Sismotettonica Dell'appennino Settentrionale

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Sismotettonica Dell'appennino Settentrionale 1 2 3 Sismotettonica dell’Appennino settentrionale Implicazioni per la pericolosità sismica della Toscana A cura di: E. MANTOVANI(1), M. VITI(1), D. BABBUCCI(1), N. CENNI(1), C. TAMBURELLI(1), A. VANNUCCHI(1), F. FALCIANI(1) G. FIANCHISTI(2), M. BAGLIONE(2), V. D’INTINOSANTE(2), P. FABBRONI(2) Prima edizione: Febbraio 2010 (1) Università di Siena – Dipartimento di Scienze della Terra (2) Regione Toscana – Genio Civile di Area Vasta di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo – Coordi- namento Regionale Prevenzione Sismica 4 5 Indice 1. Introduzione 2. Attività sismica 2.1 Sismicità storica 2.2 Sismicità strumentale 2.3 Campo di deformazione 3. Assetto geodinamico/tettonico recente/attuale e distribuzione spazio- temporale dei terremoti forti nell’area mediterranea centrale 3.1 Geodinamica, processi tettonici e quadro cinematico post-Pleistocene medio 3.2 Cinematica a breve termine e distribuzione spazio-temporale dei terremoti forti nelle zone periadriatiche 3.3 Assetto tettonico e distribuzione delle scosse storiche più intense nella catena appenninica 4. Quadro sismotettonico dell’Appennino Settentrionale 4.1 Cuneo Romagna-Marche-Umbria 4.2 Cuneo Tosco-Emiliano 4.3 Strutture adriatiche sepolte sotto l’Appennino settentrionale 4.4 Toscana interna 5. Simulazione numerica del quadro tettonico 5.1 Metodologia e modello adottato 5.2 Deformazioni osservate 5.3 Principali risultati 6. Principali limitazioni e incongruenze della procedura attualmente usata per la stima della pericolosità sismica in Italia 6.1 La nuova normativa su pericolosità e classificazione sismica 6.2 Sintesi della metodologia corrente (PSHA) 6.3 Limitazioni della procedura PSHA 6.4 Confronto dell’attuale classificazione sismica con le intensità massime dedotte dai risen- timenti osservati 7. Considerazioni conclusive Riferimenti 6 7 1. Introduzione namico, sui processi sismotettonici che esso provoca nell’area implicata e sullo sviluppo a E’ noto che il modo più efficace per difen- breve termine dei suddetti processi, controlla- dersi dai terremoti è realizzare edifici che to dalla sismicità recente nelle zone circo- siano in grado di resistere agli scuotimenti stanti. A questo riguardo, è opportuno sotto- attesi. Quindi un primario compito della co- lineare che la suddivisione del territorio ita- munità scientifica, promosso e coordinato liano utilizzata dalla procedura attuale per la dalle autorità nazionali e regionali, è quello stima statistica della pericolosità è basata su di stimare la potenzialità sismica di ogni par- informazioni poco realistiche sul quadro ge- te del territorio italiano, per stabilire le ade- odinamico e sismotettonico della zona in e- guate misure da adottare per la costruzione di same, come discusso in dettaglio da Manto- edifici e per la messa in sicurezza del patri- vani et alii (2009a). monio edilizio esistente. Fino ad ora questo La collaborazione in atto tra la Regione problema è stato affrontato in modo empiri- Toscana e il Dipartimento delle Scienze della co, mediante l’analisi statistica della storia Terra dell’Università di Siena ha lo scopo di sismica conosciuta. Questa scelta si basa sul aggiornare e approfondire le conoscenze presupposto che le informazioni attualmente sull’assetto sismotettonico dell’Appennino disponibili sulle scosse avvenute in Italia sia- settentrionale, al fine di acquisire gli elementi no sufficienti a stimare il massimo scuoti- essenziali per elaborare stime più realistiche mento atteso e l’andamento temporale della della pericolosità e per tentare un riconosci- sua probabilità in ogni punto del territorio mento delle zone sismiche toscane più espo- italiano. Purtroppo però, i risultati conseguiti ste