OwnCloud 3, il cloud sotto il tuo controllo

E’ stato rilasciato pochi giorni fa OwnCloud 3, la nuova versione di un’applicazione web che trovo fondamentale per poter tornare ad avere il pieno controllo delle proprie applicazioni e dei propri dati. Se avete fretta e siete curiosi: potete andare direttamente a provare la demo online.

Perché OwnCloud è importante Già qualche tempo fa parlavo di come sia auspicabile che l’utente torni a controllare ciò che è suo, senza dover cedere il proprio “io digitale” agli sconosciuti (leggi Google o Facebook). La recente chiusura di Megaupload (legittima, a mio parere) con conseguente (illegittima, a mio parere) perdita di tutti i dati di chi pagava il servizio, rendono evidente quanto questa esigenza sia importante ed urgente. Su questo fronte OwnCloud ha imboccato la strada giusta. Mette insieme le applicazioni essenziali per chiunque, con un’attenzione particolare per l’usabilità e la gradevolezza estetica, aspetti troppo spesso sottovalutati nel mondo dei nerd opensource. Cosa offre

OwnCloud è un’applicazione web che mette insieme: • Un gestore di file. • Un lettore musicale. • Una galleria di foto • Un lettore PDF • Un editor di testi • Un calendario. • Una rubrica. Ogni file può essere tenuto privato, condiviso tra un gruppo di utenti o reso pubblico. Alcune sue funzioni, sfruttando protocolli standard, possono essere utilizzate anche da applicazioni esterne: • Si può accedere ai file dal proprio gestore risorse. • Si può accedere alle canzoni dal proprio lettore musicale. • Si può accedere alla rubrica dal proprio programma di posta • Si può sincronizzare il calendario con i gestori di promemoria. Inoltre OwnCloud è modulare: chiunque ne abbia le capacità, può aggiungerci altre applicazioni per aggiungere nuove funzioni.

Tutto rose e fiori? Pur essendo alla sua versione 3, OwnCloud ha ancora della strada da fare. Innanzitutto spesso l’uso di applicazioni esterne per sincronizzarsi non è sempre facilissimo: ci vorrebbe tutta una serie di estensioni per i vari lettori musicali, lettori di posta e via di seguito per facilitare il tutto. Resta poi naturalmente lo scoglio della difficoltà che comporta installare e gestire un server: per ovviare a ciò (e per monetizzare; aspetto indispensabile per la sostenibilità di un progetto), sta nascendo parallelamente OwnCloud.com, che fornirà il servizio “chiavi in mano”1.

Progetti per il futuro Lo sviluppo di estensioni per le varie applicazioni esterne è già cominciato e spero ci si focalizzi molto su questo. Inoltre dovrebbe arrivare quanto prima un programmino che sincronizza i file tra le proprie cartelle locali e il proprio spazio OwnCloud2: appena sarà pronto, potrà rimpiazzare il comodissimo (ma chiuso) Dropbox. Il progetto, come si può vedere, è ambizioso. Io mi auguro che abbia successo e faccia scuola3. 1. So cosa state pensando: così siamo punto e a capo. Però, se ne hai la capacità, non sei obbligato ad usarlo e comunque, essendo opensource, sai cosa c’è dietro. [↩] 2. Non sono sicuro ma credo si stia lavorando anche per la versione su Android. [↩] 3. Nel mio piccolo ho collaborato alla traduzione italiana: spero in futuro di riuscire a fare qualcosa in più. [↩] OwnCloud: una prova su strada Dopo la presentazione di OwnCloud, vediamo di fare una prova su strada per scoprire come si installa e analizzarne pregi e difetti.

Installazione Il primo passo è ovviamente l’installazione. Per far questo bisogna avere uno spazio web. Io naturalmente ho usufruito di www.carnazzo.it, che pago a Tophost una manciata di euro l’anno1. L’installazione avviene in pochi passi (maggiori informazioni nella guida ufficiale). Bisogna: 1. Scaricare OwnCloud . 2. Copiarlo e scompattarlo nel proprio spazio web. 3. Impostare permessi 750 nella cartella data e 777 nella cartella data. 4. Creare il database. 5. Accedere dal browser all’indirizzo del vostro OwnCloud (l’indirizzo cambia in base a dove lo avete installato). 6. Inserire le credenziali che avrà il vostro utente amministratore e i dati per accedere al database. Piccola nota: Io a fine installazione ho ricevuto un brutto errore MySQL riguardo la chiusura delle connessioni. Dopo comunque ha funzionato tutto comunque.

