SCIATORI D’EPOCA STORIA DELLA VALANGA AZZURRA 1970: Esplode Gustavo Thoeni - Speciale Mondiali

VOLUME 3, NUMERO 33 70 - Diario Mondiale

Russi firma una performance perfetta

E’ bello, ha classe natu- rale, è alto 1 e 83 e pesa 72 chili. Il suo sorriso è quello di un uomo sensi- bile e intelligente. Si esprime correntemente in francese, praticamen- te senza nessun accento, così bene come in tedesco. Da domenica, intorno alle 12:00:18, è campione del mondo di discesa. Lo sci svizzero gli deve il più sontuoso trion- fo nel campo dello sci a1pino da una trentina di anni a questa parte. Piaccia o no, la discesa è e rimarrà la prova regina dello sci alpino. Ma, dal momento che Rudi Ro- minger sui pendii ghiacciati della discesa di aveva vinto nel 1936 il titolo di campione del mondo in discesa libera, nessuno dei più brillanti campioni svizzeri era riuscito ad avere lo stesso successo in questa discipli- na. A 21 anni, Bernhard Russi è riuscito dove tanti prima di lui avevano fallito. In questa discesa del Sasslonch, dove tutto si gioca attorno a pochi centesimi di secondo, ha dominato con tranquilla audacia, i tre migliori disce- sisti della stagione: , 2° al Lauberhorn e nell'Arlberg-Kandahar a Garmisch, l’Australiano Mal- colm Milne, vincitore della Val d’Isere - che porta la prima medaglia all’Australia - e , che pri- ma di vincere il titolo qui in slalom gigante, ha vinto consecutivamente le discese di Megeve e Garmisch. Sciolina raschiata all’ultimo secondo

La vittoria di Russi è rimasta appesa al filo delle frazioni infinitesimali di secondo che lo separano i rivali. Ma anche per la sua sciolina modificata all’ultimo minuto. Quella di Jean-Daniel Daetwyler e Andreas Sprecher si è rivelata mediocre in gara. Paul Berlinger, uno degli assistenti di Urs Weber rimasto in partenza ha comin- Sommario ciato a raschiare le solette degli sci di Russi, il che rap- gura nda], capitombolava nella Russi firma una discesa perfetta 2/3 presenta anche un metodo di sciolinatura classico. I resi- neve «marcia», cadendo testa in dui di sciolina che rimangono attaccati alla soletta ga- avanti a pochi metri dalla strada A Kidd la combinata 3 rantiscono, in certe condizioni di neve, una buona scor- sulla E01 del Furka, rompendosi Interviste nel parterre 4 revolezza. Ma la vittoria di Russi è anche il trionfo della una mano e una vertebra del Prima pagina di quotidiano svizzero 5 volontà. Sono solo otto mesi che Russi fa parte della collo. Sono occorsi quattro mesi La vittoria di Russi nei titoli di stampa 6 nazionale elvetica dopo una estate trascorsa in convale- in estate per riprendersi. Come L’impresa di Varallo 7 scenza per un brutto incidente sciistico. Durante le ripre- riabilitazione Russi ogni mattina Pubblicità d’epoca 8/14 se di un film ad Andermatt, Russi [nel ruolo di controfi- saliva (segue a pag. 2) I materiali dei campioni 10 VOLUME 3, NUMERO 33 PAGINA 2

(segue da pag. 1) piede da Andermatt a Gemsstock, la cui cima è a 3.000 metri. A settembre era già in buone condizioni atletiche prima di riprende- BernhardRussi all’arrivo,con il padre re contatto con la neve e gli allena- menti e iniziare poi le gare di selezio- ne per guadagnarsi un posto in squadra per i Mondiali. Ed è stato al Laube- rhorn quando è partito 74° ed è arriva- to 10° che ha cominciato a credere di potercela fare. E’ sempre qui che si è ferito per la prima volta ad una mano ma ha continuato la stagione senza lamentarsi. La stessa mano che si è ferito nuovamente durante le prove della discesa libera per cui è rimasto

bendato fino al giorno della no-stop, la mano sinistra con cui ha difficoltà ad impugnare il bastoncino e che, tutta- via, non gli ha impedito di vincere.

A 750 metri dall’arrivo Cordin ha 37 centesimi di vantaggio...

