segno segno Attualità Internazionali d’Arte Contemporanea # 260 - Dicembre 2016/Gennaio 2017 ROC ·Registrodeglioperatoridicomunicazionen.18524-ISSN0391-3910 Spedizione inabbonamentopostalePosteItalianeS.p.A.-D.L.353/2003(conv. inL.27/02/2004n.46)art.1,comma1 PIER PAOLO CALZOLARI Attualità d’Arte Internazionali Contemporanea ARTISTI INMOSTRA –CRONACHE, RECENSIONI, IMMAGINI –LIBRIECATALOGHI SPAZI ALTERNATIVI, GALLERIEPRIVATE –SPECIALEGRANDI MOSTRE ANTEPRIMA/NEWS -LEMOSTRE NEIMUSEI,NELLEISTITUZIONI E 5. 00 inlibreria Anno XLI-DIC2016/GEN2017 All’interno Spedizione in abbonamento postale Poste Italiane S.p.A. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 ROC · Registro degli operatori di comunicazione n. 18524 - ISSN 0391-3910 5.00 in libreria Anno XLI - DIC 2016/GEN 2017 #260 dicembre 2016 / gennaio 2017 segnoAttualità Internazionali d’Arte Contemporanea sommario # 260 - Dicembre 2016/Gennaio 2017 # 260 - Dicembre Artisti in copertina

Attualità Internazionali d’Arte Contemporanea Internazionali d’Arte Attualità Pier Paolo Calzolari segno Senza titolo, 1990 (particolare)

PIER PAOLO CALZOLARI sale bruciato, coloranti, rame, oro, noci, lumelli ad olio, piombo, carta, All’interno ANTEPRIMA/NEWS - LE MOSTRE NEI MUSEI, NELLE ISTITUZIONI grafite 194 x 276 x 77 cm Robert Indiana [19] SPAZI ALTERNATIVI, GALLERIE PRIVATE – SPECIALE GRANDI MOSTRE ARTISTI IN MOSTRA – CRONACHE, RECENSIONI, IMMAGINI – LIBRI E CATALOGHI Foto Paolo Semprucci Courtesy Archivio Fondazione Calzolari

4/17 News gallerie e istituzioni Anticipazioni in breve dall’Italia ed estero a cura di M.Letizia Paiato, Lucia Spadano, Paolo Spadano e collaboratori Michele Zaza [36]

Recensioni e 18/61 Attività espositive/ anticipazioni Time is out of joint, Galleria Nazionale Roma (Ilaria Piccioni pag.18) Love, l’arte incontra l’amore (Chiostro del Bramante, Roma (cs.pag.19) 16° Quadriennale, Palazzo Esposizioni Roma (Pietro Marino, Paolo Balmas pag.20-21) Non-Aligned Modernity, FM Frigoriferi Milanesi (Chiara Fusar Bassini pag.22-25) La Tenda Verde, PAV Torino (Gabriele Longega e Ilaria Zanella pag. 26-27) Alfabeti sommersi, Palazzo Vecchio Firenze (Serena Ribaudo pag.28-29) La Torre di Babele, Ex Fabbrica Lucchesi Prato (Serena Ribaudo pag.30-31) Quattro personali alla Galleria Continua (Rita Olivieri pag.32-35) Michele Zaza, FM Frigoriferi Milanesi (Federica Mutti pag. 36-37) Pier Paolo Calzolari, Artista in copertina (Luca Tomio pag.38-43) Cento anni di moltitudine, Casa Morra Napoli (a cura di Lucia Spadano pag.44-45) Kishio Suga (Hangar Bicocca Milano (Gabriele Perretta pag.46) Carl Rama. Gam Torino (Gabriele Perretta pag. 47)

