19 martedì 19 febbraio 2008

IN SCENA

DIVORZI MILIARDARI: NESSUN ACCORDO storia e a non rivendicare alcunché del patrimonio di «Macca» TRA PAUL MCCARTNEY ED HEATHER MILLS dopo la sua morte. Nel frattempo, secondo il Daily Mail, Heather Mills avrebbe passato il fine settimana a stilare una Non c’è stato alcun accordo tra Paul McCartney e Heather lista di requisiti indispensabili per il suo uomo ideale. La lista Mills. L’ex Beatle e la seconda moglie non sono riusciti a messa a punto dalla 40enne insieme ai suoi consiglieri più raggiungere un’intesa sui termini del divorzio e spetterà, fidati, la sorella Fiona, il personal trainer Ben Amigoni, lo quindi, al giudice Justice Bennet decidere i termini della stilista Mark Payne e il suo legale di Los Angeles, è breve ma ben separazione. A smentire le indiscrezioni, trapelate ieri sui motivata. Con la premessa che i cacciatori di dote è bene che si tabloid britannici, è stato l’avvocato di McCartney. Per il legale tengano alla larga, l’età del candidato ideale è fissata tra i 45 e i Nicholas Mostyn è priva di fondamento la notizia che 60 anni; con i i più giovani «il divertimento è grande», dice la Mills sia riuscita a strappare un accordo da quasi 100 sua amica, ma la ex moglie di Sir Paul vuole un uomo distinto, milioni di euro per porre fine al matrimonio con il di esperienza e che faccia sul serio. Il marito ideale dovrà poi musicista. Secondo New of the World, in cambio, Mills essere vegetariano e disposto a seguire la Mills nelle sue si era impegnata a non parlare mai in pubblico della loro battaglie contro le mine anti-uomo e la crudeltà sugli animali.

MUSICA E NON SOLO Eccoli CINEMA Ora è uscito in dvd alla vigilia del loro Dopofestival con un disco sotto le ascelle. Vo- Apollon, operai gliono divertirsi seminando mi- facevate notizia ne di non sense e «facendo del- le cose» alle canzoni in gara a senza bruciare Sanremo. Non ne possono più degli amministratori milanesi... ■ / Roma

