PRO NATURA NOVARA ONLUS GRUPPO MALACOLOGICO NOVARARE Gianfranco Vischi

([email protected]) n. 14 – Giugno 2012

Luria Ettore Molteni Conchiglia allungata e ovale ben sviluppata; i denti sono spesso molto sottili. Margini maculati, ma spesso brunastri. Non hanno pattern dorsale, ma di tanto in tanto strisce nere ai margini, base e dorso. Canali macchiati o tinti più scuri. Tutte le specie hanno mantelli neri, solo la Luria cinerea ha il mantello più chiaro traslucido con tracce di papille nere. Tre gruppi si possono distinguere in questo genere: - Lurida (cinerea, lurida); - Basilitrona (isabella, isabellamexicana, pulchra); - Tessellata (tessellata).

Cypraea Tessellata (Swainson, 1822) Nome inglese: Checkered cowry (letteralmente Cypraea a scacchi)

Descrizione generale della specie Località: Hawaii, Taiwan, Filippine; Forma: Pesante e callosa, ovale. Denti molto fitti e rossi. Apertura stretta. Dorso azzurro-marrone con due bande più chiare. Margini bianchi con la caratteristica scacchiera nera sui margini. Macchia bianca in evidenza sopra il canale anteriore. Dimensioni: da 15 a 55 mm. Habitat: in grossi blocchi di corallo e pietre in acque moderatamente basse e fino a 50 mt.. Il record della Tessellata ritrovate da Taiwan è stato supportato da fotografie e dati aggiuntivi (WRS 23), è più probabile che la distribuzione di questa specie nelle acque profonde è molto più ampia di quanto si pensasse. Diversi esemplari di grandi dimensioni (<50 mm) sono stati recentemente trovati vivi in acque profonde di Bohol, Filippine.

Qualche foto:

1 La Superfamiglia tra passione e pazienza (7-2012) Alberto Assi

Gentili collezionisti ed appassionati continuiamo il percorso intrapreso inserendo così altre specie: il “ nobilis nobilis”, il “Conus damottai damottai” , il “Conus cylindraceus” il “Conus pictus pictus”. Ripetiamo sempre che l’approccio con le specie sarà di natura estremamente semplificata per non ripetere ciò che le numerose pubblicazioni già riportano in maniera esaustiva, ma si rappresenteranno le loro varietà le quali saranno nominate con (v) anche se questa denominazione non è contemplata dal codice per la Nomenclatura Zoologica ICZN 4° edizione in vigore ma serve per distinguere le varietà stesse (si spera che, come in botanica, i ranghi tassonomici vengano riconosciuti fino alla forma ed alla varietà !!).

Conus nobilis nobilis (Linnaeus, 1758)

Conoidea - coninae - eugeniconus - nobilis nobilis

I’ eugeniconus nobilis nobilis è presente nell’area Indopacifica compresa tra Il Golfo del bengala e l’Indonesia. E’ un cono d’acqua bassa presente fino a 20m. Rispetto al Lectotipo in figura vi sono 1 forma, 2 sottospecie con una forma a sua volta ed una variante: La (f) “friedae” (Da Motta, 1991) presenta una colorazione bruno/aranciata con puntinature tendenti a triangoli schiacciati. La forma è presente nell’area geografica adiacente Sri Lanka. La (ssp.) “nobilis renateae” (Cailliez, 1993) presenta oltre alla colorazione scura anche delle puntinature molto distanziate. Questa sottospecie è presente nell’area geografica delle Is. Andamane. La (ssp.) “nobilis victor” (Broderip, 1842) presenta una colorazione ocra con bande spirali a righe scure in contrasto. Questa sottospecie è presente in tutta l’area geografica dell’Indonesia. La (v) “lightband” presenta una colorazione ocra ma con le bande spirali anch’esse chiare. Questa varietà è presente in tutta l’area geografica dell’Indonesia. La (f) “skinneri” (Da Motta, 1982) presenta una colorazione più bruna del victor con delle puntinature grossolane in primo piano sul pattern. Questa varietà è presente nell’area geografica limitrofe a Bali e Sumatra.

eugeniconus nobilis nobilis Lectotipo LSL

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nobilis nobilis (f) friedae nobilis renateae Olotipo Olotipo MHNG ZMA

nobilis victor Olotipo nobilis victor (v) lightband BMNH

nobilis victor (f) skinneri Olotipo MHNG 3 Conus damottai damottai (Trovao, 1979)

