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Raja-Ultimissimo.Pdf ISTITUTO EURO ARABO DI STUDI SUPERIORI ROSARIO LENTINI Vincenzo Raja Tra passione politica e impegno scientifico (Mazara del Vallo 1881 - Palermo 1949) 2014 Lentini, Rosario <1952-> Vincenzo Raja: Tra passione politica e impegno scientifico (Mazara del Vallo 1881 - Palermo 1949) / Rosario Lentini - Mazara del Vallo: Istituto Euro Arabo di Studi Superiori, 2014. 1. Raja, Vincenzo. 324.245072092 CDD-22 SBN Pal0275061 CIP - Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace” © 2014 Istituto Euro Arabo di Studi Superiori, Mazara del Vallo. Rosario Lentini, Vincenzo Raja. Tra passione politica e impegno scientifico (Mazara del Vallo 1881 - Palermo 1949). INDICE Introduzione pag. 7 Capitolo 1 Note biografiche « 9 Capitolo 2 Il percorso politico « 13 Capitolo 3 Lo studioso di viticoltura e di enologia « 61 Album fotografico « 87 Appendice documentaria « 95 Indice dei nomi « 131 Introduzione Questa breve monografia riguarda un mazarese immeritatamente dimenticato dai suoi concittadini – non è il primo caso e non sarà l’ultimo – la cui memoria, sin qui, è stata onorata nel 2008 solo dall’amministrazione provinciale di Palermo di cui egli fu ultimo pre- sidente, eletto democraticamente prima della svolta totalitaria del regime fascista. In verità, la pubblicazione dedicata in quell’occasione a Vincenzo Raja non aveva pretese di meticolosa ricostruzione storica della sua attività politica e scientifica, ma assolveva in modo sintetico, quanto meno, a un impegno celebrativo.1 Anche il presente lavoro, per quanto approfondita sia stata la ricerca delle fonti, non può dirsi esaustivo; tante le lacune, pochi i documenti disponibili. Tuttavia, il quadro d’insieme che qui si offre può essere di stimolo a ulteriori indagini che dovrebbero far luce soprattutto sugli ultimi due decenni della sua vita (anni ’30 e ’40) di cui si conosce ben poco. Andrebbe chiarito, per esempio, se e quali conseguenze abbia subito dopo il varo delle leggi razziali, dal 1938 in avanti, avendo spo- sato la figlia dell’imprenditore ebreo tedesco Ahrens, morto quello stesso anno, il quale, fino a quel momento, aveva potuto contare sulla tutela diplomatica derivante dall’essere console di Uruguay;2 e di quali attenzioni, in quegli stessi anni e fino alla caduta del fascismo, sia stato fatto oggetto da parte delle autorità di polizia, pur se ormai lontano – almeno così sembrerebbe – da ogni impegno diretto in politica. Dai ricordi di famiglia raccolti da uno dei pronipoti di Vincenzo Raja – l’avvocato Giulio Mocata – si ha la conferma della costante vigilanza alla quale fu sottoposto da parte dei delegati di Pubblica Sicurezza, proprio perché annoverato tra gli antifascisti. Nel corso della ricerca è emerso il ruolo non secondario avuto dal fratello minore Giovan Battista con il quale Vincenzo condivise sin da giovanissimo tutte le iniziative e le battaglie politiche e di partito, sia a Mazara che a Palermo. Probabilmente, proprio standogli accanto e 1 Vincenzo Raja. Il Presidente dell’innovazione scolastica, a cura di Anna Maria Corradini, Provincia Regionale, Palermo 2008. 2 L. VINCENTI, Storia degli Ebrei a Palermo durante il Fascismo. Documenti e testimonianze, saggio introduttivo di Gabriella Portalone, Offset Studio, Palermo 1998, pp. 141-144. 8 Rosario Lentini condividendo le esperienze, Giovan Battista ebbe modo di imparare i rudimenti del mestiere e a fare tesoro delle non poche amarezze e scon- fitte patite da Vincenzo nelle diverse tornate elettorali politiche – con- trassegnate da brogli, intimidazioni e minacce – nelle quali non riuscì a conseguire il pieno successo, talvolta per pochi voti. Per certi versi, il traguardo tagliato da Giovan Battista nel dopoguerra, eletto senatore del Partito Repubblicano Italiano, nonché la sua folgorante carriera politica (sottosegretario nel VII governo De Gasperi, dal 1951 al 1953), debbono molto a questo rapporto di grande e intensa collabora- zione tra i due. Politica e passione per lo studio della viticoltura, impegno diretto ad affrontare i problemi concreti del mondo agricolo – da social- riformista, con una visione interclassista che gli permetteva di interlo- quire con imprenditori, coltivatori, semplici braccianti e di farsi apprezzare universalmente per competenza e serietà – appaiono in Vincenzo Raja difficilmente scindibili. Si è tentato di mostrare il pregio dei suoi studi vitivinicoli, pur con i limiti della vis polemica di cui sono talvolta intrisi e della stringatezza dei testi, nonché l’importanza della strenua battaglia – anch’essa oblia- ta – condotta con lungimiranza a tutela del vino marsala, attraverso i suoi scritti sulla stampa periodica. Se, però, le pubblicazioni almeno rendono conto del suo impegno di studioso, della sua attività di imprenditore vinicolo, invece, non