La Trasformazione Gotica Della Magnificenza Signorile
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Originalveröffentlichung in: Pace, Valentino ; Bagnoli, Martina (Hrsgg.): Il Gotico europeo in Italia, Napoli 1994, S. 119-140 La trasformazione gotica della magnificenza signorile. Committenza viscontea e scaligera nei monumenti sepolcrali dal tardo Duecento alla metà del Trecento Peter Seder Quando nella storiografia artistica si parla del mecenatismo dei Visconti e degli pia diffusione nel nord della penisola la poesia provenzale e francese. Risalgono Scaligeri, il più delle volte lo si fa in riferimento ai tempi del cosiddetto gotico al XII secolo alcune opere d'arte figurativa che testimoniano la conoscenza dei internazionale. Ciò appare ovvio, considerando che Milano e Verona alla fine cicli narrativi francesi d'amore e d'avventura. Sul Duomo di Verona, come su del XIV secolo accanto a Parigi, Digione, Avignone, Praga e ad altre città di quello di Borgo San Donnino (Fidenza) e di Cremona sono conservate sculture residenze ducali transalpine erano fra i centri più importanti di questa corren che presuppongono la conoscenza della leggenda di re Artù e della canzone di 7 te artistica. Spesso tuttavia si parte dal presupposto che i fattori che ne hanno Rolando ; l'influenza della letteratura cortese, composta in lingua francese o determinato l'origine fossero in atto già nelle fasi precedenti. Fra questi fattori provenzale, perdurò anche quando durante il XIII secolo avvenne il passaggio si contano le «presenze del gotico europeo». Fino a che punto ciò sia giustifica alla poesia in lingua italiana. Com'è noto, il gusto letterario e la cultura delle to non è facile verificarlo né a Milano né a Verona. Le opere pittoriche, sculto corti dell'alta Italia all'inizio del XV secolo erano ancora sotto l'influenza della 8 ree ed architettoniche, realizzate tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo su letteratura francese . commissione dei Visconti e degli Scaligeri, sono andate per lo più perdute e ri Anche nell'ambito della decorazione pittorica delle residenze signorili si ebbero 1 mangono solamente alcuni oggetti che il caso ha risparmiato . E tuttavia per lo tratti in comune con la cultura cortese transalpina. Le fonti storiche fanno sup più incerto se questi possano essere considerati come esempi caratteristici del porre che già i primi Visconti ed i primi Scaligeri avessero fatto decorare i loro primo mecenatismo dei Visconti e degli Scaligeri. Discreto è invece lo stato dei palazzi e castelli con rappresentazioni figurative che erano tipiche del «sistema 9 monumenti sepolcrali. Proprio in base a quelli di loro che ci sono pervenuti iconografico cortese» . Da un punto di vista tematico gli interessi sono quelli sarà perciò esaminata, dopo alcuni cenni di carattere generale, la questione del stessi dei duchi delle corti transalpine: storia, mitologia antica, scene di vita cor le «presenze del gotico europeo» nel primo periodo del mecenatismo dei Vi tese ed argomenti di impronta allegoricodidattica. sconti e degli Scaligeri. Verso la fine del XIV secolo Milano e Verona erano divenute centri del gotico Nella storiografia dell'alta Italia, Milano e Verona sono considerate porte d'in internazionale ed avevano stretto numerosi rapporti nelle direzioni più varie gresso degli influssi culturali d'oltralpe. Situate presso gli sbocchi dei principali con nuclei di artisti transalpini. Appare pertanto plausibile che, fin dalla iniziale valichi, esse funsero da centri del commercio tra il nord ed il sud ed ebbero quin attività artistica svolta presso le due corti, si siano avute presenze del gotico eu 2 di molteplici contatti con le regioni transalpine . La presenza di elementi oltre ropeo. Tuttavia non è esistita una continuità ed una costanza di influssi transal montani nelle opere d'arte realizzate in questi centri (come nell'intera Val Pada pini. In altre parole, non si ricorse in tutti gli ambiti della produzione artistica na) è stata intesa, soprattutto dalla ricerca storicoartistica più antica, come una sempre e con la stessa determinata insistenza alla rete di rapporti culturali stret 3 costante determinata proprio da fattori geografici e socioeconomici . Durante ti dalle due signorie per accogliere dall'esterno i vari sviluppi artistici gotici. In l'ascesa dei Visconti e degli Scaligeri, l'influsso politico delle due città andò sem base alle poche testimonianze che ci sono pervenute sulle commissioni di opere pre più espandendosi verso il settentrione e verso