Conoidea - conidae punticulinae - africonus - damottai damottai

L’ africonus musicus è presente nell’area delle Isole del Capo Verde ed in particolare dalla zona dell’isola di Boavista e di Maio. Sono presenti in acqua bassa. Rispetto all’Olotipo in figura vi sono 3 varietà diffuse ed una sottospecie con altre 5 varietà: La (v) “light” presenta un pattern scarso di colore. La diffusione è in tutta l’area di riferimento in particolare dell’Isola di Boavista. La (v) “ochre” presenta un pattern tipico dell’olotipo ma ocra. La diffusione è in tutta l’area di riferimento in particolare dell’isola di Boavista. La (v) “olive” presenta un pattern tipico dell’Olotipo ma verde oliva. La diffusione è in tutta l’area di riferimento in particolare dell’isola di Boavista. La (ssp.) “galeao” (Rolan, 1990) presenta un pattern differente. La diffusione è in tutta l’area di riferimento in particolare dell’Isola di Maio. La (v) “brown” presenta un pattern marrone. La diffusione è in tutta l’area di riferimento in particolare dell’Isola di Maio. La (v) “brown monoband” presenta un pattern marrone con una sola banda bianca. La diffusione è in tutta l’area di riferimento in particolare dell’Isola di Maio. La (v) “dark” presenta un pattern nel complesso molto scuro. La diffusione è in tutta l’area di riferimento in particolare dell’Isola di Maio. La (v) “reticulose” presenta un pattern reticolato. La diffusione è in tutta l’area di riferimento in particolare dell’Isola di Maio. La (v) “stripped” presenta un pattern con rigature assiali. La diffusione è in tutta l’area di riferimento in particolare dell’Isola di Maio.

africonus damottai damottai Olotipo BMNH

damottai damottai (v) light damottai damottai (v) ochre damottai damottai (v) olive 4

damottai galeao Olotipo damottai galeao (v) brown MNCN

damottai galeao (v) brown monoband damottai galeao (v) dark

damottai galeao (v) reticulose damottai galeao (v) stripped

5 Conus cylindraceus (Broderip & Sowerby, 1830)

Conoidea - conidae puncticulinae - leporioconus - cylindraceus

Il leporiconus cylindraceus è diffuso e presente nella vasta zona del Pacifico tra Giappone/Indonesia e le Isole Hawaii . E’ presente tra i 2 ed i 20 metri di profondità in fondale corallino. Rispetto al tipo di esempio in figura (l’Olotipo è figurato) vi è una varietà: La (v) “light brown” presenta un pattern marrone chiaro. La diffusione è in tutta l’area di riferimento.

leporiconus cylindraceus Tipo di esempio

cylindraceus (v) light brown

6 Conus pictus pictus (Reeve, 1843)

Conoidea - conidae puncticuliinae - sciteconus - pictus pictus

Il sciteconus pictus pictus è diffuso lungo le coste Est del Sudafrica. Rispetto all’Olotipo in figura vi sono 5 varietà ed una sottospecie: La (v) “albino” senza pattern. La diffusione è in tutta l’area geografica di riferimento. La (v) “light dotted” presenta puntinature su pattern chiaro. La diffusione è in tutta l’area geografica di riferimento. La (v) “white orange band” senza pattern ma con bande spirali arancioni. La diffusione è in tutta l’area geografica di riferimento. La (v) “white yellow band” senza pattern ma con bande spirali gialle. La diffusione è in tutta l’area geografica di riferimento. La (v) “yellow” ha il pattern dell’Olotipo con le puntinature con colore giallo. La diffusione è in tutta l’area geografica di riferimento. La (ssp.) “transkeiensis” (Korn, 1998) ha un pattern senza puntinature con una leggera tendenza ad un effetto rosato. La diffusione è in tutta l’area geografica di riferimento ed in particolare lungo le coste della regione Transkei.

sciteconus pictus pictus Olotipo NHM

pictus pictus (v) albino pictus pictus (v) light dotted

7

pictus pictus (v) white orange band pictus pictus (v) white yellow band

pictus pictus (v) yellow pictus transkeiensis

L’ANGOLO DEI CONI Alberto Assi

Piccole considerazioni circa una collezione di “conus” …….riflessione aperta……….

Gentili lettori, sono diversi anni che colleziono coni e mi preoccupo di considerarne la loro caratterizzazione. Scrivo questo articolo un po’ come punto d’incontro, un po’ come provocazione ed un po’ per stimolare le Vs. opinioni e metterle a confronto. Cosa significa oggi intraprendere una collezione della Superfamiglia Conoidea, in particolare di Coni? Quali sono le aspettative ed i criteri del collezionista? Due semplici domande rappresentano un granello di sabbia nell’oceano del collezionismo. Centinaia sono gli aspetti che lo regolano, così, perché non trattarne qualcuno in forma singolare dove è più possibile concentrarsi in un’analisi che spazia dall’oggettivo al soggettivo e viceversa? Ho pensato di trattare alcune delle caratterizzazioni così che possiamo avere un po’ una panoramica per una riflessione sincera, dinamica ed aperta……… Ecco alcune delle considerazioni in sintesi……………