Álvaro Siza in Italia, Accademia San Luca Roma (Rossella Martino pag.48-51) Casa Morra [44] Ai Wewei libero, Palazzo Strozzi Firenze (Rita Olivieri pag.52) Bologna dopo Morandi, Palazzo Fava Bologna (Francesca Cammarata pag. 53) Matteo Nasini, Talent price MACRO (Luca Tomio pag.54) Vittorio Messina (Dario Orphée La Mendola pag.55) www.rivistasegno.eu news e calendario eventi su news e calendario eventi Stoner, la mostra da sfogliare (M.Letizia Paiato pag.56) Demetz, Grassino, Lucà, Priolo (M.Letizia Paiato pag.57) Stefania Beretta (Viana Conti pag.58) Hotello & Dada Soirèe (Viana Conti pag.58) Rizòmata (Dario Orphée La Mendola pag.59) Filippo di Sambuy (M.Letizia Paiato pag,60) Mariateresa Sartori (Francesca Cammarata pag.60) Luca Sacchetti, Luca Zarattini (Annamaria Restieri) Simone Benedetto (Valentina Falcioni) Álvaro Siza [48]

altre mostre 63/69 Documentazione/ e collettive Polvere di stelle Wael Shawiky Josh Kline, Harun Farocki Grazia Toderi Roberto Pugliese Rosemarie Trockel Orizzonti, Art Verona Artissima Torino (a cura di M.Letizia Paiato e L.Spadano)

Letteratura 70/74 Osservatorio critico/d’arte Incontri di architettura e d’artei (Gloria Valentini pag 70-72) Colori d’Africa, intervista a Margaret Majo (Simona Zamparelli pag 74) Ai Weiwei [52] Ai Weiwei

segno Direttore responsabile LUCIA SPADANO (Pescara) ABBONAMENTI ORDINARI E periodico internazionale Condirettore e consulente scientifico PAOLO BALMAS (Roma) 25 (Italia) di arte contemporanea E 50 (in Europa CEE) Direzione editoriale UMBERTO SALA E 90 (USA & Others) Direzione e redazione Redazione WEB, Roberto Sala, M.Letizia Paiato Corso Manthonè, 57 ABBONAMENTO SPECIALE 65127 Pescara Collaboratori e Corrispondenti dell’associazione culturale Segno: Telefono 085/61712 PER SOSTENITORI E SOCI Paolo Aita, Raffaella Barbato, Giuliana Benassi, Francesca Cammarata, Simona Caramia, da E 300 a E 500 Viana Conti, Gianmarco Corradi, Lia De Venere, Marilena Di Tursi, Antonella Marino, Rita Olivieri, [email protected] L’importo può essere versato sul Simona Olivieri, Maria Letizia Paiato, Ilaria Piccioni, Gabriele Perretta, Carla Rossetti, c/c postale n. 1021793144 www.rivistasegno.eu Gabriella Serusi, Stefano Taccone, Maria Vinella, Micaela Zucconi. Rivista Segno - Pescara Distribuzione e diffusione Spedizione in abbonamento postale Poste Italiane S.p.A. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Pescara - ROC · Registro degli operatori di comunicazione n. 18524 Edito dalla Associazione Culturale Segno e da Sala editori s.a.s. associati per gli esecutivi e layout di stampa Registrazione Tribunale di Pescara nº 5 Registro Stampa 1977-1996. Traduzioni Lisa D’Emidio e Paolo Spadano. Art director Roberto Sala - Tel. 085.61438 - [email protected]. Redazione web Maria Letizia Paiato - [email protected] Impianti grafici e legatura: Publish e Nuova Legatoria (Cepagatti - Pe). Ai sensi della legge N.675 del 31/12/1996 informiamo che i dati del nostro indirizzario vengono utilizzati per l’invio del periodico come iniziativa culturale di promozione no profit. Álvaro Siza, Quaderno 373, luglio 1994, Venezia.

