Natale a Londra - Il Film
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Natale a Londra - Il Film Domenico Palattella (122) Ai “Nastri d’argento” del 2015 Lillo & Greg si aggiudicarono il “Nastro d’argento speciale” intitolato a Nino Manfredi con la seguente motivazione: “per le loro indubbie qualità comiche, in grado di elevare il livello delle commedie brillanti della nuova commedia all’italiana, un auspicio a continuare su questa strada cinematografica per gli impegni futuri”. Si iniziò dunque a comprendere, che l’intuizione di Dino De Laurentiis di affidare il Natale cinematografico a quella coppia così sofisticata, surreale, che sembrava inizialmente poco adatta al cinema, non fu poi così bislacca. Già i primi tentativi del 2012 e del 2013, “Colpi di fulmine” e “Colpi di fortuna” ebbero riscontri positivi presso la critica specializzata, grazie all’apporto della funambolica comicità di Lillo & Greg, diventata oggi la “nuova” grande coppia del cinema italiano. Quel “Nastro d’argento” vinto nel 2015, si basa sull’interpretazione del film “Un Natale stupefacente”(2014), il primo film autonomo della coppia dopo l’abbandono di Christian De Sica. Al primo colpo Lillo & Greg fanno centro, il loro primo film come protagonisti assoluti è anche il primo cine-panettone in grado di vincere un importante premio a livello nazionale, merito della ventata di novità portata dal loro stile comico, lontano dalle volgarità imperanti del periodo, e con una comicità intelligente ed efficace. Si badi bene, anche la critica specializzata, vorrebbe non si parli più di cinepanettone, “non se questo significa un prodotto scadente: il fatto che i film interpretati da Lillo & Greg, escano proprio sotto Natale e che parte dei loro film siano ambientati durante il Natale non basta a ridurre il loro prodotto al mero ruolo di cinepanettone. Le loro sono commedie ben scritte, ben interpretate, ben girate e ben montate, sopra la media del film comico nazionale”. Anche la loro fatica successiva, quella del Natale 2015, ovvero “Natale col boss”, aveva soddisfatto tanto la critica, quanto il pubblico, che ha risposto entusiasta, affollando le sale e decretando il meritato successo di una coppia che si è guadagnata il suo spazio cinematografico. “Natale col boss”, ottenne un considerevole successo di pubblico: secondo posto assoluto della stagione 2015, con oltre 7 milioni di euro di incassi. Rinvigorito da questo successo De Laurentiis, dopo alcuni anni di sperimentazioni, ha capito, che con la coppia a disposizione si può anche osare di più, e così insieme al suo fido regista Volfango De Biasi, ha progettato per il Natale 2016, quei trasferimenti all’estero, tanto cari almeno fino a 10 anni fa. La nuova commedia di Natale targata “Filmauro” si svolge infatti a Londra e porta il titolo di “Natale a Londra-Dio salvi la regina”, una sorta di “Ocean’s Eleven” in salsa italiana. Ritmo serrato, trama ambiziosa, comicità verbale e slapstick, sono gli ingredienti di questo film, arricchito da un cast variegato e ben assortito, anche se forse un po’ troppo affollato. La trama è presto detta, ed è quella di rapire i cani della regina intrufolandosi dentro Buckingham Palace per pagare un debito con un noto boss londinese, un plot degno dei migliori action comedy americani. E infatti l’omaggio al genere action comedy americano funziona bene grazie a Lillo e Greg, Nino Frassica, Ninetto Davoli, Uccio De Santis e Vincent Riotta, attori con la giusta verve per essere divertenti tanto individualmente quanto nel quadro della parodia. Allo stesso modo Paolo Ruffini e Eleonora Giovanardi interpretano gli opposti che si attraggono, lui uno sous chef senza palle, lei una donna che non le manda a dire. Capofila dell’operazione rimangono però Lillo & Greg, che come lo scorso anno sono anche autori del film, e non ci si sorprenda più di tanto, la loro è una coppia abituata in teatro e in radio a scriversi i testi da sè. Il che dimostra come Lillo & Greg non abbiano soltanto tempi comici perfetti, dato dal loro ventennale affiatamento, ma abbiano dietro di sè solide basi comico-culturali, per innovare ed innervare finalmente il genere comico all’italiana con stile ed eleganza…e tutto ciò con l’appoggio ( inusuale ) della critica contemporanea. “Natale a Londra”, quindi, nonostante metta forse troppa carne al fuoco, regge l’impianto farsesco, e soprattutto fa una cosa fondamentale, che lo eleva dalla mediocrità dilagante a buon film, non cede mai alla tentazione dell’idiozia e assolve il suo compito: diverte senza volgarità spicciole e fini a se stessi. Del film rimangono anche alcune scene dal forte impatto comico: le gag visive di Lillo & Greg, la guerra psicologica che vede coinvolto Greg dinanzi ad uno specchio, tra la parte onesta e naif di sé con quella più scafata e criminale; i calembour verbali di Nino Frassica; e una nostalgica scazzottata, omaggio tutt’altro che velato a Bud Spencer e Terence Hill. Mi si permetta, in conclusione, una menzione piena di affetto per il “nostro” Uccio De Santis, che a 50 anni arriva finalmente al successo cinematografico a carattere nazionale. E’ qui il tecnico dell’operazione furtiva, e diverte, trovando il suo spazio, con alcune battute tipiche del repertorio comico pugliese, fatto di freddure repentine e salaci giochi di parole. La vera storia del “Cinepanettone”: evoluzione di un genere tutto italiano Il termine “Cinepanettone” fu originariamente coniato in senso dispregiativo dai Critici cinematografici per indicare un prodotto comico di grande diffusione pubblica, che si caratterizzava per una certa tendenza a ripetersi nella trama e nelle situazioni, per il tipo di comicità a buon mercato, per la simpatia dei suoi interpreti, nonché per i grandi incassi nelle sale italiane. Secondo i registi Carlo ed Enrico Vanzina, considerati i padri del genere, la “formula” del cinema popolar- vacanziero anni ’80 sarebbe nata nel 1982 quando, dopo il successo commerciale del loro “Sapore di mare”, il produttore Aurelio De Laurentiis commissionò un’opera simile per l’anno successivo ma ambientata stavolta in una località sciistica, da mettere in programmazione nei cinema nel periodo natalizio. I due fratelli pensarono quindi a una rilettura contemporanea di un film del 1959 interpretato da Alberto Sordi e Vittorio De Sica (padre di Christian), “Vacanze d’inverno”, in cui il regista Camillo Mastrocinque aveva tratteggiato, sullo sfondo di Cortina d’Ampezzo, i costumi italici del tempo. Nacque così nel 1983 il primo “Vacanze di Natale” girato anch’esso tra la regina delle Dolomiti. C’è però da notare, che qui non siamo ancora in presenza del genere cosiddetto del “Cinepanettone”, più che altro è un modello, un progenitore del futuro genere popolaresco e popolare. Il primo vero “cinepanettone” è databile 1990, con Vacanze di Natale ’90, che segna anche il vero inizio del sodalizio artistico fra Massimo Boldi e Christian De Sica, i due attori per eccellenza della saga. Il “cinepanettone” dunque è un genere importante, non tanto per la qualità delle stesse pellicole ma per il fenomeno di costume epocale, che caratterizzerà tale genere fino ai tempi attuali. La ‘creatura’ ideata da De Laurentiis darà vita ad una serie infinita di ‘copie’, brutte o belle che siano, in grado di reggere allo scorrere degli anni. Perché il Cinema italiano scopre la potenza del Natale in sala, con film ad hoc che lo celebrino anche sul grande schermo: e fa niente se la qualità sarà molto spesso deprecabile, il pubblico dimostrerà di gradire e i produttori ci marceranno. Inizialmente il genere è appannaggio esclusivo di Aurelio De Laurentiis, il Natale cinematografico è monopolio “quasi” personale. Dal 1991 al 1995 si susseguono campioni di incassi come Vacanze di Natale ’91 (1991), Anni ’90 (1992), Anni 90- Parte II (1993), S.P.Q.R.- 2000 e mezzo anni fa (1994), Vacanze di Natale ’95 (1995), tutti con la coppia De Sica-Boldi, l’unica “vera” coppia duratura del cinema italiano, dopo quelle di Franchi & Ingrassia e di Bud Spencer & Terence Hill. Dal 1996, quasi per caso, il produttore toscano Cecchi Gori, già produttore tra l’altro di capolavori epocali come Mediterraneo (1991) e Il postino (1994), cerca di interrompere questo monopolio natalizio firmato “De Laurentiis- De Sica- Boldi”, con il debutto cinematografico dell’attore toscano Leonardo Pieraccioni, e che debutto! Il ciclone (1996) si issa come campione di incassi dell’annata e al quarto posto assoluto tra i film italiani più visti di sempre (14 milioni e 300 mila presenze al botteghino ), diventato fin da subito un fenomeno di costume. Il ciclone è il primo film italiano ad aver incassato più di 70 miliardi di lire al botteghino e diventa anche il film simbolo della moderna commedia all’italiana. In realtà il suo successo si spiega con una comicità mai volgare e con il fascino accattivante del protagonista. Ciò non vuol dire che i gusti degli italiani stanno mutando e che il “Cinepanettone” puro, volgare e popolaresco, sta incominciando a segnare il passo. Vuol soltanto dire che un’alternativa al classico piatto natalizio è possibile, e soprattutto redditizio. D’altronde quello stesso anno A spasso nel tempo segna incassi importanti anche superiori al Cinepanettone dell’anno precedente. L’anno dopo si rinnova la sfida tra l’alternativa Pieraccioni ( Fuochi d’artificio ) e il classico Cinepanettone targato De Laurentiis ( A spasso nel tempo- l’avventura continua ). Intanto un piccolo film quasi senza pretese come Tre uomini e una gamba, interpretato e diretto dal trio composto da Aldo, Giovanni & Giacomo sbaraglia la concorrenza e trasforma il suddetto trio da prodotto televisivo a fenomeno cinematografico di primo livello. A fine millennio, si crea una situazione destinata a rimanere immutata fino alla rottura professionale di Boldi e De Sica, del 2006. E cioè l’alternanza dei film con Pieraccioni e quelli con Aldo, Giovanni & Giacomo in concorrenza al classico “Cinepanettone”: negli anni dispari Leonardo Pieraccioni, negli anni pari il trio.