8 Quanti e quali sono i Coni di riferimento per la collezione? Qual è la sistematica di riferimento per i Coni? Si dice che siano 700 circa ed è vero ma a seconda delle “cordate” di ricercatori che si preferisce seguire, questi 700 sono in realtà 800 poiché i 700 degli uni o degli altri potrebbero non essere sempre gli stessi! Chi attribuisce forme a specie e chi specie a forme, considerate poi specie che in sinonimia sono forme e viceversa, sempre appunto che la sinonimia sia da entrambi riconosciuta. Oggi non sempre lo è !! Ogni stagione entrano 2 o 3 specie e ne escono 2 o 3 declassate (declassate….brutto termine, diciamo considerate) come forme. Bella mobilità. Bisogna quindi essere pronti ad aggiornare spesso quella che è la sistematica. Il confronto è importante e può fare la differenza? Stabilisce il criterio di validità? Il confronto con gli standard depositati è fondamentale. Nelle collezioni di coni si incappa spesso in errori grossolani di classificazione, soprattutto quando queste si basano su campioni rappresentativi di collezioni private piuttosto che su standard depositati ed accreditati (olotipi, paratipi, etc.). Anche tante forme sono depositate e, contrariamente alle linee dell’ ICZN (il quale non si occupa di semplificare il lavoro del collezionista) dovrebbero essere considerate nella collezione intorno allo standard, non in alternativa ad esso. Così in talune collezioni vi sono forme della specie ma non la specie, e nemmeno il suo sinonimo (ripetiamo che il più delle volte il sinonimo è anch’esso depositato ed è diverso dalla specie). Ma si può avere tutto? La risposta è si basta considerare tutto, che non manchi nulla ed ordinarlo nel modo che garantisca il miglior criterio possibile. Allora così arriviamo a considerare in collezione le nostre 750 specie circa, con 80 sottospecie circa, con 520 forme circa e 500 varianti circa, per un totale di 1850 esemplari. Con questi non dovrebbe mancare nulla e la collezione può considerarsi completa salvo gli ibridi, le forme speciali ed i non classificati (conus sp.). Sono importanti le forme e le varietà? La variabilità del pattern e la globalizzazione dei trasporti marittimi ha accentuato la formazione di ibridi i quali, sempre di dubbia classificazione, contribuiscono a far splendere un po’ di più le collezioni, ma diverse sono invece le varianti all’interno della stessa specie. Quindi non solo conus sp ma anche tante forme di colore e di geometria del pattern. Avevo anticipato due righe circa la considerazione tassonomica delle varietà e delle forme ma preferirei ripetere che è importante avere una vasta e significativa rappresentazione per ogni specie, almeno sulla biodiversità, altrimenti sarebbe come rappresentare la razza umana con solo un esquimese (…..con rispetto parlando). Che fare quando è difficile reperire materiale e la collezione si arena? Considerati gli standard ed il criterio sistematico da usare ora bisogna procurarsi gli esemplari, cioè bisogna comprarli. Con cifre basse e/o ragionevoli, frequentando tutte le fiere e concentrandosi sulle vendite on-line, aste e siti, si può arrivare in breve tempo ad acquisire oltre 1200 esemplari di questi. Oltre bisogna spendere di più ma arrivati ad un certo punto i coni mancanti non si trovano (e sono tanti quelli che non si trovano). Oltre alla Serie Tipo ce ne sono almeno 3 o 4 al mondo? Tanti assomigliano ma la specie l’ha vista solo chi l’ha scoperta. Vi sono specie introvabili o peggio di incerta identificazione. A questo punto ogni collezionista arriva e si trova da solo e solo deve affrontare queste verifiche districandosi tra opinioni e consigli più o meno attendibili. Quindi non è solo un problema di disponibilità/prezzo ma vi è proprio mancanza di materiale ed incertezza. Val la pena continuare? secondo me si, anche dopo anni ed anni di collezionismo, ma senza mai uscire dalla logica del prezzo e riclassificando sempre tutto. Ovviamente amando comunque il mondo dei Coni. Qual è la logica tra valore e prezzo? E’ possibile resistere al richiamo della speculazione? Il vero valore credo non esista, lo stesso cono lo puoi trovare ad una cifra come dieci volte tanto. Se raro lo puoi trovare a cifre altissime ed in caso di pescaggio in elevato numero lo ritrovi subito ampiamente deprezzato. La relazione tra venditore e compratore non ha una logica ma bisognerebbe avere più considerazione nell’acquisto, quando si vuol superare certe cifre. Perché a volte i coni costano? Per rispondere bisogna considerare mondi più popolari (nel senso del numero