alle prossime scosse forti. Lo svolgimento con questo tipo di approccio hanno spesso di questa indagine è previsto in due fasi. Nel- dimostrato una scarsa aderenza con la perico- la prima, ormai conclusa, è stato ricostruito il losità reale, come indicato dalle scosse avve- contesto geodinamico a larga scala in cui nute in Italia negli ultimi decenni. Il motivo l’Appennino settentrionale è inserito e i pro- principale di questa difficoltà è molto proba- cessi tettonici con cui questo settore assorbe bilmente legato al fatto che la storia sismica le sollecitazioni imposte dalle condizioni al conosciuta documenta solo una minima parte contorno. La descrizione di queste indagini e dell’innumerevole complesso di fratture che dei risultati ottenuti è riportata nei capitoli 2, le rocce in oggetto hanno subito durante la 3 e 4. loro evoluzione tettonica e che potrebbero Il capitolo 2 presenta un quadro completo e riattivarsi nuovamente. Inoltre, l’approccio aggiornato dell’attività sismica in Toscana e attualmente adottato per la stima statistica zone circostanti. Gli epicentri dei principali della pericolosità sismica si basa su alcune terremoti storici sono riportati su basi carto- assunzioni che sono chiaramente in contrasto grafiche, geologiche e morfologiche. Questa con la natura dei terremoti. Questo riguarda informazione è integrata da mappe della si- in particolare l’ipotesi che le scosse avvenga- smicità strumentale, cioè relativa ai terremoti no in modo completamente casuale. Infatti, è registrati dalla rete sismica nazionale dal largamente riconosciuto che ogni forte terre- 1980. Questi ultimi dati sono stati anche moto innesca un perturbazione del campo di sfruttati per acquisire informazioni sforzo e deformazione che propagandosi pro- sull’assetto strutturale della zona dove la lito- gressivamente nelle zone circostanti può si- sfera adriatica si immerge sotto la catena ap- gnificativamente aumentare la probabilità di penninica e sulle sue possibili implicazioni scosse nelle zone dove le faglie sono favore- sismotettoniche. Per fornire un altro elemento volmente orientate. Questo implica che i forti essenziale per il riconoscimento dei processi terremoti sono strettamente legati tra loro e tettonici nella zona in esame, sono inoltre ri- che per valutare la pericolosità sismica di una portate le informazioni attualmente disponi- zona, e soprattutto il suo andamento tempora- bili sul campo di deformazione in atto, rica- le, è di fondamentale importanza acquisire vate dai meccanismi focali delle scosse prin- informazioni realistiche sul contesto geodi- 8 cipali, da deformazioni geologiche recenti e splorare metodologie alternative per la stima da misure geodetiche. della pericolosità sismica in Italia, nel capito- La definizione delle sorgenti sismogeneti- lo 5 sono messe in evidenza le principali in- che potenzialmente pericolose per il territorio certezze e incongruenze della metodologia toscano non può essere semplicemente fatta statistica che è stata adottata per definire la in base all’attività sismica passata, in quanto classificazione sismica attuale del territorio le informazioni storiche disponibili consen- italiano. tono di ricostruire solo una frazione estre- Nella seconda fase della collaborazione in mamente ridotta delle fratturazioni che la zo- atto, le conoscenze attualmente disponibili, e na in esame ha subito dal Pleistocene medio, altre ancora da acquisire, saranno utilizzate cioè dalla fase geologica che ha segnato per definire la distribuzione della potenzialità l’inizio dei processi tettonici tuttora in atto. sismogenetica nel territorio toscano e per e- Quindi, è di fondamentale importanza dispor- laborare criteri di priorità tra le varie zone si- re di una realistica ricostruzione dell’attuale smiche, da utilizzare per una gestione ottima- assetto sismotettonico