Missionari Di Vervò
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2 Dalla Cina al Giappone 58 anni in missione Frate buono, santo e amato, presente con il suo sorriso 1919 - 2006 E altri tre profili di missionari di Vervò 1915– 2003 1915– 2001 1836 - 1914 A cura di Piergiorgio Comai Parrocchia San Martino – Vervò Commissione per la Cultura del comune di Vervò 3 Introduzione In ogni comunità vivono e si ricordano persone che hanno avuto qualcosa di particolare per la loro bontà, per la loro arguzia, per il ruolo svolto nel paese o all’esterno, per la scelta di vita religiosa, per sofferte esperienze di emigrazione o per altre valide ragioni. La persona di Padre Lino Micheletti ha sempre stuzzicato l’interesse dei suoi concittadini per il fascino della sua missione in terre lontane, per l’affabilità dimostrata ogni volta che ritornava fra i suoi. In occasione dei primi anniversari della sua morte è nato il desiderio di tramandare nel tempo un breve ritratto della sua ricca personalità con questo libro. In primo luogo raccontiamo le vicende umili e avvincenti di Padre Lino, il frate francescano morto da poco in Giappone, che trascorse quasi sessant’anni della sua vita in terra di missione. È nostro desiderio approfondire e far risaltare l’opera quasi eroica di missionario in Cina e poi la multiforme attività di apostolato in Giappone sempre volta a far conoscere l’essenza del Vangelo alle persone cristiane e non cristiane con le quali veniva a contatto, sempre pronto a essere di aiuto e di esempio. Accanto a lui abbiamo pensato di ricordare e fare conoscere anche altre tre ammirevoli figure di Vervò che, in semplicità e umiltà, spesero la loro vita per le missioni, spinte dal desiderio di portare il messaggio del Vangelo in posti lontani e di dedicarsi alla promozione sociale dei più bisognosi. Il secondo personaggio da ricordare è suor Maria Gaetana Forni, missionaria del Sacro Cuore dell’ordine delle Orsoline. Al cimitero di Vervò riposano le sue ceneri portate dai familiari dal Giappone dove morì nell’anno 2003. Qui furono sepolte le spoglie dei suoi genitori e della nonna materna. Lei nacque a Milano, ma possiamo ritenerla cittadina adottiva di Vervò. Venne da noi da bambina per passare i mesi estivi. Infatti, alla periferia Nord del nostro paese, dalla fine degli anni venti, sorge la casa per ferie voluta dal padre Mario Forni. Il percorso missionario di questi due personaggi si assomiglia e si intreccia: Vervò, Cina, Giappone. Il fratello dottor Gaetano Forni gentilmente ci ha fatto avere la sua biografia, molto puntuale, che farà parte di questa pubblicazione. La terza persona che vi presentiamo era tanto inosservata che ci siamo accorti di questa gentile suora solamente alla fine della ricerca sugli altri missionari. Si tratta di madre Silvia Gottardi: si era a conoscenza che era suora, come due sue sorelle, ma non ricordavamo che fosse stata missionaria, trascorrendo molti anni della sua vita fuori dall’Italia. Fu in Africa, da giovane postulante, per tre anni e in Inghilterra per quasi trenta. È difficile parlare di lei perché non siamo riusciti a raccogliere notizie e testimonianze che coprissero tutto l’arco della sua vita. Pare che non ci siano grandi eventi da raccontare anche perché, a somiglianza degli altri missionari, ha tenuto nascosto quasi preoccupata di svelare la sua ricchezza spirituale. Il ricordo di suor Silvia Gottardi, pertanto, sarà piuttosto essenziale basato sui ricordi della sorella Addolorata, ancora vivente, e delle nipoti. Un considerevole apporto documentale ci è stato premurosamente fornito da madre Zanola Orsolina dall’archivio storico della Curia 4 Generalizia delle Figlie Della Carità Canossiane di Roma in riferimento alla missione in Africa. Il quarto protagonista è padre Giuseppe Sembianti che ci riporta indietro nel tempo di oltre un secolo. A Vervò nel passato, sono state molte le persone che scelsero di seguire la vocazione sacerdotale o religiosa; volendo rimanere nell’ambito strettamente missionario, abbiamo scelto di rievocare la figura di padre Sembianti. Egli, padre Stimmatino, fu chiamato dal fondatore dei Comboniani a dirigere l’Istituto delle Missioni Africane di Verona che preparava missionari (Comboniani del Cuore di Gesù) e suore (Pie Madri della Nigrizia) per l’evangelizzazione e la promozione sociale dell’Africa. Svolse la sua assidua opera di organizzazione generale e formazione di missionari per l’Africa rimanendo in Italia; fu in Africa soltanto per qualche mese nel 1885 presso le comunità comboniane di Egitto. Di questa personalità, che ebbe grande rilievo nel periodo di fondazione dell’ordine dei Comboniani, non c’è ricordo pubblico a Vervò e con questo scritto desideriamo riportare alla luce un frammento importante del nostro passato. Per la scarsità di fonti ufficiali non si ritiene opportuno allegare una bibliografia. Il testo corredato da parecchie note, di volta in volta, renderà evidente da quali documenti privati consultati sono