9 dei collezionisti): le collezioni di cypree per esempio. Ho tanti amici che le collezionano a tutti i livelli che hanno pagato a suo tempo cifre molto elevate per degli esemplari che oggi sono acquistabili al 10%, neanche del prezzo di una volta. Non ho mai assistito a casi inversi (rarissimi). Come mai? Forse il motivo sta nel darsi una soglia di prezzo e non superarla, cioè senza entrare nel gioco della speculazione anche perché non bisogna dimenticare che nella stragrande maggioranza dei casi quando si ha l’amara decisione o esigenza di vendere la collezione, il suo valore è sempre nettamente inferiore a quel che la si è pagata. Anche qui chissà come mai…….Il prezzo dovrebbe rimanere sempre onesto e non giocare in funzione della speculazione , almeno in virtù dell’affronto alle Scienze Naturali. Ritengo che rendere disponibile la collezione per studi privati e pubblici, alle scuole ed alla divulgazione naturalistica in forma non speculativa sia il miglior riconoscimento, come già detto, per l’affronto di una specie (homo sapiens sapiens) a tutte le altre. Non ultimo, quando si estrae un bel malloppo od un assegno (per soddisfare la voglia del io ce l’ho e tu no) far sempre mente locale che entrano in casa manufatti naturali di carbonato di calcio, non un bene eterno.

Cosa vale di più la dimensione, la bellezza, l’integrità, la completezza, la mancanza sistematica o la provenienza? Già, cos’è più interessante ed importante? Ogni collezionista possiede esemplari secondo il suo criterio di scelta che è soggettivo. Chi preferisce avere esemplari non al di sotto di una certa misura, chi vuole tutte le misure: il giovanile, il nano ed il gerontico. Chi vuole le righe di ricrescita e chi non le vuole assolutamente. Chi non tollera le imperfezioni o piccole rotture del labbro e chi considera solo la parte bella per esporli. Chi li desidera con l’opercolo e chi non crede nella veridicità degli opercoli acquistati, oppure col periostraco. Chi basta avere solo un campione per soddisfare la sistematica indipendentemente dalla sua condizione. Chi colleziona coni solo di certe aree precise. Oltre a questi vi sono altri numerosissimi criteri per collezionare i coni. Ritornando però un attimo al paragone col mondo delle cypree, ricordo collezionisti attribuire valori ai loro pezzi in virtù della dimensione ma, proprio a livello di differenze millimetriche e forse a scopo poi di stabilirne un prezzo. Così non è il mio sistema di approccio all’acquisto. Preferisco non pensare alle gare di assegnazione del “record del mondo” chissà perché quasi sempre a scopo di lucro, ricordando che cinque minuti dopo essere vendute viene sempre pescato un cono più grande. Chissà che fortuna.

Quale futuro per una collezione importante?

Il futuro forse sarà funzione di ciò che sapremo fare oggi, ma prima di parlare di futuro vediamo un po’ il triste scenario di oggi. Avete provato a bussare ad un Museo Nazionale presentandovi come naturalista con nuove specie da depositare o come possessore di una collezione unica, per importanza, da donare? Le risposte che si ricevono possono andare dal: “si, ci potrebbe anche interessare ma torni un altro momento” oppure “no grazie, abbiamo già tante cose parcheggiate negli scantinati e non sappiamo più dove mettere la roba” oppure “guardi, il curatore riceve solo il primo del mese ma il prossimo è in ferie, se vuole lasci pure qui la roba”. Ecco alcuni casi capitati che si commentano da soli. Gli olotipi o le Serie Tipo così vanno all’estero e non tornano più, chi li vuol vedere deve andare là. Probabilmente c’è grande differenza di cultura e sensibilità ma è lo scenario in cui purtroppo ci si trova mentre si riflette sul futuro dopo aver versato una vita di passione per la propria collezione. Intanto qui si fa troppa accademia sulla forma, sulla validità o sull’accreditamento di un’Associazione rispetto ad un’altra lasciando grandi strutture come l’ ICZN a dettar regole non sempre chiarificatrici e complete (a proposito, il sistema di elezione dei membri pare non sia chiaro a nessuno….) Sapete inoltre che collezioni donate ad Enti Pubblici e/o Privati, una volta mancato il donatore, sono state poi svendute a due soldi per quadrare i conti dell’Ente stesso! Dopo questa amarezza bisogna comunque tener duro ed andare avanti con la collezione. Se mi è permesso, consiglierei di sfruttare “ora” l’occasione di mostrare le proprie

10 collezioni ai bambini ed alle scuole, ai Comuni ed alle biblioteche, ai piccoli Enti ed Associazioni, poiché è da loro che parte la cultura su ciò che ci appassiona ed è da loro che parte il futuro delle nostre collezioni.

