Conquista Totale Dell'enarmonismo Mediante

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Conquista Totale Dell'enarmonismo Mediante [49 ] LACERBA LUIGI RUSSOLO. CONQUISTA TOTALE DELL’ ENARMONISMO MEDIANTE GL’INTONARUMORI FUTURISTI. Dopo 1 introduzione nella musica del sistema tem­ dazioni darebbe quella che è la nostra scala cro­ matica. perato la parola Enarmonismo resta solo per indicare Ognuno vede quanto una pittura simile sarebbe li­ dei valori che non trovano più 1 loro corrispondenti mitata nei suoi mezzi e di quante sensazioni coloristiche nella realtà musicale. sarebbe diminuita. Eppure, l’attuale sistema musicale Infatti si chiama enarmonia la differenza tra un temperato si trova appunto nelle condizioni in cui si m i diesis e un f a e tra un si diesis e un do quando troverebbe la pittura a cui ho accennato. il sistema temperato, rendendo uguali tutti i semitoni, Il temperamento con la sua omofonia ha in certo ha tolto queste differenze e reso quindi omofone le due note. modo slega te le note, avendo tolto ad esse i più de­ licati legami che le possono unire e che sono rappre­ Ma purtroppo l'inconveniente portato dal sistema sentati da frazioni di tono più piccole dell’attuale se­ temperato non è solo nella parola. L ’aver diviso l'in­ mitono. tervallo d’ottava soltanto in 12 frazioni uguali tra loro Si crede che i Greci conoscessero e adottassero e l’aver naturalmente impostato su questa scala così * l’enarmonismo. E tuttavia molto incerto il parlare di temperata tutti gli strumenti, ha portato una conside­ sistemi musicali deducendoli da teorie complicate e in­ revole limitazione di numero nei suoni adoperabili e certe e non sapendo se o quanto queste teorie venis­ reso stranamente artificiali quelli stessi che si adoperano. sero applicate nella pratica. Si sa quanto sia diversa la scala del sistema tem­ Comunque, ora è certo che dopo l’introduzione perato da quella naturale. della scala temperata l’enarmonismo, sia pure limitato E pure noto come negli strumenti a intonazione alle sole differenze dei comma, non esiste più come libera (strumenti ad arco) l’abitudine e la necessità por­ realtà musicale. tino gli esecutori a vincere la naturale tendenza a in­ Dico realtà musicale perchè invece, come vedremo tonare secondo la scala naturale per riportarsi invece in seguito, nella natura e nella vita i suoni e i rumori sull’intonazione della scala temperata. sono tutti enarmonici. Cosi pure sugl’istrumenti a fiato che danno la se­ Gli studi e le ricerche per la costruzione degli in- rie armonica della nota fondamentale esistono gli ar­ tonarumori che da parecchi mesi vado conducendo con monici 7,° 11,° 133 e 14,° che vengono corretti nella la geniale collaborazione di Ugo Piatti, mi hanno por­ loro intonazione per dare quelli che si chiamano suoni tato, in materia di enarmonismo, a delle conclusioni chiusi. definitive sulla necessità assoluta di adottarlo come si­ Sono così scomparse nel sistema temperato le dif­ stema musicale totale. ferenze fra tono grande e tono piccolo (9/8 • 10/9 Queste conclusioni trovano la loro conferma nella = 81/80). considerazione, che dirò fisica, dell’esistenza dell’enar- Scomparse pure le differenze fra il semitono dia­ monismo in natura ; in quella pratica sulla possibilità tonico ( 73) e quelli cromatici ( 22) e ( 2?)* materiale di adottarlo e in quella artistica sulla neces­ Mentre la stessa nota nelle diverse scale del si­ sità di uscire finalmente dalle stupide muraglie del se­ stema naturale poteva avere fino a quattro diverse in­ mitono artificiale e monotono. * tonazioni, essere cioè rappresentata da quattro diversi E tempo veramente che il dominio del suono si numeri di vibrazioni, nel sistema temperato invece essa arricchisca di tutte le infinite possibilità di sfumature tra è sempre identica a se stessa. un suono e l’altro, per arrivare così a delle sensazioni Si è così spostata l’intonazione naturale per arri­ musicali fino ad ora ignorate. vare a dei suoni falsi ed arbitrari per l’orecchio, e, Esiste