Le “Classic Soundtracks” di FSM su Compact Disc $19.95 USD più spese di spedizione

$24.95 2-CD Jerry Goldsmith

Bernard Herrmann

Miklós Rósza

Alfred Newman

www.fi lmscoremonthly.com 00-1-310-253-9598 fax 00-1-310-253-9588 FSM, 8503 Washington Blvd., Culver City CA 90232 Sommario 3

In questo numero Anno Secondo, Numero 5 • Marzo / Aprile 2004

• Tutta l’Italia a tempo di musica ...... 4 • rides again: ...... 24 di Anna Maria Asero recensioni di The missing, Amore senza confini e La casa di sabbia e nebbia • Novità dal mondo della musica da film: ...... 5 di Maurizio Caschetto case discografiche ed eventi di Fabio D’Italia, Maurizio Caschetto, • FictioNote: recensioni colonne sonore televisive ... 27 Pietro Rustichelli & Andrea Chirichelli di Massimo Privitera e Pietro Rustichelli • : un carpigiano all’inglese ...... 8 • Il cinema di un musicista di frontiera: ...... 28 di Susanna Buffa intervista a Fabio Liberatori su l’ultimo film di L’amore è eterno finché dura • Un musicista per il cinema: ...... 9 di Giuliano Tomassacci recensione libro su Carlo Rustichelli di Pietro Rustichelli • Una finestra sul domani: ...... 32 lo stato dell’Arte made in USA • Carlo Rustichelli, un carpigiano “d.o.c.”: ...... 15 di Gianni Bergamino reportage del concerto di Carpi di Maurizio Caschetto • Insieme per caso: ...... 34 il backstage dell’evento bolognese • La passione secondo John Debney: ...... 16 all’ultimo Future Film Festival intervista al compositore dell’ultimo film di Marco Spagnoli di Mel Gibson La passione di Cristo di Maurizio Caschetto • Recensioni di CD vecchi e nuovi ...... 35 • I giullari del terzo millennio: ...... 20 • Mickeymousing, che passione!: ...... 44 intervista alla , quarta parte del dossier Cinema da ascoltare vincitori dell’Orso d’Argento di Alessio Coatto di Maurizio Caschetto, Massimo Privitera & Pietro Rustichelli • Filmografia essenziale di Carlo Rustichelli ...... 47 Le altre recensioni • Sedotta e abbandonata ...... 10 • L'ultimo samurai ...... 35 • La giuria ...... 39 di Alessio Coatto di Maurizio Caschetto di Gianni Bergamino • Signore e signori ...... 10 • Ritorno a Cold Mountain ...... 35 • Secret weapons over ...... 39 di Alessio Coatto di Fabrizio Campanelli Normandy • Alfredo Alfredo ...... 10 • Mystic river ...... 35 di Gianni Bergamino di Maurizio Caschetto di Maurizio Caschetto • Alias ...... 40 • La gang del parigino ...... 11 • Abbasso l'amore ...... 36 di Gianni Bergamino di Maurizio Caschetto di Maurizio Caschetto • Looney tunes: ...... 40 • Io, io, io…e gli altri ...... 11 • Calendar girls ...... 36 back in action di Massimo Privitera di Fabrizio Campanelli • La ragazza di Bube ...... 11 • In America ...... 36 di Gianni Bergamino di Massimo Privitera di Massimo Privitera • Jeepers Creepers 2 ...... 40 • 3 notti d'amore ...... 12 • The company ...... 36 di Gianni Bergamino di Massimo Privitera di Massimo Privitera • Peter Pan ...... 40 • Mare matto ...... 12 • La moglie di Frankenstein ...... 37 di Gianni Bergamino di Massimo Privitera di Giuliano Tomassacci • Bollywood queen ...... 41 • L'uomo, l'orgoglio,la vendetta .. 12 • Ultimatum alla terra ...... 37 di Stefano Sorice di Susanna Buffa di Giuliano Tomassacci • Anche se volessi lavorare ...... 42 • Carlo Rustichelli, ...... 13 • Dove osano le aquile & ...... 37 che faccio? ritratto di un autore Operazione Crossbow di Massimo Privitera di Pietro Rustichelli di Alessio Coatto • Mark il poliziotto ...... 42 • La passione di Cristo ...... 19 • Il covo dei contrabbandieri ...... 37 di Stefano Sorice di Maurizio Caschetto di Alessio Coatto • Pirana paura ...... 42 • L'imbalsamatore ...... 23 • Focus ...... 38 di Gabrielle Lucantonio di Maurizio Caschetto di Pietro Rustichelli • La notte dei diavoli ...... 42 • Primo amore ...... 23 • Alexandria ...... 38 di Stefano Sorice di Massimo Privitera di Fabrizio Campanelli • Un delitto poco comune ...... 43 • Marcinelle ...... 27 • La luz prodigiosadi ...... 38 di Massimo Privitera Alessandro Michelucci di Gabrielle Lucantonio • Il bambino di Betlemme ...... 27 • Il cane e il suo generale ...... 38 • L'anima gemella ...... 43 di Pietro Rustichelli di Stefano Sorice di Gabrielle Lucantonio • Le ali della vita ...... 27 • Tutto può succedere ...... 39 • Maschera di cera ...... 43 di Massimo Privitera di Massimo Privitera di Alessio Coatto • Big fish ...... 35 • Le divorce ...... 39 • Wizard of sound ...... 43 di Maurizio Caschetto di Massimo Privitera di Stefano Sorice Legenda recensioni Mediocre: Sufficiente: Buono: Ottimo: Capolavoro: I giudizi delle recensioni di Colonne Sonore si riferiscono a valutazioni artistiche assolutamente personali dei redattori e non vogliono in alcun modo interferire da un punto di vista commerciale e discografico. 4 T sale cinematografiche),hascatenatovalanghe stiamo scrivendo,nonèancorauscitanelle dove èstataprogrammata(inItalia,mentre che hainfiammatoglianimi.Almenoneipaesi pellicola, tutti gliOscardisponibili. lunghissime fileaibotteghiniehasbancato irresistibile. Unfilmchehascatenato del re iniziativa editorialestapiacendosemprepiù. tutti. Unaulterioreconfermachelanostra plein divendite.Unabellasoddisfazionepernoi è rimastaneancheunacopia,abbiamofattol’en numero, cheèandatoletteralmentearuba.Non dero spenderequalcheparolasulprecedente avviso piùcheappassionante. “sfornato” quest’ultimonumero,anostro e ideemoltointeressanti. per voi,carilettori,abbiamoinserboprogetti è lungo,matuttalaredazioneviassicurache (editoriale) vaavanti.Sicuramenteilcammino proprio ilcasodidirlo,lanostraavventura T Anche inquestonumeropuntiamosuuna Il richiamode Se miconsentiteunabreveparentesi,desi- Nell’attesa diquestiavvenimenti,abbiamo Si, siamoarrivatiallaquintauscitae,è E’ * Inumeriarretrati esauritisarannoinviatiincopia cartaceadigitale. Copia singolanumero attuale: indicando neldettagliolatipologia dell'ordine: CAUSALE: RIVISTA "COLONNE SONORE" CCP N°43457183 versamento suContoCorrentePostale: Per ordiniparticolari,acquistidicopiesingoleoarretrateèsufficiente unbollettinodi utta l’Italia un’emozione scriveresulnumerocinque. utta l’Italia DoveDove trovatetrovate ColonneColonne SonoreSonore è statocomequellodiCirceperUlisse, La passionediCristo ‘BROADWAY’ LIBRERIADELLO SPETTACOLO SICILIA CARTOLIBRERIA ROSAOLIVIERI PUGLIA SUPERNOVA RECORDS MUSICARTE REVOLVER dischi-cd-dvd DISCHI ‘L’ALLEGRETTO’ diMARY LAZIO LIBRERIA ‘LAFENICE’ CASA DELDISCOdiFANGAREGGI &C. EMILIA ROMAGNA CINECITY MULTISALA FRIULI VENEZIA-GIULIA CINECITY MULTISALA VENETO WIDESCREEN PIEMONTE TAU BETA STRADIVARIUS DISCO CLUB LA BORSADELFUMETTO BLOODBUSTER SNC CINEMA ANTEO LOMBARDIA LIBRERIA L'INDICE DEFCON ZERO Il signoredeglianelli–ilritorno Redazionale a tempodimusica a tempodimusica - ViaPavoni 5/b-20052 intestato: MASSIMO PRIVITERA-ViaWildt n.5-20131MILANO intestato: MASSIMO - ViaFabioMassimo,35/37 - PiazzaCordusio(StazioneMM)20123 - ViaSanSecondo,5510128 - VialeMarelli19 - ViaPecchio 1- - LibreriadelCinemaViaMilazzo9 , diMelGibson, - P.zza Marconi,7-20059 5 - ViaP.Castaldi 30-20124 - ViaG.Mazzini,1541012 - ViaNazionale,74/233040 - ViaSile,831057 - CinecittàDueViaPalmiro Togliatti, 2- - ViaS.Gherardi,90-10200146 - Copiasingolaarretrato* - ViaLecco16 MILANO ‘la Feltrinelli’ in tuttelelibreriedellacatenanazionale La rivistaèreperibileoordinabile SESTO SANGIOVANNI (MI) MONZA (MI) - ViaAldoMoro,113/11570033 - ViaOslavia,4400195 siamo propriosoddisfatti). numero (consentitemiquestoardire,mane spiegata inmanieradettagliata. rumore, inperfettasincroniaconleimmagini, musicalmente unaparticolareazioneoun ogni qualvoltailcompositoreriproduce mickeymousing “Cinema daascoltare”siparladi palinsesti televisivi. quelle dellefiction,semprepiùinvoganei ranno nonsololemusichedeifilmmaanche divoratori dicolonnesonore,cheapprofondi- recensioni, alimentoindispensabileperi compositore FabioLiberatori. cinemusicale traCarloVerdone eil amore dapartedellaBandaOsiris,ilsodalizio la migliorcolonnasonoradelfilmPrimo Rustichelli, lavittoriadell’Orsod’Argentoper artistica delgrandeMaestrocarpigianoCarlo sono lalungamonografiadedicataallavita minuziosamente. solo lamusicadiJohnDebney, analizzandola di polemicheediscussioni.Focalizzeremo 00192 ROMA A voi,carilettori,questoeccezionalequinto Nella quartapartedelnostrodossier Non mancherannolesempremaggiorimini Altri argomentidipunta,questonumero, - L.goMuratori,20441100 TORINO MILANO SILEA (TV) VIMERCATE (MI) MILANO - ViaRosolino Pilo,18-90139 e neiseguentipuntivendita: CARPI (MO) PRADAMANO (UD) 10 MILANO MILANO , quellatecnicachevieneusata ROMA - Spesedispedizione ROMA 00175 ROMA CORATO (BA) MODENA Il Direttore PALERMO 2 Sony Music (Convertito inLegge27/02/04n°46)art.1 Registrazione altribunalediMilano all'uso senzaautorizzazionedapartedi terzi. Nessuna responsabilitàvieneassunta in relazione mettersi incontattoconlaredazione. abbiano richiesteoreclamisono pregati di Nel casoiproprietaridelmateriale pubblicato pertanto vietatalacopiaeriproduzione. a puroscopoinformativoepromozionale,neè rivista èprotettodadirittid'autoreequiutilizzato quant'altro pubblicatoeriprodottosuquesta La documentazione,leimmagini,imarchie Abbonamento annualeper6numeri: Lucas Kendall &JoeSykoriak Tel. 347.4072349-Fax02.26681884 Spedizione inA.P. -DL.353/2003 25. 059.212792 [email protected] Via Wildtn.5-20131MILANO Grafiche Sala-NovidiModena Anno Secondo,Numero5 Red Distribuzione-Modena Art Director-Impaginazione: Un sentitoringraziamentoa: Radiofandango n.356 del03/06/2003 00 Elio Lucantonio www.colonnesonore.net © Marzo /Aprile2004 comma 1DCB-Milano. OttavaArte Edizioni Alessandro Michelucci Direttore responsabile: - Elektra/Warner Gabrielle Lucantonio di MassimoPrivitera € Giuliano Tomassacci Fabrizio Campanelli Maurizio Caschetto Giuseppe Caminiti Correttore dibozze Immagini dicopertina: Anna MariaAsero Gianni Bergamino Massimo Privitera Poste ItalianeSpa Pietro Rustichelli Pietro Rustichelli + Marco Spagnoli Capo redattore: Alessio Coatto Stefano Sorice Susanna Buffa Distribuzione: Fabio D'Italia Collaboratori: 3. Redazione: Stampa: 00 © € - EaglePictures di spesepostali © (Francia) - Varèse Sarabande di “FSM” © © News 5 Notizie dal mondo della musica da film

NOVITA’

• DA PEE-WEE AL PC Per gli amanti delle colonne sonore e dei videogiochi sono giunte delle notizie entusiasmanti su Fable, uno dei titoli più attesi del 2004, nato dal genio di Peter Molyneux e sviluppato dai Big Blue Box. La colonna sonora di Fable - che, per il mercato italiano, sarà interamente tradotto, sia nei dialoghi che nei testi a video - è stata affidata a Danny Elfman, celebre per i commenti musicali dei film di Tim Burton e la sigla d’apertura de I Simpson. Atteso per l’inizio dell’estate, Fable è un pionieristico gioco di ruolo e d’avventura in cui ogni azione del giocatore determina le sue abilità, l’aspetto fisico e la reputazione. Assoluta ‘killer application’, il gioco non potrà che trarre giovamento da una partitura epica e solenne come quelle che oggigiorno solo Elfman è capace di creare. (Andrea Chirichelli) Elfman

• TROY: L’ODISSEA DI GABRIEL YARED Il compositore Gabriel Yared (Premio Oscar per la colonna sonora de Il paziente inglese), originariamente incaricato di comporre la partitura per il kolossal La guerra di Troia (Troy) diretto da Wolfgang Petersen e interpretato da Brad Pitt, Orlando Bloom e Peter O’Toole in uscita il prossimo maggio, è stato rimpiazzato da James Horner. La notizia è stata comunicata direttamente da Yared, che sul suo sito ufficiale ha pubblicato un lungo comunicato spiegando l’accaduto: Yared, dopo un anno di lavoro sulla partitura, è stato licenziato in seguito a commenti negativi sulla colonna sonora espressi dal pubblico campione invitato ad una proiezione preventiva della copia lavoro del film (i famigerati “test screenings”). Nel comunicato, il compositore lascia trapelare tutta la sua amarezza sulla vicenda, soprattutto perché si è trovato rimpiazzato nell’arco di 24 ore, senza possibilità di chiarimenti o recupero, nonostante regista e produzione fossero inizialmente entusiasti del suo lavoro. Yared aveva già registrato la partitura – una composizione per triplo coro, orchestra di 100 elementi, voci soliste e un set vastissimo di percussioni – lo scorso febbraio a Londra e viene definita da lui Yared stesso come “la cosa migliore che abbia mai scritto”. La trasparenza e la sincerità con le quali il compositore racconta l’accaduto fanno luce su una delle peggiori abitudini dell’industria Potete leggere il comunicato di Gabriel hollywoodiana e sulla piaga del “rimpiazzo” – spesso a registrazione completata della partitura Yared sul suo sito ufficiale: – dei compositori, che negli ultimi anni ha raggiunto livelli assurdi. Promettiamo di tornare www.gabrielyared.com sull’argomento con un articolo dedicato su uno dei prossimi numeri.

PREMI

• LA NOTTE DEL TRIONFO Se tra di noi, membri della redazione di “Colonne Sonore”, avessimo sondato le attese per la vittoria di Howard Shore nella corsa all’Oscar per la miglior partitura e per la miglior canzone del 2003, il risultato sarebbe stato scontato. È un po’ banale cercare di stabilire precedenti, ma quasi d’istinto il pensiero ci riporta al premio consegnato nel 1977 a John Williams per Guerre Stellari. Se in quegli anni la straordinaria opera di Williams riuscì a rilanciare l’importanza dell’utilizzo nel cinema della grande musica sinfonica, con un impeto i cui effetti sono durati per molti lustri, viene istintivo augurarsi che oggi anche Il ritorno del re di Shore o, meglio ancora, l’imponente lavoro destinato all’intera trilogia de Il Signore degli Anelli, palesando una volta di più la valenza espressiva di un impianto melodico e sinfonico di ampio respiro, riesca a scuotere l’arte cinemusicale dal momento di ristagno creativo registrato negli ultimi anni. La Redazione si rallegra dell’ultimo meritatissimo premio ricevuto da Shore, compositore per il quale abbiamo molto parteggiato negli scorsi numeri della nostra rivista. Nella gioia che ci deriva per questo riconoscimento resta una traccia di rammarico per il premio che, con una concorrenza meno schiacciante, avrebbe verosimilmente ottenuto la Shore delicata e sensibile partitura di Danny Elfman per Big Fish, senza dimenticare anche la freschezza del lavoro di Thomas Newman per Alla ricerca di Nemo.

CONCORSI

• CONCORSO “MUSICA ALLE IMMAGINI” Tutte le informazioni e i bandi si possono trovare nell’apposita sezione C’è tempo fino al 3 Maggio 2004 per iscriversi alla selezione di Colonne Sonore per del sito internet ufficiale: Film del concorso “Musica alle Immagini” organizzato dalla Corbec di Plataci www.corbec.it (Cosenza). 6 News

CASE DISCOGRAFICHE: NUOVE INCISIONI E RIEDIZIONI DI GRANDI CLASSICI a cura di Fabio D’Italia

Titolo originale Titolo italiano / Note Editore Uscita GATO BARBIERI Last Tango in Paris (ristampa) Ultimo tango a Parigi Varèse 11 maggio 2004 JOHN BARRY Dances With Wolves (edizione estesa) Balla coi lupi (1990) Sony 18 maggio 2004 The Chase (ristampa) La caccia (1966) Sony 18 maggio 2004 The John Barry Collection edizione antologica Columbia 18 maggio 2004 MARCO BELTRAMI Hellboy id. (2004) Varèse disponibile ELMER BERNSTEIN The Magnificent Seven (ristampa) I magnifici sette (1960) Varèse disponibile JIMMY BUFFETT Rancho Deluxe (ristampa) Scandalo al ranch (1975) Varèse 11 maggio 2004 DAVID BUTTOLPH Foxes of Harrow La superba creola (1947) Screen Archives in preparazione CARTER BURWELL The Alamo Alamo (2004) WEA 28 maggio 2004 FRANK CORDELL Khartoum + Mosquito squadron id. (1966) – N/D FSM disponibile ALEXANDER DESPLAT Girl With a Pearl Earring La ragazza con l’orecchino di perla Lions Gate disponibile GEORGES DELERUE A Walk With Love and Death Di pari passo con l’amore e la morte D. Cinemusique giugno 2004 JERRY FIELDING Bring Me the Head of Alfredo Garcia + Voglio la testa di Garcia (1974) Intrada disponibile The Killer Elite Killer Elite (1975) RICHARD GIBBS Battlestar Galactica N/D (remake serie TV anni ’70) La-La Land disponibile JERRY GOLDSMITH Basic Instinct (edizione estesa) id. Prometheus in preparazione The Great Train Robbery 1855: la prima grande rapina al treno Varèse in preparazione Jerry Goldsmith at 20th Century Fox (6 CD) musiche per film prodotti dalla Fox Varèse disponibile Timeline (commento musicale inedito) id. Varèse in preparazione BARRY GRAY Thunderbirds Vol. 2 Thunderbirds (serie TV) Silva Screen in preparazione Space: 1999 Year One Spazio: 1999 (serie TV; primo ciclo) Silva Screen in preparazione JOE HARNELL The Bionic Woman La donna bionica (serie TV) Super Tracks in preparazione RICHARD HARTLEY The Lion in Winter Il leone d’inverno (remake televisivo) Varèse 11 maggio 2004 JAMES NEWTON HOWARD Hidalgo Oceano di fuoco – Hidalgo (2004) Hollywood 16 aprile 2004 MICHAEL KAMEN Open Range Terra di confine (2004) Warner disponibile FRED KARLIN Futureworld Futureworld 2000 anni nel futuro (1976) RMDU in preparazione The Ravagers Gli sciacalli dell’anno 2000 (1979) RMDU in preparazione HAROLD KLOSER The Day After Tomorrow L’alba del giorno dopo (2003) Varèse 18 maggio 2004 ERICH WOLFGANG KORNGOLD The Adventures of Robin Hood (DVD Audio) La leggenda di Robin Hood (1938) Marco Polo disponibile MICHEL LEGRAND The Thomas Crown Affair (ristampa) Il caso Thomas Crown (1968) Varèse 30 marzo 2004 HENRY MANCINI Midnight, Moonlight & Magic antologia di 24 brani da film e serie TV RCA/BMG disponibile The Thorn Birds (2 CD) Uccelli di rovo (miniserie TV) RCA/BMG 27 aprile 2004 The Ultimate Pink Panther musiche da 6 film della Pantera Rosa RCA/BMG disponibile VIC MIZZY The Ghost and Mr. Chicken Sette giorni di fifa (1966) Percepto in preparazione The Reluctant Astronaut N/D Percepto in preparazione The Perils of Pauline N/D Percepto in preparazione Caper of the Golden Bulls Il carnevale dei ladri (1967) Percepto in preparazione Vic Mizzy Suites & Themes Vol. 2 edizione antologica Percepto in preparazione ANGELA MORLEY Watership Down La collina dei conigli (1978) Super Tracks in preparazione Eventi 7

ALFRED NEWMAN The Black Swan Il cigno nero (1942) Screen Archives disponibile The Keys of the Kingdom (2 CD) Le chiavi del paradiso (1944) Screen Archives in preparazione The Prisoner of Zenda Il prigioniero di Zenda (1952) FSM disponibile Son of Fury Il figlio della Furia (1942) Screen Archives in preparazione DAVID NEWMAN The Brave Little Toaster N/D Percepto in preparazione JOEY NEWMAN Stealing Time N/D La-La Land disponibile BASIL POLEDOURIS Amerika id. (miniserie TV) Prometheus in preparazione TREVOR RABIN Texas Rangers id. (2001) Super Tracks in preparazione LAURENCE ROSENTHAL Logan’s Run La fuga di Logan (serie TV anni ’70) FSM disponibile MIKLOS ROZSA Diane (2 CD) Diana la cortigiana (1956) FSM disponibile Miklos Rozsa Conducts His Epic Film Scores musiche per film storici DRG disponibile Dirty Harry (edizione integrale) Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è… Aleph Records in preparazione JOHN SCOTT The People That Time Forgot Gli uomini della terra dimenticata dal… JOS Records in preparazione Shoot to Kill Sulle tracce dell’assassino (1988) JOS Records in preparazione EDWARD SHEARMUR Laws of Attraction Le regole dell’attrazione (2003) La-La Land in preparazione ALAN SILVESTRI Van Helsing id. Decca 4 maggio 2004 HERMAN STEIN This Island Earth Cittadino dello spazio (1955) MMM in preparazione MAX STEINER Battle Cry Prima dell’uragano (1955) Screen Archives maggio 2004 BRIAN TYLER Godsend id. (2003) Varèse 27 aprile 2004 The Big Empty La-La Land in preparazione Terror Tract La-La Land in preparazione DIMITRI TIOMKIN The Big Sky Il grande cielo (1952) Screen Archives in preparazione The Essential Film Music Collection (4 CD) antologia di 56 brani; 200’ di musica Silva Screen 21 giugno 2004 ROY WEBB Mighty Joe Young Il re dell’Africa (1949) MMM in preparazione JOHN WILLIAMS SpaceCamp id. (1983) Super Tracks in preparazione Harry Potter and the Prisoner of Azkaban Harry Potter e il prigioniero di Azkaban Warner Sunset 17 maggio 2004 CHRISTOPHER YOUNG The Tower Intrada disponibile ARTISTI VARI Haunted Mansion La casa stregata (2004) WEA disponibile Kill Bill Vol. 2 Kill Bill – Volume 2 (2004) WEA disponibile Laurel Canyon id. (2004) WEA disponibile The Longest Day (4 CD) musiche per film di guerra (52 brani) Silva Screen maggio 2004 Scooby-Doo 2 Scooby-Doo 2: Mostri scatenati (2004) WEA disponibile

Risorse Web - Gli indirizzi delle case discografiche da collezionisti

Aleph Records www.schifrin.com Film Score Monthly (FSM) www.filmscoremonthly.com Hollywood Records www.hollywoodrecords.go.com La-La Land Records www.lalalandrecords.com NB: Il presente elenco non può essere Monstrous Movie Music (MMM) www.mmmrecordings.com oggettivamente completo, e non riporta gli Percepto www.percepto.com indirizzi e i riferimenti delle case di Prometheus Records www.soundtrackmag.com produzione più diffuse e normalmente Screen Archives Entertainment (SAE) www.screenarchives.com distribuite sul territorio italiano, ma vuole semplicemente essere un aiuto ai Silva Screen www.silvascreen.co.uk collezionisti. Se ci fossero ulteriori indirizzi o Super Tracks www.supercollector.com segnalazioni opportune potete informarci Varèse Sarabande www.varesesarabande.com su [email protected] 8 Carlo Rustichelli CarloCarlo RustichelliRustichelli di Susanna Buffa UnUn carpigianocarpigiano all’ingleseall’inglese

Rustichelli durante la tournée in Giappone nel ’77

Raramente accade, nel mondo dello musicista di instaurare e mantenere un aspirato. Servire il film ha spesso voluto spettacolo, di imbattersi in personaggi rapporto equilibrato con il regista il significare, per Rustichelli, salvare il film: dotati di gran talento e, al tempo quale, in quanto autore del film, ha salvarlo da uno sviluppo narrativo stesso, di umanità, modestia, coscienza diritto di decidere arbitrariamente scontato, dalla banalità, ma senza dei propri limiti, correttezza. È modalità e quantità degli interventi scordare che l’unico, vero autore del successo a chi scrive. I ripetuti incontri musicali in fase di missaggio. È nella film rimane il regista. Giungere a questa con il Maestro Carlo Rustichelli hanno, capacità di gestire questi rapporti – conclusione, far proprio questo giorno dopo giorno, una domanda spesso difficili, frustranti, talvolta più assunto fondamentale è qualcosa in cui dopo l’altra, composto il variegato semplici e appaganti – la vera, grande molti altri compositori hanno fallito. mosaico della sua personalità, forza dell’uomo e dell’artista. Di fronte a un numero imprecisato mettendone in risalto le qualità umane Carlo Rustichelli si è dedicato con tra quattrocento e cinquecento e un modo di proporsi che ne ha grande impegno a qualsiasi progetto. colonne sonore realizzate è facile condizionato fortemente la carriera e la Mai respingendo alcuna proposta, mai immaginare quale moltitudine di qualità della produzione. negando la qualità del suo lavoro ai film relazioni il musicista si sia trovato a La musica di Carlo Rustichelli ha un in cui ha collaborato – che si trattasse intrecciare. La grande quantità di valore, un peso nel nostro cinema che di opere d’autore o di cinema di basso committenze, così diverse, unita al quella di altri compositori, più noti, più livello. La sua filmografia dice molto in problema della competenza musicale visibili, non potrà avere, non fosse che proposito sebbene, scorrendo dei cineasti deve aver dato filo da per l’aver attraversato cinquant’anni di l’impressionante successione dei titoli, torcere al Nostro: “… Dovevo piacere cinema italiano giungendo incolume a si sia portati a pensare a lui come ad un a molti: al regista, al produttore, agli toccare questo secolo. compositore poco selettivo circa le sue attori, al pubblico…”. Rustichelli non Incolume, sì, nonostante le mille collaborazioni. In realtà egli ha imposto ha fallito in questo suo intento grazie al battaglie combattute con cineasti e qualità anche a quei progetti filmici nei suo talento di musicista ma, produttori per l’affermazione di un quali mancava, ha applicato musica soprattutto, a quelle qualità umane che equilibrio tra immagine e musica. Sta d’alto contenuto artistico anche a gli hanno permesso di comprendere le proprio in questo la difficoltà del pellicole che all’arte non hanno mai esigenze di ognuno dei suoi Carlo Rustichelli 9 interlocutori. Rispondendo con dignità, musica. Si diploma in pianoforte cortesia, correttezza – di qui la all’Accademia Filarmonica di e Il Libro definizione, che si deve a Ermanno si trasferisce a Roma, dove sua sorella Comuzio, di carpigiano “all’inglese”. Jolanda vive e lavora (è nel coro del Uno sguardo alla sua filmografia può Teatro dell’Opera) e dove egli stesso si fornire elementi utili a comprendere diploma in composizione con il quali siano le difficoltà di un musicista Maestro Dobici, presso il per il cinema che si cimenti con tanti conservatorio di Santa Cecilia. generi diversi: la commedia comica di Così, dalla provincia modenese Totò, il film d’azione del primo Germi, Rustichelli si stabilisce nella capitale agli le pellicole di argomento storico o inizi degli anni Quaranta e con la guerra mitologico, il neorealismo, i film alle porte. Roma gli offre opportunità musicali, le opere sentimentali di diverse: quella di suonare con una Costa, le commedie all’italiana, il piccola orchestra negli alberghi più neorealismo “rosa”, l’horror di Bava… eleganti e nelle sale da tè, con un È l’intensità di questa attività a suscitare repertorio per lo più composto da Susanna Buffa degli interrogativi. Come riuscire, in standard americani; quella di Un musicista per così poco tempo, a realizzare tanti conoscere la soprano Elvira Zecchino, il cinema lavori? Come salvaguardarsi dal rischio che diverrà sua moglie; soprattutto Carlo Rustichelli, un profilo artistico di trascurare la qualità? Come muoversi quella di frequentare, anche se solo Prefazione di Sergio Miceli da un genere all’altro in poco tempo come uditore, il primo corso specialistico 128 pagine bianco e nero rispondendo alle esigenze di registi così di musica per cinematografia tenuto a cm 15 x 22 – rilegato brossura diversi? Per un musicista come Santa Cecilia da Enzo Masetti. Euro 13,20 Rustichelli, per il quale tutti i lavori Il nome di Masetti non risulterà Isbn 88-430-2851-0 sono egualmente degni e importanti, si nuovo a coloro che conoscono 2003 - Ed. Carocci (www.carocci.it) è reso necessario trovare un equilibrio l’evoluzione della musica applicata in Mai prima d’ora l’editoria italiana e una metodologia di lavoro. Prassi ed Italia essendo il suo, di fatto, il primo aveva trattato così da vicino e in modo equilibrio vengono costruiti in cinque tentativo di fornire degli strumenti di approfondito la carriera di un decenni di attività, attraverso una lavoro ai musicisti che si accostano al compositore di musica per l’immagine, costante, continua evoluzione: una cinema. ed è un vero piacere che questo carriera lunga e costellata di incontri Di certo, l’influenza della scuola privilegio sia toccato al M° Rustichelli. Se che ha avuto origine in maniera non statunitense in Italia e nella la struttura un po’ schematica del libro ne tradisce l’origine accademica (nasce certo eclatante, quasi per caso. metodologia di insegnamento adottata infatti come tesi di laurea) è presto da Masetti è fortissima; a tal proposito chiaro che tale organizzazione dei Carlo Rustichelli nasce a Carpi, in il musicista ricorda come ci si dedicasse contenuti è forse l’unica soluzione per provincia di Modena, il 24 dicembre del soprattutto alla ricerca dei temi e affrontare la mole di cinquant’anni di 1916 e con il suo paese natale conserva come, invece, si sorvolasse sull’analisi carriera musicale e storia del cinema, e lo un legame indissolubile. Questo resta del rapporto tra musica e immagine. stile di Susanna Buffa riesce ad un punto saldo della sua vita, della sua Questa esperienza si rivela equilibrare la dovuta tecnicità con l’evidente passione per l’argomento e carriera, persino un riferimento per il fondamentale per il giovane una splendida proprietà di linguaggio, tale suo stile compositivo soprattutto dagli compositore, presto notato da Masetti da rendere l’opera fruibile sia all’addetto anni Sessanta in poi. il quale lo incoraggia a lavorare per il ai lavori che al semplice interessato. La passione per la musica non si cinema. Segue un fortuito incontro con Partendo da uno sguardo storico sui rivela molto presto: il musicista ama il Maestro Ezio Carabella che lo invita a rapporti tra registi e compositori, raccontare di aver provato, da giovane, collaborare con lui alla realizzazione l’autrice affronta la formazione culturale innanzitutto una grande passione per il delle colonne sonore di due film di e musicale del Maestro, per poi calcio; l’amore per la sua squadra, la Marco Elter: Gli ultimi filibustieri e Il scandagliare mezzo secolo di lavoro. In un primo capitolo sono prese in esame le Juventus, è accompagnato da un serio figlio del corsaro rosso. Sebbene siamo di pellicole di artisti come Totò, Monicelli, interesse per le norme del calcio fronte alle prime composizioni di Pontecorvo, Wilder; successivamente ci giocato: la sua nota avversione per la Rustichelli per il cinema, quello con si addentra nel meraviglioso e complesso regola del fuorigioco lo induce Carabella non può dirsi un vero e rapporto tra Rustichelli e Germi, addirittura ad esercitare pressioni sulle proprio debutto se si considera che proseguendo con l’analisi della storica autorità competenti affinché sia abolita, spesso, in gioventù, il compositore collaborazione con il primo Pasolini. Le pur senza ottenere il successo sperato. carpigiano sedeva al piano, nel buio di numerose e chiare schede dei film Ad avvicinarlo concretamente a una sala cinematografica, seguendo le permettono di prepararsi alla visione delle pellicole in modo completo e quest’arte saranno la passione dei suoi immagini di qualche film e approfondito. genitori, che ascoltano per lo più assecondando lo svolgersi degli eventi Una lunga e interessantissima musica operistica, e la necessità di con musica di repertorio. In ogni caso, chiacchierata tra Susanna Buffa e Carlo trovare un pianoforte di le due pellicole di Elter sono le prime Rustichelli è il degno sigillo di un libro accompagnamento per il fratello per le quali scrive brani originali. importante e necessario. Un plauso Umberto, che studia violino e diverrà Apparentemente la vita profes- anche all’amministrazione comunale di uno dei più talentuosi strumentisti sionale di Carlo non subisce Carpi che ha avuto la lungimiranza di dell’orchestra Rai. Grazie ad un cambiamenti radicali dopo queste permetterne la pubblicazione nell’ambito delle belle iniziative del modesto piano verticale, Carlo inizia ad prime composizioni per il cinema. Egli gennaio scorso. Pietro Rustichelli entrare in contatto col mondo della continua infatti a svolgere la sua attività 10 Carlo Rustichelli

