale della pubblicazione, rac- normalizzando la sua posizione nell’ambi- ri storici de Le Crociate, John Powell archi- comandabile soprattutto agli irriducibili to cinemusicale contemporaneo e magari via un altro successo nel campo dell’ani- del grande countryman. GT lasciando campo ad autori più adatti ai mazione tridimensionale, premiando gli progetti di maggior respiro. evidenti sforzi della Fox con un commento Spanglish, infatti, è puro Zimmer al suo incontenibile, un vero e proprio gioiello del TVT Soundtrax meglio. La commedia, in particolare se genere. Sulla base di un sinfonismo a fior TV-6720-2 diretta dall’ottimo James L. Brooks, si con- di pelle – estraneo al mood contempora- 14 brani ferma di nuovo territorio corroborante per il neo degli ultimi incarichi – Powell eleva il (13 canzoni + blasonato autore tedesco, e la traccia ispa- vincolante mickeymousing, inventando un 1 di commento) nica di sceneggiatura non sembra limitarlo divertissement musicale che pesca all’im- sotto il peso dei doveri coloristici (si respi- pazzata dal country e dall’Americana, dal Durata: 54’07” rano soprattutto richiami ad Astor musical e dal funky-blues, dal classicismo Piazzolla). Brioso, emozionalmente pun- gershwiniano e dai luoghi comuni cinema- tuale e deliziosamente virtuosistico (gran- tografici più consoni, sciolti nella facilità rit- de la performance del chitarrista Heitor mica tipica dell’autore inglese – stavolta John Powell / AA.VV Pereira), il commento adempie alla neces- fattivamente incentivata dalle percussioni Be Cool (id. – 2005) saria leggerezza soprattutto nelle velature dei Blue Man Group (“Rivet Town impressionistiche (“The Beach”) e nell’ap- Parade”). Ne dà la misura un divertito Be Cool evidenzia chiaramente la sua proccio di scoring molto europeo già rin- motivo portante (“Robots Overture”, derivazione tarantiniana, non solo nella tracciato nell’ottimo Qualcosa è cambiato. “Wonderbot Wash”) sovente irriconoscibile confezione, ma anche nella scelta del cast Zimmer è più efficace nei piccoli accenni da una traccia all’altra, data la continua tra- (Travolta, Thurman, Keitel) e nell’origine piuttosto che nel confronto con un tema sfigurazione orchestrale operata dal com- letteraria (Elmore Leonard era già dietro principale corretto, ma sostanzialmente positore. Una disinvoltura stilistica da non Jackie Brown). Più che un libero sequel influenzato dagli esordi, all’ombra di confondere però con eclettismo di manie- del simpatico (e più originale) Get Shorty, Sakamoto e Byrne, de L’ultimo imperatore. ra: il concretismo concettuale e le sma- il film s’impone quale omaggio-rievocazio- E anche se il trend sembra veramente glianti scritture per archi – alcuni tra gli sti- ne di Pulp Fiction, come dimostra anche la duro a morire, c’è insomma da sperare lemi più caratterizzanti di Powell – non colonna sonora ben fornita di successi del che il mainstream americano riconosca le restano in disparte, amalgamandosi con repertorio disco ’70. Troneggiano gli Earth, limitazioni di questo discusso autore, cir- protagonismo al materiale derivativo e cer- Wind, & Fire (presenti con l’intramontabile coscrivendolo al suo raggio d’azione più tificando la cifra autoriale di queste monta- “Fantasy”) che si accompagnano a recu- consono e restituendolo così ai suoi veri, gne russe per orchestra e coro. GT peri d’eccezione (il James Brown di “The seppur limitati, pregi. GT 66 recensioni

noforte (“It’s Nice Viewing”) e alla chitarra etnico-elettronici piuttosto interessanti. Varèse acustica, che gli dona una lieve inflessione Rona esce qui dai confini della “additional Sarabande blues (“The Letter”, “Driving”), e ad un music” per accollarsi l’onere della firma VSD-6631 ristretto gruppo di archi (“May Have to Lose della musica di Earthsea, una miniserie 23 brani It”). La natura “scarna” della composizione televisiva in cui figura anche la nostra (21 di commento è efficace e necessaria soprattutto in comu- Isabella Rossellini. Pur recando con sé il + 2 canzoni) nione con le immagini, ma all’ascolto su bagaglio percussivo di riferimento, Rona Durata: 64’44” disco si rivela un’esperienza abbastanza introduce in maniera massiva l’orchestra tediosa, soprattutto per la mancanza di (slovacca) in una scrittura che manifesta variazioni interessanti e di sfaccettature fin dalle prime battute evidenti riferimenti Mark Isham nella scrittura (a parte la breve parentesi etnico-celtici. Arpa, cornamuse, rebab e cupa di “Frankie Horrified” e l’incertezza cori punteggiano le aperture di una musica Racing Stripes armonica di “Maggie’s Plea”). Ma tant’è, al dichiaratamente epica che non rimanda a (Striscia, una zebra alla riscossa – 2004) vecchio Clint non si può chiedere di più in particolari periodi storici, ma si muove con Sin dai primi anni ‘80 il jazzista Mark questo senso: a noi è sufficiente che conti- profitto nei confini di un non-tempo e di uno Isham si è imposto nell’ambiente della nui ad essere un grande regista. MC spazio lontano, molto lontano. FC musica da film fornendo la garanzia che da lungo tempo lo distingue nel territorio del Varèse Hollywoods jazz avanguardistico. Trombettista raffinato, Sarabande Records ha di norma applicato il gusto sperimentale 302 066 627 2 (sia acustico che elettronico) e la tendenza 20 brani alla ricerca timbrica in commenti audaci, 26 brani (14 canzoni + centrando in alcune occasioni anche solu- Durata: 60’00” 6 di commento) zioni di notevole rilievo, tra cui figura indub- Durata: 60’07” biamente lo score per il cult The Hitcher. Esperienze come In mezzo scorre il fiume hanno però dimostrato anche il piglio orchestrale del compositore, e con Il gran- Mark Mothersbaugh de volo, nel 1996, è arrivata anche la con- Carnivale (id. - 2004) The Life Aquatic of Steve ferma alla padronanza del trattamento sin- Zissou (Le avventure acquatiche di fonico più nutrito e tradizionale. Su questa Scienziato di suoni, esploratore dei terri- Steve Zissou - 2004) strada l’artista si è mosso per la family- tori al confine tra jazz, world music, elettro- Con lo scopo di vendicarsi di uno squa- comedy Racing Stripes, giocando di nica e sinfonica, Jeff Beal è cantore perfet- lo che ha ucciso il suo migliore amico, l’ego- humour con l’orchestra e addomesticando to per guidare il nostro spirito nelle storie centrico Steve Zissou mette su una squa- la compagine con sferzate country-blues, ultraterrene, al limite tra sogno e incubo, dra dove sono inclusi sua moglie, una gior- caratterizzanti l’ambientazione rurale dello che si spalancano alla visione di ogni nalista e un uomo che potrebbe essere o script, e felici coloriture honky-tonky (“At nuovo episodio del serial televisivo non essere suo figlio. Il resto, come in tutti i Home on Walsh Farm”), validissime nel Carnivale. Apologo biblico, allegoria sulla film di Wes Anderson, è un vortice di senti- raccontare la buffa fattoria che arriva a cir- vita e sulla miseria umana, spaventoso rac- menti contrastanti che seguono una sottile condare la zebra protagonista. conto d’orrore e di irreali poteri magici, que- linea surreale che fa da sfondo alla storia e Più volte Isham svela i suoi punti di rife- sto magnifico prodotto della HBO si svilup- dà anima ai personaggi. Questa l’essenza rimento, come negli ampi passaggi horne- pa attraverso una polverosa provincia USA de Le avventure acquatiche di Steve riani e nelle concitazioni goldsmithiane (su battuta dal vento della depressione, al Zissou, un viaggio corale alla ricerca di un tutte la ragguardevole “The Big Race”), ma seguito di un circo itinerante popolato di perché, di qualcosa di fantastico e irrag- senza indebolire la personalità di un com- maghi, fragili creature e potenti incarnazio- giungibile. Il commento sonoro è stato affi- mento perfettamente riuscito e chiuso tra ni delle entità supreme. I “suoni” di Beal dato a Mark Mothersbaugh, fondatore dei due canzoni di Sting (“Taking the Inside intristiscono l’atmosfera, creano fenditure e Devo, celebre band new wave, e autore di Rail”) e Bryan Adams (“It Ain’t Over Yet”) spazi oscuri in cui perdersi… un country successo di musica per film, teatro e TV che, seppur non memorabili, condividono velato, pianoforte, chitarra, echi sintetici, (, I Tennenbaums, con lo score del compositore americano la cori e lamentazioni, sperduti assoli del violi- Rushmore, Happy Gilmore). In The Life gradevolezza dell’ascolto. GT no e della tromba. Panorami musicali vicini Aquatic sono soltanto quattro i brani origi- a Newman o all’Horner di L’uomo dei sogni, nali firmati da Mothersbaugh che ha scelto con momenti di profonda spiritualità melo- invece una serie di grandi classici del pop, Varèse dica (soprattutto le variazioni dei temi di tra cui ben undici canzoni di David Bowie Sarabande Ben e Justin, opposti centri nevralgici del interpretate, “Life On Mars?” a parte, dalla VSD-6639 racconto). GB voce profonda di Seu Jorge in versione portoghese e in una veste decisamente 20 brani essenziale. Il resto della scelta operata da Durata: 34’57” Varèse Sarabande Mothersbaugh porta i nomi di Joan Baez, VSD-6625 Iggy and Stooges, The Zombies, Scott Walker, Paco de Lucia e del compositore norvegese Sven Libaek. Un sound curioso 33 brani e trasversale, emotivo e atmosferico. MT Clint Eastwood Durata: 67’18” Million Dollar Baby (id. - 2004) Minus Habens Ormai Clint deve averci preso gusto. Records Dopo Mystic River, anche il bellissimo MHSC001 Million Dollar Baby è commentato da una Jeff Rona 22 brani partitura firmata in prima persona dal regi- Earthsea (id. - 2004) (1 di repertorio + sta “dagli occhi di ghiaccio”. Assistito dal 21 di commento) fido Lennie Niehaus (ormai relegato al Jeff Rona, un nome nuovo? No, a ben Durata: 61’37” ruolo di orchestratore e direttore), vedere. Le sue collaborazioni come pro- Eastwood si affida ad un commento lieve e grammatore-orchestratore si sono estese sussurrato, dominato da un singolo tema a diverse colonne sonore di richiamo come (“Blue Morgan”), davvero triste e malinconi- Traffic (per Cliff Martinez), Il gladiatore o Guy Farley co nella sua radicale e spoglia semplicità. Il Black Hawk Down (per Zimmer), arric- Modigliani disegno melodico è affidato spesso al pia- chendole di interventi prevalentemente (I Colori dell’anima - Modigliani - 2004) recensioni 67