anzitutto questo fatto : tutti i suoni e ru­ ciò che è peggio, si è portata così un’enorme limita­ mori che si producono nella natura se sono suscetti­ zione nel numero dei suoni adoperabili e una completa bili di variazioni nel tono (se sono cioè suoni o ru­ mancanza di sfum ature fra l’uno e l’altro. mori di una certa durata) cambiano il tono per gra­ Il sistema armonico temperato può in un certo modo duazioni enarmoniche e mai per salti di tono. essere paragonato a un sistema di pittura che abolisse Così per esempio l’ululare del vento compie delle tutte le infinite gradazioni che possono dare i sette co­ complete scale in discesa. Queste scale non sono nè lori (rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco, vio­ diatoniche nè cromatiche, sono invece enarmoniche. letto) e che di questi accettasse solo il colore tipo, Ugualmente se passiamo dei rumori naturali nel quindi un solo giallo, un solo verde, un solo rosso, ecc. mondo infinitamente più ricco dei rumori delle mac­ Una pittura che non conosce le diverse tonalità dello chine, troviamo anche qui che tutti i rumori prodotti stesso colore ; quindi, nessun rosa e nessun rosso-lacca, da movimenti rotativi sono nel loro crescere o dimi­ nessun giallo-chiaro e nessun giallo-scuro, ecc. Questa nuire di tono costantemente enarmonici. pittura sarebbe paragonabile nei suoni alla scala dia­ Questo crescere o diminuire del tono è naturalmente tonica temperala. Coll’aggiunta poi di cinque sole gra­ in ragione diretta col crescere o diminuire della velocità. LACERBA Esempio : la dinamo e i motori elettrici. chio si sia abituato bensì al sistema diatonico tempe­ Questo salire o scendere del suono-rumore, per rato e cromatico, ma preferisca la scala naturale e i quanto graduatissimo, è percepito tuttavia nel suo svol­ passaggi enarmonici. gimento anche da persone dotate di un mediocre orec­ ti stato provato da numerose esperienze che chi chio musicale. canta liberamente segue la scala naturale con le sue Che siano sensibili per l’orecchio umano le diffe­ differenze di comma e che i passaggi con la voce por­ renze minori del semitono, lo si può benissimo provare tata compiono una gradazione enarmonica. col sonometro, o anche nell’accordare o intonare colle Così per esempio chi canta passando dalla scala dita le corde di un violino. in tono di do a quella in tono di re intonerà gli stessi Anzi queste esperienze provano che non solo dif­ gradi non più come prima, ma coi rapporti della scala ferenze di ma anche di di tono sono sensibili per naturale rispetto alla nuova tonica re, alterando in tal modo di un comma i toni grandi o piccoli e dei diesis l’orecchio. 23 25 Viene subito logica la domanda : Se esistono in che saranno di j 2 ° 24 a secon(^a del tono grande natura questi suoni enarmonici, se anzi in natura, come o piccolo da alterare. abbiamo visto, il suono-rumore esiste solo con questi Già l’amico Pratella, nel suo Manifesto tecnico suoni, e se questi suoni son facilmente percepiti dal della musica futurista, aveva detto : nostro orecchio, perchè dunque non adoperarli nell’arte n Sopra ogni cosa Venarmonia ci rende possibili musicale ? l’intonazione e la modulazione naturali ed istintive de­ Certo è strano che non si sia sentito prima d’ora gl’intervalli enarmonici, presentemente infattibili data il bisogno di svecchiare e allargare il sistema musicale, l’artificiosità della nostra scala a sistema temperato, che che è, in fondo, ancora quello che ci fu tramandato dal noi vogliamo superare. Noi futuristi amiamo da molto medio evo. tempo questi intervalli enarmonici che troviamo solo E tutto il magnifico sistema armonico che è stato nelle stonature dell’orchestra, quando gli strumenti suo­ edificato sopra basi così limitate si trova ormai ad essere nano in impianti diversi, e nei canti spontanei del po­ esaurito e sfruttato completamente, vincolato com’è della polo, quando sono intonati senza preoccupazione d’arte . voluta povertà della materia prima : il suono. Dunque l’orecchio è sensibile anche a queste