Il Patrimonio Archeologico Diffuso

Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura

Stella. La rimanente parte di territorio cilentano è costituita Stella. LaStella. rimanente La rimanente parte di parte territorio di territorio cilentano cilentano è costituita è costituita da paesaggi collinari e dalle piccole piane alluvionali dei da paesaggida paesaggi collinari collinari e dalle epiccole dalle piccolepiane alluvionalipiane alluvionali dei dei umi Alento, Mingardo, Lambro e Bussento. umi Alento, umi Alento, Mingardo, Mingardo, Lambro Lambro e Bussento. e Bussento. Eccezionale è la presenza di testimonianze storico-culturali EccezionaleEccezionale è la presenza è la presenza di testimonianze di testimonianze storico-culturali storico-culturali strettamente connessi al contesto sico: basti pensare strettamentestrettamente connessi connessi al contesto al contesto sico: sico:basti pensarebasti pensare all'area archeologica di Paestum, alla Certosa di Padula, a all'areaall'area archeologica archeologica di Paestum, di Paestum, alla Certosa alla Certosa di Padula, di Padula, a a cui si sommano una tta trama di centri storici di indubbio cui si sommanocui si sommano una tta una trama tta ditrama centri di storici centri distorici indubbio di indubbio interesse (i borghi abbandonati di Roscigno Vecchio e di S. interesseinteresse (i borghi (i borghiabbandonati abbandonati di Roscigno di Roscigno Vecchio Vecchio e di S. e di S. Severino di Centola), di castelli, di vaste aree archeologiche SeverinoSeverino di Centola), di Centola), di castelli, di castelli, di vaste di aree vaste archeologiche aree archeologiche (Elea Velia e ), di chiese e luoghi di culto, (Elea Velia(Elea e Velia Roccagloriosa), e Roccagloriosa), di chiese di chiesee luoghi e luoghidi culto, di culto, spesso inquadrati in scenari di elevato valore paesaggistico spesso spessoinquadrati inquadrati in scenari in scenaridi elevato di elevato valore paesaggisticovalore paesaggistico ed ambientale. ed ambientale.ed ambientale. Gli itinerari proposti in questa piccola guida hanno l’obietti- Gli itinerariGli itinerari proposti proposti in questa in questapiccola piccolaguida hanno guida l’obiettihanno l’obietti- - vo di condurre il visitatore a scoprire il fascino e la bellezza Il Parco Nazionale del , Vallo di Diano e Alburni, vo di condurrevo di condurre il visitatore il visitatore a scoprire a scoprire il fascino il fascino e la bellezza e la bellezza Il ParcoIl NazionaleParco Nazionale del Cilento, del Cilento, Vallo di Vallo Diano di eDiano Alburni, e Alburni, di luoghi particolarmente suggestivi e spesso non sucien- l’area protetta più grande d’Italia, rappresenta una delle di luoghidi particolarmenteluoghi particolarmente suggestivi suggestivi e spesso e nonspesso sucien non sucien- - l’area protettal’area protetta più grande più grande d’Italia, d’Italia, rappresenta rappresenta una delle una delle temente conosciuti. realtà più signi cative ed importanti da un punto di vista tementetemente conosciuti. conosciuti. realtà piùrealtà signi cative più signi cative ed importanti ed importanti da un puntoda un dipunto vista di vista Benvenuti nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e naturalistico, paesaggistico e culturale. Ha al suo attivo BenvenutiBenvenuti nel Parco nel Nazionale Parco Nazionale del Cilento, del Cilento, Vallo di Vallo Diano di eDiano e naturalistico,naturalistico, paesaggistico paesaggistico e culturale. e culturale. Ha al suoHa alattivo suo attivo Alburni. numerosi riconoscimenti internazionali e di eccellenza: Alburni.Alburni. numerosinumerosi riconoscimenti riconoscimenti internazionali internazionali e di eccellenza: e di eccellenza: Riserva di Biosfera del programma MAB dell’Unesco; Patri- RiservaRiserva di Biosfera di Biosfera del programma del programma