FAMIGLIA AMPULLARIIDAE (a volte indicata anche come Pilidae) Gray, 1824 Dal latino ampolla = ampolla, boccia per la forma tondeggiante del nicchio Silvano Minuto

Sono molluschi gasteropodi d’acqua dolce, comuni in molte zone tropicali di tutto il mondo. Sono originarie di Africa, Asia e America, ma si sono diffuse in tutto il mondo in quanto sono considerate ospiti gradite negli acquari. La conchiglia, provvista di opercolo corneo-madreperlaceo, è di norma grande, con nicchio a volte spesso o leggero, con forma turbinata o discoidale e apertura destrorsa o sinistrorsa. I sessi sono divisi con le femmine ovovivipare. Si nutrono generalmente di detriti e raschiano con la radula il film algare. E’ per questa la ragione che vengono allevate soprattutto nel Sud Est Asiatico ed esportate come spazzino degli acquari. Le ampullarie non hanno orecchie e quindi sono completamente sorde. Hanno occhi che dovrebbero metterle in grado di "vedere" l'ambiente in cui vivono, ma la loro vista è assai scarsa. La loro visione serve solamente a individuare in maniera approssimativa quali sono i luoghi illuminati e quali quelli oscurati.

La famiglia è suddivisa in otto generi: Afropomus Pilsbry and Bequaert, 1927 Asolene Orbigny, 1837 Felipponea Lanistes Montfort, 1810 (sinistrosrso) Marisa Gray, 1824 Pila Roeding, 1798 Pomacea Perry, 1811 Saulea Gray, 1867

Distribuzione e habitat Asolene, Felipponea, Marisa e Pomacea sono originarie del Nuovo Mondo: America centro- meridionale, arcipelago caraibico, e Stati Uniti meridionali, mentre Afropomus, Lanistes e Saulea sono originarie dell'Africa. Il genere Pila è invece presente sia in Africa che in Asia. Le ampullarie abitano diversi biotipi: da paludi, fossi e stagni a laghi e fiumi. La maggior parte delle specie, però, preferisce l'acqua ferma o a lento corso, e solo poche specie si sono adattate ai fiumi con correnti forti. Molte specie, in particolare le Pomacea, originarie del Sud America, hanno un'altra notevole particolarità anatomica: un sifone respiratorio La Pila ovata ha apertura ovale ed è caratterizzata da una ecologia anfibia. Riesce a superare lunghi periodi di siccità rintanandosi nei corsi d’acqua prosciugati. Ha cavità palleale di destra provvista di branchie mentre quella di sinistra funziona da polmone. In africa questo genere, presso alcune tribù, viene considerato come elemento rituale ma anche come rimedio contro la sterilità. Quando sono totalmente sommerse, respirano tramite In Africa esiste anche un genere sinistrorso “Lanites” un sifone

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Uova di Pomacea canaliculata deposte a grappolo

Marisa cornuarietis o corno d'ariete Specie comune in acquario

Cibo - Le ampullarie mangiano quasi tutto quello che riescono a strappare in pezzi piccoli da mettere in bocca. Pesci morti, altre chiocciole e le loro uova, alghe, gamberetti... Le uova vengono deposte una per una ed attaccate le une alle altre fino a formare un solido grappolo. Appena deposte sono soffici e hanno un colore lattiginoso, ma si induriscono in poche ore. La loro colorazione definitiva (bianco, verde, rosato o arancione chiaro, a seconda della specie) si stabilizza dopo un giorno o due. Normalmente depongono le uova fuori dall’acqua perché altrimenti i nascituri morirebbero annegati. Il corno d’ariete (Marisa cornuensis) depone invece le uova in acqua agglomerate in grappoli gelatinosi.

Chiocciole neonate - Dopo 2-4 settimane (a seconda della temperatura), le uova sono in procinto di schiudersi. Il grappolo diventa sempre più scuro e finalmente le nuove nate, mangiando il guscio dell'uovo, fuoriescono lasciandosi cadere in acqua, dove spesso sono preda di pesci che hanno pregustato il banchetto

Tassonomia - Oltre 100 specie sono descritte nella Pomacea genere dal 1758. Tuttavia, la validità di molte di esse è dubbia e in realtà il numero di specie è molto inferiore. Attualmente, sono considerate valide circa 50 specie, ma anche questo numero è probabilmente superiore al loro numero reale. Perché queste differenze? In precedenza ogni variazione del nicchio veniva inclusa in una nuova specie, adesso gli studi sulla genetica di questi molluschi sta rimediando a questi inconvenienti.

