LA MONOGRAFIA MARCHESATOMARCHESATO DEL CROTONESE GAL KROTON LA MONOGRAFIA

GAL KROTON Gruppo di Azione Locale European Network for Rural Development L - IT001 – 006 VIA FIRENZE 185 - 88900 ­ 0962.908736 FAX 0962.906220 www.galkroton.it www.ruralweb.it MARCHESATO DEL CROTONESE MARCHESATO

Unione Europea Mi.P.A.A.F. Regione

Autorità di Gestione “Fondo Europeo Agricolo Assessorato Agricoltura per lo Sviluppo Rurale Approccio LEADER Foreste Forestazione” copia omaggio CLEMENTI EDITORE

GAL KROTON CLEMENTI EDITORE Kroton, una terra da scoprire

l Gruppo di Azione Locale Kroton è un’Agenzia di Sviluppo sorta con la principale finalità di promuovere la risco- perta e la valorizzazione di un territorio, la provincia di Crotone, particolarmente intriso di storia e di saperi millena- Iri che meritano di venire tramandati alle generazioni future. Kroton, appunto, come veniva chiamata nella lussuosa e vivacissima Magna Grecia, che in questo affascinante angolo di Calabria conobbe il massimo splendore tra il VII e il VI secolo a.C. Personaggi come il padre della matematica Pitagora e il plurivincitore olimpico Milone vissero in questa terra, lasciando le proprie impronte e quella “certa aura di unicità” che ancora oggi caratterizza i 27 comuni della pro- vincia. L’antico Marchesato di Crotone, chiamato così a partire dal 1390, quando il signore Nicola Ruffo ottenne il do- minio sulle sue colline dalla regina Margherita d’Angiò, si estende oggi su un triangolo naturale di 1.716 km², racchiu- so ai vertici dal monte Gariglione, dalla foce del Fiumenca e dalla foce del Tacina. Belvedere Spinello, , , , , , Cirò, Cirò Marina, , Crotone, , , , Melis- sa, , , , Rocca di , , , San Nicola dell’Alto, , Savelli, , , , . Ognuno di questi borghi porta incise su di sé le tracce di una bellezza plasmata dal tempo e dalla conoscenza: ogni abitazione, castello, chiesa e bottega si fa narratore di una storia che sa di periodi d’oro alternati a momenti travagliati, di risalite seguite da brusche ricadute. Una storia che non smette mai di raccontarsi e che “chiede” di essere raccontata dai suoi protagonisti, che ancora oggi il turista può incon- trare, quasi per caso, visitando il Museo Archeologico di Crotone, o entrando con giustificata soggezione nel tempio di Hera Lacinia a Capocolonna, camminando a passo lento tra le vie intrise ancora di atmosfera medievale che s’interseca- no a Santa Severina, uno dei “borghi più belli d’Italia”. La monografia vuole offrire uno spunto, seppure molto detta- gliato, che si trasformi nell’invito a conoscere un territorio contraddistinto da un abbraccio verde-azzurro, da una rela- zione costante tra le montagne della Sila ed il mar Jonio, che passo dopo passo trasmette la sensazione di essere stati tra- sportati all’interno di una tela ad acquerello sorprendente per la varietà dei suoi paesaggi e l’intensità dei suoi colori. Gli itinerari proposti condurranno il visitatore alla scoperta di un patrimonio inestimabile della nostra penisola, il Marche- sato del Crotonese, da diversi punti di vista: la natura incontaminata dei monti e del mare e le tante attività outdoor pra- ticabili, con l’area marina protetta di Isola di Capo Rizzuto, la maggiore d’Italia per ampiezza, che custodisce allo stesso tempo un lembo costiero unico al mondo e importanti reperti archeologici nascosti nel suo fondale; i sapori della tradi- zione, dal famoso pane di Cutro al vino altrettanto noto di Cirò, eccellenza regionale e nazionale, insignito della Deno- minazione di Origine Controllata da oltre quarant’anni, a dimostrazione della tradizione enologica della Calabria, non a caso conosciuta dagli antichi come “Terra del vino”; i tesori nascosti nei suoi borghi, con la peculiarità di un’interessante convivenza che si viene a creare tra gli insediamenti rupestri e gli splendidi monumenti di un’epoca più recente. A fare da cicerone nel tuffo in un passato glorioso, che porge la mano ad un presente impegnato nel riportare al vertice del- l’Eccellenza questo scrigno di storia, sarà la voce di un popolo ammirato in ogni dove per la sua ospitalità, ma soprattut- to per le sue “mani”, che tramanda da secoli, di padre in figlio e di madre in figlia, arti pregiate e mestieri antichi, sim- boli di città come Melissa con le sue pipe “fiammate”, Castelsilano con le sue coperte, Crotone con l’arte orafa e Petilia Policastro con l’eleganza del ferro. Le genti del Crotonese, con le loro tradizioni, la loro storia millenaria, la loro cultura, la loro ospitalità, sono però la più autentica e incontestabile ricchezza che permea queste terre. L’istituzione del GAL Kro- ton è stata un’azione di fondamentale importanza per valorizzare il Crotonese e le sue tradizioni, la sua cultura e l’anima contadina e genuina dei suoi abitanti. Il nostro obiettivo è raggiungere un incremento turistico che si sviluppi basando- si sulle numerose ricchezze enogastronomiche, naturali ed artistiche, attraverso diversi progetti di sostegno anche a livel- lo comunitario, con il riconoscimento dei marchi DOC, DOP e IGT ai prodotti locali e la nascita (o il risorgere) di nu- merose aziende agroalimentari che vogliono riportare la propria quotidianità - e quella di chiunque si lasci tentare dal de- siderio di conoscere le peculiarità di quest’area calabrese - a stretto contatto con l’autenticità della terra di Kroton. Questo progetto nasce dalla Strategia del Piano di Sviluppo Locale “Genius Loci” – di G.A.L. Kroton, sostenuto dal P.S.R. 2007-2013 della Regione Calabria – Asse IV “Approccio Leader” – Natale Carvello Arch. Antonio Urso Presidente Gal Kroton Direttore Gal Kroton ITINERARI DEI SAPORI 42 Cultura agreste Una cucina SOMMARIO Testo di Laura Jelenkovich 50 da sogno 56 Le mani dell’uomo 50 Una cucina da sogno Testo di Laura Jelenkovich

Marchesato di Crotone: 4 Marchesato di Crotone: ITINERARI DEI MESTIERI come quando perché come quando perché 56 Le mani dell’uomo 4 Testo di Laura Jelenkovich Testo di Milena Lombardo

ITINERARI DELLA CULTURA ITINERARI DEL FOLCLORE 12 Racconti di pietra 62 Un anno di feste e sagre Testo di Milena Antonucci Testo di Davide Battaglia 20 All’alba della civiltà ITINERARI DELLA NATURA Testo di Claudio Scaccabarozzi 66 Terra e acqua, incantesimo 26 Silenzio e pace della natura Testo di Elena Parodi Testo di Diego Garassino 32 Musei, voci della memoria Testo di Milena Antonucci ITINERARI IN VIAGGIO 38 Il valore dell’unicità 72 In viaggio: lungo la valle 62Un anno di feste e sagre Testo di Milena Lombardo del Neto Testo di Alfonso Lucifredi 20 78 In viaggio: itinerario All’alba della civiltà Jonico Nord Testo di Carlo Rocca 86 In viaggio: itinerario Jonico Sud Terra 66e acqua, Testo di Enrico Bottino incantesimo della natura 92 In viaggio: tra natura 12Racconti di pietra e antichi borghi Testo di Elisa Patrone In viaggio: tra natura e antichi borghi Silenzio 38 92 Il valore In viaggio: 26 e pace dell’unicità In viaggio: lungo la valle itinerario 72 del Neto 86 Jonico Sud 42 Cultura agreste

32Musei, voci della memoria In78 viaggio: itinerario Jonico Nord 4 COME QUANDO PERCHÉ numerose famigliedifeudatari. Aragonesi, aiqualiseguirono il controllodiSvevi,Angioinie La cittàpassòpoisotto la conquistanormannadel1075. che siprotrassefindopo conobbe grandezzaeimportanza, È coniBizantinichelacittà in etàromana. di Siberene,mutatoinSeveriana fondata dagliEnotriiconilnome Santa Severinafuprobabilmente La nascitadiunterritoriounicoedaffascinante: Kroton. canta latradizione,l’arteemodernità. Baciato daMadreNaturaetormentato dalla Storia, Riecheggia difilosofia,guerraepace. Profuma dimare,montagnaepastafattaincasa. MARCHESATO LE PECULIARITÀDELL’ANTICO DI CROTONE come quandoperché 5 ➜ AREA MARINA PROTETTA CAPO RIZZUTO L’area marina protetta Capo Rizzuto è stata istituita nel 1991 e si estende per circa 15.000 ettari e 42 chilometri di coste. È divisa in tre zone di protezione A, B e C, di cui la A è riserva integrale. In quel tratto di mare sono proibite la balneazione e le immersioni subacquee perché le ricche fauna e flora sottomarina sono a rischio ed oggetto di progetti di osservazione scientifica. Scendendo tra le ciliate e le secche scavate nel mare e dalle correnti, i labirinti di cunicoli ed anfratti offrono un perfetto rifugio alla fauna ittica, tra cui grosse cernie, banchi di barracuda argentati, pesci pappagallo, polpi, occhiate, salpe, anemoni e nudibranchi dai mille colori come le flabelline. Spuntano dalle rocce curiose murene, vi si adagiano gli scorfani, mentre i delfini saltano fuori dall’acqua giocosi e si avvistano sempre più spesso le tartarughe Caretta caretta.

Sulla doppia pagina I SENTE. NON IMPORTA CHE SI SIA SU Il territorio è composto da 27 comuni, alcuni velli il territorio tocca un lembo della Sila un’esperienza da provare con soddisfazione. ➜ IL CASTELLO DI CARLO V Fu il re Carlo V ad armare in senso orario: insieme UNA SPIAGGIA, con i piedi sporchi di bagnati dal mare, altri ombreggiati dai monti, Grande, per poi scendere di nuovo al mare, Partendo dal mare è d’obbligo la visita all’Area alla Torre di Capo Nao e e modificare l’antica rocca alla Torre Mariedda, sabbia a bagno nell’acqua cristallina ma tutti affascinanti e con un carico culturale fondendosi nell’ultimo tratto nel Fiumenicà. Marina Protetta di Capo Rizzuto. Delimitata bizantina per motivi strategici e difensivi. la Torre Scifo formava del mare, oppure nei boschi della Sila, da condividere. Il Crotonese si potrebbe defi- Ciò che contraddistingue queste zone è pro- da otto promontori sulla terraferma, porta an- All’attuale fortificazione vi una rete di difesa delle Scon gli scarponi sporchi della polvere della sa- nire come un triangolo che ha per vertici il prio un costante rapporto tra mare e monta- cora le tracce dei fasti della , si accede attraverso coste molto articolata; il suggestivo ponte il monumento “Invocazione lita e qualche filo d’erba incastrato nelle strin- Monte Gariglione, la foce del fiume Fiumen- gne, con paesaggi che cambiano gradualmen- come l’unica colonna dorica rimasta nel tem- levatoio in legno, che alla pace”, in marmo ghe. Si sente ovunque. L’energia che permea ca a nord e quella del fiume Tacina a sud. Le te in altimetria passando dalle spiagge alle pio dedicato alla dea Hera Lacinia a Capoco- sovrasta il fossato. bianco, nel di la terra di Kroton è così forte e vibrante che sue coste sono lingue di sabbia dorata che si dolci colline e alle vette più alte, e con scorci lonna, sul Promontorio Lacinio. Si estende per I baluardi San Giacomo, San Nicola dell’Alto (loc. che si affaccia sul porto, e La Pizzuta); Torre Melissa non si può fare a meno di rendersene conto. tuffano nello Jonio, tra golfi, insenature e ca- quasi pittorici da catturare in una grande fo- 15.000 ettari ed è divisa in tre fasce di tutela a Santa Maria erano rifugio per le truppe; la Torre offre un punto di Certo, un turista distratto dalle tante bellezze lette che viste dal mare tolgono il fiato. L’ac- tografia, nella speranza di rubarne il fascino e seconda del rischio a cui sono soggette fauna e Comandante e la Torre osservazione eccellente locali non ci farà caso direttamente: la sentirà, qua ha tonalità che degradano dal verde chia- goderne a distanza. Lo specchio del mare li flora. Ci si può immergere o fare snorkeling Aiutante erano dimora sulle acque antistanti; degli ufficiali, mentre oggi Le Castella è stato scelto ma la confonderà con il piacere che viene dal rissimo in prossimità della battigia fino al blu mischia e li rimischia ad ogni onda, la campa- nelle aree B e C, oppure decidere di uscire per sono state restaurate ed come set da diversi registi, cibo tradizionale e gustoso, con la bellezza di quasi nero dove il fondale sprofonda, passan- gna li fonde con il cielo e con i corsi d’acqua una gita su una delle barche con fondo di ve- adibite a spazi museali. fra cui Mario Monicelli per un mare dalle acque turchine, con l’interesse do per chiazze di indaco, turchese e schiumo- dei fiumi, la montagna li riflette nelle foglie e tro che portano alla scoperta del sito archeolo- La Torre Marchesana “L’armata Brancaleone”; sorge all’interno della a Cirò Marina si incontrano di una passeggiata tra borghi carichi di storia so bianco. Le località marine principali sono nelle ombre proiettate dai grandi alberi e dal- gico di Le Castella. Qui si trova un castello bi- fortezza ed era un ottimo punto di osservazione i colori più vivi del Mar e memori di battaglie, o ancora con il sudore Punta Fiumenicà, Punta Alice, Capo Colon- le cime dei monti. Tutto assume un aspetto zantino, che ormai conserva poco di quell’e- verso il mare. Era armata Jonio; il Santuario di Capo di una gita in montagna. Ma si tratta sempre na, Capo Cimiti, Capo Rizzuto e Capo Le calmo e rilassante, che tocca l’animo del vian- poca, su un’isoletta a 200 metri dalla costa. di 4 cannoni e sede della Colonna, di cui abbiamo prigione “La Serpe”. attestazioni a partire dal di energia, l’energia vitale del Marchesato di Castella. A sud il confine del Marchesato è dante e lo ristora. Anticamente questo tratto di mare doveva es- Purtroppo è stata Cinquecento; Capo Rizzuto Crotone, che nel corso dei secoli si è arricchi- definito dal corso del fiume Tacina fino alle sere emerso perché sul fondale, profondo 5 danneggiata durante offre tanti lidi per ta di eventi, tradizioni, abbandoni e ritorni, e pendici del Monte Gariglione, dopo il lago Natura verde e azzurra metri, si possono notare ancora tracce di lavo- il terremoto del 1862, la balneazione, alcuni più ma in futuro sono previsti appartati, altri attrezzati. che adesso pratica un lavoro sottile per soste- Ampollino, dove si incontrano le province di Le attività che si possono fare a contatto con la ri in una cava per l’estrazione di blocchi. Inol- lavori di restauro nere la popolazione nel viaggio verso l’Eccel- Catanzaro e Cosenza. Presso i comuni di Co- natura sono innumerevoli, ogni appassionato tre, grazie a queste barche anche il turista non e recupero totale. lenza. tronei, Caccuri, Cerenzia, Castelsilano e Sa- può trovare un itinerario, un’immersione, subacqueo o non particolarmente amante del- 6 7 Viaggio nel Tempo Ma la natura non è l’unica attrattiva del Mar- chesato. Nei comuni della Provincia di Croto- ne ci sono torri, castelli, borghi medievali di grande interesse storico, culturale ed architet- tonico. Santa Severina è stato annoverato tra “i borghi più belli d’Italia”. Di origine bizantina, attrae ogni anno migliaia di turisti che si river- sano per le strade dall’atmosfera ancora medie- vale e che visitano lo splendido Castello eretto da Roberto il Guiscardo e da poco riportato agli antichi fasti con sapiente ristrutturazione. A Crotone non si può perdere il Castello di Carlo V, al cui interno si trova il Museo Civi- co che ospita una ricca collezione di armi me- cina Sibari, distrutta nel 510 a.C. Il prestigio e ➜ IL MARTEDÌ DI PASQUA DEGLI ARBËRESHE dievali. Chi ama il barocco si perderà nella vi- l’autorevolezza di Pitagora decaddero in fretta, Sono arrivati in Calabria sita dei tanti edifici dai decori di pregevole fat- la sua scuola fu bruciata e lui costretto a scap- dall’Albania seguendo un nobile condottiero, tura, mentre chi è appassionato di arte ed ar- pare. Con la sconfitta nella guerra contro Lo- Demetrio Reres, e molti chitettura religiosa troverà molte chiesette se- cri del 504 a.C., iniziò l’inesorabile decadenza di loro sono rimasti, mantenendo usi, costumi, centesche e veri e propri percorsi storici a par- della gloria di Kroton: saccheggiata ripetuta- e la lingua natia in veri e tire dai primi insediamenti dei monaci basilia- mente da Siracusani e Bruzi prima, da Epiroti propri centri abitati. Uno degli eventi principali ni. Il tutto passando per le tradizioni e la cul- e Romani poi, divenne prefettura romana e nel della tradizione è tura delle popolazioni albanesi che hanno elet- periodo imperiale cadde nell’organizzazione il festeggiamento del giorno del martedì to alcuni di questi paesi a loro nuova patria. dei territori di stampo latifondista, che la inde- di Pasqua, quando si Tutto questo perché il passato del territorio è bolirono ulteriormente. Nel VI secolo d.C. fu riuniscono per le strade con i tradizionali costumi complicato quanto antico. Crotone sarebbe terreno di contesa di Bizantini ed Ostrogoti, e colorati per canti e danze. stata fondata dall’acheo Milicio per volere di di Bizantini e Longobardi, da cui uscì distrut- Attraverso questa festa si ricorda la vittoria Ercole nell’VIII secolo a.C., ed avrebbe avuto ta. E l’ondata dei Saraceni doveva ancora arri- di Giorgio Castriota il periodo di massimo splendore nel VI secolo vare. Fu grazie alla dominazione normanna Scanderbeg (1405 -1468) contro l’Impero turco a.C. godendo dei fasti della Magna Graecia. che città come Santa Severina, Crotone, Stron- ottomano, tanto che si Dall’alto in senso orario: l’acqua ha l’occasione di vedere le distese di Per gli amanti della montagna, le escursioni in Testimonianza del suo glorioso passato è il lu- goli e Isola di Capo Rizzuto conobbero una dice che i passi dei balli il peperoncino calabrese Posidonia oceanica, l’alga che fa da dimora ai Sila saranno fonte di costante meraviglia: di- stro portato da cittadini come l’atleta Milone e certa fioritura culturale facente capo alle sedi rievochino i movimenti dà il meglio di sé in dei battaglioni durante moltissimi piatti, ma va cavallucci marini e che forma vere e proprie versi itinerari conducono attraverso i grandi il matematico Pitagora, che qui fondò la sua degli ordini monastici e alle abbazie, la cui dif- la guerra. provato in una veste praterie sommerse. Lasciandosi la costa alle boschi, alla scoperta della biodiversità e di un scuola. I due, insieme, avevano gran- fusione era favorita dalla politica filopapale dei insolita: in marmellata, spalle, particolare interesse suscitano le zone ambiente faunistico ricco ed interessante. Nel de influenza politica e furono Normanni. Dopo la dominazione sveva, fu come accompagnamento ai formaggi; la tradizione carsiche dell’Alto Crotonese, nei geositi di cuore del Parco, nella zona del Cupone, si tro- determinanti (in particolare Carlo d’Angiò a regnare, e della situa- casearia del Marchesato Verzino e Zinga. Qui si possono ammirare va un museo naturalistico con giardino bota- Milone) nella guerra alla vi- zione si avvalse Pietro Ruffo, conte di offre sapori e profumi grandi sedimenti di gesso, che si alternano a nico e percorso didattico fra gli alberi, con che sanno soddisfare tutti i gusti; il pesce è doline e gole tagliate dal corso dei fiumi. Le schede illustrative su tutti gli abitanti del bo- senza dubbio un elemento cascate sono il punto di partenza ideale per il sco. In un contesto incontaminato si può pro- distintivo della cucina di torrentismo, che si pratica attraverso suggesti- cedere verso la Baita della Tranquillità, sulle queste terre joniche. vi canyon e grotte. Diverse sono anche le sor- sponde di un piccolo specchio d’acqua vicino Sulla pagina a lato, genti sulfuree e le incredibili formazioni di al lago Ampollino, quasi persa in una lussu- dall’alto: il vino Cirò diapiri salini nelle grandi miniere di sale. Nel- reggiante vegetazione e in uno scenario incan- bianco si ottiene dalle uve del vitigno Greco la fascia collinare si possono ammirare i resti tato. Camminando lungo i sentieri, i più for- bianco; un’invitante tavola delle prime civiltà rupestri che si snodano in tunati possono scorgere cinghiali, caprioli, con alcune delle tipicità percorsi culturali attraverso le architetture lo- scoiattoli e lupi che si aggirano tra i pini larici, del Crotonese, che spaziano dalla pasta cali, i ritrovamenti archeologici di manufatti, e gli abeti e i faggi. Punti di appoggio sono il fresca, ai prodotti le testimonianze di diverse ed affascinanti tra- Villaggio Palumbo e quello di Trepidò, da cui dell’orto, ai salumi. dizioni legate al territorio nel corso dei secoli. si diramano gli itinerari nel Parco. 8 9 EREMI ED INSEDIAMENTI RUPESTRI NEL MARCHESATO DI CROTONE

Nel territorio del Marchesato di Crotone, soprattutto nei comuni di Belvedere Spinello, Cotronei, Caccuri, Petilia Policastro, San- ta Severina e Casabona, si possono visitare ed ammirare i resti di antichi eremi, insediamenti rupestri e vecchi monasteri. In- torno al 900 d.C. i religiosi che sceglievano di vivere in eremitaggio si ritiravano nelle grotte sparse sul territorio e adibite a ri- fugio per la preghiera e la meditazione in solitudine. Come si nota in particolare presso Belvedere Spinello, i monaci scavava- no nella roccia di calcarenite una rudimentale abitazione, una piccola chiesa di tipo sepolcrale e costruivano delle piccole ca- panne dette “laure” perché fatte con le foglie e i rami dell’alloro. A Petilia Policastro, in località Colle della Chiesa, si trovano una trentina di grotte che erano stata abitate fin dal Neolitico da contadini e pastori dediti alla transumanza. Nel Medioevo i mona- ci basiliani ne fecero eremo, come si evince dalle croci, dalle nicchie e dagli inginocchiatoi scavati nella pietra. Una di queste grotte era sopraelevata e si possono ancora vedere nella parete rocciosa i fori utilizzati per la scala di legno a pioli che veniva usata per accedervi. Il territorio di Cotronei è costellato di insediamenti rupestri: se ne contano ben tredici, mentre Casabona presenta centinaia e centinaia di antiche grotte. A Caccuri le grotte di Timpa dei Santi sono un antico sito monastico posto su un colle a picco sulla valle del Neto, con salti di diverse centinaia di metri; nella cripta ci sono diverse icone tra cui alcune rap- presentanti Gesù Cristo, l’Arcangelo Gabriele, la Madonna Odigitria ed il Bambin Gesù. In cima alla grotta c’è una tomba ormai scoperchiata, forse ultima dimora dell’artista autore dei dipinti.

➜ LA PECE SILANA Catanzaro, che aveva precedentemente rico- Settecento, con l’arrivo dei Borboni. La politi- Gal Kroton: propositi futuri la crescita con l’istituzione di parchi ed aree Sopra, da sinistra: La pece estratta dal pino perto cariche militari sotto Federico II e sotto ca dei francesi riuscì a portare un certo miglio- L’istituzione del Gruppo d’Azione Locale Kro- protette che abbracciano terra e mare. I comu- l’intrico di vicoli laricio della Sila è sempre a Roccabernarda; stata un vero e proprio Manfredi. Alleandosi con il papato e con gli ramento economico e culturale sul territorio, ton è stata un’azione di fondamentale impor- ni del Crotonese affrontano il futuro attingen- gli abitanti del Crotonese tesoro per la popolazione dei Bruzi, ed era spesso Angioini, riuscì ad ottenere dal re il controllo ma il vento della rivoluzione arrivò anche qui tanza per riportare i comuni del comprensorio do all’energia delle proprie radici, distillando il sono depositari di oggetto di rapina da parte delle terre di Crotone, ma il vero e proprio e Crotone fu centro di insurrezioni giacobine ai massimi livelli di crescita e benessere, man- meglio delle proprie usanze e tradizioni ed of- una saggezza che ha di pionieri ed eserciti attraversato i secoli. invasori proprio perché Marchesato fu istituito nel 1390 in favore di contro le bande francesi. Agli inizi dell’Otto- tenendo inalterate le tradizioni, la cultura e gli frendole a chiunque voglia conoscerle e bene- valeva quanto l’oro. Nicola Ruffo dalla regina Margherita, consor- cento insieme alle idee repubblicane si diffuse usi della quotidianità che traggono origine da ficiarne. I 27 borghi sono come tanti colori su A Sotto: la chiesa della Si incideva il tronco degli te di Carlo III d’Angiò, e comprendeva Cirò, ampiamente il banditismo, che portò saccheg- una storia travagliata. In una prospettiva di in- una tavolozza, basta scegliere quale “usare” se- Madonna della Scala, alberi a lisca di pesce in stile normanno- facendo colare la preziosa , , Strongoli e Santa Seve- gi e devastazioni in tutto il territorio. Fu sol- cremento turistico legato alle offerte locali condo il proprio estro e poi mischiarli insieme basiliano. sostanza che veniva raccolta in giare e poi rina. Nel corso del Quattrocento le lotte tra tanto con l’Unità d’Italia che questa sciagura enogastronomiche, naturali ed artistiche sono per veder rinascere, sulla tela di Calabria, il ve- trattata in appositi forni Angioini ed Aragonesi per il controllo del ter- venne estirpata, ma la situazione delle campa- stati varati diversi progetti di aiuto e sostegno ro splendore del Marchesato. ■ detti “la carcara di pece”. ➜ SVILUPPO RURALE: Aveva proprietà ritorio finirono per impoverirlo un’altra volta e gne era ormai di totale degrado. I piccoli pro- anche a livello comunitario, con il riconosci- RISORSE DI terapeutiche, ed frammentarlo all’estremo, condannandolo ad prietari terrieri, spogliati di ogni risorsa, diven- mento dei marchi DOC (Denominazione di UN BENESSERE NATURALE impermeabilizzanti per Il Gal Kroton vuole i tessuti e le imbarcazioni. un periodo buio e di grandi difficoltà. Fu nero semplici braccianti dopo aver ceduto i lo- Origine Controllata), DOP (Denominazione incoraggiare Ancora oggi, nei luoghi in questo momento che arrivarono in ro possedimenti ai più ricchi signori del- di Origine Protetta) e IGT (Indicazione Geo- la complementarietà tra dove si trovano i resti dei produzione, paesaggio forni, si possono Calabria le prime comunità albane- la borghesia agricola, che riportarono grafica Tipica) ai prodotti locali. Trascinate dal e uso sostenibile dello incontrare nei prati si, quando Alfonso I d’Aragona ri- la gestione della terra al periodo del capocollo, dalla soppressata, dalla provola e dal spazio rurale; agli attori numerosi frustoli di pece, locali ha dato i sassi intinti nella linfa, corse ai servizi di Demetrio Reres, latifondo. Nemmeno le imprese del pecorino, bagnate dai vini di Cirò ed addolci- la possibilità di introdurre le terrecotte e le pietre nobile condottiero albanese, per Risorgimento italiano riuscirono a te dalla liquirizia migliore al mondo, sono sor- innovazioni volte annerite ed arrostite a valorizzare le risorse al fuoco. sedare la ribellione dei baroni ca- risollevare le condizioni della po- te tante nuove aziende agricole, biologiche e di e i prodotti tipici che pitanata dal Marchese Centelles. polazione locale, che iniziò a trasformazione dei prodotti, che hanno reso il altrimenti rischiavano di scomparire Gli uomini di Reres giunsero ac- riappropriarsi della campagna ritorno alla terra, alla coltivazione e all’alleva- definitivamente. compagnati dalle famiglie e soltanto dopo la Prima Guerra mento delle razze autoctone un cardine per Trasformazione e commercializzazione quando il Centelles fu sconfitto Mondiale. Infine, con la legge uno sviluppo economico con lo sguardo rivol- dei prodotti agricoli nel 1445, ottennero in dono le del 12 maggio 1950, si affidò to al futuro. Se nel passato l’abbandono di ta- tradizionali, metodi innovativi di gestione del terre dove stabilirsi. Durante all’Opera per la Valorizzazione li attività e dei terreni aveva provocato un ge- territorio e dei suoi beni il Medioevo, feudalesimo e della Sila il compito di prov- nerale impoverimento della biodiversità e del- naturali e culturali, il miglioramento delle reti latifondo furono le piaghe vedere alla redistribuzione la varietà dei paesaggi, oggi invece c’è grande funzionali di servizi sono principali da cui la popo- della proprietà terriera sul- attenzione ed impegno per il ripristino delle solo alcuni dei compiti svolti dal Gruppo di lazione, senza un vero l’altopiano, dando così ini- aree più danneggiate e per il recupero delle Azione Locale, come governo stabile ed un’i- zio ad una crescita e ad specie a rischio di estinzione, effettuato moni- dimostrano vari riconoscimenti avuti dentità, non riuscì a solle- uno sviluppo che continua- torando i luoghi di riproduzione degli anima- a livello nazionale ed varsi prima della metà del no ancora oggi. li, migliorando le aree di pascolo, favorendone internazionale. 10 11 La data di costruzione della Torre di Melissa non è nota con precisione: si può ipotizzare, però, che sia nata in epoca aragonese, quando nel Crotonese sorsero numerose torri, bastioni e fortificazioni a difesa degli abitati dalle incursioni dei pirati e per la protezione di merci pregiate. In epoca successiva, la Torre fu ulteriormente fortificata a causa delle sempre più numerose razzie turche; quando queste cessarono, fu utilizzata come dimora nobiliare.

