Chi È Quarto Volume .Qxd
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Franco Falco e Autori vari Chi è? Volume Quarto Tramandiamo ai posteri coloro che meritano essere ricordati Narrativa Poesie Edito Associazione Dea Sport Onlus Bellona (CE) Giugno 2016 Sono dichiarate contraffatte le copie non firmate dall’Editore o da uno degli Autori. Contatti: Associazione Dea Sport Onlus via Regina Elena, 28 81041 - Bellona (CE) Telefax +390823966794 +393202850938 c.c.p. 33785874 P.I. 02974020618 Iban: IT79 S076 0114 9000 0003 3785 874 [email protected] [email protected] [email protected] www.deanotizie.it 2 Presentazione Ancora una volta Franco Falco, dopo averlo fatto per il primo volume edito nel 2014, mi ha offerto il privilegio di presentare questo che rappresenta il quarto volume di "Chi è?": tramandiamo ai posteri coloro che meritano di essere ricordati, di cui è stato curatore. Ma Franco è solito stupire, infatti nel secondo volume di "Chi è?, edito nel 2015, mi ha riservato la sorpresa di ritrovarmi, inaspettatamente e immeritatamente tra "……….coloro che meritano di essere ricordati". Per questo, naturalmente non posso che manifestargli la mia più sincera gratitudine, mi- sta ad un sentimento di ammirazione per quanto egli da oltre 50 anni ininterrottamente e instancabilmente sta producendo. Credo che lui prima ancora degli altri meriti una monografia intera su quanto ha rea- lizzato e sta ancora facendo e che sicuramente "tramanderà ai posteri….." con i suoi insegnamenti e di fatti concreti che ne rappresentano uno stile di vita e che hanno fat- to la sua missione. In questo terzo volume, continua senza sosta il lavoro di "recupero" della memoria dei fatti e delle "storie" di persone e personaggi, piccoli e meno piccoli della nostra terra. "Chi è", edita dell'associazione Dea Sport Onlus di Bellona, giunto al suo terzo anno di pubblicazione, sta ormai assumendo il carattere di una collana di narrativa e poe- sie, che raccoglie i contributi di quanti, senza rendersene completamente conto, con i loro gesti apparentemente semplici e naturali che diventano insegnamenti che scatu- riscono dai loro modelli di vita, contribuiscono a modificare i comportamenti ed i co- stumi di un popolo. Allo stesso modo Franco, senza averne la piena consapevolezza, come una sentinella che, dall'alto della sua postazione privilegiata da cui coglie gli ingressi giusti e le usci- te opportune dalle coscienze umane, raccoglie gli spunti più interessanti di quanti gli passano accanto lasciando in lui una tentazione forte di dover rendere loro giustizia per come hanno vissuto, o per come lo stanno ancora facendo, ovvero una vita piena di interessi intrisa di valori autentici, fornendo esempi da tramandare alle future ge- nerazioni. Un'ultima considerazione che mi viene suggerita dalla lettura del testo e di cui mi so- no convinto sfogliando i precedenti volumi: in Franco Falco non traspare mai la nos- talgia per quello, per cosa o per chi è stato è non è più. Franco non scrive di quelli e per quelli che "un giorno "diventeranno famosi", perché a suo dire e a suo sentire, questi lo sono già! Giovanni Di Cicco 3 Ciao Antonio (In ricordo del prof. Antonio Martone, nostro validissimo collaboratore) A volte la vita ci riserva di conoscere uomini che con la loro cultura ci fanno vivere il ricordo dei momenti e dei fatti che hanno inciso, con maggior forza, le fibre più intime dell'anima. Tu caro Antonio, con il tuo enorme carico di memorie, dolori, speranze, paure, illusioni, senza apparire mi hai preso per mano ed hai illuminato in me le zone buie del mo sapere. Grazie Mae- stro. Un grazie che di certo dovrebbero esprimertelo coloro che come me hanno avuto la gioia di averti come amico. Ti preoc- cupavi del nostro "Dea Notizie". "Antonio, non preoccuparti, pensa a stare bene, di certo ci mancheranno i tuoi articoli ed i lettori capiranno. La salute è più importante di qualsiasi cosa. Stai tranquillo, il giornale continuerà il cammino e, quando ti sarai ripreso, la tua pagina è sempre ad aspettarti". Poi una telefonata che non avrei mai vo- luto ricevere mi ha comunicato la ferale notizia: "Il prof. Antonio Martone non è più tra noi". Resto pietrificato. Sembra che il mondo mi crolli addosso. Il cervello sem- bra non inviare più impulsi, il cuore si ferma e non ossigena più i miei muscoli, sem- bra di affogare nel lago del nulla. Dopo Franco Valeriani, anche Antonio Martone! "Antonio, ma non avevamo assunto l'impegno di pubblicare il secondo volume del "Dizionario Etimologico pignatarese"? Ora sei volato in Cielo e mi hai lasciato una pesante eredità che non potrò mai assolvere: Non ho la Tua capacità e la Tua prepa- razione. Tu mi sopravalutavi. Eri convinto che potessi farcela da solo, No, Antonio, adesso che sei nell'Alto