Tanto riverbero per nulla, verrebbe da CD è una disgustosa canzone rap-gan- (“Destiny”, “Into the Light”, “Encountering a dire. Abbonda eccome, ridondante, inesora- gsta-hip hop, cantata da Krs-One, che tutto Twin”) a pause di riflessione più romantiche bile in gran parte delle tracce di questa fa, fuorché introdurre degnamente le atmo- (“Confession”), con qualche concessione colonna e ne appiattisce la forma, già oscu- sfere del film, mettendo a dura prova il desi- all’evocativo andante (“Deo et Patri”) che rata da uno schematismo convenzionale e derio dell’ascoltatore di proseguire per le sfocia quasi in una versione riveduta e cor- dall’assenza di colpi di scena. Lo sviluppo tracce restanti. Fortunatamente, il pessimo retta della musica sacra più classica. I brani, dei brani è abbastanza prevedibile, le pro- incipit è invece preludio ad una partitura di molto brevi, si susseguono a ritmo incalzan- messe disattese sul più bello e lo score pare buon livello, capace di alternare momenti di te, mantenendo un’invidiabile compattezza non voler uscire da una sorta di cerchio di elevata drammaticità ad altri di inaspettata e risultando efficaci anche ad un ascolto autocompiacimento che ne avvolge la ste- delicatezza. Il talento e l’equilibrio di Revell separato dalla visione del film, cui peraltro, sura e la realizzazione, nonostante l’inter- spiccano in “Masked Invaders”, “Burning aderiscono in maniera quasi perfetta, evo- pretazione dello stesso, in diversi momenti, Man” e nella eccellente “Duvall candone le atmosfere e accompagnandolo sia affidato ad abili mani soliste. Fra momen- Showdown”, tambureggiante e melodica al brillantemente. ACh ti di discutibile gusto - l’incomprensibile “Ode tempo stesso. Decisamente un buon lavo- to innocence” - e altri di più equilibrato spun- ro, per un film discusso e discutibile, come Varèse to – “Modigliani suite” – non resta che tuffar- tutte le operazioni di remake del resto, ma Sarabande si serenamente e lasciarsi cullare dalle non privo di una sua organicità e compat- 302 066 522 2 calde note della “Vie en Rose”, una sicurez- tezza sonora: elementi questi, capaci di za per gli editori di colonne sonore… FC renderlo gradevole e meritevole di più ascolti, anche senza il supporto visivo delle 15 brani Durata: 45’41” Varèse immagini su schermo. ACh Sarabande VSD-6645 Varèse Sarabande Laura Karpman 19 brani VSD-6633 PR Taken (id. – 2005) Durata: 37’46’’ 21 brani Nell’universo “alieno” di Steven Durata: 45’21’’ Spielberg, tra quelli buoni di E.T. e di Incontri ravvicinati e quelli cattivissimi de La guerra AA.VV dei mondi, ci sono i visitatori ambigui e uma- Kung Fu Hustle (Kung Fusion – 2005) namente fallaci di Taken, miniserie geniale e Christophe Beck intrigante scritta da Les Bohem. Kung Fu Hustle, come molti film del Elektra - Score Album (id. – 2005) L’imponente commento musicale, per oltre regista, ha una trama esilissima, quasi ine- quindici ore di spettacolo, è opera di una sistente, mero pretesto per permettere a Il progetto Elektra nasce male e finisce sola autrice, Laura Karpman, che si è fatta Chow di mostrare effetti speciali di ottima peggio. Dopo l’ascolto della partitura di carico di una moltitudine di temi e di artico- fattura, personaggi e mosse spettacolari Christophe Beck, relativa al film interpreta- late illustrazioni sinfoniche per le varie fasi assolutamente fuori parametro, combatti- to dalla bella Jennifer Garner, unico ele- del racconto, un dipanarsi di appassionanti menti e scene d’azione caratterizzate da mento positivo dell’iniziativa, non possiamo episodi fantastici in parallelo a 50 anni di sto- una demenzialità tipicamente orientale. La non assegnare una ideale “medaglia di ria americana. Equidistante dal colore tona- colonna sonora che accompagna il film si piombo” alla terribile trimurti film-soun- le di Williams e dai gelidi sintetizzatori degli pone quindi sulla stessa direttrice, offrendo dtrack-score album. Lo score di Christophe X-Files di Snow, l’autrice si destreggia disin- brani molto eterogenei tra loro e affastellati Beck infatti è quanto di più anonimo, piatto volta con i registri intimistici (“Ride”), con quasi senza un senso logico, in una gioio- e noioso ci sia capitato di ascoltare negli quelli corali ed epici (“Mothership Arrival”, sa ed onnivora tensione all’accumulo di ultimi mesi. Mai un guizzo, un brano che “To the Rescue”), fronteggia con partecipa- generi e sonorità diverse. Spazio quindi alla resti in mente anche dopo reiterati ascolti, zione i momenti di paura (“Implant Mania”), tambureggiante “Kung Fu I”, alla classica mai un momento di vivacità sonora o di le pagine d’azione (“Romans”), le sue melo- sonorità orientale di “Fisherman’s Song of creatività compositiva. I 21 brani del CD, die cantabili si frantumano in incubi disso- the East China Sea”, alla famosa “Sabre alcuni davvero troppo brevi per poter espri- nanti e poi si ricompongono, lasciando inal- Dance” di Khachaturian, al trittico compo- mere un giudizio valido, creano un flusso terata la rigogliosa scrittura orchestrale. Da sto da Raymond Wong (“Midnight sonoro pastoso e ammorbante, che ottiene ascoltare con lo sguardo perso nelle profon- Assassin”, “Night Club Band” e “Casino l’unico scopo (come il film del resto), di con- dità stellate del cielo. Peccato per la monta- Fight”), che permettono a questa soun- durre velocemente l’ascoltatore tra le brac- gna di musica rimasta fuori dal disco. GB dtrack di fregiarsi degli stessi pregi della cia di Morfeo. Solo per collezionisti, feticisti pellicola: ironica follia e creatività. ACh del settore e insonni. ACh Silva Screen Records Varèse Varèse SILCD-1179 Sarabande Sarabande 12 brani VSD-6634 PR 302 066 636 2 (9 canzoni + 16 brani 3 suite) (14 di commento 24 brani Durata: 49’45’’ + 2 canzoni) Durata: 51’03” Durata: 42’31’’ AA.VV. Son of the Mask (The Mask 2 – 2005) Graeme Revell Brian Tyler/ Klaus Badelt Assault on Precinct 13 Constantine (id. – 2005) La vocazione al suicidio (commerciale) (Assalto al 13° Distretto – 2005) Ottima partitura per l’ennesima riduzione di alcuni produttori non conosce limiti: ecco cinematografica di un fumetto di successo. così che qualche genio a Hollywood decide Stupefacente la capacità delle case di Se la pellicola, pur stravolgendo molti di dare un seguito a The Mask senza Jim produzione americane di banalizzare ogni aspetti dell’opera originale, mantiene un Carrey e Cameron Diaz. Risultato? Costato cosa gli capiti a tiro. Si prenda ad esempio appeal discreto e nulla più, la colonna sono- 100 milioni di dollari ne incassa meno di 20. questa suite di Greame Revell per il rema- ra di Tyler e Badelt introduce l’ascoltatore in E l’accompagnamento musicale? ke del capolavoro di Carpenter (esso stes- un mondo misterioso ed affascinante, alter- Tristemente dimenticabile, purtroppo. La so sublime musicista). Il primo brano del nando momenti di grande pathos sonoro compilation di brani proposta è decisamen- 68 recensioni

te molto più ispirata rispetto al film che Fuga dal Natale, per la regia di Joe Roth, è alla vita: Luka, ingegnere serbo, e sua accompagna che ahimè, è invece uno dei uscito nelle sale cinematografiche italiane il moglie Jadranka si stabiliscono insieme peggiori dell’anno. Nel novero dei brani 5 gennaio (una genialata): sceneggiatura al loro figlio Milos in un villaggio dove spiccano, per qualità e rango i brani di Neil debole, ma una nota di merito va alla colon- dovrà sorgere una nuova ferrovia, ma la Diamond (“Thank the Lord for the Night na sonora composta da canzoni natalizie guerra travolge tutto. Chi ama il cinema di Time”), Paul Anka (“Puppy Love”) e famosissime rilette in chiave rock, pop e lati- Kusturica, conosce bene anche la sua Chubby Checker (“The Twist”). Molto curio- na. L’album si apre con i Ramones, punk- passione per la musica. Insieme a Dejan sa e piacevole la rilettura di un classico rock band con “Merry Christmas (I Don’t Sparavalo firma questa strepitosa colon- ultracitato come “What a Wonderful World” Want To Fight Tonight)” e si chiude con Elvis na sonora che rende il film quasi un musi- da parte di Stephen Bishop. Pressoché inu- e la sua personale interpretazione di “Blue cal: 17 brani (da segnalare la divertente tile invece il contrappunto strumentale di Christmas”. Da segnalare la versione pop di “Who Killed the D.J.” e la struggente Randy Edelman, limitato a tre soli brani, “White Christmas”, interpretata da Tina “Dying Song”) perfettamente interpretati scritto evidentemente con la mano sinistra Sungandh, e la classica “Jingle Belle Rock” dalla sua No Smoking Orchestra. La e atto a far racimolare qualche quattrino di Brenda Lee. Un CD piacevole e, a dispet- band, fondata 20 anni fa a Sarajevo, è all’autore, che non si discosta minimamen- to del titolo, adatto per tutte le stagioni. JV sopravvissuta a tutte le tragedie della ex te dall’archetipo classico del genere “com- Jugoslavia, raccontando in musica la tor- media per famiglie con effetti speciali”. ACh Columbia / mentata situazione dei Balcani. Kusturica è membro della band dal 1986 (attual- mente nel gruppo milita anche il figlio Colosseum Soundtrax Stribor) e durante i concerti il cantante e 519727 2 leader del gruppo, Dr. Nelle Karajlic, ha 16 brani 13 brani l’abitudine di presentarlo come “il mio (14 di commento Durata: 49’14” regista preferito, Sergio Leone”. JV + 2 canzoni) Durata: 42’14” Hollywood Records AA.VV. 5050467-6819-2-7 Hitch (id – 2005) 14 brani Evanthia Reboutsika Hitch racconta la storia di Alex Hitchens (10 canzoni + 4 di commento) A Touch of Spice che nella vita aiuta gli uomini a rimorchiare (Un tocco di zenzero – 2003) le donne. Il protagonista del film è Will Durata: 53’15” La pellicola, in parte autobiografica, del Smith (idolo indiscusso dell’hip hop) che regista Tassos Boulmetis (Dream Factory) però non compare nella colonna sonora è una fiaba che oscilla tra commedia e (se non come produttore esecutivo). Non ci AA.VV. dramma, raccontando dei difficili rapporti sono nemmeno canzoni come “She Wants In Good Company (id – 2005) tra greci e turchi negli anni Sessanta. In To Move (Mac & Toolz Remix)” cantata dai questo film l’uso del cibo diviene mezzo di N.E.R.D. e “Yeah!”, duetto di Usher con Lil Come vi sentireste se all’improvviso vi comunicazione e metafora dei piaceri della Jon & Ludacris, se pur presenti nel film. ritrovaste con un nuovo capo che ha la vita come lo zenzero, che assume il ruolo Nonostante tutto ciò (e la presenza del tor- metà dei vostri anni, senza esperienza, e di spezia necessaria per la vita. Un film che mentone “Turn Me On” di Kevin Lyttle), è che per di più si innamora di vostra figlia? coinvolge tutti i nostri sensi e che è stato un disco piacevole con delle vere e proprie E’ quello che succede al protagonista di scelto per rappresentare la Grecia agli chicche: una serie di brani che hanno fatto In Good Company di Paul Weitz, film gra- Oscar (nel 2005) come Miglior Film la storia del pop, dalla cover di Stevie devole, e a tratti impegnato, ma sempre Straniero. Lo score originale del film è affi- Wonder “Don’t You Worry About a Thing” con un tono ironico e leggero. Notevole dato alla compositrice greca Evanthia eseguita da John Legend a “It’s Easy to Fall anche la colonna sonora. Si parte da ritmi Reboutsika che parte da melodie tradizio- in Love” di Martha & The Vandellas. Per caraibici con e la sua malinco- nali della cultura turco-ellenica per propor- non parlare di “Love Train” (datato 1973) nica “Glass, Concrete & Stone” (pezzo ori- ci una musica ammaliante, tanto toccante degli O’Jays. Nella colonna sonora di Hitch ginariamente scritto per i titoli di coda di in “The Universe”, quanto nostalgica in sono presenti anche nuove promesse del Piccoli affari sporchi di Stephen Frears), un “The Return”. Ha il passo lento ma ineso- rhythm & blues e hip hop, a partire dalla trionfo di timpani, conga e marimbas, per rabile del tempo che passa, questa musica voce emozionante di Amerie con “I Thingh” poi passare al rock del gruppo svedese che vuole “cogliere l’essenza delle cose” e e di Kelly Rowland (una delle Destiny’s Soundtrack of Your Lives. che trova la sua massima espressione Child) e Sleepy Brown con il loro duetto in Vengono riproposti anche alcuni classi- nella struggente “Aiche’s Dance”. JV “This Is How I Feel”. Non sarà la colonna ci come “Chain of Fools” di Aretha sonora della nostra vita, ma tutto sommato Franklin, “Solsbury Hill” di Peter Gabriel è un disco divertente, ideale per riprendersi (datata 1977, fa parte del primo album da Hollywood da una dura giornata di lavoro. JV solista dopo l’avventura con i Genesis) e Records “Besame mucho” in una struggente ver- 5046 76346-2 sione di Diana Krall. Una menzione spe- 12 brani Universal Music ciale va ai brani malinconici di “Iron and (10 canzoni + 17 brani Wine”, disarmanti nella loro semplicità e 2 di commento) (9 canzoni + nella loro grazia, come nel caso di “Naked Durata: 37’08” 8 di commento) As We Came”. JV Durata: 50’01” Silva Screen AA.VV. Records Christmas With The Kranks SILCD1164 (Fuga dal Natale – 2004) 14 brani Dejan Sparavalo & Emir Kusturica (10 canzoni + 4 Un paio d’anni fa, a Natale, uscì un furbo di commento) romanzo di John Grisham, Skipping Life Is A Miracle (La vita è un miracolo – 2004) Durata: 38’28” Christmas, che diventò un best-seller sfrut- tando l’insofferenza per le festività, e i pro- “Amo il cinema che vuol essere più duttori americani non si sono lasciati scap- grande della vita”, dice Kusturica regista pare l’occasione di confezionare una “com- de La vita è un miracolo e questo film, Alex Heffes media panettone”, all’insegna del già visto. ambientato in Bosnia, è proprio un inno Dear Frankie (id – 2004) recensioni 69