frequente in musicisti non preparati professionalmente. Sono in molti a trovarsi bene con questo talentuoso e umile compositore, in grado di calarsi velocemente in qualsiasi contesto. Giungono proposte di collaborazione sempre più importanti e, dalla fine degli anni Cinquanta, arrivano anche i primi ingaggi dall’estero che danno inizio a una produzione vasta, comprendente numerose coproduzioni e collabora- zioni con registi stranieri che non verranno mai catalogate e di cui si perderà per la maggior parte traccia, fatta eccezione per alcuni film di autori famosi: Il vendicatore di William Il Maestro Rustichelli al lavoro nel suo studio Dieterle (1959), Il cavaliere della vendetta di Carlos Saura (1964), principale, che per ora gli permette di a Monicelli. La collaborazione con Guerra, amore e fuga di Jack Smith con mantenersi: quella di direttore Germi segna anche l’inizio di un’attività Paul Newman (1968) e Che cosa è d’orchestra. Ancora oggi non nasconde a dir poco frenetica che porta il successo tra mio padre e tua madre? di il suo rimpianto per aver lasciato il compositore a lavorare alacremente (1972), per la cui colonna podio, i suoi teatri, la musica operistica. arrivando, negli anni Sessanta, alla sonora Rustichelli si è aggiudicato una Continua a tenere concerti anche con realizzazione di trenta colonne sonore nomination agli Oscar. sua moglie, almeno fino alla nascita l’anno. A partire da questo incontro, la della prima figlia, Alida; in seguito la vita dell’uomo e la carriera del Carlo Rustichelli fa parte di una soprano decide di abbandonare il canto musicista divengono sovrapponibili e generazione di compositori che nel corso della per dedicarsi totalmente alla famiglia. indistinguibili. loro carriera si sono dedicati al cinema (Masetti, Lavagnino, Savina, Cicognini ecc.) Durante una rappresentazione della In principio Rustichelli si riferisce ma non hanno anche disdegnato la musica Tosca al Teatro Comunale di Terni, nel senza dubbio ai princìpi della scuola assoluta, quella cioè libera dai logici 1947, avviene un altro incontro, forse il americana: commento sonoro condizionamenti dell’immagine cinemato- più importante. Il produttore Luigi prolungato o continuo, insistente, a grafica. Come non ricordare di Carlo il tema Rovere e il giovane regista Pietro volte invadente rispetto alla colonna de L’uomo di paglia, del Ferroviere e tanti altri temi che mi hanno attratto per la loro Germi si presentano nel camerino di dialoghi fino ad interferire con la assoluta bellezza, purezza, cantabilità… Rustichelli: vogliono che sia lui a chiarezza degli enunciati. Negli anni Carlo è stato un Maestro anche per le comporre la musica per il secondo film Cinquanta, infatti, quel che generazioni successive. del regista genovese, Gioventù perduta genericamente viene chiesto ai (la colonna sonora del primo lavoro di musicisti che lavorano per il cinema è Germi, Il testimone, era stata composta appunto un “commento” alle immagini Con alcuni cineasti italiani la da Masetti). Rustichelli accetta e si – termine detestato dai grandi autori relazione si fa stretta, l’incontro costituisce così un sodalizio che avrà colti che si accostano alla Settima Arte ricorrente; con Steno e Monicelli, ad fine soltanto con la morte del regista, e che ricercano una dignità per il loro esempio, nasce immediatamente nel 1974, ma che idealmente lavoro perennemente in ombra. Il un’intesa che perdurerà nel tempo, a proseguirà con il primo atto di Amici compositore asseconda quindi questa cominciare dai film Totò cerca casa miei, film che Germi scrive e poi affida tendenza, sebbene riscontrabile più di (1949) e Totò e le donne (1952): due Sedotta e Signore e signori Alfredo Alfredo abbandonata (1966) (1972) (1964) CAM 493455-2 CAM CSE 107 CAM CSE 084 13 brani – Durata: 37’32” 29 brani – Durata: 39’28” 17 brani – Durata: 27’27”

Un altro film ambientato da Germi in Sicilia, Per questa storia di tradimenti e squallore La commedia grottesca con Dustin Hoffman, dopo il grande successo internazionale di ambientata da Germi nella Treviso del boom ultimo film firmato da , presenta Divorzio all’italiana. economico, Rustichelli ricorre ad una scrittura una partitura dominata da influenze rotiane E, ancora una volta, una commedia farsesca sapida e ironica, a partire dal tema portante di evidenti soprattutto nel tema principale sulle contraddizioni di un mondo fuori dal “Chiacchiere”: una marcetta per chitarra (“Flagranza”, “Verso il campanile”), un saltellante tempo, le cui abbacinanti geometrie elettrica e organetto che provvede a motivetto in 2/4 affidato a chitarre, tastiere ed richiamano i western di John Ford. La musica relazionare i tre episodi in cui si articola la archi. Con esso fa il paio un altro tema simile di Rustichelli, composita e frammentata, trama del film. (“Moglie che va…”) per struttura e sottolinea proprio il lato grottesco e Il tema romantico di “Se è vero amore” orchestrazione. La melodia esposta in “La serra”, anacronistico della vicenda, intrecciando illumina brevemente di compassione e invece, è un valzer sognante affidato alla sonorità minuetti, canzoni dialettali, il celebre partecipazione questo ritratto altrimenti pastosa degli archi, che ben raffigura il mondo “Deguello” di morriconiana memoria, impietoso delle debolezze umane. onirico del protagonista. Chiude il CD la canzone citazioni classiche e ballabili (rumba, twist, AC “Sponsali”, nella quale il testo amaro scritto da rock’n’roll). Germi ha il sapore di un malinconico commiato Alessio Coatto lasciatoci dal grande regista. Maurizio Caschetto Carlo Rustichelli 11

colonna sonora è una successione di fase di composizione; fa della musica di frasi irrisolte, di interventi frammentati Bach e Wagner un riferimento che si fermano ad uno stadio ricorrente e non a caso l’opera della superficiale di relazione con le svolta è Kapò di Gillo Pontecorvo immagini. (1960): un lavoro impegnativo perché Dunque l’attività degli anni realizzato in collaborazione con un Cinquanta segue più o meno questi regista musicalmente preparato e canoni: è una fase in cui il musicista competente, che di solito partecipa alla resta fortemente legato al modello composizione delle colonne sonore dei americano, perché i registi con cui suoi film. Per Kapò Rustichelli compone lavora più assiduamente si mostrano una sonata che persino l’editore anch’essi alquanto dipendenti da quel Ricordi scambia per un frammento di modello; ci si riferisce in particolare a Bach: è il tema dei titoli di testa, uno Germi, che costella di citazioni di John dei più riusciti, funzionali e di maggior Ford le sue prime fatiche, e a tutte le impatto emotivo della sua intera opere collocabili nel filone del film produzione. d’azione o d’avventura. Siamo ancora I lavori del musicista iniziano a Il regista e attore Pietro Germi nell’era della musica di descrivere con realismo e precisione accompagnamento tout court, anche situazioni ambientali e stati d’animo: opere dalla comicità immediata e se dalla funzionalità indiscutibile. Tra le l’approccio alla sceneggiatura è ormai irresistibile che molto devono alla poche eccezioni vanno segnalate le cambiato, il modello americano musica di Rustichelli. Il compositore ha collaborazioni con Domenico Paolella superato. La ricerca di un equilibrio nel assorbito il modello musicale (Canzoni di mezzo secolo, 1952, rapporto musica-immagine continuerà, americano del mickeymousing che Canzoni, canzoni, canzoni, 1953; Gran d’ora in poi, senza sosta e il adegua facilmente alle esigenze della Varietà,1954; Destinazione Sanremo; compositore riuscirà gradualmente a commedia comica, con sincroni e 1959), in cui Rustichelli esplora il imporre il suo punto di vista circa la onomatopee che seguono il ritmo repertorio canzonettistico italiano. necessità di ricorrere saltuariamente al narrativo, con uno sviluppo tematico Negli anni Sessanta la produzione silenzio, la cui importanza egli tiene in talvolta scarso e una tendenza a del compositore carpigiano si riempire i vuoti della colonna dialoghi intensifica e, con l’aumentare degli Il Mº Carlo Rustichelli, con interventi musicali brevi e spesso incarichi e il diversificarsi dei generi un principe della colonna sonora, irrisolti. trattati, il modello statunitense si un gentiluomo raro, Lo stesso approccio il musicista lo mostra insufficiente e poco duttile. Il un esempio per i giovani compositori di oggi, riserva anche a pellicole d’altro genere, passo successivo è quello di riferirsi alla un vero amico da amare e rispettare. come le prime realizzate da Germi. La propria formazione, ai grandi autori Sicilia polverosa, arsa da un sole sinfonici del passato e al melodramma, accecante e percorsa da briganti e sebbene i ritmi di lavoro non lascino grande considerazione. In virtù di cavalli al galoppo è descritta da regista spazio alla complessità concettuale questa alternanza di musica e silenzio, il e musicista alla maniera di John Ford (In tipica degli autori colti. Inoltre, tra le suo approccio al soggetto del film nome della legge, 1949; Gelosia, 1953); motivazioni che spingono il ricorda quello al libretto di un’opera, allo stesso modo l’ambiente degradato compositore a lavorare così con ampio margine per sequenze prive della periferia urbana (Gioventù freneticamente c’è senza dubbio il di commento sonoro (il recitativo), perduta, 1948) è dipinto con interventi bisogno di guadagnare, di trarre sebbene il musicista si trovi spesso a musicali ispirati al gangster film sostentamento da questa attività. Per dover gestire interferenze da parte di statunitense, con temi che seguono la lavorare celermente il musicista alcuni registi – non ultimo lo stesso scansione ritmica del montaggio. La rintraccia dei punti saldi cui ricorrere in Germi, il quale in sede di missaggio fa La Gang del Io, Io, Io... e gli La ragazza di Parigino altri Bube (Le Gang - 1977) (1965) (1963) CAM CSE 062 CAM CSE 071 CAM CSE 083 2 brani – Durata: 29’16” 14 brani – Durata: 31’38” 20 brani – Durata: 40’20”

Il film di Jacques Deray interpretato da Alain Il fior fiore degli attori della Golden Age Un’appassionante e dolorosa storia Delon, realizzato sulla scia dei ‘noir francais’ come italiana (De Sica, Mastroianni, Manfredi, d’amore, con protagonista la splendida Borsalino, si avvale di un commento musicale brioso Lollobrigida, Chiari e Mangano) in una Claudia Cardinale, ambientata nella Toscana e scanzonato. La vena popolaresca e irriverente del commedia satirica dell’arguto Alessandro del dopoguerra, musicata dal Maestro Carlo Maestro carpigiano è messa in evidenza anche qui, Blasetti, accompagnata dalle vivaci musiche del Rustichelli. in questo caso divertendosi a sbeffeggiare i cliché Maestro Rustichelli, dirette da Bruno Nicolai. Una colonna sonora di matrice classica, con della cosiddetta musica “parigina”. Il tema principale Un mix di frizzante lounge, languido jazz, spruzzate di jazz, twist e temi popolari tanto (“Le Gang”), viene esposto e modulato da ironiche filastrocche e balli popolari anni ’60 cari al compositore carpigiano. Belli e pianoforte, Moog, fisarmoniche e archi con un che, anche se datati, dimostrano la notevole struggenti i brani “Bube”, con quella tromba chiaro intento burlesco. Nella seconda parte della versatilità del compositore carpigiano. lontana memore di tanti attimi di passione partitura (“Le Dernier Cadeau”) il tema viene Davvero deliziosi i brani “Cocktail”, “Il mio indimenticabili, “Stefano”, per piano e sax invece proposto in forma rallentata e in tempo paradiso” (una ninnananna per fare sogni sospesi tra malinconia e dolcezza, “Desiderio ternario, diventando così una sorta di ballata d’oro), “Unico incontro” e “Tu…tu…soltanto spento”, tristemente leggiadro nei suoi agrodolce ritmata sulle vicende tragicomiche della tu”. Un CD imperdibile per gli estimatori di accordi per chitarra e archi. Un Rustichelli squinternata banda di “onesti” rapinatori. MC Carlo Rustichelli. Massimo Privitera d’annata vivamente consigliato! MP 12 Carlo Rustichelli

queste modalità. Anche le numerose collaborazioni con Mario Monicelli hanno dato modo al compositore di riferirsi alla sua formazione colta e di esternare il suo amore per il melodramma e per la forma-canzone, sebbene distanziandosi dalla consuetudine del bitematismo. La colonna sonora de I compagni (1963) rappresenta un ulteriore punto di svolta nella carriera del musicista, grazie all’utilizzo appropriato di canti di lavoro e di protesta, espressione di un punto di vista collettivo, e ad una struttura scarna che lascia ampio spazio al silenzio. Contemporaneamente, inizia a farsi Enrico Maria Salerno intona “Vade retro, Satàn!” ne L’armata Brancaleone strada un uso parco e discreto di elementi popolareschi, retaggio della un uso arbitrario e talvolta poco forma-canzone con l’intento di favorire musica ascoltata in gioventù e di un equilibrato degli interventi musicali. una pausa nello sviluppo diegetico e legame ancora solido con la provincia Già nell’opera di debutto di conferendo alla canzone stessa una modenese. Il legame con la gente della Florestano Vancini, La lunga notte del funzione equiparabile a quella dell’aria sua terrà emerge, quindi, in una ‘43 (1960, Premio Opera Prima alla in ambito operistico. La canzone può situazione di consolidata prassi, Mostra del Cinema di Venezia), i temi considerarsi un nucleo autonomo se condizione in cui ogni eventuale portanti vengono utilizzati come veri e confrontato con i restanti temi della pudore può finalmente essere messo propri leit-motiv e le sequenze con colonna sonora, fruibile anche al di da parte in virtù dell’affermazione del musica applicata si alternano ad altre fuori del film sebbene inserito nella mestiere. prive di commento sonoro: la riuscita diegesi, proprio come l’aria per i grandi di quest’opera di Vancini deve molto autori operistici italiani. Rustichelli ha Le musiche cinematografiche del Maestro proprio a questo equilibrio tra silenzio, spesso utilizzato anche canzoni non Rustichelli, con le loro vene, arterie e capillari sequenze con musica originale, canzoni originali integrandole con i temi radicalmente italiani, con l’araldica della dell’era fascista e musica di repertorio. portanti, sebbene siano da citare, marcetta popolare, rappresentavano un solido punto di riferimento per me ragazzo studente Nello stesso periodo si fa evidente il soprattutto, quelle originali composte di musica e di cinema. consolidamento di una metodologia di sin dal 1959 per i film di Germi: la La musica di Rustichelli stava alla musica composizione e strutturazione della bellissima Sinnò me moro (da Un hollywoodiana come il Lambrusco alla Coca Cola. colonna sonora che segue il maledetto imbroglio), cantata dalla figlia bitematismo. È una prassi già seguita di Rustichelli, Alida, e le più note con Germi ma che si afferma nel corso composte per le commedie “della L’utilizzo dell’elemento popolaresco di questo decennio, come conseguenza cattiveria” - Canto d’amore (Divorzio implica anche un riferimento ad altri di un distacco definitivo dal all’italiana), Sponsali (Alfredo, Alfredo), autori di musica da film, in particolare a frammentario commento sonoro L’onuri di l’Ascaluni (Sedotta e nei confronti del quale all’americana. abbandonata), La canzone di Serafino Rustichelli ha più volte espresso Questo legame tra film e (Serafino). Certamente Germi ha incondizionata ammirazione. È proprio melodramma si afferma soprattutto fornito al musicista più di uno spunto esplorando il legame con la provincia quando Rustichelli inizia a ricorrere alla per accostarsi al progetto filmico con che emerge l’originalità con cui il 3 notti d’amore Mare matto L’uomo, l’orgoglio, (1964 - con Giovanni (1963) la vendetta Fusco & ) CAM CSE 082 (1967/1992) CAM CSE 112 12 brani – Durata: 27’18” CAM CSE 086 15 brani – Durata: 40’03” 14 brani – Durata: 35’16”

Pellicola in tre episodi con altrettanti compositori Una commedia di Renato Castellani che In questo lavoro per il film di Luigi Bazzoni, all’opera: il primo, La vedova, con musiche di Fusco, il racconta la vita della gente di mare in maniera pur raccogliendo gli inevitabili richiami alla secondo, Fatebenefratelli, con la partitura di Rustichelli, il scanzonata e dura a un tempo, con Carmen di Bizet, Rustichelli aggira il rischio di terzo, La moglie bambina, con la colonna sonora di Piccioni. protagonisti Jean-Paul Belmondo, Gina uno sviluppo scontatamente legato alla La parte del leone, sul CD, la fanno Fusco e Piccioni (ben Lollobrigida e Tomas Milian. tendenza del western all’italiana per riferirsi quattro il primo e nove il secondo), mentre Rustichelli Nelle musiche composte da Rustichelli solo tangenzialmente ad atmosfere di impianto offre due soli brani, “Nelle tue braccia” e “Mistico amore”, convergono malinconiche venature jazz, ispanico. Brani costruiti per un organico per un totale di 6’49”. Il Maestro ci regala in ambedue i accattivanti blues, valzer di stampo orchestrale molto esteso, prolungati e senza pezzi un tema sensuale, dalla ritmica tribale, con una voce straussiano e un trascinante twist finale. Il apparente risoluzione, si alternano a femminile sospirante e l’intervento di un sax a tema principale, “Unni si”, che richiama alla composizioni ispirate alla tradizione tzigana e ad rappresentare la seduzione del novizio J.P. Law da parte di mente le sonorità di Divorzio all’italiana, dello altre per chitarra solista. Una riuscitissima C. Spaak, protagonista dell’episodio, ricoverata stesso Rustichelli, è variato e arrangiato in mediazione del compositore tra le aspettative nell’ospedale di un convento dopo un incidente. I restanti molti brani del disco, quali “Mare matto di un pubblico ormai più che avvezzo al genere brani sono euforia e dramma di stampo mediterraneo (Titoli di testa)”, “Blues Margherita” e d’avventura e le esigenze psicologiche della (Fusco) e sonorità in bilico tra jazz e samba (Piccioni). MP “Serenata jazz”. MP sceneggiatura. Susanna Buffa Carlo Rustichelli 13

creatività del musicista: il melodramma, sinfonici, gli permette di ottenere la musica sinfonica tedesca e quella pregevoli risultati anche come operistica italiana, la tradizione adattatore di musica di repertorio. popolare, l’uso leitmotivico dei temi Emblematica la sua collaborazione con conduttori, il ricorso agli strumenti Pier Paolo Pasolini per i suoi primi tre elettrici. La produzione di questo film: Accattone (1961), con musica di periodo è una summa degli elementi Bach, Mamma Roma (1962), con brani che hanno concorso alla sua di Vivaldi, e La ricotta, uno dei quattro formazione di musicista: le sue colonne episodi del film RoGoPaG (1963), in cui sonore sono costellate di citazioni dal sono adattati brani di Verdi e Tommaso Tannheuser di Wagner, di riferimenti da Celano. L‘accostamento di questa espliciti a Bach, di richiami a Rossini, sublime musica ad immagini violente e alla Tosca di Puccini. Ma non basta: crude quali quelle costruite da Pasolini Rustichelli estende coraggiosamente i genera scarto, sconvolge, destabilizza: suoi interessi oltre i rassicuranti confini è questo il risultato cui il regista mirava della musica colta; ricorre al jazz e alle ed è un risultato ottenuto grazie alla canzoni dell’epoca per le ambientazioni sensibilità del musicista. Il regista Mario Monicelli urbane e per contestualizzare in un’area temporale circoscritta le azioni Con molto piacere desidero esternare la musicista è ricorso all’uso di canoni descritte dal regista (se Peppino, il mia ammirazione e stima per l’amico Maestro popolareschi per l’elaborazione di protagonista di Sedotta e abbandonata, Carlo Rustichelli compositore di grande alcuni suoi temi, anche se di rado si non avesse ascoltato alla radio il twist di talento e personalità. evidenzia quanto gli autori Edoardo Vianello sarebbe stato più E’ l’unico musicista italiano che possa vantare una produzione cinematografica contemporanei di musica da film si difficile collocare la vicenda nell’era immensa ed importante ed una longeva siano ispirati al suo lavoro. C’è un filo contemporanea). collaborazione con i più grandi registi italiani, rosso che lega la musica per Signore e Talvolta, il compositore abbandona film indimenticabili che ci hanno regalato signori di Germi (1966) a quella di Rota la prassi del bitematismo. È il caso del pagine musicali bellissime con un Suo stile per Amarcord di Fellini (1973), le citato I compagni di Mario Monicelli ma inconfondibile. Sono felice di poter esprimere questo mio passeggiate e le chiacchiere nel centro soprattutto de Le quattro giornate di sentimento di affetto e stima e porgo un di Treviso e quelle dei quadri riminesi di Napoli di Nanni Loy (1962); questo è caloroso abbraccio al Maestro Rustichelli che Fellini, così come innegabile è il debito tra i suoi lavori più celebrati, con un è un grande esempio per tutti noi. che Rustichelli stesso sente di avere nei solo motivo conduttore – la famosa confronti del collega Rota e che tarantella – che si sviluppa come esplicita in un omaggio all’interno della espressione di un unico e corale punto Ormai molto più famoso di quanto colonna sonora di Sedotta e di vista, quello del popolo napoletano egli stesso, nella sua modestia, riesca a abbandonata (1964), nella sequenza alla fine del secondo conflitto mondiale. percepire, nella seconda metà del della proiezione de La dolce vita (1963). Anche in questo caso Rustichelli, decennio Rustichelli compone la colonna Ancora, in un ulteriore tributo a Rota e riferendosi nuovamente alla tradizione sonora che gli procura immensa Fellini, Rustichelli inserisce il tema di del sinfonismo e alla sua formazione popolarità: quella per L’Armata Gelsomina de La strada (1954) in classica, ricorre a differenti Brancaleone di Mario Monicelli (1966). un’altra inquadratura all’interno di un strumentazioni del tema da adattare Certamente il suo talento concorre cinema nel film Io, io, io… e gli altri di alle sequenze secondo le necessità di alla riuscita di altre grandi opere, come Alessandro Blasetti (1966). sceneggiatura. il capolavoro di Germi Signore e signori Nel decennio Sessanta, il più La solidità della sua ormai grande (1966), e al successo di sceneggiati per prolifico, si concentrano quindi tutti gli esperienza, unita ad un’approfondita la televisione (l’Odissea di Franco Rossi, aspetti e le matrici della multiforme frequentazione dei grandi autori 1968), ma L’Armata Brancaleone non Carlo Rustichelli, termometro di una stagione del cinema italiano in cui il compositore usciva a testa alta sia da Ritratto di un commedie o improbabili pellicole storiche (“Il autore (2001) figlio di Cleopatra”) che da film drammatici e CAM 501636-2 importanti (“La lunga notte del ‘43”), 22 brani – Durata: 58’44” mantenendo sempre un’elevata e genuina dignità musicale. Vere perle del disco (finora introvabili) la A tributo di uno dei più grandi musicisti del lunga suite da “Le quattro giornate di Napoli” nostro cinema la Cam rispolvera dai propri (con l’esposizione completa della celebre immensi archivi 22 tracce che ben delineano la “Tarantella della liberazione”) e l’afflato duttilità e l’arte del Maestro Rustichelli (non rachmaninoviano del “Windsor Concerto” solo “alto artigianato” come anche lui stesso, (dall’obliato “La frusta e il corpo”) in cui sempre modestissimo, lo definiva). riecheggia l’amore per i grandi classici. La preziosità della raccolta risiede in una Oltre allo stesso Rustichelli, celebri direttori scelta di brani che, pur non dimenticando come Ferrara, Nicolai e Plenizio si alternano in alcuni celeberrimi temi come “Divorzio questo notevole disco che, nonostante all’italiana” o “Sedotta e abbandonata”, l’obiettiva povertà tecnica di alcune riprese propone momenti a volte stupefacenti da (dovuta anche all’età dei master originali) e la pellicole dimenticate, da “Antinea l’amante brevità di molti brani, apre una bella finestra della città sepolta” a “...Dai nemici mi guardo sull’arte del Maestro della Colonna Sonora. io” o “I giovedì della signora Giulia”, Pietro Rustichelli Il Maestro in una recente foto di Pietro Rustichelli 14 Carlo Rustichelli

