Tesoro Della Cattedrale Di Palermo Saggio Introduttivo Lina Bellanca E Guido Meli

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Tesoro Della Cattedrale Di Palermo Saggio Introduttivo Lina Bellanca E Guido Meli MMUSEI 2 Collana diretta da Maria Concetta Di Natale Maria Concetta Di Natale Maurizio Vitella Il Tesoro della Cattedrale di Palermo saggio introduttivo Lina Bellanca e Guido Meli fotografie Enzo Brai FLACCOVIO EDITORE Comitato scientifico: Francesco Abbate, Vincenzo Abbate, Maria Andaloro, Maria Giulia Aurigemma, Geneviéve Bresc Bautier, Antonino Buttitta, Maurizio Calvesi, Rosanna Cioffi, Maria Concetta Di Natale, Pierfrancesco Palazzotto, Mons. Giuseppe Randazzo, Massimiliano Rossi, Mons. Giancarlo Santi, Gianni Carlo Sciolla, Carlo Sisi, Mons. Timothy Verdon, Maurizio Vitella, Alessandro Zuccari. Si ringraziano per la cortese disponibilità il sig. Emilio Mulinelli, il sig. Vincenzo Licciardi, il sig. Gioacchino Angileri e tutto il personale dei custodia della Cattedrale. Un ringraziamento per i preziosi consigli al prof. Pierfrancesco Palazzotto e al prof. Giovanni Travagliato. Si ringraziano, inoltre, per l’attenzione ai lavori di allestimento la dott.ssa Adele Mormino, Soprintendente ai Beni Culturali di Palermo, e l’arch. Matteo Scognamiglio, Dirigente dell’Unità Operativa Beni Architettonici. Un sentito ringraziamento, infine, al Parroco della Cattedrale Mons. Gino Lo Galbo, al Direttore dell’Ufficio dei Beni Culturali della Curia Arcivescovile di Palermo Mons. Giuseppe Randazzo, al Vescovo Ausiliare S.E. Mons. Carmelo Cuttitta e all’Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Palermo S.E. Mons. Paolo Romeo. Le immagini fotografiche da pag. 9 a pag. 34 sono state fornite dagli autori. Grafica Dario Taormina Proprietà artistica e letteraria riservata all’Editore a norma della Legge 22 aprile 1941, n. 633. È vietata qualsiasi riproduzione totale o parziale anche a mezzo di fotoriproduzione, Legge 22 maggio 1993, n. 159. ISBN 978-88-7804-485-2 www.flaccovio.com [email protected] © 2010 copyright by S. F. Flaccovio s.a.s. - Palermo, via Ruggero Settimo, 37 Stampato in Italia - Printed in Italy Premessa La visita di Sua Santità Benedetto XVI nella nostra Città di Palermo è provviden- ziale occasione per la realizzazione di questo prezioso volume che vede organica- mente e criticamente studiati i luoghi e le opere del Tesoro della Cattedrale. La variegata raccolta di capolavori, da secoli custodita prima nella sacrestia nuova (sino al 1941), poi nella sacrestia dei beneficiali, dal 2006 trova spazio negli ambienti dell’ex sacrestia dei Canonici e in altri locali attigui, appositamente restaurati dalla Soprintendenza ai Beni Culturali. Il nuovo allestimento ha permesso la creazione di un percorso di visita che, oltre a valorizzare le splendide suppellettili liturgiche, i sontuosi parati sacri e le rare oreficerie della dinastia normanno-sveva, consente di fruire di ambienti riscoper- ti, come il diaconicon e la cripta. Questa monografia, dovuta alla competenza di Maria Concetta Di Natale e di Maurizio Vitella, documenta le numerose opere d’arte che compongono il “Teso- ro” della nostra Chiesa Metropolitana, una collezione arricchitasi negli anni con le donazioni dei Vescovi che si sono succeduti nel governo della Diocesi, ed accre- sciuta, nel 1781, della magnifica corona dell’Imperatrice Costanza d’Aragona, moglie di Federico II di Svevia, manufatto rinvenuto, insieme ad altri, all’interno dei Sepolcri Reali. Tutte queste opere sono oggi esposte nei suggestivi locali restaurati sotto la dire- zione dell’arch. Guido Meli, collocate nelle vetrine progettate dall’arch. Lina Bel- lanca. L’allestimento, realizzato secondo una progressione cronologica, documen- ta circa sette secoli di produzioni orafe e tessili legate in parte ai fasti della corte imperiale, ma soprattutto alla celebrazione del Culto Divino. I calici, le pissidi, i reliquiari, gli ostensori, le sacre vesti e i paliotti, studiati in que- sto volume, sono l’evidente attestazione di come, nei secoli, si è voluto celebrare il Mistero attraverso l’uso di manufatti liturgici che sono anche creazioni artistiche e come tali manifestazioni di quella bellezza che, come afferma il Pontefice, “proprio 5 per la sua caratteristica di aprire e allargare gli orizzonti della coscienza umana, di rimandarla oltre se stessa, di affacciarla sull’abisso dell’Infinito, può diventare una via verso il Trascendente, verso il Mistero ultimo, verso Dio” (Discorso rivolto da Benedetto XVI il 21 novembre 2009, nella Cappella Sistina, agli artisti). La contemplazione delle opere d’arte qui presentate porta a comprendere quel- l’armonioso cammino che arte e fede hanno compiuto con sincronia nei secoli, consentendoci di comprendere, insieme al valore estetico, anche la loro dimensio- ne simbolica e la loro collocazione funzionale e spirituale di cui sono parte inte- grante. Attingiamo, dunque, alla