Liberazioni 11
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Ma ora tutti i segreti naturali sono stati svelati, ed è probabile che le tartarughe siano state vendute a qualche scienziato da laboratorio intenzionato a rimuoverne il guscio per poter appli- care degli elettrodi alla pelle e monitorare il loro crescente ter- LIBERAZIONI rore nel perdere il guscio. È un’idea assurda e grottesca, pensi. RIVISTA DI CRITICA ANTISPECISTA E poi è impossibile rimuovere il guscio a una tartaruga senza uc- ciderla! Ma niente è impossibile per la scienza. La scienza ha torturato inverno 2012 dei ratti con l’elettroshock ogni volta che pigiavano una leva per procu- rarsi una pallina di cibo. Ha iniettato delle cellule cancerogene a dei conigli che ha diviso in due gruppi, accuditi e trascurati, così 11 da poter indagare il ruolo dell’affetto nel processo di guarigione. Gli scienziati fanno questi esperimenti con l’intento di aiutare. Di alleviare la sofferenza fisica; di estirpare la depressione. E per raggiungere il loro obiettivo, smonteranno qualsiasi cosa per poi rimontarla in un altro modo. Inseguono il paradiso e per averlo andranno all’inferno. – Mary Gaitskill editoriale Guerra e pace d.nibert La prossima volta, il fuoco. I costi futuri del capitalismo, lo sfruttamento degli animali e la catastrofe ambientale y.bonnardel Idea di Natura, umanismo e negazione del pensiero animale d.majocchi Intervista a Luca Spennacchio a.sottofattori Perché gli antispecisti non possono non dirsi comunisti m.filippi Falso movimento s.tonutti La morale non è cosa nostra f.pullia Scene dalla guerra sulla pietà € 5,00 Liberazioni Trimestrale Anno III n.11 / Dicembre 2012 Associazione Culturale Liberazioni LIBERAZIONI Viale del Mercato Nuovo 44/G, 36100 Vicenza RIVISTA DI CRITICA ANTISPECISTA C.F. 03606200248 Direttore responsabile Abbonamenti Fausta Bizzozzero - Annuale (4 numeri): 18 € - Annuale sostenitore (4 numeri): Redazione a partire da 30 € Noemi Callea Luca Carli Abbonamenti per l’Europa Massimo Filippi - Annuale (4 numeri): Aldo Sottofattori * con invio trimestrale: 36 € Filippo Trasatti * con invio semestrale: 30 € * invio annuale: 27 € Collaboratori - Annuale sostenitore (4 numeri) Ralph R. Acampora, Carol J. Adams, con invio trimestrale: a partire Silvia Buzzelli, Matthew Calarco, da 50 € Matthew Cole, Cesare Del Frate, Vinciane Despret, Andrew Linzey, Iscrizione all’associazione Emilio Maggio, Raffaele Mantegazza, - Quota associativa annuale: 18 € Dario Martinelli, Marco Mazzeo, Gianfranco Mormino, David Nibert, Per richieste e informazioni Tom Regan, Sabrina Tonutti [email protected] Finito di stampare nel Dicembre 2012 Gli articoli pubblicati esprimono presso Isabel Litografia S.r.l., esclusivamente le idee e il punto di Via G. Mazzini 34, Gessate (MI) vista dei rispettivi autori che non Autorizzazione del Tribunale di Vicenza sono necessariamente condivisi n. 1223 del 16 marzo 2010 dalla redazione. www.liberazioni.org - [email protected] pensare la questione animale In qualunque modo lo si voglia sommario interpretare, qualunque conseguenza di natura pratica, tecnica, scientifica, giuridica, etica o politica se ne tragga, oggi nessuno può negare tale evento, cioè le proporzioni senza precedenti dell’assoggettamento dell’animale. [...] Nessuno può disconoscere seriamente tale disconoscimento. Nessuno può più continuare seriamente a negare che gli uomini fanno tutto ciò che possono per nascondere o per nascondersi questa crudeltà, per organizzare su scala mondiale l’oblio o il disconoscimento di tale violenza che 4 Editoriale qualcuno potrebbe paragonare ai peggiori genocidi […]. Non bisogna né abusare Guerra e pace né tralasciare frettolosamente la figura del genocidio. Perché a questo punto essa si complica: l’annientamento è certamente in atto ma tale annientamento sembra officina della teoria passare attraverso l’organizzazione e lo sfruttamento di una sopravvivenza artificiale, infernale, virtualmente interminabile, in condizioni che gli uomini del passato 5 David Nibert avrebbero giudicato mostruose, al di fuori di ogni supposta norma di vita degli La prossima volta, il fuoco. I costi futuri del animali che vengono così sterminati nella loro sopravvivenza o addirittura nella loro capitalismo, lo sfruttamento degli animali e moltiplicazione. [...] Tutti sanno quali terribili e insostenibili quadri sarebbe in grado la catastrofe ambientale di approntare una pittura realistica della violenza industriale, meccanica, chimica, 30 Yves Bonnardel ormonale, genetica, cui l’uomo da due secoli sottopone la vita animale. E che cosa è Idea di Natura, umanismo e negazione del diventata la produzione, l’allevamento, il trasporto e l’uccisione degli animali. Invece pensiero animale di sottoporvi delle immagini, o di ricordarvele, cosa troppo facile e troppo lunga, voglio dirvi solo una parola di questo «pathos». Se è vero che queste immagini sono «patetiche», è anche vero che esse aprono pateticamente l’immensa questione del territori delle pratiche pathos e del patologico, appunto, della sofferenza, della pietà e della compassione. 