RACCONTI DI PIETRA

ITINERARI DELLA CULTURA Bastioni, torri, rocche, castelli: la pietra Viaggio sulle tracce si fa narratrice di un passato glorioso, del passaggio delle dominazioni, della difesa del territorio della Storia in un affascinante itinerario a ritroso nel tempo. 12 13 ➜ IL RITORNO DELLA MAGNIFICA SIRENA Il Museo Archeologico Nazionale di Crotone ospita, dal 2009, la straordinaria Sirena di Murgie, restituita dal Getty Museum di Malibu. Si tratta di un askòs in bronzo del V secolo a.C. Testa, collo, busto e braccia sono femminili, mentre il corpo e le zampe sono quelle di un uccello. La Sirena, vestita di un peplo, ha gli avambracci nudi, paralleli e quasi stretti al busto; le braccia sono invece protese in avanti e le mani stringono un flauto (la destra) e un melograno (a sinistra). Il manico del vaso è reso a tutto tondo sotto forma di kouros. Dei tre esemplari di askòs nel mondo, ben due L CASTELLO DI CARLO V SORGE NELLA Il Castello di Strongoli, a pianta quadrango- si trovano proprio a Crotone. PARTE ANTICA DI CROTONE. Costruito lare con torri cilindriche angolari, sorge nella nell’840 per difendere la città dalle incur- parte più alta del paese, in quella che un tem- In alto: il bastione sioni saracene, venne modificato da Car- po doveva essere l’Acropoli della città di Pete- superiore dell’imponente Ilo V nel 1541. A pianta poligonale, è dotato di lia, una delle più interessanti ed evolute della castello di Santa Severina. due torri: Torre Aiutante e Torre Comandan- Magna Graecia in Calabria. Il Castello è di Nella pagina a lato, te. Sorto come fortezza rudimentale sull’antica epoca normanna e doveva essere completo in senso orario: Acropoli greca a difesa dalle invasioni stranie- nel V secolo d.C. ma le documentazioni al ri- una delle numerose torri re, deve la sua attuale fattezza al viceré spagno- guardo risultano confuse; venne probabil- costruite dagli Spagnoli lungo il litorale crotonese, lo Don Pedro di Toledo per mano dell’archi- mente distrutto in seguito alle invasioni sara- quella di Capo Nao, che tetto italiano Gian Giacomo dell’Acaya. L’ac- cene e ristrutturato, di volta in volta, dai feu- oggi ospita l’interessante cesso avveniva dall’attuale Piazza Castello, tra- datari che si avvicendavano da queste parti. museo Antiquarium; un altro scorcio della mite un ponte in parte fisso in muratura e in Fu quindi utilizzato dapprima come abitazio- Torre di Melissa, che per parte levatoio in legno. La porta principale si ne signorile, in seguito come magazzino o ri- secoli ha protetto trovava inserita in una torre a forma di pira- paro per le greggi. Dopo aver ospitato anche i commerci marittimi del Crotonese; il Castello di mide tronca che dominava le cortine tra le due una scuola negli anni Cinquanta, è attual- Santa Severina ospita torri d’accesso, il ponte e il fossato. Attual- mente in stato di degrado. Ancora visibili le il Centro Documentazione mente il Castello ospita una sezione del Museo vestigia di un passato glorioso, con spesse Studi Castelli e Fortificazioni Calabresi Archeologico Nazionale di Crotone. mura in pietra, archi, resti di scalinate e torri e il museo dove sono Il Castello Carrafa si trova in posizione do- di guardia a due piani e a base circolare. Una conservati reperti minante a Santa Severina ed è formato da un delle torri, quella di sud-est, è detta “Torre archeologici e collezioni provenienti dal Crotonese; mastio quadrato con quattro torri cilindriche Mozza” poiché, in epoca medievale, vi si ese- il mare visto dai bastioni angolari e fiancheggiato da quattro bastioni guivano le condanne a morte. del Castello di Carlo V, sporgenti in corrispondenza delle torri. La Le Castella, così chiamato a causa delle nu- che controllava un impero esteso su tre continenti, sua costruzione risale all’XI secolo, periodo merose torri che un tempo costituivano il al quale si attribuisce della dominazione normanna, e sorge sopra complesso e che consentono di ipotizzare la la celebre frase “Sul mio una costruzione precedente, di epoca bizanti- presenza di più castelli, si trova a Isola di Ca- regno non tramonta mai il sole”; Strongoli fu na. Assai rilevanti i resti di una chiesa bizan- po Rizzuto e venne fatto costruire da Andrea un florido e potente centro tina e di una necropoli coeva. All’interno del Carafa prima del 1521, ma le fonti storiche della Magna Graecia noto Museo Archeologico sono esposti reperti pro- confermano che le sue origini siano molto come Petelia, rivestì un ruolo di primo piano venienti dal territorio o rinvenuti durante gli più antiche e risalgano al periodo del sog- fino all’epoca medievale. scavi all’interno della fortificazione. giorno forzato del condottiero cartaginese 14 In basso, in senso orario: Annibale (204 a.C.). Così narra anche lo delle prime incursioni saracene che, a partire il Castello di Crucoli, scrittore latino Plinio il Vecchio nella sua Na- dal IX secolo, depredarono queste terre fino centro il cui nome stesso indica una posizione turalis Historia, definendolo “Castra Hanni- all’avvento dei Normanni. Se ne ha notizia dal sopraelevata, sia che balis”. Tale tesi trova ulteriore conferma gra- 1569, quando Giovanni Diaz ne era torriere. derivi da Curuculum, zie ai resti di antiche mura presenti nei din- È una rocca viceregnale di pianta quadrata e “sul cocuzzolo”, o, come altri sostengono, torni del Castello Aragonese. 10 metri di lato, a leggera scarpa raccordata da Ocriculum, “monticello”; senza cordolo; è costituita di due livelli, en- l’antico borgo di Caccuri si Sentinelle sul mare trambi coperti da volta a botte. Al piano su- è interamente sviluppato intorno al suo Castello, La Torre Nuova di Punta Alice si trova a Cirò periore si accedeva da un’apertura sopraeleva- in un intrico di vicoli che Marina, alla foce del fiume Lipuda. Venne ta posta sulla parete a monte, cui si giungeva sfociano proprio alla rupe fatta erigere dal marchese Vespasiano Spinel- tramite una rampa fissa in muratura, proba- sulla quale sorge l’imponente fortificazione; li, feudatario di Cirò, nel 1596. L’illustre sto- bilmente mobile nel suo ultimo tratto, come il Castello di Cirò, rico calabrese Gustavo Valente parla di un’in- è testimoniato dalla presenza di una stretta fe- dove leggenda vuole cursione turca respinta nel 1697, di una sen- ritoia murata al di sopra dell’apertura d’in- sia nascosto un tesoro di valore incalcolabile za resistenza nel 1707, infine di un’incursio- gresso. Si giungeva al livello del terrazzo, sede che, complice il gran ne e conquista nel 1805. La torre è a pianta dell’artiglieria, per mezzo di una scala interna numero di stanze e quadrata e attualmente non resta che un costruita nel vivo della muratura. Delle due corridoi, non è ancora stato trovato; grosso rudere di 16 metri di lato. Nelle sue vi- pareti lato mare, quella sul tratto orientale di insieme alla Torre Nuova cinanze vi è una costruzione in pietra, recen- costa è priva di aperture, mentre quella a nord in contrada Brisi, temente sventrata dal passaggio di una strada. ha una piccola finestra. Sulla restante parete a la Torre Vecchia di Cirò Marina costituiva Si ipotizza che quest’ultima potesse avere la monte risulta ancora visibile una stretta feri- una rete di difesa volta funzione di deposito delle derrate alimentari. toia murata. Ubicata su un lieve dislivello, la nita di cordonatura in pietra e robusti con- La Torre Nao di Capocolonna, parte anch’es- Castello aragonese di all’avvistamento La Torre Vecchia di Punta Alice, sempre a torre ha il piano inferiore in parte esterno e in trafforti. Fu costruita per volere del viceré sa delle torri viceregnali, è un monumento Le Castella, costruito su dei saraceni. un isolotto collegato alla Cirò Marina sul promontorio dell’Alice ac- parte seminterrato. La muratura è costituita di spagnolo Don Pedro di Toledo. Munita di che risale al XVI secolo, sito a Capo Colon- terraferma da una sottile canto ai resti del santuario di Apollo Haleo, pietrame locale di svariata pezzatura. scala esterna e di un piccolo ponte d’accesso, na. Da principio, il progetto avviato dal vi- striscia di sabbia chiara tempio dorico del V secolo a.C., è così deno- Fa parte delle torri viceregnali anche la Torre nel 1864 fu messa in vendita dal demanio ceré Don Pedro di Toledo prevedeva la co- e circondato da un mare cristallino. minata perché costruita sui resti di una torre di Scifo, che si trova a Crotone e fu edificata dello Stato ed acquistata dalla famiglia Luci- struzione di tre torri, ossia la Torre di Capo ancora più antica che si stima risalga ai tempi nel XVI secolo. Ha pianta quadrata ed è mu- fero che la utilizzò come dimora estiva. Nao, la Torre di Scifo e la Torre Mariedda. Solamente la prima venne però costruita su- bito, mentre le altre due dovettero aspettare il ➜ IL SACCHEGGIO DELLA TORRETTA DI CRUCOLI secolo successivo. Ricoperta interamente di Nel 1764, durante pietra arenaria, così come tutto il Promonto- il periodo delle gravi carestie che colpirono rio Lacinio, resistette alle incursioni saracene, il Regno di Napoli, ma nel 1860 passò sotto il dominio dei fran- le proteste popolari assunsero aspetti assai cesi, che la inserirono nel loro sistema doga- violenti, scatenando nale, a scopo prettamente difensivo. In segui- gli assalti ai depositi di derrate alimentari. to all’Unità d’Italia, divenne una sede della Fu così che il 27 febbraio Guardia di Finanza. un centinaio di abitanti della vicina Rossano È costituita da una base quadrata e presenta si recarono armati alla un aspetto semplice e al contempo massiccio Torretta di Crucoli e, forzati i magazzini, e dominante. Per l’accesso, rialzato, occorre saccheggiarono tutto salire tre rampe di scale, che portano ad un il grano. Questo venne poi venduto a quasi il doppio piccolo ponte levatoio a scomparsa, azionabi- rispetto all’importo le per mezzo di una carrucola dall’interno; ta- stabilito, il Sindaco venne accusato di speculazione li caratteristiche rendevano la torre impene- e tre religiosi furono trabile ed ancora più protetta, considerando incarcerati poiché colpevoli di sedizione e altresì gli svariati elementi di difesa che la co- di aver indotto al stituiscono come diverse archibugiere e dei saccheggio il popolo rossanese. piombatoi sulla cima. In seguito a una fase di restauro sia interna che esterna, la torre è sta- 16 17 appunti di viaggio RACCONTI DI PIETRA SOMMERSA AL MUSEO DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI CAPO COLONNA Amalfitano, per l’ospitalità ricevuta all’inter- ◗ Castello di Santa Severina - Museo DA VISITARE no della sua “deliziosa Torretta”. piazza Campo, Santa Severina (KR) Nei fondali del Crotonese sono stati rinvenuti cinque relitti che trasportavano marmi di vario genere, databili tra il II e il III se- ◗ Castello di Carlo V - Museo Archeologico 0962.51069 Via Risorgimento 53 - Comune di Crotone (KR) [email protected] - [email protected] colo d.C. A nord di Capo Cimiti sono state trovate cinque colonne monolitiche di marmo cipollino verde. A Capo Bianco, nel Le rocche di Isola di Capo Rizzuto 0962.23082 Ingresso. A pagamento Ingresso. Gratuito fino a 18 anni e tratto delle secche, è stato recuperato un carico di blocchi sagomati e squadrati, di svariate fattezze. Sono marmi e brecce di di- La costruzione della Torre Brasolo, parte del Orari di apertura. In inverno 9:00-13:00 / versi colori la cui provenienza è ancora sconosciuta. A sud di Capo Cicala è stata rinvenuta un’altra nave, di cui non si sono man- oltre i 65 anni. 15:00-18:00; in estate 9:00-13:00 / sistema difensivo costiero, va fatta risalire al- Orari di apertura. Tutti i giorni 15:00-20:30 tenuti né lo scafo né l’equipaggiamento di bordo: l’imbarcazione era carica di blocchi di marmo bianco lunghi fino a 6 metri e la fine del XVI secolo. È attualmente in cat- 9:00 - 20:00 Giorno di chiusura. Lunedì ricchi di venature, ma la mancanza di fattori datanti non ha permesso di risalire con precisione al momento del naufragio. Nel- ◗ Le Castella ◗ Castello Carrafa la baia di Scifo, a sud di Capo Colonna, sono stati trovati i relitti di due imbarcazioni, naufragate al principio del III secolo d.C. tivo stato di conservazione. Intorno al 1500, Via Catello - Frazione Le Castella Piazza Vittorio Emanuele con la ripresa delle incursioni turche, sia gli Comune di Isola di Capo Rizzuto (KR) Comune di Santa Severina (KR) ed entrambe trasportanti marmi: è presumibile che si trattasse di un convoglio che dall’Egeo si dirigeva verso il Tirreno, se- Proprietà. Comune Proprietà. Stato guendo le coste ioniche. Tale relitto, studiato nel 1987 e chiamato “Cantafora B” dal nome del segnalatore, trasportava lastre e aragonesi che i viceré spagnoli ordinarono la 0962.795160 / 665254 0962.555832 / 51069 blocchi di marmo bianco squadrati, eccezion fatta per un solo elemento, sagomato con cornici. Lo scavo ha riportato alla luce fortificazione della costa poiché la diffusione Ingresso. A pagamento Ingresso. A pagamento di nuove armi da fuoco aveva reso insuffi- Visite guidate. Previste Orari di apertura. Da martedì a domenica elementi determinanti per la ricostruzione dello scafo e della relativa attrezzatura: una sezione di chiglia, pezzi di lamina in Orari di apertura. Tutti i giorni 9:00 - 13:00 / 15:00 / 19:00 piombo forata appartenenti al rivestimento della nave, perni in bronzo e infine tegole, che lasciano supporre che l’imbarcazio- ciente il sistema difensivo del tempo. Il siste- 9:00 - 13:00 / 15:00 - 19:00 Giorno di chiusura. Lunedì ne avesse una cabina a poppa. ma permanente di difesa costiera, definito [email protected] [email protected] per volere del viceré Don Pedro da Toledo, trova completa attuazione durante il vicere- ➜ LE TORRI COSTIERE ta adibita a struttura museale dove si possono collina su cui si trova era forse anticamente gno di Parafan de Ribeira, duca di Alcalà. Il regnale con pianta inferiore a scarpa e doppio Sulla doppia pagina, La costruzione delle osservare i ritrovamenti archeologici subac- sede del tempio dedicato alla Vittoria. piano generale, predisposto da Fabrizio Pi- cordolo litico; anch’essa datata XVI secolo, è da sinistra: una veduta torri di avvistamento, d’insieme della Torre di poste lungo i litorali, era quei della zona. Vi si trovano reperti greci e La Torretta è quanto resta dell’antico castel- gnatelli, prevede la costruzione di torri co- parte dell’apparato difensivo costiero. A pian- Melissa, che in agosto, basata su criteri precisi, a cominciare dalla scelta romani, con datazioni che vanno dal 600 letto di Crucoli. La sua costruzione si colloca stiere che siano visibili tra loro, al fine di se- ta quadrata, in seguito a un restauro è sede di in occasione della festa del sito che doveva a.C. al 200 d.C., rinvenuti nei fondali e in verso la metà del Cinquecento, periodo stori- gnalare tempestivamente, in tutto il Regno di un comando della Guardia di Finanza. La co- patronale, si accende dei favorire la comunicazione mille colori dei fuochi non solo con le torri tutta la riserva marina che si estende fino a co in cui il borgo si trovava sotto la signoria Napoli, l’avvento di navi nemiche. Anche struzione di Torre Telegrafo, parte del sistema d’artificio; la Torre Vecchia vicine, ma anche con Capo Rizzuto. dei D’Aquino. Venne costruita dai feudatari Torre Bugiafro, in cattivo stato di conserva- difensivo costiero, è anch’essa risalente alla fi- di Isola di Capo Rizzuto l’entroterra. La Torre Tonda si trova all’ingresso nord del- di Crucoli al tempo delle incursioni turche, zione, è della fine del XVI secolo e fa parte ne del secolo XVI. La Torre Vecchia, a strut- fu sede di un presidio La trasmissione di armato fino all’Ottocento, eventuali minacce, spesso la città di Crotone, presenta un diametro di 6 in particolare in seguito al saccheggio del dell’apparato difensivo costiero. Torre Can- tura cilindrica, fu eretta nel secolo XVI a a protezione delle coste rappresentate dai Saraceni, avveniva metri e uno spessore assai ridotto, di appena 1577. Sua funzione era pertanto proteggere le none è una torre di guardia del Seicento, di guardia costiera contro le incursioni barbari- dalle incursioni saracene; mediante segnali luminosi 60 centimetri. A causa di questo e della posi- tenute feudali e tutelare l’imbarco del grano, recente ristrutturazione e adibita a residenza che. Presenta una massiccia cordonatura a una sepoltura nella lanciati dalle sentinelle necropoli bizantina di Santa posizionate nelle parti zione non dominante, si ritiene che fosse con che i feudatari vendevano ai mercanti napole- privata. Presenta pianta quadrata ed è sita in conci lapidei. Era custodita da un caporale e Severina, che testimonia sommitali delle strutture. più probabilità un edificio rurale o un vec- tani. Collocata sulla strada costiera, fu anche località Capo Cimiti. La Torre Manna è inve- da un milite con l’incarico di segnalare la pre- l’importanza storica In Italia cominciarono chio roccolo. La costruzione è a pianta circo- utilizzata come luogo d’accoglienza. Ciò si ce a pianta circolare; attualmente ne restano senza di navi nemiche secondo distinti segna- dell’insediamento; la Torre ad essere edificate Vecchia di Cirò Marina, nel Medioevo ed erano lare, di datazione incerta ma di tipologia nor- deduce dalla lettera di ringraziamento scritta soltanto i ruderi. Fu costruita nel corso del li: fumo di giorno e falò di notte. L’accesso eretta in un punto a pianta quadrata, con basamento a scarpa e manna. Alla fine dell’Ottocento risultava da Francesco Marino, vescovo di Isola (1682- Quattrocento ed è situata in località Torre era possibile per mezzo di un rustico ponte d’osservazione eccellente, terrazza all’estremità. mozza ed adattata a costruzione rurale. La 1716), al marchese di Crucoli Oronzio Cannone. La Torre Nuova è di tipologia vice- levatoio in legno. ■ il promontorio di Madonna di Mare.

18 19 20 ITINERARI DELLA CULTURA lonizzazioni, alvariare dellesocietàedeipopoliche lascrivono, adattandosi alnuovo esopravvivendo fino colonizzatori. Una storiacheaffondalesueradici inprofondità echeresiste aicambiamenti,alle nuove co- tico: daipadriGreci dellaciviltàaiRomani conquistatori,sinoagli Arabi eaiNormanni, primapiratiepoi grazioni edominazioni,diunaterra chehavistoincontrarsiescontrarsiipopolipiùdiversi delmondoan- Storia chesimanifestaneiborghimedievali incimaallecollineattornoaCrotone, cheraccontadiimmi- la penisola,ilproscenio vede anchelapresenza dellaStoria. importante C l’economia edell’operosità diquesteterre. Ma nelsudd’Italia, comeeforsepiùchenelresto del- ra, incorsaverso l’altipiano dellaSila, eglioliveti onnipresenti, dasempre attoriprincipalidel- i protagonisti delpaesaggiosonomolti.LoJonio eicolli,boschichesi insinuanonell’entroter- ALABRIA ALL’ALBA , C ROTONESE . Come nella maggior parte degliangoli, remotiCome nellamaggiorparte omeno,delnostro Paese, DELLA cuni casi,daimoderni pastori. identità, maideltuttoabbandonati finoaqualchedecenniofa,eancoroggiutilizzaticomedepositi, inal- rifugitemporaneionucleidicomunità stanziali,insediamentichehannocambiatooccupanti e gruppo, quindi leguidedeigreggi finopocopiùdiunsecolofa.Cellescavate nellapietramalleabile,isolateoin Le arenarie tipichedelmeridionehannoaccoltoicacciatori nomadi,poiiprimipastoridellapreistoria, umana edelconcettodicasa,abitazione, villaggio. do eripercorrere aritroso lo scorrere deltemposinoall’Età dellaPietra, alNeolitico, agli alboridellasocietà dei turistichegiungonoinquestezone. Parlare inCalabriasignificaaprire diinsediamentirupestri unmon- no notiedeimenopubblicizzati,cheforseproprio perquestomeritaancorpiùl’attenzione deivisitatorie dellaprovinciaa noi.Comenelcasodiunodeibeniarcheologici piùimportanti diCrotone, unodeime- più nascostadialtre,ignoratainmolticasidalturismomassa: alla scopertadellaciviltàrupestreprovinciadiCrotone. tra archeologiaenatura,Medioevopreistoria,unviaggio CIVILTÀ Una dellemeravigliedelMarchesatoCrotonese, 21 A lato e in basso: Nel territorio di Verzino la popolazione locale viveva in piccole grotte collegate da sentieri. Ne sono un esempio gli anfratti sul fianco occidentale della collina detta Sperone, ai piedi La fede basiliana solitari, ma cenobi, piccoli gruppi di monaci del centro storico Una rete attorno alla città di Crotone. I siti lavoratori, dai compiti precisi e dalla vita spar- di Verzino; in alcuni rupestri sono in ogni vallata dell’entroterra, tana. Un secolo prima di San Benedetto da insediamenti rupestri del Marchesato, nel periodo nei paesi disposti a raggiera nel territorio del- Norcia e della sua celebre massima “Ora et natalizio, vengono la Provincia. Caccuri, Cotronei e Petilia Poli- Labora”, San Basilio influenzava profonda- allestite rappresentazioni castro, e l’imponente mente la vita di una generazione di religiosi, a della Natività. complesso di Casabona. Siti connessi tra loro partire dalla Grecia. Ed è proprio qui che, cir- Sulla pagina a lato, dalle strade statali e provinciali e da un’iden- ca duecento anni più tardi, giungevano i ce- in senso orario: tità comune, che caratterizza il patrimonio ru- nobiti: in Calabria, in Puglia, una migrazione il Castello di Caccuri, eretto dai Bizantini a pestre crotonese. È infatti l’impronta religiosa in tono minore rispetto a quella che aveva da- protezione della valle del ad essere predominante in questi luoghi. to vita alle colonie della Magna Graecia. Non Neto, nei secoli è stato Un’impronta che risale alle immigrazioni dei più popoli in cerca di terre e fondatori di abitato da numerose famiglie nobiliari, ultimi monaci Basiliani nel VII secolo d.C., non un grandi città, ma monaci in fuga dalla persecu- dei quali i Barracco che a ordine monastico vero e proprio, ma un grup- zione dell’Impero Bizantino, dove si era im- ➜ LA CHIESA DI SANTA fine Ottocento fecero po di fedeli alla regola di San Basilio Magno, posto il divieto di rappresentare il Cristo, i MARIA DEI TRE FANCIULLI costruire l’unica torre del La presenza dei monaci va Castello; la Chiesa di figura fondamentale del cattolicesimo in santi, e le altre figure della dottrina cristiana. ben oltre le testimonianze rupestri. Un vero e S. Maria dei Tre Fanciulli, Oriente, padre della Chiesa e della regola mo- La lotta iconoclasta spinse i Basiliani a “varca- proprio monastero, così chiamata in ricordo nastica che porta il suo nome, basata sulla re” lo Jonio. Il loro rifugio, in moltissimi casi, detto di Santa Maria dei tre bambini che, Trium Puerorum o perdutisi nel bosco, si creazione di una comunità di preghiera e di erano le antiche grotte ipogee, o nuove dimo- di Santa Maria la Nova o salvarono da un incendio lavoro, su di una condotta di vita povera ma re, nuove celle scavate nel tufo e nell’arenaria. della Paganella, sorgeva scoppiato all’improvviso improntata sulla collaborazione. Non eremi E questa è l’impronta che si è tramandata sino un tempo in località Patìa grazie al benevolo nei pressi dell’abitato di intervento della a noi nei luoghi rupestri crotonesi. Caccuri. Collocata su uno degli antichi itinerari Madonna; l’interno di una di transumanza che dal delle grotte carsiche di Le civiltà rupestri crotonesi oggi piano, costeggiando Verzino, la cui struttura la riva sinistra del Neto, carica di fascino e Grotte parzialmente naturali, tutte ampliate o saliva in Sila, la piccola mistero può forse rinforzate dalla mano dell’uomo, non sempre è chiesetta che vediamo contribuire a spiegare chiaro se già in tempi neolitici o nel corso dei oggi è ciò che rimane toponimi fantasiosi come dell’intero edificio, Chironti, chiaro secoli successivi, dai monaci stessi, nell’alto crollato in seguito ad un prolungato abbandono. riferimento al fiume degli Medioevo. I siti sono molto diversi tra loro, Inferi Acheronte, che si tutti visitabili e aperti al pubblico e in stato di può immaginare mentre scorre proprio in simili conservazione decisamente variabile a seconda angusti passaggi; dei casi. Non esiste infatti un vero e proprio parte della collezione di consorzio di gestione, e nella maggior parte dei vasi ed anfore osservabili al Museo del Castello di casi le strutture non sono protette da nessun Santa Severina. genere di ente. Poco sponsorizzate, spesso 22 23 LE ORIGINI CRISTIANE IN CALABRIA: LA TIMPA DEI SANTI

La Timpa dei Santi è un luogo di culto antichissimo, testimonianza della profondità delle radici cristiane nella zona. L’area è divisibile in tre parti fondamentali che caratterizzano questo straordinario sito rupestre, se- gnato in maniera evidente dalla presenza monastica. In un panorama af- fascinante, costituito da versanti ripidi che scendono verso il fiume Neto e falesie rocciose, a qualche centinaio di metri dalla Statale che porta a Cotronei, sorge una chiesa ipogea risalente a più di 1200 anni fa. La crip- ta, immersa nel verde della valle, presenta un affresco del Cristo Vincen- te, danneggiato ma ancora riconoscibile, e una dell’arcangelo Gabriele. Piccola e quasi cancellata, c’è anche un’immagine mariana, la Madonna Odigitria, un’icona tipica della tradizione monastica basiliana. In cima al cheologica ed antropologica. Il sito è sempre Lucia, raffigurante la Madonna Odigitria, Le colline di Centonze da aperto al pubblico e visitabile. (Per info: simbologia perduta delle icone basiliane. cui emerge la scenografica colle, il cenobio vero e proprio: cinque grotte a picco sul burrone, in po- ondulazione del paesaggio, sizione difensiva. Tra gli olivi, nelle vicinanze dell’insediamento abitativo, la tomba scoperchiata e probabilmente profanata. Il Comune – Tel. 0962.888830). Evoluzione similare hanno avuto anche le punteggiato di campi tutto rende questo sito speciale, una testimonianza unica che ci racconta di una realtà di silenzio, raccoglimento e profonda de- Nelle vicinanze di Casabona c’è Caccuri, un grotte di Petilia Policastro: ad un’altitudine di coltivati, prati e bassa vozione, risalendo il corso della Storia sino agli albori del Cristianesimo e della fede in Calabria e nel Crotonese. insediamento meno regolare, ma di grande ri- ben 600 metri, sui colli battuti dalle vie pa- vegetazione. lievo per le testimonianze di un’importante storali, le trenta cavità rinvenute hanno certa- presenza basiliana. Santuari e cappelle rupe- mente avuto una funzione abitativa per pa- Sulla doppia pagina, nemmeno segnalate, fanno parte di un patri- crinale sinistro, e ognuna ospita decine di stri, affreschi e decori, tombe e cripte della stori e transumanti. Ma i segni di epoca tardo ➜ LA SANTA SEVERINA in basso da sinistra: monio culturale e storico che viene promos- grotte, la maggior parte delle quali organiz- Timpa dei Santi, fondamentale e antichissi- antica e altomedievale, le croci insite nella SOTTERRANEA due scorci di Caccuri, Secondo alcuni studiosi, il nome deriva dal latino so soprattutto dal Gruppo d’Azione Locale zate in più vani e con nicchie e piccoli depo- mo luogo di culto cristiano. Particolarissime crosta originaria delle grotte interne e le nic- le grotte che popolano Cacumine, “cima, il sottosuolo di Santa Kroton, che si occupa in particolare della siti per vasi, orci e otri. Una testimonianza sono poi le grotte di Cotronei. Il territorio è chie, un tempo contenenti icone e raffigura- Severina potrebbero montagna” e dal greco promozione dei beni e dei prodotti della pro- antropologica preziosa, che offre uno spetta- costellato di insediamenti ma due, quello del- zioni, raccontano la presenza del monachesi- approssimativamente Kakòs oròs, “cattiva essere più di cinquecento orografia”; l’abitato di vincia di Crotone, cercando con impegno di colo architettonico interessantissimo, e rac- la frazione di Favata e quello di Santa Lucia, mo italo-greco in maniera indubitabile. Così e seguono i terrazzamenti Casabona sorge su una dare visibilità alle bellezze di questa terra af- conta non di una vita povera o di rifugi di sono tutt’ora accolti da centri abitati, prova come il nome della località, detta Colle della che, partendo dal pianoro collina di origine carsica in fascinante. emergenza, ma di una piccola civiltà struttu- evidente del ruolo dei villaggi paleolitici e poi Chiesa, è una testimonianza toponomastica costituito dalla piazza cui nell’antichità furono dell’acropoli, degradano scavate numerose grotte Il sito più famoso e certamente meglio tute- rata, di una scelta abitativa consapevole per- della presenza monastica nella fondazione di molto emblematica. Ultimo sito, ancora dif- verso valle. Come per altri abitate; le Grotte di siti rupestri, viene anche lato e protetto è quello di Casabona: centi- ché probabilmente vantaggiosa. Casabona è cittadine e borghi che si sarebbero sviluppati ferente dagli altri, è Belvedere di Spinello, che qui ipotizzata la presenza Roccabernarda, dove trovò naia di grotte, perfettamente allineate tra lo- una vera e propria “città rupestre”, che ha attorno a questi centri di vitalità economico- si caratterizza come eremo, non cenobio. Si di un villaggio preistorico, rifugio la banda di briganti a cui sarebbero seguite guidata dal Repulino, ro. Un patrimonio artistico e archeologico vissuto per secoli, dall’Età del Bronzo a quel- pastorale e quindi spirituale e religiosa. Lo ritiene in particolare che un tempo fosse l’a- diverse fasi, tra cui quella spesso sostenuta dagli inestimabile. L’insediamento era stato sicura- la bizantina. Il Comune si è occupato di rea- stato di conservazione non è ottimale, pur- bitazione singola di un anacoreta, una grotta bizantina durante la quale abitanti del luogo in una mente progettato secondo un criterio preci- lizzare sentieri guidati attraverso l’insedia- troppo: molte grotte sono crollate, ma le due scavata nella calcarenite con una minuscola l’antico insediamento comune ribellione contro si sarebbe arricchito di il baronato, fatta di furti e so: le cavità sono disposte su terrazze paralle- mento, valorizzando la prospettiva di un fu- citate rimaste sono profondamente scavate chiesa realizzata a lato, una cappella con un numerosi monumenti, come uccisione di bestiame. una grotta ipogea con le, che abbracciano entrambi i crinali di Val- turo in chiave turistico-economica, ma an- nella roccia. Testimonianze attendibili parla- tetto realizzata con lastre di pietra, probabil- gradini il cui ritrovamento le Cupa. Ben otto terrazze si dispongono sul che e soprattutto l’aspetto della ricerca ar- no di un affresco un tempo presente a Santa mente un tempio sepolcrale. ■ è molto recente.

