100 ANNI

intervista di Heikki Kulta traduzionetraduzione didi Piero Libro ricerche di Gabriele Mutti ARGA FLORIO T

L’L’uomouomo razzo:razzo: LeoLeo KinnunenKinnunen Vi ricordate del pilota finlandese? Il 3 maggio del 1970 al volante di una delle quattro Gulf -3 (che divideva con il messicano Pedro Rodriguez) stabilì il giro record sul percorso di 72 km in soli 33’36” alla media di 128,571 km/h. Una prestazione che -ufficialmente- nessuno è riuscito più a migliorare finchè la “Targa” si è disputata come corsa di velocità. A distanza di 36 anni dalla storica impresa sportiva, lo abbiamo rintracciato a dove vive e lavora. Ecco, in esclusiva per Sicilia Motori, i suoi ricordi di quella gara…

edizione n.54 della “”, disputata nel quasi 130 km/h di media (128,571). Migliorando di quasi L’ 1970, viene ricordata anche e soprattutto per il giro 90” il precedente record che apparteneva a . Dopo record realizzato dal finlandese Leo Kinnunen al volante di la storica impresa compiuta in Sicilia da Kinnunen (alla fine una quattro della Gulf Porche 908/3 Spyder che divideva con secondo assoluto, dietro i compagni di squadra - il messicano Pedro Rodriguez. Era un vero Poker d’Assi lo (che con la n. 12 vinsero in 6h 35’30” alla squadrone schierato dalla Porsche, e ognuna delle “biciclet- media di 120,151 sulla distanza di 792 km.) e davanti la Fer- te” era distinta da uno dei segni delle... carte. I fiori per la n. rari 512S di Nino Vaccarella e Ignazio Giunti), i due conqui- 40. Kinnunen fermò i cronometri su un incredibile 33’36 (ri- starono il titolo mondiale. Kinnunen vinse anche il Campio- masto imbattuto) coprendo i 72 chilometri del percorso a nato Interserie nel 1971 e nel 1972. Nel 1974 prese parte al

XIV SICILIA MOTORI Leo Kinnunen Campionato del Mondo di F.1 con la -Ford ma il bot- (a sinistra) tino risultò magro: portò a termine un solo Gran Premio in azione alla “Targa Florio” mentre sette volte non centrò la qualificazione. L’ultima gara del 1970. cui ha preso parte è stato il Teboil Rally, in Finlandia nel In basso due 1982. Oggi ha 62 anni (è nato il 5 Agosto 1943) e vive a immagini del pilota Turku. E’ sposato con Turu (Editore di un giornale), che è sta- finnico ieri (nell’altra pagina) ta anch’essa pilotessa; la più veloce pilotessa finlandese dei e oggi (sotto). suoi tempi. Hanno due figli, Nina e Niko. A Stoccarda ono ancora vivo, risponde Leo alla nostra domanda su tenevano molto come va. Segue ancora appassionatamente gli sport mo- ai risultati nella S corsa madonita. toristici. «Sono molto interessato alla tecnica; specialmente Brevettarono le monoposto di Formula 1 di oggi sembrano veramente ec- il nome “Targa” - cellenti; e sono anche molto sicure. Talvolta penso come sa- ormai sinonimo rebbe bello se fossi invitato a fare un test per una vettura di di uno specifico modello- con F1!» il quale chiamarono – Trentasei anni dopo cosa ricordi del tuo giro re- la versione con cord alla “Targa”? tettuccio asportabile «Praticamente tutto perché fù un’esperienza straordina- della 911. ria. Andammo in Sicilia qualche giorno prima, ma provam- Nessun altro costruttore può mo con un’auto diffe- usare il nome rente da quella che “Targa” per una usammo solo in corsa. propria vettura... La gara si disputò su 11 giri, perchè era proprio un circuito lungo. Il mio compa- gno di equipaggio, Pe- dro Rodriquez, prese la partenza della gara, ma non si sentiva be- ne ed io feci pertanto tre turni di guida. La spider era un’auto du- ra da guidare; intendo a causa dei freni e dei pneumatici. Non era- no concepiti per un’auto così veloce. Generalmente la cosa più importante per me nei nuovi tracciati era di memorizzare il giro quanto più velo- cemente possibile. Alla Targa Florio essendo il giro di 72 chi- lometri, questo tipo di obiettivo era al di fuori delle mie pos- sibilità. Generalmente correvamo in normali autodromi; la Targa Florio era totalmente differente. Solo il vecchio Nur- burgring era qualcosa di simile, con un percorso così lungo e pericoloso. Ricordo che nel primo turno di guida ero dietro al mio compatriota Hans Laine, che correva con lo stesso tipo di Porsche nostra, ed era impossibile sorpassarlo. Nell’ultimo turno finalmente ottenni il miglior giro. C’erano altre auto sul percorso, naturalmente, ma erano così tanto più lente che non ci impiegai molto tempo a sorpassarle. Non piacevo al capo del Team Porsche, che mi fece correre con un nume- ro basso di giri motore. Dopo seppi che ero 1.400 giri al di sotto della massima erogazione di 8.400 giri al minuto. Così feci il mio tempo con 7.000 giri, che significa che avevo 50 cavalli meno di quelli che avrei potuto avere. Capii di essere stato veloce in quel particolare giro soltanto perchè alla fine avevo imparato il circuito col cuore. Ma con potenza piena sarebbe stato sicuramente un giro più veloce! Abbiamo con- cluso la gara al secondo posto. Io correvo sempre per vince- re. Per cui il record da solo non mi soddisfò. Tornai a Cerda un anno dopo, ma il mio compagno di equipaggio, Rolf