Utilizzo dell’applicazione web L’applicazione è talmente intuitiva da non necessitare di nessuna spiegazione: buttatevi e usatela. La cosa più stupefacente è il visualizzatore PDF: funziona davvero alla grande2. Utile per gli sviluppatori è anche l’editor di testi con tanto di syntax highlighting per la maggior parte dei linguaggi di programmazione. Il lettore musicale pecca in usabilità e ogni tanto il pulsante per aggiornare la collezione non sembra funzionare come si deve. In un prossimo post mostrerò comunque come usare i lettori musicali del proprio sistema operativo per accedere alla musica del proprio OwnCloud. Funziona molto bene invece la galleria di immagini; peccato solo che non ci sia un pulsante per rendere una galleria pubblica (cosa che invece si può fare con le cartelle di file). Il calendario sinceramente l’ho disattivato: non mi sento ancora pronto per abbandonare Google Calendar. Il gestore dei contatti invece fa il suo sporco lavoro come si deve, un po’ come quello di Google, che via via vorrei dismettere. Il gestore di segnalibri potrebbe essere migliorato in usabilità e in gradevolezza estetica ma anche quello fa comunque il suo dovere. Insomma: l’applicazione web ha piccoli punti migliorabili ma nel totale va più che bene. E il team è già al lavoro su OwnCloud 4, che dalle prime anticipazioni dovrebbe portare la possibilità di personalizzare lo stile dell’applicazione web e soprattutto un client tipo Dropbox per sincronizzare i file tra vari computer. Nel prossimo post una prova su strada tra i vari lettori musicali del panorama per poter ascoltare la musica di OwnCloud senza andare necessariamente nel sito. 1. Per inciso: in rete ho sentito parlare abbastanza male di Tophost ma per quel che mi riguarda finora mi ci sono trovato benissimo. Tra l’altro si appoggia a Seeweb, che ritengo la più affidabile azienda del settore. [↩] 2. Nota tecnica: si basa su pdf.js. La libreria funziona benissimo ma ritengo folle fare un lettore PDF in Javascript . [↩] OwnCloud alla prova dei lettori musicali per Linux Continua la prova su strada di OwnCloud 31. Vediamo in questo post come ascoltare la musica messa nel proprio OwnCloud dal proprio lettore di musica su Linux. Questo post è stato scritto grazie all’indispensabile collaborazione di Davide Pesenti. OwnCloud infatti supporta il protocollo Ampache per lo streaming musicale: ciò vuol dire che è possibile configurare il lettore musicale del proprio sistema operativo per ascoltare i file musicali messi sul proprio OwnCloud. Purtroppo il supporto al protocollo Ampache è molto altalenante: alcuni lettori lo supportano in pieno, altri malamente e altri per niente. Abbiamo provato i lettori più noti ed ecco qui di seguito il resoconto, dal peggiore al migliore (strettamente secondo la mia opinione personale).

I lettori musicali che gnea fanno

Exaile non ha per niente il supporto ad Ampache: peccato, in linea di massima è un lettore che, pur nella sua bruttezza, mi convince. Rhythmbox ha un plugin ufficiale, con tanto di pacchetto deb presente sia in Ubuntu che Debian. Peccato che non funzioni: non viene mostrato neanche tra la lista dei plugin2.

I lettori musicali che ce la fanno ma che non mi piacciono

Tomahawk ha un plugin pre-installato (lui li chiama resolver) che dichiara di funzionare con OwnCloud e mantiene le promesse. Solo che è un lettore un po’ particolare, “social”, e l’ho trovato grazioso ma poco chiaro nell’utilizzarlo. Funziona perfettamente anche Viridian, che però è un lettore musicale esplicitamente creato per Ampache e solo per Ampache: non si possono leggere gli mp3 del proprio computer, il che mi sembra una limitazione non da poco.

I lettori musicali vincenti

Amarok funziona perfettamente. E vorrei ben vedere: sia OwnCloud che Amarok nascono all’interno di KDE. Può non piacere ai puristi, ma funziona perfettamente anche Banshee, purché si installi il pacchetto banshee-extensions-ampache. Per quel che mi riguarda, usando Gnome e non KDE, penso che sarà Banshee il mio lettore collegato ad OwnCloud.