martellante motivo conduttore che grazie alle quali la sua immensa opera scandisce il ritmo del montaggio torna ad essere rivalutata. adattandosi alle situazioni più Carlo Rustichelli è stato definito in grottesche e deprimenti. Basi ritmiche molti modi, tutti alquanto riduttivi: ispirate alla musica sudamericana, melodista all’italiana, uomo “delle strumenti elettrici, dissonanze, marcette”, musicista nazional-popolare, accelerazioni, interventi di musica di artigiano del cinema. I suoi colleghi più repertorio provenienti da fonti interne giovani lo ricordano con devozione e, alle inquadrature: ci sono tutti gli in qualche raro caso, con gratitudine elementi che ricorreranno nella ma solo se opportunamente sollecitati. produzione di questo decennio. Musica Eppure la sua musica, sebbene preesistente (sei famose canzoni accessibile, conserva una propria dignità italiane arrangiate e strumentate) nella (quella che Pasolini auspicava avesse un citata pellicola di Billy Wilder; lunghe buon musicista per il cinema). La musica sequenze prive di interventi musicali, applicata è, a tutti gli effetti, una forma struggenti e malinconici temi in 3/4 e d’arte della nostra era, che nulla ha da canzoni della tradizione popolare invidiare alla cosiddetta musica “colta” o Un bel ritratto di Carlo Rustichelli mediterranea in Delitto d’amore di “assoluta” e che, in quanto tale, è Comencini (1974); l’adattamento di espressione di valori, sentimenti, potrebbe esistere senza quella musica Giuseppe Verdi nella riuscitissima aspirazioni e impegno sociale di una e la stessa colonna sonora non avrebbe colonna sonora di Amici miei, ancora società del ventesimo secolo. ragion d’essere al di fuori di quel insieme a Mario Monicelli (1974). È contrappunto tra musica e dialoghi, di questo un enorme successo, Carlo Rustichelli è uno di quei compositori quel miscuglio miracoloso di idioma equiparabile a quello de L’Armata che pur essendo stati protagonisti nella musica umbro-laziale e latino medioevale, di Brancaleone ed anch’esso risultato di per le immagini per numerosi decenni ironia e senso della morte. una fruttuosa intesa tra regista e rimangono dietro le quinte, spesso in disparte, a volte dimenticati, soprattutto perché L’interazione della colonna rumori con i musicista: un’altra miracolosa considerati “del passato”. Ho conosciuto fischi e i colpi di grancassa della miscellanea di dialoghi e cantate Rustichelli solo in questi ultimi anni e me ne celeberrima canzone condizionano le verdiane, una successione di interventi rammarico perché avrei avuto più occasioni di azioni fisiche dei personaggi, la cui musicali che si spostano continuamente parlare con lui e di farmi insegnare quell’arte andatura non può ignorare il ritmo dall’interno all’esterno dell’inquadratura sottile e inimitabile della discrezione in musica e dell’efficacia nella semplicità. Nelle mie della canzone. Si è di fronte ad con un dichiarato intento dissacratorio orecchie, come in quelle di tanti miei coetanei, un’opera che è una reale fusione di nei confronti di un’opera immortale ci sono le melodie di tanti film e anche di tante molte arti, in cui ognuna vive della come il Rigoletto. Questo film è nato da canzoni che hanno fatto epoca e sono diventate relazione con le altre in un ideale un’idea di Germi, il quale muore dopo il patrimonio del nostro cinema italiano, così poco contrappunto che resta ineguagliato nel primo giorno di lavorazione. Rustichelli conosciuto, ahimè, dai giovani di oggi. Non posso non ammirare ancora nostro cinema. raccoglie la sua eredità, dedicandosi l’appassionata semplicità della sua musica e Carlo Rustichelli, incurante di un con passione e perizia alla realizzazione anche la profondità delle sue intuizioni, trionfo che gli è conferito unanime- di una colonna sonora che resta tra le esempio folgorante di quella grande mente, continua a lavorare con i più riuscite della sua intera filmografia. I professionalità dei nostri musicisti per il cinema che hanno sempre saputo coniugare cultura medesimi, incalzanti ritmi di sempre. due sequel non saranno all’altezza del musicale e servizio all’immagine. Vorrei La necessità economica non è più alla primo atto di Amici miei, sebbene la augurare a Carlo Rustichelli una giovinezza base delle sue motivazioni ma resta in musica risulti comunque valida e perenne, soprattutto per venire in aiuto a noi lui il desiderio di servire il cinema, di funzionale, soprattutto nell’Atto II. giovani a cui spesso manca quella freschezza concorrere alla riuscita dei film. Gli anni A partire dal 1974 la produzione di che ritroviamo in lui. Settanta si aprono con il sequel, affatto Rustichelli si fa meno intensa; egli si Mons. Marco Frisina scontato, Brancaleone alle crociate e dedica più frequentemente alla con un’opera mediocre, Le castagne composizione di colonne sonore per Un compositore di musica da film è sono buone di Pietro Germi: un film che film e documentari TV, a produzioni un artista. Soprattutto se con ha comunque un buon successo straniere, a collaborazioni con il figlio cinquant’anni di attività alle spalle, se sebbene sia il peggiore del regista Paolo, anch’egli musicista. valido collaboratore dei più grandi genovese. Continuano le produzioni Unitamente ai lavori per il cinema, si registi e se in grado di accostarsi a per la TV ma arriva anche l’ultima fatica dedica alla composizione della sua unica qualsiasi genere cinematografico. Un di Germi, Alfredo, Alfredo (1972): opera, Savonarola e Borgia, terminata artista di valore deve, a parere di chi un’opera aspra ma pregevole, una sorta recentemente e non ancora rappresentata. scrive, essere anche un uomo di valore. di testamento spirituale la cui amarezza La sua ultima colonna sonora risale al Tutto questo Carlo Rustichelli è condiziona anche il lavoro del musicista 1991 e da allora il suo nome cade, per stato ed è. Ancora oggi. (vedi il testo della canzone Sponsali) un breve periodo, in una sorta di con il risultato di una musica intrisa di immotivato oblio. Ciò fino al 1996, Susanna Buffa, dottoressa in lettere e malinconia e slanci. Tra queste due anno in cui il Comune di Spoleto gli critica cinematografica, si è laureata con opere si pone l’impegno sociale di un dedica un tributo e una retrospettiva in una tesi su Carlo Rustichelli recentemente agguerrito con In nome del occasione del suo ottantesimo pubblicata da Carocci Editore (vedi pag.9). popolo italiano (1971). Rustichelli è compleanno. Seguono alcune iniziative Oltre a collaborare con Colonne Sonore è giornalista per diverse testate tra cui Raro!, travolto dall’ossessivo clima urbano promosse dal Comune di Carpi, nel periodico di collezionismo discografico. dipinto dal regista e realizza un unico, 1997 e nello scorso mese di gennaio, Carlo Rustichelli 15 Carlo Rustichelli, un carpigiano “d.o.c” di Maurizio Caschetto Sabato 31 gennaio 2004, una seconda parte è cominciata su una giornata memorabile per la città di momentanea divagazione dal cinema di Carpi. Un doveroso e sentito tributo Germi con la presentazione del dedicato a uno dei suoi più illustri “Windsor Concerto”, meraviglioso concittadini: il Maestro Carlo Rustichelli, esercizio di stile alla maniera dei uno dei pochi, veri artisti della musica concerti pianistici della scuola russa, cinematografica italiana. tratto dalla colonna sonora del Le celebrazioni si sono aperte nel misconosciuto La frusta e il corpo (1963, pomeriggio, nella Sala dei Cimieri del di Mario Bava). Grazie all’ottima Comune, con la presentazione esecuzione del pianista Carlo Guaitoli, dell’ottimo libro di Susanna Buffa “Carlo questo “concertino” rende giustizia alla Rustichelli: un musicista per il cinema”, a bravura compositiva e alla raffinata cui era presente anche l’autrice. La festa scrittura del Maestro carpigiano. Il Lo splendido scenario del Teatro Comunale di Carpi è proseguita poi alla Sala ex Poste, dove concerto è poi proseguito con i pezzi è stata inaugurata la bellissima mostra più noti dell’accoppiata Germi/Rustichelli: “Rustichelli, ricordi di una vita per la le suite tratte da Divorzio all’italiana musica”, una suggestiva carrellata (1961) e Sedotta e abbandonata (1963), composta da storiche locandine di film due veri capolavori del cinema italiano. musicati dal compositore carpigiano, In queste partiture troviamo il lato copertine di album di colonne sonore e “nazionalpopolare” e più marcatamente rare foto di famiglia. italiano del compositore, grazie a gusto- Il culmine di questo importante sissime invenzioni ritmico-timbriche che omaggio si è raggiunto nella serata, con rimangono tuttavia incredibilmente il concerto “Tributo a Carlo Rustichelli”. moderne. Alla divertente e scanzonata Nella suggestiva cornice del bellissimo suite tratta da Alfredo Alfredo (1972, Teatro Comunale di Carpi, l’orchestra ultima opera di Germi) invece è toccato da camera “Collegium Musicum” di Bari l’onore di chiudere questo omaggio. diretta da Rino Marrone, ha eseguito un Alla serata ha presenziato, nonostante programma tutto incentrato sullo l’avanzata età e le precarie condizioni di storico rapporto artistico tra il salute, il Maestro Rustichelli in persona, Il Maestro tra la moglie Elvira e il Sindaco Malavasi compositore e il regista Pietro Germi. accompagnato dalla moglie Elvira e dal Grazie alla pregevole esecuzione nipote Simone Annichiarico. E’ stato dell’organico barese, abbiamo così potuto davvero commovente vedere questo ascoltare una serie di suite per orchestra anziano signore poter finalmente da camera tratte da alcune delle più belle assistere alla celebrazione della sua e indimenticabili partiture di Rustichelli. musica in una maniera così sincera e Il concerto si è aperto con In nome appassionata. della legge (1948), opera moderna e Come ha ricordato l’organizzatore melodrammatica, a cui sono seguite Il Ermanno Sgarbi, uno dei più grandi ferroviere (1955), dominata da un tema sogni del compositore era di poter lirico e struggente e da un bellissimo ascoltare un giorno la propria musica ostinato ritmico che ben raffigura il nel “suo” bellissimo Teatro Comunale moto della locomotiva e i tormenti del di Carpi. Ed è stato emozionante anche Il nipote Annichiarico, Rustichelli, l’organizzatore Sgarbi, protagonista, e Un maledetto imbroglio per noi essere stati testimoni di un tale il Sindaco Malavasi e il pianista Guaitoli (1959), frizzante e divertentissima. La evento. nel momento ufficiale della serata Fotografie di Roberto Pagliani - Per gentile concessione del Comune di Carpi - Per di Roberto Pagliani Fotografie Il Collegium Musicum diretto dal M° Rino Marrone Il M° Rustichelli con Susanna Buffa 16 John Debney “The Passion”

LaLa PassionePassione secondosecondo

didi MaurizioMaurizio CaschettoCaschetto JohnJohn DebneyDebney Il compositore parla del suo impegnativo e ispirato lavoro per il film più discusso del momento: La Passione di Cristo di Mel Gibson Pochi film recenti hanno suscitato tantissimo sangue e nessun dettaglio major o grosso studio alle spalle (si clamore, discussioni e polemiche ci è risparmiato. Il film ha generato dice che Gibson abbia messo il come La Passione di Cristo. La accese discussioni ben prima della sua denaro direttamente di tasca sua). pellicola, diretta dalla superstar Mel data d’uscita sugli schermi americani Sebbene su un piano radicalmente Gibson, si concentra sulle ultime 12 (lo scorso 25 febbraio), sollevate più dimensionato, anche la parte ore di vita di Gesù – la Passione, soprattutto da fazioni culturali musicale ha suscitato discussioni e appunto – dalla cattura nell’Orto ebraiche, timorose che la pellicola clamore. Per mesi si è cercato di degli Ulivi sino alla morte sulla Croce, riaprisse vecchie ferite e fomentasse sapere a chi sarebbe stato affidato con un epilogo finale dedicato alla una nuova ondata di antisemitismo. Il l’incarico di scrivere la partitura per Resurrezione. Il regista ha voluto pubblico americano sembra aver questo film. Le voci iniziali concentrarsi sull’autenticità: il film è accolto la Buona Novella secondo confermavano la presenza di James stato girato nel linguaggio d’origine Gibson in maniera devota e Horner nel ruolo di compositore, (Latino e Aramaico), rispettando incondizionata: La Passione di Cristo soprattutto per via delle sue fedelmente la scansione narrativa ha totalizzato, in tre settimane di precedenti collaborazioni con Mel evangelica. Gibson ha inoltre voluto programmazione, la cifra record di Gibson, L’uomo senza volto e rappresentare con estrema e 270 milioni di dollari. Un vero - Cuore impavido. In realtà, scioccante brutalità le sofferenze e le primato, considerando che il film è Horner non ha mai ricevuto l’incarico torture subite dal Nazareno. Infatti le costato ‘appena’ 30 milioni di dollari e – pare che Gibson glielo abbia chiesto sequenze della flagellazione e della che è stato finanziato in maniera ma che lui abbia glissato. Le crocifissione sono intrise di tanto, indipendente, cioè senza nessuna incontrollate voci che circolarono in John Debney “The Passion” 17 seguito davano per certa la presenza della celebre vocalist Lisa Gerrard (ex membro del gruppo Dead Can Dance e co-autrice con Hans Zimmer della colonna sonora de Il gladiatore) come autrice del commento, insieme a Rachel Portman e Patrick Cassidy. E infine, lo scorso gennaio, la conferma definitiva: La Passione di Cristo avrebbe avuto una colonna sonora composta da John Debney. La notizia causò sorpresa e sgomento. Debney è un autore prevalentemente noto come compositore di partiture per commedie (Una settimana da Dio, Pretty Princess, Come cani e gatti, Spy Kids 2), roboanti film d’azione (Giorni contati, Corsari, Il re scorpione) e film d’animazione (Le follie dell’imperatore della Disney). Effettivamente, considerato il suo curriculum, era ben difficile poter immaginare un compositore come Debney associato a un film come La Passione. Ma in Rosalinda Celentano nei panni di Satana realtà, il primo ad essere sorpreso è proprio Debney: “Stento ancora a crederci… Non credo proprio che Cristo, io per poco non caddi dalla sedia!” preoccupai e chiesi a Mel se gli avessero in mente sin dal principio di Su commissione della Icon sembrava troppo tradizionale. E la sua chiederlo a me. E’ capitato tutto per Productions, Debney compose risposta fu: “No, perché in questo caso. Io e Stephen McEveety [il immediatamente una serie di temi e punto ce la siamo guadagnata una produttore del film – N.d.R.] eravamo passaggi musicali sulle immagini del musica del genere”. Gibson è stato compagni di scuola e vicini di casa trailer. Mel Gibson rimase sempre molto propositivo, un grande quando eravamo entrambi più giovani. positivamente impressionato dal collaboratore e un’immensa fonte di risultato e affidò a Debney l’incarico ispirazione. Durante le sessioni di di scrivere l’intera colonna sonora. registrazione a Londra si è spesso “Ovviamente ero entusiasta. Ma è trattenuto coi musicisti per spiegar loro stato un percorso lungo e difficile l’intenzione e l’emotività delle arrivare sino in fondo. Ci sono stati sequenze, cosa davvero rara da momenti molto duri, poiché è stato vedere.” davvero impegnativo affrontare alcune Il modello delle colonne sonore di sequenze” dice ancora Debney, che film di argomento biblico-religioso – considera questa esperienza anche perlomeno di quelli hollywoodiani – è come un momento importante per la sempre stato quello sinfonico, denso propria fede religiosa. “Sono da e magniloquente, di partiture come sempre cattolico praticante e ciò che il La tunica (1953) e La più grande storia film racconta coincide con il mio mai raccontata (1965) di Alfred sistema di valori e credenze. Considero Newman, Ben-Hur (1959) e Il re dei il mio lavoro per questo film un atto di re (1961) di Miklòs Ròzsa. Tuttavia, in fede molto personale e mi sento tempi più recenti sono stati utilizzati onorato di farne parte.” con molta efficacia anche approcci L’intento dei realizzatori del film fu ricchi di influenze etniche e moderne, John Debney sin dal principio di stare lontani dai come ha dimostrato Peter Gabriel cliché e dalle convenzioni musicali nella colonna sonora de L’ultima Nonostante fossero parecchi anni che associate a questo tipo di storie. “Mel tentazione di Cristo (1988) di Martin non ci frequentavamo, lo scorso ottobre desiderava un approccio moderno, Scorsese. La partitura di John Debney Stephen mi chiamò dicendomi che era anticonvenzionale, persino bizzarro. sembra essere una miscela di questi al lavoro su un film e che avevano alcuni Continuava a ripetermi: “John, non due differenti modelli. Racconta il problemi di carattere musicale. Non mi voglio musica ‘divina’”. E credo che compositore: “Non avevo nessuna disse subito di che film si trattava, ma avesse ragione” dice Debney. nozione preconcetta di come sarebbe mi chiese se potevo aiutarli. E quando “Tuttavia, in alcune scene, la musica dovuta essere la partitura. Sapevo che i mi rivelò che si trattava de La Passione di diventa molto aulica ed evocativa. Io mi realizzatori desideravano un approccio 18 John Debney “The Passion”

Una bella immagine del regista Mel Gibson sul set di Matera

eclettico e che volevano stare lontani musicisti hanno collaborato con Peter creazione della colonna sonora. “E’ da qualcosa di troppo letterale. Trovo Gabriel ne L’ultima tentazione di una questione molto personale, ma che il risultato sia una riuscita Cristo. Ci sono poi parti per Oud, una questo film mi ha aiutato a ritrovare commistione di musica tradizionale e di chitarra di origine turca e moltissimi una fede più forte. Credo che i momenti pagine etniche contemporanee. E’ strumenti a fiato etnici e una ampia più ispirati della mia musica siano tradizionale e moderna allo stesso sezione di percussioni.” arrivati grazie alla preghiera. tempo. Da un certo punto di vista, è la Debney racconta che uno dei Partecipare a questo film è il dono più combinazione di musica liturgica e momenti più intensi è stato la grande che mi si potesse fare come world music. E’ un approccio molto composizione del tema dedicato a artista e ringrazio Dio per questo.” aperto e libero. Sono convinto che la Maria, la madre di Cristo. “E’ stata la Con grande modestia, Debney musica debba essere un cosa più difficile da tradurre in musica. conclude: “Non sono in grado di accompagnamento elegante alle Io e Mel non eravamo molto soddisfatti giudicare il mio lavoro e non so se quel immagini. La chiave di questo film è del tema che avevo composto. Poi che ho fatto è qualcosa di buono. E’ l’austerità, cosicché quando la musica pensai che doveva essere qualcosa di troppo personale. Spero che tocchi i raggiunge un culmine lirico è una simile a una ninna nanna, poiché il sentimenti delle persone, in un modo o sublimazione, un traguardo.” tema rappresenta anche il profondo in un altro. Io credo di aver fatto del Debney ha aggiunto alla tavolozza legame tra Maria e suo figlio.” mio meglio. Lascio agli altri il compito tradizionale dell’orchestra anche La figura di Maria ha portato di giudicare.” ampie parti corali e una vasta gamma Debney a comporre uno dei di strumenti etnici. “Il coro canta in momenti più lirici e sinceramente Aramaico e la sua presenza è come ispirati della partitura. “Ho sentito sin quella di una costante preghiera. Molti dall’inizio che questo era un momento Dichiarazioni raccolte dalle interviste musicisti internazionali hanno chiave del film. Attraverso gli occhi di di Mikael Carlsson (Music From The Movies) e John Mullin (CineMusic.net). collaborato alla parte etnica. Ci sono Maria vediamo il mondo che cambia. E’ Shankar e Gingger al violino doppio. stato cruciale trovare il suo tema. Ho Potete trovare il testo integrale su: Shankar ha contribuito con alcune pregato molto per avere una forte incredibili improvvisazioni vocali. Chris ispirazione. E credo che Maria mi abbia Risorse Web - Info in rete Bleth suona il , una sorta di davvero dato una mano. E’ un piccolo clarinetto di origine armena, mentre miracolo personale” ammette Debney, www.musicfromthemovies.com molti assoli vocali sono opera di Tanya che rivela di essere stato guidato dalla www.cinemusic.net Tsarouka. Alcuni di questi straordinari fede durante tutto il percorso della John Debney “The Passion” 19

Il discusso e controverso film di Coro Filarmonico della Transilvania). Mel Gibson sulla Passione di Gesù L’approccio ricorda un po’ quello Cristo riporta in primo piano la ormai abituale di compositori come ‘questione’ della rappresentazione James Horner e Hans Zimmer, ma artistica di soggetti religiosi. forse il precedente più illustre è, Affrontando una nuova versione di guarda caso, il Peter Gabriel di questa vicenda, il regista sceglie da “Passion”, la colonna sonora de una parte di rispettare rigoro- L’ultima tentazione di Cristo (1988) di John Debney samente la narrazione evangelica e Martin Scorsese. The Passion of the Christ dall’altra di insistere su registri Tuttavia, Debney non sceglie di (La Passione di Cristo, 2004) scioccanti e brutali, soprattutto nelle sottolineare la crudezza delle sequenze violente e sanguinose del immagini ma piuttosto di lavorare Sony Music/Integrity Music SK 92046 martirio e della sofferenza del contro di essa. Le pagine della Via 15 brani – Durata: 54’09” Nazareno. Crucis e della crocifissione (“Bearing Ben consapevole che è quindi the Cross”, “Crucifixion”, “Raising l’apparato visivo a dominare le the Cross”) sono una lunga e sofferta sensazioni dello spettatore, Gibson processione musicale, commentata lascia alla parte musicale un ruolo di da imperiose parti corali in aramaico, ‘commento esterno’, di voce improvvisi squarci di potenza proveniente da una dimensione orchestrale e sospensioni di intenso parallela e ‘altra’. lirismo. Molto efficace, in questo John Debney – compositore senso, il lungo adagio per archi in hollywoodiano finora relegato alla “Crucifixion”, a metà strada tra stesura di commenti musicali per Samuel Barber e Morricone. commedie vaporose o anonimi film Curiosamente, Debney appare d’azione – si è così visto affidare il più convincente proprio quando difficile compito di creare un tessuto l’assetto è maggiormente tradizio- musicale che mescolasse le debite nale: “Mary Goes to Jesus” è una influenze ‘geografiche’ a momenti di pagina di abbacinante bellezza, riflessione misticheggiante. dominata da un tema commovente L’intenzione del regista di per voce solista e archi. Purtroppo allontanarsi dalla magniloquenza questo ispirato disegno melodico sinfonica e dai cliché cinemusicali non trova ulteriori sviluppi nel corso associati ai soggetti religiosi, ha della composizione. portato il compositore a ricercare L’unica concessione alla grandeur soluzioni sonore insolitamente orchestrale è riservata al brano finale moderne e trasversali, perlomeno (“Resurrection”): su un martellante per un film di questo genere e incedere delle percussioni, orchestra argomento. e coro modulano una progressione Debney dipinge un panorama armonica ascendente che raggiunge musicale livido e sofferto, che lavora il climax e infine si sfarina in un sulla sottrazione dei materiali sonori momento di meditazione affidato agli piuttosto che sull’accumulo. La archi e ai bei vocalizzi di Tanya partitura è immersa soprattutto in Tsarouka, sui quali si chiude la cupe sonorità etnico-elettroniche partitura. (“The Olive Garden”, “Jesus Le battute finali arrivano come Arrested”, “The Stoning”), dominate una conquista dovuta, un traguardo da assoli di strumenti di estrazione che John Debney raggiunge in locale (come il duduk, il flauto di maniera convincente, soprattutto bambù, l’ehru e l’oud) e da vocalizzi per il modo in cui dimostra di saper d’ispirazione mediorientale (tra i gestire complesse architetture solisti citiamo Shankar e Tanya sonore. Tsarouka), che creano una tela Nonostante qualche concessione impressionistica a tratti angosciante di troppo a stilemi un po’ à la page (la e allucinata, stemperata talora da ‘formula Zimmer’ è sempre dietro brevi inserti melodici come l’assolo l’angolo), The Passion of the Christ è di violoncello in “Disciples”. La una partitura interessante e strumentazione etnica è supportata sicuramente efficace. E considerato da elaborati tappeti dei synth, varie anche l’incredibile successo del film, manipolazioni elettroniche, una forte non abbiamo dubbi che porterà componente percussiva e la prestigio e nuova linfa alla carriera di presenza di un grande coro misto John Debney. Debney, Gibson, tecnici e musicisti durante le sessioni (eseguono le London Voices e il Maurizio Caschetto di registrazione. Fonte: www.johndebney.com 20 Banda Osiris

II giullarigiullari deldel IntervistaIntervista realizzatarealizzata dada MaurizioMaurizio Caschetto,Caschetto, MassimoMassimo PriviteraPrivitera ee PietroPietro RustichelliRustichelli terzoterzo millenniomillennio Una divertente chiacchierata per conoscere la Banda Osiris (prof. Berti, Carlone, Carlone Jr e Macrì), gruppo di musicisti-comici ambulanti e autodidatti, vincitori dell’Orso d’Argento alla 54a edizione del Festival Internazionale di Berlino per il commento musicale del film Primo amore di .

Che sensazione si prova ad aggiu- colonna sonora. E’ancor più strano, perché visionato l’elenco delle votazioni). Stavolta dicarsi un riconoscimento importante mancano i riconoscimenti classici come abbiamo vinto l’Orso d’Argento, un come l’Orso d’Argento alla quinta quelli per la sceneggiatura e il montaggio. motivo in più che ci sprona ad andare esperienza nel campo delle colonne Comunque, ben venga questo premio avanti, visto che in Italia ci sono molti sonore? internazionale che ha gratificato giovani compositori di musica da film, Noi avevamo già vinto nel 1998, con la maggiormente il nostro lavoro. anche se la gente conosce sempre e nostra prima collaborazione per il regista soltanto i soliti nomi importanti: Matteo Garrone, il premio AGIS SIAE per Com’è andata la premiazione? Morricone, Piovani, Ortolani. Per carità, la colonna sonora del film Ospiti al Festival E’ stato davvero divertente essere lì sul tanto di cappello, però c’è tanta nuova del Cinema di Venezia. Dopo Estate palco a ritirare il premio. Il direttore ci ha produzione, e questo premio ne è un romana del 2000, sempre di Garrone, e preso alla sprovvista chiedendoci “Sing, segnale, per dimostrare che vi è un buon Amore con la “S” maiuscola di Paolo sing a song”, e ci siamo trovati a cantare, lavoro alle spalle. Costella nel 2001, abbiamo composto la all’improvviso, “Caravan Petrol” di partitura, candidata come miglior colonna Carosone, pezzo inserito nel nostro ultimo Da sempre siete riconosciuti come sonora al David di Donatello, per spettacolo. Adesso vediamo cosa ci veri Clown della musica, dissacratori e L’imbalsamatore (Matteo Garrone, 2002), porterà questo riconoscimento, perché cabarettisti, mentre nei vostri lavori presentato al Festival del Cinema di più del premio in sé, quello che c’interessa per Matteo Garrone avete sfoggiato Cannes nella sezione della Quinzaine. Al veramente è aver capito che con questo una vena drammatica assolutamente Festival Internazionale del Cinema di lavoro stiamo andando nella direzione inedita. Sono due facce della stessa Berlino è stata davvero una sorpresa per giusta. Nel caso del David di Donatello medaglia o due mondi distinti? noi ricevere l’Orso d’Argento per Primo 2003, che ha vinto con La A noi piace dire che è un po’ il “Dark amore, anche perché non ce lo finestra di fronte, noi non ci eravamo Side” della Banda Osiris, il nostro lato aspettavamo, e non sapevamo che aggiudicati il premio per uno scarto di due oscuro. Forse dipende più da Gianluigi esistesse il premio per la categoria miglior punti (a detta dello stesso Guerra, che ha Carlone [il musicista della Banda che segue Banda Osiris 21 maggiormente il lavoro di composizione del piano. Con Matteo Garrone, che gira musica è lo stesso, perché è un rapporto di del gruppo, soprattutto quello delle film molto particolari, abbiamo seguito il ricerca e curiosità verso un mezzo che a colonne sonore – N.d.R.] che ha sempre progetto dalla stesura della sceneggiatura noi piace tanto da vent’anni. Ci adeguiamo avuto la tendenza verso una parte più buia fino al montaggio. In Puglia, nell’arco di due ad esso così da poter spaziare con la della musica. A noi piace affrontare settimane, in una casa presa in affitto dal creatività. Come ci accade lavorando in qualsiasi ambiente e settore musicale. I regista come sede per montare la pellicola, radio e, in special modo, con i nostri spettacoli sono sicuramente più abbiamo composto la musica al computer radiodrammi dove puoi far credere alla comici e satirici; tra gli altri vorremmo verificando di volta in volta con Garrone se gente di essere in qualsiasi posto. Al citare quello nuovo che facciamo adesso, i brani funzionavano o meno con le Cinema è lo stesso, perché con la musica un omaggio a Fred Buscaglione intitolato immagini. Abbiamo svolto principalmente dai una lettura dell’immagine, cosa che non “Guarda che luna”, con , un lavoro di sottrazione; infatti nella prima riesci a fare con la televisione. Infatti non Gianmaria Testa e : una versione del film c’era molta più ritmica e lavoriamo quasi mai in TV: per come è rappresentazione sì comica, ma anche strumenti. Primo amore andava nella strutturata adesso, tutto risulta più piatto. poetica. Inoltre portiamo in giro con l’orchestra uno show molto divertente, basato sulla musica classica, che riscriviamo del tutto, dal Guglielmo Tell a Beethoven. Lo facciamo in particolar modo all’estero, ad esempio Lisbona, Bruxelles, dove ce lo richiedono, con le orchestre giovanili del posto. Gli mandiamo le partiture, poi andiamo là per quattro giorni e insieme a loro allestiamo lo spettacolo. E’ un progetto che alla nostra maniera dissacrante affronta linguaggi differenti legati alla musica. Come nel caso del cortometraggio in bianco e nero che abbiamo girato molto tempo fa, un po’ dark, nel quale c’era una macchina, una vecchia Mercedes, che in pieno inverno passava attraverso le risaie del vercellese, visto che nasciamo come gruppo di musicisti comici ambulanti e autodidatti in Vittorio (Vitaliano Trevisan) e Sonia (Michela Cescon) in Primo Amore quelle zone. Lo proiettavamo durante direzione dell’anoressia, dell’essenza, e Com’è nato il vostro sodalizio con alcune nostre esibizioni, sonorizzandolo c’era il discorso dell’oro, della sua fusione, Matteo Garrone? dal vivo con rumori e musica, tanto da abbiamo tolto dalle musiche tutto ciò che Abbiamo fatto quattro film e un sembrare un thriller tendente all’horror. era superfluo, facendo rimanere solo gli documentario, Oreste Pipolo fotografo di Arrivati ai titoli di coda lo rimandavamo archi e il pianoforte. Ciononostante sullo matrimoni. Garrone venne a vedere un tutto indietro, e con una musica romantica sfondo si percepisce una base di suoni nostro spettacolo a Firenze e ci lo proiettavamo di nuovo facendolo elettronici e ogni tanto qualche breve trovammo a cenare insieme. Aveva girato apparire come una storia d’amore. Tutto ritmica. Per L’imbalsamatore il discorso è il suo primo film, dopo la pellicola Terra di ciò per far comprendere meglio quanto sia stato l’opposto. Siamo partiti dall’idea dei mezzo, che conteneva una serie di importante la musica per le immagini. rumori, da quella percezione distorta che il cortometraggi, tra cui il suo, di diversi Nessuna pretesa didattica, soltanto la protagonista, Peppino il nano, ha dei suoni. registi, e cercava chi gli componesse la voglia di far divertire e comunicare la Come se i rumori fossero molto più fuori colonna sonora. Noi non sapevamo significativa differenza tra diversi tipi di rispetto alla musica e a quello che assolutamente chi fosse, e ci disse che sonorizzazione. Una cosa che ci normalmente si percepisce. Infatti, voleva affidare a noi le musiche: proposta piacerebbe fare, giusto per riderci su, Garrone, per comprendere appieno che ci parve alquanto strana, soprattutto sarebbe quella di prendere alcuni film questa strana caratteristica di Peppino, ci perché a chi viene a vedere i nostri famosi e cambiargli la musica, o fare ha fatto vedere tutti i film di David Lynch, spettacoli comici, mai verrebbe in mente altrettanto con pellicole brutte, come nel soprattutto Eraserhead – La mente che di affidarci la colonna sonora per un film. caso di napoletano di Sergio cancella, visto che lavora con rumori Chissà perché, si è fidato di noi, magari Corbucci: un film bellissimo, ma con una esasperati, esageratamente sopra la possedendo un eccezionale istinto, e la partitura orrenda. Idem per i film muti! normalità. Quindi abbiamo lavorato sulla cosa è stata parecchio stimolante. E musica mutuata dal rumore. Ma non adesso lavorare con lui lo è anche di più. Che differenza di approccio, anche seguendo l’esempio della pellicola Dancer Ora che conosciamo in profondità la sua tecnico, avete nei riguardi della in the Dark dove la ritmica dei suoni delle bravura come regista e l’immensa musica da film? presse, del treno, faceva partire la musica bellezza delle sue immagini, come per Il lavoro di scrittura delle colonne di Bjork: parliamo proprio di pulsioni magia riusciamo subito a scrivere delle sonore viene svolto tutto a casa davanti al sotterranee che scaturiscono dal rumore. musiche che ben si adattano ai suoi film. computer, mentre per i pezzi che facciamo Questa è la cosa bella di lavorare con Non capita mai che una cosa che durante gli spettacoli si ragiona in un altro Matteo, perché ti dà degli stimoli che, componiamo per Matteo non vada bene modo, dato che sono brani eseguiti dal almeno per noi che giungiamo dal teatro, e quindi ci tocchi rifarla. Finora è filato vivo. Per la musica da film, in un secondo che giochiamo molto con la fantasia, tutto sempre liscio! tempo, appena composti i temi, si pensa a l’immaginazione, sono necessari. Che In che modo interviene Garrone chi contattare per suonarli. In Primo amore rapporto ci può essere tra la musica “seria” nella parte compositiva del vostro ci sono gli archi e, in alcuni momenti, il sax, di Garrone e noi che siamo dei comici e lavoro? mentre per il resto c’è una predominanza suoniamo per far ridere? L’approccio alla Si discute sempre insieme e si capisce 22 Banda Osiris