MAB dell’Unesco; MAB dell’Unesco; Patri- Patri- Il Presidente monio dell’Umanità dell’Unesco con i siti archeologici di Il PresidenteIl Presidente monio moniodell’Umanità dell’Umanità dell’Unesco dell’Unesco con i siti con archeologici i siti archeologici di di Dott. Tommaso Pellegrino Paestum e Velia e la Certosa di Padula quale “Paesaggio Dott. TommasoDott. Tommaso Pellegrino Pellegrino PaestumPaestum e Velia ee Veliala Certosa e la Certosa di Padula di Padulaquale “Paesaggioquale “Paesaggio Culturale di rilevanza mondiale”; Geoparco Mondiale CulturaleCulturale di rilevanza di rilevanza mondiale”; mondiale”; Geoparco Geoparco Mondiale Mondiale Unesco; Comunità Emblematica della Dieta Mediterranea Unesco;Unesco; Comunità Comunità Emblematica Emblematica della Dieta della Mediterranea Dieta Mediterranea quale Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’Unesco. quale Patrimonioquale Patrimonio Immateriale Immateriale dell’Umanità dell’Umanità dell’Unesco. dell’Unesco. Il nostro Parco, con le Aree Marine Protette di Santa Maria Il nostroIl nostroParco, conParco, le Areecon leMarine Aree Marine Protette Protette di Santa di Maria Santa Maria di Castellabate e di Costa degli Infreschi e della Masseta, si di Castellabatedi Castellabate e di Costa e di degli Costa Infreschi degli Infreschi e della eMasseta, della Masseta, si si estende tra la Piana del Sele e il Golfo di Policastro, estendeestende tra la traPiana la delPiana Sele del e Seleil Golfo e il diGolfo Policastro, di Policastro, comprendente i rilievi montuosi dei Monti Alburni, il comprendentecomprendente i rilievi i montuosirilievi montuosi dei Monti dei MontiAlburni, Alburni, il il complesso montuoso del Monte Cervati e del Monte Gelbi- complessocomplesso montuoso montuoso del Monte del MonteCervati Cervatie del Monte e del MonteGelbi- Gelbi- son ed i massicci costieri del Monte Bulgheria e del Monte son ed soni massicci ed i massicci costieri costieri del Monte del MonteBulgheria Bulgheria e del Monte e del Monte Il Patrimonio Archeologico Diffuso

Oltre alla maestosità di Paestum ed • lungo la Via Istimica il recupero del di Palinuro sui colli Molpa e Tempa • il recupero del sito archeologico di alla, ancora non sufficientemente valo- sito paleontologico di Vallicelli, lo della Guardia; Consilinum di Padula. rizzata, suggestione di Elea-Velia, la ri- scavo ed il restauro della necropoli e • il completamento del Parco archeo- cerca archeologica degli ultimi decenni dell’insediamento di a logico di Roccagloriosa; Un ulteriore finanziamento ha consen- ha messo in luce un patrimonio minore Roscigno. • la valorizzazione e le indagini cono- tito l’istituzione a Magliano Vetere del di eccezionale fascino e di particolare • lungo la Via degli Enotri, asse Ca- scitive della città antica di Pyxous Museo Paleontologico del Parco, strut- rilievo scientifico che consente di defi- merota-Ascea, la valorizzazione, la Buxentum; tura di riferimento per l’implementa- nire un modello di popolamento quasi messa in sicurezza e il ripristino am- • la valorizzazione dell’insediamento zione delle ricerche paleontologiche senza soluzione di continuità, sin dalla bientale dell’insediamento enotrio fortificato della Civitella; nell’intera Area protetta. preistoria, sfatando così uno dei luoghi comuni più accreditati, quello di un Cilento disabitato almeno fino all’età moderna. L’Ente Parco, qualità di soggetto capofi- la, è stato impegnato in una straordina- ria attività di coordinamento, indirizzo R e monitoraggio del Progetto Integrato “la Rete Ecologica per lo Sviluppo So- stenibile Locale”, finanziato con le risor- de del POR Campania 2000-2006. La consapevolezza del ruolo strategico delle risorse storico culturali diffuse nell’Area protetta è stata una delle idee forza del Progetto Integrato. In ragione di ciò, sono state