Sogno e realtà. Questo il binomio su centro di questa divertente pellicola ad te sviluppate negli altri due film di Ozpetek cui l’inglese Alex Heffes incentra la stesu- episodi, i quali s’intrecciano o si sfiorano (vedi “Trailer”, “I gabbiani” con la lirica voce ra della partitura di Dear Frankie, muoven- l’uno con l’altro e dove il compositore sici- di Elga Ciancaleoni), infondendogli un clas- do proprio dal mondo interiore del piccolo liano stende giocose girandole musicali a sicismo musicale memore di Bach e protagonista per raccontare con un lin- base di salsa e tango argentino, tratteg- Chopin. Un plauso alle orchestrazioni dello guaggio il più possibile semplice, intimo, giando le fasi del racconto cinematografi- stesso Guerra e di Luca Salvadori e alla ma non eccessivamente fanciullesco, i co (l’innamoramento, la crisi, il tradimento direzione d‘orchestra di Gianfranco Plenizio disagi di una dura realtà e il sogno di una e l’abbandono) a modo suo: ironico e sul podio della Czech National Symphony. relazione con un padre immaginato e mai malinconico, senza mai scadere nel Bellissima la passionale canzone “Yo so conosciuto. Il piano regge gran parte del melenso! La OST vanta, inoltre, la presen- Maria-Maria de Buenos Aires” di Piazzola peso del lavoro, completato da un’asse- za di ben tre celebri canzoni di Franco con la performance di Julia Zenko. MP condante stesura orchestrale gradevole Battiato: “Insieme a te non ci sto più”, “Se ed equilibrata in una colonna sonora che mai” (cover di “Smile” di Chaplin) e offre anche quattro interessanti canzoni “Ritornerai”, in un’esecuzione impeccabi- Silva Screen (da notare l’accattivante “Reprise”). Fra le. Bravi i solisti Gilda Buttà al pianoforte e Records sospensioni e costruzioni armoniche Fabio Ceccherini alla fisarmonica. MP SILCD 1173 archetipiche, costanti (e hollywoodiane) 15 brani incursioni nel modo lidio, emerge l’ottima R.T.I. SpA / Durata: 66’54” sensibilità di Heffes, un compositore di cui Backstage S.r.l. / sicuramente sentiremo un bel dire. FC Edel Minus Habens 16 brani (9 di commento + Records 7 canzoni) Aaron Zigman MHSC001 The Notebook 20 brani (Le pagine della nostra vita - 2004) Durata: 61’28” Le pagine della nostra vita di Nick Andrea Guerra Cassavetes è un film che dimostra, dopo la Tu la conosci Claudia? (2005) prova di John Q (id., 2002), che questo regi- sta conosce i “ferri del mestiere” cinemato- Andrea Guerra per la seconda volta, grafico ed è in grado di farne uso con peri- Ivan Iusco dopo La leggenda di Al, John & Jack, pre- zia. Purtroppo la scelta dei soggetti, oltre ad Mio cognato (2004) sta le sue doti compositive al trio comico un impianto narrativo solidamente (o stoli- più famoso del nostro paese: Aldo, damente?) classico, non potrebbero allon- Se c’è un merito da riconoscere a Ivan Giovanni e Giacomo. La colonna sonora di tanarlo maggiormente dal cinema iconocla- Iusco, sicuramente quello che più si palesa Tu la conosci Claudia? è leggera (il tema sta del suo celebre genitore: John osservando i suoi approcci al commento dei titoli di testa, che sentiamo variato più Cassavetes. Il racconto – tratto da un sonoro è il possedere una rilevante efficacia volte nel corso del CD), a tratti nostalgica e romanzo di Nicholas Spark (lo stesso di “Le comunicativa. Proprio nella sintesi audiovisi- distesa (“Adagio”, “Complici confidenze”), parole che non ti ho detto”) - è ambientato va risiede la valenza di questa colonna con la presenza di alcune gradevoli canzo- negli anni Quaranta e narra della tormenta- sonora che evidenzia nell’opera di Iusco ni, composte sempre dall’autore romagno- ta storia d’amore fra due ragazzi che la fami- una buona gestione delle risorse. Per capi- lo, “Second Chance” (performance di glia di lei, prima, e la Guerra, poi, sembrano re a fondo questo lavoro, infatti, è necessa- Ermanno Giorgetti) e “Ticket-tac Girl” intenzionati a separare per sempre. Le rio focalizzare l’attenzione sugli elementi (interpretata da Stefano Magnanensi): immagini si giovano (si fa per dire…) delle che fanno da sfondo alla vicenda narrata e quest’ultima sembra uscita dalla soun- musiche di Aaron Zigman, già responsabile che “colorano”, per così dire, il retroterra dtrack della serie Un medico in famiglia, della colonna sonora del precedente film del socio-culturale e la psicologia dei personag- peraltro scritta da Guerra. Sconclusionata regista: produttore, arrangiatore ed autore di gi. Il registro è posto in bilico fra il grottesco la ninna nanna di Giovanni Storti “Dott. canzoni per svariati cantanti pop, Zigman è e il drammatico, nel racconto di una sorta di Sirchioli”. Niente di nuovo sotto il sole, ma un acquisto relativamente recente della training day barese, di un viaggio all’inferno pur sempre un piacevole ascolto! MP musica da film. Il tema principale dello score che condurrà alla morte uno dei due prota- è una melodia malinconica fino al tedio, timi- gonisti, Rubini e Lo Cascio, e che porterà damente accennata dal pianoforte (“Main EMI proprio quest’ultimo – nel CD – a cimentar- Title”), e quindi reiterata allo sfinimento dal- si in un grazioso e surreale “addio” in chiave 07243 873565 2 8 l’intera orchestra (“Overture”), con opportuni di do. Innocente e grottesco, appunto. FC 16 brani climax dinamici sottolineati dai piatti! A dilui- (13 di commento re l’eccesso di saccarina, interviene una + 3 canzoni) scelta di brani d’epoca, interpretati dai gran- Columbia / Durata: 43’39” Sony Music di protagonisti musicali di quegli anni: da COL 519965 2 Billie Holiday a Duke Ellington, da Benny Goodman a Glenn Miller. AC 20 brani (14 di commento Andrea Guerra + 6 canzoni) Colosseum Durata: 51’44” Cuore sacro (2005) CST 8100.2 Intimo, doloroso, ardente il percorso 20 brani musicale di Andrea Guerra che segue il tor- (16 di commento Paolo Buonvino mentoso viaggio esistenziale di una bravis- + 4 canzoni) Manuale d’amore (2005) sima e intensa Barbora Bobulova (vincitrice Durata: 43’44” del David di Donatello come miglior attrice) La canzone “Noite e luar” (anche leit- nel film di Ferzan Ozpetek, bello ma forse motiv del film), composta da Paolo non memorabile (la caduta di tono finale è Buonvino, è il principale motivo d’interes- notevole!) quanto Le fati ignoranti e La fine- Cyril Morin se di questa colonna sonora, carica di una stra di fronte. Per la terza volta il composi- passione avvolgente che il timbro origina- tore romagnolo riesce ad imprimere una La fiancée syrienne le della sua interprete (e autrice del testo rilevante forza espressiva alla pellicola del (The Syrian Bride – 2004) in brasiliano), Patrizia Laquidara, sublima regista turco, seppur, a volte, cadendo in La fiancée syrienne, del regista israelia- in autentica poesia sonora. L’amore è al alcune ripetizioni tematiche già ampiamen- no Eran Riklis, è uno sguardo sulla difficile 70 recensioni

vita delle donne in Medio Oriente, divise tra deprecabile, su tutta la composizione aleg- Ai tempi della prima gestazione della famiglia, tradizione e voglia di modernità. gia forte la sensazione di déjà entendu. pellicola, il regista Volker Schlöndorff (pre- La protagonista è Mona che abbandona il L’enfant des loups sembra infatti avere ben mio Oscar nel ’79 per Il tamburo di latta) suo villaggio per sposarsi con Tallen, un più di un debito con la storica partitura di non aveva previsto interventi musicali, cre- noto personaggio della televisione siriana, Conan il barbaro di Basil Poledouris, dalla dendo che avrebbero distratto dalla dram- per accorgersi, una volta superato il confine quale riprende tutto il coté pseudomedieva- matica vicenda dell’abate Kremer, un tra Israele e Siria, che non potrà più torna- le, ma senza possederne lo stesso vigore sacerdote imprigionato a Dachau. re indietro e rivedere la sua famiglia. espressivo o la debordante potenza sono- L’acquisto dell’incisione della BIS del Primo Lo score originale del film, in perfetto ra. Qua e là sbuca qualche momento più Concerto per Violoncello e Orchestra del stile medio orientale, è affidato a Cyril interessante (l’iniziale “Prologue”, con un compositore Alfred Schnittke (1934-1998) Morin, compositore francese alla sua bel tema per flauto, la lirica “Le cri des lo colpì a tal punto da fargli cambiare idea seconda colonna sonora per il cinema loups”), ma in generale predomina il pasti- ed inserirlo a commento del film insieme al (dopo Samara). Un soundtrack intenso e che di cori che intonano senza troppo Concerto Grosso n.1 (in un’alternanza di intelligente che ben sottolinea i momenti più senso svariati dies irae e miserere nobis, brani ora accessibili e neoclassici, ora radi- drammatici del film. Una menzione specia- misto a soluzioni orchestrali inclini al cliché. calmente atonali) con risultati – a suo dire – le spetta all’intensa “Bride Theme” e alla Non aiuta infine la scadente qualità di regi- straordinari. Per l’occasione la casa disco- malinconica “Two Sisters”. Tra i numerosi strazione, immersa in una fastidiosa nebbia grafica Finlandese ripubblica integralmente premi vinti in giro per il mondo, la Fiancée di riverbero artificiale che schiaccia i suoni e quelle incisioni (e la sua prima “colonna syrienne si è aggiudicato anche il “Best annulla le dinamiche. MC sonora”, anche se non originale). Una bella Soundtrack” ai Cinematographic Meetings occasione per scoprire un grande composi- of Cannes e all’Auxerre 2004. JV Varèse tore che (purtroppo) non scrisse mai uffi- Madonna. www.cyrilmorin.com Sarabande cialmente per la Settima Arte. PR Colosseum VSD-6606 CST 8097.2 Decca Records 32 brani 475 6367 DH 19 brani Durata: 57’30” Durata: 43’20” 26 brani Durata: 53’22”