24 25 26 ITINERARI DELLA CULTURA SILENZIO di questa meravigliosa terra. evidenti testimonidella profondafede,senzatempo, piccole cappelleebattisteri bizantinisifanno religiosa nelCrotonese: santuari,badie,conventi, Sono moltiglispazi dedicati alladevozione npros el spiritoenellafede Un percorso nello E PACE la tavolalignearaffiguranteMadonna Greca èoggiconservatainunacappella Recentemente rinvenutanellasacrestia dell’antica chiesettadiCapoRizzuto, del Santuarioaleidedicato,ancora una voltaaCapoRizzuto. 27 ➜ IL TESORO DEL N UNA ATMOSFERA MAGICA IN CUI SI RE- cinia, di cui purtroppo rimane solo una colon- reo dell’Annunciazione, mentre nell’abside è coro del XVIII secolo, l’ambone in marmi ca- Dall’alto a sinistra, DUOMO DI CROTONE SPIRA LA POESIA DEL PASSATO, dell’infini- na dorica. Le prime notizie della chiesa si han- presente un coro in legno intagliato cinque- labresi della seconda metà del Seicento e l’alta in senso orario: Il Tesoro raccoglie il Santuario di Capo paramenti e argenterie, to e dell’eterno, il percorso dell’anima no agli inizi del XVI secolo, ma il suo origina- centesco, un tempo sovrastato dalla volta af- torre campanaria a base quadrangolare su Colonna, presso il quale tra le quali di notevole interesse è un calice che accompagna il turista alla scoperta le stile bizantino ha subìto numerose modifi- frescata con un ciclo sullo Spirito Santo. Nel quattro livelli. si venerava una d’argento dorato e Idelle principali emergenze religiose del Gal che: nel XVIII secolo era infatti un romitorio, vicino comune di Santa Severina è di notevole Tra i molti ambienti religiosi di Casabona che particolare immagine smaltato, attribuito ad della Vergine, che si un artista ispanico Kroton inizia a Crotone dalla chiesa dell’Im- mentre nel 1897 il santuario venne completa- pregio la Cattedrale di S. Anastasia: edificata meritano una visita, la chiesa Madre di S. Ni- narra sia stata gettata in molto noto, il Cellini di macolata, un affascinante ibrido di diversi sti- mente riedificato. Da ricordare infine il Duo- tra il 1274 ed il 1295 e annessa al Battistero cola, restaurata dopo un recente sisma, custo- mare dai Turchi che non Spagna, e detto “calice li, con la facciata di impianto neoclassico e mo di Crotone (o Cattedrale di S. Maria As- Bizantino, conserva l’originale portale ad arco disce numerose opere quali la statua della Ma- riuscivano a bruciarla; di Filippo IV” poiché tutte le decorazioni venne da lui donato l’interno barocco, risalente al XVIII secolo su sunta e S. Luigi l’Areopagita), esempio di ogivale sormontato da un timpano donna delle Grazie con il Bambino all’interno della Chiesa all’Arcivescovo di Crotone nel 1626. base quattrocentesca. L’Oratorio omonimo eclettismo del IX secolo, per la cui ricostruzio- triangolare spezzato e fiancheg- (1573), un crocifisso secente- dell’Immacolata di Fanno parte del Tesoro annesso conserva nella cripta i resti dei con- ne (del Cinquecento) vennero utilizzati mate- giato da tre ordini di lesene sco, le statue barocche di S. Crotone (stucchi e anche un’altra coppa dipinti) sono dedicati alla e due bacoli fratelli. Vi è poi la chiesa di S. Chiara, in Vi- riali prelevati proprio dal Tempio di Hera La- scanalate e munite di capi- Nicola e quelle della Ma- vita della Vergine; settecenteschi di ignoti co La Camera, ricostruita nel Settecento, che cinia. Le forme orientaleggianti della cupola e tello dorico. In facciata, in- donna del Rosario, del Sa- annesso alla Chiesa di autori napoletani, di cui un tempo faceva parte di un complesso mo- del campanile si accostano alla facciata neo- torno ai tre portali, vi so- cro Cuore, di S. France- Santa Chiara si trova uno decorato con il Monastero delle una statuina della nastico del XV secolo. L’occhio attento noterà classica, mentre all’interno il pulpito ottocen- no nicchie vuote e mo- sco, S. Lucia e S. Anto- Clarisse, di cui sono Vergine e una croce processionale, tutti sulla facciata le decorazioni graffite, mentre tesco, il coro ligneo secentesco, i dipinti e le nofore, mentre all’interno nio. All’interno della ancora osservabili in argento. all’interno colpiscono il pavimento in maioli- croci processionali settecenteschi sono affian- le navate sono separate da chiesa è inoltre presente la il campanile, le celle, la particolare ca napoletana, gli stucchi barocchi, l’organo a cati alla tavola bizantina della Madonna di Ca- arcate sorrette da pilastri af- grande cappella del S.S. Sa- pavimentazione in cotto e canne del 1753, il mobile della sacrestia, la po Colonna, accompagnata una volta l’anno frescati. Richiedono partico- cramento, anch’essa ricca di parte del chiostro; cantoria e i matronei. Dell’antico convento dai fedeli in una processione notturna che dal- lare attenzione il mobile del affascinanti opere d’arte sacra. all’interno della Chiesa di S. Maria del Soccorso, sono ancora visibili il campanile, le celle, il la città raggiunge il santuario. a Caccuri, un’epigrafe chiostro in arenaria e la pavimentazione in in latino sotto lo scranno cotto. Chiese, cappelle e battisteri corale dedicato al priore della congregazione In alto: due immagini Nei pressi di Via Risorgimento troviamo la Numerosi comuni della Provincia di Crotone ricorda don Antonio della Cattedrale chiesa di S. Giuseppe che, fiancheggiata da conservano edifici religiosi di rara bellezza, di- Cavalcanti, duca di di Crotone, intitolata due cupole basse e tozze, conserva un portale versi tra loro sia per l’epoca di fondazione sia Caccuri, il cui teschio è a San Dionigi e a Santa custodito all’interno della Maria Assunta. Sentito in tardo barocco in pietra decorata e alcuni di- per le dimensioni e lo stile. Per quanto riguar- seduta. modo particolare è pinti e statue lignee settecentesche. Nel quar- da le chiese, merita una visita quella di S. Ma- il pellegrinaggio che, la seconda domenica di tiere Piscaria (“Pescheria”) è da visitare la chie- ria del Soccorso o della Riforma, annessa al maggio, porta i fedeli sa di S. Maria di Prothospataris, che prese il convento dei Domenicani di Caccuri: edifica- dalla Cattedrale a Capo nome dalla famiglia nobile ed è attiva dal ta tra il 1515 ed il 1520, presenta una sola na- Colonna ripercorrendo i passi degli antichi 1525. vata, il rosone romanico a dodici raggi e l’alta- abitanti della Magna Spostandoci sul promontorio Lacinio, nei re maggiore in gesso. All’interno la Cappella Graecia che si recavano pressi dell’area archeologica sorge il santuario Cavalcanti custodisce l’altare settecentesco di a rendere omaggio ad Hera sul promontorio di S. Maria di Capo Colonna, risalente al S. Domenico in legno stuccato e dipinto, con Lacinio. 1000-1200, edificato sul Tempio di Hera La- al centro la statua del Santo e il gruppo sculto- 28 29 LA PROCESSIONE DI SANTA SPINA settecentesca e l’adiacente fontana risale alla se- A Petilia Policastro, presso il Santuario della Sacra Spina, si svolge ogni conda metà dell’Ottocento. Nella chiesa sono anno una festa religiosa ricca di fascino e molto sentita dai fedeli. In ono- custodite la Madonna delle Grazie con Bam- re della Spina, simbolo della Corona di Cristo e venerata poiché ritenu- bino (statua cinquecentesca di Antonello Ga- ta salvatrice del popolo colpito da un terribile terremoto, ogni primave- gini da Messina) e, nella cappella ottagonale ra viene organizzata una manifestazione in costume che prevede una barocca, l’Ecce Homo, statua lignea secentesca lunga processione da Petilia al Santuario. La Via Crucis si snoda lungo un vecchio sentiero attraverso contrade e fiumi; durante il corteo dodici di Fra Umile Pintorno da Petralia. figuranti delle confraternite di San Francesco e della Madonna del Rosa- Sempre a Mesoraca si possono trovare i resti, rio indossano un saio penitenziale viola e una corona di spine e tra- in località omonima, dell’antico monastero di sportano una croce di legno sulle spalle. Un altro confratello, che impersona Cristo, indossa un abito rosso e porta una croce S. Angelo in Frigillo o in Frigido, risalente al molto più pesante, mentre altri personaggi raffigurano i soldati romani, uno dei quali ha il compito di scandire le tappe del Cal- Cinquecento secondo lo storico G. Fiore, vario battendo una catena sul legno della croce. I fedeli seguono il corteo intonando canti e preghiere in un misto di italiano, mentre per altre fonti la sua fondazione risali- dialetto e latino, contribuendo alla manifestazione con la loro presenza e affrontando il duro percorso persino in ginocchio o a rebbe addirittura al XII secolo. Questa glorio- piedi nudi, per mostrare completa devozione e partecipazione al dolore di Gesù. Con l’arrivo al Santuario, sempre presente sul- sa struttura venne data dal Papa in commenda lo sfondo della processione, viene celebrata la Messa Solenne, la reliquia viene esposta e all’aspetto religioso si affianca quello durante l’occupazione aragonese, ed in breve più ludico dell’abbondante cena offerta sotto le querce nei pressi della chiesa. andò in rovina. Infine da non perdere è una vi- sita alla chiesa settecentesca del Ritiro, edifica- ta grazie all’azione del religioso locale don racconta, per esempio, che il Santuario della Sopra, da sinistra: ➜ IL BATTISTERO I grandi santuari del Crotonese mente se ne possono osservare i resti lungo un Matteo La Manna, che presenta ben nove al- Madonna della Scala fu costruito sul roveto nella statua lignea DELLA CATTEDRALE dell’Ecce Homo sono DI S. SEVERINA Presso Belvedere di Spinello accoglie il turista antico itinerario delle transumanze che si spo- tari in marmo di Carrara finemente decorati e dove un tempo cresceva l’albero di gelso su cui evidenti le influenze del Il piccolo edificio, il Santuario della Madonna della Scala: a cro- stavano dalle valli del Neto e del Tacina fino al- una cupola affrescata di grande pregio. la Vergine col Bambino si sedette a riposare barocco spagnolo e della costruito tra l’VIII e il IX ce latina con un’unica navata, in stile norman- l’altopiano silano. A Cirò Marina, nella Valle A Casabona sono da visitare il Santuario otto- dopo essere sfuggita al rapimento da parte di scuola del Seicento siciliano, secolo e riconosciuto nella drammaticità della come il più antico no basiliano, conserva una caratteristica statua del Neto, si trova il Santuario della Madonna centesco di S. Francesco con le due pregevoli sta- un pastore del posto che aveva aiutato a ritro- figura e nella sua tragica monumento bizantino della Calabria, forse in in pietra raffigurante la Madonna con Bambi- dell’Itria che, edificato nel XVII secolo dove tue lignee e quello della Madonna dell’Assunta vare il suo bestiame. La tradizione vuole che il espressività; origine veniva adibito a no, e un suggestivo percorso nel verde lo colle- sorgeva il vecchio monastero basiliano, è tut- detto anche “I ra Madonna i l’acqua ducia”, per quadro settecentesco custodito nella chiesa e un’immagine della Madonna Martyrium, o costituiva della Scala nella chiesa del addirittura l’antica ga al paese di Petilia Policastro. Qui sorge il tora sede di un culto molto sentito, quello per la presenza in zona di una fonte d’acqua. L’edifi- raffigurante la Madonna sia stato più volte SS. Salvatore. Cattedrale vera e propria. Santuario della Madonna della Spina (XII se- l’acqua (“Itria” deriva da “idros”, che in greco cio, costruito nel XV secolo e riedificato nel portato nella parrocchia e sempre rinvenuto La pianta primitiva è circolare a quattro colo), con facciata a capanna, portale a tutto significa “acqua”). È invece di recentissima co- 1859 in seguito a un terremoto, custodisce un nei pressi del roveto. Per quanto riguarda il bracci, l’atrio ha corpo sesto, frontone dell’abside settecentesco inta- struzione il Santuario della Madonna Greca di dipinto secentesco della Madonna dell’Assunta. Santuario della Madonna d’Itria, si narra che cilindrico, il tamburo è ottagonale e risponde gliato e dorato, soffitto ligneo e cantoria ba- Isola di Capo Rizzuto, mentre a Mesoraca sor- Per concludere al meglio il viaggio nei luoghi un’antica statua della Vergine venne dispersa all’alzata della cupola rocca. Sul territorio di Cotronei sorgeva inve- ge il Santuario del S.S. Ecce Homo: di pre- della fede del Crotonese, rimangono da vedere in mare da un’armata di soldati incaricati di di- retta da otto colonne. Sulla parete sinistra del ce una struttura religiosa imponente e dalla sunta origine basiliana, subì numerose modifi- il Santuario della Madonna delle Sette Porte a struggere le immagini religiose in epoca di ico- braccio di nord-est sono lunga storia, il monastero Tassitano, in località che e alla fine del XIX secolo divenne luogo di Rocca di Neto, che custodisce una tela quat- noclastia. Sembra che l’effige sia stata poi re- ancora visibili resti di affreschi bizantini del Chiesuola Trepidò. La struttura venne fondata accoglienza per i poveri. L’interno ha una sola trocentesca raffigurante la Vergine con il Bam- cuperata su segnalazione di una giovane grazie X-XII secolo, mentre dall’Abate Gioacchino alla fine del XII secolo, navata, la volta è decorata a stucco, sono pre- bino e gli Angeli, il Santuario della Madonna al contributo di due eremiti basiliani scompar- il dipinto sulla parete sinistra del braccio di e dopo pochi anni, nel 1198, l’imperatrice Co- senti il pulpito secentesco in noce lavorato ad del Soccorso a S. Mauro Marchesato, dalla si subito dopo nel nulla. Un quadro raffigu- nord-ovest raffigurante stanza lo prese sotto la sua protezione. Attual- intaglio e diverse tele di pregio, la sagrestia è particolare cupola in stile orientale, il Santua- rante la Madonna di Capo Colonna, invece, S. Gerolamo risale al Quattrocento. rio di S. Michele a S. Nicola dell’Alto, con l’i- prima incendiato e poi disperso da un’incur- cona settecentesca dedicata al Santo, ed infine sione turca nel 1519, si dice sia stato ritrovato il Santuario della Madonna di Condoleo a in riva al mare da un pescatore che lo custodì Scandale. fino alla morte. Ma la leggenda più popolare è certamente quella di S. Teodoro, al quale è de- Storie di fede e di leggende dicata la chiesa di Cerenzia: si racconta che il La splendida architettura e le pregevoli opere valoroso soldato abbia ucciso il drago a sette A lato: il battistero d’arte che si osservano presso gli edifici religio- teste che tiranneggiava sul territorio e, per ri- bizantino di Santa Severina; il Santuario si del Crotonese si accompagnano ad altri ele- cordare il grande gesto, ancora oggi durante i della Madonna del menti non meno affascinanti, anch’essi custo- festeggiamenti religiosi la statua del Santo con Condoleo, a Scandale: diti da questi luoghi: chiese, cappelle e con- la corazza e la corona formata dalle sette lingue l’appellativo della Vergine significa “dolore con venti sono infatti sede di tradizioni antichissi- del drago è portata in processione per le vie del partecipazione”. me e di leggende ancora oggi tramandate. Si paese. ■ 30 31 Il museo è, da sempre, un ambiente in cui si mantiene MUSEI in vita, riecheggiando fra documenti e oggetti, Voci della memoria la memoria delle civiltà. I musei del Crotonese costituiscono una vibrante testimonianza dei costumi che rendono unico questo territorio.

UELLO CHE CROTONE DEDICA ALLA MILLENARIA STORIA DEL SUO TERRITORIO e ai suoi retag- Qgi archeologici è senz’altro un vero e proprio gioiello, un ricco banchet- to per gli appassionati di storia classica e per chi voglia comprendere fino alle radi- ci la magia dell’atmosfera crotonese. Il Museo Archeologico di Crotone, situato nel centro storico di questa ariosa città imbevuta di sole e luce, accoglie i visitato- ri con un tranquillo giardino in cui sono conservate due vasche termali in pietra provenienti dall’Asia Minore e ritrovate nei fondali al largo di Punta Scifo a segui- to del naufragio della nave che le traspor- tava. I due piani espositivi sono organizza- ti seguendo una disposizione cronologica:

Nel Museo Archeologico di Crotone sono visibili alcuni reperti appartenenti ai cosiddetti tesori della dea greca Hera e oggetti rinvenuti a , insediamento di Punta Alice in cui si narra visse Filottete, eroe della guerra di Troia e arciere ITINERARI DELLA CULTURA di leggendaria abilità.

(Le foto del Museo Archeologico di Crotone sono realizzate su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali n. 81 del 05/10/2012 - Soprintenza per i Beni Archeolologici della Calabria). 32 In basso: il Museo Civico si comincia con i reperti preistorici del Neo- che i due askoi (letteralmente “tubi”, vasi di Crotone ospita pezzi litico, fra cui gli utensili in ossidiana prove- per olii e unguenti caratterizzati da un bec- riguardanti la storia della città, come la collezione nienti dalla vicina Petilia Policastro, passan- cuccio) a forma di sirena, risalenti al V e VI di antichi documenti e do per i corredi funerari dell’età del ferro, secolo a. C.: sono noti solamente tre esem- stampe, abiti medievali e per giungere fino ai reperti risalenti all’Età plari con questa foggia a livello mondiale. Il reperti in ceramica. del Bronzo. È poi però con la sezione riser- Museo segue poi la storia dell’antica Kroton Nella pagina a lato: alcuni vata ai reperti di epoca greca che il fascino fino al Medioevo, accompagnando i visita- degli oggetti conservati nel del Museo raggiunge i suoi vertici: oltre al- tori fra i principali personaggi ed avveni- Museo Archeologico di Crotone, dai quali traspare l’amplissima collezione di vasi e anfore, da menti che hanno segnato la città. l’elevata competenza degli non perdere è sicuramente la sala dedicata artisti della Magna interamente al Tesoro di Hera, costituito, L’uomo e la sua storia Graecia, attenti al minimo dettaglio decorativo e insieme ad altri ornamenti, da uno splendi- Il Museo della Civiltà Contadina, nel comu- all’armonia delle forme, nei do diadema in lamina d’oro a fascia cesella- ne di Melissa, occupa alcuni ambienti al pia- gioielli e negli ornamenti to con un motivo intrecciato, che probabil- no terra della Torre Aragonese, già sede lega- più preziosi così come negli oggetti di uso mente ornava una statua della dea, protet- le di G.a.l. Kroton, nella frazione di Torre quotidiano. trice della città. Meritano di essere citati an- Melissa. Qui, a partire dal 1998, è stata pre- disposta un’esposizione che riporta in vita la storia contadina dell’alto Crotonese median- te un grande numero di oggetti di utilizzo quotidiano, disposti secondo un’attenta cura ➜ HERA LACINIA, alla riproposizione degli ambienti. Per questo “LIBERATRICE” motivo, le sei sale mirano ad esporre le diffe- DEI PROPRI TESORI Eleutherìa, “liberatrice”, renti abitudini domestiche, lavorative e so- era l’epiteto attribuito ciali, presentando un quadro completo della a Hera. Lo si legge su un cippo del Santuario realtà contadina, analizzata secondo diverse a lei dedicato e datato prospettive. La prima sala, dedicata alla lavo- V secolo a.C., che rivela un aspetto assai razione del latte, ci mostra gli oggetti caratte- affascinante della dea, ristici di questa attività: calderoni, secchi, preposta a fornire asilo agli uomini che si sgabelli, un colatoio, svariate fiscelle, coppe e rifugiavano nel tempio, cucchiai di legno. Alle pareti, numerosi fini- come dimostrano numerose iscrizioni incise menti in ferro e cuoio, come collari, campa- su tabelle di bronzo nacci, una sella, ferri per il marchio del be- rinvenute nei pressi del Santuario. Liberazione stiame e un aratro in legno. Nella seconda sa- degli schiavi e anche la si rivive un tipico ambiente domestico: il dei tesori che, in seguito agli scavi del 1987, hanno letto con il materasso di paglia, la cassapan- diversi tipi di lesina e di punteruolo. Una ritrovato, oltre alla luce, ca, il mobile per la toeletta, una culla; curio- piccola collezione di oggetti in ceramica, co- un pubblico pronto ad apprezzarne la grandezza. si il seggiolone impagliato dotato di foro e me giare, pignatte, recipienti per la conserva- Il “Tesoro di Hera”, sottostante pitale e il girello di legno. È evi- zione dei cibi e anfore è visibile nella sala suc- scrigno di meraviglie come il diadema d’oro, dente come la tessitura occupasse un posto di cessiva, dove strappano un sorriso gli abbeve- la testa di grifo, la kylix rilievo all’interno dell’attività domestica: tro- ratoi per i pulcini. L’ultima sala è dedicata ad attica a figure nere e le patere umbilicate si trova viamo telai, pettini, scardassi, gramole e una un’altra tradizione rurale importantissima oggi custodito al Museo macchina per cucire. Proseguendo nella visi- nel crotonese, la viticoltura, di cui osservia- Archeologico Nazionale ta, incontriamo una sala dedicata agli ogget- mo alcuni strumenti come macchine spargi- di Crotone. ti di falegnameria: trivelle, seghe, pialle, oltre zolfo e un raro esemplare di macinino in le- a strumenti per il lavoro nei campi. A questi gno per i cristalli del minerale giallo. si aggiungono, nella quarta sala, gli attrezzi per la bottega del fabbro: vi si scorgono te- Luoghi oggetti documenti naglie, martelli, pinze, oltre a chiavi, serratu- Il Museo Diocesano di Santa Severina si tro- re, ferri di cavallo. Non manca la bottega del va in quello che un tempo era il Palazzo Ar- ciabattino con il tavolo da lavoro in legno, civescovile e rappresenta una delle più im- 35 appunti di viaggio SITO ARCHEOLOGICO DI CAPO COLONNA religiosa, ma anche a quella civile, costituen- Da lunedì a sabato 17:00-20:00 DA VISITARE L’area archeologica che si trova a Capo Colonna, vicino a Crotone, è rag- do una rilevante memoria storica del territo- domenica 10:00-13:00 / 15:00-20:00; giungibile seguendo una strada costiera che parte dal capoluogo. Situa- ◗ Museo Archeologico in estate da lunedì a sabato 16:30-23:00 rio. La Biblioteca Diocesana, in fase di rior- Via Risorgimento 53 - Comune di Crotone (KR) domenica 10:00-13:00 / 16:30-23:00. to in posizione strategica lungo le rotte marittime che univano Taranto al- dino, comprende circa 2000 volumi: fra i te- 0962.23082 ◗ Museo Diocesano lo Stretto di Messina e adagiato sopra un promontorio anticamente det- Ingresso. Gratuito fino a 18 anni e Ex Palazzo Arcivescovile - Piazza Campo sti antichi, degni di nota sono due quattro- to Lacinion, da cui il nome della dea venerata Hera Lacinia, fu uno dei oltre i 65 anni. Comune di Santa Severina (KR) centine e ben 120 cinquecentine. Il catalogo Orari di apertura. Tutti i giorni 0962.51069 santuari più importanti della Magna Graecia. Il complesso originale era è reperibile on line sul Sistema Bibliotecario 9:00 - 20:00 Ingresso. A pagamento costituito dal Tempio e da almeno altri tre edifici; di costruzione datata VI ◗ Sito archeologico di Capo Colonna Orari di apertura. In inverno da martedì secolo a.C. (per quanto riguarda quello che viene denominato “Edificio Regionale. A completare il Museo è la colle- Via per Capo Colonna a domenica 9:00-13:00 / 15:00-18:00; zione De Luca, costituitasi di recente in se- Comune di Crotone (KR) in estate 9:00-13:00 / 15:00-20:00. B”, VIII Secolo a.C.), rimangono alcuni resti e la colonna superstite, cui fi- 0962.934814 / 934188 Giorno di chiusura. Lunedì no al 1638 se ne aggiungeva una seconda, collassata in seguito ad un ter- guito alla gentile donazione del dott. Fran- ◗ Museo Civico Archeologico (salvo prenotazioni) remoto. Nel XVI secolo venne quasi completamente saccheggiato con cesco De Luca, storico locale. Questa è sud- Palazzo Porti Piazza Diaz [email protected] - www.museisantaseverina.it divisa nelle due sottosezioni “Reperti del ter- Comune di Cirò Marina (KR) ◗ Museo Civico Demologico dell’Economia scopo di riutilizzo dei materiali da costruzione. Il tempio di Hera Lacinia 0962.370056 del Lavoro e della Storia Sociale era affacciato sul mare, esastilo e composto di quarantotto colonne in sti- ritorio severinate” e “Numismatica”. La pri- Ingresso. Gratuito Via Amedeo le dorico. Le colonne raggiungevano 8 metri d’altezza ed erano costitui- ma espone oggetti che vanno dal periodo Orari di apertura. In inverno 9:00-14:00; Comune di Isola di Capo Rizzuto (KR) in estate 9:00-14:00 / 19:00-22:00 0962.799002 te da otto rocchi scanalati. Il tetto era composto di lastre di marmo e te- protostorico fino all’età moderna e com- Giorno di chiusura. Sabato Ingresso. Gratuito gole in marmo pario, e doveva contenere decorazioni, come risulta dal prende testimonianze di vario genere quali ◗ Museo della Civiltà Contadina Orari di apertura. Mercoledì, venerdì e Frazione di Torre Melissa sabato 16:00-19:00 (altri orari su richiesta). rinvenimento di una testa di donna in marmo e di altri frammenti. Sono fibule, croci, anelli, collane, encolpi. La se- Comune di Melissa (KR) 0962.865801 ◗ Museo di Arte Contemporanea rimaste tracce di una Via Sacra lunga una sessantina di metri e larga 8. A conda mostra svariati sigilli, medaglie, mo- (Consorzio Sviluppo Alto Crotonese) Viale Regina Margherita, 70 completare la struttura altre costruzioni denominate “Edificio B”, “Edificio H”, “Edificio K”, che si ipotizza potessero avere, in neta e cartamoneta appartenenti a diverse Ingresso. A pagamento Comune di Crotone (KR) Visite guidate. Previste 0962.20346 ■ origine, la funzione di tempio, mensa e foresteria. epoche storiche. Orari di apertura. In inverno Ingresso. Gratuito