C’è dell’altro? Sarebbe interessante scoprire come funzionano i lettori Windows e i lettori Mac. Davide ha provato anche Justplayer per Android ma non è riuscito a farlo funzionare. Se qualcuno ha fatto delle prove in proposito o conosce altri lettori che sarebbe interessante provare, lasci un commento. 1. Post precedenti: 1) OwnCloud 3, il cloud sotto il tuo controllo. 2) OwnCloud: una prova su strada. [↩] 2. Da una prima occhiata mi sembra che il codice sia obsoleto e riferito a versioni vecchie di Rhythmbox. È comunque un Bug noto. [↩] OwnCloud alla prova di rubrica e calendario

Ancora prove su strada per OwnCloud1. Stavolta tocca alla rubrica e al calendario. Anche queste prove sono state fatte in collaborazione con Davide Pesenti, che anzi ne sta facendo un uso più continuativo rispetto a me. Con OwnCloud è infatti possibile avere rubriche dei contatti e calendari, utilizzabili anche dai vari client, rispettivamente attraverso il protocollo CardDAV e il protocollo CalDAV. Al contrario dei lettori musicali, qui è stato un pieno successo: tutti i client principali funzionano alla perfezione. C’è solo da tener conto di un’accortezza: beccare l’indirizzo giusto per identificare la rubrica o il calendario da utilizzare. Ad esempio, per avere l’indirizzo esatto della rubrica si fa così: 1. Vai sul tuo sito OwnCloud. 2. Apri l’applicazione Contact. 3. Clicca sul pulsante Rubriche. 4. Identifica la rubrica che vuoi utilizzare (probabilmente default) e clicca sulla corrispondente icona con il mondo. 5. Copia l’URL che ti viene mostrato: è l’URL da usare nel client. Per i calendari il discorso è analogo. Andiamo ora ai client…

Evolution

Evolution se la cava egregiamente, senza dover installare estensioni o cose strane. Basta creare un nuova rubrica di tipo CalDav e/o un nuovo calendario di tipo CardDav2.

Thunderbird

Thunderbird (versione 10: con quelle precedenti non c’è speranza) necessità di un’estensione per poter accedere alla rubrica: SoGo Connector (scaricabile da qui). Una volta installata l’estensione, è possibile creare una nuova rubrica remota. Per gestire i calendari (in generale, non solo quelli di OwnCloud) bisogna installare invece l’estensione Lightning. L’uso di un calendario OwnCloud funziona poi tranquillamente senza installare altro.

KDE

Il discorso fatto per i player musicali vale naturalmente anche qui: OwnCloud è nato in seno a KDE e si sente. Ho fatto una prova con KDE 4.73 ed è bello vedere come OwnCloud si integra con il sistema. Si possono impostare il calendario e la rubrica direttamente da Configurazione di sistema / Informazioni personali. Basta dire che si vuol creare due risorse Groupware DAV (una per la rubrica e una per il calendario). Una volta inseriti (configurazione manuale) i dati di accesso, il gioco è fatto: rubrica e calendario sono all’interno del sistema. Tra l’altro per KDE non vale il discorso fatto in premessa: si può inserire l’URL principale (es. http://demo.owncloud.org/apps/contacts/carddav.php) e il sistema riconoscerà tutte le rubriche / i calendari presenti sulla propria nuvoletta. Se vi sembra troppo complesso, in KDE 4.8 si può scegliere la configurazione “OwnCloud” e vi verranno chieste ancora meno informazioni .

Android

Non uso neanche Android: lo ha testato per noi Davide Pesenti. Riferisco quindi che per Android ci sono CardDAVSync (per la rubrica) e CalDAVSync (per il calendario), il primo free e il secondo a pagamento.

Ancora? Per concludere la carrellata, resta da vedere come se la cava OwnCloud per il suo uso principale: la gestione dei file. Lo vedremo nel prossimo post… 1. Post precedenti: 1) OwnCloud 3, il cloud sotto il tuo controllo. 2) OwnCloud: una prova su strada. 3) OwnCloud alla prova dei lettori musicali per Linux. [↩] 2. Ad essere sinceri, Davide segnala che il calendario ogni tanto misteriosamente diventa read only . [↩] 3. Una prova veloce. Senza andare in guerre di religione, sono un felice utilizzatore di Gnome Shell: ho provato KDE solo su macchina virtuale. [↩] OwnCloud e la gestione dei file su Linux Ultimo capitolo della prova su strada di OwnCloud, il cloud al tuo servizio1.