Brian Tyler Paparazzi (id. – 2004) Stephan Zacharias Diventa sempre più imbarazzante giu- Jocelyn Pook Der Untergang (La caduta – 2004) dicare una nuova opera di Brian Tyler. The Merchant of Venice Attivo in patria da una decina d’anni in L’incessante e sempre crescente prolifici- (Il mercante di Venezia – 2004) produzioni televisive, il compositore tà a cui il giovane compositore è sottopo- Acclamata autrice della colonna sonora Stephan Zacharias compie il salto nel gran- sto, ormai da un paio d’anni a questa dell’ultimo film di Stanley kubrick, Eyes de mercato mondiale. Vi si affaccia con lo parte, sembra essere direttamente pro- Wide Shut, artista poliedrica e polistrumen- score per il discusso film sugli ultimi giorni di porzionale alla mediocrità dei risultati tista virtuosa di violino, viola e pianoforte, Adolph Hitler (interpretato dall’icona del musicali. Paparazzi non fa eccezione: Jocelyn Pook conferma la sua statura di cinema tedesco Bruno Ganz), basato sulle questo risibile sottoprodotto di natura tele- compositrice per il cinema che la pone sullo memorie della di lui segretaria Traudl Junge visiva diretto dall’hair stylist (!) di Mel stesso piano di altri suoi colleghi di lungo (Alexandra Maria Lara). Rinunciando agli Gibson (che è produttore del film) è com- corso grazie soprattutto ad un grande stereotipi bellici wagneriani, l’autore punta mentato da una partitura che più prevedi- senso del racconto cinematografico. “Una su un lento (quanto convenzionale) incede- bile e banale non si può. L’atmosfera thril- musica potente e meravigliosa che rag- re degli archi ora aspri, ora morbidi, ma ler è garantita dal solito e ben realizzato giunge vette poetiche e spirituali” ha scritto sempre caratterizzati da profonda mestizia, corredo di archi cupi e drammatici, clu- di lei il magazine Time Out. Non sorprende, affiancati in qualche episodio dal piano sters di corni e tromboni, pad elettronici e quindi, che in The Merchant of Venice, dello stesso Zacharias. Diluito da qualche suoni campionati. Peccato che su tutto l’aspetto più caratterizzante sia una partitu- brano d’epoca ed un paio di canti tradizio- pervada un pesantissimo senso di déjà ra di grande e sottile intensità e l’estrema nali, l’impianto della soundtrack risulta certo entendu: fioccano come neve le pesanti varietà delle atmosfere proposte. Una gradevole (e in qualche passaggio onesta- scopiazzature dai vari Howard, Elfman, miscela sonora eclettica e raffinata che mente intenso e drammatico) oltre che effi- Ottman e Zimmer (uno dei temi principali fonde insieme pagine barocche e musica cace sulle immagini, ma un po’ faticoso arriva dritto da La sottile linea rossa, solo sacra, che alterna melodie arabeggianti, all’ascolto in CD. PR per fare un esempio), passando per Craig intensi richiami folclorici di matrice celtica, a Armstrong e Graeme Revell e arrivando splendide performance vocali. Una grande sino a Horner e Goldsmith. E’ davvero soundtrack dunque, alla quale le voci talen- Lympia Records dura individuare una personalità forte o tuose di (“Bridal Ballad”) LRCD-4101 anche solo una voce interessante (come e Andreas Scholl (“With Wand’ring Steps” e 30 brani si ostinano invece ad affermare molti col- “How Sweet The Moonlight”) contribuisco- Durata: 76’29” leghi d’oltreoceano) dietro a questo muro no con limpida misura tecnica e impeccabi- di banalità cinemusicale. MC le ricercatezza di stile. MT

BIS CD 1507 Colosseum 10 brani CST 8096.2 Durata: 72’48” 16 brani Serge Franklin (12 canzoni + 4 di L’enfant des loups (1990) commento) Durata: 49’29” La partitura di Serge Franklin per questo prodotto televisivo francese del 1990 non brilla per particolare originalità né per solu- zioni perspicaci. Il compositore d’oltralpe realizza quello che vorrebbe essere un Alfred Schnittke Lee Buddah e Blackmail grande affresco per coro, orchestra e voci Der Neunte Tag Kammerflimmern (Off-beat) soliste ma, sebbene il risultato non sia certo (Il nono giorno – inedito 2004) (Off Beat – 2004) recensioni 71

Off Beat è il lungometraggio d’esordio Con l’esplosione dell’India-mania è del regista ventinovenne tedesco Hendrick scoppiata la passione per la musica e i film Colosseum Holzemann che aveva scritto questa sce- “targati” Bollywood, tra le più grandi e Animated neggiatura per la sua tesi di laurea. Il film, potenti industrie cinematografiche del pia- CAS 8503.2 in bilico tra sogno e realtà, gioca sul desti- neta. Una sterminata produzione di pellico- 36 brani no e sul senso di colpa di un giovane infer- le che ogni anno fanno lievitare gli incassi miere che tenta di superare un trauma del al box office del cinema hindi. Anche in Durata: 64’11’’ passato. La colonna sonora sottolinea, in Europa, la domanda di musica per film pro- modo impeccabile, le emozioni del prota- veniente dall’India ha avuto negli ultimi gonista nelle lunghe notti passate nel ten- anni un crescendo esponenziale, tanto che tativo di salvare vite umane, e di dare un l’offerta è andata facendosi via via più Dale Schacker senso alla propria vita. Lee Buddah e i variegata e raffinata, grazie al lavoro e alle Blackmail, elaborano uno score incisivo e intuizioni di numerosi e prolificissimi com- Saber Rider and the Star movimentato, caratterizzato da un sound positori indiani, da noi sconosciuti ma ama- Sheriffs (Gli sceriffi delle stelle – 2004) potente, ma semplice e immediato. In alcu- tissimi nel loro paese, abili nell’arte della Serie di culto, fagocitata dai nomi più ni casi, l’atmosfera sonora tende ad un contaminazione e capaci di espandere i famosi degli anni ‘80, quella di Saber Rider forte impatto emotivo, proponendo atmo- limiti degli stili tradizionalmente concepiti (in Italia Gli sceriffi delle stelle) meriterebbe sfere marcatamente elettroniche come in per giungere a sintesi sonore accattivanti e una riscoperta almeno dal punto di vista “Kammerrmusik”, mentre in altri casi si innovative. musicale. Questo densissimo CD, che pro- avverte l’esigenza di essere semplici e Questa raccolta ne è la conferma: pone non solo la partitura originale, ma nostalgici come in “November Theme”, gustosi inediti contenenti influenze etero- anche un corpo extra composto da bonus “Never Forever” e “So Long”. JV genee che evidenziano l’amore per il track inedite, remixes e addirittura un’intervi- canto e l’attenzione degli autori nel com- sta all’autore, dimostra inequivocabilmente la porre brani che sanno coniugare le freschezza di un sound senza tempo che è poliritmie più moderne, l’elettronica e i riuscito a oltrepassare senza troppi problemi Records mezzi tecnologici più avanzati, la dance gli ultimi vent’anni. I temi di Dale Schacker si 11 Brani (riletta in modo assai peculiare), il jazz, il adattano perfettamente allo spirito avventu- pop-rock, il lounge e il funky, con la gioio- roso e sci-fi dell’opera originale (che narrava Durata: 47’46” sità del bhangra e la meditabonda intro- le peripezie di un gruppo di giovanissimi tuto- spettività delle raffinate melodie orientali. ri della legge nel periodo a cavallo tra il ven- MT tunesimo e il ventiduesimo secolo), con alcu- ni picchi di altissima qualità, come la wester- Bmg Music neggiante “The New Gun”, l’epica “A Hero’s Anu Malik & Caig Press Welcome” e l’indimenticata “Main Title”. Ritmi Bride & Prejudice 82876632072 frenetici e sfumature pop condiscono il tutto, rendendo l’ascolto intrigante anche per chi (Matrimoni e pregiudizi – 2004) 15 brani non avesse mai visto o ricordasse alcuna Il film nasce dall’intenzione di adattare il Durata: 59’51’’ delle cinquantadue puntate della serie. Per i capolavoro ottocentesco di Jane Austen cultori degli anime un CD evidentemente “Orgoglio e pregiudizio”, strizzando l’occhio necessario, visto il suo spirito celebrativo, per al cromatismo bollywoodiano e ai contenuti tutti gli altri una piccola madeleine proustiana un po’ sit-com hollywoodiani. L’ultima fatica per immergersi nuovamente nella magica della regista indiana Gurinder Chadha AA.VV. atmosfera degli Eighties… ACh (Bhaji on the Beach, Sognando Beckham) El Milagro de Candeal (2004) è comunque una bella commedia musicale Colosseum – e in quanto tale va giudicata – che mesco- Dal cine-documentario di Trueba, onu- Animated la sapientemente eleganza e vitalità, fanta- sto di elogi e premi, che racconta il riscat- CAS 8501.2 sia e sentimento, umorismo e melodram- to della favela di Rio, Candeal appunto, ma, tradizione e modernità. Attraverso la che si trasforma in un vero e proprio labo- 19 brani colonna sonora si entra in contatto con ratorio musicale, grazie all’impegno titani- l’esuberanza compositiva di Anu Malik e di co profuso da Carlinhos Brown e con la Durata: 78’13’’ Craig Press, due autori interessanti che collaborazione dei nomi più importanti inventano un ibrido vivificato da una vena della musica brasiliana come Marisa energetica di sonorità bangra e rock’n roll in Monte, Bebo Valdes e Caetano Veloso salsa hindi, in cui si insinuano, di quando in che hanno coinvolto giovani e meno gio- AA.VV. quando, espansioni direttamente ascrivibili vani, in un progetto musicale fondato sulla Captain Future alla musica tradizionale indiana. Non man- solidarietà. (Capitan Futuro – 1979/2004) cano cangianti parti orchestrali e idee melo- La colonna sonora è ovviamente di diche riconducibili ai grandi hits della musi- altissimo livello e raccoglie 15 brani tra ori- Gli anni ‘80 non muoiono mai. Giusto di ca pop anglosassone. Il risultato finale è ginali e tradizionali riarrangiati, eseguiti recente si affrontava sulle pagine di una piacevole colonna sonora perfettamen- con incredibile maestria dai gruppi nati Colonne Sonore il fenomeno del remix dei te funzionale e adeguata alle esigenze sce- musicalmente nella scuola fondata dal temi più fortunati del passato in chiave niche di una divertente commedia musicale famoso percussionista. Innumerevoli le videoludica, ed ora ecco apparire dal nulla quale è Bride & Prejudice. Niente di più. MT chicche presenti nel CD: “Zambie questa compilation-tributo (in serie limitatis- Mameto”, “Candeal de Santo Antonio”, sima, circola un doppio vinile stampato in Times Music / “Musico” (un impareggiabile duetto tra sole mille copie) ad una serie televisiva a Recording Arts Brown e la Monte) e “Moonlight cartoni animati che definire “storica” è mero Serenade”, classico di Miller, reinterpreta- eufemismo (la regia dell’opera era di CD 1: 14 brani to in salsa cubana. Tomoharu Katsumata e la sigla italiana era Durata : 69’01” Mix riuscitissimo di sonorità caraibiche, curata dai mitici Micronauti). Dopo la riela- CD 2: 14 brani brasiliane e afroamericane, la soundtrack borazione a cura di Weiss Manns, questo Durata: 60’44” di El Milagro de Candeal non è solo una CD riprende la partitura originale di Christian delle migliori ascoltate negli ultimi tempi, Bruhn, declinandola e rinfrescandola con ma la realizzazione concreta di un proget- stili molti diversi ed eterogenei tra loro. Tra to inizialmente considerato impossibile ed gli artisti che hanno collaborato al progetto AA.VV. utopistico. sono da segnalare Sirius Mo (“Planet of the The Best of Bollywood (2004) Da avere assolutamente. ACh Sick People”), N.O.H.A. (“Nice Strange 72 recensioni