Sulla doppia pagina, portanti testimonianze sull’arte sacra in Ca- in senso orario: un collage labria. È suddiviso in tre sezioni: “Luoghi”, di immagini dedicate alle collezioni dei musei del “Oggetti” e “Documenti”. La prima sezione Crotonese: il Museo della si trova nel Salone degli Stemmi, presenta gli Civiltà Contadina; tre foto edifici di culto ed espone l’evoluzione che del Museo del Castello di Santa Severina; una sala e questi hanno subìto nel tempo, dalle cata- un particolare del Museo combe alle prime basiliche, dai battisteri al- Diocesano di Santa Severina. le chiese bizantine, dalle abbazie alle catte- ancora il Museo della Civiltà Contadina di Crucoli, drali post-tridentine. La seconda sezione con la ricostruzione mostra vasi sacri, arredi ecclesiali, reliquiari, di una casa rurale. ostensori, paramenti, oggetti per l’abluzione e l’incensazione, ex voto, strumenti sonori. ➜ MUSEO DEL VINO DI TORRE MELISSA Nella sezione “Documenti”, in cui figurano Nel centro storico di testimonianze scritte su carta e su pergame- Torre Melissa il Museo del Vino rappresenta una na, emerge la storia di tutta l’arcidiocesi. Di tappa fondamentale per rilevante importanza è la bolla papale di Lu- chiunque arrivi in visita nel borgo, in particolare cio III, redatta ad Anagni nel 1184. Tale bol- in seguito al recupero dal la, chiamata Ad abolendam, a conclusione fallimento della Cantina Sociale operato dal del Sinodo di Verona ove venivano condan- Comune di Torre Melissa. nati Catari, Patarini, Valdesi e Arnaldisti, La mostra può rivelarsi un’interessante visita per condanna tutte le forme di eresia e comanda chiunque voglia tutti i vescovi di eseguire accurate indagini conoscere tutti i segreti che si celano dietro alle di possibili eretici all’interno di ciascuna eccellenze nel campo diocesi, con una frequenza di una o due vol- dell’enologia non solo del Crotonese, ma di tutta te l’anno. Le altre pergamene presenti in ar- la Calabria, che non chivio (oltre 250) appartengono ad epoche a caso nell’antichità era conosciuta come Enotria, differenti ed offrono una preziosa testimo- “Terra del vino”. nianza non solo relativa all’amministrazione 36 38 ITINERARI DELLA CULTURA nella nottecalabrese. osservabile intuttala suamagnificenza si illuminadellamagia dellaVia Lattea, e l’arialimpidapulita,ilcielo Complici lacampagnapocoilluminata DELL’ IL VALORE tipicamente mediterraneoelanaturavariegata,saràche un tempoquestacittàeranotaperlasuaelevatacultura la veritàèchenelcorsodeisecolisonostatinumerosi stata caratterizzatadaun’ospitalitàpiùunicacherara, scientifica, saràchelagentediquesteterreèsempre Sarà cheaCrotonesivivebene,compliciilclima i personaggiillustrinatiinquestaterra,oche UNICITÀ l’hanno sceltacomeluogoincuivivere. sé “tutti coloro cheamano lasapienzacomechiave d’accesso aisegreti dellanatura”. possono lasciare spazioadubbiodomande,chelafilosofiasiaquellascienzaraccoglieintorno ascoltando dei“filosofi”, eaffermando,conunasicurezza edun’apparente serenità interiore chenon gnante nominaspessoancheunaparola maisentita,definendosémedesimo ecoloro chelostanno i ragazzicheprendono appuntiechetraccianosuiloro “taccuini” angoli,rette eformule.Ma l’inse- In verità nonècosìchiaro diprimoacchito:sicuramentec’entra ladisciplinamatematica,moltisono donne; alcuneappaionoaddiritturapiùconcentratedeicolleghimaschi.Ma dicosatrattalalezione? l’autorevole signore conlabarbahatuttal’aria diessere maestro) tantissimesonole unimportante le enonsisentevolare unamosca. Tra inumerosi allievi(poichéèevidentechetalisiano,cosìcome intensamentel’oratore,te ognitermine.Circa seicentopaiadiocchiosservano l’attenzione èallestel- e personaggi importanti e personaggi riccadi storia Una terra T del tempiosisenteunasolavoce parlare, atonopiuttostobasso escandendoperfettamen- prendenti ecoloratissimi giardini. dimensioni,circondata dasplendidiportici All’interno l’evidente ricchezzadel proprietario, cheaquantopare puòpermettersiunadimoradisor- AL UACITTADINE MURA LE RA , N ELSIACSRZOEI AM BIANCO MARMO IN COSTRUZIONE BELLISSIMA UNA si distingueper 39 RINO GAETANO Sono proprio queste le parole con cui nel verità proprio come suggeriva il maestro, che VI secolo a.C. Pitagora di Samo, una chiedeva ai suoi alunni di non limitarsi ad Spesso definito “cantante surrealista”, Salvatore Antonio Gaetano nasce a Crotone il 29 ot- delle figure più misteriose del mondo ascoltare e capire i suoi insegnamenti, ma di tobre 1950. A Roma, dove si trasferisce nove anni dopo con la sua famiglia, cresce e matu- matematico, rispose a Leone, prin- elaborare nuove idee e dimostrazioni. Tra ra la sua vena artistica provocatoria. Nonostante la lontananza, le canzoni più famose ci parlano sempre della sua amata città natale, della sua gente, del suo mare e delle sue tra- cipe di Flio, quando questi gli questi, spicca il pensiero del crotoniate Filo- dizioni. Viene ricordato per la voce ruvida e spontanea, per la lucida e graffiante ironia con chiese come si sarebbe defini- lao che, seguendo i consigli del “filosofo che cui svelava la realtà, per la denuncia sociale celata dietro testi apparentemente facili e di- to. Egli, dopo innumere- parlava attraverso l’oracolo” (come narra una simpegnati. Uno dei temi più affrontati dal cantautore crotonese sarà quello della questio- voli viaggi, aveva scelto delle tante leggende sorte intorno alla figura ne meridionale, che costringe la sua famiglia, come molte altre del sud, ad emigrare in cer- la colonia di Kroton di Pitagora), divenne un grande astronomo, ca di una sistemazione migliore. Il culmine della carriera risale al Festival di Sanremo del per fondare la pro- filosofo e matematico, contribuendo ad 1978 con il successo di Gianna, che quasi eclissa per molti anni i lavori precedenti. La mor- pria scuola, detta Ca- esportare il pensiero della scuola pitagorica te tragica e prematura, in seguito ad un incidente stradale, lo porta via a soli 30 anni. Co- Il Parco di Pitagora, sa delle Muse. Fondamentale è divenuto il fuori dai confini ellenici. Precursore nell’in- me accade spesso, il suo talento e il suo genio artistico vengono riconosciuti dalla critica solo alcuni anni dopo la sua scom- a Crotone, è un ampio teorema che dal matematico prese nome, co- tuizione del ruolo marginale della Terra nel spazio dedicato alle parsa, e nel nuovo millennio le sue canzoni tornano ad essere ascoltate e rivisitate da molti autori, riscuotendo un successo scoperte matematiche e sì come molto conosciuta è la sua teoria del- sistema solare, nel campo dell’astronomia at- strepitoso soprattutto tra i giovani. Dal 2001, ogni anno la città di Crotone lo ricorda con la manifestazione “Una casa per Ri- al pensiero filosofico la metempsicosi, secondo la quale l’anima so- tribuiva la massima importanza al “Fuoco no”, una serie di concerti e di eventi che animano l’estate calabrese cercando di far rivivere la grande energia e l’entusiasmo del padre del celeberrimo pravvive alla morte corporea. Il numero rap- Centrale”, ovvero la sede di Zeus, centro del- che “Dracula” (come lo chiamavano gli amici per la sua abitudine ad uscire la sera) trasmetteva sempre nei suoi testi. teorema. Il Parco si articola armoniosamente presentava per Pitagora il principio di tutte le l’attività cosmica. in modo da collegare cose, e le sue parole a Crotone raccolsero im- le esposizioni esterne mediatamente moltissimi seguaci, anche se Forza delle braccia e potere delle parole zione per lo studio del corpo umano e della Cammariere assimila splendidamente tradi- ➜ I FRATELLI BANDIERA (giardini e sculture) I veneziani Attilio ed con lo spazio museale soltanto le menti più acute potevano essere Un elemento in cui prevalsero gli antichi medicina, di cui il rappresentante più noto zioni musicali italiane ed influenze del jazz, Emilio Bandieria, più tradizionale, grazie ammesse alla sua scuola. In verità, alla stregua abitanti di quella che fino al 1928 (dall’epo- fu Democede, che visse nel VI secolo a.C. e sonorità sudamericane ed armonie classiche, influenzati da Mazzini ai a percorsi a spirale e di molti grandi della Storia, la sua figura è ca normanna) fu conosciuta come Cotrone, che lo storico greco Erodoto nel III libro trasformando le poesie travolgenti ed evoca- tempi della Giovine Italia, ad una concezione fluida s’impegnarono per degli spazi e dei loro stata spesso intrisa di leggenda, come per è lo sviluppo di notevoli doti atletiche: mol- delle sue Storie ricorda come “il più abile tive che i suoi parolieri offrono allo spartito la liberazione del popolo italiano dagli oppressori e utilizzi. ■ esempio accadde per la sua morte, che sem- ti i crotoniati vincitori ai Giochi Olimpici, nella sua arte a quei tempi”. Altrettanto im- in vere opere d’arte. per l’unione degli Stati bra essere avvenuta a Metaponto intorno al fra cui il più celebre Milone, che si narra fos- portante è stato Alcmeone, che per primo italiani in un’unica repubblica, organizzando 490 a.C., dopo che il maestro si era rifugiato se stato anche il ricchissimo “patrono” di Pi- introdusse la sperimentazione nella medici- una sommossa popolare lì in seguito ad un incendio che personaggi tagora quando questi si trasferì nella città. A na tramite la dissezione dei corpi umani a partire proprio dalla Calabria. Insieme della plebaglia crotoniate, invidiosi del suc- detta dello storico Diodoro Sicuro, oltre a (fondamentale per il suo studio sull’anato- ad alcuni compagni, per cesso dei Pitagorici, avevano appiccato alla lottare per gli allori olimpici, proprio Milo- mia), dando così origine al metodo scientifi- volere del re Ferdinando, furono condannati a sua casa-scuola. Molti sono i nomi degli stu- ne fu il condottiero che permise a Crotone co e rendendo l’arte medica una vera e pro- morte e fucilati nel diosi che sulle orme di Pitagora approfondi- di sconfiggere il potente esercito della rivale pria scienza. La cura del corpo si affiancò al- Vallone di Rovito, nel luglio del 1844, rono le proprie conoscenze matematiche, an- Sibari nel 510 a.C. Tanta eccellenza nelle at- la materia che nell’antichità ricopriva il mas- al grido “Viva l’Italia”. dando sempre più a fondo nella ricerca della tività motorie generò una particolare atten- simo gradino della scala sociale: la politica. In località Bucchi, presso la foce del fiume Neto, Kroton venne scelta da uomini come Pita- in ricordo della fallita gora grazie al favorevole clima politico e al spedizione, sorge oggi un monumento a loro potere economico che per molti anni, fino dedicato nel luogo alla metà del VI secolo, mantenne l’armonia in cui sbarcarono. nella città, mentre la tirannia dilagava nelle altre colonie ioniche. Fu lo stesso Pitagora, insieme a personaggi quali Aristeo, Millia e Menone, a portare ulteriori migliorie nell’as- setto politico del governo crotoniate. Ma le personalità politiche amate dal popolo che vissero a Crotone si susseguirono anche in epoca moderna, da Raffaele Lucente ad Alfonso Lucifero. In tempi più recenti, infi- ne, la città ha donato, stavolta al mondo del- la musica, un personaggio che si è affermato a livello nazionale ed internazionale grazie alle sue eccellenti doti di pianista. Sergio 42 ITINERARI DEI SAPORI UT R AGRESTE CULTURA con lapropria terra profondoUn legame formaggi. Tutte sinutronodellatradizionegastronomica, quelle deibambinidipanecaldoimbottito disalumie Dal vinoCiròagliinsaccati disuinoneroCalabria, al Pecorinocrotonese, leproduzionidiquesteterre Le manidegliuominisannoditerrenicoltivati, cuore pulsantediquestoangoloCalabria. dall’olio extravergine diolivaperarrivare quelle delledonnedipastafattaincasa, sono dasempreuna garanziadiqualità. 43 ➜ I VINI BIOLOGICI A TERRA HA MEMORIA. Una memo- rispetto di quell’ambiente vengono mantenu- DI CIRÒ La produzione dei vini nel ria lunga millenni fatta d’impressio- te vive. Il cibo sano, buono, che profuma di Crotonese sta assumendo ni, attimi, vibrazioni ed energia che “storie della nonna” si affaccia così sui ban- i caratteri del biologico. Numerose aziende agricole come un’infinita catena la legano al- chetti dei mercati, delle feste e delle sagre di usano vitigni autoctoni Ll’uomo e alla sua vita. La terra nel Crotonese paese, perché chiunque possa assaporare ed finemente selezionati per ottenere un prodotto che risuona ancora dei passi dei contadini, delle acquistare un pezzo di identità locale, ed in- parli del territorio nel canzoni delle donne al raccolto, dell’eco delle namorarsene perdutamente. rispetto del suolo e della biodiversità. I vigneti gocce di sudore che la bagnavano cadendo vengono coltivati senza dalla fronte degli abitanti, che benedicendola I segreti della Bontà l’ausilio di prodotti chimici, ma prevedendo gli attacchi ne raccoglievano i frutti. In una storia di ri- I prodotti derivano da un procedimento di fi- parassitari con capannine spetto, amore e dipendenza che dura da sem- liera corta, che garantisce al consumatore la meteorologiche e trappole di feromoni a richiamo pre e continua anche oggi, nonostante i cam- provenienza e la trasparenza del prezzo. Si sessuale. Le fasi della biamenti della vita e la frenesia della quoti- può ripercorrere a ritroso la strada che ha por- produzione sono gestite internamente come nelle dianità. Forse è proprio in questo presente tato un formaggio sulla propria tavola e un fattorie di una volta. I vini più di allora che si sente la necessità di legar- bicchiere di buon vino alle proprie labbra. So- bianchi, rossi e rosati di Cirò, uno dei massimi vanti tra si al territorio, mantenere le tradizioni e con- no molte ormai le aziende agricole biologiche le produzioni delle terre tinuare ad immergersi in una filosofia di vita che lavorano nella salvaguardia della biodiver- crotonesi, sono molto pregiati, recano il marchio un po’ perduta, dimenticata, ma estrema- sità e del patrimonio autoctono, usando an- DOC e sono apprezzati a mente affascinante e carica di storia. Nella cora i metodi di coltivazione e di allevamento livello nazionale ed internazionale. provincia di Crotone è in atto un crescente ri- tradizionali che valorizzano l’intero territorio. torno alla terra, con un aumento della com- Il nuovo campo della zootecnia biologica sta Quella della viticoltura petitività delle piccole imprese e delle aziende prendendo sempre più piede, dando prefe- è una tradizione agricole che hanno iniziato ad affrontare in- renza negli allevamenti alle razze rustiche e lo- profondamente radicata nella sieme le problematiche oggettive legate al ter- cali. C’è grande cura nel garantire ad ogni cultura e nella storia del Crotonese, come in tutta ritorio. Questa impostazione vuole garantire animale il suo giusto spazio vitale, nonché fo- la Magna Graecia. la qualità e la territorialità del cibo, la creazio- raggio naturale prodotto a rotazione sulle col- In particolare, quello ne di nuovi prodotti rivolti alla tutela del- line e sulle montagne. Il risultato è una pro- di Cirò è stato il primo vino calabrese ad ottenere l’ambiente e l’esaltazione di quelli tradiziona- duzione di qualità riconosciuta e premiata a la denominazione di origine li. Inoltre, grazie al lavoro capillare di propa- livello nazionale ed internazionale. I prodotti questo animale. Possedere un maia- controllata nel 1969. ganda ed integrazione si vengono a creare oc- della tradizione sono tanti e tutti degni di no- le era garanzia di sopravvivenza all’in- ➜ IL SUINO NERO Nella pagina a lato: Capocollo, casioni di mercato che valorizzano i prodotti ta, legati al grande rapporto che unisce da se- verno, ma bisognava prendersene grande DI CALABRIA salsiccia, soppressata e locali, attirando il consumatore e favorendo coli la gente alla terra. cura nella speranza che non si ammalasse e ar- Oggi sta diventando uno salami si ottengono dalle carni lo sviluppo di altri settori come quello turisti- I salumi ne sono forse l’esempio più lampan- rivasse sano al giorno della macellazione. Le dei protagonisti della cucina di razze autoctone, allevate locale. Ma questo “maialino” secondo i dettami co e dell’artigianato. La storia e la cultura del te, in particolare per la lavorazione del maia- donne aspettavano con ansia quel momento, dal manto scuro negli anni ’70 ha rischiato l’estinzione dell’agricoltura biologica. territorio sono inscindibili dall’ambiente e nel le. Il rito della sua uccisione e la produzione quasi in trepidazione, affilando i coltelli con perché rispetto al cugino degli insaccati ha radici molto profonde nella cui avrebbero preparato gli insaccati. La fami- rosa ha una resa minore: le figliate sono inferiori in cultura locale: la popolazione per lo più con- glia intera si riuniva al momento dell’uccisio- numero, la stazza raggiunta tadina teneva in grande ne, con rispetto e gratitudine nei confronti dagli adulti è minore e i tempi di sviluppo più lunghi. considerazione di chi li avrebbe sfamati nei giorni du- La qualità degli insaccati ri in cui la terra è brulla e non dona ottenuti è però decisamente superiore ed è per questo niente. Il rito non durava mai me- che negli ultimi decenni no di tre giorni ed era la festa più alcuni allevatori calabresi hanno riscoperto il valore importante sotto Natale. Ancora di questa razza autoctona oggi nei comuni del Crotonese le sa- dichiarata nel 2001 “a protezione speciale”. gre del maiale a gennaio ricordano i Il sapore dei salumi del suino giorni passati intorno al calderone bol- nero di Calabria è apprezzato tutti i giorni sulle tavole lente, a macellare, pulire, insaccare. crotonesi e rappresenta Ogni parte della bestia veniva sfrut- un momento di festa nella settimana dal 7 al 13 agosto tata: le parti migliori venivano utiliz- a Isola di Capo Rizzuto, zate per i salumi e le salsicce, ma anche nella sagra dedicata. 45 IL PANE DI CUTRO

Il pane di Cutro è uno dei prodotti tipici della provincia di Crotone, dall’aroma caratteristico e sempre fresco. Viene preparato con una miscela di grano duro per l’80% e di semola crotonese per il 20%, lievito madre, acqua e sale. Per prima cosa si scioglie il lievito, preparato il giorno prima, in acqua tiepida, poi si setaccia la farina nella tipica madia con u crivu (crivello) per scartare even- tuali impurità. Si impasta vigorosamente e si copre il composto lasciandolo ri- posare a lungo per poi passare alla pezzatura. Le “panette” hanno forma ton- da, da 1 o 2 chili, e vengono lasciate a lievitare su tavole di legno per circa un’ora. Il forno della cottura deve essere in lastre di terracotta o argilla, ali- mentato con legna di faggio, ontano o quercia. Quando i mattoni sulla volta di- ventano bianchi per la corretta temperatura raggiunta, il pane viene inciso, infornato e lasciato cuocere per due ore. Il prodotto finale è profumato, con una mollica ricca e spugnosa che contrasta con la crosta croccante e può durare anche una settimana senza perdere fragranza. Il GAL Kroton ha di recente proposto a diver- se aziende agricole l’utilizzo del tradizionale grano varietà Cappelli, che ne esalta le qualità organolettiche. Queste pagnotte sono molto richieste in tutta Italia, dovunque ci siano calabresi che hanno bisogno di assaporare i sapori di casa anche a chilometri di distanza. In estate, ad ago- sto, si tiene l’annuale Sagra del Pane, ma la domanda supera l’offerta ed è quasi impossibile trovarlo. Con code lunghissime davanti ai forni del- la città, spesso bisogna ricorrere alle prenotazioni per riuscire ad ac- caparrarsi una delle richiestissime forme. Il motivo è uno solo: il pa- trasformazione delle carni delle razze autocto- vasti pascoli estensivi secondo la tradizione Da sinistra: il pecorino ne di Cutro è troppo buono. ne come, appunto, il suino nero di Calabria. centenaria, producendo un latte molto ricco crotonese, a pasta dura, è prodotto esclusivamente La vita in libertà del maiale nero e l’alimenta- di gusto e sostanze nutritive. La stagionatura con latte di pecora di zione naturale - ghiande, cereali misti e casta- di questo pecorino varia tra i quattro mesi e i razza Gentile; dal latte ➜ IL SISTEMA il grasso, il sangue, le zampe e la testa dell’a- gne - favoriscono la produzione di salumi di due anni e le sue forme sono cilindriche, di vaccino si ottiene, invece, ALIMENTARE LOCALE il rinomato caciocavallo. DEL GAL KROTON nimale venivano lavorati per portare in tavo- eccellenza, dalla soppressata al prosciutto cru- peso variabile tra i 2 e i 7 chili. Quando il for- Il progetto mette in atto la piatti succulenti. Ed in tavola si assaporano do, dal salame al lardo, che completano al maggio dalla pasta semicotta e compatta si ta- azioni di promozione e valorizzazione sul mercato sempre le fette tonde e gustose di capocollo, meglio l’offerta gastronomica del Crotonese. glia, escono delle piccole gocce, lacrime di della Filiera Corta Locale, una specie di pancetta derivante dal lombo ne contadina, che rimanda ai tempi passati in grasso che lo rendono unico grazie al sapore finalizzate a garantire un’adeguata divulgazione superiore del maiale, salata esternamente e cui la povertà era molto diffusa e tutto ciò Sulle tracce dei casari dolce ed intenso. In tavola viene portato sia delle caratteristiche massaggiata per favorire la penetrazione degli che con la fantasia si poteva ricavare da un Oltre al maiale, anche i bovini e le pecore so- fresco, generalmente grattugiato sulla pasta, intrinseche ed estrinseche delle produzioni locali e aromi nella carne. La salsiccia cuoce sulla gri- animale era una benedizione. Il piatto deriva no fonte di fiori all’occhiello nella produzione sia stagionato con pomodori secchi e verdure ➜ LE MANI IN PASTA i vantaggi connessi al loro glia spandendo l’inconfondibile aroma di sale dalla bollitura per diverse ore delle parti di enogastronomica del Crotonese. In particola- sott’olio. Le donne di Kroton amano consumo. L’obiettivo del ancora fare la pasta in GAL è far diventare e pepe rosso con cui è stata preparata. La si scarto del maiale, della testa, delle frattaglie e re, insieme ad un buon salume, sul piatto non casa. Secondo la protagonisti i buoni può trovare aromatizzata con semi di finoc- delle cotiche. Una volta pronta, ha una con- può mancare una fetta di formaggio, provola tradizione, usano farina di prodotti e le buone grano duro, acqua e sale, pratiche del territorio, far chio ed intrecciata a catenella o ferro di caval- sistenza solida ed un colore tendente al gri- o pecorino. La provola è fatta di latte bovino ma niente uova. Le danno conoscere la gente, lo. Può essere fresca o stagionata ed è prodot- gio, dal sapore intenso di grasso che si scioglie crudo, caglio e sale; è filata manualmente e forme svariate utilizzando i luoghi, portare in tavola attrezzi appositi come i i sapori della tradizione ta con la parte magra della coscia e un po’ di in bocca. Viene conservata in contenitori di ha quell’inconfondibile sapore dolce e ferretti per i maccarruni, come dovrebbero essere grasso, mescolata con gli aromi ed insaccata terracotta anche per un anno ed è estrema- morbido. Già la forma è sinonimo di ri- oppure oggetti “fai da te” sempre. come il cestino di vimini in budelli naturali, mentre la soppressata si mente nutriente, soprattutto durante i mesi conoscibilità: allungata e legata dagli detto cernigghiu su cui ottiene mettendo lo stesso impasto sotto peso invernali, grazie al non indifferente apporto appositi cordoncini di materiale vege- creano gli gnocchi chiamati cucavateddri. a stagionare. Dopo essere stata insaccata, que- calorico. tale, può essere consumata fresca o do- La pasta viene consumata sta viene stesa su dei teli di lino e rimane sot- L’insaccato che non teme confronti, in termi- po una breve stagionatura che non fresca o lasciata seccare ed è condita to una tavola coi pesi per una settimana, ni di qualità, è quello ottenuto dal suino ne- compromette il tipico aroma di latte principalmente con prendendo così la sua forma caratteristica. ro di Calabria: la carne dal gusto forte e in- fresco. Il pecorino crotonese è invece ragout di carne di maiale e pecorino grattugiato, Quindi viene leggermente affumicata bru- confondibile e la sua resistenza alle malattie e uno dei più grandi formaggi da grattu- oppure con le verdure ciando delle scorze di arancia e lasciata a sta- al clima ostile lo rendono ideale per l’alleva- gia italiani: viene prodotto con latte di dell’orto o le fave. Nei comuni vicino al mare gionare per circa sei mesi, dopo i quali è deli- mento allo stato brado o semi-brado. Il GAL pecore della razza autoctona Gentile, in- un bel primo con le sarde ziosamente pronta per essere assaporata. Kroton, grazie al Piano di Sviluppo Locale sieme al caglio di capretto di diverse azien- non si nega a nessuno, con il suo sapore intenso La gelatina all’alloro è forse uno dei cibi più “Genius Loci” si sta impegnando a promuo- de agricole del territorio. Gli animali pascola- di pomodoro fresco caratteristici e particolari, legata alla tradizio- vere l’allevamento estensivo e biologico e la no allo stato semi-brado in un territorio dai e di mare. 46 47 ➜ LIQUIRIZIA, MAGICO NERO che e grandi industrie fin dagli anni ’60 del- La liquirizia del l’Ottocento. Fonti storiche delle Camere di Marchesato di Crotone è riconosciuta dalla Commercio parlano di un ampio mercato di Enciclopedia Britannica export verso l’Inghilterra a Londra, negli Sta- come la migliore al mondo. La pianta è esile e ti Uniti a New York e a San Pietroburgo. La delicata e le radici, molto rigulizia, come è chiamata in Calabria, può profonde e lunghe anche più di un metro, sono essere assaporata nei modi tradizionali morsi- fortemente infisse nel candone il bastoncino e succhiandola spezza- terreno, tanto da consolidare sponde ta dalle storiche lattine, oppure nei modi mo- e terreni argillosi derni attraverso i liquori e i digestivi. Ad ogni e suscitare un’antica credenza che riteneva modo il risultato non cambia: il suo sapore è arrivassero fino inimitabile, tanto che la liquirizia crotonese è all’Inferno! La liquirizia, nota per la sua azione stata definita a livello internazionale “la mi- tonificante e gliore al mondo”. antinfiammatoria, ha benefici effetti per la gola, per l’apparato La tradizione più vera respiratorio e per quello digestivo ed è molto Lo scorrere dei mesi e delle stagioni fa girare studiata per le sue la ruota della vita crotonese, e ad ogni sosta, proprietà antiossidanti. Dalla metà del Seicento è La freschezza dell’orto per il resto con farina di grano tenero, lievito quando il vento si stanca di soffiare, gli abi- stata oggetto di La tradizione culinaria crotonese fa ampio naturale, acqua e sale, mentre l’olio Alto Cro- tanti raccolgono i doni che la terra offre loro: commercio, diventato industrializzato uso delle verdure e dei frutti della terra. L’or- tonese si ottiene da olive della varietà Carolea, li consumano per attingere forza ed energia, nell’Ottocento. I prodotti to è un giardino prezioso che fornisce cibi che deve essere presente negli oliveti in misu- li conservano per il tempo a venire come nel- sono molteplici: dalle classiche pastiglie, alle sempre freschi sulla tavola. Le minestre, i mi- ra non inferiore al 70%. Le altre olive che le più lontane tradizioni, li festeggiano alla radici da sgranocchiare, nestroni e le zuppe di ortaggi e legumi sono possono essere inserite nell’Alto Crotonese in maniera della vita moderna, senza dimenti- agli alcolici. tipici di queste zone, mentre le verdure di sta- misura non superiore al 30% sono le varietà care lo spazio e il tempo in cui lo fanno. Ma ➜ L’ORO GIALLO gione come i pomodori, le rape, i carciofi, le Pennulara, Borghese, Leccino, Tonda di tra qualche secolo certi gesti, certi aromi, cer- La presenza dell’olivo nel Crotonese risale al melanzane, le patate, le cipolle, la zucca, i pe- Strangoli, e Rossanese. ti profumi saranno ancora gli stessi, e i volti 2000 a.C., ma furono i peroni, il cavolfiore e i broccoli vengono Anche il vino in questa terra ha radici profon- che hanno fatto la storia dell’antica colonia monaci basiliani ad introdurre vere e proprie mangiati appena colti o lavorati in diversi ti- de di eccellenza. Nella maggior parte del ter- di Kroton parleranno muti dalle vecchie fo- tecniche di produzione pi di prodotti sott’olio, sott’aceto e sotto sale. ritorio si producono bianchi e rossi, mentre tografie ingiallite, dai “jpeg” di oggi e da olearia. Nel corso dei secoli queste sono state Insieme alle conserve, riposano sugli scaffali soltanto in alcune zone si imbottiglia anche il chissà quale fantascientifico supporto del fu- migliorate continuamente, delle dispense in attesa dei mesi invernali, per rosé. Centro nevralgico delle vendemmie so- turo: diranno che la terra ha memoria, e gli tanto che oggi l’olio ■ extravergine di oliva Alto poi scaldare le fredde notti intorno ad una ta- no i comuni di Cirò, che produce l’omonimo uomini anche. Crotonese, prodotto vola imbandita di colori, profumi e sapori vino, Melissa e Crucoli. A Melissa e Sant’An- esclusivamente nei comuni di Castelsilano, d’estate. na di Isola di Capo Rizzuto si vinifica rispet- Cerenzia, Pallagorio, San L’olio usato nei barattoli è quello extravergine tivamente bianco e rosso, e rosso e rosato. In Nicola, Savelli e Verzino. Sopra: il peperoncino ha ottenuto il marchio di oliva Alto Crotonese DOP, punto d’onore queste aree le etichette sono state fregiate con piccante era noto DOP, sinonimo di della coltivazione delle olive che nella provin- il riconoscimento del marchio DOC, mentre come alimento già eccellenza locale. cia di Crotone ha origine lontanissime, a par- il vino di Lipuda ha ottenuto il marchio IGT. nel 5000 a.C., come La raccolta delle olive sappiamo da alcuni viene effettuata tire dal 2000 a.C. circa, come documentato Il bicchiere di vino durante il pasto è il com- direttamente dalla pianta, ritrovamenti archeologici a mano o con mezzi in epoca bizantina grazie all’opera dei mona- pletamento ideale del buon cibo, tiene il pa- in Messico. Arrivato meccanici e si conclude ci basiliani. Il suo colore ha sfumature in pu- lato fresco e pulito, sempre pronto ad assapo- in Europa a seguito dei entro il 31 dicembre di viaggi di Cristoforo ogni anno. La tradizione rezza e trasparenza che vanno dal giallo pa- rare integralmente gli intensi sapori delle pie- Colombo, sostituì ben voleva che fossero le glierino al verde chiaro ed il suo sapore fresco tanze in tavola. presto spezie più costose donne ad andare a e fruttato avvolge completamente il palato, E per digerire non c’è niente di meglio di un come la noce moscata raccoglierle nei grandi grazie al suo perfetto cesti e nelle lenzuola, soprattutto quando è gustato su un pezzo del po’ di liquirizia. La pianta nasce spontanea in cantando durante il duro adattamento ai climi lavoro che spaccava tipico pane di Cutro, il granaio del Marche- diverse aree del Crotonese, in particolare tra il mediterranei: si cominciò la schiena. sato Crotonese. fiume Alli e il Capo Alice, ed in misura infe- infatti a coltivarlo estensivamente anche Il pane di Cutro è impastato con semola di riore tra la valle del Corace, e nel territorio di nel Vecchio Mondo. grano duro in percentuali intorno all’80% e Nicotera. La sua produzione ha origini anti- 48 49 50 ITINERARI DEI SAPORI una tradizione profondaedantica chechiedediessere salvata. se stessiilpiùalungo possibileeditramandarsi alle nuovegenerazioni, conorgoglioeonore,per questi luoghihanno di rimanereugualia nel cibosigustalanecessitàche In ProvinciadiCrotone, al riccobanchettoofferto dallequesteterre. non c’èpalatochepossa restareinsoddisfatto Salumi, formaggi,pesceepastafattaincasa... UNA Itinerario deiSapori DA DA SOGNO CUCINA 51 zucca bolliti a lungo con le pa- le ciambelle cuzzuppe, le amarette ed il pane al- giare a Crotone? Carne o pasta? Alla fine assag- ➜ DEL MAIALE NON SI BUTTA NIENTE tate, ma alla fine preferisco l’anice. Opto per le cassettelle ripiene di uva pas- gio una splendida zuppa di pesce preparata con Il maiale è sempre stato una fetta di bukevalle, la tipi- sa, noci e mandorle, ricoperte di miele. È un alghe aromatiche, aglio, prezzemolo e pomodo- un tesoro prezioso per le famiglie del ca pizza salata preparata con mosaico di paesaggi e sapori che non ha ugua- ri con pane abbrustolito. A Cotronei vengo im- Marchesato. Chi ne aveva farina e quel che resta del maia- li. A Cerenzia la mia attenzione si concentra sui mediatamente conquistata da un piatto di po- uno poteva affrontare l’inverno con fiducia, le dopo aver fatto lo strutto. tanti pani differenti e sui modi in cui vengono modori e peperoni in salamoia, mentre mi ten- perché un singolo animale Cucinare con concentrazione utilizzati in cucina. Prendo un pezzo di mucel- ta anche il profumo delle castagne dei boschi avrebbe nutrito un’intera famiglia per mesi. Ancora e attenzione, mettendo ogni lato pasquale per assaggiare la sauza: fave fre- della Sila, uno degli ingredienti tipici della cu- oggi nei comuni della cura nella ricerca degli ali- sche bollite e fatte soffriggere con olio, mentuc- cina di questo comune, tipicamente montana. Provincia la carne del maiale viene trattata menti e degli additivi giusti, si cia, aglio, aceto e mollica di pane, il tutto ac- A Crucoli mi dirigo decisa verso la pitta, focac- come allora, mantenendo lega facilmente a un certo per- compagnato da vino bianco. cia farcita con caviale di sardella e bianchetti: alcuni piatti che altrimenti si sarebbero fezionismo, e alla creatività e fi- A Cirò mi concedo subito un bicchiere di buon questa crema è un vero cavallo di battaglia del persi. Oltre ai deliziosi ducia nelle proprie qualità tipiche vino, per pulire la bocca da tanti sapori, ma so- Crotonese. La tavola di Melissa ha un’intera salumi, anche frattaglie, A lato: il pesce del coda, testa, polmoni e Marchesato è perfetto della gente di questi luoghi. prattutto per gustare una delle eccellenze locali. parte dedicata alle fave: l’aspetto della sauza mi cotiche sono sul menù: se accompagnato L’immaginazione mi porta verso Casabona Il baccalà con i peperoni è la preferenza imme- incuriosisce e scelgo questa, che con aglio, pa- ci si condisce la pasta, da un vino bianco per assaggiare gli ottimi pitta i fera, deliziosi diata, visto che la sua tradizione è legata al pe- ne, alloro e peperoncino a strati alternati è dav- si prepara la gelatina, leggero e secco. si mette la salsiccia nel CCOMI GIUNTA NEL CROTONESE, per boccioli di rosa di pasta sfoglia fatta in casa con riodo delle vendemmia. Sulla tavola ci sono i vero una leccornia. Dei maccheroni fumanti mi budello, si friggono e soprattutto si mangiano Sulla doppia pagina: conoscere il patrimonio tradizionale liquore, cannella e chiodi di garofano, ripiena pipi e’ filari, le sarde fritte o fatte in frittata, la attirano inesorabilmente, ma mi accosto al de- apprezzandone il sapore, una sinfonia di sapori gastronomico dei 27 comuni che ren- di mandorle e noci. Vorrei assaggiare anche la pasta tradizionale cannaruzzuni, tipica dei ma- sco di Mesoraca: il capriettu cu patati mi tenta quel gusto che sa di casa della cucina calabrese, e di usi e costumi che non tralascia carni dono unica questa terra. Rispettosa frissurata, ma procedo verso Castelsilano. La ta- trimoni celebrati in casa, e il pollo ripieno con troppo e mi lascio andare al suo invito con da non dimenticare. né pesce e che sa offrire, Edella cucina locale e soggiogata dal palato, ho vola è interamente ricoperta di insaccati e pro- le uova sode. A Cirò Marina la scelta è d’obbli- grande piacere. La carne è tenera e speziata, co- sulle coste così come predisposto il viaggio in modo da arrivare a dotti sott’olio. I dolci prendono un intero lato go: un bel crostino con salsa di bianchetto sala- me la maggior parte dei piatti di questo comu- nell’entroterra, un gusto genuino e deciso, Belvedere Spinello, prima tappa del mio tour di del desco, divisi per tipo e per ricorrenze festive to, novellame di sardine o acciughe, aromatiz- ne, che prediligono l’uso del peperoncino pic- sia nella semplicità tavole, in tempo per l’ora di cena. Le mie aspet- in cui vengono preparati: ci sono i mustazzuoli, zata con pepe rosso, sale ed olio. Ma cosa man- cante. Giunta a Cutro posso confermare, come di un piatto fresco a base tative sono state tradite dall’aereo in ritardo, co- di verdure sia negli elaborati intingoli sì ho potuto solamente dirigermi mesta verso di mare. l’albergo pensando alle caratteristiche dell’arte culinaria locale: ai pentoloni dove ribolle il su- ➜ FAVE, go, all’estrema attenzione nell’utilizzo di ogni IL TESORO DELL’ORTO parte del maiale, per creare piatti economici ma Frutti della terra che regalano piatti tipici di dal sapore inimitabile. Il mancato calore della antica tradizione nel tavola imbandita e del cibo consumato sugge- Crotonese sono certamente le fave. stionano il mio sonno, durante il quale perce- Che siano mangiate pisco immagini e aromi apparentemente reali. fresche o lasciate seccare per l’inverno, Ogni piatto scelto, ogni ingrediente assaporato, il gusto dolce e l’abilità dello chef, tutto questo mi appare in la consistenza soda si prestano perfettamente sogno e spero sia una vista sulle emozioni lega- alla cucina. La pasta con te a eventi futuri. le fave o la minestra di questi legumi sono Mi accosto a una tovaglia ricamata con fili d’o- eccellenti. Tipici esempi ro: c’è scritto Caccuri, ne deduco che questi sia- sono i favi fratti e la sauza: il primo è no i piatti tipici del comune, e mi ritrovo una un piatto di pasta che forchetta e un coltello scintillanti fra le mani. si ottiene facendo bollire le fave secche e Inizio con un antipasto a base di sanceri, una le cotiche del maiale con specie di salsiccia fatta bollire per un’ora, che la cipolla, e condendo poi con abbondante olio e contiene sangue di capra, pecora o maiale con- peperoncino, mentre dito con formaggio, pangrattato e aromi. Vorrei la seconda è una specie di lasagna con strati provare anche i taglierini con le stigghiole, oppu- alternati di fave tenere, re il bullitu di carne o i dolci mustazzoli ripieni, aglio, pane casereccio grattugiato e spezie, cotti ma mi pulisco le labbra e procedo verso Carfiz- a fuoco moderato. zi. Ed ecco un piatto di furisiscka, fiori e foglie di 52 LA CALABRESE: PIZZA DOP