in che direzione andare. Chiaramente la autore di colonne sonore stai attento che alle immagini con creatività, seguendo musica è al servizio delle esigenze del nessun altro possa disturbare il tuo sempre le indicazioni del regista. Infatti, regista, quindi noi ci dobbiamo adattare rapporto con chi firma la pellicola. Te lo normalmente, è difficile ascoltare per alle sue richieste. Garrone, tieni ben stretto, perché ci vivi con quel intero il disco di una colonna sonora, fortunatamente, non ha le pretese di regista, riesci a far musica! Quanti nel tranne nel caso di quei compositori che essere una persona che conosce la musica, nostro paese hanno la libertà di poter riarrangiano la musica per il CD allo scopo a differenza di altri registi che si credono scegliere con chi fare film? Pochi, di renderla più fruibile. Per il nostro dei profondi conoscitori della materia, veramente pochi! Tanto per nominare compact disc di Primo amore abbiamo dicendo delle cose allucinanti e sempre i soliti noti, Morricone e adesso inserito alcuni brani da L’imbalsamatore, instaurando così un rapporto col Guerra, perché è diventato famoso; gli altri perché non c’era abbastanza materiale per compositore deleterio per entrambi. invece hanno uno o due registi e lavorano ricavarne un CD che durasse più di Questa è una grossa pecca del cinema sempre con quelli! Di conseguenza, cosa venticinque minuti, dato che ci facciamo lo nostrano; infatti in Francia stanno facendo ti consoci a fare se hai un campo ristretto scrupolo, per coloro che spendono più di dei seminari sulla musica da film per i per poter fare il tuo lavoro? Per forza dici 20 euro, di ottenere un prodotto che vale registi, in modo da fargli veramente capire sì a tutto quello che ti propongono, la pena comprare. cosa vuol dire comporre una colonna anche perché con la musica ci devi sonora. E sono frequentati da autori molto vivere! Non è così facile. C’è anche da Nei vostri spettacoli siete soliti importanti! Noi compositori non dire che oggi ci sono tanti nuovi suonare tutti gli strumenti che potete. pretendiamo di dire al regista come fare le compositori italiani emergenti di musica Nelle vostre colonne sonore fate tutto inquadrature, lui di conseguenza non ci da film, che stanno ravvivando il campo in voi quattro? E se così non è, che tipo di deve dire come fare la musica! Devono, maniera positiva. E questo fa ben sperare organico utilizzate? giustamente, darci delle indicazioni su ciò in una rivalutazione del settore italiano Normalmente usiamo un quartetto che vorrebbero musicalmente. La cosa delle colonne sonore. d’archi che ha fatto con noi uno spettacolo. Sono delle musiciste molto brave che quasi sempre ritornano nell’organico con cui realizziamo le colonne sonore. Poi, a seconda di ciò che crediamo sia necessario, come nel caso de L’imbalsamatore dove c’era il grande Enrico Rava alla tromba, richiediamo la presenza di qualche solista importante. Altrimenti suoniamo tutto noi, attraverso l’utilizzo del computer, la program- mazione e gli strumenti veri. Tendenzialmente cerchiamo sempre di inserire i fiati, anche se con Garrone, ultimamente, è sempre più difficile, perché il tipo di film non lo consente. Soprattutto col passaggio a L’imbalsamatore rispetto ai primi suoi due film, Ospiti e Estate romana, in cui utilizzavamo molti fiati, creando musica che tutti trovavano Un’immagine dal set di Primo Amore somigliante a quella composta da Goran peggiore è quando ti presentano il film già Dopo la candidatura al David di Bregovic nel suo momento di massima montato con delle musiche preesistenti in Donatello della colonna sonora per popolarità. C’è da dire che da una vita sottofondo, e ti dicono: “Ora fammi la L’imbalsamatore avete ricevuto facciamo musica di quel tipo: basta aver colonna sonora!”. L’unico vero momento qualche nuova proposta di lavoro? presente la nostra sigla del programma di discussione accesa con Matteo è stato Tutti hanno parlato bene della colonna radiofonico su RadiodueRai, Caterpillar, quando in Primo amore stavano lasciando sonora, anche al di fuori dell’ambito un pezzo per banda con le percussioni come colonna sonora definitiva i nostri cinematografico, ma la cosa assurda è stata dance. In Italia c’è sempre il rischio di provini musicali, fatti al computer, invece che nessuno ci ha chiesto di musicare una essere scambiati musicalmente per della registrazione finale con gli archi, pellicola. Soltanto, gratuitamente, il qualcun altro, quando questi diventa perché il regista si era affezionato a quella cortometraggio di un amico che, però, ci famoso! E poi noi non siamo balcanici, prima versione della musica che alla fine, aveva contattato precedentemente. anche se le influenze che assorbiamo nel montaggio conclusivo della pellicola, gli Quando abbiamo vinto l’Orso d’Argento dalla musica sono di tutti i tipi, dalla risultava diversa. Per forza, non era più tutti i musicisti, con cui siamo in tournée, tarantella a quella popolare piemontese, fatta con le tastiere, ma con strumenti veri! tra cui Enrico Rava, sono rimasti un po’ dal jazz alla classica. Ascoltiamo perplessi e ci hanno detto scherzando: veramente di tutto! In Amore con la “S” Sul secondo numero della nostra “Ma allora siete bravi!”, visto che siamo maiuscola la musica che avevamo rivista, in una inchiesta, parlavamo per eccellenza il gruppo di musicisti non composto era tutta per fiati, con una del sindacato francese per la tutela musicisti, chiassosi, burloni, metà attori e minima presenza degli archi, e suonarla è dei diritti dei compositori di musica metà comici. Per fare colonne sonore non stato come partecipare a una festa da film. Voi cosa ne pensate a tal è importante essere un autore con una goliardica. Il film è un’allegra commedia proposito? tecnica incredibile, dipende sempre da senza troppe pretese, ma con parecchia In Italia che sindacato vuoi fare? Ogni quello che devi fare; chiaro che se si tratta musica dentro. compositore ha il suo regista di fiducia, con di orchestrare grosse compagini Nei vostri innumerevoli spettacoli il quale lavora assiduamente: perciò, a orchestrali è tutto un altro discorso, ma in eseguite anche brani tratti dai lavori causa di questo forte sodalizio, come ogni caso devi essere capace di adattarti per il cinema? Banda Osiris 23

No. Però, ci hanno commissionato un della testa del protagonista, con tutto il suo nuovo lavoro, da fare al Teatro lavorio psicologico particolare, attraverso dell’Archivolto a Genova, con Giorgio le ritmiche, i suoni della nostra musica, Gaglione, in cui si leggono dei racconti avvolgendoli sempre più. Non è un film tratti dai premi Nobel della letteratura, come i blockbuster americani, dove dove le nostre musiche per la novella l’effettistica è piena di bombardamenti, Saramago devono seguire la direzione di elicotteri, macchine che s’inseguono; in quelle per il cinema. questo caso il suono ricrea la drammaticità emotiva dei protagonisti. Per i fonici è stata Cosa avete in cantiere? un po’ una rivoluzione, come quando si è Banda Osiris L’idea di un Festival sulle colonne passati dal mono allo stereo, perché (2002) sonore, con proiezioni e musicisti ospiti, fornisce delle possibilità esagerate. E’ L’imbalsamatore tra il serio e il divertente. Desideriamo fare anche vero che ancora nessuno GDM Music/RadioFandango 2037 una sorta di salto di qualità, dopo anni che padroneggia il mezzo con facilità, alla 18 brani – Durata: 37’36” facciamo soltanto cose comiche, anche Fonoprint avevano paura di non essere La partitura che la Banda Osiris ha perché abbiamo appurato che la gente che all’altezza della riuscita del lavoro approntato per il film di Matteo Garrone è ti segue, che ti si è affezionata, riesce a sull’audio, dovendo mixare i suoni da una una collezione di esperimenti sonori che cogliere un differente nuovo equilibrio, una parte all’altra, credendo di dare alla fine un creano un tessuto musicale composto da nuova direzione, nel passare nei nostri risultato pacchiano al tutto, ma così non è atmosfere sospese, sonorità elettroniche lavori da un genere ad un altro, e quindi stato, pur essendo la loro prima volta. vitree ed oblique e pennellate continua a starti accanto e apprezzare ciò Purtroppo al Festival di Berlino, con uno impressionistiche. La tromba dell’ottimo Enrico Rava viene impiegata con gusto che di diverso proponiamo. A quel punto schermo enorme e il proiettore distante, il ‘noir’ (“Titoli di testa”, “Verso Cremona”) la gente non si farà più problemi a capire se pubblico si è lamentato della qualità del film e con inflessioni jazzistiche moderne ridere o commuoversi nei nostri durante la proiezione, la luce non era quella (“Jogging e bacio”), mentre gli ottoni della spettacoli. E’ una cosa che ci incuriosisce e voluta dal direttore della fotografia, e Banda Osiris si insinuano in maniera che ci piacerebbe fare da ora in avanti! E’ Matteo, che è un pittore di formazione – seducente tra suoni elettronici e una sfida nel non essere solamente comici! quindi un cultore ossessivo dell’immagine, percussioni incalzanti (“Il Boss e Peppino”). che cura personalmente fin nei minimi Spicca inoltre la presenza di un quartetto L’esperienza cinematografica è dettagli (pensate che fa cambiare i vestiti d’archi, arrangiato con sapienza nella saltuaria o avete proposte da altri degli attori alla costumista a seconda di come cangiante tessitura. Una colonna sonora autori, oltre al sodalizio con Garrone? muta la luce del giorno!) – si è arrabbiato suggestiva e di inedita ricerca sonora, Per ora niente! Ci ha telefonato Marco tantissimo. E anche noi ci siamo rimasti male, perlomeno nel panorama italiano. Tullio Giordana (il regista di La meglio perché mancava il Surround, e la musica si Maurizio Caschetto gioventù e I cento passi) per farci i sentiva soltanto sulle casse davanti. Quelli complimenti, ma solo questo. Magari della troupe e del cast lì presenti si rodevano potessimo fare le musiche per una sua il fegato, perché si era pur sempre ad un pellicola. Sei ore di film, una goduria! prestigioso festival del cinema. Un’esperienza allucinante! La tecnica fa passi Non siete professionisti del cinema. da gigante e poi non hai la messa in pratica. Cosa pensate del mondo delle colonne Ciò è davvero sconfortante! sonore in Italia ai nostri giorni? Abbiamo ascoltato lavori notevoli. Da Siete da molto tempo impegnati qualche anno a questa parte c’è anche in campo didattico con spettacoli un’incredibile rinascita nel settore della che insegnano, ridendo, la musica, e se Banda Osiris musica da film italiana, nuovi autori spesso vi fate beffe dei grandi della Primo amore (2004) interessanti. Almeno non si sentono sempre musica, lo fate sempre con un palese Radiofandango RF0010 le solite sonorità. E’ chiaro che ognuno ha amore verso gli autori classici. Quali 17 brani, tra cui 5 bonus tracks tratte da uno stile proprio, e questo è stimolante, sono quelli che ascoltate di solito? L’imbalsamatore - Durata: 38’30” perché se ne viene fuori uno nuovo significa Di tutto. Anche se alla fine quello che che fai della musica mai ascoltata prima. Se facciamo negli spettacoli, avendo un vasto Quarto lavoro della Banda Osiris per il ti dicono “Fammi un pezzo anni ’50 al pubblico che va dai bambini agli anziani, regista Matteo Garrone, la colonna sonora pianoforte”, e in quel brano non c’è sono celebri brani di autori conosciuti: di Primo amore ha vinto l’Orso d’Argento al 54° Festival Internazionale di Berlino. E’ la un’anima nuova, allora sei un semplice Beethoven, Bach. Una volta abbiamo giusta consacrazione di una musica la cui artigiano. Fai il tuo mestiere bene, ma in te rischiato molto inserendo un pezzo di triste bellezza trascina l’ascoltatore non vi è nulla di straordinario! Beethoven non molto noto, il all’interno di un ricordo mai abbandonato. “Razzumosky”, per quartetto d’archi. Un ambiente musicale rarefatto - Come vi rapportate con le nuove Comunque ascoltiamo un po’ di tutto: dominato dal piano e dagli archi (questi tecnologie nel campo della musica e dalla musica contemporanea, di un certo ultimi suonati egregiamente dal Quartetto del cinema? tipo, a quella antica, non tralasciando Euphoria, con gli arrangiamenti di Fabio A noi interessa tantissimo far sentire nel Rossini, Vivaldi, Offenbach, dato che ci Gurian) - dal quale emerge un tema intimo migliore dei modi la nostra musica piace parecchio manipolare i vari generi e misterioso, che ci accompagna per tutto all’interno del film quando lo si vede al per i nostri spettacoli. l’album. Nei 12 brani in cui si articola la cinema. Infatti, con la Fonoprint di Bologna colonna sonora (tra i quali citiamo “Intro”, siamo stati i primi a mixare la musica di “Apertura” e “Primo amore”) questa Primo amore in 5.1, dato che di solito sono Risorse Web - Info in rete melodia si sviluppa attraverso una serie di variazioni profonde e dolorose che soltanto gli effetti sonori ad avere tale www.bandaosiris.it sfociano in un “Finale” liberatorio. caratteristica audio. L’idea era di far Massimo Privitera credere al pubblico di trovarsi all’interno Per seguire la Banda nelle sue iniziative. 24 James Horner

James Horner di Maurizio Caschetto

Le protagoniste Jennifer Connely, Angelina Jolie e Cate Blanchett Rides Again

Dopo un anno di silenzio, il celebre compositore di Titanic ritorna sulla scena cinemusicale con ben tre nuove partiture: The Missing, Amore senza confini e La casa di sabbia e nebbia.

Insieme a Danny Elfman e Hans di prolificità, le tre partiture del sintetizzatore e dei vocalizzi di Zimmer, il compositore americano è presentano diversi punti di contatto e ispirazione navajo, Horner presenta il uno dei nomi di punta del panorama somiglianze stilistiche. Tutte quante lirico tema principale, una lunga cinemusicale hollywoodiano contempo- infatti mostrano il lato meditabondo e perorazione affidata prima ai raneo. Molti successi cinematografici “minimalista” del compositore. corni e poi agli archi, coadiuvati dal recenti portano la firma musicale di flauto shakuhachi. Horner, da Braveheart - Cuore impavido The Missing, diretto da Ron Queste tonalità “scure” di (1995) ad Apollo 13 (1995) e A Beautiful Howard, è un dramma western cupo e orchestrazione vengono impiegate Mind (2001), senza dimenticare violento il cui percorso narrativo è durante tutto l’arco della partitura con l’enorme “hit” Titanic (1997), che gli è chiaramente derivato da Sentieri poche variazioni (“The Stranger”, valso due premi Oscar. selvaggi (The Searchers, 1956) di John “Dawn to Dusk”, “A Dark and Restless Ecco dunque che il “fenomeno- Ford. Nonostante l’ambientazione Wind”) e rendono impegnativo Horner” si ripresenta in tutte le sue western, il compositore evita con cura l’ascolto del lunghissimo disco (78 “contraddizioni” (vedi riquadro) in di riproporre i cliché legati al genere minuti). Spiccano le pagine in cui queste tre nuove opere. Ha lavorato commentando la vicenda più come un Horner arricchisce la tavolozza alle partiture di The Missing (id.), Amore dramma tragico che come un’epica timbrica e squarcia queste nebbie senza confini (Beyond Borders) e La storia di frontiera. Le tinte fosche in cui armoniche fatte di synth e strumenti a casa di sabbia e nebbia (House of Sand il regista ha immerso il film vengono fiato di matrice etnica, attraverso and Fog) – a cui va inoltre aggiunta così restituite da Horner attraverso feroci e rabbiose coltellate orchestrali quella per Radio, da noi ancora inedito una scrittura densa e una strumen- (“The Brujo’s Storm”, “The Riderless – simultaneamente, come si evince tazione virata verso colori lividi. Horse”), nelle quali viene dalla contemporaneità con cui sono L’iniziale “New Mexico, 1885” sapientemente dispiegato un organico usciti sul mercato i tre CD e dalla racchiude già tutte le idee e lo spirito in forze, grazie alla presenza di una distribuzione dei tre film. Sebbene della partitura: tra le nebbie folta sezione di percussioni e a una Horner non sia nuovo a questo genere atmosferiche dei suoni vitrei e sospesi performance formidabile degli ottoni. James Horner 25

La lunga pagina finale (“The Long Ride Home”) ricapitola tutte le idee e gli spunti migliori della partitura e regala un’epica apertura orchestrale del tema principale, il cui unico difetto è quello di ricordare un po’ troppo da vicino quello di Braveheart. In generale, una buona prova che però su disco diventa difficilmente digeribile proprio per la ripetitività e la stasi della maggior parte dei brani. Una selezione più concisa e meglio arrangiata degli estratti avrebbe favorito un’impressione generale migliore.

Amore senza confini, polpettone sentimentale mascherato da film impegnato, è giustamente naufragato al box-office sia in patria che nel resto del mondo. Diretta da Martin Campbell e interpretata da Angelina Jolie, la pellicola ha offerto a James Horner la possibilità di lavorare su una Cate Blanchett in The Missing ispirazione di matrice etnica, un disegno melodico schumanniano in un paese lontano dalla propria considerata la triplice ambientazione affidato al pianoforte solo. Le pagine cultura. Candidata ad una manciata di della storia: Etiopia, Cambogia e cambogiane e quelle cecene invece sono Oscar (tra cui quello per la miglior Cecenia. La partitura è divisa in tre dominate da suoni campionati, lunghi colonna sonora), la pellicola si sviluppa ampie sezioni denominate appunto pedali di sintetizzatori, stridenti loop e attraverso toni intimi e trattenuti che “Ethiopia”, “Cambodia” e inquietanti tessiture elettroniche. vengono seguiti e sottolineati dalla “Chechnya”, a loro volta ripartite in Queste pagine mostrano un volto più partitura minimalista di James Horner. quattro movimenti. La predilezione del sperimentale e inedito di Horner, Come nelle altre due colonne sonore, compositore per tessuti e atmosfere sebbene anche qui si possa trovare una troviamo un’estesa tessitura affidata etniche non è certo una novità – come fonte di ispirazione evidente: forse per alle rarefatte sonorità synth degli si è visto anche in The Missing – e così via dell’affinità di location o per bieche abituali collaboratori Randy Kerber e ci ritroviamo di fronte a una partitura ragioni di temp-tracking, il mix Ian Underwood (“An Older Life”), sulle che sembra più una specie di concept etnico/elettronico richiama il Mike quali stavolta Horner tratteggia un album a metà tra la world music e quella Oldfield di Urla del silenzio (The Killing discorso strumentale in cui l’organico è ambient. Per la sezione etiope, Horner Fields, 1984). Anche in questo album, il ridotto a pianoforte e archi. Il tema scrive una pagina di sapore africano- brano finale ricapitola a mo’ di suite gli principale (“The Waves of The Caspian tribale, dominata da percussioni, spunti migliori della partitura, Sea”) è un avvolgente arpeggio strumenti a fiato etnici e da un coro presentando una bella variazione del melodico di reminiscenza straussiana, femminile che espone una melodia tema principale per shakuhachi, arpa, arricchito da rintocchi di campane e discendente. L’approccio ricorda percussioni e pianoforte. pianoforte. Qui il compositore lavora Mission di Ennio Morricone e questa soprattutto su colore ed orchestrazione, impressione viene confermata in La casa di sabbia e nebbia è forse la creando un panorama sonoro grigiastro “Ethiopia III”, quando il tema viene partitura migliore delle tre qui prese in e sfumato (“Old Photos, New suonato da e archi in maniera esame. Il film (interpretato da Jennifer Memories”), solo occasionalmente inequivocabilmente morriconiana. Connelly e Ben Kingsley) racconta le interrotto da incursioni ritmiche più Più interessanti invece traversie di una famiglia iraniana marcate (“Break-In”). l’interpolazione di un canto tradizionale emigrata negli Stati Uniti e del Il minimalismo horneriano sembra africano (“Ethiopia II”) e la presenza di tentativo di affondare le proprie radici ricalcare un po’ lo stile del Thomas

James Horner James Horner James Horner The Missing Beyond Borders House of Sand and Fog (id. - 2003) (Amore senza confini - 2003) (La casa di sabbia e nebbia - 2003) Sony Classical / Varèse Sarabande Varèse Sarabande Sony Music Soundtrax SK 93093 302 066 529 2 302 066 532 2 15 brani – Durata: 77’35” 12 brani – Durata: 55’33” 13 brani – Durata: 69’47” 26 James Horner Lo “stile” della citazione Sin dal suo debutto, circa vent’anni una variazione ritmica del primo fa, James Horner è stato un “caso” della movimento della Sinfonia n° 3 di musica per film, in grado di generare Schumann, mentre quello di Glory è accesissime discussioni tra gli esperti e identico a Ivan il Terribile di Prokofiev. gli appassionati, arrivando addirittura a Emblematico poi il caso di Tesoro, mi si creare vere e proprie tifoserie tra di sono ristretti i ragazzi: Horner ha citato a essi: da un lato i fan adoranti, dall’altro tal punto il tema principale di Amarcord gli accaniti detrattori. L’oggetto del di Nino Rota che la Disney ha dovuto contendere verte soprattutto su una chiedere la licenza d’utilizzo e pagare i questione molto discussa, ma forse mai diritti d’autore alla famiglia del analizzata con cura: James Horner è il compositore italiano. Si badi bene che le compositore di musica da film che più di citazioni horneriane non si limitano alla ogni altro ha fatto della citazione ripresa di stili e modelli evidenti e tanto deliberata (sia di opere altrui che meno si possono ridurre ad “omaggi” proprie) una caratteristica fondante del autocoscienti, ma arrivano proprio alla suo stile. La musica da film, nella riproposizione di interi passaggi identici fattispecie quella hollywoodiana, è nota per nota. E lo stesso discorso vale sempre ricorsa alla pratica della per le autocitazioni, che si potrebbero citazione (o persino del plagio) sia per giustificare come questione di “stile ragioni di comodo che per questioni di personale”. Come si diceva, tutti i Il compositre James Horner praticità e schiettezza di linguaggio. compositori di musica da film (e non Newman di American Beauty e Le ali Quando un compositore si ritrova a solo loro) hanno sempre praticato della libertà, restituendo il peso e la comporre cinque, sei, sette o più citazioni da opere altrui e hanno densità della vicenda attraverso toni partiture all’anno in tempi di consegna riutilizzato idee e spunti dalle proprie, intimisti e sussurrati. L’apertura molto stretti, questa pratica diventa ma il “caso Horner” arriva a tal punto melodica finale (“A Return to The quasi una via di salvezza, senza che smaschera infine un’attitudine ben Caspian…”) riscatta la cupezza che dimenticare che assai frequentemente il precisa. Il compositore opera più come pervade tutta la partitura, riprendendo musicista si ritrova obbligato a seguire un bravo assemblatore, un compilatore con enfasi edificante il tema principale. istruzioni musicali dettate dalla colonna che cerca di trovare la via più rapida e Anche in questo caso, avrebbe giovato sonora provvisoria (temp-track) che diretta alle esigenze puramente emotive una selezione del materiale più concisa registi e produttori utilizzano in fase di del film, come sembra ormai fare molta ed oculata, visto che il finale del disco montaggio. Tuttavia, le citazioni messe in scuola hollywoodiana (Hans Zimmer in giunge quasi come una sudata atto da James Horner risultano spesso testa). Horner è abile a riempire questi conquista. sfacciate e persino imbarazzanti. Alcuni vuoti creativi con orchestrazioni molto Tre partiture per tre film molto esempi: Star Trek II – L’ira di Khan pesca curate e un suono avvolgente, ma tutto differenti, ma accomunate da un a piene mani sia dall’Aleksandr Nevskij e questo a scapito della profondità del evidente fil rouge: James Horner dal Romeo e Giulietta di Prokofiev che discorso cinemusicale. E in tal senso, c’è sembra entrare in una fase dalla Sinfonia da Requiem di Benjamin davvero un abisso tra raffinati e geniali meditabonda e introversa della sua Britten; il tema di Wolfen riprende pari compositori come Williams, Goldsmith carriera (come hanno dimostrato pari The Unanswered Question di Charles o Bernstein, i quali hanno spesso anche Le quattro piume e Windtalkers, Ives; i titoli di testa di Aliens - Scontro riproposto modelli acquisiti filtrandoli entrambe del 2002), che predilige finale sono una parafrasi letterale però attraverso una forte impronta mezzitoni, spunti riflessivi e dell’Adagio dal balletto Gayane di Aram personale, e un bravo “decoratore” come sperimentalismi elettronici. Ma questo Khachaturian (riutilizzati poi dal Nostro James Horner, che appunto viene indicato genere di discorsi “autoriali” forse non in Giochi di potere e Sotto il segno del come il successore naturale della vecchia si addicono a Horner; il camaleontismo pericolo); il tema principale di Willow è guardia hollywoodiana. MC del compositore, forse la sua dote più evidente, fa pensare che anche stavolta egli abbia cambiato abito a seconda delle circostanze e delle convenienze imposte dagli strettissimi tempi di consegna. E dunque alla prossima, Mr. Horner.

Risorse Web - Info in rete www.james-horner.com Il sito ufficiale di Sony Classical aggiornato in occasione delle uscite discografiche. www.hornershrine.com Un sito amatoriale sempre aggiornato e ricco di informazioni. L’equipaggio dell’astronave Enterprise al gran completo per Star Trek II: l’ira di Khan FictioNote 27

Dedichiamo questo spazio ad un genere che nel nostro paese sta riservando da diverso tempo molte buone sorprese: le Colonne Sonore per le produzioni televisive. In una parola: FictioNote!