Tutto è da prendere in considerazione all’aria per la posizione a «imbuto» delle sciolina dagli sci di Russi. quando si cerca di capire l’essenza di braccia e della parte superiore del corpo. questa discesa: il personaggio sotto tutti In quale impetuoso vento della corsa … L’inseguimento Russi - Cordin i punti di vista e il carattere eccezionale Russi ha gestito una gara perfetta, il di chi ha appena vinto la discesa libera sogno di ogni discesista. Lui stesso mi ha Paul Berlinger finisce il suo lavoro [di Sasslonch, il titolo più allettante di que- confidato: « Ho avuto la sensazione di raschiare la sciolina dagli sci di Russi sti campionati. Ma anche le condizioni fare una gara impeccabile. In quel mo- ndt] mentre Kidd [n° 13 di pettorale in cui si è disputato l'evento finale dei mento ero lontano dal credere che avrei ndt] si era appena lanciato giù dalla campionati del mondo in Val Gardena. vinto il titolo. Ora temo che non sarò mai cima del Ciampinoi. Questo Il personaggio è eccezionale in ogni più in grado di ripetermi a un livello così «contrattempo», con tutto il nervosismo caso. Ha 21 anni, come gli altri due vicino alla perfezione assoluta ... ». Sì, che implica nell’entourage svizzero, medagliati Cordin e Milne, Bernhard anche i tempi [cronometrici nda] rifletto- non ha avuto la minima presa su Russi. Russi, abbiamo visto che fa parte del no la straordinaria avventura che Russi Dopo 1700 metri di gara, Russi, partito team svizzero da alcuni mesi. Il suo ha vissuto sulla Sasslonch, teatro di una in quindicesima posizione, ha chiuso modo di scivolare è stato notevole. E delle gare più drammatiche cui abbiamo con 17 centesimi di vantaggio su Cor- questo sia in curva, come sui dossi e le mai assistito. din. Dopo tre chilometri, con 750 metri altre ondulazioni di cui il cui percorso Daetwyler a disagio dall'arrivo è l’austriaco, che aveva dise- era pieno. Là, dove praticamente tutti i gnato curve perfette nel bosco, a passa- rivali sono stati sballottati dal terreno, Ancora una volta, infatti, sembra che gli re in testa con 37/100 di vantaggio ... Russi, non si è disunito e ha tracciato svizzeri hanno perso per la sciolina. Que- Russi sembra battuto, ma sullo slancio curve di una finezza ammirevole. Con sto almeno è quello che Jean-Daniel di una curva «tirata» con linea perfetta grande agilità ha assorbito il terreno più Daetwyler finito al 14° posto, ha detto in vista del muro finale e con un passag- irregolare. agli allenatori svizzeri all'arrivo. A parti- gio in souplesse un centinaio di metri Anche la neve estremamente morbida re quarto, Daetwyler non goduto le stesse prima dell’arrivo, Russi, da gran scivo- ha svolto un ruolo chiave in questa di- condizioni di Russi. E anche vero che latore ha annullato il ritardo e trionfato scesa poiché minime scosse degli sci non sembrava a suo agio Daetwyler in con un vantaggio di 22 centesimi. In potevano produrre brutali prese di spi- curva, dove è uscito di linea più volte. realtà il titolo se lo è giocato allo sprint golo delle lamine e quindi perdita di Così come è stato molto cauto sui salti e negli ultimi cento metri. Cordin, che velocità. Infine, la ricerca di posizione sui dossi. È stata una reazione di un di- aveva avuto uno sbandamento, dopo il di velocità è stata di impressionante scesista che non si sente sicuro della passaggio dell’ultimo intermedio può efficienza e di molto superiore a quella sciolina sotto i suoi sci? Ciò è del tutto aver perso il titolo solo per questa di tutti i suoi avversari. Può essere per- possibile. Ma è più probabile che «sbavatura», laddove invece Russi è ché a ciò si presta meglio la sua morfo- Daetwyler non abbia riacquistato la forza passato alla perfezione. Cordin ha anche logia, ma anche senza dubbio [la strut- e la precisione delle sue ultime due sta- un’altra teoria: «Con il numero tre , tura fisica] lo ha portato ad adottare gioni. Il tempo di Daetwyler, superiore di l’ultima curva precedente il muro questa posizione, Russi è stato in grado 3 secondi da chi lo aveva preceduto nella dell’arrivo era molto meno veloce nei di usare le braccia come frangivento, discesa, l’austriaco Cordin, spinge Urs primi passaggi.» Non c’è dubbio che le tanti altri, che probabilmente immagi- Weber [allenatore svizzero], che era al condizioni di pista sono state oggi mol- navano di avere una posizione aerodi- traguardo, a invitare i suoi assistenti che to diverse da quelle dei quattro giorni namica ottimale, prestavano resistenza sono rimasti in partenza a raschiare la precedenti in cui (segue a pag. 3) VOLUME 3, NUMERO 33 PAGINA 3 sbagliato senz’altro la sciolina ma ha riguarda Patrick Russel, ha dovuto (segue da pag. 2) si sono disputate le ugualmente sbagliato molte curve e in cedere il passo ad un brillantissimo prove. Ha nevicato durante la notte e al questo caso non entrano in ballo né la Bill Kidd in gara per il titolo della gran

