Marco Dolfin
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XV PARALYMPIC GAMES La Squadra Italiana The Italian Paralympic Team La Squadra Italiana The Italian Paralympic Team henever I get the first draft of the Italian team brochure, I realize that the wonderful, exciting adventure, waited for Wso long, is round the corner. By turning its pages I can revisit every day of these sixteen years spent leading the Paralympic movement. They have been marked by milestones represented by each edition of the Paralympic Games, the greatest event which we never get used to. Every time I observe the photos of every single discipline and advance hypotheses of medal, I feel a pure adrena - line rush, not considering the thrill of imagining to wear the Maglia Azzurra, twenty years after my last race. In these photos seems to be even more beautiful than ever. Rio de Janeiro is the goal achieved by each of you, the stage, as I like to say, where every athlete wants to play. This time, however, it will have an even greater value, because in four years, those passed from London 2012, we have strengthened, in other fields as well, those results reached in Britain, thanks to the recent recog - nition as a public institution, whose formalization process is now close to the end. For this reason Rio gets a particular meaning for us, compared to London 2012. We represent a piece of welfare of our country and our daily work has brought a strong cultural value. We want to assert and defend a right, the one of equal opportunities, which is inalienable, but we want even more to make people aware of the fact that disability has become, at least in sport, a resource for our country. First of all, now more than ever, we are a team that honor the Italian Flag delivered into the hands of Martina Caironi. “Honor it”, boys and girls, show what you have done during these last four years, together with your coaches and managers. You are great athletes and take part, with all rights, in the Italian sporting world. Do not let anyone steal your dignity, show proudly the Maglia Azzurra because you have worked so hard to wear it. Good luck! Luca Pancalli President the Italian Paralympic Committee 2 gni qual volta ricevo la prima bozza della brochure della Squadra Italiana, mi rendo conto che, ormai, ci siamo, che l’avventura, Omeravigliosa, eccitante, attesa per tanto tempo, è ormai alle porte. E al successivo sfogliare delle pagine, con quell’odore tipico della carta appena stampata, mi sembra quasi di ripercorre ogni giorno di questi sedici anni trascorsi alla guida del movimento, scanditi da tappe intermedie rappresentate da ogni edizione dei Giochi Paralimpici, evento al quale, è forse superfluo dirlo, non si fa mai l’abitudine. E ogni volta è scarica di adrenalina pura nel contare le foto di ogni singola disciplina, formulare ipotesi di medaglia, immaginare, a distanza di venti anni dalla mia ultima gara, l’emozione di indossare la Maglia Azzurra, quella che, in queste foto a colori, sembra essere ancora più bella che mai. Rio de Janeiro è il traguardo cercato da ognuno di voi, il palcoscenico, come amo dire, dove ogni atleta vorrebbe poter recitare. Questa volta, però, avrà un valore ancora maggiore, perché in quattro anni, quelli che ci separano dall’ebrezza straordinaria di Londra 2012, abbiamo conso - lidato, anche fuori dai campi gara, quei risultati ottenuti in Gran Bre - tagna, grazie al recente riconoscimento quale Ente Pubblico, il cui iter di formalizzazione è ormai prossimo alla conclusione. Proprio per que - sto Rio per noi assume un volto ancora nuovo, rispetto a Londra 2012. Siamo un pezzo di welfare di questa Italia e il nostro lavoro quotidiano ha un forte portato culturale. Vogliamo affermare e difendere un di - ritto, quello delle pari opportunità, che è inalienabile, ma vogliamo an - cora di più: lasciare un segno nella consapevolezza della gente, stravolgendone la percezione della disabilità, ormai divenuta, almeno nello sport, risorsa per il nostro Paese. Ma, soprattutto, mai come ora, siamo una Squadra, quella Italiana, che, con ognuno dei suoi componenti, onorerà il Tricolore, quella Bandiera consegnata nelle mani di Martina Caironi, per la quale ha già versato più di qualche lacrima. Onoratela, ragazze e ragazzi, dimostrate che, insieme ai vostri tecnici e dirigenti, avete lavorato perché fosse il vostro momento, quello in cui mettere in campo ogni briciolo di energia. Per - ché siete grandi atleti e fate parte, con pieno diritto, del mondo dello sport italiano. Non permettete ad alcuno di rubarvi la vostra dignità, mostrate con orgoglio la Maglia Azzurra: perché avete lavorato dura - mente per indossarla. Riempitela con il vostro sudore: io sono già fiero di voi. In bocca al lupo! Luca Pancalli Presidente CIP 3 e are going to participate in the XV edition of the