Landscape”), Le Hammond Inferno A quasi un anno dalla scomparsa del (“Enemy Attack!”), Taxihome (“Peril”), veterano di Hollywood Elmer Bernstein, Silva Screen Egotronic (“A Sad Case”), Superpreachers la Silva Screen (in questo caso nella per- CD 1: 15 brani (“Captain Future”), Tiger Tunes (“The Evil”) sona di James Fitzpatrick che produce e Durata: 58’37” ed Air Liquide (“Captain Future”): tutte le dirige parte dei brani in scaletta) rilascia CD 2: 15 brani tracce sono incredibilmente gradevoli, evo- un doppio disco “in memoriam” che si Durata: 60’15” cative e “d’accompagnamento”, ponendosi propone come la più completa raccolta a metà tra l’ambient e la soft-techno con sfu- di questo autore mai apparsa sul merca- mature e tratteggi new age che permettono to. Il tributo, poi, è quanto mai sentito in persino divagazioni nell’hip-hop (“Miki- quanto l’anziano Elmer scelse l’etichetta Mikron”). Nella compilation è presente londinese e la sua compagine unghere- AA.VV. anche un brano originale di Bruhm, se per le proprie ultime uscite commer- Reel Love: The Cinematic “Zirkusmusik”. Un tuffo nel passato. ACh ciali (il documentario Demille e la reinci- Romance Album (2005) sione dello score per Kings of the Sun Intrada del 1963, qui non rappresentati) lascian- A soddisfare la voglia di romanticismo Signature do in tutte le maestranze coinvolte l’inde- di tutte le coppie arriva la Silva Screen, Edition ISE 1003 lebile ricordo del suo perenne sorriso, specializzata in antologie magniloquenti di della sua simpatia e della straordinaria colonne sonore, con un doppio CD dai cor- 25 brani professionalità. E la bontà di intenzioni posi contenuti sentimentalistici, organizzati (17 di score) questa volta (la City of Prague in cinque sezioni. La sezione “The Golden Durata: 51’17” Philharmonic Orchestra è nota per l’alta- Age of Hollywood Romance” regala trac- lenante qualità delle proprie esecuzioni) ce monumentali come Gone With the si traduce in fatti, consegnandoci quasi Wind e A Summer Place di Max Steiner, due ore di musica orchestrale (ad esclu- due leitmotiv indimenticabili di Maurice sione di un paio di selezioni per ensem- Jarre e brani di compositori quali Rozsa ed The Prodigal (id. – 1983) ble jazzistico) eseguita in modo quasi Herrmann. “Piano Love Themes” ha nel La collezione “Signature” dell’Intrada, sempre sentito ed impeccabile. fraseggio raffinatissimo e notturno di Misty rivolta ai super collezionisti ed agli estimatori Si prende il via dalla scatenata “sigla” e nel celebre tema di Love Story i suoi di film music più raffinati, dopo un paio di tito- dei Magnifici Sette per poi gettarci nel- pezzi forti. Fra le pagine sinfoniche di “The li (ormai esauriti) di Chris Young, rivolge la l’ariosa suite da Il buio oltre la siepe, a Jane Austen Romances” svetta Pride and sua attenzione al talentuoso Bruce detta di molti una delle migliori partiture Prejudice. Broughton, uno di quegli autori che a caval- del Maestro scomparso. Il secondo CD parte alla grande con le lo degli anni ’80 e ’90 sembravano solida- La straordinaria versatilità dell’autore calde voci di Un homme et une femme e la mente destinati a succedere ai mitici nomi di è ben evidenziata dall’accostamento di malinconia del Postino di Bacalov, ma non sempre, e che invece non sono riusciti a tro- prove korngoldiane come The ha momenti felici né nell’interpretazione di vare una loro dimensione nel meccanicismo Buccaneer, di scatenate jam sessions Cinema Paradiso né in quella di Ghost,ed commerciale dell’attuale film scoring. The swing (Anime sporche, Johnny Staccato è troppo superficiale nell’affrontare le inten- Prodigal del 1983 costituisce addirittura o L’uomo dal braccio d’oro) e di parente- se partiture di Horner, Elfman e Barry. ST l’esordio cinematografico di Broughton, alla si di lirismo assoluto (come in L’età del- vigilia dei suoi clamorosi Silverado e l’innocenza o Lontano dal paradiso). Da Silva Screen Piramide di paura. Il sound complessivo non dimenticare, poi, il contributo del SILCD 1181 “vecchio” Bernstein all’animazione (lo della partitura, destinata ad un drammatico 4 CD – 56 brani racconto familiare con morali bibliche e logo- splendido tema di Heavy Metal con i re velleità hippie, può apparire vagamente dosati interventi del theremin) e alla Durata totale: superato, per la presenza di un’elettronica commedia anni ’80 (Ghostbusters e 265’:70” ingessata e per le affrettate escursioni nelle L’aereo più pazzo del mondo – in prima sonorità pop. Ma la scrittura per piccola edizione discografica - su tutti). orchestra, fluente e rilassante, è finemente E se le pagine western (I cesellata dallo stesso Broughton intorno agli Comanceros o Joe bass l’implacabile) interventi degli strumenti solisti (piano, chitar- rispondono ai canoni già sentiti nel primo AA.VV. ra, flauto, oboe, arpa), ai quali si offrono fre- storico brano, risvegliano indimenticate The Incredible Film Music quenti occasioni di virtuosismo e di impegna- sequenze i temi “bellici” di La grande Box (2005) tive interpretazioni. L’apparato melodico è fuga o Il ponte di Remagen o l’epica Il modo migliore di avvicinarsi a questa particolarmente ricco, con una ricercata mal- “Overture” da I dieci comandamenti. ennesima, imponente antologia Silva leabilità dei temi, riproposti in variazioni jazz, Tra le notevoli prime assolute (molta Screen è semplicemente quello di assapo- lounge, rock. L’autore si preoccupa di scrive- della discografia del nostro è purtroppo rarla così come si presenta: un fitto brevia- re anche alcune canzoni da utilizzare come ancora relegata al mondo del bootleg) rio tematico della musica da film, che spa- source music. Certo, siamo lontani dallo troviamo “Metamorphosis” da Un lupo zia dagli anni d’oro hollywoodiani al panora- spessore orchestrale dei lavori successivi di mannaro americano a Londra, pagina di ma contemporaneo (con tutte le approssi- Broughton, ma questa delicata e contempla- grande tensione ed ineccepibile scrittu- mazioni del caso: inadeguato un solo tiva escursione nel suo passato artistico è ra, il “Finale” da L’uomo di Alcartaz (toc- Goldsmith, eclatante la mancanza di divertente e molto apprezzabile. GB cante composizione caratterizzata dal- Waxman e Raksin). Soprattutto, quindi, l’onomatopeico utilizzo dei legni) e “Sky- una preziosa fonte per i novizi della musica Silva Screen Hi” da Millie (unico premio Oscar® – e applicata, che potranno senz’altro godere Records solito scandalo – ricevuto dal composito- appieno della selezione, sorvolando sull’al- SILCD 1178 re americano). terna resa qualitativa che ormai contraddi- Al di là di facili operazioni commercia- stingue le riletture della Prague CD 1: 13 brani Durata: 57’15” li in questo caso si tratta realmente di Philharmonic diretta dalla coppia Bateman- una raccolta essenziale per ogni amante Raine. Come d’abitudine, infatti, questi 4 CD 2: 13 brani Durata: 53’07” della film music, prima operazione (spe- dischi propongono il meglio e il peggio del riamo non solitaria: resta per ora un catalogo dei re-recordings Silva, alternando sogno l’edizione della partitura rifiutata di momenti sicuramente convincenti (il reper- Gangs of New York) che rende giustizia torio herrmanniano e bernsteiniano) a per- Elmer Bernstein ad un autore tanto attivo ed influente formance in bilico tra sufficienza e mediocri- The Essential Elmer Bernstein quanto – ingiustamente – poco cono- tà (affannato e sgraziato il Williams più viva- Film Music Collection (2005) sciuto al grande pubblico. PR ce, imbalsamato l’Horner sentimentalistico, grandi classici 73