BernhardRussi all’arrivo,con il padre momento della partenza la pista era an- pista né la sciolina. In effetti, Duvillard combinata. Sconfitta identica per altri cora ricoperta di uno leggero strato di partito per decimo ha fatto molto peggio due brillanti discesisti svizzeri, Spre- neve morbida che i discesisti hanno spaz- di Pinel che è arrivato 8° partendo con il cher 24° e Daetwyler 14°. Brugg- zato via dopo ogni discesa. La sciolina - numero 5. Svantaggi ve ne sono stati, mann, tuttavia, nonostante un errore come nel caso di Russi - ha giocato un senza alcun dubbio, anche di ordine psi- nella spettacolare "S", in cui si è trova- ruolo importante e tutti i francesi non cologico come evoca Karl Cordin: « Sa- to fuori linea si è classificato 12°. sembravano essere stati troppo soddisfatti pevamo che la pista sarebbe stata più len- Karl Schranz, 4 ° dietro Milne, Cordin della loro. Inoltre va sottolineato che fra i ta rispetto ai giorni precedenti. Questo e Russi, completa il lotto dei migliori primi dieci in classifica ben sette atleti fatto avrebbe offerto chanche anche a che occupano le prime posizioni in sono partiti dopo la decima posizione e sciatori meno tecnici non è in grado di questa gara. La loro classifica non è Varallo (5°) e Hansson (9°) sono partiti dominare regimi più alti di velocità». Il probabilmente del tutto coerente con la terzo posto di Milne non conferma tutta- gerarchia delle discese corse negli Francesi strabattuti via questa impressione di Cordin. Al con- ultimi mesi. Ma forse si tratta del

trario Milne dichiara « Non sono uno preannuncio della futura evoluzione di Il risultato di Cordin, partito con il nume- sciatore abbastanza tecnico da tirar fuori nuove gerarchie. Perché, ovviamente, ro 3 depone a favore del fatto che Russi il meglio da questa neve troppo morbida con Russi si è avuto il trionfo di uno abbia avuto un vantaggio in partenza. ». In conclusione, i francesi hanno subito sciatore che avrà in futuro più di una Certamente Cordin con il 3 ha compiuto una sconfitta di proporzioni inaspettate. occasione per mostrare il suo meravi- un exploit eccezionale ma si può supporre Solo Pinel, ottavo, ha fatto la sua gara. glioso modo di sciare….S.L. che non sia stato solo dovuto alla sciolina. Duvillard, 25°, e Orcel 37° sono chiara- Serge Lang - Feuille d’Avis de Lausanne 16 Duvillard, 25° nella classifica finale, ha mente fuori posto in classifica. Per quanto febbraio 1970 All’americano Bill Kidd la combinata Battuti Russel (2) e il polacco Bachleda (3)