Paralympic Games in Rio 2016 with a competitive Wteam of almost 100 athletes; even if we failed in the qualification process for the team sports, we will com - pete in three disciplines more than in the Paralympic Games of London 2012. Beyond the medals we could win, although I am aware of critical issues we faced and those we’ll face, I believe that the Paralympic Games of Rio 2016 represent a great event for our delegation, thanks to a group of great champions and young talents supported by high qualified technical and professional figures. Fi - nally, I hope Rio 2016 can far exceed London Paralympics in terms of medals and improve the thirtheenth position of the Italian team in the International Ranking. It would be a great achievement if we confirmed the same results of four years ago, but improve it would mean re - alizing something bigger for our movement in a particular moment of the history of the Italian Paralympic Commit - tee. Rio 2016 may represent the transformation of the Paralympic Committee in Public Institution. As for me, I ‘m going to live the experience of my seventh Paralympics as Chef de Mission. Another honor and priv - ilege for me to lead an extraordinary team of athletes that will leave an important mark at these Games. Rio, however, could also be my last Paralympics as Chef de Mission, therefore I wish to all the athletes to write a new, significant sports page with the awareness that even if it is hard to realize new challenges, not trying doing it would mean a real defeat. Marco Giunio De Sanctis Secretary General of the Italian Paralympic Committee Chef the Mission 4 i presentiamo a questi XV Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro estivi con un gruppo competitivo, che sfiorerà Cle 100 unità, pur avendo mancato la qualificazione con gli sport di squadra, perché saremo presenti in tre discipline in più rispetto alla Paralimpiade del 2012. Aldilà delle meda - glie che arriveranno, pur consapevole delle criticità che ab - biamo affrontato e di quelle cui andremo incontro, sono fermamente convinto che quella di Rio possa essere una grande Paralimpiade per la nostra spedizione, in quanto ab - biamo un gruppo formato da grandi campioni e giovani pro - messe, al quale abbiamo garantito il massimo sostegno anche in termini di figure tecnico professionali al seguito. Au - spico, anzi, che il computo finale delle medaglie possa supe - rare anche quello prestigioso dei Giochi di Londra, che ci permise di chiudere al 13° posto del medagliere. Confermare il dato di quattro anni fa sarebbe un grande risul - tato, superarlo vorrebbe dire realizzare qualcosa di ancora più grande per l’intero movimento in un momento fondamentale per la storia del Comitato. Siamo alla vigilia del riconosci - mento del CIP quale Ente autonomo di diritto pubblico e Rio può rappresentare, in maniera concreta, lo spartiacque tra quella che era un’organizzazione, metà comitato e metà fe - derazione, a quella che è l’organizzazione di un ente pubblico alla pari del Coni. Per quanto mi riguarda, mi appresto a vivere l’esperienza della mia settima Paralimpiade in veste di Capo Missione, l’enne - simo onore e privilegio, per me, di poter guidare un gruppo di atleti straordinario, determinato a lasciare un segno impor - tante in questi Giochi. Rio, però, potrebbe anche essere la mia ultima Paralimpiade come Capo Missione, motivo in più per augurare a tutti gli atleti partecipanti di scrivere una nuova, significativa pagina di sport, nella consapevolezza che è arduo realizzare le imprese, ma non provarci equivale a una vera sconfitta. Marco Giunio De Sanctis Segretario Generale CIP e Capo Missione 5 a n a i l a t I e n o i s s i M n o i s s i M c i p m y l a r a P La portabandiera dell’Italia Martina Caironi durante la cerimonia di consegna n a i del Tricolore da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. l a Italy’s flagbearer Martina Caironi during the Ceremony of the Tricolour by t I the President of the Republic, Sergio Mattarella . 6 Rappresentanza CIP - Representatives Luca Pancalli Presidente Comitato Italiano Paralimpico President of the Italian Paralympic Committee Marco Giunio De Sanctis Segretario Generale Comitato Italiano Paralimpico a Secretary General of the Italian Paralympic Committee n a i l Sandrino Porru a t I Vice Presidente - Deputy President e Marco Borzacchini n o i Vice Presidente - Deputy President s s Caterina Nervi i Assistente del Presidente - President’s Assistant M n o Gianni Pizzato i s s Assistente del Seg. Generale - Secretary General’s Assistant i M c i Missione Italiana - Italian Paralympic Mission p m y l Marco Giunio De Sanctis a r Capo Missione - Chef de Mission a P Angelica Mastrodomenico n a Vice Capo Missione - Deputy Chef de Mission i l a t Fernando Mascanzoni I Responsabile Comunicazione Communication