Molte le tangenze e i rimandi alla mostra veneziana, alla quale si lega in un discorso continuo e a distanza, volutamente, la mostra romana Álvaro Siza in Italia. Il Grand Tour (1976-2016) a cominciare dalla articolazione complessiva dello spazio espo- sitivo entro tre sezioni distribuite in altrettante sale, delle quali la prima è dedicata interamente a Venezia, città da cui ha inizio il Grand Tour dell’architetto di Porto. E se delle tre sezioni di Neighbourhood – Where Álvaro meets Aldo soltanto la seconda si concentra monograficamente sull’opera di Álvaro Siza Vieira, Accademia Nazionale di San Luca isolando i quattro progetti di residenza sociale in parte ultimati e in parte in fase di completamento per le città di Porto, Berlino, Álvaro SIZA in Italia l’Aja e Campo di Marte a Venezia, a Roma lo sguardo si allarga Il Grand Tour (1976-2016) fino a comprendere una campionatura completa, realizzata per la prima volta e che fa del catalogo della mostra Álvaro Siza in di Rossella Martino Italia. Il Grand tour (1976-2016), a cura di Roberto Cremascoli e Francesco Moschini, anche una preziosa ed esaustiva antologia rattanto che la XV Biennale Internazionale di Architettu- sull’opera del grande interprete dell’architettura contempora- ra. Reporting from the front volge a conclusione, laddo- nea in Italia. Fve Roberto Cremascoli e Nuno Grande hanno allestito la Álvaro Siza Vieira arrivava in Italia nel 1976, su invito di Vittorio mostra Neighbourhood – Where Álvaro meets Aldo, anche la Gregotti e chiamato ad esporre nella mostra di città di Roma ha reso omaggio ad Álvaro Joaquim de Melo Siza architettura contemporanea allestita presso la Biennale di Ve- Vieira, festeggiando i suoi quarant’anni di viaggi intrapresi per nezia Europa/America. Centro storico e suburbio. 25 architetti lavoro di progetto, costruzione, conferenze, laboratori, esposi- contemporanei, insieme ai “maggiori architetti internazionali zioni in Italia, attraverso un articolato programma di conferenze, della generazione di mezzo […] caratterizzata da un rinnova- incontri e inaugurazioni di mostre, due delle quali organizzate to interesse per il sito come geografia e come storia, e da un a Palazzo Carpegna presso l’Accademia Nazionale di San Luca complesso rapporto con la tradizione del movimento moder- sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il pa- no”, scelti tra artisti europei – in mostra, il gruppo Architetti trocinio dell’Ambasciata del Portogallo in Italia, rispettivamen- Urbanisti Associati (A.U.A.) e lo studio Taller de Arquitectura te, Álvaro Siza in Italia. Il Grand Tour (1976-2016) e La misura insieme a † Émile Aillaud, † Carlo Aymonino, Oriol Bohigas, † dell’Occidente. Álvaro Siza _ Giovanni Chiaramonte, presentate Ralph Erskine, Herman Hertzberger, Hans Hollein, Lucien Kroll, nel corso di tre giornate consecutive, ribattezzate da Roberto † Ludwig Leo, † Aldo Rossi, Álvaro Siza Vieira, † Alison e Pe- Cremascoli “siziadi”. ter Smithson, † James Stirling, † Oswald Mathias Ungers, † Jørn Utzon, † – e artisti americani – in mostra, Álvaro Siza in cantiere a Gallarate. Fotogra a di Nicolò Galeazzi, 2016. † Raimund Abraham, Emilio Ambasz, Peter Eisenman, † John Hejduk, Craig Hodgetts, Richard Meier, † Charles Moore, Cesar Pelli, Robert Stern, Stanley Tigerman, Robert Venturi e Denise Scott Brown – leggiamo nel capitolo 2. Europa/America del ca- talogo/antologia –, una composizione su cartelle a schizzo dei suoi primi progetti di abitazione economica realizzati a Porto e Caxinas; all’interno della medesima mostra, Aldo Rossi, Eral- do Consolascio, Bruno Reichlin e Fabio Reinhart esponevano l’inedito disegno de La città analoga, tappa fondamentale alla quale approdava la Tendenza dopo anni di ragionamenti