Il quinto posto in discesa e la con il francese Russel, che contemporanea debacle di tradito dalla sciolina e dalla Russel, portano all’americano sua poca propensione per la Bill Kidd, già vincitore del libera, ha lasciato via libera bronzo in slalom, anche la all’americano. Alle immediate meritatissima medaglia d’oro spalle di Kidd e Russel, accesa della gran combinata. L’ame- battaglia per il bronzo fra il ricano corona così una carrie- polacco Bachleda, il tedesco ra iniziata dieci anni fa carat- Rieger e lo svizzero Brugg- terizzata da numerosi alti e mann. La spunta il polacco con bassi e da altrettanti inciden- una discesa migliore di quella ti. Dopo il suo debutto nel di Rieger (giunto quarto). Il «circo bianco» agli inizi degli buon risultato di Bruggmann anni sessanta, Bill Kidd si in libera, nulla può per recupe- mostrò atleta di valore ai rare il pesante distacco accu- Mondiali del 1962 con un mulato in speciale. Nessun ottavo posto in slalom specia- italiano in classifica. (M.G.) le. Due anni più tardi, alle Olimpiadi di Innsbruck sfiorò l’oro in speciale e conquistò il bronzo in combinata. I mon- diali di Portillo lo videro inve- ce come spettatore per una frattura procuratasi in allena- mento poche settimane prima dell’inizio delle gare. Quasi stessa sorte gli toccò a Greno- ble dove subì una grave di- storsione ad una caviglia che gli impedì di difendere al meglio le sue possibilità. No- nostante l’infortunio riuscì a fare il miglior tempo nella seconda manche del gigante. In parte favorito dal forfait di Il veterano americano Bill Kidd in trionfo alla con- Giovanoli per infortunio e dalla sconsiderata tattica di clusione della libera dove è giunto 5° ad un soffio Schranz (caduto in slalom), dalle medaglie e ha conquistato l’oro in combinata. Bill Kidd ha dovuto vedersela VOLUME 3, NUMERO 33 PAGINA 4 Gioie e delusioni nel parterre di arrivo Russi: « Ancora non ci credo»

Gioia e delusione, di diversa sfumatura da Josef Klaus venuto appositamente in Val ca. La schiena mi fa ancora male dopo la una parte e dall'altra, all'arrivo della di- Gardena per assistere alla libera: « Non caduta in allenamento.» scesa libera, mentre bandiere rossocrocia- ho niente da rimproverarmi, certo una te venivano sventolate dai tifosi di Bern- vittoria sarebbe stata magnifica ma non arl Schranz è stato particolarmen- hard Russi. I concorrenti, felici o delusi credo di aver commesso errori gravi. Pen- te laconico: «Non mi ero fatto del loro piazzamento rivivono i momenti so di aver perso la medaglia d’oro negli K troppe illusioni. La neve molle della loro gara con commenti general- ultimi 600 metri, sull’atterraggio del pe- mente laconici. nultimo salto dove ho perso un po' l’equi- librio e sul muro intermedio ho fatto qualche salto di troppo. Ma non ci posso fare niente, è il mio modo di sciare e oggi ernard Russi non nascondeva la non ho avuto tempo di pensare allo stile. B sua felicità: «Ancora non ci cre- Mi dispiace comunque che Duvillard, do. Certo mi ero ben comportato nella no- Daetwyler e Schranz, che sono avversari stop ma al massimo potevo pensare ad di qualità, si siano trovati a disagio su una una piazza d’onore. Inoltre abbiamo avuto pista dove la sciolina ha giocato inconte- problemi di sciolina, come d’altra parte la stabilmente un grande ruolo » maggior parte dei concorrenti. Quando ho saputo del tempo di Jean Daniel [Daetwyler] ho capito ciò che mi restava da fare: toglier la sciolina e tentare il tutto per tutto. Durante la discesa non ho avuto alcun dolore alla mano infortunata e non credo di aver commesso errori, ho sciato veramente bene su tutto il percorso.»

non mi è mai piaciuta e non mi consenti- va di sciare come avrei voluto» francesi, i grandi battuti, hanno rico- nosciuto di aver sbagliato sciolina, I compreso Jean Luc Pinel che è giunto ottavo. Delusione palpabile in campo francese, non hanno rilasciato altre di- chiarazioni. dmund Bruggmann riconosce di aver fatto un grosso errore: «Ho E fatto un errore in alto, ho quasi saltato una porta finendo in neve fresca. Lo sforzo per ripartire mi ha letteralmen- te tagliato le gambe.»