li operai facevano gli operai. Ma i poliziot- ti non li voleva fare nessuno. C’è volututa Gun’assemblea in cui Rolando Morelli ha cominciato a spiegare:”compagni, così facciamo il gioco dei padroni...”. Dopo un po’ si sono trova- ti gli operai disposti a mettersi la divisa». Così Ugo Gregoretti qualche sera fa al Centro Arci Ma- lafronte di Roma. Una sala strapiena di giovani per ricordare una «storia» e un film di quarant’an- ni fa: l’Apollon, la tipografia romana che fu occu- li Elii si divertono. Prima notizia.G Divertirsi a qua- pata per 13 mesi tra il ‘68 e il ‘69, «anticipo» di ranta e passa anni suonati dopo venti abbondanti quell’autunno caldo che di lì a poco avrebbe scos- vissuti da cazzoni non è da tutti. Lo senti quando so il paese. Una lotta che Ugo Gregoretti, su «con- fanno la loro trasmissione Cordialmente su radio siglio» di Zavattini, teorico del «cinema di guerri- Deejay, lo senti ascoltando il nuovo Studen- glia», del «cinema subito», documentò nel suo tessi che esce oggi, lo percepiranno gli abbonati in primo lavoro da autore militante: Apollon, una prima fila quando presenteranno il Dopo Festival fabbrica occupata, ora disponibile in dvd (edizioni di qui a una settimana. C’è una voce, insistente, Edit Coop) con l’«aggiunta» di L’incrociatore Apol- che gira al riguardo: del Festival di Sanremo chi se lon, documentario di Guido Albonetti in cui si ri- ne frega, ma il Dopo non me lo perdo per nessuna e le storie Tese costruisce il clima di quella lunga battaglia, termi- nata con una straordinaria vittoria che impedì la chiusura della tipografia. Erano anni in cui gli operai per «bucare» i media non dovevano finire come torce umane, ma semplicemente lottare, come nel caso dell’Apollon, per salvare il loro po- sto di lavoro. C’era il cinema militante, allora, co- me racconta con la consueta ironia lo stesso Gre- Elii, Studentessi a Sanremo goretti e c’era l’Unitelefilm, il «braccio» cinemato- grafico del Pci. Ed è proprio dai vertici del partito che arrivarono gli «attori» improvvisati destinati a fare i padroni, perché va da sè, come per i poli- ragione al mondo, c’è Elio. Voi nel disco come prima canzone non l’elogio della tristezza è un’altra cosa. Il riso amaro uno spazio che è stato spazzato via per ziotti, nessun operaio voleva mettersi in quei pan- Bella responsabilità vero Faso (il suonate un gran che giovani: c’è uno esiste». farci un grattacielo e per cui voi vi ni. Gli operai, invece, erano davvero i protagoni- bassista)? strumentale progressive molto Poi c’è l’annosa tematica dei bonghisti eravate impegnati…. sti. Rolando Morelli (a ricordarcelo è la figlia), An- «Ahah, in effetti l’aspettativa è un po’ grossina. È Seventy’s… senza ritmo che ossessionano le zone «Rocco Tanica si è fatto un mese di sciopero del- gelo Scucchia noto socialista che era stato in car- tutto top secret, ma se fino ad adesso il dopo-festi- «Il primo brano è partito da un’idea di Rocco Tani- verdi delle città italiane… la fame per la salvaguardia di quel parco. Milano cere con Gramsci, Rodolfo Matriciani che vedia- val è stato un talk show, noi cercheremo di fare ca, che in realtà è il meno cultore del prog tra di «Allora: io, da bassista, sono un grosso amante del- è depredata da amministratori folli che fanno co- mo al centro della lotta. Ma anche Maria Trasciat- più spettacolo. Siamo certi che verrà ricordato co- noi. Ma ci è piaciuta tantissimo: chi oggi come og- la ritmica. Ma i bonghi non è che non li possono se senza preoccuparsi di quelli che verranno do- ti, operaia che ritroviamo oggi tra le testimoni del me il pre-festival del giorno dopo. E poi i musici- gi ti piazza in apertura di disco uno strumentale suonare tutti. Devi sapere che io ed Elio ci allenia- po. Hanno raso al suolo un bosco realizzato con documentario, che racconta del figlioletto che sti-colleghi son contenti anche se abbiamo an- prog? E poi non credo suoni vecchio. Se tornano i mo da anni a baseball nel parco Forlanini di Mila- donazioni per farci un altro grattacielo della Re- l’ha seguita ogni giorno in fabbrica, magari distra- nunciato che faremo qualcosina alle loro canzo- jeans scampanati nessuno ti da di vecchio no?» no sentendo l’orrendo bonghista impazzito che gione quando tutti sanno che il Pirelli è semivuo- endosi tirando gavettoni a chi era di passaggio. ni. E se son contenti loro…» Ma come sono i gusti musicali dei suona male. A lungo ho pensato: ora prendo la to». Le famiglie di tutti gli operai partecipavano attiva- Quando partecipaste più di dieci anni fa virtuosissimi Elii? mazza e glielo sgretolo». Gli amministratori milanesi sono peggio mente all’occupazione. E c’è ancora chi ricorda la gridaste alla truffa, quest’anno si replica? «Variegati: Beatles, Pink Floyd, Deep Purple, tutti Poi, in chiusura di pezzo, si accenna di quelli nazionali? fame dopo quasi un anno senza stipendio. «Eppu- «Certamente il festival verrà truccato come nel abbiamo amato gli Area. Io e Elio eravamo fan dei senza mezzi termini al Parco della Gioia, «So solo che siamo in un bel casino. C’è il proble- re per noi ragazzini - dice la figlia di Morelli - c’era ‘96, quando avevamo pagato per arrivare ultimi Genesis e dei Gentle Giant. Robe che per fischiet- ma della legge elettorale che fa sì che io voto e poi sempre un pasto completo». La solidarietà diffu- come gli Stadio e invece ci fecero arrivare secondi. tarle sotto la doccia devi essere un genio». va in parlamento uno qualsiasi che manco cono- sa, infatti, permise di portare avanti quella lotta. I Una grandissima delusione. «Studentessi» è da sganasciarsi dalle «Con Baudo ci siamo sco e poi c’è il gravissimo problema della legalità: pendolari, le massaie ogni giorno avevano un Ma chi lo vince il Festival ?» risate e molto vario, dal death metal al trovati bene. Gli va la gente sozza non puo’ sedere in parlamento, va pacco da consegnare all’Apollon. E poi le tante de- «Lola Ponce, ma da sola, perché dopo al seconda samba, da Giorgia, la Ruggiero, Baglioni, oltre il problema degli schieramenti». legazioni sindacali: dalla Francia, Germania, la sera decide di lasciare a casa Giò di Tonno». Carla Fracci, Irene Grandi, a Bisio. Dalla tutto quello che Nel disco vi schierate in un brano che si Spagna ancora franchista. La lotta dell’Apollon fe- L’impatto con Baudo e con le canzoni ? riflessione sulla musica satanica che intitola «La lega dell’amore»… ce il giro del mondo. E il film arrivò anche al Mo- «Con Pippo ci siamo trovati bene. Gli abbiamo mandata al contrario dà messaggi abbiamo pensato «Certo. La Lega dell’amore alleggerisce il dibattito, ma di New York, dove, come ricorda Gregoretti: proposto le nostre idee sul dopo festival e lui ha buonisti alla tematica della tristezza propone un’alternativa più serena visto che ci sia- «Zavattini per spiegare i rischi del suo “cinema su- detto: bene, mi piace tutto. Sulle canzoni che di- intesa come un valore positivo… Canzoni noiosine in mo stufati di governanti che si mandano vaffan- bito” usò la metafora della gatta frettolosa e la po- re… alcune sono un po’ noiosine, ma ci sono dei «Beh, per noi la musica non deve essere per forza gara, ma anche no...» culo. La lista è aperta ma attenzione: non voglia- vera interprete impiegò quasi mezzora per spiega- giovani che promettono bene». straccia-mutande, non vogliamo incupirci. Ma mo imbucati, faremo una dura selezione». re la relazione tra l’Apollon e i ciechi».