I salumi di Calabria sono conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. I metodi di produzione e la qualità sempre offerta han- no garantito a quattro tipi in particolare l’ambito marchio DOP, Denominazione di Origine Protetta: salsiccia, soppressata, capocollo e pancetta. Per valorizzarli in modo sempre nuovo è nata l’idea di creare una pizza con tutti questi ingredienti: la Calabrese. È stato inoltre istituito il Consorzio di Tutela dei Salumi di Calabria a DOP, un organismo senza fini di lucro che svolge, su incarico del Ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali, le funzioni di tutela, vigilanza, promozione, va- lorizzazione, informazione al consumatore e cura generale degli interessi relativi alle DOP dei salumi di Calabria. Il Consor- zio realizzerà, nel corso dei prossimi mesi, un’articolata campagna pubblicitaria che interesserà i mercati italiano ed estero. L’Associazione culturale Consuma e Spendi Calabrese e l’Api, Associazione Pizzerie d’Italia, sezione Calabria, si sono unite per dare vita al progetto cercando di coinvolgere i ristoratori. Già molti nel territorio del Marchesato di Crotone hanno ade- rito volentieri all’iniziativa impegnandosi ad acquistare i salumi dai produttori facenti parte del Consorzio. Il risultato è una nuova fantastica pizza a km 0, dal profumo intenso e dal sapore avvolgente, che delizia il palato dei comuni del Gal, di tut- ta la Calabria, e presto di tutta Italia.

In basso: una tavolata già mi era giunta voce, che chi ha mangiato al- passa e frutta candita, ricoperte di cioccolato o che raccoglie per meno una volta il suo pane, non lo ha più di- glassa. Mi avvio verso Rocca di Neto e decido i buongustai il meglio del Crotonese, dalla pasta menticato: fatto con il grano duro, è divino an- di provare la ‘nduja preparata dagli scarti del fatta in casa ai più saporiti che solamente con un filo d’olio d’oliva. maiale, che in dialetto vuol dire “niente”. In prodotti dell’orto e La tavola di Isola di Capo Rizzuto si distingue realtà si tratta di una specie di salsiccia impa- del sottobosco. dalle altre per la quantità impressionante di pe- stata con pepe rosso e sale e lasciata stagionare Nella pagina a lato, scato che mi si presenta davanti agli occhi. Non a lungo in attesa dei mesi di magra in cui si ac- in senso orario: sapendo proprio decidere, trovo il compromes- compagna alla gelatina fatta con testa, trippa, una selezione di vini calabresi; l’ospitalità nel so con una zuppa di pesce molto assortita e gu- zampe, coda e cotenna di maiale e ai pomodo- Crotonese è nota per stosissima: scorfani, tracine, rombetti, gallinel- ri sott’olio. il calore: molte le strutture le, pesci lanterna, donzelle, gronghi, il tutto A Roccabernarda la maggior parte delle ricette a conduzione familiare che ➜ offrono un ambiente condito con aglio, cipolla, pomodori maturi, ruota proprio intorno alla carne del maiale, ma ovunque, in tutte le forme, cucinate in mille ossia due pezzi di pane tagliato a forma di dischi I DOLCI DELLE FESTE Una delle tradizioni piacevolmente raccolto prezzemolo, vino bianco secco, olio, sale e pepe visto che amo la pasta provo subito i famosi cu- modi. In effetti questi frutti sono la peculiarità su cui si spalma il sugo di cottura di u salatu, la più gustose nel Crotonese dedicato al relax degli ospiti; e accompagnato da alcune fette di ottimo pane vatiaddrj cu sucu e puarcu, gnocchi fatti a mano del comune e meritano la massima considera- parte più grassa del maiale fatta cuocere allo è la preparazione di dolci anche la presentazione tipici per Natale o per è molto curata: nei piatti abbrustolito. conditi con ragout di maiale. Quando arrivo a zione: sono succose, dolci, sode. Non voglio spiedo sulla brace. Ed eccomi infine a Verzino. Pasqua, generalmente a tradizionali e in quelli più A Pallagorio comincio a sentire l’acquolina in San Mauro posso godermi una bella frittata di perdermi in complicate preparazioni, perciò ne Secondo l’usanza, sulla tavola c’è un solo grande base di miele, mandorle, moderni c’è sempre spazio bocca guardando le montagne di dolci tipici: frittuli e pecorino grattugiato, condita con salsa prendo solamente una, e la mangio a spicchi piatto che contiene una selezione delle pietanze noci, uva passa e spezie per l’armonia di forme, come cannella e chiodi di consistenze e colori; culumolli, pettole, gagane. Scelgo un tronchetto di pomodoro e basilico fresco: una pietanza ca- mentre vado verso Savelli. Anche qui ci sono migliori fatte soprattutto con verdure fresche, le- garofano. Ogni comune ha i suoi, e tutti differiscono i fichi, giunti in Calabria al miele, un pezzo del dolce natalizio detto cru- ratteristica dal gusto intenso ma molto fresco. A molte prelibatezze, ma vista la fama della casta- gumi, latticini e maiale. Affondo la forchetta gli uni dagli altri. Ci sono con le navi fenicie, erano stoli aromatizzato anche con chiodi di garofano, San Nicola mi servo una montagna di deliziosa gna silana la scelta è un bel pacchetto di caldar- nella grande scodella, come si faceva un tempo biscotti, ciambelle, torte, considerati “il pane dei sanguinacci dolci, pani al poveri”: crescendo cannella e buccia di mandarino. A Petilia Poli- stridja, una particolare pasta di farina di fru- roste, che mi fanno assaporare un po’ anche quando si mangiava tutti insieme allo stesso de- mosto o con i semi di abbondanti, freschi o castro le specialità sono i salumi, le conserve ed mento tirata a mano per creare tanti fili che l’atmosfera dell’omonima sagra che si tiene sco dopo una giornata passata nei campi. anice, quadrotti di sfoglia essiccati costituivano gran il formaggio, ma ho ancora voglia di dolce, per- vengono conditi con fagioli bianchi insieme ad ogni anno a fine ottobre. Quando arrivo a “Allora, cosa ne pensi?” mi chiede la Cucina di ripieni e bagnati di parte della dieta delle mostarda e liquore. popolazioni rurali. ciò assaggio le susumelle, paste piatte ed ovali olio aromatizzato con aglio e peperoncino. A Scandale mi precipito subito verso i taglierini in Crotone. Io sono davvero estasiata perché ho Questi dolci sono veri e propri atti di devozione fatte con farina, zucchero, Santa Severina la presentazione dei piatti è cu- brodo di pollo e ceci, anche se gli arrosti di vi- assaggiato tanto cibo e ne ho gustato il sapore legati all’antico uso miele, cannella, uva riosa: ci sono arance tello, agnello o coniglio hanno un aspetto dav- senza indigestione. Poi però mi viene in mente religioso di recare doni e portare offerte con cui vero succulento. A Strongoli la pasta ed il ca- che non c’era la tavola di Belvedere Spinello, e le donne chiedevano pretto hanno un posto d’onore, ma sono le co- quando glielo faccio notare mi ritrovo seduta benedizioni e protezione per le loro case e colette a vincere: preparate per il martedì grasso, sul letto nella camera di albergo. Il sogno è fi- famiglie. sono polpettine di ricotta pecorina fresca e pe- nito: per mangiare un formidabile piatto di fa- corino grattugiato condite con pepe, uova e vi fratti, pani cottu o la tiedda che sfrigola in un mollica di pane e poi fatte cuocere nel sugo di tegame di coccio letteralmente avvolto da car- pomodoro. Davvero gustose. boni fumanti, con all’interno strati di patate e Davanti a me restano solo due tavoli, il sogno è baccalà aromatizzati con varie spezie, dovrò quasi finito. Ad Umbriatico scelgo un piatto po- dare un colpo di telefono e prenotare al risto- vero ma molto caratteristico: il pane curu salatu, rante. Per davvero, questa volta. ■ 55 56 ITINERARI DEI MESTIERI LE MANI che riproduconoespressioni edisegnimillenari, Crotonese nascono capolavori unicieirripetibili le proprie tradizionieilgusto perlasemplicità. dal tornioaruotaalcoltellino,ancora oggi nel DELL’UOMO grazie adunpopolo che hasaputoconservare ARTI, MESTIERI Dal telaioamanoalloscalpello, E CREATIVITÀ DELLE GENTI CROTONESI 57 Dalle opere, l’attenzione si sposta alle mani Sulla doppia pagina: dell’artigiano: la maestria con cui si muovo- splendidi esempi dell’arte della tessitura nel no incanta, e s’intuisce come quei gesti deci- Crotonese. In tutta si siano gli stessi che replicavano giorno do- la regione si trovano po giorno i nostri avi. Questa passione colse piccoli laboratori di ricamo, che con pazienza Giuseppe Cistaro fin da bambino, spingen- e precisione danno vita a dolo a spostarsi al Nord per studiare e lavo- vere e proprie opere rare a Legnano, e poi rispondere al richiamo d’arte piene di vita e colore. della propria terra e tornare a Foresta per de- dicarsi completamente a questa professione. Sotto: un particolare della lavorazione del legno, materiale di La risorsa della foresta fondamentale importanza L’abbondanza di aree boschive in Calabria nella storia della ha permesso di sviluppare un artigianato del Calabria, che con gli alberi della Sila legno fedelmente legato alle tradizioni. Una contribuì a costruire delle forme più originali è quella chiamata la flotta romana. “arte dei pastori”, ovvero cucchiai, ciotole e bastoni frutto di una lavorazione basata sul- l’intaglio a mano e rimasta immutata nei se- coli. Di grande pregio i lavori di ebanisteria e di intarsio: interessanti sono le produzioni delle pipe, in particolare quelle “fiammate” degli artigiani di Melissa, che utilizzano le radici dell’erica arborea per creare veri e pro- pri capolavori. Nel Mercatino dell’Antiqua- riato, a Crotone, ogni domenica del mese è possibile trovare pezzi da collezione, simboli di un forte at- taccamento alla propria terra. Proprio come le donne dei bor- ghi crotonesi, che ancora oggi tramandano la sapienza dell’ar- te della tessitura, forse la pro- duzione che possiede le origini più antiche: al primo posto si ha la creazione di arazzi, la cui nascita LAVORI ARTIGIANALI PER SECOLI SONO per secoli nelle botteghe dei nostri antenati. L’eleganza del ferro si perde nella notte dei tempi, e STATI PRESENZA COSTANTE nella vita Proprio nel Crotonese, accanto ai mestieri di La sensazione è proprio quella, non c’è dub- che segue ancora una tecnica quotidiana delle comunità delle cam- contadini e allevatori, l’economia si basava bio: varcare la porta dell’officina del fabbro in uso già nel XII secolo, pagne. I più numerosi erano fabbri e sul lavoro di uomini e donne che creavano Cistaro, a Foresta di Petilia Policastro, signi- ma nei laboratori è rilevan- Ifalegnami, indispensabili per costruire e ri- manufatti destinati al mercato locale o a fie- fica affacciarsi sul mondo di una volta. La fu- te anche la produzione del parare strumenti e attrezzi; ma anche carra- re regionali. Oggi in tutto il territorio, grazie cina ha tutta l’aria di essere il medesimo am- merletto al tombolo e quello dori, maestri che lavoravano legno e ferro all’azione delle amministrazioni pubbliche, biente in cui si batteva il ferro quando anco- dei pizzi. A Caccuri si realizza- per carri e calessi, mentre bottai e magnani di pari passo con una crescente richiesta di ra era diffuso questo mestiere, così come gli no coperte di lana con disegni realizzavano recipienti in legno e rame. Dal- autenticità da parte del cliente, si assiste al stessi materiali appaiono quelli di sempre, tradizionali, così come il pro- la metà del XIX secolo cominciò il lento de- ricomparire di luoghi d’incontro che assimi- dalla forgia alle numerose tipologie di mar- dotto di punta dell’artigianato clino, a causa dell’industrializzazione nella lano bottega di lavoro a spazi di scambio e di telli. Se lo sguardo spazia, il fatto che più col- locale di Castelsilano sono le co- produzione degli strumenti, e solo negli ul- commercio, per offrire oggetti che possano pisce è la raffinatezza delle decorazioni che perte realizzate con il telaio a mano timi anni si è riacceso l’interesse verso l’arti- diventare il ricordo di viaggio ideale, per ri- un materiale duro e poco malleabile come il che riproducono motivi stilizzati o gianato, che recupera tradizioni tramandate specchiare l’autenticità di questa terra. ferro non sembrerebbe in grado di indossare. scene di vita quotidiana. 58 appunti di viaggio I MAESTRI ORAFI DI CROTONE ARTE ORAFA 0962.20661/2 Molto apprezzata anche oltre i confini nazio- Fax 0962.901479 ◗ nali, oggi l’arte orafa crotonese ha molteplici Michele Affidato [email protected] Piazza Pitagora, 30 - Crotone (KR) www.gerardosacco.com campi di applicazione: dal mondo dello spet- 0962.25236 tacolo e della moda alle onorificenze pubbli- [email protected] LAVORAZIONE DEL FERRO che, dalla gioielleria classica a quella ecclesia- www.micheleaffidato.it ◗ Fucinarte di Giuseppe Cistaro ◗ Valter Contarino Zona Industriale Località Comito stica. Un esempio è dato dal maestro crotone- Via Roma, 28 - Crotone (KR) Foresta di Petilia Policastro (KR) se Michele Affidato, che si è dedicato per anni 0962.25455 e Fax 0962.431742 alla creazione di opere d’arte sacra per chiese ◗ Gerardo Sacco & Co Srl [email protected] Via Antonio De Curtis, 2 - Crotone (KR) www.fucinarte.it ed autorità religiose, ed è andato più volte in visita sia di papa Giovanni Paolo II che di Be- nedetto XVI. Affidato inizia la sua carriera fre- quentando un laboratorio orafo fin da adole- scente, dove affina la propria tecnica, sino ad arrivare all’apertura di una propria bottega nel 1987. In breve tempo si fa conoscere grazie al- le sue doti non comuni e per le sue realizza- zioni in stile greco-bizantino alternate ad ope- re dal taglio più moderno. Tra i maestri orafi di Crotone inoltre non si può non citare Gerardo Sacco, che guida da tempo una delle aziende orafe più prestigiose d’Italia. La passione per questo settore dell’artigianato coglie il maestro Gerardo an- cora giovanissimo, quando trova lavoro presso un piccolo laboratorio orafo, e scopre così la sua vera vocazione: plasmare e modellare l’oro e l’argento. Un soggiorno presso Valenza Po gli permette di perfezionare le tecniche di lavorazione, prima di ritornare nella sua città e fondare nel 1969 la propria ditta artigianale. L’artista si pone rapidamente all’attenzione del- l’ambiente per creazioni originali e distintive sia nel campo dell’arte sacra sia in quello dei preziosi. Al giorno d’oggi, grazie alle sapienti mani di chi segue le antiche tradizioni, gli orafi crotonesi rappresentano un autentico punto di riferimento a li- vello nazionale ed internazionale.

A lato: un mastro orafo e Magnificenza orafa a.C., senza alcun dubbio trae ispirazione di star quali Liz Taylor, Isabella Rossellini e Gli oggetti in legno e le mani una sua sorprendente Ci sono mestieri la cui nascita è talmente re- dalla Magna Graecia, come si riscontra dalla Monica Bellucci. E infine la passione di Val- dell’uomo mostrano l’abilità opera: alcune creazioni nell’intaglio: un legno ideale tradizionali sono mota da rendere quasi impossibile la loro tipica lavorazione dell’oro e dell’argento che ter Contarino, artista con un nutrito back- per l’intaglio è quello tenero la gargantiglia, collana datazione. L’arte orafa crotonese è sicura- ancora oggi ricalca in gran parte lo stile dei ground di cultura classica, che incarna la tra- delle conifere, che crescono d’oro adornata da rubini, mente tra questi. Pur non essendo antica monili dei costumi tradizionali. Ma accanto dizione esibendo pendenti, collane e brac- soprattutto nella vicina area pietre verdi e granatine; protetta della Sila Grande. ■ le boccolette, orecchini quanto la città, che venne fondata nel 710 all’influenza antica, gli orafi crotonesi fanno ciali dalle linee inconfondibili. con perle e pendenti di da sempre tesoro di altri elementi stilistici cristallo; le spatille, che hanno caratterizzato la storia artistica letteralmente “spadine”, che il promesso sposo della provincia, rivisitando in oggetti di raf- infilava nei capelli della finata fattura l’imprinting dovuto alla pre- sua amata, e le ranule, senza orientale, araba, bizantina e barocca, e amuleti in argento a forma di rana. conferendo maggiore eleganza alla lavorazio- ne dei metalli con l’inserimento di coralli, perle e pietre dure. Nelle loro luccicanti bot- teghe, numerosi artigiani creano opere arte per i più svariati ambiti: lo dimostra l’atti- vità di Michele Affidato, che ha saputo di- stinguersi a livello mondiale per le creazioni d’arte sacra e che ha avuto il privilegio di in- contrare molte volte sia Papa Giovanni Pao- lo II, sia Benedetto XVI, così come il Gerar- do Sacco, altro grande maestro orafo le cui creazioni hanno esaltato il glamour di gran- 60 UN ANNO DI FESTE E SAGRE Tanti appuntamenti tra le piazze e i borghi del Crotonese Luogo magico, incontro di culture e tradizioni, testimone di vittorie, sconfitte e rinascite. Da una storia intensa, che ancora emana l’aura mitica della Magna Graecia, prendono spunto le innumerevoli rievocazioni, gli eventi e le fiere che rendono così viva l’antica colonia di Kroton.

L TERRITORIO DEL CROTONESE IN PASSA- TO ERA CELEBRE PER IL CLIMA SALUBRE, la bellezza delle donne, la forza fisica degli uomini e la fertilità della terra. Un luogo Icapace di attirare da ogni dove pensatori, dot- ti, appassionati d’arte e scienza, mentre cresce- va nella grazia di Apollo ed Hera. Ancora oggi questa terra è capace di richiamare a sé l’inte- resse e la curiosità di molti. E quale modo, per assaporare il fascino di un territorio, può esse- re più autentico e affascinante dell’immergersi in un turbinio di emozioni partecipando al fol- clore della gente, respirando le loro emozioni, assaggiando i sapori della loro terra?

Rappresentazioni di fede Sospese tra il sacro e la superstizione, le ma- nifestazioni a sfondo religioso sono senza dubbio le più numerose oltre che le più sen- tite. Molte solenne è la festa della Madonna ITINERARI DEL FOLCLORE di Capo Colonna, che si svolge a Crotone dalla seconda alla terza domenica di maggio. Ogni anno, in ricordo dell’assedio alla città del 1519, quando i Turchi cercarono invano di distruggere il quadro della Madonna, mi- gliaia di fedeli accompagnano l’immagine sa- 62 63 appunti di viaggio

➜ SCACCHI VIVENTI cra in una lunga fiaccolata che dal centro del- gendario, che vuole un gruppo di marinai scacchi, ad agosto, si svolge invece la splendida “par- Ormai da qualche anno, a Cutro, in piazza la città giunge fino a Capo Colonna. Da qui, scampati a una terribile tempesta, con la festa tita degli scacchi viventi”. Gio’ Leonardo di Bona, un’imbarcazione piena di fiori e di luci, se- in onore della Madonna di Vergadoro, pro- la sera del 12 agosto si rivive la partita a scacchi guita da altri pescherecci fa ritorno in città, tettrice dei naviganti, dei campi e dei conta- Tavole in festa tra Leonardo Di Bona, mentre il cielo si illumina con spettacolari dini e che si svolge a maggio nella domenica Ricco è il menù delle manifestazioni a carattere enoga- detto “Il Puttino”, e il Vescovo di Segura e fuochi artificiali. che coincide con l’Ascensione del Signore. stronomico che si svolgono nell’area crotonese, massi- ambasciatore di Spagna A Belvedere Spinello, nei primi giorni di giu- me espressioni della cultura contadina e dell’amore ver- Ruy Lopez. Si parte con un corteo storico a cui gno, si celebra la festa in onore della Madon- Borghi in piazza so la terra, che richiamano tradizioni altrove quasi di- partecipano personaggi in na della Pietà, patrona della cittadina. Tre L’altra faccia dell’identità culturale crotonese menticate. Il piatto forte si consuma in estate, parten- costume d’epoca e ◗ CROTONE Premio Manente sbandieratori che si processioni per altrettanti giorni di festa, ac- è rappresentata dalle feste laiche, che di certo do dalla Sagra della Sardella, che è protagonista delle Festa della Madonna di Capo Colonna cultura agosto 0962.33274 esibiscono per le vie del compagnate dai portatori che issano in spal- non mancano nell’intero comprensorio. Nel Serate Agostane a Crucoli, appuntamento fisso da cir- mariana maggio 0962.966591 ◗ ISOLA DI CAPO RIZZUTO paese, successivamente Festival dell’Aurora Sagra del maiale nero di Calabria sull’enorme scacchiera la la statua della Madonna, insieme ad anti- capoluogo, a maggio, ogni anno prende vita ca quarant’anni che attira turisti da ogni parte d’Italia musica maggio 0962.966591 sapori 7 - 13 agosto 0962.797911 pavimentale i figuranti chi canti e litanie, culminano nella tradizio- il Festival dell’Aurora, rassegna di musica per gustare questa prelibatezza spalmata sulla classica ◗ BELVEDERE DI SPINELLO ◗ MELISSA sfilano in abiti d’epoca per Festa della Madonna della Pietà Festa di San Nicola di Bari dare vita alla celebre nale “riffa” (un susseguirsi di offerte dei fede- classica e leggera e di cultura che ha il suo fetta di pane casereccio, sulle preselle con olio e pomo- mariana giugno 0962.52032 religione 6 dicembre 0962.835801 scena illustrata nel dipinto li), molto sentita dagli abitanti del borgo. Al- culmine nel concerto dell’Aurora, nel sugge- dori o come condimento per gli spaghetti. “Le strade Festa del Lunedì di Pasqua ◗ MESORACA di Luigi Mussini. Per info: religione Pasqua 0962.52032 Festa di San Nicola di Bari 0962.7771541. tra festa patronale di rilievo è quella di San stivo scenario del Parco Archeologico di Ca- del vino” è una manifestazione che nella prima metà di Concorso Poesia in vernacolo religione 6 dicembre 0962.489895 Cataldo Vescovo, forse l’evento più impor- po Colonna. A Castelsilano, durante la se- agosto unisce Cirò e Melissa, ottima occasione per as- cultura agosto 0962.52032 Festa Ecce Homo ➜ IL PALIO MEDIEVALE ◗ CACCURI religione ultima domenica di maggio DEGLI ASINI tante di Cirò Marina che ha luogo nella pri- conda settimana di agosto, si svolge la tradi- saggiare il Cirò Rosso DOC, il vino più famoso della Festa di San Rocco 0962.489895 L’origine di questa ma decade di maggio. zionale corsa degli asini che trae le sue origi- Calabria, ma anche il Melissa DOC e il Sant’Anna di religione agosto 0984.998040 ◗ PALLAGORIO manifestazione di ◗ CARFIZZI Festa della Madonna del Carmine Castelsilano si fa risalire Oltre alle festività religiose, ogni anno si sus- ni da un’usanza medioevale che voleva si or- Capo Rizzuto DOC. Vini che si accompagnano per- Festa di Santa Veneranda mariana ad un’antichissima seguono concerti di musica leggera e della ganizzassero competizioni tra i migliori fettamente con i sapori decisi della sardella, della pasta religione 27 luglio 0962.87041 seconda domenica di maggio e luglio tradizione medievale. ◗ CASABONA 0962.761006 L’evento si colloca banda locale. Molto toccante la giornata de- esemplari in occasione dei festeggiamenti del “alla mietiturisca” e della pitta bona. Cirò Marina pro- Festa di San Francesco Festa di San Giovanni Battista all’interno della giornata dicata al ricordo degli emigrati della città. Tra santo patrono. pone, nella seconda decade di agosto, la Sagra del Pesce religione giugno 0962.888830 religione 14 giugno 0962.761006 dedicata al santo patrono, ◗ CASTELSILANO ◗ PETILIA POLICASTRO quando, tra i vari giochi storia e leggenda nasce invece la festa del San- Cutro, città degli scacchi, tra la fine di aprile Azzurro, dove trionfano sarde, alici e tonno. Dal 7 al Festa di San Leonardo Festa di San Sebastiano popolari, vengono fatti tissimo Crocifisso che si celebra a Cutro il 3 e l’inizio di maggio, ogni anno è sede del 13 agosto di ogni anno, Isola di Capo Rizzuto ospita la religione agosto 0984.994025 religione 20 gennaio gareggiare i migliori Corsa degli asini 0962.433811 esemplari di asino maggio. Anch’essa patronale, ricorda la grazia Torneo Internazionale di Scacchi dedicato a Sagra del Maiale Nero di Calabria, una razza autocto- folclore agosto 0984.994025 Festa di San Francesco da Paola presenti nella zona con ricevuta dal paese dopo una lunga siccità che Leonardo Di Bona, vissuto nel XVI secolo e na tipica del territorio calabrese. In autunno spiccano Palio della Strenna religione 2 aprile 0962.433811 un enorme coinvolgimento lo colpì nel 1854. Ogni sette anni inoltre vie- primo campione del mondo di scacchi; l’e- invece la Sagra dell’Arancia a Santa Severina e, nei pri- folclore dicembre 0984.994025 Processione al Santuario S. Spina di grandi e piccini. ◗ CERENZIA religione secondo venerdì di marzo La figura dell’asino ne organizzata una festa speciale che ha inizio vento ospita giocatori di fama mondiale e or- mi giorni di novembre, la Sagra della Castagna a Savel- Festa di San Teodoro 0962.433811 domestico è stata per il 30 aprile (la prossima è prevista per il mai è diventato il più importante in Italia e li, quando per quattro giorni vengono distribuiti gra- religione 9 novembre 0984.995035 ◗ SAN MAURO MARCHESATO secoli pilastro portante ◗ CIRÒ MARINA Festa della Madonna del Soccorso dell’economia rurale, 2016). Anche Strongoli ricorda un fatto leg- tra i primi tre in Europa. Sempre in tema tuitamente fino a 50 tomoli di castagne. ■ Festa di San Cataldo mariana giugno 0962.53764 grazie all’eccezionale religione maggio 0962.375111 San Nicola dell’Alto resistenza alla fatica e Festa di San Francesco e San Nicodemo Festa di San Michele Arcangelo alla frugalità, che religione agosto 0962.375111 religione 8 marzo 0962.85046 lo rendevano l’ideale Le strade del vino ◗ SANTA SEVERINA mezzo da traino, da soma cultura e sapori agosto - settembre Sagra dell’arancia e da sella per gli uomini. 0962.375111 sapori novembre 0962.51062 Sagra della sardella e del pesce azzurro Fiera di Santo Janni agosto 0962.375111 religione agosto 0962.51062 Presepe artistico nel castello ◗ SAVELLI religione Natale 0962.375111 Festa di San Pietro e Paolo ◗ COTRONEI religione 29 giugno 0984.996343 Festa di San Nicola di Bari Sagra della castagna religione 6 dicembre 0962.44202 sapori ottobre 0984.996343 ◗ CUTRO ◗ STRONGOLI Festa del Crocifisso Festa della Madonna di Vergadoro religione 3 maggio 0962.7771534 mariana maggio 0962.88216 Festa di San Rocco Sagra di pippi e patati religione 16 agosto 0962.7771534 sapori agosto 0962.88216 Festa di San Leonardo ◗ UMBRIATICO religione aprile 0962.7771534 Festa di San Donato Torneo internazionale di Scacchi 8 agosto 0962.765803 cultura fine aprile – 1 maggio ◗ VERZINO 0962.7771534 Festa di San Donato Scacchi viventi 3 febbraio 0962.763749 rievocazione 12 agosto 0962.7771534 Fiera degli animali ◗ CRUCOLI sapori e folclore Sagra della sardella prima domenica di agosto sapori agosto 0962.33274 0962.763749 64 TERRA E ACQUA INCANTESIMO Un ambiente incontaminato accompagna il visitatore nell’incontro con la natura: DELLA NATURA un territorio che si estende dalla montagna