Pila globosa – Sri Lanka – Pila ampullacea- Panama – 30 Pomacea canaliculata - 33 mm mm Argentina – 87 mm

12 CONCHIGLIE TERRESTRI Silvano Minuto

ORTHALICIDAE Sultana sultana (Dillwyn, 1817)

Conchiglia terrestre polmonata, di notevoli dimensioni, l’esemplare esaminato raggiunge i 64 mm. Nicchio fragile con bordo quasi sempre irregolare. Forma conica con 6 avvolgimenti. Protoconca ben visibile, suture profonde. La conchiglia e leggera e dall’interno sono ben visibili le colorazione esterne. Queste ultime sono di aspetto flammulato con tratteggio orizzontale e verticale. Si rinvengono a Panama, Ecuador e Bolivia (provenienza dell’esemplare trattato) e probabilmente in altre località del Sud America. L’animale è molto grande come evidenziato nell’immagine.

13 PUPINIDAE Pollicaria elephas (De Morgan 1885) Perak, Malaysia

Molti testi inseriscono questo genere nella famiglia “Diplommatinidae”. Questa specie di grandi dimensioni (supera i 40 mm), non può essere paragonata con nessun altra. Conchiglia di forma ovoidale, solida, con 7 giri divisi da linee di crescita leggermente prominenti. L’ultimo giro si caratterizza per una riduzione della dimensione e per la sua forma appiattita e circolare, con labbro ispessito e pronunciato. Il caratteristico opercolo di questa specie e rotondo con forma a spirale. Il colore di fondo è di un giallo avorio con striature marroni e diverse intaccature circolari (di piccole dimensioni) probabilmente dovute a parassiti o predatori. Vive in Malaysia ed è piuttosto rara.

Perak, Malaysia

14 NOTIZIE MALACOLOGICHE

Alla ricerca di conchiglie con Argonauta ambiente / Fano Giornale del Metauro - 22 marzo 2012

FANO – Domenica 25 marzo l’Associazione Naturalistica Argonauta ha proposto l’iniziativa “Sulla battigia alla ricerca delle conchiglie” Questa iniziativa fa parte dell’intensa attività dell’Associazione fanese “Argonauta” nata quarantacinque anni fa col fine di proteggere la natura e trattare e diffondere le problematiche ecologiche in genere.

Camogli “I Gioielli del Mare”, conchiglie e coralli in mostra all'Abbazia di San Fruttuoso

Da sabato 31 marzo 2012 manifestazione promossa dall’Associazione Culturale Echi di Liguria, dal FAI - Fondo Ambiente Italiano e dal Comune di Camogli, che vede esposte alcune creazioni artistiche in corallo, madreperla, perle e conchiglie.

Fino a domenica 14 ottobre i visitatori avranno l’opportunità di ammirare una selezione di manufatti di altissima qualità artigianale, esemplari antichi e moderni della migliore produzione italiana, in particolare quella di Torre del Greco la cui tradizione artistica è conosciuta in tutto il mondo.

Il percorso espositivo si snoda tra la Sala Capitolare dell’Abbazia e la Torre Doria ed è suddiviso in sezioni tematiche che, oltre all’esposizione dei manufatti, illustrano anche la storia, il mito e la lavorazione dei materiali con i quali sono stati prodotti: ogni argomento è sviluppato con semplicità di linguaggio attraverso pannelli in lingua italiana e inglese, pensati sia per le scolaresche, sia per i tanti turisti italiani e stranieri che ogni anno visitano San Fruttuoso.

Cronache ANCONETANE 21.3.2012

CUPRA MARITTIMA – Otto nuove conchiglie sono state scoperte e descritte dal direttore del Museo Malacologico di Cupra Marittima Tiziano Cossignani. La prima, una conchiglia terrestre del Marocco, è stata pubblicata sul numero 74 di Malacologia Mostra Mondiale e le altre 7 saranno pubblicate nel prossimo numero di aprile. Delle nuove conchiglie 3 appartengono al genere Marginella e provengono da Sao Tomè, nell’Oceano Atlantico west africano. Di questo gruppo Cossignani è riconosciuto come vera e propria autorità scientifica, autore di una monografia realizzata qualche anno fa e che tutt’ora resta di riferimento per i malacologi di tutto il mondo.