l'occidente: Verona si spinse d'arte da parte delle corti nei primi decenni della signoria dei Visconti e degli verso il Sudtirolo, mentre Milano si allargò verso la Liguria, il Piemonte e l'area Scaligeri, non si constata una polifonia francoitaliana di idiomi stilistici che comasca; di certo però le due città intensificarono le loro comunicazioni con i possa corrispondere alla cultura letteraria di corte. Nell'ambito della scultura 10 confinanti territori, che erano di lingua tedesca o di lingua francese. (come anche della pittura e dell'architettura"), fino all'inizio del XIV secolo Inoltre, per il loro tradizionale schieramento con la fazione ghibellina ambedue dominarono principalmente tradizioni locali e regionali. Infiltrazioni esterne le dinastie ebbero, almeno temporaneamente, stretti legami politici con gli im dell'arte gotica rimasero limitate per decenni a colorazioni stilistiche esteriori e peratori tedeschi. Sussistevano tuttavia anche relazioni con altri casati ducali! alla scelta di pochi motivi. Secondo fonti contemporanee la vita presso le due corti aveva un carattere in L'ascesa politica delle due signorie avvenne in un periodo nel quale il livello ar ternazionale. Di ciò sono testimonianza eloquente i versi del Bisbidis di Manuel- tistico della scultura nell'Italia settentrionale era nel complesso in una fase ca Io Giudeo a magnificenza di messer Cane della Scala: lante. Il periodo di massimo splendore della scultura emiliana, quello che si eb be con l'attività dell'Antelami, non da ultimo fu influenzato dalla scultura fran Quivi senza ala mi parea volare; cese protogotica, ma non ebbe ulteriore sviluppo. A partire dall'ultimo quarto ch'io non mi credea di quel ch'i vedea, del XIII secolo, l'attività artistica degli scultori del nord Italia ristagnò per circa ma pur mi parea in gran mare stare. mezzo secolo. Si può constatare un'evidente divaricazione dello sviluppo arti Baroni et Marchesi di tutti i paesi, stico in Toscana e nell'Italia settentrionale. Infatti, mentre in Toscana si andaro gentili e cortesi qui veddi arrivare. no formando nuovi centri di attività scultorea, che si occuparono intensamente Quivi astrologia con filosofia del linguaggio formale gotico, nell'Italia settentrionale l'accoglienza di correnti e di teologia udrai disputare. artistiche centrate sulla scultura gotica, che fioriva all'estero, andò invece sce Quivi Tedeschi Latini et Franceschi mando. Gli effetti di questa tendenza sono tangibili in modo evidente nella Fiamenghi e Ingheleschi insieme parlare'. scultura sepolcrale. Singoli committenti dell'Italia settentrionale, interessati ai 12 Sono da tenere in particolare considerazione i rapporti con la Francia per quan moderni monumenti funerari di stile gotico, si rivolsero agli artisti toscani . Ta 6 to concerne lo sviluppo linguistico e letterario . Dato che in Italia la poesia in li commissioni rappresentavano tuttavia casi eccezionali, che non ebbero pesan lingua volgare si sviluppò relativamente tardi, per un lungo periodo trovò am ti conseguenze sulla produzione locale. A differenza di quanto avvenne per il 119 1. Monumento funerario di Ottone Visconti. Milano, Duomo. 1 r. pOQ n r Ti kUum fallai q' p.nnpa.Ictus .#*olona -mundi. L tcfUis.nouaq? .itmiTWw pmqiui?. v m&ftmt Gre bjcAuir.-rèfcUtilta bnm.Vn.i j.xs#ttuaT#'ft^ ^T3?'Kc itemlte «rra.afq.i--TiQiwtHa.ee .Uba. Colile ab oxanpto qtu irani\s-4£iU^-ó*|xT. \U quoqj.cù òlcntj ftclcliTbjitis uilT.i mbtbac. niipccnle itecrtl.iremeo. {aciìiii.ìDvlc Carmen. wWainra qnc antiqiiQ coiiQaiii vani attua imo. Qui lini, qui fucini) cticcc.qmariiKve clautxw óicuur. ce ualh narra tur unita mundi. u'qtHft.c olarus cc.ìin. uicecoincs tltrpc.'tobs. Or limonami tutxs.ci loca plunma ejucuue. ninne.IUUIIVò oprs txMlcdtc IvuusS ©ite. , ''.hfteitecit lUir.Tìt nuebi .mca mila lubibanc. |{^|tj0^i^lXwq.tftuJLxKliluiRq; ctliebae.' ~ Cufcia eoo nteum mccucbac latumioa nomai, rrr T Soct > ^^ffi^^ bUìclutniq,' ftuillra c^crcbar. p me obiella fine ppviio rlo:eittù piena. ras ^tcT#<xmnm.inAcfruiili: poratlq; evimuprC '-. ocUaq: lurUmut teUuo t^fUinva lìipba. ^^ftfVttiUCJtiS'iiicaicrinir iiomuìan oliava. Ccpifc ce fette nuuduiuixaeraicer IxmoKin. •k ci xi .1. t CITA . i n.ii -e. fu cera 11 r urtefq; po ixtxt. ^G^MefMxmr.mc me mctucbacmarcbia tota. luipvo aruloq; meo.tmcln vucdiolun. v cvuic pareti? omnes ctuttierc lobaimeni. Vrbs fulxrae.uutxUfc folum.placcaaórap. \' Minte me pen a etner fatìoep incitimi m dcó. ip .micapanna tema fonemi.pillavi cvcmòiu. 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