alcolm Milne, l’australiano ven- ean-Daniel Daetwyler non cede allo tiduenne con il bronzo odierno scoraggiamento: «Quelli che era M ha dimostrato che la vittoria di J stati i più veloci in prova hanno qua- Val d’Isere non è stato un fuoco di paglia: si tutti fallito. Da parte mia, ho dato fondo « Mi sono preparato particolarmente be- alle energie per tutta la gara, la mia linea ne per questa discesa e ci tenevo a cancel- era buona e non credo di aver commesso lare le brutte impressioni dei fallimenti a errori. Molto semplicemente, la mia scio- Megeve e nel Kandahar. La pista mi pia- lina non era efficace. Questa sconfitta non ceva e non ho commesso errori, né di mi ha scoraggiato. Credo che il mio turno sciolina e di scelta di linea di discesa.» verrà di nuovo. Sono molto determinato a continuare fino ai Giochi Olimpici di Sap- ill Kidd ha annunciato che ha rivi- poro. Jean-Daniel è stato particolarmente sto il proposito di ritirarsi dalle felice di Bernhard Russi: penso che sarà B competizioni. « Sapevo di essere in grado di conquistare vittorie anche su stato uno dei migliori nelle prove e ho altre piste e in altre condizioni di neve. Ci corso per la vittoria nella libera senza siamo allenati insieme tutta la settimana e preoccuparmi della combinata. La vittoria gli detto tutto quello che sapevo. Siamo in combinata è comunque una consolazio- stati in camera assieme, noi svizzeri sia- arl Cordin, figlio di albergatore di ne sensazionale. Non appendo gli sci al mo una grande famiglia. Sono davvero Sankt Anton ha spiegato la sua muro, come si sente dire in giro. Conti- felice per lui e per la sua vittoria K gara nel dettaglio ad uno spettato- nuo, mi voglio solo riposare due settima- re d’eccezione, il cancelliere austriaco ne e non faccio le gare di Coppa in Ameri- Libertè 16 febbraio 1970 VOLUME 3, NUMERO 33 PAGINA 5 VOLUME 3, NUMERO 33 PAGINA 6 La vittoria di Russi nei «titoli» della stampa svizzera

Titoli di alcuni quotidiani «regionali» svizzeri di lingua francese.

L a sorpren- dente vittoria in discesa libera di Bernard Russi, accreditato fino alla vigilia di alcuni modesti piazzamenti ha colto di sorpresa anche i giornali svizzeri che non hanno man- cato di sottolineare l’exploit del giovane to da svizzero. Così come non sono mancate alcuni anni aggiornate biografie che una diversa stra- «raccontavano» la breve, e ancora ano- tegia di preparazione. nima, storia agonistica del ventiduenne La nazionale è stata infatti di Andermatt. Ma avrà tempo il giovane divisa in due gruppi « Noi abbiamo Russi per dimostrare tutta la classe di diviso le nostre squadre in due gruppi: cui, a detta di molti commentatori, non slalomisti e discesisti. Gli uni fanno s o l a difetta. L’altro argomento sottolineato anche l’altra gara e tutti lo slalom gi- vittoria in- dai giornalisti svizzeri è il lungo gante, ma ai Mondiali per lo slalom si ternazionale ma in «digiuno» che hanno dovuto sopporta- sceglie in questo gruppo, e per la di- slalom gigante a Hinde- re prima di vedere un altro connaziona- scesa nell’altro » spiega Dumeng Gio- lang. Il fenomeno della specia- le campione del mondo in discesa libe- vanoli durante uno stage di allenamen- lizzazione, che fa storcere la bocca ai ra, la specialità «regina» dello sci alpi- to tenuto allo Stelvio nel novembre puristi, legati al mito recente di Killy no. Risale infatti a ben 34 anni fa, quin- scorso [1]. La Svizzera è forte, è nume- che vinceva in tutte le specialità, è di in periodo anteguerra, l’ultimo titolo rosa e può permettersi di ripartire le tuttavia destinato a segnare il futuro mondiale conquistato dagli svizzeri in proprie forze. I risultati le stanno dan- dello sci agonistico. Non senza rim- questa specialità. Dopo anni di così pro- do ragione anche se, a onor del vero, pianti. (M.G.) lungata assenza dai vertici della disci- fino a prima della libera il neo- plina, la federazione svizzera ha adotta- campione Russi aveva all’attivo una [1] Sciare - Novembre 1969 VOLUME 3, NUMERO 33 PAGINA 7 L’impresa di Varallo