TEATRO Alla Cometa Off di Roma lo spettacolo di Marta Gilmore con Fiammetta Olivieri e Pamela Sabatini nell’ambito della rassegna E.T. in scena fino al 30 marzo Bambole, biciclette, suore e ballerine: due solitudini a confronto sulla «strada ferrata»

■ / Roma chitarra, clarinetto, didjeridoo, e dita passate gazza del Sud, rivela presto crepe che genera- carte del padre? E quali sentimenti prova dav- scolastici imparati a memoria piuttosto che sull’orlo di due bicchieri). Esperimento di no dubbi sulla «verità» di quanto è detto in vero per il fratello, reale o immaginario che capiti, e di inquietante remissività dell’altra. icuramente da segnalare la rassegna «scrittura scenica» tra le due attrici e la regista, scena dalle protagoniste. Esiste veramente il sia, se se lo immagina in fin di vita? È viva o In modo singolare, da uno spettacolo concepi- E.T. (Expo Teatro), «vetrina di nuova che dalle improvvisazioni è però giunto alla «fratello» che la ragazza del Nord avrebbe in morta - ed anzi è mai esistita veramente - Al- to e svolto con l’obbiettivo stretto sulle prota- Sdrammaturgia contemporanea e nuovi forma di testo molto strutturato, finalista al Sicilia, avuto dal padre con un’altra donna, o va, la sorella della ragazza di Catania, «che ha goniste, privo di scenografie e visibilmente linguaggi scenici», alla Cometa Off di Roma Premio Scenario 2007, capace di offrire molte- è una sua immaginazione, nata da una foto- molti amanti / e adesso sta coi vermi»? Su ciò molto «povero», emerge dominante il conte- in corso fino al 30 marzo con il logo di Proget- plici piani di lettura. Partendo da una situazio- grafia di un bambino col pallone trovata tra le che dicono irrompe, fino a determinarne la sto sociale: la base americana di Sigonella, da to Speciale Teatro dell’Assessorato alle Politi- ne di base, innocenti giochi ancora infantili, forma, l’influsso dei diversi modelli femmini- dove provengono i militari che al San Belillo che Culturali del Comune di Roma, al ritmo col pretesto di una bicicletta che ci si presenta li «proposti - imposti» loro dall’esterno: le suo- apprezzano la «pelle bianca» di Alva; l’abban- di due spettacoli ogni sera alle 20.45 ed alle con le ruote all’insù: l’incontro - nel segno del- Giochi infantili e frasi re convivono con conduttrici televisive, balle- dono crudele di un’infanzia, lasciata a sé stes- 22.30. Consentendo così a molte prime o se- la comune solitudine, tanto che una ha per che non dicono la rine e cantanti. Quello che il dialogo rivela sa, senza nessuna protezione e senza nessun conde prove, a talenti forse ancora acerbi ma compagna una bambola (Camilla) l’altra addi- non è ciò che è detto, ma piuttosto ciò che vie- aiuto a comprendere i primi segni della pro- promettenti, di avere quello spazio che il siste- rittura la (sua) bicicletta (anch’essa animata verità tra due ragazzine ne taciuto: senza catarsi simbolica, nessu- pria sessualità. Questa è prorompente, porta a ma teatrale oggi offre con molta difficoltà all’« da un nome, Berta) - tra due adolescenti alla n’identificazione possibile con i due personag- sessualizzare il corpo dell’altra e persino gli og- off» (a ciò che è fuori del mercato). In questo soglia della pubertà, una in Sicilia in viaggio Alle spalle, una società gi da parte dello spettatore - respinto in que- getti (la «campanella» della bicicletta diventa contesto è andata in scena La strada ferrata, re- dal Piemonte, l’altra cresciuta al San Belillo, sto da un eccesso di corporalità e di rossetto nel loro gioco uno dei modi per indicare il ses- gia di Marta Gilmore con Fiammetta Olivieri quartiere storico della prostituzione a Cata- che ha imposto loro passato costantemente sulle labbra dell’una; so femminile); quanto privata di ogni possibi- e Pamela Sabatini (e musiche originali in sce- nia. L’apparente realismo, spinto fino alla ruoli e sessualità o da un eccesso di imbranata goffaggine, frasi lità liberatoria, ridotta ad autorepressione o in na di Fabio Guandalini, capace di alternare tranche de vie dall’attrice che impersona la ra- e concetti che sembrano appiccicate da libri corpo prostituito, in merce.