Luis Bacalov, premio Oscar per la colonna sonora de Il postino, firma le musiche di questo film per la TV interpretato da Claudio Amendola e Maria Grazia Cucinotta, tratto da una storia vera. In tutto il CD aleggia un’aria di tragedia imminente, quella dei minatori protagonisti della drammatica vicenda, e di una conseguente rassegnazione nei confronti di un destino crudele. L’agrodolce tema principale, “Marcinelle” (attraversato in alcuni punti da reminiscenze morriconiane), che ritorna con tre varianti, compresa quella per chitarra solista, ci fa subito precipitare nell’atmosfera sofferta e combattiva della colonna sonora. Attraverso l’ottima esecuzione dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e dei suoi solisti, con le raffinate orchestrazioni di Luis e Giovanni Bacalov, brani quali “Cugini nemici” (bel tema per archi che Marcinelle (2003) ricorda le intense melodie del recentemente scomparso Michael Kamen), “Amori colpevoli” Rai Trade FRT 404 (melodia sospesa carica di tensione), “Emergenza fuoco” e “Salvataggi ostinati” (dominati dalle 20 brani – Durata: 42’11” selvagge sferzate di tamburi, archi e ottoni), acquistano una valenza interpretativa talmente forte da rimanere ben impressi nell’ascoltatore. Senza contare “Caduti” – una sorta di breve requiem in due versioni, per violoncello e orchestra e per coro (quello del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno) e violoncello - e “Soave notte serena” per chitarra classica, fisarmonica e archi, lieve come una dolce attesa. Massimo Privitera

Attraverso la successione di contrazioni musicali (“onde dolorose” diretto richiamo degli spasmi del parto) il maestro Frisina trasfigura le tematiche di nascita-vita e guerra-morte della fiction di Umberto Marino, creando un supporto sonoro di straordinario e inatteso spessore. Un linguaggio moderno ed essenziale, a tratti minimalista, disegna un percorso di tensione (parallelo al cammino di responsabilità del bravo Enrico Brignano) che, con il suo andamento lento e inesorabile, raggiunge talora vette di partecipazione e commozione assoluta. Fin dai primi sette intensi minuti di “Vie senza pace” è difficile scegliere singole tracce, grazie anche al variegato e sapiente utilizzo di stilemi modali arcaici (“Tensione a Betlemme”) e ad Marco Frisina inserti vocali orientaleggianti (“Un grido da Gerusalemme”) volutamente non identificabili come ebraici o arabi. Lo stesso fine (nella scena del Natale) è ottenuto dall’indefinito “suono Il Bambino di mediterraneo” del coro di bambini in dialetto calabrese di “Come una cometa”, interessante Betlemme (2003) esperimento di sovrapposizione tematica in cui il compositore romano rende anche un R.T.I. – Image Music IMG 5108882 sorridente omaggio alle proprie origini. 12 brani – Durata: 42’20” La source track “Un albergo a Betlemme” (esercizio di stile cameristico estraneo al resto dell’opera, atto a rilevare l’indifferenza che circonda i tristi eventi mediorientali) chiude in modo quasi cinico e problematico un’esperienza musicale di rara intensità, nonché uno dei più originali lavori di un grande autore. Pietro Rustichelli

Un sinfonismo marcatamente melodico pervade tutta la colonna sonora di questa miniserie con Sabrina Ferilli e Virna Lisi, diretta, sceneggiata e musicata dal regista Stefano Reali insieme a Jacopo Fiastri, esperto autore di composizioni per la prosa. La musica possiede due elementi tematici predominanti, in pieno contrasto l’uno con l’altro: la bontà e la malignità. Il primo è rappresentato dal tema “Rossana (Le ali della vita - Main Title)”, brano che, anche nella versione per pianoforte e coro (le angeliche voci dei Musicanova), denota tutta la solarità del personaggio positivo e combattivo interpretato dalla Ferilli. A questo si contrappone il tema di matrice mahleriana “Il ritorno di sorella Alberta”, che Stefano Reali & raffigura la perversa cattiveria del personaggio negativo di Virna Lisi. Oltre ai due già citati, la Jacopo Fiastri partitura contiene altri quattro temi legati alle principali personalità della fiction, tra cui “Celestina”, melodioso motivo sulla falsariga del Morricone più disteso, e “Un sorriso per te”, Le ali della vita (2000) a metà strada tra dramma e rivalsa, orchestralmente intenso. R.T.I. – Image Music IMG 5054902 Le musiche sono tutte ottimamente eseguite dalla Chech National Simphony Orchestra e 18 brani – Durata: 39’49” dall’Amit, sotto la direzione degli stessi compositori, più Piero Gallo e Riccardo Biseo, il quale esegue al pianoforte il brano jazzistico “Little Big Waltz”. Da citare le canzoni per bambini “Stelle e lucciole” e “Musicando”, gioiose cantilene che sembrano provenire direttamente dal film State buoni se potete. Per entrare nella parte più vigorosamente drammatica della vicenda basta ascoltare “Amori slegati” in cui l’orchestra esprime con un crescendo ossessivo degli archi e degli ottoni la tensione profonda tra la Ferilli e la Lisi. Massimo Privitera 28 Fabio Liberatori Il cinema di un musicista di ‘frontiera’

IntervistaIntervista aa

di Giuliano Tomassacci FabioFabio LiberatoriLiberatori

Compositore dai molteplici interessi quest’ultima fatica, rinfrancato dai già è il mio stile e quello rimarrà, però musicali e arrangiatore d’eccezione per positivi esiti di critica e botteghino, l’evoluzione mi ha permesso di autori del panorama cantautoriale scoprendo un musicista di spiccata ottenere un qualcosa che italiano come Dalla, De Gregori e Ron, professionalità e conoscenza del media, probabilmente nei film passati avrei Fabio Liberatori ha legato indissolu- vigile e interessato riguardo la avuto più difficoltà a fare, mi riferisco bilmente il suo nome alla musica da film contemporaneità e le problematiche ad esempio al trattamento della scena nazionale a partire dalla prima metà del fenomeno film-scoring. finale in cui e Verdone degli anni ’80, dimostrandosi finalmente concretizzano con un bacio particolarmente affine alle impostazioni Iniziamo dalla fine, e cioè la loro reciproca simpatia. Il film ha uno della commedia all’italiana (Vediamoci dall’ultima collaborazione con stile che ho molto apprezzato, credo si chiaro di Luciano Salce, Il volpone di Verdone che s’intitola L’amore è tratti senz’altro del mio lavoro Maurizio Ponzi ), soprattutto in virtù eterno finché dura. Se c’è una cosa migliore. della longeva collaborazione con il che adesso è possibile stabilire è regista Carlo Verdone. Parallelamente che, se non ancora eterno, il vostro Come e perché nasce il Suo alla sua partecipazione presso il gruppo amore ‘artistico’ sembra proprio sodalizio con Verdone? degli Stadio come fondatore e durare… Il rapporto nasce per una serie di tastierista, Liberatori ha finora Sono sorpreso io per primo. concause in cui c’entrano come musicato ben tredici pellicole del Probabilmente quest’ultimo lavoro è sempre gli Stadio, che sono il punto di regista romano, compresa la recente quello in cui ho potuto iniziare a partenza della mia attività commedia agrodolce L’amore è eterno proporre le cose in cui credo più professionale. Prima di loro c’erano i finché dura. Lo incontriamo proprio a fortemente. Certo quello che so fare si turni che facevo come turnista alla pochi giorni dall’uscita nelle sale di sente già dal primo film, perché quello tastiera, come esperto di strumenti Fabio Liberatori 29 elettronici per i cantautori e per le industrie. Non c’erano naturalmente le colonne sonore, la mia esperienza di giovane musicista era quella maturata in gruppi jazz e fusion, ma anche in formazioni pop, rock e progressive. Amavo l’aspetto laterale del rock, quello di Emerson, Lake & Palmer, dei Genesis e dei Gentle Giant; quindi molto tastierismo, molti sintetizzatori. Succede che a causa di una richiesta della BMG (ex RCA), fui chiamato come sintetista per alcuni dischi di , che in seguito mi volle a far parte della band che lo accompagnava, e così nacquero gli Stadio. Verdone a quei tempi stava ultimando il suo terzo film, Borotalco, e voleva coinvolgere nella colonna sonora Dalla, visto che il cantante era in qualche modo protagonista della storia – il personaggio di Eleonora Giorgi era Stefania Rocca e Carlo Verdone in L’amore è eterno finché dura infatti innamorato della sua musica. Allora Dalla ci convoca e ci dice: conosciuto e non ti mollo più”. bilmente legato alla personalità di “Nessuno di noi sa fare colonne sonore, Credevo si trattasse di una frase di Verdone. Come musicista, è un l’unico un po’ più preparato è Liberatori circostanza dovuta all’entusiasmo per i grandissimo amante delle tastiere che è diplomato al conservatorio e risultati raggiunti. Con Acqua e sapone, elettroniche e della musica di ricerca e probabilmente è quello che più di noi sa il suo film seguente, ho capito che sperimentazione. Questo è il mondo di tenere in mano la cosa”. diceva davvero. Considero la musica di Verdone e obbiettivamente non è il quest’ultimo film, la mia prima colonna mondo di Morricone, dove la ricerca sonora a tutti gli effetti, perché tranne c’è sicuramente – parlo sinceramente la canzone degli Stadio con testo di da grande estimatore del Maestro – ma Vasco Rossi, il resto è tutta musica di si tratta di una ricerca affrontata commento. attraverso l’orchestra, la più prestigiosa arma per un compositore, che è poi Già in Borotalco, comunque, è quella che consente le maggiori evidente che il Suo operato a livello soddisfazioni. Verdone ha invece di commento è abbastanza forte, questo canale preferenziale di gusto come testimonia, ad esempio, il musicale che sfocia in artisti come tema utilizzato nella scena in cui il Brian Eno, David Silvian, i Tangerine protagonista, subito dopo l’arresto Dream che, guarda caso, sono il mio del vero Manuel Fantoni, inizia pane quotidiano da quando avevo l’immedesimazione nel suo nuovo tredici anni. E questa comunanza di personaggio. stimoli musicali e di unità di intenti è Quello infatti fu uno dei pochi temi evidente nei nostri film ed è forse il del film veramente importante. E’ un fattore che rende così atipiche le brano tuttora molto apprezzato. Devo nostre colonne sonore nel mercato ringraziare Maurizio Giammarco, uno italiano: una sorta di sonorizzazione Carlo Verdone e in L’amore è eterno finché dura dei più grandi sassofonisti jazz italiani: ambient in grado di suscitare nello Mi sono quindi ritrovato a imbattermi eravamo soltanto io al pianoforte e lui al spettatore un sentire non sentire, in Verdone mio malgrado, perché poi sassofono. Veramente un grandissimo enfatizzato da una raffinatissima cura in realtà ero solo io ad incontrarlo, dato musicista. tecnica nella registrazione (una che Dalla, dopo aver assicurato alla componente che, a dire il vero, di produzione la disponibilità del catalogo, Sa dare una spiegazione al fatto solito rischia di essere sottovalutata nel in qualche modo dirigeva l’operazione che Verdone si sia rivolto a Lei panorama musicale contemporaneo). ma di fatto non era presente a tutte le dopo aver lavorato, per i primi due Un modo di fare musica da film sessioni. Il film era inoltre molto film, con Ennio Morricone? Questa anomalo, insomma. Forse è per questo importante per me perché utilizzava precedente esperienza artistica ha che la mia figura rimane così isolata nel una mia canzone tratta dal primo avuto delle ripercussioni sul Suo settore. album degli Stadio, “Un fiore per Al”: è rapporto creativo con il regista, nel la canzone che la Giorgi lascia nel senso di specifiche richieste A quali stimoli è stato più camerino di Dalla e che poi viene stilistiche o melodiche? sensibile nella stesura dello score di ripresa in seguito quando lui decide di E’ un argomento molto delicato. Il L’amore è eterno finché dura? realizzarla. Alla fine della lavorazione motivo di questo cambiamento è Per onestà intellettuale devo fare Verdone mi ha detto: “Ti ho strettamente artistico e indissolu- innanzitutto una premessa generale: 30 Fabio Liberatori

norma negli Stati Uniti – sorge un problema di esperienza. Esistono dei piccoli segreti, dei sotterfugi, che sono conosciuti soltanto a livello accademico e che solo i musicisti preparati nei corsi di direzione d’orchestra hanno avuto modo di sperimentare: si tratta di conoscere determinate sonorità, certi accoppiamenti di strumenti, certi range in cui devono suonare alcuni strumenti piuttosto che altri. Se c’è la possibilità di potersi affidare ad un professionista in grado di migliorare la tua idea di orchestrazione, perché non usufruirne? Cosa dobbiamo difendere in fondo? Al massimo la nostra piccola ignoranza. Un altro elemento di grande importanza è il fattore tempo: un compositore che si sforza di trovare i temi più funzionali per il film può non avere il tempo anche di orchestrarli Carlo Verdone e Laura Morante in L’amore è eterno finché dura pienamente. In America, come in tante altre cose, esiste la specializzazione. per tutti i film, prima di iniziare a voler imporre altre idee secondo me è Così un Thomas Newman, che è già di comporre, io ascolto sempre con assolutamente fuori luogo. L’ambiente suo un musicista più che completo, grandissima attenzione il preambolo è già abbastanza delicato. Certo è vero indaffarato a completare i brani che musicale che puntualmente Verdone che ci sono dei compositori che non si mancano a seguito di un rimontaggio mi sottopone nelle solite due o tre piegano a richieste troppo pressanti, e voluto dal regista all’ultimo momento, riunioni che facciamo prima di questo è in fondo il motivo per cui non si vede costretto a delegare le affrontare il lungometraggio. Ha un tutti i compositori possono lavorare orchestrazioni del lavoro già gusto fantastico. I suoi consigli partono con tutti i registi. Con questo non completato ad uno specialista, scelto da ascolti lontanissimi tra loro, spesso voglio dire che il mio ruolo sia naturalmente tra i migliori disponibili. sconosciuti: atmosfere prese da un completamente subalterno alla volontà Per quanto riguarda la direzione, certo disco, strumentazione di un del regista, ma voglio sottolineare che è invece, la ritengo una cosa brano estratto da un altro album, per me motivo di soddisfazione e non assolutamente veniale. Trovo naturale batteria di chissà quale gruppo di vergogna il riuscire a realizzare ciò che un autore già reduce dallo stress di finlandese heavy metal… che una persona del livello di Carlo una composizione durata mesi, possa Dopo questi primi incontri (per Verdone ha in mente. E poi la sua evitare almeno quello della direzione. quest’ultimo film abbiamo cambiato competenza musicale offre risvolti Io ho diretto la mia bella orchestra almeno tre volte l’impronta generale) unici. Io credo infatti che pochi registi d’archi, ma al massimo erano quaranta mettiamo a fuoco quello che più piace vengano in studio e si mettano a elementi e sapevo quello che avevo ad entrambi. Nel frattempo io suonare con te, è quasi un film nel film. scritto. Se mi fossi trovato di fronte ad propongo la mia musica originale, fino a In questo modo è possibile per noi una sessione costosissima, con ottanta quel momento a lui sconosciuta. sperimentare, si genera una sorta di elementi e doppio coro, avrei forse Dall’unione di queste due sorgenti complicità che alla fine può essere optato per un direttore di provata musicali viene fuori l’impo-stazione molto positiva. capacità in grado, magari, di tirare fuori basilare di quello che dovrà essere Lui si tranquillizza nel vedere che si dall’orchestra quel minimo di l’ambiente sonoro del film. va a fondo negli esperimenti secondo le autorevolezza e di esperienza in più. sue indicazioni e io posso capire, da Alcuni compositori cinematografici quello che fa in studio, cos’ha in mente. Ha citato Thomas Newman. temono l’accostamento a registi Alcune suggestioni tipiche dello musicalmente preparati perché La querelle sugli autori che non stile di questo autore sembrano spesso inclini a scomodi orchestrano o dirigono personal- emergere in qualche brano del Suo scavalcamenti di ruoli e limitazioni mente è quanto mai accesa ultimo lavoro per Verdone… creative. Nella Sua collaborazione nell’ambito della musica da film. Proprio così, ci sono dei riferimenti con Verdone, che oltre ad essere Qual è il Suo modus operandi e la al lavoro di Newman e sono contento interessato ascoltatore è anche Sua posizione riguardo all’argo- che sia stato notato, perché il desiderio musicista praticante, ha mai mento? di accostarci a questo autore era già avvertito una simile difficoltà? Quando necessario, orchestro presente sin dalle primissime Indubbiamente la mia posizione è un personalmente e poi consegno discussioni con Verdone, essendo po’ particolare, perché a differenza di direttamente le partiture ai copisti. Ma rimasti entrambi molto impressionati altri musicisti molto più blasonati, io mi nel mio caso le parti orchestrali sono dalle musiche di American Beauty. metto al servizio del regista quasi sempre limitate ad un’orchestra Stranamente Newman usa l’orchestra consapevole del fatto che lui ha d’archi allargata. Nel caso di brani con ma è molto vicino alle sonorità bisogno di questa atmosfera. Quindi grande organico – come è ormai di elettroniche; riesce a creare una specie Fabio Liberatori 31 di sospensione che in qualche modo è molto simile a quello che noi, nel nostro piccolo, facciamo per i nostri film.

Rimanendo al panorama cinemu- sicale hollywoodiano, ci sono altri autori da Lei particolarmente stimati? E, in generale, qual è il Suo pensiero sulle estetiche compositive dominanti il settore statunitense? Premetto di essere stato sempre molto affascinato dalla qualità e dalla dimensione dello sforzo produttivo ed economico del panorama americano. Si può criticare quel mondo che tende, forse un po’ troppo, a vivere di certezze. Di conseguenza quando uno stilema si è affermato si tende molto a non sganciarsi da quel modello, neanche a livello musicale, come per esempio nelle colonne sonore Una scena da L’amore è eterno finché dura dell’attuale genere epico. C’è da dire che le loro orchestre Staccandomi dall’America e dall’Italia, Nel Suo recente percorso sono meravigliose e quindi i risultati l’altro riferimento che vorrei fare è artistico non c’è soltanto il cinema. ottenuti spesso sono perfetti e fanno quello al Giappone e, in particolare, alle Lo testimoniano due interessanti della grandiosità un principale punto di musiche di Joe Hisaishi per i lavori di matrice sperimentale: forza. Le sezioni dei fiati hanno una lungometraggi animati di Miyazaki. Empire Tracks e The Asimov qualità veramente invidiabile. I loro Ascolto continuamente il CD de La Assembly. orchestratori sono probabilmente i più città incantata e tutt’oggi mi chiedo Sono lavori di frontiera, realizzati in bravi del mondo, senza parlare dei come si possa mettere tanto senso collaborazione con il pianista-concertista compositori, che definire mitici artistico in un prodotto d’animazione. classico Arturo Stalteri e con Gianrico sarebbe poco: penso a nomi come Bisogna certo sottolineare che non si La Rosa, l’ingegnere del suono di tutte Williams, Goldsmith, Barry. A questi sì tratta del classico intrattenimento per le mie colonne sonore. Rappresentano è sovrapposta una schiera di nuovi bambini, l’approccio di Hisaishi nel la parte più intima di me, musica colta, talenti che ha fatto di alcune invenzioni comporre è molto diverso. Basti elettronica, spesso dominata da della grande orchestra una sorta di pensare che a differenza di scrivere incursioni pianistiche. Questi lavori rifacimento attualizzato; uno sviluppo temi che accompagnino i personaggi – testimoniano il mio lato musicale più che funziona molto bene e sembra come è buona norma nei prodotti puro, fine a se stesso, autonomo e essere molto gradito anche dal occidentali – lui preferisce comporne svincolato dalle immagini di un film. pubblico. Mi viene in mente anche per le situazioni, l’ho letto in una sua Anche se poi un brano di Asimov Hans Zimmer, il quale adotta spesso intervista e devo dire che la trovo una Assembly è finito nella colonna sonora dei metodi non tradizionali affidandosi cosa assolutamente magnifica, perché di L’amore è eterno finchè dura. molto all’elettronica. permette di svincolarsi da un aspetto Tutto questo non implica però una abbastanza meccanicistico, che tra Cosa c’è nel futuro professionale maggiore creatività, ne trovo molta di l’altro è spesso adottato nelle altre di Liberatori ? più in un film di Morricone, anche produzioni. Attualmente sono più che minore, che in venti o trenta pellicole impegnato nel rinnovamento del mio concepite in quel modo. In fin dei conti Lei ha musicato un film studio di registrazione, l’Hawk, che sto è per questo che per noi italiani è un d’animazione, Il giornalino di Gian aggiornando con tecnologie all’avan- orgoglio avere dei simili compositori: Burrasca… guardia e ridimensionando per permet- artisti che affrontano il lato E’ un film a cui tengo moltissimo, tere registrazioni con organici molto compositivo con molta dignità, con una diretto da Stelio Passacantando, pittore numerosi. grandissima esigenza etica. Non a caso e animatore. Una delle esperienze più Poi si profilano altri impegni mi piace fare anche altri riferimenti per belle della mia vita. Temo però che in cinematografici, ma è veramente l’Italia. Ho apprezzato enormemente, futuro i film d’animazione per bambini troppo presto per parlarne… ad esempio, la musiche di Crivelli per Il come questo saranno sempre di meno. Principe di Homburg: lo trovo un Hollywood sta imponendo una ricerca capolavoro e sono sconcertato dalla spasmodica e parossistica dell’effetto Risorse Web - Info in rete poca attenzione che questa colonna sonoro, del super volume, della sonora ha riscosso. Un altro violenza. Velocità, ritmo, effetti. www.fabioliberatori.it compositore da me molto stimato è Credo che bisognerebbe, da parte Il nuovo e ben fatto sito ufficiale, Piersanti, il suo recente lavoro per il delle menti pensanti del cinema italiano attualmente in evoluzione, del film d’animazione Corto Maltese è ed europeo, cominciare a porre dei compositore romano. fantastico… paletti. 32 Lo Stato dell’Arte

UnaUna finestrafinestra sulsul domanidomani di Gianni Bergamino lolo statostato dell'Artedell'Arte mademade inin USAUSA Con la chiusura di un anno di recessione creativa, uno sguardo al panorama d’insieme, per chiederci cosa riserva il futuro.

Cinema americano in crisi di idee, disimpegno sempre più scoraggiante da parte Negli anni ’90 abbiamo ascoltato molti produzioni ripetitive, banalità. dei compositori di Hollywood. mestieranti di livello, nessuno dei quali capace Non si tratta delle solite e prevedibili Mentre le vecchie leggende si stanno di riaffermare le buone impressioni suscitate constatazioni un po’ snob degli esperti di facendo progressivamente da parte (per tutto nelle opere d’esordio, tutti così influenzati dal casa nostra, a volte così prevenuti nei l’anno nessun nuovo Williams o Barry o mito dei Grandi Vecchi da non saper confronti delle multimiliardarie produzioni Bernstein, un solo Goldsmith), alcuni dei più introdurre nel settore qualcosa di nuovo e d’oltreoceano da tradire un inconfessato e promettenti nomi degli anni ’80 e ’90 svincolarsi da quelle maestose influenze. Si livido senso di invidia. sembrano scomparsi dalla circolazione. Che tratta di compositori che riescono a No, da qualche tempo sono fine hanno fatto nomi di spicco come Basil districarsi nelle complessità del suono preoccupazioni che vengono sollevate anche Poledouris (Conan il barbaro), Bruce sinfonico, non si sottraggono alle inevitabili da critici non sospetti e soprattutto dagli Broughton (Silverado), John Scott commistioni con l’elettronica e la new age, stessi artisti americani. Sono osservazioni che (Greystoke), Lee Holdridge (Old Gringo), con il jazz e il rock, con la world music e il possiamo fare tutti noi, le abbiamo davanti David Newman (Hoffa - Santo o mafioso?), folclore. Nonostante questo nessuno di loro agli occhi. Con l’eccezione dei lavori di pochi Patrick Doyle (Hamlet) o George Fenton ha rivelato una personalità artistica sufficiente e collaudati filmmakers, la quantità di film (Mary Reilly), le cui opere sono ancora oggi a lasciare un segno distintivo proprio, mediocri si è fatta preoccupante. Ma forse ricercatissime dai collezionisti di tutto il mondo? nessuno ha saputo esprimere qualcosa di spaventano ancor più gli incassi favolosi che Dimentichiamo per un momento il veramente nuovo. Per non parlare della queste pellicole si portano a casa, da cui il meraviglioso exploit di un compositore d.o.c. diffusa e incomprensibile aridità melodica, sospetto che il gusto del pubblico stia come Howard Shore, il cui successo (lo che fa pensare a un’incolmabile carenze di diventando incapace di distinguere il grande speriamo ardentemente) potrebbe rilanciare il fantasia creativa. spettacolo larger than life, apprezzabile e gusto per il commento cinematografico fatto Appartengono a questa nutrita schiera godibile anche se povero di raffinatezze ed di studio, sottigliezze, cura maniacale della John Debney (So cosa hai fatto) e Joel intellettualismi, da quegli stolidi miscugli di struttura sinfonica. La scena contemporanea è McNeely (The Avengers), inizialmente violenza, stereotipi e insensatezze che stanno oggi largamente padroneggiata da una favoriti per la loro spudorata mimesi dell’arte dominando le proposte d’oltreoceano degli manciata di ottimi, geniali e iperattivi williamsiana, oppure David Arnold (L’ultimo ultimi tempi. Il successo planetario della saga compositori, molti dei quali privi di cacciatore), così abilmente inserito nella scia di Peter Jackson è un’eccezione che non deve un’autentica cultura musicale, ma così ben di John Barry da averlo persino rimpiazzato stupire: se l’esempio del geniale neozelan- integrati nelle logiche del sistema da far fronte nelle musiche degli ultimi 007, oppure John dese non stimolerà in altri giovani autori un con disinvoltura ai tempi pressurizzati richiesti Ottman (Incognito), con la sua marcata e analogo spirito innovativo, coraggioso ed dal cinema contemporaneo, e tra l’altro spesso eccessiva passione per Goldsmith e estroverso, tutto ciò resterà solo una neppure più giovanissimi. Ci sarà una nuova Elfman. straordinaria e bellissima cattedrale nel alba quando anche per i nomi di spicco di oggi, E invece, manco a farlo apposta, non deserto. come James Newton Howard (Signs), Alan hanno ottenuto il riconoscimento che In parallelo a queste deludenti annotazioni Silvestri (Contact), Danny Elfman (Big Fish), avrebbero meritato autori che hanno stupito sul cinema a stelle e strisce ci giunge il ben Elliot Goldenthal (Frida), Christopher e meravigliato con alcuni titoli di eccellente, peggiore bilancio del settore artistico che Young (The Core), Thomas Newman (Era se non straordinaria qualità. Si pensi a Triumph maggiormente ci interessa: la musica per il mio padre), Trevor Jones (The Mighty), James of the Spirit di Cliff Eidelman, Heavy Metal cinema. Pare che il 2003 dovrà essere Horner (Iris - Un amore vero) e Hans 2000 e Le Brasier di Fredric Talgorn, L’anno archiviato come una delle peggiori annate di Zimmer (Il genio della truffa) venga il della cometa di Hummie Mann, Tremors e sempre, per i più pessimisti un fosco presagio momento di passare il testimone? Toy Soldiers di Robert Folk, “Soul Survivor” di quello che sarà il mondo della film music nel Ci si guarda intorno, si spiluccano le piccole di Daniel Licht, The Stupids di Christopher prossimo decennio. Anche per i più entusiasti produzioni indipendenti, le serie televisive, Stone, X-Files - Il film di Mark Snow, The arriva il momento di ammettere che negli sperando di scovare il nuovo Herrmann o il Lighthouse e Wilde di Debbie Wiseman, ultimi mesi abbiamo registrato un nuovo Goldsmith, qualcuno che sia pronto a Elizabeth di David Hirschfelder, Durango di preoccupante livellamento creativo e un rilanciare il genere nei decenni a venire. Mark McKenzie, The Beach di Angelo Lo Stato dell’Arte 33

Badalamenti e American History X di Anne the Beach ha sfoggiato una robustezza Dudley, giusto per offrire una breve rassegna melodica e un’intensa drammaticità da di queste piccole gemme misconosciute. lasciare sbalorditi. È salpato infine per il Di recente hanno furoreggiato al contrario grande schermo con i vascelli di Peter Weir in alcuni autori tanto modesti quanto Master and Commander. omologati, come Mark Mancina (Speed), Ma questo, in qualche modo, è già ieri. La Nick Glennie-Smith (La maschera di ferro), domanda cruciale, a tal punto, è: che ne sarà Graeme Revell (Daredevil), Randy del domani? Edelman (Anaconda), Klaus Badelt (La Non c’è che dire, l’aspettativa dei più maledizione della prima luna), molti di essi attenti è puntata su un nome in particolare, impersonali e intercambiabili emanazioni di quello di Michael Giacchino. Quasi unico quell’astuta fucina di standard musicali che è esempio di compositore sinfonico cresciuto la Mediaventure fondata da Zimmer, nata per nell’universo dei videogames (ha scritto le assemblare, con il massimo dell’efficienza e imprescindibili partiture del ciclo Medal of della velocità, interi blocchi musicali, venduti Honor) questo giovane musicista si esprime “a peso” ai produttori più danarosi di con lo stesso idioma di John Williams senza Hollywood, con buona pace di fantasia, sembrare l’ennesimo scimmiottatore delle creatività e innovazione. Menzione a parte, fanfare di Star Wars o degli ostinati di Indiana Harry Gregson-Williams tra gli artisti emersi in queste circostanze, per Jones. In poco tempo la sua fama è cresciuta Memento e Insomnia Christopher Nolan. Le Harry Gregson-Williams e John Powell, grazie al “tam tam” scatenatosi in Internet (i sue musiche, per molti aspetti, fanno pensare che hanno saputo convincere sia con le loro suoi dischi vanno a ruba e sono alle prime mosse, vent’anni fa, di Howard partiture scritte a quattro mani (Galline in rigorosamente acquistabili in rete). Dopo una Shore: lo sentiremo alla prova nell’imminente fuga, Shrek), sia con i lavori affrontati suggestiva esperienza in televisione (nella blockbuster Batman Begins. singolarmente (Sinbad per il primo, The serie Alias), lo si attende con ansia all’esordio Oppure alle reminiscenze morriconiane Bourne Identity per il secondo). su grande schermo: è stato scritturato infatti del cantautore Joe Kraemer, che ha Per fortuna non mancano personaggi che per il nuovo film della Pixar, The Incredibles. imbevuto di aggressioni ritmiche il hanno saputo sfoderare gli artigli. È il caso Sulla stessa lunghezza d’onda si sta violentissimo e tarantiniano Le vie della soprattutto del dirompente Don Davis. Con muovendo da qualche tempo William Ross violenza. la sfrontata avanguardia sonora di cui ha (autore dell’incantevole Il mio cane Skip), così in O ancora le apprezzate suggestioni imbevuto l’irruente saga di Matrix, Davis è sintonia con la poetica di Williams da averlo horneriane che si ascoltano in The Butterfly stato bravissimo a coniugare tradizione e persino affiancato nell’allestimento del secondo Effect di Michael Suby. innovazione stilistica. episodio di Harry Potter, La camera dei segreti. Molto meno stimolanti sono invece gli Non meno interessante l’estroso Alcuni autori preferiscono addentrarsi esordi furbetti e ruffiani di Brian Tyler Mychael Danna (Ragazze interrotte, invece nelle aspre e puntute assenze di (Frailty, The Hunted), chiamato persino a Shattered Glass), senz’altro attento agli stili di schemi tipiche del primo Goldsmith, e talora sostituire Goldsmith per Timeline dopo che il Elfman e di Thomas Newman, ma anche si rivelano validi prosecutori di quello stile: tra leggendario compositore ha lasciato cadere la imprevedibile nel suo continuo reinventarsi, questi si fa apprezzare soprattutto Bennet bacchetta e se n’è andato sbattendo la porta, alla ricerca di approcci sempre diversificati. Salvay, l’autore dei due episodi della serie esasperato per le continue revisioni che gli orrorifica Jeepers Creepers, ma anche venivano chieste per adattare quella che è l’estroverso Edward Shearmur, che si è senz’altro una delle sue più emozionanti espresso con grinta martellante nell’apoca- partiture degli ultimi anni, agli inesauribili littico Il regno del fuoco. cambiamenti di montaggio del film. Ex percussionista dei Red Hot Chili Terreno estremo della nostra ricerca è Peppers, Cliff Martinez, grazie al fruttuoso infine la televisione, l’inarrestabile fucina di sodalizio con Steven Soderbergh ha potuto talenti, dove i grandi nascono (non proporre la sua elettronica spettrale, l’arido dimentichiamoci le origini di Herrmann e deserto intellettuale che popola i suoni urbani Goldsmith) e dove a volte scompaiono per di Traffic, e infine è approdato a un piccolo sempre. Da un po’ si sta osservando l’operato gioiello di sinfonismo rarefatto con l’aliena e di talentuose promesse come David Bell e bellissima partitura di Solaris. Paul Baillargeon di Star Trek, Sean Callery Altrettanto raggelante, onirico e spaesato di 24 o Christopher Beck di Buffy. è il mix di minimalismo e musica concreta Dunque, possiamo essere speranzosi: la proposto da Jon Brion, fedele collaboratore materia prima per attendersi qualcosa di delle ultime fatiche di Paul Thomas Anderson, buono non manca proprio. In fondo l’eredità Mychael Danna Magnolia e Ubriaco d’amore. di Williams e Goldsmith, per essere raccolta, Oppure John Murphy, sofisticato com- non necessita di schiere di compositori Oppure John Frizzell (Killing Mrs. Tingle), mentatore di The Snatch e dello sconvol- clonati, mercenari supini alle imposizioni dei cresciuto all’ombra di James Newton Howard gente horror di Danny Boyle 28 Days After. potenti filmakers e schiavi dei temp tracks. Lo e ancora troppo in bilico tra conformismo e E che dire del sinfonismo sontuoso e spirito di quei grandi (che ancora oggi, nella sperimentazione per consentirci di sciogliere cullante di Conrad Pope, che dopo il fase ormai conclusiva della loro immensa le riserve sul suo conto. meraviglioso Pavillion of Women si è carriera, non rinunciano ad innovare e Singolare e suggestiva la personalità affiancato, in veste di orchestratore, a stupire), verrà raccolto solo da musicisti seri, dell’italo americano Marco Beltrami (The personalità del calibro di Goldsmith o di onesti e disciplinati, inclini a diversificare la Faculty, Blade II, il ciclo di Scream), uno dei Newton Howard? loro ispirazione a seconda del film che si pochi della sua generazione ad aver imposto Ci sono molti altri musicisti affascinanti, i trovano a commentare, capaci di tenersi fuori un sound personale, moderno e ibrido, cui exploit sono forse ancora troppo dalla mischia delle mega produzioni, almeno adatto a soddisfare le grandi major senza sporadici per autorizzare serie aspettative, per un po’, in modo da far arrivare le loro sembrare semplicemente ruffiano. ma che rimangono degni della massima invenzioni alle orecchie dei registi giusti… di Menzione speciale merita il non più attenzione. Si pensi alle elucubrazioni new quei pochi autori che a Hollywood sono giovane Christopher Gordon, che per age e ombrose di David Julyan (classe ancora capaci di creare della magia autentica produzioni televisive come Moby Dick e On 1967), l’autore prediletto del regista di e di fare del buon cinema. 34 Bologna FutureFilmFestival