della zona in esame, le di eventuali interventi di prevenzione. che aiuti a capire dove potrebbero esistere al- tre faglie potenzialmente pericolose. Siccome 2. Attività sismica il quadro deformativo di una zona non è un fenomeno isolato dal contesto geodinamico a Per un Paese come l’Italia, abitato in modo larga scala in cui esso è inserito, è necessario diffuso da millenni ed estremamente ricco di che lo studio della parte di catena appennini- fonti scritte, i dati più abbondanti e significa- ca corrispondente alla zona toscana parta da tivi sono le stime dei risentimenti macrosi- conoscenze dettagliate sulla storia evolutiva smici al sito. Anche se le prime registrazioni dell’area mediterranea centrale. Informazioni sismografiche risalgono al terremoto di Mes- aggiornate su questo aspetto, basate sina del 1908, la disponibilità di dati stru- sull’analisi molto approfondita di una enorme mentali adeguati esiste solo per gli ultimi de- quantità di evidenze in tutti i campi delle cenni del secolo scorso. Infatti è solo dopo i scienze della Terra, sono riportate nel capito- terremoti catastrofici del Friuli e dell’Irpinia lo 3. Per offrire un riscontro molto importan- che si assiste alla riorganizzazione te all’interpretazione geodinamica proposta, dell’Istituto Nazionale di Geofisica ed alla viene anche discussa la sua compatibilità con creazione di una efficiente rete sismografica la distribuzione spazio-temporale delle scosse nazionale. Pertanto, se si escludono i dati storiche più intense nelle zone periadriatiche strumentali degli ultimi 30 anni, i parametri e in particolare nella catena appenninica. dei terremoti riportati nei cataloghi, come la Nel capitolo 4 è descritto il complesso qua- posizione dell’epicentro e la magnitudo, sono dro dei processi tettonici che si stanno svi- dedotti dalle intensità macrosismiche. luppando nell’Appennino settentrionale in ri- Attualmente, il catalogo nazionale più ag- sposta al contesto geodinamico sopra citato. giornato è il CPTI04 (Gruppo di Lavoro La ricostruzione proposta
Recommended publications
  • The Earthquake of the 30 October 1930
    1 The source of the 30 October 1930, Mw 5.8, Senigallia (central Italy) earthquake: a 2 convergent solution from instrumental, macroseismic and geological data 3 4 Paola Vannoli1*, Gianfranco Vannucci2, Fabrizio Bernardi1, Barbara Palombo1, Graziano Ferrari2 5 6 7 (1) Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione Roma 1, Via di Vigna Murata, 605, I- 8 00143, Rome, Italy 9 (2) Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione di Bologna, Via Donato Creti, 12, I- 10 40127, Bologna, Italy 11 12 * Corresponding author 13 14 15 Electronic Supplement collects methods, data and elaborations to make transparent the 16 seismotectonic characterization. In particular it provides a short description of the method used 17 for moment tensor computation, all the available focal mechanisms, the list of the available 18 stations, with specification of those used or not used for hypocenter and moment tensor 19 computation, maps of seismic flux showing areas of larger energy release, and detailed maps of 20 the uncertainties for each realization of the macroseismic epicenter. 21 22 1 23 Abstract 24 25 On 30 October 30 1930 a Mw 5.8 earthquake hit the northern Marche coastal area (central 26 Italy), causing significant damage (Io VIII-IX degree MCS) along a 40 km stretch of the Adriatic 27 coast between Pesaro and Ancona centered on the town of Senigallia. This area is characterized 28 by relatively infrequent and moderate-size earthquakes and by elusive active faults. In spite of 29 the presence of well-known NW-SE trending, NE verging fault-propagation folds forming the 30 outer thrusts of the Apennines, the current state of activity and the kinematics of these coastal 31 structures is still controversial.
