ANGELO PERUZZI

Profilo Nome completo Angelo Peruzzi Nazione Italia Data di nascita 16/02/1970 Luogo di nascita Viterbo Ruolo Portiere Juventus Stagioni 8 Primo incontro CI: 12/02/1992 Juventus - Inter ufficiale 1-0 Primo incontro in Amic: 08/08/1991 Padova - assoluto Juventus 0-4 Ultimo incontro SerA: 09/05/1999 Juventus - ufficiale Milan 0-2

Presenze Totali 301

Gol Subiti -268 Esordio 13/12/1987 Milan - Roma 0-2 Presenze 478 Gol Subiti -476 Italia Esordio 25/03/1995 Italia - Estonia 4-1 Presenze 31 (Periodo Juventus: 26) Gol Subiti -15 (Periodo Juventus: -11)

Angelo Peruzzi (Blera, 16 febbraio 1970) E’ nel novero dei migliori portieri italiani di sempre, è stato uno dei massimi esponenti del ruolo negli anni 1990 e 2000. Con la maglia della Juventus ha conquistato tre campionati di Serie A, due Supercoppe di Lega, una , una UEFA Champions League, una Supercoppa UEFA, una Coppa Intercontinentale e una Coppa UEFA.

In nazionale ha totalizzato 31 presenze, disputando il campionato d'Europa 1996 da titolare, il campionato d'Europa 2004 da terzo portiere e il vittorioso Mondiale 2006 da secondo; ha saltato per infortunio il campionato del mondo 1998, per il quale era stato convocato come titolare. Prima di approdare nella nazionale maggiore, ha preso parte agli Europei Under-21 del 1990 e del 1992, vincendo, da riserva, quest'ultima edizione; nello stesso anno ha partecipato ai Giochi olimpici di Barcellona.

A livello individuale si è aggiudicato per tre volte l'Oscar del calcio AIC come miglior portiere della Serie A; nel 1997 è stato inserito nella lista dei 50 candidati al Pallone d'oro, classificandosi 29º, ed è risultato II (primo tra gli europei) nella classifica IFFHS di miglior portiere dell'anno. La stessa IFFHS lo ha annoverato tra i più forti portieri europei del XX secolo e tra i migliori in assoluto del periodo 1987-2011, collocandolo al 30º posto in entrambe le graduatorie.

Soprannominato Tyson in virtù della notevole potenza muscolare, Peruzzi era un portiere dal repertorio completo, dotato di buona presa, riflessi pronti e ottimo senso del piazzamento. Talento precoce, valido tecnicamente e dal carattere forte, dava il meglio di sé nelle uscite basse, e infondeva sicurezza nella retroguardia.

A dispetto di eccellenti doti acrobatiche, aveva uno stile essenziale e preferiva ridurre al minimo i tuffi, muovendosi molto sulla linea di porta. Adatto al gioco a zona e abile nell'opporsi ai rigori, si rivelava spesso decisivo con pochi e importanti interventi anche quando restava a lungo inoperoso. Per via della sua affidabilità, sul finire degli anni 1990 era ritenuto da molti il miglior portiere in circolazione; il suo rendimento è rimasto costantemente elevato anche negli anni 2000.

Nella stagione 1991-1992 passa per 4,5 miliardi di lire alla Juventus, in cui si affermerà come uno dei migliori portieri della sua generazione. Nella prima stagione fa da riserva a , il capitano della squadra alla sua ultima annata nel club. Fa il suo esordio in maglia bianconera nella gara d'andata dei quarti di finale di Coppa Italia contro l'Inter, e da lì in poi disputerà il resto del torneo da titolare, con ottimo rendimento: spiccano, fra gli altri episodi, la sua prestazione nel retour match coi nerazzurri, in cui resta in campo per tutta la gara malgrado la frattura del naso e il rigore parato al milanista Franco Baresi durante la semifinale di ritorno. Giunta in finale, la Juventus viene superata dal Parma con un complessivo 2-1 nonostante la vittoria nella partita di andata. Oltre che in Coppa Italia, Peruzzi colleziona 6 presenze anche in campionato, rimpiazzando stabilmente Tacconi a partire dalla 29ª giornata.

Dalla stagione successiva diventa titolare fisso e, pur non disputando una grande annata sul piano personale, ottiene il primo successo internazionale, con la vittoria in Coppa UEFA. L'anno seguente, nonostante un avvio di stagione incerto e il rischio di vedersi affibbiata l'etichetta di «eterna promessa», migliora il proprio rendimento a tal punto da candidarsi al ruolo di terzo portiere della nazionale italiana al campionato del mondo 1994 non sarà infine convocato per la competizione iridata, ma si rifarà l'anno successivo.

La stagione 1994-1995, infatti, gli vale la definitiva affermazione e l'esordio in nazionale, di cui diverrà titolare scalzando . Vince inoltre il suo primo scudetto, cui fa seguito la vittoria della Coppa Italia: nuovamente opposta al Parma, questa volta la Juventus si impone con un complessivo 3-0.

Nella stagione 1995-1996 vince la , battendo ancora il Parma, e soprattutto la Champions League; nella finale di Roma contro l'Ajax non appare immune da colpe in occasione del gol di Jari Litmanen, ma dopo che i tempi regolamentari e supplementari si chiudono sull'1-1, Peruzzi si riscatta ai tiri di rigore neutralizzando le conclusioni di Edgar Davids e Sonny Silooy, e risultando così decisivo per la conquista della coppa.

Nella stagione seguente diviene vicecapitano della squadra; in questa veste, complice il lungo infortunio che tiene lontano dai campi Antonio Conte, solleva con la fascia al braccio la Coppa Intercontinentale e la Supercoppa UEFA, rispettivamente contro River Plate e Paris Saint-Germain. Oltre a ciò, conquista il suo secondo scudetto e giunge nuovamente in finale di Champions League, in cui la Juventus è sconfitta dal . Reduce da un'annata di alto profilo, l'estremo difensore juventino consegue diversi riconoscimenti individuali, tra cui il premio di migliore portiere AIC, il Guerin d'oro e l'inserimento nella squadra ideale di France Football ; ottiene inoltre il secondo posto nella corsa al titolo di portiere dell'anno IFFHS e la candidatura al Pallone d'oro (29ª posizione).

Nella stagione 1997-1998, iniziata con la conquista della Supercoppa italiana, è campione d'Italia e finalista di Champions League per l'ultima volta in carriera: nell'atto conclusivo del torneo continentale, la Juventus si arrende al Real Madrid. Per il secondo anno consecutivo, Peruzzi viene eletto miglior portiere della Serie A e classificato fra i primi dieci al mondo.

Ormai annoverato tra i più forti numeri 1 nella storia del club torinese, nel 1998-1999 gioca il suo ultimo campionato a difesa della porta bianconera: nel corso della stagione, rivelatasi deludente sul piano dei risultati, matura infatti l'intenzione di chiudere la sua esperienza juventina, sia per ragioni economiche sia per la ricerca di nuovi stimoli. Lascia Torino dopo 301 presenze complessive tra campionato e coppe, sostituito da Edwin van der Sar tra i pali bianconeri.