dif­ Infatti, come ho già notato nel mio manifesto fu­ ferenze molto piccole, se istintivamente le adopera. turista L'Arte dei rumori (11 marzo 1913) il suono Infine si prova generalmente maggior piacere nel­ adoperato attualmente nell’arte musicale è limitatissimo l’udire uno strumento a intonazione libera. Così per come QUALITA o timbro, e, quasi ciò non bastasse, esempio tutti ammettono che il violino ha più fascino, è stato, per 1 uso del sistema diatonico, ristretto an­ canta meglio del pianoforte e stanca meno di questo. che nel suo sviluppo e quindi nella sua quantità. Questo fatto che tutti percepiscono e di cui pochi Il Futurismo allarga anche questo campo, come ha si rendono conto è dovuto a ciò : che il violino ha allargato la pittura col Dinamismo, la poesia coll’Im- possibilità di enarmonismo, mentre il pianoforte (che è il maginazione senza fili e le Parole in libertà, la musica più temperato degli strumenti) non ne ha affatto. coll’antigrazioso e l’abolizione d’ogni quadratura ritmica. Il violino può fare le scale a intonazione naturale Così ora : e qualsiasi gradazione enarmonica nelle note portate. Coll9introduzione nella musica del numero e della Il male è che generalmente lo si suona assai male, varietà dei rumori e terminata la limitazione del suono poiché tutti si sforzano, come ho già notato, di vincere come qualità o timbro. la tendenza istintiva per intonare invece secondo la Il rumore, infatti, non è altro che un suono ric­ scala temperata. E se qualche raro concertista, sopra­ chissimo di suoni armonici molto più forti e sensibili tutto suonando senza accompagnamento, segue l’intona­ che non lo siano nei suoni propriamente detti e comu­ zione naturale, questo viene immancabilmente accusato nemente adoperati. (dai sapientissimi intenditori e buongustai) di intona­ ColVintroduzione dei rumori adoperati anche nelle zione poco corretta ! frazioni più piccole del semitono, quindi col sistema Comunque, il violino fa sempre sentire queste sue enarmonico, è pure tolta la limitazione del suono nella qualità di variazioni nell’intonazione ed è perciò ap­ sua quantità.
Recommended publications
  • UCLA Electronic Theses and Dissertations
    UCLA UCLA Electronic Theses and Dissertations Title Fillia's Futurism Writing, Politics, Gender and Art after the First World War Permalink https://escholarship.org/uc/item/2r47405v Author Baranello, Adriana Marie Publication Date 2014 Peer reviewed|Thesis/dissertation eScholarship.org Powered by the California Digital Library University of California UNIVERSITY OF CALIFORNIA Los Angeles Fillia’s Futurism Writing, Politics, Gender and Art after the First World War A dissertation submitted in partial satisfaction of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy in Italian By Adriana Marie Baranello 2014 © Copyright by Adriana Marie Baranello 2014 ABSTRACT OF THE DISSERTATION Fillia’s Futurism Writing, Politics, Gender and Art after the First World War By Adriana Marie Baranello Doctor of Philosophy in Italian University of California, Los Angeles, 2014 Professor Lucia Re, Co-Chair Professor Claudio Fogu, Co-Chair Fillia (Luigi Colombo, 1904-1936) is one of the most significant and intriguing protagonists of the Italian futurist avant-garde in the period between the two World Wars, though his body of work has yet to be considered in any depth. My dissertation uses a variety of critical methods (socio-political, historical, philological, narratological and feminist), along with the stylistic analysis and close reading of individual works, to study and assess the importance of Fillia’s literature, theater, art, political activism, and beyond. Far from being derivative and reactionary in form and content, as interwar futurism has often been characterized, Fillia’s works deploy subtler, but no less innovative forms of experimentation. For most of his brief but highly productive life, Fillia lived and worked in Turin, where in the early 1920s he came into contact with Antonio Gramsci and his factory councils.