assolutamente indegna la proposta morri- McCallum. Kendall e soci hanno sistemato Un piccolo film bellico del ‘54, affidato al coniana, stancamente presentata negli sto- le oltre sette ore di musica ritrovata in tre regista cult Sam Fuller e realizzato più per rici arrangiamenti di Henry Mancini). Alla album doppi, utilizzando (con reprensibile provare le qualità tecniche del fine, paradossalmente, a soddisfare mag- furbizia commerciale) il nome di Jerry Cinemascope che per prendere posto negli giormente sono le instant-recordings dell’ul- Goldsmith come traino promozionale dell’in- annali del cinema, offre al pluridecorato timo Harry Potter e del recente premio tera collezione. Prova ne sia che i lavori di Alfred Newman un’occasione imperdibile di Oscar Finding Neverland. Dunque un otti- Goldsmith, limitati a tre soli episodi, sono sperimentare terreni compositivi per lui mo incentivo per i profani dell’Ottava Arte, stati frammentati e sparsi in tutti e tre i cofa- insoliti, senza intaccare la sua immagine di ma da integrare scrupolosamente con le netti, anziché essere più organicamente e autore di smaglianti temi romantici e di incisioni di riferimento, fortunatamente tutte logicamente condensati in un solo disco. colossali partiture epiche e celebrative. La edite e di discreta reperibilità. GT Cuore vibrante dell’intera collezione è lo musica per Operazione mistero, scritta a zoppicante ed indimenticabile tema princi- ridosso dell’enorme ed estenuante lavoro GDM / Edel pale, che Goldsmith propose in un incon- per La tunica, con le sue molte sequenze di GDM 0160592 sueto e bizzarro tempo di 5/4, uno di quei suspense sottomarina (siamo in corsa con- CD 1: 16 brani tocchi di genialità che hanno reso impareg- tro il tempo per strappare il nucleare dalle Durata: 60’42” giabile l’inventiva del compositore california- mani degli Stati canaglia dell’epoca), crea CD 2: 17 brani no. Le pagine di Goldsmith contenute nei spazio per ritmiche sincopate e per agguer- Durata: 61’04” sei dischi sono, in effetti, tra i momenti più rite figurazioni di un’orchestra insolitamente CD 3: 17 brani stuzzicanti della serie, non tanto per il fluen- affilata e letale, nelle cui atmosfere – così Durata: 60’24” te e vivacissimo melange di jazz e di avan- vicine ad Herrmann – si colgono spunti per guardia sinfonica (Goldsmith ha scritto mon- le celeberrime scorribande di Goldsmith e tagne di partiture con questo suo eccellente per l’azione delle avventure williamsiane. Ennio Morricone ibridismo formale), quanto per la quantità di Newman mette a riposo la sua florida Ennio Morricone Gold minuscole e diaboliche invenzioni timbriche inventiva melodica, i temi del film sono tutti Edition (2005) e ritmiche che zampillano a getto continuo riciclati: la marcia trionfale e classicheggi- 50 famose colonne sonore originali dal- dalle sue pagine. Tuttavia si farebbe un torto nate viene da un documentario bellico di l’immenso patrimonio cinemusicale del ai molti prestigiosi autori che hanno collabo- dieci anni prima, il tema d’amore, per vole- Maestro Ennio Morricone su un triplice CD rato alla serie se non si rilevassero i loro re di Fuller, dalla canzone francese con oltre tre ore di musica indimenticabile. altrettanto stimolanti contributi. Tra gli altri “Mam’selle”. Ciò non toglie valore ad una Questa la grande qualità dell’ultima compi- nomi di spicco, Lalo Schifrin (il celeberrimo partitura così all’avanguardia, scossa da lation, in ordine di tempo, dedicata dalla autore di Mission: Impossible), al quale per una pulsione rabbiosa e da preziosismi GDM a uno dei nostri più importanti capi- la seconda stagione è stato richiesto di sonori ben tramandati dall’ottima incisione saldi dell’Ottava Arte, strapremiato e cele- arrangiare il tema di Goldsmith. Schifrin stereofonica. Ne sono testimonianza i com- brato in tutto il mondo. Tre CD contenenti il modificò il tempo ad un più comune 4/4, con menti all’esplosione nucleare che apre la meglio del meglio, forse già presente in il risultato di snervare il motivetto e privarlo pellicola o ai 25 minuti di combattimenti tantissime altre raccolte del compositore della sua guizzante vitalità (e di attirarsi le ire abissali a metà del film, godibili finalmente romano uscite finora, ma mai prima d’ora di Goldsmith). Una vera sorpresa, per l’in- liberi da dialoghi e rumori di sonar. GB tutte nello stesso cofanetto. Temi celeberri- ventiva e la ricchezza di stile, sono le suite mi per il grande e piccolo schermo: i leit- scritte da Walter Scharf (autore degli score Naxos 8.557699 motiv per i film di Sergio Leone e Giuseppe dei film di Jerry Lewis e di documentari di Tornatore, i televisivi Gioco senza fine e Il Cousteau e del National Geographic) e da 37 brani principe del deserto, i documentari Gerald Fried. Autori (come lo stesso Durata: 64’07” Oceano, La scoperta dell’America e Invito Schifrin, Robert Drasnin, ) allo sport, i classici Novecento, Metti una che prediligono una sofisticata scrittura jazz sera a cena, Queimada, Mosca addio, gli e pop. In tutti i casi non si può che ammira- argentiani Il gatto a nove code, L’uccello re la versatilità di questi compositori, capaci dalle piume di cristallo e Quattro mosche di di musicare ogni puntata in meno di 10 gior- velluto grigio, e via elencando. Una raccol- ni, con organici orchestrali ridotti (per econo- ta imperdibile per chi ancora non conosce mia) dai 18 esecutori della prima stagione ai Dimitri Tiomkin la musica sublime di Morricone e per chi meno di 10 della seconda. Nell’ultimo cofa- Red River (Il fiume rosso - 1948) ne è un collezionista accanito! MP netto vengono proposte anche suite dalla serie La ragazza dell’UNCLE, alle cui musi- Una volta, un giornalista domandò al 3 cofanetti che collaborò Dave Grusin, rielaborando compositore Dimitri Tiomkin com’era possi- Film Score tematiche di Goldsmith. Una collezione inte- bile che un Russo fosse divenuto il principa- Monthly ressante, divertente, vivace, specchio di le cantore del Selvaggio West al cinema. Il un’epoca e di un pionieristico sistema di fare compositore rise e paragonò le lande del musica per la televisione. Non solo per i suo paese natale alle sterminate praterie “completisti” di Goldsmith, dunque. GB Giudizio americane: “In ogni parte del mondo, la steppa è sempre la steppa”. E’ un’esperien- complessivo FSM Vol. 5 No. 18 FSM Vol. 6 No. 17 FSM Vol. 7 No. 14 za quasi commovente ascoltare questa CD1: 11 br - 77:05 CD3: 18 br - 77:54 CD5: 18 br - 77:21 magnifica re-incisione della sua colonna CD2: 14 br - 76:08 CD4: 14 br - 76:29 CD6: 13 br - 77:03 Jerry Goldsmith e altri sonora per il capolavoro western Il fiume The Man From U.N.C.L.E. rosso (Red River, 1948) di Howard Hawks. La Moscow Symphony Orchestra & Choir, (L’uomo dell’UNCLE – 1964-1968) Intrada Special Collection Vol. 19 sotto l’abile direzione di William Stromberg, Il fenomeno di valorizzazione delle gran- restituisce intatte la straordinaria ricchezza di serie televisive del passato offre graditi 25 brani timbrica di una partitura in Technicolor e la riflessi anche in ambito musicale: FSM Durata: 73’42” densità di una scrittura musicale tanto intri- rispolvera dagli archivi della M.G.M. un’im- cata, quanto è lineare il racconto e classico ponente quantità di registrazioni dagli episo- lo stile del regista. Lo score è una miniera di di di L’uomo dell’UNCLE, da noi poco nota autentiche melodie dei pionieri e di bellissi- serie spionistica che ha goduto invece di me canzoni originali - anche se la straordi- estrema popolarità in patria. Iniziato nel naria abilità “mimetica” di Tiomkin rende dif- 1964, il telefilm segue le avventurose vicis- Alfred Newman ficile distinguere le une dalle altre – tutte per- situdini di due super sofisticati agenti segre- Hell and High Water fettamente incorporate nel tessuto sinfonico. ti con i volti di Robert Vaughn e David (Operazione mistero – 1954) La parte del leone è affidata a “Settle Down”, 74 grandi classici

tema fra i più memorabili del compositore, collana Film Music Classic della Naxos (già Ottimo recupero da parte di FSM di que- che infatti ne farà un pezzo per Dean Martin foriera di molte soddisfazioni per gli appas- sta bella colonna sonora di André Previn in Un dollaro d’onore (Rio Bravo, 1959): “My sionati di soundtrack storiche) la smagliante per il film tratto dal romanzo omonimo di Rifle, My Pony and Me”. In definitiva, un colonna sonora del film Les Miserables (I Jack Kerouac. La pellicola – un tentativo disco indispensabile per ogni appassionato miserabili, 1934, regia di Raymond Bernard) assai poco riuscito di “hollywoodianizzare” che si rispetti, e un capitolo fondamentale composta da Arthur Honegger. Considerato l’estetica beatnik allora in voga – fu grazia- nella storia della musica da film western… uno dei massimi classici francesi del ’900 ta da Previn con una splendida partitura americana o russa che sia! AC (insieme agli amici Milhaud, Jolivet, Poulenc jazz che vanta la collaborazione di alcuni ed Ibert) non esitò a “sporcarsi le mani” nel dei più grandi musicisti della West Coast, FSM Vol. 8 No. 1 nuovo genere musicale sempre con risultati come Gerry Mulligan (sax baritono), Art superbi (sue anche le musiche originali per il Pepper (sax contralto), Shelly Manne (bat- 13 brani (26’50”) + kolossal muto Napoleon di Able Gance del teria) e Art Farmer (tromba). Il poliedrico 23 brani (51’47”) ’26). Restituita in modo impeccabile compositore fonde abilmente questo gene- dall’Orchestra della Radio Slovacca diretta re ad impasti ed echi più sinfonici (“Main Durata totale: dall’elvetico Adriano (anche responsabile del Title”, “A Rose and The End”). La partitura 78’42” recupero della partitura integrale) la musica è un misto di brani di commento e pagine emoziona con il suo spessore drammatico e diegetiche ed il CD presenta inizialmente la una modernità di approccio stupefacente. scaletta dell’album originale, seguito poi da Un disco raccomandabile (anche per il tipico materiale aggiuntivo finora inedito. Se le Dimitri Tiomkin prezzo Naxos). PR bellissime source cues di stampo jazz The Thing From Another (“Bread and Wine”, “Should I”, “Source No. World (La cosa da un altro mondo – 1951) Marco Polo 1”) dimostrano tutta la destrezza di Previn Take the High Ground! 8.225149 in un genere a lui molto caro, non meno (Femmina contesa - 1953) stupore suscita la sua altrettanto raffinata bravura in campo orchestrale. Non manca- Un’altra inestimabile perla ripescata dai 22 brani no infatti improvvise impennate moderne colleghi d’oltreoceano di Film Score Monthly: Durata: 60’17” (“Look Ma! No Clothes!”) e pagine di gran- l’incisione originale della colonna sonora de sapienza compositiva (“Trip to the scritta da Dimitri Tiomkin per l’horror fanta- Moon”), che integrano sempre in maniera scientifico La cosa da un altro mondo (The fluida gli assoli dei grandi jazzisti presenti. Thing From Another World, 1951) di Un acquisto assai consigliato. MC Christian Nyby, prodotto e supervisionato da Max Steiner Howard Hawks per la RKO. Il film è un clas- The Treasure of the Sierra Film Score sico del genere - anche se la sua fama è Madre (Il tesoro della Sierra Madre – 1948) stata ingiustamente oscurata dal celebre Monthly Uno dei punti salienti della musica di Max FSM Vol. 7 No. 20 remake che ne realizzò John Carpenter con Steiner e dei cambiamenti che essa ha por- La cosa (The Thing, 1982) – e narra del ritro- tato nelle sfere della musica da film, è la sua 30 brani vamento, al Polo Nord, di un disco volante e particolare adesione alle arti visive. Infatti, Durata: 79’02” di una creatura aliena congelata da milioni di quando il precocissimo compositore vienne- anni che, ovviamente, seminerà morte e se emigrò negli USA, iniziò da subito a dedi- distruzione tra i membri dell’équipe scientifi- carsi alla direzione d’orchestra per spettaco- ca che l’ha recuperata. Tiomkin scrisse la li musicali a Broadway e alla composizione partitura per il film nel medesimo anno in cui di commenti musicali e colonne sonore cult Lalo Schifrin Bernard Herrmann siglava lo score per un per il cinema (Casablanca, Via col vento, Kelly’s Heroes (Gli eroi di Kelly – 1970) altro classico della fantascienza degli anni Tamburi lontani, Scandalo al sole), vincendo Cinquanta: Ultimatum alla Terra (The Day tre Oscar e meritandosi il titolo di “indiscusso Gli amici di Film Score Monthly ripesca- the Earth Stood Still, 1951) di Robert Wise. Il patriarca della moderna musica per film”. no un’interessante partitura dell’ottimo Lalo loro lavoro non potrebbe però essere più dif- Composto per il regista John Huston, Il teso- Schifrin: Kelly’s Heroes, avventuroso e ferente. Se si esclude il ricorso di entrambi al ro della Sierra Madre offre un’orchestrazione spassoso film con Clint Eastwood ambien- theremin e ad un’orchestrazione inconsueta superba che assolve egregiamente alla fun- tato durante la II Guerra Mondiale. Il compo- (per Tiomkin: una sezione aumentata di otto- zione di descrivere anche il più piccolo parti- sitore si trovò a sorreggere il delicato equili- ni e legni, contrabbassi, doppio set di timpa- colare filmico, sottolineando con efficacia i brio della pellicola tra dramma bellico, com- ni, flexatone, macchina del vento, due piano- motivi drammatici (“Main Title”, “Campfire”, media e avventura. forti, tre arpe e un organo a canne), la tersa “Night”), quelli romantici (“The Journey Il brano d’apertura (“Kelly’s Heroes”) è scrittura “minimalista” di Herrmann è qui rim- Commences”, “Cody’s Letter”), folclorici abbastanza eloquente in tal senso: su un piazzata dal denso e stratificato virtuosismo (“Narange Dolce”, “El Desayuno”, “Packing rullare di tamburi militari, un ottavino e un orchestrale tipico del compositore russo. Up-Indian Visitors”), paesaggistici e d’azio- coro di fischi presentano il sincopato tema Ottima la qualità dell’incisione (considerato il ne. Dal punto di vista esecutivo, magnifica la principale, quasi una sorta di parodia della mezzo secolo trascorso) e curioso l’abbina- prova della Moscow Symphony Orchestra & “Colonel Bogey March” de Il ponte sul fiume mento con le musiche decisamente più leg- Chorus, condotta superbamente e con Kwai. Schifrin alterna pagine di pura tensio- gere di Femmina contesa (Take the High intensità da Stromberg. Un’eccellente risco- ne che privilegiano percussioni e ottoni in Ground!, 1953) di Richard Brooks. AC perta caldamente consigliata agli appassio- sordina (“Behind Enemy Lines”, “Ready for nati del sinfonismo classico. MT the Ambush”, “Commando Prelude”, che Naxos 8.557486 presagisce alcune delle tessiture percussi- ve di Dirty Harry), ad interventi diegetici jazz Film Score (“Si Tu Me Dis”), country (“All for the Love of 17 brani Monthly Sunshine”) e rock (“Burning Bridges”), FSM Vol. 7 No. 19 Durata: 59’00” mescolando abilmente generi e stili differen- 24 brani ti; c’è anche spazio per una gustosa e bef- farda citazione morriconiana (“Quick Draw Durata: 79’56” Kelly”). La pagina migliore è “Tiger Tank/More Tiger”, brillante composizione che replica musicalmente l’andatura mec- Arthur Honegger canica e brutale di un carro armato. Il CD Les Miserables (I miserabili – 1934) André Previn presenta in chiusura i brani dell’album origi- The Subterraneans nale (quasi tutti riarrangiati nello stile pop Già pubblicata qualche anno fa dall’eti- dell’epoca). MC chetta gemella MarcoPolo, esce ora sotto la (La nostra vita comincia di notte – 1960) cult corner 75