previste una serie di misure specifiche rivolte alla tutela e alla valorizzazione delle risorse storico-culturali del Parco mediante il recupero dei centri storici, il ripristino e la valorizzazione dei siti archeologici ed il restauro dei luoghi di culto. La fruttuosa collaborazione avviata dall’Ente con le Soprintendenze e i Co- muni ha stimolato un’intensa e virtuo- sa azione sinergica che ha garantito il conseguimento di importanti risultati, coerenti con la strategia di sviluppo so- stenibile proposta dal Parco. Per quanto attiene all’eccezionale pa- trimonio archeologico diffuso, tutt’ora in espansione grazie a continui e im- portanti ritrovamenti, nel Progetto Integrato sono stati finanziati alcuni significativi interventi, proposti in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Salerno e Avellino: Il rinvenimento agli inizi del ‘900 sulla cursioni saracene, gli ultimi abitanti di “Civita” di Padula di un’iscrizione roma- Cosilinum si ritirarono in un luogo più na dove un certo Marcus Vehilius Pri- sicuro fondando l’odierna Padula. mus viene definito “curator rei publicae Grazie ad un finanziamento di Cosilinatium” pone fine al lungo dibat- €757.000,00, si è intervenuti per la tito degli studiosi sull’esatta ubicazione valorizzazione di un primo nucleo del della città di Cosilinum della quale se Parco Archeologico di Cosilinum; sono era persa traccia nel corso dei secoli. state, così, eseguite le prime indagini Prima della città romana, è documen- archeologiche sistematiche del sito tata l’esistenza di un insediamento che, preliminari per la completa messa in per i materiali ceramici, si può far risa- luce, con successivo consolidamento e lire al IX - VIII sec. a.C. e che si potrae restauro, di significative strutture anti- almeno fino al VI sec. a.C. che della città quali la torre nota come In età lucana (IV - III sec. a.C.), il sito “Castello degli Antichi”, il limitrofo viene munito di un’imponente cinta tratto della cinta muraria ed il terraz- muraria a doppia cortina, ma è solo zamento in opera poligonale posto tra dopo la conquista romana che si svi- i colli San Sepolcro e Cornito. luppa l’impianto urbano che conoscia- Con tecniche di ingegneria naturalistica mo: la cosiddetta “città alta” sul colle sono stati realizzati dei percorsi di visi- Cornito destinata ad ospitare edifici e ta, la messa in sicurezza della viabilità funzioni di carattere pubblico e la “città esistente e, anche in previsione di suc- bassa” sul colle San Sepolcro. cessivi interventi, la ricognizione del L’abbandono definitivo del sito vie- sito rilevando l’andamento della cinta ne, in genere, attribuito al IX sec. d.C. muraria e l’ubicazione e consistenza di quando, probabilemente a causa di in- altri edifici della città. L’intervento riguarda la valorizzazione già portate alla luce, la realizzazione di dell’abitato lucano rinvenuto in località percorsi pedonali attrezzati con pannelli Laurelli di Caselle in Pittari. Ubicato a didattici e la recinzione dell’area archeo- ridosso del Golfo di Policastro su un vasto logica. Inoltre, l’edificio presente nel sito pianoro lungo il versante sud orientale e destinato a punto di prima accoglienza del Monte Centarurino e lambito da due e documentazione, è stato dotato di al- torrenti caratterizzati dai notevoli boschi laccio alla rete idrica, elettrica e telefoni- ripariali, le strutture monumentali sono ca. L’intervento ha consentito, dunque, di inserite in un paesaggio incontaminato procedere nella politica di salvaguardia, di notevole valenza ambientale. A segui- recupero e tutela del patrimonio cultura- to dell’espianto di un uliveto secolare e il le che, nell’area archeologica di Laurelli, conseguente ritrovamento di numerosi si integra magnificamente con un conte- reperti archeologici, nel corso del tempo sto paesaggistico di