    [Show full text]
  • Antologica Anthology 2003-2017
    1 ANTOLOGICA ANTHOLOGY 2003-2017 a cura di edited by Elena Pontiggia Marsilio Presidente della Provincia di Catanzaro Coordinamento generale Si ringraziano President of the Province of Catanzaro General coordination Our thanks to Enzo Bruno Fondazione Rocco Guglielmo Direttore Responsabile coordinamento ANTOLOGICA ANTHOLOGY Director Coordination supervisor 2003-2017 Rosetta Alberto Teresa Guglielmo Giuliana Guglielmo Direttore artistico Artistic director Segreteria organizzativa Catanzaro Rocco Guglielmo Organisational office Museo MARCA Maria Elena Zagari 13 maggio – 20 agosto 2018 Responsabile tecnico e logistica Assunta Ciambrone 13 May – 20 August 2018 Technical and logistics supervisor Antonio Sabatino Servizio di vigilanza a cura di Security service Un particolare ringraziamento a curated by in collaborazione con Comitato scientifico G.I.S.A. Catanzaro Our particular thanks to Elena Pontiggia in collaboration with Technical committee Rocco Guglielmo Servizio di accoglienza e didattica Emanuela Baccaro Eugenio Attanasio Reception and teaching service Giuseppe Lezzi Michele Bonuomo Associazione culturale DI.CO. Catanzaro Teodolinda Coltellaro Michele Bonuomo Giorgio de Finis Ufficio stampa Marco Meneguzzo Press office Si ringraziano tutti i prestatori delle opere Domenico Piraina CLP Communication che hanno reso possibile la realizzazione Sabatino Nicola Ventura della mostra. Armando Vitale Our thanks to all the lenders of the works who have made possible the organisation of this show. Si ringraziano inoltre We would also thank Eraldo
    [Show full text]
  • UNIVERSITY of CALIFORNIA Los Angeles Fillia's Futurism Writing
    UNIVERSITY OF CALIFORNIA Los Angeles Fillia’s Futurism Writing, Politics, Gender and Art after the First World War A dissertation submitted in partial satisfaction of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy in Italian By Adriana Marie Baranello 2014 © Copyright by Adriana Marie Baranello 2014 ABSTRACT OF THE DISSERTATION Fillia’s Futurism Writing, Politics, Gender and Art after the First World War By Adriana Marie Baranello Doctor of Philosophy in Italian University of California, Los Angeles, 2014 Professor Lucia Re, Co-Chair Professor Claudio Fogu, Co-Chair Fillia (Luigi Colombo, 1904-1936) is one of the most significant and intriguing protagonists of the Italian futurist avant-garde in the period between the two World Wars, though his body of work has yet to be considered in any depth. My dissertation uses a variety of critical methods (socio-political, historical, philological, narratological and feminist), along with the stylistic analysis and close reading of individual works, to study and assess the importance of Fillia’s literature, theater, art, political activism, and beyond. Far from being derivative and reactionary in form and content, as interwar futurism has often been characterized, Fillia’s works deploy subtler, but no less innovative forms of experimentation. For most of his brief but highly productive life, Fillia lived and worked in Turin, where in the early 1920s he came into contact with Antonio Gramsci and his factory councils. This led to a period of extreme left-wing communist-futurism. In the mid-1920s, following Marinetti’s lead, Fillia moved toward accommodation with the fascist regime. This shift to the right eventually even led to a phase ii dominated by Catholic mysticism, from which emerged his idiosyncratic and highly original futurist sacred art.