Insieme per caso di Marco Spagnoli Il backstage dell’evento bolognese Il ragazzo che legge l’autobiografia di suo lavoro con George Romero non è Pieraccioni non è molto soddisfatto del andato dimenticato… anzi. cambio. “Se sale qualcuno a Firenze il mio Il tempo passa e – a notte fonda – si posto lo posso riavere?”, chiede perplesso. decide di andare a fare “il sopralluogo” La risposta è affermativa e lo sguardo all’Enoteca che in meno di 24 ore ospiterà miope ricomincia a perdersi dietro le la jam session… Aldo De Scalzi guarda le spesse lenti di vetro, leggermente foto in bianco e nero alle pareti. Poi appannate dal pensiero di chissà quale paio sussurra a Ezio Bosso: “Quando quelli che di gambe citato dal comico toscano. Il suo vengono qui ci sentono suonare, ci spostamento è stato necessario per riunire linciano… abituati come sono al jazz, ci insieme almeno un gruppo unico di talenti massacrano…” Pivio si lascia sfuggire: nello scompartimento centrale di un “Meno male che c’è Fresu…” “E già”, Eurostar diretto a Bologna, in un risponde Aldo, “Presentiamoci come i suoi pomeriggio d’inverno. , accompagnatori…” Riccardo Giagni, Andrea Guerra e Pivio A colazione, Riccardo Giagni e Andrea sono seduti uno accanto all’altro, mentre si Guerra si scambiano le loro impressioni scambiano i convenevoli di turno. Ed è riguardo la giornata. La tensione è singolare che questo primo nucleo di palpabile. Qualcuno si domanda anche se ci musicisti si incontri insieme per la prima sarà un pubblico interessato… Anni e anni In treno con Giagni, Pivio, Guerra e Buonvino volta in un treno, tra l’indifferenza degli altri di conferenze stampa in supporto dei passeggeri e un trillo di cellulare di troppo. registi che quasi mai parlano delle musiche Sul treno c’è anche Claudio Simonetti, dei loro film, hanno fortemente provato le seduto qualche vagone più in là. aspettative di questi artisti. Dopo il trionfale L’appuntamento al ristorante offre incontro con il pubblico, vanno tutti a l’occasione di un caffè al volo. Aldo De pranzo insieme. Tornano quasi subito per le Scalzi e Ezio Bosso (con tanto di interviste. Ore e ore di discussione. contrabbasso) ci raggiungeranno a Bologna, L’appuntamento è per le prove all’enoteca dove ci sarà anche . Ludovico nel pomeriggio… E’ un momento ‘storico’. Einaudi, invece, ha chiamato pochi giorni Insieme in pochi metri di palco c’è un pezzo prima spiegando di essere in procinto di consistente del cinema italiano: il suo andare a Londra per lavoro. presente, il suo futuro. Talenti unici e artisti Il viaggio è abbastanza tranquillo. straordinari. L’indifferenza delle cameriere Nessuna maldicenza o pettegolezzo. Non è palpabile (le cameriere no, invece…) al certo per pudore, bensì per l’animo gentile punto che vengono anche sgridati… di artisti carismatici sorpresi un po’ anche La serata è un altro trionfo. Prima del Simonetti, Guerra, Giagni, Buonvino, Spagnoli, loro dal doversi incontrare così per caso bis, Aldo prende il microfono e racconta un Pivio, De Scalzi e Bosso nell’ambito di quei Festival cinematografici aneddoto che rende bene il senso della jam che fin troppo spesso hanno dimenticato, session: Simonetti ha appena concluso tra se non addirittura ignorato, il valore della gli applausi generali un medley di temi composizione per il grande schermo. horror, accompagnato al contrabbasso da Adesso ‘qualcosa è cambiato’. Finalmente. Ezio Bosso. De Scalzi racconta: “Ero là tra In una serata con un vento gelido, al il pubblico a bere, quando sento un ragazzo gruppo si aggiunge De Scalzi, ma Guerra che dice: ‘Ehi, ma guarda questo che si rinuncia per andare a incontrare un’amica. permette di suonare Profondo Rosso…’” Sul pulmino che ci porta a cena in un Dopo aver precisato che il brano del film di ristorante di Bologna c’è – tra gli altri – Dario Argento è stato composto proprio Ralph Eggleston, vincitore del premio da Simonetti, i “ragazzi” si riuniscono per Oscar per For the Birds, il cortometraggio un ultimo paio di pezzi. d’animazione incentrato su un gruppo di Quando la musica termina, è come se si uccelli assai piumosi radunati su un palo fosse esorcizzato chissà quale moloc. Sono della luce, una pellicola che precede nel tutti stanchi, felici e contenti. Molto Claudio ‘Profondo Rosso’ Simonetti tempo Monsters & Co. Arrivati nel locale, contenti. Il pubblico è andato in visibilio, dopo avere appreso che il vincitore del nonostante non ci si sia trovati dinanzi ad titolo di ‘miglior cuoco bolognese’ è uno una platea propriamente ‘facile’. Mentre il chef giapponese di Tokyo, il gruppo di minidisc con la preziosa registrazione si musicisti è sempre più nervoso e sgancia dal mixer sento dire al padrone del preoccupato… ad un animatore locale: “Dalle prove che hanno fatto oggi dell’Industrial Light & Magic che gli chiede pomeriggio non avrei scommesso una come faranno a suonare se non hanno mai lira… hanno fatto qualcosa di lavorato insieme (di fatto si sono conosciuti incredibile…” Già, incredibile. Ma la cosa in questa occasione…), Aldo De Scalzi più inverosimile è che si sia dovuto risponde con il suo tono fortemente aspettare fino al Future Film Festival del filosofico: “Wine will show us the way…” 2004 perché la musica da film ottenesse gli ovvero “Il vino ci mostrerà la strada…”. onori che merita, in una fredda serata E tra un tortellino e l’altro il vino scorre bolognese di un inverno, in cui – a fiumi. Claudio Simonetti è l’artista più decisamente – qualcosa è cambiato. Per Fresu. De Scalzi, Bosso e Pivio gettonato dai registi americani di genere: il sempre. Speriamo... Recensioni 35

Non è esagerato affermare che quella fra Tim (“Underwater”) e trascinanti galoppate in puro Burton e Danny Elfman sia una delle più ‘stile Elfman’ (“The Growing Montage”). E nel importanti e riuscite collaborazioni regista/ lungo e bellissimo “Finale” (forse una delle vette compositore del panorama contemporaneo. E Big assolute dell’autore) il compositore raduna tutte le Fish è forse il traguardo più alto raggiunto finora sue brillanti invenzioni, raggiungendo infine un dai due partner. Abbandonati i tardoromanticismi commovente apice lirico che non cade mai nel gotici di Batman ed Edwar mani di forbici, il sentimentalismo. Ma la palma di brano migliore va compositore dipinge le fantastiche immagini a “Jenny’s Theme”, un gioiello melodico degno di burtoniane di colori malinconici (“Titles”) e Fauré che è anche il cuore pulsante di tutta la tessiture venate di country e bluegrass (“Shoe partitura. Il CD contiene anche una manciata di Stealing”, “Rebuilding”), con violino folk e chitarre storiche canzoni pop-rock tra cui spicca l’inedita stesi su un morbido pedale di legni e archi. Tutta la “Man of the Hour” dei Pearl Jam, malinconica Danny Elfman / AA.VV. partitura è un sottile e pregevole gioco di ballata rock che accompagna i titoli di coda. Big Big Fish (id. - 2003) architettura timbrica, su cui Elfman costruisce Fish è una delle migliori colonne sonore del 2003 Sony Classical affascinanti invenzioni melodiche (“Sandra’s e una riuscita prova di maturità per il sempre più 23 brani (8 canzoni + 15 di commento) Theme”), laconiche parentesi coral-pianistiche bravo Danny Elfman. Maurizio Caschetto Durata: 61’14” Hans Zimmer sembra essere definitivamente sottile linea rossa, mentre il bombardamento diventato il cantore privilegiato dei kolossal. Il suo sonoro di ottoni, percussioni e sintetizzatori di nome ormai compare in quasi ogni produzione “Red Warrior” e “The Way of the Sword” di punta dei grandi studios di Hollywood. Lo stile sembra una mera rivisitazione delle martellanti lineare e monolitico di Zimmer aderisce pagine d’azione de Il gladiatore. La presenza perfettamente alla maggior parte dello orchestrale è coadiuvata (come di regola in spettacolo dispendioso e a volte insapore di Zimmer) da un tappeto di sintetizzatori e molto cinema nordamericano. E’ il caso di manipolazioni elettroniche che si limitano ad L’ultimo Samurai, il pur rispettabile film epico amplificarne la potenza, risultando fastidiosi e interpretato da Tom Cruise. Se il tema e artificiosi. Spicca qualche momento convincente, l’argomento della pellicola avrebbero potuto soprattutto quando Zimmer riduce al minimo le fornire trattamenti musicali più ricchi e risorse strumentali e si focalizza sulla Hans Zimmer trasversali, Zimmer però non raccoglie la sfida e composizione (“A Small Measure of Peace”), The Last Samurai decide di puntare sul sicuro mestiere. Infatti la affidando qualche buono spunto melodico al partitura tenta di riflettere la contrapposizione violoncello di Steve Erdody. Quel che non riesce (L’ultimo Samurai - 2003) tra la cultura occidentale e quella orientale a convincere nella “formula Zimmer” è proprio Elektra/Warner 7599-62932-2 attraverso una serie di soluzioni musicali che l’assenza di struttura e lavoro sulla composizione. 11 brani – Durata: 59’45” cadono presto nel cliché. La composizione è Il musicista opera su “blocchi” sonori stentorei a assolutamente tradizionale nell’assetto e nella cui aggiunge le inevitabili coloriture comandate struttura e le uniche concessioni alla cultura e alla dall’ambientazione e dalle atmosfere della musicalità orientali sono affidate a una serie di pellicola, preoccupandosi solamente di fornire al prevedibili coloriture di orchestrazione come i film un commento musicale di sicura ed efficace tamburi taiko e koto, il flauto shakuhachi e quello presa emotiva ma che risulta infine appiattito e di Pan. Dal punto di vista compositivo poi, il generico. In questa maniera, la musica diventa Tedesco va al risparmio di idee: i contorni una mera stampella emozionale per un pubblico melodici e le rarefatte tessiture degli archi di “A in attesa di istruzioni, rimanendo così alla Way of Life” e “Idyll’s End” vengono dritte da La superficie del tessuto cinemusicale. MC

Al fine giunse. L’ultima fatica di Anthony Bone Burnett, dopo il successo di Fratello dove sei, Minghella traduce sullo schermo un romanzo di produce la soundtrack, costituita per la maggior successo che ha come sfondo la sanguinosa guerra parte dalla riproposizione di brani ‘bluegrass’, la civile americana, per spedirci dritti in North tradizione folk americana propria delle contee Carolina, nel cuore di un’America da cartolina, al visitate dal film, che vede il canto spesso fianco di un soldato confederato (Jude Law) che accompagnato da chitarra, violino, mandolino e alle ragioni delle armi preferisce, non a torto, banjo. Ma la verve presente nei brani del film dei quelle dell’amore per una deliziosa fanciulla fratelli Coen stenta qui ad emergere, rendendo (Nicole Kidman). Già dal cast emergono chiare le l’ascolto a tratti faticoso. Per di più, di tutta la velleità di una produzione che probabilmente non musica originale composta da Yared non è riuscita a imprimere un senso di coralità al rimangono che quattro timide tracce avulse dal T Bone Burnett – Gabriel Yared titolato gruppo di lavoro. Il risultato è, infatti, contesto del CD, che possono indisporre Cold Mountain inferiore alla somma delle parti, e lo stesso si può l’ascoltatore attento e che, di fatto, infondono (Ritorno a Cold Mountain - 2004) dire di una colonna sonora che per non qualche dubbio su un’operazione commerciale DMZ/COLUMBIA/Sony Music Soundtrax COL 515119 2 scontentare nessuno, rischia di deludere tutti. T malamente studiata a tavolino. Fabrizio Campanelli 19 brani (14 canzoni + 4 di commento) - Durata: 63’09’’ Clint Eastwood appartiene a quella ristretta purtroppo mostra la corda per la mancanza di schiera di filmmakers che si dilettano anche nel varietà. Difatti spiccano più che altro gli interventi ruolo di compositori, sebbene generalmente lasci pianistici di Brad Hatfield (“Mystic River Main il compito al suo fido collaboratore Lennie Title”, “Meditation #1 for Piano”), tratteggiati da Niehaus. Ma il regista ha deciso stavolta di un sapore jazzistico improvvisato. Le pagine occuparsi personalmente della composizione in sinfoniche – orchestrate da Pat Hollenbeck ed seguito al forte coinvolgimento emotivo che la eseguite dalla prestigiosa Boston Symphony storia ha esercitato su di lui, come apprendiamo Orchestra diretta da Lennie Niehaus – sono dalle note del libretto. Eastwood, amante del jazz dominate da un tono livido e crepuscolare e anche dotato pianista, opta però per un (“Jimmy’s Anguish”, “The Confrontation”) talvolta commento musicale di stampo sinfonico fosco e evidenziato da crescendo corali un po’ retorici inquieto, dominato da un tema (“Theme from (“Orchestral Variation # 1”, “The Resolution”), Clint Eastwood Mystic River”) che definire semplice è un tuttavia non prive di momenti di pregevole fattura eufemismo: una rassegnata figura melodica di (“Orchestral Variation # 2”). Nonostante Mystic River (id. - 2003) quattro note, appoggiata su un pedale dei bassi, l’apprezzabile dedizione, forse Eastwood avrebbe Malpaso/Warner Bros 9362-48590-2 affidata a pianoforte e archi. Tutta la partitura è una fatto meglio a lasciare il compito a mani più 19 brani – Durata: 62’25” costante modulazione/ripetizione di questo inciso esperte delle sue, benché il risultato non abbia che, se nel film restituisce abbastanza bene il minimamente compromesso lo splendido sentimento di ineluttabile tragedia, su disco traguardo artistico della pellicola. MC 36 Recensioni

Abbasso l’amore tenta di ricreare con furbizia e quattro brani di score sono firmati dall’esperto in nostalgia lo stile della cosiddetta romantic comedy, commedie Marc Shaiman, che recupera lo stile genere reso celebre da Doris Day e Rock dinamico e vivacissimo delle commedie anni ’60, Hudson in film pimpanti e leggeri che ben immortalato in quei film da musicisti come rappresentavano il lato scanzonato e ingenuo George Duning, Frank De Vol e, ovviamente, degli USA anni ‘60. Assai preciso nella Henry Mancini. Notevole davvero la destrezza ricostruzione scenica e fotografica, il film con con cui Shaiman gioca con questi materiali (“Love Ewan McGregor e Renée Zellweger riprende da in Three Acts”), riuscendo a passare con divertita quelle pellicole anche il trattamento musicale. Il disinvoltura dal jazz manciniano allo swing alla Soundtrack Album è in realtà una piacevole Count Basie fino alle pastosità orchestrali in stile AA.VV./Marc Shaiman compilation che amalgama canzoni dell’epoca e George Gershwin. Tutti i brani, però, soffrono di Down With Love brani originali. Troviamo l’immancabile Frank un approccio mickeymousing un po’ eccessivo, (Abbasso l’amore - 2003) Sinatra con “Fly Me to the Moon” e il jazz che non consente a Shaiman di sviluppare discorsi Reprise/WMG Soundtracks 9362-48480-2 afrocubano di Xavier Cugat in “One Mint Julep” a compiuti. Chiude il disco una canzone originale di fianco di ballabili swing come “Down With Love” Shaiman e Scott Whittman (“Here’s to Love”), 12 brani (8 canzoni + 4 di commento) e “For Once in My Life”, interpretati con spirito interpretata con gusto e ironia dai due Durata: 37’52” crooner dall’astro nascente Michael Bublè. I protagonisti del film. MC

Ironia e leggerezza. Sono questi i punti di gruppo di attempate dame dello Yorkshire forza di una colonna sonora che non stupisce, che, nel fiore della loro maturità, decidono di ma neanche delude. Nel CD, brani originali e raccogliere fondi per un ospedale locale: per di repertorio, come nel caso della prima riuscire nell’ardita e benefica impresa si canzone che non è presente nel film. faranno immortalare nelle pagine di un Lo scozzese Patrick Doyle, dopo aver calendario. viaggiato fra il teatro di Branagh, le sventure di La sfida è ben raccolta da Doyle, a suo agio Carlito Brigante e gli amori di Bridget Jones, è sul terreno del nonsense e dell’autoironia, come chiamato a ordire le trame di un commento dimostra la freschezza di “Fantastic Tits”, uno musicale che, in bilico fra humour, tenerezza degli spunti più felici dello score. E così fiato alle Patrick Doyle e serena rassegnazione segue in maniera trombe per le urne confortate di pianto, largo ai Calendar Girls (id. - 2003) rigorosa e puntuale l’incedere emotivo di corni per la magniloquenza del sentimento, Hollywood Records – 5050466-8703-2-2 questa buona pellicola, che racconta una avanti ai pizzicato per dare un tocco di 15 brani (10 di commento e 5 canzoni) storia vera. Il segreto è presto svelato: le surrealismo. E a noi? La traccia di un buon Durata: 29’05” ragazze citate nel titolo sono in realtà un percorso musicale. FC

Una musica che scava nell’animo umano fino dell’intero score, scritto dai due compositori a colpire i centri emotivi e a far commuovere. con Bono e affidato alla candida voce di Andrea Questa, in sintesi, l’essenza della bella colonna Corr del gruppo The Corrs. L’emozionante sonora dei compositori Gavin Friday e Maurice leitmotiv ritorna più volte, come nell’arrangia- Seezer, autori delle musiche del film The Boxer mento per arpa, chitarra acustica e rarefatte e interpreti, insieme a Bono degli U2, della coloriture elettroniche in “Some Things You canzone “Children of the Revolution” inclusa in Should Wish For (Main Theme)” o in quello per Moulin Rouge. Per la pellicola di Jim Sheridan, piano in “Painting an Angel”. Un altro tema che regista de Il mio piede sinistro e Nel nome del punta dritto al cuore è “Fe fi fo fum (Love padre, il Friday-Seezer Ensemble esegue tutti i Theme)”: un’aura di mistero evocata dai Gavin Friday & Maurice Seezer brani – tranne l’occasionale contributo degli sintetizzatori che sprofonda nell’affranta archi della Irish Film Orchestra diretta da Brian desolazione di un piano, contrappuntato dal In America (id. - 2003) Byrne – creando un’atmosfera di malinconico mandolino. Tutta questa tristezza tematica Atlantic 7567-83706-2 coinvolgimento. La storia dolorosa di una viene stemperata dai brani “All Trouble Have famiglia irlandese che, trasferitasi nella Grande Flown Away (Children’s Theme)” e “Mr. 15 brani (1 canzone e 14 di commento) Mela, deve scontrarsi con la scomparsa di un American Dream (Father’s Theme)”: un’irrive- Durata: 40’27” figlio, morto di tumore, viene raccontata rente samba il primo, un vivace pezzo jazz anni musicalmente dal delicato pezzo-guida del film, ’40 il secondo, entrambi proposti in due “Time Enough for Tears”, vero punto di forza differenti variazioni. MP

L’ultimo film di Robert Altman, con Neve Il resto del CD ha i suoi punti di forza Campbell (Scream) come protagonista, mette nell’eterea performance di Julee Cruise con sotto la lente d’ingrandimento il blasonato “The World Spins” - canzone scritta da mondo di una grande compagnia di balletto. Angelo Badalamenti e David Lynch per le La colonna sonora spazia tra i generi musicali torbide atmosfere di Twin Peaks - nel più diversi: dalla classica all’ambient, dalla new violoncellista di fama mondiale Yo-Yo Ma con age al tribale, dal soft jazz alle melodie le sue magistrali esecuzioni di “Menuett” di J. indiane. Il motivo conduttore dell’album è la S. Bach e “Appalachia Waltz” scritta da Mark celebre canzone “My Funny Valentine”, O’Connor, nell’esecuzione della Budapest scritta da Richard Rodgers e Lorenz Hart, Philharmonic Orchestra del “Pas redoublé” di Artisti Vari presente in ben quattro differenti versioni: la Saint-Saëns. The Company (id. - 2003) prima interpretata dalla suadente voce di Elvis Lo score originale composto e diretto da Sony Classical/Sony Music Soundtrax Costello, accompagnato da una chitarra Van Dyke Parks fa capolino solo in due brani, SK 93092 acustica, la seconda dal trombettista Chet “Curtain Calls” e “Blue Snake & Zebras”: un Baker in una morbida performance vocale, la piacevole compromesso fra una semplice 12 brani – Durata: 44’48” terza dal violoncello di Clay Ruede e dal piano tessitura orchestrale e sonorità jazzistiche, di Marvin Laird in uno struggente jazz, la arabeggianti e hawaiiane, corredato da una quarta dai Kronos Quartet in un alone di variante in forma di valzer della citata “My mistero, per soli archi e basso. Funny Valentine”. MP Grandi Classici 37

Evocativa compensazione musicale alle ammaliante femminilità, mentre l’evanescenza immagini di uno dei più soddisfacenti monster del theremin ne definisce l’ineluttabile natura movies prodotti dalla Universal, la partitura disumana (un dettaglio d’orchestrazione che elaborata nel 1935 da Franz Waxman per La esemplifica l’importanza del colore strumentale moglie di Frankenstein decretò le direttive di uno nella musica di Waxman). Riproposto nel nitore standard orrorifico ancora oggi difficilmente della registrazione digitale, lo score per il film di eludibile. Ad iniziare dall’ossessivo nucleo James Whale guadagna, nell’esecuzione della portante (“Main Title”, “Fire in the Hut”) - Westminster Philarmonic Orchestra diretta da cinque note dispensatrici di ammonimento e Kenneth Alwyn, il meritato apprezzamento, minaccia nella loro tensione perpetuamente soprattutto perché svincolato da una colonna irrisolta – il pennello di Waxman restituisce rumori spesso ingiusta nei confronti di brani dalla plumbei colori (“A Strange Apparition”) e gotiche fondamentale costruzione ritmico-melodica. Si Franz Waxman ombreggiature (“Danse Macabre”), attingendo a ascolti, ad esempio, il celebrato “The una tavolozza sempre ricca di tonalità Creation/The Tower Explodes/Finale”, il cui The Bride of Frankenstein classicheggianti (“Minuetto and Storm”, “Bottle insistente crescendo tempistico e orchestrale (La moglie di Frankenstein - 1935) Sequence”), nobile retaggio della scuola neo- funge da stimolante preludio alle altre cinque Silva Screen FILMCD 726 romantica di formazione. Un romanticismo che suite tratte da altrettanti lavori del compositore è di fatto alla base del tema maggiormente tedesco, poste a conclusione del CD: The 14 brani – Durata: 73’02” rappresentativo del film, impegnato nel vestire la Invisible Ray, Prince Valiant, Suspicion, Rebecca e nuova Creatura, con i glissando degli archi, di Taras Bulba. Giuliano Tomassacci

Pietra angolare del commento musicale regolato dalla concentrica ostinazione del fantascientifico, Ultimatum alla Terra è la theremin su quattro semplici intervalli dimostrazione di come l’esposizione ad un evocativi dell’arcano cosmico, il secondo nuovo genere cinematografico non implichi disteso nella melodicità meditativa di un necessariamente uno scendere a “Nocturne” tutt’altro che alieno. In filigrana, compromessi con il proprio stile, in favore di poi, è sempre presente quella distintiva scialbi eclettismi di maniera, soprattutto poi inclinazione ad un minimalismo espanso, se lo stile in questione è quello di un Bernard spesso matematicamente razionaliz-zato in Herrmann d’annata. passaggi di fervida sospensione (“The Radar”, E infatti, addomesticando al suo tratto le “Space Control”). immagini del film di Robert Wise, il Joel McNeely consegna alle soniche digitali compositore adottava parsimoniosamente un’interpretazione di grande fedeltà, Bernard Herrmann tutti i canonici accorgimenti della sua ulteriormente qualificata da una registra-zione The Day the Earth Stood calligrafia, a iniziare da una dicotomia stereofonica finalmente rispettosa del compositiva che disciplina l’intera partitura e particolare organico voluto dall’autore, Still (Ultimatum alla Terra - 1951) si concretizza nei due nuclei tematici portanti: comprensivo di due theremin, quattro arpe, Varèse Sarabande VSD-6314 il primo (“Prelude/Outer Space”, “Finale”) un basso e un violino elettrici. GT 33 brani – Durata: 38’26”

Questo doppio disco edito da Film Score manifesta una scarsa personalità musicale, oltre Monthly – nella collana Silver Age Classics – che una diffusa monotonia melodica. Quasi raccoglie le colonne sonore firmate dal tutto il materiale tematico della partitura viene compositore inglese Ron Goodwin per due esposto nel “Main Title”: un prolungato rullo di classici del cinema bellico/spionistico: Dove tamburo, dall’ovvia connotazione militare, osano le aquile di Brian Hutton e Operazione prelude all’esposizione del tema principale, Crossbow di Michael Anderson. articolato in due sezioni, la prima più Delle due pellicole, certamente la più trionfalistica nell’esposizione degli ottoni, la interessante è la prima: un piccolo classico nel seconda più pensosa e tragica, elaborata in suo genere – con Richard Burton e un Clint forma fugata dagli archi, supportati da Eastwood all’apice della sua carriera – che tromboni e corni. Sono ben lontani i fasti delle narra le peripezie di un piccolo gruppo di musiche tonitruanti e fantasiose di Dimitri Ron Goodwin Alleati che, durante la Seconda Guerra Tiomkin per I cannoni di Navarone (The Guns Where Eagles Dare Mondiale, deve infiltrarsi in un castello of Navarone, 1961), palese referente (Dove osano le aquile – 1969) arroccato sulle Alpi, sede di un comando cinematografico di questo film. nazista, nel quale viene tenuto prigioniero un Come d’abitudine, estremamente curata Operation Crossbow alto ufficiale americano. Il lavoro svolto da l’edizione preparata da FSM, con le registrazioni (Operazione Crossbow – 1965) Goodwin per questo film – così come per originali e integrali delle partiture, oltre ad una FSM Vol. 6 No. 21 Operazione Crossbow – è onesto ed efficace, ma notevole messe di bonus track. Alessio Coatto CD1: 20 brani - Tot: 74’07’’ - CD2: 18 brani + 12 bonus - Tot: 78’24”

Il covo dei contrabbandieri è un cappa e spada in costume e vecchia conoscenza del regista, per colorato e divertente, nella migliore tradizione il quale aveva già scritto le musiche di Dietro la avventurosa dei grandi romanzi per ragazzi di porta chiusa (Secret Beyond the Door, 1948). La Robert Louis Stevenson. La regia di questa collaborazione fra Lang e Rózsa purtroppo non costosa produzione targata MGM venne fu felice come in passato: il giorno dopo l’arrivo curiosamente affidata al celebre regista tedesco del musicista, infatti, Lang dovette cominciare le Fritz Lang (Metropolis, M, Il mostro di Dusseldorf, riprese del suo film successivo e la colonna Il grande caldo), il quale ebbe tra l’altro modo di sonora venne scritta sotto le direttive del lamentarsi delle imposizioni della produzione, produttore. Il compositore ungherese firmò prima fra tutte la scelta di girare in Cinemascope. nondimeno una partitura di solido mestiere, E’ rimasta celebre la frase con la quale Lang drammatica e densa, come era nel suo stile. Di liquidò il neonato schermo panoramico: “E’ particolare suggestione, il “Prelude”: una ballata Miklós Rózsa buono solo per riprendere funerali o serpenti”! di sapore popolare intonata dai corni, Ciò nonostante, il regista seppe mettere a frutto sovrapposta a maestose scale di legni e archi, a Moonfleet il suo notevole talento per la composizione visiva imitazione dei marosi di un oceano in tempesta. (Il covo dei contrabbandieri - 1955) e il suo stile, fortemente influenzato dall’espres- Il CD edito da Film Score Monthly presenta la FSM Vol. 6 No. 20 sionismo tedesco, si rivelò efficacissimo a registrazione integrale della colonna sonora 13 brani + 13 bonus tracks tratteggiare le atmosfere più cupe e misteriose originale del film, splendidamente incisa. Inoltre, della trama. per i collezionisti, il disco raccoglie ben tredici Durata: 77’10” La colonna sonora del film venne affidata alle brani che all’epoca furono espunti in sede di cure di Miklós Rózsa, uno specialista dei film epici montaggio. AC 38 Recensioni

La grande sintonia tra la regina del fado e il (‘Metti una sera a cena’, ‘C’era una volta il West’, maestro romano, nata ai tempi di Sostiene ‘Chi mai’, ‘La ballata di Sacco e Vanzetti’ – forse Pereira, era già palpabile nella memorabile serata l’apice del concerto e del CD) si presentano con dell’Arena di Verona del settembre 2002, e una veste ancor più calda e addirittura all’annuncio della realizzazione di un intero sconvolgente, brani originali o ripescati da un album le aspettative erano davvero alte. Il repertorio minore (‘Come Maddalena’, ‘Per le risultato supera altresì ogni previsione, con una antiche scale’) brillano letteralmente di una “Luce successione di emozioni che fa giustamente prodigiosa” (momento eccezionale con testo gridare al capolavoro, un raro disco perfetto, tratto da Garcia Lorca). L’interpretazione di complici anche le orchestrazioni originali, Dulce Pontes, a volte enfatica ma mai sopra le Ennio Morricone l’ottima prova degli organici corali e orchestrali e righe, si fonde alla perfezione nel merletto & Dulce Pontes un’eccellente produzione fonica. sonoro di Morricone, in uno straordinario Focus (2003) Melodie celeberrime (‘Mission’, ‘Nuovo rapporto che, parafrasando la bella immagine di Universal Music 980 829-0 Cinema Paradiso’, ‘Mosè’) si trasfigurano e copertina, trasforma in luce ogni nota, in un acquistano nuova vita, canzoni già splendida- turbine emozionale più unico che raro. 15 brani - Durata: 64’19” mente rese anni fa da Amii Stewart o Joan Baez Pietro Rustichelli