si è trovata alcuna traccia per la grave dispersione degli archivi di impresa che, in verità, ha caratteriz- zato la maggior parte delle aziende enologiche della provincia e, in generale, dell’Isola. Tuttavia, nonostante la povertà delle fonti documentarie, la rico- struzione possibile ha permesso di delineare un profilo di Raja suffi- cientemente nitido per poterne apprezzare lo spessore politico, scienti- fico e, in ultima analisi, umano. Sarebbe tempo che anche la sua città natale ne riscoprisse il valore.3 3 Si esprime un sentito ringraziamento al dottor Sandro e all’avvocato Guido Noto La Diega di Palermo; al dottor Daniele Arrigo di Milano; all’avvocato Giulio Mocata, all’avvocato Alberto Polizzi, al conte Salvatore Burgio e all’architetto Silvio Manzo di Mazara del Vallo, nonché al dottor Mario Arini di Marsala, per la piena e immediata disponibilità a consentire la consultazione dei pochi documenti di famiglia rimasti in possesso degli eredi e a fornire informazioni anagrafiche e immagini fotografiche. 1. Note biografiche Vincenzo Raja nasce a Mazara del Vallo il 27 gennaio 1881 – terzo di sette figli – dal matrimonio tra il commerciante di vini Orazio Raja (nato nel 1850 in via Maccagnone), allora trentenne, e Antonina Maria Russo “donna di casa” (nata nel 1854). Tra via Bagno e via Porta Palermo si trovavano le piccole unità immobiliari di rispettiva proprie- tà ed un’altra, più grande, nell’attuale via Marsala, ai numeri civici 164-166-168, intestata ad Orazio Raja;4 in questa stessa via, al n. 49, la moglie risultava proprietaria anche di una piccola “fornace”.5 Non è noto il suo percorso di studi pre-universitari, ma solo la fre- quenza della Scuola Superiore di Agricoltura di Portici dal 1902 al 1907, presso la quale conseguì il diploma di laurea a pieni voti. Giova- nissimo, inizia la militanza politica nel variegato ambiente anarco- socialista mazarese; si iscrive al Partito Socialista Italiano insieme al fratello Giovan Battista, collocandosi, dapprima, nelle file dei radicali e intransigenti e, poi, probabilmente dal 1908, aderendo alla compo- nente riformista che a Palermo era guidata da Alessandro Tasca e da Aurelio Drago. Nel 1910 viene eletto consigliere comunale ingaggiando un’aspra battaglia politica con il concittadino e sindaco di Mazara, Emanuele Sansone, anch’egli socialista. Dopo l’espulsione dal PSI dei suoi leader nazionali di riferimento (Bissolati, Bonomi, ecc.), aderisce, nel 1912, al Partito Socialista Riformista Italiano. Da gennaio di quello stesso anno, ormai stabilitosi a Palermo, dà vita, insieme al fratello, ad un periodico mensile di agricoltura ed enologia la cui pubblicazione si in- terrompe nella seconda metà del 1913. L’8 luglio del 1912 sposa Mar- gherita, figlia del mercante-imprenditore ebreo tedesco Albert6 Ahrens e di Johanna Benjamin. Da questo matrimonio nasceranno le tre figlie 4 Astp (Archivio di Stato di Trapani), Catasto fabbricati di Mazara del Vallo, regi- stro n. 10, partita 1721 intestata “Raia Orazio di Vincenzo”. 5 Ibidem, partita 1787 intestata “Russo Antonina di Giovan Battista maritata Raja”. 6 Nel testo che segue sarà indicato con il nome italiano Alberto. 10 Rosario Lentini Franca Renata, Gigliola e Giuliana. Forte dell’esperienza maturata a Mazara sin da giovane al fianco del padre nella gestione del commer- cio vinario, dirigerà per conto di Ahrens l’omonimo stabilimento eno- logico di Palermo, in contrada San Lorenzo Colli, non tralasciando, per questo, l’attività politica e caratterizzando il suo impegno a favore del cooperativismo agricolo. Si candida ripetutamente in un collegio elettorale della provincia di Palermo (Petralia), in occasione sia delle tornate amministrative, sia delle politiche. Nel 1914 viene eletto consigliere della Provincia di Palermo; dal 1920 assume l’incarico di vicepresidente e nella seduta del 12 settembre 1923 viene votato presidente, a larghissima maggio- ranza. Nonostante le simpatie iniziali per Mussolini, Raja non prende la tessera del partito fascista e dopo il delitto Matteotti e la forte con- danna dell’omicidio del leader socialista nazionale, da lui espressa in Consiglio provinciale, la sua carriera politica si avvia alla conclusione. Nel 1925 partecipa a Napoli al convegno costitutivo dell’Unione Democratica del liberal-democratico Giovanni Amendola ma, presu- mibilmente, morto questi nel 1926, si ritira a vita privata per dedicarsi all’attività enologica. Sospettato di avversare il regime e di continuare a frequentare antifascisti, nel 1931 il prefetto propone la revoca dell’onorificenza cavalleresca a lui conferita nel 1922. Il suo contributo scientifico e gli interventi sulla stampa specializza- ta hanno riguardato in modo particolare tre questioni: la battaglia per la tutela e la valorizzazione del vino
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