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Alberto Angela al museo malacologico di Cupramarittima, premiato nel 2006

CRONACHE ANCONETANE 23.5.2012

Prestigioso riconoscimento per il Museo Malacologico di Cupra Marittima ad Anversa

CUPRA MARITTIMA – Tiziano e Vincenzo Cossignani hanno partecipato, domenica, al concorso internazionale di malacologica organizzato dalla BVC (Associazione belga di conchigliologia) ad Anversa, in occasione dell’annuale manifestazione, la più frequentata in Europa. Il Museo Malacologico ha presentato una straordinaria selezione di forme di ”Galeodea echinophora” dell’adriatico e ha conquistato il Belgio, assicurandosi il primo premio assoluto messo a disposizione dalla maggiore organizzazione mondiale di malacologia, la “Conchologist of America” che ha sede negli Stati da sin. Nathal Severijns e Tiziano Cossignani Uniti. Il riconoscimento premia un Museo che in Europa non ha pari e che sta promuovendo le Marche nel mondo specialistico della malacologia. La targa è stata consegnata a Tiziano Cossignani, direttore dell’Istituzione picena, dal presidente dell’Associazione belga di conchigliologia il dr. Nathal Severijns. Il giudizio della commissione giudicatrice è stato unanime, con le congratulazioni di tutti i partecipanti che hanno riconosciuto la supremazia incontrastata delle conchiglie marchigiane presentate e che saranno esposte anche a Cupra Marittima il 9 giugno, in occasione dell’inaugurazione della 36° mostra internazionale, quest’anno dedicata all’India.

RIMINI IL MUSEO DELLA PICCOLA PESCA E DELLE CONCHIHLIE

Questo spazio museale carico di ricordi e suggestioni è un omaggio al mare e alla vita.

16 Grazie alla volontà dei pescatori che non volevano che l’attività di pesca come veniva praticata qualche decennio fa non fosse dimenticata nacque il Museo della Piccola Pesca e delle Conchiglie. Prima di creare il Museo, con passione e impegno, avevano dato vita ad un’associazione culturale denominata E scaion. Il Museo contiene Barche e parti di esse, elementi per l’armo delle barche, fotografie e filmati, oggetti di uso quotidiano, modellini, attrezzi da pesca e della cantieristica navale. In sostanza contiene tutto ciò che fa parte di un mondo ormai scomparso che ci aiuta a mantenere viva la memoria di come si comportava la popolazione della vecchia comunità locale. L’esplosione del turismo era in gran parte merito alla piccola pesca rivierasca. L’esposizione è limitata dagli spazi dell’ex edificio scolastico che però conserva quantità e varietà di materiale raccolto. Il viaggio al suo interno è veramente affascinante. L’illustrazione è affidata a dei volontari che con le loro storie sembrano far sì che gli oggetti riprendano vita. Il Museo, instituito nel 1999, si sta arricchendo sempre di più di testimonianze e reperti. Il Museo possiede una grande raccolta di conchiglie che conta più di ottomila esemplari, tra cui alcuni molto rari. L’Istituto di Zoologia dell’Università di Bologna ha classificato le conchiglie e grazie a loro la collezione è diventata molto più importante per gli appassionati e per i ricercatori. La “battana”, il “battanino” e il “beccaccino” sono imbarcazioni della riviera riminese che sono presenti all’esterno del Museo. Dal 2010 il Museo si è arricchito di una rara ed interessante raccolta di fossili. Museo della Piccola Pesca e delle Conchiglie - Rimini – Viserbella

17 maggio 2012

Classe V dell’Istituto Tecnico Agrario Bonfantini di Novara ESCURSIONE AL FONTANILE DI SAN MARTINO (Comune di Fontaneto d’Agogna)

Organizzata dai responsabili del Nucleo della Didattica Ambientale – Sez. Naturalistica del Comune di Novara

La testa del fontanile, recentemente ristrutturata (primavera 2001), segue opere di sistemazione avvenute nel secolo scorso con inserimento di tubi di ferro in corrispondenza delle polle. L’acqua fu incanalata in età medioevale come attesta la stipula di un contratto dell’8 febbraio 1222 dell’Abate di Arona. Lo scopo della visita è stato quello di verificare visivamente la presenza di microrganismi e molluschi nelle acque che sono ottimi indicatori ambientali. Durante la visita si è notato che molte persone si sono recate al Fontanile per riempire bottiglie e bottiglioni di questa acqua considerata ottima per l’uso domestico. Le ricerche hanno permesso di rilevare diverse forme di Tricotteri, Malacostraci, Cladoceri e due specie di molluschi del genere Limnaea. Per fortuna non si è notata la presenza della Corbicula fluminalis che sta invadendo tutto il territorio circostante. Tutti gli esemplari dopo l’esame sono stati rimessi in acqua.

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Fontanile di San Martino

18 Beautifulcowries Magazine

E’ uscito il primo numero della rivista Beautifulcowries. Si tratta di una rivista dedicata esclusivamente alle cipree. Il primo numero di 64 pagine a colori contiene articoli di Marty Beals, Martin Hiscock e molti altri. Per riceverlo contattare: [email protected] oppure [email protected]

L’abbonamento partirà da settembre 2012.

LIBRI E RIVISTE

E’ uscito il n. 20 della rivista elettronica The Cone Collector, scaricabile in internet digitando l’intestazione.