e spe- rimentazioni, commistione di forme antiche e modernissime che incarnava il gusto postmoderno per il ripescaggio e il collage e il fotomontaggio, come conseguenza della “perdita della discor- sività, della sequenza netta e riconoscibile degli spazi urbani ottocenteschi” scriveva Renato Nicolini nel 2007, definita anche come “città compatta” da Colin Rowe e Fred Koetter nel loro Collage City (MIT Press, 1973) nello stesso anno in cui l’allievo di Aldo Rossi, Arduino Cantafora, innestandosi nelle riflessio- ni del suo maestro, realizzerà la sua Città analoga per la XV Triennale di Milano. “Mentre Rossi si dedicava agli studi urbani schematizzando un numero definito di (arche)tipi architettonici ritrovandoli nella città storica – leggiamo ancora nel capitolo 2. Europa/America del catalogo/antologia – Siza destinava la sua carriera moltiplicando i suoi (etero)tipi, ritrovandoli in diver- se geografie e culture” accompagnando la pratica del progetto all’uso costante del disegno a mano libera, negli anni in cui in Italia si era diffuso il fenomeno della “architettura disegnata” o “architettura di carta” che Franco Purini ha recentemente defini- to come “modello analogico che si preoccupa di rifondare l’idea 48 - segno 260 | DICEMBRE 2016/GENNAIO 2017 attività espositive RECENSIONI E DOCUMENTAZIONE di costruzione sia nel suo valore specifico architettonico che nel Architetture disegnate, promossa da A.A.M. Architettura Arte suo valore più esteso che la fa sintesi ed emblema della edifi- Moderna, dal Fondo Francesco Moschini Archivio A.A.M. Archi- cazione di una cultura dell’abitare dalla sua cornice ambientale tettura Arte Moderna per le Arti, le Scienze e l’Architettura e fino al più piccolo segno”. dalla Fondazione Dioguardi – il tavolo di lavoro dell’architet- Álvaro Siza Vieira, accademico di San Luca dal 2013, era allora to, simbolo di un “momento di grande concentrazione teorica”, appena conosciuto in Italia come un “architetto fuori moda” se- come ha osservato Francesco Moschini durante la conferenza condo la definizione che provò ad assegnargli Vittorio Gregotti di presentazione e inaugurazione della mostra. Il progetto per nel 1972, dopo aver esaminato sulla rivista Controspazio nume- la zona di Campo di Marte del 1985 è il disegno di un tessuto ro 9 le architetture recenti del “talento che emergeva faticosa- urbano ordinato e ritmato, elaborato prendendo a riferimento la mente da uno dei contesti più provinciali d’Europa, scarso di tra- forma dei lotti preesistenti, alcuni archetipi architettonici pre- dizione architettonica contemporanea e sul piano sociopolitico senti sull’isola della Giudecca quali porticati, logge, terrazze e tanto arretrato e reazionario”: Vittorio Gregotti così descriveva l’analisi urbana sviluppata da Egle Trincanato nel suo prolifico il Portogallo del regime totalitario di Salazar che soltanto due libro Venezia Minore (Edizioni del milione, 1948) completato per anni dopo, il 25 aprile 1974, avrebbe festeggiato la sua comple- parti nel 2008 e recentemente visitato dallo stesso Álvaro Siza ta emancipazione, ottenuta senza spargimento di sangue con la Vieira in occasione della realizzazione della già citata mostra democratica Rivoluzione dei Garofani, alla quale rapidamente Neighbourhood – Where Álvaro meets Aldo, di cui vediamo in farà seguito la stagione di trasformazione di interi quartieri in prima di copertina del catalogo/antologia un ritratto fotografico. luoghi del vivere collettivo, curata dalle brigate Serviço Ambu- La mostra prosegue con la seconda sezione sviluppando i con- latório de Apoio Local (S.A.A.L.) e che vedrà in prima linea gli ar- tenuti che troviamo ulteriormente approfonditi nei capitoli 2. chitetti Álvaro Siza Vieira, Nuno Portas, Alexandre Alves Costa, Europa/America, 1976; 4. Al PAC di Milano, 1 marzo – 30 aprile Adalberto Dias, , Domingos Tavares. 