    [Show full text]
  • O Włoskiej Sztuce Futurystycznej Author
    Title: Czas przyszły niedokonany : o włoskiej sztuce futurystycznej Author: Tadeusz Miczka Citation style: Miczka Tadeusz. (1988). Czas przyszły niedokonany : o włoskiej sztuce futurystycznej. Katowice : Wydawnictwo Uniwersytetu Śląskiego O WŁOSKIEJ SZTUCE FUTURYSTYCZNEJ Czas przyszły niedokonany O włoskiej sztuce futurystycznej PRACE NAUKOWE UNIWERSYTETU ŚLĄSKIEGO W KATOWICACH NR 984 Tadeusz Miczka Czas przyszły niedokonany O włoskiej sztuce futurystycznej Uniwersytet Śląski Katowice 1988 Redaktor serii: Kultura i Sztuka ELEONORA UDALSKA Recenzent JOZEF HEINSTEIN Spis treści Wprowadzenie Futurystyczne dialogi z czasem................................................. 7 Część pierwsza „Choroba na nowoczesność” — klucz do ideologii nowego wie- ku ....................................................................................................31 ROZDZIAŁ 1 Okolice przełomu . ........................................................................................ 31 ROZDZIAŁ 2 Wymiary futurystycznego dynamizmu.......................................................................38 ROZDZIAŁ 3 Perspektywy symultaniczności................................................................................... 56 Część druga Pasja i literatura................................................................................ 65 ROZDZIAŁ 1 Język (nie)okiełznany................................................................................................65 ROZDZIAŁ 2 Słowa na wolności......................................................................................................75
    [Show full text]
  • The Graphic Work of Umberto Boccioni by Joshua C
    The graphic work of Umberto Boccioni By Joshua C. Taylor Author Taylor, Joshua C. (Joshua Charles), 1917-1981 Date 1961 Publisher The Museum of Modern Art: Distributed by Doubleday Exhibition URL www.moma.org/calendar/exhibitions/3414 The Museum of Modern Art's exhibition history— from our founding in 1929 to the present—is available online. It includes exhibition catalogues, primary documents, installation views, and an index of participating artists. MoMA © 2017 The Museum of Modern Art Wmm, vym/tora THEGRAPHIC WORK OF UMBERTO BOCCIONI byJoshua C. Taylor TheMuseum of ModernArt, NewYork THE t-" :CU_ OF F' Received: THEGRAPHIC WORK OF UMBERTO BOCCIONI byJoshua C. Taylor TheMuseum of ModernArt, New York Distributedby Doubleday& Company,Inc., GardenCity, NewYork /*? "y (s> ^ . / M«fl TRUSTEES OF THE MUSEUM OF MODERN ART William A. M. Burden, Chairman of the Board; Henry Allen Moe, William S. Paley, Vice-Chairmen ; Mrs. John D. Rockefeller, 3rd, President; fames Thrall Soby, Ralph F. Colin, Vice-Presi dents, Alfred H. Barr , Jr., Mrs. Robert Woods Bliss, Gardner Cowles, *Mrs. W. Murray Crane, Rene d'Harnoncourt, Mrs. C. Douglas Dillon, Mrs. Edsel B. Ford, *A. Conger Goodyear , *Mrs. Simon Guggenheim, Wallace K. Harrison, Mrs. Walter Hoch- schild, *James W. Husted, Philip C. Johnson, Mrs. Albert D. Lasker, Mrs. Henry R. Luce, Ranald H. Macdonald, Mrs. Samuel A. Marx, Porter A. McCray, Mrs. G. Macculloch Miller, Mrs. Bliss Parkinson, Mrs. Charles S. Payson, *Duncan Phillips, David Rockefeller, Nelson A. Rockefeller, *Paul J. Sachs, fames Hopkins Smith, Jr., Mrs. Donald B. Straus, G. David T hompson , *Fdward M. M. Warburg, Monroe Wheeler, John Hay Whitney * Honorary Trustee for Life © 1961 by The Museum of Modern Art, 11 West 33 Street, New York 19 Library of Congress Catalogue Card Number 61-16521 While this catalogue cannot pretend to list all of Boccioni's existing graphic worffi, it does include a large part of them, sufficient to draw a reasonably precise notion of his develop ment and the chronology of his stylistically varied oeuvre.