    [Show full text]
  • Graziano Ferrari
    CURRICULUM VITAE G RAZIANO F ERRARI INFORMAZIONI PERSONALI Nome FERRARI GRAZIANO Data di nascita 13 GIUGNO 1952 Qualifica Dirigente di Ricerca Amministrazione Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, via D. Creti 12, 40128 Bologna Incarico attuale Responsabile Unità Funzionale Sismos del Centro Nazionale Terremoti - Roma Numero telefonico dell’ufficio +39 051 4151442 – +39 06 51860629 Fax dell’ufficio +39 051 4151498 E-mail istituzionale [email protected] TITOLI DI STUDIO E PROFESSIONALI ED ESPERIENZE LAVORATIVE Titolo di studio Laurea in Fisica presso l’Università di Bologna con 110/110 e lode Esperienze professionali 2010 – 2012 Responsabile di una unità del progetto Global Instrumental (incarichi Seismic Catalog in seno al Global Earthquake Model (GEM). Ricoperti) 2008 – 2010 Coordinatore del Transnational access TA3 del progetto NERIES della Commissione Europea; 2008 – Responsabile della strumentazione storica sismologica e meteorologica dell’INGV 2008 – Responsabile dell’Unità Funzionale SISMOS; 2007 – Dirigente di Ricerca dell’INGV; 2006 – 2008 Responsabile dell coordinamento delle attività relative alla definizione della pericolosità sismica locale e territoriale del progetto Carta del Rischio del Patrimonio Culturale – Dati sulla vulnerabilità e pericolosità sismica del patrimonio culturale della Regione Siciliana e della Regione Calabria Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Dipartimento per la Ricerca l’Innovazione e l’Organizzazione – Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro. 2003 – 2009 Promotore
    [Show full text]
  • Relazione Geologica, Geomorfologica, Idrogeologica E
    COMMITTENTE: PROGETTAZIONE: DIREZIONE TECNICA U.O. GEOLOGIA, GESTIONE TERRE E BONIFICHE PROGETTO DEFINITIVO ITINERARIO NAPOLI-BARI RADDOPPIO TRATTA CANCELLO – BENEVENTO II LOTTO FUNZIONALE FRASSO TELESINO – VITULANO 2° LOTTO FUNZIONALE TELESE – SAN LORENZO RELAZIONE GEOLOGICA, GEOMORFOLOGICA ED IDROGEOLOGICA SCALA: - COMMESSA LOTTO FASE ENTE TIPO DOC. OPERA/DISCIPLINA PROGR. REV. I F 0 H 2 2 D 6 9 R G G E 0 0 0 1 0 0 1 B X Rev. Descrizione Redatto Data Verificato Data Approvato Data Autorizzato Data A Emissione esecutiva S. Romano giu. 2017 A. Salvagnini giu. 2017 F. Cerrone giu. 2017 F. Marchese ott. 2017 S. Romano B Emissione esecutiva ott. 2017 A. Salvagnini ott. 2017 F. Cerrone ott. 2017 File: IF0H 22 D69 RG GE0001 001 B.docx n. Elab 2L 008 ITINERARIO NAPOLI-BARI RADDOPPIO TRATTA CANCELLO – BENEVENTO II LOTTO FUNZIONALE FRASSO TELESINO – VITULANO 2° LOTTO FUNZIONALE TELESE – SAN LORENZO COMMESSA LOTTO CODIFICA DOCUMENTO REV. FOGLIO RELAZIONE GEOLOGICA, GEOMORFOLOGICA ED IDROGEOLOGICA IF0H 22 D 69 RG GE 00 01 001 B 2 di 164 INDICE 1 PREMESSA .......................................................................................................................................................................... 6 2 SCOPO DEL DOCUMENTO ............................................................................................................................................... 6 3 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO .....................................................................................................................................