sino ai bassi fondali della costa e che propone A PROVINCIA DI CROTONE insiste su un’am- una sorprendente varietà di esperienze pia area che spazia dal Parco Nazionale della Sila sino al Mar Jonio. Nel lato montano il adatte ad ogni gusto e ad ogni stagione. confine è segnato dal monte Gariglione, che Lsorge sul lato orientale dell’altopiano silano, e dal la- go Ampollino poco più a nord, un invaso artificiale condiviso con le province di Cosenza e Catanzaro. Il lato jonico, invece, è caratterizzato da circa 100 chi- lometri di coste sabbiose e pianeggianti, comprese tra la foce del fiume Nicà a nord e quella del Tacina a sud. Il corso dei due fiumi individua anche la marca di confine della Provincia. Il Crotonese può vantare un’escursione altimetrica che porta dai quasi 1800 metri dei rilievi silani sino al livello del mare e persi- no oltre, per gli appassionati di immersioni. In un contesto così ampio si possono incontrare gli ambienti più diversi: dai bassi fondali ricchi di vita e vegetazione acquatica, alle foreste selvagge dei versan- ti montuosi, passando per spiagge di sabbia finissima, campagne coltivate e alvei fluviali molto peculiari.

ITINERARI DELLA NATURA Un’esplosione di natura varia e il clima mite consen- tono di vivere all’aria aperta tutto l’anno. La rinoma- Curiosa formazione rocciosa ta bellezza della costa jonica può costituire lo sfondo creata da Madre Natura di un turismo estivo balneare rilassante, o il punto di che si può osservare nel comprensorio del comune di Casabona presso partenza per entusiasmanti “esplorazioni” dell’ambien- il geosito Zinga. te marino sotto costa. 66 67 Per gli amanti del trekking si apre un’inesau- Isola di Capo Rizzuto ed il Parco Naturale Sulla doppia pagina, ribile varietà di scelte: favorita da un’altimetria della Sila. in senso orario: il volo di un airone cenerino, regolare e da pendenze mai eccessive, la regio- Se proprio non si riesce a privilegiare una sola una delle tante specie ne crotonese consente piacevoli escursioni per alternativa tra terra e acqua, il territorio di che popolano gli specchi camminatori e cicloturisti di qualsiasi livello, Crotone offre persino esperienze “anfibie”: d’acqua calabresi; un impressionante anche se non mancano proposte inusuali e più stiamo parlando del trekking fluviale, che rap- esemplare di pino laricio, impegnative, come il trekking fluviale, consi- presenta anche uno dei pochi modi per calarsi un albero che raggiunge gliato nel periodo primaverile o estivo. negli ambienti più integri della regione. Nelle mediamente i 35 metri di altezza; spettacolare Ma anche l’autunno e l’inverno riservano gra- escursioni si segue l’alveo dei torrenti, proce- arco tufaceo nell'area dite sorprese per gli amanti dell’attività out- dendo spesso con i piedi nell’acqua, se non ad- del geosito Zinga door: le colline crotonesi e le pendici dell’al- dirittura a nuoto, in direzione opposta alla che sovrasta la Valle ➜ CICLABILE del Vitravo; gli amanti EX FERROVIA CUTRO- topiano silano sono rinomati luoghi di raccol- corrente. Tra gli scenari più suggestivi, il fiume del trekking possono CROTONE-PAPANICE senz’altro trovare varie Il percorso ta per funghi e castagne, e non mancano le pi- Tacina è quasi interamente praticabile, anche dell’escursione ha inizio ste di discesa per lo sci alpino, ad esempio il se per i tratti più difficili servono un certo al- opportunità che nei pressi dei ruderi assecondino le loro della stazione Villaggio Palumbo. lenamento e la presenza di guide locali. esigenze, attraverso “Cutro–Scandale” e la sorprendente varietà si snoda nell’ultimo Emozioni tra terra e acqua Un patrimonio vivo da tutelare di paesaggi del tratto dell’ex ferrovia, crotonese, che di circa 11 chilometri, Gli antichi immaginavano il mondo compo- La mescolanza di terra e acqua genera una comprendono fiumi e rimasto sostanzialmente laghi, boschi e montagne; a fondo naturale, sto di varie combinazioni di aria, acqua, terra delle più ampie varietà di ambienti e biotipi fino alla stazione e fuoco. Qui, però, acqua e terra dominano di tutto il meridione italiano. Il degradare a nelle due immagini, “Apriglianello–Papanice”. alcuni dei magici incontri Lungo l’itinerario a circa incontrastate: sono onnipresenti tanto da sen- valle dai monti della Piccola Sila produce le che si possono fare nella un chilometro è presente tirsi completamente immersi. Nel primo caso condizioni ideali per un buon numero di un- natura crotonese, una lunga galleria non è una sensazione naturale, sono numerose le gulati, principalmente cervi e caprioli, che complici il silenzio e illuminata e poco oltre l’ambiente incontaminato; s’incontrano alcuni ponti attività subacquee, mentre per provare l’ab- costituiscono la preda preferita del lupo. Pro- ai cicloturisti si offrono ancora ben conservati. percorsi di tutti i livelli, Il paesaggio, pur braccio del quarto elemento si deve osare l’e- prio la presenza di grandi carnivori dimostra caratterizzato dalle splorazione delle splendide grotte carsiche, la ricchezza faunistica dell’ambiente. Accanto dal tour adatto alle formazioni di calanchi famiglie all’itinerario argillosi, in primavera si che troviamo nella parte nord occidentale del- ai canidi, tra i predatori si annoverano anche impegnativo riservato arricchisce di variegate la Provincia. Tra i due estremi, si dischiude il gatto selvatico, la martora, la volpe, la fai- agli esperti della fioriture spontanee e di mountain bike. un’interessante avifauna una scelta quasi infinita di percorsi escursio- na, la donnola. Presenze meno aggressive, ma costituita da aironi e nistici, ciclo-turistici e fluviali. comunque capaci di suscitare emozione, sono folaghe. Chi trova nell’acqua il suo elemento prediletto i ghiri e gli scoiattoli, molto numerosi e abi- ➜ VILLAGGIO PALUMBO: può addirittura decidere tra dolce e salata… o tuati alla presenza umana; i secondi sono di- SCI VISTA LAGO Adagiato sulle pendici provarle entrambe. Infatti, agli itinerari subac- ventati tanto confidenti da familiarizzare con del monte Gariglione e quei dell’Area Marina Protetta di Isola di Capo i turisti, specialmente se piccini. affacciato sul lago Ampollino, tra i monti Rizzuto si aggiungono le gite sul lago artificia- Ma il lago Ampollino costituisce un sicuro ri- della Sila, Villaggio le Ampollino, dove si può praticare il canottag- chiamo anche per gli amanti del birdwat- Palumbo è una frazione di ➜ I LUPI DELLA SILA Cotronei, e sicuramente gio o semplicemente rilassarsi su un pattino. ching. Grazie all’abbondante presenza di fau- è la casa del lupo. uno dei migliori centri Per quanti invece preferiscono un turismo più na ittica, principalmente composta di trote e Nei suoi boschi, più che calabresi per le vacanze in ogni altra zona d’Italia, montane. Vanta ottimi “asciutto” basta scegliere tra le escursioni “in ciprinidi, e di e anfibi, comprese rarissime va- si possono osservare impianti di risalita: salita” sui sentieri dei monti silani, e quelle rietà di tritoni, e per merito della posizione questi splendidi animali. le piste sono tutte La loro presenza è dislocate sul versante sotterranee, “in discesa”, per andare alla sco- geografica favorevole, l’invaso costituisce un fondamentale nel orientale del monte perta dei siti ipogei nei comuni di Verzino, ottimo punto di sosta per molti migratori. mantenimento Scorciavuoi (m 1.754). dell’ecosistema: cinghiali Oltre ad una pista di bob Castelsilano, Caccuri e Cerenzia. Natural- Tantissime le specie di uccelli acquatici che vi e caprioli in sovrannumero lunga un chilometro, mente non possono mancare le proposte ci- dimorano: in particolare è facile osservare il vengono tenuti sotto si è dotato anche di controllo proprio dai lupi un palaghiaccio. clo-turistiche, dai percorsi del monte Gari- simpatico svasso maggiore, diverse varietà di che se ne cibano Rimasto per un po’ isolato glione, al tracciato sulle “ex-ferrovie Cutro- germani e la folaga, ma è documentata anche scegliendo con attenzione dalle grandi vie di i capi più deboli, malati comunicazione, ha saputo Crotone-Papanice”. Quest’ultimo, in partico- la presenza dell’airone cenerino. Anche l’avi- ed anziani, aiutando così conservare intatta lare, oltre ad essere una meta molto interes- fauna stanziale è ricca: molte le varietà di pic- anche le altre specie la natura incontaminata e a mantenersi floride selvaggia, tipica degli sante già di per sé, costituisce la via naturale chio e altrettanto abbondanti i rapaci, come e con un buon patrimonio ambienti silani. di congiunzione tra l’Area Marina Protetta di lo sparviero, la poiana, il gheppio, l’allocco, il genetico. 68 69 appunti di viaggio AREA MARINA PROTETTA DI ISOLA DI CAPO RIZZUTO nel sottosuolo, ha creato scenari maestosi: fiu- ◗ Aquarium – CEAM DA VISITARE L’area marina occupa una superficie di circa 15.000 ettari di ma- mi ipogei dai tortuosi percorsi, un variegato (Centro di Educazione all’Ambiente Marino) re, il che la rende la maggiore d’Italia per ampiezza. Si estende ◗ Area Marina Protetta Isola di Capo Rizzuto Piazza Santuario - Isola di Capo Rizzuto (KR) corollario di stalattiti e stalagmiti, ampie grot- Centro Comunicazione nel tratto costiero a sud di Crotone per 36 chilometri, tra Capo 0962.796029 te con volte alte anche più di 15 metri e mol- Piazza Uccialì - Le Castella [email protected] Donato e Barco Vercillo. Sito d’interesse archeologico, affascina 0962.795511 / 795623 ◗ Villaggio Palumbo te doline, veri e propri inghiottitoi di tipo car- soprattutto per la natura marina incontaminata, per le acque [email protected] Piazzale Seggiovia - Cotronei (KR) sico, che possono costituire i punti di accesso Come arrivare. Da Nord, autostrada A3 0962.493017 cristalline, la sabbia finissima color tiziano e le scogliere scosce- per l’esplorazione delle caverne. Salerno - Reggio Calabria, segue uscita di [email protected] se che riportano alla memoria profumi e colori di un tempo: Sibari in direzione SS106 Jonica. Una volta Come arrivare. Autostrada A3 Salerno - uno scorcio di Mediterraneo con tutte le maggiori specie rap- Un secondo sito d’interesse s’incontra a Vrica, imboccata la SS106 Jonica proseguire Reggio Calabria, segue uscita di Cosenza tra il centro abitato di Crotone e la località ar- in direzione sud. Da Sud, autostrada A3 e SS107 Silana Cosenza-Crotone, fino a presentate. L’istituzione della riserva, che avvenne ufficialmente Salerno - Reggio Calabria, segue uscita raggiungere il bivio per Palumbosila-Cotronei. il 27 dicembre 1991, consegue un duplice obiettivo: la preser- cheologica di Capo Colonna. Si estende in Lamezia Terme - Catanzaro e proseguire ◗ Osservatorio Turistico Provinciale Crotone vazione di un tratto di costa unico dal punto di vista ambienta- un’area caratterizzata da superfici terrazzate in direzione Catanzaro. Giunti in prossimità 0962.952404 interrotte da spettacolari calanchi: per effetto di Catanzaro (Loc. Germaneto) seguire ◗ Legambiente Petilia Policastro le e la tutela del vasto patrimonio archeologico presente sui fondali marini. Per meglio preservare l’habitat delle numerose spe- le indicazioni per Catanzaro Lido SS106 Escursioni, cicloturismo, trekking cie che popolano questo paradiso di sabbia e mare, a partire dalla pianta marina endemica del Mediterraneo importantissima dell’erosione i pendii scoscesi formano minu- Jonica. Giunti a Catanzaro Lido attraversare via Risorgimento 36 - Petilia Policastro (KR) per il nostro ecosistema, la Posidonia oceanica, balneazione, navigazione, immersioni e pesca sono regolamentate rigidamente scole valli abbastanza profonde, separate da la città e proseguire sulla SS106 Jonica, 0962.433472 / 88837 la provincia crotonese dista circa 40 km. [email protected] - www.legambientepetilia.it e possibili solo in zone ben definite e con l’assistenza di personale locale. Tra le attività possibili ci sono immersioni, gite con im- creste sottilissime. Le formazioni si evolvono barcazioni a fondo trasparente e persino un grande acquario, per godere dello spettacolo del mare con i piedi ben saldi a terra. rapidamente allungandosi, approfondendosi, e spesso ramificandosi in sculture naturali. Un altro interessante geosito è Zinga, una fra- In questa pagina, gufo e la civetta. Scendendo verso il mare, le Sorprese sotterranee zione del comune di Casabona ubicata su un co- in senso orario: sorprese non sono finite: l’intera costa jonica Il territorio crotonese può vantare formazioni stone roccioso che sovrasta la Valle del Vitravo. il Crotonese riesce ad abbinare una storia è ricca di fauna ittica ed in particolare l’Area geologiche particolarissime, uniche in Italia se L’area è compresa tra il centro abitato omonimo millenaria ad una sentita Marina Protetta di Isola di Capo Rizzuto of- non addirittura in Europa: tra queste, il geosi- e monte Russomanno. La peculiarità morfologi- tradizione rurale; anche fre la possibilità di venire a contatto con mol- to di Verzino, che si colloca nel settore nord- ca consiste in una cupola salifera: un affiora- gli sportivi più esperti trovano percorsi te specie tipiche del Mediterraneo. occidentale della Provincia di Crotone ed è mento di salgemma e altri sali, che, probabil- stimolanti e divertenti Tra gli abitanti marini più presenti si ricorda- compreso tra i comuni di Verzino, Castelsila- mente spinto dai profondissimi strati rocciosi adatti al loro livello; no le cernie, i barracuda e i curiosi pesci pap- no, Cerenzia, Caccuri e Belvedere di Spinello. sottostanti e aiutato dalla minore densità del sa- i calanchi perché privi di vegetazione sono pagallo, ma anche polpi, stelle marine, ricci di Qui, lo sviluppo di fenomeni carsici ha dato le rispetto alle altre rocce, è emerso in superficie. soggetti all’erosione mare e anemoni; infine, non sono rari gli av- origine a sei grandi cavità, che si sviluppano La particolare risultante delle forze in gioco pro- a causa dello scorrere vistamenti di delfini e di tartarughe della spe- per diversi chilometri al di sotto delle colline duce strutture con la parte centrale quasi pia- delle acque piovane ■ verso valle. cie Caretta caretta. tra i fiumi Vitravo e Lese. L’acqua, scavando neggiante e pendici variamente scoscese.

➜ IL GARIGLIONE In alto: la torre di Scifo Il nome della vetta più alta fa parte del sistema della Sila Piccola (quota difensivo costiero. 1764) deriva da “cariglio”, termine dialettale che Da sinistra, in senso significa cerro, un particolare tipo di orario: il litorale è quercia che produce una caratterizzato da specie ghianda il cui cappuccio tipiche della macchia si copre di una specie mediterranea, fra cui di peluria riccioluta. spiccano i fichi d’; Un tempo, le pendici del Le Castella visto monte erano interamente dal lungomare; ricoperte da boschi l’acquario di Isola di Capo di querce; oggi, invece, la presenza della pianta è Rizzuto, composto da 22 fortemente ridimensionata vsche, mostra la fauna dall’intenso sfruttamento ittica tipica dei fondali operato nello scorso dell’Area Marina Protetta secolo. La vegetazione di Isola di Capo Rizzuto attuale presenta anche (nelle foto una granseola molti faggi e abeti bianchi. e un grongo).

70 71 72 ITINERARI IN VIAGGIO geografo grecodelIsecoloa.C. citato negliscrittidiStrabone, Casivonu Una panoramicadiCasabona, poco frequentatodal turismodimassa,dovepeculiaritànaturali in dialetto,borgogià e particolaridellaCalabriasignificascoprire unambiente e storico-culturalirendono l’incontroconisuoiborghie con ilvariegatopaesaggio estremamenteinteressante. Inoltrarsi inunadellevallipiùaffascinanti e gloriosocentro bizantino. dellavecchia Acerenthia Iruderi letraccedell’antico conservano sfera tipicamentemedievale. Proseguendo verso laSila siraggiungeCerenzia, inpassatoimportante te sinoanoilestradeinpietralevigata, ilcastellodel VI secoloconl’inconfondibile torre, l’atmo- ri, untempovasto territoriofeudaleeoggi tra ipaesipiùgradevoli dell’intera Calabria.Sono giun- strategico svolto daSantaruolo Severina neisecoli scorsi.AllependicidellaSila s’incontra Caccu- è l’esempio piùlampante.Il castello,visitabile,ètraleopere piùsignificative percomprendere il La rinomatalocalitàturisticamantieneletraccedelladominazione bizantina:ilquartiere Grecia ne so lungoilNeto sigiungeaSanta Severina, chesierge comeuna“nave dipietra” sull’intera valle. tali egraziosechiesecomequellediSan Nicola Vescovo edell’Addolorata. Continuandoilpercor- va lachiesadellaPietà. Ancoraoggiilcentro storicopropone palazzinobiliaridaglioriginalipor- “Gaudioso”, venne fondatadalprincipeGaleotto Carafanel1555, sullacollinadove primasorge- I IN VIAGGIO dale dellafamigliaSanfelice, mentre l’attuale periodochiamataanche cittadina,peruncerto vanti elemontagne dellaSila allespalle.Dal XIIalXVsecoloilborgo èstatoresidenza feu- di altitudine,dadove sigodediunpanoramaunico,conlavistadelmare diCrotone sulda- LUNGO LAVALLE UT IPREZ DELL PARTENZA DI PUNTO L DEL NETO ’ TNRROÈ ITINERARIO S CANDALE , al centro del Marchesato a350metri 73 ➜ IL CASTELLO agglomerato urbano e sono visitabili non lon- stero, l’unico del periodo bizantino pervenu- DI SANTA SEVERINA Il Castello di Santa tano dall’odierno centro abitato. Cerenzia ap- to ai giorni nostri quasi integro, che presenta Severina, o di Roberto partiene al circuito “Le Città dell’Olio”, un avanzi di affreschi bizantini tra cui uno raf- il Guiscardo è stato probabilmente eretto importante comparto produttivo dell’econo- figurante San Gerolamo. dai Normanni sopra una mia locale che si fa risorsa d’interesse turisti- preesistente costruzione da come si evince dagli co. Castelsilano, tappa successiva, si presenta Ritornare sulla SS107 bis, svoltare a destra e scavi archeologici che attraversato da stretti vicoli che conducono in prendere direzione Crotone. Proseguire per 13,7 hanno portato alla luce materiali di età greca, ampie piazze: i visitatori sono sempre incu- chilometri fino al bivio, svoltare a sinistra sulla resti di una chiesa riositi dai grandi murales di Francesco Can- Strada di Grande Comunicazione (SGC) bizantina affrescata e di una necropoli dello dido, che fanno da cornice al Museo all’aper- SS107, seguendo l’indicazione Cosenza. Dopo stesso periodo storico. to della Civiltà Contadina. Proseguendo tro- 9,5 chilometri prendere l’uscita Caccuri e pro- Nel corso dei secoli divenne dimora feudale viamo Savelli, Verzino e Casabona, famosi seguire sulla SP32 fino al borgo. subendo un sostanziale per i siti geologici, le antiche grotte del crina- Caccuri si presenta come uno dei pochi pae- riadattamento degli spazi interni. Oggi il castello le di Vallecupa e le grotte carsiche di Verzino. si italiani non ancora stravolti dalla moder- opportunamente Si prosegue poi verso Rocca di Neto e Belve- nità. Il centro storico è un intreccio di vicoli restaurato accoglie ogni anno circa 50.000 turisti dere di Spinello per immergersi nella spiritua- La partenza dell’itinerario è Scandale. e stradine che conducono tutti al Castello, ri- che scelgono di visitarlo. lità delle chiese della Madonna delle Sette- Il paese si compone di due nuclei abitati: il salente addirittura al VI secolo e inizialmente ➜ GROTTE DI CASABONA porte e della Madonna della Scala. L’itinera- primo, l’antico borgo, è situato in collina, voluto dagli strateghi bizantini per rendere Per l’alta concentrazione rio termina a Santa Severina. mentre la frazione Corazzo si trova nella bas- più sicuro il tratto di strada che da Crotone delle grotte presenti nel tessuto urbano, Casabona sa valle del Neto. Il santuario di Santa Ma- saliva all’altopiano silano; sul castro orientale si configura come uno dei L’ITINERARIO ria di Condoleo (da “cum-doleo” che signi- è sorta poi questa imponente dimora barona- villaggi preistorici più popolosi, forse la più Località di partenza fica “partecipazione del dolore”) è molto ve- le, che ha ospitato alcune delle famiglie feu- antica città calabra, unica Scandale nerato dagli abitanti, che festeggiano la Vergi- dali più prestigiose del territorio. Dopo esser- nel suo genere. Se si escludono le grotte Località di arrivo ne negli anni dispari. Notevole importanza si lasciati condurre dalla meraviglia che per- scavate di recente, le Santa Severina assume la chiesa di San Nicola Vescovo, nel vade le intricate vie del centro, è d’obbligo altre presentano le caratteristiche delle Località intermedie e chilometraggio centro storico. Costruita nel 1631, conserva una sosta al complesso religioso di Santa Ma- grotte neolitiche, mentre parziale pregevoli opere pittoriche e due antichi altari ria del Soccorso o della Riforma. La chiesa, numerose sono state inghiottite dalla moderna Scandale – S. Severina 12,7 km riportati alla luce dai lavori di restauro, sor- oltre al rosone posto sul portale d’ingresso, urbanizzazione, altre S. Severina – Caccuri 25,7 km montati da bellissime colonne di pietra bian- presenta notevoli tesori al suo interno. Colle- ritoccate o ingrandite. Predisposte su terrazze Caccuri – Cerenzia 4,2 km ca e dedicati uno alla Vergine del Rosario di gata è la cappella del SS. Rosario, conosciu- parallele che si Cerenzia – Castelsilano 5,6 km Pompei, l’altro alla Madonna del Carmine. ta anche come “Congrega” e certamente l’edi- espandono sui due crinali di Vallecupa, interessante Castelsilano – Savelli 8,9 km La prossima tappa è Santa Severina. ficio più pregevole di Caccuri, con le statue li- è che alcune hanno Savelli – Verzino 17 km gnee della Vergine del Rosario, della Madon- alla base piccole nicchie che servivano per Verzino – Casabona 26,6 km Prendere la SS107 bis e percorrerla per circa na Addolorata e della Madonna della Pace. la conservazione del vino Casabona – Rocca di Neto 16,6 km 11,7 chilometri in direzione San Mauro Mar- e dell’olio. A Casabona molte grotte oggi sono Rocca di Neto – Belvedere di Spinello 14,5 km chesato/Santa Severina. Ripercorrere la SP32 per 4,2 chilometri seguen- adibite a frantoi vinari e Belvedere di Spinello – Santa Severina 15,2 km Il borgo si colloca in posizione privilegiata a do le indicazioni per Cerenzia. visitabili con percorsi e visite guidate. Chilometraggio totale dominare l’intera valle. Di notevole impor- La storia di questo borgo merita di essere cono- 147 km tanza storica è il Castello situato nella piazza sciuta. L’abitato sorse nell’Ottocento in seguito Come arrivare principale del paese insieme alla Cattedrale. all’abbandono da parte degli abitanti dell’antico In auto. Dalla SS106 uscita per Scandale (alla Di origine normanna, ha ricevuto un accura- paese Acerenthia: sulle sue origini storia e leg- rotonda di Crotone). Dalla SS107 uscita per to restauro dal 1991 al 1998, e oggi ospita se- genda si confondono, conferendole un partico- Nella pagina a lato, Corazzo – Scandale. Dall’autostrada A3 uscita zioni museali di primario interesse, tra le qua- lare fascino di mistero. Alcuni pensano sia stata in senso orario: antico agli svincoli per Sibari, Cosenza o Lamezia Ter- li il Museo Archeologico, dedicato a tutte le fondata dagli Enotri, altri addirittura dal mitico opificio di Cerenzia; me e proseguire per Crotone. In aereo. Colle- presenze storiche rinvenute in città. La Cat- Filottete; l’urbs era protetta da altissime mura Castelsilano, la piazza; Santa Severina; gamenti aerei sono attivi per aeroporto di La- tedrale, dedicata a Santa Anastasia, è dota- naturali e dominava, così come domina tuttora, Acerenthia, oggetto di mezia Terme (distante circa 110 km) e per ae- ta di un’alta torre campanaria, a base qua- l’intera vallata del fiume Lese. Proprio dal rio, campagne di scavo e roporto di Crotone - S. Anna (distante circa 35 drangolare tipicamente rinascimentale e con- che un tempo forse era chiamato Acheronte, de- ricerca della Soprintendenza per km). In treno. Linee direttissime, dalle maggio- serva l’ambone in marmi calabresi risalente al riverebbe l’etimologia. L’elemento turistico più i Beni Archeologici. ri città italiane, per Cirò Marina e Crotone. XVII secolo. All’esterno è collocato il Batti- interessante è proprio il Parco archeologico 74 75 appunti di viaggio