    [Show full text]
  • Umberto Boccioni
    86. Antigraceful in a stream of bulbous masses accompanied Antigrazioso 1913 by some disorder; it is not an actual stylistic organization but is in any case a tendency to­ Bronze ward style; the compressed lumps of flesh 24 X 20Y2 X 16 in. (61 X 52.1 X 40.6 em.) weigh in a few hollows constructed by the Collection Lydia Winston Malbin, New York bony framework that here and there protrudes in hooks suggesting a submerged but secure The present work was cast in bronze by the structure. Again, the weightiness of the sag­ lost-wax process in 1950-51 from the plaster ging material-this plastic obsession that dom­ original, which then belonged to the Mari­ inates modern art-is vitally expressed where netti family. The work was commissioned a number of bulbous forms hang on a single from the Perego foundry by Gino Ghiringhelli filament, hidden like a dozen soft figs attached of the Galleria 11 Milione in Milan on the oc­ to a single stem. Some elements remain out­ casion of an exhibition of Italian art in Paris. side, alluded to but not integrated into the en­ In November 1956 this cast was sold by vironmental background, from which two Benedetta Marinetti to Harry and Lydia Win­ superfluous papery segments radiate. But it is ston (now Collection Lydia Winston Malbin, necessary to dwell on these elements some­ New York), along with the two other bronzes, what when they tend to stand out and almost Development of a Bottle in Space (no. 87) and to impose themselves ...
    [Show full text]
  • The Cultural Impact of Science in the Early Twentieth Century
    In the early decades of the twentieth century, engagement with science was commonly used as an emblem of modernity. This phenomenon is now attracting increasing attention in different historical specialties. Being Modern builds on this recent scholarly interest to explore engagement with science across culture from the end of the nineteenth century to approximately 1940. Addressing the breadth of cultural forms in Britain and the western world from the architecture of Le Corbusier to working class British science fiction, Being Modern paints a rich picture. Seventeen distinguished contributors from a range of fields including the cultural study of science and technology, art and architecture, English The Cultural Impact of culture and literature examine the issues involved. The book will be a valuable resource for students, and a spur to scholars to further examination of culture as an Science in the Early interconnected web of which science is a critical part, and to supersede such tired formulations as ‘Science and culture’. Twentieth Century Robert Bud is Research Keeper at the Science Museum in London. His award-winning publications in the history of science include studies of biotechnology and scientific instruments. Frank James and Morag Shiach James and Morag Frank Robert Greenhalgh, Bud, Paul Edited by Paul Greenhalgh is Director of the Sainsbury Centre at the University of East Anglia, Edited by and Professor of Art History there. He has published extensively in the history of art, design, and the decorative arts in the early modern period. Robert Bud Paul Greenhalgh Frank James is Professor of History of Science at the Royal Institution and UCL.
    [Show full text]
  • Umberto Boccioni Papers, 1899-1986
    http://oac.cdlib.org/findaid/ark:/13030/tf4r29n6xq No online items INVENTORY OF THE UMBERTO BOCCIONI PAPERS, 1899-1986 Finding aid prepared by Annette Leddy Getty Research Institute Research Library Special Collections and Visual Resources 1200 Getty Center Drive, Suite 1100 Los Angeles, California 90049-1688 Phone: (310) 440-7390 Fax: (310) 440-7780 Email Requests: http://www.getty.edu/research/conducting_research/library/reference_form.html URL: http://www.getty.edu/research/conducting_research/library ©1998 J. Paul Getty Trust. INVENTORY OF THE UMBERTO 880380 1 BOCCIONI PAPERS, 1899-1986 INVENTORY OF THE UMBERTO BOCCIONI PAPERS, 1899-1986 Accession no. 880380 Finding aid prepared by Annette Leddy Getty Research Institute Contact Information: The Getty Research Institute Research Library Special Collections and Visual Resources 1200 Getty Center Drive, Suite 1100 Los Angeles, California 90049-1688 Phone: (310) 440-7390 Fax: (310) 440-7780 Email Requests: http://www.getty.edu/research/conducting_research/library/reference_form.html URL: http://www.getty.edu/research/conducting_research/library/ Processed by: Annette Leddy Date Completed: December 1994, revised Mar 2004 Encoded by: Philip Curtis, revised by Julio Vera ©1997 J. Paul Getty Trust. Descriptive Summary Title: Umberto Boccioni papers Date (inclusive): 1899-1986 Collection number: 880380 Creator: Boccioni, Umberto, 1882-1916 Extent: 3 linear feet (5 boxes) Repository: The Getty Research Institute Research Library Special Collections and Visual Resources 1200 Getty Center Drive, Suite 1100 Los Angeles, CA 90049-1688 Abstract: The papers contain manuscripts, correspondence, diaries, photographs, clippings, ephemera, and other material by and about the Futurist artist and theoretician. The collection is especially representative of his Futurist period (1910-1915), and includes a number of essays, most of which were collected in the book, Pittura scultura futuriste (Dinamismo Plastico), as well as a compendium of articles regarding the 1985 show, Boccioni a Venezia.