Skies, Green Valleys”, “Bandits”, “Horse Alia Vox AV9821 Raiders Pt. 1”). In chiusura, il “Main Theme” Digitmovies 2 CD: interpretato dalla calda voce di Robert CDDM027 16+17 brani Woods, autore anche delle parole. MP 23 brani Durata totale: (22 di commento 138’12” Digitmovies + 1 canzone) CDDM030 Durata: 56’32” CD 1: 19 brani Durata: 54’36” Jordi Savall, AA.VV. CD 2: 17 brani Gianni Ferrio Tous les matins du monde Durata: 53’43” Amico, stammi lontano (Tutte le mattine del mondo – 1991) almeno un palmo… (1972) Ritorna sugli scaffali dei negozi in una Tutti gli stilemi tipici della musica (in que- lussuosa edizione completa in CD doppio la Bruno Nicolai sto caso niente affatto di puro commento!) premiata colonna sonora del film di Alain Eugenie De Sade ‘70 (1969) per gli spaghetti western sono presenti in Corneau sulle drammatiche vicende di questa soundtrack composta e diretta da Monsieur de Sainte Colombe (Jean-Pierre Per celebrare la pubblicazione del suo Gianni Ferrio. Compositore molto prolifico Marielle) celeberrimo violista da gamba del trentesimo CD, la Digitmovies ha realizzato sia in TV e radio negli anni ’50 che al cine- diciassettesimo secolo, amico del grande la colonna sonora completa, finalmente in ma negli anni ’60 e ’80 (I due colonnelli con compositore Marin Marais (interpretato da stereo, del cult movie erotico di Jess Franco Totò, Tex e il signore degli abissi), ha Gérard Depardieu), noto per i fondamentali Eugenie De Sade ‘70 con le musiche com- abbracciato vari generi cinematografici: sviluppi da lui introdotti nello strumento di poste e dirette da Bruno Nicolai. Due CD western, thriller, commedia, drammatico e cui era virtuoso. Al successo del film contri- per godere di due ore di musica scabrosa, sexy. buisce la scelta vincente di affidare il com- frizzante e calda, trasportati dentro le note In questo parodistico western italico che mento sonoro a Jordi Savall, riconosciuto magicamente perverse del compositore ha per protagonisti Giuliano Gemma e come il maggior solista di viola contempora- romano, supportato dai languidi vocalizzi di George Eastman, Ferrio dà il via alla parti- neo e strenuo paladino della prassi esecuti- Edda Dell’Orso, il sitar e la chitarra di tura con una bella canzone country-blues va filologica insieme al suo ensemble di Alessandro Alessandroni e i coretti mordaci (interpretata da Stefan Grossman e tema strumenti d’epoca Le Concert des Nations, dei Cantori Moderni di Alessandroni. Sono principale di tutto il film), “Let It Rain, Let It protagonista di performance di livello tecni- in tutto 23 i brani non precedentemente rea- Pour”, per poi spingerci tra un malinconico camente e musicalmente assoluto. Accanto lizzati nell’LP del 1969, alcune versioni alter- tema d’amore (“Come tanto tempo fa…”), alla riscoperta di brani d’epoca composti native o più lunghe, che dimostrano quanto un valzer circense (“Il mangiatore di dagli stessi Sainte Colombe e Marais e dai geniale sia stata la vena creativa di Nicolai fuoco”), una irruente chitarra messicana coevi Jean Baptiste Lully e François per questa pellicola ricca di amori saffici, (“Guitarreando”), un pezzo bandistico diret- Couperin ritroviamo alcuni interventi auto- orge e riti satanici. tamente da New Orleans (“Dixieband”), grafi di Savall, comunque basati sulla tecni- Una chicca per collezionisti e amanti fino a concludere con cinque bonus tracks ca improvvisativa su temi dati, tipica dei della musica da film pruriginosa! MP di brani alternativi del CD. MP musicisti del tempo. Un’operazione, quindi, di altissimo valore storico e culturale, oltre Digitmovies GDM 2051 che di perfetto servizio al mezzo cinemato- CDDM028 grafico, in una calibrata mediazione tra 19 brani commento e intervento in scena, supporta- 32 brani (17 di commento + 2 canzoni) ta da una qualità tecnica esecutiva divenu- (31 di commento + 1 canzone) ta di riferimento. Caldamente consigliabile Durata: 50’25” anche ai neofiti della musica antica. PR Durata: 65’42”

GDM 2050 16 brani Bruno Nicolai Ennio Morricone (15 di commento + 1 canzone) La coda dello scorpione (1971) Orient Express (1979) Durata: 47’38” La cosa particolare di questo quarto Una miniserie televisiva francese in sei CD della serie “Bruno Nicolai in ”, puntate dove storie d’amore e d’avventura dedicato alla musica da film del composi- s’intrecciano a bordo del famoso treno tore romano per il genere noir nostrano, è Orient Express tra il 1914 e il 1939. A com- il tema d’amore “Foglie rosse” (che ritorna mentare questi intricati percorsi di amori Benedetto Ghiglia un’altra sola volta nell’album), il quale contrastati ed eccitanti vicende giunge il Starblack (1966) ricorda molto da vicino il celebre love bel tema “Che senso ha” (variato più volte theme di per Romeo e Giulietta, nell’album, anche in versione cantata dalla Un bizzarro spaghetti western che anche se il leitmotiv di Nicolai assume lirica voce di Maria Rigel Tonini), luminoso mischia, senza alcuna logica, citazioni dai caratteristiche lounge alla Michel Legrand leitmotiv nello stile morriconiano più cartoon e dai fumetti di supereroi, atmosfere nella sua esecuzione. classico. da film dark e la grande frontiera, visto che il L’altro tema portante è “Vento Altresì, ricollegandosi al discorso fatto protagonista indossa di notte una maschera d’Autunno”, anch’esso sorta di melodia nella recensione de Gli indifferenti, per sgominare i cattivi del West. La musica d’amore dalle reminiscenze balcaniche Morricone usa il commovente tema (uno del fiesolano Benedetto Ghiglia (classe per archi e mandolini, che si ripete, varia- dei più intimi del Maestro romano) compo- 1921) non si discosta minimamente dai trat- to più volte, nell’arco del CD. Il resto è spe- sto per il film Per le antiche scale nei “Titoli ti distintivi delle colonne sonore per i film rimentalismo jazz dissonante e atonale di testa” di Orient express. Altra pecca del western nostrani di quel periodo (“Main (come il Morricone dei thriller argentiani, CD è la reiterazione di quattro temi (tra cui Theme”, “Sundown Whistle” con quel fischio per intenderci), ballate folk di matrice i due menzionati), che porta a una stan- brioso), anche se qua e là affiorano citazioni greca, un tema principale ossessivo e chezza d’ascolto non trascurabile! Il tutto si musicali hollywoodiane di compositori quali lento per chitarra elettrica, basso ed effetti risolleva con il brano “Le train”, dove la Young, Tiomkin, Steiner e Newman, che sonori angoscianti e una romantica can- magnifica voce di Edda Dell’Orso rende le hanno lasciato il segno nel genere pistole zone, “Shadows” (parole di Audrey N. note di Morricone pura magia sonora: il fumanti e cavalcate al tramonto (“Blue Stainton), di bondiana memoria. MP vero punto di forza del CD! MP 76 cult corner

mezzato da sospensioni cariche di inquie- GDM 2049 Digitmovies tudine. Questa riedizione della colonna 14 brani CDDM024 sonora originale, ad opera della Cinevox, si 28 brani Durata: 53’12” fregia di un brano supplementare: una bella (26 di commento suite di dieci minuti che condensa i passag- + 2 canzoni) gi più significativi di un ottimo score. AC Durata: 52’78”

GDM / Edel Italia GDM 0159052 Ennio Morricone Francesco De Masi 16 brani Gli indifferenti (1988) Troppo per vivere… poco Durata: 50’17” per morire (1967) Non lo giustifico, ma può benissimo capi- tare che, avendo nel curriculum più di 300 La OST di questo spy movie made in colonne sonore, si utilizzino temi già usati in , targato anni ’60, porta la firma di uno precedenza per un’altra pellicola, su di un dei gloriosi nomi del panorama cinemusi- altro lavoro cinematografico. Accade ai cale della Golden Age italiana: Francesco compositori minori, perché non deve capita- De Masi. Per la prima volta su CD l’edizio- Ennio Morricone re anche ai grandi nomi della musica da ne completa della colonna sonora nella Novecento (1976) film? Come, in questo specifico caso, Ennio quale l’atmosfera musicale della swinging Morricone. Tutto ciò per dire semplicemen- London viene fuori alla perfezione fin dalla Un altro tassello nella vasta discografia te che i due temi principali che si ascoltano canzone dei titoli di testa, “L’uomo che morriconiana viene inserito dalla GDM con in questo film TV drammatico di Mauro saprà” con l’accattivante performance di la riedizione dei vecchi (e purtroppo segnati Bolognini, basato sul celebre romanzo di Raoul, per avere il suo giusto The End dal tempo) master EMI della colonna sono- Alberto Moravia, sono gli stessi che il com- con la straordinaria vivacità di Lara Saint ra del “film fiume” Novecento, epico affresco positore romano scrisse per gli episodi Il Paul nella conclusiva e trascinante della storia d’Italia (con le sue guerre, le sue caso Pasolini e Il caso Montesi dalla pellico- “Fascination blues”. Sonorità vintage, in lotte operaie e le crisi familiari) diretto nel la Dietro il processo del 1979. Non conside- cui si fondono beat, lounge e jazz, sup- 1976 da Bertolucci, fotografato da Storaro ed rando ciò, la musica morriconiana è sempre portate dalle euforiche voci de I Cantori interpretato da uno stuolo di grandi attori accurata nel sottolineare gli intrighi di questa Moderni di Alessandro Alessandroni (tra come De Niro, Depardieu, Sanda, Sandrelli, famiglia romana medio borghese con l’utiliz- l’altro autore di ben tre brani nel CD e 11 Valli e Lancaster. Morricone si sintonizza zo del rovente flicorno solista di Oscar con De Masi, compreso il tema principale perfettamente e propone come “fil rouge” di Valdambrini, sempre impeccabile. Il CD è la reiterato più volte!), la tromba di Cicci questo romanzo corale una melodia che ristampa pedissequa dell’LP del 1988. MP Santucci e il flauto di Gino Marinacci. MP profuma di canto popolare (e lo diventa nel brano “Il quarto stato”, comunque senza Warner Chappell Cinevox CD parole) e che, riproposta in diverse soluzioni Music Italiana S.r.l. MDF 358 timbriche ed orchestrali (e dal coro muto nei 5050467-7168-2-7 momenti più lirici), si alterna a passaggi più 26 brani tesi e complessi, caratteristici del Morricone 26 brani più sperimentale. PR (25 di commento + Durata: 67’47” 1 canzone) Promnibus / Durata: 64’56” GDM Music 2048 27 brani Maurizio Abeni Pino Donaggio Durata: 77’03 I tre volti del terrore (2004) Trauma (1993) “In questa colonna sonora si ritrovano Dopo Due occhi diabolici (1989) e prima tutti gli elementi di un grande Cinema del dell’imminente produzione televisiva Ti passato che Maurizio Abeni è riuscito a piace Hitchcock? (2005), Pino Donaggio ricreare musicalmente e che solo i veri cul- torna a collaborare col Maestro italiano del- Cole Porter / tori sapranno riconoscere”, dichiara l’esper- l’orrore, Dario Argento, per la colonna sono- Vacanze Romane (2004) to di musica da film, Claudio Fuiano, nel ra di Trauma (1993). Il disco si apre con la libretto del CD. Aggiungerei di un grande suggestiva canzone “Ruby Rain”, cantata C’è tutta la storia della commedia musi- Cinema noir, horror e fantasy italiano che da Laura Evan, riproposta in veste stru- cale italiana in questo Vacanze Romane, non si fa più, purtroppo! Nel film di Stivaletti, mentale lungo il corso della partitura, come ispirato all’omonima indimenticabile pellicola diviso in quattro episodi, la musica compo- tema per la protagonista, interpretata da di William Wyler (1953): dalla regia di Garinei sta, arrangiata ed eseguita dal compositore Asia Argento. E’ il caso di brani quali “The alle coreografie di Gino Landi, al palcosceni- bresciano, alla sua seconda esperienza col Real Encounter”, “End of the Nightmare” e co del Teatro Il Sistina. Se, infatti, l’ossatura regista ed effettista speciale dopo M.D.C. - “First Kiss”, nei quali l’orchestrazione per è un musical americano su libretto originale La maschera di cera, attinge ad una ricca archi e pianoforte richiama alla mente le di Paul Blake che sfrutta brani storici di Cole tavolozza timbrica ed è prodiga di disso- oasi di malinconico lirismo di Vestito per Porter, l’adattamento di Jaja Fiastri e Fabrizio nanze, passaggi atonali e inquietanti uccidere e Blow Out. I brani di azione o di Cardosa e, soprattutto, i frizzanti ed ispirati sospensioni, con l’aggiunta d’interventi rock tensione sono affidati agli strappi di un’or- brani originali di Armando Trovajoli (che con progressive anni ’70 alla Goblin, lounge pic- chestra sostenuta dall’elettronica la loro romanità si fondono in maniera perfet- cioniano, temi sentimentali, (“Trauma”, “Revelation Run”, “Killer Rain”), ta con il materiale pre-esistente, grazie cori diabolici e un macabro, con soluzioni di ottimo impatto, anche se a anche alle sapienti orchestrazioni di Pino e al contempo mielato, val- tratti si avverte un eccesso di ritmiche cam- Perris) lo hanno trasformato in un evento zer introduttivo per voce di pionate e suoni sintetici. Sorprendente il unico e di enorme successo di botteghino. bambina (Greta Abeni). commento musicale alle comiche incursio- Complice della riuscita il cast capeggiato da Consigliata ai soli amanti ni di un bambino nella casa di Piper Laurie: uno straordinario e spontaneo Massimo della musica per gli horror una sorta di Scherzo (“Child Curiosity”, Ghini e dalla bella e brava (anche se un po’ movies! Il Cd si trova “Butterflies”) in cui le sezioni orchestrali si “studiata”) Serena Autieri. La scoppiettante anche nell’edizione DVD scambiano un divertito motivo continua- performance live della prima assoluta, poi, Deluxe da 3 dischi. MP mente variato, e opportunamente infram- rende il disco ancora più prezioso. PR christian de sica 77

