La Che Non Ti Aspetti
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MILANO, CITTÀ DELL’EXPO La che non ti aspetti Expo 2015 è l’occasione giusta per conoscere un volto del capoluogo meneghino meno noto ma sorprendente anche per chi ha già visitato molte volte la città Testo e foto di Barbara Ainis Un’opportunità nuova e unica, quella of - del bagliore accecante del lusso e del gla - ferta dall’Esposizione Universale per sco - mour di questa Mecca dello shopping in - prire Milano e non solo per gli stranieri, ternazionale. Expo 2015 è quell’occasione che forse da tempo aspettava anche chi la città la co - nosce molto bene, perché i riflettori acce - Ecco, dunque, una guida per si da Expo illuminano anche il volto me - conoscere Milano con occhi nuovi no conosciuto e appariscente della capi - e scoprire 10 angoli inediti tale economica italiana. e inaspettati Quel che si rivela è una Milano bella e singolare, nuova e antica, i cui tesori più Già solo il fatto di poter godere della preziosi si trovano nascosti, a volte dietro 1vista del Duomo nella sua interezza, ad anonimi portoni, altre volte all’ombra completamente libero dalle impalcature e 4 2015 46 www.mastermeeting.it MILANO, CITTÀ DELL’EXPO Come ogni capitale culturale mondia - Piazza Mercanti, un angolo 2le, anche Milano offre ai turisti molti di Medioevo a due passi prestigiosi musei e durante i sei mesi di dal Duomo. Piazza Mercanti, a Middle Expo 2015 sono previste mostre imperdi - Ages corner a few steps by bili, prima tra tutte Leonardo 1452-1519 , the Cathedral a Palazzo Reale dal 15 aprile al 19 luglio, la più grande mostra mai realizzata sul genio del Rinascimento. Ma al di là del meritato clamore dei musei più famosi, c’è un lato intimo e privato del patrimo - nio artistico museale milanese che vale la pena di essere conosciuto. Famiglie del - l’aristocrazia e dell’alta borghesia milane - se,protagoniste nei secoli scorsi della sto - ria e dell’economia della città, hanno ge - nerosamente messo a disposizione di tut - ti le loro abitazioni e le loro collezioni d’arte. Villa Necchi Campiglio , Casa Boschi di Stefano , il Museo Bagatti Valsecchi e il Museo Poldi Pezzoli sono le quattro splendide Case Museo di Mila - no: entrare in questi preziosi edifici stori - ci del centro e nei loro sontuosi ambienti domestici offre la possibilità, non solo di ammirare magnifiche opere – dipinti, sculture e oggetti d’arte dal Trecento al Novecento – ma anche di abbandonarsi al fascino di un viaggio nel tempo e nello spazio. Nascosti dietro ai pesanti portoni di 3alcuni edifici del centro di Milano si conservano veri e propri gioielli di archi - tettura che sono in pochi a conoscere. Certo visitarli non è semplice come entra - re in un museo (a meno che non ci si affi - di a una guida esperta), ma con un po’ di dai lavori di restauro che sempre e da pazienza e un sorriso amichevole si potrà sempre richiede il suo marmo di Cando - approfittare della cortesia dei fortunati glia, è un buon motivo per (ri)vedere la inquilini o della gentilezza dei custodi. maestosa Cattedrale di Milano. Magari da L’attesa sarà ripagata. Si potrà visitare co - una nuova prospettiva: dall’alto delle sue sì una delle corti rinascimentali meglio meravigliose terrazze, tra le migliaia di conservate di Milano, quella della Casa statue di santi che decorano le 135 guglie dei Grifi , realizzata dal Bramante, in via (c’è persino la possibilità di adottare una Valpetrosa 5, sormontata da un’affasci - guglia, per legare il proprio nome alla Ve - nante casa di ringhiera ottocentesca; o si neranda Fabbrica del Duomo con una do - potrà scoprire, dietro un cancello in ferro nazione); o dal basso dell’Area Archeolo - battuto in via dei Piatti 5, il più elegante gica,conservata sotto il sagrato della chie - cortile quattrocentesco della città, un ve - sa,dove si trovano i resti delle antiche ro gioiello d’architettura, finemente deco - Basiliche e del Battistero di Santo rato, sul quale si affaccia una bottega sto - Stefano alle Fonti ; o ancora a pochi rica, il laboratorio dove Lorenzo Borghi passi di distanza, dalle magnifiche sale al crea i suoi cappelli da signora; o, ancora, pian terreno del Palazzo Reale , che attraversando il portone di via Cappuccio ospitano il Museo del Duomo e conser - 7, ci si troverà a camminare per il magni - vano i suoi tesori più preziosi. fico chiostro, ancora una volta bramante - 4 2015 www.mastermeeting.it 47 MILANO, CITTÀ DELL’EXPO quentato negli anni da nomi quali Giusep - pe Verdi e Giacomo Puccini, Arturo To - scanini ed Eleonora Duse, ma anche Charlie Chaplin e Maria Callas, Frank Si - natra e Ava Gardner, solo per fare qual - che esempio; il Gin Rosa , in Galleria San Babila dalla metà dell’800, ha cambiato diversi proprietari, ma è rimasto di diritto nel cuore e nelle abitudini dei milanesi, in particolare da quando qui venne inventa - to qui il mitico aperitivo Gin Rosa e il lo - cale divenne il ritrovo di star del cinema, vip e politici; pittori, architetti, artisti e giornalisti di