ricchezza e alla bellezza di questo “Tesoro”, con- vinti che, come ci ricorda il Santo Padre, “la via della bellezza ci conduce a coglie- re il Tutto nel frammento, l’Infinito nel finito, Dio nella storia dell’umanità”. Paolo Romeo Arcivescovo Metropolita di Palermo 6 Il Tesoro della Cattedrale di Palermo I LUOGHI DEL TESORO Non tutte le notizie riportate dagli storio- grafi risultano comunque attendibili, perché Lina Bellanca - Guido Meli alcune trascritte o tradotte in maniera imperfetta, altri dati sono stati riportati, Restauri nell’area museale della Cattedrale avendone prima interpretato, in modo per- di Palermo sonale, le informazioni, altre ancora sono state addirittura travisate o modificate per Difficile trovare un altro edificio così com- dimostrare tesi contrarie o a favore di certi plesso e stratificato come la Chiesa Cattedrale indirizzi culturali o politici. di Palermo, un vero e proprio palinsesto della La lettura di questi documenti deve essere memoria, per le vicende costruttive della sua perciò condotta con molta attenzione ed fabbrica che attraversa l’intero percorso del- analisi critica, ripercorrendo l’analisi delle l’età cristiana, testimone dei mutamenti politi- fonti e rileggendo, ove possibile i documen- ci, religiosi e culturali che hanno interessato la ti trascritti, anche in lingua originale, non Sicilia e la città di Palermo in particolare. fidandosi delle traduzioni effettuate. Intorno alla costruzione del Duomo si è svi- È questo il caso di uno dei più interessanti luppata una ricca e dotta ricerca storiografi- ed accreditati storiografi, che hanno effet- ca, suscitando negli studiosi di varie epoche tuato le loro ricerche intorno al Duomo un profondo interessamento perché, come palermitano, il padre gesuita Giovanni pochi edifici, questo monumento è stato Maria Amato che, sul finire del XVIII seco- sempre strettamente correlato alla storia lo, scrive il “De Principe templo panormita- della città e di questa ne è stata testimone, in no”, miscellanea di notizie, racconti, docu- tempo di pace ed in tempo di guerra, in menti e tradizioni riportate che hanno tempo di dolore ed in tempo di gioia, entro comunque il grande pregio di una ricca rac- le sue mura hanno riecheggiato i pianti di colta di dati e rimandi, trascrivendo anche dolore e le grida di gioia del popolo, che parecchi diplomi, oggi perduti e riportando nella Cattedrale ha riconosciuto il centro di insieme a notizie attendibili anche astrazioni aggregazione della Città. o deduzioni basate su supposizioni persona- Molti documenti sono andati dispersi, l’Ar- li o trascritte da altri autori. chivio della Maramma, la Fabbriceria della Il tema principale della ricerca degli storici è Cattedrale, andò distrutto durante un incen- stato incentrato sulle origini del tempio e la dio nel 1860, a causa delle bombe borboni- sua presunta riedificazione, collocata nella che, durante gli scontri con le truppe gari- seconda metà del XII secolo, ed attribuita baldine; altri scritti di illustri studiosi sono all’opera dell’Arcivescovo palermitano rimasti e, pervenuti ai nostri giorni, risulta- Gualtiero Offamilio, indicato di origine no importanti non solo per la descrizione inglese, regnante il re normanno Guglielmo della fabbrica al loro tempo coevo, ma il Buono. anche perché hanno potuto attingere a que- Per prima cosa va chiarito l’esatto nome di gli archivi, oggi perduti, riportando notizie e Gualtiero: la presunta origine inglese del trascrivendone documenti, altrimenti oggi Vescovo, Of the mill, deriva da una lettura non più consultabili. distorta del termine Offamilio, collegato al 9 Il Tesoro della Cattedrale di Palermo nome dell’Arcivescovo e riportato in tutti i d’archivio e la rilettura dei testi cartacei ori- documenti. In effetti, così come sapiente- ginari, superstiti, finalizzata a ben precise mente osservato da Mons. Benedetto Rocco, indicazioni che provengono dalla lettura dei non si tratta di un cognome ma di un attri- documenti lapidei. Purtroppo i passati buto, leggendosi correttamente nelle perga- interventi di restauro nel monumento, con- mene Gualtierus Qfamili°is Regni…, si è siderata anche la temperie culturale in cui si scambiato, in pratica, la lettera Q teta del- svolgevano, non hanno perseguito tale fine, l’alfabeto greco, posta a capoverso e usata in portando di fatto alla perdita ed alla cancel- diplomatica per abbreviare il termine proto, lazione di alcuni importanti dati di lettura o, con una O, in effetti la frase si legge: Gual- ancora peggio, cambiando i connotati ad tiero Protofamiliare del Regno, cioè primo alcune parti del testo architettonico, impe- famiglio del regno, attributo di dignitario, dendone ogni rilettura e portando in equi- così come riportato nelle cronache dello voco lo studioso che, con strumenti più scrittore coevo Ugone Falcando. adatti, ne avrebbe potuto trarre conclusioni
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