particolare valore. sono state avviate diverse campagne di scavo ad opera della Soprintendenza che hanno messo in luce diversi nuclei abita- tivi di epoca lucana. Il finanziamento di € 400.000 a favore del Comune di Caselle in Pittari ha con- tribuito alla realizzazione di una serie di ulteriori saggi archeologici mirati ad una migliore definizione dell’impianto topo- grafico antico, il restauro delle strutture Con un finanziamento di oltre seicento- La sala “Dal Big Bang alla Biosfera”, mila euro, l’Ente Parco ha recuperato un attraverso campioni di rocce e pan- vecchio edificio scolastico e adattato a nelli esplicativi, consente al visitatore Museo Paleontologico del Parco: 5 sale di comprendere i grandi processi di espositive, 3 laboratori e 2 aree didat- formazione dell’universo e della terra. tiche esterne, che illustrano gli impor- La sala “La vita sulla terra” tocca i temi tanti ritrovamenti nei siti paleontologi- dell’origine della vita, con esempi re- ci del territorio cilentano e offrono un lativi agli organismi unicellulari più proposta didattica completa. La scelta semplici e con la curiosità dei pannelli di Magliano Vetere è suggerita dalla dedicati ai cosiddetti “fossili viventi”, ritrovamento nel territorio comunale organismi rimasti immutati sino ad di Vesole di un nuovo sito fossilifero a oggi attraverso i diversi tempi geolo- piante del Cretacico. Il Museo funge da gici. Le ultime due sale trattano i gia- centro di raccolta ed esposizione del cimenti fossiliferi dell’area del Vesole materiale fossile attualmente recupe- Chianello e dei Monti Alburni, tramite rato ma ha anche l’obiettivo di avviare illustrazioni, campioni di rocce, imma- nuove campagne di raccolta, promuo- gini fotografiche e con l’esposizione di vere iniziative culturali e scientifiche e reperti fossili emersi dagli scavi pale- definire percorsi tematici a carattere ontologici. geo-paleontologico. La sala Diorama I laboratori didattici “Immagini dal pas- costituisce uno spettacolare allesti- sato” e “Le rocce raccontano” assieme mento di un habitat naturale del pe- all’area di scavo simulato, completano riodo Cretacico (circa 80 milioni di anni la struttura museale dotata, inoltre, fa), basato sullo studio del giacimento di un Laboratorio tecnico-scientifico, fossilifero di Magliano e di altri siti pa- riservato al restauro di fossili, alla pre- leontologici italiani. parazione e allo studio dei campioni di roccia, alla produzione di gadget.

Info e prenotazione: tel. 0974 992032 - cell. 339 886915 email: [email protected] Uno dei siti archeologici più suggestivi insediamenti ed allo spopolamento del Cilento interno è, certamente, quel- delle campagne. Si è a lungo dibattuto lo ubicato sulla Civitella, protetto dal se queste fortificazioni sparse nell’en- fresco ombroso di un fitto e rigoglioso troterra di Velia siano una forma di castagneto, in una posizione strate- difesa del territorio organizzato della gica di controllo di tutta la viabilità città greca o piuttosto rispondano a naturale tra le zone interne montuose quella forma di occupazione capillare e lo sbocco al mare. La posizione domi- del territorio da parte dei Lucani, a nante, la presenza dei corsi d’acqua e partire dalla fine del V sec. a.C. quando delle sorgenti, le terrazze pianeggianti conquistano Poseidonia. Le ricerche più hanno favorito l’impianto di una forti- recenti e le scoperte epigrafiche attri- ficazione che controllava le direttrici di buiscono a Elea la costruzione del forte. traffico. La frequentazione del colle è Nell’ambito del PIT è stato finanziato, documentata dalla fine del VI sec. a.C. per complessivi € 223.000,00, un inter- da alcuni frammenti ceramici raccolti vento che ha garantito l’incremento dei in superficie, ma è a partire dalla metà percorsi pedonali, la messa in sicurezza circa del