45 Davide Majocchi E anche al ruolo che occorre dare all’interpretazione della compassione, alla Intervista a Luca Spennacchio condivisione della sofferenza tra viventi, al diritto, all’etica, alla politica, che occorre rapportare all’esperienza della compassione. Dal momento che da due secoli si sta 57 Aldo Sottofattori compiendo una nuova prova della compassione. Perché gli antispecisti non possono non dirsi comunisti Di fronte al dilagare, irresistibile e rimosso, di fronte alla rimozione organizzata di questa tortura, incominciano ad alzarsi delle voci (minoritarie, deboli, marginali, poco tracce e attraversamenti sicure dei propri discorsi, del loro diritto a discorrere e dell’elaborazione del loro 77 Massimo Filippi discorrere in un diritto, in una dichiarazione dei diritti) per protestare, per lanciare Falso movimento appelli, [...] per ciò che si presenta, ancora in forma molto problematica, come i diritti degli animali, per risvegliarci alle nostre responsabilità e ai nostri obblighi nei 85 Sabrina Tonutti confronti del vivente in genere e precisamente a questa fondamentale compassione La morale non è cosa nostra che, se presa sul serio, dovrebbe rivoluzionare dalle fondamenta la problematica 90 Francesco Pullia filosofica dell’animale. Scene dalla guerra sulla pietà È una guerra sulla pietà. Certo questa guerra non ha età, ma, nella mia ipotesi, attraversa una fase critica. Noi l’attraversiamo e ne siamo attraversati. Pensare la note biografiche guerra in cui siamo non è solo un dovere a cui, volente o nolente, direttamente o indirettamente, nessuno potrebbe sottrarsi. Ora più che mai. E dico «pensare» questa guerra perché credo che sia in questione proprio ciò che chiamiamo «pensare». L’animale ci guarda e noi siamo nudi davanti a lui. E pensare comincia forse proprio da qui. Jacques Derrida, L’animale che dunque sono 4 5 Editoriale David Nibert Guerra e pace La prossima volta, il fuoco I costi futuri del capitalismo, lo sfruttamento degli animali e la catastrofe ambientale1 officina della teoria Un movimento impercettibile, discontinuo e caotico, sembra scuotere la L’oppressione come crimine del predominio economico Terra. Fragile e vitale, esso avanza al ritmo incessante di un respiro, al ritmo di miliardi di respiri che all’unisono soffiano impetuosamente. Il fisico Hans Joachim Schellnhuber, uno dei maggiori esperti mondiali Da secoli, l’umanità ha cercato di soffocare questo movimento, di arrestarne in materia, ha recentemente definito un crimine2 la mancanza di interventi l’incedere ergendo mura e barriere, producendo discorsi altisonanti e proclami adeguati per contrastare i cambiamenti climatici – soprattutto da parte del- di grandezza: «È tutto sotto controllo!». Ma questa è una menzogna. È in atto la nazione più potente del mondo, gli Stati Uniti d’America. Il giornalista una guerra sulla pietà, che oggi ha cominciato a infrangere il fondamento su cui Mark Hertsgaard concorda con tale valutazione e sostiene che i cittadini «l’umano» ha eretto la propria cultura di violenza e di morte. Una guerra in cui dovrebbero reagire «chiamando in giudizio i responsabili e vietando loro di la posta in gioco è la vita, una guerra che si dichiara non appena si riconosce che mettere ulteriormente a repentaglio il futuro nostro e dei nostri figli»3. Le ogni vita imprigionata e uccisa è una ferita insanabile inferta anche a “noi”. azioni – o, nel caso dei cambiamenti climatici, l’inazione intenzionale – da Compito del pensiero, oggi, è quello di accogliere la dimensione del silen- parte del sistema capitalista, pur avendo conseguenze devastanti sia per zio e dell’ascolto, di aprire dei varchi affinché tutto il brulicare della vita che l’ambiente che per il benessere economico e materiale di tutti, non sono assedia il grattacielo in cui l’umano si è barricato possa penetrarvi all’interno generalmente considerate criminali. Nonostante ciò, esse possono però es- colorando il grigiore della nostra solitudine. sere definite, secondo la proposta di Richard Quinney, come «crimini del L’umano è sotto assedio, forse da sempre. E forse questa è la nostra ultima pos- predominio economico»4. Le pratiche deleterie conseguenti alla ricerca del sibilità di salvezza. A poco è valso il lavoro di rimozione con cui abbiamo cercato profitto, come quelle che contribuiscono al riscaldamento globale, sono di sottrarci alla vita, di sfuggire al rischio di esserne contaminati. La vita riemerge, spesso intimamente connesse con lo sfruttamento e le violenze perpetrate si arma di