    [Show full text]
  • Deliverable 5
    NEtwork of Research Infrastructures for European Seismology Deliverable D5 The European Earthquake Catalogue (1000-1600), demo version Part 1 – The NA4 Calibration Initiative (april 2009) Activity: Distributed Archive of Historical Earthquake Data Activity number: NA4 Deliverable: The Europena Earthquake Catalogue (1000- 1600), demo version. Part 1, The NA4 Calibration Initiative Deliverable number: D5 Responsible activity leader: Massimiliano Stucchi Responsible participant: INGV Author: A.A. Gomez Capera, C. Meletti, R. Musson and M. Stucchi with the collaboration of S. Alvarez Rubio, J. Batllo, A. Cassera, V. D’Amico, D. Faeh, M. Locati, C. Mirto, C. Papaioannou, A. Rovida, C. Ventouzi, P. Gasperini, O. Scotti and D. Giardini reviewed by W. Bakun, june 2009 Sixth Framework Programme EC project number: 026130 NA4 Distributed Archive of Historical Earthquake Data Index 0. Introduction 1. Methods and software 2. Calibration: input data 3. Calibration: procedures and results 4. Validation: data 5. Validation: procedures and results 6. Conclusion References Review by W. Bakun Tables A to F Annexes 1 to 6 Abstract The aim of this initiative was to calibrate, in a homogeneous way, three methods for determining earthquake parameters from macroseismic data, Boxer, Meep, Bakun & Wentworth, in five European areas: Aegean, Iberian, Italian, Great Britain and Switzerland. For each area a dataset of about fifteen earthquakes of the 20th century, selected to cover the largest magnitude range, was compiled according to homogeneous procedures. The Boxer and Meep methods are accompanied by codes which provide calibrated coefficients from the input dataset. The Bakun & Wentworth method requires an intensity attenuation relation as function of the moment magnitude and hypocentral distance.
    [Show full text]
  • Il Terremoto Irpino Del 1930: Caratteristiche Della Sorgente Sismica Da Simulazioni Numeriche Del Processo Di Frattura
    GNGTS – Atti del 19° Convegno Nazionale / 10.09 A. Emolo (1), A. Gorini (2), G. Iannaccone (3) e A. Zollo (1) (1) Dipartimento di Scienze Fisiche, Università degli Studi “Federico II”, Napoli (2) Servizio Sismico Nazionale, Roma (3) Osservatorio Vesuviano, Napoli IL TERREMOTO IRPINO DEL 1930: CARATTERISTICHE DELLA SORGENTE SISMICA DA SIMULAZIONI NUMERICHE DEL PROCESSO DI FRATTURA Riassunto. In questo lavoro sono rivisitate le caratteristiche di sorgente del terremoto irpino del 23 luglio1930 (IMAX=X) utilizzando la metodologia proposta da Zollo et al. (1997) per simulare le accelerazioni del moto. Le stime dell’accelerazione teorica ottenute dalle simulazioni numeriche sono state poi convertite in valori di intensità macrosismica mediante la relazione di Trifunac e Brady (1975) e confrontate (entro l’incertezza di una deviazione standard) con i valori disponibili da catalogo (Camassi e Stucchi, 1998). I risultati delle simulazioni mostrano che una faglia di dimensioni 25×12 km2, caratterizzata da un meccanismo normale, orientata in direzione appenninica e immergente di un angolo pari a 55° in direzione SW e con momento sismico di 5.6×1025 dyne⋅cm sembra ben riprodurre l’estensione areale del campo di intensità macrosismica. Tale faglia deve infine essere traslata di circa 10 km verso SW rispetto alle localizzazioni del terremoto irpino del 1930 note dalla letteratura al fine di rendere minimo lo scarto tra i valori di intensità macrosismica disponibili da catalogo e quelli calcolati in base ai valori di accelerazione simulati negli stessi punti. THE 1930 IRPINIA EARTHQUAKE: CHARACTERISTICS OF THE SEISMIC SOURCE FROM NUMERICAL SIMULATIONS OF THE RUPTURE PROCESS Abstract. We use the method proposed by Zollo et al.