1979; 5. La prima stagione al Sud, 1980-1997; 7. Professione L’esperienza delle brigate S.A.A.L. fu poi raccontata nelle prin- poetica, 1986 del catalogo/antologia, completa dei progetti per cipali facoltà di architettura italiane, nuovamente in agitazione Salemi, Caserta, Palermo, Siena, Napoli, concentrando, questa dopo il 1968, nel corso di un tour organizzato nel 1977 da Emilio volta, l’attenzione sul progetto della ricostruzione della Chiesa Battisti che già nell’agosto del 1976 aveva intrapreso l’avven- Madre a Salemi degli anni 1984-1998, chiesa già profondamen- turoso viaggio a bordo del suo camper Tol Ondulé – disposto in te lesionata e crollata in più parti a seguito del terremoto del prima di copertina sul catalogo/antologia – per osservare da Belice nel 1968 e fino al 1980 lasciata in condizione di rudere; vicino il cantiere della S.A.A.L. a São Victor, il modo in cui cre- il restauro della Chiesa Madre a Salemi, in questi giorni in cui sceva la progettazione partecipata e condivisa con gli abitanti, sono ancora vive negli occhi di tutti gli italiani le immagini di oltre che per invitare personalmente Álvaro Siza Vieira nella se- distruzione di numerosi edifici di culto ad Amatrice, Norcia, Ca- conda tappa del Grand Tour, distribuita, questa volta, in maniera merino e altri borghi e città, è in questa sala a ricordare che il diffusa tra le città di Milano, Torino, Venezia, Firenze, Pescara, processo di ricostruzione di un contesto monumentale storico Roma, Napoli, Cosenza, Reggio Calabria e Palermo. può essere, in alcuni casi, davvero lento e può radicarsi, secon- La prima sezione della mostra, sviluppando i contenuti che tro- do una visione quasi ruskiniana, anche nell’accettazione della viamo ulteriormente approfonditi nei capitoli 1. Architetto fuori azione immodificabile e devastante della natura matrigna che in moda, 1972; 3. Tourné, 1977; 6. Campo di Marte, Giudecca 1985; questo caso specifico aveva regalato al piccolo borgo di Salemi 8. La stagione veneta, 1993-1999; 12. Le biennali, 1976-2016 ampie porzioni di vuoto urbano, ridisegnate e riorganizzate da del catalogo/antologia, si completa con gli schizzi e gli elaborati Álvaro Siza Vieira e Roberto Collovà affinché non si trasformas- progettuali per Vicenza, Venezia, Caorle e San Donà, e per la sero in ambiti privi di qualità, e sventrato la chiesa, della quale zona di Campo di Marte, progetto protagonista della sala, di- rimanevano in piedi il catino absidale, parte dei muri d’ambito e sposto, come gli altri ventitré, su dodici tavoli accostati a gruppi la sequenza delle basi che ospitavano un antico colonnato, non di quattro a formare tre unitari piani di lavoro posti al centro del- ricostruito, escluse le uniche due colonne rialzate, trasformando le tre sale, ricoperti da lastre di vetro che gli conferiscono una uno spazio originariamente interno in un nuovo spazio esterno dimensione di preziose teche, illuminate ai quattro lati da quat- per la cittadinanza, o piazza, di fatto, ponendo in essere una ri- tro lampade, a custodia degli ottanta fogli selezionati tra venti- costruzione che non si configura affatto come una ricostruzione cinque elaborati progettuali e cinquantacinque schizzi, secondo propriamente detta. una scansione ricorsiva dello schema allestitivo, curato dallo Nella terza sezione, infine, sono raggruppati i restanti capitoli Studio COR Arquitectos di Porto, che pone al centro dello spazio 9. Nuovo Millennio, 1998-1999; 10. La seconda stagione al Sud, espositivo – come già avveniva nella mostra Saverio Dioguardi. 2003-2010; 11. La stagione milanese, 1999-2016 del catalogo/