IV sec. a.C. che inizia la costru- dei fenomeni franosi per la salvaguar- zione di una possente cinta fortificata, dia delle antiche strutture e l’installa- articolata in due circuiti che racchiude zione della pannellistica didattica in il sito su tre lati; il lato a Nord è difeso legno. Con un’ulteriore misura del PIT è naturalmente dallo strapiombo della stata, altresì, realizzato l’impianto di il- roccia. Il centro antico della Civitella, luminazione con tecnologie rinnovabili fiorente soprattutto tra IV e III sec. a.C., ed ecocompatibili. è abbandonato già alla fine del III sec. a.C. quando, con l’arrivo dei Romani, si assiste alla scomparsa improvvisa degli Sulle antiche rotte dell’ossidiana o alla enotri a decorazione bicroma subge- ricerca di rame, i primi Greci approda- ometrica. Dell’allestimento fanno an- rono sulle coste del Cilento già intorno che parte i materiali di diversi corredi al XVII secolo a.C. Tra il VII e VI secolo funerari provenienti dalla necropoli, di a.C., al tempo della seconda migrazio- tipo Enotrio, di contrada San Paolo. Con ne greca, si formarono le colonie più un investimento di € 1.000.000, sono importanti del Cilento, città costiere stati eseguiti i seguenti interventi: ri- simili a quelle lasciate nella madrepa- mozione e mitigazione dei detrattori tria. Negli stessi anni che videro l’arri- ambientali; protezione ed incremento, vo di esuli Focei sulle coste del Cilento con opere di ingegneria naturalistica, un gruppo di Enotri, provenienti dal delle specie arboree esistenti, al fine Vallo di Diano si stabilì sulle colline di di contenere fenomeni erosivi; messa Molpa e Tempa della guardia, presso in sicurezza e restauro delle strutture Capo Palinuro. L’abitato di Tempa della già portate alla luce; scavo archeologi- Guardia - San paolo riveste particolare co di porzioni di abitato parzialmente interesse per l’incrocio di culture di cui distrutte o a rischio di conservazione; è stato scenario e di cui si ritrovano restauro conservativo della muratura tracce nell’Antiquarium, sito sul pano- esterna del fortilizio della Molpa. ramico promontorio in località Ficocel- la. L’edificio ospita reperti archeologici (ceramiche e suppellettili di ossidiana Apertura Antiquarium: tutti i giorni dal- di circa seimila anni fa) rinvenuti nella le ore 08:00 alle ore 13:00 – il giovedì e campagne di scavo realizzate a partire il venerdì anche dalle ore 15:00 alle ore dal 1948 che hanno portato alla luce 18:00. Chiuso il lunedì. una necropoli del VI secolo a.C.. Info 0974370711 È possibile ammirare reperti di cerami- ca di importazione attica a figure nere e ionica con decorazioni a bande e vasi Porto turistico di Santa Marina, Poli- antico urbanisticamente strutturato, castro Bussentino sorge sulle rovine rappresenta la strategia fondamentale della colonia greca di Pyxus, fondata sottesa all’intervento realizzato, che nel 471 a.C. e passata prima ai Lucani e ha visto il Comune di Santa Marina poi, nel 194 a.C., ai Romani che la de- beneficiario di un finanziamento di nominarono Buxentum. L’insediamento €200.000,00. costituisce uno dei siti più stratificati L’intervento ha garantito una più pre- meglio conservati del Cilento: la multi- cisa definizione urbanistica del tessuto discidelimitazione urbanistica del muro edilizio antico, con indagini conoscitive di fortificazione (l’attuale toponimo di multidisciplinari sulle aree demaniali, Policastro deriva dal latino medievale limitati saggi di scavo mirati alla defi- Policastrum, città fortificata) è rimasta nizione del forum, indagini più estese invalicata e integra per tutto il Medioe- nell’area supposta dell’arx, ora occupata vo fino ad anni recenti. Notevoli i valori dal trecentesco castello dei Sanseverino, architettonici ma anche paesaggistici con elaborazione di cartografia temati- del centro