Sulla pagina a lato: dell’antica Acerenthia, che si Si tramanda che il borgo sia uno dei luoghi sacri più cari alla tradizione ◗ Da visitare BELVEDERE DI SPINELLO Santa Maria di Condoleo trova su un’altura a pochi l’antica Vertinae, edifica- popolare: la Madonna di Sette Porte è vene- Parco Archeologico di Acerenthia, fu costruita anche grazie ◗ Informazioni turistiche Chiesa di San Teodoro. alle donazioni degli chilometri dal nuovo pae- ta dagli Enotrii o da Fi- rata unicamente a Rocca di Neto. Altrettanto Municipio scandalesi emigrati se seguendo le indicazio- lottete dopo la guerra interessante risulta la quarantina di grotte Piazza C.A. Dalla Chiesa – 88824 ROCCA DI NETO 0962.52032 Fax 0962.52468 ◗ in America; l’ospitalità e ni sulla SS107 SGC. A di Troia, come si tro- scavate nell’arenaria inserite in uno scenario Informazioni turistiche la convivialità della gente [email protected] Municipio Corso Umberto I, 31 – 88821 del Crotonese emerge Cerenzia si può ammi- va menzionato negli molto suggestivo e separate da due canyon. www.comune.belvederedispinello.kr.it 0962.80243 Fax 0962.84158 ◗ Da visitare al pari dei monumenti e www.comune.roccadineto.kr.it rare la nuova chiesa di scritti dello storico Santuario Madonna della Scala e parco, ◗ del paesaggio. Da visitare San Teodoro che con- greco Strabone. La Prendere la SP17 e proseguire in direzione Bel- Statua della Madonna col Bambino. Santuario della Madonna delle Sette Porte, grotte scavate nell’arenaria. serva all’interno le vec- zona lascia incantati vedere di Spinello per circa 8,6 chilometri. Al CACCURI chie campane ed altre grazie alle numerose bivio proseguire diritto sulla SP30 seguendo le ◗ Informazioni turistiche SANTA SEVERINA suppellettili che apparte- bellezze naturali, la spa- stesse indicazioni. Dopo 6 chilometri la strada Municipio Via Adua, 5 – 88833 ◗ Informazioni turistiche nevano all’antica chiesa de- ziosa collina appare cir- entra nel paese. 0984.998040 Fax 0984.998555 Municipio Piazza Campo – 88832 [email protected] 0962.51062 Fax 0962.555921 dicata al santo, i cui ruderi so- condata da uliveti, ginestre, Il santuario della Madonna della Scala, po- www.comune.caccuri.kr.it www.comune.santaseverina.kr.it no presenti nel sito abbandonato. fichi d’india e querce secolari. Ai sto fuori del centro abitato in direzione nord, ◗ Da visitare ◗ Da visitare Castello, centro storico, Santa Maria del Castello e musei al suo interno confini del centro abitato la natura re- è ritenuto il luogo più suggestivo del borgo; si Soccorso, Cappella SS. Rosario. (informazioni utili a pag. 19 e pag. 37), Cattedrale di Santa Anastasia e Battistero. Ritornare sulla SGC SS107 e svoltare a sinistra gna ancora sovrana. Posti incantevoli sono la pic- trova immerso in un parco ricco di vegeta- CASABONA in direzione Cosenza per circa 2,9 chilometri fi- cola oasi della fiumara Vitravo, ricca di verde e zione ed animali selvatici. La statua della ◗ Informazioni turistiche SAVELLI no all’uscita per Castelsilano. Sulla SP27 conti- cascate d’acqua, il fiume di sale e soprattutto le Madonna posta dentro una nicchia dietro Municipio ◗ Informazioni turistiche nuare per 2,2 chilometri fino al centro del paese. grotte carsiche, ancora poco conosciute rispetto l’altare è interamente scolpita in pietra con il Via Vittorio Emanuele, 1 – 88822 Municipio Via Roma – 88825 0962.82422 Fax 0962.888830 0984.996003 Fax 0984.996677 Ecco uno dei borghi sicuramente più affasci- a quanto meriterebbero, dove secondo alcuni abi- Bambino Gesù sul braccio destro. www.comune.casabona.kr.it www.comune.savelli.kr.it nanti del Crotonese. Visitare Castelsilano si- tava l’antico popolo di Verzino. [email protected] ◗ Da visitare ◗ Da visitare Palazzo Brisinda, fontane caratteristiche, gnifica entrare in un Museo della Civiltà con- Riprendere la SP30 in direzione Crotone per Giacimenti di sale, pendio “Vallecupa”, villaggio Pino Grande tadina a cielo aperto: i muri delle case sono Continuare sulla SS492 per 11,3 chilometri se- circa 6 chilometri. Al bivio svoltare a sinistra se- Chiesa Madre di San Nicola. ornati dagli splendidi murales di Francesco guendo le indicazioni per la SS106 fino ad ar- guendo le indicazioni per Crotone. Dopo 100 SCANDALE CASTELSILANO ◗ Informazioni turistiche ➜ ACERENTHIA “Ciccio” Candido che rappresentano scene rivare ad un bivio nel comune di Pallagorio. metri, al secondo bivio svoltare a destra seguen- ◗ Informazioni turistiche Municipio Via Nazionale, 113 – 88831 Il nucleo originario risale di vita quotidiana, i costumi, gli usi, l’econo- Svoltare a destra sulla SP14 e continuare sulla do le indicazioni SGC Cosenza-Crotone. Dopo Municipio 0962.54017 Fax 0962.54139 all’Età del Bronzo; Corso Vittorio Emanuele – 88834 www.comune.scandale.kr.it l’insediamento si era mia del laborioso popolo silano. Tradizione stessa strada per altri 15,3 chilometri sino a 1 chilometro immettersi sulla SS107 SGC e 0984.994025 Fax 0984.994407 ◗ Da visitare sviluppato fino a consolidata da secoli di storia è la produzio- giungere al centro di Casabona. percorrerla per 1,2 chilometri prendendo poi [email protected] Santuario Santa Maria di Condoleo, Chiesa raggiungere il numero di www.comune.castelsilano.kr.it di San Nicola Vescovo. 7000 abitanti. ne delle coperte e dei tappeti di lana creati Strabone narra che nel territorio vivessero i l’uscita per Santa Severina. Il paese si rag- ◗ Da visitare Sono tuttora riconoscibili a mano e al telaio dalle donne del borgo. Choni, antico popolo calabrese le cui origini giunge dopo 7 chilometri. Murales di Francesco Candido, produzioni VERZINO i resti delle abitazioni e forse riportano ai Chaones dell’Epiro. Anche L’itinerario termina a Santa Severina, uno artigianali di coperte e tappeti. ◗ Informazioni turistiche della Cattedrale di Municipio S. Teodoro; nel corso dei Portarsi nei pressi del municipio e, con le spalle qui sono innumerevoli le attrazioni che ri- dei “borghi più belli d’Italia”, oggi anche pal- CERENZIA Via Regina Margherita – 88819 secoli si susseguirono ◗ Informazioni turistiche 0962.763044 Fax 0962.763749 epidemie di malaria, ad esso, prendere la strada che scende sulla destra chiamano lo sguardo del turista: gli antichi coscenico naturale di eventi artistici impor- Municipio Piazza Cavour – 88833 [email protected] peste e terremoti e la e percorrerla per 8,7 chilometri seguendo le in- greci conoscevano la zona per la presenza di tanti che riguardano la Calabria, dal teatro al- popolazione decise di 0984.995035 Fax 0984.995300 www.comune.verzino.kr.it ■ ◗ abbandonare la zona. dicazioni per Savelli. giacimenti di sale, mentre il pendio “Valle- la musica e all’arte. [email protected] Da visitare I pochi rimasti si Il consiglio è visitare la cittadina a piedi. Di cupa” si mostra come una successione di www.comune.cerenzia.kr.it Oasi della fiumara Vitravo, grotte carsiche. trasferirono nelle vicine Caccuri e Casino e notevole interesse sono il palazzo Brisinda e grotte scavate nel tufo, oggi in parte adibite a San Giovanni in Fiore. diverse fontane caratteristiche a cui molti a magazzini. La chiesa Madre dedicata a San Proprio quando il paese stava tornando a abitanti sono legati da splendidi ricordi (la Nicola è decorata da pregevoli affreschi risa- ripopolarsi, “Fontana Vecchia”, la “Fontana Nuova”, la lenti al XVIII secolo, un’Assunzione di Cor- sopraggiungessero due terremoti devastanti nel “Fonte Pitinella” e la “Fonte Pedagese”). Il vil- rado Giaquinta e la statua scolpita nel marmo 1638 e nel 1783. laggio Pino Grande, frazione famosa per l’af- rappresentante la Madonna delle Grazie con Il secondo fu talmente distruttivo da rendere più fluenza turistica, fa parte del Parco Nazionale Bambino. agevole la costruzione di della Sila, e ospita la chiesetta di montagna un nuovo paese, sul colle sopra il vecchio abitato, del Divino Amore, formata da una piccola Procedere in direzione sud riprendendo la SP14 del restaurare le case aula sacra e da un alto ed esile campanile. per 9,2 chilometri. Al bivio, svoltare a destra danneggiate. Acerenthia venne definitivamente sulla SP16 seguendo le indicazioni per Rocca abbandonata nel 1844, Dalla Fontana Vecchia, portarsi sulla SS492 e di Neto per 7,4 chilometri fino al paese. sostituita dal nuovo centro urbano di percorrerla per 16 chilometri fino a giungere nel Alla periferia del paese è possibile visitare il Cerenzia. paese di Verzino. santuario della Madonna delle Sette Porte, 76 78 ITINERARI IN VIAGGIO cioè “terradovesicoltivalavitealtadaterra”. vigneti diquestaterrachelachiamaronoEnotria, calabresi furonotalmenteimpressionatidairicchi millenaria: iprimicolonigrecisbarcatisullecoste Quella delvino,inCalabria,èunatradizione ITINERARIO JONICO Un itinerariotrastoriaeleggendaattraverso gliaspettitipicidel IN VIAGGIO mondo ruraleeicolorilasolaritàdella costajonica. NORD 79 Sulla pagina a lato, IAMO NELLA ZONA CENTRALE DELLA Come arrivare in senso orario: COSTA JONICA CROTONESE A CIRÒ In auto. Autostrada del Sole A.3, uscite Siba- alla storia della città di Cirò è legata la figura MARINA, incantevole meta turistica ri (da Nord) o Catanzaro Lido (da Sud), se- di Luigi Giglio, le cui estiva. Sono sufficienti pochi chilome- gue la SS.106 Jonica che costeggia tutto il li- scoperte astronomiche Stri per vivere la storia antica di questa terra torale da Taranto a Reggio Calabria in dire- portarono alla riforma Gregoriana: suo merito, che guarda all’Oriente, con i resti del tempio zione Crotone. In aereo. Collegamenti aerei fra gli altri, quello di di Apollo Haleo e i cosiddetti Mercati Sarace- sono attivi per aeroporto di Lamezia Terme avere ricondotto ni e la Torre Antica. A pochi chilometri, nel (distante circa 110 km) e per aeroporto di l'equinozio di primavera al 21 marzo; il Cirò Rosso cuore dei rinomati vigneti di Cirò, si trova Crotone - S. Anna (distante circa 35 km). si accompagna alla l’omonimo borgo tradizionalmente indicato In treno. Linee direttissime, dalle maggiori perfezione a carni rosse, come l’area dell’antica Krimisa, che si erge a città italiane, per Cirò Marina e Crotone. pollame, selvaggina e arrosti, e in modo sentinella del territorio circostante. Prose- In autobus. Linee direttissime, dalle maggiori particolare ai piatti guendo per Crucoli, nel territorio della fra- città italiane, per Cirò Marina e Crotone. profumati con bacche di zione “Torretta” sono stati ritrovati materiali ginepro; durante la festa patronale di Cirò Marina, e strutture riferibili all’età classica, romana e la statua di San Cataldo altomedievale. viene portata ai Mercati Si prosegue alla volta di tre paesi di origini Saraceni e vi rimane per tutta la notte; numerose arbëreshe per assaporare la loro cultura e le le aziende sul territorio loro tradizioni, tramandate di padre in figlio. che si impegnano a Umbriatico è un piccolo borgo circondato da produrre un vino di qualità, che sia capace di paurosi strapiombi e ricco di mistero e leg- restituire nel colore e nel genda, con la cattedrale intrisa di storie tem- profumo tutta la poesia plari. Passando per San Nicola dell’Alto, si della terra in cui è nato. arriva a Melissa e poi a Strongoli, ubicata sui resti dell’antica Petelia. L’itinerario passa per la Torre Aragonese di Torre Melissa, già sede legale di G.a.l. Kroton, per ammirare il ricco Museo della Civiltà Contadina ed il panora- ma costiero visibile dal terrazzo. L’itinerario ➜ I MERCATI SARACENI si conclude in faccia al mare a Cirò Marina. L’itinerario inizia da Cirò Marina, località tu- Museo Archeologico Nazionale di Reggio da Napoli, la fiera fu cannoneggiata dalle navi Il sito sorse a Cirò ristica che da anni si fregia della Bandiera Blu, Calabria. turche e da quel giorno venne sospesa. Oggi Marina nel Settecento nella località oggi L’ITINERARIO il riconoscimento conferito dalla Foundation sono scenario per spettacoli teatrali e canori. denominata Madonna di Località di partenza e arrivo for Environmental Education alle località co- Proseguire per altri 400 metri sullo sterrato, al Mare. I mercati sono formati da due file di Cirò Marina stiere che soddisfano i criteri di qualità relati- primo bivio svoltare a sinistra e percorrere circa Da questo punto proseguire sulla strada SP.3 e arcate in pietra utilizzate Località intermedie e chilometraggio vi all’acqua del mare, alle spiagge, agli appro- 500 metri fino ad arrivare ad un’altra dirama- dopo circa 950 metri raggiungere la SS.106. in passato per il posteggio merci. parziale di e ai servizi offerti. Il territorio circostante è zione: si segue la strada a sinistra per 900 me- Svoltare a sinistra e dopo 3,7 km uscire in dire- I feudatari dell’epoca, Cirò Marina – Cirò 19,5 km circondato dalle coltivazioni di vitigno Ga- tri e al successivo bivio girare a sinistra. Si con- zione Cirò. Alla rotatoria, prendere la prima i principi Tarsia, ottennero il beneficio di Cirò – Crucoli 17,8 km glioppo, da cui si ricava il Cirò Doc. tinua per 600 metri svoltando poi a destra per uscita imboccando la SP.7. Attraversando le di- poter qui effettuare ogni Crucoli – Umbriatico 28,5 km 1,4 km fino a raggiungere la SP.3. stese di vitigni, dopo circa 6 km si arriva a Cirò. anno una fiera nei primi tre giorni di maggio. Umbriatico – Pallagorio 12,2 km Partendo dal Lungomare S. Pugliese, all’altezza Al bivio girare a destra e dopo 1,5 km si erge Già dalla strada si scorge il Castello di Cirò La fiera di Santa Croce Pallagorio – Carfizzi 11,5 km dell’incrocio con Via Gabriele D’Annunzio, te- sulla destra la Torre Vecchia, torre di avvista- che si erge a sentinella della valle, arroccato era una delle più importanti del comprensorio e Carfizzi – San Nicola dell’Alto 4,1 km nere il mare sulla destra e continuare sulla stes- mento a pianta quadrata costruita in seguito strategicamente in pieno centro storico. L’an- richiamava per San Nicola dell’Alto – Melissa 9,7 km sa strada per circa 3,6 km fino a raggiungere la alle prime invasioni saracene, e i Mercati Sa- tico nome della città era “Psychrò”, quando il la ricchezza e la qualità delle mercanzie le vicine Melissa – Strongoli 11,2 km prima tappa dell’itinerario: l’area archeologica raceni costruiti nel Settecento per la fiera di celebre scienziato e medico Luigi Lilio viveva popolazioni arbëreshe di Strongoli – Torre Aragonese di Torre che custodisce l’antico tempio arcaico dedicato Santa Croce, che richiamavano per la ricchez- qui, alla corte del Conte Andrea Carafa. Do- Carfizzi, Pallagorio Melissa 10 km ad Apollo Haleo. Gli ultimi 900 metri sono su za e la qualità delle merci le popolazioni vici- po una passeggiata tra i vicoletti di Cirò, ci di- e San Nicola dell’Alto. Torre Aragonese di Torre Melissa – strada sterrata, ma facilmente percorribile. ne. La fiera fu interrotta a causa delle invasio- rigiamo verso la prossima tappa, Crucoli. Cirò Marina 8 km Il Tempio di Apollo Haleo, di cui è visibile ni turche che interessarono l’intera costa ioni- Chilometraggio totale il muro perimetrale, conteneva la statua del ca all’inizio del secolo XIX. Proprio nel giorno Dal centro di Cirò portarsi sulla SP.7 e percor- 132,5 km dio Apollo; i suoi reperti sono custoditi nel di apertura, alla presenza del principe giunto rerla per circa 3,7 km fino ad arrivare al bivio 80 81 con la SP.4. Svoltate a sinistra seguendo l’indi- Pallagorio ha origini arbëreshe e mantiene la Un particolare del borgo cazione per la SS.106. Dopo 4,5 km imbocca- lingua, gli usi e le tradizioni proprie, ma non di Savelli, così chiamato in onore della principessa te la statale e percorretela in direzione Taranto più il rito bizantino-greco. Il borgo e il terri- Carlotta Savelli, che nel per circa 2 km fino ad arrivare nella frazione torio circostante conservano importanti me- Seicento donò parte delle Crucoli Torretta. morie storiche, l’area risulta abitata sin dal sue terre alle genti colpite dal terribile Molti dei ritrovamenti archeologici di età neolitico, ne sono testimonianza le numerose terremoto che distrusse classica, romana ed alto-medievale della zona grotte sparse nel territorio. Da visitare la Chie- Carpanzano e Scigliano. sono stati fatti in questa frazione e sono cu- sa Matrice S. Giovanni Battista, d’incerta età Sulla pagina a lato, stoditi nel Museo Archeologico che ivi si tro- medievale, in stile romanico a tre navate con in senso orario: il luogo va. Sulla strada è ancora visibile Villa Clausi, abside bizantina, restaurata nel XVIII secolo. dove sorge il borgo di edificata in epoca normanna; è in buono stato San Nicola fu scelto dagli emigranti albanesi per le la “torretta” che venne eretta dai feudatari di Riprendere la SS.492 e percorrerla per circa 6,3 caratteristiche montuose Crucoli come risposta alle invasioni turche. km in direzione Carfizzi. Al bivio svoltare a si- che ricordavano loro nistra continuando il tragitto sulla SP.11 per la madre patria; un monumento dedicato Dalla frazione Torretta, seguire le indicazioni 2,2 km fino al centro del paese. a Giorgio Castriota per Crucoli sulla SP.1 per 7 km. Carfizzi è posizionato su una collina e da Scanderbeg a Pallagorio; La bellezza di questo borgo sta nei suoi vico- Largo Skanderbeg si gode di uno splendido una veduta panoramica e un portale caratteristico letti; sui muri delle case si trovano tabelle con panorama. È anch’esso di origini albanesi e di Umbriatico, borgo che gli antichi proverbi scritti in dialetto calabre- ne conserva usi e costumi. Nei pressi del pae- nel passato, per la sua se. Una visita è d’obbligo al Museo della Ci- se è possibile compiere escursioni nel posizione dominante, in piano su un’altura viltà Contadina, ospitato in un antico Parco Comunale della Montagnel- circondata da frantoio, ricco di oggetti legati alla tra- la, ricco di macchia mediterranea e impressionanti abissi, dizione. Piazza Di Bartolo è sovrastata fauna. L’itinerario continua nei bor- offriva un rifugio sicuro in epoca di brigantaggio; dall’imponente Castello normanno i ghi arbëreshe e la prossima tappa è indimenticabili, per chi cui interni non sono attualmente ac- San Nicola dell’Alto che dista po- abbia già visitato Carfizzi, cessibili. chi chilometri da Carfizzi. le passeggiate fra i vicoli del centro storico e la vista aperta che si gode Da Crucoli portarsi ancora sulla SP.1 e Ripercorrere a ritroso la SP.11 fino al dalla sua piazza percorrere la strada per 5,7 km. Al bi- bivio con la SS.492. Svoltare a sinistra principale. vio prendere la direzione Umbriatico e seguire le indicazioni per San Nicola percorrendo la SP.6 per circa 21 km. Al dell’Alto per circa 2 km. bivio svoltare a sinistra sulla SP.7 per 1 Alla periferia del paese, sul monte km. San Michele, è custodita una gra- Umbriatico è un piccolo borgo di ziosa chiesetta, il Santuario di San circa mille anime circondato da ver- Michele, di origini antichissime. de incontaminato e dirupi scoscesi, Al suo interno è possibile ammira- infatti la strada principale collega il re una splendida icona settecente- paese con un ponte. Da visitare la sca di San Michele Arcangelo. Da Cattedrale di San Donato di consigliare l’escursione sulla cresta epoca normanna, perfettamente de “La Pizzuta” dalla quale è pos- conservata. sibile ammirare il panorama.

Riprendere la SP.7 e percorrerla in Riprendere la SS.492 e percorrerla per direzione Pallagorio per circa 7,5 5,4 km. Al bivio, svoltare a sinistra km. Al bivio svoltare a sini- seguendo l’indicazione stra imboccando per Melissa. La la SS.492. Per- strada è la correrla per 4,6 SP.12 e la per- km fino al comu- correnza è di ne di Pallagorio. 4,3 km. 83 appunti di viaggio

➜ IL CASTELLO Un paio di chilometri prima di giungere in cata a San Nicola di Bari, in Piazza del Po- importanza sono la Chiesa Madre del XVI ◗ Da visitare CARFIZZI DI STRONGOLI paese è possibile fermarsi presso il Castello polo. secolo, vecchia cattedrale di Strongilos, ricca Castello del Gaudio, Chiesa di San Francesco Sorge sulla parte alta del ◗ Informazioni turistiche di Paola, Torre, Chiesa di San Nicola. paese e in passato doveva del Gaudio, villa padronale in stile neo-go- di affreschi, e la Chiesa di Santa Maria del- Municipio Via Roma, 7 – 88817 essere l’acropoli 0962.87041 - Fax 0962.87298 PALLAGORIO dell’antica città di Petelia. tico, restaurata dal proprietario e oggi sede Ripercorrere a ritroso la SP.12 fino al bivio con le Grazie, con bellissima icona della Ma- www.comune.carfizzi.kr.it ◗ Informazioni turistiche Subì le incursioni della Lega degli scrittori italo-albanesi. la SS.492. Svoltare a sinistra fino ad arrivare, donna datata 1500. ◗ Da visitare Municipio saracene e fu distrutto e Largo Skanderbeg, comunità albanese, ricostruito più volte. Entrati in paese basta fermarsi nei pressi del- dopo 11,2 km, nel centro di Strongoli. Corso Vittorio Emanuele 178 – 88818 Parco Comunale della Montagnella. L’attuale Castello non ha la Chiesa di San Francesco da Paola per Sulla parte più alta di Strongoli si erge mae- Ritornare sulla SS.492 e ripercorrerla per circa 0962.761006 - Fax 0962.761444 [email protected] nulla a che fare con CIRÒ l’antica struttura in trovare qualche simpatico vecchietto che stoso il Castello, attualmente in fase di re- 1,3 km fino ad arrivare nei pressi del bivio con www.comune.pallagorio.kr.it ◗ quanto presenta racconterà ai turisti curiose storie e aneddo- stauro. Molto bello è il panorama che si go- la SP.16; la strada che scende sulla destra dopo Informazioni turistiche ◗ Da visitare caratteristiche Municipio Corso Luigi Lilio – 88813 Chiesa Madre di San Giovanni Battista. architettoniche del ti del paese. Abili mani artigiane, sempre de dalla rocca. La torre a Sud-Est è chiama- circa 6 km porta sulla SS.106 jonica. 0962.32351 - Fax 0962.32948 periodo feudale, dal IX al più rare, mostreranno le lavorazioni del le- ta “Torre Mozza” in quanto era il luogo in Lungo il tragitto s’incontra un’azienda agri- [email protected] SAN NICOLA DELL’ALTO XVI secolo. Sono ancora gno nei più disparati arnesi di casa. La chie- cui, nel Medioevo, si eseguivano le condan- cola dove si possono assaporare i prodotti lo- ciro.asmenet.it ◗ Informazioni turistiche presenti le spesse mura, ◗ Da visitare Municipio le scalinate e le torri sa più importante è la Chiesa Madre dedi- ne a morte. Nel centro storico di particolare cali e l’ottimo vino Cirò. Castello, centro storico. Corso Skanderbeg – 88817 circolari a due piani. 0962.85042 - Fax 0962.85435 CIRÒ MARINA Il panorama che si gode [email protected] dall’alto è affascinante. ◗ Informazioni turistiche www.comune.sannicoladellalto.kr.it ➜ Municipio Piazza Kennedy – 88811 ◗ Da visitare LA TORRE ARAGONESE 0962.375111 - Fax 0962.31266 Fa parte del sistema Santuario di San Michele, Cresta de [email protected] difensivo costiero “La Pizzuta”. www.comune.ciromarina.kr.it realizzato per opporsi alle ◗ STRONGOLI incursioni saracene. Da visitare La forma circolare fa Area archeologica (informazioni utili a pag. ◗ Informazioni turistiche pensare che la sua 37), tempio di Apollo Haleo, Torre Vecchia. Municipio costruzione risalga al Via Vigna del Principe – 88816 periodo normanno svevo CRUCOLI 0962.818727 - Fax 0962.89366 (sec. XII). Rispetto alle ◗ Informazioni turistiche [email protected] altre torri della zona, si Municipio Via Roma, 1 – 88812 www.comunedistrongoli.it presenta come una 0962.33274 - Fax 0962.33090 ◗ Da visitare fortezza imponente, tale www.comune.crucoli.kr.it Castello, Chiesa Madre, Chiesa di Santa da somigliare a un piccolo ◗ Da visitare Maria delle Grazie. mastio. È costituita da Museo Archeologico, Museo della Civiltà due livelli e dal terrazzo. Contadina, Villa Clausi, Castello. UMBRIATICO Dopo la sua costruzione ◗ Informazioni turistiche divenne la residenza dei MELISSA Municipio Piazza Olmo – 88823 Principi di Strongoli e dei ◗ Conti di Melissa che la Informazioni turistiche 0962.765803 - Fax 0962.765928 usarono come casa di Municipio Via Provinciale sud 109 – 88814 www.comune.umbriatico.kr.it caccia. In seguito 0962.835801 - Fax 0962.835907 ◗ Da visitare appartenne ai Berlingeri www.comune.melissa.kr.it Cattedrale di San Donato. che nel XIX secolo fecero grandi fortune con l’acquisto e l’usurpazione di terreni demaniali. Oggi Sulla doppia pagina, la Torre è di proprietà Sulla SS.106 prendere a sinistra in direzione comunale e ospita al suo Taranto e dopo 4,9 km svoltare ancora a sini- in senso orario: Strongoli interno il Museo della domina dall’alto le terre Civiltà Contadina. stra per visitare una torre aragonese, severa sen- circostanti; il Museo della tinella di pietra che consentiva l’avvistamento Civiltà Contadina di Melissa del nemico saraceno che giungeva dal mare. mostra uno spaccato delle tradizioni rurali; la vista si Il sistema di avvistamento costiero di Torre perde verso l’orizzonte dalla Melissa ospita un museo della civiltà conta- sommità di Torre Melissa; dina e nei vecchi locali adibiti a stalle un ri- l’amore per la propria terra traspare da ogni singolo storante caratteristico. Dalla Torre si può go- prodotto nato dere di un’ampia visuale dell’intera costa del nel Marchesato; uno dei Marchesato. cittadini più illustri di Strongoli, di cui qui vediamo la chiesa, fu Biagio Miraglia, Da Torre Melissa, che ospita nel centro storico poeta e patriota le cui opere un interessante Museo del Vino, riprendendo la hanno ispirazione dal romanticismo di Byron; SS.106 in direzione Taranto, dopo 8 km, si ri- Torre Melissa in tutta torna a Cirò Marina per la conclusione dell’i- la sua imponenza. tinerario. ■ 84 85 L NOSTRO VIAGGIO PARTE PROPRIO DA CROTONE, che fu IN VIAGGIO uno tra i più importanti centri della Magna Graecia. La città venne infatti fondata nell’VIII secolo a.C. da coloni greci provenienti dal Peloponneso, guidati da Myskellos di ITINERARIO JONICO IRhype. Secondo la tradizione, l’insediamento tra Krimisa e Ca- po Lacinio, l’attuale Capo Colonna, venne imposto agli Achei dal dio Apollo. La città è famosa, tra l’altro, per aver dato i nata- SUD li ad atleti quali Milone, Daippo, Filippo, Astylos e Faillo. Il pro- montorio di Capo Colonna, che delimita ad ovest il Golfo di Taranto, fu sede del celebre Santuario di Hera, decantato da mol- ti autori dell’antichità tra cui lo stesso Livio; attualmente i suoi L’itinerario consente di visitare alcune delle più suggestive resti costituiscono una delle più interessanti aree archeologiche di tutto il sud Italia. Il percorso si sviluppa poi tra Isola di Capo località della costa jonica attraverso un viaggio Rizzuto e la frazione di Le Castella. Questa località, particolar- mente conosciuta per la bellezza del suo mare, è caratterizzata an- tra monumenti e resti archeologici di eccezionale valore artistico che dalla presenza di un castello che sorge su un isolotto che in e culturale che testimoniano le vicende di una terra passato, durante la bassa marea, veniva collegato alla terraferma da una sottile striscia di terra. Da Isola di Capo Rizzuto ci si con oltre duemila anni di storia. sposta a Cutro, città nota per il suo pane, definito uno dei

I resti del Santuario di Hera Lacinia, a Capo Colonna. Molti degli edifici classici, rimasti in gran parte intatti fino al Cinquecento, vennero saccheggiati dei loro

ITINERARI IN VIAGGIO ITINERARI IN materiali di costruzione per edificare il castello e alcuni palazzi gentilizi di Crotone, fino a che del tempio antico rimase quest’ultima colonna, ora uno dei più celebri e riconoscibili simboli della Calabria.