    [Show full text]
  • Assessing Current Seismic Hazard in Irpinia Forty Years After the 1980 Earthquake Merging Historical Seismicity and Satellite Data About Recent Ground Movements
    Preprints (www.preprints.org) | NOT PEER-REVIEWED | Posted: 27 October 2020 doi:10.20944/preprints202010.0545.v1 ASSESSING CURRENT SEISMIC HAZARD IN IRPINIA FORTY YEARS AFTER THE 1980 EARTHQUAKE MERGING HISTORICAL SEISMICITY AND SATELLITE DATA ABOUT RECENT GROUND MOVEMENTS Aldo Piombino1, *, Filippo Bernardini2, Gregorio Farolfi1 1 Department of Earth Sciences, University of Florence, Florence, Italy. 2 National Institute of Geophysics and Volcanology (INGV), Section of Bologna, Italy. * Correspondence: [email protected] ABSTRACT The Apennine sector formed by Sannio and Irpinia is one of the most important seismic districts in Italy, representing a good case of study due to the plenty of recorded earthquakes that have therein occurred from Roman times up to nowadays. We have merged the historical record and the new satellite techniques that allow a precise determination of ground movements, and then derived physical dimensions like strain rate. In this way, we have verified that in Irpinia the hazard of new strong shocks forty years after one of the strongest known seismic events in the district is still high. This aspect must be considered very important from many points of view, particularly for Civil Protection plans, as well as civil engineering and urban planning development. 1. TECTONICS AND GROUND MOTION IN SOUTHERN APENNINES The study is based on the analysis of a fine-scale ground velocity map of Italy determined by the fusion of Global Navigation Satellite Systems (GNSS) with the synthetic aperture radar interferometry (InSAR) derived from satellite [1]. The datasets cover a period of observation of twenty years, between 1991 and 2011. The InSAR dataset is part of the “Piano Straordinario di Telerilevamento” (Special program for Remote Sensing, promoted by the Italian Ministry of Environment).
    [Show full text]
  • Ground Effects and Hydrological Changes in the Southern Apennines (Italy) in Response to the 23 July 1930 Earthquake (MS=6.7)
    Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 9, 539–550, 2009 www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/9/539/2009/ Natural Hazards © Author(s) 2009. This work is distributed under and Earth the Creative Commons Attribution 3.0 License. System Sciences Ground effects and hydrological changes in the Southern Apennines (Italy) in response to the 23 July 1930 earthquake (MS=6.7) E. Esposito1, R. Pece2, S. Porfido1, and G. Tranfaglia3 1Istituto per l’Ambiente Marino Costiero (CNR), Porto di Napoli, Calata Porta di Massa, 80133 Naples, Italy 2Dipartimento di Scienze della Terra, Universita` di Napoli Federico II, Largo S. Marcellino 10, 80138 Naples, Italy 3Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Via Curtatone 3, 00185 Rome, Italy Received: 22 December 2008 – Revised: 19 March 2009 – Accepted: 19 March 2009 – Published: 3 April 2009 Abstract. The 23 July 1930 earthquake (MS=6.7) in the 1 Introduction Southern Apennines (Italy) was a catastrophic event that pro- duced many effects such as surface faulting, fractures, land- In tectonic crustal structures, where moderate to strong slides, settlements, hydrological changes, variations in chem- (M≥5) earthquakes take place, also temporary or perma- ical/physical activity related to the volcanic and/or thermal nent environmental changes (geomorphic, hydrogeological zones and also acoustic and optical phenomena. It is the first and structural coseismic features) are generated. The re- great earthquake of the twentieth century that was studied, peated occurrence of these features leaves a geological sig- thanks to the hydrological monitoring network of the Ital- nature in the recent stratigraphy and topography of an area, ian Hydrographic Survey (IHS) set up from 1925 to 1929.
    [Show full text]
  • Hydrological Anomalies Connected to Earthquakes in Southern Apennines (Italy) E
    Hydrological anomalies connected to earthquakes in southern Apennines (Italy) E. Esposito, R. Pece, S. Porfido, G. Tranfaglia To cite this version: E. Esposito, R. Pece, S. Porfido, G. Tranfaglia. Hydrological anomalies connected to earthquakes in southern Apennines (Italy). Natural Hazards and Earth System Sciences, Copernicus Publ. / European Geosciences Union, 2001, 1 (3), pp.137-144. hal-00301593 HAL Id: hal-00301593 https://hal.archives-ouvertes.fr/hal-00301593 Submitted on 1 Jan 2001 HAL is a multi-disciplinary open access L’archive ouverte pluridisciplinaire HAL, est archive for the deposit and dissemination of sci- destinée au dépôt et à la diffusion de documents entific research documents, whether they are pub- scientifiques de niveau recherche, publiés ou non, lished or not. The documents may come from émanant des établissements d’enseignement et de teaching and research institutions in France or recherche français ou étrangers, des laboratoires abroad, or from public or private research centers. publics ou privés. Natural Hazards and Earth System Sciences (2001) 1: 137–144 c European Geophysical Society 2001 Natural Hazards and Earth System Sciences Hydrological anomalies connected to earthquakes in southern Apennines (Italy) E. Esposito1, R. Pece2, S. Porfido1, and G. Tranfaglia3 1Consiglio Nazionale delle Ricerche, Geomare sud, Via Vespucci 9, 80142 Napoli, Italy 2Dipartimento di Scienze della Terra, Universita` di Napoli Federico II, Largo S. Marcellino, 10, 80138 Napoli, Italy 3Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale, Compartimento di Napoli, Via Marchese Campodisola 21, 80133 Napoli, Italy Received: 14 May 2001 – Revised: 27 September 2001 – Accepted: 17 October 2001 Abstract. The study of hydrological variations in the wa- trical conductivity, dissolved oxygen are measured.