segue a pagina 16

SICILIA MOTORI XV 100 ANNI

tifosi siciliani erano entusiasti. Un giro era lungo e loro ingannavano il tempo giocando a calcio nell’attesa che le vetture ripassassero. In alcune parti del tracciato le persone stesse “disegnava- no” il contorno della sede stradale, mentre noi dovevamo farci spazio in- torno e fra esse. Prima della corsa l’in- gegnere della Porsche ebbe un inci- dente mentre guidava sul circuito. Colpì un albero, urtò dentro l’auto e

ARGA FLORIO finì all’ospedale. Lo visitammo nell’o-

T spedale locale ed ebbi la sensazione che dovevo evitare di finire anch’io lì... In albergo avevamo stanze senza alcu- Leo Kinnunen in un na luce dalla finestra; era totalmente passaggio classico buio. Nessuno ci disse che eravano ac- della “Targa” col canto alla stazione ferroviaria. Ero sfi- pubblico a pochi metri sul ciglio della nito dopo un lungo giorno di lavoro e strada mi addormentai immediatamente; poi In quell’edizione l’intera stanza cominciò a tremare, partirono in 77 e quando passò il treno. Mi svegliai im- vennero classificati in 49 provvisamente, mi rizzai in piedi e non capii dove fossi, tanto era buio. Que- segue da pagina 15 sta fu una sveglia da ricordare per il resto della mia vita. Era un circuito molto sporco, mi sporcavo dovunque e dovetti Stommelen, ruppe la nostra Alfa Romeo (la T33/3 n.d.r.) nel togliere i miei occhiali; dopo la corsa i miei occhi erano pieni primo turno di guida, per cui non corsi affatto. Parizialmente di polvere. Ricordo che la figlia del signor Porsche mi diede la riuscì a rifarmi nel ‘73 quando divisi la con sua sciarpa di seta per pulirmi la faccia. Quel fine settimana , un pilota svizzero. Ci classificammo 3° assoluti di gare fu qualcosa di speciale». ». – Ti sarebbe piaciuto presenziare ai festeggiamen- – Cosa ti è rimasto nella memoria di quell’espe- ti per i 100 anni della Targa Florio? rienza? «Certamente. È un peccato che mi abbiano dimenticato. «Vedere il posto per la prima volta è stato più o meno co- Devo dire che sono deluso. Gli italiani mi piacciono molto. me uno shock. Era un circuito a serpentina e sembravano so- Sono persone carine. Condividono la stessa passione per i lo strade da rally. C’erano salite, discese, ed un lunghissimo motori di noi finlandesi. Sarebbe stato bello vedere i posti ed rettilineo con acceleratore a fondo per molti chilometri. I i tifosi ancora per una volta». PORSCHE 908-3 Ben quattro gli esemplari nella 54° edizione La “bicicletta” per le Madonie Costruita su misura per il tortuoso dell'olio dal lato opposto. Il telaio era secondi. La saga delle Porsche fu in- andare in testa alla corsa. Di fronte al- tracciato della Targa Florio, la Porsche a struttura tubolare con traliccio in al- terrotta dai valenti Giunti-Vaccarella l'armata Porsche, Alfa e Abarth non 908/3 è la terza versione della 908. luminio e rivestito da una carrozzeria sull'unica Ferrari 512 S ufficiale giun- poterono competere e si “arresero” La Casa tedesca ha realizzato, come che pesava solo 12 chilogrammi (!). ta terza. L'auto fu schierata dal Drake tanto che nessuna taglio il traguardo. disse Fangio “una bicicletta con quat- Alla Targa Florio furono iscritte quat- per fare una cortesia a tro ruote”, vale a dire uno spider ul- tro auto, per Rodriguez-Kinnunen, Sif- Vaccarella, che si battè traleggero, dalla forma a saponetta, fert-Redman, Attwood-Waldegaard e con onore insieme al con il differenziale in coda, il cambio Elford-Herrmann. Una quinta auto fu compianto Ignazio davanti al treno posteriore e il posto portata solo come muletto da allena- Giunti con un'auto mol- di guida molto avanzato. Per distribui- mento. Derivata dalla 909, auto per to più grande e pesante re correttamente i pesi, i tecnici di gare in salita, la 908/3 dominò lette- delle Porsche. Basti pen- Stoccarda hanno collocato la ruota di ralmente quell'edizione, con Siffert- sare che per un giro la scorta sul fianco destro e il serbatoio Redman primi e Rodriguez-Kinnunen Ferrari riuscì anche ad LA SCHEDA 360 CV/545 kg. A sinistra Jo Siffert alla guida della Cilindrata 2997 cc Porsche 908-3 che N. cilindri 8 cilindri contrapposti divideva con Potenza 360 CV a 8.400 giri l’inglese Brian Pot. specifica 120 CV/litro Redman Cambio a 5 marce + RM Sopra il retrotreno Rapporto peso/potenza 0,66 kg/CV della vettura Peso a vuoto 545 kg tedesca

XVI SICILIA MOTORI