    [Show full text]
  • Paesaggio Oltre Il Paesaggio. Carlo Carrà E Giuseppe Pagano Nella Versilia “Vivente Esempio Delle Cose” Landscape Beyond Landscape
    Firenze Architettura (2, 2018), pp. 63-73 ISSN 1826-0772 (print) | ISSN 2035-4444 (online) © The Author(s) 2018. This is an open access article distribuited under the terms of the Creative Commons License CC BY-SA 4.0 Firenze University Press DOI 10.13128/FiAr-24826 - www.fupress.com/fa/ Dopo le stagioni del Futurismo e della Metafisica, Carrà dal 1926 ritroverà in Versilia l’ambiente ideale per continuare la rappresentazione mitica della realtà inaugurata con Pino sul mare. Paesaggio popolato da icastiche architetture rurali e balneari testimoni silenti dell’incontro fra Carrà e Giuseppe Pagano, chiamato a rimodellare la ‘casetta estiva’ qui costruita dal pittore a partire dal 1928. After his experiences with Futurism and Metaphysics, Carrà will find in Versilia, from 1926 onward, the ideal environment for continuing with the mythical representation of reality that had begun with Pino sul mare. A landscape inhabited by icastic rural and beach resort architectures, silent witnesses of the meeting between Carrà and Giuseppe Pagano, who was commissioned in 1928 to remodel the painter’s ‘Summer cottage’. Paesaggio oltre il paesaggio. Carlo Carrà e Giuseppe Pagano nella Versilia “vivente esempio delle cose” Landscape beyond landscape. Carlo Carrà and Giuseppe Pagano in Versilia, “living example of things” Andrea Volpe Dopo l’esperienza futurista e quella metafisica sento per la terza volta After the experiences with Futurism and Metaphysics, I feel for the nuovi impulsi che mi portano ad una concezione in parte nuova; e third time new stimuli that lead me towards a partially new conception; spero che questo periodo sarà per me risolutivo.
    [Show full text]
  • Boccioni “Pittore Scultore Futurista”
    Boccioni “pittore scultore futurista” Palazzo Reale 6 ottobre 2006 – 7 gennaio 2007 Il percorso espositivo Umberto Boccioni (Reggio Calabria 1882 - Sorte, Verona, 1916) inizia a dedicarsi alla pittura a Roma nel 1901, dove frequenta lo studio di Giacomo Balla insieme a Gino Severini e a Mario Sironi. Nel 1906 si reca a Parigi, di lì in Russia, per fare ritorno in Italia ai primi di dicembre. Si stabilisce dapprima a Padova, dove vivono in quel momento la madre Cecilia Forlani e la sorella Amelia, poi a Venezia. Nell’autunno del 1907 si trasferisce a Milano, che diventa la sua città d’adozione. Qui conosce Gaetano Previati e aderisce al Divisionismo. All’inizio del 1910 incontra Filippo Tommaso Marinetti e sottoscrive il Manifesto dei pittori futuristi. Da allora diventa un esponente di spicco del movimento come attivista militante, teorico, pittore e scultore. Arruolatosi nel 1915, muore per un incidente nel 1916. Questa mostra si propone di approfondire per la prima volta l’attività di scultore che Boccioni svolge in gran parte in un brevissimo periodo – tre mesi circa – da marzo a giugno 1913. Egli realizza tredici opere plastiche, passando da un primo periodo caratterizzato da un uso dei materiali molto anticonvenzionale a una seconda fase in cui prevale l’interesse per una ricerca squisitamente formale, che si concentra sul tema del movimento. La grande novità introdotta dall’artista consiste nel sostituire alla forma chiusa della statua una composizione plastica aperta, in cui l’ambiente esterno, la luce e il movimento interagiscono, trasformando in senso astratto la forma del soggetto rappresentato. Nel 1915 Boccioni realizza il suo ultimo complesso plastico polimaterico, che raffigura il dinamismo del cavallo in corsa e la sua fusione con l’ambiente circostante.