    [Show full text]
  • Screening-Level Analyses for the Evaluation of the Seismic Performance of a Zoned Earth Dam
    Engineering Geology 280 (2021) 105954 Contents lists available at ScienceDirect Engineering Geology journal homepage: www.elsevier.com/locate/enggeo Screening-level analyses for the evaluation of the seismic performance of a zoned earth dam Giovanni Biondi a, Ernesto Cascone a,*, Domenico Aliberti a, Sebastiano Rampello b a Department of Engineering, University of Messina, Contrada di Dio, S. Agata, 98166 Messina, Italy b Department of Structural and Geotechnical Engineering (DISG), Sapienza University of Rome, via Eudossiana 18, 00184 Rome, Italy ARTICLE INFO ABSTRACT Keywords: Many existing earth dams have been designed and built worldwide before the establishment of a seismic code, so Zoned earth dam that it is of relevant interest to evaluate their seismic performance and post-seismic operational conditions. This Input motion selection requires an accurate geotechnical characterisation of the dam and foundation soils, a proper definition of the Displacement analyses seismic scenarios at the site of the dam, the use of simplifiedprocedures for screening-level seismic analyses and Shear strength reduction advanced non-linear dynamic analyses to study the most critical seismic scenarios. This process has been used for the evaluation of the seismic performance of a zoned earth dam located in a high seismic hazard area of Southern Italy. In this paper the available data of historical seismicity at the site of the dam and the results of a probabilistic seismic hazard analysis are first discussed and input ground motions are selected using compatibility criteria with the energy and frequency content of the expected target motion in a range of vibration period relevant for the non-linear response of the dam.
    [Show full text]
  • Hydrological Anomalies Connected to Earthquakes in Southern Apennines (Italy)
    Natural Hazards and Earth System Sciences (2001) 1: 137–144 c European Geophysical Society 2001 Natural Hazards and Earth System Sciences Hydrological anomalies connected to earthquakes in southern Apennines (Italy) E. Esposito1, R. Pece2, S. Porfido1, and G. Tranfaglia3 1Consiglio Nazionale delle Ricerche, Geomare sud, Via Vespucci 9, 80142 Napoli, Italy 2Dipartimento di Scienze della Terra, Universita` di Napoli Federico II, Largo S. Marcellino, 10, 80138 Napoli, Italy 3Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale, Compartimento di Napoli, Via Marchese Campodisola 21, 80133 Napoli, Italy Received: 14 May 2001 – Revised: 27 September 2001 – Accepted: 17 October 2001 Abstract. The study of hydrological variations in the wa- trical conductivity, dissolved oxygen are measured. We en- tersheds of seismic areas can be useful in order to acquire visage to increase the number of monitoring sites and con- a new knowledge of the mechanisms by which earthquakes trolled parameters. can produce hydrological anomalies. Italy has the availabil- ity of many long historical series both of hydrological param- eters and of seismological data, and is an ideal laboratory to 1 Introduction verify the validity of theoretical models proposed by various authors. Information on hydrological variations associated with seis- In this work we analyse the hydrological anomalies asso- mic events (anomalies, such as increase or decrease of ciated with some of the big earthquakes that occurred in the spring and river flows, the rising or lowering of the water last century in the southern Apennines: 1930, 1980 and 1984. level in wells) concomitant and/or preceding seismic events For these earthquakes we analysed hydrometric and pluvio- has been widely known for at least 2000 years.