19 Mostra Mondiale Malacologica segnala che sono in corso di pubblicazione i seguenti volumi:

- Atlante delle conchiglie terrestri del mondo – 1° volume: AFRICA di Cossignani T (ott.2012) - Terrestri delle Isole Salomone Delsaerdt Vol 2 (giugno 2012) - La nostra India, senza dimenticare le conchiglie G.,M & T Cossignani

CONI CHE PASSIONE

Mike Fimer è un collezionista di conchiglie specializzato nei coni recenti. Risiede nel Regno Unito ma ha viaggiato in molti Paesi cercando di approfondire le conoscenze sui coni appena scoperti. Nel 2001 pubblica in collaborazione con Backhuys Publishers di Leida, un volume dal titolo: Catalogo di nomenclatura dei coni viventi comprendente il periodo 1758-1998.

Nel sito: www.theconecollector,com/filmer/index.html

si trova un catalogo delle sue ricerche suddiviso per raggruppamenti alfabetici.

ASSOCIAZIONE MALACOLOGICA INTERNAZIONALE

L’Associazione segnala: come promesso abbiamo pubblicato la Guida Didattica alla Malacologia che si integra totalmente con il precedente Catalogo Iconografico. Questa scelta rende il nostro lavoro sufficientemente completo per essere presentato al Ministero dell'Istruzione come progettato. Abbiamo comunque nei nostri piani di aggiungere, speriamo entro l'anno, un Dizionario Illustrato e una Raccolta di Curiosità Malacologiche. Abbiamo deciso di agire, in analogia al Catalogo, pubblicando la Guida in Clio - le Monografie di Argonauta e inserendo poi lo stesso lavoro nella sezione Catalogo del nostro sito

www.amimalakos.com

20 ISOLA YEMNITA DI SOCOTRA

L’isola ospita una varietà di piante e animali bizzarri che si sono adattati al clima torrido e inclemente di questa terra battuta dal vento

Nella piana di Zahr le chiocciole (del genere achatinidae) si arrampicano sugli alberi per sottrarsi al caldo e agli scarabei, anche se così diventano preda di uccelli affamati. Fonte National Geographic Italia - 6.2012

L’INTERNO DELLE CONCHIGLIE

Siamo abituati a considerare l’interno delle conchiglie pensando ai “Nautilus” con tante camere separate, di cui l’ultima abitata dall’animale, oppure ai gasteropodi con una struttura a camera unica ma con poche spire come si trova di frequente negli esemplari sezionati verticalmente.

Non avevamo mai visto però dei coni con sezione trasversale che evidenziano un numero di Burside sezionato avvolgimenti verticalmente veramente impressionante.

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22 MANIFESTAZIONI MALACOLOGICHE

Come abbiamo già avuto modo di segnalare, gli appassionati di malacologia sono sempre meno e l’età media avanza inesorabilmente. Delle manifestazioni malacologiche italiane si salvano soltanto quella di Bologna (circolo ferroviario) e quella di Prato, dove sono presenti un buon numero di espositori e dove si può trovare anche del materiale per collezionisti specifici (es. conchiglie mediterranee, terrestri italiane, ecc.) Le altre manifestazioni sono ormai dedicate quasi esclusivamente all’oggettistica, collane, minerali e fossili. In queste sedi anche i venditori di conchiglie rimasti (a Verona 5 malacologi su 420 espositori totali, a Novegro “Preziosa” un solo malacologo) devono necessariamente adeguarsi e cominciano a proporre materiale vario oltre naturalmente alle conchiglie. Potrà esserci una inversione di tendenza? Speriamo di si. Questo mondo di meraviglie che riserva agli appassionati conoscenze a non finire deve ritornare a far parte della cultura generale.

Bologna – MIneral Show 2012

Verona – Mineral Show – Bruno Briano e Bologna – MIneral Show - panoramica Sergio Novelli

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Verona –MIneral Show

Verona – MIneral Show - Luigi Bozzetti

GRUPPO MALACOLOGICO NOVARESE

Ai nostri amici, Irene e Massimo che hanno intrapreso una nuova attività, vanno i migliori auguri di tutti i componenti del Gruppo.

Di profilo, sulla destra i soci, Ettore Molteni e Paolo Cesana.

24 Segnaliamo inoltre che i prossimi incontri del Gruppo (aperti a tutti gli appassionati) si terranno nei giorni

30 giugno 2012 – Novara, pomeriggio 26 agosto 2012 - Suno, giornata malacologica.

Seguiranno le locandine

Ricordiamo le prossime manifestazioni malacologiche

- TORINO 5-7 Ottobre 2012 - Lingotto Fiere

- PRATO 10-11 Novembre 2012 - Hotel Datini

- NOVEGRO 10-11 Novembre 2012 – Preziosa

Prato “Mirabilia” 2011

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