LA CRONACA: vince lo svizzero Bernhard Russi, che partendo con il n. 15 ha avuto il tempo di raschiare dalla soletta degli sci la sciolina evidentemente sbagliata che aveva tatto clamorosamente fallire la prova al suo compagno di squadra Daetwyler. La linea di discesa di Russi è perfetta: nella parte alta del percorso disegna le veloci curve tagliandole più di ogni altro, nel piano rallentato dalla neve fresca è più rapido, sul muri del bosco, nei passaggi tecnicamente impegnativi dell'ul- timo terzo di pista e nello schuss finale guada- gna frazioni di secondo. Batte cosi l’austriaco Cordin, veloce ma talvolta scomposto. Batte l’australiano Malcolm Mllne, batte Karl Schranz. Quinto, a pari merito con l’americano Blll Kidd, è l'azzurro Marcello Varallo. I gran- di perdenti in questa gara sono i francesi: il migliore è Jean Luc Pinel, ottavo, ma Duvlllard è 25°, Orcel 37°, Russel 43°. Varal- lo ha dunque fatto una grande gara: avvolto nella lucidissima tuta marron anti-frizione, provvisto della sciolina giusta (gli ltallani han- no iniziato a provare misture prestissimo la mattina, con molte paia di sci) si scaraventa giù per le porte della pista Sasslong con bell’entusiasmo anche se con tecnica approssi- mativa. Va male invece a Stefano Anzi, che sbaglia in pieno l’attacco a una porta nella pane alta del percorso ed è squalificato: ma il tempo, nonostante l’errore, è ottimo. Intervi- stato sul traguardo da un cronista della TV che ancora non sa della squalifica, Anzi non trova la voce per spiegare, cosi a caldo, quello che è successo. «Si fa quello che si può», dice. [1] Nelle due sequenze appaiate Karl Schranz (a sinistra) e Marcello Varallo (a destra). Marcel- lo Varallo è giunto appena dietro il «mostro sacro» della discesa Karl Schranz. Nella se- quenza si vede molto bene come la linea dei due discesisti sia alquanto diversa: Karl Schranz è molto più aggressivo e anticipa la curva mentre la linea di Varallo è spostata di un paio di metri rispetto a Schranz lasciando correre gli sci. L’uscita di curva risulta tuttavia più «pulita» per Varallo che è già in posizione di ricerca di velocità ed ha già direzionato lo sci interno verso la linea di discesa che si è prefisso di percorrere. Schranz, al contrario, opera una violenta distensione dello sci ester- no, con verosimile aumento della pressione dello sci sulla neve, per rientrare sulla linea ideale. Nel terzo fotogramma infatti, sia Schranz che Varallo sono all’incirca sugli stes- si «binari» che si sono formati sulla pista, a circa un metro da altre tracce di discesa. Due linee diverse per ritrovarsi poi nello stesso punto: quale la più efficiente? (M.G.) [1] Foto e commento Sci marzo 1970 VOLUME 3, NUMERO 33 PAGINA 8 Pubblicità d’epoca uscita in contemporanea o im- mediatamente dopo i Mondiali di Val Gardena 1970

Varie tipologie di pubblicità presentate in que- ste pagine. Tutte molto «rispettose» delle regole formali che vietano ai campioni di pubblicizzare direttamente (mettendoci il nome) attrezzi o abbigliamento. Alcune sono tuttavia ad «alto rischio» di future contestazioni (in vista delle Olimpiadi). I manifesti Rossignol o Ramy, pur con atleti facilmente riconoscibili, almeno all’occhio del tifoso più esperto, sono tuttavia più «paludate» rispetto al manifesto del ricono- scibilissimo Gustavo Thoeni e degli altrettanto riconoscibili sci. Attenzione! Brundage osserva e raccoglie «materiale. (M.G.) I materiali dei campioni