    [Show full text]
  • The Environmental Effects of the 1743 Salento Earthquake (Apulia, Southern Italy): a Contribution to Seismic Hazard Assessment of the Salento Peninsula
    Nat Hazards DOI 10.1007/s11069-016-2548-x ORIGINAL PAPER The environmental effects of the 1743 Salento earthquake (Apulia, southern Italy): a contribution to seismic hazard assessment of the Salento Peninsula 1 1 1 1 R. Nappi • G. Gaudiosi • G. Alessio • M. De Lucia • S. Porfido2 Received: 22 December 2015 / Accepted: 19 August 2016 Ó The Author(s) 2016. This article is published with open access at Springerlink.com Abstract The aim of this study was to provide a contribution to seismic hazard assessment of the Salento Peninsula (Apulia, southern Italy). It is well known that this area was struck by the February 20, 1743, earthquake (I0 = IX and Mw = 7.1), the strongest seismic event of Salento, that caused the most severe damage in the towns of Nardo` (Lecce) and Francavilla Fontana (Brindisi), in the Ionian Islands (Greece) and in the western coast of Albania. It was also widely felt in the western coast of Greece, in Malta Islands, in southern Italy and in some localities of central and northern Italy. Moreover, the area of the Salento Peninsula has also been hit by several low-energy and a few high-energy earth- quakes over the last centuries; the instrumental recent seismicity is mainly concentrated in the western sector of the peninsula and in the Otranto Channel. The Salento area has also experienced destructive seismicity of neighboring regions in Italy (the Gargano Promon- tory in northern Apulia, the Southern Apennines chain, the Calabrian Arc) and in the Balkan Peninsula (Greece and Albania). Accordingly, a critical analysis of several docu- mentary and historical sources, as well as of the geologic–geomorphologic ground effects due to the strong 1743 Salento earthquake, has been carried out by the authors in this paper; the final purpose has been to re-evaluate the 1743 MCS macroseismic intensities and to provide a list of newly classified localities according to the ESI-07 scale on the base of recognized Earthquake Environmental Effects.
    [Show full text]
  • Scientific Report - I Phase
    Agreement INGV-DPC 2007-2009 Project S5 : “High-resolution multi-disciplinary monitoring of active fault test-site areas in Italy” Responsibles: - Lucia Margheriti, Senior Researcher, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia -Centro Nazionale Terremoti [email protected], +39 06 51860519, +39 3937721411 URL : http://www.cnt.ingv.it/margheriti - Aldo Zollo, Full Professor, Department of Physical Sciences – University of Naples “Federico II” [email protected], +39 081 2420315, 3489385716 URL: http://people.na.infn.it/zollo/ project web site: http://dpc-s5.rm.ingv.it/ Scientific Report - I phase May 1 st , 2008 – April 30th, 2009 (delayed to May 22 nd ) Section 1: Report on the S5 project by Lucia Margheriti and Aldo Zollo 1.1 Progress of the project: general S5 project is aimed at supporting and integrating the ongoing research on selected Italian test sites (the Alto Tiberina Fault (ATF), the Messina Strait and the Irpinia fault system) where advanced multi-parametric monitoring infrastructures are available or under construction. The main objective of the project is to improve the understanding of earthquake generation processes in Italy and to characterize the earthquake source and medium properties in the three selected test sites by developing and applying innovative methodologies aimed at the massive processing, analysis and modelling of multi-parametric geophysical data available in real-time and off-line data banks. According to the original workplan the research activities of project S5 during the first year concerned 1/ the development of methods for seismic and geodetic data analysis in continuous and off-line modes, code implementation and testing on real and synthetic data: 2/ the collection, formatting and archiving of seismic and GPS data from test-site areas and their publication on web-accessible relational data-bases 3/ collection, analysis and interpretation of geological data on the ATF fault and 4/ the instrument deployment, in particular the sea- bottom array of seismographs installed off-shore of Sicily.
    [Show full text]