86 87 ➜ LA CATTEDRALE Nella pagina a lato, migliori d’Italia, per visitare la chiesa dell’An- L’itinerario inizia a Crotone, una delle città DI CROTONE dall’alto a sinistra nunziata, ed infine a San Mauro Marchesato, più fiorenti della Magna Graecia, fondata dagli Il Duomo di Crotone, in senso orario: dedicato a Santa Maria il Castello di Carlo V, per ammirare la chiesa della Madonna del Soc- Achei nell’VIII secolo a.C. Assunta e a San Dionigi uno dei simboli di corso e scoprire la sua leggenda. Resti di elementi architettonici apparte- l’Areopagita, ha un primo Crotone: leggenda vuole nenti a edifici monumentali di età greca impianto che risale al IX che questa città sia nata secolo più volte per ordine di Eracle, che L’ITINERARIO (del V secolo a.C.) sono stati individuati in rimaneggiato nel corso dei secoli da molti restauri, in uccise senza volerlo Località di partenza e arrivo Crotone Piazza Castello, corrispondente all’acropoli certi casi realizzati con l’amico Kroton e lo volle Località intermedie e chilometraggio dell’antica città ellenica. Il Museo Archeolo- materiali provenienti dal onorare fondando una Tempio di Hera Lacinia a città vicino al luogo dove parziale gico Nazionale, ubicato in prossimità del Capo Colonna. La facciata morì; l’interno della Crotone – Capo Colonna 8,8 km Castello, conserva la maggior parte dei ritro- neoclassica presenta Chiesa di Santa Chiara a Capo Colonna – Isola di Capo Rizzuto 15,7 km vamenti della zona, alcuni dei quali di parti- tre maestosi portali, Crotone, i cui simboli che ricalcano la struttura tradizionali sono il giglio e Isola di Capo Rizzuto – Le Castella 9,5 km colare pregio. Il Castello di Carlo V sorse interna delle navate. Di queste, la navata l’ostia; le tranquille vie Le Castella – Cutro 23 km nell’840 d.C. come difesa della città dalle in- di destra accoglie del capoluogo di provincia Cutro – San Mauro Marchesato 14,5 km cursioni saracene, ma venne ampliato e la cappella ottocentesca sono il contesto ideale che costituisce l’icona per una passeggiata San Mauro Marchesato – Crotone 27,6 km rinforzato nel XVI secolo dal sovrano arago- bizantina della Madonna in famiglia o alla scoperta Chilometraggio totale 99,1 km nese, da cui prese poi il nome. L’accesso era di Capo Colonna. dei sapori e delle Come Arrivare garantito da un ponte per metà fisso in mu- Tra le pregevoli opere d’arte botteghe della tradizione; presenti all’interno ci sono due particolari del In auto. Da Nord, autostrada A3 Salerno - ratura e per metà levatoio in legno, mentre la un coro ligneo, il pulpito marmoreo e Santuario di Capo Reggio Calabria, uscita Sibari in direzione struttura a pianta poligonale del castello è ar- un fonte battesimale Colonna (una torretta SS106 Jonica; imboccata la SS.106 proseguire ricchita dalle due torri, dette “Aiutante” e in pietra. Vi si trova inoltre, campanaria e una lontano dagli occhi di fedeli decorazione a mosaico), in direzione Sud. Da Sud, A.3 Salerno - Reg- “Comandante”. Gli ambienti interni ospita- e turisti, un tesoro che anticamente era gio Calabria, uscita Lamezia Terme – Catanza- no invece una sezione del Museo Archeologi- composto di paramenti e detto Capo Lacinio e più ro, proseguire in direzione del capoluogo; in co Nazionale. Inoltrandosi nei vicoletti della argenterie di notevole recentemente Capo Nao interesse artistico, nonché (da naos, tempio); prossimità di Catanzaro (Loc. Germaneto) se- città antica si arriva in Piazza Pitagora e nei da un calice del 1626 donato da Filippo IV due immagini per una guire le indicazioni per Catanzaro Lido SS.106 pressi della Cattedrale di Santa Maria As- all’Arcivescovo di Crotone. città dalle molte Jonica, attraversare la città e proseguire sulla sunta. L’impianto originario del IX secolo atmosfere: a Crotone convivono a pochi metri SS.106 Jonica. La provincia crotonese dista cir- venne riadattato nel XV secolo inglobando vicoli ombrosi e carichi di ca 40 chilometri. In treno. La stazione di Cro- materiale proveniente dal Tempio di Hera La- mistero e spiagge tone ha collegamenti diretti con Roma e Mila- cinia a Capo Colonna. La chiesa conserva al affollate dove il relax è d’obbligo. no oltre che con le principali città vicine. Dal- suo interno il pulpito ottocentesco, un raffi- la stazione di Lamezia Terme Centrale partono nato coro ligneo e la tavola bizantina della numerosi treni regionali per Crotone. In aereo. Madonna. Importante è anche il tesoro, co- L’aeroporto S. Anna di Crotone presenta nu- stituito da paramenti e argenterie di notevole merosi voli nazionali. Da qui partono bus e valore artistico. Lungo tutte le coste del Cro- taxi alla volta dei centri turistici e cittadini. tonese un’importante testimonianza storica è costituita dalle torri di guardia, erette a pre- sidio delle coste: alcune di queste sono anco- ra visibili e in buono stato di conservazione, mentre di altre restano poche tracce o sono trasformate in edifici privati. L’area archeolo- gica più importante del Crotonese si trova a Capo Colonna.

Portarsi sulla SP.49, nei pressi di Via Gallucci e del Lungomare Gramsci, seguendo le indicazio- ni per l’area archeologica. Dopo 9 chilometri, al bivio, svoltare a sinistra sulla SP.50 seguendo le indicazioni per Capo Colonna. Dopo 2,3 chilo- metri si arriva nei pressi del Museo Archeologi- co di Capo Colonna e dell’area archeologica. 88 appunti di viaggio

➜ LE CASTELLA In prossimità del sito archeologico è zaro. Percorrere la statale per 7,8 chilometri e ◗ Il castello di Isola di Capo CROTONE Da visitare Forni, Chiesa Madre della SS. Annunziata. Rizzuto, tra i più belli presente la Torre Nao, che ospita l’o- prendere l’uscita Cutro. Dopo 12,3 chilometri ◗ Informazioni turistiche di tutta la Calabria, venne monimo Antiquarium, una pregevole entrare in paese. Municipio Via Ugo Foscolo – 88900 ISOLA DI CAPO RIZZUTO nominato già da Plinio nel 0962.921111 - Fax 0962.921360 204 a.C., che lo definì collezione di reperti di archeologia su- La cittadina di Cutro è famosa per la produ- ◗ Informazioni turistiche www.comune.crotone.it Castra Hannibalis. Municipio Via degli Apostoli – 88841 bacquea rinvenuti nel mare antistante zione del pane, considerato tra i migliori d’I- ◗ Da visitare Circondato dalle acque e 0962.797911 - Fax 0962.797956 Piazza Castello, Museo Archeologico arroccato su un isolotto il promontorio. Nel Museo Archeo- talia e candidato per il marchio DOP, ed è [email protected] collegato alla costa da logico di Capo Colonna sono invece conseguentemente caratterizzata dalla pre- Nazionale e Museo di Arte Contemporanea www.comune.isoladicaporizzuto.kr.it (informazioni utili a pag. 37), Castello un sottile lembo di terra, custodite le suppellettili rinvenute senza di numerosi forni tradizionali. Da visi- ◗ Da visitare la struttura ha da sempre di Carlo V (informazioni utili a pag. 19), Area Marina Protetta di Isola di sfruttato la posizione nelle campagne di scavo dell’area, e tare la Chiesa Madre dedicata alla Santissi- Piazza Pitagora, Cattedrale di Santa Maria Capo Rizzuto, Torre Vecchia, Castello strategica che domina Assunta, frazione Capo Colonna, di Le Castella, Museo Civico Demologico il mare. Il nome sono testimonianza viva degli antichi ma Annunziata, seppure sottoposta nel tem- Museo Archeologico di Capo Colonna, dell’Economia del Lavoro e della Storia Le Castella ci suggerisce usi e costumi della città magnogreca. po a numerosi restauri che ne hanno modifi- Santuario di Hera Lacinia, Torre Nao, Sociale (informazioni utili a pag. 37). che non fosse l’unico cato l’aspetto originario. La navata centrale Antiquarium di Torre Nao. maniero della zona. SAN MAURO MARCHESATO L’impianto attuale è opera Dal sito di Capo Colonna riprendere la conserva un altare marmoreo del Settecento CUTRO degli Aragonesi, che nel ◗ Informazioni turistiche corso del XV secolo SP.50 e seguire le indicazioni verso Isola sormontato da una bellissima stampa del ◗ Informazioni turistiche Municipio Via San Rocco – 88831 realizzarono tutto il di Capo Rizzuto per 15,7 chilometri. Cristo di Giotto; di notevole interesse le sta- Municipio Piazza del Popolo – 88842 0962.53764 - Fax 0962.53018 sistema di difesa costiera 0962.775828 - Fax 0962.7771527 sanmauromarchesato.asmenet.it del Regno di Napoli. Pare Isola di Capo Rizzuto il promon- tue di San Francesco di Paola e Santa Lucia. [email protected] ◗ Da visitare che la base del Castello torio che domina l’omonima Area www.comune.cutro.kr.it Chiesa di Santa Maria del Soccorso. sia stata in epoca greca un attracco portuale di Marina Protetta, presenta anch’es- Da Cutro riprendere la SP.42 per circa 3 chilo- carico e scarico merci; so numerose torri costiere, di cui la più ce- L’Area Marina di Isola di Capo Rizzuto è metri e al bivio svoltare a destra in direzione di quel periodo sono ben ➜ visibili i massi quadrati lebre è la Torre Vecchia, di struttura cilin- una delle più importanti aree protette di tut- San Mauro Marchesato. Percorrere la SS.109 della vegetazione meridionale, dove emerge CHIESA DI a scacchiera, conservati drica e in pregevole stato di conservazione, ta Italia con i suoi 15 mila ettari di estensio- ammirando il paesaggio dei caratteristici calan- la macchia mediterranea alternata ad estesi SANTA MARIA DEL all’interno della fortezza. SOCCORSO È possibile ammirare eretta nel sec. XVI. A distanza di pochi chi- ne, ed è contraddistinta da ricchezza fauni- chi per 10,2 chilometri. Al bivio svoltare a de- campi di grano, uliveti, querceti secolari e A SAN MAURO tuttora una splendida lometri, nella frazione di Le Castella, si tro- stica e floristica marina non comuni. stra sulla SP.39 e percorrerla per 2,7 chilometri boschi antichi che convivono con quelli più MARCHESATO scala in pietra, che Il santuario sorge nella portava a una torre, il cui va il celebre Castello cinquecentesco proteso circa fino ad entrare nel paese di San Mauro recenti di eucalipto. Qui a San Mauro Mar- zona chiamata impianto originario risale su una piccola penisola, che venne eretto per Dalla frazione Le Castella, ritornare sulla Marchesato. chesato non può mancare la visita alla Chie- “Le Forche”, denominata al periodo angioino. così perché un tempo fronteggiare le frequenti invasioni dal mare. SS.106 e svoltare a sinistra in direzione Catan- Il territorio presenta le caratteristiche tipiche sa di Santa Maria del Soccorso. Si traman- vi si rifugiavano soldati ed eserciti turchi, da che dove oggi sorge l’edificio sarebbe sta- portando saccheggi e to trovato un quadro della Madonna che, distruzione. Si pensa che In alto: chi ama il pesce il nome della chiesa derivi si sentirà certamente portato in paese nella chiesa parrocchiale, dalla protezione che in paradiso sulla costa sparì e a più riprese venne ritrovato nel sito la Vergine offrì alle jonica e potrà trovarlo del rinvenimento originario. Gli abitanti di popolazioni locali in quel in mille preparazioni, dalle tempo di guerre e ricette più tradizionali a San Mauro decisero allora di edificare il San- invasioni. La tradizione racconta che dove oggi quelle più fantasiose. tuario in quel luogo. Di notevole interesse sorge la chiesa, un tempo artistico è la cupola della chiesetta, poggian- cresceva un foltissimo Sulla doppia pagina, roveto. Proprio qui venne in senso orario: il mar te su pianta quadrata con tamburo rotondo, trovato il quadro della Jonio è divertimento e ricoperta di tessere ovoidali variopinte, tipo Madonna, in un primo relax ma anche conoscenza mosaico. Sull’altare centrale policromo e so- momento portato in paese grazie alle emergenze nella chiesa parrocchiale. storiche e architettoniche stenuto da due colonne appare il quadro Dalla chiesa del paese, tuttavia, più volte la tela che raccontano le civiltà della Vergine del Soccorso, probabilmente sparì, e ogni volta fu del passato; un particolare del Settecento. ritrovata nel luogo dell’acquario di Isola del primo ritrovamento, di Capo Rizzuto; Santa fatto che decretò Maria del Soccorso, a San Dalla Chiesa di Santa Maria del Soccorso, l’ubicazione del nuovo Mauro Marchesato; Cutro prendere la SS.107bis in direzione Crotone e Santuario. è chiamata la “città del pane e degli scacchi”: percorrerla per 20,7 chilometri. Alla rotatoria il primo appellativo è prendere la prima uscita ed imboccare la evidente a chiunque visiti SS.106 direzione Crotone per 5,6 chilometri fi- questo borgo, il secondo è dovuto ad un suo abitante no ad arrivare in città. che vinse il titolo di L’itinerario torna e termina a Crotone dove è campione d’Europa e del considerevole la presenza di testimonianze del Nuovo Mondo di questa ■ disciplina. passato. 90 91 92 ITINERARI IN VIAGGIO Convento raggiungonoilcentro. fedeli inprocessionechedal si accendonodellefiaccoledei le viediRoccabernarda patrono, SanFrancescodiPaola, In occasionedellafestadel carichi dimisticismo. e luoghidellospirito intrisi distoriaantica dell’antico Marchesato, più internidelterritorio conduce traiborghi e riccodisorprese Un itinerariosemplice ANTICHI BORGHI IN VIAGGIO TRA NATURA E 93 ITUATO A 37 CHILOMETRI DA CROTO- NE, ROCCABERNARDA è uno dei più ac- coglienti borghi del Crotonese. Il suo territorio comprende 65,52 kmq e si Strova a 174 metri sul livello del mare. A parti- re dal centro storico, ubicato su una collina, ➜ SANTUARIO l’abitato declina dolcemente diramandosi da MADONNA DELLA SPINA A PETILIA POLICASTRO un lato ai piedi della Sila Piccola e dall’altro al- Il Santuario della Sacra la sinistra del fiume Tacina. Il territorio di Co- Spina a Petilia Policastro è famoso per custodire tronei è abitato sin da tempi remoti, come te- una reliquia che si vuole stimoniato da reperti di vario genere risalenti sia una delle spine che cinsero il capo di Gesù all’Età del Bronzo rinvenuti nel bacino dell’at- Cristo. Il tremendo tuale lago Ampollino. Allo stesso periodo sto- terremoto del 1832 scatenò l’inferno nella rico risalgono asce, daghe e alcune tombe a for- zona sud orientale della ma di “olle”, conservate al Museo Civico di provincia di Crotone. Petilia Policastro venne Reggio Calabria. Sempre a Cotronei sono sta- rasa al suolo da una te riportate alla luce alcune fosse votive riem- violenta scossa durata 11 secondi. Le vittime furono pite di vasi datati I millennio a.C., interpretate 29, su un totale di 5000 come zone di sosta dei nomadi transumanti in residenti: un miracolo, vista l’intensità cui venivano fatte offerte agli dei. Da qui si ri- dell’evento che risparmiò prende la strada in precedenza percorsa e ci si anche il settecentesco Santuario della Santa dirige a Petilia Policastro. Il suo centro storico Spina, costruito accanto è un esempio di aggregato urbano sviluppatosi Come arrivare Roccabernarda è un paese archeologicamen- luogo. In paese di notevole interesse artisti- ➜ IL LAGO AMPOLLINO E al Convento dei Frati IL VILLAGGIO PALUMBO Minori Osservanti, nel Medioevo, eretto su una rupe di difficile In auto. A3 Salerno Reggio Calabria uscita te ricco, ma non sono mai stati fatti dei rilie- co e storico è la seicentesca Chiesa Madre A circa 20 chilometri da dell’anno Mille. accesso, in cui tre direttrici principali collegano Sibari, segue SS.106 Jonica fino a Crotone, vi approfonditi per determinare con precisio- dedicata a San Nicola Vescovo, rivestita in Cotronei, tra i monti della La reliquia in esso Piccola Sila, si può conservata è oggetto di la zona alta alla parte bassa del paese, dove si poi da Passovecchio SS.107 fino a Roccaber- ne le sue origini. La parte alta del centro sto- pietra e unica nel suo genere. Invece del mo- ammirare il Lago profonda devozione trovavano due varchi d’accesso al centro abita- narda. A3 uscita Cosenza, segue SS.107 dire- rico è dominata da un antico castello, ri- nastero Tassitano, fondato dall’Abate Ampollino. Il bacino è popolare in tutto generato da una diga il Marchesato, e non solo: to: a porta da Judeca e a porta du Ringu. Prose- zione Crotone e uscita Santa Severina. A14 dotto ormai a rudere di cui rimangono però Gioacchino, se ne vedono solo i ruderi in lo- artificiale alta 26 metri e molti sono gli emigrati guendo verso sud si giunge infine a Mesoraca. uscita Taranto, segue E90. Da Sud A3 uscita i sotterranei. Alcuni casuali ritrovamenti ar- calità detta “Pollitrea”, lungo un antico iti- terminata nel 1927, che ritornano per la prima costruita in Sila, partecipare al Il centro storico, delimitato dai letti di due fiu- Lamezia Terme – Catanzaro, segue SS.106 cheologici, tra cui la testa di un giovane (for- nerario percorso dalle mandrie transumanti, che sbarra il fiume tradizionale Calvario del mi, comprende tutta la parte antica del paese, direzione Crotone fino al bivio di Steccato di se Dioniso), sono conservati nel Museo Ar- che dalle vallate del Neto e del Tacina per omonimo all’altezza di secondo venerdì di marzo. Trepidò. L’invaso ha una costituita dai rioni Grecìa, Piano della Porta, Cutro in direzione Cutro prima e Roccaber- cheologico di Crotone. Di grande importan- Cotronei saliva ed attraversava la Sila. A cir- capacità totale di 67 Timpone, Piraina, Castello, Piano della Man- narda dopo. In treno. Stazioni FFSS di Cro- za il complesso di età romana e alto medioe- ca 20 km da Cotronei, immerso tra i monti milioni di metri cubi e un perimetro di 26 dria, Rovellino, Cavone e Candelora. tone o Lamezia Terme Centrale. In aereo. Ae- vale di Serrarossa, lungo la valle del Tacina. della Piccola Sila e affacciato sul Lago Am- chilometri, mentre roporto S. Anna di Crotone. Le grotte artificiali, dette “di Vitale”, si pollino, si trova il Villaggio Palumbo. la lunghezza totale del L’ITINERARIO bacino è di circa 9. Lungo trovano lungo il corso del fiume Tacina e si le sponde sono sorte aree Sulla doppia pagina ipotizza possano essere il romitorio dove San Per il Lago Ampollino proseguire sulla SS.179 se- turistiche come in senso orario: il Villaggio Mancuso Località di partenza Vitale di Castronuovo, nel X secolo, trascor- guendo le indicazioni Palumbosila per 22,5 km. o il Villaggio Palumbo. il Villaggio Palumbo offre Roccabernarda se due anni dopo il ritorno da Roma. Il villaggio turistico immerso nel verde del- Quest’ultimo è diventato, ogni tipo di servizi e negli anni, una delle mete di attrattive per i suoi Località di arrivo la Sila è costituito da residences, appartamen- invernali di maggiore visitatori; due scorci di Mesoraca Da Roccabernarda prendere la SS.109 in dire- ti con affitto settimanale, ville ed alberghi interesse in Calabria, Roccabernarda, che deve Località intermedie e chilometraggio zione Cotronei e percorrerla per 7 km fino al circondati da un bosco di pini e faggi se- grazie a piste da sci, il suo nome all’antica impianti di risalita e famiglia Bernardi; il Lago parziale bivio con la SS.179. Al bivio svoltare a destra colari. Vengono regolarmente proposte ai infrastrutture turistiche Ampollino, una cartolina ricettive e ricreative Roccabernarda – Cotronei 14,8 km e continuare per 7,8 km fino al paese. visitatori molteplici attività ricreative (ani- circondate da una natura del Nord proiettata nel Cotronei – Villaggio Palumbo 21,4 km Cotronei, borgo collinare che sfrutta una mazione, sagre, spettacoli, discoteca, even- ancora incontaminata, profondo Sud; i boschi selvaggia, tipica degli della Sila sorprendono Villaggio Palumbo – Petilia Policastro posizione favorevole a pochi chilometri dal ti...) e sportive. La prossima destinazione è il ambienti silani. i visitatori con la loro 34,6 km mare ed è facilmente raggiungibile da diver- borgo di Petilia Policastro. magnificenza e ricchezza, Petilia Policastro – Mesoraca 9,5 km se vie di accesso, si ritiene sia stato fondato che ricorda le grandi foreste del Canada e del Chilometraggio totale dai pastori “crotoniati”, che durante la loro Ripercorrere la SS.179 per circa 30,3 km pas- Nord Europa. 80,3 km transumanza erano soliti fare sosta in questo sando per Cotronei. Al bivio continuare diritti 94 95 appunti di viaggio appunti di viaggio

◗ ◗ ◗ COTRONEI PETILIA POLICASTRO CARTA D’IDENTITÀ CARFIZZI CRUCOLI ROCCABERNARDA Municipio Municipio Municipio ◗ Informazioni turistiche ◗ Informazioni turistiche DEL GAL KROTON Via Roma 7 – 88817 Via Roma 1 – 88812 Via della Resistenza – 88835 Municipio Via Iolanda, 18 – 88836 Municipio Via Dante Alighieri – 88837 ◗ G.A.L. KROTON – 0962.87041 / 87298 0962.33274 Fax 0962.33090 0962.56957 Fax 0962.57921 0962.433811 Gruppo di Azione Locale 0962.44163 / 44131 Fax 0962.87298 www.comune.crucoli.kr.it roccabernarda.asmenet.it Fax 0962.433299 European Network Fax 0962.491656 www.comune.carfizzi.kr.it ◗ CUTRO [email protected] petiliapolicastro.asmenet.it for Rural Development [email protected] ◗ CASABONA Municipio ◗ SAN MAURO MARCHESATO ◗ Da visitare L - IT001 – 006 www.comunecotronei.it Municipio Piazza del Popolo – 88842 Municipio Grotte carsiche e basiliane, Santuario Via Firenze 185, 88900 Crotone ◗ Da visitare Via Vittorio Emanuele 16 – 88822 0962.775828 Via San Rocco - 88831 Madonna della Spina. 0962.908736 Fax 0962.906220 Chiesa di San Nicola Vescovo, Villaggio 0962.82422 Fax 0962.888830 Fax 0962.7771527 0962.53764 Fax 0962.53018 www.galkroton.it Palumbo. casabona.asmenet.it www.comune.cutro.kr.it sanmauromarchesato.asmenet.it ROCCABERNARDA www.ruralweb.it [email protected] ◗ ISOLA DI CAPO RIZZUTO ◗ SAN NICOLA DELL’ALTO ◗ Informazioni turistiche Comuni: Belvedere Spinello, Caccuri, MESORACA ◗ CASTELSILANO Municipio Municipio Municipio Via della Resistenza Carfizzi, Casabona, Castelsilano, ◗ Municipio Via degli Apostoli – 88841 Corso Skanderbeg – 88817 Informazioni turistiche 0962.56957 - Fax 0962.57921 Cerenzia, Cirò, Cirò Marina, Cotronei, Via Vittorio Emanuele – 88834 0962.797911 Fax 0962.797956 0962.85042 Fax 0962.85435 Municipio Via XX Settembre – 88838 [email protected] Crotone, Crucoli, Cutro, Isola di 0984.994025 Fax 0984.994407 www.comune.isoladicaporizzuto.kr.it www.comune.sannicoladellalto.kr.it 0962.489895 - Fax 0962.45049 roccabernarda.asmenet.it Capo Rizzuto, Melissa, Mesoraca, www.comune.castelsilano.kr.it [email protected] [email protected] www.comune.mesoraca.kr.it ◗ Da visitare Pallagorio, Petilia Policastro, Rocca info@ comune.castelsilano.kr.it Pro Loco Le Castella ◗ SANTA SEVERINA ◗ Da visitare Centro storico, castello, complesso di Neto, Roccabernarda, San Mauro ◗ CERENZIA 0962.795160 Municipio Piazza Campo – 88832 Castello, Santuario e statua dell’Ecce Homo. di Serrarossa. Marchesato, San Nicola dell’Alto, Municipio [email protected] 0962.51062 Santa Severina, Savelli, Scandale, Piazza Cavour – 88833 Pro Loco Isola di Capo Rizzuto Fax 0962.555921 Strongoli, Umbriatico, Verzino. 0984.995035 Fax 0984.995300 0962.794309 www.comune.santaseverina.kr.it ◗ Come arrivare www.comune.cerenzia.kr.it [email protected] [email protected] I comuni del Crotonese sono [email protected] ◗ MELISSA Pro Loco Siberene sulla SS.109 per 5,4 km fino al centro del paese. Percorrere la SP.36 per circa 1,8 km fino al- raggiungibili tramite l’autostrada ◗ CIRÒ Municipio 0962.51599 Petilia Policastro è un antico borgo d’im- l’incrocio con la SS.109. Svoltare a destra in A3 Salerno-Reggio Calabria, la Municipio Corso Luigi Lilio – 88813 Via Provinciale Sud – 88814 ◗ SAVELLI Strada Statale 106 e la Superstrada pianto quasi sicuramente bizantino. Nel ter- direzione Mesoraca e percorrere la strada per 0962.32351 Fax 0962.32948 0962.835801 Fax 0962.835907 Municipio della Sila 107. Gli aeroporti più vicini ciro.asmenet.it www.comune.melissa.kr.it Via Roma 115 – 88825 ritorio ci sono state numerose scoperte ar- 7,7 km fino al paese. sono quelli di Crotone e di Lamezia [email protected] [email protected] 0984.996003 Fax 0984.996677 cheologiche sia dell’Età del Bronzo, sia ro- Mesoraca è una città ricca di storia. Fu fon- Terme. In auto. Autostrada Salerno ◗ CIRÒ MARINA ◗ MESORACA www.comune.savelli.kr.it – Reggio Calabria fino all’uscita Municipio Municipio [email protected] mane e bizantine, i cui reperti sono custodi- data dagli Enotrii 1600 anni prima di Cristo di Sibari; proseguire sulla SS106 Piazza Kennedy 1 - 88811 Via XX Settembre 1 – 88838 ◗ SCANDALE ti nel Museo Archeologico di Crotone. Sono e fu popolata da greci, romani ed ebrei. Il direzione Reggio Calabria. In 0962.375111 Fax 0962.31266 0962.489895 Fax 0962.45049 Municipio Via Nazionale 113 – 88831 alternativa uscita a Cosenza Nord e www.comune.ciromarina.kr.it www.comune.mesoraca.gov.it 0962.54017 / 558000 presenti numerose grotte carsiche, alcune Castello di Mesoraca ha dato rifugio a tan- Superstrada della Sila SS107 fino a [email protected] [email protected] Fax 0962.54139 delle quali con profondità di cento metri, in ti valorosi guerrieri, e secondo gli storici l’in- Crotone. Pro Loco 0962.370730 ◗ PALLAGORIO www.comune.scandale.kr.it cui sono stati fatti importanti ritrovamenti tero paese era considerato inespugnabile. Il In treno. La stazione ferroviaria più [email protected] Municipio [email protected] vicina è situata a Crotone. ◗ COTRONEI Corso Vittorio Emanuele 178 - 88818 ◗ STRONGOLI ➜ CHIESA ECCE HOMO d’epoca bizantina. Sono presenti non solo ca- Santuario di Ecce Homo, situato ai piedi In aereo. Aeroporto di Crotone e Municipio 0962.761006 Municipio Nel 370 d.C. alcuni vità carsiche, ma anche grotte basiliane con del Monte Giove e circondato da elci e ca- aeroporto di Lamezia Terme. Via Iolanda 1 – 88836 Fax 0962.761444 Via Vigna del Principe – 88816 monaci basiliani costruirono 0962.44131 Fax 0962.491656 www.comune.pallagorio.kr.it 0962.818727 Fax 0962.89366 I COMUNI DEL GAL un eremo dedicato alla resti di attività monastica. Visita a parte me- stagni, fu fondato da monaci basiliani nel www.comunecotronei.gov.it [email protected] www.comunedistrongoli.it Madonna della Misericordia. rita il Santuario della Madonna della Spi- 370 d.C. Il santuario conserva la statua del- ◗ BELVEDERE DI SPINELLO [email protected] ◗ PETILIA POLICASTRO ufficioamministrativo@pec Varie vicissitudini nel corso Municipio Pro Loco Municipio comunedistrongoli.it dei secoli lo portarono ad na, dove è custodita una reliquia che si pen- l’Ecce Homo, posta in una cappella ottago- Piazza C. A. Dalla Chiesa - 88824 ◗ essere abbandonato e poi 0962.44337 Via Dante Alighieri – 88837 UMBRIATICO sa possa aver fatto parte della corona del Cri- nale barocca eretta nel 1780. Infine, altro 0962.52032 Fax 0962.52468 ◗ riutilizzato più volte finché CROTONE 0962.433811 Municipio nel 1875 venne destinato a sto. La Chiesa presenta una vasta navata cen- prezioso monumento di Mesoraca, unico [email protected] Municipio Fax 0962.433299 Piazza Giovanni Paolo II 1 – 88823 www.comune.belvederedispinello.kr.it luogo di accoglienza dei trale, mentre l’altare si compone di decori in esempio in Calabria di luogo di fede in stile Piazza della Resistenza 1 – 88900 petiliapolicastro.asmenet.it 0962.765803 Fax 0962.765928 poveri. Oggi la chiesa di ◗ CACCURI 0962.966591 / 921111 [email protected] www.comune.umbriatico.kr.it Mesoraca ospita la famosa stile barocco. Sopra l’altare c’è la cappella, tardo barocco, è la chiesa del Ritiro che si Municipio Via Adua, 5 – 88833 Fax 0962.921360 ◗ ROCCA DI NETO [email protected] statua dell’Ecce Homo, una dove è conservata la sacra spina. A pochi chi- trova nella parta bassa del paese del rione 0984.998040 Fax 0984.998555 www.comune.crotone.it Municipio ◗ VERZINO scultura in legno a mezza [email protected] [email protected]. Corso Umberto I 31 – 88821 Municipio figura, simile a un’altra lometri di distanza troviamo Mesoraca. Campo. ■ www.comune.caccuri.kr.it crotone.it 0962.80243 Fax 0962.84158 Via Regina Margherita – 88819 conservata a Calvaruso dello Pro Loco Pro Loco www.comune.roccadineto.kr.it 0962.763044 Fax 0962.763749 stesso autore, Fra’ Umile 389.8742100 0962.955002 - 347.7600010 [email protected]. www.comune.verzino.kr.it Pintorno da Petralia. [email protected] [email protected], [email protected] roccadineto.kr.it [email protected]

In alto: a Mesoraca LE MONOGRAFIE MARCHESATO DEL CROTONESE GAL KROTON gli artisti hanno realizzato Direttore Responsabile: Italo Clementi murales ispirandosi alle Caporedattore: Enrico Bottino calde atmosfere del Sud. Art Director: Francesca Massa, Stefano Roffo Cartine: Daniela Blandino A lato: i monaci basiliani Testi di: Milena Antonucci, Davide Battaglia, Italo Clementi, Sara Dalessio Clementi, Diego Garassino, Laura Jelenkovich, trovarono rifugio nelle Milena Lombardo, Alfonso Lucifredi, Giovanni Marino, Elena Parodi, Elisa Patrone, Carlo Rocca, Claudio Scaccabarozzi. grotte del Marchesato Referenze fotografiche: Giovanni Marino, Enrico Bottino, Gabriele Palmato. Si ringrazia per la concessione alla realizzazione delle fotografie relative al Museo Archeologico di Crotone e il Museo Archeologico di Capocolonna per fuggire alle il Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintenza per i Beni Archeolologici della Calabria. persecuzioni iconoclaste Clementi Editore S.r.l.: Corso Torino, 24/3 - 16129 Genova - 010.5701042 - Fax 010.5304378 www.trekking.it e-mail: [email protected] dell’Oriente. Associato Unione Stampa Periodica Italiana 96