punta, ma anche studenti dell’Accademia, artigiani e gente comune frequentano dal 1911 il Bar Jamaica , ve - ra e propria istituzione nel quartiere bo - hemien di Brera, ieri come oggi. La Galleria Vittorio Emanuele II 5non è certo una delle novità di Expo, ma l’elegante salotto dei milanesi si è completamente rinnovato per giungere più affascinante che mai all’appuntamen - to con il mondo. Oltre 10 milioni di euro sono stati spesi, tra pubblico e privato, per il restauro delle facciate, degli archi su piazza Duomo e su piazza Scala , persino della passerella sui tetti della Galleria , 250 metri lineari di cammina - Il Caffè storico Camparino, sco, del Monastero di Santa Maria al mento che regalano al pubblico, di gior - icona Liberty di Milano. Cerchio , conservato perfettamente all’in - no e di notte, una vista mozzafiato sulla The historic café terno della casa della famiglia Ucelli di città. I lavori della passerella, insieme Camparino, Milan Liberty icon Nemi. con quelli dell’arco verso piazza Scala, sono stati condotti dal gruppo Alessan - Sebbene sia stato inventato a Torino dro Rosso, proprietario del magnifico ho - 4alla fine del Settecento, si può ben di - tel Seven Stars Galleria – sette incredibili re che l’aperitivo sia di casa a Milano. E suite e una penthouse da 450 metri qua - questo, innanzi tutto, grazie a un nome drati, tutte con vista indimenticabile – che è sinonimo in tutto il mondo di cock - nell’ambito di un ben più ampio progetto tail: Campari. E proprio dal Camparino di recupero e riconversione concluso in in Galleria, il locale datato 1915 dalle bel - tempo per l’Esposizione Universale: il re - lissime decorazioni in stile Liberty, all’an - stauro integrale dei bellissimi interni dei golo tra Piazza Duomo e la Galleria Vitto - maestosi edifici ottocenteschi della Gal - rio Emanuele II, può avere inizio un itine - leria, che, dopo molti anni di abbandono, rario alla scoperta dei più affascinanti tornano a nuova vita,ospitando oggi due Caffè Storici della città. Altre tappe im - esclusivi hotel di lusso, un museo, un ri - prescindibili sono: il Bar Magenta , aper - storante prestigioso, una elegante enote - to dal 1907 all’angolo tra via Carducci e ca e una pizzeria unica al mondo (anche Corso Magenta, frequentato da aristocra - nei prezzi). tici, artisti e studenti universitari, icona Liberty della Milano da Bere; il Café Sa - Al di là degli itinerari più noti e delle vini , in Galleria Vittorio Emanuele II dal 6icone imprescindibili di Milano, la cit - 1884, fin dal principio un locale tra i più tà offre anche molti altri luoghi di grande eleganti, misto tra caffè e ristorante, sa - bellezza, magari meno noti, ma non certo lotto preferito da artisti e letterati, fre - meno affascinanti. Sicuramente una sor - 4 2015 48 www.mastermeeting.it MILANO, CITTÀ DELL’EXPO presa per molti, che magari hanno già scoperto, a pochi passi dal Duomo, la de - liziosa piazza Mercanti , uno scorcio di Medioevo, riparato dalla folla e dal rumo - re, ma ancora non conoscono il “salotto barocco” di Milano, la bellissima piazza Sant’Alessandro sulla quale si affaccia l’austera e affascinante facciata dell’omo - nima chiesa del Seicento. E magari alcuni si sorprenderanno a non avere idea del - l’esistenza di quella che è conosciuta co - me la “Cappella Sistina di Milano”, ossia la meravigliosa chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore (non lontano da Santa Maria delle Grazie e dal Ce - grande piazza coperta d’Europa. Poi sono A sin.: la Galleria Vittorio nacolo vinciano ), interamente affresca - cresciute come funghi (ma non altrettan - Emanuele II restaurata. ta e recentemente restaurata. Molti saran - to rapidamente) le alte torri del Progetto Sopra: la grande piazza coperta del Palazzo no passati indifferenti davanti all’alquan - Porta Nuova , una decina di grattacieli, Lombardia. to anonima facciata neorinascimentale di che circondano la bella piazza Gae Aulen - Left: the Galleria Vittorio Santa Maria presso San Satiro , una ti e gli attesi Giardini di Porta Nuova , Emanuele II completely piccola chiesa stretta tra le vetrine di via tra i quali la Torre Unicredit , ad oggi il refurbished. Above: The indoor square Torino, senza sapere che oltre il suo por - più alto grattacielo d’Italia, e le due torri of Palazzo Lombardia tale si apre una delle architetture più bel - del Bosco Verticale , premiate nel 2014 le della città, opera del Bramante, che qui come Grattacielo più Bello del Mondo, realizzò una sorprendente e geniale pro - dall’International Highrise Award. Infine, spettiva illusoria, antesignana di tutti gli non potevano mancare le Archistar: ed esempi di trompe l’oeil successivi. ecco Arata Isozaki , Daniel Libeskind e Za - ha Hadid , impegnati nella riqualificazione Prima c’erano il Pirellone , la Torre del quartiere storico della Fiera Cam - 7Breda e la Torre Velasca , simboli pionaria , convertita in una nuova esclu - dello stile e dell’ambizione verticale mila - siva area residenziale e direzionale, chia - nese.