Atletica Leggera
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Sommario n.1 - gen/feb 2010 FEDERAZIONE ITALIANA ATLETICA LEGGERA SPECIALE INDOOR PERSONE Indoor, dalla genesi 4 ai nostri tempi 38 La lunga corsa di Sanya Roberto L. Quercetani Diego Sampaolo Quella volta di Yashchenko a Milano Docente in atletica 8 42 Andrea Schiavon Augusto Frasca CRONACHE Doha, l’atletica non è 12 più un miraggio 44 L’atletica allo specchio Giorgio Cimbrico Gianni Romeo CRONACHE Avanti tutta La Fidal assegna 18 46 i Servizi Luca Cassai FOCUS AMARCORD 22 Onda azzurra 48 La Grande Olimpiade Alessio Giovannini Giorgio Cimbrico PERSONE Forza di volontà 28 54 Maratoneta del ghiaccio Luca Perenzoni Pierangelo Molinaro CRONACHE INTERNAZIONALE Haile, campione 32 Cuore di bronzo 58 senza tempo Ennio Buongiovanni Marco Buccellato atletica atletica magazine della federazione di atletica leggera Magazine della n.1 Federazione Italiana gen/feb 2010 Anno LXXVI/Gennaio-Febbraio 2010. Autorizzazione Tribunale di Roma n. 1818 del 27/10/1950. Direttore Responsabile: Gianni Romeo Vice di Atletica Leggera 1 DCB – ROMA Direttore: Marco Sicari. Segreteria: Marta Capitani. In redazione: Marco Buccellato, Alessio Giovannini. Hanno collaborato: Mario Alberti, Guido Alessandrini, Giorgio Barberis, Andrea Barocci, Andrea Buongiovanni, Luca Cassai, Giorgio Cimbrico, Raul Leoni, Roberto L. Querceta- ni, Diego Sampaolo, Andrea Schiavon, Valerio Vecchiarelli. Redazione: Via Flaminia Nuova 830, 000191 Roma: Fidal, tel. (06) 36856171, fax (06) 36856280, Internet www.fidal.it. Progetto grafico: DigitaliaLab s.r.l. - Via Biordo Michelotti, 18 - 00176 Roma, tel. (06) 27800551. Produzione Gli Azzurri tipografica: Arti Grafiche Boccia Spa - 84131 Salerno - Tel. 089 303311. sul podio europeo Tariffa Roc: Poste Italiane S.P.A. Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. Roc: Poste Italiane S.P.A. Tariffa del cross Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/b legge 662/1996. Roma. Per abbonarsi è necessario effettuare un versamento di 20 euro sul c/c postale n. 40539009 intestato a Federazione Italiana di Atletica Leggera, Via Flaminia Nuova 830, 00191 Roma. Nella causale deve essere specificato “Abbonamento alla rivi- FEDERAZIONE ITALIANA ATLETICA LEGGERA sta Atletica” In copertina: www.fidal.it l’esultanza della squadra az - zur ra maschile, bronzo agli Eu - ropei di cross di Dublino. atletica 1 Editoriale di Franco Arese Tesserati in salita l’atletica affascina anche i più giovani Cari amici dell’atletica, La stagione dunque è partita con l’attività indoor e con le corse campestri. Già avevamo ottenuto una il nostro mondo azzurro dell’atletica ha avuto in ere- bella occasione di vetrina in dicembre nel cross eu- dità dal 2010 un risultato non misurabile in metri o ropeo di Dublino con un significativo terzo posto a con il cronometro, ma altrettanto significativo: l’an- squadre nella gara maschile. L’augurio a tutti gli no appena trascorso si era chiuso con oltre 10.000 atleti e ai tecnici è di continuare con la determina- tesserati in più (quasi il 7 per 100), che porta il tota- zione che è necessaria. Nelle competizioni interna- le degli atleti iscritti alla Fidal a circa 164.000, il tet- zionali nessuno ci regala niente, soltanto il nostro to massimo degli Anni Duemila. La crescita non è impegno ci può portare lontano. L’ho anche ripe- omogenea in tutti i settori, ma quello che più ci con- tuto a Formia: la cultura del lavoro duro, costante, forta è l’incremento del settore promozionale (esor- approfondito, mirato alla fine premia. Non c’è altra dienti, ragazzi e cadetti), che incide per almeno un strada, per occupare la parte alta delle classifiche. terzo della cifra. Vuol dire che i giovanissimi ci sono, Naturalmente la stagione che stiamo affrontando non sono restii ad assaggiare il nostro magnifico ha la sua vetta più alta da conquistare alla fine di sport. Dipende da noi far diventare amore quello che luglio a Barcellona, quando si disputeranno i cam- è un flirt iniziale, renderlo un rapporto duraturo. pionati europei all’aperto. Un appuntamento affa- Anche per questo, per interrogarci e migliorarci, ab- scinante per via della sede del tutto speciale e pre- biamo realizzato a Formia a fine gennaio quelli che stigiosa, per il clima mediterraneo, per il confronto abbiamo chiamato gli «Stati Generali», un confronto che avviene su basi meno ardue di quelle olimpiche aperto con i responsabili della periferia che mi ha o mondiali. Ma non illudiamoci, anche lì non sarà allargato il cuore. I particolari forse li conoscete già facile conquistare spazi senza un percorso di avvi- La cultura del dai nostri puntuali notiziari, ma in ogni caso li po- cinamento attento e impegnato. Con la polverizza- lavoro duro, costante, tete apprendere nelle