storico medievale, struttu- ca digitale. Si è provveduto alla rimo- ralmente integrato con il centro antico zione delle pavimentazioni moderne cui si sovrappone, conservando la leg- incompatibili con la sistemazione delle gibilità delle fasi edilizie e della perio- emergenze monumentali romane. Gli dizzazione storica. L’impostazione di un aspetti monumentali sono stati integra- corretto rapporto di coesistenza di un ti con sistemazioni a verde aventi anche abitato moderno con un insediamento funzione di stabilizzazione dei suoli. Importante testimonianza della civiltà re rosse che rappresentano un’unicità lucana è l’area archeologica di Roc- in quanto non vi sono stati altri ritro- cagloriosa, ampio insediamento rac- vamenti con misure simili fuori dell’A- chiuso in un poderoso muro di fortifica pulia. Tra di essi c’è una loutrophoros, e zione. La frequentazione del sito risale un cratere a volute decorate con teste all’Età del Bronzo. Intorno al V secolo di Gorgone. A completamento dei la- a.C., tuttavia, si inizia a sviluppare sulle vori di scavo, restauro e valorizzazione pendici del Monte Capitanali il primo dell’insediamento lucano di Roccaglo- nucleo di Roccagloriosa lucana, impor- riosa, l’Ente Parco ha messo a disposi- tante centro caratterizzato da una flori- zione € 850.000,00 per il restauro del da economia. I reperti rinvenuti presso tratto orientale della fortificazione, il il sito archeologico possono essere prolungamento dei percorsi di visita ammirati nei due Antiquaria locali. Nel e la realizzazione della pannellistica primo Antiquarium (ex chiesa S. Maria didattica e stradale. Con l’utilizzo di dei Martiri), sono esposti, tra gli altri, i tecnologie rinnovabili ed ecocompati- preziosi ritrovamenti della tomba n.9 bili è stato, inoltre, finanziato il nuovo (sepoltura femminile), contenente un impianto di illuminazione. ricco corredo di oreficeria, pervenuto intatto, che testimonia i contatti con le produzioni tarantine ed i legami Apertura Antiquaria: con antiche tradizione magnogreche e tutti i giorni da Giugno a Settembre dal- macedoni. le 17:30 alle 20:30, il resto dell’anno su Il secondo Antiquarium propone in una prenotazione. mostra fotografica il sito della Necro- Info: 0974981113 - 0974981393 poli e in particolare le tombe n.19 e 24, di cui sono esposti anche i reperti. Pro- tagonisti dell’esposizione sono i vasi tra cui spiccano tre pezzi di grandi dimen- sioni (più di un metro di altezza) a figu- A circa 2 Km. da Roscigno, noto soprat- defunto era deposto in posizione supi- tutto per l’antico nucleo urbano abban- na, lungo i suoi fianchi erano disposti i donato, si staglia l’articolata fisionomia numerosi e pregiati oggetti del corredo del Monte Pruno, protagonista di un in- (tre strigili usati per detergere il sudore sediamento piuttosto esteso, databile dopo le gare ginniche, una corona e tra il VI ed il V sec. a.C.. una splendida coppa d’argento, ecc.) e, Un’ampia cinta fortificata, il ritrova- ai suoi piedi i resti di un carro. L’insieme mento di numerose tombe accompa- identifica il defunto come un principe gnate da corredi funerari principeschi, guerriero, legato da un lato alla cultu- testimoniano la ricchezza del sito, ra del mondo indigeno gravitante nel giustificata dalla felice posizione to- Vallo di Diano, dall’altro profondamen- pografica, e i contatti tra mondo ma- te sensibile ai costumi e alle pratiche gnogreco e civiltà lucana. Il segno più elleniche (l’atletica come disciplina evidente dei rivolgimenti socioculturali preparatoria alla guerra). L’intervento indotti dalla penetrazione dei Lucani è finanziato dall’Ente Parco per comples- testimoniato, nella necropoli, dal cam- sivi € 600.000 ha consentito il ripristino biamento del rituale di seppellimento, dell’antica viabilità, l’effettuazione di con il cadavere in posizione