“A veva paura, paura di abituarsi a quella catamente sentimentale e smaccatamente zona neutra dell’esistenza”, sentenzia nymaniano, compongono parte della colonna Morgan, protagonista del parallelismo sonora. Questa è arricchita da inserti classici fantascientifico che percorre tutto il film Luce che scomodano Gounod (“Roméo et dei miei occhi di Piccioni. Non sappiamo se Juliette”), Mozart (“Le nozze di Figaro”) e Ludovico Einaudi sia vittima di questa zona Chopin, del quale è riproposto il Preludio IV neutra, ma di sicuro l’ambizione di porsi come Op. 28. Il capolavoro del genio polacco fu alfiere primo del minimalismo nostrano è eseguito ai suoi funerali nella chiesa della pienamente confermata, come dimostra Maddalena a Parigi il 30 ottobre 1839, in l’ultimo lavoro del pianista per Alexandria, una omaggio al desiderio da lui stesso espresso Ludovico Einaudi coproduzione greco-franco-italiana che narra prima di morire. Alexandria (id. - 2003) d’amore, fra bugie e verità. E il rimando agli Non conosciamo i motivi che sottendono ANKH Productions – OST 204-2 arpeggi minimali presenti in Luce dei miei occhi la scelta, presumiamo ben ponderata, di non è affatto casuale, dal momento che questi inserire un brano così intimamente legato alla 28 brani – Durata: 45’08’’ possono essere un ottimo spunto per scomparsa del Maestro. Solo vorremmo prefigurare alcuni dei momenti musicali che, capire perché è riveduto e suonato solo a unitamente ad un tema centrale mar- metà. FC

Il 10 novembre 2003, con un concerto tenutosi conclusiva “A Dulce luminosa”. alla Royal Albert Hall di Londra, Ennio Morricone Accanto all’orchestra Nuova Sinfonietta spicca ha festeggiato il suo settantacinquesimo in varie occasioni il piano di Gilda Buttà, da molti compleanno. Un modo per il grande compositore anni collaboratrice assidua di Morricone, sia per romano di chiudere in bellezza un anno quanto riguarda il repertorio cinematografico che particolarmente attivo, segnato dalla pubblicazione per la produzione di musica colta. di tre dischi. Uno di questi è la colonna sonora di La In sostanza, il disco segna l’ennesimo centro luz prodigiosa, film dello spagnolo Miguel Hermoso per un musicista che non avrebbe bisogno di interpretato da Nino Manfredi. dimostrare più niente, che continua a Nel disco troviamo Dulce Pontes, la brava sperimentare nuove strade, non solo, che si Ennio Morricone cantante portoghese che aveva già collaborato con il ispira ad ambienti musicali lontanissimi, come La Luz Prodigiosa (id. - 2002) compositore nella colonna sonora di Sostiene Pereira dimostrano i due Ennio Morricone Remixes Compagnia Nuove Indye – Co 03001 (1995). Un sodalizio che continua felicemente, (Compost/Family Affair) pubblicati pochi mesi fa. come documenta il recente CD Focus (2003). Inoltre il disco conferma che le colonne 11 brani – durata: 41’08 Morricone cesella le proprie melodie con sonore del musicista romano, pur essendo la consueta eleganza, che per l’occasione intrinsecamente legate al contesto filmico, viene integrata con vari riferimenti alle culture possiedono un valore che prescinde dal puro iberiche, sottolineati dalla presenza della commento dell’immagine. cantante portoghese, alla quale è dedicata la Alessandro Michelucci

David di Donatello, Globo d’Oro, Ciak d’Oro uccelli in gabbia di San Pietroburgo. E’ e Nastro d’Argento (per La finestra di fronte) e il l’Orchestra Sinfonica Bulgara diretta dal M° premio Rota 2003 sono alcuni dei riconoscimenti Gianfranco Plenizio ad eseguire l’ottima musica che hanno reso indimenticabile il 2003 del del M° Guerra, arrangiata dallo stesso autore e compositore riminese Andrea Guerra. L’anno si presentata qui in Dolby Surround. I 67 musicisti chiude degnamente con Il cane e il suo generale. danno vita, forma, colore, energia alle animazioni Film d’animazione del francese Francis Nielsen, dal gusto un po’ retrò. Una colonna sonora inserito tra gli “Eventi speciali” al 60° Festival di sinfonica, di ampio respiro orchestrale, intensa, Venezia, basato sui disegni del russo Sergej con deliziose e sofisticate melodie, a volte Barkhin e tratto dal soggetto “Il generale e umoristiche a volte malinconiche, racconta il Andrea Guerra Bonapart” del famoso sceneggiatore Tonino procedere della vicenda. Non mancano Il cane e il suo Guerra (padre di Andrea). momenti di stampo militaristico o drammatico, (id. - 2003) La storia ruota attorno ad un anziano ma la bellezza dei tanti raffinati valzer in stile generale generale russo attanagliato dal rimorso per aver puramente viennese (svettano i brani 5, 11 e 16) CAM 510701-2 sacrificato degli uccelli in battaglia contro prende decisamente il sopravvento con gli archi 16 brani – Durata: 31’56” Napoleone. Cercherà riscatto aiutato dal cane in grande spolvero. Bonapart, progettando la liberazione di tutti gli Stefano Sorice Recensioni 39

L’amore è nell’aria in questa colonna sonora celebre “La vie en rose”, incisa in due differenti tratta dalla commedia romantica di Nancy Meyers performance. La prima, brillante e avvolgente, di con protagonista la strepitosa coppia formata da Louis Armstrong, la seconda, intima e smaliziata, Jack Nicholson e Diane Keaton, più il terzo di un Jack Nicholson dalle sorprendenti doti incomodo Keanu Reeves. Un album perfetto canore. Come dimenticare, poi, il seducente come sottofondo musicale di un romantico tete- Charles Trénet di “Que reste – t’il de nos amour”? à-tete, con i suoi tredici indimenticabili successi Davvero ammaliante, poi, la voce della mitica targati anni ’50, cui si accoda l’unico – ma delizioso soubrette dei night parigini Eartha Kitt in “Je – brano dello score originale di Hans Zimmer. Il cherche un homme” e “C’est si bon”, nonché il compositore tedesco firma il pezzo intitolato caldo samba jazzato “Assedic” di Les Escrocs. “Remember Me”, melodicamente rasserenante e Senza contare il chitarrista Django Reinhardt Artisti Vari gaio al tempo stesso, eseguito alla chitarra dal fido con la sua frizzante interpretazione del classico Something’s Gotta Give collaboratore di sempre Heitor Pereira. Poiché la di Barroso “Brazil”, l’appassionato Steve Tyrell Keaton interpreta una scrittrice di commedie nella bella “I’ve Got a Crush on You” di George (Tutto può succedere – 2003) teatrali di successo, e il suo ultimo lavoro è e Ira Gershwin e il brioso samba “So Nice” di Columbia/Sony Music Soundtrax 515035 2 ambientato a Parigi, quasi tutte le canzoni sono hit Astrud Gilberto. Un disco di piacevolissimo 14 brani (13 canzoni e 1 di commento) del repertorio francese, a cominciare dalla ascolto. MP Durata: 42’36”

Stroncato dalla critica, l’ultimo film di James un’atmosfera di intima complicità. Accanto a temi di Ivory si fregia tuttavia di una colonna sonora di tutto puro commento quali “The Tower” e “From the rispetto. Firmata dal collaboratore di fiducia del Top”, troviamo momenti d’intrattenimento tribale regista americano, Richard Robbins, autore tra in “Rollerblade”, un violino lontano con l’altro di Camera con vista, Jefferson in Paris e Surviving contrappunto del piano in “Café Terraces”, spunti Picasso, la partitura richiama tematicamente arabeggianti in “Saint Ursula” e l’ardente gaiezza di suggestioni, sapori e stili della musica parigina. A “The Family Arrives”. Nella selezione di canzoni tratti sinfonica, minimalista e anche un po’ retrò, la francesi, curata da Ivory con Robbins, sono da colonna sonora ha una grande forza melodica che ricordare l’allegra “Qu’est-ce qu’on attend puor viene prepotentemente fuori in brani quali “Train to être heureux”, interpretata da Patrick Bruel e the Country” (che pare uscire dalla penna di Philip Johnny Hallyday, l’affabile Serge Gainsbourg in “En Richard Robbins Glass per un documentario di Godfrey Reggio), relisant ta lettre” e la ritmata e stuzzicante Le Divorce (id. - 2003) “Chez Persand (Love Theme from Le Divorce)”, “L’anamour” cantata da Jane Birkin. Da citare, Grandstand Entertainment 513605 2 appassionato idillio d’amore, “The Market”, infine, l’estratto dallo score del film di Jean Cocteau dominato da una fisarmonica che ricorda lo Yann La bella e la bestia del 1946, composto da George 29 brani (6 canzoni e 23 di commento) Tiersen de Il favoloso mondo di Amelie, “Roxy and Auric: una melodia tardoromantica di ariosa Durata: 65’40” Isabel” con un travolgente sax che crea intensità. MP

Una colonna sonora di Christopher Young quella musica concreta che tanto lo aveva non è mai un ascolto banale o scontato. Non appassionato ai suoi esordi e non fa mancare un sfuggono alla regola le musiche di La giuria, vasto e rigoroso afflato sinfonico, che unifica e perfettamente calibrate alle immagini del irrobustisce il quadro d’insieme. Come di serrato e un po’ ingenuo thriller giuridico consueto, nessuna imponente melodia, ma diretto dal diligente Gary Fleder e tratto gracili figurazioni che si dissolvono nell’aria come dall’ennesimo best seller di Grisham. Sono anelli di fumo (“Erease Her from My Heart”, musiche che stupiscono per la quantità di idee “Not Lady Liberty”, “Habeas Corpus”), e e per la varietà delle fonti d’ispirazione e, anzi, qualche aggressivo episodio d’azione, dai ritmi si fanno apprezzare molto anche fuori dal film furiosi e dalla spaesante violenza (“Shark nonostante questo loro eclettismo che, in Tactics”, “Voir Dire”). Christopher Young mano ad autori meno sicuri del mestiere, Il CD Varèse, che propone con soddisfacente Runaway Jury avrebbe potuto risultare persino irritante. ampiezza le parti migliori del lavoro di Young, si Nella fluida mescolanza di idiomi, il apprezza anche per la qualità dell’incisione, che (La giuria - 2004) compositore allinea influssi country, blues e jazz lascia apprezzare al meglio questo stimolante Varèse Sarabande 302 066 524 2 (“Runaway Jury”, “Dumb Witness”, “The Divine cocktail di suoni, con alcune lodevoli prestazioni 18 brani - Durata: 59’39” Komeda”), sonorità techno e new age soliste, in particolare i vocalizzi di Teresa James. (“Cheaper by the Dozen”), introduce sprazzi di Gianni Bergamino

Dopo l’exploit dei quattro capitoli della doppio CD della LaLa Land Records si rende serie Medal of Honor (Allied Assault è ancora in opportuna un’avvertenza: trattandosi di brani attesa di un proprio CD) Giacchino realizza destinati ai frenetici combattimenti virtuali di una nuova impressionante partitura sinfonica un video game, privo dell’equilibrio narrativo e corale per il videogioco bellico Secret di una vera trama cinematografica, gli episodi Weapons Over Normandy della Lucas Arts. È altisonanti, turgidi, marziali si susseguono sbalorditiva la qualità e la ricchezza di queste l’uno all’altro, senza concedere requie. musiche, che fanno pensare alle emozioni Per questo è preferibile dosare l’ascolto di musicali del miglior cinema di guerra del questo colosso musicale, per non restarne passato, con un linguaggio sinfonico che sopraffatti e apprezzare invece l’inesauribile entusiasma soprattutto chi rimpiange Steiner inventiva e le molte sottigliezze dell’orche- Michael Giacchino o Friedhofer, o chi adora lo stile creativo dei strazione. Secret Weapons Over leggendari Williams e Goldsmith, di cui Nel suo simpatico sito Internet (id - 2003) Giacchino sembra destinato ad essere uno dei (www.michaelgiacchino.com), l’autore offre in Normandy LaLa Land Records LLLCD 1013 prosecutori più autentici. degustazione ulteriori assaggi del suo CD 1: 16 brani - Durata: 68’55” Per un miglior approccio al generoso strabiliante genio creativo. GB CD 2: 14 brani - Durata: 14’02” 40 Recensioni

Trasformista come la seducente spia del sfumate di elettronica (“The Tooth Doctor”), con telefilm, la musica di Michael Giacchino per Alias cui il panorama sonoro si arricchisce di non si lascia definire finché non si sono ascoltati un’atmosfera elegiaca, drammatica, a tratti tutti gli oltre sessanta minuti dell’adrenalinico CD, persino commovente (“The Prophecy”). dedicato alla prima stagione del serial di Jeffrey Stupisce la sicurezza con cui Giacchino domina Abrams. Un diluvio di idee, di vigore, di estro alla perfezione stili così diversi, scivolando con creativo. Alla fine si comprende che questo disco camaleontica disinvoltura da uno all’altro senza divertente e godibile non si inquadra in nessun accostamenti inappropriati o soluzioni eccessive. genere: è un caleidoscopio di stili, un arcobaleno Nel lavoro di questo giovanissimo musicista si musicale in cui si passa con sfacciata disinvoltura percepisce un’energia che piace anche per la sua Michael Giacchino dalla techno elettronica ad un’intensa scrittura per ingenua irruenza. La sua entusiasmante Alias (id. 2003) archi (“Dissolved”, “Ball Buster”), con escursioni scorribanda sonora potrà forse deludere chi Varèse Sarabande VSD-6521 nel folclore (“Spanish Heist”), nel jazz sofisticato preferisce la sontuosità classica della serie Medal con una strizzatina d’occhio a James Bond of Honor, ma merita massima attenzione da parte 26 brani - Durata: 65’08” (“Sleeping Beauty”) e con una massiccia presenza di chi cerca novità, coraggio, e un po’ di sana di componenti sinfoniche (“The End?”), appena voglia di strafare. GB

La fiaba di Peter Pan in live action, un film questo lavoro pur raffinato ed esteticamente spettacolare, dai grandi effetti speciali. perfetto. Un’orchestra sinfonica di oltre 80 elementi e Il compositore espone con seducente due cori alla mercè di uno dei migliori coloritura orchestrale una serie di gradevoli idee compositori del nostro tempo. Molti vedono tematiche, ma sembra in difficoltà quando si in James Newton Howard un ideale nuovo tratta di dare slancio passionale all’opera. La cura John Williams e non a torto. La qualità media della strumentazione e l’eleganza dello stile non delle sue opere autorizza la stima che gli bastano a rendere emotivamente intenso appassionati nutrono nei suoi confronti. l’ascolto. Forse Newton Howard avrebbe Per questo, prima ancora di aver iniziato ad preferito sottrarsi al confronto con Hook, si nota James Newton Howard ascoltare questo suo nuovo disco si pensa già a il suo sforzo di non assomigliare a Williams. Ma è Peter Pan (2004) Hook, al capolavoro che Williams ha composto lo stesso: non possiamo fare a meno di notare Varèse Sarabande 302 066 534 2 nel 1991 per il film di Spielberg. Un confronto che, con una fonte di ispirazione comune e mezzi così istintivo da risultare inevitabile, ma che espressivi praticamente identici, una delle due 18 brani - Durata: 44’22” nuoce all’apprezzamento del lavoro di Newton partiture è divenuta una pietra miliare della storia Howard perché si finisce col rimanerne della musica per film, l’altra si riduce ad una insoddisfatti. L’attesa di sontuosi svolazzi curata suite sinfonica, così poco memorabile da melodici, di vibrante intensità drammatica resta far già attendere il prossimo lavoro di Newton in gran parte delusa. Il CD tra l’altro propone una Howard. La sua consolidata bravura gli fa perdo- selezione smagrita della partitura originale, il che nare lo slancio trattenuto, anche se resta il ram- non aiuta a collocare nella sua giusta dimensione marico per la ghiotta occasione perduta. GB

Jerry Goldsmith, ragazzino di 75 anni scherzi e ironici sberleffi. La frivola mancanza di appena compiuti, gioca con i suoni, i ritmi e i serietà del film concede a Goldsmith di sfogare timbri che hanno riempito la sua prodigiosa un’ingegnosa leggerezza di stile, che diventa carriera di musicista, irriverente e sfrontato nel ammirevole e stupenda di per sé. suo contagioso entusiasmo, al punto che il suo Si prova una simpatia struggente per apparente disimpegno diventa invece esempio questo grande maestro, costretto per per tanti giovani compositori che non sanno problemi di salute a diradare tanti impegni, districarsi dai luoghi comuni neanche con la più ma che non esita a gettarsi a capofitto nella banale delle commedie. più stramba delle commedie. Se si dubita della Il maestro, a suo agio con l’amico regista di fama leggendaria di un autore come Jerry Goldsmith tanti film, regala ai Looney Tunes di Joe Dante Goldsmith, basta ascoltare l’esplosione di Looney Tunes: una guizzante fantasia di invenzioni. Ogni vitalità, il divertimento scanzonato di questi minuto è un vulcano di idee, una corsa senza 40 minuti dietro cui si cela l’esperienza di un Back in Action (id. 2003) requie in mezzo a ritmi scatenati, sordine e genio che non deve più dimostrare nulla, e Varèse Sarabande VSD-6523 fischi, galoppate in stile western, ostinati e può continuare a stupire ed incantare, e 21 brani - Durata: 37’18” fughe per improbabili inseguimenti, glissandi e magari si diverte pure nel farlo. stravaganze, temini scanzonati e citazioni, Buon compleanno, Jerry. GB

Le trame horror dei due Jeepers Creepers di melodia di cinque note, increspata da un surreale Victor Salva (Powder), se anche non sfruttano al intervallo di terza maggiore. Senza mai abusare di meglio le loro potenzialità, sono percorse da un questo esiguo riferimento, Salvay gli avvolge brivido angoscioso e opprimente. In mezzo alle intorno un fitto sottobosco di ferocia ritmica, con classiche situazioni da slasher movie si ricorso a dissonanze e atonalismi, a pulsazioni percepisce un morboso disagio psichico, un percussive e ad un velo di elettronica, senza fare senso di straniamento onirico favorito di queste soluzioni la solita comoda scappatoia soprattutto dall’ottimo commento musicale, per sottrarsi all’impegno di una coerente scrittura che si insinua come un vortice alienante e sinfonica. Il risultato finale è soddisfacente e pauroso tra le sequenze ombrose dei film. consiglia di seguire con attenzione gli auspicabili Bennet Salvay Autore proveniente dalla televisione, Bennet sviluppi della carriera di questo autore. Mentre Jeepers Creepers 2 (id 2004) Salvay adotta un’elaborata scrittura sinfonica a l’edizione discografica della prima partitura, oggi metà strada tra Stravinsky e Goldsmith. fuori commercio, offriva una modesta selezione Varèse Sarabande VSD-6496 Il motivo dominante in entrambi i film, il tema della musica presente nel film, il CD Varèse per il 18 brani - Durata: 46’28” del vorace uomo-pipistrello, è una disarmonica secondo capitolo è assai più generoso. GB Recensioni 41

Bollywood Queen di Stefano Sorice Il genere cinematografico in cui il cultura indiana, la quale sta conoscendo un legame e le connessioni tra sceneggiatura e grande sviluppo negli ultimi anni con film colonna sonora sono imprescindibili è come Il Guru o Sognando Beckham certamente il musical. Diretto da Jeremy (quest’ultimo degli stessi produttori di Wooding, Bollywood Queen (presente Bollywood Queen). Questo grazie anche nella Selezione Ufficiale al Sundance all’integrazione sociale e al raggiunto Film Festival 2003) è una commedia benessere dei moltissimi immigrati indiani musicale che presenta però delle provenienti soprattutto dalle ex colonie caratteristiche molto particolari, che la inglesi d’oriente. Insomma, siamo lontani Steve Beresford distinguono facendone un piccolo gioiello. anni luce dall’indiano di Peter Sellers in Bollywood Queen (2003) Si tratta di una produzione indipendente Hollywood Party! Il mercato musicale non Screen Music SCREEN003 inglese ambientata interamente tra l’East Side ha fatto altro che evidenziare tutto ciò, 29 brani - Durata: 60'00" di Londra e il bucolico Somerset, ma allestita spinto ai primi posti delle hit parade e realizzata con la ricchezza visiva e musicale internazionali da artisti quali il musicista e dello stile di Bollywood: canzoni popolari, deejay inglese di origine indiana Panjabi Mc costumi sfavillanti e grandiose coreografie. Il e da gruppi come gli Achanak, leader della corrispondente indiano della californiana New Wave Bangra, che fonde abilmente la Hollywood è la mecca del cinema orientale. musica indiana con i ritmi occidentali. Da Qui vengono girati migliaia di film all’anno e tutte queste premesse non poteva che spesso anche parecchi contempo- nascere Bollywood Queen! raneamente con gli stessi attori. Filmi Sangeet Le canzoni sono ovviamente parte indica proprio la musica e le canzoni integrante del film e nascono dalla dell’industria cinematografica indiana del collaborazione tra il compositore e primo periodo, mentre oggi ci sono molte musicista Steve Beresford e la cantante più contaminazioni con altre produzioni anglo-asiatica Najma Akhtar che ha musicali ed il termine è un po’ meno definito. prestato la voce a tutte le 13 canzoni del Questa scelta dei produttori si è riflessa film, come è prassi fare a Bollywood da ovviamente anche sulla colonna sonora che quando negli anni ’40 e ’50 sono stati è il risultato della fusione tra le tipiche introdotti stabilmente i “playback singer”. I sonorità indo-pakistane moderne, la due hanno così potuto unire la musica e le musica Bangra, e le ultime tendenze della canzoni indiane, grazie alla conoscenza dance europea. Nel CD in questione musicale della Akhtar, con R&B (come nella ritroviamo tutti questi elementi amalgamati canzone finale in cui Geena professa il suo I protagonisti Preeya Kalidas e James McAvoy in un insieme fresco, energico e molto amore per Jay), country, rock, jazz e pop, godibile anche separatamente dal film. dando origine ad un tutt’uno multiculturale soddisfacente e le atmosfere e l’omaggio La storia è quella di due giovani di grande impatto, ma sempre con all’India sono rese al meglio. Canzoni innamorati, l’indiana Geena (Preeya Kalidas) leggerezza, colore e gioia, com’è nello stile intense e divertenti che accompagnano la e l’inglese Jay (James McAvoy), ostacolati indiano. Beresford ha anche composto il vicenda di Geena e la sua dichiarazione dalle rispettive famiglie e dalle loro differenti resto della colonna sonora registrata dalla d’amore a Jay e, soprattutto, a Bollywood. culture. In questo contesto si inserisce il String Orchestra di Bombay. Avvalendosi Juliette Jaimes e Steve Welton-Jaimes sogno di Geena: diventare una stella di della ottima performance di Aref Durvesh sono gli autori di “Butterfly”, brano che Bollywood. Elementi, questi, che si ritrovano (qui alle prese con tabla, dholak e gatam), ha chiude l’album, ma che non fa parte del in classici del genere musical come West Side adattato e fuso il suono dei tipici strumenti film. Il medesimo duo è responsabile di Story, Saranno famosi o Grease, innestati in indiani come tabla e sitar con sintetizzatori, “Kiss Kiss” per Holly Valance e, in una trama alla Romeo e Giulietta. chitarre e violini classici. In molte tracce entrambe le canzoni, si riscontra lo stesso Il film si inserisce in un filone compaiono , mandolini, santoor, tipo di fusione di generi che caratterizza cinematografico che esalta (o sfrutta) la vibrafono, arpa e dhol. Il risultato è davvero tutta la colonna sonora. 42 Cult Corner

Prima regia di Flavio Mogherini, questa caratterizzati dal festante utilizzo di campane, pellicola comico-demenziale dei primi anni ’70 – fischi, coretti beffardi (I Cantori Moderni di la storia di quattro amici che tirano a campare Alessandroni), filastrocche da barzelletta di saccheggiando antiche tombe etrusche – è paese, urla, versi e ritmiche ossessive. commentata musicalmente dal Maestro Ennio Un’incontenibile comicità pervade brani quali Morricone. In questa colonna sonora, ristampata “Ora a te, poi a me”, “Anghingò”, “Ora pro per la prima volta su CD, con quattro brani nobis” e “Anche se volessi…(Titoli)”. “Per la precedentemente non incisi sull’LP originale, il strada” è il tipico tema morriconiano: un compositore romano, a suo agio anche nelle amalgama di ironia e amarezza che potrebbe commedie agrodolci, sarcastiche e surreali (si riportare alla memoria l’“Addio a Cheyenne” da pensi a Il vizietto, Le monachine, I Basilischi), C’era una volta il West. “Tramonto”, invece, è Ennio Morricone sfodera tutta la sua vena grottesca per rendere al un’altra melodia esposta dal fischio sognante meglio l’atmosfera scanzonata della storia di dell’incredibile Alessandro Alessandroni che, Anche se volessi guardie e ladri che vede tra i protagonisti l’attore- accompagnato da un leggiadro tappeto d’archi, lavorare che faccio? feticcio di Pier Paolo Pasolini, Ninetto Davoli. porta la quiete dopo la tempesta. (1972) Il tema conduttore, “Lei se ne more”, ritorna Un CD che all’ascolto ricorda tanti altri Cinevox CD MDF 353 con diverse varianti (corale e ritmata) lungo tasselli dell’immenso mosaico discografico di 14 brani – Durata: 36’13” tutto l’album: un delicato motivo popolare di Morricone, e che è pertanto consigliato solo ai facile presa emotiva. Gli altri temi sono suoi estimatori più incalliti. MP

Da una costola dell’Ispettore Callaghan, il musicisti che si cimentarono col poliziottesco prolifico cinema italiano dei primi anni ‘70 scelsero ognuno un proprio stile, partendo creò i “poliziotteschi”. Storie di ordinaria comunque dai parametri impostati da Lalo criminalità e violenza, sulla falsariga dei plot Schifrin per Dirty Harry: soul, funky e jazz. Il americani, ma ambientate per le strade delle M° ricorre qui al funk metropoli nostrane, divennero ben presto percussivo, accostandolo agli stilemi del jazz. pane per un pubblico affamato di piombo Da segnalare il tema principale, “Mark il oltre che delle nudità di insegnanti e liceali poliziotto” e “La fine di Cobb”, che varie. Italici Callaghan spopolarono in pellicole primeggiano per ritmo ed espressività. Non quali Roma Violenta, Napoli Spara!, Italia a mancano, a spezzare il ritmo, melodie più mano armata, La polizia incrimina, la legge dolci per chitarra, flauto e tastiere che si Stelvio Cipriani assolve e molte altre. Tra queste Mark il contrappongono al funky-style che pervade Poliziotto (1975), che fu il primo film della tutto il disco anche con l’utilizzo di fiati, corni, Mark il poliziotto (1975) trilogia diretta da Stelvio Massi con il divo dei percussioni, sax e l’immancabile chitarra wah- Cinevox CD MDF 354 fotoromanzi Franco Gasparri nelle vesti del wah, mentre i momenti di riflessione sono 15 brani – Durata: 36’19” commissario milanese Mark Terzi. I diversi affidati ad armonica e chitarra. SS

I nomi di alcuni compositori sono legati ad at Elysium”, sono da segnalare il meraviglioso un solo tema, anche se nella loro carriera dialogo tra gli archi e gli ottoni nel tema hanno scritto molte altre musiche per il “Profondo Sinfonico”, di una grazia aerea, cinema: nel caso del maestro Stelvio Cipriani declinato in vari modi nei brani successivi: la mente corre subito a Anonimo Veneziano. romantico in “Profondo”, tristissimo in Eppure la sua filmografia comprende più di “Underwater Symphony”, malinconico in 300 titoli, che gli hanno permesso di spaziare “The Deep-End Titles”, e in una tonalità più tra i generi più disparati: dal western al film bassa in “Theme from Piranha II (Single poliziesco, al cinema horror. Piranha 2: The Version)” e “Theme from Piranha II”. Il tema Spawning, realizzato nel 1981 da un “Escape from Paradise” sembra invece esordiente di nome James Cameron, provenire da un film sdolcinato per Stelvio Cipriani appartiene a quest’ultimo genere. Le edizioni adolescenti degli anni ‘70. “Prelude” e “6.30 musicali Digitmovies di Luca Di Silverio, che A.M. Explosion”, infine, trasmettono la giusta Piranha 2: The Spawning lavora in collaborazione con il musicologo tensione ad alcune delle sequenze più (Pirana Paura, 1981) Claudio Fuiano, hanno pubblicato una nuova terrorizzanti del film. Indubbiamente, una Digitmovies CDDM005 perla della musica applicata italiana. Oltre ad colonna sonora da (ri)scoprire. 13 brani – Durata: 41’50” alcuni temi pop, come “Club Elysium” e “Fun Gabrielle Lucantonio