Gnome

Per poter accedere al proprio spazio OwnCloud bisogna aprire Nautilus e inserire (vai con un Ctrl- L!) come indirizzo dav:///files/webdav.php. Et voilà! Non aspettatevi grandi cose, però: si possono spostare, copiare, cancellare file e cartelle. In base a quanto è fatta bene la singola applicazione, si possono anche aprire i file, ma non è sempre detto. E comunque l’utilizzo “a caldo” dei file da un’applicazione nel migliore dei casi è lentissimo.

KDE

Con Dolphin di KDE vale più o meno lo stesso discorso, usando l’indirizzo webdav:///files/webdav.php. Pro e contro sono praticamente gli stessi di Gnome.

Riga di comando

Un’alternativa è montare OwnCloud in una cartella locale. Qui bisogna già essere un minimo più smaliziati. Ecco come fare (il tutto da riga di comando): 1. Installa il supporto a WebDAV: sudo apt-get install davfs2 2. Configura il supporto a WebDAV in modo che ci possano accedere tutti gli utenti senza avere i permessi di amministratore: sudo dpkg-reconfigure davfs2 (quando chiede se dare a tutti i permessi rispondi un bell’Yes) 3. Aggiungi l’utente che dovrà montare OwnCloud nel gruppo di coloro che possono farlo: sudo usermod -aG davfs2 4. Modifica il file /etc/fstab e aggiungi le righe seguenti: http://

Cosa manca davvero Come già detto nel primo articolo, ciò che manca davvero è un programma client che gestisca le sincronizzazioni tra una cartella locale e OwnCloud, come fa egreggiamente Dropbox. Gli sviluppatori promettono che presto ci sarà e nel frattempo consigliano di usare Mirall (se qualcuno l’ha usato, lasci un commento!). Niente comunque che un utente esperto non sappia risolvere con rsync Non appena ci sarà un client maturo, non ci sono più scuse per non usare OwnCloud!

Considerazioni finali Si conclude così questa serie di post asfissianti su OwnCloud. Riassumendo posso dire che la parte web è decisamente matura e si può usare anche in ambiti professionali. Purtroppo invece il supporto delle varie funzioni lato client è altalenante: • lo streaming musicale è supportato da alcuni client, da altri no e da altri sì ma malamente. In particolare mi dispiace che non sia supportato da Rhythmbox, il player ufficiale di Ubuntu. Ad ogni modo ormai da mesi uso OwnCloud in abbinata con Banshee e vivo sereno (diciamo che funziona al 90%). • la rubrica e il calendario ormai funzionano con tutti i client più diffusi, anche se sinceramente non ne faccio ancora un uso massivo. • la gestione dei file va ma con un po’ di lentezza. La cosa migliore in questo caso è effettuare un mounting. Se ci fosse un client di sincronizzazione sarebbe il massimo. • L’uso con Android è fattibile ma mi sembra di capire che il funzionamento sia un po’ ballerino. Non ho esperienza diretta perché odio gli smartphone . Invito Davide Pesenti ha lasciare un commento raccontando la sua esperienza. Aggiungo solo una nota negativa da sviluppatore: non esistono ancora delle API e quindi per sviluppare applicazioni aggiuntive bisogna accedere direttamente al core dell’applicazione, il che non è buona cosa. Gli sviluppatori del progetto si sono già posti comunque il problema e stanno lavorando per ovviarlo. La serie è stata talmente lunga da diventare quasi obsoleta: gli sviluppatori lavorano a testa bassa per OwnCloud 4 e inoltre tra venti giorni debutterà OwnCloud.com, il parallelo servizio “commerciale”. Per quanto mi riguarda, terrò d’occhio l’evoluzione di questo progetto. Vi consiglio di fare altrettanto 1. Post precedenti: 1) OwnCloud 3, il cloud sotto il tuo controllo. 2) OwnCloud: una prova su strada. 3) OwnCloud alla prova dei lettori musicali per Linux. 4) OwnCloud alla prova di rubrica e calendario. [↩]