Gli Anemoni Bianchi Sono Piante Molto Belle E Diffuse

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Gli Anemoni Bianchi Sono Piante Molto Belle E Diffuse 14 maggio 2011 (f.f.) gli anemoni bianchi sono piante molto belle e diffuse sulle nostre montagne anche se non creano i meravigliosi tappeti fioriti presenti nei boschi di latifoglie del nord-Europa. Distinguiamo due specie molto simili che devono essere rispettate anche se solo una è presente tra le specie protette in Toscana. IL GENERE ANEMONE Famiglia Ranunculaceae Anemone L. fu classificato da Linneo nel 1753. Il nome generico Anemone deriva dal latino ănĕmōnē, es termine usato da Plinio il Vecchio, a sua volta derivato dal greco άνεμώνη che denominava queste piante. Il termine è legato, nella tradizione popolare, a άνεμος (= vento) essendo questa pianta diffusa nei boschi esposti ai venti oppure perchè il suo fiore si apre al soffio dei venti. In realtà gli studiosi sono incerti sulla reale origine del termine che alcuni fanno derivare da Naaman, nome semitico di Adone, dal cui sangue, secondo la leggenda, si formarono gli anemoni. Diversi sono i miti che riguardano questo fiore: in uno di essi Zefiro si innamorò della ninfa Anemone e Chloris, la dea dei fiori, gelosa, la trasformò nel fiore condannato a schiudersi al soffio dei venti. In un altro mito Adone,del quale si era innamorata Venere, venne ucciso dal gelosissimo Marte trasformatosi in cinghiale, dalle lacrime di Venere e dal sangue di Adone sbocciarono gli anemoni. L’anemone era considerato simbolo di malinconia e dolore e in alcune tradizioni divenne simbolo del lutto e della morte Il genere Anemone è strettamente imparentato con i generi Pulsatilla e Hepatica tanto che in passato essi erano compresi nello stesso genere. Il genere Anemone è formato da oltre un centinaio di specie presenti nelle zone temperate del sud e del nord del pianeta. Sono piante erbacee perenni alte da 15 cm a oltre 1 metro con radici ingrossate o rizomatose. Le foglie sono profondamente divise. Hanno fiori formati da numerosi tepali colorati (bianchi, gialli, azzurri, rosei e rossi) e fioriscono in primavera. Sono piante velenose specialmente quando sono fresche, ma si conoscono usi medicamentosi popolari della pianta secca. Vengono coltivati nei giardini e per il fiore reciso e i floricultori hanno prodotto una gran quantità di cultivar. Una decina di specie sono spontanee in Italia. Attualmente il genere è stato riclassificato e scisso in due generi: Anemonoides e Anemonastrum e le due specie di cui parliamo in questo articolo appartengono al primo genere. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Licenza Creative Commons Eccetto dove diversamente indicato, i contenuti di questo sito sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia Pagina 1 di 5 La questione è di competenza degli esperti di sistematica: è possibile classificare in un unico genere sia Anemone, Pulsatilla e Hepatica, oppure creare diversi generi suddividendo il primo in due generi, come descritto sopra, seguendo le indicazioni del botanico Holub1 del 1973. La differenza principale tra le due specie descritte in questo articolo è nelle foglie che hanno breve picciolo e sono profondamente incise nell’Anemone nemorosa, mentre sono sessili o quasi e con i margini seghettati nell’Anemone trifolia, inoltre i fiori della prima specie hanno antere gialle mentre quelli della seconda hanno antere bianche. ANEMONE NEMOROSA Anemone nemorosa L. Classificata da Linneo nel 1753 Conosciuta anche come: Anemonoides nemorosa (L.) Holub Conosciuta volgarmente come: anemone bianca, anemone dei boschi. Il nome specifico nemorosa deriva dal latino nĕmŭs, -ŏris (= bosco) con riferimento al tipico habitat di questa pianta. È una specie nemorale a fioritura precoce per usufruire della 1. Anemone nemorosa luminosità del bosco prima che questo ridiventi ombroso. Molto belle sono le fioriture nei boschi di querce del nord-Europa dove la pianta forma estesi tappeti fioriti di bianco. Quando piove e al calare del giorno questa pianta reclina i sui fiori verso terra e i petali formano una sorta di cupola che protegge gli organi della riproduzione. La pianta è velenosa se consumata fresca, ma le si riconoscono proprietà medicamentose per le sue proprieta antireumatiche, toniche e nel trattamento di bronchiti ed emicranie. ANEMONE TRIFOLIA Anemone trifolia L. Classificata da Linneo nel 1753 Conosciuta anche come: Anemonoides trifolia (L.) Holub Conosciuta volgarmente come: anemone trifogliata 1 Josep Holub (1930-1999) fu un botanico ceco particolarmente interessato a problemi di sistematica. Studiò in particolare la flora ceca e quella slovacca. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Licenza Creative Commons Eccetto dove diversamente indicato, i contenuti di questo sito sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia Pagina 2 di 5 Il nome specifico trifolia deriva dai termini latini trēs, trĭa (= tre) e fǒlǐa (= foglie, plurale del sostantivo neutro fǒlǐum, ǐi (= foglia). Naturalmente esso si riferisce al numero delle foglie. Veniva usata in passato per le sue qualità narcotiche, sedative, oltre che diuretiche ed espettoranti. In Italia sono distinte due sottospecie: • anemone trifolia L subsp trifolia: dimensioni maggiori, dentatura profonda delle foglie, petali ovali, acheni col becco leggermente incurvato (alpi orientali, Romagna, Toscana orientale, Marche) • anemone trifolia L. subsp. italica detta anche brevidentata: dimensioni minori, dentatura delle foglie ridotta, petali ellittici, acheni col becco molto incurvato (Alpi sud-occidentali, Liguria, Emilia e Alpi Apuane). Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini2: 8. – Anemone nemorosa – L. (luoghi in cui è stata osservata:) In ristretta area al M. di Pasta presso la città di Massa, in più luoghi nella valle di Antona seguendo la mulattiera da Canevara, tra i Forno e le cave del Biforco e tra Caglieglia e Casette, in territorio di Carrara a Bonascola presso il Monticello, nella cresta del Poggio Uccelliera, a Campo Cecina e alla Fontana Antica (Bolzon). Nei boschi di Marciaso, a Ceserano e a Liccina in loc. Bosco di Licciana. Fiorisce da marzo a maggio. Pianta erbacea perenne. 9. – Anemone trifolia – L. (luoghi in cui è stata osservata:) Nel territorio di Massa al M. di Pasta, nelle selve a Pò e alle Grazie, a Pariana e tra Canevara e Altagnana salendo la mulattiera, sopra il paese della Rocca e a Cilimea, nel M. Brugiana a Bergiola Maggiore. A Codena presso Carrara (Bert.), nelle selve di Bedizzano e tra Gragnana e Castelpoggio. Nella valle del Magra trovasi nelle selve di Orturano presso Bagnone, a Pastina, sopra Filattiera, a Virgoletta di Villafranca e nei dintorni di Pontremoli. Fiorisce da marzo a giugno. Pianta erbacea perenne. Pellegrini cita altre piante dello stesso genere: Anemone coronaria L.; Anemone coronaria L. var. phoenicea (Ard.) [Anemone coronaria L. var. coccinea (Jord.) Burn.]; Anemone hortensis L. [Anemone hortensis L. subsp. hortensis]; Anemone hortensis L. β fulgens (D.C.) [Anemone pavonina Lam.]; Anemone hortensis L. γ pavonina (D.C.) [Anemone pavonina Lam.]; Anemone narcissiflora L.; Anemone ranunculoides L. LA PIANTA 1 (ANEMONE NEMOROSA) Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Magnoliidae: Ordine: Ranunculales; Famiglia: Ranunculaceae; Genere: Anemone; Specie: Anemone nemorosa 2 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 18-19. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Licenza Creative Commons Eccetto dove diversamente indicato, i contenuti di questo sito sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia Pagina 3 di 5 Forma biologica: Geofita rizomatosa (simbolo G Rhiz). Geofita (simbolo G): pianta erbacea perenne con gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei. Rizomatosa (simbolo Rhiz): il fusto sotterraneo è detto rizoma e da esso, ogni anno, si dipartono le radici ed i fusti aerei. Descrizione: pianta erbacea perenne alta fino a 30 cm con rizoma orizzontale di colore brunastro. I fusti fiorali sono eretti e glabri e portano un unico fiore. Le foglie cauline sono picciolate con lamine divise in 3-5 lobi lanceolati e irregolari a loro volta divisi, esse sono raggruppate in verticilli di 3. I fiori presentano un breve peduncolo peloso e sono formati da 5-6 sepali petaloidi bianchi e di forma ellittica spesso con striature roseo-violacee nella pagina inferiore, di rado i fiori sono bianco- rosei o bianco-celestini. Ben evidenti sono gli stami gialli. Nelle ore serali e quando piove la pianta reclina e chiude in parte i fiori per proteggere le parti fertili. L’infruttescenza è un poliachenio globoso. Antesi: febbraio-maggio. Tipo corologico: presente
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