sai che dicevo la verità. Antonio sei insostituibile". Addio Antonio! Addio è sempre una parola difficile da pronunciare, specie quando in ballo ci sono gli affetti che tracimano dalle persone e invadono gli animi. Antonio, la tua eredità è rac- chiusa in quattro parole: bontà, morale, entusiasmo, impegno. Purtroppo, non ti sono stato vicino, colpevolmente, ma voglio comunque far parte di coloro che reclamano un pezzetto dei tuoi insegnamenti, farciti di etica e di altruismo. La tua è stata una vi- ta di straordinaria ricchezza culturale, sociale, umana. A chi non ti conosceva, davi l'impressione di una persona introversa. Era questo il segreto in cui nascondevi la tua sensibilità dell'animo. Eri solare e magnifico il tuo approccio mentale alle cose, fatto di gentilezza e umanità. La tua idea era, sempre, quella della rivoluzione del buon senso e di un comportamento, di cui oggi se ne avverte, insieme a te, la scomparsa: la simpatia e la gentilezza… Ora caro amico, continua ad essere presente in tutte le nostra azioni: PROTEGGICI! Ti abbraccio fortemente Franco Falco 4 Dedica Alle mie tre principesse Veronica Aurora Greta Ai miei tre campioni Francesco Vittorio Daniele Alle tre persone che ci hanno onorato nel voler fare parte della nostra famiglia: Angela Russo Gianfranco Ricciardi Giusy Vastante Siete il nostro orgoglio. Ringraziamento Si ringrazia il Preside prof. Andrea Izzo da Calvi Risorta per la preziosa collaborazione. 5 Salvatore Iavarone Un prodigio, un autentico miracolo della natura e so- prattutto un riconoscimento addirittura mondiale. Non poco per un bambino di due anni a e mezzo. Sì, per- ché il piccolo Salvatore Iavarone è in grado di stupire tutti a bordo di un go-kart rally. Il primato è proprio questo: è il pilota pìù del mondo e in questa storia tut- ta campana e casertana e napoletana in particolare che si racconta di seguito c'è da rimanere stupiti. Una sto- ria che inizia dal padre Mattia, innamoratissimo di corse a quattro ruote, in particolare di F1 go-kart rally. Proprio il papà ha cercato di entrare invano nella storia delle corse, delle auto e quando è nato il piccolo Mattia si è materializzato una sorta di miracolo. Non ha avuto dal padre regali normali, cioè le cose più consuete di questo mondo, come un pallone da corsa, un robot, le figurine da calciatore ma sempre macchinine, cose riguardanti il mondo delle auto, piccole auto, addirittura indumenti Ferrari. Crescendo con un padre così, che ogni giorno lo portava con sé, Mattia ha vissuto il suo primo anno di età passando più tempo tra le piste che in qualsiasi altro posto. Al suo primo compleanno alcuni amici gli regalarono una macchinina elettrica che era sia radiocomandata sia guidabile dall'interno. Quella fu la prima svolta nella vita della famiglia Iavarone e per il piccolo Salvatore in particolare. Dopo un paio di me- si a giocare con quella macchina per bambini il papà notò che lo stesso Salvatore, do- po un po', lui stesso cercava di guidarla quella macchina. A circa un anno e tre mesi Mattia Iavarone decise di fare una prova con il figlioletto tanto da rimanerne scioccato. Dopo aver messo chiaramente dei cuscini sul piccolo sedile dell'auto per farlo arrivare ai pedali, Mattia un giorno mise Salvatore in quell'automobilina e il risultato fu strabilian- te: il padre Mattia rimase positivamente ine- betito dallo stupore nel notare che quell'auto Salvatore la guidava abbastanza bene. Così la scelta di portarlo fuori un altro po' e il risultato portò alla seconda svolta, Salvatore divenne bravissimo e all'eta di un anno e 5cinque mesi la guidava senza fare un erro- re e senza sbattere da nessuna parte. Poi quello che Mattia concepì un pensiero che a suo modo considerava stupido ma che era un presagio: decise di comprare un kart a Salvatore adattandolo alle sue misure in quanto il piccolo era alto appena 70 cm. En- tro 3 mesi il kart era pronto insieme con la prima tutina e ail casco per il piccolo Sal- vatore Iavarone. Salvatore era pronto, il kart pure e a un anno e dieci mesi scese in pi- sta per la prima volta. Mattia, il papà, prese tutte le precauzioni necessarie legando il kart del figlioletto ad un altro kart, che si trovava dietro in modo che se avesse fatto 6 qualche errore lo avrebbe fermato lo stesso Mattia.... da quel giorno in poi Mattia e Salvatore trascorsero tutti i sabato e le domeniche in pista per un mese. E la terza e strabiliante svolta arrivò di lì a poco: a un anno e 11 mesi Salvatore sfornò il suo pri- mo giro di pista perfetto, senza un errore e ad una velocità che non era normale per un bimbo così piccolo. Salvatore continuò ad allenarsi per un altro mese e per il suo secondo compleanno gli fu regalato un altro kart, più adatto alle sue esigenze e mo- dificato in maniera più corretta.