prese le notizie. Per quanto riguarda le lettere di san Daniele Comboni a padre Giuseppe Sembianti sono messi in evidenza i link ai siti che li contengono. La Redazione 5 Frate buono, santo e amato, presente con il suo sorriso Prefazione E’ proprio vero: il bene si diffonde da solo e Dio si serve degli uomini poco appariscenti per fare le sue grandi opere. La biografia di padre Lino la avete tra le mani, e, visto che di lui si sapeva molto poco per le distanze, gli anni della missione nel lontano Oriente, prima in Cina e poi in Giappone, ci è voluto un po’ di tempo per raccogliere notizie e testimonianze, dato anche il carattere schivo del padre Lino. Il tutto è incominciato in occasione degli anniversari della sua morte celebrati in parrocchia anno dopo anno: qualche chiacchierata per le strade del paese o tornando dal cimitero, alcune conversazioni con il parroco don Tullio, dal quale poi è partita l’iniziativa. Ricordo la prima riunione con il gruppo missionario decanale venuto a dare appoggio alla proposta di ricordare un missionario locale. Sono da ricordare e da ringraziare i familiari e le altre persone che hanno contribuito a raccogliere il materiale che ha permesso di ricostruire le tappe e gli spostamenti di padre Lino. C’era sempre in tutti un grato ricordo per quel frate partito da giovane per la Cina, tornato dopo tanto tempo e poi, di quando in quando, per qualche breve visita, ma che tutti ricordavano per la francescana letizia che esprimeva. Del resto tutti ne potevano vedere le sembianze in quel sant’Antonio dipinto sul lato destro dell’arco della chiesa di Vervò a cui il pittore aveva voluto dare i lineamenti e l’atteggiamento di padre Lino. È con gratitudine quindi che anche noi frati ci rallegriamo per la realizzazione di questa breve biografia: ci ricorda un nostro fratello missionario, un figlio di san Francesco che, da frate minore, ha fatto dono del vangelo nelle terre del lontano Oriente, ma che non lascerà insensibile chi leggerà le sue itineranze apostoliche. Dio parla attraverso i suoi testimoni anche nella distanza e dopo la loro scomparsa. A lode di Dio e del Poverello di Assisi. Trento, Pasqua 2010 per le missioni francescane Fr. Celeste Luchi 6 Introduzione Silvio Micheletti, da noi tutti conosciuto come padre Lino, il 20 ottobre 2009 avrebbe compiuto 90 anni. Con questa breve biografia vorremmo cercare di riportare alla mente i momenti più rilevanti della sua vita spesa per il bene degli altri in terre per noi lontane. Questa è la storia di un nostro compaesano che per la propria fede si è recato in luoghi dove i costumi e le lingue sembrano a prima vista indecifrabili e dove è necessario cambiare le proprie abitudini di vita. Padre Lino, tra i molti pericoli e le quotidiane difficoltà, col suo approccio di ascolto e interiore tranquillità e il suo senso pratico, ha conquistato I'ospitalità e il cuore di queste genti. Un aspetto del suo sentire che colpisce è la grande fiducia e affetto concessa a tutte le persone, anche a quelle a lui ostili nella speranza di riuscire a far breccia nel loro cuore. Proprio in questo periodo storico di grandi cambiamenti e migrazioni da un paese all'altro speriamo di poter ricevere da lui, che operò spesso in aiuto di immigrati regolari e clandestini, un esempio per saper accogliere anche noi chi viene da lontano con una speranza di vita migliore. Note sul procedimento di raccolta di notizie su padre Lino Il nucleo iniziale di notizie è il cartellone e l’opuscolo preparato in parrocchia dal nipote dottor Mario Micheletti e dalla figlia Stefania in occasione dell’anniversario della morte di padre Lino celebrato nel 2009: conteneva un primo abbozzo di cronologia, un insieme di foto e la richiesta di far pervenire ricordi e notizie per dare una mano a redigere un opuscolo, un libricino della sua biografia. Una forte spinta è stata data dal parroco don Tullio e da padre Celeste Lucchi del convento di Borgo. Ne fu interessata la Commissione Cultura comunale di Vervò che si dichiarò disposta a provvedere alla stampa di quanto si sarebbe preparato. Dai parenti di Vervò furono riferiti ricordi orali e si sono raccolte cartoline e lettere. Naturalmente la corrispondenza fu subito ritornata: servì a ricostruire le date ed i luoghi in cui operò padre Lino e permise di attingere, dai commenti arguti sul retro delle cartoline, notizie generali su quanto stava facendo. Gli aspetti personali e familiari sono stati del tutto tralasciati. Anche alla sede del Circolo Anziani “San Martino” se n’è parlato per raccogliere informazioni. Tramite il secondo cugino, Luigi Marinelli, è stato possibile avere materiale direttamente dal Centro cappella francescana di Tokyo Roppongi (FCC) relativo agli ultimi anni da lui passati in Giappone. Padre Celeste Lucchi mise a nostra disposizione una documentazione copiosa: un’intervista rilasciata nel 1994, corrispondenza fra il convento di Trento e padre Lino, le omelie tenute a Vervò in occasione degli anniversari della morte.