Il “non musical” di Christian De Sica di Jacqueline Valenti

Scritto per il teatro dallo stesso De Sica insieme a e Marco Martani, The Clan racconta la storia di due meccanici, Franco e Dino (De Sica e Paolo Conticini), che decidono di andare a Las Vegas per partecipa- re a un raduno mondiale di Harley-Davidson. Contano di vincere la ricompensa messa in palio per i partecipanti, ma le cose non andranno per il verso giusto. Inseguendo il sogno americano, con il loro inglese zoppicante, sco- prono che l’America è piena di italiani ancora più sfortunati di loro. Tra questi Sammy (Sebastien Torkia), un came- riere di origine siciliana pieno di talento. Complice una sbornia, i tre si ritroveranno, solo virtualmente, nei panni di , Dean Martin e Sammy Davis Jr.

Christian De Sica si racconta in un’intervista rilasciata negli studi di Rete All Music e parla dei suoi miti (Frank Sinatra e Dean Martin) come “i Beethoven e i Mozart di questo secolo”, ma ci tiene a sottolineare più volte che The Clan non è un musical (“noi italiani non li sappiamo fare”).

The Clan racconta la storia di 2 Perché clan era quello di Frank Rod Stewart, Robbie Williams, meccanici che rincorrono il Sinatra e perché io credo nei clan! I Michael Bublè, ecc. sogno americano: ma esiste leader non esistono! Tutti quanti noi ancora il mito dell’America? facciamo, tutti insieme, il successo Come mai hai deciso di affida- Per quanto riguarda la musica sì, di uno spettacolo. re la colonna sonora ai fratelli perché forse la cosa che sanno fare Guido e Maurizio De Angelis, meglio gli americani è cantare e Come nasce il tuo amore per mitici autori delle musiche dei ballare, come dice Woody Allen. questo genere di musica? film di Bud Spencer e Terence Per altre cose siamo meno d’accor- Quando ero ragazzo si ascolta- Hill? do. The Clan è un film comico che vano i Beatles, i Rolling Stone, Jim Io li stimo moltissimo e sono fa molto ridere, ma a differenza di Morrison, ma mio padre portò a me anche i produttori del film; era quin- altre pellicole comiche questo ha 20 e a mio fratello, che fa il musicista, i di giusto che si occupassero anche minuti di musica pazzesca e c’è un dischi di Sinatra e Sammy Davis e della musica. Inoltre mi hanno scrit- pò di tutto: da Sinatra a Dean ci siamo subito innamorati di questo to una bella canzone che fa parte Martin, a Sammy Davis. genere musicale. Allora mi chiede- della colonna sonora. Però gli vano: “ma cosa è questa roba vec- arrangiamenti delle canzoni di Perché hai scelto di chiamarlo chia?” Adesso i miei figli hanno Sinatra, Dean Martin e Sammy “The Clan”? riscoperto questa musica attraverso Davis sono di Marco Tiso.

Nella colonna sonora di The Clan troviamo atmosfere retrò, classici dello swing americano, per un tributo agli anni ‘50, ‘60 e soprattutto a tre nomi leggendari: Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis Jr.. Christian De Sica dimostra, partendo dalla mitica “All the Way”, di essere perfettamente all’altezza come interprete del repertorio di Sinatra. Nella track list affiorano numerose le memorabili magie sonore del passato come “My Sharona” dei Knack (tormentone del 1979 recentemente riproposto dai Metallica), interpretato dai tre protagonisti del film: De Sica, Conticini, Torkia. Trovano spazio anche due classici di casa nostra come “O sole mio” e “Maramao perché sei morto” (datato 1939). Mentre la malin- conica “Lost in Your Heart”, cantata da Christian De Sica, è stata scritta da Guido e Maurizio De Angelis (autori delle musiche originali del film), meglio conosciuti sotto lo pseudonimo di Oliver Onions (hanno scritto oltre 300 colonne sonore dal 1970 ad oggi). L’arrangiamento dei Guido e Maurizio brani è invece affidato a Marco Tiso, musicista e compositore specializzato in musica jazz. De Angelis Tutto sommato, una bella raccolta di cover dei bei tempi andati, una riuscita full immersion The Clan (id – 2005) nel repertorio classico della musica leggera americana, segno che i veri miti sono intramonta- Sony Music CREC 519805 2 bili, come diceva Sinatra (riprendendo l’ultimo discorso del grande generale MacArthur): “Old 20 brani soldiers never die. They just fade away” (“Amici, i vecchi soldati non muoiono mai. Essi sfuma- (11 canzoni + 9 di commento) no soltanto, i loro contorni svaniscono e si perdono all’orizzonte in quello che è il mare tempe- Durata: 45’50” stoso del destino”). JV 78 filmografia

Filmografia essenziale di Ennio Morricone Compositore, arrangiatore, orchestratore e direttore d’orchestra - Nato a Roma il 10 Novembre 1928 Anno Titolo (Titolo originale) Regista 1961 Il federale Luciano Salce 1964 Per un pugno di dollari -NASTRO D’ARGENTO- Sergio Leone 1964 La Bibbia John Huston 1965 Per qualche dollaro in più Sergio Leone 1965 I pugni in tasca Marco Bellocchio 1965 La battaglia di Algeri Gillo Pontecorvo 1965 Uccellacci e uccellini Pier Paolo Pasolini 1966 Il buono, il brutto, il cattivo Sergio Leone 1968 C’era una volta il West Sergio Leone 1968 Teorema Pier Paolo Pasolini 1968 Metti una sera a cena -NASTRO D’ARGENTO- Giuseppe Patroni Griffi 1969 Gott Mit Uns Giuliano Montaldo 1969 Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto Elio Petri 1969 L’uccello dalle piume di cristallo Dario Argento 1969 Il clan dei siciliani (Le clan des siciliens) Henri Verneuil 1971 Giù la testa Sergio Leone 1971 Il gatto a nove code Dario Argento 1971 Quattro mosche di velluto grigio Dario Argento 1971 Sacco e Vanzetti -NASTRO D’ARGENTO- Giuliano Montaldo 1973 Il mio nome è nessuno Tonino Valeri 1975 Salò o le 120 giornate di Sodoma Pier Paolo Pasolini 1976 Il deserto dei Tartari Valerio Zurlini 1976 Novecento Bernardo Bertolucci 1977 L’esorcista II – l’eretico (The Exorcist II: The Heretic) John Boorman 1980 Un sacco bello 1981 Bianco, rosso e Verdone Carlo Verdone 1982 Marco Polo (sceneggiato) Giuliano Montaldo 1984 C’era una volta in America (Once upon a time in America) -NASTRO D’ARGENTO- Sergio Leone 1985 Yado (Red Sonja) Richard Fleischer 1986 The mission (Id.) -GOLDEN GLOBE- Roland Joffè 1986 Gli occhiali d’oro -DAVID DI DONATELLO- Giuliano Montaldo 1987 Il segreto del Sahara (The Secret of the Sahara) (sceneggiato) 1987 Frantic (Id.) Roman Polanski 1987 Gli intoccabili (The Untouchables) -NASTRO D’ARGENTO/GRAMMY AWARD- Brian De Palma 1988 Nuovo Cinema Paradiso -DAVID DI DONATELLO- Giuseppe Tornatore 1989 Vittime di guerra (Casualties of War) Brian De Palma 1989 I promessi sposi (sceneggiato) Salvatore Nocita 1989 Legami! (Atame!) Pedro Almodovar 1990 Stanno tutti bene -DAVID DI DONATELLO- Giuseppe Tornatore 1990 Amleto (Hamlet) Franco Zeffirelli 1990 Stato di grazia (State of Grace) Phil Joanou 1991 (id.) Barry Levinson 1991 La domenica specialmente (episodio “Il cane blu”) G. Tornatore, M.T. Giordana, G. Bertolucci 1992 Nel centro del mirino (In the Line of Fire) Wolfgang Petersen 1993 Jona che visse nella balena -DAVID DI DONATELLO- Roberto Faenza 1994 Una pura formalità Giuseppe Tornatore 1994 Rivelazioni – Sesso è potere (Disclosure) Barry Levinson 1994 Wolf – la belva è fuori (Wolf) Mike Nichols 1995 L’uomo delle stelle Giuseppe Tornatore 1996 La sindrome di Stendhal Dario Argento 1996 Lolita (Id.) Adrian Lyne 1997 U-turn – inversione di marcia (U-Turn) Oliver Stone 1998 La leggenda del pianista sull’oceano -NASTRO D’ARGENTO / GOLDEN GLOBE / DAVID DI DONATELLO- Giuseppe Tornatore 1998 Bulworth il senatore (Bulworth) -GRAMMY AWARD- Warren Beatty 1999 Il fantasma dell’opera Dario Argento 2000 Mission to Mars (Id.) Brian De Palma 2000 Malèna -NASTRO D’ARGENTO- Giuseppe Tornatore 2001 Canone inverso -DAVID DI DONATELLO- 2001 Aida degli alberi (animazione) Guido Manuli 2005 Karol, un uomo diventato Papa (film TV) Giacomo Battiato

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