supina e, scavi archeologici finalizzati alla messa nell’abitato, dalla nascita di un’edili- in luce delle strutture antiche in locali- zia pubblica e privata. Di particolare tà Cozzi, lo scavo delle aree di necropoli interesse è la sepoltura principesca: il già individuate in precedenti interventi, il consolidamento e il restauro di tratti dell’imponente cinta muraria di origine lucana e il recupero di un tracciato di circa tre chilometri dell’antica viabilità pastorale. Nelle due principali aree di necropoli sono state, inoltre, restaurate alcune sepolture monumentali. L’Archeodromo di Vallicelli è un itinera- preistoria del territorio e si propone di rio storico, archeologico e naturalistico trasmettere informazioni scientifiche che riguarda i siti già rinvenuti e quelli in forma ludica e pedagogica attraverso in fase di scavo dell’area del Vallo di azioni di archeologia sperimentale (uso Diano sovra stata dal Monte Cervati. degli strumenti, fabbricazione degli Punto di sintesi di questo circuito è il utensili) e interventi didattici finaliz- “Centro di Rappresentazione e Intro- zati alla ricostruzione delle condizioni duzione alla Preistoria del Territorio” di vita dell’uomo e delle sue relazioni collocato all’interno di una vecchia con l’ambiente circostante. Ulteriore stalla; l’antico rudere, oggetto del intervento ha riguardato l’impianto di programma di riqualificazione finan- illuminazione realizzato con l’utilizzo ziato dall’Ente Parco per complessivi di tecnologie rinnovabili ed ecocom- €900.000,00, è situato all’entrata del patibili. pianoro di Vallicelli (m.1200 s.l.m.) nel Comune di Monte San Giacomo, nei pressi dei siti archeologici della Grotta Apertura Centro di Rappresentazione e di Vallicelli e dell’inghiottitoio di Varla- Introduzione alla Preistoria del Territo- carla che presentano testimonianza di rio: tutti i fine settimana da Maggio a frequentazione umana dal Paleolitico Ottobre dalle 09:00 alle 13:00 o su pre- all’Età del Bronzo. notazione. Info: 097575006 Il centro è un vero e proprio laboratorio didattico interattivo e propone un percorso narrativo che coglie e ap- profondisce alcuni degli aspetti della SCAVO DELL’UNIVERSITÀ DI SALERNO A CASTELLUCCIO (S. Mauro La Bruca-Pisciotta) Un sito archeologico minore di grande La particolarità del sito è data anche dal- interesse è in corso di scavo sulla mon- la sua posizione isolata e distante da vie tagna di Castelluccio (quota 796), alle di comunicazione, ma posta a dominio spalle di Palinuro, nei comuni di S.Mau- di un versante che segnava il confine ro La Bruca e Pisciotta. Grazie anche tra Greci e Italici, cosicché, attraverso lo al contributo del Parco Nazionale del scavo archeologico, si prospetta la pos- Cilento e Vallo di Diano, l’Università di sibilità di chiarire le modalità di territo- Salerno sta portando alla luce un edifi- rializzazione e di contatto delle antiche cio di culto con caratteristiche strutturali etnie che qui svolgevano i propri riti. che trovano pochi confronti in Magna La campagna di scavo di quest’anno ha Grecia, frequentato da Enotri, Lucani e documentato un’ulteriore fase di utilizzo probabilmente anche Greci di Elea. La della struttura in epoca tardo romana struttura ellittica di metri 16 x 14 aveva che, in maniera inattesa, testimonia un un elevato un terra cruda, conservatosi periodo poco noto nella regione. Signifi- in crollo per una fortunata circostanza, e cative pagine di storia antica del Cilento un tetto ricostruito almeno tre volte nel potranno essere scritte con la prosecu- corso dell’antichità. zione delle ricerche.

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Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni Via Palumbo, 18 84078 Vallo della Lucania (SA) Tel: +390974719911 Fax: +3909747199217 www.cilentoediano.it - [email protected]