Con la discesa libera si conclude que- parte di Fischer le prospettive del glo- fra gli atleti. Il resto è equamente divi- sta panoramica sugli attrezzi usati dai rioso marchio austriaco (gli sci di Sai- so fra Nevada preferiti da francesi e campioni dello sci. Iniziamo come ler e della maggior parte dei campioni americani e Marker utilizzati dagli sempre l’analisi dagli dell’epoca) sono quantomai incerte. austriaci. Il nostro Marcello Varallo Sul terzo gradino del podio i Dynamic monta invece attacchi austriaci su sci ci: coglie il più prestigioso dei di Milne, australiano di nascita ma francesi. titoli la casa francese Rossignol, praticamente francese d’adozione (si ritornata agli onori del podio carponi: continua anche in libe- S allena regolarmente con la squadra più alto dopo l’abbandono dei suoi ra il successo degli scarponi francese). Fedele ai Dynamic anche in più prestigiosi «testimonial» francesi. americani Lange, utilizzati an- discesa l’americano Billy Kidd. Poca S Porta alla vittoria gli sci francesi uno che da Milne, Kidd e Varallo. Spezza- gloria invece per la stella a cinque svizzero, Bernhard Russi, che rimarrà no il prdominio Lange l’italiana Nor- punti che deve accontentarsi del 4° e fedele al marchio francese per molti dica che risale sul podio con l’- del 7° posto di Schranz e Sailer. anni, anche se in realtà utilizzerà poi co Cordin e la svizzera Henke che cal- gli Equipe Suisse, progettati e prodot- ttacchi: la francese Salomon, za Karl Schranz. ti in Svizzera nello stabilimento della produttore emergente (vedi astoncini: La plurititolata fran- Authier, acquistata dalla Rossignol. articolo) spezza il duopolio A cese Ramy non si fa sfuggire Utilizzano i Rossignol in discesa an- Nevada-Marker attrezzando gli sci di anche questo titolo, oltre a che Marcello Varallo ed Helmuth Sch- Russi. A piccoli passi, con buoni pro- B Russi utilizzano i bastoncini francesi malzl. Sul secondo gradino del podio dotti, assistenza a dettaglianti e clienti anche Milne e Kidd. Presenza italiana sale un marchio storico come Kastle, la casa francese si sta ritagliando una con i Cober di Schranz e i Gipron di che rinverdisce allori ormai lontani. posizione sempre più importante nel Varallo. L’austriaca Komperdell, infi- Dopo l’abbandono del fondatore An- mercato degli attacchi di sicurezza e ne, equipaggia il connazionale Cordin. ton Kastle e l’acquisto del marchio da inizia ad avere importanti testimonial Salomon «sfida» Marker e Nevada I francesi all’attacco del mercato Salomon avanza a grandi giato le due medaglie choc. senza denti per’ passi, sul mercato inter- d'oro di Russi e della bloccare lo scarpone. ll nazionale dello sci. A Zryd nella discesa libera, modello S505 ha le stes- Portillo, quattr'anni fa, i la medaglia d’argento di se caratteristiche dello concorrenti dei campio- lsabelle Mir sempre in S404, ma è indirizzato in nati mondiali equipaggia- discesa - e quella di particolare a sciatori otti- ti con attacchi di sicurez- bronzo di Francoise Mac- mi, maestri di sci e corri- za di questa marca erano chi in slalom gigante. dori. L'elasticità della 4. Alle Olimpiadi di Gre- «Quanti saranno i con- ganascia del puntale è noble erano 11. In Val correnti che usano i no- limi- tata a 8 mm. Ne Gardena. sono diventati stri attacchi» si chiedono esiste un'altra versione, 25 e di molte nazionalità alla Salomon, «alle mod. S502, in cui l'elasti- diverse: il signor Salo- Olimpiadi di fra cità della ganascia gioca mon aveva messo a di- due anni?». Nella foto: lo fino a 6 mm. Lo sviluppo sposizione delle squadre, S404, talloniera che ha ' delle vendite di attacchi perché gli attacchi fosse- una fortissima elasticità Salomon ha reso indi- ro sempre rimessi perfet- dl rinculo e può venir spensabile la costituzione tamente a punto prima di calzata anche se sotto le di una filiale Italiana. ogni gara, sedici «ski- suole si sono incrostati Essa ha sede a Bergamo man » che si davano in ghiaccio o neve; il punta- ed è diretta dal sig. Zolla. realtà molto daffare. Cosi le è basato su due perni, anche loro hanno festeg- autocentrante e anti- Redazionale - SCI Marzo Pubblicità d’Epoca - SCI marzo 1970 Pubblicità d’Epoca - SCI marzo 1970 Pubblicità d’Epoca - SCI marzo 1970 Pubblicità d’Epoca - SCI marzo 1970 SCIATORI D’EPOCA Quelli che amano la Valanga Azzurra, quelli che amano gli sci "diritti", quelli che curvano usan- do i loro piedi, quelli che amano la montagna, S IAMO SU INTERNET QUELLI CHE AMANO LO SCI. WWW. SCIATORIDEPOCA. IT

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Fonti bibliografiche consultate

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