Immagine relativa alla mostra “Álvaro Siza in Italia. Il Grand Tour (1976-2016)” inaugurata il 26 ottobre 2016. Dettaglio tavolo di lavoro della sala 2. Fotografia di Nicolò Galeazzi. Courtesy: Studio COR Arquitectos, Accademia Nazionale di San Luca.

DICEMBRE 2016/GENNAIO 2017 | 260 segno - 49 Roberto Cremascoli osserva alcune fotografie della mostra La“ misura dell’Occidente. Álvaro Siza _ Giovanni Chiaramonte” inaugurata il 26 ottobre 2016. Fotografia di Nicolò Galeazzi. Courtesy: Studio COR Arquitectos, Accademia Nazionale di San Luca

Immagine relativa alla mostra “Álvaro Siza in Italia. Il Grand Tour (1976-2016)” inaugurata il 26 ottobre 2016. Dettaglio sala 1, residenze a Campo Marte. Fotografia di Nicolò Galeazzi. Courtesy: Studio COR Arquitectos, Accademia Nazionale di San Luca.

Immagine relativa alla mostra “La misura dell’Occidente. Álvaro Siza - Giovanni Chiaramonte” inaugurata il 26 ottobre 2016. Fotografia di Nicolò Galeazzi. Courtesy: Studio COR Arquitectos, Accademia Nazionale di San Luca

50 - segno 260 | DICEMBRE 2016/GENNAIO 2017 attività espositive RECENSIONI E DOCUMENTAZIONE

Immagine relativa alla mostra “Álvaro Siza in Italia. Il Grand Tour (1976-2016)” inaugurata il 26 ottobre 2016. Dettaglio tavolo di lavoro della sala 1. Fotografia di Nicolò Galeazzi. Courtesy: Studio COR Arquitectos, Accademia Nazionale di San Luca antologia, e disposti sul tavolo i progetti per Napoli, Lecce, le facoltà di Palermo, Napoli, Pavia e Milano gli hanno conferito. Gallarate, Milano, laddove il progetto principale della sala è la Guardando in rapida sequenza le mostre che Francesco Moschi- stazione Municipio della metropolitana di Napoli, realizzata da ni ha realizzato nel corso della trentennale frequentazione con Álvaro Siza Vieira insieme a Eduardo Souto de Moura contem- Álvaro Siza Vieira, negli anni in cui andava inaugurando la sua poraneamente alla riqualificazione della piazza soprastante: A.A.M. Architettura Arte Moderna di via del Vantaggio a Roma ritorna nella attività progettuale dell’architetto di Porto, come e la rivista Segno muoveva i primi passi nel campo dell’editoria, una costante presenza, la dialettica antico-nuovo – di cui si passando da Scultura. Il piacere del lavoro del 1999, a L’archi- è già raccontato sulla rivista Segno 259 a proposito del terzo tetto che voleva essere scultore del 2008, antecedenti, insieme incontro del ciclo internazionale “Valore Restauro Sostenibile. alla mostra del 1979 Álvaro Siza architetto 1954-1979 di Vittorio Costellazioni di confronti sul restauro” dedicato al tema “Antico Gregotti e Italo Rota delle successive tappe che scandiscono il e nuovo: conservazione, interpretazione e completamento negli Giro d’Italia descritto da Roberto Cremascoli in apertura al cata- interventi di restauro”, la cui prossima tappa è in programma il logo/antologia, cogliamo importanti contributi, sempre diversi, 21 novembre 2016 a l’Aquila – sviluppata anche nel restauro rivolti a descrivere un artista che è anche scultore, designer, del Palazzo Donnaregina di Napoli, diventato dal 2006 il Museo maestro di architettura la cui storia è ben lontana dal potersi D’Arte Contemporanea Donnaregina (Madre) e un dialogo co- dire conclusa e compresa in tutte le sue sfaccettature e accezio- stante con il tempo, “il miglior architetto”, suggerisce lo stesso ni e implicazioni. Álvaro Siza Vieira ha lasciato l’Italia per farvi Álvaro Siza Vieira sul risvolto di copertina del catalogo/antolo- nuovamente ritorno ancora altre volte, lasciandoci con il fiato gia, quest’ultimo, prezioso strumento che sviluppa prime ma- sospeso a immaginare come potrà mai essere il suo padiglio- cro-categorie entro cui distribuire la lunga attività progettuale ne temporaneo pensato per ospitare la consegna dei premi del italiana, inedito anche per la raccolta completa delle lectiones Presidente della Repubblica ai Fori Imperiali, nella suggestiva magistrales tenute in occasione delle lauree honoris causa che terrazza antistante la chiesa dei SS. Luca e Martina. n

Immagine relativa alla mostra “Álvaro Siza in Italia. Il Grand Tour (1976-2016)” inaugurata il 26 ottobre 2016. Dettaglio tavolo di lavoro della sala 3. Fotografia di Nicolò Galeazzi. Courtesy: Studio COR Arquitectos, Accademia Nazionale di San Luca

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