La notte dei diavoli, di Giorgio Ferroni, è un orchestrale di Profondo rosso (1975) di D. Argento. horror italiano che può vantare gli effetti speciali di Le musiche di Gaslini rielaborano le atmosfere Carlo “E.T.” Rambaldi. E’ praticamente il sequel di spettrali e angoscianti del film, descrivendo al un episodio (quello con Boris Karloff) del film I tre meglio l’incombenza di un pericolo invisibile, ma volti della paura (Mario Bava, 1963) ed è anch’esso presente e vicino. Lugubri e anomale melodie di basato sul racconto di Alexis Tolstoy “The un organo (“An Organ in the Night”) o di un Wurdalak”. Protagonisti della pellicola sono violoncello – tra cui spicca il “Vurdalak Theme” (in proprio i wurdalak, i morti viventi assetati del tre versioni) – si alternano a dolci ballate. sangue delle persone che hanno amato in vita. Romantico e struggente è “Sdenka’s Theme”, Gianni Garko e Agostina Belli impersonano i due sussurrato dalla magnifica voce solista di Edda innamorati al centro della vicenda ambientata tra Dell’Orso accompagnata dagli archi, mentre boschi nebbiosi e case di contadini. Il CD propone “Slavian Little Song” è semplice ma angosciante e (1972) tutta la musica scritta per il film in stereo e fa riferimento all’ambientazione. Le tipiche La notte dei diavoli restaurata in digitale da un master originale musiche orchestrali da cinema horror fanno Digitmovies CDDM009 custodito negli archivi Cinevox, al tempo capolino soprattutto in “Terrible Echoes” e 24 brani – Durata: 45’23” preparato per un 33 giri mai pubblicato. Sono “Warnings”, dove acuti archi sospesi e assoli di presenti due alternate tracks (versioni alternative) flauto annunciano brividi e sangue. In “Macabre e una suite che, prima di questo disco, era l’unica Burials” l’ossessivo ripetersi di quattro note nella musica disponibile. Il compositore è Giorgio parte iniziale lascia spazio al malefico tema Gaslini, musicista jazz di fama e prestigio presente anche nei titoli di testa dove fagocita il internazionali, unico nel suo genere. tema di Sdenka. Infine ci sono anche brani più Ha composto molti lavori sinfonici e da sperimentali (in linea con la sensibilità artistica camera, balletti ed opere, musica per il teatro, per dell’autore) come “Electroshock I e II”, nel quale la TV e per il cinema con oltre 40 colonne sonore: la musica si fa rumore, suono e tensione, e “Voices ricordiamo La notte (1961) di M. Antonioni, in the Wood”, intessuto di grida che si perdono in premiata con il Nastro d’Argento, e la parte lontananza tra l’ululato e la disperazione. SS Cult Corner 43

In Italia il Maestro Pino Donaggio è noto per un film americano più importante, Saigon soprattutto per la sua carriera di cantautore di Christopher Crowe, per rispettare (“Io che non vivo”). Le musiche scritte per i l’impegno preso con il regista Ruggero film di Nicolas Roeg, Brian De Palma e Joe Deodato per Un delitto poco comune (1988), Dante gli hanno dato una notorietà un thriller inconsueto, quasi un horror, che internazionale. Alcuni temi sono diventati mette in scena un serial killer (un bravissimo degli esempi di perfezione di musica applicata Michael York) vittima di una malattia al cinema, come il magnifico “In the implacabile: un invecchiamento precoce e Museum” da Vestito per uccidere di Brian De accelerato. Palma, che viene studiato nelle scuole di Sotto la direzione del collaboratore di cinema americane. Si conosce meno il resto allora Natale Massara, questa partitura Pino Donaggio della sua carriera, anche se si tratta di un presenta un compositore che inizia ad osare Un delitto poco comune corpus notevole, avendo scritto più di in termini di ricerca timbrica e ricchezza (1988) sessanta partiture per il cinema e la orchestrale, e che prolunga le esperienze televisione italiani. musicali di Blow Out e di Omicidio a luci rosse. Digitmovies CDDM010 Pino Donaggio dovette rifiutare il lavoro Da non perdere. GL 19 brani – Durata: 47’29’’

Come il buon vino, Pino Donaggio migliora siciliano di Giovanni Falcone. Ne L’anima con gli anni. Da ragazzo, il compositore gemella, con l’orchestra diretta dal bravissimo veneziano ha studiato il violino al Maurizio Abeni, sembra ormai in grado di conservatorio Benedetto Marcello della sua navigare da un genere musicale all’altro con città natale, e poi al Verdi di Milano. Quando una grande varietà di strumenti: abbiamo ad è passato dalla canzone alla musica per il esempio “Il mistero”, tema raffinato e quasi cinema, utilizzava soprattutto violini e archi, stravinskiano, con forti dissonanze. E poi “Il gli strumenti che conosceva meglio. Il tuffo”, tema romantico e melodico con maestro Donaggio ha poi, umilmente, accompagnamento d’archi. C’è la musica da studiato composizione, e man mano che balera di “Il barbiere”, e le note inquietanti de progrediva negli studi, impiegava un numero “Il sortilegio”. Pino Donaggio sempre maggiore di strumenti nelle sue La musica di Donaggio è più matura e, L’anima gemella (2003) musiche per il cinema. nello stesso tempo, sperimentale. Il suo Digitmovies CDDM012 Ecco quindi le percussioni di Blow Out e la plurilinguismo ne fa uno dei compositori musica elettronica di Omicidio a luci rosse, lo italiani di musica applicata al cinema più 17 brani – Durata: 39’19” strumento bulgaro di Il Carniere e il canto interessanti e ammirati. GL

A volte capita anche al collezionista più del primo Danny Elfman, al languore erotico smaliziato di rimanere felicemente sorpreso di alcune pagine thriller di Pino Donaggio. da una colonna sonora sulla quale non Si ascolti ad esempio il bel “Main Title - avrebbe scommesso un euro. E’ il caso della Wax Mask” che si apre con una citazione partitura scritta da Maurizio Abeni per M.D.C. letterale del tema principale di Cape Fear di - Maschera di cera, un pasticciato horror di Herrmann, per proseguire con una sezione serie B diretto da Sergio Stivaletti (e prodotto per coro che sillaba un testo latino: da Dario Argento) e ispirato al celebre un’evidente reminiscenza del celeberrimo racconto di Gaston Leroux (quello de “Il “Ave Satani” di Jerry Goldsmith. fantasma dell’Opera”, per intenderci). Ma oltre alla perizia compilatoria, Abeni Attingendo con divertita sapienza allo dimostra anche una notevole padronanza del Maurizio Abeni sterminato patrimonio delle colonne sonore mezzo orchestrale, scrivendo musica di non Maschera di cera dell’orrore, Abeni scrive uno score che è comune densità sinfonica, e forse peccando prima di tutto un felice compendio di tutti i solo di eccessivo eclettismo. (Wax Mask – 1997) luoghi comuni musicali del genere: dalle Un disco interessante e godibile, CDDM011 deflagrazioni orchestrali dei vecchi classici ottimamente eseguito dalla Bulgarian 20 brani + 4 bonus tracks della Hammer, alle tessiture più inconsuete di Symphony Orchestra, sotto la direzione Durata: 76’29” Bernard Herrmann, dalle architetture gotiche dell’autore. AC

Gli archivi Hexacord ci trasportano nei compositore di una quarantina di colonne fantastici anni della Golden Age musicale sonore. Questo piccolo scrigno di gioie italiana (‘60-’70) alla riscoperta del musicali include rarità mai pubblicate prima, leggendario Alessandro Alessandroni. Il suo brani dimenticati e molto altro ancora fischio ha caratterizzato l’epoca dei western proveniente da materiale originale analogico. all’italiana (tra tutti la ‘trilogia del dollaro’ di Vibranti, sognanti, evocativi, deliziosi sono i Sergio Leone). Le fantastiche e innovative pezzi prescelti per questa raccolta. Oltre agli invenzioni musicali di Morricone sarebbero strumenti già citati, troviamo il piano elettrico risultate meno incisive senza il suo apporto. in stile funky (brani 13, 19, 21), l’armonica Con l’ensemble “I Cantori Moderni” accompagnata dagli archi (10), harpsichord accompagnò grandi voci soliste come elettrico (1) e l’immancabile fischio (9, 15). Si Alessandro Alessandroni l’immensa Edda Dell’Orso. Notevole anche la spazia da sonorità indiane (8, 22) a influenze Wizard Of Sound (2003) sua abilità con la chitarra classica, oltre che jazz e funky, dallo stile morriconiano a Hexacord HCD 20 con il sitar (tra i pochi virtuosi in Italia), il morbide ballate per voce solista (11, 16), mandolino (suo primo strumento), il evidenziando la capacità di Alessandroni di 22 brani – Durata: 68’12” sassofono (con il quale scoprì il jazz) e le fondere con sapienza stili e ritmi diversi. tastiere. In definitiva 22 quadretti musicali che Conosciuto in tutto il mondo soprattutto raccontano 40 anni di musica del grande come musicista, Alessandroni è anche Alessandro. SS 44 Dossier

Cinema da ascoltare: Parte 4 di Alessio Coatto

Mickeymousing, che passione!

Durante la visione di una particolare divertenti, con l’uso di opportuni effetti parlata di Donald Duck (Paperino), opera scena di Tramonto (Dark Victory, 1939) di sonori sincronizzati con l’azione; di Clarence Nash. Edmund Goulding, Bette Davis, personaggi più delineati, grazie alla L’autentica novità di Steamboat Willie è protagonista del film, esclamò: “O per possibilità di far sentire la loro voce; e costituita dall’elemento musicale. Assai quelle scale salirà il signor Steiner o ci l’occasione di dare alla storia il ritmo di più che nei film ‘dal vero’, nel cinema salirò io, ma certo non lo faremo una canzone conosciuta. d’animazione la musica ha una funzione insieme!”. L’attrice si riferiva ad un Si mise in cantiere un nuovo cartoon, essenziale. Essa attribuisce una sorta di passaggio della colonna sonora di Max Steamboat Willie, e si persuase Carl terza dimensione allo spettacolo Steiner in cui la musica – una scala Stalling, un organista del periodo del bidimensionale per eccellenza: dà vita cromatica ascendente – ‘mimava’ il muto, a comporre una partitura che alle immagini disegnate, ne è il collante, momento in cui la Davis si precipitava su seguisse le indicazioni di tempo che così come conferisce spessore ai per una rampa di scale. Per gli addetti ai Iwerks aveva in precedenza segnato sulla personaggi, trasmettendo loro un’anima lavori, si tratta di un classico esempio di pellicola. Il momento della registrazione e un sentimento. Inoltre costituisce la mickeymousing: una particolarissima comportò non poche difficoltà: il struttura intorno alla quale si dispongono tecnica di commento musicale della quale direttore d’orchestra si rifiutava di tutti gli altri ‘eventi acustici’, vale a dire Steiner fu vessillifero, ma utilizzata e rispettare rigidamente la sincronia con le voci e rumori. rielaborata da molti altri compositori, del immagini e i musicisti trovavano difficile Per questo motivo, nei cartoni passato così come del presente. Ma che star dietro al frenetico incedere della animati, la musica accompagna la storia cos’è, esattamente, il mickeymousing? E storia. Ciononostante, Steamboat Willie senza soluzione di continuità, soprattutto… cosa c’entra Topolino? ebbe finalmente la sua ‘prima’ a New assecondandone ogni più piccola York il 18 dicembre 1928. ‘increspatura’, perdendo di vista qualsiasi Un po’ di storia: Viva Topolino! Dopo poche settimane, il personaggio regola – formale o armonica – che non Facciamo un passo indietro. Nel 1928, di Mickey Mouse era divenuto un evento sia quella della più perfetta aderenza la piccola impresa dei fratelli Disney, nazionale. Nel giro di tre anni, si sarebbe all’immagine. Ora, tale aderenza porta dedicata alla produzione di cartoni trasformato in un’istituzione. spesso l’accompagnamento a risolversi animati, navigava in pessime acque ed era nella mera riproduzione dei rumori ormai prossima alla bancarotta. Per diegetici, quando non siano gli stessi risollevarne le sorti, rimaneva un ultimo effetti sonori ad essere organizzati disperato tentativo: la creazione di un musicalmente. nuovo eroe di ‘cartone’. Walt e In questo modo, musica e rumore l’animatore Ub Iwerks si gettarono a perdono una connotazione precisa, capofitto nell’avventura e inventarono un sfumando l’una nell’altro. Per fare qualche piccolo topo che venne schizzato esempio, se un personaggio precipita o facendo uso del minor numero di tratti cade, l’orchestra esegue una veloce scala possibili, di modo che si potesse discendente, se inciampa, un ‘sussulto’ in realizzarne velocemente una prima partitura ne sottolinea la sorpresa; se avventura. Una serie di cerchi – torso, incede minacciosamente, pesanti accordi muso, orecchie,1 mani – furono sufficienti accompagnano ogni suo passo. per abbozzare un personaggio che la Tale tecnica musicale contagiò ben moglie di Walt battezzò Mickey Mouse. presto anche gli altri generi cinemato- A tempo di record, e nella più grafici – con esiti talvolta interessanti, ma completa segretezza, si preparò il suo Un’immagine da Steamboat Willie più spesso ingenui e semplicistici – primo cortometraggio, Plane Crazy guadagnandosi l’appellativo di commento (1928). L’accoglienza fu abbastanza Non diversamente da Il cantante di mickeymousing.2 In una colonna sonora, si tiepida e la stessa sorte toccò al secondo jazz, la chiave dello straordinario parla dunque di mickeymousing ogni tentativo, Gallopin’ Gaucho (1928). successo di Steamboat Willie non va qualvolta il compositore riproduce L’uscita, pochi mesi addietro, del primo cercata nelle poche parole pronunciate musicalmente una particolare azione o film parlato - Il cantante di jazz (The Jazz dai suoi protagonisti (e doppiate dallo un rumore, in perfetta sincronia con le Singer, 1927) - diede però a Disney l’idea stesso Walt Disney); anche se nei cartoon immagini. In questo modo il commento per risollevare le sorti dell’ultimo nato disneyani, così come nei futuri prodotti musicale si riduce ad una superficiale della Casa. Convocato il suo misero staff, targati Warner e MGM, la voce ricopre un imitazione onomatopeica, una espose quelli che credeva essere i ruolo fondamentale nella caratterizzazione trascrizione ‘su pentagramma’ di gesti o vantaggi dell’utilizzo del sonoro: gag più dei personaggi: si pensi all’inconfondibile rumori. Come si vedrà in seguito – e Dossier 45 come già si è accennato, con il sarcastico Da queste brevi considerazioni semplicemente un fenomeno naturale, commento di Bette Davis alle musiche di sembra ragionevole evincere una ma dipingono la follia di cui è preda il Steiner – tale denominazione bollerà, con naturale derivazione – o degenerazione - mondo oltre che la paura e l’angoscia evidente intento spregiativo, il lavoro di del mickeymousing dal ‘descrittivismo’ nell’animo della ragazza. molti e importanti compositori tipico di certa musica romantica. Allo stesso modo, la frase cromatica hollywoodiani, rei unicamente di aver L’apparentamento risulta ancora più del coro a bocca chiusa, oltre a evocare lavorato per un’industria che privilegiò evidente, una volta che si rivolga le folate di vento, ingenera indiscriminatamente un accompagnamento l’attenzione alla musica lirica nell’ascoltatore la sensazione di un onnipresente e indifferenziato. ottocentesca. Sarà sufficiente citare lamento ultraterreno. Sembra di udire il un’opera di Giuseppe Verdi: Rigoletto. pianto delle anime dannate per la sorte Nel terzo atto di questo capolavoro, funesta che attende la figlia di Rigoletto. Il Romanticismo e l’estetica Verdi impiega l’orchestra per “L’inferno qui vedo!”, esclama Gilda, e la dell’onomatopea rappresentare l’approssimarsi e infine lo musica di Verdi, con mezzi Se volessimo risalire alle radici di scatenarsi di un temporale, scenario apparentemente semplici, ce ne questa particolare tecnica musicale, drammatico-musicale sul quale si staglia il restituisce pienamente la sensazione però, dovremmo guardare ben oltre le tragico destino cui si avvia Gilda, figlia di fisica e l’impatto emotivo. spalle di Topolino e Soci, e più precisamente alla musica sinfonica e operistica dell’Ottocento. Secondo il musicologo Massimo Mila,3 una delle caratteristiche principali del Romanticismo musicale è l’importanza preponderante in una composizione dell’aspetto timbrico e orchestrale. In conseguenza dell’indebolimento degli aspetti propriamente formali dell’architettura musicale – forma sonata, contrappunto, etc… – la musica romantica si affida al colore orchestrale come al mezzo d’espressione più efficace. Questa “(…) rivincita del colore sul disegno” verrà sviluppata da molti compositori – a partire da Liszt e Berlioz fino a giungere a Richard Strauss – e avrà “(…) come ideale limite estremo, il rumore allo stato puro, la sensazione sonora spogliata d’ogni ordinata organizzazione La splendida Vivien Leigh in Via col Vento razionale”. [corsivo nostro] Questa tendenza si lega ad un altro dei Rigoletto. Il procedimento utilizzato dal Il mickeymousing al cinema principi fondamentali dell’età romantica compositore per dipingere la furia degli Max Steiner fu il compositore che più in generale: l’aspirazione all’unione delle elementi è, anche in questo caso, quello venne accusato di abusare della tecnica arti – parola, suono e danza – ideale che dell’onomatopea musicale. Il bagliore del del mickeymousing. L’accusa non era troverà nel dramma wagneriano la lampo, per esempio, è descritto da un infondata, ma non sempre il compositore massima realizzazione. In molti casi, tale veloce arpeggio di flauto e ottavino e il austriaco fece di tale procedimento un aspirazione ha comportato la perdita di rombo del tuono da un tremolo di viole, uso ridondante e piattamente descrittivo. autonomia della musica che, costretta violoncelli e contrabbassi. Per restituire Al pari dell’opera di Verdi di cui abbiamo all’espressione di un’altra realtà artistica – musicalmente l’immagine del vento che detto sopra, sono molti gli esempi in cui il quale la letteratura – rischiava soffia, Verdi ricorre a un espediente di ricorso all’onomatopea musicale conferisce nuovamente di scadere nel mero notevole originalità: un coro di “(…) voci una valenza supplementare, una maggiore descrittivismo sonoro. maschili che dietro le scene vocalizzano a definizione emotiva alle immagini. E’ il caso, ad esempio, della cosiddetta bocca chiusa un disegno cromatico a Allo stesso modo, altri compositori ‘musica a programma’ “(…) che si specchio”.4 ricorsero occasionalmente al mickeymousing propone di illustrare una trama narrativa Il ricorso a una tecnica imitativa, però, per conferire a un particolare momento o descrittiva, vuoi di puri stati d’animo, non appiattisce il discorso musicale, ma della colonna sonora un’ulteriore sfumatura vuoi di veri e propri eventi materiali, di conferisce ulteriore profondità al psicologica. paesaggi e impressioni sensibili”. dramma sulla scena. “L’imitazione Vediamo (e ascoltiamo) qualche breve Uno degli esempi limite è stato, secondo dell’uragano con le quartine dei celli e dei esempio. Massimo Mila, il caso di certa musica di contrabbassi, i guizzi del flauto e Richard Strauss, ultimo epigono del dell’ottavino con i primi violini, i cupi Nel suo studio6 sulla musica di Via col Romanticismo. In alcune sue partiture, squilli dei corni, delle trombe, dei vento (Gone with the Wind, 1939) di Victor Strauss “(…) si compiace di realizzare coi tromboni, sperde la sua materialità, è la Fleming, Roberto Pugliese individua un suoni effetti imitativi realistici e grande voce dell’umanità sconvolta”.5 ottimo caso di mickeymousing ‘psicologico’. convenzionali: egli è perciò il punto d’arrivo Inoltre, il turbamento emotivo e Nella seconda parte del film, durante d’una tendenza al materialismo sonoro, che psicologico vissuto da Gilda trova un litigio fra Scarlett e Rhett, la dall’interpretazione affettiva della natura si perfetta corrispondenza nella cacofonia protagonista precipita dallo scalone della è a poco a poco immeschinita fino a musicale scatenata dal temporale. Per loro casa. La musica non commenta diventare una specie di gigantesca estetica questo motivo, gli ‘effetti sonori’ questa caduta, accentuando in questo dell’onomatopea”. [corsivo nostro] realizzati da Verdi non riproducono modo l’intensità della scena. Superato lo 46 Dossier

sgomento, Rhett corre giù per la scalinata, in soccorso della moglie e, solo adesso, Steiner sottolinea l’azione con una scala discendente degli archi. Secondo Pugliese, si tratta di “(…) una specie di drammatizzazione ritardata, sfasata, di quanto è avvenuto che ha l’effetto di creare uno scarto psicologico estremamente spaesante e (…) di arrestare per un istante, come bloccata in fotogramma fisso, la sequenza”. E’ interessante notare che quasi tutti gli altri effetti di mickeymousing presenti nella partitura sono relegati nella prima parte del film, quella più distesa e allegra. Per esempio, l’entrata in scena di Gerald O’Hara, il padre di Scarlett, è Tyler (Tom Howell), Elliott (Henry Thomas) ed ET pronti a spiccare il volo accompagnata da una variazione del Weekend, 1945) di Billy Wilder. Il film realistica e, tramite la colonna sonora, le ‘tema di Tara’, il cui ritmo è sincronizzato narra la storia di uno scrittore alcolizzato e immagini divengono rappresentazione con l’andatura del cavallo sul quale egli dei suoi tentativi di guarire dalla sua simbolica dell’alienazione mentale del sta galoppando. Così, nel momento in cui malattia. In una celebre sequenza, il protagonista. l’animale supera di un balzo una protagonista è preda di un’allucinazione, Ancora una volta, dunque, la tecnica staccionata, la musica ‘salta’ con lui. conseguenza dell’ennesima sbornia. A un del mickeymousing non si risolve in un Qui la colonna sonora conferisce alle tratto gli pare di udire uno strano rumore: generico descrittivismo onomatopeico. immagini un carattere leggero e giocoso è lo squittio di un topo che fa capolino da Diviene invece un ulteriore strumento del tutto appropriato alla situazione. Mano una crepa nella parete della sua casa. Un nelle mani del compositore per conferire a mano che la storia procede e il dramma pipistrello entra dalla finestra e si avventa una maggiore risonanza emotiva alle si incupisce, però, Steiner rinuncia a questi sul topo, uccidendolo a morsi. Mentre una immagini e un più convincente spessore espedienti onomatopeici, spazzati ‘via col striscia di sangue corre lungo il muro, psicologico al racconto. vento’ insieme all’epoca spensierata di cui l’uomo urla terrorizzato. erano l’emblema musicale. Per questa scena, Rózsa scrisse una In conclusione Anche per lo score di Il grande sonno (The pagina musicale di notevole potenza Si è voluto fare un po’ di storia della Big Sleep, 1946) di Howard Hawks, Max sonora, impiegando, dal momento in cui musica, ma – intendiamoci – l’uso del Steiner ricorre al mickeymousing per il pipistrello entra nella stanza, l’intera mickeymousing non riguarda solamente caratterizzare, in modo semplice ma compagine orchestrale. In questo modo, l’epoca aurea delle colonne sonore efficace, un momento ilare del film. In una grazie alla musica, le immagini hollywoodiane. Anche se meno delle ultime scene, Phillip Marlowe spara conservano tuttora il loro impatto, frequentemente, moltissimi compositori due colpi di pistola per spaventare un nonostante l’ingenuità degli ‘effetti contemporanei ricorrono ancora a delinquente di mezza tacca. Questi fugge speciali’ dell’epoca. questo tipo di scrittura e i risultati sono terrorizzato, saltando prontamente una Ciò che ci interessa sottolineare però è la spesso altrettanto interessanti. Da John siepe che gli para il cammino, e un rapido presenza di un particolare effetto di Williams (le biciclette che fanno su e giù glissando dello xilofono ne sottolinea il balzo. mickeymousing all’inizio della sequenza. La per le colline nel finale di E.T. - In questo caso, il ricorso a questo musica di Rózsa comincia in pianissimo nel L’extraterrestre) a Don Davis (i colpi di effetto è quanto mai appropriato, in momento in cui il protagonista avverte lo cannone in L’ultimo volo della Osiris), la quanto evidenzia la comicità clownesca squittio del topo. Non appena il regista storia più o meno recente delle colonne della sequenza, istituendo un riferimento inquadra l’animale, però, a questo squittio sonore è ricca di straordinari esempi in probabilmente voluto ai cartoni animati subentra la sua imitazione musicale, tal senso e, in futuro, avremo occasione della Warner. ottenuta con dei leggerissimi glissando di un di tornare sull’argomento. violino solo, contrappuntati dal discreto Il mickeymousing è parte integrante del Il grande musicista magiaro Miklós intervento di legni e xilofono. bagaglio musicale di qualsiasi Rózsa ricorse molto raramente al In altre parole, Rózsa – in accordo con il compositore che lavori o abbia lavorato mickeymousing. L’uso accorto che ne fece regista Wilder – ha sostituito scientemente al servizio della Settima Arte… e chi ama testimonia la volontà di attribuire a il verso del topo con il suono del violino, ha davvero la musica da film non può questo metodo una particolarissima scambiato cioè l’effetto sonoro con la quantomeno trattenere un sorriso valenza espressiva. musica, il rumore con la sua stilizzazione compiaciuto, ogniqualvolta le orecchie di Uno degli esempi più significativi musicale. In questo modo, la sequenza Topolino fanno capolino tra le pagine di proviene da Giorni perduti (The Lost perde immediatamente ogni connotazione una partitura cinematografica. 1 “(…) incredibili orecchie aprospettiche che ricordavano la forma delle bobine di un cineproiettore.” Luca Boschi, “Mickey Mouse Mickey Mouse”, Segnocinema, n°52, Novembre-Dicembre 1991, pag. 13 2 Secondo la definizione di Michel Chion, il mickeymousing “consiste nel sottolineare e accompagnare le azioni e i movimenti che avvengono nelle immagini del film mediante figure e azioni musicali esattamente sincrone, che possano al tempo stesso esprimere i rumori, stilizzati e trasposti in note musicali.” [M. Chion, Le son au cinéma, Cahiers du cinéma / Editions de l’Etoile, coll. Essais, Paris 1992 (I ed. 1985), pp. 105-106 (citato da Alberto Boschi, “Elogio del mickeymousing – L’espressione del rumore nei cartoons disneyani”, in Bendazzi, Cecconello, Michelone (a c. di), Coloriture – Voci, rumori, musiche nel cinema d’animazione, Pendragon, Bologna 1995, pp. 80-81)]. Lo studioso francese individua così due differenti procedimenti nel commento mickeymousing : quello che utilizza gli strumenti dell’orchestra per riprodurre (più o meno fedelmente) i suoni naturali che l’immagine suggerisce e quello che “traduce musicalmente il disegno del movimento raffigurato nell’immagine, utilizzando simbolismi spaziali o cinetici.” A. Boschi, op. cit., pp. 78-79 3 Per tutte le citazioni non indicate altrimenti di questo paragrafo, vedi Massimo Mila, Breve storia della musica, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino 1963 e 1977, pp. 206-212 4 Marcello Conati, Rigoletto di Giuseppe Verdi – Guida all’opera, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1983, pp. 242-243 5 Andrea Della Corte, Le sei più belle opere di Giuseppe Verdi, Istituto d’alta cultura, Milano 1946, pp. 58-62 (citato da Piero Mioli (a cura di), Verdi – Tutti i libretti d’opera, Newton Compton Editori, Roma 1996, vol. I, pag. 348) 6 Roberto Pugliese, “Via col vento e/è la sua musica”, Filmcritica, n°296/297, agosto 1979 Filmografia 47 Filmografia essenziale di Carlo Rustichelli Compositore, pianista, arrangiatore e direttore d'orchestra, nato a Carpi (Modena) il 24 Dicembre 1916. Anno Titolo originale (Titolo italiano) Regista 1949 In nome della legge Pietro Germi 1949 Totò cerca casa Steno e Mario Monicelli 1951 Persiane chiuse Luigi Comencini 1952 La leggenda del Piave Riccardo Freda 1952 La presidentessa Pietro Germi 1952 Totò e le donne Steno e Monicelli 1953 Gelosia Pietro Germi 1954 Amori di mezzo secolo Glauco Pellegrini, Antonio Pietrangeli, Pietro Germi, Mario Chiari, Roberto Rossellini 1955 Gli innamorati Mauro Bolognini 1955 La vena d'oro Mauro Bolognini 1956 Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo Mauro Bolognini 1956 Il ferroviere Pietro Germi 1957 Padri e figli Mario Monicelli 1958 L'uomo di paglia Pietro Germi 1958 Totò e Marcellino Antonio Musu 1959 Arrangiatevi! Mauro Bolognini 1959 Il vendicatore (Durbrosky) William Dieterle 1959 Un maledetto imbroglio Pietro Germi 1960 Kapò Gillo Pontecorvo 1960 La lunga notte del '43 Florestano Vancini 1960 Letto a tre piazze Steno 1960 Un amore a Roma Dino Risi 1961 Accattone Pier Paolo Pasolini 1961 Divorzio all'italiana Pietro Germi 1961 Il carabiniere a cavallo Carlo Lizzani 1961 Tiro al piccione Giuliano Montaldo 1961 Un giorno da leoni Nanny Loy 1962 Agostino (La perdita dell'innocenza) Mauro Bolognini 1962 Arrivano i Titani Duccio Tessari 1962 Il commissario Luigi Comencini 1962 L'isola di Arturo Damiano Damiani 1962 Le quattro giornate di Napoli Nanny Loy 1962 Mamma Roma Pier Paolo Pasolini 1963 La ragazza di Bube Luigi Comencini 1964 Fatebenefratelli - II episodio di Tre notti d'amore Luigi Comencini, Franco Rossi e Renato Castellani 1964 Sedotta e abbandonata Pietro Germi 1966 Io, io, io... e gli altri Alessandro Blasetti 1966 L'Armata Brancaleone Mario Monicelli 1966 Signore e signori Pietro Germi 1967 L'uomo, l'orgoglio, la vendetta Luigi Bazzoni 1968 Odissea (serie TV di otto puntate) Franco Rossi 1968 Serafino Pietro Germi 1970 Brancaleone alle Crociate Mario Monicelli 1970 Le castagne sono buone Pietro Germi 1971 Detenuto in attesa di giudizio Nanny Loy 1971 In nome del popolo italiano Dino Risi 1972 Avanti! (Che cosa è successo tra mio padre e tua madre?) Billy Wilder 1972 Alfredo, Alfredo Pietro Germi 1975 Amici miei Mario Monicelli 1977 Le Gang (La gang del parigino) Jacques Deray 1982 Amici miei Atto II Mario Monicelli 1982 Testa o croce (con Paolo Rustichelli) Nanny Loy 1983 Il petomane (con Paolo Rustichelli) Pasquale Festa Campanile 1983 Il trono di fuoco Franco Prosperi 1984 Ator (L'invincibile Orion) Joe D'amato [Aristide Massaccesi] 1984 La neve nel bicchiere (serie TV - con Paolo Rustichelli) Florestano Vancini 1985 Amici miei Atto III (con Paolo Rustichelli) Nanny Loy 1985 La donna delle meraviglie (con Paolo Rustichelli, C. Muratori) Alberto Bevilacqua 1987 Facciaffittasi (serie TV - con Paolo Rustichelli) Jose Maria Sanchez 1991 Forever (Per sempre) (con Paolo Rustichelli) Walther Hugo Khouri Consulta le filmografie complete ed analitiche su www.colonnesonore.net