    [Show full text]
  • Immunity from Seizure Page 1 of 14
    About Tate | Freedom of Information | Immunity from Seizure Page 1 of 14 ABOUT TATE : FREEDOM OF INFORMATION : Immunity from Seizure Part 6 of the Tribunals, Courts and Enforcement Act 2007 provides immunity from seizure for cultural objects which are loaned from overseas to temporary public exhibitions in approved museums or galleries in the UK where conditions are met when the object enters the UK. The conditions are: The object is usually kept outside the UK The object is not owned by a person who is resident in UK The import of the object does not contravene any law The object is brought into UK for purpose of a temporary public exhibition at an approved museum or gallery The museum or gallery has published information about the object Tate's policy on due diligence and provenance research (PDF format, 27K) PDF files can be opened with free Adobe Reader software. The listed objects are intended to form part of the following forthcoming exhibitions: FUTURISM Tate Modern (London, UK) from 12 Jun 2009 until 20 Sep 2009. Giacomo Balla (1871-1958, born: Torino, died: Roma) X25617 Girl Running on a Balcony [Bambina che corre sul balcone] 1912 painting Oil on canvas support: 1250 x 1250 mm frame: 1400 x 1400 x 90 mm Galleria d'Arte Moderna, Collezione Grassi, Milan Provenance: - Artist - Collezione Grassi, after 1949 - Donazione Grassi Mieli Nedda to Collezione Galleria Civica d'Arte Moderna, Milan, 1960 [Maria Drudi Gambillo and Teresa Fiori, Archivi del Futurismo, vol.2, Rome 1962, no.37; Catalogue raisonné no.290, in Giovanni Lista, Giacomo Balla, Modena 1982] Additional information: - Collezione Grassi - Shown in Twentieth Century Italian Art, Museum of Modern Art, New York 1949, no.76, as 'collection of the artist' http://www.tate.org.uk/about/freedomofinformation/immunityfromseizure.htm 27/05/2009 About Tate | Freedom of Information | Immunity from Seizure Page 2 of 14 Nationality of Artist: Italian Identifying marks: unknown Place of manufacture: Rome Catalogue Raisonné: Giovanni Lista, Giacomo Balla, Modena 1982, Catalogue raisonné no.290.
    [Show full text]
  • Futurism's African
    Futurism’s African (A)temporalities Rosalind McKever Kingston University According to the anthropologist Marc Augé, a society’s way of symboli- cally treating space constitutes the given from which any individual born into that society’s experience is constructed; surely the same import applies to the symbolic treatment of time.1 This, in addition to Peter Osborne’s notion that the comprehension of modernity as a period of time should not be separated from the experience of time within that period, support the importance my research attributes to the under- standing of temporalities when addressing Futurism’s relationship with the past.2 This paper marks a widening of the spatio-temporal borders of this research from the Italian past of the Roman Empire, Renaissance and Risorgimento to the colonial present in what Gabriele d’Annunzio termed Italy’s “quarta sponda,” the fourth shore, Africa. In the genesis of this paper a conversation with a South African friend threw up an interesting phrase: “Africa Time.” It refers to the slow pace at which things are done due to a relaxed attitude and inef- ficient systems. This phrase is a clear parallel to the notion of “Italian Time” that I was told about before my first visit to Italy. On the level of quantitative scientific clock time, Italy may only share a time zone with about a third of the African continent, but with regards to a subjective temporality they may share a lot more. These phrases, although not necessarily derogatory, are exterior perspectives; white South African and British respectively, indicating an awareness of, or preference for, a space of a different, more efficient, time.
    [Show full text]