pagine della rivista. Qui vo- zione dell’Unione Sovietica che ha decuplicato la “ glio semplicemente dire che la qualità dell’impegno, concorrenza, con la Gran Bretagna che in vista del- approfondito, mirato, la civiltà degli interventi e tutto il resto hanno di- le Olimpiadi di Londra 2012 sta tornando al presti- alla fine premia. Non mostrato che la spina dorsale della nostra atletica, gio del passato, con la Germania che ha rimesso la cioè gli operatori, è forte, sana, unita e propositiva. quinta e va veloce più che mai, e mi fermo qui, il con- c’è altra strada per Ha voglia di migliorare, di confrontarsi, non si sot- fronto sarà difficile. Speriamo di recuperare un pa- occupare la parte alta trae all’autocritica. E’ nostro compito, alla luce di io di campioni che nel 2009 si erano persi per stra- quanto emerso a Formia, portare avanti ora le in- da, ma in ogni caso la ricetta è una soltanto: lavo- delle classifiche dicazioni più importanti e renderle operative. ro, lavoro, lavoro. ■ ” atletica 3 Speciale indoor di Roberto L. Quercetani Foto archivio FIDAL Indoor, dalla genesi ai no i protagonisti, nel mondo 150 anni di atletica in sala riletti, alla vigilia dei Campionati del Mondo di Doha, dal principe degli statistici 4 atletica Speciale indoor ostri tempi o e in Italia L’atletica al coperto dei tempi moderni è un fenomeno di matrice americana. La prima riunione “indoor” di cui gli storici hanno trovato traccia ebbe luogo a Cincinnati, Ohio, nel 1861, organizzata dallo Young Men’s Gymnastic Club di quella città. L’idea di offrire gare del genere nacque dal desiderio di trovare per il nostro sport una “casa” che andasse bene per i mesi invernali, quando il freddo rendeva dif- ficile, per non dire impossibile, gareggiare all’aperto – senza natural- mente dimenticare i disagi degli spettatori. La parola “indoor” (entro la porta) è stata ormai accettata in tutto il mondo per definire questo tipo di gare. Per quanto ne sappiamo, fra i pochi che fanno eccezione vi sono gli spagnoli, che preferiscono usare una definizione forse più precisa - “bajo techo” (sotto il tetto). In Inghilterra la prima riunione “indoor” si tenne nel 1863 all’Ashburnam Hall di Londra. Ma la prima riunione di sicura importanza fu quella del 1868 a New York, organiz- zata dal potente New York Athletic Club. Si tenne in un edificio che più tardi si chiamerà Empire City Skating Rink. Strana la data: 11 novem- bre, che in quell’anno cadeva di mercoledì. Fuori pioveva a dirotto e il teatro delle gare aveva un tetto solo parziale: il vuoto della parte cen- trale fu coperto solo con un grande pezzo d’incerato! Dentro faceva egualmente freddo e la luce veniva da grosse lampade a gas. Assi- stettero 2000 spettatori e a tenerli allegri pensò una banda di 42 unità. Ben 14 le gare in programma, con corse, salti e lanci. La pista era di un ottavo di miglio, quindi m. 201,16. La maggior parte dei concorrenti non aveva scarpette con chiodi, proprietà di William Curtis, che dopo aver fatto la sua parte, vincendo le 75 yards in 9.0, prestò le sue scar- pette a diversi altri atleti !. Per il suo intenso lavoro di pioniere, come atleta e poi come dirigente, Curtis passerà alla storia sotto l’affettuo- so epiteto di “Father Bill” (babbo Bill). Le partenze avvenivano al colpo di pistola – pratica ancora poco diffusa all’epoca. In prosieguo di tempo, sempre a New York, subentrò il celebre Madi- son Square Garden, considerato a tutt’oggi la vera Mecca dell’atleti- ca indoor. Pur mantenendo invariato il suo nome, questo “tempio” ha avuto finora quattro sedi diverse, tutte nel “borough” new-yorkese di Manhattan. Attualmente ha una pista di 11 giri per un miglio, ovvero di m. 146,30, quindi piuttosto angusta per l’epoca attuale, in cui l’IA- AF ha adottato i 200 metri come misura standard. I primi campiona- ti indoor degli Stati Uniti si tennero al Madison Square Garden il 9 e 10 novembre 1906, con venti gare in programma. Sara Simeoni, regina del salto in alto anche nelle indoor. Nella foto in alto, In Europa, malgrado l’ avvio inglese di cui abbiamo detto, l’atletica Genny Di Napoli; nella pagina a fianco, Sergey Bubka in maglia URSS “indoor” tardò non poco a decollare. Nella stessa Inghilterra si dovet- atletica 5 Speciale indoor te attendere fino al 1935 per vedere la prima edizione dei campiona- I TOP MONDIALI ti nazionali, nell’arena di Wembley a Londra. Più intensa era l’attività Quali siano state da allora le più grandi imprese realizzate al coper- to non è certo facile dire. Ci proviamo, elencando nell’ordine le tre che “indoor” della Germania. A darle l’avvio aveva pensato Carl Diem, uno per noi sono le più memorabili: dei più grandi fautori di questo sport in quel Paese, organizzando una riunione in una sala di esposizione dello zoo di Berlino nel 1908.